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da Monique » 19/01/2013, 0:44
No, non le aveva affatto posto una domanda semplice: per molti la musica era fantastica, una forma d'arte, un modo per comunicare senza l'uso delle parole, per perdersi nei propri pensieri... per altri, invece, era molto più di questo; c'era chi pensava che la musica potesse plasmare il tempo e lo spazio, mutare la forma delle cose, nutrirsi dell'anima di colui che ne usufruiva e renderla in qualche modo reale. Pochi coloro che la pensavano in quest'ultimo modo, e solitamente erano quelli che amavano davvero ogni singola nota emettibile da un qualsiasi strumento esistente sul Pianeta.
Si… credo di si.
La sua indecisione le ricordò la propria, quella di una Monique che, grazie a Rose, si approcciava per la prima volta alla musica in un senso ben più profondo del semplice cantare o suonare uno strumento; fu per questo che la donna si decise a porre una seconda domanda a Brianna, una domanda che ricevette una risposta tanto di getto quanto, probabilmente, sincera.
Farmi controllare? Dalla musica? Come se fosse una sorta di incantesimo Imperio? Non ci penso proprio! E se facessi del male a Sayuri? O a Glaedr? Non vorrei mai che una cosa del genere accadesse!
Sorrise, Monique, a quelle parole che però rispecchiavano potenzialmente la verità: le illusioni potevano corrompere l'animo di chi le creava, se questa persona non era abbastanza forte da controllarle e da sopportarne il peso... e sì, una volta corrotto, anche l'animo più gentile avrebbe potuto commettere azioni orribili, come fare del male ai propri cari. La Vice Preside annuì ancora, lentamente, studiando la bambina di fronte a sé come se fosse indecisa se andare avanti, proseguendo il discorso, oppure lasciar perdere tutto; alla fine, un secondo sospiro accompagnò le sue successive parole.
La musica è un'arma molto potente, signorina Wollis... a volte entra così in sintonia ed in risonanza con chi la crea da fondersi con questa persona, alimentandone i sentimenti. E quando questo succede, se la persona conosce il modo per farlo, è possibile che attraverso la musica questi sentimenti prendano forma concreta, plasmino l'ambiente intorno a lei secondo la volontà dell'interessato trasformandola in ciò che vuole... ad esempio in una foresta.
Le spiegò, parlando piano, lentamente, come se volesse che ogni parola si stampasse nella mente della Delfina, come se volesse farla arrivare alla soluzione senza però parlare troppo. Le lanciò una lunga occhiata, intensa e forse anche complice, prima di proseguire.
Capisce cosa le sto dicendo, signorina Wollis?
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da Brianna » 19/01/2013, 14:59
Farmi controllare? Dalla musica? Come se fosse una sorta di incantesimo Imperio? Non ci penso proprio! E se facessi del male a Sayuri? O a Glaedr? Non vorrei mai che una cosa del genere accadesse!La bambina aveva risposto di getto, senza stare a pensare; senza che, nemmeno per un istante, le passasse per la mente che Moniquepoteva anche non sapere chi fossero Sayuri e Glaedr… ma forse lo aveva intuito… in fondo, il tono della voce e tutto il resto facevano comprendere quanto quei due nomi – quasi sicuramente sconosciuti alla francese – fossero invece importanti per la bambina. La Vireau sorrise alla risposta di Brianna, forse intuendo qualcosa, forse per un suo pensiero personale; poi Brianna la vide annuire lentamente, quasi pensierosa. Un sospiro quindi accompagnò le successive parole della VicePreside La musica è un'arma molto potente, signorina Wollis…Un’arma? La musica?Non riuscì a trattenersi, non aveva mai considerato la musica come una potenziale arma… cioè, d’accordo, la musica poteva portarti ovunque, ma usarla come un’arma? Per far del male? Come poteva mai essere una cosa del genere? a volte entra così in sintonia ed in risonanza con chi la crea da fondersi con questa persona, alimentandone i sentimenti. E quando questo succede, se la persona conosce il modo per farlo, è possibile che attraverso la musica questi sentimenti prendano forma concreta, plasmino l'ambiente intorno a lei secondo la volontà dell'interessato trasformandola in ciò che vuole... ad esempio in una foresta.La Vireau parlava lentamente, e la bambina cercava di comprendere al meglio, la fronte leggermente aggrottata, in un’espressione di assoluta attenzione alle parole della VicePreside. La francese le lanciò un’occhiata, alla bambina sembrò quasi che la donna le stesse mettendo a nudo l’anima, quasi a voler guardare dentro di lei, a comprendere ciò che stava pensando e capendo la piccola Capisce cosa le sto dicendo, signorina Wollis?Brianna non rispose subito, prendendosi un po' di tempo per tentare di dare un senso alle parole della donna,era stata l’ultima frase della donna “trasformandola in ciò che vuole... ad esempio in una foresta” ad indirizzarla verso una conclusione che le pareva però quasi impossibile Quindi voleva dire che era stata proprio la professoressa? Lei aveva usato la musica per trasformare l’ambiente, l’Auditorium in quel caso specifico, in una foresta? E’… è stata lei? Con la musica?Chiese quasi incredula la bambina, temendo che il suo ragionamento avesse una qualche falla da qualche parte, e pensando quindi di essere arrivata alla conclusione sbagliata. Ma… - tentennò un po' la bambina, come temendo di fare una domanda sciocca, ma poi si decise a parlare, in fondo la donna si era dimostrata molto gentile e disponibile con la bambina – io non l’ho sentita cantare…
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da Monique » 19/01/2013, 18:46
Un’arma? La musica?
