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Messaggioda Tisifone » 12/10/2012, 13:58

Aveva richiamato Idra per cercare di mettere a proprio agio Caroline Priscilla ma probabilmente il suo tentativo di essere un tantino più aperta e disponibile nei confronti degli studenti naufragò penosamente a seguito del commento sarcastico che fece subito dopo e che portò la ragazzina ad arrossire.

Be'...ecco...si, anche...insomma, mi dispiace per quello che è successo, non avrei mai dato fuoco alla sua aula di proposito, non sono una piromane...

Presumo quindi che nonostante le fiamme alte che si è trovata a fronteggiare il suo Occhio Interiore non abbia dato segni di vita.

Non era sarcastica questa volta, non lo era mai quando si trattava di indagare sulle potenzialità divinatorie dei suoi studenti. Purtroppo però non esisteva alcun incantesimo che permettesse di sapere chi fosse portato per una specifica mantica solo toccandolo e quindi era costretta a indagare alla maniera babbana, facendo domanda e avanzando ipotesi, come in quel caso. Nel frattempo la tassetta aveva optato per uno dei pouf e per un attimo Tisifone accarezzò l'idea di alzarsi dalla sua sedia a dondolo e raggiungerla sul pavimento, considerato che quella era, in assoluto, la posizione che preferiva. Sorrise al pensiero che forse Lucas, al posto suo, l'avrebbe fatto, per far sentire Cappie più a proprio agio, ma purtroppo quello era un gesto che andava al di là delle sue possibilità, almeno per il momento.

Be'...dunque...si ricorda delle predizioni che abbiamo fatto in classe, durante la lezione sulla Piromanzia?

Ricordo di aver detto a ognuno di voi di esercitarsi nell'interpretare la proprio fiamma e di appuntare domanda e responso su una pergamena, si.

Disse, osservando con una punta di curiosità la ragazzina. I compiti ormai erano stati consegnati, valutati e riportati in classe quindi non comprendeva quale utilità ci fosse nel parlarne adesso.

In realtà, quella che ho scritto nel mio compito era una...bugia...- Tisifone aggrottò le sopracciglia, un'espressione molto poco amichevole sul viso. - Però non è come pensa! E' stata una bugia a fin di bene! Cioè...nel senso...

Signorina O'Neill, mi sta confessando di non aver saputo vedere nulla nella fiamma e quindi di essersi inventata il responso?

Chiese con voce più gelida del normale, gli occhi blu puntati in quelli della ragazzina. A volte, leggendo i compiti che le venivano consegnati, le veniva il dubbio che qualcuno si inventasse di sana pianta, forma e interpretazione ma nessuno fino a quel pomeriggio aveva mai avuto il coraggio di andare a confessarglielo.

In realtà, ho avuto un brutto responso dalle fiamme e...mi sono spaventata. Anche perchè, lo vedrà bene pure lei, io non possiedo sicuramente il Dono...quindi, non sapevo cosa pensare. Lì per lì ho preferito mentire, ma ho continuato ad aver paura di quello che avevo visto...e...ehm...alla fine la cosa migliore mi è sembrata venire a parlarne direttamente con lei...

Le parole successive della tassetta però le fecero venire il dubbio di non aver compreso bene a cosa si era riferita quando aveva detto di aver scritto una bugia nel compito. Così invece di interromperla di nuovo, la lasciò finire di parlare e si prese una manciata di secondi per cercare un senso in quello che aveva sentito.

Premesso che, come ho detto più volte, io non posso sapere se avete il Dono solo guardandovi negli occhi ma siete voi che dovete dirmi se vi sentite o meno in sintonia particolare con una delle mantiche che si spiego... - esordì con tono leggermente stanco di chi era costretto a ripetere le stesse mille volte - Detto questo... dove sta la bugia che ha scritto nel suo compito? Nella domanda che ha posto alle fiamme? - chiese, prima di scuotere la testa come a voler cancellare le ultime cose dette - Signorina O'Neill mi dica cosa ha chiesto davvero alle fiamme e cosa vi ha visto e la prego sia sintetica. I commenti li lasci per dopo...

Concluse, sospirando e portando una mano a massaggiarsi la tempia destra: probabile che alla fine di quell'incontro le sarebbe scoppiato un terribile mal di testa.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 12/10/2012, 19:59

Presumo quindi che nonostante le fiamme alte che si è trovata a fronteggiare il suo Occhio Interiore non abbia dato segni di vita.

