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da Monique » 10/12/2011, 23:07
[Chateau Vireau - Lunedì - ore 20.37]
Era stato oltremodo divertente giocare un po' con la psiche di Sandyon, per quanto la ragazza immaginasse senza alcuna fatica che quello fosse solo l'inizio: Nicholas adorava queste cose, soprattutto quando conosceva bene le sue prede. Era tornata a casa dell'altro, attendendolo in un angolo nel salottino segreto dove di solito si riuniva con i "colleghi" per tramare alle spalle del mondo magico: l'uomo comunque non si fece attendere, entrando dalla porta con in mano l'Observateur, un celebre giornale francese sul calco del Profeta d'Inghilterra; Nicholas fece qualche passo dentro la stanza, poi si fermò lentamente - alle spalle della ragazza - e sorrise.
Com'è andata?
E' stato fin troppo semplice.
Il signor Vireau si volse lentamente, incontrando lo sguardo penetrante e carico di superiorità della sua pupilla, della vera luce dei suoi occhi, della donna che mai avrebbe potuto tradirlo: la sua piccola Veronique.
Sei certa che ci sia cascato?
Credo proprio di sì, ma non penso dovremo attendere molto per averne conferma.
Rispose la ragazza con un sorrisetto soddisfatto, avvicinandosi alla porta da cui era entrato l'uomo: contò mentalmente fino a 15, ed al sedicesimo secondo ecco che da essa schizzò all'interno un corvo nero, che si posò a terra con grazia; e mentre si appoggiava al tappeto di pregiata fattura persiana, la sua figura si tramutò completamente, prendendo le sembianze di un uomo di colore dallo sguardo penetrante.
Marcus, amico mio... aggiornami, sono curioso.
L'uomo misterioso posò lo sguardo su Veronique, che ricambiò quell'occhiata con un sorriso penetrante: erano una bella coppia, quei due. Lui agiva nell'ombra, lei alla luce del sole. Ed avevano un "capo" in comune. Sì, decisamente erano ben assortiti.
... l'uomo era sconvolto. Ha cercato la donna per tutta la strada e i vicoli, fino ad Ollivander's. Ha atteso fermo ancora qualche istante e poi è tornato indietro.
Dopo quelle parole, Marcus si zittì, andando verso il minibar presente nella stanza e versandosi come se nulla fosse un bicchiere di scotch liscio, alzando gli occhi su Veronique che annuì lentamente.
Non dovresti bere, mio splendore.
Posso reggere un po' d'alcol, non temere. Piuttosto, che pensi di fare ora?
Nicholas fece un sorriso mentre la ragazza si avvicinava a Marcus, prendendo il bicchiere che lui le stava offrendo per bagnarsi le labbra con quel liquido caldo e prezioso. Come aveva immaginato, se anche ci fosse stato un qualsiasi legame con Monique, il ricordo della moglie era ancora ben vivido in lui... e per l'uomo era un perfetto punto debole da sfruttare.
Rachel comparirà ancora di fronte al caro Vastnor... ma non subito. Lasciamolo cuocere nel suo brodo, lasciamo che si torturi con quella visione... e rimaniamo pronti a colpire nuovamente al momento giusto. E tu sarai un alleato prezioso, caro Marcus.
Rispose l'uomo, facendo un cenno della mano verso l'altro che fece un mezzo sorriso a quelle parole, abbozzando un inchino di deferenza.
Dovere, signore.
Bene, se avete finito, io me ne tornerei a casa mia a dormire. Marcus, sei stato fantastico. Nicholas, fammi sapere quando hai bisogno di me.
