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Per i negozi...

Messaggioda Julie » 05/03/2013, 16:16

[Esterno Pub - Sabato - ore 15.30]


Aveva fatto male ad affidarsi a quella piccola stupida di una Moreau, ora se ne rendeva conto: era ovvio che la francesina non fosse riuscita nel suo intento, e che quindi il suo piano di strappare Lucas dalle braccia della Samyliak si fosse rivelato inconcludente; tempo perso, sì... ma non del tutto.
Scoprire che la Setta aveva mandato una sua aberrazione ad Hogwarts, e che questa aberrazione aveva un potere così assolutamente devastante, aveva rappresentato per Julie la possibilità di rifarsi di quei mesi nei quali non aveva potuto compiere la sua vendetta; per questo camminava per le vie di Hogsmeade ora, con l'abbigliamento più anonimo che potesse esistere. No, non voleva dare nell'occhio, soprattutto perché, in borsa, portava con sé un piccolo dono col quale, ne era sicura, avrebbe convinto Melia, la Prefetta di Serpeverde, a collaborare con lei.

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Sperava davvero che tra le due potesse iniziare una proficua e duratura collaborazione, anche perché doveva ammettere che ad ammazzare gente dopo un po' si finiva con l'annoiarsi: sapeva perché la Setta avesse mandato la Herbert e il suo amichetto, Kenway, nella scuola di magia europea, e visto che tanto lo scopo ultimo era creare caos, perché non dare modo alla Sanders di avere la sua vendetta? Dietro compenso, s'intende, Julie non era certo così stupida da pensare che una come Melia facesse niente per niente.
Si erano date appuntamento all'esterno del pub, e non fu difficile per la "Mangiamorte" riconoscerla, con tutto che non l'aveva mai vista prima: quante altre ragazze avrebbero atteso lì fuori vestite in modo così leggero? Arrivò di fronte alla ragazza e si tolse gli occhiali da Sole, studiandola per un istante prima di sorriderle con aria complice.

Melia Herbert, presumo.
Julie Sanders... sono felice di conoscerti.


Ed il sorriso le si ampliò sulle labbra, mentre allungava la mano in sua direzione, per completare la sua presentazione nel modo più educato possibile.

Vogliamo entrare?
Abbiamo molte cose di cui parlare.
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Messaggioda Melia » 25/03/2013, 15:14

Per sua fortuna, non dovette attendere ancora a lungo: non che avesse fretta o freddo, soprattutto la seconda, ma voleva evitare quanto più possibile di dare nell'occhio, ed una come lei sì, nell'occhio ci dava parecchio.
Incrociò le braccia all'altezza del seno e sospirò leggermente, battendo ritmicamente il piede a terra per un paio di minuti, fino a che una donna si fermò di fronte a lei, facendo ondeggiare appena i capelli scuri che le incorniciavano il viso e sfilandosi subito dopo gli occhiali da Sole: in quel breve istante in cui si trovarono immobili l'una di fronte all'altra, sembrò quasi che tutto intorno a loro si fosse fermato, facendole rimanere sole, e riflessive, intente a studiarsi reciprocamente.
In realtà, qualche secondo dopo, la donna le sorrise, e le labbra della Serpeverde s'inarcarono di rimando.

Melia Herbert, presumo.
Julie Sanders... sono felice di conoscerti.


Presumi bene.

Rispose la Prefetta verde-argento, allungando la mano a sua volta per stringere quella di Julie, ovviamente non preoccupandosi della temperatura fredda che la donna avrebbe potuto percepire: l'una sapeva bene chi fosse l'altra, probabilmente era proprio il motivo di quell'incontro, quindi non c'era alcun motivo di nascondersi.

Vogliamo entrare?
Abbiamo molte cose di cui parlare.


Volentieri.
Dopo di te.


Si spostò di lato, facendo cenno alla donna di precederla, quasi sfidandola a darle le spalle: sapeva che colei che aveva di fronte lavorava per la Setta, e dunque non poteva essere certo una sprovveduta incapace, ma al tempo stesso Melia sapeva di avere a sua volta dei doni particolari, da non sottovalutare, e mettere alla prova la fiducia della Sanders in se stessa poteva essere un ottimo modo per capire che tipo fosse, e se potessero trovare un punto d'accordo in comune.
Se Julie avesse acconsentito a prendere passo prima di lei, dunque, le due donne sarebbero entrare all'interno del pub, chiedendo subito un tavolo appartato così da poter parlare senza dare troppo nell'occhio.
Melia si sarebbe accomodata tranquillamente, sfilandosi gli occhiali da Sole solo dopo essersi seduta, rivelando così lo sguardo unico nel suo genere, quegli occhi dal taglio verticale e dal colore dorato, che avrebbe posato sull'altra, la borsa nera posata sulla spalliera della sedia.

Allora... perché mi hai cercata?
Di cosa hai bisogno?


Dritta al sodo, senza tergiversare nemmeno per un secondo: Melia non amava perdere tempo, specie in circostanze come quella. Sapeva che l'aveva contattata per un motivo, e poteva tranquillamente supporre [Intuito (Perspicacia): 12] che fosse per un motivo ben specifico, per qualcosa che da sola non poteva procurarsi, ma attraverso lei sì.
E la Herbert non vedeva l'ora di scoprire di cosa si trattasse.
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Messaggioda Julie » 27/03/2013, 12:55

Presumi bene.