Annuì semplicemente, ben comprendendo il suo sconcerto: nemmeno lei, quand'era piccola, riusciva a comprendere come la musica potesse essere usata come un'arma; non ci arrivava, non lo credeva possibile perché, nel suo piccolo mondo dorato, la musica poteva, al massimo, ammaliare le persone, farle stare meglio, far provare loro ciò che provava il cantante... ma un'arma? Solo con Rose, passo dopo passo, aveva imparato non solo a comprendere le potenzialità della musica, ma anche quanto essa, nelle mani sbagliate, potesse essere pericolosa, ed era stata la tata ad insegnarle tutto; con la musica si poteva creare qualcosa di straordinario, e l'esempio concreto l'aveva vissuto Brianna in prima persona, la stessa che ora, seguendo il ragionamento complesso di Monique, arrivò a spalancare gli occhi con aria incredula.
E’… è stata lei? Con la musica?
Mea culpa.
Mormorò la Vice Preside di Hogwarts con un leggero sorriso divertito sulle labbra, ammettendo dunque di fronte alla Delfina quella che era la sua capacità nascosta quella di cui soltanto Sandyon, Tissi e Madeline erano a conoscenza in prima persona - visto che la sorella non l'aveva di certo saputo per volontà della maggiore delle Vireau.
Ma… io non l’ho sentita cantare…
Replicò la Delfinazzurro, come a voler trovare un filo logico in tutto ciò che Monique le stava rivelando - rivelazioni che, la donna lo sperava, non sarebbero uscite per nessuna ragione al mondo da quella stanza.
Giusta osservazione, signorina Wollis... ma io non ho parlato di canzoni, ho parlato di musica. E la musica, così come una qualsiasi canzone, peraltro... la si può suonare o cantare anche qui.
E portò la mano alla fronte, così da sfiorarsela col dito per indicare la mente e rivelare così la portata del suo potenziale: con quelle semplici parole, Monique aveva appena rivelato a Brianna che non solo sapeva usare la musica per plasmare la realtà intorno a sé, ma che non le serviva nemmeno cantare ad alta voce, bensì le bastava pensare ad una melodia o ad una canzone per rendere il tutto possibile.
... vuole vedere?
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da Brianna » 19/01/2013, 19:56
Il ragionamento della bambina, seppur complesso, l’aveva portata alla conclusione che fosse stata la donna, ma sembrava una conclusione talmente assurda che la bambina faticava a crederci, e con aria titubante ed incredula, aveva chiesto a Monique se fosse stata lei a creare la foresta che era apparsa al posto dell’ Auditorium.
Mea culpa.
La risposta della VicePreside non lasciava alcun dubbio alla bambina, ora… era stata davvero lei, ma un'altra domanda premeva alla piccola Brianna… non aveva sentito cantare la donna, quindi si chiedeva coma aveva potuto farlo con la musica, visto che era stata proprio la professoressa ad ammettere di essere stata lei, e Brianna stava cercando di capire meglio questa nuova cosa appresa.
Ma… io non l’ho sentita cantare…
Giusta osservazione, signorina Wollis... ma io non ho parlato di canzoni, ho parlato di musica. E la musica, così come una qualsiasi canzone, peraltro... la si può suonare o cantare anche qui.
La bambina capì perfettamente cosa voleva intendere la donna, considerando soprattutto quante volte aveva cantato con la voce della mente quando era a casa, quante volte l’aveva fatto, in modo che mamma non avesse alcun pretesto per rimproverarla?
La bambina non sapeva nulla delle illusioni, quindi non poteva certo capire fino in fondo la portata delle rivelazioni della donna… aveva capito soltanto che, grazie al potere della musica, la donna era riuscita a trasformare un posto in un altro… sembrava una cosa affascinante… chissà se un giorno anche lei ne sarebbe stata in grado… ovviamente ignorava che ci fossero dei pericoli, ma se ci avesse riflettuto avrebbe capito che la domanda che le aveva fatto la donna solo qualche istante prima aveva un suo perché e anzi, forse era stata proprio la riposta sincera e diretta a permettere a Monique di rivelarle quelle cose.
Ma la Vireau aveva un'altra sorpresa in serbo per la bambina
... vuole vedere?
Il viso della bambina si illuminò, certo che voleva vedere!
Oh! Mi piacerebbe tantissimo professoressa! Lei farebbe questo… per me?
La bambina era sorpresa, piacevolmente sorpresa, ma poi il suo sguardo si posò su Fire e divenne pensierosa
Anche lui - chiese, indicando con lo sguardo il lupo – vedrà quello che vedremo noi? O, essendo un animale, è immune da questo… potere?
Non conosceva il termine “Illusione” per indicare il potere della musica, e finchè la donna non gliel’avesse detto, o qualcuno ne avesse fatto cenno spiegando cos’era, la bambina non l’avrebbe saputo; ma ora, quantomeno, sapeva che esisteva.
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da Monique » 19/01/2013, 22:04
Oh! Mi piacerebbe tantissimo professoressa! Lei farebbe questo… per me?
Brianna aveva compreso una sola delle tante lezioni che avrebbe dovuto imparare sulle illusioni se mai un giorno Monique avesse deciso d'insegnargliele - e se lei per prima l'avesse voluto, ovviamente: la musica, la melodia o la canzone potevano, nelle persone più esperte, essere anche semplicemente pensate, erano quelle a far scattare l'illusione senza bisogno di altro; e per quanto nemmeno lei stessa potesse credere a ciò che aveva detto, si era appena offerta di mostrare concretamente alla Delfina di cosa stesse parlando. Azzardato? Ma forse Rose non aveva iniziato con lei molto, molto tempo prima dell'età della bambina? A 12 anni lei, ad Hogwarts, non era forse già perfettamente consapevole della maggior parte delle informazioni in materia che bisognava conoscere, seppur ancora non le sapesse né fare né, tantomeno, controllare? Cos'aveva spinto allora la sua tata ad aprire la mente della piccola Vireau alle illusioni, e come poteva comprendere se fosse ora giusto aprire quella di Brianna? Furono forse le sue parole successive pronunciate, con aria pensierosa e forse lievemente preoccupata, nei confronti di Fire, a spingere la Vice Preside nella direzione giusta.
