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Vienna

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 17:18

Vienna (Wien in tedesco, pronunciato [vi:n] e in dialetto bavarese anche [vɛan], Bécs in ungherese) è la capitale federale e allo stesso tempo uno stato federato dell'Austria, completamente circondato dalla Bassa Austria.


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Messaggioda Ryan Angel » 17/07/2012, 2:45

{ FLASHBACK - LA SERA PRECEDENTE - BOSTON - 23:17 }

Questo è il fascicolo, credo ci sia tutto, signorina Julie...

Non è importante il cognome.
Davvero è tutto quello che devo sapere su questa Tisifone Samyliak?


Tutto quello che ho potuto trovare, non so se ci siano migliori investigatori al mondo, ma questo è quanto sono riuscito a reperire io e mi creda, è davvero il massimo possibile.

Me lo auguro per lei, signor Atwood, sono una persona esigente quando si tratta di pagare...
... A proposito, accetta anche altri... "metodi" di pagamento per il suo lavoro?


I galeoni andranno più che bene...

... Capisco... Bene, allora le verranno versati sul suo conto entro domattina alle 11.
E' stato un vero piacere, a presto...


Arrivederci miss, con la parcella che si è trovata a pagare, mi auguro anche io che sia davvero un "a presto"...


{ VIENNA - IPPODROMO "ROYAL HORSE" - 13:35 }

Ho fatto bene a non rivelarle tutto, già il fatto che cercasse una docente di Hogwarts mi aveva molto insospettito.
Però so solo che si chiama Julie e non è molto, oltre al fatto che potrebbe aver camuffato il suo aspetto non permettendomi di vedere il suo reale aspetto.
Una scagnozza di Nick Vireau? Chi può dirlo, di certo il modo di fare era misterioso proprio come piace a lui, ma non ho certezze in merito.


Doveva incontrare un ricco trafficante di notizie proprio in quell'ippodromo, alle ore 16:10 in punto, ma aveva preferito arrivare prima per essere sicuro di non essere intercettato.
Arrivare poco prima dell'entrata in scena di un informatore di quel calibro sarebbe potuto essere fin troppo strano ed elementare e Ryan Angel Vastnor non faceva di queste cazzate al giorno d'oggi.
Abbigliamento leggermente classico con la solita punta di casual, una camicia a righe blu metallizzato, un pantalone di cotone bianco ed una cinta altrettanto bianca a tenerlo ben saldo.
Scarpe "Hogan" di colore abbinato alla camicia e polsino scuro per asciugare il sudore in eccesso.
Vienna non era una città caldissima, ma con tutto quell'ammasso di persone intente a scommettere e fomentarsi era normale che la temperatura aumentasse esponenzialmente.
Nonostante tutte quelle distrazioni però, Ryan non riusciva a non pensare alla sera precedente e al suo incontro di lavoro con quella Julie.
Una ragazza molto misteriosa e molto oscura, dagli occhi per certi versi quasi da folle o pazza, come poche ne aveva viste in giro nella sua vita.
Le informazioni che le aveva consegnato era abbastanza dettagliate ma alcune fittizie ed altre le aveva del tutto omesse, come i suoi reali gradi parentela e il suo legame e rapporto nei confronti di Monique Vireau.
Tutto era avvolto in un alone di mistero, quello era sicuro, ma come poter districare un poco la matassa? Come poter sciogliere qualche modo ed aiutare la causa?

Già, bella domanda.
Tsk, fanculo, con il ritardo dell'incontro a Boston così clamoroso non ho potuto nemmeno contattare quella sventola bionda incontrata dopo aver buttato giù il francese... Porca troia Ryan, lo sai bene anche tu che ogni lasciata è persa, no?


Evitò di ripensare troppo a quella faccenda, in fondo lei probabilmente era una qualunque gran bella falsa babbana con la voglia di divertirsi e darsi alla pazza gioia come poteva e con chi voleva.
Mettere la sua vita nel complicato casino di un investigatore era l'ultima cosa che avrebbe voluto, dunque meglio evitare di andare oltre a pensarci e concentrarsi su altro, come appunto proprio su Nicholas Vireau, possibile complice di quella Julie.
Seduto su una sedia libera, il ragazzo mangiava un hot dog con salsa rosa e intanto rifletteva, mentre nella mano destra stringeva una lattina di pepsi ghiacciata.
Masticando osservava tutto e tutti, continuando a crearsi mille domande nel cervello, senza pace e senza sosta, alla ricerca di qualche risposta, per quanto ad un certo punto un lampo gli attraversò il cervello e solo allora comprese che la famiglia della Vice Preside di Hogwarts non poteva centrarci per niente.

Ma certo, che sciocco!
Se proprio Nick avesse avuto bisogno di informazioni urgenti come quelle richieste da Julie, avrebbe mandato di sicuro la sua pupilla e adorata figlioletta a svolgere il lavoro!
... Oppure, dopo la mia fuga dell'altra volta ha pensato che mi fossi saputo difendere e così ha mandato qualcun altro più forte di sua figlia...
Ma è anche vero che l'aura magica che voleva sprigionare quella donna non era paragonabile a quella di...


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... Veronique, già, e quella lì chi se la scorda...
Uff, ma che faccio, mi sto imbambolando sul serio?
Avanti porca troia, che fine ha fatto il mio autocontrollo?
Tsk... Lasciamo perdere.


Un piccolo pensiero rivolto a lei, a quel corpo a dir poco statuario e sensuale che lui era riuscito anche a vedere privo di veli.
Una visione che però teneva segregata in qualche recondito angolo della memoria proprio per evitare di farsi trascinare nella folle fantasia di andarla a trovare o rivedere in qualche modo.
Ci mancava solo tornare nella tana del predatore, questa volta consegnandosi per altro di propria volontà. No, assolutamente no.
Finì il suo pranzo improvvisato, spostandosi in direzione di un secchio gettando la lattina vuota, così, mentre si puliva le labbra con il fazzoletto, per un attimo pensò di non dover credere ai suoi occhi che dopo l'immagine fantasiosa di prima, gli stavano tirando uno scherzo ben poco divertente.

Molto molto spiritoso cervello, davvero... Oppure, ma, è davvero lei?

Inarcò il sopracciglio.
La ragazza non molto lontano da lui, appoggiata alla ringhiera a fissare una delle corse di cavalli con un binocolo di lusso non poteva che essere sul serio la figlia di Nicholas Vireau, intenta probabilmente a rallegrarsi una giornata senza impegno.
Angel si guardò attorno attentamente, cercando di individuare guardie del corpo, ma nulla, forse perché quello era un luogo prettamente babbano quindi non potevano certo pensare che lì qualcuno sarebbe andato a darle fastidio, sopratutto perché anche ad un investigatore famoso come lui non era arrivata la soffiata della sua scappatella lì quel giorno dunque, chi altri poteva mai essere così bravo da scoprirlo?
La partenza era prossima per l'ennesima sfilata di cavalli da corsa che avrebbero puntato al primo posto e quindi al primo premio, facendo vincere o perdere gli scommettitori.
Ryan iniziò a camminare verso la ragazza dai capelli biondo miele che ovviamente ancora non poteva accorgersi della sua presenza.
Giunto proprio accanto a lei, mentre ancora teneva sugli occhi quel binocolo che, solo ora, il ragazzo si accorgeva esser fatto in metallo placcato oro bianco e lenti di diamante con capacità di zoom magico, appoggiò le braccia alla ringhiera, parlandole in modo piuttosto colloquiale e tranquillo, quasi amichevole, come se fossero due persone in forte sintonia e intesa.

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Spero tu non abbia puntato su "Pegasus Wing", ho sentito dire in giro che è una vera schiappa...

Dovrei riflettere sull'avere anche io uno di questi cosi per svolgere le mie indagini!

Riferendosi ovviamente al binocolo.
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Messaggioda Veronique » 17/07/2012, 15:16

Le piaceva, ogni tanto, andare a quegli stupidi eventi dell'aristocrazia babbana, dove i pomposi non-maghi passavano il tempo in mezzo ai propri simili vantandosi degli ultimi affari conclusi, degli ultimi meeting effettuati, o semplicemente di quanto fossero stramaledettamente ricchi.

Cosa ci troverai di tanto divertente...

Prendersi una pausa dalla propria vita fa bene ogni tanto, Marcus... no?
Avanti, vai a far perdere la ragione a qualche signorina e lasciami divertire, mh?


Ovvio che Marcus l'accompagnasse ovunque, niente scorta ma completamente sola mai... non la piccola Vireau, non la pupilla di Nicholas... non Veronique, insomma.
Entrarono insieme all'ippodromo di Vienna, ma subito i due si separarono: l'uomo sparì tra la folla, mentre la giovane donna... beh, lei amava farsi notare e quindi si mise subito in posa per farsi fare qualche foto dai fotografi babbani, che non perdevano occasione di immortalare i presenti nella speranza di, chissà, magari accaparrarsi qualche scoop.


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Qualche foto ed un bicchiere di champagne dopo, Veronique si era avvicinata alla ringhiera da cui si potevano osservare gli svolgimenti delle varie corse, munita di binocolo - magico, naturalmente - in oro bianco e lenti di diamante, così da potersi distinguere dalla massa, una delle cose che le premevano di più al mondo.
Stava appunto seguendo l'ennesima corsa, quando una voce familiare raggiunse le sue orecchie.

Spero tu non abbia puntato su "Pegasus Wing", ho sentito dire in giro che è una vera schiappa...

Le labbra s'incurvarono in un sorriso, il binoloco venne scostato dal viso così da permettere allo sguardo di posarsi su colui che aveva accanto a sé: Ryan Angel Vastnor, il più piccolo tra i due fratelli.
Non lo vedeva da quando, dopo averlo catturato, lo aveva lasciato libero di fuggire, nemmeno lei sapeva con esattezza perché.

Non amo le scommesse... non sui cavalli babbani, comunque - replicò con espressione divertita, mentre lo squadrava lentamente con gli occhi: più bello di come se lo ricordava e non era sicura che fosse un bene - Che diavolo ci fai qui, Vastnor?
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Messaggioda Ryan Angel » 17/07/2012, 15:58

Non amo le scommesse... non sui cavalli babbani, comunque. Che diavolo ci fai qui, Vastnor?

Intanto comincia con l'abbassare un poco la voce, lo sai a parte che da te, sono conosciuto con un altro nome...

Disse con voce flebile e calcolatamente bassa, mentre sfacciato le posava un dito sulle labbra carnose facendole un occhiolino.
Adesso che la osservava meglio e potevo vedere i suoi occhi nocciola, si ricordò subito del perché le era rimasta tanto impressa.
Un sorriso che nascondeva mille segreti, quello della più giovane delle Vireau, un portamento sempre molto elegante e sofisticato e una capacità di rispondere bene agli stimoli con conseguente autocontrollo, davvero notevoli.
In fondo poteva rimanere molto sorpresa di vederlo lì dopo tutto quel tempo nel silenzio ed invece pareva in uno stato emozionale tra il sicuro e il contento.
Contenta di vederlo? Forse sarebbe stato esagerato, magari si poteva cominciare dal non essere scocciata.
Passò il cameriere che come al solito effettuava il suo giro tra i clienti con calici di champagne di buon valore.
Il ragazzo ne prese un bicchiere porgendolo con tranquillità e complicità a Veronique prima di riprendere a parlare e toglierle la curiosità del perché si trovava lì.

Ivan Sosnjok, per il mondo intero un ricco magnate croato dedito al commercio di yacht lussuosi, in realtà...
Tsk, c'è anche da dirlo?
Probabilmente lo sai anche da più tempo di me!
Comunque, sono sulle sue tracce per delle ricerche, incontrerò un informatore molto a breve che mi dirà esattamente dove è solito e abituale girare, in modo da sorprenderlo e scattargli qualche foto.
Ognuna mi vale 150 Galeoni e ne servono come minimo cinque, è un affare che scotta...


All'interno di quel discorso si potevano riconoscere diverse consapevolezze del ragazzo riferito alla propria interlocutrice:
1) Era matematicamente certo che la giovane Vireau sapesse, anche per semplice sentito dire dal padre, che Ivan Sosnjok sotto banco era un trafficante di morte con al suo servizio più di 400 tra i migliori mercenari magici sulla piazza, escludendo il numero uno e il numero due.
2) Non aveva problemi a raccontargli che era lui la sua preda perché aveva ricevuto molte soffiate a proposito di un astio molto forte tra il padre della ragazza e l'uomo in questione, dubitava quindi che potesse mettergli i bastoni fra le ruote in qualche maniera.
3) A prescindere da tutto, si fidava davvero molto di lei e il motivo per certi versi, probabilmente era sconosciuto ad entrambi.
Nel frattempo la corsa partiva e con essa anche la speranza per qualche idiota lì in mezzo di prendere qualche soldo facile o magari perderlo in maniera molto triste e fulminea.

E' tanto che non ci vediamo...
... Come stai?


Non era una domanda così semplice come la si poteva interpretare dall'esterno.
Ryan Angel si stava interessando a lei, le stava mostrando interesse per la sua salute, per la sua vita, per la sua felicità.
Ricordava bene come si erano abbandonati l'ultima volta e come le cose erano avvenute troppo in fretta per essere spiegate e ragionate, inoltre Veronique Vireau non era affatto una tipa che ragionava spesso su ciò che accadeva, lo prendeva per come era e basta, senza farci troppi pensieri forse inutili o forse pesanti.
Gli occhi del ragazzo erano profondi, penetranti e la fissavano come se non ci fosse altro intorno a loro in quel momento.
Ogni cosa adesso era totalmente fuori dalla portata della sua attenzione, per quanto mantenesse quel minimo senso di concentrazione che gli potesse permettere di accorgersi di un pericolo troppo imminente.

