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Centro città

Messaggioda Tisifone » 04/08/2012, 22:20

Si stavano rilassando in una delle tante varianti preferite di Tisifone delle coccole post sesso, chiacchiere futili e punzecchiature varie, il cui unico fine era quello di rafforzare la complicità e l’intimità della coppia. Nel caso specifico si parlava di shopping babbano o meglio di come vestire Lucas con qualcosa che non facesse risaltare il suo fisico pressocchè perfetto, cosa che, agli occhi di Tisifone, era praticamente impossibile.

Sicura? Così facendo spezzeresti il cuore di tutte le studentesse facenti parte del mio Fan Club... sei pronta ad assumerti una simile responsabilità?

Se il leggero baciamano la fece sorridere, costringendola a mordersi l’interno della guancia per non scoprire il suo bluff, l’accenno al Fan Club dell’uomo stuzzicò la sua gelosia, spingendola a sollevare il viso verso di lui, uno sguardo truce che di finto non aveva poi molto. Aprì la bocca per ribattere qualcosa di pungente e sarcastico ma non riuscì a pronunciare neanche una sillaba, visto che non appena il compagno ebbe a portata di bocca le sue labbra, la coinvolse in un bacio profondo. Come se l’avesse Oblivata, Tisifone si dimenticò di quello che voleva dire, abbandonandosi a quel bacio e sospirando di piacere per il modo con cui lui stava marchiando le sue labbra.


Non m'importa cosa mi fai indossare, che siano abiti da mago o da babbano...Basta che poi tu sia pronta a svestirmi ogni notte.

Notte, giorno, pomeriggio, sera… abbiamo un sacco di tempo da dover recuperare…

Rispose con voce altrettanto maliziosa, lasciandosi sfuggire un gemito per quella presa fulminea sul suo seno. Nel giro di pochi minuti, Lucas era riuscito a risvegliare la sua eccitazione, o forse semplicemente non era così semplice soddisfare il desiderio di lui che aveva la Divinante. Fece dei piccoli respiri per cercare di recuperare un minimo di autocontrollo, prima di decidere di ripagare il compagno con la stessa moneta fatta di provocazione e malizia, accompagnando un commento all’apparenza innocuo con un bacio che di innocente aveva poco o nulla.


Tissi...

Il ringhio con cui il collega le rispose gonfiò il suo ego e mitigò la sua gelosia. Da quel momento in poi l’umore di Tisifone sembrò salire su delle montagne russe babbane, passando dal soddisfatto per la reazione strappata al compagno al nervoso per l’attesa di sapere se aveva scelto o meno il regalo giusto alla felicità per il modo con cui Lucas l’aveva tranquillizzata, dandole un bacio e dicendole che l’amava. Ma per quanto sentisse nel profondo che lui era la metà che la completava, non era riuscita a pronunciare a sua volta quelle due fatidiche paroline e non poteva che apprezzare il fatto che lui sembrava non dar troppo peso a quel suo silenzio. Probabilmente sarebbe passato ancora molto tempo prima che Tisifone avesse trovato il coraggio per dichiararsi in maniera chiara ed esplicita se non fosse stato per il regalo che gli aveva fatto e che gli si era rivoltato contro. Una volta abbassati gli scudi occlumantici, infatti, il serpente stilizzato divenne di un rosa delicato che rimase tale nonostante lo sguardo intenso con cui la donna lo stava fissando. Quando sentì la mano di Lucas avvolgere la propria in una presa forte e sicura, come a volerla tranquillizzare, Tisifone sollevò il viso e gli regalò un sorriso felice prima di avvicinarsi a lui e dirgli finalmente che lo amava.

Vieni qui, mia bella Divinante...

Si accoccolò sul suo petto, lasciandosi baciare delicatamente e stringere tra le sue braccia, godendosi quelle piccole coccole, meravigliandosi per l’ennesima volta di quanto si sentisse appagata e al sicuro tra le braccia del nuovo docente di Trasfigurazioni.

Che ne dici, adesso è arrivato il tempo di dimostrarti quanto io apprezzi la tua alta capacità culinaria?

Forse si, è arrivato il momento di soddisfare anche il tuo stomaco…

Lo prese in giro, frugando tra le lenzuola alla ricerca della sua bacchetta per poi far riapparire gli indumenti del ragazzo che prima, guidata dalla passione, aveva fatto evanescere. In seguito, avvolgendo il lenzuolo intorno al proprio corpo, si alzò dal letto per andare a recuperare dal pavimento i propri di abiti: voleva sembrare pudica e riservata ma finì per inciampare in quello strascico improvvisato,compiendo di fatto gli ultimi passi totalmente nuda. Lanciato uno sguardo a terra dove giaceva completamente aggrovigliato il lenzuolo e poi verso il ragazzo che la stava probabilmente osservando, fece affiorare sul viso un ghigno malizioso prima di riprendere a muoversi in maniera sinuosa e provocante. E sempre con un atteggiamento provocante si infilò di nuovo l’intimo di pizzo e il vestito, entrambi bianchi.

Mi dai una mano?

Chiese quindi, voltando le spalle al ragazzo in modo che potesse chiuderle la cerniera del vestito, la schiena nuda che si intravedeva tra i lembi del tessuto.Una volta che il vestito fu chiuso, Tisifone avvolse le braccia intorno al collo del ragazzo, la bacchetta saldamente stretta in una mano e posò le sue labbra sulle sue, per autodistrarsi dalla Smaterializzazione.

Yuma ha sistemato tutto Padroncina… Yuma ha pensato al cibo…

La vocina cantilenante e acuta dell’elfo domestico di Tisifone fu la prima cosa che i due sentirono una volta riapparsi in cucina, ancora abbracciati l’uno all’altro, intenti a scambiarsi piccole effusioni.

Si Yuma hai fatto bene… grazie…

Rispose la donna, sorridendo raggiante al suo elfo che sconvolto nel vedere la sua padroncina per la prima volta da tempo così felice sgranò i suoi già enormi occhi grandi che iniziarono a luccicare.

Yuma è felice… Yuma sognato tante volte vedere Padroncina così…

Iniziò a dire l’elfo saltellando da un piede all’altro, le orecchie che sbatacchiavano così velocemente da dare l’impressione che l’esserino potesse prendere il volo da un momento all’altro.

Calmati Yuma – disse Tisifone con un tono leggermente imbarazzato – Questo è Lucas… il mio compagno… - presentò il collega, con una nota di incertezza rivolta più a se stessa che all’altro. Gli aveva chiesto di tenere il riserbo sulla loro relazione ma si sentiva così euforica e sicura di loro che lo avrebbe urlato al mondo. E poi, dirlo a Yuma era un po’ come dirlo al proprio riflesso allo specchio, il piccolo elfo non lo avrebbe detto a nessuno e poi sarebbe potuto ritornarle utile con i suoi padrini.

Compagnoooooooo – ripetè l’elfo estasiato, trascinando la O finale e facendo un sacco di inchini al povero ragazzo – Voi siede… io penso a cena… sisi… voi mangia solo… tanto Padroncina ha già cucinato tutto… sisi….

Tutta quella esuberanza da parte di Yuma prese Tisifone in contropiede. Da un lato voleva mandar via la creatura per poter ricreare l’atmosfera di familiarità che avevano prima, dall’altro avrebbero potuto chiacchierare tranquillamente senza doversi alzare ogni volta da tavola, per non parlare del fatto che probabilmente il piccolo elfo avrebbe dato in escandescenza per essere privato di quella mansione, dopo essere stato scacciato tutta la giornata dalla cucina.

Il compleanno è il tuo e quindi la scelta sta a te.