Un lampo passò negli occhi di Julie, un lampo quasi di sfida, di compiacimento e soddisfazione al tempo stesso: avere a che fare con una persona sicura di sé, possibilmente amante del caos come lei, rendeva tutto molto più piacevole, e tramutava il dovere in puro piacere.
Strinse la sua mano, sostenendo lo sguardo di Melia nascosto dietro gli occhiali, senza battere ciglio nel sentirla così innaturalmente fredda: affilò appena il proprio di sguardo, ma non fece commenti sulla temperatura della ragazza, invitandola piuttosto ad entrare.

Volentieri.
Dopo di te.


Ancora una volta, un bagliore illuminò gli occhi della Sanders, come se stesse davvero chiedendo all'altra se aveva percepito bene le sue intenzioni: la stava seriamente sfidando? Bene, se così voleva giocare, allora così avrebbero giocato. Sorrise, più che altro ghignò divertita, e le diede le spalle, entrando per prima nel pub senza nemmeno curarsi se la Herbert la stesse seguendo o meno, limitandosi ad indicare ad un cameriere il tavolo più appartato del posto.
Ed ovviamente lo ottennero in un batter d'occhio, perché se c'era una cosa che Julie sapeva fare bene era farsi comprendere con uno sguardo o un semplice cenno delle mani, come in quel caso: ed otteneva sempre ciò che voleva.
Raggiunsero il tavolo e lì lasciò cadere il trench bianco che indossava, tenendosi però stretta la borsa, sapendo cosa contenesse e quanto fosse prezioso ciò che c'era all'interno, il suo pass per ottenere la collaborazione della Prefetta delle Serpi; fu proprio su di lei, sui suoi occhi, che si concentrò lo sguardo della donna, che nonostante l'imperturbabilità non poté non ammettere con se stessa che sì, c'era davvero qualcosa di magnetico ed inquietante in quello sguardo, in quelle pupille dal taglio verticale che la facevano somigliare molto ad un gatto... o ad un serpente.
Si accomodò di fronte a lei ed accavallò le gambe in un gesto sensuale e femminile, soppesando ancora l'altra per qualche istante.

Allora... perché mi hai cercata?
Di cosa hai bisogno?


Dritta al sodo, a quanto sembrava.
Ma era meglio così, Julie odiava i convenevoli: richiamò un cameriere ed ordinò della tequila liscia per se stessa, lasciando poi che Melia ordinasse ciò che preferiva, ed attese che si fosse allontanato, seguendolo con gli occhi, prima di tornare con lo sguardo sulla sua interlocutrice.

So che hai delle abilità particolari... e mi piacerebbe sfruttarle a mio vantaggio.


Esordì la donna, posandosi le mani in grembo con grazie, come se stessero chiacchierando del più e del meno e non ordendo vendetta contro dei poveri innocenti.

Il tuo professore di Trasfigurazione... ho un conto in sospeso con lui, e non mi piace lasciare le questioni irrisolte.
E so che tu sai essere... molto convincente, quando vuoi.


Carezzevole nel tono mentre il cameriere posava loro davanti le ordinazioni fatte poco prima: la mano destra di Julie scivolò fino al proprio bicchiere, lo prese e se lo portò alle labbra, bevendone un sorso per poi umettarsi le labbra ed incurvarle in un sorriso.

Mi piacerebbe che procurassi la rottura del suo rapporto con la docente di Divinazione, Tisifone Samyliak, magari facendogli credere che sia stata proprio lei, a tradirlo... e che lo convinci ad incontrarmi.


Rivelò quindi, la voce più bassa e complice, per quanto era sicura che nessuno le stesse spiando [Intuito (Sesto Senso): 24], altrimenti se ne sarebbe accorta.

Naturalmente, sono più che disposta a dimostrarti concretamente il mio ringraziamento per questo piccolo favore... con un dono che sono certa apprezzerai.


Aggiunse, ampliando il sorriso che divenne quasi materno, affettuoso, come fosse stata una madre o una sorella maggiore che premia la propria figlia o sorellina per il bel lavoro svolto.
Ma non si dilungò oltre, al momento, preferendo zittirsi per lasciare parola all'altra e capire se quantomeno la cosa potesse interessarle, oppure no.
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Messaggioda Melia » 27/03/2013, 22:24

Sì, era esattamente quello il senso del gesto di Melia: sfidare l'altra a darle le spalle, sfidarla ad essere così sicura di sé da non temere un attacco alle spalle, o una trappola qualsiasi. E quando l'altra entrò per prima nel pub, la Serpeverde non poté che sorridere soddisfatta ed annuire lentamente, come se stesse rispondendo ad una propria domanda interiore.
Raggiunto il tavolo, appartato naturalmente, si sedettero entrambe, e da parte sua, Melia ordinò dell'Aquaviola, qualcosa di forte ma nemmeno troppo, a differenza della donna, alla quale la ragazza chiese subito di arrivare al sodo della questione, e cioè al motivo per cui l'avesse contattata e le avesse proposto quell'appuntamento.

So che hai delle abilità particolari... e mi piacerebbe sfruttarle a mio vantaggio.