Come sta il mio "altro" fratellino?
Ancora molto intimi?


Gelosia in quella domanda?
Chi poteva dirlo con tanta sicurezza? Non certo lei o magari anche lui.
L'unica cosa sicura era il sorriso malizioso e provocante che si dipinse sul volto di Ryan dopo averle fatto presente quella sua curiosità.
I movimenti di Tyslion Asveras difatti, negli ultimi tempi si erano interrotti, fermati, ed era sicuro che stesse tramando qualcosa di concreto.
Di certo Angel non sperava in qualche informazione da parte della ragazza, oltre al fatto che la domanda in se aveva ben poco scopo informativo professionale, ma tutto sommato valeva la pena provare a sentire cosa avrebbe risposto lei a quella provocazione.

Per come è fatta potrei aspettarmi tranquillamente un "Non sono affari tuoi".
Ma è anche vero che adori far bollire la gente nel tuo brodo... Mi negherai risposta o mi suggerirai una verità offuscata?
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Messaggioda Veronique » 17/07/2012, 18:23

Intanto comincia con l'abbassare un poco la voce, lo sai a parte che da te, sono conosciuto con un altro nome...

Chiedo scusa, monsieur Atwood...

Mormorò Veronique con un sorrisetto divertito, schiudendo le labbra quando Ryan Angel, su di esse, posò il proprio dito per mordicchiarlo appena coi denti, stuzzicandolo senza però volergli fare del male: quando poi lui le offrì quel calice con lo champagne beh, come rifiutarlo? La ragazza lo prese e, alzandolo in sua direzione a mo' di brindisi, ne bevve un sorso mentre ascoltava le motivazioni che avevano spinto il piccolo dei Vastnor a ritrovarsi lì.

Ivan Sosnjok, per il mondo intero un ricco magnate croato dedito al commercio di yacht lussuosi, in realtà...
Tsk, c'è anche da dirlo?
Probabilmente lo sai anche da più tempo di me!
Comunque, sono sulle sue tracce per delle ricerche, incontrerò un informatore molto a breve che mi dirà esattamente dove è solito e abituale girare, in modo da sorprenderlo e scattargli qualche foto.
Ognuna mi vale 150 Galeoni e ne servono come minimo cinque, è un affare che scotta...


Tsk, se ti servivano informazioni del genere bastava dirlo... te le potevo procurare io, e gratis.
Scommetto che io ho informatori molto, molto più bravi dei tuoi...


Commentò la francese, spostando lentamente gli occhi su Marcus a buona distanza tra loro, discreto ai limiti dell'invisibili ma pur sempre presente ed anche Ryan, se avesse seguito gli occhi scuri di lei, l'avrebbe notato.

Lo adoro, ma è fin troppo prudente.
Teme sempre che possa succedermi qualcosa... ma chi vuoi che voglia fare del male alla piccola Vero?


Pronunciò le ultime parole con calcolata malizia mentre affiancava Ryan per strusciare appena il proprio petto al suo braccio e poi fargli cenno di seguirla lontano dalla ringhiera verso l'angolo del buffet: anche Marcus, a specchio, si mosse con loro, fingendo di parlare con un paio di uomini dall'aria importante.

E' tanto che non ci vediamo...
... Come stai?


Da quando ti ho lasciato scappare, se non erro - sottolineò lei, lanciandogli un'occhiata della serie "e per questo mi devi ancora un favore" prima di alzare le spalle - Non mi posso certo lamentare. Nicholas è sempre più propenso a prendere per oro colato tutto ciò che dico, stravede per me... il che mi lascia molta più libertà di quanta ne potessi immaginare.

Sì, Vireau era uno stratega calcolatore molto potente e pericoloso, ma con lei si comportava in modo fin troppo ingenuo, sottovalutando di cosa la figlia fosse capace. Pessima mossa, Nick.
Prese una tartina con burro, salmone e prezioso caviale nero e se la portò alle labbra, mordendone un pezzetto mentre la andava a bagnare con lo champagne: se non altro i babbani sapevano come trattarsi bene.

Come sta il mio "altro" fratellino?
Ancora molto intimi?


Geloso Atwood? - commentò subito Veronique, strizzandogli l'occhio con espressione compiaciuta - Non andiamo a letto insieme da un po', se è questo che intendi... ma so che sta monitorando le azioni di mia sorella. Sa dove va e dove trovarla, anche se non so come... sta solo aspettando il momento giusto per rapirla.

Aggiunse, quasi noncurante del fatto che stesse praticamente rovinando i piani di Tyslion spifferandoli a Ryan come se nulla fosse... eppure sapeva bene che lui era il fratello del compagno di Monique, ma allora a che gioco stava giocando?

In ogni caso, non ci riuscirà - disse dopo un po', dando un altro morso alla tartina - E' un bravo mercenario, ma non può competere con i miei amici...

E se Ryan avesse lanciato uno sguardo a Marcus, avrebbe potuto vederlo sorridere agli uomini con cui stava parlando proprio alla fine dell'affermazione di Vero, quasi avesse ascoltato le sue parole... ma forse era solo una coincidenza.

E comunque adesso il mio obiettivo è un altro.
Conosci Ferdy Stone, il docente di Volo ad Hogwarts? Sembra si sia improvvisamente innamorato di me... anzi, di Cassandra Carvier, la bella giornalista conosciuta "accidentalmente" a Diagon Alley.
Pazzesco, non trovi?


Commentò poi, una luce di divertita malizia negli occhi mentre finiva la tartina e vuotava il suo bicchiere di champagne per posarlo lì vicino.

E tu invece, come stai?
Che altro hai fatto da quando sei scappato, a parte stare alle costole di Sosnjok?
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Messaggioda Ryan Angel » 17/07/2012, 19:19

Tsk, se ti servivano informazioni del genere bastava dirlo... te le potevo procurare io, e gratis.
Scommetto che io ho informatori molto, molto più bravi dei tuoi...


Spostò lo sguardo nella direzione osservata da Veronique, indirizzando gli occhi su un uomo di colore intento a parlare con altre persone, per quanto si notava chiaramente che lo facesse con intento diversivo e non per vero interesse alla conversazione.
Lo aveva già visto, quando era stato rapito e portato alla villa Vireau l'ultima volta.
Ryan per appena un secondo giurò anche di aver percepito gli occhi dell'uomo profondamente diretti a lui in una sorta di minaccia, ma il detective non si fece troppo impressionare, assottigliando lo sguardo e annuendo al contempo alle parole della ragazza mentre proseguiva e spiegava quindi quale fosse l'identità, almeno parziale di quella figura che, nel frattempo, era tornata a guardare altrove, per finta.

Lo adoro, ma è fin troppo prudente.
Teme sempre che possa succedermi qualcosa... ma chi vuoi che voglia fare del male alla piccola Vero?


Dipende da quali modi intendi per farti del male...

