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Interno locale

Messaggioda Sandyon » 02/07/2012, 1:47

[ PAIOLO MAGICO / STANZA N°12 (SEMI-SUITE) - ORE 21:17 - DOMENICA ]

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Stare da lui oramai cominciava ad essere un rischio. Non sapeva bene se ci fossero spie ad osservarli smaterializzarsi sempre in quella zona.
Se così fosse stato, la cosa migliore era rendere rarefatte le volte nelle quali si trovavano a casa sua così da depistare di molto i sospetti sulla possibile locazione della casa segreta e nascosta.
L'ultima cosa che avrebbe voluto era di certo mettersi a cercare un nuovo luogo sicuro dove vivere per colpa di quattro o cinque scagnozzi da due soldi.
Così, per quel weekend aveva preso una stanza molto elegante, la migliore disponibile, al "Paiolo Magico", così che anche se li avessero riconosciuti, si trovavano comunque in un territorio non ostile e esulo da possibile scoperte troppo scottanti sulla loro vita personale.
Proprio per evitare poi le possibili chiacchiere, aveva dato disposizioni per le quali la stanza doveva essere caratterizzata da una porta comunicante e due letti separati dei quali uno singolo e l'altro matrimoniale, per la precisione quello della partizione di Monique, in modo da far pensare che lei avrebbe avuto un compagno per la notte mentre lui sarebbe rimasto solo in camera sua.

Ho fatto la figura del solitario sfortunato ma pazienza...

Si, meglio così, di gran lunga, anche perché sinceramente ritrovarsi a vedere la propria foto su tutti i giornali con accanto tutti possibili titoli inerenti alla sua storia con la multimilionaria Monique Vireau, sua superiore e bla bla bla era l'ultimo dei suoi desideri di quel periodo e di tutti quelli a venire, per esser precisi.
Avrebbero passato un poco di tempo assieme, lontani dalle possibili indiscrezioni dei colleghi come anche della Preside che, per quanto al corrente della storia, rimaneva pur sempre una gigantesca impicciona e pettegola.
Donne di mezza età, questo pensava Sandyon, e spesso glielo aveva anche detto in faccia, peccato che far arrabbiare quella signora era a dir poco un caso perso.
Tuttavia comunque l'ex mercenario poteva ammettere di sentirsi maggiormente sollevato in quel periodo.
Per quanto l'Estate fosse alle porte, quell'anno era andato avanti in modo lineare, senza troppi problemi (mezzi draghi a parte) o grosse catastrofi da risolvere (una in primis per esempio, la morte della compagna o la sua cattura da parte di Asveras).
Un lieve sorriso si dipinse sul suo volto appena stanco per il lungo anno quasi giunto al termine.
Quante cose erano cambiate, quante cose forse sarebbero ancora cambiate da allora, ma era meglio non pensarci troppo.
Si sedette semplicemente sul proprio letto singolo con la porta comunicante aperta, in attesa che giungesse la sua donna, la sua compagna, la sua francese dagli occhi di ghiaccio, vestito con un semplice pantalone bianco ed una maglietta leggera, estiva, attillata color bordeaux.
I capelli lunghi che ricadevano morbidi sulle spalle.

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Che questa fosse davvero una serata tranquilla?
Mmhhh... Ne avrei proprio bisogno...
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Messaggioda Monique » 02/07/2012, 13:44

Una relazione clandestina, questo stava vivendo... ma non poteva dire di esserne dispiaciuta, o perlomeno non totalmente.
Certo, lei e Sandyon dovevano inventarsi sempre nuovi modi per stare insieme, tipo quello, ma questo non voleva dire che i momenti passati l'uno accanto all'altra non fossero speciali.
Semplicemente, da quando aveva parlato con Tisifone, Monique si era chiesta se fosse giusto: era giusto continuare a nascondersi? Era giusto continuare a vedersi in segreto? Era giusto fingere che non ci fosse nulla tra loro?
Avrebbe voluto parlargliene, e probabilmente l'avrebbe fatto quella sera stessa: prima però voleva passare un po' di tempo in tranquillità col suo compagno, senza Mezzi-Draghi, sorelle, padri e quant'altro di mezzo.
Per questo avevano preso - anzi, Sandyon l'aveva fatto - una suite costituita in due parti comunicanti, così da potersi ritrovare senza dare troppo nell'occhio: Monique era partita direttamente da Hogwarts per ritrovarsi poi il Paiolo Magico e salire le scale che l'avrebbero condotta poco dopo nella sua stanza.
Finalmente arrivò alla porta della suite, infilando la chiave nella toppa per poi aprirla e chiudersela alle spalle con un colpo di tacco, facendo qualche passo all'interno della stanza per posare la borsa coi suoi effetti personali sul letto: solo allora, sentendosi osservata, volse appena il capo con un sorriso, incrociando lo sguardo penetrante e a tratti misterioso del suo uomo.

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Aspetti da molto?

Gli domandò con un sorriso, ruotando il corpo per poi avvicinarsi alla porta comunicante ed appoggiarsi allo stipite di essa, una mano a giocare coi capelli e l'altra appoggiata alla porta in una posa provocante e maliziosa.

