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Via Principale

Messaggioda Lucas » 21/05/2012, 22:21

Ovviamente aveva preferito lasciare che fosse lei a cominciare le ricerche, un po' perchè non sapeva bene come muoversi in quel negozio del tutto sconosciuto per lui ed un po' perchè, lo doveva ammettere, era curioso di vedere quali animali Tisifone avrebbe associato alla sua persona: si diceva in fondo che gli animali rispecchiassero in qualche modo l'anima dei padroni, perciò quello sarebbe stato il modo più veloce ed in qualche modo discreto per comprendere come la donna lo vedesse dall'esterno.

Hummm… non so perché ma non credo che lei sia tipo da volatile, oltre che da rettile…

Non dica così, ed io che pensavo di poter comprare un bel compagno di giochi per Idra.

Commentò Lucas con aria divertita, prendendo un po' in giro la donna ma comunque consapevole che no, un serpente o simili non sarebbe andato affatto bene per lui. Inoltre era davvero piacevole ed interessante osservare la donna nell'atto di studiare ciascun animale come se davvero lo stesse analizzando nel dettaglio per trovare quello più congeniale alla sua persona.

... forse potremmo provare con un…

Uhm?

Qualcosa aveva catturato la sua attenzione, e Lucas non ci mise troppo a comprendere di cosa si trattasse: un cucciolo di pantera, o almeno così sembrava, li stava fissando con espressione curiosa e molto dolce. L'uomo fece un paio di passi in sua direzione, studiando l'animale e provando nel contempo una strana fitta all'altezza del cuore, come se qualcosa l'avesse colpito letteralmente.

Avete la stessa espressione…
Peccato che questo tipo di animali sia un po’ troppo .. grosso per poter essere accolto a Hogwarts…


Spero sia un complimento.

Mormorò Lucas con un mezzo sorriso divertito, ma il suo sguardo era ancora posato sull'animale come se non riuscisse a distaccarsene: in effetti, però, la collega aveva ragione; lui non conosceva troppo la fisionomia di quelle specie animali, ma a quanto ricordava raggiungevano dimensioni decisamente fuori dalla portata di Hogwarts.

Se mi permette...
E’ un esemplare nato in cattività, rimasto orfano quasi subito e giunto da me quando aveva solo quattro giorni per salvarlo da morte certa.
Purtroppo per poterlo tenere e vendere come animale da compagna la sua fisiologia è stata alterata magicamente in maniera irreversibile. Ho dovuto inibire la sua voglia di cacciare e limitare la sua crescita a massimo 6 anni in modo che non superi i 55 – 60 kg di peso. Così può stare in mezzo alla gente senza creare grossi danni e non ci si deve liberare di lei una volta cresciuta come invece fanno molti babbani.


L'uomo ascoltò il racconto della commessa con aria seria, annuendo alla fine del suo discorso per poi rivolgerle un sorriso ammirato: aveva salvato un animale destinato alla morte e questo, per lui, era un gesto assolutamente nobile ed ammirevole.

Ha tutta la mia stima per ciò che ha fatto, signorina.

Le disse infatti, non accorgendosi che, con tutta probabilità, aveva appena fatto sciogliere la suddetta signorina in un crogiolo di rossore e piacere per le parole appena pronunciate e per il sorriso che le aveva accompagnate: d'altronde, per quanto lo riguardava, aveva semplicemente espresso qualcosa in cui credeva davvero.

Mi dica, è un maschietto o una femminuccia?
Crede che sarebbe possibile poterlo accarezzare un momento?


Domandò ancora alla commessa con sguardo speranzoso, spostando gli occhi da lei a Tisifone per rivolgere a lei un sorriso sghembo più caldo e speciale: le tese la mano per farla raddrizzare col corpo così da potersi poi spostare nel caso la signorina avesse acconsentito a far avere loro un contatto con la piccola pantera, e se la donna l'avesse presa Lucas si sarebbe azzardato ad avvicinarsi un momento al suo orecchio per parlarle a bassa voce, cosicchè solo lei potesse sentirlo.

Credo che questo cucciolo abbia fatto colpo... e l'ha scelto al primo colpo.
Lo sapevo che era una persona speciale, Tisifone.


Detto questo si scostò subito da lei, per non infastidirla: come avrebbe preso la donna quell'azzardo improvviso?
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Messaggioda Tisifone » 22/05/2012, 13:21

Non dica così, ed io che pensavo di poter comprare un bel compagno di giochi per Idra.

Probabilmente Idra sarebbe stata estasiata dall’avere un compagno di giochi, soprattutto perché, nonostante i vari animali che popolavano la Foresta Proibita, sembrava essere l’unico rettile, o almeno ancora non ne aveva incontrati altri. Di sicuro però un aiuto in quel senso non le sarebbe giunto da Lucas, e per qualche strano motivo Tisifone era contenta di ciò. Stava girovagando nel negozio da meno di cinque minuti quando le sembrò di aver trovato l’animale perfetto per il ragazzo, o almeno quello che ai “suoi occhi” sembrava esserlo: uno stupendo cucciolo di pantera nera.

Spero sia un complimento.