Prevedibile, ma d'altronde, per quale altro motivo avrebbe mai dovuto cercarla?
Per conoscersi e diventare amiche?
Annuì appena in direzione di Julie, come ad invitarla silenziosamente a proseguire e a spiegarle come i suoi poteri potessero tornarle utili.

Il tuo professore di Trasfigurazione... ho un conto in sospeso con lui, e non mi piace lasciare le questioni irrisolte.
E so che tu sai essere... molto convincente, quando vuoi.


Sorrise a quelle parole: "molto convincente", sì, riassumeva bene quel dono che la Setta le aveva forzatamente impiantato addosso, e che la rendeva ben più che letale, perché le apparenze angeliche di cui era circondata le fornivano un vantaggio non indifferente, di fronte agli altri.

Cos'hai in mente per lui?

Le domandò alora la Herbert, non celando la curiosità che era nata dentro di lei: da quando aveva messo piede ad Hogwarts, infatti, quella era la prima volta che qualcuno le commissionava un bel lavoretto del genere, fino a quel momento era più che altro andata a ruota libera, sfruttando diverse occasioni perché le capitavano a tiro, oppure lavorando di fantasia; quella, invece, era tutt'altro genere di situazione.

Mi piacerebbe che procurassi la rottura del suo rapporto con la docente di Divinazione, Tisifone Samyliak, magari facendogli credere che sia stata proprio lei, a tradirlo... e che lo convinci ad incontrarmi.

Il sorriso si ampliò sulle labbra di Melia, a quelle parole: era sempre l'amore, dunque, a mettersi in mezzo, in un modo o nell'altro; che fosse limpido o marcio, puro o malsano, era quello il punto debole degli esseri umani, tutti, nessuno escluso. Fortuna che lei aveva il suo giocattolino privato, e tanto le bastava.

Posso fare di meglio.

Replicò la Prefetta verde-argento, mentre un'idea si formava lentamente nella sua testa, un'idea che soddisfava pienamente la sua voglia di caos.

Perché fargli semplicemente credere di essere stato tradito... quando posso far sì che succeda veramente? - domandò con voce angelica, cristallina, come se stesse pronunciando delle parole poetiche e splendide e non, invece, quelle di un piano diabolico che avrebbe causato la rottura di una coppia senza alcuna possibilità di evitarlo - Posso obbligare la Samyliak ad andare a letto con qualcun altro... e far sì che Turner la scopra. A quel punto, con la mia spinta ad incontrarti... sarà nelle tue mani in poco tempo.

E a quel punto Julie ci avrebbe fatto quel che voleva, quelli non erano certo affari suoi: ma tutto aveva un prezzo, anche lei, e di sicuro questo la Sanders l'aveva capito fin troppo bene.

Naturalmente, sono più che disposta a dimostrarti concretamente il mio ringraziamento per questo piccolo favore... con un dono che sono certa apprezzerai.

E cosa mi hai portato che credi possa valere il mio aiuto?

Chiese la ragazza, allungando la mano per prendere il bicchiere con la propria Aquaviola e portarsela alle labbra, non staccando però gli occhi della donna: decisamente curiosa, sperava soltanto che il regalo in questione fosse all'altezza delle sue aspettative.
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Messaggioda Julie » 29/03/2013, 12:16

Un piano piuttosto semplice ma, dal suo punto di vista, semplicemente geniale: Lucas odiava l'idea del tradimento, soprattutto dopo i trascorsi con lei, perciò insinuargli nella mente la convizione che la sua dolce Tisifone si fosse abbandonata al piacere - ammesso che sapesse di cosa si trattasse - con un altro uomo le sembrava il modo migliore per disilluderlo sulla sua perfetta e romantica storia d'amore, rovinandola per sempre; e a quel punto, non le sarebbe stato troppo difficile insinuarsi nuovaemnte nella sua vita, e riprenderselo: e questa volta no, non sarebbe stata così tanto sciocca da farselo scappare.
Un piano ben congeniato, insomma, ma che per funzionare necessitava obbligatoriamente dell'aiuto di Melia e delle sue capacità particolari, altrimenti nulla sarebbe mai potuto andare nel verso giusto; finì di spiegarle la sua idea ed attese silenziosa che la ragazza parlasse, portandosi intanto nuovamente alle labbra il bicchierino ed il suo contenuto alcolico, senza mettere fretta alla Herbert. Il suo aiuto era troppo importante per lasciarsi prendere dall'impazienza.

Posso fare di meglio.


Quelle quattro, semplici parole fecero illuminare il viso di Julie, gli occhi appena più spalancati e la mano che teneva il bicchierino ferma, vicino alle labbra, senza però sfiorarle: credeva che il suo piano fosse ottimo già così, cosa poteva aver ideato quella ragazzina così speciale e devastante?

Che intendi dire?

Perché fargli semplicemente credere di essere stato tradito... quando posso far sì che succeda veramente?
Posso obbligare la Samyliak ad andare a letto con qualcun altro... e far sì che Turner la scopra. A quel punto, con la mia spinta ad incontrarti... sarà nelle tue mani in poco tempo.