Rispose con un chiaro tono malizioso e sussurrato, molto virile, basso, per farsi sentire solo da lei, la stessa che poco dopo si avvicinò ulteriormente per strusciare il suo seno al braccio dell'investigatore con intento chiaro di fargli perdere un minimo la lucidità dei sensi.
Il suo corpo rispose quasi subito, per quanto la fortuna volle che la camicia lasciata libera e non dentro i pantaloni coprì la rovinosa vittoria della piccola Vireau, che subito dopo lo invitò a spostarsi di qualche metro per fare in modo forse di uscire dalla tirata visiva dell' "uomo nero".
Appena raggiunta una postazione più intima e segreta quindi, la conversazione poté andare avanti, arrivando a parlare della sua situazione interna e dei suoi ultimi avvicinamenti con il mercenario Asveras, nonché su un nuovo falso o reale flirt con un ragazzo che, guarda caso, era proprio un professore di Hogwarts.

Da quando ti ho lasciato scappare, se non erro.
Non mi posso certo lamentare.
Nicholas è sempre più propenso a prendere per oro colato tutto ciò che dico, stravede per me... il che mi lascia molta più libertà di quanta ne potessi immaginare.


Tramare alle spalle della stessa famiglia, tale padre tale figlia, non dovrei stupirmi.
Ricordo bene comunque il grande favore che mi hai fatto, ma è anche vero che io ti ho messo nero su bianco un certificato di aiuto in qualsiasi momento, non dimenticarlo... E poi si notava chiaramente che io ero il finto innamorato ma tu la vera affascinata!


Divertito e scherzoso nel tono ma con il chiaro intento di stuzzicarla.
Lanciò un'occhiata intorno, accorgendosi di non essere visti da nessuno, prima di permettersi addirittura un gesto come una leggera carezza con due dita sull'avambraccio sinistro di Veronique.
La osservò attentamente per coglierne ogni sfumatura, ogni espressione diversa della sua solita ed impostata.
Ma dove voleva andare a parare in realtà? Meglio non giocare con simili fuochi che rischiano di divampare in fretta.
Il vero peccato era che Ryan Angel Vastnor a quei tipi di fuochi non ci aveva mai creduto e non aveva intenzione di cominciare.

Geloso Atwood?
Non andiamo a letto insieme da un po', se è questo che intendi... ma so che sta monitorando le azioni di mia sorella. Sa dove va e dove trovarla, anche se non so come... sta solo aspettando il momento giusto per rapirla.


La gelosia non fa per me e poi perché dovrei, non sei certo roba mia?
... In fondo anche io sono stato agganciato qualche sera fa da una ragazza davvero ben promettente...


Riferendosi chiaramente al corpo e alla carica sessuale.

... Ma uscivo da uno scontro di boxe abbastanza demolente, non ce la facevo nemmeno a far sollevare l'uccello...
A proposito, mi hai visto per caso?
Ora sono tra i primi venti al mondo nei pesi medi, un bel traguardo per essere solo una copertura...


E così si gettava ancora più nei guai possibilmente, rivelandole anche la sua attività di copertura nel mondo babbano.
Ryan doveva essere diventato del tutto privo di criterio. Come potersi fidare di una che in parte, anzi, in ottima parte, possedeva la genetica Vireau? Totalmente incosciente e assurdo, probabilmente il fratello lo avrebbe ammazzato seduta stante, se lo avesse saputo.
Le due dita sul braccio che ancora carezzavano si scostarono comunque, non volendola infastidire troppo, o forse perché si era stancato lui.
Ogni movimento non si comprendeva perché veniva fatto, anche il più semplice come umettarsi le labbra o strizzare un attimo le palpebre.
Inoltre, in risposta alle varie cose che stava dicendo lui, anche Veronique sembrava comoda nello spifferare dei segreti appartenenti tutto sommato ad un uomo ancora alleato del padre.
Stava andando anche contro di lui, forse escogitando una sorta di piano e strategia personale. Tutto ciò da una parte era positivo per Angel che lentamente scopriva importanti e maggiori rivelazioni senza far nulla ma da una parte, questo lo inquietava perché se era vero che la sorellina di Monique si stava dedicando ad un percorso proprio di arrivo al potere, in quel caso il numero dei nemici aumentava ancora.
Brutte storie.

In ogni caso, non ci riuscirà.
E' un bravo mercenario, ma non può competere con i miei amici...


Non è solo bravo, è il numero due al mondo e in più di un'occasione credevano di averlo incastrato e sono scappati fuori molti morti. Ha grandi amicizie anche lui, non lo sottovalutare, per quanto so bene che te la sai cavare benissimo da sola...

Un complimento?
Poteva darsi. Si, quella sorta di considerazione di lei molto alta che avrebbe potuto farle piacere.
Ryan la considerava già grande, una ragazza forte ed in grado di sapere il fatto proprio.
Forse non per molti era così, o forse quello che intendeva fare lui era mettersi in risalto in confronto alla figura dell' "uomo nero" di poco prima, forse troppo apprensivo con lei e troppo preoccupato che non fosse in grado di far fronte ai mille pericoli che la circondavano.
In realtà quell'uomo sapeva molto di più di quanto Ryan o Veronique, in parte, potessero sapere, ma quella era un'altra storia.

E comunque adesso il mio obiettivo è un altro.
Conosci Ferdy Stone, il docente di Volo ad Hogwarts?
Sembra si sia improvvisamente innamorato di me... anzi, di Cassandra Carvier, la bella giornalista conosciuta "accidentalmente" a Diagon Alley.
Pazzesco, non trovi?


Esattamente come la Samyliak, allora forse è vero che quella era una tirapiedi di Nick?
Magari Vero si sta occupando di questo Stone e lei della cugina di Monique...


Se ci sei tu di mezzo non trovo pazzesco quasi niente, sai come la penso, sei una sorta di "miraggio" fatto persona...

Non era così sciocco da non arrivarci, anche perché altrimenti che mente di investigatore avrebbe avuto?
Veronique aveva utilizzato lo stesso trucchetto usato con lui per far innamorare il professore, certo, non era molto come notizia senza la reale motivazione di un gesto simile, ma sapeva di per certo che, almeno quello, non lo avrebbe saputo da lei, visto che apparteneva ad una sua strategia e ad un suo piano. Ora Nick c'entrava in misura minore, se lei aveva deciso di partecipare a quella mossa evidentemente ne ricavava qualcosa di importante per se.
Quell'innamoramento e quell'eventuale avvicinamento al mondo della sorella era tutto quanto interamente "Made by Veronique".

Lo conosco per sentito dire, diciamo che è un professore dell'unica scuola europea di magia, è una notizia di passaggio.
Altri professori nel mirino?


Beh, io ci provo...

E tu invece, come stai?
Che altro hai fatto da quando sei scappato, a parte stare alle costole di Sosnjok?


Tante di quelle cose che sono giunto anche a perdere il conto.
Durante i primi giorni ho agito prevalentemente nella zona americana e russa, evitando l'Europa essendo fuggito proprio dalla Francia.
Mi sono trattenuto nel mondo babbano finché le acque non si sono calmate e poi, ricevuto il via libera da qualche voce amica, sono tornato operativo al meglio delle mie possibilità.
Sto bene comunque, grazie dell'interessamento... Unica cosa, adesso come adesso, per colpa tua mi è rimasta una sorta di voglia insoluta che mi piacerebbe togliermi...


