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Giardino Interno

Messaggioda Lucas » 27/06/2012, 14:02

[Sabato - Fuori dai Cancelli di Hogwarts - ore 17.54]


Una lettera anonima.
Aveva sorriso quando l'aveva aperta, scuotendo appena il capo con fare divertito: non si era nemmeno voltato verso di lei, deciso a mantenere quella sorta di segretezza ed anonimato che lei gli aveva richiesto non firmando la missiva ricevuta dall'uomo.
Aveva atteso così che arrivasse il giorno dopo, e poco prima dell'orario stabilito si era presentato fuori dai cancelli di Hogwarts: camicia bianca, pantaloni neri, scarpe "Lacoste" dello stesso colore, occhiali da sole e il solito capello spettinato completavano l'opera, un abbigliamento casual che sperava si sposasse bene con l'occasione.


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In realtà non sapeva esattamente quale essa fosse, Tisifone non gli aveva anticipato nulla e questo lo rendeva molto curioso: sapeva solo che quella giornata non era come tutte le altre, per lui... era il suo compleanno.
Ma non lo sapeva nessuno, o meglio, lui non l'aveva detto a nessuno quindi dubitava seriamente che la compagna avesse organizzato qualcosa in riferimento a quell'evento.

Inutile continuare a farsi domande, mi conviene aspettare che sia la mia dolce metà a spiegarmi tutto...

Pensò Lucas, guardandosi intorno per poter cogliere il profilo di Tisifone ed avvicinarsi così a lei: non sapeva a cosa sarebbe andato incontro, ma era certo che con lei sarebbe stato comunque qualcosa di perfetto.
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Messaggioda Tisifone » 27/06/2012, 18:39

[Venerdì – Alloggio della Professoressa Samyliak – ore 19.30]


La “gita” a Londra e poi a Diagon Alley aveva dato i suoi frutti, era riuscita a comprare tutto quello che le serviva e tornare al Castello in tempo per il pranzo e così osservare, in maniera discreta, Lucas ricevere il suo gufo anonimo. Adesso mancava solo un dettaglio per rendere il suo piano per il giorno dopo perfetto e doveva occuparsene immediatamente.

Manor… cucine…

Mormorò alle fiamme del suo camino, seduta a terra su uno dei suoi pouf per avviare la comunicazione con il camino che, appunto, si trovava nelle cucine del Manor che divideva con i suoi padrini.

Pardoncina Tisifone.. Padroncina… che onore… lei chiama me…

La faccia del suo elfo domestico appariva e spariva tra le fiamme segno che il piccolo esserino, troppo eccitato da quella novità non riusciva a stare fermo sul posto. Immaginare Yuma che saltellava contento, con le orecchie che sventolavano a destra e a manca e gli occhioni spalancati le strapparono un sorriso pieno di tenerezza.

Si Yuma sono io… ti avevo detto che avrei chiamato a quest’ora ma… per l’amor di Merlino… contieniti – gli disse, cercando di impostare la sua voce su un tono cordiale ma fermo, in modo da evitare che l’elfo si sentisse ripreso e quindi provasse l’impulso malsano di punirsi. – Allora che notizie hai?

Si si…padroncina scusa me… - iniziò a dire e Tisifone temette di essere stata troppo brusca quando l’immagine sparì per una manciata buona di secondi – Allora Padron Asher lavoro domani tutta a notte a Ospedale… Padron Demetri … - e qui l’immagine del piccolo elfo tremolò e Tisifone, conoscendo il terrore che Yuma aveva per Demetri, era certa che non si era trattato di un problema legato alle fiamme – … ha detto Serth lui torna domenica pranzo… lui va Ande per avvoltoio…

Avvoltoio? Da quando Demetri aveva un avvoltoio?

Si chiese Tisifone ma non ebbe la possibilità di approfondire quel pensiero perché subito realizzò che al Manor quel sabato sera non ci sarebbe stato nessuno.