Probabile…

Si limitò a rispondere la donna, avendo la sensazione che, anche se avesse aggiunto altro, il ragazzo non avrebbe sentito nulla, troppo assorto nella contemplazione del piccolo animale. Lasciando a Lucastutto lo spazio di cui aveva bisogno, Tisifone osservò la scena con una punta di orgoglio che le nasceva nel cuore. Sentiva o meglio "vedeva" che quello era l'animale giusto per l'uomo, più simile a lui di quanto si potesse immaginare ora che la pantera era ancora un cucciolo. Ma quando sarebbe cresciuta allora la somiglianza sarebbe stata palese per tutti, perché entrambi avrebbero avuto delle movenze sinuose ed eleganti, mostrando a ogni passo il loro essere affascinanti e pericolosi. Spalancò gli occhi, sorpresa, e lesta volse il capo altrove per non essere colta con quell'espressione sul volto: era così che vedeva Lucas, affascinante e letale e ormai non aveva alcun senso negarlo a se stessa. Poteva solo scegliere se coltivare quei sentimenti contrastanti, lasciando che la portassero in qualunque direzione ritenessero più opportuno, oppure opporsi a essi con tutte le sue forze. E questo avrebbe comportato l'uscire immediatamente da quel negozio e prendere le distanze da lui, lasciando finalmente Hogwarts per almeno una settimana, anche senza avvisare la Preside.
Per fortuna la commessa, avendo ascoltato le loro perplessità, venne in loro aiuto, sotto diversi punti di vista, considerato che il racconto della storia della pantera e di alcune sue caratteristiche, non solo la facevano diventare una candidata perfetta come famiglio del Tassorosso ma riuscì a distrarre la Divinante dalle sue elucubrazioni. Peccato che il sorriso che il ragazzo le rivolse e il conseguente rossore della commessa che iniziò a balbettare frasi incoerenti sul fatto che era il suo dovere e cose simili spazzò via ogni traccia di riconoscenza che Tisifone poteva aver provato nei confronti della donna.

Mi dica, è un maschietto o una femminuccia?
Crede che sarebbe possibile poterlo accarezzare un momento?



Solo di fronte alle domande pertinenti di Lucas la commessa sembrò riaversi, ricordando il luogo dove si trovavano e il suo ruolo.

E’ una femmina e darà di sicuro dei bellissimi cuccioli – rispose quindi, raddrizzando le spalle e tirando fuori da una tasca del camice la propria bacchetta – Bè in teoria non si potrebbe ma… siamo soli in negozio… e non ha mai dato problemi.

Così dicendo, agitò la bacchetta e la barriera di protezione divenne visibile come una bolla di sapone che attraversò il cucciolo per poi richiudersi alla sue spalle intorno agli altri animali. Mentre la donna parlava, Lucas si era offerto di aiutare Tisifone ad alzarsi e la Professoressa si ritrovò a contemplare quella mano tesa verso di lei sotto una diversa luce. Allungò la propria di mano, con fare titubante, sfiorando appena le dita di lui, come se fosse indecisa se accettare o meno quello che all’apparenza era un semplice gesto di cortesia. Ma nulla era semplice quando c’era lei di mezzo, troppo abituata a sviscerare, rivoltare, cercare il doppio o triplo fine di ogni dettaglio. Alla fine strinse con delicatezza la mano dell’uomo, alzandosi di nuovo in piedi, per poi lasciarla subito dopo e dargli la possibilità di dedicare le sue attenzione al cucciolo che adesso con passo incerto si stava avvicinando a lui. Ma a quanto pareva Lucas non era del suo stesso avviso, considerato che approfittò di quel contatto per avvicinarsi di più a lei, invadendo il suo spazio vitale con il suo calore, il suo sorriso, mescolando il suo odore con quello dolce e un pò pungente di zenzero e cannella di lei.

Credo che questo cucciolo abbia fatto colpo... e l'ha scelto al primo colpo.
Lo sapevo che era una persona speciale, Tisifone.


Un brivido caldo le percorse la spina dorsale quando il respiro di lui si scontrò sulla pelle sensibile dietro l'orecchio, facendole socchiudere gli occhi e facendola sentire vulnerabile. Quella sola parola bastò per farla irrigidire e recuperare tutta la sua lucidità. Gli posò una mano sul petto spinta dal desiderio di spingerlo via con mala grazia, lontano da sé, ma il tocco risultò essere più dolce e delicato di quanto non avesse desiderato e la mano rimase ferma lì.

Vedere al di la delle apparenze è qualcosa che ha i suoi lati positivi a volte - mormorò fissando i propri occhi in quelli di lui, cercando di nascondere il tumulto tra sentimenti contrastanti che stava avvenendo dentro di lei, in un gesto di sfida - Più di quanto lei immagini o forse di quanto avrà mai il coraggio di scoprire.

Aggiunse sibillina, una scintilla maliziosa e pericolosa negli occhi, mentre imprimeva un pò di forza alla sua mano in modo da far comprendere all'altro il doversi spostare per renderle il suo spazio. Ma il ragazzo non ebbe bisogno di quella sorta di incentivo, visto che, una volta finito di sussurrarle all’orecchio, si spostò spontaneamente.

Credo che qui ci sia una Signorina che richiede le sue attenzioni.

Disse, dopo quello che le sembrò essere un’eternità quando invece erano trascorsi solo una manciata di secondi in cui non aveva distolto lo sguardo da quello dell’altro. Riuscì a usare un tono di voce normale,posato con una punta di dolcezza, trattenendosi dall’aggiungere un’altra. Quella davvero non sarebbe stata lei.
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Messaggioda Lucas » 22/05/2012, 18:08

In un primo momento momento, la commessa di fronte a loro sembrò come presa da un Incanto Confundus visto che iniziò a balbettare frasi sconnesse e sconclusionate di cui, onestamente, Lucas faceva fatica a capire il senso: per fortuna, comunque, le sue domande la riportarono in quel negozio con loro, così da permetterle di recuperare un tono abbastanza professionale da potergli rispondere.