Si avvicinò allora a lei, rimanendo sempre accorto che non ci fosse nessuno con qualche occhio strano a fissarli e a spiare le loro mosse.
Raggiunto a distanza minima il suo corpo, si sporse con le labbra verso il suo orecchio, mentre le posava una mano sul fianco stringendo.
Respiro per qualche secondo, per farle sentire l'aria fresca e calda allo stesso tempo a contatto con il padiglione auricolare, per poi sorridere e dopo una mezza risata maliziosa parlare e farle una proposta indecente.

... Voglio vederti nuda ancora una volta... Stanotte.
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Messaggioda Veronique » 17/07/2012, 20:03

Tramare alle spalle della stessa famiglia, tale padre tale figlia, non dovrei stupirmi.
Ricordo bene comunque il grande favore che mi hai fatto, ma è anche vero che io ti ho messo nero su bianco un certificato di aiuto in qualsiasi momento, non dimenticarlo... E poi si notava chiaramente che io ero il finto innamorato ma tu la vera affascinata!


Se ti fa piacere pensarlo, Atwood...

Commentò Veronique con una semplice alzata di spalle: se Ryan Angel puntava a fare il grand'uomo della situazione con lei beh, che si accomodasse pure... e se invece la sua era una semplice battuta, anche in quel caso che si divertisse come meglio preferiva; la verità era che Veronique si fidava di lui fino ad un certo punto e, per quanto potesse essere attratto da lui, per quanto le potesse piacere, non si sentiva minimamente libera di lasciarsi andare a livello emotivo/sentimentale col giovane uomo che aveva di fronte. Perché? Perché probabilmente lui l'avrebbe solo presa per il culo, e a lei non piaceva quella prospettiva.
Gli lanciò un'occhiata indifferente mentre lui le chiedeva di aggiornarlo sugli ultimi sviluppi con Asveras.

La gelosia non fa per me e poi perché dovrei, non sei certo roba mia?
... In fondo anche io sono stato agganciato qualche sera fa da una ragazza davvero ben promettente...


Ah sì?
Scopata soddisfacente?


... Ma uscivo da uno scontro di boxe abbastanza demolente, non ce la facevo nemmeno a far sollevare l'uccello...
A proposito, mi hai visto per caso?
Ora sono tra i primi venti al mondo nei pesi medi, un bel traguardo per essere solo una copertura...


Uhmpf, allora non dovevi avere tutta questa voglia di fottertela.
In ogni caso no, spiacente, non passo le mie giornate a cercare informazioni su di te. Se non altro ora so chi sei davvero per il mondo babbano.


Replicò Veronique con una lieve alzata di spalle: come se non avesse avuto niente di meglio da fare in quel periodo che correre dietro a qualsiasi notizia lo riguardasse... ma per favore.
La conversazione si spostò poi alla bravura di Tyslion, che Ryan si premurò di sottolineare forse per metterla in guardia.

Non è solo bravo, è il numero due al mondo e in più di un'occasione credevano di averlo incastrato e sono scappati fuori molti morti. Ha grandi amicizie anche lui, non lo sottovalutare, per quanto so bene che te la sai cavare benissimo da sola...

Credimi, Edward... - mormorò la ragazza, chiamandolo col suo nome babbano - Potrà avere anche tanti amici potenti e temibili, ma... non può competere con un Eletto...

Aggiunse, guardandolo dritto negli occhi mentre pronunciava quell'ultima parola: Ryan conosceva la Setta? Come investigatore non era da escludere, ma non ci potevano essere certezze; meglio allora, e per certi versi anche più divertente, lanciare l'amo ed aspettare di vedere la reazione di lui, che sarebbe potuta essere sbalordita, incredula, spaventata o perplessa a seconda delle conoscenze possedute.

Se ci sei tu di mezzo non trovo pazzesco quasi niente, sai come la penso, sei una sorta di "miraggio" fatto persona...
Lo conosco per sentito dire, diciamo che è un professore dell'unica scuola europea di magia, è una notizia di passaggio.
Altri professori nel mirino?


Dovrebbero essercene?

Replicò lei di rimando, alzando un sopracciglio con fare appena perplesso: ovviamente non poteva immaginare che un'altra persona avesse chiesto informazioni su Tisifone Samyliak, quindi per lei quella domanda appariva abbastanza inutile e superflua... così non era per Ryan che almeno avrebbe capito come le due cose fossero separate e che si apprestava, ora, ad aggiornarla a sua volta sulla propria vita.

Tante di quelle cose che sono giunto anche a perdere il conto.
Durante i primi giorni ho agito prevalentemente nella zona americana e russa, evitando l'Europa essendo fuggito proprio dalla Francia.
Mi sono trattenuto nel mondo babbano finché le acque non si sono calmate e poi, ricevuto il via libera da qualche voce amica, sono tornato operativo al meglio delle mie possibilità.
Sto bene comunque, grazie dell'interessamento... Unica cosa, adesso come adesso, per colpa tua mi è rimasta una sorta di voglia insoluta che mi piacerebbe togliermi...


Uhm?
Sarebbe?


Lo osservò avvicinarsi a sé e non si spostò di un millimetro quando lui le posò una mano sul fianco, stringendolo appena per avvicinarsi ancora al suo corpo e parlarle all'orecchio in tono sussurrato, malizioso.

... Voglio vederti nuda ancora una volta... Stanotte.

Due sensazioni diametralmente opposte scattarono dentro Veronique: da un lato, una parte di sé - quella più fisica - sentì un brivido caldo percorrerle tutta la schiena, una sensazione di desiderio misto ad aspettativa; da un altro lato, l'altra parte di sé si sentì... ferita. Stupidamente - inconsciamente - aveva creduto che ci fosse un legame tra lei e Ryan; insomma, lei l'aveva salvato e lui le aveva dato modo di chiedere il suo aiuto se ne avesse avuto bisogno... doveva significare qualcosa, no?
Ciò che Vastnor aveva appena detto, però, smentiva totalmente quella convinzione di lei, facendola sentire assolutamente stupida: suo padre le diceva sempre di non lasciarsi travolgere dalle emozioni, dai sentimenti, perché ti rendevano debole... aveva dannatamente ragione.

Molto allettante come proposta...

Mormorò in risposta, la voce inizialmente morbida, calda, sensuale e dolce persino, come se fosse felice di ciò che aveva appena sentito: in realtà essa rispecchiava perfettamente quella prima parte di sé eccitata dalla proposta di lui, mentre il tono glaciale e duro usato subito dopo dimostrò perfettamente l'altra parte di lei, tono che arrivò all'orecchio di Ryan in concomitanza con un'illusione (Livello Perfetto => si può contrastare con valore di Concentrazione pari o superiore a 22) che avrebbe messo a dura prova la sua resistenza: Veronique, infatti, andò a fargli credere che la sua mano, quella posata sul fianco di lei, avesse improvvisamente preso fuoco.