... geniale.
Semplicemente geniale.
Lo sguardo della Sanders rimase per alcuni istanti fisso su Melia, il bicchierino che veniva lentamente posato sul tavolo tra loro: poi, quasi impercettibilmente, la donna cominciò a ridere, dapprima in modo sommesso, poi sempre più forte e con gusto, una risata che sapeva di vendetta, soddisfazione e malvagità pura.
Quella Serpeverde aveva reso il piano di Julie semplicemente perfetto, sotto ogni punto di vista: quella frigida della Samyliak non si sarebbe nemmeno potuta difendere, perché avrebbe davvero tradito Lucas, e in tutto questo lei sarebbe stata pronta ad irretirlo e consolarlo... a modo suo, naturalmente.
La risata si spense poco dopo, ma gli occhi non smisero di brillare di sadico divertimento: Melia era davvero... speciale, con una vena di sadica malignità così ben nascosta dietro al comportamento innocente che quasi la invidiava; se avessero iniziato una collaborazione, avrebbero potuto fare grandi cose, insieme.
Ma sapeva anche che non si poteva fare niente per niente, o meglio, probabilmente loro, così simili, non l'avrebbero mai fatto, per questo la "Mangiamorte" si premurò di far subito presente alla sua collaboratrice, per così dire, che aveva pensato ad un adeguato compenso per il suo servizio.

E cosa mi hai portato che credi possa valere il mio aiuto?

Qualcosa che credo ti farà molto comodo, mia cara Melia...


Replicò semplicemente Julie, guardandosi intorno con circospezione prima di mettere mano alla borsa, prendere qualcosa dall'interno di essa, e posarla con delicatezza sul tavolo di fronte a loro per poi spingerla verso la Serpeverde con un sorriso compiaciuto.

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Direttamente da Nocturn Alley, un piccolo regalo per una strega così talentuosa.


Soffiò con voce suadente, facendole cenno di mettere via la pozione velocemente, così da non dare troppo nell'occhio, per quanto nessuno al momento stesse badando a loro.

E' una pozione fatta con zanna di lupo, cuore di grifone, Drachonis Iridia e Loto viola, molto costosa, che si dice essere in grado di aumentare la concentrazione di chi l'assume... e sappiamo bene che per le tue... doti, è necessario concentrarsi molto, no?


Una pozione illegale, ovviamente, ma la cosa per Julie non costituiva certo un problema, anzi: quella piccola boccetta le avrebbe offerto l'aiuto della ragazza, indispensabile per lei, ed avrebbe permesso anche a Melia di aumentare le sue possibilità di prevalere sulla mente di entrambi gli adulti; in fondo, stava facendo un regalo non solo alla Serpeverde, ma anche a se stessa.

Allora, che ne dici... accetti?


Le domandò infine Julie, allungandole la mano come a volerne sancire così un patto di alleanza e collaborazione.
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Messaggioda Lestat » 29/03/2013, 19:04

{ INTERNO PUB - SABATO - 15:40 }

Cosa posso portarle, signore?

Del succo di pomodoro... Sono un falso vampiro.

Ahahah, divertente signore, arriva subito!

... Grazie.

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Seduto ad un tavolo qualunque di un pub qualunque, se ne stava tranquillo, a bere qualcosa, facendo finta di essere ciò che non era.
Ammirato dalla bellezza del passaggio delle stagioni e delle ere, osservava languido e silenzioso il transitare di persone, di ogni età e pensiero.
Il pantalone elegante di color grigio scuro, sposato con stivaletti di pelle nera, accompagnava un maglione stretto nero a collo alto.
Aveva imparato ormai a modificare il suo aspetto, renderlo con più barba o meno capelli, o anche capigliatura lunga e pelle glabra.
Il colore degli occhi, la sfumatura delle iridi, il completo controllo del suo corpo e del mutare del suo essere, oramai lui... Era perfetto.
Una perfezione che non lo faceva sentire diverso dagli altri, ma soltanto superiore, come un padre che amorevolmente studia i suoi figli.
Figli di un fato differente, figli di un mondo uguale ma con un nucleo di bellezza distinto dai punti di vista, figli del sangue e dell'invecchiamento.
Arrivato il suo bicchiere, lo studiò con attenzione, sollevandolo e facendo roetare appena il liquido al suo interno, sorridendo con morbidezza.

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Nel frattempo, alle sue orecchie istintive e captanti di ogni sfumatura del dialogo altrui, non sfuggì una conversazione decisamente interessante.

Allora... perché mi hai cercata?
Di cosa hai bisogno?


So che hai delle abilità particolari... e mi piacerebbe sfruttarle a mio vantaggio.
Il tuo professore di Trasfigurazione... ho un conto in sospeso con lui, e non mi piace lasciare le questioni irrisolte.
E so che tu sai essere... molto convincente, quando vuoi.


Quali informazioni odo, beata fortuna del caso...

Sorrise tra se, mentre non muoveva di un millimetro il capo.
Si trovava a forse una decina di metri da loro, quindici tavoli più in là, impossibili da riconoscere come un pericolo.
Di certo Melia non avrebbe potuto immaginare che esistesse qualcuno 6-7 volte più capace di Zephyr.
Bevve un sorso, memorizzando quelle parole, le uniche meritevoli di attenzioni, le uniche abbastanza curiose nell'aria.
Un buon sapore, non come quello del sangue, ma lui ormai se lo faceva bastare, per lui ormai era una cosa superflua... Deliziosa, ma superflua.
La comunicazione tra le due ragazze proseguì, dunque lo spettacolo non era finito.
Bene.

