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Okinawa

Messaggioda Ruka » 10/01/2018, 16:30

Le piaceva troppo il sorriso di Eagle. Le piaceva troppo il suo sguardo. Le piaceva il colore della sua pelle. Insomma, le stava piacendo tutto. Ancora di più le piaceva che il ragazzo fosse più che convinto di doverla ringraziare per avergli salvato la vita quando andavano a scuola. Non aveva mai pensato di essere in grado, lei, di fare una cosa del genere, ma per l'Hawk lo aveva fatto, semplicemente continuando ad essere sé stessa. Erano quel tipo di complimenti che scaldavano il cuore di Ruka, che lo raggiungevano molto facilmente e che la spingevano ad avvicinarsi in maniera quasi istantanea ed automatica verso la persona in questione. La sua reazione poi la disse lunga su quanto ella trovasse carino il gregario e non parve dispiacere Eagle, anzi sembrò stare molto al gioco, ringraziandola per il complimento e per il consiglio che ella gli aveva dato. Anche se era chiaro che fosse totalmente privo di senso.

Nessuno si aspetterebbe che io possa salvare la vita di qualcuno quindi... Sono io che ti ringrazio.
Per il bellissimo complimento.


Beh sai, credo che alla Musashi tu fossi un po' una sorta di... Idol della Scuola, ecco!
Immagino non serva spiegartelo, insomma, conoscerai il concetto di Idol molto meglio di me, vivendo qui in Giappone da sempre...


Non rispose nulla, sorridendo come se lei sapesse qualcosa che Eagle, evidentemente, ignorava. Era la prima volta che le capitava di conoscere qualcuno che già non sapesse chi lei fosse. In realtà per qualunque occidentale sarebbe stato difficile, essendo famosa la Ito ma solamente sul suolo nipponico. Questo però non le dispiacque, specie perché l'Hawk si stava andando ad impelagare in un equivoco molto divertente per lei, che scelse -monella- di non dirgli assolutamente nulla, continuando a godersi quella scena per un bel po'.

Però ad esempio so che molti maschi o femmine indotti a togliersi la vita per la depressione, a volte scelgono di non farlo proprio per non dispiacere il loro beniamino o beniamina.
È incredibile quanto possa fare una persona anche solo con la propria presenza, con il proprio carisma.
Ovviamente questo degli Idol è solo un esempio, ma per farti capire che non è necessaria la forza o l'indomito coraggio.
Certe volte aiutiamo il prossimo o gli salviamo la vita anche senza accorgerci, ecco tutto...


Gli occhi le brillavano. Da molto tempo ormai Ruka non vedeva il suo lavoro in quell'ottica, fermandosi a considerare solamente i lati negativi della faccenda, senza vedere quelli positivi. Fare la idol era un lavoro molto impegnativo, in realtà, proprio perché i fan erano estremamente esigenti con le loro beniamine. Essere sempre all'altezza delle aspettative risultava spesso stancante e faticoso, ma certo c'erano delle gratificazioni molto importanti come quella appena esternata dal ragazzo di colore. Senza di lei, lui sarebbe stato massacrato a dovere ancora una volta. Quella confessione meritava un bel bacio sulla guancia e un leccata approfondita sempre nello stesso punto. Giusto per sincerarsi che sapore avesse!

... Ma?!

Ghghghgh!
Scusa, Ruka-chan non ha resistito!
Volevo vedere se sapevi di cioccolato...


... Allora mi dispiace tanto di non aver soddisfatto le tue aspettative, Ruka-chan!

Non importa!
Eagle-chan ha comunque un sapore buonissimo!
... E invece il mio com'è?


Questa volta gli diede una leccata direttamente sulle labbra, con la punta, un contatto molto veloce e che serviva solamente a bagnargliele di saliva. Si rimise poi al suo posto, in attesa che il ragazzo saggiasse l'umidezza delle sue labbra per sentire il sapore della gravure idol su di esse. E non appena lo avesse fatto...

Oishiii, ne?
[Buono, vero?]


Gli fece quella domanda, ovviamente retorica. Non c'era un motivo specifico per cui Ruka decidesse di comportarsi in un modo o o in un altro. Lo faceva e basta, seguendo il proprio istinto e la voglia del momento senza preoccuparsi che il suo atteggiamento potesse essere recepito male dal prossimo. La Ito sapeva ben comprendere quando una persona stava allo scherzo e quando no e nel caso di Eagle non c'erano problemi di quel tipo. Inoltre diventava ancora più carino quando si imbarazzava che la idol non riusciva proprio a resistere all'idea di metterlo in difficoltà solamente per veder spuntare sul suo viso di cioccolato quell'espressione adorabile e cucciolosa.

Allora Eagle-chan passerà il Natale qui?

Altrettanto facile risultava poi cambiare discorso, come se non fosse accaduto nulla e magari salvando anche il povero ragazzo da una pessima figuraccia, calcolando le reazioni impreviste del suo corpo.

Credo proprio di sì, anzi, è una certezza praticamente matematica!
Voi avete in programma qualcosa di specifico per chi resterà qui durante il periodo natalizio?
Non so, una sorta di pranzo o cena in grande stile dove si debba pagare una quota.
Giusto per saperlo così posso consegnare subito la mia parte, tanto non penso proprio di andare altrove!


No, nessun pranzo o cena.
Questo è un piccolo ryokan, non rimane quasi mai nessuno per il giorno di Natale e chi rimane preferisce andare altrove a mangiare.
Uhm... Però per Eagle-chan si può fare uno strappo e condividere una bella cena tutti insieme... Ghghghgh...


Non c'era bisogno che l'Hawk protestasse perché qualunque protesta Ruka non l'avrebbe minimamente ascoltata, mettendosi le mani sopra le orecchie e iniziando a canticchiare fra sé, come se nulla fosse. Solo quando il ragazzo avesse smesso di parlare, la Ito avrebbe smesso quella posa, guardandolo e sorridendogli tutta contenta, facendo finta di nulla.

Allora è deciso!
Eagle-chan passerà il Natale con Ruka-chan e la sua famiglia!


Batté le mani tre volte, contentissima, mentre chissà, forse il gregario si sarebbe semplicemente rassegnato ad assecondare quel capriccio da parte della giapponese tettona. A giudicare dalla proposta che le fece dopo, probabilmente era proprio così.

... Mh, ti piace l'Eggnog?
L'hai mai provato?


Mmmh... No, Ruka-chan non l'ha mai provato!
Che cos'è?


Chiese, ricevendone la spiegazione e la promessa che glielo avrebbe fatto assaggiare, ovviamente evitando di renderlo troppo alcolico per far sì che questo non andasse tutto a ledere negativamente sul corpo e sulla testolina della idol. Era già di per sé una bella incognita quella giapponese, imprevedibile e assolutamente fuori di testa che darle da bere super alcolici significava vedere se fosse possibile distruggere il mondo. Comunque sia, la Ito fu felice di poter assaggiare qualcosa preparata dal ragazzo, il quale poco dopo le chiese anche alcune informazioni sui migliori ristoranti di sushi della zona.

Sono anni che non ne mangio di decente, sai, una volta abituato a quello di qui, sperare di trovare la stessa qualità altrove è impossibile!

Ruka-chan sarà ben felice di indicartene uno o due veramente buoni, buoni, buoni!

Ce ne erano tanti, soprattutto in città o anche quelli a pochi passi dal mare, i suoi preferiti. Chissà, magari sarebbe stato anche bello poterci andare insieme, oltrepassando il ruolo di semplice cliente con la locandiera. Anche perché lei non era una locandiera, ma una idol, con specifici doveri, purtroppo. Non poteva permettersi di avere dei veri appuntamenti con qualcuno e questa cosa la stava scocciando non poco, specialmente perché si sarebbe fatta invitare volentieri fuori a cena da Eagle. Il ragazzo non aveva ancora mai palesato quell'intenzione, ma per lei era solo questione di tempo.
Già il tempo... Il peggior nemico di Ruka in quel momento. Avrebbe voluto rimanere lì ancora un po', ma purtroppo per lei aveva un ryokan da gestire. Non poteva lasciare tutto in mano a Shinobu, la cugina aveva la tendenza di entrare nel panico molto facilmente. Per questo motivo, con un sospiro molto triste, la Ito si alzò in piedi, avendo concluso ormai di bere il té.