La piccola non sapeva bene come avrebbe dovuto rispondere ad una tale affermazione. In che modo si capiva di possedere l'Occhio Interiore? Questo era qualcosa che aveva sempre pensato fosse un dovere di persone come Tisifone accertarsene. Per lei, imbranata e totalmente incapace di concentrarsi sul proprio futuro, possedere il dono della Divinazione era qualcosa che andava al di là di qualsiasi immaginazione. Oltre al fatto che non era capace di distinguere un vero vaticinio da semplice autosuggestione. Pertanto il dire dell'insegnante rimase senza risposta da parte della tassetta, che preferì concentrarsi sul vero centro pulsante del proprio problema. Tuttavia la sincerità della bambina non venne propriamente apprezzata dalla donna.

Signorina O'Neill, mi sta confessando di non aver saputo vedere nulla nella fiamma e quindi di essersi inventata il responso?

A quella domanda, la giovane strega si lanciò in uno dei suoi discorsi agitati, veloci e senza capo nè coda, tanto che la divinante apparve abbastanza esasperata dal suo parlare a macchinetta e le rispose di conseguenza

Premesso che, come ho detto più volte, io non posso sapere se avete il Dono solo guardandovi negli occhi ma siete voi che dovete dirmi se vi sentite o meno in sintonia particolare con una delle mantiche che vi spiego...Detto questo... dove sta la bugia che ha scritto nel suo compito? Nella domanda che ha posto alle fiamme? Signorina O'Neill mi dica cosa ha chiesto davvero alle fiamme e cosa vi ha visto e la prego sia sintetica. I commenti li lasci per dopo...

La piccola la guardò, pienamente consapevole di essere colpevole e che forse quella chiacchierata avrebbe avuto delle brutte ripercussioni sui suoi voti in Divinazione, ma in fondo al mondo c'erano cose ben più importanti di un'insufficienza, no? Erano cose che la dodicenne stava iniziando a capire pian piano...

In entrambe le cose. Cioè, sia nella domanda che ho posto, sia nella risposta che ho ricevuto...- si fermò un attimo per fare un bel respiro, prima di riprendere il proprio racconto -Dunque...non sapevo bene cosa chiedere alle fiamme, così ho preferito andare su qualcosa di...generico....- si, "generico" era decisamente la parola adatta -Mi sono rilassata, mi sono concentrata sul fuoco che scoppiettava di fronte a me e ho chiesto che cosa mi avrebbe riservato un prossimo futuro...- riusciva a ricordare perfettamente le sensazioni che aveva provato in quel momento: una sorta di magnetismo nei confronti del fuoco, una sensazione piacevole di benessere e calore che si sprigionava da esso, forse anche dovuto alla scelta degli incensi che la ragazzina aveva deciso di usare. Insomma, sembrava in perfetta sintonia con le fiamme -Ricordo alla perfezione quello che è successo dopo: la fiamma si è divisa in due, una lingua da una parte e una dall'altra...- rabbrividì a quel pensiero, non aveva bisogno di ripetere all'insegnante cosa significava quella forma -Pensavo di essermi sbagliata, magari avevo visto male. Ho provato a ripetere di nuovo la domanda e a farne anche altre diverse: continuavano a formarsi due lingue di fuoco separate...- la bambina teneva gli occhi fissi a terra. Non osava guardare l'insegnante, temeva quello che avrebbe potuto leggere sul suo viso, magari disapprovazione, rabbia o risentimento. Ma non osava neanche guardare il fuoco: dopo quell'episodio si era scoperta ad evitare in qualsiasi modo un contatto visivo che andasse oltre i tre secondi quando si trovava di fronte ad un camino acceso. Ma non poteva continuare a rimanere schiava delle proprie paure -Professoressa, lei in classe ha detto che chi non possiede l'Occhio, avrebbe sempre ricevuto una risposta dal fuoco, ma non avrebbe mai saputo la domanda...e se questo fosse il mio caso? Se non mi stessi sbagliando?-
Lo sguardo infine si rivolse verso la donna, carichi di aspettative e di speranza: aveva fiducia in lei, sapeva che era l'unica che poteva aiutarla a risolvere quel dilemma. Attese quindi la risposta della docente, continuando a torcersi le mani per l'agitazione...
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Messaggioda Tisifone » 12/10/2012, 21:55

Ostentando una calma e una pazienza che in realtà non aveva per carattere, Tisifone attese cheCaroline Priscilla riordinasse le idee in modo da potere dare una risposta quanto meno chiara alla domanda che le aveva posto.