Anche lui vedrà quello che vedremo noi? O, essendo un animale, è immune da questo… potere?
Oh, non si preoccupi signorina Wollis... Fire vedrà tutto ciò che vedremo noi nell'illusione - ed ecco svelato il nome del famoso "potere" - a dire il vero esistono pochissime persone al mondo immuni ad esse e quindi impossibilitati a vedere ciò che l'illusione proietta al posto della realtà.
Un'altra informazione preziosa, preziosissima, che Monique consegnò alla bambina come fosse un tesoro prezioso: ma le sorprese non erano finite per la Delfina visto che, poco dopo, mettendo mano a quella bacchetta quasi fatta da cristallo - o almeno così pareva - fece materializzare sulla scrivania di fronte alla 12enne il suo tesoro più prezioso, il suo Stradivari unico al mondo o quasi. Sigillò ed insonorizzò il suo ufficio, cosicché nessuno potesse entrarvi o sentire i rumori provenienti da esso, poi tornò a fissare la ragazzina di fronte a sé.
Conosce il celebre capolavoro "Il Fantasma dell'Opera"? Sto per farle sentire un pezzo tratto proprio da esso. Le consiglio di aggrapparsi per bene alla sedia, la prima volta è alquanto destabilizzante per tutti.
Suggerì la donna alla bambina, in fondo anche maghi adulti e preparati si erano sentiti... sballottolati, ecco, la prima volta che avevano avuto a che fare con qualcosa del genere: un piccolo sorriso in direzione della Delfina, poi gli occhi ghiacciati si chiusero, lasciando fluire la concentrazione nell'animo della donna, che compì un piccolo movimento col polso destro, le cui dita impugnavano la bacchetta; Brianna non avrebbe avuto difficoltà, se se ne fosse accorta (Riflessi: > 8) a comprendere che aveva appena effettuato un incantesimo Non Verbale.
Imago Musicus
Sempre ad occhi chiusi, la bacchetta venne riposta in una tasca del mantello e il violino impugnato con sicurezza, come se lo vedesse nonostante il buio che lo circondava: lo sistemò nell'incavo della spalla sinistra, strinse l'archetto con la destra e, preso un sospiro, iniziò a suonare.
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=AtlGQBFhVFs[/yt]
Inizialmente il suono del violino fu l'unico nella stanza, nessuna base ad accompagnarla. Poi, appena l'illusione iniziò a prendere piede, ecco che altri suoni si aggiunsero ad esso, come a voler rendere completa la melodia, come a volerla rafforzare: e mentre ciò accadeva, ecco che il processo iniziava; il pavimento prendeva a tremare, così come i muri che, lentamente, mutavano forma, si scioglievano, si tingevano di verde. Il pavimento diventava più soffice, più alto, più profumato; l'aria intorno a loro cambiava, si faceva più fresca, profumava di buono. Monique suonava ad occhi chiusi, lasciando che fossero la sua mente e la sua anima a dettare le regole: quando la musica finì e la donna riaprì gli occhi, alcuni minuti dopo, Brianna si trovava in un posto completamente diverso dalla stanza nella quale era entrata all'inizio di quella chiacchierata.
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da Brianna » 20/01/2013, 1:30
Brianna era stata ben felice della proposta che aveva fatto Monique, di farle vedere, stavolta essendo consapevole di cosa stava succedendo, ma poi il suo sguardo era stato attirato dal lupo e, pensierosa e un po' preoccupata per l’animale, aveva chiesto alla Vireau se anche lui potesse vedere l’illusione Oh, non si preoccupi signorina Wollis... Fire vedrà tutto ciò che vedremo noi nell'illusione. A dire il vero esistono pochissime persone al mondo immuni ad esse e quindi impossibilitati a vedere ciò che l'illusione proietta al posto della realtà.Illusione… dunque si chiama così…Si stampò bene in mente quella parola, la chiave di tutto ciò che era successo, e una volta uscita di li aveva tutte le intenzioni di approfondire l’argomento che ora stava comprendendo. Poi la Vice Preside fece apparire uno strumento… un violino… era davvero di fronte ad un Violino con la “V maiuscola”? ad un autentico Stradivari? Aveva sentito dire da altri membri del coro che lo possedeva, ma non aveva mai avuto modo di vederlo da vicino. A dire il vero, prima di arrivare ad Hogwarts non aveva nemmeno idea di cosa fosse, uno Stradivari… con mamma ogni argomento che parlasse di musica era off-limits e doveva accontentarsi di parlarne con papà, quelle poche volte che era a casa, ma solo se mamma non c’era, e comunque anche lui cercava di non incoraggiare la bambina… Si trovò a fissare lo strumento, incredula, mentre le successive parole della Vireau la distraevano dalla sua osservazione Conosce il celebre capolavoro "Il Fantasma dell'Opera"? Sto per farle sentire un pezzo tratto proprio da essoSi… l’ho sentito una volta, con papà… Le consiglio di aggrapparsi per bene alla sedia, la prima volta è alquanto destabilizzante per tutti.Aggrapparsi alla sedia? Destabilizzante?La bambina aggrottò la fronte, ma la curiosità era talmente tanta, che fece quanto detto dalla francese e si tenne aggrappata alla sedia, mentre osservava la donna sorriderle e poi chiudere gli occhi, fare un movimento leggero con il polso della mano che stringeva la bacchetta, non comprendendo però cosa stesse facendo la donna. Quindi vide la donna riporre la bacchetta e