Veronique fece un cenno della mano ad entrambi ed un occhiolino a Marcus, uscendo dalla stanza per poi dirigersi verso l'uscita dello Chateau: camminando, incrociò la figura di Caroline Vireau, che però fece finta di non vederla; la donna non la sopportava, ma a lei la cosa non turbava affatto. Sapeva il motivo di tutto quell'astio nei suoi confronti, e la cosa la faceva solo sorridere. Già, così tanto odio perchè la sua piccola bastardina non possedeva sangue "nobile", ma solo il cognome. Mentre lei... lei era la vera Vireau delle due. Lei era la vera figlia di Nicholas.[Fine]
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da Veronique » 25/04/2012, 15:52
[Château Vireau - Mercoledì - ore 16.12]
Davvero scocciante. Quella giornata avrebbe dovuto essere per lei all'insegna del relax, dello svago, dello shopping e del prendersi cura di se stessa e della sua immagine, ed invece... invece era dovuta tornare a casa di corsa per richiesta di Nicholas, per interrogare un uomo che i suoi scagnozzi avevano catturato un paio d'ore prima. Edward Atwood, così dicevano i suoi documenti, ma a Veronique importava poco: ciò che sapeva, ciò che contava, la motivazione per cui quell'uomo si trovava lì, era che Nicholas Vireau lo considerava una scomoda e fastidiosa spina nel fianco; era un investigatore, ed anche piuttosto bravo nel suo lavoro; quando l'avevano catturato, l'uomo si era appena congedato da un colloquio con Madeline Bergman, e questo la diceva lunga su quale tipo di rapporti intrattenesse. Anche se vorrei tanto sapere perché devo interrogarlo proprio io.Si domandò Vero mentre l'uomo di fronte a lei, legato ad una sedia con mani e piedi, dava segni di ripresa: ci aveva messo un po' a risvegliarsi, ma gli Schiantesimi che l'avevano colpito non erano stati di certo leggeri; anzi, era quasi da ammirare per la velocità con cui stava riprendendo conoscenza. Svegliati, bell'addormentato.Lo richiamò la donna una volta che l'uomo avesse aperto gli occhi, facendo un paio di passi verso di lui con le mani poggiate sui fianchi. E' stato molto gentile da parte tua accettare di farci visita, spero non ti dispiacerà troppo se abbiamo preso alcune... misure precauzionali. Sai com'è, la prudenza non è mai troppa.Aggiunse con un sorriso sarcastico sulle labbra, prendendo a girargli intorno come a volerne studiare bene la figura: non era sicura che il nome col quale era conosciuto fosse quello vero, ma ci sarebbe stato tempo e modo per scoprirlo; soprattutto visto che, non potendo più dedicarsi allo shopping, aveva un sacco di tempo libero a disposizione. Che ne dici di farci una bella chiacchierata? Io faccio le domande, tu mi rispondi, e forse alla fine evitiamo di ucciderti... mi sembra un'offerta piuttosto allettante, mh?
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da Ryan Angel » 25/04/2012, 16:58
Quanto tempo era passato? Non se lo ricordava nemmeno. Frammenti, frammenti piccoli e miseri di una memoria abbandonata a se stessa in un turbinio di emozioni tra le quali paura, ansia, perplessità, sorpresa e stupore. Ricordava soltanto piccoli attimi intensi e battiti cardiaci al massimo, ma forse più che ricordi erano sogni, sogni indescrivibili e così reali da sembrare la verità assoluta, ma non era così, lui aveva gli occhi chiusi e quelle immagini che imperversavano la sua mente non erano altro che l'ombra di ricordi di qualche ora precedente. Sentiva intorno a se degli odori non troppo intensi, anzi, degli odori gradevoli, un profumo, un aroma buono e sintetico, come quello presente nelle grandi case signorili. Gli inebriava le narici e i sensi, ed era certo che oltre quel profumo ce ne fosse un altro meno forte ma ugualmente presente, un profumo di pelle, profumo di donna, ma cosa diavolo gli stava succedendo?
... Mmh...
Un mugugno, quello di chi sta riprendendo conoscenza da poco. Muove le mani, corde, è bloccato. Muove le gambe, quelle sono più libere, se non altro non è proprio un salame ma comunque la posizione non è delle più comode. Apre gli occhi appena, fissandosi attorno osservando l'ambiente e osservando la sedia sulla quale è stato messo: ottocentesca. Possibile che anche le sedie da interrogatorio dovessero essere così altolocate? Di certo non si risparmiavano, e solo e soltanto una persona al mondo che poteva averlo nel mirino avrebbe utilizzato una simile stanza lussuosa ed una simile sedia per tenerlo in prigione velata. Ryan sorrise quasi amaramente, mentre lentamente le orecchie iniziavano a dargli segni di attività esterna a lui, in particolare una voce, una voce melliflua e a tratti scocciata, una voce femminile, già, era certo che ci fosse una femmina lì dentro.
Svegliati, bell'addormentato.