Mi piacerebbe che procurassi la rottura del suo rapporto con la docente di Divinazione, Tisifone Samyliak, magari facendogli credere che sia stata proprio lei, a tradirlo... e che lo convinci ad incontrarmi.
Naturalmente, sono più che disposta a dimostrarti concretamente il mio ringraziamento per questo piccolo favore... con un dono che sono certa apprezzerai.


E cosa mi hai portato che credi possa valere il mio aiuto?

A quel punto la sua pupilla si dilatò appena, e l'occhio si mosse spostandosi sulla sinistra, individuando il prezioso dono che Julie aveva deciso di proporre alla ragazza particolare come riscatto del favore richiesto.
Ancora andavano girando certe pozioni, interessante.
Non immaginava che il mercato nero fungesse ancora da simile ricettacolo di divertenti miscugli, ma tutto sommato, il genere umano aveva sempre riservato per lui e quelli come lui, ingenti sorprese, a volte apprezzabili, a volte no.

Perché fargli semplicemente credere di essere stato tradito... quando posso far sì che succeda veramente?
Posso obbligare la Samyliak ad andare a letto con qualcun altro... e far sì che Turner la scopra.
A quel punto, con la mia spinta ad incontrarti... sarà nelle tue mani in poco tempo.


Bambina... Cattiva...

Il sesso, accoppiamento tra esseri umani, fase di vicinanza che porta all'orgasmo, al piacere, alla sublimazione del corpo.
In poche parole, succhiare sangue per uno come lui, in poche parole, mischiare i fluidi e trarne infinite sensazioni di dolore e goduria.
Un altro piccolo sorriso, concluse il suo succo di pomodoro, continuando ad incamerare in se ogni altra parola pronunciata dalle ragazze.
Decisamente strana la giovane più piccola. Decisamente letale, se così in grado di convincere il prossimo al tradimento.
Forse non era necessariamente una umana normale, forse era qualcosa di diverso, ma non qualcosa come lui, il suo battito cardiaco lo poteva percepire come una soffice melodia... Anche se... Era una melodia... Molto più lenta del solito.

Sangue tiepido...

Qualcosa che credo ti farà molto comodo, mia cara Melia...

Adesso sapeva il suo nome, il nome della particolare creatura.
Fascino, ancora più fascino che vedere soltanto un essere umano, come poteva essere Julie.
Qualcosa di indefinito ed indescrivibile, al pari di una fata, di una veela, ma con sfumature decisamente meno marcate, per confondersi.
Esattamente come loro, esattamente come lui.
Qualcosa in comune, qualcosa che li avvicinava e separava allo stesso modo.
la conversazione stava volgendo forse al termine, ma lui tanto aveva già sentito quanto voleva.
Si era divertito abbastanza.

E' una pozione fatta con zanna di lupo, cuore di grifone, Drachonis Iridia e Loto viola, molto costosa, che si dice essere in grado di aumentare la concentrazione di chi l'assume... e sappiamo bene che per le tue... doti, è necessario concentrarsi molto, no?
Allora, che ne dici... accetti?


Si alzò in piedi, attento a non fare troppo rumore, ma non gli risultava difficile, anzi, a tratti probabilmente era leggiadro come un ballerino anche se in complete e normali condizioni di movimento. [ Talento Fisico 40 ].
Mosse il passo in direzione del bancone, posando il bicchiere vuoto, mentre il cameriere lo ringraziava della cortesia e gli presentava il conto.
Mano nella tasca, estrasse la somma corrispettiva in Galeoni e li diede al ragazzo di giovane età.
Poi, sempre con assoluta naturalezza, prese un bustina da lettera chiusa, con sopra un timbro di ceralacca vecchia maniera.
Piccolo movimento del dito in un gesto naturale, e una sottile magia scaturì da esso infondendosi nel carta, realizzando una scritta.

Non appena andranno via le due signorine, potrebbe cortesemente servire questo biglietto alla più giovane, grazie?

Certamente signore, arrivederci e buona giornata!

A lei...

Senza pronunciare altro, non si prese nemmeno la briga di guardare a che punto stavano le due.
Volse la schiena e camminò fino all'uscita del pub.
Guardando in alto, vide che le nuvole gli erano di assistenza, il sole non batteva con i suoi raggi ed era il miglior momento per passeggiare.
Aria fresca, aria pulita, un'aria che fluiva tra i suoi polmoni ormai non più attivi, ma che comunque gli faceva giungere odori nuovi e pungenti.
Fiori esposti, odori di cibo umano, fragranze di saponi per il corpo e per i capelli di ogni singola persona.
Mentre nessuno osservava il suo dono e il suo prodigio, cambiò ancora una volta taglio dei capelli, colore e lunghezza della barba, confondendo del tutto la sua immagine non più riconoscibile.
Ora era un giovane di appena vent'anni e la sua figura, scompariva tra la folla.
Il biglietto che venne consegnato a Melia, non poteva riuscire ad essere aperto in nessun modo conosciuto o magico.
Soltanto quando fosse tornata in camera sua, alla sera, avrebbe schiuso le sue pieghe di carta da solo, rivelando il contenuto del messaggio.


