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Ingresso Foresta

Messaggioda Tisifone » 15/02/2012, 20:30

Scherza vero?

La risposta diretta e insolente di Adam lasciò spiazzata Tisifone: quel ragazzino si era davvero permesso di non rispettare una sua precisa indicazione mentre stava scontando una punizione con lei? La donna era abituata al fatto che la maggior parte degli studenti prendesse sotto gamba la sua materia e non ci si faceva il sangue amaro più di tanto, visto che si trattava sempre e solo di persone prive di un Occhio Interiore sviluppato e quindi costringerle a stare attenti o a impegnarsi a studiare oltre la sufficienza era una perdita di tempo per tutti. Ma nessuno, nessuno prima di quel momento, aveva mai osato mettere in dubbio la sua autorità come Insegnante o Capo Casa. Anche quella sfacciata della Ricciardi, per quanto non la potesse sopportare e probabilmente la considerasse una zingara svitata, aveva accolto con finto dispiacere la sua ramanzina e conseguente punizione.

E di grazia Signorino Malvoides, cosa le ha fatto pensare che stessi scherzando?

Chiese quindi, fermandosi e voltandosi verso lo studente, lo sguardo serio e il tono di voce alquanto irritato.

Dove crede di riporre i fiori che andremo a cogliere? Direttamente nel suo zaino, senza protezione?

Aggiunse, cercando di non alzare il tono della voce, l’espressione del viso fredda e impenetrabile. Aveva pensato di passare la serata a far raccogliere ad Adam alcuni fiori particolari dalla sua serra magica alla maniera babbana, cercando di capire per quale motivo sembrava che il ragazzo avesse un atteggiamento distruttivo nei confronti di tutto ciò che riguardava Hogwarts e una elevata propensione a ignorare le regole. Ma adesso, vedendo quel comportamento che rasentava il menefreghismo da parte del ragazzino, stava accarezzando l’idea di mandarlo a caccia di batuffoli di Centauro.

Possiamo rimediare subito.

Disse con una luce maligna negli occhi, sfilando la bacchetta dalla manica del mantello e agitandola velocemente, in modo da far apparire alcuni barattoli di vetro direttamente dentro la borsa del Tassorosso, appesantendolo vistosamente.

Le consiglio di non provare più a non rispettare le mie indicazioni, in nessun caso.

Lo ammonì seria, puntandogli contro la bacchetta per un secondo, prima di farla di nuovo sparire tra le pieghe del mantello. Aveva letto su uno dei libri sulla storia di Hogwarts che un tempo un finto professore aveva trasfigurato un alunno in un furetto per punirlo per non ricordava esattamente cosa. Sul momento aveva provato biasimo verso quell’uomo, per non essere riuscito a mantenere la calma, adesso invece avrebbe voluto emularlo.
Considerato l’argomento chiuso e la lezione imparata, Tisifone riprese a camminare verso una bolla luminosa, una sorta di serra magica, al cui interno vi erano diversi tipi di fiori che solitamente crescevano in diversi punti del globo e con diverse condizioni atmosferiche. A loro interessavano solo tre di quei fiori, Il gelsomino greco, il cui profumo poteva essere sentito solo di notte

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l’echinopsis thelegona

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e la nicotiana affinis

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che aprivano i fiori solo di notte.
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Messaggioda Adam » 03/03/2012, 22:42

Tisifone reagì evidentemente male alla domanda che Adam pensava fosse retorica, ma evidentemetne non lo era. Quella professoressa parlava seriamente nel dire quelle scempiaggini sui barattoli e Adam ne rimase molto sorpreso, non si sarebbe mai immaginato che quella donna fosse così poco rispettosa nei confronti del suo essere.

E di grazia Signorino Malvoides, cosa le ha fatto pensare che stessi scherzando?

Disse lei severa voltandosi verso il bambino. Adam la osservò dal basso verso l'alto.

Ma è seria?

Ancora non riusciva a capirlo. Il poverino non concepiva come avrebbe potuto bortare dei barottoli nella sua speciale borsa a tracolla, anche perchè Adam non aveva la più pallida idea di dove andare a prendere dei barattoli!

Dove crede di riporre i fiori che andremo a cogliere? Direttamente nel suo zaino, senza protezione?

Cosa?! Nel mio zaino??

Chiese sconvolto.

No! No! No! non metterò dei fiori nel mio prezioso zaino!

Rispose scontroso prendendo la sua costotissima borsa firmata e stringendola a se.

Ma sa quanto costa?!

Disse scontroso. Quella borsa gliel'aveva regalata Charlotte al suo 10° compleanno e da allora aveva fatto di tutto per non rovinarla, invece quella donna voleva infilarci barattoli sporchi e fiori secchi?! Quando l'unica cosa che l'aveva toccata era stato il suo cellulare e qualche quaderno?!
Oh no! Non l'avrebbe permesso!

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Possiamo rimediare subito.

Disse Tisifone malignamente. Cacciò la bacchetta e sventolandola fece apparire dei barottoli pesanti nel costosissimo zaino.

Ma...?!

Il ragazzo stava per protestare animatamente, quando la professoressa lo bloccò.

Le consiglio di non provare più a non rispettare le mie indicazioni, in nessun caso.

Adam si ammutolì vedendo la bacchetta contro il suo naso, e si limitò a guardare la donna con uno sguardo truce, pieno di rabbia e di offesa.

Continuarono a camminare in silenzio ma Adam non smise mai di parlare nella sua mente.

Ma guarda questa!


Pensò trattenendo una parolaccia.

Chi si pensa di essere?! La denuncio! È pazza!

Si sistemò il pesante zaino che essendo a tracolla poggiava su una sola spalla e camminarci con un carico come quello, rendeva tutto più faticoso.

Se poteva far apparire i barattoli perchè voleva che li portassi io?! Mi ha preso per un'elfo?!

Fece un verso di disapprovazione e fissò la professoressa alle sue spalle maledicendola.

Che gli si spezzi la bacchetta!

Gli possa andare di traverso il tè! Voglio vedere se continuerà a predicare la tasseomanzia!

Spero che calpesti la cacca di un troll! E magari che caschi dalla scopa!

Mentre l'immaginazione del ragazzo fabbricava nuovi modi per inveire contro la donna malvagia, i due arrivarono nei pressi di una bolla luminosa. Adam si fermò e osservandola piegò leggermente la testa a destra. Quella cosa strana faceva alquanto paura e così fece qualche passo all'indietro andando a sbattere addosso a un'albero, in quel momento si accese una lampadina! Essendo Tisifone di spalle, Adam aprì rapidamente lo zaino, prese uno di quei grossi barattoli e lo butto dietro all'albero senza farsi vedere dalla donna. Lo zaino si alleggerì e così fece un profondo respiro.

Adesso va molto meglio!


Si massaggiò un po' la spalla ormai dolorante e proseguì dietro la donna.

Mica dobbiamo entrare lì dentro?!

Chiese intimorito. Quella aveva tutta l'aria di un passaggio tra l'inferno e la terra.

Hogwarts...! Lo sapevo che aveva un patto con il diavolo! Maledetti inglesi, sempre a fare i prepotenti, trovano sempre il modo di vincere facile! Farò scoppiare un'altra guerra dei cento anni se sarà necessario! È meglio che alzino la guardia!

Osservò la professoressa e si bloccò nuovamente attendendo una riposta.
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Messaggioda Tisifone » 08/03/2012, 15:20

Cosa?! Nel mio zaino??

L'esclamazione sconvolta di Adam fece comprendere a Tisifone che il ragazzino non la stava prendendo in giro ma che aveva creduto davvero che stesse scherzando. O meglio aveva reputato la sua richiesta talmente assurda da pensare che non dicesse sul serio. E quella comprensione minò non poco il suo autocontrollo.

No! No! No! non metterò dei fiori nel mio prezioso zaino! Ma sa quanto costa?!

Tono scontroso, parole assurde, neanche uno straccio di giustificazione logica anche se inventata di sana pianta.

Sapevo che i Tassi erano sinceri ma così si sfiora il suicidio.

Pensò, stringendo forte la radice del naso tra due dita, come a cercare di recuperare un pò di calma e evitare di fare qualche gesto sconsiderato quale trasfigurare un alunno in una pianta ornamentale.

Non è mio interesse sapere quanto costa quella borsa. Se è così importante per lei poteva non portarla con sè questa sera.

Disse con un tono di voce basso, come se non si fidasse ad usare quello normale senza correre il rischio di urlare. Considerando la questione risolta, Tisifone volse le spalle a Adam e si sforzò di ignorarlo per il resto del tragitto, sfruttando quei momenti di silenzio per cercare, inutilmente di calmarsi. Essendo di spalle non vide il Tassorosso gettare via un barattolo e per fortuna la donna teneva ancora il cappuccio sollevato così neanche Idra lo vide. Giunta in prossimità della cupola trasparente si fermò e fece cenno al ragazzo di entrare ma quello non solo non si mosse ma diede di nuovo aria alla bocca in maniera sconsiderata.

Mica dobbiamo entrare lì dentro?!

Si, deve.- confermò con tono lapidario, come se avesse decretato la sua condanna a morte, cosa non troppo lontana dai pensieri del ragazzino a giudicare dall'espressione del suo viso.

E la avverto un altra sola parola fuori luogo, un'altra piccola disobbedienza, un'altra sillaba pronunciata con quel tono irrispettoso e le toglierò più punti di quanto possa immaginare oltre a trascinarla dalla Preside.

Lo minacciò poi, seria, stanca di dover sopportare le sue scenate da prima donna incompresa.
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Messaggioda Adam » 29/03/2012, 16:53

La professoressa sembrava non capire. Lui non era lì per giocare al piccolo coltivatore, lui era lì per sorbire un maledettissimo castigo! Rovinare la sua costosissima borsa non era certamente una punizione equa!

Per insegnare divinazione si ha bisogno di un occhio interiore...

Si disse Adam osservando la professoressa che sembrava sull'orlo di una crisi.

... a me questa sembra un po' ottusa... altro che occhio interiore...

Disse scuotendo la testa.

Ad Hogwarts non ci sono più i docenti competenti di una volta... mia nonna lo diceva sempre che solo Beauxbatons aveva il vero diritto di chiamarsi scuola.

Pensò arrogantemente.

Non è mio interesse sapere quanto costa quella borsa. Se è così importante per lei poteva non portarla con se questa sera.

Dopo aver riflettuto, il ragazzino diede effettivamente ragione alla professoressa. Lui poteva non portarla, ma siccome nessuno lo aveva avvertito, come faceva a saperlo?
Nessuno si era degnato di dirgli che doveva fare da porta spezie!

Mi pare che esiste un incantesimo per trasportare le cose...

Disse pensieroso.

...perchè non usa quello invece di far fare tutto a me?

Chiese alla fine con un'espressione sconvolta. Quella professoressa era veramente tonta! Si lamentava dei barattoli quando poteva farli materializzare con facilità, si lamenta delle lamentele di Adam quando poteva tranquillamente utilizzare la magia per risolvere qualsiasi problema.

Quanti capricci...

Pensò Adam sorpreso dalla poca professionalità della professoressa, che aggrediva lui e la sua borsa per delle cavolate che poteva risolvere con un semplice colpo di bacchetta.
Sempre più sconvolto e scettico, seguì la professoressa che non si accorse minimamente del fatto che uno dei barattoli si era perso per la via.

La domanda pertinente di Adam ebbe velocemente una risposta che però fu brusca e decisamente inappropriata per una professoressa. Quel tono così imperativo era decisamente inopportuno visto che Tisifone stava parlando con uno studente.

Non c'è più rispetto...

Pensò sconsolato il ragazzino che proseguendo maledì Hogwarts per la miliardesima volta.

Magari sprofondasse giusto adesso!

Pensò portando gli occhi al cielo.

E la avverto un altra sola parola fuori luogo, un'altra piccola disobbedienza, un'altra sillaba pronunciata con quel tono irrispettoso e le toglierò più punti di quanto possa immaginare oltre a trascinarla dalla Preside.


Quelle parole erano incredibilmente arroganti e impertinenti che Adam ne fu indispettito.
Il bambino, quindi alzò tranquillamente un sopracciglio e osservando perplessamente la professoressa per alcuni secondi, decise di ignorarla completamente.

La Preside...

Pensò beffardo.

Puff!... al massimo può sculacciarmi.

E proseguendo entrò in quella cosa luminosa che a primo impatto sembrava la tana del diavolo. Il Tasso si osservò attorno schifato e cercando di non sembrare un ignorante in materia si mise ad osservare le piante con sufficienza assumendo un'espressione annoiata e tremendamente scocciata.
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Messaggioda Tisifone » 01/04/2012, 18:21

Più tempo passava in compagnia di Adam più la pazienza, di per sè limitata, di Tisifone andava assottigliandosi. Nel corso di quella breve mezz'ora, che le era sembrata lunga un'eternità, si era pentita mille volte di aver messo in punizione quel ragazzino insolente e maleducato.

La prossima volta mi limiterò a togliergli una valanga di punti, lasciando al suo Capocasa il compito di fargli entrare in quella testa dura come ci si comporta a scuola.

Pensò la donna sicura che, visto il caratterino che il Tasso si ritrovava sarebbe finito di nuovo nei guai molto presto. Era stata tentata, lungo il tragitto, di mandare a monte tutto e andarsene a dormire ma alla fine si era data uno schiaffo mentale per quel pensiero: non si sarebbe fatta mettere all'angolo fa un bambino di undici anni.


Mi pare che esiste un incantesimo per trasportare le cose...perchè non usa quello invece di far fare tutto a me?

Forse Signorino Malvoides le sfugge ancora un particolare di questa situazione.Lei è in punizione. - disse con il suo solito tono privo di alcuna inflessione, come se la domanda prima e l'espressione perplessa poi avessero calmato l'Insegnante, scandendo per bene l'ultima parola. - E questo implica che lei debba eseguire le mie indicazioni alla lettera senza l'ausilio della magia.

Concluse, entrando nella piccola serra magica dopo di lui, facendo ben attenzione a chiudere l'ingresso luminoso. Intorno a ogni pianta era stata ricreato il suo habitat naturale per permetterle di crescere e fiorire in qualsiasi momento dell'anno e interferenze esterne prolungate avrebbero potuto rovinare quel delicato equilibrio.

Adesso mi ascolti ben attentamente perché non ho intenzione di ripetermi.

Riprese a dire, appellando un piccolo sgabellino in legno e posizionandolo al centro di tre piccoli cespugli di fiori.

Il suo compito per le prossime ore sarà lavorare su queste tre differenti specie di fiori. Dovrà passare delicatamente all’interno dei petali del gelsomino greco delle piccole garze incantate per prenderne l’odore, staccare con delle pinzette gli aculei con la punta marrone della echinopsis thelegona e raccogliere con un pennellino il polline della nicotiania affinis.

Spiegò, indicando di volta in volta il fiore su cui il ragazzo avrebbe dovuto lavorare e lo strumento adatto da utilizzare, disposti in ordine su un tavolino in legno lì vicino.

Adesso prenda dalla sua borsa i tre barattoli che vi ho fatto apparire prima, legga l’etichetta che vi è sopra e inizi a lavorare dal gelsomino greco, mentre io mi assicurerò che non faccia errori non perdendola di vista un secondo.

E così dicendo evocò una poltroncina su cui si mise a sedere, in attesa che Adam iniziasse a lavorare. Considerato che non era propriamente una schiavista aveva fatto apparire nella sua preziosa borsa giusto i tre barattoli di cui aveva bisogno per svolgere la sua punizione, in modo da non dover portare inutile peso eccessivo.

Ah, se vuole può prendere i guanti. Così non rischia di rovinarsi le manine.

Aggiunse ironica.
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Messaggioda Adam » 07/04/2012, 10:19

Entrando in quella cosa luminosa Adam notò molte cose strane. Lì dentro la luce era fortissima e soprattutto era simile a quella del sole, era calda e piacevole da sentire sulla pelle. La cosa curiosa era che fuori era notte fonda!

Forse alla prof piace farsi le lampade...

Pensò Adam voltandosi ad osservare la donna minacciosa.

No, non è possibile. È troppo pallida.

E voltandosi verso quella serra bizzarra, si mise ad osservare ogni singolo dettaglio. Le piante erano strane, dall'aspetto sgradevole e anche poco simpatiche alla vista.

Prima di entrare nella serra, Adam aveva scoperto l'avversione della Professoressa alla magia:

Forse Signorino Malvoides le sfugge ancora un particolare di questa situazione.Lei è in punizione. E questo implica che lei debba eseguire le mie indicazioni alla lettera senza l'ausilio della magia.

Secondo il ragazzino infatti, la punizione non era un motivo valido per far fare tutto a lui e quindi aveva classificato la professoressa come divinanate anti-magia. Era l'unico motivo che spiegava tutta quella voglia di schiavizzare il ragazzo.

Adesso mi ascolti ben attentamente perché non ho intenzione di ripetermi.

Disse la professoressa in tono minaccioso.

Se non vuole ripetersi mi fa solo un favore. La sua voce è talmente fastidiosa che ogni parola è una pugnalata.

Pensò Adam sistemando la sua pesante e costosa borsa su un tavolino e mettendosi a braccia conserte per fingere di ascoltare. In quel momento Tisifone chiamò a sè uno sgabello e lo posizionò al centro di tre grosse piante.

Strano...

Quella donna aveva usato la magia!

Forse usa la magia solo quando è lei che deve scomodarsi a fare qualcosa...
Divinante anti-fatica.


Quella classificazione era decisamente più adatta della precedente. Era talmente sfaticata che pur di non usare la magia faceva trasportare tutto a lui.

Il suo compito per le prossime ore sarà lavorare su queste tre differenti specie di fiori. Dovrà passare delicatamente all’interno dei petali del gelsomino greco delle piccole garze incantate per prenderne l’odore, staccare con delle pinzette gli aculei con la punta marrone della echinopsis thelegona e raccogliere con un pennellino il polline della nicotiania affinis.

Che ha detto...?

Si chiese sconcertato il ragazzo.

Echinopsis thelegona? Cos'è una specie di torta moldava?

Pensò scandalizzato. Solo dopo, il povero e dolce ragazzino capì che stava parlando di quelle tre piante poste accanto allo sgabello.

Adesso prenda dalla sua borsa i tre barattoli che vi ho fatto apparire prima, legga l’etichetta che vi è sopra e inizi a lavorare dal gelsomino greco, mentre io mi assicurerò che non faccia errori non perdendola di vista un secondo.


Svogliatamente Adam si voltò e si diresse verso il tavolo dove era poggiata la sua borsa. La aprì e notando una cosa strana spalancò gli occhi stupito.

Qui ci sono due barattoli! Il terso si è perso per strada!

Ehmm...

Adam si voltò verso l'insegnante, fingendo un sorrisetto.

Proffy, è successa una cosa strana...

Disse con un tono incerto ma mantenendo un'espresssione facciale tranquilla. Si scrutò attorno per vedere se in quella tana del diavolo ci fosse qualcosa che poteva aiutarlo a scamparla a un disastro imminente.

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Messaggioda Tisifone » 13/04/2012, 22:07

Dopo aver dato ad Adam le istruzioni dettagliate su come scontare la sua punizione, Tisifone si accomodò sulla sedia che aveva evocato, grata di potersi concedere un minimo di riposo. Quando aveva messo in punizione il Tasso non si era resa conto che sarebbe stata una sorta di arma a doppio taglio e che lei stessa sarebbe finita, in un certo senso, in punizione con lui.

Questa è la prima e ultima volta che metto in punizione qualcuno.

Si disse anche se non pensava che tutti gli studenti erano indisciplinati e irriverenti come quel dannato Tasso. Chiuse per un attimo gli occhi, seguendo i movimenti di Adam con l’udito, trasformando, nella sua mente, i rumori in immagini, come le aveva insegnato Asher anni prima.

Ehmm...

Quello era un suono che non aveva alcuna intenzione di sentire perché non faceva presagire nulla di buono. Aprì stancamente gli occhi e rivolse uno sguardo omicida allo studente, trovando irritante quel falso sorrisetto che gli era comparso in viso.

Proffy, è successa una cosa strana...

E cosa di grazia?

Chiese, sorvolando sul modo molto poco rispettoso con cui l'alunno si era rivolto a lei e allungando il collo verso lo studente in modo da notare in fine la presenza di solo due barattoli in quella “speciale” borsa.

Mi dica Signorino Malvoides, come crede che possa essere accaduto una cosa del genere? – si informò con un tono mellifluo quanto pericoloso – Il terzo barattolo si è volatilizzato da solo o qualcuno l’ha aiutato?

Era certa che il ragazzino avesse trovato il modo di disfarsene mentre lei gli dava le spalle e con un colpo di bacchetta avrebbe potuto scoprire facilmente come era andata, e il suo sistema nervoso spingeva affinchè lo facesse ma era curiosa di sentire cosa si sarebbe inventato il Tasso quella volta.
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Messaggioda Adam » 25/04/2012, 12:08

La professoressa si era comodamente seduta sullo sgabello stanca e distrutta. Adam richiamò la sua attenzione e la donna allungò il collo notando che un barattolo mancava.

Mi dica Signorino Malvoides, come crede che possa essere accaduto una cosa del genere?
Il terzo barattolo si è volatilizzato da solo o qualcuno l’ha aiutato?


Adam si voltò verso la donna e le rivolse un sorrisetto ingenuo.

Non saprei proprio! Forse era un barattolo con le gambe!

Ipotizzò con gli occhi rivolti verso il cielo. Che scusa poteva utilizzare? Quella Divinante anti-fatica era talmente ed incredibilmente soffocante che spegneva ogni fiammella di bugia che Adam accendeva con tanta fatica.

Questa è capace che mi lascia qui!

Pensò rabbioso.

Ho un'idea! Perchè non fate apparire un'altro barattolo e chi si è visto si è visto?!


Chise Adam con un sorriso ottimista sperando che la Professoressa si mettesse a fare un gran monologo sul rispetto e sull'utilizzo della magia e bla-bla-bla dimenticando la punizione e il barattolo disperso.

Agitate la vostra bella bacchetta, magari ne esce fuori un barattolo ancora più bello!
Sapete, mia nonna era una professoressa, insegnava trasfigurazone, e ricordo che qundo ero piccolo trasformava sempre gli orsacchiotti in oggetti mobili.


Disse lasciandosi andare ai ricordi. Magari tra una chiacchiera e un'altra l'inquietante dominatrice dei serpenti si sarebbe sciolta un po', lasciandosi andare.

Una volta invece simulò una pioggia nella mia stanza, io adoravo la pioggia e visto che non riuscivo a dormire fece diventare il soffitto piovoso... un po' come la Sala Grande... Ricordo che da quella volta prendevo sempre di nascosto la sua bacchetta e la usavo come fucile...

Adam si lasciò andare a una lieve risatina. Era incredibile, quella bacchetta gli piaceva molto ed ora era la sua. Amelia gliel'aveva lasciata quando stava male. La sua malattia non le permetteva di toccare la bacchetta, altrimenti sarebbe successo il putiferio, e così la affidò a Lui. Dicendogli che doveva usarla perchè era una bacchetta troppo importante e doveva sopravvivere alla morte della padrona. Adam non capì mai cosa avesse di così speciale quella bacchetta, sapeva solamente che doveva utilizzarla e proteggerla perchè non poteva permettersi che quel pezzo di legno morisse.

Adesso invece la uso per far levitare piume e per prendere libri dagli scaffali più alti...

Era triste quel passaggio di padrone. Una bacchetta abituata alla magnificenza come quella, adesso apparteneva ad un semplice studente che non aveva nulla di magnifico perchè era un inutile e noioso Tassorosso.

Chissà se un giorno la bacchetta mi trasmetterà tutto il suo sapere...

si chiese pensieroso sedendosi sullo sgabello al centro delle strane piante. Adam aveva rinunciato a diventare un grande mago. Nessun Tassorosso poteva diventare un grande mago, e a quanto pareva la scelta del cappello non era modificabile.

L'unica possibilità che ho di essere qualcuno è quella di vincere le olimpiadi...


Adam tornò improvvisamente dal mondo dei sogni e dei ricordi, concentrandosi nuovamente sulla professoressa Tisifone.

Di certo non potrò mai diventare un professionista se la notte invece di riposarmi sto qui a perder tempo sulle piante!

Doveva allenarsi! Doveva impegnarsi, ma soprattutto doveva trovare il modo per farlo! Quella scuola era sprovvista di palestra e certamente non poteva mettersi a fare il volteggio sui banchi di scuola! Ma la cosa peggiore era che Adam non aveva un'allenatore! Nessun atleta arriva alle olimpiadi senza le basi! Il ragazzino poteva imparare a mantenere l'equilibrio o a fare la ruota do solo, ma chi gli avrebbe insegnato la tecnica giusta?!
Se solo Sarah fosse lì con lui.

Adam ebbe un minuto di pausa riflessiva. Stava escogitando qualcosa...

Professoressa, ma lei può far apparire qualsiasi cosa?

Chiese curioso. Se quella donna poteva far apparire barattoli, anche lui poteva farlo!
forse la soluzione ad ogni problema si stava materializzando sotto il suo naso, ma certamente non se quella donna insisteva a fargli fare quella stupida punizione!
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Messaggioda Tisifone » 26/04/2012, 21:45

Non saprei proprio! Forse era un barattolo con le gambe!

In reazione alla battuta dello studente, Tisifone si strinse la radice del nato tra due dita, socchiudendo gli occhi, come a voler trattenere uno scatto d’ira, l’ennesimo che sopprimeva da quando aveva lasciato il Castello in compagnia di Adam. Fece due respiri profondi, provò ad aprire la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse, preferendo fare altri due respiri e lasciare che il Tasso scavasse la sua buca da solo, anche se, continuando di quel passo, la buca sarebbe stata così profonda da giungere dall’altra parte del mondo.

Ho un'idea! Perchè non fate apparire un'altro barattolo e chi si è visto si è visto?! Agitate la vostra bella bacchetta, magari ne esce fuori un barattolo ancora più bello!

Io ne ho un’altra. Perché non ritrova quello che ha perso?

Si risolse a dire alla fine, congratulandosi con se stessa per il tono di voce calmo e pacato, quando in realtà avrebbe voluto trasfigurare il suo sorrisetto nel becco di un qualche animale.

Sapete, mia nonna era una professoressa, insegnava trasfigurazione, e ricordo che quando ero piccolo trasformava sempre gli orsacchiotti in oggetti mobili.

L’accenno a sua nonna, fatto con un tono di voce normale, senza astio o superbia, dava ad Adam un aspetto quasi umano, ricordandole finalmente il ragazzino che era davvero. Non sapeva se quel racconto fosse il desiderio di confidare a qualcuno una parte della sua vita o solo il pio desiderio di placare la sua ira, confondendola o facendole tenerezza.

Una volta invece simulò una pioggia nella mia stanza, io adoravo la pioggia e visto che non riuscivo a dormire fece diventare il soffitto piovoso... un po' come la Sala Grande... Ricordo che da quella volta prendevo sempre di nascosto la sua bacchetta e la usavo come fucile...

Più che una nonna sembra una mamma…

Pensò la donna, rivedendo in quei gesti le stesse attenzioni che la madre le riservava quando era piccola.

Adesso invece la uso per far levitare piume e per prendere libri dagli scaffali più alti...
Chissà se un giorno la bacchetta mi trasmetterà tutto il suo sapere...


Il sapere non è detenuto dalla bacchetta ma dal mago che la usa. Se così non fosse lei sarebbe capace di fare meraviglie con quella senza neanche conoscere le formule degli incantesimi.

Spiegò al ragazzino, quasi a volerlo rassicurare, anche se non riuscì a evitare di rivolgergli un’occhiata perplessa.

Lei e sua nonna dovevate avere i flussi magici allineati in maniera affine… Solo così si spiega il fatto che lei possa usare la sua bacchetta.

Aggiunse pensierosa. Che lei sapeva una cosa del genere era davvero rara. Dopotutto come la famiglia Olivander era solita ripete ”è la bacchetta a scegliere il mago”.

Professoressa, ma lei può far apparire qualsiasi cosa?

Il cambio di argomento riportò l’attenzione di Tisifone sulla situazione attuale, facendole tornare quel principio di mal di testa che per un attimo si era sopito.

Dovrebbe sapere che l’Incantesimo di Evocazione funziona solo se si sa dove andare a prendere quello che si vuole, un po’ come l’Incantesimo di Appello. – iniziò a dire, con il classico tono da insegnante – Questo è il motivo per cui si può evocare del cibo, in barba alle leggi di Gamp.

E se non fosse la donna che era a quel punto si sarebbe concessa un piccolo ghigno divertito, invece l’espressione del suo viso rimase impassibile.

Posso concederle un Incantesimo di Appello per recuperare il barattolo sparito e continuare la punizione, oppure può uscire fuori a cercarlo alla maniera babbana e una volta trovato tornare nella sua Sala Comune.

Gli stava dando l’opportunità di scegliere cosa fare, una sorta di grazia, anche se, ovviamente, c’era un trucco che non si vedeva.
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Messaggioda Adam » 01/05/2012, 11:59

Come al solito la professoressa sembrava irritata e nervosamente stanca di tutte quelle moine.
Per la centesima volta si strinse la radice del naso con le dita come se volesse evitare un attacco di sinusite improvviso. Alla proposta di Adam si far apparire un nuovo barattolo, la professoressa rispose diretta, ma tranquilla.

Io ne ho un’altra. Perché non ritrova quello che ha perso?

Adam rimase basito e alquanto infastidito. Quella donna era veramente sfaticata! Cosa le costava agitare la bacchetta?!
In ogni caso Adam iniziò a parlare a raffica cercando di sviare la punizione. Parlò di sua nonna e della sua bacchetta. Adam si fece un paio di domande e la professoressa gentilmente rispose.

È fatta! La punizione decisamente è saltata!

Il sapere non è detenuto dalla bacchetta ma dal mago che la usa. Se così non fosse lei sarebbe capace di fare meraviglie con quella senza neanche conoscere le formule degli incantesimi.

Adam piegò leggermente la testa. La donna aveva ragione, era impossibile. Il bambino però aveva sentito spesso dire che il mago e la bacchetta si scambiano informazioni a vicenda e aveva pensato che... Era decisamente un meccanismo complicato.

Lei e sua nonna dovevate avere i flussi magici allineati in maniera affine… Solo così si spiega il fatto che lei possa usare la sua bacchetta.

Adam non aveva la minima idea di cosa fossero i flussi magici, e non sapeva di certo se erano uguali a quelli di sua nonna, sapeva soltanto che la bacchetta era passata a lui automaticamente, come in modo cosciente.

Io credo che la bacchetta si fosse resa conto che mia nonna stava per morire e quindi è passata automaticamente a me per discendenza.

Disse pensoso.

Dopotutto se mia nonna aveva detto che la bacchetta no doveva morire ci dev'essere un motivo che anche la bacchetta sa...

Il ragazzino dubbioso, aprì la sua costosa borsa e cacciando i due barattoli rimanenti, sfilò la lunghissima bacchetta dal fondo. Era smisuratamente lunga per una ragazzino basso come lui e la strana pomposità era troppo seicentesca. Adam la osservò e pensò:

Bacchetta di legno di Salice
Vernice: Blu acciaio
Lunghezza: 13 pollici e 1/4
Anima/Nucleo: Corda di cuore di Drago
Rigida, ma con la parte superiore dell'impugnatura fragile
Impugnatura sporgente con altorilievi color
oro vivo raffiguranti piccoli fusti di mughetto intrecciati
Estensione della decorazione: Fino a 11 pollici e 2/4 (partendo dalla base dell'impugnatura)
Ottima per incantesimi ordinari e per magie semplici

A me pare normalissima... cosa potrà mai nascondere di così importante da non poter morire?


Adam cambiò discorso, approfittando della professoressa per conoscere qualcosa di nuovo.

Dovrebbe sapere che l’Incantesimo di Evocazione funziona solo se si sa dove andare a prendere quello che si vuole, un po’ come l’Incantesimo di Appello. Questo è il motivo per cui si può evocare del cibo, in barba alle leggi di Gamp.

Adam la osservò annoiato mentre parlava in tono da maestrina saccente. Qual era il concetto di tutte quelle parole? Ma soprattutto cos'era un Gamp?
Adam stava per aprir di nuovo bocca ma la professoressa lo precedette.

Posso concederle un Incantesimo di Appello per recuperare il barattolo sparito e continuare la punizione, oppure può uscire fuori a cercarlo alla maniera babbana e una volta trovato tornare nella sua Sala Comune.


La confusione nella testa del bambino stava crescendo.

È impazzita... questa Divinante anti-fatica è talmente sfaticata da non voler nemmeno finire la punizione?


Adam la guardò stranito. Diceva sul serio o stava bluffando? Il viso della donna sembrava serio. Gli stava dando realmente questa possibilità! Era un miracolo!
Adam che si trovava già in piedi affianco alla sua borsa, la richiuse e se la mise a tracolla.

Bene proffy, allora io vado a cercare il vaso smarrito!

Disse facendo un ampio sorriso.

Speriamo che non si sia allontanato troppo! Lei saprà che i barattoli con le gambe amano camminare per chilometri e chilometri!

Fece l'occhiolino alla donna e si avviò verso l'uscita di quel mostruoso antro del Diavolo. Chissà con quale coraggio la preside aveva permesso una cosa del genere!

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