prendere il violino, il tutto sempre ad occhi chiusi, quasi come se fosse qualcuno a guidarla, o come se ci vedesse nonostante gli occhi chiusi; tanta era la sicurezza dei movimenti che la donna mostrava, che Brianna la osservò attentamente, per vedere se magari aveva socchiuso gli occhi per prendere il suo prezioso Violino, ma la donna teneva gli occhi ben chiusi. Quindi le note del Violino si diffusero nell’ufficio, avvolgendo entrambe con la loro musicalità; all’inizio erano solo le note del violino, e la bambina stava pensando che non stava succedendo nulla, poi altre note si fusero con quelle del violino… la professoressa era davvero molto brava! Il pavimento iniziò a tremare, e la bambina alzò i piedini dallo stesso… poi anche i muri… la piccola – pur sapendo cosa stava accadendo – era stranita, disorientata, si guardava attorno per vedere cosa sarebbe successo mentre i muri parevano sciogliersi… si aggrappò alla sedia, stringendo forte fino a farsi sbiancare le nocche e nel frattempo osservava il lupo, cercando di capire se anche lui fosse stranito e disorientato tanto quanto lei, ma non riusciva a percepire lo stato d’animo dell’ animale. Le girava anche un po la testa... di sicuro, era la prima volta che viveva una situazione del genere e non ci era abituata. L’aria intanto cambiava profumo, i muri erano diventati dapprima verdi e poi avevano cambiato completamente forma, così era successo al pavimento che era ora più soffice e l’aria intorno sapeva di buono, sapeva di…di erba, di bosco. Quando la musica finì anche il posto era completamente cambiato…era ancora nell’ufficio della Vice Preside, ma non ne aveva per nulla l’aspetto… la bambina aveva quasi timore, ora, di rimettere i piedi a terra... ne mise uno, lentamente, come se temesse che quel manto erboso sarebbe sparito da un momento all’altro. No, non stava assolutamente mettendo in dubbio le capacità illusorie di Monique, semplicemente era talmente strana una cosa del genere, l’averla vista succedere con i propri occhi, sapere che comunque erano dentro ad un ufficio e non in un piccolo boschetto con dei bellissimi fiorellini rosa, che la sua mente doveva capire… proprio come aveva detto la Vireau qualche istante prima, in quel momento aveva reso possibile l’impossibile, e la bambina, comprensibilmente, aveva bisogno di comprendere… un conto era sapere la teoria, completamente diverso era poi quando ci si trovava di fronte alla pratica! Ci mise poco comunque, la bambina, a superare il piccolo shock della trasformazione, in quanto la professoressa aveva creato un ambiente a dir poco perfetto per lei, con tanto di fiorellini rosa… e il rosa era il colore preferito di Brianna quindi, come poteva non sentirsi a suo agio in quell’ambiente? La musica può creare questo? E’… meraviglioso!Esclamò la piccola, mentre prendeva confidenza con il nuovo ambiente; la gioia e l’ammirazione per la donna da parte della bambina erano evidenti, ed ancor più la felicità di trovarsi in quel posto tanto che fece una mezza piroetta, prima di ricordarsi dove e con chi era e fermarsi immediatamente, arrossendo. Questo posto è bellissimo!E’… difficile creare queste illusioni? Crede che un giorno potrei farlo anch’io?Inutile precisare che la bambina ne era rimasta affascinata, e che voleva comprendere qualcosa di più di quell’ arte così tanto potente e, perché no? Un giorno magari avrebbe potuto imparare a farlo anche lei…
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da Monique » 20/01/2013, 16:03
Sapeva bene che per Brianna sarebbe stata un'esperienza nuova, sconvolgente, a dir poco pazzesca: era difficile, a rigor di logica, credere che un ufficio potesse diventare una foresta, un oceano, una distesa di nuvole o qualsiasi altra cosa la fantasia decidesse di materializzare; eppure era questo il bello, era questa la magia, credere che certe cose non fossero possibili e poi scoprire che invece lo erano eccome. Sentiva sotto di sé la morbidezza dei fiori e la freschezza dell'erba, sorrideva nel vedere Fire rotolarsi in quel prato improvvisato, giocando così con aria estasiata: no, nessun segno di destabilizzazione per il lupo che ormai era abituato alla capacità speciale della sua padroncina... com'era stata Flame, prima di lui. Osservò Brianna fare una piroetta, felice e incredula al tempo stesso di essere stata testimone di una simile meraviglia.
La musica può creare questo? E’… meraviglioso!
La musica, la magia... e la mia anima.
Precisò Monique, non certo per farsi bella agli occhi della Delfina ma perché, senza quelle tre componenti, nulla si sarebbe potuto creare: era come provare a cucinare un dolce, a pensarci bene... se anche uno solo degli ingredienti mancava - che fosse il burro, lo zucchero, le uova o altro - il dolce veniva un disastro; e così era per le illusioni. Magia, musica e anima erano un trittico inscindibile, se si voleva ottenere un risultato del genere. Si sedette a terra, la Vice Preside, sfiorando distrattamente i fiori intorno a sé la cui morbidezza non aveva nulla, assolutamente nulla da invidiare a quelli reali.
Questo posto è bellissimo!E’… difficile creare queste illusioni? Crede che un giorno potrei farlo anch’io?
