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da Alexis » 12/02/2012, 18:47
Lo so lo so… sono un mago, uno scherzo della natura normale, qualcuno da tenere nascosto ai vicini perché pericoloso, una vergogna per una famiglia povera ma onesta che non ha mai fatto nulla di male.
Io pensavo più ad una persona con doti particolari che non tutti capirebbero, e che quindi sono preferibili condividere solo con le persone di cui ci si fida veramente.
Ancora una volta sembrava che Jorge ed Alexis avessero due modi diversi di porsi nei confronti di ciò che avevano di fronte, nello specifico un mondo magico totalmente diverso - almeno per il bambino - a quello al quale era abituato: la Delfina aveva dedotto che molti degli atteggiamenti del portoghese erano costruiti, ma il risentimento intriso in quelle parole le faceva capire che in qualche modo forse più che col mondo magico in generale, il ragazzino ce l'avesse con se stesso.
Perché tu credi davvero che si possa scegliere?
Io credo di sì. Voglio dire, nessuno ti ha preso di peso e ti ha portato qui, giusto? Ti hanno detto che avevi questa possibilità naturalmente, ma non eri in dovere di accettarla, non c'erano regole scritte che ti hanno obbligato a scegliere di studiare qui. Se l'hai fatto è perché probabilmente per te, per la parte magica che c'è in te, era la cosa più giusta da fare.
Ancora una volta il bambino poneva una domanda - con quella piccola sfumatura polemica che caratterizzava almeno a prima vista il suo carattere - ed Alexis si ritrovava a rispondere basandosi solo sul suo istinto: Jorge infatti le sembrava ancora molto scostante nel modo di porsi e accettare le risposte altrui, quindi come dicevano i babbani era sempre "un terno al lotto" azzeccare la risposta giusta per lui. Il bambino comunque dimenticò presto l'argomento, troppo preso a lamentarsi di alcune lezioni.
... Prendi per esempio Cure, che senso ha sapere esattamente come si cura un Pegaso o che per ottenere la fiducia di un Tritone lo si deve battere a una gara di nuoto?
Non è così anche nel mondo babbano? Non sappiamo che se un cane scodinzola è perchè è gioioso, e se invece lo fa un gatto è segno di nervosismo? La differenza è che queste cose non le studiamo a scuola, mentre qui cercano di darci una formazione quanto più possibile completa. Ma se non ti piacerà proprio come materia, dopo i G.U.F.O. potrai sempre smettere di frequentarla...
Replicò subito la Delfina, alzando leggermente le spalle come a dire che ritrovava una certa logica e coerenza in tutto quel discorso e che forse, se ci avesse pensato un po' su, avrebbe potuto farlo anche lui.
Invece trasfigurazione sì che è una bellissima materia… La tua materia preferita qual è?
Divinazione, sembra ombra di dubbio. Trovo così affascinante studiare i segni che il mondo intorno a noi ci manda sul futuro, su noi stessi e sugli altri...
Rispose Alexis, e questa volta fu il suo turno di perdersi nei propri pensieri con occhi sognanti, immaginando per sé un brillante futuro da divinante.
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da Jorge » 14/02/2012, 17:35
Io pensavo più ad una persona con doti particolari che non tutti capirebbero, e che quindi sono preferibili condividere solo con le persone di cui ci si fida veramente.
Ancora una volta Alexis ribaltò il pensiero di Jorge cercando di porre in evidenza i lati positivi di quella che per il ragazzo era una tragedia. Tutta quella positività lo innervosiva non poco, facendolo sentire lo stupido di turno che non comprendeva le cose essenziali, però lo costringeva anche a riflettere. Così come se fosse una banderuola, cambiò nuovamente atteggiamento passando da aggressivo a titubante.
E perché non posso dire ai miei amici cosa sono? Io di loro mi fido molto più che di tutte le persone qua dentro o quasi. Invece mia madre mi ha fatto promettere che non l'avrei detto a nessuno.
Si confidò alla fine,la testa bassa e un tenero broncio infantile. Aveva fatto storie quando la madre gli aveva strappato quella promessa blaterando di Statuti sulla Segretezza e altro ma lui non vi aveva prestato attenzione, convinto che la donna semplicemente si vergognasse del figlio.
Io credo di sì. Voglio dire, nessuno ti ha preso di peso e ti ha portato qui, giusto? Ti hanno detto che avevi questa possibilità naturalmente, ma non eri in dovere di accettarla, non c'erano regole scritte che ti hanno obbligato a scegliere di studiare qui. Se l'hai fatto è perché probabilmente per te, per la parte magica che c'è in te, era la cosa più giusta da fare.
O certo nessuno mi ha puntato una pistola o una bacchetta alla tempia e mi ha obbligato a seguirlo. È bastato parlare di un tetto riscaldato sulla testa e tre pasti caldi al giorno per pilotare la mia scelta.
Ribattè amaro, ripensando con amarezza alla povertà della sua famiglia e all'impossibilità, se fosse rimasto ad Alfama, di riuscire a farsi un'educazione scolastica superiore. Quelli erano di sicuro i suoi sentimenti quando era partito ma ora? Poteva con sicurezza affermare di fronte alla sua Prefetta che l'unico motivo per cui restava lì era la mancanza di alternative?
No sarebbe una bugia e io odio mentire senza un buon motivo, maledizione!
Imprecò tra sè, mentre con una mano strappava con fare nervoso dei fili d'erba.
Però ora in effetti non sono più così contrariato per essere venuto qui. Alcune cose buone ci sono.
