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da Tisifone » 01/06/2012, 21:49
Sapeva che non sarebbe accaduto nulla, che quella era una semplice visita di cortesia, un modo come un altro per passare dell’altro tempo insieme piacevolmente, chiacchierando, mangiucchiando e giocando con la piccola Maya, ma nonostante questo una parte di lei non riusciva a rilassarsi completamente. Era passato così tanto tempo da quando si era ritrovata da sola in una stanza con un uomo che non sapeva cosa fare, come muoversi, come se esistesse una sorta di galateo in materia e lei ne fosse sprovvista. E ancora più anni erano trascorsi da quando aveva stretto amicizia con ragazzo. Sospirò al pensiero di Nadal e dei loro primi battibecchi da studenti e un sorriso triste fece capolino sul suo viso stanco. Stanchezza che non era passata inosservata agli occhi di Lucas e che Tisifone aveva spiegato per quella che era, ansia per quella sorta di appuntamento. Quando lui fece il finto tonto, lei sbuffò, cercando di fare l’offesa, ma una risatina leggera le sfuggì dagli angoli della bocca.
Ti odio…
Mormorò, espressione quella che stava ormai diventando il “marchio di fabbrica” di quella loro sorta di amicizia, evocando poi una pallina di carta solo per il gusto di lanciargliela contro, in un gesto altamente infantile, prima di informarsi a sua volta su come avesse trascorso lui la nottata.
Molto lunga, e... carica di aspettativa. Nel complesso comunque gradevole, a parte la signorina qui accomodata sulla mia pancia e ben decisa a non farmi smuovere di un millimetro per tutto il tempo.
Tranquillo andrà sempre peggio. Una certa Signorina ci dorme ancora acciambellata sulla mia pancia…
Lo rassicurò, cercando di non pensare a che tipo di aspettative potesse avere, inclinando la testa in modo da accarezza con una guancia le spire di Idra e sorridendo inconsapevolmente in maniera tenera in direzione del collega e del suo animale: non era molto ferrata in comunicazione interspecie, soprattutto perché parlando serpentese era avvantaggiata e quindi non aveva avuto bisogno di studiare i comportamenti del suo famiglio, ma in ogni caso sembrava proprio che tra i due si era fin da subito instaurato un forte feeling e di quello poteva essere solo contenta. Peccato che lo stesso non si potesse dire dei due animali, che si lanciavano “occhiate” molto poco amichevoli, se per istinto animale o per gelosia nei confronti dei rispettivi padroni non era dato saperlo.
Penso invece che dovremmo trovarle una sistemazione migliore, è un peccato farla andare via e non lo trovo giusto, l'invito in fondo era esteso anche a lei . Anzi, sono molto felice di vederti e spero mi perdonerai se non ti ho salutato prima.
On rad sto ti sdies sam noi. Spoccojne… svjò budjet koroshò… (Lui è contento che tu sia qui con noi. Tranquilla… andrà tutto bene)
Le sibilò mentre Lucas prendeva in braccio Maya, forse per coccolarla e non farla sentire in disparte. Mostrando un coraggio tutto Grifondoro, Idra scivolò da sotto i capelli di Tisifone, sporgendosi oltre la spalla con le spire anteriori e fece fuoriuscire la lingua, ad assaggiare l’aria intorno a Lucas e alla sua pantera, non abbastanza vicino da sfiorarli ma neanche così lontani da riuscire ad evitare un’eventuale zampata da parte di Maya.
On eshiò provobajet vkusnje. (Sa ancora di buono.)
Sibilò in risposta, per poi tornare subito indietro a nascondersi sotto i capelli dell’amica.
Penso che tu abbia fatto colpo su di lei…
Tradusse alla bene e meglio Tisifone, le guance leggermente colorate di rosa per la curiosità che il suo sconveniente serpente le aveva instillato, prima di iniziare a girovagare per la stanza in cerca di un posto sicuro dove mettere Idra. L’unico posto si rivelò essere l’albero che aveva regalato a Maya e così chiese il permesso di poterlo utilizzare visto che la pantera era ancora troppo piccola.
Assolutamente no, anzi, mi sembra una bellissima idea.
Una volta che Idra fu al sicuro sull’albero e Maya accoccolata su un cuscino, Lucas propose di fare colazione e Tisifone accettò di buon grado, mentre una domanda fastidiosa iniziava a formarsi nella sua mente. Visto l’arredamento minimale, dove avrebbero consumato la colazione? Lo sguardo saettò dalla scrivania al letto, veloce, cercando di essere il più discreta possibile, mentre l’ansia iniziava di nuovo ad assalirla.
Non mi permetterei mai di affamare una così bella donna.
L’apparizione del tavolino la tolse dall’imbarazzo di dover chiedere dove avrebbero mangiato e il sollievo fu tanto che reagì in maniera istintiva al complimento, senza pensare a come sarebbe potuta apparire: infantile e fuori contesto: afferrati due lembi dell’ampia gonna, fece una riverenza da manuale, con tanto di inchino e sorrisino finale.
E prima che mi consideri un mago della colazione, devo ammetterlo... è tutto merito degli elfi.
Ma come? E io che credevo ti fossi alzato alle cinque stamattina per preparare tutte queste cose e rendere perfetta questa colazione – commentò con un tono di voce triste, abbassando la testa e scuotendola con fare sconsolato, prima di sollevare lo sguardo e fargli la linguaccia – Ti sei affidato agli elfi per questione di tempo o perché non ti piace cucinare?
Chiese subito dopo, lanciando un’occhiata di apprezzamento ai pouf appena apparsi.
Vogliamo fare colazione?
Volentieri.
Rispose, tenendosi la gonna per cercare di non inciamparvi mentre si sedeva, tenendo le gambe stese di lato, mostrando in quel modo non solo le scarpe rosso sangue con il tacco fine un laccetto legato intorno alla caviglia ma anche il collo del piede e la caviglia decisamente nudi. Una delle comodità di indossare i suoi vestiti lunghi e ampi era la possibilità di non dover indossare i collant, accessorio femminile che Tisifone odiava cordialmente.
Successo qualcosa d'interessante in questi giorni?
Se un giovane Tassorosso che prova a dare fuoco alla mia aula con un accendino babbano per provare ad accendere un fornellino si può considerare un fatto interessante allora questi giorni sono stati davvero…eccitanti… - Disse con una smorfia di disgusto, sollevando le spalle a mo di scusa per il fatto che fosse stato proprio uno dei ragazzi di Lucas ad aver combinato danni nella sua aula. – Quel Malvoides mi manderà ad Azkaban prima o poi…
Aggiunse un po’ sovrappensiero, ricordando in maniera sgradevole l’ultima punizione che aveva avuto insieme al ragazzino. Per scacciare via quei pensieri ininfluenti posò lo sguardo sul tavolino di fronte a lei, portandosi una mano sullo stomaco come a volerlo far tacere quando un molto poco signorile groan si era levato a dimostrazione di quanto fosse affamata.
Ho saputo che la Preside ha trovato un nuovo professore per la cattedra di Alchimia... non lo conosco, ma spero sia un tipo simpatico.
Connor… - rispose lei, dando prova di conoscerlo almeno superficialmente – Abbiamo fatto insieme una ronda l’altra sera. E’ giovane, logorroico… esuberante… - elencò come se quelli fossero tutti dei difetti, aumentando di poco il tono della voce, fino a diventare scandalizzata nel pronunciare l’ultima parola. – Si credo che lo troverai molto simpatico.
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da Lucas » 02/06/2012, 15:26
Penso che tu abbia fatto colpo su di lei…
Meno male, almeno la cosa è reciproca... io sono affascinato da Idra dalla prima volta che l'ho vista.