Purtroppo adesso Ruka-chan deve andare.
Vorrebbe rimanere ancora un po' con Eagle-chan, ma ha tanto lavoro da fare.
... Magari ogni tanto Eagle-chan può usare le terme del ryokan. Di notte.
In quel caso, Ruka-chan potrebbe venire a fargli un po' di compagnia...


Perché di notte certo non c'era nessuno che li avrebbe potuti disturbare. E poi avrebbe avuto l'occasione di mettersi un costume da bagno, solamente per far morire un po' l'Hawk. Prospettiva che la divertiva un sacco.
Si diresse verso la porta, inchinandosi per salutarlo e aprendola. Prima però che la idol sparisse completamente chiudendosela dietro, volle dire un'ultima cosa al suo nuovo amico.

Eagle-chan... Non sparire da un giorno all'altro, va bene?

Una piccola richiesta d'aiuto. Il desiderio di non rimanere di nuovo sola. Glielo disse con un sorriso triste, poi semplicemente ad un suo qualunque cenno di assenso, anche ella assentì, chiudendo la porta e lasciando che l'Hawk finalmente recuperasse le energie dopo il suo lungo viaggio.
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Messaggioda Eagle » 12/01/2018, 17:43

... Ma?!

Ghghghgh!
Scusa, Ruka-chan non ha resistito!
Volevo vedere se sapevi di cioccolato...


... Allora mi dispiace tanto di non aver soddisfatto le tue aspettative, Ruka-chan!

Non importa!
Eagle-chan ha comunque un sapore buonissimo!
... E invece il mio com'è?


Il vero problema di stare a contatto con una ragazza come Ruka era che effettivamente non si capisse mai eccessivamente bene cosa pensasse davvero.
Lo aveva fatto per flirtare? Lo aveva fatto per gioco? Oppure lo aveva fatto senza un apparente motivo? Eagle si pose quelle domande senza trovare risposta.
Comunque la leccata sulle labbra la ricevette, quello sì, assaggiando solo vagamente il sapore della lingua di lei, cosa che gli fece davvero strano.
Non era tarato nell'idea di avere a che fare con le femmine arrivato lì in Giappone, anzi, si preparava ad un lungo periodo di astinenza forzata.
Per carità, non che in Europa avesse chissà quale grande giro, ma di certo durante una missione tutto poteva pensare meno che a rimorchiare.
Due mondi molto lontani, il suo e quello di Ruka. C'era davvero da considerare l'idea di assecondarla?

Oishiii, ne?

... Hai...

Eagle non volle rispondersi, non volle fare certi ragionamenti pesanti al suo primo giorno e poi c'era anche la possibilità che non ci avesse tanto a che fare.
Ruka poteva essere pazzerella, allegra e speciale, ma aveva le sue mansioni e i suoi doveri e lui dopotutto era un semplice cliente occasionale.
Non c'era bisogno di allarmarsi troppo, o meglio, dopo un invito a passare il Natale con la famiglia di lei, il dubbio sull'allarmarsi o meno un po' gli venne.
Non ci fu verso di farle cambiare idea o di farla ragionare, lei aveva deciso che lui sarebbe stato assieme alla sua famiglia e così sarebbero andate le cose.
Eagle non era nemmeno troppo capace di imporsi per una specie di sottomissione automatica e impacciata, quindi ella non ricevette nemmeno un vago "No".
L'avrebbe ripagata della gentilezza facendole assaggiare l'eggnog originale ricetta di Benedykt, la sua "nonna" preferita.

Purtroppo adesso Ruka-chan deve andare.
Vorrebbe rimanere ancora un po' con Eagle-chan, ma ha tanto lavoro da fare.
... Magari ogni tanto Eagle-chan può usare le terme del ryokan. Di notte.
In quel caso, Ruka-chan potrebbe venire a fargli un po' di compagnia...


Co-compagnia dici?
Beh le terme mi piacciono molto, di certo un salto ce lo farò presto o tardi...
Vai pure, non ti trattengo, lo immagino che il lavoro ci sia.
Tanto, insomma, ci vedremo per forza in giro, no?
Eheheh...
... Coff coff...


Gli era andato di traverso un po' del tè quando aveva sentito di lei intenta a stare con lui alle terme di notte, anzi, per poco non ci si strozzava.

Eagle-chan...

Mh? Dimmi Ruka-chan, che succede?

Non sparire da un giorno all'altro, va bene?

Per un secondo il respiro gli si fermò in gola, non sapendo bene cosa dire o come dirlo.
Era una frase decisamente ambigua, ma l'Hawk non ci vide malizia o un desiderio particolarmente romantico.
Più che altro una richiesta malinconica, triste, quella di una persona contenta di stare a contatto con qualcuno di simpatico dopo tanto tempo.
Possibile che si sentisse tanto sola lì? Probabilmente era uno dei pochi maghi a frequentare l'ambiente.
Il ragazzo di colore sorrise piano, annuendo silenziosamente, tanto non servivano parole per confermarle che non aveva intenzione di fuggire all'improvviso.
Quando poi la porta venne chiusa, si mise in piedi, avvicinandosi alla finestra, dalla quale si poteva notare la zona termale sottostante, poco più a destra.

Che meraviglia...

Immagine

... Dre si sta perdendo un autentico paradiso!

Magari lo avrebbe invitato a raggiungerlo anche solo per un paio di giorni, giusto per fargli godere la bellezza di quella terra fantastica.
Compagnie a parte, forse nei giorni seguenti se la sarebbe sul serio gustata l'acqua termale di notte, con il silenzio e il cielo stellato.
Tra l'altro, si era dimenticato di chiedere a Ruka se ci fosse uno spazio adeguato alla meditazione e all'allenamento marziale.
Poco male, tanto l'avrebbe incontrata di sicuro qua e là, bastava semplicemente cercarla.
Non gli restava altro che disfare il bagaglio, finire il suo tè e poi organizzarsi per gli spostamenti in modo da avere sempre la missione sotto controllo.
Senza volerlo, il Kingston gli aveva fatto il più bel regalo natalizio in assoluto.

... Ah, giusto! Devo scrivere ci corsa a Ben e avvertirlo che sono arrivato...

Che razza di nonna.

END
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Messaggioda Eagle » 03/09/2018, 16:30

17-02-2114
Prefettura di Okinawa
Giappone
Territorio Babbano
Ore 11:37


Un lavoro non esageratamente lungo, anche meno rispetto al previsto, considerati gli sviluppi delle vicende.
Eagle era stato bravo: per una volta non aveva avuto bisogno di aiuti e le indicazioni gli erano bastate per riuscire nella missione.
Questo però non lo aiutava ad essere ugualmente contento di quella conclusione e dell'imminente partenza.
Durante quelle settimane aveva conosciuto una ragazza davvero speciale, con sfaccettature un po' assurde ma piacevoli.
Ruka, l'ex compagna di scuola che lo aveva salvato da un pestaggio pesante, si era fatta adorare e non solo.
Tra i due si era sviluppata nel tempo anche una certa intesa sul piano puramente intimo, per non dire direttamente fisico.

... Mai accoglienza alle terme fu più gradita...

