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da Lucas » 04/05/2012, 21:33
Gli piaceva aver trovato un punto d'accordo con la donna, e sicuramente conversare sugli studenti del Castello era il modo migliore per rompere il ghiaccio sfruttando uno argomento tutto sommato neutro. Comprendeva il punto di vista di Tisifone riguardo alla tecnologia babbana e all'astinenza da essa, gli era capitato di osservare qualche studente privato di quelle comodità e quanto ciò fosse destabilizzante... in questo senso, i maghi Purosangue o comunque non abituati a certe cose si trovavano in una posizione di netto vantaggio.
Solitamente la sera non ho molto appetito ma l’aria aperta ha il fastidio pregio di stimolare il mio stomaco. Scelta eccellente anche se forse un po’ troppo abbondante.
In effetti c'è molto cibo, ma avevo paura di offendere quei gentilissimi elfi se mi fossi azzardato a fermarli - ammise Lucas con un sorriso sghembo alquanto imbarazzato: sapeva che come professore di Hogwarts, e secondo i canoni imposti dalla società anche come mago, aveva tutto il diritto d'imporre il proprio volere su quegli esseri, ma lui non era proprio il tipo - Lei ne possiede uno? Naturalmente per possedere non intendo certo paragonare l'eventuale presenza di un elfo nella sua vita come proprietà, piuttosto come compagnia da cui accettare servizi.
Aggiunse l'uomo, temendo di poter offendere la donna: certo, se la sua educazione con visione più "antica" del mondo magico era stata inculcata in lei su più fronti era anche possibile che Tisifone considerasse un suo eventuale elfo come oggetto in diritto di possessione per sangue, ma il suo pensiero era quello e non aveva certo intenzione di cambiarlo.
Succo di zucca, grazie, il thè la sera preferisco evitarlo. Sa, cattiva influenza delle credenze babbane.
Uhm? Mi racconti, non sono troppo ferrato in materia ma ho una natura piuttosto curiosa. E poi è sempre bello imparare cose nuove su ciò che ci circonda.
Commentò Lucas con occhi curiosi ed attenti, riempiendole il bicchiere di succo e facendo poi lo stesso col proprio; a seguito prese per sé un piattino sul quale appoggiò una polpetta ed un tramezzino con pomodoro e formaggio, e tornò a guardare la donna per poter ascoltare quell'aneddoto sulle convinzioni babbane che sembrava conoscere a differenza sua. Singolare che una Purosangue come lei conoscesse determinate cose, poteva significare che avesse un carattere molto aperto a diverse culture e questo, agli occhi dell'uomo, era sicuramente un fattore più che positivo.
Come mai è finito a vivere in America? Sempre che non sia una domanda un po’ troppo personale per lei.
Assolutamente, non ho problemi a parlare della mia vita per quanto non temo sia troppo interessante da raccontare.
Rispose lui, bevendo un piccolo sorso di succo di zucca prima di riprendere.
Finito l'ultimo anno qui ad Hogwarts ero piuttosto indeciso su cosa fare della mia vita: non avevo ambizioni particolari, lo ammetto, ma sono sempre stato un tipo che ama non avere troppi vincoli... quindi potrà immaginare quanto poco mi andasse di entrare a lavorare al Ministero, o in posti del genere - raccontò senza problemi, solo quel piccolo sorrisino storto che sembrava voler dire tutto e niente dei pensieri che si celavano nella sua mente - Così, quando un amico mi mandò un gufo dall'America, Washington per la precisione, raccontandomi di come se la passasse dando ripetizioni private, ho pensato che forse avrei potuto cogliere l'attimo e provarci anch'io: perciò ho fatto armi e bagagli e via, sono partito. Non me ne pento, assolutamente, ma devo ammettere che quando la Preside mi ha offerto la cattedra qui a scuola mi son sentito sollevato... gli USA sono fin troppo caotici per me.
Alzò leggermente le spalle, mordendo il suo tramezzino con gusto, con l'aria di chi ha fame e sta gustando qualcosa di davvero buono: deglutì silenziosamente e si pulì la bocca col tovagliolo prima di tornare a parlare, rivolgendo questa volta una domanda a Tisifone nella speranza che le andasse di parlare un poco di sé.
E lei, ha mai pensato di abbandonare l'Europa e vivere alla giornata dall'altra parte del mondo?
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da Tisifone » 04/05/2012, 22:53
In effetti c'è molto cibo, ma avevo paura di offendere quei gentilissimi elfi se mi fossi azzardato a fermarli.
Ottima mossa. Si è risparmiato un sacco di lacrime imbarazzanti.
Commentò Tisifone ironica, sapendo per esperienza personale che gli elfi domestici di Hogwarts erano sensibili su certi argomenti tanto quanto qualsiasi altro elfo, non comprendendo il motivo per cui Lucas sembrava imbarazzato. Lei tentava sempre in ogni modo di non sfruttare troppo il “potere” che ingiustamente veniva attribuito ai maghi nei confronti di quegli esserini, quindi non trovava nulla di strano nella frase pronunciata dal collega.
Lei ne possiede uno? Naturalmente per possedere non intendo certo paragonare l'eventuale presenza di un elfo nella sua vita come proprietà, piuttosto come compagnia da cui accettare servizi.
Stava per rispondere quando il ragazzo tenne a spiegare meglio il senso della sua domanda, chiarendo in parte il dubbio di prima.
Per quanto il termine usato è un po’ arcaico, purtroppo è quello corretto. Gli elfi domestici che non sono liberi “appartengono” a una famiglia – disse, sollevando subito dopo la mano per bloccare qualsiasi protesta da parte dell’altro – sono legati ad essa o a un solo membro, rispondono solo a loro e non possono disubbidire in alcun modo a un ordine diretto. E si, si tratta di ordini, anche se detti con gentilezza e mille parole dolci perché non possono sottrarvisi.
Non aveva ancora compreso se Lucas fosse o meno un Purosangue e quindi si sentiva in dovere spiegare quel piccolo particolare della vita degli elfi domestici, particolare che non tutti conoscevano. Non arrivava a pensare, come alcuni Purosangue, che gli elfi volessero la situazione in cui si trovavano ma di sicuro non tutti anelavano alla libertà.
Per rispondere alla sua domanda si, ho un elfo domestico da quando sono giunta a Londra, a dodici anni, anche se hanno aspettato che compissi diciotto anni per legarlo a meno – e il tono di voce si era raddolcito di molto al solo pensiero di Yuma - Sa non è molto saggio dare a un bambino tutto quel potere su un altro essere magico.
Preso il suo tramezzino, invece di addentarlo, iniziò a spilluzzicarlo, spezzando piccoli pezzettini e portandoli alla bocca. Non voleva fare la leziosa, semplicemente quello era un modo per gustare il cibo più a lungo ed evitare di mangiarne troppo: il fatto che non apparisse molto femminile non significava che non tenesse alla sua linea.
Uhm? Mi racconti, non sono troppo ferrato in materia ma ho una natura piuttosto curiosa. E poi è sempre bello imparare cose nuove su ciò che ci circonda.
Mi sta dicendo che è un mago Purosangue anche lei?