Perfetto Yuma… allora ci vediamo domani alle 16… occupati della roba che ti ho inviato…

Disse al suo elfo, eccitata come se avesse avuto diciotto anni e non i trentacinque segnati nel suo curriculum, per poi chiudere la comunicazione prima che l’esserino potesse esplodere in acclamazioni di giubilo per il semplice fatto di essere stato ringraziato. Sapeva che era un azzardo portare Lucas al Manor ma voleva passare una serata speciale con lui lontano dal Castello e per quanto avesse altri piani di riserva aveva un piacere infantile a festeggiare il compleanno del suo ragazzo a casa sua.

[Sabato – Fuori dai Cancelli di Hogwarts – ore 18]


Mentre attraversava a passo leggero i giardini di Hogwarts diretta al luogo dell’appuntamento con Lucas, Tisifone si sentiva fiera di sé e soprattutto serena e priva di pensieri negativi come non le capitava da tempo. L’aver “dovuto”, perché più che un dovere si era trattato di un piacere, pianificare il compleanno del suo compagno aveva tenuto la sua mente lontano da pensieri cupi legati al Mezzo Drago o alla mezza profezia che aveva fatto alla cugina. E probabilmente gli studenti che la incontravano riuscivano a percepire l’aurea diversa che la circondava, considerato che in molti si erano voltati a guardarla durante il breve tragitto.

O forse mi trovano più eccentrica del solito.

Si disse, ridacchiando tra sé e sé a quella battuta. In effetti aveva battuto se stessa in fatto di abbigliamento assurdo, considerato che era un bellissimo sabato pomeriggio assolato e lei era avvolta in un leggero mantello blu notte che lasciava scoperte solo la punta delle sue scarpe. Quello che celava sotto non era fatto, a suo avviso, per gli occhi degli studenti di Hogwarts oltre a far parte esso stesso della sorpresa che aveva deciso di fare al Tassorosso.

Ti ho incuriosito tanto da spingerti a venire qui in anticipo?

Chiese quindi con tono divertito, quando, giunta puntuale al luogo dell’appuntamento, trovò il collega già lì in una mise che considerava pressocchè perfetta: gli piaceva un sacco l’aria da ragazzo ribelle che gli davano la barba incolta e i capelli arruffati tanto che aveva accarezzato l’idea di esiliare dalla sua stanza tutto ciò che assomigliasse vagamente a un pettine. Lo squadrò dalla testa ai piedi, lasciando emergere nel suo sguardo tutta l’ammirazione che provava in quel momento, senza però commentare nulla ad alta voce: ci sarebbe voluto ancora un po’ di tempo perché le venisse naturale dirgli quanto lo trovasse bello e appetitoso.

Buon pomeriggio Lucas.

Aggiunse poi, avvicinandosi a lui tanto da sfiorare con la propria mano la sua in un gesto affettuoso ma non troppo esplicito e non perchè fossero all'aperto, il posto dove si trovavano era abbastanza appartato, ma piuttosto a causa delle sue vecchie pessime abitudini.
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Messaggioda Lucas » 27/06/2012, 19:58

Ti ho incuriosito tanto da spingerti a venire qui in anticipo?

Quella voce che aveva imparato a conoscere così bene, quel tono divertito e dolce che lei aveva ormai quasi sempre - e solo - con lui, potevano indicare una sola cosa: Tisifone era arrivata.
Si volse, sorridendo in quel modo che tanto le piaceva, accarezzandola con lo sguardo: se quello della donna era ammirato, perché evidentemente ciò che vedeva le piaceva, quello di Lucas era curioso perché il mantello che indossava gli impediva di capire come la donna si fosse vestita.

Diciamo che ero curioso di capire chi fosse la persona ad avermi mandato quel biglietto: sai, potrei avere un'ammiratrice segreta e non saperlo...

Commentò lui con aria divertita mentre Tisifone lo affiancava: le prese la mano e se la portò alle labbra, sfiorandola appena con le labbra in un baciamano elegante; in realtà, essendo fuori dai cancelli della scuola, avrebbero anche potuto permettersi una maggiore intimità, ma gli sembrava che la donna dovesse ancora abituarsi a quei comportamenti complici con lui e non c'era ragione di metterle fretta o farla sentire pressata.