In entrambe le cose. Cioè, sia nella domanda che ho posto, sia nella risposta che ho ricevuto...- Quella precisazione decisamente non migliorava la posizione della giovane, ma Tisifone decise di continuare a restare in silenzio e sperare che presto o tardi la spiegazione sarebbe giunta -Dunque...non sapevo bene cosa chiedere alle fiamme, così ho preferito andare su qualcosa di...generico.... Mi sono rilassata, mi sono concentrata sul fuoco che scoppiettava di fronte a me e ho chiesto che cosa mi avrebbe riservato un prossimo futuro...- E fino a quel momento la Divinante non riusciva a trovare nulla di sbagliato o di scorretto nelle parole della Tassorosso, soprattutto perché, dopo l’incidenti iniziale l’aveva tenuta sotto stretta osservazione e le era sembrato che avesse eseguito la parte esteriore dell’esercizio in maniera quasi perfetta, chiedendo anche delle spezie specifiche per lei. -Ricordo alla perfezione quello che è successo dopo: la fiamma si è divisa in due, una lingua da una parte e una dall'altra...

Presagio di morte…

Ricordò a se stessa Tisifone, iniziando a comprendere cosa avesse fatto andare nel bolide la studentessa e perché avesse deciso di mentire nel compito. Fin da quanto era stata istituita la cattedra di Divinazione a Hogwarts avere dei presagi di morti durante le lezioni era mal visto da tutti.

Signorina O’Neill non doveva mentirmi, non ho alcun pregiudizio su…

Aveva iniziato a parlare con il tono più dolce che possedeva in repertorio – non un granchè in realtà ma di più non si poteva sperare – per tranquillizzare la ragazzina, convinta che, appunto, il problema fosse solo quello, ma Cappie continuò a parlare, imperterrita, costringendola a lasciare il discorso in sospeso.

Pensavo di essermi sbagliata, magari avevo visto male. Ho provato a ripetere di nuovo la domanda e a farne anche altre diverse: continuavano a formarsi due lingue di fuoco separate...Professoressa, lei in classe ha detto che chi non possiede l'Occhio, avrebbe sempre ricevuto una risposta dal fuoco, ma non avrebbe mai saputo la domanda...e se questo fosse il mio caso? Se non mi stessi sbagliando?

Dopo che la tassetta ebbe finito di parlare l’unico suono che si sentiva nella stanza era quello della musica di sottofondo che, con il suo ritmo allegro, adesso appariva quanto meno grottesca visto il tenore della conversazione.

La notizia buona, Signorina O’Neill, è che lei non possiede l’Occhio Interiore o meglio che non è un animo affine con la Piromanzia… è impossibile ricevere sempre lo stesso responso a domande differenti – esordì dopo un po’, sfilando la bacchetta dall’ampia manica del vestito che indossava e facendo apparire sul tavolo di fronte alla ragazza una ciotola con le stesse spezie che aveva usato a lezione – La notizia cattiva è che è impossibile che le fiamme diano sempre la stessa risposta perché solitamente i messaggi che il fato tende a inviarci sono differenti. Quindi o lei, presa dal panico, ha sbagliato a leggere la fiamma oppure…

Lasciò in sospeso la frase, alzandosi dalla sedia a dondolo e andandosi a posizionare su un puf accanto alla studentessa in modo da poter osservare il fuoco dalla sua stessa altezza e angolazione.

Prego Signorina O’Neill… mi faccia vedere come ha eseguito l’esercizio e, per favore, pronunci la domanda a voce alta così mi risparmierà il disturbo di doverle leggere la mente.

E Caroline Priscilla avrebbe compreso facilmente che la Professoressa non stava per nulla scherzando, visto il tono serio che aveva appena usato.
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Messaggioda Sandyon » 12/10/2012, 22:24

Per la previsione di Caroline Priscilla:
Tirare dado da 12 facce, poi, in base al risultato:
Da 1 a 4 = Fiamma divisa in due lingue di fuoco che tendono a ricongiungersi.
Da 5 a 8 = Fiamma rimane unita, alta e dritta.
Da 8 a 12 = Fiamma si allontana verso sinistra in modo basso.


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Messaggioda Sandyon » 12/10/2012, 22:34

Risultato = 1
Responso delle fiamme: Amore Tormentato.
La particolarità assurda e sorprendente che avverrà circa dieci secondi dopo la divinazione di Caroline Priscilla sarà che le fiamme subiranno un incremento improvviso della loro grandezza, espandendosi per alcuni attimi scottando appena la bambina e mostrando una forma intrecciata e irregolare che ricorda tanto una pianta rampicante e spinosa.
In quello stesso momento, Tisifone avrà come un flash improvviso, ed una premonizione fulminante che le sussurra: "Seme del male, dolore infinito.
"
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Messaggioda Caroline Priscilla » 13/10/2012, 0:21

Aveva spiegato quanto meglio possibile ciò che aveva visto durante la sua lezione. Stava ferma, immobile, ad ascoltare trasognata le parole di Tisifone, annuendo ad ogni sua parola e sentendosi il cuore più leggero man mano che parlava.

