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Messaggioda Tisifone » 09/06/2012, 23:31

Solitamente sì, ma ti ricordo che non mi capita tutti i giorni di avere una tentatrice come te sopra le mie gambe.

E ci stava dannatamente bene su quelle gambe, con le braccia avvolte intorno al suo collo, il petto premuto contro il suo torace e le sue labbra che aleggiavano a pochi centimetri da quelle di lui, come se le costasse uno sforzo immane rimanere separate da loro.
Se solo pensava all’ansia che l’aveva attanagliata quando aveva accettato il suo invito le veniva da ridere, una risata isterica e di scherno verso se stessa e la sua totale incapacità di prevedere alcunché quando si trattava della sua vita privata, come se il suo dono si prendesse gioco di lei e la costringesse a vedere solo le catastrofi che si sarebbero abbattute sulla sua vita.

In questo... mmmh... modo? Non mi fai esattamente venire voglia di chiacchierare, sai?

Se aveva pensato che Lucas al naturale fosse bello, doveva ammettere che così eccitato e stravolto dal desiderio era semplicemente da infarto.

E chissà come deve essere tutto scarmigliato e sudato dopo una notte di passione…

Si chiese, mentre il gemito di desiderio che il suo movimento per nulla casuale gli aveva strappato le penetrava sotto pelle, facendole venire la pelle d’oca ed eccitarla in maniera anche abbastanza vistosa, considerata la leggerezza della stoffa del vestito che indossava. Quello doveva essere il segnale, per lei, di fermarsi, di non andare oltre con quel gioco eccitante e pericoloso, di provare a rientrare nei confini di una situazione più neutrale. E provò anche a proporglielo, ma anche se le sue parole volevano dire una cosa, la sua gestualità rimaneva focalizzata sulla provocazione e fu quest’ultima che venne recepita da Lucas, almeno a giudicare dalla risposta che le diede.

... che ne dici se ti faccio vedere come a me piace giocare?

Non dovette soffermarsi a pensare su quella richiesta neanche un secondo, non aveva molto senso per lei rifiutarsi a quel punto: lui le era andato dietro, lasciandosi provocare ora toccava a lei dargli quell’ulteriore piccola prova di fiducia. Così Tisifone scollegò il proprio istinto di autoconservazione che era solito imporre dei grossi limiti nei rapporti con gli altri, socchiuse gli occhi in un gesto di assenso e lasciò che Lucas la trasportasse ovunque volesse.
Il contatto della schiena con il morbido del materasso le fece aprire gli occhi che affogarono letteralmente in quelli di lui, venendo travolta dalla lussuria e dal desiderio che vi leggeva. Si sentiva una preda caduta nella rete del predatore e invece che ansia avvertiva un senso di eccitazione crescente.

Hummm…

Un mugolio di apprezzante quello che le uscì dalle labbra al tocco della sua lingua sulla sua pelle nuda e accaldata, le mani che istintivamente scattarono verso la sua testa, immerse nei suoi capelli, indecise tra il trattenere e allontanare quella bocca peccaminosa dalle sue carni sensibili.

Hummmm…

Un altro mugolio, più intenso e prolungato del primo, emesso con la testa totalmente abbandonata sul cuscino di lui e gli occhi chiusi, mentre ogni fibra del suo corpo anelava per un contatto maggiore, più intimo, e un solo pensiero coerente, se così di poteva dire, si aggirava nella sua testa.

Troppi vestiti… decisamente troppi…

Ma si costrinse a tenere le mani ferme al loro posto, rafforzando leggermente la presa sui suoi capelli per scaricare la frustrazione e il desiderio e impedirsi di farle scivolare sotto la maglietta. Per quanto la voglia che aveva di lui la stava quasi soffocando, credeva fermamente in quello che aveva detto e cioè che non era il caso di affrettare i tempi.
Le mani di lui sul suo petto e il suo corpo traditore che rispondeva in maniera immediata alle sue sollecitazione, indurendosi e sporgendosi verso di lui non la aiutavano minimamente.

Ti piace questo gioco, Tisifone?

Mi piace qualsiasi gioco se a giocarlo siamo noi due… insieme.

Rispose, leccandosi il labbro che lui aveva appena morso e muovendo la coscia in modo da strofinarla con una certa pressione sulla sua erezione. Rimase ferma sotto di lui, godendosi quella piacevole tensione sessuale che si stava creando tra loro per n paio di minuti per poi provare a ribaltare la situazione, avvolgendo le gambe intorno a quelle di lui e darsi un colpo di reni.
Se Lucas non avesse opposto resistenza Tisifone si sarebbe trovata seduta sopra di lui, le mani intorno ai suoi polsi come a volergli bloccare le braccia sopra la testa, i capelli scarmigliati, le labbra rosse per i baci che si erano scambiati e uno sguardo pericoloso negli occhi.

Ma non mi sembra… - piccolo movimento dei fianchi – ancora il momento – morsetto al labbro inferiore di Lucas subito dopo lenito da un delicato colpetto di lingua – di giocare la partita – bacio all’incavo del collo – fino in fondo.

E dopo aver mosso di nuovo i fianchi sul suo inguine in modo che lui comprendesse in maniera inequivocabile quanto lei lo desiderasse, si lasciò scivolare sul letto accanto a lui.

Ti odio…

Mormorò con il fiato corto, seguito da un lungo gemito di frustrazione.
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Messaggioda Lucas » 10/06/2012, 0:14

Per giocare bisognava essere in due, era un dato di fatto... e questo Tisifone l'aveva compreso nell'esatto momento in cui Lucas l'aveva appoggiata sul letto per assaporare il suo corpo, sentirla gemere il più possibile e far salire l'eccitazione della donna ai massimi livelli, fino a che tutto il suo essere non fosse preso a pulsare dal desiderio di avere di più, di più ed ancora di più.
E sentirla mugolare di piacere proprio grazie al suo tocco era la ricompensa perfetta per quella che - lo sapeva - sarebbe stata una lunga e frustrante attesa: in fondo era deciso ad aspettare di stare con lei ufficialmente, no? Perciò poteva arrivare fino ad un certo limite, ma senza andare oltre; peccato che quando si trovava la stessa donna che lo faceva impazzire sotto il proprio corpo, eccitata per lui... faceva fatica a ricordarsi i propri principi.

Mi piace qualsiasi gioco se a giocarlo siamo noi due… insieme.