E’ una femmina e darà di sicuro dei bellissimi cuccioli.
Bè in teoria non si potrebbe ma… siamo soli in negozio… e non ha mai dato problemi.


Entrambe le risposte della commessa riempirono di gioia il cuore dell'uomo, un po' perchè sentiva a pelle che con un esemplare femminile sarebbe andato molto più d'accordo, ed un po' perchè avrebbe avuto la possibilità di accarezzarla davvero senza un vetro o chissà quale altro muro stregato di mezzo.
Intanto però, aveva azzardato un gesto forse fin troppo sfacciato per la donna, che avrebbe anche potuto schiaffeggiarlo senza problemi se solo l'avesse voluto: le aveva parlato all'orecchio, aveva annusato l'odore della pelle di Tisifone trovandolo inebriante e misterioso, un po' come la sua persona.

Vedere al di la delle apparenze è qualcosa che ha i suoi lati positivi a volte.
Più di quanto lei immagini o forse di quanto avrà mai il coraggio di scoprire.


Con lei, finora, andare oltre le apparenze mi ha solo impressionato positivamente.

Mormorò Lucas, sentendo la mano di lei sul suo petto e capendo che, per quanto il tocco fosse delicato, probabilmente l'intento della donna era di scostarlo: così l'anticipò in quella muta richiesta, facendo un paio di passi indietro per lasciarle il suo spazio; ci aveva provato, ed in fondo non era nemmeno andato troppo male come tentativo. Forse lei non l'avrebbe saputo per il momento, ma difficilmente Turner provocava in quel modo le persone a cui non interessato.

Credo che qui ci sia una Signorina che richiede le sue attenzioni.

Sorrise a quelle parole, fissandola per un lungo istante negli occhi con un mezzo sorrisetto sghembo, prima di accovacciarsi lui questa volta di fronte al cucciolo di pantera che lo fissava ora con occhi vispi e curiosi: allungò una mano verso di lei, permettendole così di annusarlo quanto voleva.

Ciao... - mormorò l'uomo con voce suadente e dolce, quasi carezzevole - Io sono Lucas. Sei davvero bella, lo sai? Ti piacerebbe venire a casa con me?

In risposta, o almeno così sembrava, l'animale si strusciò un poco col muso sul palmo della mano di lui, come a fargli comprendere che ciò che aveva annusato le piaceva: Lucas non sapeva se questo potesse bastare, ma per quanto lo riguardava la sensazione di feeling che sentiva con lei era sufficiente.
Alzò lo sguardo sulla commessa ed annuì soddisfatto, come fosse certo della sua scelta.

Quanto vuole per permettermi di portare a casa questa Principessa?
Naturalmente con tutto l'occorrente per farla vivere come si deve.


Le domandò raddrizzandosi con la schiena: non se ne intendeva di animali ma supponeva che avessero bisogno di cibo adeguato alle loro esigenze, prodotti particolari per la cura e l'igiene, e magari anche una bella cuccia personalizzata, e lui era pronto a comprare tutto il necessario per farla stare bene. Sì, aveva deciso di comprarla ed il merito era tutto di Tisifone.

Grazie.
Senza di lei sarei ancora all'entrata di Hogsmeade, spaesato su dove andare
- commentò l'uomo con un sorriso ironico, facendo un passo verso di lei: sì, voleva tornarle vicino ma questa volta dandole la consapevolezza che lo stava facendo, e dandole quindi modo di potersi spostare qualora l'avesse voluto; se ciò però non fosse successo, le avrebbe parlato nuovamente all'orecchio per non farsi sentire da nessun altro all'infuori di lei - Sono felice che ci sia proprio lei qui, a condividere con me questo momento.

Quelle parole, che volevano esprimere la felicità dell'uomo per aver potuto contare sulla presenza di Tisifone - e di nessun'altra persona - in un momento importante come lui lo considerava, furono seguite sempre se lei l'avesse voluto da un baciamano galante, di quelli che la donna forse aveva imparato ad apprezzare.
A seguito tornò a guardare la commessa, in attesa di scoprire cosa lei gli avrebbe venduto insieme alla cucciola di pantera e quanto tutto ciò sarebbe costato - non che i galeoni fossero un problema comunque, soprattutto se si parlava di trattare bene un altro essere vivente.
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Messaggioda Tisifone » 22/05/2012, 19:36

Con lei, finora, andare oltre le apparenze mi ha solo impressionato positivamente.

Con lei, finora, andare al di là dei limiti che mi sono imposta sta diventando una cosa maledettamente frequente.

Sarebbe stato un botta e risposta senza precedenti per Tisifone, di una sincerità disarmante, senza neanche timore che qualcun altro potesse sentirli, vista l’esigua vicinanza tra i due e il tono basso, ma la donna, già riluttante ad ammettere certe cose con se stessa, non poteva neanche concepire l’idea di poter pronunciare quelle parole ad alta voce. Si limitò quindi a restare in silenzio, rivolgendogli un sorriso enigmatico, prima che lui decidesse di concedere tutta la sua attenzione alla cucciola che si era seduta ai suoi piedi. Fece alcuni passi indietro, per lasciare ai due un po’ di intimità, sapendo bene come i primi contatti con un famiglio erano i più preziosi, ma questo non le impedì di sentire il tono con cui Lucas si stava rivolgendo alla cucciola, trovandolo non solo dolce ma anche leggermente sensuale. Scosse la testa, come a voler far sparire certi pensieri inopportuni e iniziò a girovagare per il negozio, alla ricerca di qualcosa di carino da portare alle proprie piccole.