Sei più affascinante del solito oggi, lo sai?
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Messaggioda Sandyon » 02/07/2012, 17:30

Immaginava che non ci avrebbe messo molto.
Gli orari scolastici in quel periodo si erano molto più alleggeriti proprio per via del fatto che la maggior parte dei giochi ormai erano conclusi.
Promozione o meno, le lezioni andavano via via concludendosi e con esse, anche i professori si potevano permettere maggiori momenti di relax, brevi, di sicuro, ma intensi sotto ogni aspetto, almeno per quel che riguardava loro due.
Monique aprì la porta a distanza di forse dieci o quindici minuti da quando era arrivato l'ex mercenario, suo compagno da un anno circa a quella parte, posando immediatamente gli affetti personali per togliersi di torno qualche peso ed individuare poi subito il suo sguardo che penetrante e silenzioso la osservava come se non ci fosse null'altro a parte lei, né muri, né soffitto, né mobili.
Aveva un aspetto magnifico, il vestito le donava molto e il viso aveva un certo non sapeva cosa di allegro, solare, forse felice e lucente.
Si appoggiò allo stipite della porta comunicante, rispondendo a quello sguardo, maliziosa, leggermente provocante ma prima di tutto, innamorata.

Aspetti da molto?
Sei più affascinante del solito oggi, lo sai?


Abbastanza da non essermi preparato abbastanza alla tua bellezza.
Ti ringrazio, erano anni che non indossavo questi pantaloni.


Si alzò in piedi, avvicinandosi maggiormente a lei e portare le mani ai suoi fianchi e trarla a se con possessione e virilità, anticipando ogni altra parola, frase o sospiro con un bacio appassionato e intenso, ad occhi chiusi e le mani dell'uomo che non la lasciavano andare, come se per certi versi fosse sua prigioniera e non volesse mai più farla andar via da lui, da quel posto, da quel momento.
Forse era vero, terminare il trascorrere del tempo e dello spazio per un bel po', quella si che sarebbe stata una gran bella idea, una trovata utile per stare ancora meglio,per quanto fosse vero che il destino per loro, fino a quel momento aveva riservato meno brutte sorprese di quante se ne fossero aspettate.
Terminato quel bacio, tornò a guardarla negli occhi, avanzando con la destra a farle una piccola e semplice carezza sulla guancia sinistra, non smettendo di ammirarla, come se fossero settimane che non si vedevano.

Chissà se questa volta riusciremo a trovare del tempo per noi.
Hai fatto attenzione che non ci fossero sguardi strani nell'aria?


Si, probabilmente risultava essere eccessivamente cauto, sopratutto in un territorio come quello, dove i nemici non avrebbero mai potuto girare così liberamente.
Tuttavia però, nel corso della sua esistenza Sandyon aveva imparato ad essere sempre accorto per ogni cosa, in ogni dove e in ogni come, sopratutto per evitare problematiche successive inaspettate.
Monique era una delle cose più importanti per lui e adesso, giorno dopo giorno, percepiva su di lui l'importanza di proteggerla da qualsiasi pericolo.
Prova lampante era ad esempio Mog appostato fuori l'albergo a controllare che non accadesse niente di strano o non ci fossero persone incappucciate o sospette.

Ciao mammina!
Tu non mi vedi perché sono fuori dall'hotel, ma sto monitorando tutto intorno così non ti fa del male nessuno!
Dovranno passare sul mio cadavere peloso, tsk!


Quella fu una cosa che però Sandyon non sentì, difatti Mog parlò direttamente nella mente della sua signorina preferita, rassicurandola che con lui davanti la porta del Paiolo, non c'erano cattivi che potevano intrufolarsi o infastidire.
Oltre al fatto che Sandyon per alimentare quella sua vigilanza gli aveva promesso un barile da cinque litri di chinotto.
In ogni caso, tralasciando quelle piccolezze per certi versi anche divertenti, c'era un'altra cosa che l'uomo aveva in serbo per la compagna, indicando con le proprie parole dove ella si sarebbe dovuta rivolgere con lo sguardo.

E comunque quella lì sul tavolo è per te, non so se ti piace... Mmhhh...

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Messaggioda Monique » 02/07/2012, 18:21

Abbastanza da non essermi preparato abbastanza alla tua bellezza.
Ti ringrazio, erano anni che non indossavo questi pantaloni.


Sorrise compiaciuta e soddisfatta a quelle parole, arrossendo anche appena così da tingere le proprie guance di rosso: Sandyon non le faceva spesso i complimenti, perciò quando se ne usciva con quelle frasi così spontanee e naturali... beh, era tutto un altro effetto.
La attirò a sé per i fianchi, tanto da farle poggiare le mani sul suo petto per la sorpresa e per evitare che si sbilanciasse in avanti: non poté dire né fare altro, comunque, perché la bocca dell'uomo fu sulla sua e Monique si lasciò andare a quel bacio caldo e passionale; le mani salirono lungo il collo per affondare tra i suoi capelli, le labbra si schiusero dolcemente per lasciar scivolare la lingua a cercare la gemella, e gli occhi si chiusero per perdersi tra le scintille innamorate che, come fuochi d'artificio, le sembrava che stessero esplodendo dietro le sue palpebre.
Si staccarono e lei gli sorrise con gli occhi che brillavano di amore per lui, mentre nei suoi leggeva ammirazione, possessione... e sì, anche amore.

Chissà se questa volta riusciremo a trovare del tempo per noi.
Hai fatto attenzione che non ci fossero sguardi strani nell'aria?