Quant'era d'accordo con quelle parole...
Tisifone sembrava perfetta per lui, e non aveva ragione di pensare che il tempo gli avrebbe dato torto: sentendola così vicina, così dannatamente sua, capì che era la donna che aveva aspettato a lungo tempo; non era niente di paragonabile a Julie, lei così bella ma anche così... fredda, quando stavano insieme.
Tisifone lo scaldava, e non intendeva solo il corpo.

Voglio che anche tu provi le mie sensazioni...

Un desiderio forse egoistico ma in un certo senso, dal suo punto di vista, anche legittimo: un pensiero che naturalmente non sfuggì dalle sue labbra ma rimase ben impresso nella sua mente, mentre lei cambiava le posizioni e si metteva sopra di lui, bloccandogli le braccia per non farlo muovere e poterlo osservare dall'alto.

Sei... bellissima.

Mormorò lui, sinceramente affascinato dal suo aspetto: le guance rosse dal desiderio, le labbra tumide per i baci, i capelli scarmigliati per i movimenti... avrebbe voluto poterle fare una foto e tenerla sempre con sé, perché probabilmente Tisifone non aveva nemmeno idea di quanto, in quel momento, fosse splendida.

Ma non mi sembra… - un piccolo movimento dei suoi fianchi lo fece trasalire – ancora il momento – stavolta un piccolo morso alle labbra che vennero poi leccate dolcemente con la lingua calda di lei – di giocare la partita – ed infine un piccolo bacio sul collo completarono l'opera: Lucas era totalmente perso per lei – fino in fondo.

Mosse ancora una volta i fianchi strappandogli un gemito di desiderio, ed infine scivolò accanto a lui col fiato corto: Lucas si volse verso di lei e le accarezzò dolcemente il viso, rimanendo per qualche istante come in contemplazione di lei e della sua bellezza.

Ti odio…

Io invece credo che potrei amarti.

Mormorò l'uomo in rimando, irrigidendosi un secondo dopo aver detto quelle parole: gli erano davvero scivolate così facilmente dalle labbra? Possibile che potesse provare... amore per lei, anche se la conosceva da poco? Beh, in fondo perché no... i sentimenti non erano razionali, quindi tutto era possibile.
Rilassò le spalle e sperò semplicemente che lei non si spaventasse, cercando il suo sguardo per farle comprendere che non pretendeva alcuna risposta dalla donna: prese solo la bacchetta, posata sul comodino accanto a lui, e fece levitare vicino a loro il vassoio coi biscotti al burro per prenderne poi uno ed avvicinarlo alla bocca della donna.

Sono buonissimi e meriti una colazione coi fiocchi visto che l'abbiamo interrotta a metà.

Le spiegò con un sorriso sereno, premuroso e dolce: Tisifone si era lasciata andare moltissimo con lui, come avrebbe preso quella confessione spontanea ed inaspettata persino per l'uomo?
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Messaggioda Tisifone » 10/06/2012, 10:51

Era stravolta, non solo fisicamente ma anche e soprattutto emotivamente. Nel giro di qualche ora Lucas era riuscito a spazzare via anni di disciplina, smontare pezzo pezzo il muro che aveva innalzato non senza fatica per cercare di proteggersi da tutto quello. Porre fine a quel gioco sensuale ed eccitante di seduzione era stata forse una delle cose più difficile che avesse mai fatto e adesso, sdraiata sul letto del ragazzo, gli occhi socchiusi a guardare il soffitto per cercare di re imparare a respirare da sola, con la pelle che le bruciava ancora lì dove la bocca di lui si era posata e il desiderio di lui, delle sue mani, del suo corpo, di assaporarlo, sentirlo pulsava tanto da essere doloroso, si stava chiedendo se avesse fatto la cosa giusta. Sarebbe stato così semplice e appagante lasciarsi andare totalmente, dimenticarsi principi e morale, godere di quel corpo meraviglioso che stava accanto a lei. Già, ma poi? Passata la passione che tutto divora, incendia i sensi e lascia dietro di sé una scia di cenere inerme, cosa sarebbe accaduto? Avrebbe avuto ancora rispetto di sé? Sarebbe stata ancora capace di guardarsi allo specchio? E lui? Sarebbe stata capace di guardare lui negli occhi? E cosa vi avrebbe visto? Vi avrebbe ancora visto qualcosa? Scosse impercettibilmente la testa per cercare di schiarirsi le idee. Anche per una poco avvezza agli incontri occasionali come lei tutte quelle paranoie erano davvero troppe. E fu a causa loro che pronunciò quelle piccole due parole, prive del loro significato convenzionale, come a voler condividere con lui in maniera complicata quello stato confusionale in cui si trovava.
Al tocco della mano di lui, volse leggermente il capo in direzione di Lucas, muovendo la testa in modo di andare incontro alle sue carezze e quello che vide nei suoi occhi, o forse che le sembrò di vedere, bastò per convincerla di aver fatto la scelta giusta.

Giusta per cosa? Cosa vuoi da tutto questo?

Le chiese autoritaria la sua coscienza, costringendola finalmente a guardarsi dentro con assoluta sincerità e quello che vide la sconvolse e la rassicurò allo stesso tempo.

Voglio che sia mio, solo mio… Anima e corpo.

E anche se si limitò a pensarle, le sussurrò nella sua mente come se temesse che a pensarle ad alta voce potessero prendere vita autonomamente, come sembrava fosse accaduto a Lucas, almeno a giudicare dalla reazione che il ragazzo ebbe di fronte alle sue stesse parole.

Io invece credo che potrei amarti.

Amore. Qualcosa che aveva fatto in modo di non poter provare più perché era sempre stato per lei solo fonte di dolore e sofferenza. Ma chi le diceva che sarebbe stato così per sempre? Che qualsiasi uomo avesse accolto nella sua vita avrebbe alla fine cercato di spezzarle il cuore, emotivamente o fisicamente parlando?
In silenzio si voltò su un fianco in modo da poter contemplare meglio il viso di lui, cercare nei suoi occhi la risposta ai suoi interrogativi. Sollevò il braccio sinistro in modo da posare la testa sul palmo della mano e così facendo la manica del vestito scivolò in basso mostrando i ciondoli del braccialetto che le aveva regalato Lucas sbattere contro la cicatrice che aveva, mettendola di fatto in evidenza.

Ti da fastidio?