Quell'ultima domanda la colpì con forza, facendole rendere conto della realtà: mostrare ad una bambina così giovane un potere così grande, poteva essere dannoso? Poteva aver appena procurato non solo per Brianna, ma anche per il mondo magico, un potenziale disastro? Sospirò forte, passandosi lentamente una mano tra i capelli; persino Fire capì che qualcosa non andava, perché smise di rotolarsi nell'erba e si avvicinò alla sua padrona, accucciandosi accanto a lei.
Brianna... siediti, per favore.
Le aveva dato del "tu", l'aveva chiamata per nome... sì, c'era decisamente qualcosa di strano in tutto ciò.
So che quello che vedi appare ai tuoi occhi fantastico, come un sogno. E per certi versi lo è davvero. Ma ci sono delle cose che devi capire, perciò voglio che ti concentri e che mi ascolti molto, molto bene - esordì, cercando la serietà negli occhi della Delfina così come quella che era presente nei suoi e nella sua voce, un tono grave a sottolineare l'importanza di ciò che stava per dirle - Prima di tutto, devi sapere che non troverai alcuna informazione sulle illusioni, nemmeno se spulciassi ogni volume della Biblioteca di Hogwarts che, come sai, è una delle meglio fornite d'Europa: non lo dico per scoraggiarti, ma perché le illusioni sono una pratica antichissima di cui il 95% della popolazione mondiale non conosce l'esistenza; puoi cercare comunque, naturalmente, nel caso volessi accertartene di persona, ma la loro conoscenza si è sempre tramandata per via orale. Oltre a questo, devi sapere anche che esisteranno forse una decina di persone, probabilmente di meno, in grado di saperle creare: questo perché non solo bisogna possedere una concentrazione incredibilmente forte, ma anche perché bisogna essere un tutt'uno con la musica, bisogna fondersi con essa totalmente.
"Bisogna essere la musica", così le diceva sempre Rose quando Monique era piccola, e lei ci aveva messo anni per comprenderne il significato.
Ma non è soltanto questo il punto: fare le illusioni non è un gioco: tu ora qui vedi il lato bello, il lato fiabesco di questa capacità... ma le illusioni possono convincere chi ne è spettatore di tutto, di qualsiasi cosa. Capisci che intendo? Posso farti credere di essere in mezzo ad un prato verde, ma posso anche convincerti di essere in mezzo ad un mare in tempesta, posso convincerti che tu stia morendo... mi segui?
Parole dure, crude, ma primo, Monique considerava Brianna abbastanza intelligente da capire, e secondo, voleva evitare che la bambina si creasse un'immagine distorta e buonista di quella capacità così delicata, bella e pericolosa al tempo stesso.
E chi è vittima delle illusioni, crede a tutto ciò che vede, senza possibilità di salvarsi a meno che, in casi più che rari, non ne sia immune per DNA; questo significa che se volessi farti credere che non riesci a respirare, che stai soffocando, tu ti sentiresti davvero mancare l'aria... e moriresti. Quello che voglio dire è che le illusioni, messe nelle mani sbagliate... possono uccidere, Brianna. Senza possibilità di salvezza, senza possibilità di combattere. Peggio di un Imperio, simile ad un Avada Kedavra ma senza nemmeno dover mettere mano alla bacchetta.
Le stava dicendo tutto ciò che Rose aveva detto a lei quand'era piccola, c'era solo da sperare che la Delfina lo comprendesse come aveva fatto lei all'epoca.
Prima ti ho chiesto se saresti mai disposta a farti controllare dalla musica... la mia non era una domanda a caso. Vedi, le illusioni si nutrono della musica e dell'anima di chi le crea... e per anima intendo tutta la gamma di sentimenti, positivi e negativi che la compongono; ma se la persona non è abbastanza forte da controllarle, da mettere un freno al loro potere, allora succede che sono loro a controllare lei. Ne corrompono l'anima, la sporcano, cambiano la persona che le controlla facendole fare del male agli altri quasi inconsapevolmente fino a portarla su un punto di non ritorno, dove l'unico modo per farla smettere... è ucciderla.
Come sua sorella, anche se sperava che ci fosse per lei ancora un margine, seppur lieve, di miglioramento, ed era per quello che Monique era pronta a lottare con tutte le sue forze. Prese un bel respiro dopo quel monologo, senza abbandonare la serietà di poco prima.
Ti ho detto tutto questo perché voglio che tu comprenda la portata di quello che hai davanti: non so se un giorno arriverai ad un livello di sintonia così grande con la musica da poter imparare a creare le illusioni, ma so per certo che se non avrai una volontà abbastanza forte da contrastarle, allora finirai per distruggere te stessa e gli altri. E non potrei mai permetterlo.
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da Brianna » 20/01/2013, 20:00
La bambina era stata ben felice di ciò che aveva visto succedere nell’ufficio della Vicepreside, seppur inizialmente sconvolgente.
La musica… da quel momento in poi l’avrebbe vista di sicuro in modo diverso, nel modo che le aveva fatto vedere Monique, la quale però si affrettò a correggere la bambina.
La musica, la magia... e la mia anima.
Osservava Fire divertirsi in quel boschetto, rotolare sull’erba… sembrava davvero felice l’animale e, proprio come aveva detto la Vireau, l’illusione agiva anche su di lui.
Questo posto è bellissimo!E’… difficile creare queste illusioni? Crede che un giorno potrei farlo anch’io?
Chiese la bambina… naturale per Brianna fare una domanda del genere… non sapendo assolutamente nulla, o meglio – solo quello che la Vice Preside le aveva fatto vedere – aveva fatto l’errore, grossolano ma sicuramente comprensibile data anche la giovane età, di credere che le illusioni fossero solo una cosa bella, positiva… certo la donna aveva fatto capire, alla bambina, che non era solo rose e fiori, ma l’aveva fatto in modo implicito, e la bambina non aveva prestato la giusta attenzione, anche perché Monique le aveva fatto vedere solo la parte più bella… sarebbe toccato alla francese far comprendere alla piccola il suo errore di valutazione, cosa che la docente fece prontamente.