Sussurrò in un orecchio al compagno, dandogli un leggero bacio su una guancia.
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Messaggioda Lucas » 07/08/2012, 16:03

Forse si, è arrivato il momento di soddisfare anche il tuo stomaco…

Ci sarebbe stato altro tempo, ed entrambi lo sapevano, per rimanere ancora accoccolati, ancora in intimità, ancora eccitati e desiderosi l'uno dell'altra, ma adesso Lucas doveva ammettere di essere davvero affamato per tutto l'ottimo esercizio fatto grazie a Tisifone, e non vedeva l'ora di riprendere a mangiare con lei per continuare così a godersi quella meravigliosa cena di compleanno: sorrise quando i suoi vestiti tornarono a coprire il suo corpo, e fece un piccolo sbuffo divertito quando osservò la compagna muoversi per raggiungere i propri abiti con un lenzuolo a coprire le sue forme, quasi fosse timida ora. E quando il lenzuolo cadde, rivelando il corpo di lei completamente nudo, Lucas si passò lentamente la lingua sulle labbra, quasi gli stesse tornando fame di lei: qualcosa che forse Tisifone colse, visto che fu con espressione maliziosa che lo guardò un momento prima di ancheggiare, in modo dannatamente sensuale, e raggiungere finalmente i suoi vestiti per re-indossarli prima che lui potesse saltarle addosso.

Mi dai una mano?

Solitamente preferisco aprirle, le cerniere... ma vedrò di fare un'eccezione per te.

Replicò Lucas con un sorrisetto sghembo divertito mentre si alzava dal letto e, avvicinandosi a lei, le posò un momento le mani sui fianchi con un sospiro di desiderio prima di chiuderle il vestito e farla quindi tornare completamente vestita.
La osservò voltarsi verso di sé e ricambiò il suo bacio all'istante quando le loro labbra s'incontrarono, ringraziando mentalmente il bisogno di dover essere distratta della compagna.

Yuma ha sistemato tutto Padroncina… Yuma ha pensato al cibo…

Una voce sconosciuta raggiunse le orecchie di Lucas, che volse lo sguardo - con Tisifone ancora stretta tra le braccia - verso l'esserino dallo sguardo sgomento che aveva parlato.

Si Yuma hai fatto bene… grazie…

Yuma.
L'elfo domestico di Tisifone, sicuramente: Lucas non era favorevole allo sfruttamento degli elfi, ma sapeva anche che era prassi comune nelle famiglie Purosangue regalare gli elfi ai figli in modo tale da avere servitori fedeli per tutta la vita... e per fortuna di quei piccoli esserini, non tutti i padroni li trattavano come fossero delle pezze da piedi.
Tissi, ad esempio, doveva avere un buon rapporto col suo elfo visto lo sguardo che Yuma aveva verso la padrona e quanto sembrasse essere felice di vederla serena accanto a qualcuno.

Yuma è felice… Yuma sognato tante volte vedere Padroncina così…

Appunto.
Lucas sorrise a quelle parole, notando quanto la donna sembrasse imbarazzata per il comportamento così spontaneo e felice del suo elfo.

Calmati Yuma.
Questo è Lucas… il mio compagno…


Piacere di conoscerti, Yuma.

Lo salutò subito l'uomo, ma l'elfo sembrava essere rimasto paralizzato dalla notizia datagli da Tisifone, dall'ammissione della donna di essersi legata a qualcuno.

Compagnoooooooo...
Voi siede… io penso a cena… sisi… voi mangia solo… tanto Padroncina ha già cucinato tutto… sisi….


Lucas lanciò un'occhiata veloce alla donna, che sembrava essere abbastanza indecisa sul da farsi: poteva quasi immaginare il suo dilemma, se rilassarsi lasciando che fosse l'elfo a fare il "lavoro sporco", oppure darsi da fare da sola a vantaggio della loro intimità.
Alla fine, quasi dispettosamente, Tisifone decise di scaricare la scelta su di lui.

Il compleanno è il tuo e quindi la scelta sta a te.

Già, toccava a lui prendere una decisione: gli dispiaceva dare tutto quel lavoro a Yuma, ma qualcosa gli diceva che non gli sarebbe poi dispiaciuto troppo... e così Tisifone sarebbe potuta stare seduta a tavola senza doversi alzare ogni due minuti per controllare il cibo.
Perciò sorrise e si volse verso l'elfo, abbassandosi appena verso di lui con quel sorriso sghembo che alla padroncina piaceva tanto.

Mi aspetto la cena migliore del mondo, mh?
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Messaggioda Tisifone » 09/08/2012, 11:10

Dopo aver trascorso un fuori programma davvero piacevole, i due ragazzi erano tornati in cucina per riprendere la cena da dove l'avevano interrotta. Tisifone sorrise soddisfatta al pensiero che non erano riusciti ad andare oltre l'antipasto prima di gettarsi l'uno nelle braccia dell'altra, sorriso che sfumò non appena si accorse che non erano più soli. Yuma, l'elfo domestico che i suoi padrini le avevano "regalato" per i suoi quindici anni, li aveva accolti nella maniera servizievole tipica di quelle creature. Lo sguardo di Tisifone saettò imbarazzato dall'elfo che non faceva altro che esternare la sua felicità nel vedere la sua Padroncina così contenta al viso di Lucas. Una delle prime cose di cui avevano parlato quando si erano conosciuti era la situazione degli elfi domestici nelle famiglie purosangue e quindi la donna sapeva bene quanto lui deprecasse quell'usanza. Per Tisifone invece era normale, a volte anche rassicurante, avere Yuma intorno che la viziava e la coccolava con i suoi cibi o musiche preferite quando era giù di morale. Nonostante questo, non se la sentiva di biasimare il compagno per quell'atteggiamento soprattutto perché vivendo con Demetri aveva sempre avuto sotto gli occhi la prova che la teoria di Lucas era fondata: molti maghi purosangue tendevano a trattare i propri elfi come delle bestie senza sentimenti. Fu con sollievo quindi che accolse il sorriso che il Tassorosso rivolse a Yuma e soprattutto l'assenza di condanna nei propri confronti.


Piacere di conoscerti, Yuma.

Ohhhh Compagno detto piacere a meeee...- esultò con la sua vocina stridula muovendo se possibile le orecchie in maniera ancora più veloce- Lui gentile con meeee... Grande uomo Compagno Padroncina sisi

Disse inchinadosi davanti a Lucas più e più volte, suscitando in quel mondo in Tisifone un moto di divertimento: chissà se il ragazzo avrebbe condiviso con lei il lato divertente della cosa o se si sarebbe, invece, sentito leggermente imbarazzato.
In ogni caso Yuma si offrì di servire loro la cena e Tisifone, combattuta tra due diversi fronti, finì per lasciare al collega la scelta.


Mi aspetto la cena migliore del mondo, mh?

A quelle parole Tisifone scosse la testa allibita, troppo di classe per darsi anche una manata in fronte.

Non sai cosa hai scatenato sfidandolo in quel modo.

Mormorò sulle sue labbra per poi rubargli un leggero bacio e, intrecciando la propria mano con quella di lui, condurlo al tavolo. Alle orecchie della donna infatti la frase di Lucas non era suonata come un ordine ma bensì come una sfida e lo stesso sembrava aver compreso la piccola creatura che, dopo un inchino frettoloso, iniziò a schioccare le dita e a muoversi veloce per la cucina. Così mentre i due si prendevano posto, sulla stanza calava una sorta di penombra smorzata da alcune candele che levitavano intorno al tavolo e riecheggiava il suono di violini. I bicchieri si riempirono di vino rosso e due piatti pieni di pasta con sugo di melanzane fritte e scaglie di ricotta salata comparvero davanti a loro.

Immagine


Yuma ha deciso di mettersi in mostra a quanto pare - commentò divertita per poi assumere un tono semiserio - Pasta alla norma per il Signore che compie gli anni oggi.- disse sollevando il proprio bicchiere con l'intenzione di farlo tintinnare con quello del compagno in un brindisi silenzioso.- O almeno è quello che dovrebbe essere.