Lo spero tesoro, ho proprio bisogno di un po' di relax.
E sì, ho controllato... nessuno sguardo sospetto, rilassati!


Rispose lei, accarezzandogli la guancia come lui poco prima aveva fatto con lei e sporgendosi per posargli un altro piccolo bacio sulle labbra: gli sorrise e lo abbracciò di getto, in un gesto spontaneo, affondando il naso nel suo petto per respirare il buonissimo odore di lui; solo in quel momento, fuori dalla scuola e libera di stare un po' da sola con lui, si rese conto di quanto le fosse mancato.
Stava per dire ancora qualcosa, quando la vocina dolce e cucciolosa di Mog le esplose in testa.

Ciao mammina!
Tu non mi vedi perché sono fuori dall'hotel, ma sto monitorando tutto intorno così non ti fa del male nessuno!
Dovranno passare sul mio cadavere peloso, tsk!


Ciao piccolino mio... ora che so che mi proteggi, mi sento molto più tranquilla.
Ti voglio bene.


Pensò la donna, sicura che il Moguri l'avrebbe sentita e altrettanto sicura che gli avrebbe fatto piacere sentirsi dire che teneva a lui, visto che se anche Sandyon lo pensava non lo diceva spesso... anzi.
Sorrise, immaginandosi il suo piccolo che la difendeva da tutto e tutti, ma la sua attenzione venne catturata nuovamente dal proprio compagno, e da un regalo che aveva preso apposta per lei.

E comunque quella lì sul tavolo è per te, non so se ti piace... Mmhhh...

Si avvicinò a quella bellissima rosa bianca, sfiorandone i petali con le dita prima di tornare a guardarlo.
Gli sorrise, dolce e romantica, chiedendosi se mai avrebbe potuto amarlo più di così, se mai il suo cuore sarebbe riuscito a contenere ancora più amore per lui.

E' bellissima... è un pensiero meraviglioso.
Ti amo.


Si avvicinò nuovamente a lui, sorridendogli ancora, cercando la sua mano per stringerla forte mentre l'altra si perdeva ancora tra i suoi capelli.

Allora, che programmi abbiamo per questa sera?
Io ho una fame che non ti dico...
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Messaggioda Sandyon » 02/07/2012, 19:31

Non era una cosa molto incline alle sue abitudini fare dei pensieri del genere, ma era pur vero che Sandyon in buona parte era così:
Imprevedibile, capace di sorprendere quando uno meno se lo aspettava.
Monique di certo era la persona più indicata e non solo, anche la più probabile alla quale l'ex mercenario avrebbe rivelato ogni tanto quella partizione più nascosta di se, e Sandyon immaginava obiettivamente che a lei la cosa non dispiacesse affatto.
Per lei era forse come una poesia, come un piccolo momento di speranza e sobbalzo del cuore, che lo chiamava a gran voce in un modo che non aveva mai sperimentato prima di allora, o almeno così a lui aveva raccontato in passato.
C'era anche da dire che più avanzava il tempo e più Sandyon si chiedeva ogni tanto quanto cambiasse e quanta differenza ancora intercorresse tra la quantità di amore provata per Rachel e quella che provava adesso per la nuova compagna.
La risposta al momento la teneva per se, una risposta ancora non abbastanza pronta per essere rivelata, nemmeno a Mog, quanto a se stesso.

E' bellissima... è un pensiero meraviglioso.
Ti amo.


Ti amo con tutto me stesso, rosa profumata e fresca che è fiorita nel mio cuore...

... Anch'io, Moni.

Le rivolse un sorriso sincero, o meglio, quello che lontanamente poteva somigliare un sorriso, mentre decideva per portare indietro i capelli e legarli a coda di cavallo in maniera da essere più libero di muoversi senza quelle onde castane che gli attraversassero gli occhi e gli impedissero così eventualmente di guardarla bene dritto nei suoi.
Si sforzava molto di sorriderle, di farle capire quanto impegno volesse mettere nel tentativo di risultare naturale nel suo essere e nel suo vivere a contatto con la felicità di tutti i giorni.
Non poteva immaginare che lei fosse a conoscenza del suo segreto, che fosse al corrente di quello che lo aveva colpito da neonato, per quanto ancora molti dubbi erano in corso, del perché e del per come.
Nel frattempo comunque, a prescindere da tutto, proprio perché ignaro che lei fosse una delle persone più capaci di perdonarlo per quel difetto di espressività, proseguì a rimanere con quel velato sorriso mentre la vedeva avvicinarsi e rispondergli con un sorriso molto più radioso e degli occhi scintillanti di serenità ed entusiasmo per una sera che era appena cominciata.

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Allora, che programmi abbiamo per questa sera?
Io ho una fame che non ti dico...


Tutto ciò che devi fare stasera e stanotte è rilassarti.
Ci sono sali termali per la vasca idromassaggio e ho già fatto ordinazione per del sushi a domicilio.
Basta aspettare qualche minuto e la cena l'avremo servita direttamente in camera, per le prossime ore questo sarà il nostro nascondiglio dal mondo, sei d'accordo lady Vireau?