Rispose Lucas con sincerità mentre il serpente veniva poggiato al sicuro sul ramo più di alto dell'albero regalato da Tisifone, e Maya si rassegnava a non potersi più godere le attenzioni totali del padrone: l'uomo era incuriosito dal colore roseo delle guance di lei, che lo portavano a domandarsi cosa si fosse detta col proprio animale... conversazione però che, lo sapeva, sarebbe rimasta assolutamente privata. La riverenza che lei gli fece, forse in risposta al complimento fattole sulla sua bellezza, lo fece sorridere malizioso, divertito ed anche ammirato, perchè si rendeva conto che la figura di Tisifone risaltava con quegli abiti tanto quanto faceva la sua con quelli babbani: sarebbe stata davvero una perfetta dama dell'Ottocento, senza alcun dubbio.
Ma come? E io che credevo ti fossi alzato alle cinque stamattina per preparare tutte queste cose e rendere perfetta questa colazione. Ti sei affidato agli elfi per questione di tempo o perché non ti piace cucinare?
Ridacchiò alla battuta di lei, scuotendo la testa ed aspettando che lei si fosse accomodata per sedersi a sua volta.
Non mi dispiace cucinare, ma non si possa dire che sia bravo: in America mangiavo quasi totalmente fuori casa, se possiamo definire casa l'appartamento nel quale tornavo giusto per dormire, quindi ho imparato a prepararmi da solo l'essenziale per non morire di fame né avvelenato - ammise candidamente, alzando appena le spalle in segno di rassegnato dispiacere - Non trovo malvagia l'idea d'imparare a cucinare qualcosa, soprattutto i dolci alla frutta che sono i miei preferiti, ma è molto più facile e veloce farsi coccolare dagli elfi qui a scuola - aggiunse, strizzandole l'occhio mentre osservava le scarpe di lei e quelle caviglie nude, dalla pelle apparentemente candida e delicata, costringendosi poi a spostare nuovamente lo sguardo sui suoi occhi - E tu invece? Sei una cuoca provetta o ti destreggi a malapena tra i fornelli?
Le domandò poi con aria curiosa, prendendo una brocca con del succo d'arancia ed alzandola in sua direzione come a chiederle se le faceva piacere farsi riempire il bicchiere col liquido giallo e leggermente aspro che Lucas le stava offrendo; a seguito avrebbe poi riempito il proprio, prendendo un croissant vuoto e staccandone un morsetto coi denti giusto per cominciare quella colazione che sperava sarebbe durata alungo. E come le aveva anticipato, quella sarebbe stata un'altra occasione per chiacchierare: fu proprio lui ad iniziare, chiedendole se ci fossero novità per quanto la riguardavano.
Se un giovane Tassorosso che prova a dare fuoco alla mia aula con un accendino babbano per provare ad accendere un fornellino si può considerare un fatto interessante allora questi giorni sono stati davvero…eccitanti… Quel Malvoides mi manderà ad Azkaban prima o poi…
Rise di fronte all'espressione quasi omicida di lei, scuotendo la testa quasi a volerle far vedere il lato comico della situazione: insomma, se un ragazzino di 11 anni riusciva a far perdere la pazienza persino a lei, era quasi da stimarlo come persona; di sicuro, da grande, avrebbe potuto fare l'avvocato babbano... avrebbe convinto la giuria per sfinimento.
Ho presente il soggetto, e sfortunatamente nemmeno noi riusciamo a tenerlo a bada. So che il professor McDullan aveva persino avanzato l'ipotesi di fargli cambiare Casata ed allontanarlo da Tassorosso, ma poi ci ha ripensato... suppongo sia perchè si tratta di una persona molto buona che non vuole sconvolgere gli equilibri della scuola.
Commentò Lucas pensieroso continuando a mangiare il suo cornetto e sorridendo divertito - cercando però di dissimulare la cosa il più possibile - quando sentì il rumore dello stomaco di Tisifone che, evidentemente, chiedeva di essere sfamato: per questo le allungò il piatto coi croissants, perchè potesse servirsi e placare così la sua fame. Ritornando col pensiero ad Adam Malvoides, l'uomo era stato d'accordo col collega sul non volerlo allontanare dalla Casata che il Cappello Parlante aveva scelto per lui, ma bisognava ammettere che fosse alquanto pesante stargli dietro; per questo cercò di cambiare ancora argomento, parlando del nuovo arrivato nel corpo insegnanti.
Connor… Abbiamo fatto insieme una ronda l’altra sera. E’ giovane, logorroico… esuberante… Si credo che lo troverai molto simpatico.
Allora lo conosci - disse Lucas con un sorriso sghembo che sapeva di divertimento puro - E noto che ti ha già conquistata... capisco che l'essere logorroici non sia il miglior pregio del mondo, ma perchè mi sembra di capire che la sua esuberanza t'infastidisce molto?
Domandò, curioso di comprenderla meglio, mentre con la coda dell'occhio notava Maya avvicinarsi nuovamente a Tisifone: non disse niente, sperando semplicemente che la piccola pantera prendesse la donna in simpatia e la considerasse speciale... proprio come faceva lui.
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da Tisifone » 02/06/2012, 19:31
Meno male, almeno la cosa è reciproca... io sono affascinato da Idra dalla prima volta che l'ho vista.
Sei davvero un tipo strano, Lucas Turner – commentò Tisifone, senza alcuna nota negativa nella voce, anzi con una punta di ammirazione - La maggior parte delle persone fuggono di fronte a Idra perché la considerano un animale pericoloso e tu invece la trovi affascinante.
Scosse la testa, come se lo considerasse un caso disperato, mentre invece era contenta che lui mostrasse tutto quell’interesse nei confronti del proprio famiglio, perché, ai suoi occhi, voleva dire essere una persona capace di andare al di là delle apparenze e dei luoghi comuni. Anche se, l’affermazione successiva fatta dal ragazzo, finiva proprio per ricalcare uno di questi luoghi comuni e cioè che gli uomini ai fornelli erano dei disastri.
Non mi dispiace cucinare, ma non si possa dire che sia bravo: in America mangiavo quasi totalmente fuori casa, se possiamo definire casa l'appartamento nel quale tornavo giusto per dormire, quindi ho imparato a prepararmi da solo l'essenziale per non morire di fame né avvelenato.
Avvelenato? – ripetè perplessa, mentre lo sguardo spaziava dal cibo al volto di Lucas su cui sembrava essere apparsa una nota di dispiacere - Non credevo che un insegnante privato di Trasfigurazione potesse farsi dei nemici così agguerriti.
Chiese, mentre la sua mente si era soffermata su un altro particolare, l’appartamento del ragazzo. Asher diceva sempre che si poteva capire un sacco di cose da una persona da come si muoveva tra le proprie cose e per quanto si trovasse già nella stanza di Lucas, qualcosa le diceva che non era la stessa cosa. Forse perché lei stessa non si sentiva totalmente libera e a casa nei propri di alloggi.
Sarei stata curiosa di vedere il tuo appartamento da scapolo… sono certa che avrebbe avuto delle cose interessanti da raccontare su di te.
Commentò quindi, giocherellando con un bicchiere vuoto, indecisa se versarci dentro del succo di zucca o del succo d’arancia, decisione ardua visto che da quella scelta dipendeva lo svolgimento della colazione.
Non trovo malvagia l'idea d'imparare a cucinare qualcosa, soprattutto i dolci alla frutta che sono i miei preferiti, ma è molto più facile e veloce farsi coccolare dagli elfi qui a scuola. E tu invece? Sei una cuoca provetta o ti destreggi a malapena tra i fornelli?
Per quanto non sia bravissima in pozioni – esordì con un fare un po’ sconsolato, riprendendo il paragone che gli aveva fatto la sera del pic nic – in cucina me la cavo più che bene. – affermò senza falsa modestia – Mi piace stare tra i fornelli, anche se questo vuol dire far prendere una sincope al povero Yuma, è qualcosa che mi rilassa…Sai concentrarti totalmente su qualcosa di manuale, impastare e modellare la pasta, vederla assumere la forma o la consistenza desiderata senza l’ausilio della magia… E poi la possibilità di dare libero sfogo alla fantasia per creare sapori nuovi… - raccontò con un tono di voce estasiato, gli occhi che le brillavano, come le rare volte che parlava di qualcosa che la entusiasmava – Demetri mi odia per questo, perché dice che mino la sua teoria che solo i migliori nozionisti possono diventare grandi cuochi…- confessò ridacchiando, prima di guardarlo negli occhi, seria – Potrei anche decidere di insegnarti se mi prometti che ti comporterai da studente modello...