La notizia buona, Signorina O’Neill, è che lei non possiede l’Occhio Interiore o meglio che non è un animo affine con la Piromanzia… è impossibile ricevere sempre lo stesso responso a domande differenti

Un sospiro di sollievo, anche se questo era più che prevedibile: non avvertiva nessun tipo di legame con la pratica della Divinazione, pertanto per lei non era poi così difficile credere alle parole dell'insegnante. La vide con una certa curiosità evocare di fronte a lei una ciotola piena di quello che riconobbe, dall'odore, per arancia candita e ibisco...che strano...gli stessi profumi che aveva utilizzato a lezione durante la lettura del fuoco...

La notizia cattiva è che è impossibile che le fiamme diano sempre la stessa risposta perché solitamente i messaggi che il fato tende a inviarci sono differenti. Quindi o lei, presa dal panico, ha sbagliato a leggere la fiamma oppure…

Oppure?

chiese nuovamente agitata, osservandola mentre si alzava dalla sua sedia a dondolo per andare a posizionarsi su un pouff accanto a lei, in modo da trovarsi quasi nella medesima situazione

Prego Signorina O’Neill… mi faccia vedere come ha eseguito l’esercizio e, per favore, pronunci la domanda a voce alta così mi risparmierà il disturbo di doverle leggere la mente.

La bambina stette per un attimo in silenzio, cercando di rielaborare ciò che l'insegnante voleva da lei: avrebbe dovuto ripetere la sua performance col fuoco. Lì. Adesso. Davanti a lei. Il momentaneo stupore passò in un lampo, sostituito dalla certezza che, insieme alla divinante, non avrebbe potuto sbagliare l'interpretazione delle fiamme o immaginato situazioni sfavorevoli e presagi di morte. Annuì semplicemente alla sua richiesta e si avvicinò quanto più possibile al caminetto acceso, portando con sé la ciotola fatta apparire dalla docente. In un primo momento si posizionò con le ginocchia per terra e le mani poggiate sulle cosce, ma si rese presto conto che quella posizione era troppo scomoda per lei: la prima regola per una perfetta predizione era rilassarsi e mettersi comodi, giusto? O almeno così le sembrava di aver letto sul suo libro di Divinazione...
Decise di optare, quindi, per una posizione un po' spartana ma decisamente confortevole, sedendosi all' "indiana". Sentiva il calore delle fiamme bruciarle sulla pelle delle ginocchia, ma la sensazione era sopportabile, nulla che rischiasse di infastidirla o di distrarla da ciò che stava facendo.

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Affondò piacevolmente le dita nella ciotola, afferrando una buona manciata della polverina che sintetizzava gli odori a lei più congeniali. Sorrise quando, dopo averli gettati nel fuoco, sentì l'aria impregnarsi di quel dolce profumo. Lo assorbì a pieni polmoni, lasciandosi per qualche secondo sopraffare da ricordi nostalgici, che riguardavano la sua casa in Irlanda e il profumo della madre quando sfornava dei biscotti...

Sono pronta...

disse in un sussurro, schiarendosi poi la voce e concentrandosi sul compito che la donna le aveva affidato. La sua mente era sgombra e rilassata e il cuore batteva lento, quasi allo stesso ritmo con cui crepitava il fuoco. La piccola iniziò il proprio vaticinio.

Cosa mi riserverà un prossimo futuro?

La bambina aveva posto la stessa domanda fatta in classe durante la lezione di Piromanzia. Aveva scandito bene le parole, in maniera che anche la divinante riuscisse a sentirla. Osservò con attenzione il movimento delle fiamme, rimanendo affascinata dalla loro danza, mentre esse si riflettevano impetuose nelle iridi verde foglia della piccola.

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Due lingue di fuoco.
Si ricongiungono.


Quindi sarebbe stata poco fortunata in amore. In quel momento la giovane strega si sentì sollevata. Che cos'era in fondo qualche tormento amoroso in confronto all'idea di perdere per sempre una persona cara? O di morire? Di sicuro parlava per inesperienza: per quanto fosse consapevole che la sua cotta per il prefetto dei Tassorosso fosse colossale, questa non andava al di là di una semplice infatuazione. E il fatto che il suo futuro amoroso non la preoccupasse minimamente, fu un ulteriore conferma che in fondo i sentimenti di Caroline Priscilla erano ancora del tutto acerbi.
La bambina stava per rivolgersi felice verso Tisifone, per chiederle conferma di ciò che lei aveva visto, quando qualcosa attrasse nuovamente la sua attenzione. Dopo una manciata di secondi, una vampata si alzò imponente dai ceppi infuocati, protendendosi verso l'esterno del camino, in direzione della tassetta. La giovane strega urlò spaventata, portando d'istinto le braccia a proteggere il viso. Il calore della fiammata la investì in pieno, scottandole entrambi i palmi delle mani e bruciacchiandole leggermente gli orli delle maniche. Riuscì a tirarsi indietro, quel tanto che bastava per proteggersi da ulteriori attacchi "focosi". Sentì le lacrime pungerle gli occhi, ma cercò di trattenerle, tirando forte in su col naso: si era spaventata e aveva i palmi scottati, ma quello non era un buon motivo per mettersi a piangere. Cercò di soffiare aria fresca sulle mani, una pratica inutile dato che non provava alcun sollievo e che la pelle continuava ad essere dolorosamente sensibile. Quindi, facendo molta attenzione, prese con la punta delle dita la bacchetta e tentò di eseguire un Aguamenti prima su una mano e poi sull'altra.
Si sentì un pochino meglio.