Mormorò quindi a voce bassa arrossendo un pochino per quella confessione, gli occhi ancora puntati verso il basso come se non fosse capace di guardare la ragazza negli occhi. Probabilmente perché era più grande di lui, Alexis abbatteva tutti i suoi comportamenti studiati a tavolino e faceva emergere il bambino che era.
Non è così anche nel mondo babbano? Non sappiamo che se un cane scodinzola è perchè è gioioso, e se invece lo fa un gatto è segno di nervosismo? La differenza è che queste cose non le studiamo a scuola, mentre qui cercano di darci una formazione quanto più possibile completa. Ma se non ti piacerà proprio come materia, dopo i G.U.F.O. potrai sempre smettere di frequentarla...
Sapere come trattare cani e gatti è necessario per sopravvivere quasi, ma quando mai mi capiterà di incontrare uno di quelle creature davvero?
Disse, sicuro di aver argomentato bene anche se, di nuovo, si ritrovò a riflettere più di quanto volesse. Di sicuro se fosse tornato a vivere per sempre tra i babbani non gli sarebbe servito a nulla,ma se fosse rimasto nel Mondo Magico? E poteva decidere adesso che aveva solo undici anni dove avrebbe passato il resto della sua vita?
Non sapevo di poter lasciare qualche materia dopo i G.U.F.O. ma in ogni caso credo che continuerò a seguirla non si sa mai.
Aggiunse, sempre più pensiero. Quella conversazione si stava dimostrando molto proficua per il ragazzo.
Divinazione, sembra ombra di dubbio. Trovo così affascinante studiare i segni che il mondo intorno a noi ci manda sul futuro, su noi stessi e sugli altri...
Divinazione!!!
Esclamò il Delfino quasi inorridito: ma come, la sua "Prefetta Perfetta" era estasiata da quelle stupidaggini? Stava per partire in quarta con un altro dei suoi giudizi impietosi quando si rammentò di come la ragazza aveva smontato con facilita i suoi giudizi su Cupe.
Se ti chiedessi come fai a credere a tutte quelle cose da zingara mi risponderesti di non confondere i ciarlatani babbani con i veggenti magici o qualcosa di altrettanto ovvio e profondo?
Chiese quindi sconfitto in partenza e pronto ad affrontare una crociata a favore di quella assurda materia.
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da Sandyon » 15/02/2012, 14:12
Ultimamente aveva ipotizzato che potessero esserci delle possibili spie intorno al castello. Il suo lavoro di protezione della Vice Preside stava diventando abbastanza pesante da sostenere in quel modo, con un tale rapporto stretto che stava rischiando di sfociare in qualcosa di molto più grande che un semplice connubio lavorativo, ma per quanto riguardava la situazione attuale, Sandyon Vastnor sapeva solo una cosa: Per ogni cosa nella vita c'era bisogno sempre di strategia e di non farsi mai prendere e soggiogare dai problemi o dalle questioni interiori. Adesso c'era ben altro a cui pensare ed anche di molto più serio, il rischio che dalla foresta proibita potessero sorgere creature che silenziose controllassero la situazione all'esterno del castello e con essa anche la possibilità di avvicinarsi un po' troppo ad una Monique magari disattenta o non lontanamente preparata ad un attacco da così vicino. Per sua fortuna il rapporto con le creature di quella foresta andava discretamente bene, vista anche la buona amicizia con il guardiacaccia, erano bastati qualche salame e formaggio presi in giro per il mondo per "comprarsi" della maggiore collaborazione e silenzio, in fondo i centauri e la loro psicologia per certi versi il professore li adorava: leali, una volta convinti fedeli e sempre con le mani in pasta a molte cose, e la foresta proibita per certi versi era il loro vero e proprio covo. Utilizzando il diversivo del semplice allenamento fisico giornaliero nel momento di pausa dalle lezioni, dunque, l'uomo si stava dirigendo verso la capanna, cercando prima di individuare Romualdo e parlarci a viso aperto qualche istante prima di dedicarsi all'infiltrazione nella foresta per dare un'occhiata alla situazione. Ogni cosa stava scendendo secondo i piani stabiliti anche perché il tempo nuvoloso di quel giorno non dava molto spazio ai ragazzi per uscire fuori a dedicarsi ad una piacevole passeggiata, ma come si sa, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola, e quella eccezione, anzi, quelle eccezioni, erano Jorge e Alexis.
Mmhhh, bene. Mai una volta che qualcosa vada come sperato.
Rallentò la corsa lentamente, dosando con attenzione il respiro e il battito cardiaco, sudato e con i capelli abbastanza umidi. Per lui una semplice canotta di colore grigio e dei pantaloni neri di seta con delle scarpe nere di tela adatte all'attività sportiva intensa, altre cose nulla, come se servissero poi, tranne ovviamente il fodero della bacchetta attaccato al petto come fosse una fondina da poliziotto babbano. Per qualsiasi altra urgenza o problema, nel caso, c'era sempre e comunque Mog. I due ragazzi stavano parlando tra loro di questioni in teoria tranquille, la prefetta dei delfini, la riconobbe dalla spilla, non sembrava che lo stesse punendo per qualcosa, quindi nessuna apparente infrazione. Jorge appariva in difficoltà davanti ad alcune cose evidenziate da Alexis, ma per Sandyon quelli erano argomenti che non doveva riguardarla più di tanto, semplicemente si limitò ad avvicinarsi alla porta della capanna non molto distante dunque dalle due figure, e palesare la sua presenza che probabilmente avrebbero già sentito ed individuato da un po', fissandoli con i suoi soliti occhi seri e poco inclini all'elasticità.