Propose poi, lasciando inespressa la minaccia su cosa gli potrebbe accadere se si comportasse come un discolo. Nel frattempo il nodo su cosa bere, e di conseguenza, su cosa mangiare, venne brillantemente sciolto dal ragazzo che le offrì del succo d’arancia, offerta questa che lei accolse di buon grado per sorbire subito dopo due piccoli sorsi della bevanda, arricciando il naso per il sapore aspro che le piaceva tanto. La conversazione aveva intanto preso piede, anche se grazie a uno degli argomenti che Tisifone mal sopportava: Adam Malvoides.
Ridi così perché non ti è ancora mai capitato di metterlo in punizione insieme a te… - lo accusò, muovendo l’indice avanti e indietro sotto il suo naso – Ti assicuro che dopo un’ora e mezza e fiumi di parole senza senso volevo trasfigurarlo in una pianta.
Confessò un po’ a disagio, non per il fatto di starne parlando con Lucas ma perché ancora le bruciava che un ragazzino di undici anni era riuscito lì dove molti adulti avevano fallito: farle perdere la pazienza.
Ho presente il soggetto, e sfortunatamente nemmeno noi riusciamo a tenerlo a bada. So che il professor McDullan aveva persino avanzato l'ipotesi di fargli cambiare Casata ed allontanarlo da Tassorosso, ma poi ci ha ripensato... suppongo sia perchè si tratta di una persona molto buona che non vuole sconvolgere gli equilibri della scuola.
Non credo che una richiesta simile sia mai stata avanzata prima – riflettè, non invidiando per nulla i due uomini per il compito che avevano nei confronti di quel tassetto indisciplinato – e temo che, oltre a rappresentare uno scandalo, non verrebbe accolta. Fin dalla fondazione di Hogwarts ci si è affidati al vecchio Cappello Parlante per smistare gli studenti nelle Casate e chiedere una sorta di “seconda valutazione” per qualcuno significherebbe mettere in dubbio secoli di tradizioni.
Commentò pensierosa, subito distratta dal gorgoglio del suo stomaco e dalla prontezza con cui Lucas le stava porgendo il piatto con i croissants. Veloce scelse un cornetto con la cioccolata, in modo da contrastare l’aspro sapore del succo, ne spezzò un pezzettino e lo portò alla bocca per tacitare il suo stomaco, mentre Lucas le chiedeva del nuovo Professore di Alchimia.
Allora lo conosci...
Se fare una ronda insieme vuol dire conoscere una persona direi di si…
Rispose, staccando un altro pezzetto di cornetto e impiastricciandosi le dita con un po’ di cioccolato, cosa che le capitava puntualmente ogni santa volta, visto che gli elfi avevano la tendenza a riempiere quelle piccole paste fino a farli letteralmente scoppiare.
E noto che ti ha già conquistata...
Oh si… lui si che ha compreso come conquistare il mio cuore… strappandomi dei Silencio uno dopo l’altro.
Commentò sarcastica, prima di portare l’indice e il medio alle labbra per ripulirli dalla cioccolata in eccesso, in un gesto istintivo che se fatto nella solitudine della propria camera poteva andare bene, esibito in pubblico era alquanto disdicevole. Accortasi della gaffe, si affrettò a prendere un fazzolettino e usarlo per pulire le dita e le labbra, cercando di evitare di incontrare lo sguardo dell’altro, temendo di leggervi della disapprovazione.
… capisco che l'essere logorroici non sia il miglior pregio del mondo, ma perchè mi sembra di capire che la sua esuberanza t'infastidisce molto?
Non è l’esuberanza in sé che mi infastidisce, ma il non saperla controllare e vomitarla addosso a tutti indistintamente – esordì, giocherellando con il bicchiere per cercare le parole giuste per poter spiegare al meglio il suo pensiero. – Provo a farti un esempio. Se adesso tu mi raccontassi qualcosa che ti piace, mostrandoti esaltato ed esuberante, non mi darebbe fastidio, anzi mi farebbe piacere perché vuoi condividere con me qualcosa di speciale… Se invece l’avessi fatto la prima volta che ci siamo incontrati, ti avrei risposto in malo modo invitandoti a non invadere il mio spazio mentale, come ho fatto con lui.
Concluse, bevendo un sorso di succo d’arancia.
Dici che sono riuscita a spiegarmi?
Si informò, allungando una mano sul pavimento in direzione di Maya in maniera finta casuale per non spaventare l’animale e vedere se si sarebbe avvicinata ancora di più o meno.
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da Lucas » 05/06/2012, 14:48
Un tipo strano. Non suonava come un insulto in fondo, per questo la risposta di Lucas al commento della donna fu un sorriso sghembo dei suoi ed una leggera alzata di spalle: era sempre stato particolare come persona, nei gusti e nelle scelte; non gli piaceva correre dietro a tutte le ragazze per vedere quante ci stavano - come invece facevano molti - non era un amante delle feste per quanto ci si trovasse a proprio agio quando ci andava, e i suoi gusti erano sempre molto... discutibili. Il pitone di Tisifone ne era un valido esempio visto che, per lui, si trattava di un animale assolutamente affascinante e nobile mentre molti l'avrebbero visto come un pericolo, una minaccia o qualcosa di totalmente sconveniente considerando il sesso e la professione della padrona. Ma, come dicevano i babbani, "il mondo è bello perché è vario".
Sarei stata curiosa di vedere il tuo appartamento da scapolo… sono certa che avrebbe avuto delle cose interessanti da raccontare su di te.
Probabilmente saresti scappata via urlando.
Commentò l'uomo con un sorriso divertito ma alquanto sincero sulle labbra, segno che non la stava prendendo in giro: sapeva mantenere le proprie cose pulite ed in ordine, ma quando abitava in America non rientrava quasi mai nel suo appartamento se non per dormire, il che implicava il fatto che non se ne curasse più di tanto né cercasse di personalizzarlo come invece avrebbe voluto; stessa cosa per la camera che aveva lì ad Hogwarts, arredamento curato ma di sicuro non troppo personale... semplicemente attendeva di far esplodere la sua "vena creativa" al momento giusto, magari una volta compratosi una casa tutta per lui.
Per quanto non sia bravissima in pozioni in cucina me la cavo più che bene. Mi piace stare tra i fornelli, anche se questo vuol dire far prendere una sincope al povero Yuma, è qualcosa che mi rilassa…Sai concentrarti totalmente su qualcosa di manuale, impastare e modellare la pasta, vederla assumere la forma o la consistenza desiderata senza l’ausilio della magia… E poi la possibilità di dare libero sfogo alla fantasia per creare sapori nuovi… - raccontò Tisifone quando il discorso si spostò sulle capacità di entrambi di cucinare e creare piatti buoni e gustosi: l'uomo aveva ammesso di non cavarsela troppo bene nel campo, a differenza della donna che invece ora sembrava parlare con occhi sognanti ed aria estasiata – Demetri mi odia per questo, perché dice che mino la sua teoria che solo i migliori pozionisti possono diventare grandi cuochi… Potrei anche decidere di insegnarti se mi prometti che ti comporterai da studente modello...
Mi piacerebbe molto imparare a cucinare con te, a patto che prima organizziamo un bel pranzo pieno di manicaretti preparati solo con la tua bravura... in fondo devo prima testare la preparazione della mia insegnante, no?