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"Io So.
Ma tu... Agisci pure."
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Messaggioda Melia » 29/03/2013, 19:54

Non aveva dubbi che la sua proposta sarebbe piaciuta, a Julie: come avrebbe potuto non piacerle l'idea di mettere Tisifone talmente nei guai da non avere possibilità di riconquistare Lucas, da avere praticamente la vittoria in pugno? Se Turner avesse beccato la sua donna a letto con un altro... sì, probabilmente la Sanders avrebbe vinto senza alcuna possibilità d'appello.
Ma non avrebbe fatto niente per niente, lo sapeva lei e lo sapeva la donna che le stava di fronte, ed era questa la motivazione per la quale si era già premurata di portarsi qualcosa appresso, un piccolo pensiero per lei.

Qualcosa che credo ti farà molto comodo, mia cara Melia...
Direttamente da Nocturn Alley, un piccolo regalo per una strega così talentuosa.


Alzò un sopracciglio, posando lo sguardo dorato dal taglio verticale sulla pozione che Julie le aveva messo di fronte: un composto liquido dal colore viola, ma che alla Prefetta di Serpeverde diceva poco o niente, tanto che dopo pochi istanti tornò a fissare la donna, come in attesa di una spiegazione.

E' una pozione fatta con zanna di lupo, cuore di grifone, Drachonis Iridia e Loto viola, molto costosa, che si dice essere in grado di aumentare la concentrazione di chi l'assume... e sappiamo bene che per le tue... doti, è necessario concentrarsi molto, no?

Aumentare la Concentrazione.
Praticamente era un invito a nozze, per lei: tutto il suo potere si basava su quella singola azione, sul concentrarsi abbastanza da veicolare l'ipnosi negli occhi, e darle poi fiato con la voce... e Julie le stava dando quella possibilità, gliela stava servendo su un piatto d'argento e l'unica cosa che chiedeva in cambio era di divertirsi un po' alle spalle dei docenti; e come dirle di no?

Allora, che ne dici... accetti?

Sorrise, Melia, ed annuì lentamente a quelle parole, allungando il braccio a sua volta per afferrare la mano di Julie e stringerla per qualche istante, quell'espressione compiaciuta che non aveva intenzione di lasciare il suo viso.

Accetto... sarà divertente.
Ti contatterò quanto prima, facendoti sapere quando tu e il tuo Lucas vi potrete incontrare.


Ovvero quando avrebbe messo in atto l'ipnosi e costretto la Samyliak a tradire il proprio uomo... e sapeva perfettamente con chi far avvenire la cosa.
Prese la boccetta con la pozione e se la strinse al petto prima di farla sparire nella borsa, lontana da occhi indiscreti, per poi prendere la sua Aquaviola e berla tutta in un sorso, così da sospirare poi soddisfatta.

Credo sia meglio andare, non vogliamo dare troppo nell'occhio, non pensi?

Mormorò la ragazza, e se anche Julie fosse stata d'accordo, allora entrambe si sarebbero alzate in piedi, e non appena la Sanders si fosse mossa per pagare le loro consumazioni, una lettera giunse tra le mani di Melia, una lettera che però la giovane non mostrò a nessuno e che, con aria curiosa, si limitò a mettere in borsa, prima di congedarsi dalla donna.

A presto, Julie...
E grazie per il regalo.


La salutò la Prefetta, prendendo passo in direzione del Castello: quella stessa sera, di fronte a lei, la lettera si sarebbe aperta spontaneamente, rivelando quel contenuto che le fece aggrottare la fronte con aria pensierosa.
Qualcuno sapeva, ma non aveva intenzione di fermarla... che cosa bizzarra.
Preoccupata? Forse, ma era brava a non darlo a vedere.
Ci sarebbe stato tempo per preoccuparsi anche di quello, per il momento... aveva una coppia perfetta da far scendere all'Inferno.
E senza possibilità di risalire.


[FINE]
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Messaggioda Tisifone » 11/04/2013, 19:22

[Martedì ore 18.00 - In giro per Hogsmeade]


Erano passati appena due giorni da quando lei e Lucas avevano inaugurato il loro piccolo nido d'amore in una zona non troppo centrale di Hogsmeade, scelta appositamente per non correre il rischio di essere travolti nei weekend dall'orda di studenti in libera uscita da Hogwarts, e già Tisifone si trovava a passeggiare per le vie del villaggio in missione shopping casalingo. In realtà il compagno aveva comprato praticamente qualsiasi cosa, dal letto matrimoniale ai pensili della cucina, ma nonostante il suo impegno Tisifone era riuscita a trovare una piccola mancanza a cui avrebbe posto rimedio quel giorno stesso. Camminava quindi a passo moderato, con i capelli sciolti che ricadevano morbidi sulle spalle a coprire parzialmente alla vista dei passanti impressionabili il corpo di Idra mollemente adagiatovi. Indossava un abito tradizionale da maga, come sempre quando si trovava in territorio scolastico, rivisitato secondo il suo gusto estroso: un vestito dai colori pastello che esibiva tutte le sfumature del celeste, con una gonna ampia e un corpetto stretto che ne metteva in evidenza la vita stretta e il seno prosperoso, il decoltè coperto da un collo di pizzo su cui spiccava il misterioso ciondolo a forma di drago. L'unica nota strana, per chi la conosceva, era il sorriso leggero e sincero che le illuminava il viso acqua e sapone, privo di qualsiasi traccia di trucco.