Era tutto quanto programmato, nemmeno un piede fuori avrebbero dovuto mettere, non un dito avrebbe alzato la compagna, solo del piacevole relax del tutto meritato per due persone che inseguivano la calma e la pace da diversi mesi ormai.
Basta pensare di essere osservati, basta avere paura dei propri spostamenti.
Per una volta ogni cosa si era sistemata al posto giusto e niente avrebbe dovuto disturbare quell'apparente paradiso.
Sandyon di improvviso prese in braccio la francesina, iniziando a farla girare su se stessa come a volerla trattare alla pari di una bambina, per suscitarle il sorriso, suscitare la risata, la gioia, smettendo con lentezza dopo circa una decina di secondi facendola tornare con i piedi per terra e prendersi ancora qualche leggera dose di zucchero dalle sue labbra.
Dovevano solo aspettare che la cena fosse stata loro servita e nulla più.

... Come fanno però le tue spine a non pungermi mai?
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Messaggioda Monique » 02/07/2012, 21:02

... Anch'io, Moni.

Lo fissò intensamente negli occhi, e fu quasi sicura che ci fosse altro dietro al suo sguardo, qualcosa - o forse molte - che avrebbe voluto dirle ma che in qualche modo non riusciva ad esprimere.
Monique allungò la mano per accarezzargli il viso, lo sguardo dolce e serio.

Quando sarò sicura di poterti aiutare... ti parlerò, promesso.
E sarai tu a scegliere. Ma per ora... non voglio darti false speranze.
Anche perché, che tu ci creda o no... a me piaci esattamente così. Ti amo per come sei.


Anche lei aveva tante cose dentro la mente, tante cose che pensava e che non poteva esprimere, o perlomeno non ancora.
Gli sorrise, ripromettendosi di parlare di tutto, ma solo a tempo debito. Perché avere fretta, perché anticipare le tappe? Non c'era motivo ed anzi, si correva il rischio di rovinare tutto.
Gli chiese dunque quali fossero i programmi per la serata, un po' perché era molto curiosa di sapere cosa Sandyon avesse in serbo per loro ed un po' perché, doveva ammetterlo, lo stomaco le stava brontolando sonoramente: e la risposta che ricevette la lasciò senza fiato.

Tutto ciò che devi fare stasera e stanotte è rilassarti.
Ci sono sali termali per la vasca idromassaggio e ho già fatto ordinazione per del sushi a domicilio.
Basta aspettare qualche minuto e la cena l'avremo servita direttamente in camera, per le prossime ore questo sarà il nostro nascondiglio dal mondo, sei d'accordo lady Vireau?


Ma stai scher--- aaaaaah, Sandyon!!!

Non fece in tempo a finire la frase che l'uomo la prese in braccio all'improvviso, facendola volteggiare su se stessa e portandola a ridere ad alta voce, spensierata, serena e felice.
Era lui l'uomo che amava, e lo amava proprio per quei momenti speciali in cui, pur avendo quella maledizione marchiata addosso come fuoco, riusciva a farla sorridere, riusciva a strapparle una risata, riusciva a farla sentire perfetta e completa con lui.
La poggiò nuovamente a terra e lei gli catturò subito le labbra, baciandolo ancora ed ancora ed ancora, schiudendo le labbra e mangiando letteralmente il suo sapore per almeno cinque minuti buoni, prima di scostarsi da lui e sospirare soddisfatta.

Il mio uomo, cena a base di sushi, vasca idromassaggio... che si può volere di più?

Domandò la donna, ridacchiando soddisfatta mentre lo abbracciava e strusciava il naso sul suo petto prima di alzare il capo nuovamente, come se si fosse improvvisamente ricordata di qualcosa.

E tu invece, cosa mangi?
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Messaggioda Sandyon » 03/07/2012, 12:05

Il mio uomo, cena a base di sushi, vasca idromassaggio... che si può volere di più?

Vero, in effetti per quella volta sembrava proprio che Sandyon avesse pianificato tutto alla perfezione non tralasciando alcun dettaglio al caso.
Non era solito fare certe cose, ma ogni tanto c'era bisogno di qualcosa che calmasse un poco gli animi e rendesse più tranquilli.
Anni e anni ha uccidere persone e combattere guerre interne lo avevano raffreddato ma non lo avevano privato della memoria sul come stare bene con la propria compagnia.
Nell'arco di breve tempo il sushi sarebbe giunto a destinazione e con esso ovviamente champagne e acqua italiana limpida di fonte, la migliore in assoluto, visto che ricordava bene che Monique preferisse spesso spezzare dall'alcolico con l'acqua naturale

E tu invece, cosa mangi?

Io non ho bisogno assolutamente di nulla dall'esterno.

Esordì in quel modo, non in maniera nervosa o altro, semplicemente pratica.
Si allontanò da lei di qualche passo avvicinandosi alla grande finestra che dava su un terrazzo di ampie dimensioni.
Un tavolo molto grande coperto da un gazebo bianco con sedie di legno pregiato che possibilmente sarebbe risultato il protagonista della cena di lì a poco, ma non era questo ciò che Sandyon voleva mostrare alla propria donna.
Non molto distante dal terrazzo, un barbecue di grandi dimensioni, professionale e ancora da accendere.
Sopra di esso una grande busta di macelleria contenente la bellezza di due grosse bistecche fiorentine, qualche salsiccia e degli spiedini, il tutto accompagnato da una serie di fette di pane fresco inserito in un'altra busta di panetteria non molto distante dalla prima.