... ma io non sono la tua p*****a, Vastnor, e non lo sarò mai.
Fatti alzare l'uccello dalla t***a che hai conosciuto qualche sera fa, sono sicura che saprà soddisfarti al meglio.


Fece un passo indietro, gelida in volto e, se solo Ryan fosse stato abbastanza lucido da comprenderlo, con un'ombra negli occhi che sapeva di delusione e di odio. Marcus non fece in tempo a fare un passo verso di lei che l'illusione terminò di colpo, così com'era cominciata.

Auguri per il tuo informatore.

Sibilò in sua direzione, prima di dargli le spalle e allontanarsi da lui: non se ne sarebbe andata, non gli avrebbe dato quella soddisfazione, ma voleva stargli il più lontano possibile. Cercò l'uomo di colore con lo sguardo, e quando lo trovò schiuse le labbra in sua direzione, sapendo che lui la stava osservando attentamente.

Uccidi l'uomo che deve dargli informazioni su Sosnjok.

Sillabò senza usare un filo di voce verso Marcus, che dopo un attimo di immobilità annuì una volta sola prima di sparire nuovamente tra la folla.
Ryan aveva commesso un grande errore di valutazione... non aveva compreso che Veronique Vireau, a dispetto delle apparenze, possedeva un cuore: e che quel cuore, per pochi momenti prima di essere dall'uomo stesso stroncato, aveva creduto di poter battere per lui.
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Messaggioda Ryan Angel » 17/07/2012, 20:51

Uhmpf, allora non dovevi avere tutta questa voglia di fottertela.
In ogni caso no, spiacente, non passo le mie giornate a cercare informazioni su di te.
Se non altro ora so chi sei davvero per il mondo babbano.


Grazie, molto gentile...

Non se la prese più di tanto ma da qualche parte dentro di lui, un poco gli diede fastidio.
Non aveva cercato minimamente di informarsi sulla sua vita e i suoi spostamenti.
Magari aveva avuto la sua stessa idea, cercare di allontanarsi quanto più possibile per evitare problemi di alcun genere, o forse sarebbe risultato sospetto cercare di nuovo info sull'uomo che era riuscito a scappare, forse il primo, dal suo controllo.
Tuttavia quella frase molto secca e sprezzante non poté che farlo rimanere abbastanza stranito, qualcosa evidentemente nella conversazione stava cambiando, ma non sapeva ancora bene dire cosa.

Credimi, Edward... Potrà avere anche tanti amici potenti e temibili, ma... non può competere con un Eletto...

"Eletto"?
E che diavolo vuol dire adesso questo titolo?
Ci mancava solo questa, altri problemi, la situazione tende a divenire insopportabile ogni secondo di più...


Dovrebbero essercene?

Non mi aiuti così, però!

In effetti con quella risposta aveva precluso molti dei suoi ragionamenti in merito.
Ryan non poteva di certo comprendere meglio il reale andazzo delle cose da una frase così ambigua.
In teoria si, dovevano essercene altri, ma in pratica lei si stava occupando di uno solo e non aveva ammesso l'interesse per altri.
Comunque non poteva fargliene una colpa, in fondo erano più o meno due persone agli antipodi, su due fronti di battaglia opposti e solo loro sapevano come facevano a comunicare con così tanta tranquillità senza tentare nulla di avventato, o meglio, qualcosa di avventato Ryan la provò, ma non era di sicuro volto a farle del male, anzi, tutt'altro.
Si avvicinò a lei dopo averle fatto presente che teneva nascosto un desiderio per se in tutto quel tempo e non appena le confidò quella sua voglia, celante probabilmente qualcosa di molto più profondo che un semplice rapporto intimo, per quanto ancora lui non ne fosse nemmeno a conoscenza, qualcosa andò storto e la situazione andò degenerando ulteriormente di pari passo con l'incredulità dell'investigatore.

Molto allettante come proposta...

... Sei molto allettante tu in generale.
Mh?... Ma cosa sta... Aaahhh!


... ma io non sono la tua p*****a, Vastnor, e non lo sarò mai.
Fatti alzare l'uccello dalla t***a che hai conosciuto qualche sera fa, sono sicura che saprà soddisfarti al meglio.


In concomitanza con quelle parole molto forti e aspre come in una sorta di rancore immotivato, Ryan percepì la mano posata sul corpo della ragazza andare in fiamme.
Non sarebbe stato comunque capace di contrastare l'illusione, ma aveva abbassato in ogni caso la guardia perché...
... Si fidava di lei.
Comprendeva che non era una realtà, infatti gli occhi, posandosi sulla mano non colsero alcuna traccia di fiamme, ma il dolore era così lancinante che lo costrinse ad appoggiarsi al muro reprimendo ogni gemito di dolore per non destare l'attenzione di persone che potevano non essere affatto amichevoli.
Nel contempo Veronique alzava i tacchi e si allontanava del tutto da lui facendo scomparire l'illusione proprio mentre ormai era troppo vicina all' "uomo nero", lasciandogli però un commento poco prima, che gli avrebbe fatto intendere quale sarebbe stata la sua successiva mossa, alle spalle e fottutamente bastarda.

Auguri per il tuo informatore.

NO!
Aspetta... Veronique... Non farlo per favore!


Sibilò a voce strozzata ancora dal dolore da poco passato, mentre cercava di riprendere lucidità e si muoveva in direzione della Vireau, osservando meglio quello sguardo carico di delusione, odio, rabbia, non comprendendo da dove provenisse.
Semmai lei avesse deciso di fermarsi anche solo per un secondo ad ascoltare quella supplica altruista, Ryan avrebbe posato quella stessa mano che prima ardeva nel suo pensiero, sulla spalla di lei, fissandola serio e allo stesso tempo supplichevole.

Scioglila pure se ti fa piacere, come puoi fare lo stesso con tutto il mio corpo, ma non fare del male ad un innocente.
Quella persona ha una famiglia, dei bambini ed una moglie che lo attendono a casa, sono io il motivo di quegli occhi, non lui.


Respirò a fondo, cercando di stringere un poco quella mano sulla spalla per convincerla, prima di lasciarla e non darle ulteriore fastidio con il contatto fisico. Qualcosa nelle sue parole precedenti le aveva fatto del male, ma non capiva ancora bene cosa, per quanto ci si sforzasse.
Le aveva proposto di passare la notte assieme, di vedersi per avere qualche ora di intimità e passione, ma questo lei lo aveva interpretato più come sfruttare una ragazza a mo' di troia senza il bisogno di pagare.
Mosse il capo guardando altrove, individuando non molto lontano l' "uomo nero" che evidentemente li aveva trovati e individuati anche prima.
Gli stava cominciando sul serio a dare sui nervi, parecchio, ma di sicuro non poteva sollevare polemiche contro di lui ora, anche perché prima la cosa più saggia sarebbe stata informarsi riguardo quella parola, "Eletto", usata poco prima da Veronique.
Tornò a fissarla, facendo qualche passo indietro come a volerla invitare ancora una volta seguirla nella zona di oscurità, per poi parlare ancora.