Replicò Lucas con un piccolo occhiolino in direzione della donna: quelle parole avevano doppia valenza per lui, perché gli avrebbero non solo permesso di assaporare concretamente l'abilità di Tisifone in cucina - e per quanto non sapesse cucinarlo, il buon cibo lo sapeva apprezzare eccome - ma perché qualora lei avesse accettato avrebbero significato anche organizzare l'ennesimo appuntamento informale, l'ennesima opportunità di vedersi e scoprirsi ancora di più. Intanto la conversazione si era spostata su un argomento più spinoso, ovvero l'allontanamento possibile di un primino di Tassorosso dalla propria Casata.
Non credo che una richiesta simile sia mai stata avanzata prima e temo che, oltre a rappresentare uno scandalo, non verrebbe accolta. Fin dalla fondazione di Hogwarts ci si è affidati al vecchio Cappello Parlante per smistare gli studenti nelle Casate e chiedere una sorta di “seconda valutazione” per qualcuno significherebbe mettere in dubbio secoli di tradizioni.
Oltre al fatto che, accettando una richiesta del genere, si creerebbe un precedente - aggiunse l'uomo annuendo leggermente - A quel punto qualsiasi studente non soddisfatto della scelta del Cappello potrebbe ritenersi in diritto di domandare uno spostamento in un'altra Casata, e non glielo si potrebbe negare.
Quel commento fu accompagnato da un paio di sorsi di succo che scesero giù per la gola dell'uomo a rinfrescarla: effettivamente, per quanto a qualcuno potesse non andare bene, il Cappello aveva sempre smistato gli studenti di Hogwarts senza che mai ci fosse bisogno di un altro intervento; arrivare a cambiare di Casata uno studente sarebbe stato un palese atto di sfiducia nei confronti dell'oggetto magico, del quale si sarebbero messe in dubbio le capacità... e Lucas dubitava che Madeline Bergman avrebbe mai permesso una cosa del genere. Un altro argomento un po' spiacevole per Tisifone venne preso subito dopo, riguardante però questa volta un professore che aveva studiato a Delfinazzurro, il docente di Alchimia Connor.
Non è l’esuberanza in sé che mi infastidisce, ma il non saperla controllare e vomitarla addosso a tutti indistintamente... Provo a farti un esempio. Se adesso tu mi raccontassi qualcosa che ti piace, mostrandoti esaltato ed esuberante, non mi darebbe fastidio, anzi mi farebbe piacere perché vuoi condividere con me qualcosa di speciale… Se invece l’avessi fatto la prima volta che ci siamo incontrati, ti avrei risposto in malo modo invitandoti a non invadere il mio spazio mentale, come ho fatto con lui.
Lucas non aveva inizialmente compreso perché il neo docente non rientrasse nelle simpatie della donna, ma anzi fosse già quasi sulla sua lista nera: sentendola parlare però, si rese conto che probabilmente l'errore di Connor non era stato tanto il mostrare sinceramente il proprio carattere, quanto l'incapacità di non saperlo dosare; con tutta probabilità, se il professore avesse fatto amicizia con la donna la sua esuberanza sarebbe stata per lei motivo di sorrisi e non di sbuffi irritati come invece forse era avvenuto.
Dici che sono riuscita a spiegarmi?
Direi proprio di sì: non t'infastidiscono tanto determinati tipi di atteggiamenti quanto l'incapacità delle persone di capire quando questi sono opportuni o meno.
Rispose l'uomo, tentando di riassumere il pensiero della donna e sperando di esserci riuscito in modo corretto: non gli era sfuggito il movimento di Maya che, sotto l'osservazione discreta di Lucas, si era avvicinata a Tisifone, annusandole la mano che lei aveva "casualmente" poggiato sul pavimento con aria alquanto diffidente ma se non altro non pericolosa; alla fine alzò lo sguardo sulla donna e le fece un mezzo versetto contro, fissandola come in attesa di qualcosa e facendo sorridere Lucas.
Credo voglia che tu le dia da mangiare... magari così conquisti la sua simpatia.
Suggerì lui, osservando nell'eventualità cosa e come Tisifone avrebbe sfamato la piccola pantera golosa; a seguito avrebbero potuto riprendere tranquillamente la loro colazione, magari con Maya gironzolante ma innocua intorno a loro.
Mi sei mancata molto dalla cena dell'altra sera, lo sai?
Mormorò Lucas all'improvviso alzando gli occhi su di lei, la mano che istintiva e sfrontata andava a cercare quella della donna per stringerla come quella sera, e lo sguardo caldo, serio e virile di un uomo che si stava concedendo finalmente, dall'inizio del loro incontro, di guardarla senza timore di metterla in imbarazzo perché consapevole di mostrarle, attraverso gli occhi, almeno parte delle sensazioni che stavano imperversando dentro di lui.
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da Tisifone » 05/06/2012, 19:56
Probabilmente saresti scappata via urlando.
Oppure avrei pregato Yuma di darti una mano…
Ribattè Tisifone con la stessa aria divertita di Lucas, mentre si chiedeva che tipo fosse in realtà se ordinato ma mentalmente caotico, pignolo e geloso delle sue cose e dei suoi spazi, disordinato e casinista. Purtroppo però quella era una di quelle cose che non si poteva scoprire facendo domande, ma solo in seguito a una attenta “osservazione sul campo” e questo voleva dire che la donna era destinata a tenersi quella curiosità ancora per molto tempo. Quello che poteva fare, intanto, era svelare uno dei misteri sulla propria, di persona, e nello specifico sulla propria attitudine a cucinare che viaggiava verso l’ottimo se non oltre, tanto da offrirsi come insegnante per il Tassorosso che, invece, a quanto sembrava, non era molto ferrato in materia.
Mi piacerebbe molto imparare a cucinare con te, a patto che prima organizziamo un bel pranzo pieno di manicaretti preparati solo con la tua bravura... in fondo devo prima testare la preparazione della mia insegnante, no?
Ma come, non ti fidi della mia parola? – gli chiese con aria finta scioccata, sgranando gli occhi e portandosi una mano al petto come se l’avesse colpita dritta al cuore – Va bene, cucinerò per te e dopo, quando giacerai satollo e soddisfatto e mi chiederai di insegnarti a cucinare, allora ti dirò di no. – disse con aria minacciosa prima e sdegnosa dopo, serrando le labbra con un “humpf” marziale, prima di scoppiare a ridere. Non c’era nulla da fare, stare insieme a Lucas faceva uscire il lato istrionico e melodrammatico del suo carattere, tra le altre cose – Però mi devi dire quali sono i tuoi piatti preferiti, dolce alla frutta escluso.
Chiese alla fine, con un tono di voce tornato finalmente alla normalità, un sorriso divertito sul volto. Se proprio doveva passare un pomeriggio o due a cucinare almeno voleva dar vita a qualcosa che sarebbe stato di sicuro di gradimento dell’altro. Aveva quindi accettato implicitamente e anche in maniera abbastanza immediata quell’ennesimo appuntamento informale, senza farsi troppi problemi, o meglio senza farsi alcun problema, come se istintivamente qualsiasi occasione per poter passare del tempo insieme al ragazzo fosse ben accetto. E il motivo principale era abbastanza semplice e facile da ammettere, parlare con lui la stimolava, costringendola a riflettere e a mettere in discussione a volte le proprie convinzioni, una gran bella novità rispetto alle chiacchiere sterili e vuote che di solito scambiava con i suoi colleghi, e soprattutto era piacevole, anche quando affrontavano discorsi non proprio allegri.
Oltre al fatto che, accettando una richiesta del genere, si creerebbe un precedente. A quel punto qualsiasi studente non soddisfatto della scelta del Cappello potrebbe ritenersi in diritto di domandare uno spostamento in un'altra Casata, e non glielo si potrebbe negare.
Bevve un sorso di succo d’arancia e iniziò a mangiucchiare un cornetto, mentre rifletteva sulle parole di Lucas.