Non era educato rispondere a una domanda con un’altra domanda, ma stava riflettendo troppo su quel dettaglio della sua vita da potersi impedire di formularla.
Secondo le credenze babbane – continuò, dopo aver bevuto un sorso di succo di zucca – il thè, come il caffè e il cioccolato, contiene una sostanza eccitante che potrebbe impedirti di dormire. Non mi chieda come si chiama quella sostanza o in base quale principio dovrebbe funzionare, so solo che domani ho lezione e stasera voglio essere certa di poter dormire almeno un paio d’ore.
Affermò quasi ironica, sciorinando le parole che Asher le aveva raccontato,omettendo tutti i termini tecnici che non aveva capito allora e non ricordava in quel momento.
E non pensi che ero una secchiona in Babbanologia… anzi non l’ho mai apprezzata più di tanto quella materia.
Si trovò a dire, quasi a volersi giustificare di quella conoscenza così fuori luogo per una Purosangue tradizionalista come lei. Stava per aggiungere altro, ma qualcosa la bloccò. Non era solita aprirsi con gli altri né raccontare troppo di sé spontaneamente e non vedeva il motivo di fare un’eccezione con quel ragazzo. Preferiva di gran lunga quando erano gli altri a porle le domande, perché in quel modo poteva decidere di volta in volta cosa e come rispondere. Assolutamente, non ho problemi a parlare della mia vita per quanto non temo sia troppo interessante da raccontare.
Beato lui…
Un pensiero fugace che le attraversò la mente, facendole avvertire maggiormente il peso dei segreti e dei misteri che costellavano, la sua, di vita. E come era di consueto per lei fare quando era malinconica, finì il suo tramezzino e mise in un piattino due polpette, lanciando un’occhiata interrogativa alle posate, per poi fare un piccolo sospiro e decidersi a prenderle. Probabilmente non era una mossa saggia e consona al suo ruolo mangiare le polpette con le mani, per quanto ci provasse di sicuro più gusto.
Finito l'ultimo anno qui ad Hogwarts ero piuttosto indeciso su cosa fare della mia vita: non avevo ambizioni particolari, lo ammetto, ma sono sempre stato un tipo che ama non avere troppi vincoli...
Uno spirito libero, insomma…
Lo interruppe, riservandogli un’occhiata ambigua che poteva voler dire qualsiasi cosa, come la frase che aveva pronunciato.
…quindi potrà immaginare quanto poco mi andasse di entrare a lavorare al Ministero, o in posti del genere. Così, quando un amico mi mandò un gufo dall'America, Washington per la precisione, raccontandomi di come se la passasse dando ripetizioni private, ho pensato che forse avrei potuto cogliere l'attimo e provarci anch'io: perciò ho fatto armi e bagagli e via, sono partito. Non me ne pento, assolutamente, ma devo ammettere che quando la Preside mi ha offerto la cattedra qui a scuola mi son sentito sollevato... gli USA sono fin troppo caotici per me.
Un gran bel cambiamento il suo. Dalla completa libertà data da un lavoro senza regole a una cattedra a Hogwarts, dove anche per assentarsi per un week end deve chiedere il permesso alla Preside.
Commentò con un tono di voce tra l’acido e contrariato, senza badare al fatto che forse il docente di Trasfigurazione avrebbe potuto fraintendere e pensare che lei ce l’avesse con lui. In realtà Tisifone era irritata con la Preside, visto che ormai erano settimane che le aveva chiesto un colloquio ma lei continuava a latitare, impedendole così di partire.
E lei, ha mai pensato di abbandonare l'Europa e vivere alla giornata dall'altra parte del mondo?
Impegnata a maledire mentalmente la Preside, non comprese immediatamente il senso della domanda che l’altro le aveva posto, così per guadagnare un po’ di tempo bevve un altro sorso di zucca e giocherellò con la forchetta sminuzzando la polpetta che aveva nel piatto. Non si sentiva a proprio agio a parlare di sè, ma la domanda che le era stata posta non le sembrava essere troppo compromettente, tanto che molti aspetti erano di dominio pubblico.
In un certo senso l’ho già fatto. – esordì quindi, sentendosi improvvisamente più vecchia di quello che era in realtà, ma di sicuro più grande del ragazzo che le sedeva di fronte – Dopo aver compreso che il Ministero non era il posto adatto a me decisi di dedicarmi all’approfondimento delle mantiche divinatorie e le mie ricerche mi portarono un po’ ovunque, dalle rovine dell’antica Grecia alle foreste tropicali dell’Isola di Sumatra.
Si fermò un secondo, lo sguardo perso nel vuoto, a ricordare scenari lontani, il sapore della libertà quasi reale sulla punta della lingua. Dopo aver passato tutti quegli anni in giro da sola il ritrovarsi chiusa tra quattro mura, per quanto abbastanza ampie come quelle di Hogwarts, era opprimente, come stare rinchiusa in una gabbia, un macigno che, rinvangando il passato, di faceva sempre più pesante.
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da Lucas » 06/05/2012, 9:40
Fu quasi un sollievo per Lucas osservare come lui e Tisifone viaggiassero sulla stessa lunghezza d'onda: gli era già capitato infatti di effettuare conversazioni su quello stesso argomento con altri maghi che invece pensavano di poter trattare come schiavi quei poveri elfi, e l'andazzo di quelle chiacchierate non era stato certo dei più piacevoli.
Per rispondere alla sua domanda si, ho un elfo domestico da quando sono giunta a Londra, a dodici anni, anche se hanno aspettato che compissi diciotto anni per legarlo a meno. Sa non è molto saggio dare a un bambino tutto quel potere su un altro essere magico.
I suoi genitori sono stati molto saggi allora... solitamente i Purosangue amano sfoggiare il loro potere e la loro arroganza con gesti del genere, ed è difficile che un bambino voglia fermarli: possedere un elfo è come avere un compagno di giochi che fa tutto ciò che gli chiedi in fondo, no?
Rispose Lucas con una lieve alzata di spalle: anche lui, da piccolo, aveva ricevuto il permesso di "comprarsi" un elfo domestico da usare come giocattolo vivente, ma l'aveva rifiutato; non gli piaceva l'idea di comandare qualcuno, e in fondo si poteva ben immaginare che la cosa non fosse troppo strana visto dove l'aveva poi smistato il Cappello Parlante una volta entrato ad Hogwarts.
Mi sta dicendo che è un mago Purosangue anche lei?
E' così difficile da credere?
Domandò di rimando l'uomo con un sorriso sghembo e divertito, come se volesse prendere in giro la docente di Divinazione: in realtà era ancora curioso di sentire la spiegazione della donna riguardo alle superstizioni babbane, ma voleva sondare un poco le sue reazioni, imparare a conoscerla meglio anche in quel senso; Tisifone si mostrava - perlomeno con lui - sostanzialmente impassibile, ma Lucas era molto restio a credere che il suo carattere di base fosse davvero così chiuso e freddo. Forse la sua era una maschera di protezione e difesa, e sarebbe stato bello vedere cosa c'era nascosto dietro essa.