Il detective lentamente alzò lo sguardo e posò gli occhi sulla figura avanti a lui, osservandola nella sua interezza. Era proprio lei, Veronique Vireau in persona ed era lì per interrogarlo probabilmente. Un vestito elegante ma casual allo stesso tempo, sicuramente aveva di meglio da fare in programma che essere lì. Smalto rosso da poco di buono. Odiava lo smalto, primo punto a sfavore. Capelli lisciati artificialmente, di sicuro erano più mossi al naturale, perchè doverli sistemare contro il loro vero senso? Occhi penetranti, mani ai fianchi come se si sentisse chissà chi, viziata come non mai, oh assolutamente si. Ryan sorrise di nuovo, ma sta volta quasi fosse un sorriso di scherno leggero, poi cercò di riportarsi su un'espressione più fintamente seria, ascoltandola di nuovo.
Questo non è il paradiso e tu non sei decisamente un angelo, mi è andata male... ... Lo sapevo che non avrei mai dovuto rubare tutte quelle caramelle da piccolo, adesso mi tocca la penitenza!
E' stato molto gentile da parte tua accettare di farci visita, spero non ti dispiacerà troppo se abbiamo preso alcune... misure precauzionali. Sai com'è, la prudenza non è mai troppa.
Oh ma figurati, per così poco, i vostri uomini sono stati così gentili e convincenti! ... Non preoccuparti, sto molto più comodo che in altri interrogatori avuti in passato, si può avere del succo d'arancia? Non da calcolare come mio ultimo desiderio però.
Sarcastico e strafottente più che mai, inutile dire che quella non fosse una semplice tattica ma il suo vero e proprio modo di fare, sfrontato, che non si fa mettere mai i piedi in testa da nessuno, seppur non lo dimostri apertamente in modo cattivo o rabbioso, ma sempre controllato e attento. Era ovvio perchè fosse lì e si vedeva chiaramente dall'averla anticipata che la ragazza era poco pratica di interrogatori, forse quello era il primo della sua vita ma avevano preferito utilizzare lei perchè probabilmente là dentro era quella più convincente.
Che ne dici di farci una bella chiacchierata? Io faccio le domande, tu mi rispondi, e forse alla fine evitiamo di ucciderti... mi sembra un'offerta piuttosto allettante, mh?
Evitate che cosa? Pf ahahahah... Ma fammi il piacere; senti bambola, ho avuto ricattatori e aguzzini molto più capaci di te e di sicuro non iniziavano i loro interrogatori sparando idiozie simili. Io conosco cose che voi umani non potete nemmeno immaginare ma sfortunatamente non ho la minima intenzione di condividerle con voi. Prima che sprechi la tua fiala di veritaserum sappi che ho già preso un antidoto prima di farmi fermare dai vostri tirapiedi, quindi o aspetti che il tempo finisce e poi usi la pozione su di me dimostrando la tua completa inettezza nell'estrapolare informazioni oppure per quel che mi riguarda, puoi anche uccidermi, lentamente, velocemente, come ti pare...
Prese un poco di respiro, fissandola ancora dal basso verso l'alto dandosi una bella panoramica del corpo affascinante ed eccitante della ragazza, molto giovane sicuramente, forse poco più di vent'anni, ma di certo che sapeva fare la sua porca figura come e quando voleva. Rispetto alla sorella ce n'erano di differenze sostanziali ed interessanti, dal portamento alle forme al modo di essere. Forse un parimerito per i suoi gusti, ma c'era ancora del tempo per dirlo con esattezza.
Ah a proposito, ho trovato il mio ultimo desiderio da condannato: Vederti nuda, ovviamente poi dovresti fare qualche giro su te stessa, sai, ho la netta sensazione che anche il lato b meriti ampiamente di essere considerato l'ultima visione prima dell'ultimo respiro...
Detto questo, non fece altro che rimanere con gli occhi incollati in quelli di lei, fiero, sicuro, capace, molto ma molto certo che stava oltrepassando molti limiti, ma consapevole che nella sua posizione che avesse collaborato o meno di certo il risultato sarebbe stato simile, allora perchè dannarsi? Meglio avere un comportamento naturale folle e caotico, chissà che non fosse riuscito a fare qualcosa di inaspettato, o a suscitare qualcosa di inaspettato. Adesso la palla alla bionda davanti a lui. Non vedeva l'ora di ascoltare ancora la sua voce, curioso.