Stamane sono passato in un centro alimentare babbano e ho fatto spesa per stasera.
A te il tuo cibo preferito, a me il mio.


Disse semplicemente, voltandosi poi per tornare a guardarla mentre una candela tiepida e lievemente romantica decorava il centro del tavolo sul terrazzo e rischiarava alcuni contorni del suo viso.
A distanza di pochi secondi infatti, ecco che bussò la porta, segno probabile e inequivocabile che era giunta la cena per la signorina Vireau.
Un gesto della mano dell'uomo invitò Monique ad avvicinarsi all'ingresso e far entrare il cameriere addetto alla consegna, con un lieve sorriso di intesa, sapendo bene che quello che avrebbe visto di lì a breve Moni l'avrebbe lasciata sul serio di stucco.
Se lei avesse quindi seguito il consiglio e raggiunta la porta per aprire, davanti a se avrebbe trovato una fila di tre camerieri intenti a portare tre portate generose di quello che lei preferiva di più, direttamente al tavolo del gazebo, facendo poi un inchino doveroso prima di andarsene.

Signori, ecco e a voi ciò che è giunto dal ristorante, ci auguriamo possiate passare una piacevole serata e una cena soddisfacente.
Buonanotte.


I°a PORTATA

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II°a PORTATA

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III°a PORTATA

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Una volta che i cameriere fossero usciti e la calma fosse tornata a regnare all'interno della stanza, l'uomo si sarebbe letteralmente goduto l'espressione di Monique davanti a quel (per lei) ben di Merlino, incrociando le braccia al petto osservandola con intensità e soddisfazione, sospirando e lanciando ancora un'occhio sulla barca, sui tiger roll e sul set di sashimi misto.

Allora, dimmi.
Ci ho visto bene?
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Messaggioda Monique » 03/07/2012, 19:42

Io non ho bisogno assolutamente di nulla dall'esterno.

Uhm? Che vuoi dire?

Lo osservò allontanarsi da lei ed avvicinarsi alla grande finestra di cui era munita la suite, aprendola: Monique si avvicinò, rimanendo a bocca aperta quando fuori da essa poté trovarsi di fronte un ampio e luminoso terrazzo, con un gazebo bianco sotto cui era presente un bel tavolo apparecchiato di tutto punto; poco distante un barbecue ancora spento e tutto l'occorrente per la cena di Sandyon... carne, salsicce e pane fresco.

Stamane sono passato in un centro alimentare babbano e ho fatto spesa per stasera.
A te il tuo cibo preferito, a me il mio.


Incredibile... avevi organizzato tutto nel dettaglio?

Domandò la donna con un gran sorriso, avvicinandosi a lui e circondandogli il collo con le braccia, un sorriso sensuale e divertito sulle labbra: il suo uomo aveva preparato tutto per rendere perfetta e speciale quella serata... un gesto dolcissimo, un gesto che le faceva battere il cuore più forte, un gesto che solo un uomo innamorato avrebbe potuto programmare solo per farla felice.
Certo, sicuramente anche Sandyon aveva bisogno di una pausa e di un po' di relax, ma Monique era sicura che l'avesse fatto principalmente per lei, affinché si sentisse libera di essere se stessa - con lui - anche fuori da scuola e non solo tra le quattro mura della loro stanza.
Bussarono alla porta poco dopo, ed una volta che la donna fu andata ad aprire, tre camerieri entrarono nella suite, portando il cibo ordinato da Sandyon direttamente sul tavolo: sushi, sashimi e maki, tutto freschissimo e dall'aspetto assolutamente invitante: a Moni venne l'acquolina in bocca, tanto che si dovette trattenere dall'abbracciare uno ad uno i tre inservienti che le avevano appena servito la cena migliore che potesse desiderare.

Signori, ecco e a voi ciò che è giunto dal ristorante, ci auguriamo possiate passare una piacevole serata e una cena soddisfacente.
Buonanotte.


Grazie a voi... buonanotte.

Mormorò la francese, attendendo che tutti e tre fossero usciti e che la porta fosse ben chiusa dietro di loro, per togliersi le scarpe col tacco con due scatti dei piedi, prendere la rincorsa ed abbracciare Sandyon avvinghiandosi - letteralmente - al suo corpo, strusciando il naso contro il suo collo con le gambe incrociate intorno al suo bacino.

Allora, dimmi.
Ci ho visto bene?


Bene? Bene?!
Stai scherzando vero? Quello
- e gli indicò con un cenno della testa la sua cena - è il paradiso per me. Sul serio. Quindi cucinati subito la cena perché ho una fame pazzesca e col sushi sul tavolo trattenermi diventa estremamente difficile!

Aggiunse con aria seria, annuendo con aria grave prima di dargli un bacio sulle labbra, fare un gran sorriso e scendere da lui, lasciandolo libero da quell'abbraccio infantile e saltellando quasi al tavolo, sedendosi ed accavallando le gambe con fare soddisfatto.

Posso mangiare un pezzetto di pane prima?
Così mi chiudo lo stomaco mentre ti aspetto...
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Messaggioda Sandyon » 04/07/2012, 11:57

Bene? Bene?!
Stai scherzando vero?
Quello è il paradiso per me.
Sul serio.
Quindi cucinati subito la cena perché ho una fame pazzesca e col sushi sul tavolo trattenermi diventa estremamente difficile!