Aggiunse lanciando un'occhiata titubante al vecchio libro di ricette della madre mentre Yuma aspettava in un angolino in attesa di una qualche reazione da parte di Lucas.
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Messaggioda Lucas » 05/09/2012, 16:42

Ohhhh Compagno detto piacere a meeee...
Lui gentile con meeee... Grande uomo Compagno Padroncina sisi


Inutile dire che quelle parole fecero sorridere ed imbarazzare Lucas al tempo stesso: per quanto lo riguardava, per quello che era il suo punto di vista, era educazione presentarsi a qualcuno quando lo si conosceva per la prima volta, ma era pur vero che si trattava di un elfo domestico abituato a ben altro trattamento.
Lanciò un'occhiata a Tisifone, palesemente divertita dalla situazione, e le strizzò l'occhio per poi rivolgersi nuovamente a Yuma e chiedergli la cena migliore del mondo: per l'uomo si trattava solo di una battuta, ma a giudicare dall'espressione della compagna mentre gli baciava le labbra e lo conduceva per mano al tavolo, l'elfo l'aveva presa in modo ben diverso.

Non sai cosa hai scatenato sfidandolo in quel modo.

Sfidandolo? - ripeté Lucas, aggrottando la fronte - E io che volevo solo farlo sentire utile...

Mormorò, alzando gli occhi al cielo con un lieve sospiro, posando lo sguardo sull'elfo che si muoveva rapido ed efficiente per la cucina mentre intorno a loro l'atmosfera si faceva molto più romantica, con candele a regalare loro un po' di penombra e un bellissimo suono di violini.

Comincio a pensare che avere un elfo domestico possa anche avere i suoi vantaggi...

Commentò con un sottile velo d'ironia, scuotendo leggermene il capo: scherzava naturalmente, non avrebbe mai potuto volere un elfo domestico dopo una vita passata a rifiutare convenzioni di quel tipo, ma era un modo come un altro per far comprendere a Tissi che non giudicava il suo stile di vita.
Poco dopo, due piatti di pasta comparvero di fronte ai loro occhi, piatti abbondanti e molto, molto invitanti.

Yuma ha deciso di mettersi in mostra a quanto pare.

Lo considero un onore.

Replicò Lucas con quel suo sorriso sghembo che sapeva di divertimento ed ironia al tempo stesso ed ammorbidito dal sentimento che provava per lei, un sentimento ricambiato per fortuna: non aveva mai pensato che potesse comportarsi come Julie, convincerlo di qualcosa per il gusto di prenderlo in giro, ma quando l'aveva conosciuta aveva compreso che non sarebbe stato facile farsi amare da lei, e l'esserci riuscito... beh, era una grande soddisfazione.

Pasta alla norma per il Signore che compie gli anni oggi.
O almeno è quello che dovrebbe essere.


All'unica donna che ha saputo rendere un giorno solitamente triste assolutamente perfetto.

Fece tintinnare il bicchiere contro quello di lei, bevendo un sorso di vino prima di dedicarsi alla pasta: Yuma, infatti, attendeva un responso e a lui non andava di farlo stare troppo sulle spine, sarebbe stato molto poco gentile; così, prese una forchettata di pasta con sopra un pezzetto di melanzana e della ricotta salata e se lo portò alle labbra, masticando con gusto ed attenzione, quasi fosse un critico gastronomico o qualcosa del genere.
Alla fine, volse il capo verso l'elfo e gli fece un gran sorriso soddisfatto, annuendo leggermente col capo.

Complimenti Yuma, è la pasta migliore che abbia mai mangiato.
Sono davvero colpito.


Commentò, chiedendosi se anche quella volta l'elfo sarebbe andato in brodo di giuggiole - che strana espressione babbana quella - per i suoi complimenti del tutto sinceri. Dopo la sua reazione, comunque, si volse verso Tissi e cercò la sua mano, stringendola per un momento con dolcezza e decisione al tempo stesso.

La serata prevede anche che io ti rapisca per portarti in qualche posto dove poter stare in intimità senza il timore che i tuoi padrini ci scoprano?

Le domandò con un sorrisetto, accarezzandole la pelle della mano col pollice: voleva stare con lei ben oltre la cena, ma essendo in casa dei padrini di lei c'era il rischio che si creasse una situazione imbarazzante e spiacevole... chissà allora se la donna sarebbe stata d'accordo ad andare via con lui dopo cena, per poter fare il bis di quel momento piacevole vissuto poco prima in camera da letto.
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Messaggioda Asher » 06/09/2012, 11:48

[ Sabato - ore 21.30 - Periferia di Londra - Brightless Kovarnikov Manor]



Grazie Merlino per il vaiolo di drago!

Con quella esclamazione poco usuale per i puoi standard Asher mise piede nel salotto del Manor, lasciandosi alle spalle il San Mungo e tutti i problemi a esso collegati. A causa di una superficiale per non dire assente politica di pianificazione ferie quello avrebbe dovuto essere il peggior fine settimana della sua vita: 42 ore di lavoro no stop da trascorrere tra pronto soccorso e reparto. Per fortuna sua la figlia maggiore del dottor Raye aveva però contratto il vaiolo di drago, costringendo la famiglia a un rientro anticipato. Quando, due ore prima, aveva visto il collega e amico entrare nel salottino dei medici si era sentito come un naufrago che avvistava una scialuppa di salvataggio dopo giorni di deriva: miracolato. Dopotutto aveva preso servizio venerdì mattina alle 6 e l'apparizione miracolosa era avvenuta alle 19.30 di sabato sera.

Adesso ci vuole un enorme hamburger con senape e una montagna di patatine fritte.

Decretò, togliendosi il mantello. Tra i due il salutista era decisamente Demetri al cui amore per i cibi sani si andava sommando l'odio per tutto ciò che era tipicamente babbano o quasi, il cibo spazzatura in primis. Peccato che quello fosse il cibo preferito del Medimago soprattutto quando era reduce da giornate particolarmente stressanti. Quella però doveva proprio essere la sua serata fortuna perché il compagno lo aveva avvertito che, visti i suoi impegni di lavoro, avrebbe passato il weekend in Cornovaglia per delle non meglio definite ricerche e questo voleva dire che non solo poteva mangiare qualsiasi cosa avesse voluto senza dover prima discutere ma che poteva anche cucinarsela da solo senza incorrere nelle ire del compagno. Si, essere innamorati di Demetri era un impegno non poco oneroso ma aveva di certo i suoi vantaggi, un sacco di bei succulenti vantaggi.
Così, gettato il mantello su una poltrona, Asher discese i gradini che portavano in cucina, con un passo lento e silenzio e un'espressione stanca ma sollevata sul viso. Espressione che mutò rapidamente in scioccata e contrariata nel momento esatto in cui mise piede in cucina. La scena lo pietrificò sul posto mentre i suoi occhi saettavano ovunque cercando di memorizzare più dettagli possibili: il suono dei violini, le candele che fluttuavano intorno a un tavolo, la mano di un uomo che stava accarezzando quella di Tisifone e Yuma che invece di esiliarlo in un altro continente li guardava con gli occhi a cuoricino.

La serata prevede anche che io ti rapisca per portarti in qualche posto dove poter stare in intimità senza il timore che i tuoi padrini ci scoprano?

Quella frase, pronunciata con un tono che alle orecchie di Asher era risuonato come lascivo e predatorio, fu la babbana goccia che fece traboccare il vaso già instabile della pazienza dell'ex Grifondoro.

E di grazia dove avrebbe intenzione di portare la nostra Tissy e soprattutto per farle cosa, Signor...

Disse con tono mellifluo e quindi particolarmente pericoloso, gli occhi assottigliati in due lamine di ossidiana che sembravano emanare lampi di collera, la mano stretta intorno alla bacchetta che non ricordava neanche di aver impugnato, l’altra a picchiettarsi la radice del naso come a cercare di recuperare un autocontrollo che non sentiva di avere più.