Buon pomeriggio Lucas.

Buonasera, Tisifone.
Sono pronto per... beh, per qualsiasi cosa tu abbia in serbo per me.


Le disse, strizzandole l'occhio: il fatto che non riuscisse a capire cosa Tisifone aveva addosso non faceva altro che amplificare la sua curiosità sui programmi per quella serata visto che magari, dai vestiti, avrebbe compreso qualcosa, avrebbe potuto formulare delle ipotesi... così invece aveva le mani completamente legate.
Poco male comunque, conoscendo la donna non avrebbe dovuto attendere troppo: le sorrise dunque, ed attese che fosse lei a condurlo ovunque avesse voluto.
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Messaggioda Tisifone » 27/06/2012, 21:52

Diciamo che ero curioso di capire chi fosse la persona ad avermi mandato quel biglietto: sai, potrei avere un'ammiratrice segreta e non saperlo...

Una sola? – commentò cercando di tenere un tono leggero e disinvolto, senza però riuscire a nascondere del tutto una nota di disappunto. Si fidava di lui ma questo non le impediva di sentirsi gelosa, e il sapere che il suo compagno era un bellissimo ragazzo e che quindi riscuoteva molto successo nel panorama femminile, non la aiutava di nulla. – Deluso di aver trovato me?

Si stava flirtando, con quel tono di voce basso e sensuale, una luce maliziosa negli occhi, anche se in fondo aveva bisogno di qualche piccole certezze. Gli sfiorò una mano, come se non riuscisse a resistere a stare vicino a lui senza avere un contatto fisico e sorrise compiaciuta quando Lucas, in risposta, si esibì in un gesto intimo ma non eclatante quale il baciamano.

Buonasera, Tisifone.
Sono pronto per... beh, per qualsiasi cosa tu abbia in serbo per me.


Sono contenta di sentirtelo dire… - rispose con un piccolo ghigno e un luccichio divertito negli occhi. – Perché è arrivato il momento di vedere quanto ti fidi di me.

Infilò la mano tra le pieghe del mantello, estraendo qualcosa di nero.

Sei così incosciente da farti bendare da me?

Gli chiese, facendo ondeggiare sotto il suo naso una benda di seta e spostando all’indietro il cappuccio del mantello per fargli vedere chiaramente l’espressione divertita del suo viso, reso più giovanile dal taglio magico – trasfigurazione umana non risultato di un colpo di forbici - come se volesse rassicurarlo di non avere cattive intenzioni o meglio cattive si, pericolose no.

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Messaggioda Lucas » 27/06/2012, 22:21

Una sola?

Sorrise a quella domanda, perché era quasi sicuro di aver colto nel suo tono di voce una punta di gelosia: vedeva spesso, Lucas, che le studentesse adolescenti a volte lo fissavano con quell'aria un po' ebete un po' adorante di chi si è preso una cotta per qualcuno, ma non reputava quei sentimenti nulla di più serio di una cotta, appunto, che passava in un paio di mesi.
In ogni caso, sentirla così gelosa di lui lo rendeva felice, lo rendeva... compiaciuto. Egoista forse, o forse era normale per un uomo sentirsi lusingato nel sapere che la propria donna è gelosa di lui.

Deluso di aver trovato me?

Non avrei potuto sperare di trovare di meglio.

Replicò lui con un sorriso sincero, affermando poco dopo di essere pronto per mettersi nelle sue mani e lasciarsi condurre ovunque lei l'avesse voluto.

Sono contenta di sentirtelo dire...
Perché è arrivato il momento di vedere quanto ti fidi di me.


Il luccichìo malizioso nei suoi occhi poteva voler dire tutto e niente, ma qualcosa diceva a Lucas che la donna si era pianificata tutto per bene, che nulla era stato lasciato al caso: e quella convinzione si rafforzò quando Tisifone estrasse dalla tasca del mantello una striscia abbastanza larga di seta nera, sventolandogliela davanti.

Sei così incosciente da farti bendare da me?