Professoressa...che cosa è successo...?

La voce le uscì un po' tremolante dalla gola, ma la bambina guardava imperterrita la sua docente: non si era resa conto della strana forma che aveva assunto il fuoco, troppo intenta ad arginare i danni che quest'ultimo le aveva provocato...


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Messaggioda Tisifone » 13/10/2012, 21:56

Il racconto di Caroline Priscilla aveva posto Tisifone in una posizione, per così dire scomoda. Se, infatti, da un lato la Tassetta non possedeva un’affinità con la Piromanzia e quindi non sarebbe morta nell’immediato futuro, d’altro c’era l’eventualità che qualcosa di terribile stesse per accadere tra le mura del Castello e che il fato avesse deciso di usare come mezzo per avvertirli proprio quella ragazzina. Probabilmente qualcuno meno paranoico di Tisifone avrebbe liquidato il tutto come una semplice coincidenza, qualcosa su cui non necessitava perdere altro tempo, avrebbe annotato una nota di demerito sul curriculum della studentessa per aver mentito e sarebbe tornata ai suoi libri. Ma la Divinante era appunto una persona molto paranoica e che, soprattutto, non credeva nelle coincidenze e queste sue due qualità, o difetti come li avrebbe definiti qualcuno, la spinsero a indagare sull’accaduto nell’unico modo a sua disposizione: invitando Caroline a interrogare le fiamme lì davanti a lei.

Penso si ricordi come si fa…

Disse quindi, senza alcuna inflessione nella voce, per poi farsi da parte e lasciare che la ragazzina compisse il rito nella maniera più consona per lei, sperando solo che la sua presenza non la mettesse troppo in agitazione. Sapeva infatti che una cosa era esercitarsi nell’anonimato di un’aula scolastica e un’altra, invece, nell’ufficio della docente con i suoi occhi puntati addosso.
In silenzio, quindi, la vide avvicinarsi al fuoco, perdere un po’ di tempo per cercare la posizione più comoda per lei e gettare tra le fiamme una manciata delle sue spezie. Subito l’aria si riempì di un odore dolciastro di arance candite e qualcos’altro che Tisifone non riconobbe, un odore che a lei non diceva niente ma che anzi le dava fastidio perchè troppo dolce, ma che a giudicare dall’espressione sul volto della studentessa doveva essere davvero congeniale per lei.


Sono pronta...- e a quella dichiarazione Tisifone si limitò ad annuire per paura di rompere lo stato di concentrazione in cui si trovava la ragazzina - Cosa mi riserverà un prossimo futuro?

Una domanda quasi banale nella sua normalità, quella che andava per la maggiore tra i suoi studenti e che quindi non meravigliò per nulla la docente che spostò lo sguardo dalla figura di Cappie alle fiamme che scoppiettavano nel caminetto.
Si lasciò invadere a sua volta da quel calore familiare, lo lasciò filtrare dentro di sé, riempirla fino a quando non sentì il fuoco crepitare nelle sue vene, le fiamme danzare dentro la sua anima. E quando sembrava che il fuoco dovesse avere la meglio su di lei, ecco il suo corpo metafisico trasformarsi in una campana di vetro al cui interno venivano imbrigliate anche le più piccole lingue di fuoco. Era quello il momento in cui solitamente poneva la sua domanda a cui il fuoco era tenuto a rispondere. Questa volta, invece, si limitava ad osservarlo da semplice spettatrice e così la fiamma si divise in due lingue di fuoco per poi ricongiungersi in una danza ipnotica.
Il sollievo che provò nel constatare che non vi era nessun presagio di morte che aleggiava su Hogwarts però fu breve. Improvvisamente, mentre il fuoco reale cercava di evadere dal camino, quello dentro di lei crebbe di grandezza e di intensità, come se fosse un enorme mano che batteva contro le pareti di vetro entro cui era confinato fino a riuscire a romperle. Le urla della Tassetta riecheggiarono nell’ufficio ma la Divinante non le sentì, completamente in balia del fuoco che imperversava dentro di sé. E come all’esterno, anche all’interno le fiamme assunsero una forma a lei totalmente sconosciuta, simile a rami di un albero che salivano verso il cielo intrecciandosi tra loro in maniera irregolare.