Immagine


E tu? - continuò usando questa volta un tono palesemente minaccioso, indicando con la punta della bacchetta Yuma- È così che vegli su di lei? Permettendo a un estraneo di intrufolarsi in casa nostra e minacciarla?

Perché ovviamente il termine "rapire" usato romanticamente di Lucas a lui era risuonato minaccioso. Intanto il suo cervello da mercenario, abituato a tenere sotto tiro i nemici e contemporaneamente a monitorare l'ambiente circostante, aveva immagazzinato un altro dettaglio, i palloncini dagli inconfodibili colori giallo neri.

Hai portato in casa nostra un Tasso...rosso milaya?

Chiese con un tono palesemente schifato e tentennante. Stava per compiere un errore banale che gli sarebbe valso l'odio perenne della sua amata figlioccia, chiamare una persona all'apparenza a lei cara con un nomignolo tanto in voga a Hogwarts ai suoi tempi: Tassofesso.
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Messaggioda Tisifone » 06/09/2012, 17:41

Conoscendo l'opinione di Lucassul possedere - perché per quanto orrendo fosse quel termine riferito a un altro essere vivente era quello più adatto da usare in quella circostanza- un elfo domestico, l'apparizione di Yuma aveva preoccupato non poco Tisifone. Vedere il modo con cui i due stavano interagendo, però la tranquillizzò immediatamente anche se sapeva che una volta sfidato, il suo elfo domestico sarebbe stato capace di fare letteralmente qualsiasi cosa. Quello che la divertiva era sapere che il suo compagno non lo aveva fatto a posta, come lui stesso le confermò poco dopo.

Sfidandolo? E io che volevo solo farlo sentire utile...

Ma lui così si sente utile, non ti preoccupare.

Lo rassicurò, lasciandosi sfuggire un sorrisino divertito vedendo come il ragazzo stava reagendo all'iperattività di Yuma che in un batter d'occhio aveva stravolto l'anonima cucina rendendola calda, accogliente e soprattutto romantica.

Comincio a pensare che avere un elfo domestico possa anche avere i suoi vantaggi...

Lo spero proprio perché non potrei mai separarmi da lui.

Quella che doveva essere una battuta ironica di contralto a quella fatta da Lucas si trasformò in una piccola confessione forse un pò prematura. Non erano passate neanche ventiquattro ore da quando aveva finalmente trovato il coraggio di ammettere di amare il ragazzo, parlare quindi di una probabile vita insieme futura era come parlare di fantascienza babbana. Tisifone si morse il labbro inferiore come a volersi rimangiare quello che aveva detto ma non aggiunse altro nè per ritrattare nè per spiegare. La frase dopotutto si capiva facilmente: Yuma viveva ovunque lei fosse. Si trattava quindi solo di sapere se quella condizione potesse andar bene a Lucas, sempre ammesso che anche nella sua mente la loro relazione stesse assumendo dei connotati a lunga scadenza.
Intanto l'elfo aveva continuato a darsi da fare, facendo apparire davanti a loro la prima portata che Tisifone si affrettò a presentare al suo compagno citando la dicitura esatta indicata nel libro di sua madre.

All'unica donna che ha saputo rendere un giorno solitamente triste assolutamente perfetto.

A quel brindisi le guance di Tisifone si tinsero di rosa, reazione quella che non infastidì la donna anzi la sorprese piacevolmente. Sollevò il proprio bicchiere a sua volta limitandosi a sorridere contenta e soddisfatta della propria idea. Considerava superfluo e fuori luogo commentare che, secondo il suo modo di pensare, era la cosa più normale del mondo festeggiare il compleanno della persona amata riempiendola di attenzioni e regali. Subito dopo il brindisi prese anche lei una forchettata di pasta ma attese di sentire il giudizio di Lucas prima di gustare a sua volta la pietanza.

Complimenti Yuma, è la pasta migliore che abbia mai mangiato.
Sono davvero colpito.


Ohhhh - esclamò Yuma, le orecchie che avevano ripreso a muoversi come le ali di una farfalla un pò troppo cresciuta - Yuma fatto nulla... Solo riscaldato... Sugo fatto Padroncina...

Ci tenne a precisare l'elfo, non volendo prendersi meriti che non gli competevano. Dal canto suo, a Tisifone poco importava di chi veniva lodato, la cosa fondamentale era che a Lucas la pasta piaceva e questo la rendeva soddisfatta di sè. E il sorriso soddisfatto che aveva fatto capolino sul suo viso a quel complimento indiretto divenne più luminoso nel momento in cui il compagno si voltò verso di lei che, prontamente, ricambiò la stretta della sua mano.

La serata prevede anche che io ti rapisca per portarti in qualche posto dove poter stare in intimità senza il timore che i tuoi padrini ci scoprano?

A quella proposta indecente e allo stesso tempo allettante il sorriso di Tisifone si trasformò in un ghigno malizioso mentre un lampo di passione e lussuria attraversò i suoi occhi. Non poteva immaginare modo migliore di terminare la serata esplorando con infinita calma e precisione il corpo stupendo del compagno, dedicandogli tutte quelle attenzioni che prima, travolti dal vortice della passione, erano passate in secondo piano. Dischiuse quindi le labbra, leccandosi il labbro inferiore per l'anticipazione, ma non riuscì a rispondere nulla perché una voce maledettamente familiare infranse quell'atmosfera pressoché perfetta.

E di grazia dove avrebbe intenzione di portare la nostra Tissy e soprattutto per farle cosa, Signor...

Al suono della voce di Asher, istintivamente Tisifone ritrasse la propria mano da quella del compagno, saltando in piedi quasi sull'attenti come se fosse una quattordicenne beccata dai genitori a sbaciucchiarsi di nascosto in camera da letto invece che una trentenne impegnata in una cena con il proprio ragazzo. Sotto lo sguardo attento e scrutatore di Asher, Tisifone era improvvisamente consapevole di tutte le piccole imperfezioni che la riguardavano: i capelli arruffati, le guance arrossate, le labbra ancora un pò gonfie per i baci che si erano scambiati, gli occhi che brillavano. Tutto in lei gridava quello che avevano fatto ma anche se lei fosse stata impeccabile, i due segni rossi che si intravedevano sul collo del ragazzo li avrebbero traditi.


E tu? È così che vegli su di lei? Permettendo a un estraneo di intrufolarsi in casa nostra e minacciarla?

Lei non sa - rispose coraggiosamente Yuma, frapponendosi tra l'uomo e la coppia- Lui non fare male mai a Padroncina.

Forse fu vedere Yuma difendere così coraggiosamente lei e Lucas, o forse fu l'avvertire il respiro del compagno dietro di lei, in ogni caso Tisifone recuperò immediatamente il controllo di sè come rivelava il bracciale che aveva regalato a Lucas: fino a un attimo prima sembrava una girandola di colori a causa dei sentimenti contrastanti che si agitavano nella Divinante adesso invece era stabilmente grigio.

Turner. Professor Lucas Turner - rispose con un tono freddo come lo sguardo con cui stava fulminando l'uomo- Lucas questo gentiluomo è uno dei miei padrini, Asher, quello comprensivo - aggiunse, non nascondendo nè la sfumatura dolce usata con il ragazzo, nè l'ironia con cui pronunciò alcune parole.

Non mi sembra che io ti chieda cosa fai o dove vai con Demetri. - continuò rivoltando contro l'uomo lo stesso tono mellifluo che lui aveva usato con loro.- Sarebbe troppo pretendere la stessa riservatezza? E ti pregherei di non minacciare più Yuma. Lo sai che sono particolarmente protettiva nei confronti di ciò che è mio.