Non so cosa ti abbia preso, ma ammetto insincerità che hai avuto una reazione troppo feroce per una proposta simile...
... Non ho avuto altri rapporti con ragazze negli ultimi tempi, anzi, da quel giorno.
Mi sei rimasta impressa e per quanto desiderassi scacciare quel pensiero di te, non ci sono riuscito...


nel frattempo una gara di cavalli veniva portata a termine e le persone esultavano a gran voce per le loro vincite mentre altri piangevano miseramente le loro perdite.
Un momento ottimo per proseguire a parlare, visto che la folla alzatasi in piedi avrebbe impedito anche di poco la visuale all'uomo di pelle scura che quindi li avrebbe potuti lasciare in pace almeno per un secondo.
Inoltre il vociferare e l'esultare o i gridi di rabbia avrebbero sovrastato le loro parole dette in discrezione e solitario, ancor meglio.
Sbatté le palpebre, cercando di recuperare in lei lo stesso sguardo morbido che ogni tanto sapeva donargli, per quanto non fosse affatto la cosa più semplice del mondo.
Ci teneva molto che lei non ce l'avesse con lui, anche se non ne comprendeva molto bene la motivazione.
Come non comprese nemmeno la motivazione di mettere in chiaro come erano andate le cose con la bionda incontrata più di due settimane prima, un qualcosa che poteva tenere archiviato per se e che invece volle puntualizzare adeguatamente, manco stessero assieme e lui l'avesse tradita.

Con quella ragazza c'è stato una sorta di bacio, se così lo vogliamo chiamare, quasi più per divertimento che per desiderio, e per quanto lo avessi apprezzato c'era qualcosa dentro che mi tormentava e quel qualcuno eri tu... Altrimenti non mi avrei mai rischiato così grosso ad avvicinarmi a te oggi dopo averti visto in mezzo alla gente, potevo farmi gli affari miei e il mio lavoro, invece di mia volontà mi sono spinto verso di te come un pazzo scatenato... Guarda l'amico tuo, mi spezzerebbe le ginocchia soltanto perché ti sto parlando!

Infatti le persone erano tornate al loro posto e molta folla si era allontanata per dirigersi verso i banchi delle nuove scommesse, dunque la visuale era ancor meglio di quando si trovavano tutti seduti e con molta probabilità il fido alleato di Vero si trovava nuovamente lì a fissarli con sospetto e minaccia, minaccia verso Angel, ovviamente.
Cercò di regalarle un leggero sorriso, puntando sulla minima simpatia dell'ultima frase detta riguardo il suo bodyguard, non avvicinandosi però di un centimetro a lei.
Questa volta doveva avere tutta la libertà di farsi lei avanti, solo se lo avesse realmente voluto e avesse voluto provare a fidarsi di lui.

E comunque se per stanotte preferivi un mini torneo di "scala quaranta" o "uno", bastava dirlo, non mi offendevo mica!
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Messaggioda Veronique » 17/07/2012, 22:37

NO!
Aspetta... Veronique... Non farlo per favore!


Non aveva intenzione di fermarsi: lo odiava in quel momento, sentiva la rabbia che ribolliva dentro di lei con forza esplosiva.
E tuttavia si fermò ugualmente, bloccando il proprio incedere, voltandosi appena, mentre lui le posava una mano sulla spalla: fece un passo indietro, volendo evitare quel contatto, ma non riprese a camminare, posando lo sguardo gelido su Ryan Angel.

Scioglila pure se ti fa piacere, come puoi fare lo stesso con tutto il mio corpo, ma non fare del male ad un innocente.
Quella persona ha una famiglia, dei bambini ed una moglie che lo attendono a casa, sono io il motivo di quegli occhi, non lui.


Puoi scommetterci che sei tu.

Sibilò Veronique, voltandosi verso Marcus che stava per andarsene per fermarlo con una sola occhiata: l'uomo alzò un sopracciglio, sospirando appena, ma annuì per la seconda volta incrociando le braccia al petto e fissandola molto profondamente, come a volerla intimare di non fare cazzate e di ricordare che lui la stava tenendo d'occhio costantemente.

Non so cosa ti abbia preso, ma ammetto in sincerità che hai avuto una reazione troppo feroce per una proposta simile...
... Non ho avuto altri rapporti con ragazze negli ultimi tempi, anzi, da quel giorno.
Mi sei rimasta impressa e per quanto desiderassi scacciare quel pensiero di te, non ci sono riuscito...


La mia reazione non è qualcosa che puoi giudicare, Vastnor.
E non me ne frega un cazzo se non ti fai svuotare l'uccello da mesi, se ti sono rimasta tanto impressa solo per la voglia di scoparmi sappi che non sono interessata: ho già chi mi fa godere, grazie.


Ci voleva davvero un genio per comprendere cosa intendesse Veronique? Cos'altro si sarebbe dovuto sentir dire Ryan per comprendere che lei l'aveva considerato diverso, che quando le aveva chiesto, a Château Vireau, di poterle lavare la schiena non perché sotto l'influsso dell'illusione ma perché lo voleva, la giovane donna aveva creduto che lui avesse visto nel suo sguardo qualcosa che valesse la pena conoscere oltre al suo corpo?

Con quella ragazza c'è stato una sorta di bacio, se così lo vogliamo chiamare, quasi più per divertimento che per desiderio, e per quanto lo avessi apprezzato c'era qualcosa dentro che mi tormentava e quel qualcuno eri tu... Altrimenti non mi avrei mai rischiato così grosso ad avvicinarmi a te oggi dopo averti visto in mezzo alla gente, potevo farmi gli affari miei e il mio lavoro, invece di mia volontà mi sono spinto verso di te come un pazzo scatenato... Guarda l'amico tuo, mi spezzerebbe le ginocchia soltanto perché ti sto parlando!

Marcus non vuole che qualcuno possa ferirmi.
Soprattutto qualcuno che ho lasciato andare quando avrei chiaramente dovuto ucciderlo.


Replicò piccata Veronique, una luce di rabbia ben visibile ora negli occhi scuri: possibile davvero che non ci arrivasse? Possibile che fosse così idiota? Possibile che non si rendesse conto di come stavano le cose, per lei?

E comunque se per stanotte preferivi un mini torneo di "scala quaranta" o "uno", bastava dirlo, non mi offendevo mica!

Vuoi che ti ustioni un'altra mano?

Gli domandò seria, pronta a fargli ancora del male alla sua successiva battuta.
Lanciò uno sguardo a Marcus, poi tornò a fissare Ryan negli occhi.

Non ucciderò quel poveretto perché mi fa pena.
In quanto a te...
- e per un momento la rabbia divenne quasi delusione - ... stai tranquillo, nessuna si potrà mai affezionare a te. Sei salvo da questo pericolo.
Ci vediamo, Vastnor.