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Hummm ... forse qui potrei trovare quello che mi serve.

Mormorò dubbiosa, soffermandosi a guardare la vetrina di una cartoleria magica.

Scto u tebja?
( Che c’è?)


Le sibilò il suo serpente, probabilmente stufo per quell'ennesima fermata.

Nje snaio…
(Non lo so…)


Sibilò la donna in risposta, giocherellando con uno degli orecchini d'ambra che indossava, indecisa. Non voleva nulla di vistoso o costoso e per quel motivo aveva evitato le gioiellerie ma gli altri negozi si stavano dimostrando fin troppo semplici. Immersa com'era in quel tipo di valutazioni estetiche, Tisifone aveva compiuto una leggerezza imperdonabile, estraniarsi completamente dalla realtà.

Bau bau grrr bau grrr

Il latrato arrabbiato di un randagio la colse quindi alle spalle di sorpresa, facendola sobbalzare e lasciandola interdetta per una manciata di secondi a osservare la bestia correrle incontro minacciosa.

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Margaret
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Messaggioda Margaret » 11/04/2013, 20:06

[Staccionata esterna al parco di Hogsmeade - Martedì - ore 18.03]


L'incontro con Lucas era andato meglio del previsto: non solo lui era stato felice di vederlo, riempiendola di complimenti, scherzando e chiacchierando amabilmente con lei, ma le aveva anche proposto di visitare Hogwarts, se la Preside Madeline Bergman fosse stata d'accordo.
Margaret non avrebbe davvero potuto chiedere di meglio, e per portarsi avanti con la sua conoscenza geografica dei posti che ora facevano parte del suo mondo, aveva deciso di passare un paio di giorni ad Hogsmeade, una cittadina che, secondo Lucas, valeva davvero la pena visitare; così aveva preparato una piccola borsa con alcune delle sue cose, e si era mossa da Londra, lasciando un biglietto a Julie così da non farla preoccupare troppo su dove fosse andata. Non voleva essere controllata sempre, insomma, non era mica una bambina!
Arrivata in città, ci aveva messo poco a trovare una stanza in un pub chiamato "I Tre Manici di Scopa", ed aveva passato tutto il resto del giorno a gironzolare per i negozi e le stradine caratteristiche di Hogsmeade; ora, per riposarsi un po', se ne stava appoggiata alla staccionata esterna del parco della città, quella che dava sulla strada principale coi vari negozi.
Gambe nude, quelle della giovane donna, con dei calzettoni a righe blu che le arrivavano poco sopra la caviglia e degli scarponcini di cuoio invecchiato, sul bordeaux; sopra, una maglia a maniche corte con doppio scollo a V color blu oltremare, che le arrivava ai fianchi, un paio di shorts di jeans usurati, o almeno questo sembrava dal loro aspetto, a fasciarle le cosce finò a metà della loro lunghezza, e a concludere l'abbigliamento una camicia di jeans aperta, da uomo probabilmente visto quanto fosse larga e lunga.
Borsa nera per terra, accanto ai propri piedi, i soliti bracciali ad entrambi i polsi, che tintinnavano ad ogni suo movimento, una catenina al collo che però si perdeva sotto la maglia celando dunque un possibile ciondolo ad essa appeso, capelli raccolti in una treccia laterale ed occhi bicromi a fissare un punto imprecisato nel cielo, ecco come si presentava al mondo Margaret Sanders, con quello stile particolare che riusciva quasi sempre a lasciare interdetti gli altri.


Immagine


Beatamente immersa nei suoi pensieri, non avrebbe mai fatto caso alla donna che si era fermata di fronte alla magi-cartoleria a poca distanza da lei, se non fosse stato per il suono di un cane che abbaiava nella sua direzione: non aveva la minima idea che la donna, Tisifone, fosse la compagna del suo adorato ex professore... sapeva solo, a giudicare dalla sua espressione atterrita, che si trovava in difficoltà, e che probabilmente c'era un solo modo per aiutarla.
Con un colpo di reni si mosse dal punto in cui si trovava, afferrando la borsa con la mano sinistra per correrle incontro e cercare d'intercettare così la traiettoria della bestia: si parò davanti alla donna e posò lo sguardo sul cane che continuava a correre loro incontro, lasciando poi andare a briglie sciolte il proprio potere, quello che era nato con lei anche se Margaret non lo sapeva, permettendogli di raggiungere la bestia.

Fermati.

Gli comunicò mentalmente la mora, un ordine imperativo a cui, anche volendo, il cane non si sarebbe potuto sottrarre: e difatti, l'animale arrestò di colpo la sua corsa, fissando Margaret in silenzio, senza più abbaiare, ma anzi, agitando la coda in segno di ascolto.

Allontanati.

Gli comandò ancora, ordini semplici che le avrebbero permesso di farsi ascoltare dal cane: questo, infatti, abbaiò una sola volta, un suono non di minaccia o rabbia, quanto di comprensione, prima di voltarsi ed allontanarsi da loro.
Solo quando lo vide correre dalla parte opposta a quella dove si trovavano, Margaret si permise di voltarsi verso la donna, inarcando le labbra in un sorriso solare.

Sta bene?
Immagino si sia spaventata molto!