Concluse, avvicinandosi maggiormente al collega, affiancandolo nel caso si fosse alzato a sua volta.Fredda, tagliente, sarcastica. Probabilmente Lucas non aveva mai visto quel lato di Tisifone, non l'aveva mai sentita parlare in quello che appariva un linguaggio in codice, fatto di frecciatine velenose e doppi sensi che sembravano colpire il bersaglio. Chissà sè avrebbe apprezzato il ragazzo il tono possessivo con cui la donna aveva pronunciato le ultime parole e come avesse lasciato intendere che lui era incluso in quel mio.

Hai portato in casa nostra un Tasso...rosso milaya?

Se qualcosa in quella domanda, le parole, il tono o il non detto, l'aveva ferita o offesa non era possibile dirlo, almeno a giudicare dal suo volto inespressivo. Dentro, invece, stava ribollendo di rabbia, una rabbia che però non poteva permettersi di mostrare.

Nostra, appunto. - sottolineò ironica - O forse intendi tua e di Demetri?
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Messaggioda Lucas » 06/09/2012, 23:03

Ma lui così si sente utile, non ti preoccupare.

Non faccio fatica a crederlo.

Commentò Lucas con un sorrisetto divertito, notando come l'elfo fosse contento di stare lì in cucina tra pentole e fornelli: in fondo, per quanto all'uomo non piacesse il modo in cui spesso venivano sfruttati, non poteva comunque negare che creature come Yuma adoravano sentirsi utili... era il loro lavoro, anzi, la loro ragione di vita.
Per questo, poco dopo, il docente di Trasfigurazione ammise che si sarebbe anche potuta abituare alla sua presenza come "servitore" di Tisifone.

Lo spero proprio perché non potrei mai separarmi da lui.

Lucas lanciò un'occhiata molto intensa a Tisifone dopo quelle parole, annuendo lentamente e cercando la sua mano della donna per stringerla con dolcezza: lei sembrava abbastanza in difficoltà per quello che aveva appena detto, ma l'uomo credeva di sapere come tranquillizzarla...

Yuma, ti dispiacerebbe avermi intorno per parecchio tempo?
Perché non potrei mai frequentare la tua adorabile padroncina senza avere la tua approvazione.


Una domanda importante quella dell'ex Tassorosso, in parte perché dava grande considerazione all'elfo domestico, ed in parte perché faceva capire a Tissi che quella sua affermazione gli era piaciuta parecchio: voleva credere che sarebbero stati insieme a lungo, e chissà che un giorno non si sarebbero anche trovati a formare una famiglia.
Intanto, comunque, ciò che gli premeva era informarsi se dopo la cena avrebbe potuto rapirla per portarla da qualche parte, magari in qualche bell'hotel babbano londinese dove nessuno li conosceva e loro avrebbero potuto lasciarsi andare ad un po' di sana e tranquilla intimità.
Ma se poteva essere in qualche modo preparato alla lussuria e alla malizia che lesse negli occhi della compagna, nulla poteva prepararlo alla voce sconosciuta e per nulla felice che lo investì alle spalle.

E di grazia dove avrebbe intenzione di portare la nostra Tissy e soprattutto per farle cosa, Signor...

Non ci mise nulla, Lucas, a capire che quello che aveva davanti era uno dei padrini della donna: l'aria minacciosa, lo sguardo incollerito negli occhi, ed il modo in cui lei si alzò di scatto furono prove inconfutabili della cosa.
L'uomo si alzò lentamente in piedi, posando il tovagliolo che teneva sulle ginocchia sul tavolo per affiancare la donna proprio mentre l'uomo se la prendeva col povero Yuma.

E tu? È così che vegli su di lei? Permettendo a un estraneo di intrufolarsi in casa nostra e minacciarla?

Con tutto il dovuto rispetto, Signore, temo che lei abbia frainteso...

Minacciarla, figuriamoci.
Se aveva sentito la sua domanda, avrebbe dovuto capire che stava scherzando, no? Non voleva di sicuro partire col piede sbagliato con la famiglia di Tisifone, ma anche se era disposto a sopportare che l'elfo fosse "servo" della compagna non sarebbe stato disposto a passare sopra certi comportamenti.

Lei non sa.
Lui non fare male mai a Padroncina.


Vedersi difendere in quel modo dall'elfo della compagna riempì il cuore di Lucas di un moto di affetto nei confronti della creatura, facendogliela apprezzare ancor più di quanto già non facesse: e quelle parole dovettero in qualche modo smuovere anche Tissi, un passo davanti a lui, poiché questa sembrò riprendersi all'improvviso per parlare poi con tono freddo e distaccato.

Turner. Professor Lucas Turner.
Lucas questo gentiluomo è uno dei miei padrini, Asher, quello comprensivo.


E quelle parole avvolte da un sottile velo d'ironia sembrarono essere più un richiamo per il padrino, come a volergli ricordare chi fosse, che non una vera e propria presentazione.

Non mi sembra che io ti chieda cosa fai o dove vai con Demetri.
Sarebbe troppo pretendere la stessa riservatezza? E ti pregherei di non minacciare più Yuma. Lo sai che sono particolarmente protettiva nei confronti di ciò che è mio.


Non aveva mai visto Tisifone così arrabbiata, così pungente nel tono e nelle parole, ma onestamente non poteva dire di esserne dispiaciuto visto che tutto ciò era il risultato della volontà della compagna di difenderlo, anche se Lucas era perfettamente in grado di difendersi da solo: cercò la sua mano e la strinse con decisione, come a dirle di calmarsi, di lasciare che se la cavasse da solo; in fondo, meglio così no? Conoscere il suo padrino sarebbe stata la prova che il loro rapporto era serio, molto più di quanti molti potevano pensare.

Hai portato in casa nostra un Tasso...rosso milaya?

Nostra, appunto. O forse intendi tua e di Demetri?

Per Lucas fu abbastanza, in fondo stavano discutendo per colpa sua e di stare lì senza far niente proprio non gli andava.
Lasciò la mano di Tissi e fece un passo in avanti, la mano tesa verso l'uomo in segno di presentazione.

Lucas Turner Signore, docente di Trasfigurazione ad Hogwarts, e sì, sono un ex Tassorosso... o Tassofesso, se preferisce.
Sa com'è, certi soprannomi per quanto infantili non passano mai di moda.


Si presentò, e qualora Asher gli avesse stretto la mano la presa del giovane uomo sarebbe stata decisa e forte.

Sua figlia è stata così premurosa da organizzare qui una cena per il mio compleanno che avrei voluto portarla a fare una passeggiata più tardi - riprese, ben deciso a dire la verità - Il suo elfo domestico mi ha accolto con tutta la gentilezza possibile, quindi la prego di non prendersela con lui. Inoltre, per quanto forse la situazione non sia delle migliori, ne approfitterei per informarla che... - si fermò un momento, lanciando un'occhiata intensa e complice a Tissi prima di tornare a guardare l'uomo - ... amo sua figlia, ed ho intenzione di frequentarla seriamente. E poiché so che l'ama molto anche lei, sono pronto a rispondere a tutte le sue domande a condizione che non faccia sentire Tisifone fuori luogo. Non voleva mancare di rispetto a nessuno, solo farmi passare un bel compleanno.
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Messaggioda Asher » 08/09/2012, 22:05

Era uscito dal camino pregustando una serata all'insegna della trasgressione culinaria da consumare nel proprio studio di fronte alla televisione come quando, da ragazzo, tornava a casa da Hogwarts per le vacanze. Una serata tranquilla, insomma, senza piani da organizzare, complotti da sventare, calamità sanitarie da debellare. Una volta giunto in cucina, invece, si era trovato di fronte a quella che, nella sua scala personale, occupava il primo posto nella sua scala personale di eventi catastrofici da scongiurare, secondo a nulla, neanche all'ennesimo ritorno di Voldemort. Dopotutto un Signore Oscuro si poteva semplicementeuccidere senza neanche correre il rischio di finire ad Azkaban, un probabile spasimante di Tisifone no.