Gli chiese in un sussurro, ignorando per il momento la sua affermazione, interessata a sapere se avrebbe dovuto continuare a nasconderla anche in sua presenza.
Intanto Lucas aveva appellato il vassoio con i biscotti in modo che potessero continuare a fare colazione e, benché pensasse di avere lo stomaco chiuso per le troppe emozioni, quando lui le avvicinò un biscotto alle labbra si rese conto di essere affamata… di lui probabilmente ma doveva sopperire con del normale cibo.

Sono buonissimi e meriti una colazione coi fiocchi visto che l'abbiamo interrotta a metà.

Mangiati così sono ancora più buoni.

Mormorò prima di dischiudere le labbra e dargli un morso, mordicchiando e leccando al contempo anche le dita di lui che lo stavano reggendo, in un atteggiamento più libero e disinvolto rispetto a quello che aveva tenuto prima. Sarebbe stato alquanto ipocrita da parte sua tornare a essere rigida e formale quando il suo corpo ancora sospirava per le carezze di lui. Anzi, come se fossero attratte da una calamita, spostò le gambe in modo che potessero essere in contatto con quelle di lui, come se il suo corpo, a lungo affamato, adesso non potesse più fare a meno di quello dell’altro. E il digiuno a cui l’aveva sottoposto era stato davvero lungo.

Cosa vuoi da… - iniziò a dire, con un tono sereno, soffermandosi un secondo per scegliere bene le parole. Non voleva dire “da me” perché hai suoi occhi non avrebbe avuto senso. L’unica cosa che avrebbe potuto volere da lei era la stessa che lei voleva da lui, e cioè che fosse se stesso in ogni occasione, che non si sentisse costretto mai a fingere in sua presenza di essere qualcuno che non è, che fosse sincero al limite della brutalità. - … noi?

Era questo quello che le interessava. E anche se, in parte, avevano già affrontato quel punto subito dopo quel primo bacio, aveva la sensazione che le cose adesso fossero cambiate, lei si sentiva cambiata e a giudicare dal mormorio che gli era sfuggito anche Lucas era cambiato, e non solo da un punto di vista prettamente fisico. Per quanto in parte Grifondoro, Tisifone non aveva abbastanza coraggio per buttarsi in una relazione seria, perché era questo quello che voleva con buona pace delle sue paranoie, senza avere delle certezze prima.
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Messaggioda Lucas » 10/06/2012, 14:12

Quell'affermazione era sfuggita dalle labbra di Lucas senza che lui potesse in qualche modo fermarsi, mettendo in gioco una possibilità che riguardava i sentimenti dell'uomo: quella di amarla; se da una parte l'idea lo spaventava, perché comunque l'unica persona fino a quel momento per cui aveva provato un sentimento simile era stata Julie, dall'altra si sentiva molto euforico proprio perché dopo la batosta presa con lei aveva temuto che non esistessero altre donne in grado di prenderlo come invece Tisifone aveva dimostrato di aver fatto.

Ti da fastidio?

Sul momento non comprese a cosa lei si stesse riferendo, ancora impegnato a ragionare sui propri sentimenti e sulle conseguenze di essi: si riscosse sbattendo le palpebre ed alzando gli occhi su di lei, osservando il suo braccio con quel braccialetto che lui le aveva regalato che le adornava il polso e la cicatrice, ricordo di un passato doloroso, a sfigurarle la pelle: aveva capito ora di cosa stesse parlando, e la risposta fu inizialmente preceduta da un cenno di diniego; forse lei non ci avrebbe creduto, o forse sì, ma guardandole il braccio lui non vedeva nulla che dovesse essere coperto.

Perché dovrebbe?
E' il tuo corpo, e niente di esso mi da' fastidio.


Rispose infatti, accarezzandole ancora il volto con dolcezza prima di appellare il vassoio coi biscotti ed avvicinarne uno alle labbra della donna: magari non aveva fame o magari sì, chi poteva dirlo... lui poteva basarsi solo sulla propria esperienza personale, e quando il desiderio era così forte, pulsante e vivo, l'unico modo per metterlo a tacere era impegnarsi su qualcos'altro, come il cibo nel suo caso. E poi a pensarci bene, avevano mangiato davvero poco e lui aveva promesso di sfamarla, che razza di gentiluomo sarebbe stato se l'avesse lasciata a digiuno?

Mangiati così sono ancora più buoni.

Sorrise al commento di Tisifone, sorriso che si ampliò quando lei, mordendo il biscotto da lui tenuto vicino alla sua bocca, leccò e stuzzicò anche le sue dita in un gesto molto tranquillo, sereno e spontaneo; annuì e si fece sparire quella metà di biscotto rimasto nella bocca, assaporandolo lentamente e trovandolo, chissà perché, ancora più buono. Forse perché aveva appena passato dei momenti pazzeschi e dannatamente eccitanti con la donna più bella che ci fosse nell'intero Castello ed anche fuori, forse perché le sue gambe si erano appena allungate verso quelle di lui e l'uomo le aveva intrecciate con quelle di lei come se entrambi avessero il bisogno continuo e reciproco di sentirsi unito l'uno all'altra.

Cosa vuoi da…

Mh?

Tisifone aveva iniziato a parlare, ma si era bloccata poco dopo senza concludere la frase come se non sapesse bene come terminare quella domanda: Lucas socchiuse gli occhi, fissandola in modo più penetrante rispetto allo sguardo sereno e pacato di poco prima senza però metterle fretta, lasciando che lei trovasse i termini più giusti per finire ciò che aveva cominciato.

… noi?

Intendi a breve o a lungo termine?

Domandò lui in risposta, posando per un momento il vassoio coi biscotti sul comodino per prendere dolcemente Tisifone, ammesso che lei gliel'avesse lasciato fare, e stringerla a sé, facendola accoccolare sul suo petto mentre le baciava i capelli prima e la fronte poi.

A breve termine vorrei che passassimo tanto tempo insieme, che esplorassimo reciprocamente le nostre persone sia a livello mentale che fisico - rispose dopo qualche istante che si era preso per coccolarla senza parlare, godendosi semplicemente la sensazione di averla così vicina e per sé - A lungo termine, invece... vorrei che stessimo insieme ufficialmente, che fossimo una coppia. Vorrei che uscissimo a cena fuori, che passeggiassimo tenendoci per mano, e che facessimo quindi tutte quelle cose che fanno normalmente due persone che stanno insieme.

Aggiunse, posandole una mano sulla guancia per farle alzare il viso verso di lui: una volta trovati i suoi occhi, avrebbe sorriso guardandola, quel sorriso sghembo che ora faceva anche brillare gli occhi chiari dell'uomo di un sentimento tenuto a freno fino a quel momento.