Spoiler:
[Uso Potere: Telepatia vs. Cane randagio]
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Messaggioda Tisifone » 11/04/2013, 22:14

Sentendo i latrati, Tisifone si volse di scatto, un’espressione sorpresa in volto e leggermente spaventata, non tanto dall’animale che la stava attaccando, e da cui tecnicamente avrebbe potuto difendersi con la sua bacchetta, ma per la consapevolezza che si era mostrata vulnerabile. Era stata così presa da Lucas, dal loro nuovo appartamento e dalla piccola sorpresa che voleva fargli che aveva dimenticato la prima regola che le aveva insegnato Demetri e cioè restare sempre vigile. Invece si era così abbandonata ai progetti che un semplice cane la stava mettendo in difficoltà. Il suo primo pensiero quindi non fu quello di difendersi dall’animale quanto quello di assicurarsi che i suoi scudi occlumantici fossero al loro posto, come sempre: portare a conoscenza di estranei alcuni dei segreti che custodiva gelosamente avrebbe comportato problemi ben più grossi del morso di un cane. Quando alla fine decise di affrontare il problema pratico, quindi il cane, si rese conto che tra lei e la bestia si era frapposta una ragazzina che con quello che le appariva un comportamento sicuro stava affrontando l’animale al posto suo. Non potendo permette che qualcuno, men che meno una sua probabile studentessa, corresse qualche rischio al posto suo, Tisifone tentò di posare entrambe le mani sulle spalle di Margaret e allo stesso tempo dischiuse le labbra per poterle dire qualcosa.



Nessun suono però uscì dalle sue labbra e le sue mani rimasero immobili a pochi centimetri dalle spalle dell’altra perché quello che stava accadendo davanti ai suoi occhi aveva dell’incredibile. Il cane aveva arrestato improvvisamente la sua corsa e aveva assunto una posa remissiva, con tanto di scodinzolamento, rimanendo fermo con lo sguardo fisso sulla ragazzina come in attesa di ricevere un qualche ordine. Il silenzio si protrasse per una manciata di secondi, interrotto all’improvviso da un dolce abbaiare, così diverso dai latrati precedenti, quasi come se stesse salutando prima di andar via trotterellando.
Quando la ragazza si voltò verso Tisifone, la donna aveva sul viso un’espressione incomprensibile non tanto perché aveva rimesso su la sua solita maschera di fredda cortesia e distacco, quanto perché effettivamente non sapeva cosa pensare o provare. Lo sguardo blu notte saettò dal sorriso cristallino che sembrava illuminare il viso della minore delle Sanders al suo abbigliamento decisamente poco in linea con i gusti della donna.

Almeno non è una mia studentessa.

Si ritrovò infatti a pensare, scuotendo leggermente il capo, rendendosi conto ancora una volta di quanto fosse difficile per lei stare al passo con i tempi moderni, soprattutto quando si trattava di abbigliamento, il campo per eccellenza in cui ormai quasi non era possibile fare distinzione tra ciò che apparteneva al Mondo Magico e ciò che invece era tipicamente babbano. Un ghigno ironico comparve per un attimo sul suo viso, di scherno verso se stessa e il suo essere irrimediabilmente antiquata, senza pensare a come l’altra avrebbe potuto interpretarlo.

Sta bene?


Grazie al suo provvidenziale intervento stiamo tutti bene, Signorina. - rispose quindi in maniera educata, facendo una piccola pausa come a lasciare a lei la scelta di concluderla presentandosi o meno – Mi sarebbe dispiaciuto dover sollevare la bacchetta contro un essere indifeso anche se ugualmente agguerrito.

Aggiunse con una nota di rammarico nella voce per il rischio corso. Per quanto amasse gli animali, infatti, non avrebbe esitato a lanciare un qualche incantesimo contro quel povero randagio per proteggere se stessa e la non proprio piccola Idra che era rimasta per tutto il tempo nascosta sotto i suoi capelli.

Immagino si sia spaventata molto!

Mi piacerebbe negarlo ma purtroppo non posso. – confessò candidamente con una leggera scrollate delle spalle. Non era sua usanza mentire sulle sciocchezze, soprattutto quando poteva essere facilmente smascherata – Avere la mente altrove a volte comporta questi rischi ma ci sono occasioni in cui vale la pena rischiare.

Enigmatica forse nel parlare, ma di sicuro non affettato. Semplicemente era qualcosa che le veniva naturale, come se fosse un sorta di deformazione professionale causata dal suo dono.

In ogni caso il suo intervento è stato davvero… prodigioso. Non sapevo esistesse anche per i canidi qualcosa di assimilabile alla Rettilofonia. – commentò tra il curiosa e il dubbiosa considerato che non aveva sentito emettere alcun suono. – Mi scusi, - si riprese subito dopo, rendendosi conto che quello non era un comportamento tipico di lei ma più del suo Tassorosso - comportarmi da maleducata nei confronti di chi mi ha appena aiutato solitamente non è nel mio carattere, Tisifone Samyliak, piacere.

Si presentò con un tono di voce freddo certo ma con un leggero sorriso sul viso, le mani incrociate in grembo in una posa rigida, gesto questo che contraddiceva il suo desiderio di non mostrarsi maleducata. Purtroppo però da quando stava a Hogwarts le era capitato spesso di avere delle visioni semplicemente sfiorando le persone e quindi tendeva a evitare quel tipo di contatto.
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