Tu hai mai pensato di essere stato smistato nella Casa sbagliata?– domandò istintiva, la voce però lontana, come se stesse pensando a altro, non perché non le interessava la risposta, anzi, ma perché quell’argomento le riportava alla mente pensieri spiacevoli – Sai mi sono sempre chiesta in che Casa mi avrebbe smistato… cosa avrebbe visto in me - confidò quindi, dando voce a quei pensieri, la malinconia nel tono di voce quasi palpabile. L’essere stata messa tra i Draghi solo perché proveniente da Durmstrang era qualcosa che non aveva mai mandato giù, si era sentita come defraudata dalla possibilità di seguire le orme di uno dei suoi genitori - Chissà cosa si prova a tenere quel vecchio e logoro Cappello in testa?
E la curiosità, almeno secondo il suo parere, era lecita: era un po’ come se volesse vivere quel momento attraverso i racconti del collega. Non si sentiva invadente a chiederlo, proprio in virtù di quello strano rapporto che si era creato tra di loro che l’avrebbe spinta ad accogliere con gioia la sua esuberanza, a differenza di quello che era accaduto con Connor. Aveva provato a spiegare a Lucas cosa avesse trovato di così irritante nell’altro e ora attendeva di sapere se era riuscita a esprimere chiaramente il proprio pensiero o meno.
Direi proprio di sì: non t'infastidiscono tanto determinati tipi di atteggiamenti quanto l'incapacità delle persone di capire quando questi sono opportuni o meno.
Eccezionale, Signor Turner, 50 punti a Tassorosso
Esclamò quindi soddisfatta e un tantino spaventata dal fatto che l’altro avesse capito così chiaramente il suo pensiero: era lui a essere perspicace o lei incominciava a essere un po’ troppo trasparente. Le paranoie che stavano per assalirla furono prontamente spazzate via dal sopraggiungere di Maya che, dopo averla annusato la mano, adesso le stava ringhiando contro in maniera per così dire bonaria. Non parlando il “panterese” Tisifone spostò lo sguardo dal cucciolo a Lucas, per chiedergli cosa stesse accadendo: aveva in qualche modo infastidito il famiglio del collega o forse questo voleva qualcosa da lei?
Credo voglia che tu le dia da mangiare... magari così conquisti la sua simpatia.
Più facile a dirsi che a farsi… - commentò Tisifone scuotendo la testa sconsolata, una volta che Lucas ebbe sciolto l'arcano - Non ho mai dovuto tirare a indovinare con i miei famigli…
Aggiunse, mentre con lo sguardo vagliava attentamente ogni cibo presente sul tavolino. Alla fine optò per qualcosa di semplice e naturale, versando in una ciotola del latte fresco per poi posarla sul pavimento poco distante dal muso della pantera, per non invadere il suo territorio.
Signorina, la colazione è servita.
Disse quindi con aria seria, facendo un piccolo cenno con il capo in direzione di Maya per poi voltarle le spalle, per lasciarle un po’ di privacy e riportare la propria attenzione al suo padrone e alla loro colazione. Mise da parte il bicchiere con ancora un po’ di succo per berlo più tardi e si dedicò a prepararsi una tazza di tè caldo, scegliendo tra le varie bustine del tè verde al gelsomino.
Mi sei mancata molto dalla cena dell'altra sera, lo sai?
Il mormorio di Lucas le giunse forte e chiaro alle orecchie e soprattutto al suo cuore come se avesse urlato, bloccandola con una mano sul tavolo e l’altra a mezz’aria con la bustina aperta destinata a essere immersa in una tazza d’acqua bollente. Come se fosse una semplice spettatrice vide la mano di lui avvicinarsi e stringere la propria e si vide ricambiare quella stretta, per poi perdersi in quegli occhi stupendi che rispecchiavano la sincerità delle sue parole.
Forse sarebbe più indicata una tisana allo zenzero e cannella – una battuta quella mormorata a fior di labbra, mirante ad allentare l’ansia che sentiva montare dentro di sé. Fece un profondo respiro e quando espirò sembrò voler far fuoriuscire da sé anni di condizionamenti e paranoie inutili – La cosa è reciproca. Mi è mancato tutto di te… anche questa tua sfacciataggine e il tuo essere ardito…
Una confessione semplice ma sofferta per il carattere della donna, un passo enorme verso l’obiettivo “fidarsi del tutto di Lucas”, anche se la serietà del momento venne leggermente smorzato dall’aver definito le loro mani intrecciate come un esempio del suo essere ardito. Ma non accennò a spostare la sua mano, anzi tentò di sistemarla meglio con l’intento, se ci fosse riuscita, di accarezzare con il pollice la mano dell’altro.
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da Lucas » 05/06/2012, 21:13
Ma come, non ti fidi della mia parola? Va bene, cucinerò per te e dopo, quando giacerai satollo e soddisfatto e mi chiederai di insegnarti a cucinare, allora ti dirò di no. Però mi devi dire quali sono i tuoi piatti preferiti, dolce alla frutta escluso.
Gli piaceva quel lato ironico di Tisifone, gli piaceva come la donna riusciva a lasciarsi andare e a ridere, con lui: forse il merito era un po' suo, forse no, fatto stava che la risata scaturita dalle sue labbra aveva un suono meraviglioso, e l'uomo faceva fatica a riconoscere in colei che aveva davanti la persona rigida che aveva incontrato la prima volta fuori dall'ufficio dell'ex docente di Trasfigurazione.
Ti farò avere quanto prima una lista dettagliata con tutti i miei piatti preferiti, così potrai cucinare quelli che ti piacciono di più.
Promise Lucas strizzandole l'occhio, mentre la conversazione si spostava sulla questione "Adam Malvoides", e sulla possibilità negata al bambino di cambiare Casata visto che era alquanto evidente come non si trovasse bene nella propria.
Tu hai mai pensato di essere stato smistato nella Casa sbagliata?
Non direi, mi sono sempre trovato bene tra i Tassi, oltre al fatto che comunque ogni persona si sviluppa e forma il proprio carattere a prescindere dalla Casata a cui appartiene, o almeno così la vedo io.
Rispose l'uomo dopo qualche istante di riflessione nel quale aveva pensato bene a come risponderle: in fondo, pur essendo un Tassorosso, lui si sentiva completamente diverso - per fare un esempio - dal professor McDullan che pure aveva studiato nei Tassi; questo, per Lucas, era l'esempio di come fossero poi le esperienze personali e le basi caratteriali di ciascuno a determinare la persona, e non tanto la Casata di appartenenza che comunque svolgeva un ruolo fondamentale nello sviluppo dei ragazzi come maghi e streghe.
Sai mi sono sempre chiesta in che Casa mi avrebbe smistato… cosa avrebbe visto in me. Chissà cosa si prova a tenere quel vecchio e logoro Cappello in testa?
E' strano - disse l'uomo, sporgendosi un poco in avanti con aria seria e pensierosa, come se stesse cercando le parole giuste per spiegarle qualcosa di abbastanza complicato - Ti ritrovi questo Cappello in testa che sembra capace di leggerti l'anima, e che comincia a fare considerazioni sul tuo carattere, su dove staresti bene e dove no... e alla fine ti smista dove gli pare, e tu ti ritrovi... frastornato, ma in un certo senso anche sollevato perchè è una decisione che non puoi contestare, che devi accettare e basta. Credo che a volte il non avere scelta sia meglio del doverne prendere una.
Non sapeva se e quanto fosse riuscito a spiegarsi con lei, ma sperava che Tisifone avesse compreso il senso delle sue parole e fosse riuscita, anche solo per un secondo, ad immaginare la sensazione che lui, ad 11 anni, aveva provato in Sala Grande di fronte a tutti. Intanto Maya aveva cercato l'attenzione della donna per farsi dare da mangiare, ed ora la fissava in attesa di ottenere ciò che voleva: e Tisifone, dopo un momento d'incertezza, fece la scelta migliore che potesse esserci, riempiendo una ciotola con del latte fresco per avvicinarla all'animale.
Signorina, la colazione è servita.
E qualcosa mi dice che la apprezzerà di sicuro.