Secondo le credenze babbane il thè, come il caffè e il cioccolato, contiene una sostanza eccitante che potrebbe impedirti di dormire. Non mi chieda come si chiama quella sostanza o in base quale principio dovrebbe funzionare, so solo che domani ho lezione e stasera voglio essere certa di poter dormire almeno un paio d’ore.
Interessante. E lei cosa ne pensa, è solo una credenza o può esserci un fondo di verità?
Domandò l'uomo ancor più curioso verso di lei, mordendo il tramezzino che si era scelto poco prima per osservarla con attenzione: Tisifone piluccava più che mordere seriamente il suo cibo, e Lucas si chiese se la cosa fosse indice di poca fame da parte sua o di un non apprezzare il cibo - ritrovandosi a pensare che era molto meglio la prima ipotesi che non la seconda. Iniziarono poi a parlare di lui, di quanto fosse uno spirito libero come aveva sottolineato la donna, e Lucas si ritrovò a sorridere alla successiva affermazione di lei.
Un gran bel cambiamento il suo. Dalla completa libertà data da un lavoro senza regole a una cattedra a Hogwarts, dove anche per assentarsi per un week end deve chiedere il permesso alla Preside.
Deduco che la cara Bergman non le abbia concesso molti fine settimana liberi da quando sta qui.
Commentò il neo professore ampliando il suo sorriso visto il tono ringhiato di lei, comprendendo che con tutta probabilità l'altra non ce l'aveva con lui ma fosse semplicemente irritata dall'impossibilità di lasciare Hogwarts per qualche tempo; gli dispiacque non poterla tirare su di morale con la promessa che presto sarebbe uscita dalle mura del Castello, non conosceva ancora abbastanza la Preside da poter scommettere che fosse sempre accomodante coi permessi verso gli insegnanti.
In un certo senso l’ho già fatto. Dopo aver compreso che il Ministero non era il posto adatto a me decisi di dedicarmi all’approfondimento delle mantiche divinatorie e le mie ricerche mi portarono un po’ ovunque, dalle rovine dell’antica Grecia alle foreste tropicali dell’Isola di Sumatra.
Ed io che mi sentivo un uomo di mondo... - mormorò l'uomo con ironia, dando l'ultimo morso al suo tramezzino con un sospiro soddisfatto - Purtroppo esclusi gli States non ho viaggiato quasi per niente, mi piacerebbe ascoltare qualche racconto dei suoi viaggi. Pensa che potrebbe passare un po' del suo tempo a raccontarmi delle sue ricerche?
Le domandò molto educatamente, anche se poteva essere intuibile quale fosse l'intento forse più nascosto ma comunque presente dell'uomo: accordarsi con la donna per passare altro tempo insieme in tutta tranquillità, parlando ancora di sé e delle loro vite.
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da Tisifone » 06/05/2012, 21:16
I suoi genitori sono stati molto saggi allora...
Uno dei motivi per cui a Tisifone non piaceva parlare di sé era che la sua vita era assomigliava molto a quello strano gioco babbano che piaceva molto sia a entrambi i suoi padrini e cioè a un enorme campo minato, dove le mine e le zone “innocue” si equiparavano per numero. Con quel commento innocente Lucas aveva appena calpestato una mina, certo non delle più pericolose, ma di sicuro delle più dolorose: i suoi genitori, o meglio l’assenza di essi visto come si erano svolti i fatti. Un’ombra di malinconia e tristezza calò sugli occhi della donna, rendendola certamente più umana di quanto era apparsa fino a quel momento, così ingessata nel suo ruolo di persona fredda e distaccata, ma anche più triste.
La loro saggezza consistette nel non possedere alcun elfo domestico – mormorò, ricordando come nel villaggio in cui era cresciuta non vi era traccia di quelle creature, anche se la maggior parte delle famiglie fossero Purosangue. – Sono stati i miei padrini ad affiancarmene uno quando giunsi in Inghilterra e a decidere di aspettare la maggiore età prima di legarlo a me.
In realtà era stato Demetri a insistere affinchè Yuma li aiutasse a crescerla, sostenendo che due uomini senza alcun istinto materno non sarebbero stati in grado di prendersi cura di una bambina di appena dodici anni. Asher, da bravo Mezzosangue qual era, aveva provato a opporsi, considerando più salutare trovare una balia babbana, ma alla fine aveva dovuto arrendersi di fronte alle argomentazioni del compagno.
… solitamente i Purosangue amano sfoggiare il loro potere e la loro arroganza con gesti del genere, ed è difficile che un bambino voglia fermarli: possedere un elfo è come avere un compagno di giochi che fa tutto ciò che gli chiedi in fondo, no?
Si e non sempre i bimbi si dilettano con giochi innocui.
Concordò Tisifone, con un aria tra il pensierosa e triste. Una volta che iniziava a pensare al passato impiegava sempre un po’ di tempo prima di richiudere i brutti pensieri in un cassetto nella sua mente.
E' così difficile da credere?
Forse…
Si limitò quindi a rispondere, sollevando gli angoli della bocca in un ghigno ironico, quasi un sorriso, strappato alle sue meditazioni tristi dal sorriso divertito che il Tasso le stava rivolgendo, come se fosse contagioso.
Interessante. E lei cosa ne pensa, è solo una credenza o può esserci un fondo di verità?
Solitamente alla base di ogni credenza babbana c’è un fondo di verità – iniziò a dire, continuando a giocare con la forchetta e i piccoli pezzettini in cui aveva ridotto la polpetta. L’altalena del suo umore aveva un impatto immediato sul suo appetito che andava e veniva: in quel momento era andato via. – Come ogni cosa, però, non è assoluta ma relativa alle singole persone e dipende molto anche dal fattore psicologico. Per esempio la sera il caffè non mi fa alcuna effetto, mentre se la mattina non bevo una tazza di tè non riesco a connettere. E lei? Non ha di queste problemi?
Aveva appena rivelato un altro piccolo dettaglio di sé e della sua routine e non ci aveva neanche fatto caso più del dovuto come se si stesse abituando alla presenza del ragazzo e alla sua capacità di ammorbidire leggermente le sue difese.
Deduco che la cara Bergman non le abbia concesso molti fine settimana liberi da quando sta qui.
Più che altro si è resa irreperibile… - precisò, cercando di mitigare il tono rabbioso che le usciva da un po’ di tempo a quella parte ogni volta che parlava della Preside. – Purtroppo ormai non so se mi basterà solo un week – end…
Aggiunse poi, con un tono di voce leggermente più basso, come se stesse riflettendo tra sé. Ormai l’urgenza di scappare dal Castello per sfuggire dagli incontri casuali con Monique era evaporata, considerato soprattutto che le due avevano avviato una sorta di rapporto amichevole, ma al contrario andava aumentando il bisogno di parlare con i suoi padrini e tornare alla sua vecchia casa in Russia.
Ed io che mi sentivo un uomo di mondo... Purtroppo esclusi gli States non ho viaggiato quasi per niente, mi piacerebbe ascoltare qualche racconto dei suoi viaggi. Pensa che potrebbe passare un po' del suo tempo a raccontarmi delle sue ricerche?