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da Veronique » 25/04/2012, 19:42
Di sicuro aveva una bella lingua lunga: Veronique ascoltò il suo fiume di parole con interesse, sorridendo anche; d'altronde si doveva sempre cercare di vedere il lato positivo delle cose, ed il suo lato positivo era che quel tizio non si faceva intimorire tanto facilmente.
Prima che sprechi la tua fiala di veritaserum sappi che ho già preso un antidoto prima di farmi fermare dai vostri tirapiedi, quindi o aspetti che il tempo finisce e poi usi la pozione su di me dimostrando la tua completa inettezza nell'estrapolare informazioni oppure per quel che mi riguarda, puoi anche uccidermi, lentamente, velocemente, come ti pare...
Pensi davvero che me ne importi qualcosa di dimostrarmi capace o meno? - replicò Veronique con una punta di incredulità, come se non potesse pensare che l'altro ritenesse importanti certi particolari del tutto insignificanti - Quello che voglio da te sono tante belle informazioni, e se dovrò aspettare per prendermele pazienza. Dubito che tu abbia voce in capitolo comunque, legato come sei e con la bacchetta decisamente fuori dalla tua portata.
Aggiunse la donna con un mezzo sorriso, ripensando alla bacchetta dell'uomo nelle fedeli mani di Marcus, a parecchia distanza da dove si trovavano in quel momento. Ascoltò senza nessuna reazione particolare il suo ultimo desiderio, incurvando le labbra in un ghigno di apprezzamento.
Certo che voi uomini non sapete proprio essere originali, mh?
No, non sembrava affatto preoccupata all'idea di non poter avere subito ciò che voleva: Veronique Vireau aveva avuto un grande maestro, uno stratega capace ed intelligente e per quanto la pazienza non fosse uno dei pregi della giovane donna, ciò che Nicholas le aveva insegnato era che non importava come o quando qualcosa si otteneva, ma il qualcosa stesso; in quel caso, il suo obiettivo erano le informazioni che Edward Atwood possedeva. E se le avessero avute subito o dopo tre giorni, poco importava.
Uccidere un uomo così carino sarebbe un vero peccato, ed io non sono abituata allo spreco...
Disse dopo un po', avvicinandosi al bancone poco distante da dove si trovava lui per riempire due bicchieri di succo d'arancia, usando poi la bacchetta per farne levitare uno fino alla bocca dell'uomo mentre l'altro veniva poggiato sulle labbra di lei che ne bevve un paio di sorsi. Se e quando l'uomo avesse bagnato le proprie labbra di quel liquido, lo stesso che Veronique aveva bevuto prima di lui, avrebbe chiaramente sentito il proprio petto iniziare a bruciare lentamente, come un fuoco appiccato proprio al centro di esso che andava lentamente espandendosi in modo inesorabile: la donna, dal canto suo, si stava esibendo in un sorrisetto piuttosto sadico, concentrata nel pensare a qualcosa... qualcosa che probabilmente Edward conosceva molto bene.
... ma il fatto che non ti uccida, non significa certo che non possa farti soffrire un po' nel frattempo...
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da Ryan Angel » 25/04/2012, 20:39
Pensi davvero che me ne importi qualcosa di dimostrarmi capace o meno?
Oh assolutamente si...
Quello che voglio da te sono tante belle informazioni, e se dovrò aspettare per prendermele pazienza. Dubito che tu abbia voce in capitolo comunque, legato come sei e con la bacchetta decisamente fuori dalla tua portata.
Di sicuro è così bambola, in fondo temo proprio che slegato e con la mia bacchetta in mano non reggeresti cinque minuti col sottoscritto, ma immagino tu preferisca essere al sicuro e non rischiare, pessima cosa la paura...
Certo che voi uomini non sapete proprio essere originali, mh?
No certo che no, le sorprese le riservo per le ragazze speciali!
Botta e risposta, una più sfrontata e sicura dell'altra, senza fermarsi, senza cedere, senza cadere vittima del timore, una cosa che al momento non aveva, o forse semplicemente era l'adrenalina a parlare al posto suo. Tutto sommato conversare con quella ragazza era piuttosto divertente anche perchè lei sapeva bene il fatto suo. La osservò quindi voltarsi e muoversi verso il tavolino per prendere il succo di arancia, ancheggiando e mostrando quindi quel fondoschiena che Ryan era sicuro che meritasse un voto eccellente sulla scala della perfezione.