Mormorò Lucas con un sorriso divertito mentre la donna dava le spalle alla pantera lasciandole tutto il suo spazio: e l'animale, in effetti, ci mise molto poco a lasciar da parte la diffidenza e mettersi a leccare con avidità quel latte fresco. Intanto l'uomo aveva fatto la sua mossa, per così dire, ricordando a Tisifone che tipo fosse, quanto potesse essere predatore e cacciatore in determinati momenti: e glielo fece presente con quell'ammissione su quanto le fosse mancata, stringendole poi la mano con dolcezza e decisione al tempo stesso; non poteva leggerle nella mente, ma poteva ipotizzare che a Tisifone quel suo gesto non fosse dispiaciuto... soprattutto quando la stretta di lui venne ricambiata dalle dita della donna.
Forse sarebbe più indicata una tisana allo zenzero e cannella. La cosa è reciproca. Mi è mancato tutto di te… anche questa tua sfacciataggine e il tuo essere ardito…
Non era sicuro di aver capito esattamente la prima battuta, ma poteva ipotizzare che quel tipo di tè avesse effetti positivi sui nervi della donna: in ogni caso, e doveva essere onesto, in quel momento gli importava davvero poco viste le successive parole di Tisifone, le cui dita si sistemarono meglio in quelle di lui come a voler trovare la posizione più giusta e confortevole. Sorrise a quelle parole, quel sorriso sghembo, caldo e sincero che stava iniziando ad usare solo con lei, e decise di agire ulteriormente: si sporse verso di lei, lentamente, così da non spaventarla e permetterle di tirarsi indietro, e nel caso non l'avesse fatto Lucas avrebbe posato un dolce e delicato bacio sulla fronte di lei, come quella sera a cena, quando aveva assaggiato la sua pelle per la prima volta.
Speravo tanto di esserti mancato.
Le sussurrò poi all'orecchio, tornando seduto composto senza accennare a lasciarle la mano: se voleva mangiare, la donna si sarebbe dovuta arrangiare con una sola.
Tra non molto arriveranno le vacanze estive... te ne andrai lontano da qui?
Le domandò poi, curioso ma anche alquanto serio mentre le poneva quella domanda: in fondo se lei avesse risposto di sì, quello avrebbe significato non vedersi per tutta l'estate, magari per tre mesi interi... e a lui, doveva ammetterlo, quella prospettiva non piaceva per nulla.
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da Tisifone » 05/06/2012, 22:33
Ti farò avere quanto prima una lista dettagliata con tutti i miei piatti preferiti, così potrai cucinare quelli che ti piacciono di più.
Tisifone sbuffò a quella risposta, sperava di avere subito qualche dritta in modo da valutare se, prima, esaltando le proprie capacità, aveva esagerato o meno. Certo si reputava una buona cuoca e nessuno, fino a quel momento, si era mai lamentato ma questo non voleva dire che sapesse cucinare bene qualsiasi cosa e se i piatti preferiti da Lucas rientravano nella lista di quelli a rischio avrebbe dovuto esercitarsi un po’ prima per non fare figuracce. Ma quello non era il momento di pensare al cibo, visto che avevano altri argomenti da affrontare, come la questione dello smistamento.
Non direi, mi sono sempre trovato bene tra i Tassi, oltre al fatto che comunque ogni persona si sviluppa e forma il proprio carattere a prescindere dalla Casata a cui appartiene, o almeno così la vedo io.
Questo è vero ma ho sempre creduto che ci fosse una base comune tra tutte le persone smistate nella stessa Casata - commentò pensierosa, cercando di passare in rassegna le persone che conosceva nelle varie Casate per verificare quella teoria – Una sorta di aurea o profumo per così dire.
E' strano. Ti ritrovi questo Cappello in testa che sembra capace di leggerti l'anima, e che comincia a fare considerazioni sul tuo carattere, su dove staresti bene e dove no... e alla fine ti smista dove gli pare, e tu ti ritrovi... frastornato, ma in un certo senso anche sollevato perchè è una decisione che non puoi contestare, che devi accettare e basta. Credo che a volte il non avere scelta sia meglio del doverne prendere una.
Nel momento in cui Lucas iniziò a raccontare la sua esperienza con il Cappello Parlante, Tisifone chiuse gli occhi e provò a immaginarsi a undici anni o meglio a dodici attraversare la Sala Grande con gli occhi di tutti puntati addosso, sedersi sullo sgabello e sentire il peso del Cappello Parlante sulla propria testa. Come si sarebbe sentita? Spaventata? Intimorita? Si sarebbe sentita giudicata da quel pezzo di stoffa per quello che era accaduto ai suoi genitori?
Sai, credo che mi sarei sentita un pesce fuor d’acqua in qualsiasi casa mi avesse smistata… Non era il massimo della socievolezza in quel periodo e Hogwarts rappresentava il male assoluto.
Le ultime parole le sussurrò appena, come se si trattasse di un segreto e in parte lo era in quanto non lo aveva mai detto a nessuno. Nella sua mente di ragazzina sconvolta aveva associato la morte dei genitori alla guerra tra le scuole e quindi Hogwarts, uscita vincitrice dallo scontro, era diventata la causa della tragedia che aveva sconvolto la sua vita. Per fortuna Maya riuscì a distoglierla da quei pensieri tristi, richiamando la sua attenzione su di sé e sulla sua necessità di mangiare qualcosa, necessità questa che lei provò a soddisfare con del latte.
E qualcosa mi dice che la apprezzerà di sicuro.
Sorrise soddisfatta alle parole di Lucas mentre nell’aria si diffondeva il rumore classico di una lingua che lappava il latte dalla ciotola. A quanto sembrava non aveva bisogno di parlare con un animale per poterne soddisfare i bisogni primari. Quel piccolo silenzio durò poco e venne interrotto da Lucas nel modo migliore, o peggiore, a seconda dei punti di vista, con una piccola dichiarazione su quanto avesse sentito la sua mancanza. Dichiarazione questa che fece aumentare i battiti del cuore della donna allo stesso ritmo con cui si era impennato il suo livello di ansia, oltre a ricordarle quanto quel ragazzo fosse simile al piccolo animale che stava mangiando alla sue spalle: bello e pericoloso. Queste considerazioni però non le impedirono di ricambiare la stretta della sua mano e di esternargli una parte dei suoi sentimenti. Aveva gli occhi fissi sul viso di lui e questo le permise di godersi il sorgere di quel sorriso che le piaceva tanto e sentirsi avvolgere da un calore confortevole, come se invece che la sua mano la stesse abbracciando tutta. E quando lui si sporse verso di lei, non pensò che volesse scappare da lei, o che si fosse esposta troppo, né si irrigidì. Semplicemente rimase in attesa, agitata forse, ma sicura che non le avrebbe fatto nulla di male. Al contatto delle sue labbra morbide con la pelle della sua fronte, Tisifone chiuse gli occhi e trattenne il respiro, per poi espirare lentamente, il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie.
Speravo tanto di esserti mancato.
Scosse impercettibilmente le spalle sentendo il respiro di lui infrangersi sulla pelle dietro il suo orecchio e, sempre con gli occhi chiusi, come a voler raccogliere un coraggio che non pensava di avere, inclinò leggermente la testa con l’intento di sfiorare la sua guancia con la propria mentre si ritirava per tornare a sedere al suo posto. Indipendentemente dalla riuscita del gesto, avrebbe sussurrato a sua volta un Anch’io con voce tremolante, come se facesse fatica a pronunciare quelle parole.
Tra non molto arriveranno le vacanze estive... te ne andrai lontano da qui?
Dovette scuotere la testa per schiarirsi le idee e dissipare la confusione che le aleggiava dentro per poter comprendere il senso della domanda che lui le aveva appena posto. Quella sua capacità di passare da un estremo a un altro prima o poi l’avrebbe fatta dare di matto.