Quanto vuole per permettermi di portare a casa questa Principessa?
Naturalmente con tutto l'occorrente per farla vivere come si deve.


La commessa, che non aveva perso di vista per un attimo l’animale e il ragazzo per paura che accadesse qualcosa di irreparabile, annuì soddisfatta e si avviò dietro a un enorme bancone che doveva fungere da cassa.

La pantera costa 500 galeoni, vista la sua rarità, ma in compenso non necessita di particolari oggetti. – disse, sfogliando un enorme librone che aveva tirato fuori da sotto il bancone – Deve solo ricordarsi di avvolgere il luogo dove vive in un Incantesimo riscaldante molto potente e permanente, farle mangiare della carne cruda, di antilope almeno due volta a settimana, spazzolarle il pelo con una spazzola morbida e lavarla una volta a settimana con un sapone neutro. Per dormire invece basterà mettere un cuscino con delle coperte morbide che abbiano il suo odore.

Elencò in maniera professionale, appellando via via le cose che potevano servire, ad esclusione della carne, quella l’avrebbe dovuta andare a comprare in una macelleria.


Grazie.

La voce di Lucas distolse Tisifone dai suoi giri e lo guardò perplessa, non comprendendo se stesse ringraziando la commessa o lei e, in quel caso, per che cosa la stesse ringraziando. La confusione nei suoi occhi doveva essere molto evidente visto che lui si spiegò subito dopo.

Senza di lei sarei ancora all'entrata di Hogsmeade, spaesato su dove andare.

Avrebbe di certo trovato una strega volenterosa da farle da guida.

Ribattè ironica, osservandolo mentre si avvicinava a lei, con un fare lento e sinuoso, proprio come una pantera. La ragione le urlava di allontanarsi, di rifuggire qualsiasi altro contatto con lui, mentre l’istinto le diceva di rimanere ferma, che di fronte al pericolo, di qualsiasi tipo si trattasse, non si scappa ma lo si affronta a testa alta. E così fece, cercando di tenere sotto controllo il brivido che le percorse di nuovo la schiena quando lui le sussurrò all’orecchio e di non irrigidire troppo la postura, perché anche quello poteva essere considerato un segno di debolezza.

Sono felice che ci sia proprio lei qui, a condividere con me questo momento.

Non mi sarei persa questo momento per nulla al mondo.

Si ritrovò a sussurrargli a sua volta nell’orecchio, sincera, perché quello che aveva visto pochi minuti prima, il primo sguardo di intesa tra uomo e animale, la piccola scarica di feeling che era intercorsa tra i due era stato un momento così intimo e pieno di dolcezza che si era sentita privilegiata a potervi assistere e anche un po’ di troppo.

Bene bene… fanno 580 galeoni.

Disse la commessa, che, ignara di quello che stava accadendo tra i due clienti aveva nel frattempo sistemato gli acquisti di Lucas.

Solo non potete portar via la pantera adesso, devo farle alcuni controlli e somministrarle delle pozioni. Potete venirla a prendere domani oppure ve la faccio recapitare direttamente a Hogwarts insieme al resto della roba. Serve altro?

Si. Può darmi quella piccola caverna levitante? Sembra che il pipistrello che vi dimori sia particolarmente soddisfatto - si intromise Tisifone, pensando che a Drusilla quel piccolo regalo avrebbe fatto piacere - E prendiamo anche quell’albero da giungla lì… è bene che si abitui fin da subito a dormire sui rami degli alberi in modo che il suo crescere in cattività non influenzi troppo sui suoi istinti. E non lo addebiti al Signore, questo è un mio regalo per la nuova studentessa di Hogwarts. Ovviamente queste cose può farle arrivare direttamente a Hogwarts.

Affermò con un tono di voce serio in contrasto con il sorriso dolce che stava rivolgendo all’animale. Non sapendo quale fosse il comportamento più idoneo da tenere con un tale animale, Tisifone preferì rimanere in piedi, con le braccia conserte e le mani ben in vista chinando solo la testa in modo da poter cogliere il suo sguardo. E rimase così,persa in quegli occhi chiari, in attesa che Lucas decidesse se passare a prenderla lui il giorno dopo oppure farsela consegnare al Castello.
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Messaggioda Lucas » 22/05/2012, 20:40

Erano legati, o perlomeno tra loro c'era un ottimo feeling, questo lo sentiva a pelle: quella piccola pantera che lo fissava ancora, come a chiedergli cosa ne sarebbe stato di lei, sarebbe stata la sua compagna ideale; ora, tutto ciò che a Lucas rimaneva da fare era pagare il dovuto, prendere tutto il necessario, e concludere finalmente quell'affare che all'uomo sapeva poco di acquisto e molto di aver appena allargato la sua famiglia.

La pantera costa 500 galeoni, vista la sua rarità, ma in compenso non necessita di particolari oggetti.
Deve solo ricordarsi di avvolgere il luogo dove vive in un Incantesimo riscaldante molto potente e permanente, farle mangiare della carne cruda di antilope almeno due volta a settimana, spazzolarle il pelo con una spazzola morbida e lavarla una volta a settimana con un sapone neutro. Per dormire invece basterà mettere un cuscino con delle coperte morbide che abbiano il suo odore.