Uccidere un uomo così carino sarebbe un vero peccato, ed io non sono abituata allo spreco...
Allora lasciami andare, ti prometto che ci sposeremo e avremo due splendidi bambini, vedrai saremo una coppia perfetta!
Veronique nel frattempo aveva iniziato a far fluttuare il bicchiere di succo fino a lui che lo bevve in pochi sorsi. Di lì a poco però, qualcosa dentro di lui cambiò considerevolmente e come ad un tratto, l'interno del suo corpo iniziò a formicolare e poi a far percepire una sensazione di bruciore leggera che andò via via aumentando lentamente fino a livelli esorbitanti ed eccezionalmente dolorosi.
... ma il fatto che non ti uccida, non significa certo che non possa farti soffrire un po' nel frattempo...
Non... Non è il liquido... E'... E' lei... Dannazione se è brava...
Tu si che sai come far passare i mi-AAAAAHHHHHH!!!!!
Chinò il capo all'indietro iniziando a scuoterlo poi a destra e sinistra tentando di respirare, mentre gli occhi si gonfiavano di lacrime di dolore e sofferenza e sbatteva il piede al terreno con frequenza sempre maggiore agitandosi, gemendo di sofferenza e urlando ogni tanto per tutto quell'accumulo di sensazioni terribili e indicibili. Quello era davvero il potere illusorio del quale disponeva la francesina, sorella della compagna di suo fratello maggiore? Un potere assolutamente incredibile e per un istante di lucidità Ryan Angel si chiese se anche Monique fosse in grado di scatenare un'energia simile con il proprio potenziale illusorio. Peccato che quella domanda si prese uno spazio di forse due o tre decimi di secondo prima di lasciare nuovamente il posto al dolore più assoluto.
AAAAHHH... Maledizione... MALedizione... MALEDIZIONE!... UGH!... MA CHE BRAVA... BRAVA, CONTINUA COSI'... BRAV-AAAAHHHH!! Anf... Anf... Anf... Ti avverto... Sono debole di cuore quindi se farai ancora una cosa del genere potrei rimanerci secco... Anf... Ugh...
Fottuta bugia, per altro poco credibile, ma Ryan Angel non sapeva stare un attimo senza fare del sarcasmo, nemmeno in punto di morte. Ancora gli occhi su di lei, rialzando il capo, fissandola, con lo sguardo lucido e lacrimante, un lungo respiro e i polmoni che incamerano aria su aria, almeno in quel momento di pace, perchè chi poteva sapere quanto ancora sarebbe durato.
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da Veronique » 25/04/2012, 20:57
Non le importava quante battutine sarcastiche, acide o sfrontate l'uomo di fronte a sé fosse in grado di sfornare, poteva fare lo strafottente quanto voleva ma quella con la possibilità di agire, quella a poter volgere la situazione a suo favore ogni volta che l'avesse voluto, era Veronique. Ed Edward lo scoprì presto questo, quando il petto iniziò a bruciargli piano piano e poi sempre più dolorosamente, sotto lo sguardo compiaciuto e sorridente della donna.
AAAAHHH... Maledizione... MALedizione... MALEDIZIONE!... UGH!... MA CHE BRAVA... BRAVA, CONTINUA COSI'... BRAV-AAAAHHHH!! Anf... Anf... Anf... Ti avverto... Sono debole di cuore quindi se farai ancora una cosa del genere potrei rimanerci secco... Anf... Ugh...
Vedrò di torturarti più lentamente così da non sforzare troppo il tuo debole cuoricino.
Replicò Veronique, prendendo un'altra bottiglia dal bancone, palesemente d'alcol, per versarne un po' del contenuto nel suo succo d'arancia, correggendolo così per renderlo migliore al suo palato: lo alzò in direzione dell'uomo e ne bevve un sorso, tornando poi a fissare il prigioniero con aria divertita e curiosa al tempo stesso.
E dire che se parlassi un pochino potrei anche lasciarti andare indenne...
Commentò la francese, quasi con rammarico, avvicinandosi lentamente a lui e passandogli accanto, posizionandosi alle sue spalle per poi abbassarsi con la schiena e far combaciare le labbra con l'orecchio di dell'uomo.