E tu invece, cosa vorresti da noi?
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Messaggioda Tisifone » 10/06/2012, 14:59

Aveva fatto finta di non sentire quello che lui aveva sussurrato, prendendosi il tempo di riflettere bene su cosa e soprattutto se dire qualcosa in risposta. Ma la domanda sulla sua cicatrice ora in bella vista non era oziosa, fatta per prendere tempo, era solo una curiosità che si voleva togliere, un piccolo tassello che le serviva per cercare di delinearsi meglio dentro di sé la figura di Lucas.
Il cenno di diniego che le fece con il capo era abbastanza chiaro ma lei aveva bisogno di parole, chiare e inequivocabile che forse il ragazzo glielo lesse negli occhi visto che subito dopo chiarì il proprio pensierio.

Perché dovrebbe?
E' il tuo corpo, e niente di esso mi da' fastidio.


Un sorriso appena accennato comparve sul viso di Tisifone, gli occhi di nuovo socchiusi per godersi le carezze di lui.

Vorrà dire che economizzerò sulla pomata speciale.

Un commento inutile forse il suo, ma che denotava come nel proprio futuro la donna vedeva o almeno sperava di vedere molti momenti come quelli, in cui i due ragazzi erano soli e incuranti delle regole di abbigliamento.
Per un po’ l’atmosfera nella stanza tornò ad essere quella dell’inizio, serena e rilassata, forse con un pizzico di complicità in più e di erotismo, visto che si trovavano sdraiati su un letto con le gambe intrecciate tra loro e mangiare si era trasformato in una forma sottile di seduzione e sensualità, con dita e labbra e lingue che si sfioravano a vicenda. Purtroppo però Tisifone non si era dimenticata di quello che il ragazzo aveva detto poco prima e così, dopo alcuni minuti, decise di riportare la conversazione su binari più seri, parlando di qualcosa che per lei in quel momento assumeva la priorità assoluta: sentimenti e aspettative per il futuro. Non fu facile organizzare le sensazioni che le si agitavano dentro per articolare una frase di senso compiuto, ma in questo Lucas le venne incontro, non mettendole fretta, pur guardandola con serietà come se avesse compreso che stava per chiedergli qualcosa di importante.


Intendi a breve o a lungo termine?

Entrambe.

Rispose sicura, soffocando il nervoso che le montava di solito quando qualcuno rispondeva a una domanda con un’altra domanda. L’argomento era troppo serio per perdersi in inutili disquisizioni o battutine sarcastiche. Lucas però non riprese a parlare subito, ma si mise a fare spazio sul letto per poterla attirare comodamente tra le sue braccia.

Così mi distraggo…

Si lamentò lei, con un tono di voce stranamente infantile, mentre apparentemente controvoglia si accoccolava sul suo petto, la testa posata nell’incavo del suo collo e le mani posate sul suo torace. Non le dispiaceva quella posizione, così dolce e tenera rispetto a quelle precedenti, ma non per questo meno pericolosa. Stava scoprendo che qualsiasi contatto prolungato con il corpo di Lucas metteva a dura prova la sua lucidità e il suo autocontrollo. E infatti non appena lui posò le sue labbra sulla sua fronte, lei socchiuse gli occhi e lasciò andare un breve sospiro, come se le fosse mancata l’aria fino a quel momento.
Il silenzio si protrasse tra loro, colmato solo dalle coccole che si stavano scambiando, tanto che quando Lucas riprese a parlare Tisifone dovette sollevare la testa e guardarlo negli occhi per comprendere cosa stesse dicendo.

A breve termine vorrei che passassimo tanto tempo insieme, che esplorassimo reciprocamente le nostre persone sia a livello mentale che fisico.

Un brivido le corse lungo la spina dorsale al pensiero di tutto ciò che poteva implicare esplorarsi a vicenda fisicamente, tanto che istintivamente si fece più vicina a lui, strusciando lungo il suo corpo, ma l’eccitazione che poteva provare fu soffocata dalle implicazioni di quello che lui disse successivamente.

A lungo termine, invece... vorrei che stessimo insieme ufficialmente, che fossimo una coppia. Vorrei che uscissimo a cena fuori, che passeggiassimo tenendoci per mano, e che facessimo quindi tutte quelle cose che fanno normalmente due persone che stanno insieme.

Mi sembra che questo programma l’abbiamo già visto - mormorò lei con un sorriso dolce, ricambiando il suo sguardo. Avevano cenato insieme tenendosi per mano per tutto il tempo o quasi a Hogsmeade e avevano anche passeggiato a braccetto, ma ovviamente i sentimenti che erano dietro a quei gesti non erano per nulla paragonabili a quelli che stavano nascendo in quel momento – Ma si, avrebbe tutto un sapore diverso se stessi insieme… davvero.

Come per esempio il fatto che sia la commessa del Serragli Stregato che la cameriera del ristorante giapponese sarebbero finite vittime di una maledizione vagante. Gelosa e possessiva lei? Ma no, solo un pochino…
Ma battute ironiche a parte, l’idea che Lucas aveva in mente per loro era qualcosa che le faceva battere il cuore all’impazzata e che rispecchiava quasi in tutto quello che sentiva anche lei. Inclinò la testa in modo da poter raggiungere con le labbra la mano di lui e, se ci fosse riuscita, dargli un piccolo bacio umido. Non c’era un perché se non il desiderio di sentire il sapore della sua pelle.

E tu invece, cosa vorresti da noi?

Domanda lecita quella del ragazzo, a cui Tisifone non rispose subito, prendendosi del tempo per riflettere certo ma anche per sfamare la sua fame decennale, rimettendosi accoccolata su di lui e dandogli dei piccoli baci lungo il collo.

Sei il primo uomo con cui… gioco… da quando mi sono smaterializzata dall’appartamento che dividevo con Pablo.

Esordì, seria, decisa a fargli comprendere senza ombra di dubbio che per lei quello che stava accadendo era una cosa rara, un evento eccezionale, che lui era importante e che non voleva per nulla al mondo sprecare quella occasione o rovinare tutto. Sapeva che lui aveva avuto solo una donna importante nella sua vita ma dubitava che avesse fatto il prete negli anni successivi, lei invece si era rinchiusa in se stessa tenendo gli uomini a debita distanza non solo dal suo cuore ma anche dal suo corpo. Perché per lei non esisteva sesso senza amore.