Diciamo che mi piace rischiare.

Mormorò Lucas in risposta, rimanendo per un momento senza fiato quando la donna si abbassò il cappuccio così da permettergli di osservare meglio il suo viso.

Sei bellissima, Tisifone.

Sussurrò sincero l'uomo, azzardandosi ad alzare la mano per avvicinarla al viso di lei e farle una carezza leggera sulla guancia, delicata senza essere invasiva... non ancora almeno. A seguito, le sorrise malizioso a sua volta e si volse, dandole le spalle.

Avanti, bendami. L'attesa mi sta uccidendo.
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Messaggioda Tisifone » 27/06/2012, 22:54

L’aveva rassicurata, con quel suo modo di fare semplice e diretto e rivolgendole quel sorriso dolce che lei aveva imparato ad amare e a distinguere dagli altri. Tisifone era persino giunta a credere che Lucas avesse un repertorio di sorrisi infiniti, uno per ogni occasione, per così dire, perché troppo gentile e spontaneo per potersi comportare in maniera scontrosa con qualcuno, chiunque esso sia. Certo quel suo modo di fare gioviale con tutti non faceva altro che gettare benzina sul fuoco della sua gelosia, ma la Divinante riusciva a sopportare abbastanza bene il tutto. Intanto Tisifone aveva preso la benda che si era portata e gli aveva chiesto, in maniera poco convenzionale, il permesso di bendarlo e come incentivo ad accettare aveva deciso di mostrarle il suo viso,come una sorta di anticipazione di quello che gli sarebbe aspettato una volta giunti a destinazione.

Sei bellissima, Tisifone.

Un sorriso decisamente compiaciuto comparve sul volto della donna che inclinò il capo per andare incontro alla mano di lui e strusciare la propria guancia contro il suo palmo in un gesto dolce che contrastava con il lampo di lussuria che le attraversò lo sguardo. Era mai possibile che a Lucas bastasse qualcosa di così innocente come sfiorarle una guancia per accendere in lei il desiderio?

Avanti, bendami. L'attesa mi sta uccidendo.

Non sia mai… mi servi vivo… per tutta la notte – rispose con un tono di voce volontariamente più basso, mentre si disponeva alle sue spalle e gli legava la benda dietro la nuca. – Non ti spiace se mi stringo un po’ a te, vero?

Aggiunse poi, avvolgendo le proprie braccia intorno alla sua vita e posando la testa nell’incavo del suo collo.

Tre… due… uno…

Contò mentalmente fino a sentire l’usuale strappo all’altezza dell’ombelico nel momento in cui la passaporta si attivava per trasportarli direttamente nelle cucine del Manor.

[FINE]
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Messaggioda Elisabeth » 30/11/2012, 18:45

{ Sala Comune Verde-Argento => Interno Giardini: Venerdì ore 14.00}


L’ultimo fine settimana di novembre era ormai alle porte ed Elisabeth si era ritagliata due ore di completa libertà da trascorrere in compagnia di Daphne.
All’inizio la bambina aveva pensato di trascorrere quelle poche ore di relax in dormitorio, a giocare con la piccola amica, beh certo, non potevano darsi alla pazza gioia come facevano di solito, ma, potevano comunque giocare insieme senza creare grossi problemi alle compagne di stanza della bambina.
Ed ecco sorgere immediatamente un piccolo problema, restare o meno in dormitorio, questo era in punto della questione.
Le compagne di stanza della Serpina sembravano isteriche, chi doveva svolgere questo o quel compito per recuperare le ore di studio perse, praticamente un vero delirio, proprio come il giorno prima, di conseguenza con buona pace della bambina, il dormitorio e la Sala Comune vennero immediatamente scartate, facendo sorgere un ulteriore problema, dove andare a giocare?