Brianna... siediti, per favore.
Il tono improvvisamente serio e grave della donna agì come una doccia fredda sulla bambina, che si affrettò a prendere posto di fronte a lei, aggrottando la fronte… l’aveva anche chiamata per nome, cosa che non succedeva praticamente mai… ancora non conosceva bene i modi di fare della Vireau, ma di sicuro quello non era il suo modo consueto di comportarsi.
Anche Fire aveva smesso di divertirsi, per accucciarsi accanto alla sua padrona, forse intuendone meglio della bambina lo stato d’animo.
Si?
So che quello che vedi appare ai tuoi occhi fantastico, come un sogno. E per certi versi lo è davvero.
La bambina annui, la donna era molto seria, ed ora anche Brianna lo era, comprendendo che la donna le doveva dire qualcosa di importante, ma non immaginandone certo la portata.
Ma ci sono delle cose che devi capire, perciò voglio che ti concentri e che mi ascolti molto, molto bene
Si, professoressa
Annui la piccola, in un gesto inconsapevole ma che voleva sottolineare ciò che aveva espresso a parole.
Prima di tutto, devi sapere che non troverai alcuna informazione sulle illusioni, nemmeno se spulciassi ogni volume della Biblioteca di Hogwarts che, come sai, è una delle meglio fornite d'Europa: non lo dico per scoraggiarti, ma perché le illusioni sono una pratica antichissima di cui il 95% della popolazione mondiale non conosce l'esistenza; puoi cercare comunque, naturalmente, nel caso volessi accertartene di persona, ma la loro conoscenza si è sempre tramandata per via orale.
La piccola sgranò gli occhi… era la prima volta, in tutta la sua giovane vita, che si sentiva dire che i libri non l’avrebbero aiutata… ma forse era questo il motivo per cui, pur avendo cercato, non aveva trovato nulla in merito; molto probabilmente, comunque, sarebbe andata a controllare di nuovo, visto che ora sapeva cosa cercare.
Oltre a questo, devi sapere anche che esisteranno forse una decina di persone, probabilmente di meno, in grado di saperle creare: questo perché non solo bisogna possedere una concentrazione incredibilmente forte, ma anche perché bisogna essere un tutt'uno con la musica, bisogna fondersi con essa totalmente.
Altro errore di valutazione, quello della bambina, che aveva creduto che la maggior parte dei maghi adulti fossero in grado di fare ciò che aveva visto fare a Monique; la bambina guardò ora in un modo diverso la Vice Preside, consapevole che era una di quella decina che erano in grado di creare le illusioni, una donna quindi molto potente, molto più di quello che mai avrebbe pensato la bambina.
Ma per Monique c’era ancora un ultimo punto da chiarire con Brianna, sicuramente il più importante
Ma non è soltanto questo il punto: fare le illusioni non è un gioco: tu ora qui vedi il lato bello, il lato fiabesco di questa capacità... ma le illusioni possono convincere chi ne è spettatore di tutto, di qualsiasi cosa. Capisci che intendo? Posso farti credere di essere in mezzo ad un prato verde, ma posso anche convincerti di essere in mezzo ad un mare in tempesta, posso convincerti che tu stia morendo... mi segui?
La bambina sgranò nuovamente gli occhi… no, non aveva pensato a questo, ma annuì alle parole della Vireau, si… capiva, e solo ora iniziava a rendersi conto di cosa avesse inteso Monique parlando della musica come un arma.
E chi è vittima delle illusioni, crede a tutto ciò che vede, senza possibilità di salvarsi a meno che, in casi più che rari, non ne sia immune per DNA; questo significa che se volessi farti credere che non riesci a respirare, che stai soffocando, tu ti sentiresti davvero mancare l'aria... e moriresti. Quello che voglio dire è che le illusioni, messe nelle mani sbagliate... possono uccidere, Brianna.
Uccidere? E’… è terribile
Senza possibilità di salvezza, senza possibilità di combattere. Peggio di un Imperio, simile ad un Avada Kedavra ma senza nemmeno dover mettere mano alla bacchetta.
Queste illusioni erano davvero qualcosa di terribile, erano addirittura peggio di un Imperio, l’incantesimo peggiore, per quanto riguardava Brianna, peggio dell’ Avada Kedavra in quanto l’Imperio ti poteva costringere a far del male anche alle persone che reputavi le più care.
Prima di queste rivelazioni, Brianna avrebbe varcato con gioia e serenità la porta che le si era appena aperta davanti, ma ora… ora non era più tanto sicura di volerlo fare… erano una cosa molto pericolosa, forse troppo.
Prima ti ho chiesto se saresti mai disposta a farti controllare dalla musica... la mia non era una domanda a caso.
Brianna annuì, iniziando però a comprendere davvero solo ora il senso di quella domanda che la donna le aveva posto precedentemente
Vedi, le illusioni si nutrono della musica e dell'anima di chi le crea... e per anima intendo tutta la gamma di sentimenti, positivi e negativi che la compongono; ma se la persona non è abbastanza forte da controllarle, da mettere un freno al loro potere, allora succede che sono loro a controllare lei. Ne corrompono l'anima, la sporcano, cambiano la persona che le controlla facendole fare del male agli altri quasi inconsapevolmente fino a portarla su un punto di non ritorno, dove l'unico modo per farla smettere... è ucciderla.