Altra domanda apparentemente innocua che invece ebbe come effetto quello di far irrigidire Tisifone a tal punto che la forchetta le sfuggì dalle mani, mentre il suo cervello lavorava a tutto spiano su mille scenari possibili. A nessuno interessavano le sue ricerche per il semplice fatto che la maggior parte delle persone consideravano la Divinazione e tutto ciò che ad esso era collegato una cosa inutile e stupida. Per Tisifone era impensabile che qualcuno, soprattutto un ragazzo bello e brillante come Lucas, potesse desiderare di passare altro tempo con lei, così l’unica motivazione che le venne in mente era frutto della sua paranoia più nera, come le aveva insegnato Demetri.
Sto slucilas? Kto on? Bragh? (Che accade? Chi è lui? Un nemico?)
Il sibilo basso di Idra, simile a un fruscio, proveniente da un ramo sopra le loro teste, bloccò sul nascere ogni suo pensiero, lasciandola completamente allibita. Il serpente, avvertita la tensione della sua amica e notata la strana situazione in cui si stava trovando, aveva pensato che l’uomo di fronte a lei la stesse in qualche modo minacciando. Silenziosa e rapida, Idra scivolò giù dall’albero fino a giungere all’altezza della spalla del ragazzo per poi strisciare su di lui diretta al suo collo.
Ostanovitza! On nje bragh ( Fermati! Lui non è un nemico.)
Sibilò frettolosa, posando una mano al di là del cestino da pic nic, invadendo lo spazio vitale di Lucas, mentre sollevava l’altra in direzione della sua spalla.
Potrebbe limitare i suoi movimenti dei prossimi minuti a respiri lenti e regolari? – gli disse, usando un tono di voce dolce e gentile, finalizzato a tranquillizzare Idra e non per fare la carina con lui - Devo convincere la Signorina qui presente che lei non è una minaccia così da poterla tediare in futuro con gli aneddoti sulle mie ricerche.
E senza neanche rendersene conto, troppo impegnata ad evitare che Idra provasse a strangolare o mordere il poveretto, aveva accetto il suo invito.
Ammesso che dopo questo piccolo incidente lui voglia ancora avere a che fare con me.
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da Lucas » 09/05/2012, 13:41
La loro saggezza consistette nel non possedere alcun elfo domestico. Sono stati i miei padrini ad affiancarmene uno quando giunsi in Inghilterra e a decidere di aspettare la maggiore età prima di legarlo a me.
Quelle poche parole fecero comprendere a Lucas quanto misteriosa dovesse essere la vita della donna: se era giunta in Inghilterra veniva spontaneo chiedersi dove avesse abitato prima, e perché fossero stati i padrini e non i genitori a regalarle un elfo domestico; sì, Turner era curioso di natura, ed anche parecchio, ma naturalmente tenne tutte quelle domande per sé, ipotizzando che non solo con tutta probabilità Tisifone non avrebbe mai risposto, ma che c'era anche la possibilità che si chiudesse a riccio nella sua freddezza così da tagliare qualsiasi possibilità all'uomo di conoscerla meglio.
Solitamente alla base di ogni credenza babbana c’è un fondo di verità. Come ogni cosa, però, non è assoluta ma relativa alle singole persone e dipende molto anche dal fattore psicologico. Per esempio la sera il caffè non mi fa alcuna effetto, mentre se la mattina non bevo una tazza di tè non riesco a connettere. E lei? Non ha di questi problemi?
Si era accorta di aver raccontato qualcosa di sé? E se così fosse stato, la cosa le dispiaceva? Inutile dire che a Lucas non dispiaceva per niente, anzi. Se la donna aveva parlato di se stessa anche solo per le piccole cose, poteva significare forse che si sentiva abbastanza a suo agio con lui, ed in fondo era proprio la serenità il requisito necessario per poter avviare un buon rapporto di conoscenza reciproca. Alzò appena le spalle, bevendo un sorso di succo di zucca prima di rivolgerle un sorriso.
Non so se possa essere un valido esempio il mio... ma solitamente a metà giornata ho assolutamente bisogno di mangiare qualcosa di dolce. Non mi reputo una persona golosa, ma senza il mio spuntino pomeridiano a base di zucchero credo potrei anche svenire.
Raccontò con un sorriso, grattandosi anche i capelli con fare leggermente imbarazzato: non si vergognava certo delle sue abitudini, ma era strano pensare che effettivamente quel suo rituale zuccheroso era diventato indispensabile per il tranquillo svolgimento della sua giornata... e soprattutto che adesso un'altra persona ne era a conoscenza.
Più che altro si è resa irreperibile… Purtroppo ormai non so se mi basterà solo un week – end…
Ancora una volta, la curiosità di Lucas ebbe per un momento la meglio su tutti i suoi pensieri: cosa c'era di così opprimente - o urgente - nella vita della donna da volerla spingere a lasciare Hogwarts, addirittura per più di un fine settimana? Naturalmente, ancora una volta, non si lasciò sfuggire un fiato riguardante quei pensieri curiosi, soprattutto perché poco dopo si ritrovò Tisifone molto, molto vicina al suo spazio vitale come se ci fosse qualcosa che non andava.
Potrebbe limitare i suoi movimenti dei prossimi minuti a respiri lenti e regolari? Devo convincere la Signorina qui presente che lei non è una minaccia così da poterla tediare in futuro con gli aneddoti sulle mie ricerche.
Sì, evidentemente c'era sul serio qualcosa che non andava: con la coda dell'occhio, Lucas cercò di capire quale fosse il problema e non ci mise molto a scoprirlo. La "Signorina" in questione era il pitone della docente di Divinazione, che per qualche strano motivo aveva deciso - o perlomeno pensato - di attaccarlo; ben lungi dal voler fare l'eroe - o il deficiente in quel caso - Lucas si attenne a ciò che Tisifone gli aveva detto, socchiudendo gli occhi e regolarizzando più che poteva il suo respiro fino a che la donna non gli avesse dato modo di tornare a muoversi liberamente. Solo allora si sarebbe permesso di guardare meglio l'animale - qualora l'avesse potuto fare naturalmente - prima di tornare con lo sguardo su di lei.
Posso sapere se il suo pitone mi considera antipatico per qualcosa che ho detto o fatto? Non credo lo vorrei come nemico, perciò la prego di metterci una buona parola per me...
Quel commento fu accompagnato da un sorriso, ma non era certo così stupido da sottovalutare l'animale.
In ogni caso sì, sarei davvero onorato di farmi tediare da lei in futuro, nonostante la parola "tedio" sia qui assolutamente fuori luogo... sono molto interessato ed incuriosito da lei, professoressa.
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Lucas
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da Tisifone » 09/05/2012, 21:50
Non so se possa essere un valido esempio il mio... ma solitamente a metà giornata ho assolutamente bisogno di mangiare qualcosa di dolce. Non mi reputo una persona golosa, ma senza il mio spuntino pomeridiano a base di zucchero credo potrei anche svenire.