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Istintivamente Tisifone si estraniò dalla realtà che la circondava per concentrarsi su se stessa e riportare la fiamma sotto il proprio controllo, temendo le conseguenze prettamente personali che avrebbe potuto riportare nel caso in cui il fuoco fosse sfuggito al suo controllo mentale. Scivolò piano in se stessa, diventando un tutt’uno con i pezzi di vetro della campana che lentamente si andavano ricomponendo per poi calare di nuovo con rinnovata forza sulle fiamme. Non appena le due essenze, quella del fuoco da un lato e quella della donna dall’altra, entrarono in contatto il vetro si liquefece e Tisifone divenne un tutt’uno con la fiamma, avvertendo un senso di libertà e potenza mai provato prima.

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L’aspetto esteriore della donna non doveva essere per nulla rassicurante, considerato che era diventata pallida e fredda al tatto, una leggera patina di sudore le copriva le mani e il volto e sembrava immobile come se fosse stata vittima di un Pietrificus con gli occhi spalancati ma vuoti.

Seme del male, dolore infinito.


Quelle parole uscirono dalla sua bocca socchiusa con un tono totalmente diverso dal suo, roco e cavernoso, più simile a quello di un uomo fumatore incallito che di una giovane donna salutista.
Dopo aver avuto quella piccola premonizione le fiamme al suo interno si diradarono e Tisifone ritornò tutta d’un colpo presente a se stessa e la prima cosa che vide furono le mani ustionate della Tassetta.

Professoressa...che cosa è successo...?

Che lei ha problemi con il fuoco, Signorina O’Neill – disse, con il suo solito tono di voce freddo e distaccato. Tisifone infatti non era consapevole del fatto di aver appena avuto una piccola premonizione: toccava a Cappie raccontarglielo se voleva avere qualche delucidazione in più, parola per parola. - se ha intenzioni di bruciarsi viva potrebbe evitare di farlo in mia presenza.

Aggiunse, mentre appellava un barattolo con un unguento antiscottature che le aveva dato Demetri dopo il suo scontro con il Mezzo Drago.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 14/10/2012, 1:07

Aveva compiuto i riti di circostanza per evocare il potere da divinante celato, forse, in lei. Aveva posto la sua domanda, semplice, banale, ma era proprio quella che le aveva permesso di vedere nel suo primo approccio con la Piromanzia un esito del tutto negativo, mortale. Ed ora essa dava un responso completamente diverso: amore tormentato, dicevano le fiamme. E quale ragazza non avrebbe avuto un amore tormentato, in fondo? Era una cosa ovvia da predire.
Ma qualcosa andò storto.
Il fuoco sembrò ribellarsi alle strette mura del camino che lo contenevano, esplodendo in una fiammata che andò ad investire la giovane strega seduta di fronte ad esso. Per sua fortuna, i danni non erano poi così ingenti: qualche scottatura sui palmi delle mani, una veste un po' rovinata, ma nulla a cui non si potesse porre rimedio. La tassetta si sentiva ancora scossa dall'accaduto, quando sentì una voce strana, roca, bassa, provenire dalla donna seduta accanto a sè e pronunciare parole che le gelarono il sangue.

Seme del male, dolore infinito


Tisifone non sembrava in sè: appariva pallida, troppo pallida, tanto che la bambina temette che ella potesse svenire da un momento all'altro. Piccole gocce di sudore le imperlavano la pelle e gli occhi, quegli occhi così gelidi a volte, freddi e carichi di sarcasmo e rimprovero, ora sembravano vacui, privi di qualsiasi emozione. La piccola si ritrovò a rimpiangere gli sguardi accusatori che certe volte le lanciava l'insegnante, mentre la voce che aveva sentito le rimbombava ancora in testa, facendola rabbrividire. Non riusciva a trovare nulla di divertente in tutta quella situazione, nulla di cui potesse ridere o scherzare. Quando finalmente la donna ritornò in sè, Cappie rimase stupita nel constatare che ella sembrava non ricordare assolutamente nulla di quello che era successo.

Che lei ha problemi con il fuoco, Signorina O’Neill. Se ha intenzioni di bruciarsi viva potrebbe evitare di farlo in mia presenza.

La guardò con gli occhi sbarrati, sbattendo più volte le palpebre come se non riuscisse veramente a credere che quella era ancora la sua docente di Divinazione. Accettò di buon grado il barattolo di unguento anti-scottature che Tisifone appellò per lei, prendendone un po' e iniziando a spalmarsela sulle parti scottate.