[newsgoth]Potremmo andare al Lago … mmm… no, non mi sembra il caso. [/newsgoth] - rifletteva la bambina fino a quando non le venne l’idea giusto – [newsgoth] Ho trovato possiamo andare in giardino a giocare, lì potremo fare tutto quello che vogliamo senza essere disturbate da nessuno. [/newsgoth]

Scelto il luogo dove andare a scaricare le energie che padroncina e volpina avevano accumulato negli ultimi giorni restava solo da decidere cosa portarsi dietro per scatenarsi al meglio, ovviamente l’inseparabile bacchetta e lo zainetto dove riporre tutti i giochi che voleva utilizzare in giardino per divertirsi con Daphne e qui si passava al difficile, cosa portare? Semplice sarebbe stata la volpina a scegliere cosa voleva portare in giardiano.

Elisabeth mise davanti alla cucciolina tutti i giochi che la bambina classificava da esterno, per intenderci quelli di gomma e quelli lavabili, che fra le altre cose erano davvero tanti e come era normale ci vollero dieci minuti buoni perché Daphne scegliesse i giocattoli da far portare alla padroncina in giardino, conclusa questa parte dei preparativi tutti i giocattoli furono riposti nello zainetto, compresa una bottiglietta d’acqua e la ciottola di scorta della piccola volpe, in caso la piccola avesse avuto sete ed una piccola copertina per coprirla se avesse avuto freddo e già la nostra Serpina era una padroncina previdente, ma, anche Daphne era molto esigente, in altre parole le due si erano proprio trovate ed ogni giorno che passavano insieme le due diventavano sempre più unite.

Una volta pronto lo zainetto la bambina sostituì la gonnellina con un paio di pantaloni neri, un maglioncino a collo alto con lo stemma di Serpeverde sul petto dove venne appuntata la spilla a chiave di violino, che simboleggiava il suo ingresso nel coro della scuola ed al posto delle ballerine un paio di scarponcini che le sarebbero stati molto utili in giardino.

Finito i preparativi ed indossato un bel giaccone, la bambina mise lo zainetto in spalla e presa Daphne tra le braccia pronta per uscire dalla Sala Comune, niente e nessuno le avrebbe impedito di trascorrere due ore all’aria aperta e così più veloce di un fulmine la bambina uscì dalla Sala ed abbandonato il sotterraneo uscì all’aria aperta.

Una volta fuori dalle mura grigie di Hogwarts la piccola Elisabeth, sentì qualche raggio tiepido scaldarle in visino e lo stesso valeva per la piccola Daphne, così felice della bella giornata, la bambina si incamminò alla volta del giardino della scuola, ma, la bambina non si fermo subito si inoltrò leggermente verso la parte più interna ed una volta arrivata lì, mise Daphne sul terreno e si tolse lo zainetto.

La prima cosa che fece la volpe una volta che le sue zampine toccarono il terreno fu mettersi a saltellare qua e là, felice di potersi sgranchire le zampine, mentre la sua padroncina frugava nello zainetto in cerca di un paio di palline con le quali giocare insieme alla cucciolina, una volta trovate le due iniziarono a giocare.

Spoiler:
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Messaggioda Brianna » 02/12/2012, 21:17

Brianna aveva appena finito di fare i puoi compiti di volo, ed avrebbe dovuto iniziare quelli di difesa, visto che la data di consegna si avvicinava pericolosamente e lei ancora non aveva idea di chi - o cosa - fosse Nosferatu... ma in quel momento era davvero troppo stanca per iniziare a fare quei compiti... meglio uscire e godersi per qualche istante gli ultimi raggi di sole, prima che l'inverno - ormai alle porte - li relegasse tutti dentro al castello, perché troppo freddo per stare fuori a lungo.
Indossò il suo cappotto nero, guardò la bacchetta poggiava sul suo letto... per lei non era ancora automatico muoversi sempre con la bacchetta con se; comunque decise di prenderla perché "non si sa mai" certo, se fosse successo qualcosa i pochi incantesimi che conosceva non è che avrebbero fatto chissà cosa, in fondo era solo una bambina.
Messa la bacchetta in una tasca interna del giubbotto, si avviò verso l'esterno del castello per dirigersi verso il giardino; appena fuori dalle mura del castello rivolse il viso verso il sole, le palpebre a coprire i delicati occhi azzurri della bambina: il suo modo per assaporare fino in fondo quella bella giornata di fine novembre. Quando riaprì gli occhi, tutto sembrava più luminoso; quindi si diresse verso il giardino, assaporando quell'aria un pò frizzante che le accarezzava il viso.
Arrivata al giardino si accorse di non essere sola, una bambina bionda era già li a giocare col suo animaletto... poi la guardò meglio... Era Elisabeth! Brianna le si avvicinò "Ciao Elisabeth! Come stai?" la salutò e, quasi senza dare il tempo all'amica di salutarla a su volta, si rivolse alla volpina "Ma ciao anche a te piccola volpe!Ma come siamo carine!" quindi si volse di nuovo verso l'amica come a chiedere il permesso di poter toccare la volpina, e se Elisabeth le avesse dato il permesso, la bambina avrebbe allungato la manina verso la piccola volpe in modo da farsi conoscere dalla cucciolotta e, sempre se la volpe fosse stata d'accordo, l'avrebbe accarezzata.
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Messaggioda Elisabeth » 07/12/2012, 22:40