Lo sai che per colpa tua ho dovuto rinunciare ad una piacevole giornata di shopping, oggi? - gli domandò in un sussurro caldo e suadente - Dovresti farti perdonare... oppure potrei punirti io... - aggiunse la donna, usando nuovamente il suo enorme potere per stimolare i nervi di lui a credere che, all'improvviso, il suo corpo non riuscisse più ad incamerare ossigeno, e che quindi stesse soffocando - Quale alternativa preferisci?
Gli chiese con un risata divertita ma sadica, mentre si allontanava da lui, tornando a guardarlo dritto negli occhi e permettendo al suo corpo di tornare a respirare normalmente.
Sai, se parlassi sarei molto più gentile... potrei farti vedere cose molto, molto più piacevoli... In fondo sai che alla fine, volente o nolente, canterai uguale, quindi perchè non ti levi subito il pensiero?
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da Ryan Angel » 25/04/2012, 21:31
Quell'agonia era terminata da appena pochi secondi e di già la voce suadente e morbida di Veronique aveva ripreso a tormentare i suoi timpani malandati dai suoi stessi urli di dolore di qualche attimo prima.
Vedrò di torturarti più lentamente così da non sforzare troppo il tuo debole cuoricino. E dire che se parlassi un pochino potrei anche lasciarti andare indenne...
Ma io vorrei parlare, solo non di quello che vuoi tu... ... Potremmo parlare dei nostri gusti preferiti a tavola, del perchè alla finale della coppa del mondo ha vinto l'Italia quando era favorita la Cina oppure del perchè Voldemort era senza naso... Ma tu vuoi per forza parlare dei miei segreti professionali, non mi vieni incontro...
La donna a seguito si avvicinò all'orecchio del ragazzo per sussurrargli quali sarebbero dovuti essere i suoi programmi per la giornata, programmi sicuramente più allettanti dello stare lì a dover eseguire quell'interrogatorio furioso. Allo stesso tempo, Veronique riempì il bicchiere del ragazzo con dell'alcol per allungare maggiormente la bevanda e rendergliela adatta per aiutarlo a sopportare il dolore, insomma, che magnaminità!
Lo sai che per colpa tua ho dovuto rinunciare ad una piacevole giornata di shopping, oggi? Dovresti farti perdonare... oppure potrei punirti io... Quale alternativa preferisci?
Di seguito, Ryan tentando di respirare si accorse di avere la sensazione di non essere in grado di mandare aria nei polmoni. Anche quella certamente era un'illusione ma quella volta alla ragazza sarebbe andata male e senza sufficiente soddisfazione del proprio operato magico di tortura, infatti Angel era dotato di un'alta capacità di elaborazione anche nelle situazioni peggiori, quindi semplicemente utilizzò una contromossa per resistere per lo meno a quell'offensiva più soft di quella precedente.
Non è reale... Adesso tratterrò il respiro per qualche secondo, finchè non decide di far smettere l'effetto, basta che non provo a respirare e non avrò la sensazione di non esserne in grado...
Così, al termine di quell'effetto, Angel avrebbe ripreso a parlare, fissandola dritto negli occhi per poi fare la stessa cosa fatta dalla ragazza in precedenza e quindi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrare.
Prima di tutto non ti ho certo costretto io ad evitare di dilapidare il patrimonio di papino ancora un po'... E secondo se vuoi che mi faccia perdonare, slegami, ti assicuro che risanerò ogni pendenza!
E dopo aver detto questo, se lei lo avesse permesso, si azzardò anche a darle un piccolo morsetto sul lobo dell'orecchio, allontanandosi quasi subito per riportare lo sguardo su di lei.
Sai, se parlassi sarei molto più gentile... potrei farti vedere cose molto, molto più piacevoli... In fondo sai che alla fine, volente o nolente, canterai uguale, quindi perchè non ti levi subito il pensiero?
Ma vuoi mettere la soddisfazione di farti perdere la pazienza? Avremo ancora un bel po' di giorni a disposizione da passare insieme e tanto shopping da saltare... ... Perchè non mi racconti qualcosa di te? Che ne so, colore preferito oppure musica che ascolti... Sei sempre stata così bella oppure prima eri un mostro e ti hanno resa così perfetta magicamente?