Quello scambio di aneddoti sulle loro abitudini aveva un qualcosa di intimo da essere quasi imbarazzante per una persona come Tisifone, solitamente così distaccata e restia ad aprirsi agli altri. Ma quella sera sembrava averla resa un po’ più disponibile a cedere qualcosa di suo per accogliere qualcosa di Lucas, una sorta di do ut des che stava rendendo la conversazione piacevole e il clima disteso. Almeno fino a quando lei non si era irrigidita, sospettosa, per la strana richiesta di lui e Idra non fosse accorsa in suo aiuto, pronta a disfarsi del collega, improvvisamente diventato un nemico. Solo per quel motivo, impedire a Idra di far del male al ragazzo, la Divinante aveva invaso il suo spazio vitale, avvicinandosi a lui molto più del consentito. Sfruttando l’appoggio costituito dal fusto dell’albero, su cui scaricò la maggior parte del suo peso posandovi una parte della schiena, Tisifone allungò il braccio destro verso la spalla del Tassorosso, in direzione di Idra, quasi a sfiorarli la guancia, mentre con la mano sinistra si sollevava le trecce in modo da lasciar scoperto il collo da cigno.
Idì sydà. Oposnost’ niet. (Vieni qui. Non c’è alcun pericolo)
Sibilò con un tono dolce e convincente all’amica, sibilo questo che venne quasi sussurrato nell’orecchio di Lucas. Mentre, titubante, Idra si spostava verso la mano tesa della donna, Tisifone usò, contro la propria volontà, quella manciata di secondi per studiare in piena libertà e non vista i lineamenti del volto del ragazzo, trovandolo a dir poco affascinante.
Complimenti, deve essere stato un ottimo studente.
Commentò quindi, lodando la sua capacità di ubbidire a un ordine in fretta e senza neanche discutere, segnalando anche il passato pericolo. Se il Tasso avesse aperto gli occhi subito avrebbe trovato il viso della donna sconvenientemente vicino al suo, con Idra che stava strisciando lungo il suo braccio, dietro il suo collo per poi adagiarsi mollemente sulle sue spalle come una sciarpa, la testa sollevata sulle spire anteriori puntata verso di lui.
Posso sapere se il suo pitone mi considera antipatico per qualcosa che ho detto o fatto? Non credo lo vorrei come nemico, perciò la prego di metterci una buona parola per me...
Il sorriso sincero, più delle parole pronunciate, colpirono Tisifone lasciandola totalmente sbalordita. Si era aspettata una qualche recriminazione o accusa su quanto fosse incosciente nel lasciar andare in giro per il Castello un essere così pericoloso, o un commento di disgusto per quella compagnia per nulla adatta, secondo ai più, a una fanciulla.
Mi rincresce profondamente - disse, la sincerità che traspariva dal tono di voce triste e dai suoi occhi, per una volta limpidi – E’ stata tutta colpa mia. Mi sono stupidamente irrigidita alla sua proposta di raccontarle le mie ricerche e Idra ha ingiustamente creduto che fossi in pericolo.
Spiegò, facendo ricadere le trecce sulle spalle come a coprire il serpente e facendo leva con la mano libera per tornare al suo posto, al di là del cestino, a una distanza ragionevole da quello strano quanto intrigante ragazzo.
Non si preoccupi, non le darà più fastidio - cercò di tranquillizzarlo – a meno che lei non gliene dia motivo…
E l’ultima frase venne pronunciata con un tono ironico, accompagnato da un ghigno divertito.
In ogni caso sì, sarei davvero onorato di farmi tediare da lei in futuro, nonostante la parola "tedio" sia qui assolutamente fuori luogo... sono molto interessato ed incuriosito da lei, professoressa.
Un piccolo brivido di soddisfazione attraversò il corpo di Tisifone e un sospiro di sollievo si levò dalla sua mente, mentre riusciva a mantenere un atteggiamento esteriore pacato e rilassato, come se non fosse contenta di sentire che quella piccola disavventura con Idra non aveva fatto scappare Lucas a gambe levate il più lontano possibile da lei.
Da me o dalle mie ricerche?
La domanda lasciò le sue labbra fulminea, ancor prima che lei si fosse resa conto di averla pensata, figurarsi pronunciata. Subito, infatti, si portò una mano davanti alla bocca, come a volerle ricacciare indietro, mentre avvertiva un fastidioso calore farsi strada sul suo viso, rendendo le sue guance leggermente rosate per una frazione o due di secondo.
Vorrà dire che aspetterò un gufo da lei per metterci d’accordo su una possibile data…
Aggiunse in fretta, cercando di assumere un tono distaccato e scegliendo le parole con cura, per cercare di far sembrare l’invito come un incontro professionale e non come una sorta di appuntamento informale. Quel ragazzo la destabilizzava non poco, mettendo a dura prova il suo proverbiale autocontrollo e per quel motivo la incuriosiva e voleva approfondirne la conoscenza anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto cruciatus.
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da Lucas » 10/05/2012, 14:39
Quel piccolo incidente, per quanto innocuo, diede comunque modo a Lucas di potersi avvicinare alla collega, anche se forse sarebbe stato più esatto dire che era stata lei ad avvicinarsi a lui per impedire che il suo pitone ponesse fine alla giovane vita dell'uomo: non seppe minimamente ipotizzare cosa Tisifone disse al suo animale, ma il sussurro dolce e rassicurante che raggiunse le sue orecchie fu la cosa più piacevole che aveva avuto modo di ascoltare dall'inizio di quella serata, poiché la voce della donna si era scaldata mentre si rivolgeva all'animale e questo le aveva permesso di assumere delicate sfumature rimaste inespresse fino a quel momento.
Complimenti, deve essere stato un ottimo studente.
Diciamo che non amo troppo il pericolo, ed essere azzannato dal suo bellissimo animale non rientrava nei miei piani per la serata.
Replicò lui riaprendo gli occhi: si ritrovò così il viso della donna molto vicino, e la cosa che lo colpì subito furono i suoi occhi profondi e penetranti, per un momento privi di quell'alone di freddezza che la donna sembrava indossare come una maschera per quasi la maggior parte del tempo.
E' un peccato, è bellissima così...
Pensò Lucas, continuando a fissarla fino a che la donna non fosse tornata al proprio posto - per quanto doveva ammettere che averla così vicino non gli dispiacesse affatto: era un uomo e lei una bella donna, era abbastanza ovvio che apprezzasse il poter osservare qualcosa di così affascinante, soprattutto considerato che Tisifone era da definirsi come una persona piuttosto inavvicinabile in condizioni normali, o almeno questo era ciò che aveva potuto comprendere lui del suo carattere.
Mi rincresce profondamente. E’ stata tutta colpa mia. Mi sono stupidamente irrigidita alla sua proposta di raccontarle le mie ricerche e Idra ha ingiustamente creduto che fossi in pericolo.
E' ammirevole la lealtà del suo animale. Non si preoccupi, non è successo nulla di grave in fondo, sono ancora tutto intero no? - replicò Lucas con un sorriso rassicurante ed anche ammirato: lui non aveva animali da compagnia, quindi vedere un legame così profondo tra la donna ed il suo pitone era qualcosa di quantomeno curioso ed interessante per l'uomo - Signorina, mi scuso per aver fatto irrigidire la sua padrona. Spero comunque che potremo diventare buoni amici.