Demetri non sarebbe d'accordo.

Pensò Asher di sfuggita, ma in fin dei conti lui era solo un vecchio mercenario senza scrupoli. In ogni caso per cercare di risolvere l'emergenza con il minimo danno, aveva volontariamente evitato di rivolgersi direttamente all'intruso interagendo con la figlioccia e l'elfo.

Con tutto il dovuto rispetto, Signore, temo che lei abbia frainteso...

Lentamente, più per evitare di compiere gesti bruschi di cui avrebbe potuto pentirsi che per apparire più minaccioso, Asher spostò lo sguardo da Yuma a Lucas.

Mi sta forse dando dello stupido?

Chiese, il tono duro, secco, privo di qualsiasi nota di falsa cortesia. Aveva compreso perfettamente il senso di quello che l’altro aveva detto, anche se il suo cervello cercava in ogni modo di dimenticarlo. Non pensava di essere uno di quei padri che volevano che la figlia rimanesse nubile per sempre, anzi tendenzialmente l'idea di diventare nonno in futuro lo allettava parecchio, solo non si fidava della capacità di giudizio della donna sulle questioni di cuore. E chi poteva biasimarlo sapendo com'era andata a finire con lo spagnolo? L'intervento di Yuma lo distolse dalle sue riflessioni attirando la sua attenzione su un punto per lui dolente.

Lei non sa.
Lui non fare male mai a Padroncina.


Non farebbe mai del male? -ripeté con un tono di voce quasi sibilante -Da quanto tempo casa nostra è diventata di libero accesso per questo...

Chiese, senza rivolgersi a nessuno in particolare, mantenendo sempre più a stento il controllo. Quella difesa da parte dell'elfo domestico per lui voleva dire solo una cosa, che quel ragazzo era un habitué li al Manor. In realtà non riuscì, per sua fortuna a concludere la frase visto che Tisifone lo interruppe, procedendo a una singolare presentazione.

Turner. Professor Lucas Turner.
Lucas questo gentiluomo è uno dei miei padrini, Asher, quello comprensivo.


Difficile dire se la frecciatina della donna fosse andata a segno o meno, l'espressione del viso del Medimago era impassibile. Anche lo sguardo era vacuo mentre lanciava una breve occhiata alla donna, anche se la tentazione di storcere il naso era tanta. La postura eretta ma disordinata, lo sguardo determinato, le guance rosate, fecero capire all'ex Grifondoro due cose: che il rapporto tra i due non era per nulla platonico e che la sua Tissy aveva preso una sbandata spettacolare per quell'uomo. E se anche in un angolo remoto della sua mente aveva sperato di sbagliarsi, le successive parole della divinante dissiparono qualsiasi dubbio.

Non mi sembra che io ti chieda cosa fai o dove vai con Demetri.
Sarebbe troppo pretendere la stessa riservatezza? E ti pregherei di non minacciare più Yuma. Lo sai che sono particolarmente protettiva nei confronti di ciò che è mio.


Continuava ad apparire distaccato, come se le parole della sua figlioccia non lo toccassero di nulla, mentre dentro ribolliva di una rabbia sorda. Mai, mai, in tutti quegli anni Tisifone gli si era rivolta in quel modo o aveva anche solo utilizzato quel tono di voce così tipicamente Serpeverde. E la causa di quella sgraditissima novità era lì, davanti a lui che, incurante della sua presenza e della sua palese ostilità, non pago di aver portato tempesta in casa sua, si permetteva anche di prendere per mano la sua milaya. Offuscato da quella rabbia e dal desiderio di ferire in qualche modo l’altro, si lasciò guidare dall’istinto, pronunciando un’unica frase che gli si rivoltò contro all’istante.

Nostra, appunto. O forse intendi tua e di Demetri?

Tutto l’autocontrollo di cui disponeva l’uomo non fu abbastanza per impedirgli di sgranare gli occhi e fare un piccolo passo indietro come per incassare uno schiaffo che Tisifone non gli aveva dato, o almeno non fisicamente. La loro “bambina” l’aveva appena minacciato di andare via di casa pur di affermare il suo diritto a frequentare quell’essere dove e quando desiderava. Fece un paio di respiri profondi per cercare di metabolizzare il colpo e ribattere in maniera lucida e civile, ma l’essere di cui stava tentando in tutti i modi di dimenticarne l’esistenza, scelse proprio quel momento per aprir bocca.


Lucas Turner Signore, docente di Trasfigurazione ad Hogwarts, e sì, sono un ex Tassorosso... o Tassofesso, se preferisce. Sa com'è, certi soprannomi per quanto infantili non passano mai di moda.



Inutile dire che Asher fissò la mano tesa dell’altro come se fosse un cobra velenoso e, contravvenendo ai suoi stessi insegnamenti, non solo non la strinse, ma la scostò in maniera decisa ma non violenta con la punta della bacchetta.

Difficile che passino di moda quandpo gli esponenti di quella illustre Casata si prodigano tanto affinchè rimangano attuali.

Una frecciatina chiara e diretta, neanche troppo velata, che contribuì ad alimentare il risentimento verso Lucas. Lui stesso aveva spesso rimproverato il compagno per l’utilizzo di quei sopranomi infantili che lui stesso, adesso, si trovava costretto a difendere. Si, decisamente Asher stava gestendo male l’intera situazione e la cosa non poteva che peggiorare.

Sua figlia è stata così premurosa da organizzare qui una cena per il mio compleanno che avrei voluto portarla a fare una passeggiata più tardi.

Grazie a Merlino, Asher non ribattè nulla a quella sorta di dichiarazione d’intenti, anche se il sopraciglio inarcato e il sorriso beffardo che comparvero sul suo viso parlavano da soli e dicevano entrambi la stessa cosa: bugiardo.

Il suo elfo domestico mi ha accolto con tutta la gentilezza possibile, quindi la prego di non prendersela con lui.

Come tratto la servitù in casa mia non credo sia affar suo.

Non era quello che voleva dire, o meglio non era quello che avrebbe detto in qualsiasi altra circostanza e per questo maledì una volta in più non se stesso ma quel dannato Tassorosso che lo stava spingendo a comportarsi nella maniera che più odiava. Lui, un mezzosangue strenuo difensore dei diritti degli elfi domestici e di tutte le creature in generale, ridotto a comportarsi come il peggiore dei purosangue snob.

Inoltre, per quanto forse la situazione non sia delle migliori, ne approfitterei per informarla che amo sua figlia ed ho intenzione di frequentarla seriamente. E poiché so che l'ama molto anche lei, sono pronto a rispondere a tutte le sue domande a condizione che non faccia sentire Tisifone fuori luogo. Non voleva mancare di rispetto a nessuno, solo farmi passare un bel compleanno.

Amare. Frequentarla seriamente. Tutte quelle parole invece di tranquillizzare l’ex mercenario non fecero altro che peggiorare la situazione. Se tempo addietro la Vireau, parlandogli d’amore, era riuscita ad ammorbidirlo e ottenere più di quanto fosse stato in origine disposto a darle, adesso invece il solo sentir pronunciare quella parola gli fece perdere del tutto la sua proverbiale lucidità.

Domande? – ripetè quindi con un tono di voce pericoloso, facendo un passo in avanti in maniera minacciosa verso Lucas, la bacchetta ancora stretta in mano – Quanto tempo impiegherà prima di decidere che frequentare una donna che ha una coppia gay come genitori è disdicevole? Proverà ad ucciderla prima o dopo averla tradita?E’ un mago integralista o si diletta a usare anche armi babbane per colpire donne indifese.