Penso di trascorrere la maggior parte delle vacanze tra qui e Londra. – rispose alla fine, con un tono di voce rauco che andava via via schiarendosi – Ho delle ricerche da fare e delle questioni da risolvere con i miei padrini. Ma ho intenzione anche di fare un viaggio… non proprio di piacere.
Iniziò a raccontare, mentre l’idea di passare troppo tempo senza poterlo vedere e chiacchierare con lui le faceva avvertire uno strano magone all’altezza della bocca dello stomaco. Non ebbe il tempo di soffermarsi su quella reazione perché l’immagine di cose doveva andare a fare e dove soffocò ogni pensiero felice, attirandola in una spirale di disperazione. Fu in quel momento, mentre sentiva il calore rassicurante provenire dal suo tocco sostituire in parte l’effetto dello zenzero e della cannella che le venne in mente un’idea folle e forse per quello fattibile.
Mi chiedevo… se non hai troppi impegni che occuperanno tutta la tua estate… - iniziò a dire titubante,muovendo la punta del dito sul bordo del suo bicchiere, gli occhi fissi su un punto imprecisato del tavolo – ti andrebbe di accompagnarmi in un posto?
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da Lucas » 05/06/2012, 23:13
Un discorso forse scomodo quello del Cappello Parlante, ma a dover essere sinceri a Lucas non dispiaceva: insomma, se le uniche conversazioni che si potevano fare con una persona riguardavano il tempo e le novità del mondo magico, allora il rapporto era superficiale ai limiti dell'inutile; il fatto che lui e Tisifone parlassero invece di discorsi anche pesanti e spiacevoli la diceva lunga, nell'ottica dell'uomo, su quale tipo di rapporto intercorresse tra i due.
Sai, credo che mi sarei sentita un pesce fuor d’acqua in qualsiasi casa mi avesse smistata… Non era il massimo della socievolezza in quel periodo e Hogwarts rappresentava il male assoluto.
Per quello che è successo nel tuo passato... alla tua famiglia? - domandò Lucas con una punta d'incertezza nella voce, non sapendo bene quanto le sue ipotesi potessero essere azzeccate o meno e soprattutto quanto potesse spingersi nel domandare determinate cose - Forse in questo senso è stato un bene che tu sia stata smistata in modo forzato, no?
Aggiunse l'uomo guardandola negli occhi, non tanto per tirarla su di morale o voler sdrammatizzare la situazione quanto per farle comprendere che, forse, per come si sentiva all'epoca dover anche affrontare lo Smistamento - una pressione psicologica non indifferente - sarebbe stato un incubo... quindi forse doveva ringraziare per com'erano andate le cose, almeno in senso scolastico. Dopo essersi occupati di sfamare Maya, i due docenti poterono lasciare spazio ad un momento tutto per loro: Lucas si azzardò ad ammettere di aver pensato molto Tisifone, ed a seguito le posò anche un bacio sulla fronte a testimonianza di quanto detto; dal canto suo la donna, oltre ad ammettere la medesima cosa, non si scostò e ricevette anzi quel piccolo bacio senza aver dato prova di essere infastidito, arrivando addirittura a sfiorare con la propria guancia quella di lui. Quel contatto fece battere forte il cuore di Lucas che, tornando a sedersi composto, le sorrise malizioso, chiedendole a seguito quali sarebbero stati i suoi programmi per l'estate.
Penso di trascorrere la maggior parte delle vacanze tra qui e Londra. Ho delle ricerche da fare e delle questioni da risolvere con i miei padrini. Ma ho intenzione anche di fare un viaggio… non proprio di piacere.
Non poteva dire che gli dispiacesse l'idea di saperla quasi tutto il tempo a Londra perchè sarebbe stato molto più facile vederla e passare del tempo con lei, ma l'ultima frase da lei pronunciata costrinse Lucas a fissare intensamente la donna che aveva di fronte a sé per comprendere se si sentisse pronta a condividere la spiegazione di quell'affermazione con lui.
Mi chiedevo… se non hai troppi impegni che occuperanno tutta la tua estate… ti andrebbe di accompagnarmi in un posto?
Una domanda quanto mai inaspettata per l'uomo, che spalancò un momento gli occhi in una palese dimostrazione di quanto lei l'avesse preso in contropiede: si riprese però abbastanza velocemente, fissandola ancora qualche istante dritta negli occhi come se volesse in qualche modo leggerle fin dentro l'anima.
Nessun impegno importante, ed in ogni caso direi che tu vieni prima. Mi farebbe piacere accompagnarti ovunque lo desideri.
E a proposito d'impegni, quella era una frase impegnativa la sua, se ne rendeva conto: tuttavia era stato sincero nel parlare, perchè per i sentimenti, ancora forse confusi ma comunque presenti, che albergavano dentro di sé per lei, era vero che altri impegni come andarsene a zonzo per Londra o cose simili venivano messi in secondo piano; c'era solo da sperare che Tisifone lo comprendesse e non considerasse il suo come un atto di pena o carità.
E in ogni caso, anche io pensavo di rimanere nei dintorni, quindi potremmo occuparci delle nostre lezioni di cucina... che ne pensi?
Aggiunse, cercando di strapparle almeno un sorriso che le permettesse di continuare quella colazione con animo più sereno: e forse anche Maya capì che c'era bisogno di sorridere almeno un po', dato che si avvicinò a lei leccandosi i baffetti e tentò di arrampicarsi sulle sue gambe per accucciarvisi dentro.
Ma guarda un po' questa Signorina com'è desiderosa di coccole... hai proprio fatto colpo. Un po' come sul padrone, insomma.
Commentò Lucas, malizioso e sorridente, facendole un piccolo occhiolino complice e divertito.
Voglio vederti sorridere ancora... perchè penso di aver capito che, purtroppo, di tempo per piangere ne avrai in abbondanza quando arriveremo nel posto in cui vuoi andare. E allora sorridi, Tisifone... perchè quando lo fai sei bellissima.
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da Tisifone » 06/06/2012, 19:14
Per quello che è successo nel tuo passato... alla tua famiglia?
Per quanto potesse apprezzare la delicatezza con cui Lucas pose quella domanda, l’argomento rimaneva pur sempre un tasto alquanto dolente per Tisifone che non riuscì, o meglio non provò, a articolare una risposta educata. Dopotutto che senso aveva di dissimulare con lui il proprio stato d’animo?
Si.
Risposa quindi, lapidaria, per dissuadere il ragazzo ad approfondire il discorso e brusca, come se avesse bisogno di sfogare con qualcuno la mole di rabbia repressa e avesse scelto lui per quell’ingrato compito.
Forse in questo senso è stato un bene che tu sia stata smistata in modo forzato, no?
Si – la stessa parola di prima ma pronunciata con un tono più dolce, reazione allo sguardo sereno e preoccupato per quello che avrebbe sofferto lei nel caso avesse dovuto sottoporsi allo Smistamento – Parliamo d’altro… Non mi va di rovinare questa bella colazione con pensieri spiacevoli. Ci sarà modo di parlarne in futuro…
Aggiunse, rivolgendogli un sorriso triste, ciò un piccolo sorriso che però non riuscì a coinvolgere gli occhi che rimasero leggermente velati di malinconia. Nonostante l’aria non proprio allegra, Tisifone si sentiva stranamente più leggera dentro, come se l’essersi offerta, implicitamente, di raccontare a Lucas in un futuro non molto lontano dei suoi genitori l’avesse sollevata di un enorme peso. Non si era mai resa contro, prima di allora, di quanto le pesasse il non poter parlare liberamente di loro quando voleva, per assecondare la paranoia di Demetri. Il collega quindi scelse un nuovo argomento all’apparenza innocuo, i progetti che Tisifone aveva per quelle vacanze estive, senza sapere che in parte tali progetti erano collegati con il suo passato, quello stesso passato che la rendeva immancabilmente triste e pensierosa. Da quando aveva scoperto che Monique era sua cugina e che quindi tutta la sua intera esistenza si basava su una colossale bugia, aveva deciso di approfittare dell’estate per tornare al suo villaggio natale in Russia, visitare la tomba dei suoi genitori e respirare l’aria pungente della steppa siberiana affinchè i ricordi spazzino via quella sensazione di menzogna che la soffocava. Mentre illustrava a grandi linee nebulose i suoi programmi, l’idea di partire da sola le fece venire, come al solito, un principio di attacco di panico. Istintivamente cercò sul tavolo una bustina di tisana allo zenzero e cannella, ma bastò il calore della mano di Lucas sulla sua per quietare la sensazione di ansia che minacciava di attanagliarle lo stomaco. Fu sulla base di questa sensazione di pace e serenità che Tisifone si azzardò a proporre al collega di andare con lei, senza però specificare dove né a fare cosa. Teneva gli occhi fissi sul viso di lui, per cercare di cogliere ogni minima reazione che quella proposta assurda quanto inaspettata avrebbe generato, e mentre esteriormente aveva un’espressione di pacata attesa, interiormente il suo animo passò dallo sconforto per la sorpresa, a suo avviso negativa, che lesse nei suo occhi al sollievo.