Finalmente Elisabeth e Daphne arrivarono in giardino e solo allora la Serpina permise alla sua piccola amica di appoggiare le zampine sulla soffice erba che tappezzava il giardino di Hogwarts, lasciandola annusare in giro e sgranchirsi le zampine, mentre lei cercava nello zainetto che ora giaceva ai piedi di un albero non troppo lontano dalla piccola volpe in cerca di un paio di palline con le quali giocare con la sua piccola amica.
La bambina non ci mise molto a trovare quel che stava cercando e voltandosi verso la volpe non riuscì a non scoppiare a ridere, Daphne ora camminava in modo bizzarro, teneva le orecchiette e la codina dritti a mo di bandiera, cosa che divertiva moltissimo la Serpina, di certo la bambina con la piccola volpe non si sarebbe di certo annoiata e quando la bambina era con la bestiola era sempre felice, forse era proprio questa la particolarità di cui parlava il suo papà quando le aveva detto che Daphne era speciale.
Elisabeth si stava divertendo un mondo ad osservare lo strano comportamento di Daphne, certo che ultimamente se ne veniva fuori con delle trovate davvero strane, ma, ben presto l’attenzione della volpe fu tutta per la padroncina ed in parte per le palline che la bimba stringeva tra le manine, quegli oggetto significavano una sola cosa … ora la cucciolina avrebbe avuto l’attenzione della sua padroncina solo per lei, nessun scocciatore in vita, quindi Elisabeth sarebbe stata solo per lei.
Vi starete chiedendo se Daphne era gelosa, ovvio che lo fosse come tutti i cuccioli, voleva solo per lei le attenzioni della sua padroncina e niente e nessuno doveva distrarre la bambina da lei.
Ben presto la piccola volpe iniziò a saltellare intorno alla bambina

Sei sicura che non vuoi continuare a scorrazzare in giro ancora per un po’?

Chiese la bambina alla piccola volpe, ovviamente la domanda era inutile visto che sapeva che il cucciolo preferiva di gran lunga giocare con lei piuttosto che curiosare in giro da sola.

Allora Daphne, facciamo lo stesso gioco di ieri pomeriggio, mi devi riportare la pallina, hai capito?

Inginocchiandosi davanti a Daphne ed accarezzandole le testolina

Se sei pronta iniziamo.

Ed a quelle parole Daphne si allontano di una decina di passi dalla bambina, pronta per scattare appena la pallina fosse stata lanciata.

Ho capito sei pronta.