Aveva ascoltato le indicazioni della commessa con grande attenzione, non perdendosi nemmeno una delle parole da lei pronunciate: in fondo si trattava di far vivere bene il suo nuovo animale, non poteva certo sottovalutare o prendere alla leggera i consigli che la donna gli stava dando.
Al termine, l'uomo si sentì in obbligo di ringraziare Tisifone per essere stata con lui, per averlo portato lì e sì, anche per avergli permesso di conoscere quella dolcissima pantera.

Avrebbe di certo trovato una strega volenterosa da farle da guida.

Forse, ma era lei che volevo.

Replicò Lucas, pronto ad avvicinarsi a lei come poco prima ma più lentamente: Tisifone avrebbe avuto tutto il tempo per spostarsi se lo avesse voluto, ma quando l'uomo arrivò a poterle sussurrare qualcosa all'orecchio si accorse con immenso stupore - dissimulato piuttosto bene - che la donna non si era spostata, anzi, era rimasta ferma sul posto per ascoltare ciò che lui aveva da dirle; e dopo aver parlato, Lucas potè addirittura sentire la sua voce vicina all'orecchio, a mormorare qualcosa in risposta.

Non mi sarei persa questo momento per nulla al mondo.

Il sorriso di Lucas si ampliò decisamente a quelle parole, un po' perchè si era lasciata andare ad un commento sincero e sussurrato al suo orecchio ed un po' perchè, sicuramente, il fatto che non si fosse spostata era una grande, autentica svolta. Fu comunque lui a scostarsi, non voleva mettere troppa carne al fuoco tutta insieme.

Bene bene… fanno 580 galeoni.

La voce della commessa servì al docente di Trasfigurazione per tornare coi piedi per terra e ricordarsi che no, in quel negozio non c'erano solo lui e Tisifone, ma anche la signorina ed un centinaio di animali diversi. Annuì in risposta a quelle parole, avvicinandosi al bancone e contando i galeoni fino a raggiungere la cifra indicata.

Solo non potete portar via la pantera adesso, devo farle alcuni controlli e somministrarle delle pozioni. Potete venirla a prendere domani oppure ve la faccio recapitare direttamente a Hogwarts insieme al resto della roba. Serve altro?

La voce di Tisifone precedette la sua, visto che la collega di Turner ordinò alcune cose per sé: Lucas la lasciò fare e si sarebbe anche offerto di pagare i suoi acquisti, ma ancora una volta la donna lo precedette specificando di non unire i due conti; sicuro che avrebbe avuto altre occasioni ed altri modi per fare il gentiluomo con lei, Lucas sorrise alla commessa e scosse la testa.

Tutto a posto, ma preferisco passare io domattina e portarla ad Hogwarts di persona.
E' stata molto gentile signorina, la ringrazio per la sua professionalità.


Concluse l'uomo, congendandosi così da lei per poi avvicinarsi nuovamente a Tisifone, un'espressione sulle labbra soddisfatta, compiaciuta ed estremamente serena.

Vogliamo andare, Tisifone?
Sono curioso di vedere dove mi porterà adesso...
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Messaggioda Tisifone » 22/05/2012, 21:41

Si stava abituando in fretta, troppo in fretta a sentire il calore del corpo di Lucas vicino al suo e questo la spinse a emettere un piccolo sospiro quando lui si allontanò da lei subito dopo che la loro breve conversazione ebbe termine. Un sospiro di sollievo per molti versi, ma anche di disappunto, come se non riuscisse a mettersi d’accordo su quale sentimento fosse più consono provare o meglio più onesto nei propri confronti. Poteva mentire a tutti, ma tendeva ad essere sincera almeno con se stessa.
Grata alla commessa di averle dato qualcos’altro a cui pensare, fece alcuni dei suoi acquisti, includendo un piccolo regalo alla pantera di Lucas. Mentre la commessa rimpiccioliva tutto, alla donna venne un piccolo dubbio: lei era abituata ad avere con sé Idra e Drusilla e quindi organizzava gli spazi dei propri alloggi sempre in funzione anche delle loro necessità. Ma quella era la prima volta che il collega aveva un animale da tenere con sé e il suo regalo avrebbe potuto rappresentare un problema più che un gradito omaggio.

Spero che lei abbia abbastanza spazio nei suoi alloggi Lucas per questo vaso…

Gli chiese quindi, usando un tono più malizioso di quello che era sua intenzione, arrossendo lievemente per quel suo accenno all’alloggio di lui. Sperava sinceramente che lui non se ne fosse accorto e probabilmente, visto che si rivolse direttamente alla commessa, aveva avuto fortuna o forse lui era stato così gentile da non farglielo pesare,almeno per quel momento e in presenza di testimoni.

Tutto a posto, ma preferisco passare io domattina e portarla ad Hogwarts di persona.
E' stata molto gentile signorina, la ringrazio per la sua professionalità.


Alle frasi gentili di Lucas, Tisifone aggiunse un lieve cenno del capo per congedarsi definitivamente dalla commessa e uscire dal negozio, l’uno vicino all’altro, le mani che si sfiorano appena.

Vogliamo andare, Tisifone?
Sono curioso di vedere dove mi porterà adesso...