Vorrei tutto… Il tempo per conoscerci meglio, per assicurarci che siamo fatti davvero l’un l’altro e che non è solo una illusione, una vita di coppia normale, fatta di cene, passeggiate e notti folli.

Elencò, sollevando la testa in modo da poterlo guardare negli occhi, una luce pregna di desiderio e determinazione nei propri. Aveva appena abbattuto l’ultima barriera emotiva prima dell’impegno e questo la rendeva sfrontata e determinata a ottenere quello che voleva e in questo caso si trattava di Lucas, solo ed esclusivamente suo. Si sollevò per sfiorargli le labbra con un bacio il più casto possibile, allungando le gambe per poter aderire meglio al suo corpo e così facendo urtò qualcosa che era appoggiato sul fondo del letto. Si sporse all'indietro per assicurarsi di non aver rotto nulla e così vide la chitarra di Lucas.

Suoni?

Chiese curiosa, tentando di risistemarsi accoccolata sul suo petto.
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Messaggioda Lucas » 10/06/2012, 17:47

Vorrà dire che economizzerò sulla pomata speciale.

Nato per farti risparmiare.

Commentò Lucas con un gran sorriso, strizzando l'occhio alla donna accanto a sé che sembrava aver perennemente bisogno di conferme: era un problema per lui? Assolutamente no, anzi, era bello per Lucas tranquillizzare ogni volta Tisifone e farla sentire sempre più a suo agio, felice ed al sicuro tra le sue braccia.
E fu proprio tra esse che la fece appoggiare, accoccolandosela al petto con dolcezza e riempiendola di attenzioni: sperava che a lei piacesse quel modo di fare, perché nell'intimità l'uomo era solito fare così, coccolare e vezzeggiare la donna con cui stava facendola sentire speciale.

Così mi distraggo…

Ti lamenti troppo... tanto lo so che ti piace

Le sussurrò Lucas all'orecchio con una piccola risata: si sentiva già totalmente a proprio agio con lei, come se quelle battutine, quei comportamenti intimi e complici facessero parte della loro vita da sempre; in effetti, era come se si conoscessero da mesi e non, come invece era, da poche settimane. Ma c'erano sempre e comunque tante cose ancora da scoprire di lei, e questo rendeva tutto nuovo, tutto perfetto, tutto un'avventura: e Lucas adorava le avventure, soprattutto se il tesoro era il cuore di Tisifone.
In ogni caso, dopo aver risposto alla sua domanda su cosa volesse lui da loro fu il turno della donna di parlare e dire la sua, anche se prima si espresse in un commento sorridente e divertito riguardo alle parole di poco prima dell'uomo.

Mi sembra che questo programma l’abbiamo già visto.
Ma si, avrebbe tutto un sapore diverso se stessimo insieme… davvero.


Ad esempio ti potrei baciare in mezzo a Diagon Alley solo per testare quanto tu possa diventare rossa.

Mormorò Lucas con fare scherzoso sospirando leggermente quando lei posò un bacio sulla sua mano, intenta ad accarezzarle la guancia, sospiro che s'intensificò quando la donna, prima di rispondere e durante le sue parole, prese a dargli piccoli baci sul collo giusto per farlo impazzire anche se, doveva ammetterlo, si sentiva molto meglio quando l'aveva così vicina, così stretta a sé, così desiderosa, esattamente com'era desideroso Lucas, di un contatto più intimo con lui.

Sei il primo uomo con cui… gioco… da quando mi sono smaterializzata dall’appartamento che dividevo con Pablo.

Annuì lentamente, come a volerle far capire che comprendeva il senso delle sue parole: ciò che Tisifone stava cercando di dirgli era che non c'erano stati altri uomini, nessuna scopata occasionale, nessun incontro intimo dopo l'uomo che aveva tentato di accoltellarla; sì, era stata una Mistress, ma come lei stessa aveva sottolineato non c'erano stati rapporti intimi di nessun tipo, solo un gioco di lei per sfogarsi ed un gioco degli altri di voler essere comandati da lei.

Vorrei tutto… Il tempo per conoscerci meglio, per assicurarci che siamo fatti davvero l’un l’altro e che non è solo una illusione, una vita di coppia normale, fatta di cene, passeggiate e notti folli.

Credo che a prescindere da cosa succederà in futuro questa sia la più bella illusione della mia vita... ma sì, anch'io vorrei qualcosa di serio, di stabile, di semplice e duraturo.

Commentò Lucas con un piccolo sorriso, socchiudendo gli occhi al suo casto bacio sulle labbra a cui rispose senza pensarci due volte, assaporando per qualche istante quella bocca morbida ed invitante; intanto Tisifone allungava le gambe per poter aderire meglio al corpo di lui, urtando così leggermente la chitarra dell'uomo.

Suoni?

Ogni tanto, per diletto. Ma non sono un granché, quindi ti prego non dirlo alla professoressa Vireau... so che sta cercando professori che s'inseriscano nel coro magari suonando qualche strumento, ed io non sarei minimamente all'altezza - la pregò lui con un piccolo sorriso imbarazzato: avrebbe voluto essere più bravo ma aveva cominciato tardi ad interessarsi alla musica e tra l'altro come autodidatta quindi non ci si poteva aspettare molto di più - Oltre al fatto che dovrei passare molto tempo con Estelle e non so quanto ne saresti entusiasta.

La punzecchiò successivamente lui, sopprimendo però qualsiasi protesta della donna con un bacio sulle labbra dolce ma deciso, la lingua che andava a stuzzicarle la bocca per chiedere di potervi entrare a giocare con la gemella per parecchi istanti, prima di scostarsi leggermente da lei e sorriderle malizioso, le labbra a pochissimi millimetri dalle sue.

Mi piacerebbe tanto se tu fossi gelosa di me, Tisifone, perché vorrebbe dire che mi vuoi già da adesso solo per te.
Ed io ti voglio solo per me, lo voglio da quando sei entrata da quella porta più di un'ora fa.


Sussurrò senza scostare gli occhi dalla donna, cibandosi del suo respiro e desiderando tenerla lì per tutto il giorno e per tutta la notte, tra le sue braccia, a parlare e ridere, a baciarsi e toccarsi: in quel momento con lei, sentiva che era tutto perfetto.
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Messaggioda Tisifone » 10/06/2012, 21:20

Per quanto potesse fare la ritrosa e trovare sempre delle battute ironiche e non sempre calzanti per stemperare le situazioni troppo romantiche, in fondo, ma molto in fondo, Tisifone era quella che si poteva definire una coccolomane, cioè una maniaca delle coccole, alla faccia del suo sembrare seria e riservata. Era anche vero però che accoccolata tra le braccia di Lucas difficilmente sarebbe riuscita a conservare la lucidità necessaria per condurre una conversazione seria come quella che stavano per avere.