Monique era davvero molto entusiasta di quel pensiero, tanto che si era lanciata, fiondata addosso a lui dopo essersi tolta le scarpe in un rapido movimento che quasi sorprese anche lui.
In effetti bisognava ammettere che la compagna aveva davvero molta rincorsa e velocità, un dato interessante, visto che per certi versi Sandyon poteva giurare che a livello di riflessi probabilmente lei era molto più preparata di lui, il che era dire tutto.
La prese comunque al volo, non perdendosi l'occasione di percepire le sue forme sinuose elastiche e sode addosso a se, facendole sentire il profumo del suo corpo e la forza dei suoi muscoli che la sostenevano con incredibile semplicità.
Erano complici di un rapporto davvero bellissimo, che andava sbocciando ogni giorno di più, che cosa nuova e completamente spiazzante per lui.

Lo farò non appena tornerai giù.

Non era un invito a scendere, fosse stato per lui l'avrebbe tenuta in braccio anche tutta la sera, ma era vero, per cucinare necessitava di mobilità maggiore quindi che lei tornasse al proprio posto, cosa che fece pochi secondi dopo, ancheggiando fino al tavolo, sedendosi e accavallando le gambe con fare sensuale in maniera assolutamente naturale e non voluta.
Nel frattempo l'ex mercenario si voltava avvicinandosi al barbecue accendendolo facilmente con del carbone, della carta e del fuoco prodotto con la bacchetta, che divampò all'istante iniziando a rendere la graticola incandescente.
La carne era quindi pronta per essere preparata e per quanto Monique fosse una persona educata quando voleva, non riusciva comunque in quel momento a tenere a freno lo stomaco che sussultava ad ogni occhiata furtiva che lei lanciava sulla vasta serie di sushi portata a domicilio.
Come biasimarla però, con tanta bontà, a suo giudizio, di fronte, a pochissima distanza, pronta per essere mangiata?

Posso mangiare un pezzetto di pane prima?
Così mi chiudo lo stomaco mentre ti aspetto...


L'uomo scosse il capo ma non certo per negare a lei la possibilità di nutrirsi, ma soltanto in un gesto di pazienza, alzando gli occhi al cielo, con l'intento vero e proprio di punzecchiarla e smuoverla.
Per certi versi amava anche vederla imbronciata o comunque finta offesa, lasciava che uscisse fuori un lato dolce ed infantile di se che di sicuro non poteva mostrare nella sua vita quotidiana professionale, un lato che quindi, riusciva a concedere solo a lui, al suo uomo, che si trovava sempre molto felice di osservarlo nella sua magia e spensieratezza.

Forza.
Puoi anche ingerire qualche pezzo di... Quel pesce crudo.
Ce n'è talmente in abbondanza.


In fondo aveva ragione, quella barca era almeno per tre persone quindi avanzava cibo per tutto il resto della cena, sempre che la pancina della donna fosse riuscita a contenere tutto, chiaro.
Intanto la graticola era pronta e infatti su di essa vennero disposte le fettine di carne che iniziò subito a cuocersi, assieme anche al pane che si abbrustoliva lievemente e mandava per tutto l'area un profumino davvero invitante.
Certo, effettivamente mancava ancora una cosa a dirla tutta, Sandyon si era dimenticato, ma fece presto a rimediare, anche perché senza quella cosa il tocco di classe a quella cena sarebbe svanito in maniera misera e deludente.
Mai e poi mai.

Nella sezione bar della camera c'è una bottiglia di vino pregiato bianco.
Prendila pure, ci sono due calici di cristallo lì vicino.


Quello stava a significare che non era sfuggito assolutamente niente all'uomo, come se avesse cercato in tutti i modi di rendere ogni cosa dannatamente perfetta.
Forse dentro di se una parte iniziava a sentirsi più invogliata a fare certe cose, come se lo trovasse più piacevole, più importante, rispetto a tutti i mesi passati, nei quali già stare a contatto per un pomeriggio in santa pace abbracciati risultava essere un bel traguardo, positivo e soddisfacente.
Ora come ora Sandyon Vastnor sentiva che non era più così, non gli dava più soddisfazione il semplice stare con lei, voleva che ci fosse anche altro, voleva che ci fossero nuovi stimoli per il loro rapporto, per fare in maniera che progredisse, anche se a piccoli passi, anche se ci fossero voluti altri mesi su mesi... Forse un giorno sarebbe tornato ad essere il "marito" di una volta, per quanto dentro l'anima, in qualche angolo remoto, sentiva decisamente molta paura salire per quell'eventualità che via via andando con i giorni, si faceva più vicina.
Domande, una sull'altra, che chiedevano risposte, risposte che lui non poteva e non voleva dare.
Forse troppo presto, forse troppo tardi, non sapeva definirlo bene nemmeno lui, ma perché doversi stare a creare certi problemi proprio adesso, con delle belle fette di carne davanti, quel profumo ed una donna elegante e bellissima a piedi scalzi a pochi metri da lui?
Già, la motivazione era che proprio quella donna stava acquistando per lui un valore ed un'importanza ben oltre l'immaginabile, e Sandyon in quel frangente non sapeva se sentirsi più spaventato o contento.

Mmmhhh...

Direi proprio che ci siamo.

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Riuscirò mai a renderti veramente felice?