Mi coglie impreparata Lucas, pensavo che avremmo impiegato più tempo al Serraglio Stregato – confessò sincera, lo sguardo attirato dal cielo di un colore rosa arancio dovuto al sole che stava tramontando – Potremmo passeggiare senza una meta fino all’ora di cena, oppure potrei cedere a lei la guida e vedere quanto tempo impieghiamo a raggiungere questo fantomatico ristorante.

Si, lo stava prendendo in giro, come il tono ironico e il ghigno che le comparve sul viso lasciavano intendere.

A meno che lei non abbia altri acquisti da dover fare.

Si informò, tornando seria per un attimo.
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Messaggioda Lucas » 23/05/2012, 11:55

Spero che lei abbia abbastanza spazio nei suoi alloggi Lucas per questo vaso…

Vorrà dire che la inviterò presto per farglielo verificare.

Il pensiero di Lucas non ebbe un riscontro sonoro all'interno di quel negozio, né dagli occhi dell'uomo trapelò qualcosa che potesse far comprendere a Tisifone che le sue parole erano state colte dall'altro, tono velatamente malizioso compreso: in fondo non vi erano motivi per metterla a disagio soprattutto in pubblico, ci sarebbero stati nell'eventualità molti altri momenti più consoni allo scopo.
Ringraziarono così la commessa e, con la sicurezza di poter tornare il giorno dopo a prendere la piccola pantera, uscirono dal negozio con aria soddisfatta - o almeno tale era quella di Lucas. Il problema ora era semplicemente decidere dove poter andare.

Mi coglie impreparata Lucas, pensavo che avremmo impiegato più tempo al Serraglio Stregato.
Potremmo passeggiare senza una meta fino all’ora di cena, oppure potrei cedere a lei la guida e vedere quanto tempo impieghiamo a raggiungere questo fantomatico ristorante.


Vuole proprio farmi fare una pessima figura, mh?

Commentò l'uomo di rimando con un sorriso divertito, offrendo nuovamente il braccio alla donna cosicchè questa potesse appoggiarsi a lui mentre riprendevano a camminare: non avevano una seconda meta, in effetti al Serraglio avevano fatto centro al primo colpo grazie all'occhio ed anche all'istinto di Tisifone, quindi dove andare? Mentre camminavano, apparentemente senza meta, l'insegna di un negozio attirò l'attenzione di Lucas, che rallentò di poco l'andatura: il negozio di per sé non era di chissà quale eleganza, ma uno degli articoli esposti in vetrina sembrava aver catturato lo sguardo dell'uomo che arrestò del tutto il suo incedere proprio mentre la voce della donna accanto a lui raggiungeva le sue orecchie.

A meno che lei non abbia altri acquisti da dover fare.

A quelle parole Lucas non rispose subito, rimanendo in silenzio per almeno cinque secondi abbondanti: poi, con un sorriso sghembo dei suoi, si volse verso Tisifone e le fece l'occhiolino, scivolando di un passo lontano da lei.

Mi aspetti qui per favore, ci metto cinque minuti.

Non aggiunse altro l'uomo, semplicemente entrò nel negozio sperando che ciò che aveva in mente riuscisse a strappare alla donna un sorriso felice: poco più tardi, meno di cinque minuti dopo in effetti, Lucas uscì dalla porta del negozio con un piccolo pacchettino che, con un sorriso divertito e speranzoso, allungò verso Tisifone.

Per lei.
Non conosco i suoi gusti, ma spero le piaccia.


E se l'altra lo avesse accettato, scartandolo, si sarebbe trovata tra le mani un braccialetto d'argento con tre pendenti azzurri di zircone: una scelta legata soprattutto agli occhi di lei, ed anche se sicuramente come oggetto non era di grandissimo valore, Lucas sperò che la donna apprezzasse se non altro il gesto.


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Messaggioda Tisifone » 23/05/2012, 13:17

Vuole proprio farmi fare una pessima figura, mh?

Ridacchiò a quel commento, evitando di rispondergli per non infierire, visto che era certa che qualsiasi cosa le fosse uscito dalle labbra non sarebbe stato del tutto gentile. Osservò, invece, il modo fluido e quasi naturale, o almeno così apparve ai suoi occhi, con cui Lucas le offrì nuovamente il braccio, e come lei stessa lo accettasse subito, senza neanche doverci pensare un secondo, come se quel contatto, intimo ma allo stesso innocuo le fosse davvero mancato.
Stavano passeggiando senza meta, con passo lento, quando il collega si fermò e Tisifone lanciò un’occhiata ai negozi che si trovavano di fronte a loro, curiosa di sapere quale avesse attirato l’attenzione del ragazzo.

Mi aspetti qui per favore, ci metto cinque minuti.

La richiesta non la sorprese, probabilmente si era ricordato di una compera dell’ultimo momento, quello che la lasciò perplessa fu l’occhiolino che le fece. Rimasta sola, si mise ad osservare le vetrine di un negozio affianco a quello in cui era sparito il ragazzo, un negozio di pozioni, prendendo mentalmente appunti per il prossimo regalo da fare a Demetri. Quando sentì il campanello del negozio tintinnare, si voltò verso Lucas, pronta a riprendere la loro passeggiata, ma lui la spiazzò, di nuovo, porgendole un pacchettino.

Per lei.
Non conosco i suoi gusti, ma spero le piaccia.


Tisifone rimase ferma a osservare quel piccolo pacchettino per quello che le sembrava essere un’eternità, leggermente irrigidita nella postura come se Lucas le stesse offrendo un cobra velenoso. O peggio, visto che in quel caso la donna avrebbe di sicuro saputo cosa fare.