Alzandosi in piedi, posizionando un piedino davanti all’altro e lanciando la pallina, beh non aveva fatto un gran lancio, il minimo per far scattare Daphne e per permetterle di riprendere senza problemi il suo giocattolo, per farla scatenare a dovere c’era ancora tanto tempo.
Dopo quel lanciò di riscaldamento, a poco a poco il gioco della bambina e del cucciolo entrò nel vivo, una pallina veniva riportata ed un’altra veniva lanciata immediatamente, la bambina si fermava nel preciso istante in cui vedeva Daphne esausta e mentre il cucciolo si riposava la bambina ne approfittava per iniziare la toelettatura della volpe, beh, meglio approfittarne finché Daphne era troppo stanca per fare i capricci, così tra una sosta dal gioco e l’altra la bambina curava il pelo della sua adorata cucciolina.
Le soste non duravano mai più di una decina di minuti e la bambina con estrema calma, appoggiava sullo zainetto la spazzola e riprendendo le palline da lanciare si rimetteva in posizione e lanciava ogni volta con maggiore energia le palline, ma, mai così lontano da vedere Daphne sparire dal suo raggio visivo.
Mentre era intenta a giocare con Daphne la bambina sentì dei piccoli passi, era sicura che non si trattasse di qualche animale le sembravano più passi da bambina ed infatti Daphne si era bloccata fissando la nuova venuta che poco prima che la bambina si voltasse parlò

Ciao Elisabeth! Come stai?

La bambina rimase piacevolmente sorpresa nel trovarsi davanti Brianna così sul visino della bambina comparve un sorriso

Ciao Brianna, io sto bene grazie. Tu come stai?

Ed in quel momento vide la bambina avvicinarsi a Daphne

Ma ciao anche a te piccola volpe!Ma come siamo carine!

Elisabeth fissò la bambina e poco dopo Daphne, la Serpina aveva capito che la sua piccola volpe non era felice di quell’intrusione ed immaginando che sicuramente avrebbe iniziato a fare i dispetti alla bambina corse immediatamente ai ripari, fece il solito movimento impercettibile con la manina ordinando al piccola volpe di accucciarsi e di restare ferma, finché lei non si fosse avvicinata.

Iniziamo con le presentazione, Brianna lei è Daphne. – e fissando la cucciolina sorridendo disse le paroline magiche – Daphne lei è la mia amica Brianna, devi essere gentile con lei, visto che quando verrai con me alle prove del coro lei sarà presente e con lei ci sarà anche Cappie, ti ricordi di Cappie vero Daphne?

La piccola volpe scattò in piedi agitando la codina, certo che si ricordava di Cappie e delle sue coccole.

Vorresti provare anche le coccole di Brianna, sono sicura che ti piaceranno e diventerete subito amiche. E’ vero che farai la brava vero Daphne.

Solito movimento impercettibile della mano e Daphne che buona buona si avvicinava alla Delfina in attesa di essere coccolata e cercando di far contenta la padroncina si avvicinò così tanto alla bambina da leccarle la manina.

Puoi accarezzarla ora se vuoi Bri, Daphne si comporterà da brava volpe.

Era da non credere Elisabeth riusciva a gestire la piccola volpe senza problemi, decisamente una cosa inusuale visto che la bambina non aveva ancora iniziato ad addestrare il cucciolo, ora era nella fase in cui le permetteva di fare tutto quello che voleva, correggendola solo in caso di bisogno.
Mentre osservava Brianna accarezzare Daphne alla Serpina venne in mente il messaggio che era stato affisso sulla porta dell’Auditorium.

Una sfida tra cori ... Hogwarts contro Cyprus e Musashi.

Sussurrò la bambina, mentre sul suo visino un’espressione preoccupata iniziava a farsi strada, era da quasi una settimana che pensava a quale canzone presentare per la sfida tra cori ed ancora non aveva del tutto le idee chiare, ma, quel pomeriggio per quanto le fosse possibile preferiva non pensarci, magari giocando con Daphne ed ora anche con Brianna le sarebbe venuta l’ispirazione su quale canzone preparare.
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Messaggioda Brianna » 09/12/2012, 13:10

Ciao Brianna, io sto bene grazie. Tu come stai?

Si, anch’io sto bene, ti ringrazio!

Aveva risposto distrattamente Brianna, l’attenzione tutta rivolta a quel fagottino di pelo… come sempre, del resto… appena c’era un animale in vista, l’attenzione di Brianna era tutta focalizzata sull’animale presente… gli animali erano una sua grande passione, da sempre, proprio come lo era la musica.