Ti lamenti troppo... tanto lo so che ti piace

Humpf… - sbuffò di fronte alla verità di quelle parole, incassando la testa tra le spalle per il solletico che la risata di Lucas le aveva fatto provare. Era strana e inusuale la complicità sulle piccole cose che si era venuta a creare tra loro, ma la faceva stare bene e tanto le bastava, chiedersi il perché sarebbe stato solo fare inutili ipotesi. – Mi stai antipatico quando fai così il saccente.

Lo rimproverò a sua volta, bonariamente, dandogli un piccolo morso sulla mascella per sottolineare la sua contrarietà senza però risultare credibile. Sarà forse perché aveva sistemato la testa in quello che ormai aveva battezzato “il suo antro”? O forse per il piede che strusciava sulla gamba di lui in un gesto dolce e sensuale allo stesso tempo? O forse, ancora, perché riusciva a progettare con lui una sorta di futuro insieme?

Ad esempio ti potrei baciare in mezzo a Diagon Alley solo per testare quanto tu possa diventare rossa.

Crudele di un Tassorosso – lo rimproverò dandogli un pugno poco convinto su una spalla – Certo conosco morti peggiori di quella per autocombustione… anche se mi chiedo poi come fai se ti esplodo tra le braccia?

Battuta chiama battuta, e Tisifone non si tirava certo indietro quando si trattava di rispondere per le rime anche se solitamente le sue erano battutine acide, frecciatine mirate a stuzzicare una ferita aperta, non qualcosa di adatto a quella che poteva essere benissimo definita una innocua scaramuccia d’amore. Come era ormai diventata una sorta di prassi per loro, passarono dal punzecchiarsi amorevolmente a un argomento più serio con una velocità e spontaneità sorprendente, come se la voglia di chiarire i pochi punti rimasti oscuri fosse tale da rendere tutto naturale. Espressero entrambi le proprie aspettative su quello che era già diventato un “noi”, e cioè il desiderio di scoprirsi per poi vivere una serena vita di coppia, impegnandosi seriamente, anche se alla fine del viaggio tutto dovesse risultare solo un’illisione.

Credo che a prescindere da cosa succederà in futuro questa sia la più bella illusione della mia vita... ma sì, anch'io vorrei qualcosa di serio, di stabile, di semplice e duraturo.

Aveva usato tutti gli aggettivi che volteggiavano nella sua mente, aggettivi che andavano a definire qualcosa di semplice e forse proprio per questo di vero, e non per la prima volta Tisifone si ritrovò a pensare che Lucas sembrava proprio fatto su misura per lei. Con quella sensazione, si sporse verso di lui per dargli un bacio casto, come a voler suggellare le parole che si erano appena scambiati e sospirò sentendolo ricambiare il gesto felicemente insoddisfatta, perché quello era veramente un piccolo assaggio rispetto ai desideri del suo corpo. Desideri che non riuscì a nascondere per nulla, visto il tentativo di aderire maggiormente a lui, conclusosi con un calcio, per fortuna, leggero, alla sua chitarra.


Ogni tanto, per diletto. Ma non sono un granché, quindi ti prego non dirlo alla professoressa Vireau... so che sta cercando professori che s'inseriscano nel coro magari suonando qualche strumento, ed io non sarei minimamente all'altezza.

HUmmm… non so se crederti o meno… dovrei sentirti per poter giudicare in maniera obiettiva.

Gli disse con aria per così dire critica. In effetti la seconda cosa a cui aveva pensato realizzando che il ragazzo era un artista era quello di convincerlo ad aderire al coro di Hogwarts. La prima ovviamente era quanto sarebbe stato romantico ascoltarlo suonare in riva al Lago Nero durante un pic nic intimo.

Oltre al fatto che dovrei passare molto tempo con Estelle e non so quanto ne saresti entusiasta.

Assolut…

Iniziò a dire e non seppe mai se il motivo per cui non concluse la frase era una sorta di autocensura perché non poteva accampare nessun diritto sulla vita di lui o per la lingua di Lucas che stava stuzzicando le sue labbra. In realtà non si soffermò per nulla a dirimere quel nodo, troppo impegnata a ingaggiare con la propria lingua una sorta di piccolo duello con la gemella per chi dovesse avere il controllo di quel bacio. Inutile dire che l’incontro finì con la parità assoluta e una sorta di appagamento per i rispettivi proprietari delle contendenti.

Mi piacerebbe tanto se tu fossi gelosa di me, Tisifone, perché vorrebbe dire che mi vuoi già da adesso solo per te.
Ed io ti voglio solo per me, lo voglio da quando sei entrata da quella porta più di un'ora fa.


Quella frase, le parole scelte, il suo respiro che si infrangeva sulle sue labbra, l’intensità del desiderio che sembrava trasparire, fu un mix letale per l’autocontrollo di Tisifone che andò momentaneamente in pezzi.

Se solo provi ad avvicinarti alla Moreau o a qualsiasi altra donna a meno di cinquanta metri ti ammanetto a questo letto per il resto della tua esistenza - gli ringhiò sulle labbra, una luce pericolosa negli occhi segno che non stava proprio scherzando, cercando di intrappolare il suo labbro inferiore tra i denti e tirando leggermente con l’intento di provocargli un leggero dolore. – Sono terribilmente possessiva con ciò che è mio – continuò, posando entrambe le mani sul suo torace a palmi aperti per poi tentare di chiuderle a pugno graffiandolo al di sopra della maglietta – e mi spiace comunicarti che tu lo sei appena diventato…

Si allontanò un attimo dal suo viso, come a volerlo studiare per bene il suo corpo nella sua interezza.

Anzi forse dovrei valutare di marchiarti per bene… giusto per far comprendere anche alle studentesse più intraprendenti come la Ricciardi che sei terreno off limits.