Umoristico, sagace, galante... Quell'interrogatorio era appena iniziato e non si stava quasi più capendo chi fosse l'indagatore e chi l'indagato. Ryan Angel soffriva come pochi e gli pareva ancora di sentire le bruciature fin dentro l'anima, ma doveva ammettere che per certi versi si stava divertendo da matti, chissà se era lo stesso anche per la bionda.
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da Veronique » 25/04/2012, 21:49
Ma io vorrei parlare, solo non di quello che vuoi tu... ... Potremmo parlare dei nostri gusti preferiti a tavola, del perchè alla finale della coppa del mondo ha vinto l'Italia quando era favorita la Cina oppure del perchè Voldemort era senza naso... Ma tu vuoi per forza parlare dei miei segreti professionali, non mi vieni incontro..
Probabilmente in un'altra occasione, Veronique avrebbe trovato il modo di fare di Edward molto divertente... ma non era quello il caso: un po' di sfrontatezza le piaceva, troppa era eccessiva; ma era anche vero che all'uomo non importava nulla del giudizio di lei, e questo era evidente. Non rispose a quelle parole, stuzzicando ancora un po' i suoi nervi - purtroppo per lei senza risultato - e scattando all'indietro quando l'altro tentò di morderle il lobo dell'orecchio, facendo lampeggiare gli occhi di rabbia: ma come si permetteva? Poteva anche essere un bravo investigatore, ma se si fosse azzardato a toccarla ancora senza permesso sarebbe morto seduta stante, informazioni o meno.
Ma vuoi mettere la soddisfazione di farti perdere la pazienza? Avremo ancora un bel po' di giorni a disposizione da passare insieme e tanto shopping da saltare... ... Perchè non mi racconti qualcosa di te? Che ne so, colore preferito oppure musica che ascolti... Sei sempre stata così bella oppure prima eri un mostro e ti hanno resa così perfetta magicamente?
Da passare insieme? Mi dispiace deluderti carino, ma visto che dobbiamo per forza attendere non c'è motivo per cui io rimanga qui. Nicholas metterà un paio dei suoi tirapiedi a sorvegliarti, ed io me ne tornerò a fare shopping in santa pace.
Rispose lei con un sorrisetto sarcastico: non aveva la minima intenzione di parlare di sé o di dare confidenza a quel tizio, ma si stava scherzando? Forse era con quei modi da quattro soldi che di solito adescava le t***e in giro per il mondo, ma con lei cascava davvero male.
Perciò ti auguro una buona permanenza in questa stanza, e spero per te che il tuo cuore regga... sai, agli scagnozzi di Nicholas solitamente piace cruciare le loro vittime fino allo stremo, per poi ucciderle.
E non c'era alcuna traccia di minaccia nelle parole di lei, come se Vero avesse appena fatto una qualsiasi constatazione: agitò la mano verso di lui per salutarlo, dopodichè gli diede le spalle e, se lui non avesse detto altro, sarebbe uscita dalla porta per essere sostituita velocemente da un paio di uomini nerboruti e ben poco amichevoli.
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da Ryan Angel » 25/04/2012, 22:12
La stava stuzzicando apposta per cercare di capire che tipa fosse e lentamente andando avanti con i minuti aveva preso abbastanza informazioni sul suo modo di essere, di fare, di comportarsi e di reagire agli stimoli. Già, era più forte di lui fare il suo lavoro e quello faceva parte del suo lavoro in quel momento era scoprire quante più informazioni riguardanti la figlia di Nicholas Vireau, Veronique. Bisognava dire comunque, che quella volta si era spinto sul serio molto oltre, mostrando una personalità estremamente accattivante anche se non facente totalmente parte del suo vero io.
Da passare insieme? Mi dispiace deluderti carino, ma visto che dobbiamo per forza attendere non c'è motivo per cui io rimanga qui. Nicholas metterà un paio dei suoi tirapiedi a sorvegliarti, ed io me ne tornerò a fare shopping in santa pace.
Il tempo stringe mia cara e prima raccoglierete informazioni e prima avrete possibilità di sventare i piani avversari e credetemi, di piani in ballo ce ne sono parecchi... Ma se ti arrendi così facilmente...
Perciò ti auguro una buona permanenza in questa stanza, e spero per te che il tuo cuore regga... sai, agli scagnozzi di Nicholas solitamente piace cruciare le loro vittime fino allo stremo, per poi ucciderle.