La vera felicità, quella che non si sentiva di aver mai donato davvero a nessuna donna nella sua esistenza.
Con Rachel ci era andato molto vicino, ma fin dall'inizio della loro relazione aveva creduto, pensato, immaginato che quella storia era iniziata da qualcosa di sporco, di non bello, come un tradimento, giusto o sbagliato che fosse.
Monique era d'accordo con lui che non c'era malvagità dietro, no, quello no, ma rimaneva comunque il fatto che lui e Rachel aveva coronato il loro sogno d'amore nell'ombra di un qualcosa contro le leggi morali dell'uomo, leggi vere, leggi false, inutile catalogarle, erano i fatti che contavano, almeno per l'ex mercenario.
Dunque con Rachel non era andata come sperato, molto vicino, si, ma non nell'esattezza che lui si immaginava figurandosi accanto ad una donna.
In più nel corso degli anni molte cose tra loro si modificarono e Sandyon fu certo in un dato punto della storia che lei fosse anche meno presa del passato, meno coinvolta, più distratta, per quanto cercasse in tutti i modi di dissuaderlo da quella convinzione accecante nel cuore e nel pensiero.
Adesso con Monique le cose erano diverse, di molto.
Un anno passato e pareva che l'entusiasmo e l'amore della donna fossero in continuo aumento, altro che calo o cambiamento radicale o leggero, lei lo amava di più, lo sentiva più vicino, lo percepiva più vero e vivo che mai e per lui era esattamente lo stesso.
Allora magari la vera felicità per l'uomo era esistente, possibilmente lei avrebbe potuto portarlo così lontana da fargli percepire nello spirito la reale gioia di vivere accanto a qualcuno, grazie alle sue battute, alla sua energia vitale, al suo estro, alla sua comicità, alla sua bellezza... Ai suoi sorrisi.

Quelli che io non posso regalarti...

Era quello che lo tormentava, era quello che lo faceva sentire in difetto con lei.
La compagna gli regalava sorrisi a non finire, occhi brillanti di serenità ed anche piccole risate dolci di spensierata giocosità.
Lui tutto ciò non poteva permetterselo, perché non sapeva nemmeno da dove cominciare, non sapeva cosa fosse, era come un neonato che non aveva mai imparato a ridere e ignorava la maniera di agire in quel senso.
Stava facendo la cosa giusta? Stava davvero dandole quello che lei meritava?
Abbastanza o no, spettava a lui o a lei la scelta? Pareri contrastanti nel suo animo che si scontravano ogni giorno all'ombra e allo scuro della consapevolezza della Vice Preside di Hogwarts che ignara di tutto proseguiva nel regalargli amore e felicità come se fosse la cosa più naturale possibile.

Arrivo, mia signora.

Ma quei pareri martellavano, incombevano, tamburellavano anche a quella cena, anche in quelle ore, ed anche se con quei gesti lui aveva tentato di convincere se stesso che poteva darle di più, poteva darle quello che lei poteva desiderare con tutta se stessa, non c'era tregua per i dubbi, maledetti e fottuti che gli pungevano ogni fibra del cuore riempiendolo di sinceri vuoti di serenità.
La fortuna grande in quel senso, era che il suo viso non era in grado di mostrare tutto ciò, non era possibile per lui far vedere l'alone di tristezza momentanea che adombrava quei minuti; in quel senso quel dissennatore aveva fatto la cosa giusta, o perlomeno non così grave.
Portati i piatti a tavola, aperto il vino, qualora lei si fosse preoccupato di portarlo, e versato il contenuto della bottiglia nei calici eleganti, Sandyon si sarebbe preso un secondo per osservare negli occhi Monique, per guardare quelle stesse scintille di vita che ne avevano passato un poco anche a lui, avanzando con la mano facendole una carezza improvvisa e sicuramente da lei inaspettata.

In qualche mio sogno, immagino che tu sia in grado di farmi guarire... Con questi occhi.

E mentre la coppia in segreto consumava l'inizio di quel piccolo e rilassante paradiso, pregustando ognuno la propria pietanza, non molto lontano a passi calmi e leggeri una figura nuova passeggiava avanzando in direzione del "Paiolo Magico", in cerca di qualcuno, in cerca di qualcosa...


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[ NEL FRATTEMPO - ESTERNO ALBERGO ]

Passi leggeri e calmi, uno dopo l'altro conducevano una persona verso il "Paiolo Magico".
Era stato indirizzato lì, da chi, beh al momento non si poteva di certo sapere.
Nei suoi occhi brillava una luce benevola con scariche di pura rabbia e malvagità, mentre senza attendere oltre girava per l'ennesima volta l'angolo, sempre più vicino alla meta.
All'esterno il tempo era buono ed un vento accennato gli scompigliava i capelli, quelli di un giovane il quale sapeva esattamente dove andare.
Alzò la mano portando alla vista un biglietto scritto non molti minuti prima, recante l'indirizzo del locale dove Sandyon Vastnor aveva scelto di rimanere per quella notte.

Dunque sei qui...