Sentenziò seria, mandando alle ortiche prudenza e buon senso. Probabilmente se Lucas avesse reagito male alle sue parole sarebbe sparita da Hogwarts il giorno stesso perché non avrebbe più avuto il coraggio di farsi vedere da lui.
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Messaggioda Lucas » 10/06/2012, 22:23

Era bello punzecchiarsi così, in modo dolce e quasi infantile ma anche estremamente romantico: si sentiva a suo agio con lei, si sentiva bene in quella stanza, si sentiva in paradiso su quel letto; non c'era niente che potesse desiderare di più, almeno in quel momento.
Sapeva che presto avrebbe voluto di più, perché il suo ultimo obiettivo era averla per sé, come compagna... ma in quell'istante, ciò che aveva conquistato gli sembrava già un traguardo di cui andare fieri.

Crudele di un Tassorosso...
Certo conosco morti peggiori di quella per autocombustione… anche se mi chiedo poi come fai se ti esplodo tra le braccia?


Uhm... in effetti hai ragione, da esplosa non saresti più così attraente.
Vorrà dire che per baciarti a Diagon Alley mi limiterò a portarti in un vicolo, così non ci vedrà nessuno.


Replicò Lucas facendole una piccola linguaccia: gli sarebbe piaciuto davvero prenderla in braccio in mezzo alla via dello shopping per maghi, farla volteggiare e poi baciarla lì, davanti a tutti, facendo capire al mondo intero che lei gli apparteneva. Ma si rendeva anche conto che forse Tisifone non era pronta - e non lo sarebbe mai stata - per certe cose, quindi meglio trattenersi.
Parlarono ancora di ciò che volevano per loro due come coppia e poi la conversazione si spostò sulla capacità dell'uomo di suonare.

Se vuoi ti farò sentire qualcosa una volta o l'altra... magari una sera di fronte al Lago Nero, con un po' di vento a sfiorarci i capelli.
Sarebbe romantico come appuntamento, vero?


Le propose Lucas con un sorriso, prima di stuzzicare la sua gelosia - o almeno provare a farlo - facendole notare come, se facesse parte del coro, l'uomo sarebbe costretto a passare molto tempo con la collega di Babbanologia.
Inizialmente non le diede tempo di replicare nulla, baciandola con passione ed assaporando nuovamente il sapore della sua lingua: a seguito, quando si scostò da lei, notò subito il suo sguardo geloso e possessivo e ne fu assolutamente felice.

Se solo provi ad avvicinarti alla Moreau o a qualsiasi altra donna a meno di cinquanta metri ti ammanetto a questo letto per il resto della tua esistenza.

Sei eccitante da morire, lo sai vero?

Le domandò Lucas mentalmente mentre lei gli mordeva il labbro inferiore con forza, facendogli scappare un gemito.

Sono terribilmente possessiva con ciò che è mio e mi spiace comunicarti che tu lo sei appena diventato…

Ti spiace?
Io aspettavo questa notizia dalla prima volta che mi hai aggredito pensando fossi uno studente...


Replicò Lucas, gli occhi che si velarono dal desiderio quando lei gli graffiò la pelle da sopra la maglietta: in quell'istante avrebbe voluto strapparle i vestiti di dosso e prenderla, farla sua per ore e lasciarla nuovamente riposare sul letto, stremata ed appagata dopo anni di digiuno... peccato dovessero aspettare.

Anzi forse dovrei valutare di marchiarti per bene… giusto per far comprendere anche alle studentesse più intraprendenti come la Ricciardi che sei terreno off limits.

Simpatica quella ragazza, è stata la prima a chiedermi se ero impegnato - commentò l'uomo con fare noncurante, posando intanto Tisifone sul materasso per ergersi sopra di lei ed avvicinarsi al suo collo per baciarlo lentamente, una porzione di pelle alla volta, tentando così di farla andare nuovamente a fuoco - Immagino dovrò risponderle di sì da questo momento in poi.

Le sussurrò all'orecchio, arrivando alle labbra senza però baciarle: la fissò per un lungo istante, a pochissima distanza da lei, prima di sorridere, rimettersi in piedi scendendo dal letto e tendendole la mano con galanteria.

Che ne dici se usciamo di qui e ce ne andiamo a passeggiare per Londra? E' domenica, fuori c'è il sole, ed io voglio tenerti per mano mentre guardiamo le vetrine babbane.

Le propose quindi di punto in bianco, gli occhi scintillanti di speranza: voleva godersi quei piaceri a lungo tempo dimenticati, e voleva farlo solo con lei.
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Messaggioda Tisifone » 10/06/2012, 23:01

Se vuoi ti farò sentire qualcosa una volta o l'altra... magari una sera di fronte al Lago Nero, con un po' di vento a sfiorarci i capelli.
Sarebbe romantico come appuntamento, vero?


Va bene essere in sintonia, trovarsi a proprio agio l’uno con l’altra, godere della reciproca compagnia e scoprire di provare sentimenti importanti per quello che fino a poche settimane prima era un perfetto sconosciuto, o forse proprio per questo, ma quello che lui aveva appena detto sfiorava l’assurdo o meglio la telepatia. E se quell’idea alcune sere prima a Diagon Alley l’aveva fatta uscire di testa, arrivando ad accusarlo di usare la Legilimanzia su di lei, adesso invece la faceva sorridere e pregustare quella che, era certa, sarebbe entrata nella top ten delle serate più belle della sua vita.

Forse un po’ troppo romantico - si trovò però a dire, come a voler difendere un’immagine di sé che non aveva più senso di esistere – Però se proprio ci tieni tanto…

Acconsentì alla fine, come se gli stesse facendo un favore, ma a Lucas sarebbe bastato vedere la luce divertita nei suoi occhi per comprendere che stava scherzando e che sarebbe stata davvero felice di prendere parte a quel tipo di appuntamento. Il divertimento sparì totalmente dai suoi occhi quando il discorso sfiorò accidentalmente la Moreau e Lucas espresse il desiderio di avere una Tisifone gelosa di lui. Perché esaudire quel desiderio per lei fu qualcosa di naturale e spontaneo, considerato che era gelosa e possessiva di carattere, e credeva di doversi contenere, di non poter accampare nessun diritto sul ragazzo su cui stava accoccolata.

Ti spiace?
Io aspettavo questa notizia dalla prima volta che mi hai aggredito pensando fossi uno studente...


Tisifone si morse il labbro inferiore con forza, per evitare di fare qualcosa di sconveniente come spalmarlo sul letto e riprendere il discorso che avevano interrotto prima per potersi chiarire. Non si rendeva conto che accettando in maniera così spontanea e naturale il suo essere gelosa e possessiva non faceva altro che eccitarla e legarla a sé?