La bambina rimase scioccata, il potere delle illusioni era immenso, e proprio come aveva detto Monique, poteva essere molto pericoloso se messo nelle mani sbagliate… poteva addirittura arrivare ad uccidere.
Guardò ora con diffidenza quel bosco in cui si trovavano, accarezzò l’erba per sentirla tra le dita…no, se non avesse saputo con certezza, perché l’aveva visto accadere, non avrebbe mai potuto accorgersi che non era reale.
Ti ho detto tutto questo perché voglio che tu comprenda la portata di quello che hai davanti: non so se un giorno arriverai ad un livello di sintonia così grande con la musica da poter imparare a creare le illusioni, ma so per certo che se non avrai una volontà abbastanza forte da contrastarle, allora finirai per distruggere te stessa e gli altri. E non potrei mai permetterlo.
Io… Mi scusi prof… non credevo che fossero una cosa così… così potente… non credo nemmeno più di voler imparare… cioè, non saprei come fare a sapere se avrei abbastanza forza da contrastarle… e non vorrei mai distruggere me o, peggio ancora, gli altri…
E, con “gli altri”, Brianna intendeva Sayuri, la sua sorellina,la sua compagna di giochi, di pianti, di risate, di scherzi…la persona più importante per lei, e l’unica che, li ad Hogwarts, le mancasse così tanto.
La bambina rimase un momento in silenzio, aveva un'altra domanda da fare alla professoressa, ma forse era troppo personale
Posso farle una domanda?
E se la donna avesse risposto affermativamente, Brianna avrebbe chiesto
Lei come fa ad essere sicura di avere abbastanza forza da contrastarle?
Certo, le illusioni se nelle mani giuste erano una cosa molto affascinante, ma ora che Brianna ne aveva capito la portata, le facevano un po' paura, ma forse era giusto così… proprio come aveva sottolineato Monique, non erano un gioco e la bambina era, appunto, solo una bambina.
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da Monique » 20/01/2013, 23:35
Troppo diretta con lei? Forse, ma per Monique era importante che Brianna capisse appieno il senso del suo discorso: le illusioni erano meravigliose, pazzesche, quasi un miracolo per certi aspetti, ma al tempo stesso erano subdole e pericolose e non si poteva sottovalutare il loro potere devastante. Lo sapeva bene, la Vireau, che aveva una sorella parzialmente corrotta proprio dal loro potere. La bambina, comunque, sembrava aver compreso appieno il discorso della Vice Preside, forse anche troppo visto che ora appariva alquanto spaventata e diffidente ora nei confronti di ciò che la circondava.
Sei al sicuro qui, non ti preoccupare. Non permetterei mai che ti accadesse qualcosa di male.
Tentò di rassicurarla dolcemente, inarcando le labbra in un piccolo sorriso che voleva essere di protezione e di rassicurazione, appunto, verso la Delfina che sembrava aver cambiato del tutto idea in quel momento sulla possibilità d'imparare quell'arte così difficile e potenzialmente pericolosa.
Io… Mi scusi prof… non credevo che fossero una cosa così… così potente… non credo nemmeno più di voler imparare… cioè, non saprei come fare a sapere se avrei abbastanza forza da contrastarle… e non vorrei mai distruggere me o, peggio ancora, gli altri…
Sono io a doverti chiedere scusa. Sono stata molto diretta, cruda, e forse non avrei dovuto. Non volevo spaventarti, ma è importante per me che tu capisca di cosa stiamo parlando - replicò Monique, sperando che la bambina non rimanesse in qualche modo traumatizzata da quelle rivelazioni della donna - Ma è anche giusto dirti che, se mai volessi davvero impararle... beh, dovrei essere io ad insegnartele, e credimi se ti dico che non lo permetterei mai se non fossi certa della tua forza di volontà.
Le potenzialità in Brianna c'erano, la francese le vedeva, e se ci fosse stata seriamente la possibilità d'insegnarle quel tipo di arte, beh, la bambina poteva stare certa che prima si sarebbe dovuta allenare molto a livello mentale con la Vice Preside, perché quest'ultima non le avrebbe mai insegnato qualcosa senza avere delle certezze ferme e concrete.
Posso farle una domanda?
Certo, tutto quello che vuoi.
Lei come fa ad essere sicura di avere abbastanza forza da contrastarle?
Sorrise a quella domanda, più che legittima per altro, sospirando un momento prima di allungare una mano verso Fire e accarezzargli il muso.
Quando ho iniziato ad approcciarmi alle illusioni non lo sapevo. Fu la mia tata, Rose, colei che m'insegnò tutto, a saperlo. Sapeva che ero abbastanza forte, che non mi sarei fatta controllare da loro. Nel corso degli anni, compresi che se non l'avessi imparato davvero avrei finito per diventare un'arma di distruzione... come voleva mio padre. E non me lo sarei mai perdonato.
Già, era stata proprio la volontà di contrastare il male fatto da Nicholas a darle la forza di non farsi corrompere da loro, di controllarle e farne uno strumento atto solo al bene, a far sentire meglio le persone, al massimo ad immobilizzare i nemici ma non di certo ad ucciderli.
Forse sono stata un'incosciente a parlarti di tutto questo, scusami se ti ho confusa così tanto. Vuoi tornare nel mio ufficio?
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da Brianna » 21/01/2013, 23:01
La bambina aveva inteso anche fin troppo bene le parole di Monique, tanto che ora iniziò a guardare quel posto con una certa diffidenza, perché le parole della francese le avevano fatto capire fino a che punto le Illusioni potessero essere pericolose. La donna se ne accorse, e con un tono molto dolce cercò di rassicurare Brianna
Sei al sicuro qui, non ti preoccupare. Non permetterei mai che ti accadesse qualcosa di male.