Aggiunse il neo docente di Trasfigurazione, rivolgendo lo sguardo verso l'animale - o il punto dove si sarebbe dovuto trovare visto che si nascondeva tra i capelli di Tisifone - con tono sincero e rispettoso. Non si aspettava risposta naturalmente, ma ci teneva a far sapere al serpente che non voleva essere considerato un nemico. L'attenzione comunque si spostò interamente sulla donna poco dopo, visto che Lucas stesso ammise di essere interessato alla sua persona e non poco.
Da me o dalle mie ricerche?
Domandò la donna, portandosi la mano sulle labbra subito dopo come a volersi in qualche modo rimangiare le parole appena pronunciate, cosa che ovviamente non era possibile: addirittura Lucas pensò di averla vista arrossire per un momento, anche se la frase che si affrettò a pronunciare subito dopo era sicuramente volta a far tornare il tutto su un terreno molto più asettico e distaccato.
Vorrà dire che aspetterò un gufo da lei per metterci d’accordo su una possibile data…
Le sue ricerche sono senza dubbio fonte di grande curiosità per me, ma credo sarei un bugiardo se non ammettessi che buona parte del mio interesse nasce dall'idea di conoscerla meglio come persona.
Rispose comunque lui: non era certo tenuto a farlo, poteva lasciar correre soprattutto vista la successiva frase di lei, ma la verità era che gli andava di assecondare la curiosità della donna, ed in fondo non c'era nulla di male nell'esser sinceri: Tisifone Samyliak rappresentava, a parer suo, una figura misteriosa ed affascinante che comunque era riuscita a colpirlo, ed il cui lavoro non faceva che aggiungere interesse agli occhi dell'uomo verso di lei. Stando così le cose, perché non farglielo presente?
Mandarle un gufo... che cosa formale, lei non crede? Potrei sempre passare nel suo ufficio un pomeriggio e rapirla per un'altro picnic...
Aggiunse quasi provocatorio ora, esibendo quel sorriso sghembo e furbo che riusciva ad illuminargli anche gli occhi.
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da Tisifone » 10/05/2012, 19:54
Diciamo che non amo troppo il pericolo, ed essere azzannato dal suo bellissimo animale non rientrava nei miei piani per la serata.
Oh ma lei non avrebbe mai fatto una cosa così rozza come azzannarla, si sarebbe limitata ad avvolgersi delicatamente intorno al suo collo fino a soffocarla.
Commentò con un luccichio divertito negli occhi, come se stesse giocando con lui. In realtà Idra mordeva solo in battaglia, quando i ruoli erano ben definiti e si aveva la necessità di fare un lavoro veloce e pulito, in tutti gli altri casi preferiva prendersela, per così dire, comoda, assaporando il terrore della sua vittima fino in fondo. Ebbene si, nel profondo, il serpente di Tisifone era una sadica.
E' ammirevole la lealtà del suo animale.
Un sorriso sincero, libero da qualsiasi costrizione, comparve sul viso della donna fino a contagiare i suoi occhi. Le capitava raramente di lasciarsi andare in quel modo e fino a quel momento solo quando si parlava di persone a lei care, come il suo serpente o i suoi padrini. Era molto orgogliosa di Idra, anche se le cose tra loro non erano iniziate sotto i migliori auspici e questo sentimento traspariva chiaramente dal suo sguardo e dal modo dolce con cui le stava accarezzando la testa, che spuntava sulla sua spalla sinistra da sotto le trecce.
Lei non ha un famiglio?
Chiese, usando anche con lui per un attimo il tono dolce che aveva riservato al suo serpente.
Non si preoccupi, non è successo nulla di grave in fondo, sono ancora tutto intero no?
Per fortuna dei suoi studenti e mia si. – rispose immediatamente, esternando in quel modo il suo interesse per Lucas. - Non può neanche immaginare quante spiegazioni avrei dovuto dare alla Preside a causa di una sua precoce dipartita.
Aggiunse poi, più con l’intenzione di fare una battuta che di mitigare il senso della sua precedente affermazione, arricciando il naso per cercare di soffocare la risata che le stava per sgorgare dal petto.
Signorina, mi scuso per aver fatto irrigidire la sua padrona. Spero comunque che potremo diventare buoni amici.
Prastì jemù? On nje kotiel njervirovat mnje. (Lo scusi? Non voleva innervosirmi.)
Sibilò Tisifone, continuando a mantenere gli occhi puntati sul viso del collega. Idra non rispose subito, strisciò un po’ più avanti allungando il muso verso il viso del Professore di Trasfigurazione e facendo guizzare la lingua fuori, ad assaporare l’aria intorno a lui. Se estremamente sensibile, l’uomo potrebbe avvertire lo spostamento d’aria e solo se muovesse potrebbe avvertire il tocco della lingua di Idra sulla pelle.
Da,mogù… on zapak dobrii (Si, posso perdonarlo… Sa di buono)
Tisifone spalancò gli occhi a quella indiscrezione del suo serpente, arrossendo vistosamente questa volta e ringraziando Merlino, Morgana e tutti i grandi maghi del passato che Lucas non conoscesse il serpentese. Quell’attimo di imbarazzo le paralizzò praticamente il cervello, impedendole di dare una qualche risposta alla domanda inespressa del collega. Un’ennesima figuraccia, così la classificava Tisifone, come tutte le cose che andavano al di là del rigido schema a cui si atteneva solitamente, che si andava sommando all’indiscrezione su cosa interessasse maggiormente all’altro, se lei stessa o le sue ricerche.
Le sue ricerche sono senza dubbio fonte di grande curiosità per me, ma credo sarei un bugiardo se non ammettessi che buona parte del mio interesse nasce dall'idea di conoscerla meglio come persona.
Un complimento vero e proprio, diretto, difficilmente fraintendibile, un terreno sconosciuto per la Divinante certo ma almeno gestibile senza arrossire come una ragazzina.
Fortunatamente l’interesse è reciproco quindi non dovremmo trovare impedimenti nel passare del tempo insieme a chiacchierare.
Disse quindi, un po’ sfrontata certo, ma sincera, il tono di voce chiaro, senza però particolare inflessione, come se stesse commentando il tempo. Non era il tipo da farsi troppe paranoie, una volta venuta a patti con se stessa e nel corso della serata era giunta alla conclusione che il nuovo docente di Trasfigurazione era un soggetto interessante sotto molti punti di vista e che non le sarebbe per nulla dispiaciuto conoscerlo meglio. Giungere a quella accettazione, inoltre, aveva il grande pregio che probabilmente non sarebbe più arrossita, a meno che lui non fosse riuscito a metterla in qualche modo in imbarazzo.
Mandarle un gufo... che cosa formale, lei non crede? Potrei sempre passare nel suo ufficio un pomeriggio e rapirla per un'altro picnic...
Non vivo nel mio ufficio, per mia fortuna, quindi forse per rapirmi sarà costretto a curiosare anche nei miei alloggi docenti… o forse vuole la parola d’ordine per la Torre dei Grifi?