O forse lo sa e lo fa a posta..

Le disse la sua coscienza, spingendola a graffiarlo e bearsi dello spettacolo dei suoi occhi velati dal desiderio. Almeno in quel modo erano pari, uguale desiderio pari frustrazione per non poterlo soddisfare. Il discorso poi si spostò sulla Prefetta dei Draghi, non proprio una delle persone che Tisifone più apprezzava nel Castello.


Simpatica quella ragazza…

Come un Troll in una cristalleria…

Ribattè lei stizzita: il rapporto di odio reciproco tra lei e la Ricciardi era ormai qualcosa di consolidato.

è stata la prima a chiedermi se ero impegnato

Ci avrei giurato…

Mormorò, ma la sua lamentela assomigliò più a un sussurro roco, il cervello scollegato nel momento esatto in cui vide Lucas sovrastarla e posarle il primo bacio sulla pelle del collo. Chiuse gli occhi e si rilassò, perdendosi nei suoi tocchi leggeri che le stavano mandando in tilt i sensi di nuovo.

Immagino dovrò risponderle di sì da questo momento in poi.

Ovvio…

Sibilò, dischiudendo le labbra quando avvertì il suo respiro accarezzarle la bocca in un bacio che non arrivò. L’assenza del calore del suo corpo le comunicò che si era allontanato da lei ancor prima che le molle del letto cigolassero. Lanciò un ringhio frustrato per il mancato bacio che aveva già pregustato e si tirò a sedere sul letto, rivolgendogli un’occhiata per nulla amichevole. Va bene non andare fino in fondo ma da quello al nulla assoluto c’erano una infinità di varianti che era disposta a mostrare a Lucas. Stava per esternare tutto il suo disappunto per quella interruzione, quando lui le sorrise e le tese la mano.

Che ne dici se usciamo di qui e ce ne andiamo a passeggiare per Londra? E' domenica, fuori c'è il sole, ed io voglio tenerti per mano mentre guardiamo le vetrine babbane.

Prese la sua mano e rimase combattuta per una manciata di secondi tra il tirarlo verso di lei per riprendere il discorso interrotto e l’alzarsi dal letto, per poi assecondarlo, rapita dalla luce di speranza che le era sembrato di veder brillare nei suoi occhi.

Vuoi davvero fare shopping con me? – gli chiese a titolo informativo - Sei davvero masochista… mi piace.

Aggiunse con un luccichio negli occhi a dir poco inquietante.

HUmmm… possiamo lasciare Idra in giardino uscendo però non posso venire nella Londra babbana vestita così… - affermò seria, poco incline ad attirare sguardi curiosi per il suo abbigliamento eccentrico - E devo anche occuparmi di questa… - aggiunse mostrando la sua cicatrice con più nonchalance del solito – E questo vuol dire che mi devi accompagnare nella mia stanza - continuò avvicinandosi all’albero su cui aveva fatto scivolare Idra per riprenderla con sé – oppure preferisci aspettarmi nell’atrio?
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Messaggioda Lucas » 11/06/2012, 12:18

Era divertente vederla fingere di non considerare romantico e bellissimo un appuntamento al Lago con lui che suonava qualcosa in suo onore... divertente proprio perché, dai suoi occhi, era palese che stesse solamente recitando: Lucas fu entusiasta di questo, perché poteva solo voler dire che i due avevano idee di romanticismo molto simili e quindi le proposte dell'uomo sarebbero state sempre facilmente accolte da lei, evitandogli quindi la possibile delusione di organizzare qualcosa di estremamente romantico per vedersi poi ridere in faccia.

Ho come la sensazione che la Ricciardi non rientri nella Top Ten delle tue studentesse preferite, mh?

Commentò Lucas con aria divertita quando l'argomento della conversazione divenne per qualche istante la Prefetta di Dragargenteo e Tisifone si esibì nella sua espressione più stizzita: l'uomo la stava stuzzicando, ma comprendeva il perché lei non l'adorasse; Arianna Ricciardi aveva un comportamento sfrontato ai limiti del sopportabile, e se alcuni potevano trovarlo divertente, altri - come la docente di Divinazione tanto per fare un esempio - quasi sicuramente lo consideravano irritante e fuori luogo.
Cercò di farle dimenticare la studentessa tanto odiata baciandole il collo, riempiendola di dolci e calde attenzioni, ma quando arrivò alle labbra si scostò da lei, quasi crudele nei confronti della donna che tanto gli piaceva e che, per quel gesto, gli rivolse un'occhiata decisamente scocciata: Lucas però le spiegò subito cos'avesse intenzione di fare, alzandosi in piedi ed invitandola ad uscire per una bella passeggiata nella Londra babbana.

Vuoi davvero fare shopping con me? Sei davvero masochista… mi piace.

Diciamo che per ora voglio dare un'occhiata alle vetrine, mh?

Replicò Lucas, scuotendo la testa con un sorriso divertito di fronte al ghigno molto poco rassicurante di lei: in fondo Maya stava dormendo e ne avrebbe avuto almeno per un bel po', quindi perché non godersi la bella giornata insieme?

Hummm… possiamo lasciare Idra in giardino uscendo però non posso venire nella Londra babbana vestita così…

In effetti attireresti parecchi sguardi incuriositi.

Concordò l'uomo, ben cosciente che tra i babbani i vestiti di Tisifone, così adatti nel mondo magico, sarebbero invece apparsi lì come singolari e sicuramente strani... e l'ultima cosa che entrambi volevano, desiderando passeggiare tranquilli per i fatti propri, era attirare l'attenzione su di sé.

E devo anche occuparmi di questa…
E questo vuol dire che mi devi accompagnare nella mia stanza oppure preferisci aspettarmi nell’atrio?


Diciamo che se entrassi nella tua stanza non ne usciremmo più - commentò Lucas mentre Tisifone, dopo aver indicato la cicatrice, andava a riprendere Idra dall'albero su cui era stata poggiata - Quindi per evitare una cosa del genere, ti aspetterò fuori dalla porta e poi potremmo uscire insieme da scuola. Che ne dici?

E se Tisifone avesse accettato, i due sarebbero usciti dalla camera di lui e si sarebbero diretti verso quella della donna, nella quale lei si sarebbe cambiata d'abito e da cui si sarebbero poi diretti verso il giardino, lasciando Idra tranquilla per attraversare così i confini di Hogwarts e smaterializzarsi a Londra così da potersi godere quella perfetta giornata insieme.


[FINE]
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