Le parole gli uscivano dalla bocca da sole, senza alcun filtro, e a ogni domanda si avvicinava sempre di più a Lucas, anche se non vedeva lui ma tutte le volte che la sua piccola Tissy era tornata a casa in lacrime a causa di un uomo come lui.
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Messaggioda Tisifone » 09/09/2012, 15:06

Si era lasciata sfuggire la classica affermazione di troppo, mettendo il babbano carro davanti ai bui, lasciando intendere a Lucas che non le sarebbe per nulla dispiaciuto passare molto tempo insieme, perché no, prima o poi nella stessa casa, e che quindi era un bene, per lei, che il ragazzo iniziasse ad apprezzarne la presenza. Subito dopo aver parlato, però, non se l’era sentita di ritrattare tutto e quindi aveva taciuto, sperando che l’apparizione del cibo potesse deviare in qualche modo l’attenzione del compagno dalle sue parole.

Yuma, ti dispiacerebbe avermi intorno per parecchio tempo?
Perché non potrei mai frequentare la tua adorabile padroncina senza avere la tua approvazione.


Per poco non fece cadere nel piatto la forchetta di pasta che aveva preso per dare alle sue mani qualcosa da fare in alternativa a distruggere l’orlo del proprio vestito. Voltò il viso verso il compagno e ne contemplò il profilo pressocchè perfetto mentre continuava a parlare con Yuma e un sorriso raggiante, l’ennesimo della serata le comparve sul viso. Probabilmente non avrebbe mai smesso di meravigliarsi per la spontaneità con cui le veniva da sorridere quando era in compagnia dell’ex Tassorosso.

Lei… vuole… mia… approvazioneeeeeee – esplose Yuma, le manine congiunte davanti al viso e gli occhi stracolmi di lacrime di gioia – Ohhhh….

Calmati Yuma per favore… Se no Lucas non riuscirà a gustare la cena per il suo compleanno – si intromise Tisifone, riuscendo in quel modo diplomatico ad arginare la felicità dell’elfo domestico – Lo hai proprio conquistato – sussurrò poi all’orecchio del compagno – e non solo a lui…

E gli diede un piccolo bacio sul lobo, prima di tornare al suo posto e iniziare a gustare il primo. Se doveva giudicare da come era iniziata, quella serata stava per diventare in assoluto la migliore della sua vita. Purtroppo però, pur avendo organizzato tutto nei minimi dettagli, Tisifone aveva sottovalutato il fattore imprevisto o sfiga, come dicevano i babbani, che si concretizzò nel rientro anticipato di Asher a casa. Per quanto la presenza del padrino stonava non poco con l’atmosfera romantica della cucina, in origine la donna era stata contenta e sollevata nel rendersi conto di avere di fronte il più dolce dei due uomini, sollievo però che si dissipò non appena l’uomo iniziò a parlare o meglio ad attaccare prima lei e poi Yuma. Lo stupore nel sentire Asher rivolgersi a lei con quel tono e quelle parole la pietrificarono, impedendole di rispondere a tono e soprattutto di fermare Lucas.

Con tutto il dovuto rispetto, Signore, temo che lei abbia frainteso...

La voce dolce e ragionevole del compagno strideva in maniera vistosa con i modi bruschi e malevoli di Asher e per un secondo, incrociando lo sguardo del padrino, Tisifone provò l’impulso di afferrare il proprio uomo per un polso e tirarlo dietro di sé per proteggerlo dai lampi di collera che gli occhi dell’altro sembravano emanare.

Mi sta forse dando dello stupido?

Oh no, di Asher si poteva dire tutto tranne che era una stupido e tutti quegli anni passati accanto a Demetri a quanto sembrava stavano iniziando a dare i loro frutti: molto Serpeverde ribaltare la frittata mettendo l’altro in una posizione scomoda da cui uscirne indenne era quasi impossibile. Incapace di reagire in qualunque modo, Tisifone si sentiva impotente, incastrata tra due fuochi ugualmente importati per lei. La difesa strenua di Yuma fu per lei una sorta di doccia fredda: poteva lasciare al suo adorato elfo domestico il compito di difendere l’uomo che aveva appena ammesso di amare? Con cui si era solo pochi minuti prima permessa di sognare una lunga vita insieme? No non poteva, come non poteva permettere al suo padrino di infierire in quel modo. Passò quindi all’attacco, lanciando frecce avvelenate lì dove sapeva che avrebbero fatto più male, concludendo con un sottile avvertimento che, a giudicare dalla reazione dell’uomo, andò a segno.

Perché la vittoria ha un sapore così amaro?

Si chiese, osservando il MediMago sgranare gli occhi e indietreggiare, il viso impassibile a celare il tumulto di emozioni che si stavano agitando nel suo animo: rabbia, stanchezza, tristezza, delusione. Ricambiò la stretta della mano di Lucas, sperando che quello sgradevole incontro fosse terminato, ma non aveva fatto i conti con il carattere molto poco da Tassorosso del compagno. Per un attimo pensò di trattenerlo, rafforzando la presa, ma sapeva perfettamente che Asher avrebbe interpretato quel suo comportamento come un segno di scarsa fiducia nei confronti del ragazzo,così a malincuore dovette lasciarlo andare e pregare che il suo amorevole padrino recuperasse il senno.

Lucas Turner Signore, docente di Trasfigurazione ad Hogwarts, e sì, sono un ex Tassorosso... o Tassofesso, se preferisce.
Sa com'è, certi soprannomi per quanto infantili non passano mai di moda.


Fiera. Ecco come si sentiva mentre vedeva Lucas affrontare Asher armato solo della propria educazione e di quella sottile ironia che le piaceva tanto. Peccato che quel piccolo sentimento positivo venne totalmente spazzato via dalla vista della bacchetta del padrino che sfiorava la mano del compagno. Immediatamente la propria, di bacchetta, fece la comparsa nella sua mano destra e quel gesto, per quanto istintivo e non calcolato, la spaventò non poco. Credeva davvero che l’ex Grifondoro potesse rappresentare un pericolo per il docente di Trasfigurazione?

Difficile che passino di moda quando gli esponenti di quella illustre Casata si prodigano tanto affinchè rimangano attuali.

Non sapeva cosa rispondersi e soprattutto i toni che la conversazione stava assumendo di certo non l’aiutavano a recuperare un minimo di serenità né la convincevano ad abbassare l’arma.

Sua figlia è stata così premurosa da organizzare qui una cena per il mio compleanno che avrei voluto portarla a fare una passeggiata più tardi.

Il suo compleanno. L’arrivo improvviso di Asher aveva rovinato completamente la sorpresa che aveva con tanta cura e attenzione pianificato con il preciso intento di far passare al suo compagno un compleanno indimenticabile, ricoprendolo di attenzione e coccole. La rabbia iniziò a prendere il sopravvento sulle altre emozioni, indurendole lo sguardo.
Il suo elfo domestico mi ha accolto con tutta la gentilezza possibile, quindi la prego di non prendersela con lui.

Come tratto la servitù in casa mia non credo sia affar suo.

A quel commento, fu la volta di Tisifone di sgranare gli occhi, per poi sbattere le palpebre velocemente come a voler essere sicura che quella che aveva davanti fosse davvero Asher e non Demetri sotto Polisucco. Quante volte aveva sentito i suoi padrini discutere, perfino litigare, per il modo ignobile con cui l’ex Serpeverde era solito trattare gli elfi domestici? Come poteva adesso lui, dopo averle inculcato a forza il rispetto per tutte le creature esistenti, permettersi di parlare di Yuma a quel modo?

Inoltre, per quanto forse la situazione non sia delle migliori, ne approfitterei per informarla che...