Sono quasi le nove e mezzo del mattino. Non avete lezione?
Non intendeva mandarli via di proposito o per qualche cosa che lo infastidiva di loro. Se avessero voluto marinare la scuola era un loro problema, di certo non sarebbe stato lui l'alta sfera di amministrazione che avrebbe dato loro una punizione o quant'altro, ma in quel momento gli faceva comodo utilizzare un po' del suo potere per permettersi di rimanere da solo a bussare alla capanna del centauro e avere con lui un dialogo costruttivo su situazioni che mai e poi mai nessuno avrebbe dovuto ascoltare, men che meno dei ragazzini. Rimase quindi a fissarli, mentre faceva roteare i polsi che scrocchiavano e nel frattempo inspirava profondamente regolando con assoluta calibrazione e attenzione l'apertura e chiusura dei vasi polmonari.
Potter, Granger, Weasley... Nella vita non si è mai troppo prudenti.
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da Alexis » 21/02/2012, 18:10
E perché non posso dire ai miei amici cosa sono? Io di loro mi fido molto più che di tutte le persone qua dentro o quasi. Invece mia madre mi ha fatto promettere che non l'avrei detto a nessuno.
Perchè come ogni mondo che si rispetti, anche questo ha delle regole: non devi pensare che tua madre non voglia far sapere al mondo chi sei per chissà quale motivo strano o vergognoso... semplicemente è molto probabile che capisca cosa significherebbe mostrare a tutti chi sei; vedi, non tutti potrebbero capire o accettare, e per paura, per invidia o per altro potresti finire per ritrovarti nei guai. Insomma, sono sicura che tua madre voglia solo proteggerti... e quando sarai più grande, forse, potrai dire ai tuoi amici la verità se ancora lo vorrai.
Un lungo monologo quello di Alexis verso Jorge, ma alla Delfina sembrava quasi che il piccolo portoghese avesse bisogno di risposte che nessuno, fino a quel momento, gli aveva dato; non le pesava perciò palesare il proprio parere, anche perchè l'altro avrebbe dovuto semplicemente prenderlo come tale e non certo come verità assoluta o oro colato.
O certo nessuno mi ha puntato una pistola o una bacchetta alla tempia e mi ha obbligato a seguirlo. È bastato parlare di un tetto riscaldato sulla testa e tre pasti caldi al giorno per pilotare la mia scelta.
Sbottò il ragazzino con tono amaro, tanto da far comprendere alla Prefetta quali potessero essere le condizioni economiche della famiglia di lui: dopo qualche secondo di incertezza, però, Jorge sembrò sentirsi in dovere di aggiungere qualcosa totalmente in contrasto con quanto riportato prima.
Però ora in effetti non sono più così contrariato per essere venuto qui. Alcune cose buone ci sono.
Questa è una cosa bellissima, sai? Significa che ti stai dando la possibilità di scegliere, e forse la scuola inizierà sempre di più a far parte della tua vita non perchè questa sarebbe la scelta più comoda o conveniente, ma perchè sei tu il primo a volerlo.
Commentò Alexis con un sorriso dolce, cercando senza troppa insistenza lo sguardo del bambino che, forse, si sentiva in difficoltà di fronte a quella conversazione con qualcuno oggettivamente parecchio più grande di lui. Parlarono poi di Cura delle Creature Magiche, ed ancora una volta Jorge sembrò trovare motivazioni che lo spingevano a considerare la materia inutile.
Sapere come trattare cani e gatti è necessario per sopravvivere quasi, ma quando mai mi capiterà di incontrare uno di quelle creature davvero?
Tutto dipende da cosa sceglierai una volta terminata la scuola: è logico che nel mondo babbano non ti servirà praticamente nulla di ciò che hai imparato qui, ma se volessi vivere nel mondo magico...
E non concluse la frase, certa che il senso l'avrebbe compreso comunque.
In ogni caso hai ancora tanto tempo per decidere cosa fare, non darti fretta.
Aggiunse la Delfina, lasciando che l'argomento si spostasse sulla materia preferita di lei: Divinazione. Inutile dire che la reazione di Jorge non fu per niente positiva ma, forse memore della conversazione precedente, prima di commentare in qualche modo poco carino la materia il bambino sembrò assumere un atteggiamento rassegnato.
Se ti chiedessi come fai a credere a tutte quelle cose da zingara mi risponderesti di non confondere i ciarlatani babbani con i veggenti magici o qualcosa di altrettanto ovvio e profondo?
Direi proprio una cosa del genere, sì - commentò a sua volta Alexis ridacchiando divertita - Non fraintendermi, di ciarlatani non ce n'è solo tra i babbani ma anche tra i maghi, semplicemente penso che non si possa fare di tutta l'erba un fascio, e che nel passato dimostrazioni sulla veridicità e sull'importanza di questa materia ce ne sono state. In ogni caso potresti sempre farti una chiacchierata con la professoressa Samyliak, se ti va.
Aggiunse la ragazza, trovando quella conversazione sorprendentemente piacevole per essere effettuata come un 11enne: era pur vero però che nessuno poteva essere giudicato dalle apparenze, e Jorge ne sembrava la prova vivente. Tuttavia quel momento giocoso venne interrotto bruscamente dall'arrivo di un professore... anzi, dal professore più temuto della scuola o quasi: Sandyon Vastnor, insegnante di Difesa, colui che ora li stava fissando con sguardo severo ed intimorente.
Sono quasi le nove e mezzo del mattino. Non avete lezione?
Buongiorno professor Vastnor... - mormorò Alexis, pensando velocemente al da farsi: lei non aveva lezione fino alle 11, ma Jorge? Non ricordava l'orario scolastico, ma le sembrava che le sue compagne di Casata del primo avessero parlato di seguire Pozioni coi Grifi... possibile che il bambino avesse saltato la lezione? Lanciò dunque un'occhiata verso il Delfino per capire che fare, e se lui si fosse mostrato spaesato od incapace di rispondere, la Parker avrebbe preso in mano la situazione così da evitare punizioni per il compagno di Casa - Stamattina ho sentito che il Guardiacaccia aveva qualche problema con degli Asticelli, così ho pensato di proporgli il mio aiuto... e il mio compagno di Casata ha deciso di unirsi a me. Così ci siamo messi a chiacchierare in attesa di incontrarlo.
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da Jorge » 21/02/2012, 22:03
Perchè come ogni mondo che si rispetti, anche questo ha delle regole: non devi pensare che tua madre non voglia far sapere al mondo chi sei per chissà quale motivo strano o vergognoso... semplicemente è molto probabile che capisca cosa significherebbe mostrare a tutti chi sei; vedi, non tutti potrebbero capire o accettare, e per paura, per invidia o per altro potresti finire per ritrovarti nei guai. Insomma, sono sicura che tua madre voglia solo proteggerti... e quando sarai più grande, forse, potrai dire ai tuoi amici la verità se ancora lo vorrai.
Ho letto che in passato i babbani bruciavano le streghe sul rogo… e poi c’è stata quella cosa della Santa Inquisizione… - mormorò Jorge, mostrando di aver ascoltato con attenzione le parole di Alexis- Ecco perché mia madre ci tiene tanto, ha paura che qualcuno possa decidere di uccidermi!
Esclamò alla fine, gli occhi spalancati e un’espressione inorridita sul viso. E lui che l’aveva trattata male, arrivando ad accusarla di vergognarsi di lui.
Tu hai degli amici babbani che lo sanno?
Chiese poi, sussurrando la domanda come se le stesse chiedendo di confidargli il suo segreto più intimo. Aveva bisogno di sapere se esistevano babbani capaci di comprendere e se prima o poi avrebbe davvero potuto essere onesto e sincero con i suoi amici.
Questa è una cosa bellissima, sai? Significa che ti stai dando la possibilità di scegliere, e forse la scuola inizierà sempre di più a far parte della tua vita non perchè questa sarebbe la scelta più comoda o conveniente, ma perchè sei tu il primo a volerlo.
Jorge sollevò lo sguardo per incontrare quello della Prefetta, il suo sorriso dolce calmò definitivamente i suoi nervi e abbattè tutta le sue difese e il suo astio. Ricambiò il sorriso, arricciando la punta del naso, pensando che più passava il tempo più scopriva un sacco di cose nuove non solo sulla scuola ma anche su se stesso.
Tutto dipende da cosa sceglierai una volta terminata la scuola: è logico che nel mondo babbano non ti servirà praticamente nulla di ciò che hai imparato qui, ma se volessi vivere nel mondo magico... In ogni caso hai ancora tanto tempo per decidere cosa fare, non darti fretta.
Difficile sapere cosa si vuole fare da grandi quando si hanno undici anni e nessuna idea di cosa il Mondo Magico possa offrire. Aveva sentito alcuni compagni parlare di fare l’Auror o trovare un posto al Ministero ma a lui assomigliavano tanto a quei babbani che da grandi volevano fare l’astronauta o il pilota da corsa: inconsistenti e inconcludenti. Lui doveva per forza rimanere con i piedi per terra, non avrebbe potuto “cazzeggiare” troppo una volta presi i M.A.G.O. quindi era meglio non precludersi nessuna alternativa.
Direi proprio una cosa del genere, sì. Non fraintendermi, di ciarlatani non ce n'è solo tra i babbani ma anche tra i maghi, semplicemente penso che non si possa fare di tutta l'erba un fascio, e che nel passato dimostrazioni sulla veridicità e sull'importanza di questa materia ce ne sono state. In ogni caso potresti sempre farti una chiacchierata con la professoressa Samyliak, se ti va.
Con quella strana tipa che va in giro con un serpente come se fosse una sciarpa? Giammai! Mi fa paura solo a guardare quei suoi occhi blu penetranti!
Esclamò Jorge, scuotendo la testa e rabbrividendo per tutto il corpo al pensiero di una creatura fredda e viscida come doveva essere un serpente che gli strisciava sul corpo. Immerso com'era nella conversazione con Alexis, Jorge si accorse della presenza di Sandyon solo quando intravide la sua ombra proiettata sul prato a poca distanza tra loro. E anche allora aveva sperato fino all'ultimo che si trattasse dei Centauro GuardiaCaccia o almeno fino a quando il sole non aveva rivelato due gambe al posto di due zoccoli. Hai rumori che l'uomo aveva fatto avvicinandosi non aveva prestato molta attenzione, non si trovavano in un posto appartato e a undici anni ancora non ti aspetti di trovare dei pericoli all'interno del perimetro della scuola in compagnia di un Prefetto: beata gioventù!
Sono quasi le nove e mezzo del mattino. Non avete lezione?
Se l'ombra non avesse già infranto i suoi sogni di incontrare un vero Centauro dal vivo ai avrebbe pensato quella voce mascolina da duro che poteva appartenere solo a una persona.
Professor Vastnor, buon giorno anche a lei.
Esordí con un tono tra l'ironico e il rispettoso. L'uomo gli incuteva timore ma l'essere l'unico a dover dimostrare rispetto e buone maniere gli dava un sacco fastidio. Quando sollevò gli occhi su di lui non poté però nascondere uno sguardo di ammirazione: nonostante fosse circondato da maghi bigotti lui esibiva con disinvoltura un abbigliamento Babbano molto casual.
Buongiorno professor Vastnor... Stamattina ho sentito che il Guardiacaccia aveva qualche problema con degli Asticelli, così ho pensato di proporgli il mio aiuto... e il mio compagno di Casata ha deciso di unirsi a me. Così ci siamo messi a chiacchierare in attesa di incontrarlo.
Le parole di Alexis sembravano salvargli il cosiddetto sedere visto che lui non aveva alcun permesso per rimanere fuori e la sua giornata scolastica iniziava alle nove con una noiosissima lezione di Storia della Magia. Per fortuna che dopo avevano…
Miseriaccia, le nove e mezza!
Esclamò, dandosi una manata in fronte comprendendo solo in quell’istante a pieno il senso delle parole dell'uomo.
Non posso assolutamente perdermi la lezione di Trasfigurazione.
Continuò, dando ad Alexis un'altra prova di quanto tenesse a quella materia. Scattò in piedi velocemente e raccolta la borsa da terra salutò frettolosamente entrambi con un Professor Vastnor, Prefetta e un cenno del capo prima di schizzare verso la scuola come un razzo.
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da Sandyon » 27/02/2012, 23:23
Buongiorno professor Vastnor... Stamattina ho sentito che il Guardiacaccia aveva qualche problema con degli Asticelli, così ho pensato di proporgli il mio aiuto... e il mio compagno di Casata ha deciso di unirsi a me. Così ci siamo messi a chiacchierare in attesa di incontrarlo.
Miseriaccia, le nove e mezza! Non posso assolutamente perdermi la lezione di Trasfigurazione. Professor Vastnor, Prefetta...
Rimase in silenzio durante quel veloce scambio di opinioni e battute riguardo il motivo per quale i due delfini fossero lì presenti, analizzando lo sguardo dell'uno e dell'altra, attento a non perdersi una parola, per quanto in fondo non è che gli interessasse poi molto tutta quanta la questione, bastava che si allontanassero e andassero via lasciandolo in pace e libero di pensare ai suoi problemi e almeno uno dei due colse l'occasione per farlo, visto che accortosi dell'orario proprio grazie al professore di Difesa, si prese di spavento andando via immediatamente per via dell'imminente lezione di Trasfigurazione. Lo osservò allontanarsi piuttosto svelto, con tutta la fretta possibile per aver capito di essere già molto in ritardo sulla tabella di marcia, ma il castello non era così lontano e mezz'ora sarebbe bastata ed avanzata per permettergli di raggiungere i compagni e non ritrovarsi un'ammonizione da parte del professor Skett.
Si, mi sembra che si chiami così.
Non era molto ferrato sui nomi dei colleghi, a parte tre ovviamente: La sua compagna, la cugina della compagna e la propria prefetta, per il resto faceva fatica anche soltanto a ricordare lontanamente i visi e i toni di voce. Per lui erano tutti uguali. Non rimaneva quindi altro da fare se non tornare a guardare Alexis Parker, la nuova prefetta della quale Monique ogni tanto gli aveva parlato, sottolineando la sua bravura nel campo musicale dell'uso del flauto e la sua assoluta devozione alle regole durante le proprie ronde ed il proprio costante lavoro di sorvegliare il comportamento degli studenti della nuova casata erede di Beauxbaton. La ragazza era rimasta da sola e dunque a quanto aveva capito, serviva una mano con gli asticelli al guardiacaccia, un problema fastidioso ma non insuperabile visto che lui doveva ancora arrivare e quindi una volta giunto Sandyon gli avrebbe potuto chiedere di sostituire la ragazza e quindi mandarla via, ma di sicuro farla andare via immediatamente dando per scontato che il centauro avesse accettato non era la soluzione giusta anche perché Alexis si sarebbe potuta insospettire, o meglio, nella mente strategica e troppo abituata allo spionaggio di Sandyon era possibile una cosa simile, ma meglio prevenire che curare.
Mmhhh...
Si mosse in direzione della staccionata mentre con il polsino di stoffa al polso destro si asciugava un poco di sudore per la corsa effettuata fino a quel momento, anche perché lasciare che si asciugasse per via del vento poteva significare malattia e Sandyon odiava non essere perfettamente adibito al proprio lavoro per motivi di salute, per quanto sapesse bene che con i poteri di Mog dalla sua parte anche l'influenza più pesante sarebbe passata in poche ore, ma di quei tempi anche poche ore risultavano essere preziose. Osservava la foresta proibita da lontano, fissandone ogni albero, tutta quell'atmosfera oscura. Quante volte aveva dovuto combattere in simili posti così tetri e misteriosi, così assolutamente inospitali. Certe volte quasi gli passava di mente di essere stato un guerriero per tutti quegli anni, visto che ora il suo problema più grosso era rappresentato da un compito scritto a zampe di gallina. Il vento soffiava abbastanza forte quella mattina mentre le nuvole si addensavano potenti e minacciose in lontananza. Non era decisamente tempo per pensare a qualche gita o qualche lezione all'aperto e in quell'istante Sandyon non invidiò affatto gli studenti che avrebbero avuto il giorno dopo lezione di volo o di erbologia.
Domani le serre somiglieranno ad una foresta pluviale. Tu cosa vuoi fare del tuo futuro, ragazza?