Elisabeth non aveva perso tempo, aveva subito iniziato a presentare le due, bambina e animale

Iniziamo con le presentazioni, Brianna lei è Daphne; Daphne lei è la mia amica Brianna, devi essere gentile con lei, visto che quando verrai con me alle prove del coro lei sarà presente e con lei ci sarà anche Cappie, ti ricordi di Cappie, vero Daphne?

E’ un piacere conoscerti, piccola Daphne… hai un nome bellissimo!

Ribattè Brianna a quella presentazione, mentre la cucciolotta si alzava in piedi e muoveva la codina proprio come se capisse le parole della sua padroncina.

Vorresti provare anche le coccole di Brianna, sono sicura che ti piaceranno e diventerete subito amiche. E’ vero che farai la brava, vero Daphne

Intanto la piccola volpe si era avvicinata alla bambina e le aveva leccato la manina…
Quanto era mancato, a Brianna, quel gesto così semplice, quella specie di solletico caldo-umido sulla manina… Merlino soltanto sapeva quanto alla bambina era mancato un contatto di quel genere, e quanto ora era felice di riceverlo.
La bambina avvicinò un po' di piu la mano al musetto della volpe, in modo che questa imparasse a conoscerla, ma finchè la padroncina della volpe non le avesse detto che poteva accarezzarla, non avrebbe fatto alcun gesto per non intimorire l’animaletto che, ovviamente, non la conosceva.
Poi Elisabeth le diede l’ok, poteva accarezzarla

Puoi accarezzarla ora se vuoi Bri, Daphne si comporterà da brava volpe

Brianna non se lo fece ripetere due volte, la manina che la piccola volpe aveva leccato, si era portata dapprima lentamente verso le orecchie della volpe per una leggera carezza, per testare lei stessa se la volpe fosse o meno d’accordo sul fatto che lei l’accarezzava, e una volta visto che Daphne accettava l’idea di farsi accarezzare da lei, si abbassò fino ad arrivare ad altezza della volpacchiotta, allungò entrambe le manine fino a farsi avvolgere le mani dal morbido pelo della volpina… era una sensazione bellissima per Brianna, il pelo soffice, il corpicino caldo tutto da accarezzare della piccola volpe era per Brianna qualcosa di meraviglioso, di… non trovava parole adatte per descriverlo, ma il sorriso estatico presente sul volto della bambina valeva più di mille parole.

La bambina non aveva inteso il mezzo commento sulla sfida tra cori fatto da Elisabeth poco dopo, la sua attenzione era troppo focalizzata su Daphne, sul piacere che provava nell’accarezzare quel corpicino, di giocare con quell’animaletto tanto tenero e coccoloso.
Coccolò un po' la piccola volpe, chissà forse si stava divertendo più la bambina della volpe, poi ricordò ciò che aveva detto Elisabeth, che avrebbe portato Daphne alle esercitazioni del coro

Ellie, credi che la Vireau ti lascerà portare Daphne alle esercitazioni del coro?

La Delfina non credeva che una cosa del genere fosse possibile, e non perché la VicePreside non amasse gli animali, in fondo portava sempre Fire – il suo lupo – a lezione di incantesimi… ma sembrava che per la donna le lezioni fossero una cosa, le esercitazioni del coro qualcosa di molto più importante… ma forse erano solo sue supposizioni, e d’altra parte Ellie era più grande e di sicuro conosceva meglio la professoressa Vireau rispetto a Brianna.
Mentre ancora coccolava la volpacchiotta, notò i giochini che Ellie aveva con se

Le stai insegnando qualcosa? – chiese curiosa la bambina – o ti servono solo per giocare con lei? i giochini, intendo

Avrebbe voluto giocare anche lei con Daphne; la piccola volpe, come tutti i cuccioli, presto si sarebbe stancata delle coccole, ma Brianna non aveva il coraggio di chiederlo apertamente alla sua amichetta… Daphne non era sua, non poteva quindi comportarsi come se lo fosse.
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Brianna
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