Nessun impegno importante, ed in ogni caso direi che tu vieni prima. Mi farebbe piacere accompagnarti ovunque lo desideri.
Tu vieni prima…
Si ripetè nella sua mente, ridendo di se stessa e del tuffo al cuore che aveva avvertito quando lui aveva pronunciato quelle parole, accompagnato con molta probabilità anche da un lieve rossore. Per quanto fosse fermamente convinta di non aver visto traccia di pietà o compassione negli occhi dell’altro, il suo innato pessimismo le impediva di lasciarsi andare e credere semplicemente di essersi ritagliata un piccolo posto importante nella vita di Lucas, al pari di quello che lui si era ritagliato nella vita della donna.
Spero allora che prendere una Passaporta Internazionale non del tutto pulita non ti crei problemi.
Si limitò quindi a rispondere con un aria seria e leggermente cospiratrice. Non si poteva permettere il lusso di rimanere imbrigliata nella burocrazia babbana per l’ottenimento del visto o del Ministero della Magia per una Passaporta autorizzata, considerato che per tutti, in Russia, lei era morta quel giorno di ventiquattro anni prima.
E in ogni caso, anche io pensavo di rimanere nei dintorni, quindi potremmo occuparci delle nostre lezioni di cucina... che ne pensi?
Che sarà una grossa novità per le mura di Hogwarts essere scosse dall’esplosione non dei calderoni degli studenti ma della cucina data in dotazione agli insegnanti.
Ribattè ironica, sorridendo appena, questa volta anche con gli occhi, mentre gli stringeva la mano con gratitudine: aveva compreso che il suo era stato un tentativo di alleggerire la tensione che lei aveva colto al volo. L’arrivo di Maya che posava le sue zampette sulle sue gambe nel tentativo di saltarle in grembo la costrinse a distogliere lo sguardo dal ragazzo per posarlo sul cucciolo.
Vcjò porodchije? (Tutto a posto?)
Le sibilò Idra preoccupata, sporgendo dal ramo con le spire anteriori, come se fosse pronta a balzare addosso a qualcuno in sua difesa, indecisa tra la pantera e il suo padrone.
Nje porodchije no vcjò budjet xoposchjò. (Nulla è a posto ma tutto andrà bene.)
Le rispose, spostandosi un po’ indietro per agevolare le manovre del cucciolo, senza per quello spostare la mano dalla posizione comoda che si era ritagliata sotto la mano di Lucas.
Ma guarda un po' questa Signorina com'è desiderosa di coccole... hai proprio fatto colpo.
Non vorrei viziartela troppo…- disse, portando il braccio libero intorno al collo di Maya e posando la guancia sulla sua testa, accarezzandola un po’ ovunque – Anche se sembra che apprezzi – azzardò, provando a valutare la reazione del cucciolo alle sue goffe manovre – Credo che mi servirà un’altra mano per poter continuare la nostra colazione.
Commentò poi sovrappensiero, senza rendersi conto che le sue parole potevano essere interpretate come una richiesta di essere imboccata visto che una mano era prigioniera di Lucas mentre l’altra era monopolizzata da Maya.
Un po' come sul padrone, insomma.
Sarà… - mormorò scettica, cercando di nascondere un sorriso sincero che minacciava di comparirle sul viso – di sicuro lei è più facilmente coccolabile.
E così dicendo affondò il viso nel collo della pantera e agitò la testa come se stesse strusciando il naso nel suo pelo morbido.
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da Lucas » 06/06/2012, 22:00
Come aveva immaginato, molte delle cose che riguardavano la vita di Tisifone erano collegate, alcune di più ed altre di meno, al suo passato ed alla sua famiglia: la curiosità di Lucas era parecchia, avrebbe voluto saperne di più, capire come e perchè la donna soffrisse così tanto nel parlare di certi argomenti... ma ci sarebbe voluto tempo, e lui era ben disposto ad aspettare.
Spero allora che prendere una Passaporta Internazionale non del tutto pulita non ti crei problemi.
Non direi, basta che mi assicuri che questo non mi farà finire direttamente ad Azkaban.
Replicò Lucas strizzando l'occhio alla collega: non aveva problemi a compiere qualcosa d'illegale, purchè questo non significasse finire nella più famosa prigione dei maghi. Era però deciso a farla sorridere di nuovo, per questo si mise a parlare delle possibili attività che i due potevano progettare insieme, compreso iniziare le famose lezioni di cucina di cui avevano parlato poco prima.
Che sarà una grossa novità per le mura di Hogwarts essere scosse dall’esplosione non dei calderoni degli studenti ma della cucina data in dotazione agli insegnanti.
Addirittura? Mi consideri davvero un caso perso in partenza allora... potrei anche stupirti, sai?
Le disse l'uomo fingendosi offeso, prima di ridacchiare con aria divertita: effettivamente non avrebbe saputo da che parte cominciare se fosse stato solo... fortuna che ci sarebbe stata Tisifone con lui. E chissà che, alla fine dell'estate, Lucas non fosse diventato un chef provetto. Intanto Maya si era avvicinata alla donna dopo aver ripulito tutta la ciotola col latte fresco, ed aveva cercato di mettersi comoda tra le sue gambe come se fosse sua amica da sempre.
Non vorrei viziartela troppo… Anche se sembra che apprezzi.
Puoi ben dirlo, guarda com'è beata...
Commentò lui, indicandole con un cenno della testa gli occhi semichiusi della pantera che sembrava davvero essere in paradiso grazie alle cure della docente di Divinazione.
Credo che mi servirà un’altra mano per poter continuare la nostra colazione.
Posso imboccarti come e quando vuoi, se me lo permetti.
E a dimostrazione di ciò che aveva appena detto, prese un biscotto al burro dall'aria assolutamente morbida ed invitante e lo avvicinò alle labbra della donna per permetterle di morderlo e goderselo, qualora l'avesse voluto. L'uomo sottolineò subito dopo come Tisifone piacesse sia all'animale che al padrone, e la risposta di lei - per quanto sembrasse abbastanza scettica nel tono - sembrava quasi nascondere una sfumatura divertita; per quanto lo riguardava, Lucas poteva solo sperare che quello che lui aveva intuito nella sua voce corrispondesse al vero.
Sarà… di sicuro lei è più facilmente coccolabile.
Prova a coccolarmi in quel modo e poi ne riparliamo.
Mormorò Lucas a voce bassa e divertita, azzardandosi anche a farle una piccola linguaccia come a volerla prendere in giro: la mano che teneva stretta la sua non accennava a mollare la presa, ma l'altra era libera ed avrebbe continuato ad imboccarla con premura, perlomeno finchè l'uomo non avesse deciso di farle una domanda che forse avrebbe sconvolto il suo mondo.
Tisifone... pensi che io possa piacerti? E non intendo certo come amico... intendo come uomo.
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2015-01-26 21:28:43 |
Amy |
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