Professoressa...ma lei non ricorda...nulla...?- chiese timorosa, continuando a passarsi delicatamente l'unguento sul palmo della mano: era una sensazione davvero piacevole. -Io...non intendevo darmi fuoco...cioè, professoressa è successo tutto così all'improvviso! Lo ha visto anche lei: un momento prima le fiamme dicevano "amore tormentato" e il momento dopo sono esplose in una vampata! BUM! E' stato...pazzesco!- aveva le mani che le tremavano per le troppe emozioni, ma la piccola non sembrò farci caso, troppo intenta a spiegare a modo suo ciò che la donna non riusciva a ricordare -E poi, ad un certo punto lei ha pronunciato delle parole...qualcosa tipo "Seme del male, dolore infinito", ma non con la sua solita voce era...molto più brutta...più cavernosa, ecco- in effetti non era proprio una voce adatta ad una donna come Tisifone quella che Cappie aveva sentito, ma preferì evitarsi quel commento -E poi il suo aspetto...per un attimo ho creduto che sarebbe svenuta! Era davvero pallida e gli occhi...non so...sembrava quasi che l'anima fosse fuggita via...- come al solito, si dimostrò molto pittoresca nel descrivere gli eventi che le accadevano intorno, ma almeno riuscì a rendere abbastanza l'idea di ciò che aveva visto. Chissà se l'insegnante le avrebbe dato retta oppure no, questo la tassetta non poteva saperlo: sperava solo di non aver assistito a qualcosa di terribile, una speranza che in cuor suo lei sapeva essere vana.

Professoressa, glielo chiedo ancora una volta: che cosa è successo?
Lei mi crede...vero?
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Messaggioda Tisifone » 14/10/2012, 18:25

Ignara di essere andata in trance, “lottato” metaforicamente con il fuoco e aver fatto una premonizione, Tisifone si era comportata con Caroline Priscilla come al solito. In maniera burbera per aver provocato un ennesimo incidente con il fuoco, anche se non riusciva a ricordare come avesse fatto, e professionale dandole un unguento per alleviare il dolore che le scottature doveva farle provare sulle mani.

Professoressa...ma lei non ricorda...nulla...?

Tisifone sollevò lentamente gli occhi sulla studentessa, uno sguardo duro, vivo, in cui faceva capolino una scintilla di preoccupazione. Che ci fosse un altro motivo, oltre allo stato di profonda concentrazione in cui era solita cadere durante gli esercizi di Piromanzia, per il non ricordare come la Tassorosso si era ferita?

A proposito di cosa Signorina O’Neill.

Rispose con un tono freddo e dubitativo, prima di far vagare lo sguardo in aria per l’ufficio alla ricerca di una palla di vetro galleggiante che, per fortuna sua e della ragazzina, non trovò. Il suo ufficio non era protetto sempre dagli incantesimi di rilevazioni del Ministero, cosa a cui avrebbe dovuto rimediare subito, e quindi nulla avrebbe potuto impedire agli Auror di fiondarsi lì a Hogwarts dopo aver intercettare una sua eventuale profezia.

Io...non intendevo darmi fuoco...cioè, professoressa è successo tutto così all'improvviso! Lo ha visto anche lei: un momento prima le fiamme dicevano "amore tormentato" e il momento dopo sono esplose in una vampata! BUM! E' stato...pazzesco!

No, lei non le aveva viste le fiamme esplodere in una vampata e questo deponeva male, molto male.

E poi, ad un certo punto lei ha pronunciato delle parole...qualcosa tipo "Seme del male, dolore infinito", ma non con la sua solita voce era...molto più brutta...più cavernosa, ecco. E poi il suo aspetto...per un attimo ho creduto che sarebbe svenuta! Era davvero pallida e gli occhi...non so...sembrava quasi che l'anima fosse fuggita via...

Una premonizione, ecco cosa aveva avuto. Stessi “sintomi” – come li chiamava lei visto che a volte avere il Dono era come essere malati di qualcosa di incurabile - della profezia ma con una differenza sostanziale, non descriveva una situazione potenzialmente certa che interessava una specifica persona, e questo spiegava l’assenza della sfera, ma più una sensazione generica che poteva essere applicata a più persone anche contemporaneamente. Considerato che era Caroline ad aver interrogato le fiamme, sarebbe stato logico pensare che era riferito a lei, a un futuro uomo di cui si sarebbe innamorata, un uomo che le avrebbe solo portato dolore perché così era nella sua natura. Purtroppo però aveva già appurato che la tassetta non aveva il Dono e quindi le probabilità che il fuoco avesse risposto alla sua di domanda erano davvero pochine e questo non faceva altro che riportarla al punto di partenza. Chi era questo seme oscuro che avrebbe portato solo dolore e sofferenza alla persona di cui era innamorato? Poteva essere il suo dolce e romantico Lucas? Oppure il misterioso Vastnor? Oppure ancora la Ricciardi, che da quello che aveva sentito dire in giro stava con non sapeva quale Prefetto? E quante altre coppie di cui non era a conoscenza vivevano nel Castello e che quindi erano potenzialmente interessate dalla premonizione?