Ora capisco perchè prima definivi gli uomini come "prevedibili", se hai esempi come questi, sfido io che tu abbia una simile opinione!
Fu proprio dopo quel veloce ed ulteriore scambio di battute che la ragazza decise di allontanarsi e fare in modo che il giovane rimasse da solo. Ryan Angel sapeva bene che rimanere lì con quegli uomini fessi e "programmati" non avrebbe mai potuto giovare al suo tentativo di fuga. Doveva fare in modo di ricevere la fiducia apparente della ragazza per poi riuscire a rimanere solo una notte completamente solo per meditare come andar via, ma come fare? Come riuscire a tenerla lì? A quel punto, il ragazzo, dopo una veloce elaborazione della situazione, tentò il tutto per tutto con una semplice frase che sperò davvero riuscisse a farla desistere dall'andar via, puntando esattamente su quello che, ipotizzava potesse essere un punto delicato della francesina.
O la va o la spacca...
La sai una cosa? Prima che tu te ne vada, ci tenevo a dirti che... Ti trovo molto meglio... Di tua sorella...
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da Veronique » 26/04/2012, 13:36
La sai una cosa? Prima che tu te ne vada, ci tenevo a dirti che... Ti trovo molto meglio... Di tua sorella...
Mossa sbagliata, decisamente. Veronique si volse lentamente verso l'uomo che le stava seduto di fronte, affondando gli occhi nei suoi: Edward - o qualunque fosse il suo vero nome - avrebbe sentito all'istante il potere illusorio della francese, che questa volta si spinse oltre facendo percepire al corpo di lui il dolore di mille scariche elettriche tutte insieme, in ogni parte di sé, in ogni fibra del suo essere, all'interno di ogni nervo. Voleva sentirlo urlare, voleva vederlo contorcersi dal dolore fino a supplicare di smetterla, di farlo respirare, di non lasciarlo morire così: avrebbe continuato con quella tortura per diversi minuti, mentre la porta si apriva ed una figura faceva il suo ingresso nella stanza; l'avrebbe persino ucciso dal dolore alla fine, se una mano non le si fosse posata sulla spalla ed un paio di penetranti occhi neri non avessero cercato a forza quelli di lei.
... basta.
Veronique emise un silenzioso ma profondo sospiro, calmando i propri nervi ed allentando la presa su quelli del prigioniero che potè così tornare a respirare: l'aveva quasi ucciso, se ne rendeva conto, ma aveva toccato un tasto fin troppo dolente; figuriamoci se, avendola conosciuta, non fosse rimasto affascinato da Monique Vireau, la Principessa di Ghiaccio. Gli occhi si ridussero a due fessure mentre tornava a guardare il prigioniero, annuendo appena in direzione dell'altro uomo presente nella stanza che scostò lentamente le dita dalla pelle fredda di lei.
Ha parlato troppo.
Lo so, ma non puoi lasciarti sopraffare dalle emozioni. Rischi d'indebolire il tuo potere.
Non c'era traccia di rimprovero nelle parole dell'uomo, ma Veronique abbassò per un momento lo sguardo, annuendo una seconda volta per poi spostare gli occhi ancora, un'altra volta da Edward a colui che aveva accanto.
Grazie Marcus. Adesso me la cavo da sola.
Vuoi che metta un paio di uomini qui fuori?
Non credo sarà necessario.
D'accordo Vero, come preferisci. Se ti serve qualcosa, sai dove trovarmi.
Marcus non insistette oltre, ben sapendo che quando la francese prendeva una posizione difficilmente si smuoveva da essa: le fece un piccolo sorriso complice, prima di lasciarla nuovamente sola col prigioniero, chiudendosi la porta alle spalle. Veronique fissò la porta per un paio d'istanti, prima di tornare con lo sguardo sulla figura probabilmente molto provata dalla sua illusione di poco prima.
Fossi in te, ci penserei due volte prima di parlare ancora.
Gli sibilò contro, gelida ed implacabile come se avesse perso qualsiasi voglia di scherzare - se anche prima ne avesse avuta, naturalmente. Quello sbruffone non aveva ancora capito in che situazione si trovasse, ma forse gli ultimi minuti l'avevano aiutato a chiarirsi meglio le idee.
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Veronique
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