Rispose alla sua battuta con un’altra battuta, irriverente e forse un po’ provocatoria, ma come non esserlo quando lui le rivolgeva quel sorriso furbetto?
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da Lucas » 11/05/2012, 1:03
Oh ma lei non avrebbe mai fatto una cosa così rozza come azzannarla, si sarebbe limitata ad avvolgersi delicatamente intorno al suo collo fino a soffocarla.
Elegante quanto la padrona... ha un senso, in effetti.
Commentò Lucas con un mezzo sorriso, facendo un piccolo cenno di assenso verso il pitone per far comprendere all'animale che il complimento era rivolto verso di lui: non sapeva se l'avrebbe capito o meno, ma tanto al massimo ci sarebbe stata Tisifone a tradurre per lui, nel caso.
Non credo mi abbia ancora detto come si chiama... crede che potrei conoscere il suo nome, o è necessaria una maggiore confidenza? Sia sincera, giuro che non mi offendo.
Aggiunse l'uomo, osservando il pitone con aria sì curiosa ma comunque discreta, cercando così di non risultare troppo invadente.
Lei non ha un famiglio?
Purtroppo no. Non mi piace l'idea di comprare un animale per il gusto di avere qualcuno a farmi compagnia, vorrei che, come nel suo caso, si creasse un legame forte e sincero... e al momento questo piacere non mi è ancora stato accordato.
Rispose il docente di Trasfigurazione con una leggera nota di dispiacere nella voce, che dimostrava come in effetti il non possedere un animale da poter considerare un amico e non solo una proprietà fosse qualcosa che all'uomo dispiaceva davvero. In ogni caso tutto sembrava essersi risolto, il pitone se ne stava tranquillo sulle spalle di Tisifone che quindi poteva tranquillizzarsi - ammesso che ne fosse preoccupata - sul fatto che Lucas non sarebbe scappato via terrorizzato da lei.
Per fortuna dei suoi studenti e mia si. Non può neanche immaginare quante spiegazioni avrei dovuto dare alla Preside a causa di una sua precoce dipartita.
Chissà, forse ai miei studenti non dispiacerebbe poi molto non dovermi più sopportare in classe... la domanda piuttosto, è se lei rimarrebbe delusa da una mia scomparsa così prematura. La prego, prima di rispondere si ricordi che potrebbe anche spezzarmi il cuore.
Replicò l'uomo, lanciando per un momento un'occhiata penetrante a Tisifone come a dire che sì, sicuramente la sua era una battuta e l'ironia si sarebbe potuta percepire senza sforzo dal suo tono di voce, ma dietro ad essa c'era comunque una seppur leggera speranza che davvero la risposta della donna non fosse troppo negativa per lui. Intanto comunque, benché lui di Serpentese non ne capisse un accidente, qualcosa che il pitone aveva detto - sibilato - verso la padrona doveva averla destabilizzata un poco visto che poté quasi giurare di averla vista arrossire per qualche istante: poco dopo, comunque, la donna riuscì a recuperare pienamente il suo autocontrollo, ed anzi a Lucas sembrò che fosse anche riuscita a sbloccarsi un po', ad azzardare dei commenti quasi provocatori nei suoi confronti.
Fortunatamente l’interesse è reciproco quindi non dovremmo trovare impedimenti nel passare del tempo insieme a chiacchierare.
Un sorriso sghembo dei suoi fece capolino sulle labbra dell'uomo mentre si concedeva un secondo sandwich, con del salmone e della maionese questa volta, e lo mordeva con aria soddisfatta: per quel poco che aveva avuto modo di stare a contatto con lei, infatti, che la donna esponesse in modo così diretto e sincero una sua curiosità nei confronti di lui era abbastanza inusuale. In altre parole, avrebbe dovuto sentirsene onorato.
Non vivo nel mio ufficio, per mia fortuna, quindi forse per rapirmi sarà costretto a curiosare anche nei miei alloggi docenti… o forse vuole la parola d’ordine per la Torre dei Grifi?
Per tenderle una imboscata notturna e passare per il maniaco di turno? - replicò l'uomo, lasciandosi andare quella volta ad una breve risata divertita e spontanea - No, grazie. Credo curioserò tra gli alloggi di noi insegnanti, in fondo adesso so arrivarci senza perdermici... un ottimo traguardo, lei non crede?
Aggiunse sempre sorridente, come se la sua goffaggine fosse qualcosa sulla quale puntare e non di cui vergognarsi. Prese poi il thermos col succo di zucca e, prima di riempirsi il bicchiere, si preoccupò - nel caso fosse stato vuoto - di riempire quello di lei, in un gesto da gentiluomo che forse in giro non si vedeva poi tanto spesso.
Ed ora che abbiamo evinto un interesse reciproco per le nostre persone, pensa che provare a chiamarci quantomeno per nome pur mantenendo un certo tono di formalità sia pretendere troppo... Tisifone?
Si azzardò a domandare Lucas, puntando gli occhi sulla donna nella speranza che a lei andasse quel piccolo cambiamento sicuramente non invasivo, ma volto a rendere ancor più rilassato ed informale il tono di quella conversazione.
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da Tisifone » 12/05/2012, 13:57
Elegante quanto la padrona... ha un senso, in effetti.
On dumajeshe sto ti izjashchaja (Pensa che tu sia elegante)
Sibilò immediatamente Tisifone, sorridendo appena nel vedere come il suo serpente reagiva a quel complimento, raddrizzandosi sulle spire posteriori e voltando il muso a destra e a sinistra come a voler mettere in mostra tutto il suo possente fisico, gravando in quel modo, non poco, sulle spalle della donna. Il peso non era proprio leggero, ma lasciò correre, troppo divertita da quel gesto di esibizione del suo animale.
Non credo mi abbia ancora detto come si chiama... crede che potrei conoscere il suo nome, o è necessaria una maggiore confidenza? Sia sincera, giuro che non mi offendo.
Ogni animale ha il suo codice di condotta e un proprio galateo, come il Professor McDullen può spiegarle meglio di me, ma in questo caso particolare credo che si possa saltare l’etichetta. Idra sembra averla presa in simpatia.
Commentò con un tono di voce divertito, pensando che se invece di un pitone avesse avuto un pavone come famiglio a quest’ora starebbe facendo la ruota. Distrattamente Tisifone si chiese anche se per caso Lucas facesse quello strano effetto a tutti o solo agli esponenti del genere femminile.
Purtroppo no. Non mi piace l'idea di comprare un animale per il gusto di avere qualcuno a farmi compagnia, vorrei che, come nel suo caso, si creasse un legame forte e sincero... e al momento questo piacere non mi è ancora stato accordato.
Sebbene il collega avesse parlato in maniera tranquilla, come doveva essere suo solito, alla donna non sfuggì la lieve nota di dispiacere che colorì la sua voce, come se la mancanza di un famiglio fosse un peso non proprio leggero da sopportare.