Accettare un dono con lo stesso spirito con cui ti viene donato non intaccherà il tuo essere.

Il suo subconscio aveva pescato quella frase nei meandri della sua memoria, riportando a galla un episodio della sua infanzia a cui non aveva mai dato troppo peso. Aveva dodici anni e stavano festeggiando il suo primo Natale in Inghilterra a casa della famiglia babbana di Asher e fu proprio lui a pronunciare quella frase, rivolto al suo compagno che osservava interdetto alcuni regali inattesi. Lì per lì non aveva capito né il senso né il contesto, troppo occupata a ricacciare indietro le lacrime per l’assenza dei suoi genitori, ma a quanto sembrava non l’aveva dimenticata, anzi, le stava andando in soccorso in un momento in cui, il desiderio di accettare con gratitudine quel piccolo dono cozzava non poco con la paura nel compiere quel semplice gesto.

Grazie.

Mormorò quindi, facendo un piccolo sospiro indecifrabile,e rivolgendo al ragazzo un sorriso di gratitudine. Forse avrebbe dovuto mettere in piedi tutta quella pantomima del “non doveva”, “non posso accettare” e cose così, ma il volto sorridente dell’altro la fece desistere:lui sembrava soddisfatto del suo acquisto e lei lusingata e curiosa, quindi quel semplice “grazie” era la cosa giusta da dire, a suo parere. Scartò lentamente il pacchetto, tenendolo nel palmo della mano e quando il dono si rivelò essere un braccialetto d’argento con tre pendenti azzurri, i suoi occhi brillarono di contentezza pura: adorava i pendagli e ancor di più qualsiasi sfumatura di blu. Che avesse solo avuto fortuna? O era possibile che in così poco tempo avesse già capito in parte i suoi gusti?
Sempre in silenzio, preso in mano il braccialetto e se lo rigirò tra le dita, prima di tenderlo verso di lui, come a volerlo restituire.

Mi farebbe il piacere di assicurarlo al mio polso? Non credo di riuscirci da sola…

Disse, invece, con un piccolo ghigno, porgendogli il polso sinistro. E una volta che lui avesse esaudito il suo desiderio, Tisifone avrebbe sollevato in alto il braccio e ruotato in modo da catturare i raggi del sole con i pendagli del bracciale.

Stupendo – mormorò poi, osservando rapita i giochi di luce prodotti dai pendagli – Mi congratulo con lei per l’ottimo gusto in fatto di gioielli. E ora, forse sarebbe il caso di trovare questo fantomatico ristorante. Probabilmente è un pochino presto ma ho saltato il pranzo per correggere alcuni compiti e l’aria del villaggio mi ha messo appetito. Che ne dice?

Propose, azzardando a prendere lei stessa il braccio che lui le aveva offerto prima.
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Messaggioda Lucas » 23/05/2012, 13:52

Tisifone non sembrò, in un primo momento, troppo felice del regalo, al punto che Lucas si chiese se il suo non fosse stato un passo troppo azzardato, se non avesse affrettato troppo i tempi per quanto, comunque, il suo era stato un gesto dettato dall'istinto e dalla voglia di donarle quel piccolo braccialetto senza pensare alle conseguenze.
Rimase così, fermo ed in attesa di un qualsiasi suo cenno che gli facesse comprendere a cosa stesse pensando, fino a che la donna non si decise a parlare.

Grazie.

Una sola parola, ma Lucas sapeva per esperienza che spesso erano proprio le poche e semplici parole quelle che contavano di più, ed in fondo lui non aveva bisogno di altro: il sorriso che la donna gli aveva rivolto, il fatto stesso che stesse accettando quel regalo e l'espressione che illuminò il suo viso una volta che il dono fu scartato, gli fecero comprendere che esso era stato apprezzato e tanto bastava.

Mi farebbe il piacere di assicurarlo al mio polso? Non credo di riuscirci da sola…

Assolutamente, con vero piacere.

Lucas prese il bracciale tra le dita con delicatezza e, aprendone la chiusura, lo assicurò come richiesto al suo polso, azzardandosi anche ad accarezzare appena col pollice la pelle di lei mentre gli occhi chiari dell'uomo si posavano in quelli intensi di Tisifone: pochi istanti, poi il polso venne lasciato e la donna fu libera di osservare al meglio come quell'oggetto si abbinasse alla sua persona.

Stupendo...
Mi congratulo con lei per l’ottimo gusto in fatto di gioielli.


Grazie, anche se ho come l'impressione che molto del merito sia suo.
Evidentemente lei mi ispira, Tisifone.


Commentò l'uomo con un sorriso sghembo, ammirato ma sincero, ampliando la portata di quel sorriso quando fu lei stessa, per la prima volta, a riprendere spontaneamente il braccio dell'uomo per appoggiarvisi.

Vederla sciogliere sempre di più con me è la soddisfazione più grande che mi potesse dare...

Pensò Lucas, accarezzandole appena la mano col braccio libero prima di riprendere a camminare con lei: anche nei suoi pensieri le dava del "lei", ma era vero ciò che pensava; quando l'aveva conosciuta, Tisifone Samyliak si era presentata come una donna assolutamente sulla difensiva, guardinga e fredda. Ora invece, colei che aveva accanto era una donna molto più rilassata ed a proprio agio, e pensare di esser stato lui a renderla più serena in questo senso era per il docente un vero e proprio traguardo.