In fin dei conti si tratta solo di un cuore spezzato… perché farti tutti questi problemi?

Tisifone non si prese la briga di rispondere a quella domanda retorica della sua coscienza, avendo un problema più urgente da risolvere.

Professoressa, glielo chiedo ancora una volta: che cosa è successo?
Lei mi crede...vero?


Certo che la credo Signorina O’Neill. Non vedo perché dovrebbe inventarsi una cosa così assurda … - disse quindi severa, come se considerasse impossibile che qualcuno potesse arrivare a quel punto per prenderla in giro . – Cosa è successo, dice? Nulla di particolare… lo possiamo definire gli incerti del mestiere… come dicono i babbani. La domanda che mi pongo ora è cosa fare con lei…

E probabilmente agli occhi della bambina sarebbe potuto apparire minacciosa, visto che nel frattempo aveva impugnato la bacchetta e la teneva punta nella sua direzione.

Evanesco…

Mormorò, facendo evanescere la ciotola con le spezie della tassetta, senza però rinfoderare il suo catalizzatore.

Converrà con me che non sia il caso che il resto della scuola venga a sapere di questo “spiacevole incidente” …

Disse con voce melliflua e un tantino minacciosa, riferendosi ovviamente alla sua premonizione.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 16/10/2012, 17:15

Aveva cercato di spiegare quanto più chiaramente possibile ciò che era appena successo nell'ufficio della Divinante. Per quanto la giovane strega potesse essere chiara e concisa. In ogni caso, l'insegnante non le sembrò particolarmente preoccupata, o forse non lo dava a vedere alla tassetta, che tuttavia continuò a sentirsi strana. Una profezia, per quanto inutile e senza senso, era pur sempre una profezia. E a lei quelle parole pronunciate da non si sa quale forza misteriosa le mettevano ancora i brividi. D'altro canto, preferì non esporre questi suoi pensieri a Tisifone che invece sembrava impegnata a pensare ad altro.

Certo che la credo Signorina O’Neill. Non vedo perché dovrebbe inventarsi una cosa così assurda … Cosa è successo, dice? Nulla di particolare… lo possiamo definire gli incerti del mestiere… come dicono i babbani. La domanda che mi pongo ora è cosa fare con lei…

La bambina sgranò gli occhi a quell'affermazione, temendo già il peggio per sè stessa e per la sua carriera scolastica. Osservò con attenzione la bacchetta puntata verso di lei, per poi scoprire che la docente si era solo premurata di far sparire la ciotola di spezie che aveva evocato prima. Impercettibilmente, ritornò a respirare. Ma si bloccò nuovamente, nel vedere che invece la donna continuava a tenere la bacchetta alzata.

Non vorrà mica...farmi una fattura?

pensò, vero che l'aveva sempre trovata stramba, ma pazza omicida mai.

Converrà con me che non sia il caso che il resto della scuola venga a sapere di questo “spiacevole incidente” …

La piccola deglutì, non riuscendo a smettere di fissarla negli occhi, mentre l'immagine di un amico, un delfino, esplodeva nella sua mente alle parole della docente.

Immagine


Jorge!

Il primo pensiero infatti andò al fratello di sangue, l'unica persona a cui la tassetta avrebbe confidato quel segreto. Tuttavia la bambina non era sicura di riuscire a farlo senza essere punita in qualche modo dalla divinante, che ora la fissava senza darle tregua.

Va bene, professoressa...

abbassò lo sguardo nel dire quelle parole, sapendo perfettamente che era una bugia, ma la donna non poteva impedirle di confidarsi con qualcuno. Era venuta lì per fugare qualsiasi dubbio sulle premonizioni e ora si ritrovava ad avere il doppio del danno. Aveva bisogno di un vero amico che la capisse.

Con il suo permesso, io ora andrei...

disse, desiderosa di allontanarsi quanto più possibile da lei e da quell'ufficio. Temeva che Tisifone fosse in grado addirittura di fiutare l'odore delle menzogne. Quindi si alzò in piedi, posando il barattolo di unguento sul tavolo e cercando di coprirsi le mani con le maniche mezze bruciacchiate.

Buona serata e grazie della disponibilità

Avrebbe detto allora, uscendo poi dalla stanza, nella speranza che la strega evitasse di punirla per non aver adempiuto realmente al suo dovere di fare i compiti...
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