Sibilò appena, fermandosi a distanza di circa una decina di metri dal posto, osservandolo attentamente come quasi a voler individuare a sesto senso la presenza dell'uomo che stava cercando.
Mog dal suo canto, pu trovandosi all'entrata, invisibile e vigile, non percepì da parte di nessuno nei paraggi un'aura oscura, quindi stava tranquillo, fluttuante e quindi impossibilitato a sapere che quella persona laggiù, che guardava con insistenza il Paiolo, stava cercando proprio il suo padrone e fidato amico.
Sospirò la figura, avvolta in parte nell'ombra della notte, chiudendo gli occhi stringendo le palpebre per alcuni lievi secondi mentre delle lacrime colavano traditrici e solcavano le guance.
Se le asciugò con il pezzo di carta che teneva in mano, adesso accartocciato per la rabbia, buttandolo a terra non curante del dove.
Riaprì di scatto la vista, le iridi color ametista scuro brillavano gridando come se quel silenzio da parte sua non lo gradissero, come se anche loro volessero sfogarsi.

... Ti sento, ti percepisco, ti ho trovato...

Nessun sorriso, nessuna ferma serenità nell'esser riuscito nel proprio intento.
Quello non era affatto un viaggio di piacere, assolutamente no, su quello Sandyon Vastnor ci poteva giurare.
Strinse il pugno la persona lontana, scrocchiando la nocca sulla quale si vedeva chiaramente ancora la traccia sbiadita di un rosso sangue.
Riprese il suo passo ed avanzò ancora, pareva quasi volersi controllare a tutti i costi per non esplodere, ma ci riusciva benissimo, ce la faceva perfettamente.
Adesso per lui era finalmente giunta l'ora della verità, o forse una qualsiasi ora che stava aspettando, non curante e ignaro che l'uomo, suo obiettivo, in quell'istante era in piacevole compagnia.
Come se gliene fosse poi importato qualcosa, comunque.

Sandyon... Vastnor...

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Messaggioda Monique » 04/07/2012, 20:16

Lo farò non appena tornerai giù.

Rise di quelle parole, notando come Sandyon sembrasse tranquillo e sereno anche con lei in braccio: insomma, anche solo qualche mese prima le sarebbe parso impossibile lasciarsi andare così con lui, essere così naturale e spontanea con l'uomo che era comunque il suo compagno. Ora, invece, per quanto i suoi sorrisi fossero rari e gli occhi quasi sempre velati di un alone scuro - un alone di cui lei conosceva bene la provenienza anche se l'uomo non lo immaginava - Monique sentiva che il compagno era molto più aperto verso di lei, molto più disponibile... forse solo molto più innamorato.
Scese dal suo corpo ed ancheggiando maliziosamente si andò a sedere al suo posto, osservandolo iniziare la preparazione della sua cena e chiedendogli se gli sarebbe dispiaciuto tanto vederla mangiare un pezzetto di pane per tapparsi lo stomaco.

Forza.
Puoi anche ingerire qualche pezzo di... Quel pesce crudo.
Ce n'è talmente in abbondanza.


Questo perché non sei al corrente delle porzioni che mangio...

Commentò di rimando la donna, facendogli una piccola linguaccia divertita: tuttavia seguì il suo consiglio e, con le bacchette che i camerieri si erano premurati di portare a tavola, prese un pezzetto di sashimi di platessa - quello che le piaceva di meno così si sarebbe lasciata il meglio per dopo - e se lo fece sparire tra le labbra, masticandolo con gusto. Poi, mentre Sandyon era voltato - o perlomeno lei lo percepiva così - prese di corsa altri due pezzetti dello stesso pesce, facendoli scomparire dal piatto: platessa finita, stomachino riempito quel tanto che bastava per aspettare, il meglio ancora intatto sulla tavola.
Sorrise soddisfatta, proprio mentre il suo compagno le indicava qualcosa da fare mentre aspettava che anche per lui fosse pronto.

Nella sezione bar della camera c'è una bottiglia di vino pregiato bianco.
Prendila pure, ci sono due calici di cristallo lì vicino.


Vado amore.

Lo disse senza pensarci, alzandosi in piedi per andare a prendere il vino: resasi conto di ciò che aveva detto si bloccò un momento, voltandosi per guardarlo; lo fissò un lungo istante, dopodiché sorrise e gli fece l'occhiolino prima di saltellare - sì, proprio saltellare - verso il minibar e prendere il vino coi calici adatti a berlo.
Tornò verso il terrazzo proprio mentre Sandyon finiva la cottura della sua cena, riponendola sui piatti da portata per poi voltarsi verso di lei.

Arrivo, mia signora.

Evviva, finalmente si mangia!

Esclamò Monique con un gran sorriso, posandogli il vino davanti di modo che potesse aprirlo - azione tipicamente da maschio - e farselo poi versare nel bicchiere: in quel modo, entrambi si poterono sedere a tavola e prendere i calici in mano per fare un brindisi.

A questa bellissima e perfetta serata.

Mormorò la donna, e se Sandyon avesse accettato quel brindisi allora avrebbe fatto tintinnare il bicchiere contro il suo per sorridergli e bere un sorso di vino: gelato, frizzante, secco... perfetto, come quella serata e come lui.

Buon appetito tesoro... e grazie.
La cena si prospetta meravigliosa.


E per lei lo era davvero, visto tutto quel sushi che aveva di fronte a sé: prese un po' di sashimi di tonno, un tiger roll, un hosomaki ed un nigiri di polipo e li appoggiò tutti sul piatto in puro stile orientale che si trovava di fronte a lei.

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Allora... pensavo... che facciamo quest'estate?
Sempre se vuoi passarla insieme, s'intende...
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