E ora, forse sarebbe il caso di trovare questo fantomatico ristorante. Probabilmente è un pochino presto ma ho saltato il pranzo per correggere alcuni compiti e l’aria del villaggio mi ha messo appetito. Che ne dice?

Dico che non potrei più guardarmi allo specchio se la lasciassi morire di fame - rispose Lucas con un gran sorriso divertito - E visto che so orientarmi poco, dovrò mettere da parte il mio orgoglio maschile e dirle il nome del ristorante cosicché lei possa portarci a destinazione sani e salvi - e qui il sorriso si ampliò trasformandosi in una piccola e leggera risata, che si spense qualche istante più tardi senza però far smettere di brillare gli occhi dell'uomo - Secondo il parere degli studenti della scuola, il posto migliore per mangiare da queste parti è un ristorante giapponese, l' "Onizuka" ... io non ci sono mai stato e non sono pratico della cucina orientale, ma potremmo sempre provare... che ne pensa? E' di suo gradimento?
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Messaggioda Tisifone » 23/05/2012, 18:20

Assolutamente, con vero piacere.

La richiesta di aiuto per mettere il bracciale risultò essere una pessima idea. Meglio fare delle acrobazie poco eleganti con la mano destra piuttosto che sottoporsi a quella dolce e inattesa tortura. Per quanto la carezza, del tutto volontaria di questo era certa, fosse stata delicata e per nulla invadente Tisifone avvertì come se la pelle bruciasse sotto il tocco di Lucas e piccole fiamme partissero dal polso per diffondersi in tutto il suo corpo. Lo sguardo della donna, fisso in quello di lui, tremolò appena lasciando intravedere qualcosa di simile al dolore, al piacere e allo sgomento. Le dita del collega inconsapevolmente stavano sfiorando la punta della sua cicatrice, resa invisibile dalla pomata che le aveva regalato Asher, che aveva preso a pulsare come un monito. Subito Tisifone ritrasse la mano o forse fu Lucas a lasciarla andare, non sapeva dirlo con sicurezza, di sicuro, per cercare di mascherare quel gesto, mise più enfasi del dovuto nel contemplare il dono, che in ogni caso era splendido e gradito.

Grazie, anche se ho come l'impressione che molto del merito sia suo.
Evidentemente lei mi ispira, Tisifone.


Mi sua chiedendo di diventare la sua musa ispiratrice?

Chiese ironica, provando a tornare su un terreno a lei più congeniale fatto di botta e risposta semiseri e frecciatine sarcastiche. Si rilassò talmente tanto fa azzardare a prendere il braccio dell'altro prima che questi potesse offrirglielo, e l'ampio sorriso che ricevette in cambio la convinsero di aver fatto bene, anche se il formicolio che dalla mano che lui stava accarezzando si spingeva fino alla bocca del suo stomaco le ricordava di non abbassare troppo la guardia. Fortunatamente la conversazione virò sull'argomento cena, stemperando la tensione nella donna.

Dico che non potrei più guardarmi allo specchio se la lasciassi morire di fame. E visto che so orientarmi poco, dovrò mettere da parte il mio orgoglio maschile e dirle il nome del ristorante cosicché lei possa portarci a destinazione sani e salvi.

Finalmente il mistero sta per essere svelato, anche se non mi dispiacerebbe vedere all'opera questo suo famoso senso dell'orientamento

Lo prese in giro bonariamente, dandogli un leggero colpo con la spalla.

Secondo il parere degli studenti della scuola, il posto migliore per mangiare da queste parti è un ristorante giapponese, l' "Onizuka" ... io non ci sono mai stato e non sono pratico della cucina orientale, ma potremmo sempre provare... che ne pensa? E' di suo gradimento?

Tisifone aveva smesso di ascoltarlo subito dopo aver sentito la parola "giapponese", fermandosi di colpo e strattonando involontariamente il Tassorosso. Volse il capo verso di lui, senza cercare questa volta di mascherare le emozioni che imperversavano sul viso.

Sicuro di non possedere anche lei una seconda vista? - chiese quindi spaesata - Prima questo - e fece tintinnare leggermente il bracciale - e adesso il ristorante.

Parlò a voce bassa, quasi stesse riflettendo tra se su quante probabilità esistessero che lui potesse azzeccare sia il suo colore preferito che il suo cibo preferito. A meno che...

È pratico di Legilimanzia?

La domanda con tono indagatore le sfuggì dalle labbra ancor prima che potesse decidere se fosse il caso o meno di pronunciarla. Maledetto Demetri e i suoi condizionamenti.

Scusa - mormorò sinceramente dispiaciuta appena si rese conto che forse la sta domanda poteva essere considerata offensiva, usando istintivamente il tu - solo che... - tentennò - non sapendo esattamente cosa dire - Penso che la cucina giapponese sia la cosa migliore che i babbani abbiano inventato ma non lo sa praticamente nessuno.

Certo come modo di scusarsi lasciava decisamente a desiderare ma Tisifone non era molto avvezza in quel genere di cose e l'espressione imbarazzata del viso e lo sguardo smarrito avrebbero dovuto essere un chiaro segnale di ciò.

Mi piacerebbe molto provare questo nuovo ristorante con te Lucas e istruirti sui piaceri della cucina orientale - disse quindi, cercando di recuperare un certo contegno e usando di nuovo il tu, questa volta consapevolmente - Sempre che ancora ti vada.
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