Di questo Brianna era sicura, in primis perché si fidava della donna, ma fatto ancora più importante con loro c’era Fire, e da quel che la bambina aveva potuto osservare, tra i due – lupo e donna – esisteva un’intesa praticamente perfetta… l’uno avrebbe salvato l’altro a qualsiasi costo, e questo metteva al sicuro la bambina da qualsiasi timore.
Lo so, è che... è strano
Mormorò in risposta a quella donna che tanto si era sbilanciata per lei, che tanto le aveva insegnato e tanto le stava insegnando.
No, da ora in poi la musica per Brianna non sarebbe più stata la stessa cosa… sarebbe sempre stata qualcos’altro, qualcosa di diverso… da quel momento in poi avrebbe sempre saputo che la musica non era solo bella, era anche potente, molto molto potente.
Io… Mi scusi prof… non credevo che fossero una cosa così… così potente… non credo nemmeno più di voler imparare… cioè, non saprei come fare a sapere se avrei abbastanza forza da contrastarle… e non vorrei mai distruggere me o, peggio ancora, gli altri…
Sono io a doverti chiedere scusa. Sono stata molto diretta, cruda, e forse non avrei dovuto.
Perché dice una cosa del genere?Sono stata io a chiedere, lei è solo stata tanto gentile da rispondere alla mia domanda
Non volevo spaventarti, ma è importante per me che tu capisca di cosa stiamo parlando
La bambina annuì
La conoscenza è la chiave di tutto
Mormorò in una chiara – seppur inconsapevole – imitazione del padre, che le aveva insegnato quella frase, e il suo significato, l’anno precedente.
Ma è anche giusto dirti che, se mai volessi davvero impararle... beh, dovrei essere io ad insegnartele, e credimi se ti dico che non lo permetterei mai se non fossi certa della tua forza di volontà.
La bambina guardò negli occhi la Vice Preside, le stava davvero dicendo che, se lei l’avesse voluto, gliele avrebbe insegnate?Ma solo se l’avesse considerata sufficientemente forte? Ma la donna, come avrebbe fatto a sapere che Brianna era sufficientemente forte?
Era tentata di chiederglielo, ma alla fine non lo fece… in fondo, pensava la bambina, se non lo sapeva proprio lei, Brianna, se era abbastanza forte, come avrebbe potuto saperlo Monique?
Ma un'altra domanda si affacciò nella mente in subbuglio della piccola, ma le sembrava troppo personale e forse la Vireau non le avrebbe risposto, perciò chiese prima se poteva fare un'altra domanda
Certo, tutto quello che vuoi.
Lei come fa ad essere sicura di avere abbastanza forza da contrastarle?
Temeva che fosse davvero eccessiva, quasi si pentì di avergliela fatta, ma la francese si era dimostrata così disponibile con lei, così dolce e comprensiva – seppur ferma nel farle capire le cose importanti – che forse avrebbe risposto alla domanda della bambina. La vide sospirare ed accarezzare il suo lupo
Quando ho iniziato ad approcciarmi alle illusioni non lo sapevo.
Dunque anche lei non lo sapeva, come me…
Fu la mia tata, Rose, colei che m'insegnò tutto, a saperlo. Sapeva che ero abbastanza forte, che non mi sarei fatta controllare da loro. Nel corso degli anni, compresi che se non l'avessi imparato davvero avrei finito per diventare un'arma di distruzione... come voleva mio padre. E non me lo sarei mai perdonato.
Cosa?
Chiese incredula la bambina, non in grado di trattenersi dopo quell’ultima affermazione della Vireau, secondo la quale suo padre voleva trasformarla in un arma di distruzione… una cosa per la bambina – cresciuta circondata dall’affetto dei genitori – incomprensibile, per poi rendersi conto che questo era davvero troppo personale, ed aggiungere velocemente
No, no niente… lasci stare
Forse sono stata un'incosciente a parlarti di tutto questo, scusami se ti ho confusa così tanto.
Che cosa? E perché si dovrebbe scusare?
La bambina prese coraggio, forse in una altro momento non ci sarebbe mai riuscita, ma li, in quel momento, le sembrò la cosa più giusta da dire
Non si deve scusare professoressa… penso di aver capito… lei ha permesso che io venissi a conoscenza del potere della musica, delle Illusioni e…. beh, come dice papà, la conoscenza è la chiave di tutto… ed io ora so.
Era questa la cosa importante, lei sapeva, e si sentiva una privilegiata in quel momento; la conoscenza in se non implicava la capacità… ma non era forse vero che la conoscenza poteva indurre a voler imparare, a voler comprendere sempre più cose? Per ora Brianna era troppo piccola e, ad essere sincera, se anche qualcuno le avesse detto che poteva impararle subito, non l’avrebbe fatto… la sua paura più grande era far del male a Sayuri o a Glaedr a causa delle illusioni,e Monique era stata molto chiara in questo, potevano uccidere. Ma chissà, un giorno, una Brianna più adulta e più matura, avrebbe anche potuto voler imparare a padroneggiare un potere così grande e, nella mani giuste, così meraviglioso.
Vuoi tornare nel mio ufficio?
Si, meglio di si
Mormorò la bambina, mentre strappava un fiorellino e lo osservava come se lo vedesse per la prima volta, non sembrava meno reale di quelli veri eppure, e Brianna lo sapeva, l’avevano creato Monique,la musica e la magia, non esisteva. E solo per questo si era permessa di strapparlo, tanto sarebbe svanito comunque nel momento in cui i tre – la donna, la bambina e il lupo – fossero tornati a vedere l’ufficio.
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