Dipende da chi è che sceglie chi – disse, leggermente soprapensiero, come se stesse decidendo se rivelare o meno un’altra piccola parte della sua vita a quel semisconosciuto – Idra mi è praticamente caduta in braccio da un albero in una foresta tropicale di Sumatra ma Ka, il pitone che avevo prima, l’ho incontrato in un negozio di animali a Ekaterimburg ed è stato lui a scegliere me.
Confidò con una nota di tristezza nella voce al ricordo del suo vecchio famiglio, morto anni addietro e che le fece scoprire di essere una rettilofona.
Penso che a Hogsmeade ci sia una filiale del Serraglio Stregato, potrebbe fare un salto lì un week end di questi e se nessuno riesce a conquistarla, può sempre provare a Diagon Alley.
Il consiglio le uscì spontaneo, mirato a tirargli su il morale. Una parte di lei la stava spingendo a offrirsi di accompagnarlo e mettere a sua disposizione la sua scarsa conoscenza in tema di animali, ma sarebbe stato un gesto fin troppo esplicito per il carattere solitamente schivo della donna, così preferì tacere. L’atmosfera tra i due si era notevolmente distesa e così l’appetito di Tisifone ne approfittò per tornare a farsi sentire. La donna così finalmente pose fine alle sofferenze della polpetta che stava massacrando nel piatto di fronte a sé, mangiandola di gusto e bevendo l’ultimo sorso di succo di zucca dal proprio bicchiere.
Chissà, forse ai miei studenti non dispiacerebbe poi molto non dovermi più sopportare in classe... la domanda piuttosto, è se lei rimarrebbe delusa da una mia scomparsa così prematura. La prego, prima di rispondere si ricordi che potrebbe anche spezzarmi il cuore.
La replica del collega la colse nell’atto di prendere un biscotto, che iniziò a mordicchiare lentamente, con un’aria pensierosa, mentre faceva finta di riflettere attentamente sulle parole da utilizzare per rispondere alla domanda che le era stata posta. Sentiva che l’altro la stava bonariamente prendendo in giro e non voleva deluderlo troppo con una risposta banale.
Più che delusa indaffarata a far sparire il corpo, nascondere le tracce, trovare una motivazione plausibile per la sua improvvisa sparizione per non insospettire la Preside, trovare un suo sostituto… - iniziò ad elencare, contando ogni azione su un dito della mano libera, gli occhi rivolti al cielo come se tra le stelle fosse scritto l’elenco che stava recitando - Ah sarei davvero troppo indaffarata se le dovesse accadere qualcosa in mia presenza, potrebbe quindi farmi il favore di rimanere illeso fino a quando non la conoscerò abbastanza bene per comporle un degno elogio funebre?
Concluse, riportando lo sguardo sul viso di lui e fissandolo nei suoi occhi con null’altro che un’aria divertita e una leggera nota di scuse: non avrebbe mai potuto ammettere direttamente che sarebbe stata alquanto rattristata nel caso in cui lui avesse lasciato la scuola. Sperava però che il senso traspirasse in parte da quello che aveva detto.
Per tenderle una imboscata notturna e passare per il maniaco di turno? No, grazie. Credo curioserò tra gli alloggi di noi insegnanti, in fondo adesso so arrivarci senza perdermici... un ottimo traguardo, lei non crede?
La risata del ragazzo riecheggiò nel giardino vuoto, facendo venire un brivido lungo il collo di Tisifone che dovette sforzarsi non poco per evitare di agitarsi. Se rare erano le persone che si soffermavano a chiacchierare con lei, ancor più rare erano le occasioni in cui ridevano con lei e non di lei.
In effetti la Signora Grassa potrebbe urlare al maniaco, anche se dubito che qualcuno possa realmente pensare che sotto le spoglie di un mite Tassorosso possa celarsi un pericoloso maniaco – lo prese in giro bonariamente – Meriterebbe un Eccezionale in senso dell’orientamento, come minimo, anche se ho il sospetto che non sia riuscito a trovare la strada da solo.
Piccola frecciata, secondo in canoni di Tisifone, totalmente innocua e tendente a sottolineare come per un ragazzo giovane e allegro come Lucas non doveva essere stato difficile fare amicizia con altri insegnanti che sarebbero stati felici di aiutarlo a districarsi nel dedalo dei corridoi del Castello. Quando lui le indicò il thermos con il succo di zucca lei gli porse il proprio bicchiere e bere poi un piccolo sorso, per mandare giù i residui del biscotto.
Humm… ottimo!
Mormorò, leccandosi le labbra con la punta della lingua per recuperare gocce del succo e briciole di biscotto, gli occhi semisocchiusi: Tisifone era una golosa terribile e proprio per quello cercava di concedersi il lusso dei dolci il meno possibile.
Ed ora che abbiamo evinto un interesse reciproco per le nostre persone, pensa che provare a chiamarci quantomeno per nome pur mantenendo un certo tono di formalità sia pretendere troppo... Tisifone?
Sentire il suo nome di battesimo pronunciato all'interno di una conversazione piacevole da un bel ragazzo era qualcosa che le capitava raramente e questo giustificò, ai propri occhi, il brivido che le percosse la spina dorsale, il secondo nell'arco di pochi minuti che il ragazzo era riuscito a suscitare in lei. Una parte di lei, quella femminile, stanca dell'isolamento che si era autoimposta un po' per la sua storia, un po' dopo l'incidente con Alex anni prima, voleva acconsentire di buon grado, anche in maniera precipitosa, ma purtroppo o per fortuna non era lei a tenere le redini della bocca.
Non le sembra un pò prematuro Signor Turner, considerato che ci conosciamo da appena un paio d'ore?
Rispose quindi con un tono di voce normale, quasi sereno senza alcuna nota di rimprovero nella voce per quella libertà che Lucas si ero preso chiamandola per nome. Non voleva fare la preziosa, semplicemente quella era il tipo di educazione che aveva ricevuto che, insieme alla sua naturale diffidenza, in frangenti come quelli la faceva assomigliare più a una fanciulla dell'ottocento che a una brillante strega del duemilacento.- Ci sono colleghi con cui ancora, dopo mesi, non siamo passati a un linguaggio informale.
Aggiunse, come a voler specificare che non era un trattamento che riservava solo a lui. Anche se, a ben pensare, erano pochi per non dire rari le persone con cui aveva raggiunto lo stesso grado di confidenza, Monique a parte. Certo c'era stato quell'episodio con Ferdy nelle cucine dedicate agli Insegnanti, ma quello era stato dettato dal suo stato d'animo instabile e dal particolare ruolo svolto da lui, insegnante e studente insieme grazie al suo passato di giocatore di Quidditch, per non parlare del fatto che probabilmente presto si sarebbe ritrovata a dargli lezioni private di Occlumanzia.
E poi, se passiamo al tu adesso, cosa potrò mai concederle se riuscirà a rapirmi per portarmi a mangiare lontano dalle mura del Castello?
Un altro concetto di stampo ottocentesco espresso con un sorriso furbo e insieme divertito sulle labbra, quasi stesse flirtando con il ragazzo seduto di fronte a lei. In realtà neanche Tisifone sapeva bene cosa volesse fare con quella frase, di sicuro sperava che Lucas ne fosse più divertito che offeso.
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