Di poche parole essenziali Vastnor, anzi, era già tanto che si fosse rivolto a lei, ma la vita dentro quel castello e a contatto con Moni lo aveva reso un po' più elastico e malleabile di quando invece, appena arrivato lì, soltanto all'idea di fiatare con qualcuno gli veniva l'istinto irrefrenabile di spaccare qualcosa, difatti le prime lezioni, lo ricordava bene, erano per lo più discorsi a monologo senza possibilità di fare alcuna domanda e poi di corsa fuori dall'aula. Quante litigate inutili dovette fare con la Bergman per le lamentele da parte di tutti quei mocciosi.
Come se ci volessero anche delucidazioni sul fatto che un berretto rosso se ti colpisce con la falce ti recide l'anima, tsk.
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da Alexis » 28/02/2012, 19:42
Ho letto che in passato i babbani bruciavano le streghe sul rogo… e poi c’è stata quella cosa della Santa Inquisizione… Ecco perché mia madre ci tiene tanto, ha paura che qualcuno possa decidere di uccidermi!
Alexis sorrise dolcemente ed annuì col capo, felice che Jorge avesse compreso il senso delle sue parole: era una cosa bellissima, per Alexis, aver dato modo al portoghese di riflettere su un discorso che probabilmente l'avrebbe portato a comprendere meglio il comportamento della madre.
In fondo è anche questo che sono... no? Non solo la Prefetta che monitora gli altri, ma anche una studentessa più grande che può fungere da guida quando serve... è una bella cosa sentirsi utili in modo costruttivo.
Si disse Alexis con un sorriso soddisfatto verso se stessa, sentendo l'improvvisa voglia di parlare di quell'avvenimento con qualcuno perchè la rendeva felice: appena ci pensò, due volti le apparvero nella mente, con una prepotenza tale da farla quasi trasalire.
Tu hai degli amici babbani che lo sanno?
E meno male che Jorge riprese a parlarle, altrimenti sarebbe rimasta paralizzata lì sul posto, chiedendosi cosa ciò volesse dire, cosa la sua mente cercasse di farle comprendere; scosse la testa e, portandosi i capelli dietro l'orecchio, alzò lo sguardo sul bambino.
In realtà no. Non mi sento ancora pronta per parlare di una cosa del genere...
Rispose Alexis con una piccola alzata di spalle: era anche vero che per carattere era molto timida, quindi di certe cose non riusciva a parlare... forse per Jorge sarebbe stato molto diverso. E fu lo stesso bambino a farle scappare una risata, sentendo il suo commento sulla professoressa Samyliak.
Con quella strana tipa che va in giro con un serpente come se fosse una sciarpa? Giammai! Mi fa paura solo a guardare quei suoi occhi blu penetranti!
Ahahah, in effetti non l'avevo mai vista sotto questo aspetto!!
Esclamò Alexis lasciandosi andare a quella bella risata genuina e divertita, che si spense poi poco dopo con l'arrivo di Sandyon, il professore di Difesa: entrambi lo salutarono e, dopo quel breve scambio di battute, il piccolo Delfino corse via per poter arrivare puntuale alla lezione di Trasfigurazione, lasciando la ragazza e il docente da soli; sulle prime l'uomo non disse nulla, tanto che Alexis si chiese se non fosse il caso di attaccare bottone... ma qualche minuto dopo la voce profonda dell'insegnante la raggiunse, facendole alzare lo sguardo su di lui.
Domani le serre somiglieranno ad una foresta pluviale. Tu cosa vuoi fare del tuo futuro, ragazza?
Una domanda a bruciapelo uscita dal nulla, tanto che la Delfina non rispose subito: ovvio, mica le aveva chiesto quale fosse il suo cibo preferito, era un quesito importante quello! Si prese qualche istante per rispondere, riflettendo attentamente su quale fosse la risposta migliore da dare... ma alla fine decise di dire semplicemente ciò che pensava, a prescindere da come l'avrebbe giudicata lui.
Voglio costruirlo in modo da poter essere felice, rendendomi utile per gli altri e per me stessa. Voglio svegliarmi ogni giorno sapendo che ho uno scopo da perseguire e che mi spinge ad impegnarmi. E voglio arrivare fino all'ultimo giorno della mia vita con la consapevolezza di non avere rimpianti.
Rispose, sostenendo lo sguardo dell'uomo prima di abbassarlo leggermente e stringere appena le dita intorno al libro che stava leggendo; infine rialzò gli occhi sul professore, ponendogli una domanda con fare cortese, educato e rispettoso.
Preferisce che me ne vada?
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da Sandyon » 04/03/2012, 20:24
L'uomo non si rendeva pienamente conto di aver fatto una domanda che dire fosse complessa era dir poco. Solitamente tendeva a rapportare il comportamento e la maturità altrui, almeno quella raggiungibile, con la propria, difatti a 15 anni Sandyon non si poteva dire certo che fosse un ragazzo così propenso a pensare alle cretinate o a fare discorsi o ragionamenti stupidi e infantili. Certo, non tutto il mondo era come lui e possibilmente avrebbe dovuto imparare a fare domande o a rivolgersi al prossimo sapendo calcolare anche la possibilità che non fosse esaustivo e desse responsi congrui al giudizio del mercenario, ma per sua fortuna quello non fu un caso di quelli. Alexis pose un'attenta ed oculata riflessione su quello che il professore di Difesa le aveva chiesto, analizzando con calma tutte le proprie aspettative e i propri pensieri, elaborando allo stesso tempo le sue idee in maniera da poter essere più precisa possibile, e nei limiti delle sue capacità e della sue conoscenze del proprio destino e vita futura, si sforzò di mostrare quanto fosse già molto matura e intenta a proiettarsi nel tempo con accurata e meticolosa preparazione, al meglio e al peggio.
Voglio costruirlo in modo da poter essere felice, rendendomi utile per gli altri e per me stessa. Voglio svegliarmi ogni giorno sapendo che ho uno scopo da perseguire e che mi spinge ad impegnarmi. E voglio arrivare fino all'ultimo giorno della mia vita con la consapevolezza di non avere rimpianti.
La testa di Sandyon Vastnor si voltò lentamente andando a focalizzare la vista sulla ragazza che adesso si trovava dietro le sue spalle ad una distanza di qualche metro. Era rimasto piacevolmente stranito da quella risposta, ma ovviamente non diede a vedere nulla, semplicemente inarcò il sopracciglio fissandola come se avesse incontrato una persona di gran lunga più grande e matura rispetto alla sua età. Va bene che vedeva le persone come simili a lui, ma un simile atteggiamento da persona adulta e determinata lo avrebbe visto bene al massimo nei panni di una ragazza di 21 o 22 anni. Inspirò profondamente mentre in linea di probabilità Alexis aveva interpretato quel suo sguardo come un chiaro segno di intimazione di sloggiare da quel posto, quindi, con educazione garbo e forse anche un poco di timore, si accinse a chiedere con voce più ferma possibile...
Preferisce che me ne vada?
Il sopracciglio si abbassò piano piano, mentre invece gli occhi penetranti e misteriosi del docente continuavano a scrutarla cercando di individuare in lei le sue emozioni, i suoi sentimenti e i suoi pensieri. Non era molto semplice, anche perché non è che fosse mai troppo interessato a preoccuparsi di certe questioni, anche perché molti dei ragazzi giovani che non avevano vissuto come lui non rappresentavano di certo una fonte di cultura o curiosità, anche perché non lo era mai stato curioso in vita sua. Voltò tutto il corpo, posando gli avambracci sulla staccionata di fronte al campo di zucche della capanna, e inspirò a grande intensità, gonfiando il petto muscoloso e possente, facendolo poi tornare al proprio posto mentre buttava fuori tutto il fiato trattenuto. Strinse le nocche facendole scrocchiare e poi roteò i polsi facendo far loro un suono molto analogo, per poi riflettere su qualcosa, impossibile da decifrare per la ragazza, e rispondendole mentre scuoteva con lentezza la testa.
Non devo avere preferenze. Tu sei qui per i tuoi scopi, io per i miei. Non permettere mai che qualcun altro imponga la supremazia delle proprie ragioni sulle tue. Parker, giusto? Che forma ha il tuo patronus? Ammesso che tu ne sappia fare uno...
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da Alexis » 04/03/2012, 22:08
Quel professore era così... misterioso. Sembrava quasi non avere mai reazioni, tanto che Alexis si chiese se non sarebbe stato meglio a capo della Casata di Dragargenteo piuttosto che a quella di Serpeverde: insomma, le Serpi erano velenose ma mostravano i propri pensieri con delle reazioni, mentre quell'uomo trasmetteva molta soggezione ma senza fare nulla. Erano i suoi silenzi ad incutere timore, e non le sue parole acide.
Però mi sa che un pochino l'ho stupito...
Si disse la ragazza quando Sandyon, dopo aver sentito la sua risposta, alzò lievemente un sopracciglio in sua direzione: ovviamente era una sua supposizione e poteva anche essere sbagliata, chi poteva dirlo? Cercò di scrutarne ancora lo sguardo, ma stavolta l'uomo sembrava perso nei suoi pensieri, tanto che Alexis gli chiese se preferiva che lei se ne andasse: lui non rispose subito, ma quando lo fece le sue parole la lasciarono spiazzata.
Non devo avere preferenze. Tu sei qui per i tuoi scopi, io per i miei. Non permettere mai che qualcun altro imponga la supremazia delle proprie ragioni sulle tue. Parker, giusto? Che forma ha il tuo patronus? Ammesso che tu ne sappia fare uno...
Sì professore, Alexis Parker... terrò a mente il suo consiglio, la ringrazio. Tuttavia credo sarà d'accordo con me che a volte bisogna abbassare lo sguardo di fronte a coloro che sono superiori a noi, no? Credo sia una forma di rispetto.
Rispose Alexis, azzardando poi anche quel commento che non voleva essere in alcun modo provocatorio o litigioso, ma che esponeva semplicemente come la ragazza la pensasse a riguardo. Poi, alla sua domanda, fece un piccolo sorriso ed annuì con aria orgogliosa.
Ho imparato ad evocarlo durante il mio terzo anno, professore... ed il mio Patronus ha la forma di una Pegaso.
Disse la ragazza con un'espressione soddisfatta ma contenuta sul viso, come se non volesse dar l'impressione di essere troppo sicura di sé. Abbassò gli occhi e poi li rialzò sul professore, non sapendo bene che dire e non sapendo nemmeno bene se fosse il caso o meno di provare a fare conversazione.
La sua ultima lezione... non me la sarei mai aspettata - disse alla fine Alexis, parlando con una leggera incertezza ma sempre con aria sincera - Ha un modo di approcciarsi alla Difesa Contro le Arti Oscure che non avevo mai visto.
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da Sandyon » 06/03/2012, 19:25
Non amava intrattenere eccessivamente i rapporti e le conversazioni con le persone, conosciute e non, ma doveva ammettere che almeno per quei primi minuti non sentiva l'eccessiva tendenza a volersene andare o a far capire alla ragazzina che volesse rimanere per conto suo. Forse si era ammorbidito in quei pochi mesi lì, opera sopratutto del suo avvicinamento alla Vice Preside, ma stava di fatto che in linea di massima osservare una mente così brillante e matura lo faceva sentire maggiormente fiducioso verso una porzione del genere umano, magari non la più grande ma sicuramente abbastanza imponente da far sentire la sua voce al mondo intero.
Sì professore, Alexis Parker... terrò a mente il suo consiglio, la ringrazio. Tuttavia credo sarà d'accordo con me che a volte bisogna abbassare lo sguardo di fronte a coloro che sono superiori a noi, no? Credo sia una forma di rispetto.
L'uomo spostò alcuni istanti lo sguardo dalla prefetta, analizzando le sue parole con attenzione, cercando di capire se quello che aveva appena detto fosse una vera idea di lei oppure un'impostazione data dalla famiglia o dalla vita che aveva condotto, poi ritornò a fissarla, sempre piuttosto secco e freddo negli occhi, ma nonostante tutto già il fatto che le stava dando attenzione era una cosa fondamentalmente positiva. La sua idea riferita alle autorità o ai superiori era un po' diversa, anzi, forse diametralmente opposta, ma non per questo doveva per forza non accettare quello che lei aveva detto come un suo giudizio onesto. Non gli parve che Alexis fosse una ragazza impostata a parlare solo come gli altri le avevano detto di fare, sopratutto dal momento stesso in cui se fosse stato così, allora non si sarebbe nemmeno lontanamente permessa di porre avanti le sue opinioni anche se lui a tutti gli effetti rappresentava un vero e proprio superiore.
Chi è superiore a noi o al nostro stesso livello siamo noi a deciderlo perché sono gli altri che ce lo dimostrano. Un titolo non fa grandezza, un distintivo non fa superiorità. Le virtù umane ci fanno risultare grandi agli altri, quindi per quanto mi riguarda, posso dirti che sei libera di sentirti obbligata ad abbassare il capo nei confronti di chi vuoi, io continuerò a farlo verso chi reputo sia degno di questo mio rispetto, e al mondo, per il momento, non sono molti.
Ho imparato ad evocarlo durante il mio terzo anno, professore... ed il mio Patronus ha la forma di una Pegaso.
Un pegaso...
- FLASHBACK -
Avanti Lù, perché non dici alla mamma qual'è il tuo animale preferito?
A me piace tanto tanto il pegaso... me lo regali papà?
Che bambina pretenziosa... Posso pensarci, ma a patto che mangi le verdure.
Subitissimo! Avrò un pegaso, avrò un pegaso, avrò un pegaso!
Pf, se vai avanti così arriverai a prometterle anche un unicorno ed una vasca di delfini, lo sai?
Beh... se potrò permettermelo...
Papàààà... ti voglio bene e ho finito tutto il piatto!
Sei spacciato tesoro!
Già, direi proprio di si...
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Chinò appena il capo alla risposta di Alexis, per un momento ricordando qualcosa che aveva rimosso dalla mente da tanto, troppo tempo. I ricordi si affollarono di nuovo, non lasciandogli molta pace, strinse la mano sulla staccionata di legno, premendo su una grossa scheggia che lo fece tagliare e il sangue colò con un rivolo vistoso al terreno, percorrendo la parte inferiore del polso. Nel frattempo le nuvole si addensavano maggiormente e in lontananza si poteva udire già qualche accenno di tuono che imperversava sulla valle di lì a pochi chilometri, non c'erano dubbi che presto sarebbe arrivato un bel temporale.
La sua ultima lezione... non me la sarei mai aspettata. Ha un modo di approcciarsi alla Difesa Contro le Arti Oscure che non avevo mai visto.
Quelle parole investirono ancora una volta la sua mente, facendolo tornare con i piedi per terra a pensare a qualcosa di più attuale, già, la sua prima lezione, qualcosa di interessante per la ragazza ma attualmente poco rilevante per lui. La mano non finiva di stringere la staccionata e far colare sangue ma ben presto Sandyon si accorse che stava perdendo molto liquido rosso e quindi allentò la presa, o forse semplicemente lo fece perché si era accorto che stava stringendo quando prima era venuto fuori come un movimento assolutamente automatico e dettato dall'istinto. Alzò di nuovo lo sguardo, fissandola solo per alcuni secondi, poi, si sporse con il busto in avanti lasciando il lungo palo di legno orizzontale che lo stava sostenendo da diversi minuti, e cominciò a camminare in direzione del castello.
Ci sono tante cose che non ti aspetterai nella vita, è meglio se ti prepari già da ora ad affrontarle o soccomberai ad esse. Il tempo non migliora, va' al castello, non è il momento di curare gli asticelli, buona giornata.
E dicendo questo, con un tono molto più freddo e distaccato rispetto al precedente, il professore di Difesa si diresse verso la zona antistante del castello, quindi opposto all'ingresso dove si sarebbe dovuta dirigere Alexis, portando il proprio corpo a spostarsi verso un luogo possibilmente alla mente della ragazza sconosciuto. Aveva bisogno di prendere qualche minuto per se stesso, aveva bisogno di riflettere, magari anche sotto qualche goccia di pioggia, che avrebbero lavato via il sudore e il sangue della mano, ma di certo non avrebbe mai fatto scomparire il dolore che portava ancora nell'anima. Per quello, servivano medicine molto più potenti.
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2012-09-20 22:33:15 |
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