E si volse una seconda volta, facendo per andarsene sotto l'espressione soddisfatta di Marcus.
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Messaggioda Ryan Angel » 17/07/2012, 23:26

Puoi scommetterci che sei tu.

Se non altro quel finto mistero era stato svelato comunque.
Era lui la causa di tutta quella rabbia, adesso bisognava soltanto capirne il perché, a seguito di cosa e sopratutto come poteva fare per rimediare a quegli occhi che sprizzavano odio da tutti i pori.
Una cosa però era certa: se lei l'avesse odiato davvero, lui ora starebbe soffrendo, probabilmente sotto l'influsso dell'illusione che lo renderebbe inerme di fronte a lei, invece non è così.
Si ferma, cerca di scansare la sua mano ma allo stesso tempo si volta appena per ascoltarlo, reputando in un primo momento probabilmente ogni parola una autentica idiozia.
Infatti come ben immaginava, la ragazza si stava soffermando su un punto preciso, un punto importante e focale di tutta la discussione.

La mia reazione non è qualcosa che puoi giudicare, Vastnor.
E non me ne frega un cazzo se non ti fai svuotare l'uccello da mesi, se ti sono rimasta tanto impressa solo per la voglia di scoparmi sappi che non sono interessata: ho già chi mi fa godere, grazie.


Allora... E' per questo che stai così...

Assottigliò lo sguardo su di lei non azzardandosi ad annuire come se avesse capito, da una parte perché non voleva averne la completa certezza e dall'altra perché mostrare così apertamente la sua comprensione di un fatto che denotasse una sorta di "debolezza" della ragazza, sarebbe potuto costargli caro, meglio stare zitti al momento e cercare di analizzare per bene tutto quanto.
Il suo cuore batteva forte e martellava con insistenza.
Non aveva capito niente, non aveva capito minimamente qual'era il motivo per il quale era stato fermo, o forse non voleva capirlo, troppo terrorizzata all'idea di sentirsi dire qualcosa di profondo o non completamente controllabile.

Marcus non vuole che qualcuno possa ferirmi.
Soprattutto qualcuno che ho lasciato andare quando avrei chiaramente dovuto ucciderlo.


Marcus sa benissimo che ti basta un secondo per farmi soffrire le pene dell'inferno.
Forse ha paura che tu ti possa ferire con qualcosa che non proviene da un coltello o da una bacchetta.


Tirò fuori quelle parole con tanta semplicità che non lasciò che si fermassero sulla punta della lingua, ma piuttosto le lasciò andare dirette e forse da una parte anche molto pericolose per se stesso.
Permettersi di dire tanto, osare pensare di conoscere così tanto di lei, ma era pur vero che ciò che stava dicendo era la verità.
Veronique non poteva certo temerlo, a meno che non avesse assunto una pozione contro le illusioni, peccato che la finta ustione alla mano smentiva quella ipotesi.
Allora il motivo di tanta preoccupazione dell'uomo era un'altra, palese, a maggiore conferma ulteriore delle ipotesi pensate da Ryan prima, dopo averla sentita partire di brocca in una sorta di impeto di gelosia, delusione, rabbia e perdita del controllo.
tentò di smorzare quella tensione con una lieve battuta, ma non vi riuscì, per quanto come risultato si evitò per lo meno l'omicidio del suo informatore.

Non ucciderò quel poveretto perché mi fa pena.
In quanto a te... stai tranquillo, nessuna si potrà mai affezionare a te.
Sei salvo da questo pericolo.
Ci vediamo, Vastnor.


... Perché parli al plurale adesso?
Soffri di personalità multipla forse?


Era una vera e propria provocazione, si, la stava provocando, fissando nel contempo anche Marcus e rispondendo a quel sorriso così beffardo scuotendo il capo come a volergli dire "No, non te la voglio dare vinta così facilmente".
Sperava che lei si voltasse ancora una volta, colta da quella provocazione, da quel suo tono più risoluto e a tratti stronzo.
Si, anche Ryan Angel sapeva essere stronzo, ma soltanto per quello che realmente gli interessava.
Se si fosse voltata a guardarlo ancora, allora lui non avrebbe esitato e avrebbe fatto un passo avanti, fregandosene di lasciarle lo spazio che voleva, era stanco di giocare a rincorrersi, stava davvero diventando ridicola quella farsa.

Tu adesso mi ascolti e anche bene, siamo intesi?
Allora, prima di tutto, cominciamo con questo...


E senza dare molto preavviso, il ragazzo tentò di baciarla a bruciapelo con una forte ed immensa intensità.
Non un bacio semplice, non un bacio dato per screzio o affronto, ma un bacio vero, sospirato, sentito, reale, qualcosa che veniva da dentro, da qualche profondità dell'anima molto difficile da spiegare e tanto meno raggiungere.
Se lei non avesse opposto resistenza comunque, sarebbe durato si e no cinque secondi, prima di lasciare che lui si distaccasse da lei con estrema lentezza, tornando a guardarla ancora più serio e gelido, un ghiaccio però insospettabilmente caldo.

Vogliamo appurare una cosa?
Tu mi piaci ed io ti piaccio.
La seconda cosa che voglio sistemare una volta per tutte è che non sono così pazzo e scriteriato da andare a fare proposte indecenti alla celebre e potente Vireau, e per celebre e potente intendo te, non tua sorella, per inciso, scambiandola per la prima zoccola che passa in convento sapendo bene che potre non essere così fortunato come l'ultima volta quando mi hai lasciato andare.
Se l'ho fatto è perché un tipo come me passa dal corpo prima di cercare di arrivare a qualcosa di più, pensavo che lo stesso valesse per te ma mi ero sbagliato... Ed è stato un grande errore.
Io non mi innamoro, non ci credo nell'amore, ma tu mi fai pensare alla cosa che ci si può avvicinare di più... Il perché?
Tsk, vallo a capire.


Un sorriso sarcastico e deluso quasi dalla sua stessa ignoranza, portandosi di un passo indietro, non contemplando minimamente ora l' "uomo nero" che poteva essere non molto distante sempre più inquieto a rimanere fermo.
Strinse il pugno, facendo fare qualche rumore alle ossa, prendendo un bel respiro, comprendendo che non aveva altro da dire, o meglio, poteva dire chissà quante altre miriadi di cose, ma non sarebbero state utili quanto l'unica davvero importante e più reale di tutte le altre che stava per pronunciare, anche sapendo bene che dopo di essa, avrebbe potuta vederla scomparire tra la folla per poi rivederla di nuovo chissà quando... Se, l'avrebbe rivista.

So che non necessiti del mio permesso, ma a prescindere se vuoi, adesso puoi andare, ma ad una condizione:
... Dì al tuo amico che se ha paura delle persone che possano farti soffrire, allora con me... Ha proprio sbagliato target.
E se non glielo vuoi dire tu, sappi che ci andrò io, in questo stesso momento, se necessario.
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