Bhe, non mi importava neppure tanto saperlo, perché quella di oggi era solo una scusa per darle ulteriore fastidio.
Non ce l’avevo in particolar modo con lei, la conoscevo a mala pena, ma era un’ottima preda per i miei dispetti “innocenti”.
Oh, sì, lo vedo bene!
Feci una smorfia nuovamente rattristata, fintamente ferito dal sarcasmo della Grifa.
Guardai il braccialetto per un istante, come se fossi davvero indeciso sul da farsi. Non glielo avrei mai ridato, non senza combattere, ma mi piaceva un pochino illuderla di starci quanto meno pensando.
Sei un pessimo attore...
Questa volta però lei non mi credette, lo capì dallo sguardo pieno d’ira che mi rivolse all’ennesimo lancio dell’oggetto. Non mi ero neppure accorto di quello che ci stavo facendo, lo facevo svolazzare solo per un gesto istintivo.
Non lo faccio cadere, tranquilla.
Non avevo davvero intenzione di romperlo o di scheggiarlo o di rovinarlo, volevo solo giocare e divertirmi un po’.
Non ero un buono, ma non ero nemmeno uno dei peggiori cattivi.
Attesi quindi che la Grifondoro rispondesse alla mia proposta di gioco. Insomma, era un gioco innocente, me l’avevano insegnato alcuni compagni di classe babbani, ma la versione magica era molto più interessante. La reazione della compagna però tardava ad arrivare. Mi guardava con aria inizialmente confusa, come se non avesse davvero inteso cosa le stavo proponendo.
Eddai.. Mosca cieca? Uno è bendato, gli altri corrono e lui deve cercare di acchiapparli. È un gioco!!
Aggiunsi, come se fosse una vera e propria ovvietà, ed infatti la guardai leggermente stupito per la sua lentezza di apprendimento.
Grifondoro.. Tutto fumo e niente arrosto. –pensai.
Feci partire il mio incantesimo, ma non ero stato abbastanza veloce, perché alla mia “avversaria” bastò muoversi appena verso destra per schivarlo. Mi morsi il labbro inferiore, maledicendomi mentalmente per la mia incapacità.
La cosa che mi diede più fastidio in quel momento, più che il mio fallimento, fu l’espressione trionfante che caratterizzava il volto di Elbeth. Mi misi in piedi proprio nel momento in cui lei prese la sua bacchetta e me la puntò contro.
Wow.. La cosa si fa seria..
Feci appena in tempo a commentare, cercando di mostrarmi ancora rilassato e strafottente anche se internamente mi bruciava ancora, poi lei lanciò il suo incantesimo.
Non ho voglia di giocare! Rivoglio ciò che è mio!
Everte Statim!
Che bambina noiosa!
Ebbi appena il tempo di pensarlo quando un fascio di luce bianca e frastagliata partì in mia direzione, una specie di corrente elettrica.
Tuttavia, come aveva fatto lei poco prima, anche io riuscì a schivare il suo patetico attacco. Mi bastò accucciarmi appena sulle ginocchia per farmelo passare sopra la testa e farlo finire contro il muro in pietra della classe. [Riflessi 1 + 4/d20 = 5]
Ehi, ma questo non è mosca cieca!
Obiettai sarcastico nel rimettermi in piedi con la schiena dritta.
Approfittai di quel momento per avvicinarmi alla porta d’ingresso della classe, dove stazionava la matricola, tenendo la bacchetta ben puntata in sua direzione con il braccio destro teso; il braccialetto lo nascosi nella tasca dei miei pantaloni.
Visto che non ti piace giocare, ma hai la lingua lunga, vediamo come te la cavi con questo..
Di nuovo lasciai in sospeso la frase, andando a pescare dal cassettino della mia memoria un altro incantesimo. Non era azzeccato quanto il primo, ma era altrettanto divertente: se fosse riuscito, Elbeth si sarebbe trovata a fare una gran fatica a dire qualsiasi cosa.
Friguttium!
Friguttium
Difficoltà: 2
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Fattura Tartagliante che rende balbuziente la vittima per un certo periodo di tempo
Genere: Offensivo
Danno:
Non le avrebbe fatto male, non era quella la mia intenzione, volevo solo darle fastidio: e cosa c’era di più fastidioso di uno scioglilingua forzato?
Mi ero talmente avvicinato a lei che non poteva proprio schivare il mio attacco, ma non avendo mai provato a lanciare quell’incantesimo non ero neppure troppo certo che avrebbe realmente funzionato: quanto meno speravo sarebbe bastato per farla balbettare per qualche minuto.
Dalla mia bacchetta uscì un fascio di luce arancione, molto sottile, che sinuosamente si muoveva in direzione della bocca della ragazzina: prima avevo preso di mira gli occhi, ora era il turno della bocca. [Capacità magica 3 + 3/d20 = 6]
Dai, dimmi qualcosa adesso!
La sfidai un'ultima volta, davvero curioso di sapere quale era stato l'effetto del mio divertentissimo incantesimo.
Spoiler: