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da Vergil » 07/03/2012, 0:10
Non ho intenzione di punirla, signor Cartwright.
EH!? Ehm... cioè, ma davvero? Ma non mi dica...
Non la reputo uno stupido, anzi, a volte penso che lei sia persino troppo furbo per i miei gusti... e credo non ci sarà più bisogno di riprenderla per una cosa del genere, giusto? Insomma, immagino arriverà da solo a capire che in fantasmi non sono dei libri di storia parlanti, e che per le domande facoltative e gli approfondimenti c'è sempre la biblioteca, mi sbaglio forse?
Errore non credo nemmeno che sia sul suo vocabolario personale Vice Preside!
Signor Cartwright, contrariamente a quello che molti pensano questa non è solo una scuola: una volta usciti da qui si apriranno per voi studenti le porte del futuro, un futuro che spero vi vedrà brillare nel mondo del lavoro in qualsiasi campo decidiate di dedicare la vostra vita, e Hogwarts ha il compito di formarvi non solo culturalmente ma anche a livello etico e morale. Scegliere di aiutare un compagno in difficoltà o triste è encomiabile da parte sua, ma questo non giustifica la scorciatoia che lei ha preso proprio perchè, come ho detto prima, sono certa che sapesse bene di poter trovare tutto il materiale necessario in biblioteca, e anche che il professor Kuran avrebbe potuto indicarle i testi più appropriati per svolgere la domanda se lei glielo avesse chiesto.
Beh oddio, non credo che sui libri ci sia scritto che una volta Weasley si è trasformato in Tiger per avvicinarsi clandestinamente al rampollo Malfoy... o era diventato Goyle? Beh comunque meglio non contraddirla, secondo me sotto quelle labbra sorridenti altrimenti tirerà fuori una fila di canini affilati...
E' con la fatica, è con l'impegno ed è con la costanza che un uomo può formarsi al meglio, mago o babbano che sia: ed io spero che lei capirà che se diamo delle regole, se diamo dei vincoli che costringono voi studenti a faticare ed impegnarvi è proprio perchè vogliamo il meglio, per voi. Le nostre porte saranno sempre aperte per raccogliere tutti i vostri dubbi e le vostre incertezze, ma se noi ci impegnamo ad aiutarvi, voi dovete fare altrettanto. Mi auguro di non dover più ripetere questa conversazione. Può andare ora.
La conversazione era davvero finita e lui non aveva ricevuto alcuna punizione, era mai possibile che fosse andato seriamente tutto così liscio? Evidentemente si, anche perchè Monique aveva fatto capire perfettamente al ragazzo che il suo gesto lo aveva apprezzato, semplicemente doveva apprendere come aiutare gli altri in un modo leggermente più incline alle regole, per quanto fosse una cosa molto complessa e difficile per lui, data la sua natura scalmanata ed indomita. Forse in quel momento la vocina della Parker si sarebbe complimentata con lui se avesse accettato in cuor suo di rispettare di più i regolamenti scolastici, ed un'altra invece, quella della Ricciardi avrebbe sbuffato scocciata. Vergil sentì che per una volta non poteva dar retta a due vocine così diametralmente opposte, doveva ascoltare quella centrale, quella non solo di se, ma anche della professoressa di Incantesimi.
Dovrò imparare ad usare la mia furbizia in modi più leggeri e per cose che riguardano la scuola in prima linea, cercare quanto possibile di adeguarmi a quello che c'è scritto sui libri e sui tabulati di regolamento... ricevuto boss!
Non si dovrà più ripetere per ovvi motivi, prof. Sono un tipo sveglio l'avrà capito, non avrò problemi ad evitare in futuro certi guai, parola mia e di Rusty, giusto amico?!
Squit!
Ecco, visto Vice?
Anche se poteva risultare essere un comportamento assolutamente inappropriato per qualsiasi tipo di studente, Vergil si azzardò anche a fare un occhiolino amichevole a Monique, mentre si alzava in piedi e si accingeva a sistemarsi nuovamente lo zaino sulle spalle, anzi, una spalla sola visto che l'altra era occupata dallo scoiattolo volante. Si avvicino ulteriormente alla scrivania per prendere la sua cioccolata, quando fermò l'incedere della mano già aperta verso metà strada, leccandosi le labbra e fissando ancora un secondo la professoressa, lasciando poi che la mano tornasse al suo posto e lui potesse tranquillamente avvicinarsi alla porta con un sorriso sereno e furbetto.
Piccolo regalo, mi chiami folle a lasciare tutta quella cioccolata svizzera, ma non vado mai via dopo un appuntamento con una ragazza senza averle lasciato un dono degno di lei, e in fondo questo in un certo senso era un appuntamento visto che si trattava di un incontro prestabilito, giusto? E poi la cioccolata trovo sia il regalo più giusto visto che lei, sotto sotto, è la prof più dolce che io abbia mai conosciuto... ci vediamo in giro... o in ronda, a fare il mio dovere di prefetto!
E dicendo questo, alzò la mano eseguendo una sorta di saluto militare sorridendo gentilmente alla donna, mentre apriva la porta e, se lei non avesse avuto altro da dire, si sarebbe allontanato diretto verso la propria sala comune dove i suoi amici lo attendevano già per confortarlo ed invece scoprendo che non era stata presa alcuna forma di provvedimento nei suoi confronti, avrebbero esultato festeggiando come non mai tra fiumi di succo di frutta e aperitivi analcolici.
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da Alexis » 09/03/2012, 15:24
[Venerdì - ore 11.17 - Sala Comune Delfinazzurro]
Mattinata tranquilla quella, un evento raro per lei che, essendo nell'anno dei suoi G.U.F.O., era solitamente oberata d'impegni: si era alzata con calma finalmente, aveva fatto un abbondante colazione senza doversi ingozzare per correre a lezione, e poi era tornata nella sua sala comune per un po' di relax; che poi il rilassarsi si fosse trasformato in un fissare il camino con espressione vitrea, quello era un altro discorso.
Sembrava quasi una statua di cera per l'immobilità del suo corpo, per quanto dentro la sua mente tutto ci fosse tranne che silenzio o ordine: mille e più idee si accalcavano le une sulle altre, pensieri che riguardavano la scuola, Ferdy e quello che era successo al campo da Quidditch, per non parlare della gita ad Hogsmeade che avrebbe dovuto affrontare il giorno dopo.
Mh?
L'attenzione della Delfina venne improvvisamente catturata dalla presenza di un gufo nero e maestoso, che planò elegantemente sulla spalliera della poltrona su cui era seduta la ragazza per porgerle la propria zampa a cui era legata una pergamena: Alexis riconobbe subito il gufo della sua Caposcuola nonchè Vice Preside Monique Vireau, per questo dopo averla letta saltò subito in piedi e corse in camera sua a prepararsi: la donna richiedeva la sua presenza per le 11.30, quindi non c'era tempo da perdere; si vestì meglio, indossando la divisa della propria Casata, si spazzolò i capelli e lasciò il suo dormitorio velocemente, avviandosi a passo spedito in direzione dell'ufficio della donna.
[Ore 11.28 - Ufficio Vice Preside]
Era arrivata in perfetto orario, anzi, anche di un paio di minuti in anticipo: Alexis prese un bel respiro - era sempre nervosa quando doveva incontrare la francese seconda in importanza solo alla Preside Bergman - e si avvicinò alla porta, dando un paio di colpi con le nocche ad essa.
Professoressa Vireau? Sono Alexis Parker, posso entrare?
Domandò la Delfina, e solo quando la donna le avesse dato il permesso si sarebbe azzardata ad aprire la porta e fare il suo ingresso nell'ufficio di lei, chiudendosi l'uscio alle spalle prima di salutare la Vice Preside con un inchino educato.
Buongiorno Vice Preside, spero di non averla fatta aspettare troppo. Mi aveva fatta chiamare?
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da Monique » 09/03/2012, 17:32
Una mattina serena e rilassata quella, per Monique: non avrebbe avuto lezione fin dopo pranzo, e i provini degli studenti che volevano entrare nel coro nel tardo pomeriggio, quindi aveva passato il tempo mettendo a posto quelle piccole cose - come un cumulo di scartoffie o il disordine della sua stanza - a cui solitamente non aveva tempo da dedicare. Solo verso le 11 aveva deciso di mandare a chiamare la sua Prefetta, Alexis Parker, per discutere con lei di un piccolo incarico che voleva affidarle: erano ora le 11.29, e se conosceva bene la propria Delfina non l'avrebbe certo fatta attendere oltre. Infatti...
Professoressa Vireau? Sono Alexis Parker, posso entrare?
Entri pure, signorina Parker.
Come preventivato due colpi alla porta e successivamente la voce di lei le fecero capire che la sua ospite era arrivata: dopo averle dato il permesso di varcare la soglia, nel suo ufficio qualche istante dopo comparve la figura della propria Prefetta che, chiusasi la porta alle spalle, salutò la donna con un piccolo inchino rispettoso.
Buongiorno Vice Preside, spero di non averla fatta aspettare troppo. Mi aveva fatta chiamare?
Buongiorno a lei. Prego, si accomodi.
La salutò Monique, indicandole con un cenno della mano la poltrona posta di fronte alla scrivania dietro la quale era seduta lei: come sempre la Vice Preside esibiva un tono piuttosto formale e distaccato nel parlare coi suoi alunni, ma nei confronti di Alexis il tutto era accompagnato da un sorriso più luminoso ed amichevole; in effetti, la francese provava molto rispetto ed orgoglio nei confronti della Prefetta che rappresentava al meglio i suoi standard di eccellenza.
Spero di non averla disturbata col mio invito improvviso - le disse Moni con un sorriso gentile, una rarità per lei - Ma volevo parlarle di una cosa importante. Prima, però, lasci che le esprima la mia soddisfazione per la sua persona, signorina Parker: i professori sono entusiasti di lei, i suoi voti sono eccellenti, e Madama Berforth mi ha anche accennato che le piacerebbe farsi affiancare da lei nella gestione della biblioteca. E' fonte di grande orgoglio per me sapere cose così positive della mia Prefetta.
Sì, Moni non era forse una che elogiava spesso i propri studenti, ma quando sentiva davvero orgoglio nei confronti di uno di essi era ben felice di farlo presente, soprattutto se il motivo di tanto orgoglio era una studentessa della propria Casata.
Per farla breve comunque, signorina Parker, mi piacerebbe che lei mi affiancasse durante i provini per il coro di Hogwarts nel ruolo di assistente: mi farebbe molto comodo un'opinione aggiuntiva alla mia che sia imparziale ed oggettiva, e lei mi sembra la persona più adatta per tale compito. Cosa ne dice?
Le propose poi la Vice Preside, evitando di perdersi in chiacchiere poiché immaginava che la ragazza, essendo nell'anno dei suoi G.U.F.O., avesse molto da fare e da studiare e dunque non voleva trattenerla nel suo ufficio più tempo del necessario.
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da Alexis » 09/03/2012, 17:48
Buongiorno a lei. Prego, si accomodi.
Alexis sorrise a Monique in risposta al suo saluto, sedendosi composta sulla poltroncina che le era stata indicata: vedere la Vice Preside sorridere verso uno studente era qualcosa di talmente raro che non poté non sentirsi in qualche modo fortunata e privilegiata da tale trattamento.
Spero di non averla disturbata col mio invito improvviso.
Oh no professoressa, si figuri!
Esclamò la Delfina di rimando con un sorriso educato e sincero, visto che in effetti quando le era arrivato il gufo della donna stava fissando il camino della sala comune senza combinare nulla.
Ma volevo parlarle di una cosa importante. Prima, però, lasci che le esprima la mia soddisfazione per la sua persona, signorina Parker: i professori sono entusiasti di lei, i suoi voti sono eccellenti, e Madama Berforth mi ha anche accennato che le piacerebbe farsi affiancare da lei nella gestione della biblioteca. E' fonte di grande orgoglio per me sapere cose così positive della mia Prefetta.
Oh... - sussurrò Alexis con sguardo sorpreso, le guance che le si coloravano di rosso per l'orgoglio e l'imbarazzo di sentirsi dire una cosa del genere - Professoressa sono... davvero felice che lei sia fiera di me. Le lezioni d'altronde sono così interessanti che è difficile non impegnarsi nel fare i compiti! - esclamò la ragazza con espressione sincera seppur ancora timida ed imbarazzata - Comunque mi piacerebbe moltissimo poter essere d'aiuto a Madama Berforth, amo la biblioteca e sarebbe bello poter contribuire a renderla ordinata e pulita.
Rispose alla fine Alexis con un'espressione di puro orgoglio dipinta sul viso: era bellissimo che la bibliotecaria, così attenta ed affezionata ai tomi presenti nel suo "regno", avesse indicato proprio lei per farsi aiutare, significava che la vedeva come una persona degna di fiducia e questo, per la Delfina, era una grandissima gratificazione. Ma ancora non era chiaro il motivo per cui la docente l'avesse chiamata nel suo ufficio, perciò la Prefetta tornò seria e si accinse ad ascoltare le parole di Monique.
Per farla breve comunque, signorina Parker, mi piacerebbe che lei mi affiancasse durante i provini per il coro di Hogwarts nel ruolo di assistente: mi farebbe molto comodo un'opinione aggiuntiva alla mia che sia imparziale ed oggettiva, e lei mi sembra la persona più adatta per tale compito. Cosa ne dice?
Vuole che le faccia da assistente? ... davvero?
Gli occhi della ragazza presero a brillare dall'emozione e dall'incredulità: la Vice Preside non era certo quel tipo di persona che amava circondarsi di assistenti o studenti che le stavano appresso, doveva ritenersi dunque lusingata per aver ricevuto un'offerta del genere che, tra l'altro, le avrebbe permesso di vivere più da vicino un campo come la musica che lei adorava.
Mi... mi piacerebbe tanto professoressa Vireau! Accetto con piacere!
Esclamò dunque con un gran sorriso felice.
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da Monique » 09/03/2012, 18:21
Oh... Professoressa sono... davvero felice che lei sia fiera di me. Le lezioni d'altronde sono così interessanti che è difficile non impegnarsi nel fare i compiti!
Com'era diversa in questo Alexis da Monique: ricordava bene la donna come, quando era una studentessa, fosse pesante per lei seguire la maggior parte delle lezioni; solo alcune la prendevano davvero, tra cui Incantesimi, nonostante fosse obbligata ad avere buoni voti in tutte - obbligo che veniva da se stessa in primis ed anche dal prestigio e dalla fama della sua famiglia. La sua Prefetta invece sembrava seriamente entusiasta di ogni materia che doveva seguire, e questo spinse la francese a chiedersi cos'avrebbe fatto la ragazza una volta preso il diploma.
Comunque mi piacerebbe moltissimo poter essere d'aiuto a Madama Berforth, amo la biblioteca e sarebbe bello poter contribuire a renderla ordinata e pulita.
Riferirò allora alla nostra bibliotecaria che potrà contattarla a sua discrezione per farsi aiutare quando serve.
Commentò dunque Monique, sicura di poter contare sulla presenza della Delfina che pareva felice di potersi rendere utile in qualsiasi modo, all'interno del castello: chissà che un giorno, si disse la donna, non riuscisse anche a prendere il suo posto come Caposcuola. In ogni caso l'argomento divenne subito più importante e serio, e la proposta della Vice Preside venne accolta con stupore dalla studentessa di Delfinazzurro.
Vuole che le faccia da assistente? ... davvero?
Monique annuì semplicemente con un sorriso piuttosto dolce in direzione della ragazza, chiedendosi se fosse possibile per lei affezionarsi a qualcuno dei suoi studenti: sentiva per Alexis una simpatia maggiore e seppur sapesse di dover rimanere sempre imparziale, sperò che non fosse una cosa negativa provare un moto di fierezza più intenso nei confronti di uno studente piuttosto che di un altro.
Mi... mi piacerebbe tanto professoressa Vireau! Accetto con piacere!
Molto bene. Oggi alle 18 aprirò l'auditorium per alcuni provini liberi, ed ovviamente vorrei che tu fossi presente. Ci vediamo direttamente lì alle 17.45, se non hai nulla in contrario. D'accordo?
Le disse la donna, e se Alexis non avesse aggiunto altro o non le avesse posto nessuna domanda, Monique l'avrebbe congedata con un sorriso, per poi tornare alle sue faccende burocratiche da Vice Preside.
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da Alexis » 09/03/2012, 18:29
Molto bene. Oggi alle 18 aprirò l'auditorium per alcuni provini liberi, ed ovviamente vorrei che tu fossi presente. Ci vediamo direttamente lì alle 17.45, se non hai nulla in contrario. D'accordo?
Monique le aveva dato del tu: l'aveva fatto apposta? Era forse un modo per farle capire che c'era un minimo di confidenza in più? Oppure era stata una svista a cui la donna non aveva neppure fatto caso? In ogni caso la Vice Preside le aveva fatto una domanda, e sarebbe apparso molto strano - oltre che ineducato - se lei non avesse risposto: così, con un sorriso smagliante, Alexis annuì con vigore.
Assolutamente professoressa, ci sarò!
Esclamò orgogliosa, capendo poi dall'espressione dell'insegnante che era giunto il momento di andare: un colloquio breve ma intenso il loro in cui Monique l'aveva riempita di soddisfazione e le aveva dato modo di dimostrare le sue abilità con due incarichi importanti e pieni di responsabilità... assistente della Vice Preside ed aiutante di Madama Berforth, mica due lavoretti da nulla insomma! Così, ancora sorridente e felice, la Delfina si alzò in piedi e fece un altro piccolo inchino, questa volta di congedo, alla sua Caposcuola.
Buon proseguimento di giornata allora, Vice Preside Vireau, a questo pomeriggio!
Con queste ultime parole la Delfina lasciò l'ufficio di Monique con occhi luminosi e pieni d'orgoglio, dirigendosi in seguito a passo spedito in guferia: non vedeva l'ora di raccontare le novità ai suoi genitori, e riempirli di soddisfazione.
[End]
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da Alya » 13/04/2012, 15:23
Sguardo fiero e impassibile. Passo deciso e leggiadro. Alya era tornata ad Hogwarts. Poteva riprendere gli studi e quella vita che aveva sempre desiderato. Quel pomeriggio aveva preso un impegno. Attendeva quel venerdì con ansia da qualche settimana, ormai. Finalmente era giunto il momento. Era nervosa. Aveva mille dubbi per la testa.
Volendo evitare che qualcuno interferisse in quel momento, aveva preso appuntamento con Monique. Era persino arrivata in anticipo. Le gambe vacillarono. La gola le sembrò d'un tratto troppo secca, tanto da non riuscire a proferir parola con nessuno. Non aveva rivelato a nessuno per quale motivo fosse lì. Voleva che fosse una sorpresa. Voleva che, al suo primo giorno al coro, qualcuno si ricordasse di lei per qualcosa di speciale. Voleva farsi conoscere per le capacità che aveva,e che Monique, in qualche modo, sembrava apprezzare.
Il pugno a mezz'aria, bussò alla porta.
Signorina Vireau.. sono Alya Moreau..
E detto ciò, attese solo che la porta si aprisse.
P.S. Questo post doveva essere migliore. Lo avevo preparato bene. Ma, avendo lasciato il pc acceso sulla pagina di scrittura per un po', ho perso tutto. Riscrivendolo, ecco il risultato "obrobrioso". Cercherò di stare più attenta
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da Monique » 15/04/2012, 17:09
[Venerdì - ore 16.30]
Aria pensierosa ed assente. Alcuni fogli - spartiti, a guardare meglio - sulla sua scrivania. Monique Vireau sembrava alquanto fuori da mondo, quel pomeriggio: non a torto, avrebbe detto qualcuno, se si fossero andati a vedere gli ultimi sviluppi della sua vita, ma questo era irrilevante; era la Vice Preside di Hogwarts, un lavoro che non si poteva mettere da parte o dimenticare quando si voleva. Era un impiego a tempo pieno che andava assolutamente portato avanti in ogni circostanza, in ogni momento. Quel pomeriggio, ad esempio, Moni attendeva una sua studentessa di Delfinazzurrro, nonchè membro del coro, nel proprio studio: in realtà era rimasta piuttosto sorpresa quando Alya le aveva chiesto un appuntamento via gufo; la donna infatti aveva sempre cercato di essere il più presente possibile per i suoi studenti, ma non le era mai capitato che qualcuno prendesse addirittura un appuntamento per parlarle, a meno che non fosse successo qualcosa di grave. Dubitava che fosse quello il caso, la sua prefetta Parker l'avrebbe informata nel caso, ma non si poteva mai sapere. Un paio di colpi alla porta la fecero sobbalzare, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
Signorina Vireau.. sono Alya Moreau..
Monique fece un piccolo sospiro, ritirando gli spartiti nel cassetto della sua scrivania che chiuse a chiave subito dopo, ravviandosi i capelli prima di dare alla bambina il permesso di entrare.
Avanti.
Attese dunque che la Delfina facesse il suo ingresso nel suo ufficio e si chiudesse la porta alle spalle, prima di farle un lieve sorriso ed indicarle la poltroncina di fronte alla scrivania con un cenno della mano.
Buon pomeriggio signorina Moreau. Prego, si accomodi.
Un po' formale forse nel tono, ma doveva sempre rimanere nell'ottica dell'essere la Vice Preside quindi lasciarsi andare con lei, che pure era una studentessa della propria Casata, sarebbe apparso assolutamente inopportuno. La bambina non sembrava preoccupata o spaventata, quindi forse Monique avrebbe potuto escludere la possibilità che fosse successo qualcosa di grave... ma l'avrebbe scoperto a momenti, ormai.
Allora, Alya... ... per quale motivo mi hai chiesto questo appuntamento? E' successo qualcosa?
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da Alya » 22/04/2012, 13:49
Avanti.
Anche se Monique le diedi il permesso di entrare, Alya non mosse nemmeno un passo. Rimase immobile al suo posto, il pugno ancora a mezz'aria. D'un tratto sentiva che la borsa che portava al braccio fosse diventata più pesante del solito. Nascondeva un segreto. Nulla di male, ma qualcuno avrebbe potuto benissimo giudicarla per una cosa così piccola. Respirava a fatica. Temeva che il suo lavoro non fosse accettato. E lei, di questi pensieri, non ne aveva mai avuti, o almeno non fino a quel momento. Era tranquilla, lo era sempre stata. Anche quando aveva preso appuntamento con Monique, anche quando l'aveva pregata di dedicarle del tempo. In quel momento, però, tutte le sue paure stavano prendendo il sopravvento. Ma ciò che più la confortava era che Monique era molto più esperta di lei, e se, per caso, il suo lavoro non fosse stato abbastanza, l'avrebbe sicuramente aiutata, dandole magari consigli utili, di cui avrebbe fatto buon uso. Perciò d'un tratto si sentì carica. La paura scomparsa. L'adrenalina - inutile - la faceva sentire sicura di sè. Aprì la porta. Nessuna esitazione questa volta. Il primo dettaglio che le risaltò agli occhi fu il sorriso di Monique, vedendola. E d'un tratto seppe di non dover temere nulla.
Buon pomeriggio signorina Moreau. Prego, si accomodi.
Il suo nome sembrava anche più bello del solito pronunciato dalle labbra della vicepreside. Alya non riuscì a trattenere un sorriso. Si sentiva decisamente più felice del solito in quel momento, pronta a mostrare a Monique di cosa fosse capace. Ed accettò anche il tono formale della vicepreside, capendo che non poteva sbilanciarsi più di tanto. E ricordandosi anche che si era chiesta molte volte come sarebbe parsa la situazione alla ragazza, soprattutto dopo che Alya le aveva chiesto un incontro, anche sapendo che non fosse necessario.
Allora, Alya... ... per quale motivo mi hai chiesto questo appuntamento? E' successo qualcosa?
Ancora sorridente, Alya si mosse verso la poltroncina che Monique le aveva precedentemente indicato. Vi si accomodò, lasciando poi la borsa sulla poltroncina accanto, in modo da poterla raggiungere senza alcun problema.
Chiedo scusa per il poco preavviso, ma era una questione importante.
Non aggiunse altro, per il momento. Sorrise soltanto, lasciando pure che Monique pensasse a qualsiasi cosa. Magari, pensava che le fosse successo qualcosa di grave, o che magari ci fosse di mezzo qualcosa di irrisolvibile. Alya, comunque, sperava che quel suo sorriso bastasse a tranquillizzare la sua vicepreside, nonchè caposcuola. Si allungò verso la poltroncina a fianco, ed aprì piano la cerniera della sua borsa azzurra. Il palmo della mano destra tastò l'intero contenuto della borsa, fino a trovare ciò che cercava. Un foglio bianco, o apparentemente bianco.
Ci ho lavorato per due settimane intere, nel tempo libero. E ci tenevo a fartelo leggere.
Terminò così il suo intervento. Si allungò verso la scrivania, posando il foglio esattamente di fronte alla vicepreside, in modo che la ragazza potesse leggerlo senza alcun problema e con attenzione. Sorrise, e attese.
P.S. Guarda spoiler
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da Monique » 23/04/2012, 20:05
La bambina non entrò subito nel suo ufficio, tanto che Monique temette per un secondo di non aver parlato a voce abbastanza alta da permetterle di udirla: aveva già schiuso le labbra per chiamarla dentro un'ulteriore volta, quando la porta del suo studio si aprì lasciando entrare la Delfina. Monique non disse nulla mentre questa si chiudeva la porta alle spalle e le si accomodava di fronte, studiando la sua espressione per capirne le emozioni.
Chiedo scusa per il poco preavviso, ma era una questione importante.
Non ti preoccupare, ho sempre tempo per i miei studenti.
Rispose la donna, e stranamente sentì che nelle parole appena pronunciate non c'era traccia di falsità: in qualche modo infatti, la francese si era abituata alla sua posizione di Vice Preside ed era entrata nell'ottica che i ragazzi come Alya erano a conti fatti i suoi studenti; toccava a lei aiutarli a crescere ed a formarsi come maghi, a lei e a tutti gli altri insegnanti che costituivano il corpo docenti. E dire che c'era ancora chi considerava leggero quel tipo di professione. Intanto la bambina si era allungata per prendere un foglio e passarlo a Monique, una luce di aspettativa quasi negli occhi.
Ci ho lavorato per due settimane intere, nel tempo libero. E ci tenevo a farglielo leggere.
Monique prese quel piccolo foglio tra le dita, percependo nelle parole della Delfina tutta l'ansia e la tensione che quel momento poteva farle sentire addosso: poteva ipotizzare infatti che si trattasse di qualcosa riguardante il coro di cui la piccola Moreau faceva parte, ed essere stroncata o magari derisa dalla sua coordinatrice non sarebbe stata per nulla una bella esperienza. La francese abbassò lo sguardo sulle parole contenute nel foglio, leggendole nella mente e muovendo appena le labbra: naturalmente la sua mente, per abitudine, ne stava già cercando una possibile melodia, ma non si sarebbe mai azzardata a proporla ad Alya visto che il lavoro era suo, e non era solita sminuire le fatiche altrui; arrivò fino alla fine del foglio per poi rialzare gli occhi sulla bambina di fronte a sé, fissandola intensamente.
Una riprova del perchè ti ho scelta nel coro, senza dubbio.
Alya probabilmente aveva capito che quando si parlava della direzione artistica la Vice Preside era seria ed intransigente anche più del solito, perciò quelle poche parole sarebbero dovute risultare per lei il complimento più grande, la dimostrazione che Monique la stimava come persona e come possibile futura artista.
Sono molto colpita Alya, davvero.
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