Sorrise appena, mentre sistemava nella valigia i vestiti, ricordando alla perfezione l'audacia di quella ragazza formosa e scoppiettante.
Alla fine la Ito lo aveva assaggiato un po' tutto, quel ragazzo di cioccolato, gradendo sempre e offrendo sempre il proprio "sapore" in cambio.
Mai avevano parlato di relazioni serie o di eventuali avvicinamenti più concreti, forse un po' anche perché Eagle stesso aveva pensato di avere più tempo.
Invece quel lavoro, quella missione, finita prima del previsto, lo aveva sorpreso non poco, lasciandolo piuttosto privo di ogni minuto adeguato.
Tybalt voleva che rientrasse al più presto e che lo andasse a trovare in America per discutere sul compenso e sulle collaborazioni future.
Andava aprendosi un futuro interessante per quanto incerto ma per un Vento come l'Hawk non era niente di troppo ansioso.
Al massimo sarebbe dispiaciuto a Ben non avere ancora sue visite più assidue, ma sarebbe passato ugualmente a salutarlo nell'immediato presente.

... Non potrei mai chiederti di mollare tutto, però ammetto che mi piacerebbe, sì...

Non poteva restare lì, ma non poteva nemmeno chiedere a Ruka di andare via con lui, proprio perché l'attività in quel ryokan di famiglia era aumentata.
Il padre di lei, ancora non completamente in forze, impediva per il momento alla ragazza di fare qualche follia anche se forse in un altro contesto si sarebbe buttata.
Forse sarebbe potuto tornare in seguito per rivederla e sapere come andassero le cose, ma c'era possibilità che lei lo aspettasse o volesse proprio lui?
In fondo non erano sbocciati veri e propri sentimenti né da una parte né dall'altra, se non un particolare affetto, un affetto ancora in evoluzione, purtroppo.
Finì anche di vestirsi, dando un'occhiata alla propria stanza che aveva fatto da "casa" per tutte quelle settimane.
Gli sarebbe proprio mancata, anzi, stava quasi per convertirsi a quel tipo di arredamento ovunque decidesse di vivere.
Aveva dato appuntamento a Ruka nei giardini dietro alla struttura per un saluto leggermente più solitario ed esclusivo.

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Avevano passeggiato spesso lì, a volte anche assieme al maialino in miniatura della ragazza, adornato del fiocco regalatogli proprio da Eagle per il Natale.
C'era molta malinconia nel camminare per quella stradina dopo aver lasciato la valigia all'ingresso con la chiave della stanza ed ovviamente il saldo del conto.
Preferì pagare tutto prima di salutare Ruka, così da poter poi andare subito via senza perdere altro tempo e prolungare il dispiacere.
Perché sapeva che le sarebbe dispiaciuto e dispiaceva un sacco anche a lui, senza stare a fare inutilmente i ragazzi forti.
Quando la vide arrivare, inevitabilmente provò a sorriderle, ma quando furono abbastanza vicini, dovette mutare la sua espressione.
Non gli era praticamente mai capitato di vederla sull'orlo delle lacrime.
Accidenti.

... Ehi...

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Lo definì "cattivo", proprio con il suo solito tono da bambina capricciosa.
Due pugnetti sul suo petto e il rifiuto nel doverlo vedere andare via dopo tutto quel bel tempo trascorso assieme.
Eagle decise di prendere l'iniziativa e la abbracciò forte, stretta, anche se certo, risultava difficile con tutto quel davanzale della Idol.
Ah beh sì, alla fine lo aveva scoperto che ella fosse una Idol, sotto le risate divertite di Ruka, che si era goduta la sua faccia mentre sfogliava una rivista, vedendola su una pagina a caso.
Ma quella era un'altra storia, un'altra di quelle vicende meritevoli di ben più che una lacrima in quel saluto prolungato.

Te l'ho detto, non posso restare, il mio lavoro è finito e ho un collega che mi aspetta...
E non tirare di nuovo fuori la questione dell'assunzione qui, perché sai bene che non posso accettare...
Il mio sogno è sempre stato questo, voglio dimostrare a me stesso che valgo qualcosa...


Ma per lei lui valeva tantissimo e questo glielo ripeté di nuovo, sempre con quegli occhi gonfi.
Il "qualcosa" che intendeva Eagle però era riferito alle sue storie del passato, come anche alle vicissitudini sentimentali trascorse.
Voleva emanciparsi anche per allontanarsi definitivamente dalla faccenda "Freyja", altrimenti non sarebbe mai riuscito a riavvicinarsi davvero ad una ragazza.
Con Ruka era stato tutto magnifico ed avevano trascorso ore indimenticabili, ma lei stessa lo aveva sempre preso come un passatempo e in fondo andava bene così.
Cosa avrebbe potuto offrire lui ad una Idol famosa pronta ad essere sposata da un mucchio di maschi sia facoltosi che con molte meno rogne?
Di nuovo a sminuirsi, il caro Eagle, ma era fatto così e non sarebbe cambiato tanto presto.

Questo però non significa che non ci rivedremo più, mi hai capito?!
Io mi rifarò vedere e se per caso un giorno tu potessi muoverti da qui, non dimenticarti di farmi sapere dove sarai!
Che ne so, forse questa è solo una interruzione momentanea, chi può dirlo sul serio?
Tuo padre ha bisogno di te e il mio collega ha bisogno di me... Come anche io ho necessità di dimostrare a me stesso che posso farcela.
Hai detto che credi in me, che pensi possa diventare un bravo Mercenario...
... Al momento sei la mia unica fan, se mi trattieni ancora un po' finirò per lasciar perdere!


Una piccola smorfia con neanche troppo sottile ironia, prima di passarsi una mano sulla nuca in segno di imbarazzo.
Lei si avvicinò ancora, appoggiandosi con la testa sul suo petto, tirando su col naso e annuendo.
Aveva confermato di credere nelle sue capacità, ma glielo aveva sempre detto di trovarlo fortissimo, osservandolo negli allenamenti.
Magari fosse stato così semplice essere fortissimi, ma a prescindere l'Hawk non era così dispiaciuto che lei credesse questo di lui.
Le fece una carezza tra i capelli, poi le prese il viso tra le mani e le diede un bacio sulla bocca, un bacio che durò almeno un minuto buono.
Non potevano certo salutarsi senza prima essersi riassaporati un poco a vicenda, giusto?

Credo non si presenterà mai una occasione simile però...
... Semmai dovessi avere bisogno di me o ti trovassi in pericolo, difficoltà, contattami immediatamente.
Ti ho lasciato in segreteria il mio numero per il MagiFax ed anche l'indirizzo del mio più caro amico che potrebbe sapere dove rintracciarmi.
Prima sono passato anche a salutare tuo padre... Mi ha regalato quella teiera con la quale prendemmo il tè insieme al mio arrivo qui.
È stato veramente gentile, proprio una brava persona...


Anche lui lo avrebbe portato nel cuore, non c'era alcun dubbio in merito.
La sua PassaPorta era stata attivata per le 12:15 quindi non poteva proprio attardarsi ancora.
Un altro abbraccio, un altro sorriso tirato ed infine ecco che tornarono verso l'ingresso del ryokan.
Un saluto generale, un ringraziamento generale con un inchino, dopo di che, con un po' di peso addosso, Eagle se ne andò da lì.
Non sapeva se il destino lo avrebbe condotto ancora da quelle parti, o se invece fosse stata Ruka a ritrovarlo, ma non voleva mettere un pietra sopra su nulla.
Le vie della vita potevano presentare sorprese incredibili, nel frattempo tutto ciò che poteva fare era mantenere la promessa fatta a se stesso e a Ruka, migliorando.
Presa la PassaPorta in una zona Magica della città, si poté materializzare proprio a pochi passi dall'abitazione di Dre, pronto per riscuotere la somma di compenso.

Si può?

Oh, guarda chi si vede!

Dre gli tese la mano, stringendolo con amichevole cordialità, lasciandolo entrare nella casa.
Eagle pensava di trovarlo da solo, mentre invece lì c'era anche un'altra persona, un altro individuo.
Individuo che l'Hawk conosceva molto ma molto bene.

Mister Sly!

Eagle, ciao.

Che piacere vederla!
Xena come sta?


Ehm... È un argomento un po' delicato, fidati, lascia stare!

Ah... Mi... Mi dispiace!

Rilassati, è tutto ok...

Tra qualche minuto ti darò la somma pattuita, tranquillo.
Prima però, io ma soprattutto Sly, volevamo parlarti di una questione.
Ci abbiamo riflettuto assieme ed io gli ho detto che non sarebbe stata una cattiva idea coinvolgerti in un progetto un po' in grande.


Progetto?
In grande?
Ok!
Wow...
... Mi sento davvero onorato che Sly abbia preso in considerazione me!
E grazie anche a te Dre per avermi proposto!
... Ma di cosa si tratterebbe, esattamente?


Emmett spostò l'attenzione completamente sul ragazzo, il più basso dei tre, fissandolo molto più serio e risoluto.

La salvaguardia del Mondo Magico.

Immagine

... GLOM...

AUTOCONCLUSIVA
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Messaggioda Shuyun » 15/11/2024, 19:59

STRUTTURA FATISCENTE
CITTA' DI KANAZAWA
14 SETTEMBRE 2114
ORE 22:00


Caroline Priscilla aveva svolto un buon lavoro, il suo sopralluogo del giorno precedente aveva dato i suoi frutti.
Effettivamente, quel palazzo apparentemente abbandonato era in realtà incantato affinché apparisse in cattive condizioni, quasi sul punto di crollare, con diverse insegne che invitavano i passanti a tenersi a distanza in vista di lavori di ristrutturazione ancora ad inizio opera. La MagiInvestigatrice era stata veloce e attenta nel suo intento, piazzando alcuni congegni magici di annullamento proprio in alcune zone specifiche segnalate dallo stesso Sagitta. Così facendo, al momento opportuno per Shuyun sarebbe stato semplice eludere l'incantesimo ed infiltrarsi senza il problema di essere individuato o segnalato da altri sistemi di sicurezza. La soffiata ricevuta tra le fila della Setta era talmente tanto imponente e delicata da meritare una sua elevata attenzione, visto che lì andavano creandosi i presupposti per un definitivo cambio di rotta nel sistema politico e gerarchico dell'alta aristocrazia magica giapponese.
Era in atto un vero e proprio colpo di scena, qualcosa che, sentendone solo il racconto senza avere prove visive, sarebbe stato visto come l'invenzione di un folle, la testimonianza di un bastardo intenzionato solamente a mettere zizzania, ma il Muramasa aveva molto di meglio da fare che inventare storielle, anzi, il suo obiettivo era proprio quello di essere sempre pronto e sopratutto capace di prevedere le mosse avversarie senza che nessuno sapesse assolutamente nulla, se non quando fosse stato troppo tardi.

Gendo Himuro, che piacere incontrarla.

Eridani-sama, il piacere è tutto mio!

Raffaella Eridani era la Divinante più potente della Setta dei 12, una femmina incredibilmente perspicace e dalle doti immensamente sviluppate. Tuttavia la sua qualità come Veggente e Vate si scontrava spesso e volentieri con delle limitazioni, il suo infatti era un potere elevato ma saltuario, non poteva essere evocato facilmente e l'interrogazione presso le Forze dell'Essere era spesso nebulosa e di complicata interpretazione. Indubbiamente molte delle sue visioni aveva aiutato drasticamente la Setta ad ottenere vittorie consistenti ma già da tempo si sentiva nell'aria il pericolo di un cambio, la necessità per il Supremo di avere a che fare con una persona molto più efficiente e sopratutto più capace di innescare le visioni con maggiore certezza e precisione. Il Giappone era da sempre la terra natìa delle Divinanti più potenti ed influenti, molte famiglie si servivano di queste abilità per acquisire fortuna e importanza, anche se da secoli ormai la distribuzione di queste facoltà avveniva con un passaggio di testimone vincolato e ristretto. Gli Himuro erano effettivamente una di quelle famiglie fortunate con alle spalle una dinastia divinatoria rigogliosa e pericolosissima, specie per individui come Raffaella Eridani, timorosa che da un attimo all'altro il Supremo decidesse di farla scansare da una persona nettamente più efficiente e potente.

La ringrazio per aver accettato il mio invito.
Sono sicura che potremo raggiungere facilmente degli ottimi accordi.


No, sono io che la ringrazio per l'opportunità di questo incontro.
Le nostre strade potrebbero incrociarsi nel momento migliore.


Oh ne sono assolutamente certa...

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Shuyun si trovava appostato abbastanza vicino da poter ascoltare tutto ma completamente occultato alla vista di tutti.
C'erano diverse guardie del corpo che stavano a protezione di Gendo Himuro, il figlio maggiore della seconda famiglia più influente del panorama magico giapponese, oltre ad una manciata di MangiaMorte fedeli solo ed esclusivamente a Raffaella che la donna si era guadagnata attraverso ingenti pagamenti come anche fortunate visioni e indicazioni utili per la loro vita personale. Il Sagitta, nell'ombra, attendeva che si arrivasse al dunque, silenzioso ed estremamente calmo, con nervi saldi ancor più dello stesso acciaio.

Lo ammetto, non avrei mai immaginato che la sua considerazione fraterna fosse tanto bassa.
Cosa le ha fatto sua sorella per essere così tanto poco meritevole delle sue... Simpatie?


Io tengo solo alla prosperità e al benessere della mia famiglia, Eridani-sama.
Mia sorella Hanabi non ha la stoffa per essere una Capo Famiglia come mia madre, è inetta e perdente.
Sono sinceramente stanco di vivere nella sua ombra solo per essere nato maschio.
Le nostre imprese economiche sono ormai globalmente ricche e non necessitano più del sostegno della Divinazione.
Con solo qualche ultima spinta, gli Himuro potrebbero spiccare il salto definitivo e affermarsi senza altri bisogni.


Ed io sarei assolutamente pronta ad offrirle tale aiuto, in cambio della sua collaborazione.
In effetti dice bene, a cosa può servire la Divinazione quando il proprio impero economico ormai cammina con le sue gambe?


Piuttosto, Eridani-sama, il suo interesse nei confronti di mia sorella in parte mi perplime.
Non dovrebbe trovare molto più pericolosa la figura di Ouse Kurosawa?


Ouse Kurosawa sta lentamente perdendo terreno, è una donna incredibilmente scaltra e pericolosa, ma senza la possibilità di far proseguire la stirpe a sua figlia, per il Supremo non è altri se non una vecchia gallina da spremere fino a quando non sarà buona solo per il brodo... Hanabi Himuro è una Divinante giovane, alcune testimonianze affermano che da poco per altro i suoi poteri siano perfino aumentati... Se il Supremo dovesse cominciare ad interessarsi a lei per me sarebbero solo noie e guai.

E qui allora arriviamo al nostro accordo.

La prego, detti le sue condizioni, vediamo se potrò considerarle accettabili.

Resta pur sempre mia sorella e poi... Per un lungo periodo dovrò affrontare il dolore di mia madre per la terribile perdita. Perciò essenzialmente le mie richieste sono queste: la prima, ovviamente nessuno dovrà essere in grado di ricondurre la sparizione di Hanabi al sottoscritto e mia madre non verrà assolutamente sfiorata. La seconda: la multinazionale nostra avversaria diretta, con sede a Yokohama, dovrà ricevere un brutto colpo, per esempio l'amministratore delegato potrebbe subire un brutto incidente... Ciò mi permetterà di fare un'ottima offerta di acquisizione, presumibilmente impossibile da rifiutare. La terza: io e mio padre godremo del favore e della protezione della Setta, impegnandoci a dare il nostro supporto per essere poi ricambiati a nostra volta qualora ci servisse un favore fuori dalla nostra portata.

Sono spiacente Mister Himuro, ma la terza opzione è completamente da scartare.
Il Supremo non deve assolutamente in alcun modo sospettare che ci sia io dietro questa storia.
Le prime due condizioni sono perfettamente accettabili.
Tuttalpiù potrei proporre in alternativa una vantaggiosa offerta di aiuto economico immediato.
Suo padre gestisce altre quattro aziende di media grandezza sparse per il territorio giapponese.
Diversi investitori che ho aiutato nel tempo si sono sempre fidati delle mie intuizioni e potrei convincerli a destinare dei cospicui fondi per la crescita di queste aziende... So che lei e suo padre siete in ottimi rapporti e vi spalleggiate attivamente, perciò la fortuna dell'uno equivale a quella dell'altro.


Gendo non era particolarmente entusiasta, avrebbe voluto che la Setta stesse dalla sua parte, ma Raffaella aveva ragione, se il Supremo avesse ipotizzato anche solo alla lontana una manovra simile, di certo a saltare non sarebbe stata solamente la testa della Eridani. La Divinante stava offrendo una solidità monetaria enorme ed in fondo anche solo quella sarebbe bastata ad escludere il bisogno effettivo di una componente divinatoria in famiglia. Fermo restando che, se proprio avesse voluto, Azami Himuro si sarebbe potuta anche far ingravidare di nuovo, d'altronde negli accordi era siglato che la madre di Gendo non sarebbe stata toccata minimamente.

... E sia, direi che anche così possa andare bene.
Quando vi occuperete di mia sorella, dunque?


Ogni cosa va fatta con tempo e pazienza, Gendo, per cui non prima di qualche settimana.
Innanzitutto, porta con te questa biglia di cristallo che ho incantato personalmente.
Ti renderà immune dai sogni di tua sorella almeno fino alla fine dell'anno.
Per il resto, mi muoverò affinché ogni dettaglio sia sistemato in modo tale da fare apparire tutto come un incidente.
Sei pronto quindi a mettere la tua firma?


Shuyun osservò la scena passo dopo passo. Gendo Himuro che metteva il suo autografo su una pergamena vincolante magica, stessa cosa che faceva anche Raffaella, non prima che tale documento fosse visionato da entrambi i legali magici delle due parti. Si trattava di una congiura famigliare atroce, ma per il Muramasa non era niente di particolarmente sconcertante. Hanabi Himuro era dunque il prossimo bersaglio della Setta, in particolare modo della sua Divinante principale. Salvare quella giovane donna non avrebbe portato giovamento alla causa del Sagitta, ma avrebbe messo i bastoni fra le ruote ad un'alta esponente dell'Organizzazione, creandole non poco stress e nervosismo. Si sapeva poi, l'instabilità emotiva e psicologica non giovava affatto alle Divinanti. Inoltre, se un giorno il Supremo avesse scoperto il complotto e ucciso Raffaella, di certo avrebbe poi messo pressioni a Gendo affinché con il suo rinnovato potente impero desse un aiuto consistente alla Setta, possibilità che andava assolutamente castrata sul nascere.

Spiacente Himuro-san, tua sorella resterà viva e vegeta.
Ciò che ne sarà di te lo stabiliranno proprio lei e possibilmente la Capo Famiglia.
Raffaella, ben presto la tensione ridurrà ancor più le tue capacità e allora il Supremo ti reputerà inutile.
Preferisce avere un posto vacante piuttosto che immeritatamente occupato... Ne sei consapevole, vero?


Mentre si allontanava, il Sagitta cominciava già ed elucubrare su come tenere sotto controllo le mosse della Divinante. In tal caso l'Avanguardia avrebbe potuto fare al caso suo, ma si sentiva anche profondamente tentato nell'agire da solo. Aveva tempo, ma non gli piaceva abusarne, doveva stabilire la linea guida da seguire entro pochi giorni, anche perché sapeva bene esserci un'altra questione che gli premeva maggiormente e non desiderava ritrovarsi eccessivamente distratto.

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Tu non la meriti, Amakura.
Sei perennemente indeciso e immaturo, ma non posso affatto escludere che infine deciderai di partecipare.
... Dalla tua hai un vantaggio che scoraggerebbe chiunque, lo so, ma posso provare a contenerlo.
Non ho alcuna intenzione di lasciartela con tanta facilità, sappilo.


Circa un giorno prima, il Sagitta aveva mandato la propria pergamena di adesione firmandosi (purtroppo) con il suo vero nome, unica essenziale condizioni affinché tale proposta potesse essere messa assieme a tutte le altre. Shuyun Muramasa non possedeva i requisiti di stirpe adatti a concorrere per la mano di Anko Minazuki, ma Heiji Kusanagi sì. Non era stato difficile risalire all'esistenza del torneo, d'altronde nell'alta società marziale orientale non si parlava d'altro da almeno tre settimane, ma allo stesso tempo la notizia della partecipazione di Itsuki Amakura non era ancora trapelata, dettaglio che faceva supporre al MagiInvestigatore che il nipote di Gohan Amakura non avesse ancora fatto pervenire il suo comunicato ufficiale di presenza. Nell'ottica di Shuyun, lui sarebbe stato l'unico effettivo avversario da temere rispetto ad ogni altro, pur non volendo sottovalutare nessuno. Itsuki possedeva il Demone Rosso, una figura soprannaturale feroce e devastante, inoltre il suo addestramento marziale era esemplare e radicato, coadiuvato da una preparazione atletica immensa grazie alla pratica di molteplici sport. Nessuno lo aveva mai visto lottare al massimo delle sue potenzialità, Shuyun compreso, ma bastava solamente valutare le volte nelle quali ci si era un minimo avvicinato per comprendere quanto la sua tecnica e la sua potenza fossero sconcertanti. Ultimo episodio in ordine cronologico, il salvataggio di Anko Minazuki dal covo di Baek Doo Sun. Howarang era stato aiutato all'improvviso da una giovane donna molto ben preparata e combattiva, ma le era bastato confrontarsi con Itsuki per neanche dieci secondi per ritrovarsi fuori combattimento. Il Muramasa non aveva affatto dimenticato quell'istante, l'attimo in cui gli occhi dell'Amakura avevano perso ogni scintilla di burla e scanzonatezza per tramutarsi in fiammeggianti iridi intrise di determinazione e sicurezza. Quello era il Demone Ignis? Era costui l'individuo da temere poiché inaffrontabile? Shuyun era da sempre abituato a valutare ogni variabile, prendere in esame ogni situazione e, alle volte, anche a decretare con anticipo la possibilità o impossibilità di determinati sviluppi. La sua mente era calcolatrice e analitica, non si perdeva in speranze eccessive o tentativi disperati... Eppure, in quel frangente, con quel torneo di mezzo, con quella posta in gioco, non riusciva a sentirsi lucido, non riusciva ad essere il solito se stesso. Stava impiegando ogni fibra della sua mente non per ragionare e convincersi a rinunciare, bensì a trovare ad ogni costo una soluzione al problema, una manovra adatta ad aggirare l'ostacolo e superarlo. Questo lo aveva condotto ovunque per il Giappone nell'arco di circa una settimana, scoprendo informazioni importanti e miti promettenti, ma la verità era molto più crudele del sogno, il rischio di trovarsi davanti ad un vicolo cieco era altissimo, ma nonostante ciò Heiji andava ancora avanti, dando piena dimostrazione di una solerzia e risolutezza oltre l'immaginabile.

TEMPIO DI SUSANOO
HOKKAIDO
22 SETTEMBRE 2114


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Non capita spesso che mi venga chiesto il racconto degli Antichi Leggendari Demoni.
Secondo il folclore magico di queste terre, esistevano tre Oni, i giudicatori soprannaturali più potenti del regno ultraterreno.
Essi erano nati e si erano sviluppati accrescendo la loro energia in tre diversi livelli infernali dei quali erano gli indiscussi capi.
Il minore fra loro, il Demone Verde, o Midori Oni, che veniva dallo Shugō Jigoku o "Inferno Schiacciante".
Il mediano poi, il Demone Blu, o Aoi Oni, che veniva invece dal Daikyōkan Jigoku o "Inferno delle Urla".
Per finire, invece, vi era il maggiore, il Demone Rosso o Akai Oni, proveniente direttamente dal Mugen Jigoku o "Inferno della Sofferenza Ininterrotta". Per merito della loro forza e della loro supremazia sulle altre creature ultraterrene, essi ottennero dei titoli di onorificenza e divennero a tutti gli effetti degli emblemi da rispettare e temere, avendo sopra di loro solamente in Grande e Invincibile Enma. Durante un grande conflitto che coinvolse gli umani, il Demone Rosso e il Demone Blu decisero di partecipare e dare il loro contributo, contravvenendo alle regole imposte da Enma che non voleva assolutamente che gli inferi si mischiassero agli affari dei mortali. Il Demone Rosso e il Demone Blu chiesero aiuto anche al Demone Verde, il quale però, più restio ad andare contro i dogmi infernali, scelse di restare in disparte e così facendo aggravò ancora di più le colpe degli altri due fratelli, unici rei di aver commesso un errore tanto grande e imperdonabile. Enma accettò quella disubbidienza, aspettando solo che il fato si compisse. I Demoni si sacrificarono per i mortali e sparsero la loro essenza che si frammentò e perse vigore. A quel punto, anziché tornare da dove erano venuti, il Grande e Invincibile fermò i loro spiriti alle porte degli inferi e non permise loro di entrare. L'unica maniera per riuscire un giorno a tornare era attraverso un percorso di purificazione e pentimento dentro alle anime dei mortali. Il loro fato sarebbe stato perciò vincolato a coloro che avevano deciso di aiutare, sperando che questi individui, nelle vesti di futuri ricettacoli, scegliessero un percorso nobile e positivo con cui permettere agli Oni di fare definitivo ritorno al loro luogo di origine.


Dunque il Demone Blu e il Demone Rosso sono stati esiliati.
Secondo il precetto di Enma, in un tempo non precisato avrebbero condiviso l'anima con dei mortali.
Da quanto so io però, questa condivisione fu frutto di una benedizione voluta dai mortali.


Sì... La benedizione ha avuto invero un ruolo fondamentale.
Enma era deciso a distruggere per sempre i due Oni, ma le preghiere giunsero a lui persistenti e disperate.
Per questo decise di modificare la pena, rimettendo in gioco i destini dei due Demoni dissidenti.


Capisco... E a quanto pare, in base alle tue percezioni, sia il Demone Rosso che quello Blu hanno trovato il loro ricettacolo, non è così?

Sì, sento distintamente che queste due essenza si trovano nuovamente fra noi.
Una sola però con piena consapevolezza, l'altra ancora brancola nel buio, temendone l'oscurità.


E del Midori Oni invece, cosa mi dici?

Il Demone Verde, dopo gli accadimenti del passato, si sentì molto in colpa per aver abbandonato i suoi fratelli.
Così, dopo che gli altri due Demoni subirono la punizione, egli si allontanò dagli Inferi rifugiandosi in un luogo sconosciuto.
Alcuni però ne captarono la potenza tra le verdeggianti boscaglie orientali, così nacquero diversi templi in suo onore.


Credi sia quindi possibile intercettarlo e... Chiedergli una condivisione come per il Demone Rosso e quello Blu?
Se si è sentito in colpa, magari vorrebbe affrontare un percorso analogo al loro per ritrovare il perdono.


... Ciò che tu dici è già avvenuto.

Che cosa?!

Trattasi di una sensazione distinta e netta, non ho dubbi.
Il Midori Oni non viaggia più da solo, egli ha deciso spontaneamente di legarsi ad un suo ricettacolo.
Sfortunatamente è impossibile stabilire di chi si tratti, gli Oni hanno poteri ben più elevati dei miei.


Allora... Allora non c'è nulla che si possa fare.

Perché desideri così tanto intrecciare la tua anima con quella di un Demone?
Non è un procedimento facile, anzi, se l'Oni non lo sceglie di sua volontà, le conseguenze possono essere terribili.
Si viene dilaniati, colti da una sofferenza fisica e spirituale impensabile, che conduce verso la follia.


A dire il vero esistono molteplici motivazioni, alcune più serie di altre.
Non nego che il pensiero mi sia sorto a causa di una delle intenzioni meno illustri, ma non mi importa.
Questo mondo ben presto avrà bisogno di persone dotate di capacità superiori.
Chi desidera governarlo si serve di metodi anormali, creazioni moderne, artefatti dimenticati.
Se per vincere ci sarà bisogno di barare, non sono mai stato spaventato di sovvertire le regole per pareggiare i conti...
... Questo vale sia per le questioni più delicate, sia per quelle più personali o futili.
Ma tanto, sono discorsi che hanno poco senso, ciò che cercavo non è più disponibile, mi sono aggrappato ad una illusione.


A dire il vero... Resta ancora un ultimo esponente degli inferi che venne giudicato.

Cosa vai inventando?
Gli Oni erano tre: Rosso, Blu e Verde.


No... In verità... Manca il Giallo.

... Il... Giallo?
Mai sentito nominare, per quale motivo?


Perché egli non era alla pari con gli altri tre.
Se loro potevano essere definiti la triade dell'immenso potere infernale, appena sotto di loro c'era un altro che fungeva da ulteriore strato di diversificazione tra loro e tutti i Demoni inferiori. Veniva chiamato il Grande Ogre, o più semplicemente Kiiro Oni, ovvero Demone Giallo. Nettamente più forte di ogni altro Demone degli inferi, era appunto al di sotto solo degli altri tre e di Enma.
Nato e cresciuto nel Tōkatsu Jigoku, "Inferno della Rinascita", possedeva delle fattezze massicce e possenti, era rozzo e testardo, ma anche deciso e implacabile. I tre Oni lo nominarono loro portavoce e gli davano da svolgere diversi incarichi di controllo e regolazione delle altre entità ultraterrene comandate. Quando il Rosso e il Blu furono condannati, il Giallo venne reputato in parte colpevole per aver permesso, sotto ordine loro, la fuoriuscita di alcune truppe demoniache che avevano aiutato i mortali nella guerra.
Enma però fu molto meno magnanimo con lui... Lo sigillò esattamente come gli altri due, ma non essendoci alcune profezia o benedizione in suo favore, sarebbe rimasto bloccato per sempre senza possibilità di redimersi, patendo una prigionia eterna.


E dove si trova ora, questo Kiiro Oni?

Il luogo ove è riposta la sua maschera è assai vicino al Kimon, la porta degli Oni.
Non è stabilita una locazione specifica, ma è anche vero che nessuno ha mai avuto desiderio di cercarla.
Trascorsi tutti questi secoli, il Demone Giallo è pervaso di rancore, rifiuterebbe qualsivoglia contatto spirituale.
Cercare di avvicinarsi a lui equivarrebbe al suicidio.


... Dimmi solamente come trovare questa porta, al resto penserò io.

Ma...

Hai sentito cosa ho detto?

... Questa leggenda viene raccontata nel “Libro dei monti e dei mari” o “Shan Hai Jing”, un manoscritto cinese risalente ad oltre 2000 anni fa...

Conosco quel testo, e so anche come reperirlo.
Ti ringrazio, sei stato di grande aiuto.


Permettimi di dirti un'ultima cosa.
Fondere la propria anima con quella di un Oni è solo il primo passo.
Se non si possiede un'indole abbastanza intensa da contrastare quella del Demone, allora egli prenderà il sopravvento.
Rischi di divenire un ricettacolo vuoto e senza alcun libero arbitrio.


...


A quelle parole, Shuyun non aveva risposto, limitandosi ad andarsene e lasciando una generosa offerta per il santuario visitato.
L'uomo molto anziano interrogato erano uno dei massimi esperti di leggende e folclore del Sol Levante, la sua famiglia tramandava da generazioni racconti e miti, studiando su documentazioni autentiche e segrete, facenti parte di una collezione privata.
Stringendo il libro dei monti e dei mari, il Muramasa era infine arrivato in Hokkaido, pressò uno dei tanti templi dedicati alle antiche divinità giapponesi. Somigliava in tutto e per tutto ad un luogo turistico e passeggiare lì intorno faceva solamente venire voglia di allontanarsi e trovare posti più interessanti da visitare. Probabilmente anche quello faceva parte della punizione del Demone Giallo.
Spingere inconsciamente i mortali a tirare dritto e fregarsene di quella zona significava prolungare quanto più possibile la pena della creatura infernale, che nel frattempo non faceva altro che accumulare ira su ira. Ma le ferme intenzioni del Sagitta erano così granitiche da eludere anche quel sottile potere mistico di allontanamento. Le sue necessità erano ben chiare e questo permise al suo passo di non rallentarsi mai, fino ad oltrepassare un cancello cerimoniale "protetto" dalle due statue del Demone Rosso e del Demone Blu.

Giustamente, quale migliore omaggio per il sottoposto se non delle rappresentazioni dei due che l'hanno fatto condannare... Ha una sua logica, sono vicino.

La ricerca risultò infruttuosa per una buona manciata di ore, fino a quando, passando vicino ad un percorso già battuto in precedenza, Shuyun si accorse di una strana illusione ottica che interveniva ogni qual volta superava il confine del sentiero. C'erano i resti di una porta antica depositati in mezzo a della fitta vegetazione. Sopra di essa, da una determinata angolazione, era possibile cogliere una forma strana creata dalle ombre, l'ombra di un volto demoniaco. Shuyun assottigliò lo sguardo, dopo di che si avvicinò alla porta, sentendo senza ombra di dubbio una particolare sensazione di sgomento e ansia. Chiuse le palpebre, concentrò il Fulmine così che gli permettesse di restare lucido, dopo di che portò la mano destra fino alla grande maniglia della porta, cercando di aprire. Tutto a un tratto, il panorama attorno a lui divenne bianco e nero, ogni rumore si spense e la porta si tirò su con un movimento veloce e innaturale.
La maniglia si staccò dalla struttura e la superficie di legno e metallo ricadde indietro con un tonfo, rivelando dietro di sé un luogo completamente diverso, un corridoio d'avorio nero solcato da venature giallastre e bianche. Il Sagitta esitò per una frazione di secondo, ma quasi subito volle avanzare, camminando piano e guardingo lungo tutta la percorrenza del corridoio, cominciando ad osservare in lontananza un dettaglio via via sempre più definito.

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... Il Demone Giallo...

Assurdo quanto potere emanasse quella semplice maschera appesa lì, con quell'espressione demoniaca e malefica. La superficie di essa brillava di strani riflessi dorati ma era chiaro che la fattura non fosse delle migliori. In un certo senso era come se la qualità della maschera rispecchiasse l'entità di forza della creatura nascosta dietro di essa. Ma se allora Shuyun percepiva da quella fonte una energia immane, di quali straordinari capacità erano dotati invece gli altri tre Demoni colorati? Una domanda che gli sovvenne quasi immediatamente, ma non ebbe tempo per provare a rispondersi, in quanto uno strano verso, simile ad un ruggito sommesso, invase completamente il corridoio. La maschera iniziò a tremare, una linea bianca perlacea cominciò a disegnare in concomitanza la forma di una porta con al centro proprio il simbolo demoniaco. Quando la sagoma venne terminata, l'ingresso si spalancò lentamente, consentendo così al Muramasa di passare avanti ed entrare effettivamente nella dimora del Kiiro Oni. Tale luogo era estremamente asettico e spento, proprio come il corridoio precedente. La grande sala con un soffitto sconfinato aveva al centro una specie di gabbia a cerchio con alte pareti fatte di fiamme dal colore giallo intenso. Dentro a quella prigione bruciante se ne stava una creatura incredibilmente enorme, con una corporatura grossa, una muscolatura ai limiti dell'esagerato e le fattezze di uno strano essere effettivamente non appartenente al mondo terreno. I Demoni potevano avere diversi aspetti, alcuni esageratamente classici e diabolici, altri invece più umanoidi che mostruosi. In quel caso, la figura a poca distanza da Shuyun rimandava a dei dettagli umani ma con caratteristiche di smisurata derivazione soprannaturale e bestiale. Ecco, sì, probabilmente lo si sarebbe potuto definire senza dubbio un Demone Bestia.

Quasi non credo ai miei occhi.
Non vedevo un mortale da molto, moltissimo tempo.
Cosa ci fai nella mia dimora e prigione?!
Sei forse venuto qui a beffarti di me e delle mie colpe?!
RISPONDI!


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L'ambiente circostante ebbe quasi un sussulto, il Demone con il suo vocione fece ballare anche il terreno, ma Shuyun rimase ben saldo e non perse l'equilibrio, proseguendo a fissare quella creatura. Gli metteva soggezione, ma allo stesso tempo non aveva alcuna intenzione né di indietreggiare, né tanto meno andarsene. I forti muscoli del Kiiro Oni erano fatte per spezzare le anime, ridurle in briciole e frantumare qualsivoglia avversario. Era esattamente il potere che cercava, l'unico in grado di garantirgli qualche possibilità contro Itsuki Amakura ed anche l'unico in grado di fornirgli una ulteriore protezione contro una Setta sempre più prossima a scoprirsi.

Nessuna beffa, Demone Giallo.
Conosco la tua leggenda, il tuo fato, la tua condanna.
Sono qui perché voglio offrirti la libertà e la redenzione che ti è stata negata.
Permettimi di essere il tuo ricettacolo, donami la tua potenza ed io ti donerò il mio spirito.


AHAHAHAHAHAH!
Molto divertente, mortale, davvero divertente, il coraggio che diviene idiozia!
Credi di possedere le qualità per far adattare l'essenza demoniaca al tuo animo?
Sei un peccatore deprecabile e sfacciato...


So che riesci a sentire ogni mia colpa.
La tua dimora era il Tōkatsu Jigoku, lì venivano giudicati gli assassini e sì, l'omicidio è un crimine di cui mi sono macchiato.
Ma mai per gusto, mai per divertimento, mai come prima soluzione, sonda il mio cuore e vedrai che ho ragione.


Poco importa se sia stata costrizione o ultima risorsa, un peccato resta peccato.
Mi stai stancando, vattene ora, lasciami solo con la mia sanzione.


... Io forse sarò un idiota, ma tu non sei da meno, Demone Giallo.

CHE COSA?
COME OSI, TU, SUDICIO SACCO DI CARNE E VIZIO?!


Io ti sto offrendo la possibilità di andartene in giro, anziché restare qui a contemplare il niente.
Perché se non riuscissi a sostenere il peso del nostro legame morirei, e tu avresti il completo controllo di questo sacco di carne.
Qualora invece per assurdo ce la facessi a sopportarti, il mio spirito aiuterebbe la tua purificazione, favorendo il tuo ritorno agli inferi.
In altre parole, vinceresti ugualmente, sia che io soccomba oppure riesca a sopravvivere.


PUAH!
Il tuo spirito non potrebbe aiutarmi per un bel niente, sento distintamente i tuoi desideri...
... Tu vuoi ottenere l'interesse e l'attenzione di una femmina.


Lo ammetto, è vero, ma scommetto tu possa riuscire a scorgere anche molto altro.

... Sì, vuoi confrontarti con una feroce catastrofe, una belva con dodici arti.
Possiedi il Fulmine per eccellenza, sei un difensore dell'Equilibrio, sì, adesso lo percepisco distintamente.
La rabbia in me accresciuta nei decenni ha affievolito la mia capacità di giudizio e analisi.
Anche se lo ammetto, non è mai stato il mio forte soffermarmi sulle cose... Preferivo di gran lunga infliggere dolore.


Nessun mortale è esente dal peccato o dal vizio, lo sai benissimo.
Esistono sicuramente individui che impegnano la vita alla preghiera, all'ascetismo, alla meditazione, alla filosofia.
Ma nessuno di loro potrebbe avere il carattere giusto per provare a sostenere la tua presenza.
In un certo senso, le emozioni, questi stessi peccati, sono la nostra migliore arma per sperare di avere qualche speranza.


Piccolo mortale... Le tue sono parole incredibilmente avvincenti e cariche di invitanti intenzioni.
Ma non puoi assolutamente pensare di riuscire ad accogliermi in te, ciò che ho covato va ben oltre la tua esile immaginazione.
Te l'ho detto e lo ripeto, ho pietà di te, torna sui tuoi passi e dimentica questo luogo, per il tuo bene.
Non esiste frase che possa convincermi, il Grande Ogre resterà qui, non mi interessa avere un ricettacolo!
... Mh? CHE COSA STAI FACENDO, SCIOCCO?!


Shuyun, passo dopo passo, arrivò fino dinnanzi al grande cerchio fiammeggiante. Senza né prendere lunghi respiri o raccogliere un coraggio che già possedeva in abbondanza, il Sagitta superò la barriera, digrignando i denti a causa di fortissimo dolore spirituale che lo colse e lo fece momentaneamente barcollare. Il Demone Giallo lo osservò rapito e stupito da quel comportamento fuori di testa.
Il Muramasa aveva oltrepassato la gabbia, si era volontariamente posto davanti alla creatura soprannaturale che quindi adesso avrebbe potuto tranquillamente sfogare la sua collera e la sua necessità di redimere malamente i peccati del peccatore. Tra loro c'era una differenza di stazza prepotente, inoltre la scorza del Demone doveva essere durissima e i suoi muscoli di certo ben più tosti di quelli mortali, pur essendo la sua forma depotenziata dalla lontananza con il suo habitat infernale di appartenenza.

HAI APPENA FIRMATO LA TUA CONDANNA, TE NE RENDI CONTO?!

La tua rabbia è aumentata nei secoli, è vero, ma in proporzione il tuo potere è diminuito.
Conosco come funzionano queste meccaniche, gli Oni non sono tanto diversi da altre creature soprannaturali e mitologiche.
Forse non sarai debole quanto un misero mortale come me, ma abbastanza affinché io possa dimostrarti la mia determinazione.


... PF!
... Mi stai forse dicendo che intenderesti convincermi a renderti il mio ricettacolo... A suon di colpi?


...

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... Va bene, peccatore, lo hai voluto tu.
Premierò il tuo ardimento qualora tu riesca ad infliggermi almeno un singolo attacco vagamente doloroso.
E se così dovesse essere... Preparati, perché non appena il mio spirito si fonderà con il tuo, sarà lì che inizierà il vero tormento!
... Invocherai la morte come sollievo.
Ed io camminerò per questo mondo castigando ogni peccatore con eterne sofferenze!


ABITAZIONE DI ITSUKI AMAKURA
QUALCHE ORA DOPO


BAM BAM BAM BAM BAM

Sembrava quasi che qualcuno stesse cercando di buttare giù la porta, per quanto era stata bussata forte e con insistenza.
Era pieno giorno, dentro casa c'erano soltanto Kirie e Nabiki. Kisuke era in Giappone e Itsuki presumibilmente in Europa.
Shuyun aveva aspettato appositamente il momento migliore in cui il suo Fulmine non avrebbe captato altri Elementi che non fossero quelli della Nonomiya e della sorella minore, prima di arrivare all'ingresso della abitazione e battere con estrema veemenza.
Non appena la cugina dell'Amakura aprì la porta, ciò che si trovò davanti fu uno scenario allarmante e quasi orrorifico.
Il Sagitta era pieno di ematomi, insanguinato, con un braccio rotto e l'altra spalla lussata. Gli zigomi gonfi, le gambe tremanti, era riuscito a smaterializzarsi in quelle condizioni? Fin dove si era spinta la sua volontà?

Non... Portarmi... Da nessuna parte...

Fece un passo avanti, finendo per cadere a terra ma riuscendo a trascinarsi con l'unico braccio ancora in grado di sostenerlo.
Si tirò su appoggiandosi al muro, aveva il fiato pesante e corto, probabilmente a causa anche di qualche costola spezzata.
Con incredibile fatica arrivò fino al salotto dove si lasciò cadere pesantemente sul divano. Era ridotto talmente tanto male che si faceva fatica perfino a capire da dove cominciare per medicarlo o aiutarlo a sentire meno dolore, per quanto il Muramasa effettivamente non stava emettendo un singolo verso, forse perché del tutto intorpidito e stordito.

... Nessuno... Deve... Sapere...

Nessuno a parte Kirie e la sorella, perché purtroppo Nabiki era lì e di certo non avrebbe dimenticato quella brutta visione.
Ed a proposito di visioni, non appena la MagiDottoressa si avvicino per sfiorare nuovamente il corpo del "paziente", l'influsso di potere della giovane Kurosawa alimentò in modo incontrollato il suo potenziale Divinatorio, permettendole per un solo istante di intravedere nello Spirito del Muramasa una figura ben distinta e... Demoniaca. Si trovava immersa in una strana area eterea, con diverse luminescenze che le aleggiavano attorno. Esse altro non erano se non emozioni e desideri, spinte sensibili ed impulsi, in altre parole, ciò che Kirie ebbe modo di osservare fu la porzione più intrinseca dello Spirito del Muramasa. Questo poteva significare solamente una cosa... Shuyun possedeva un Demone, era un ricettacolo, il Ricettacolo del Demone Giallo.

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VIA DI QUI, NON SBIRCIARE SENZA PERMESSO NELL'ANIMO DEL MIO RICETTACOLO, IMPURA!
PIUTTOSTO, SE VUOI RENDERTI UTILE, CONCENTRATI E CURA ANCHE IL SUO NUCLEO SPIRITUALE!
NON SERVIRA' A NIENTE AVERMI ASSIMILATO SE IL SUO NUCLEO SPIRITUALE ANDRA' IN PEZZI!
LO AVEVO AVVERTITO CHE LA SOFFERENZA SAREBBE STATA INDICIBILE!
EPPURE LO AMMETTO, STA RESISTENDO PIU' DI QUANTO CREDESSI...


In realtà, molte delle ferite riportate dal Muramasa sembravano farsi lentamente meno gravi o comunque più contenute.
L'Oni aveva già iniziato ad insediarsi positivamente, garantendogli una maggiore resistenza e una più facile guarigione, tuttavia era talmente tanto conciato male che la Nonomiya non poteva di certo affidarsi solamente al favore del Kiiro Oni. Sarebbe stato necessario tutto il suo impegno ed intervento per riuscire nel breve tempo (prima che rientrasse qualcuno a casa essenzialmente) a renderlo capace di rimettersi in piedi ed andare via di lì, per poi provvedere a ripulire tutto. Per quanto volesse apparire infastidito o ancora semi rancoroso, il Demone Giallo non stava imperversando sull'animo devastato del Sagitta con così tanta intensità, anzi, forse l'atto di confronto avvenuto prima era riuscito a rendere Shuyun agli occhi della creatura così meritevole da non sentirsi poi così tanto costretto nel legarsi a lui. Ma questo non significava che le ferite dello Spirito non fossero gravi tanto quanto quelle del corpo. La Gildata Terran doveva ad ogni costo preoccuparsi su entrambi i fronti, per fortuna però aveva dalla sua parte una sorella minore con delle qualità altrettanto soprannaturali ad un Oni.

... Anko...

Shuyun Muramasa era riuscito a costringere un Demone a considerarlo, era riuscito nell'intento di trovare una soluzione alternativa ad un problema apparentemente insormontabile. Certo, ancora non esisteva alcuna certezza, ma la partita poteva essere considerata decisamente molto più aperta che in partenza. Ora quella pergamena di partecipazione con sopra il suo nome aveva una reale ragion d'essere anche se Itsuki si fosse presentato a sorpresa al torneo. Ora la Setta aveva tra le sue fila un doppiogiochista ancora più letale, pericoloso, imprevedibile ma sopratutto protetto. Non restava altro che iniziare un nuovo e più intenso allenamento e tenere sotto controllo gli Himuro, in particolar modo la giovane futura Capo Famiglia, adesso seriamente in pericolo di vita. Il Fato si preparava ad accogliere nuove variabili e nuove mutevoli evoluzioni... Un nuovo Demone aveva fatto il suo ingresso imperioso nella storia presente.

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