La pausa che seguì quella premessa non le fece presagire nulla di buono e l’occhiata che Lucas le lanciò, decisa e complice, glielo confermò. La loro relazione segreta stava per cessare di essere segreta. Si era immaginata più volte in quelle settimane come avrebbe affrontato il discorso con i suoi padrini, i tempi da rispettare, le parole da usare, e per quanto fervida fosse la sua fantasia non aveva mai neanche lontanamente immaginato uno scenario come quello. Poteva impedire a Lucas di continuare, era sicura che sarebbe bastato sul un leggero cenno del capo affinchè il compagno cambiasse discorso, ma a che pro?
Si vergognava forse di lui? No.
Si era pentita di avergli detto d’amarlo? No.
L’ostilità palese di Asher cambiava i suoi sentimenti per lui? No.
Si limitò quindi ad annuire, gli angoli della bocca sollevati in un leggero sorriso, e a fare un passo in avanti, ponendosi sulla stessa linea del ragazzo come a dargli il suo appoggio incondizionato.

... amo sua figlia, ed ho intenzione di frequentarla seriamente. E poiché so che l'ama molto anche lei, sono pronto a rispondere a tutte le sue domande a condizione che non faccia sentire Tisifone fuori luogo. Non voleva mancare di rispetto a nessuno, solo farmi passare un bel compleanno.

La bomba, come dicevano i babbani, era stata sganciata e adesso Tisifone, una mano a sfiorare le dita di Lucas e l’altra stesa lungo il fianco con la bacchetta stretta in pugno, attendeva di vedere la reazione di Asher, fiduciosa che l’animo romantico e dolce del padrino avrebbe colto la sincerità nella voce del collega e quindi avrebbe ammorbidito i toni.

Domande?

Già a quell’interrogativo posto con voce tanto cattiva le speranze della Divinante si dissolsero, ponendola nello stato d’animo di vedere il proprio compagno essere sottoposto a un interrogatorio degno dei migliori Auror del paese. Nulla però avrebbe mai potuto prepararla a quello che seguì.

Quanto tempo impiegherà prima di decidere che frequentare una donna che ha una coppia gay come genitori è disdicevole? Proverà ad ucciderla prima o dopo averla tradita?E’ un mago integralista o si diletta a usare anche armi babbane per colpire donne indifese.

Avrebbe voluto portare le mani a tapparsi le orecchie e scuotere la testa per non sentirsi rinfacciare tutti gli errori che aveva commesso in passato e invece rimase ferma lì, in una posa innaturalmente rigida, incassando in silenzio quelle che erano delle vere e proprie coltellate. Sentiva il suo cuore sanguinare, gli occhi bruciarle per le lacrime che si sforzava di rimandare indietro. Per evitare di emettere un fiato, si morse l’interno della guancia e continuò a stringere anche quando avvertì in gola il sapore metallico del sangue. Non voleva dare a quell’uomo – faticava a credere che fosse davvero il suo padrino – la possibilità di rendersi conto di quanto le sue parole la stessero davvero facendo stare male.

Avrei preferito incontrare Demetri – disse con voce bassa e cavernosa, come se provenisse da un altro mondo – Un Avada e un Oblivion avrebbero fatto meno male.

Agguantò la mano di Lucas, stringendola forse con più forza del necessario, come a voler prendere da lui le energie necessarie per non crollare.

Portami ovunque tu voglia, basta che sia lontano da qui.

Sussurrò e il tremolio nella sua voce era palese. Se Lucas avesse accettato di smaterializzare entrambi da qualche parte, l'ultima cosa che avrebbe visto Asher sarebbe stati gli occhi della figlioccia carichi di odio e disprezzo.
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Messaggioda Lucas » 09/09/2012, 21:04

Se Lucas era riuscito davvero a conquistare Yuma, grazie alla sua gentilezza e alla buona educazione che riservava a tutti, non si poteva dire altrettanto di Asher, il padrino di Tisifone più che mai deciso ad odiarlo, probabilmente per essersi avvicinato troppo alla sua figlioccia.

Mi sta forse dando dello stupido?

Non mi permetterei mai, Signore.
Forse però è troppo accecato dalla rabbia per poter ragionare lucidamente.


Replicò il docente di Trasfigurazione, serio e distaccato ma sicuramente educato e rispettoso: non voleva certo insultarlo né mettere Tisifone in una posizione scomoda attaccando il suo padrino - quello più gentile, tra l'altro - e questo significava per lui non raccogliere le provocazioni e cercare di comportarsi nel modo più civile possibile.

Difficile che passino di moda quando gli esponenti di quella illustre Casata si prodigano tanto affinchè rimangano attuali.

Chissà, forse conoscendoli direttamente potrebbe cambiare idea.

Cercò di non dare peso al modo in cui Asher aveva evitato la sua stretta di mano, scostando le dita con la bacchetta come se fossero velenose, ed alla sua frecciatina rispose con un'altra altrettanto poco velata, anche se sicuramente la sua era molto più educata rispetto a quella dell'uomo.
Tentò successivamente di spiegargli la situazione, di fargli capire come non ci fosse niente di male in quell'incontro e di come sia lei che Yuma si fossero prodigati per fargli passare un bel compleanno, ma nulla lo poté preparare alla successiva affermazione dell'uomo.

Come tratto la servitù in casa mia non credo sia affar suo.

Servitù.
Quella parola fece ribollire il sangue nelle vene a Lucas, che chiuse appena la mano a pugno, respirando profondamente prima di permettersi di parlare di nuovo.

Yuma non è un servo, Signore.
E' un essere vivente e va trattato col rispetto che merita.


Commentò a voce più bassa e tagliente: sì, paradossalmente lo aveva infastidito più quel commento sull'elfo domestico che non tutte le frecciatine a lui rivolte.
E proprio perché ci teneva ad avere un rapporto con quell'uomo a prescindere da tutte le battute velenose che avrebbe potuto fare su di lui, Lucas poco dopo fece presente al padrino della compagna il suo intento di voler stare con lei e l'amore che provava per quella donna bellissima e misteriosa al tempo stesso: ma ancora una volta, la reazione dell'uomo fu la peggiore di quelle immaginabili.

Domande?

Asher fece un passo in avanti, ma Lucas non si mosse di un millimetro: voleva dimostrare all'uomo non solo che non aveva paura di lui, ma che amava davvero sua figlia e non si sarebbe tirato indietro in caso di confronto, purché esso avvenisse in modo civile.

Quanto tempo impiegherà prima di decidere che frequentare una donna che ha una coppia gay come genitori è disdicevole? Proverà ad ucciderla prima o dopo averla tradita?E’ un mago integralista o si diletta a usare anche armi babbane per colpire donne indifese.

Credo sia abbastanza intelligente da comprendere che non tutti gli uomini sono uguali, Signore - replicò Lucas, non particolarmente sconvolto visto che conosceva già bene quegli aneddoti del passato di Tisifone - E credo conosca abbastanza sua figlia da sapere che probabilmente le sta facendo del male.

Aggiunse gelido, ma con una sfumatura di protezione verso la compagna: non aveva bisogno, infatti, di voltarsi verso di lei per sentire la sua sofferenza, era quasi palpabile per lui perché erano legati dallo stesso sentimento... l'amore.

Avrei preferito incontrare Demetri.
Un Avada e un Oblivion avrebbero fatto meno male.


E sentire quella voce di lei, così bella di solito, distorta dal dolore, fu come una pugnalata al cuore, tanto che quando gli prese la mano con forza lui la attirò vicina a sé, per abbracciarla come a volerla proteggere.

Portami ovunque tu voglia, basta che sia lontano da qui.

Annuì semplicemente, capendo che al momento non c'era null'altro che si potesse fare: lanciò un'ultima occhiata ad Asher - un'occhiata che sapeva tanto di "Ci rivedremo presto" - e dopo aver stretto ancora più forte Tisifone si smaterializzò con lei in un vicolo buio di Diagon Alley, pronto a prendere una stanza al Paiolo Magico per poter stare in intimità e permetterle di sfogarsi a dovere.
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