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Messaggioda Sandyon » 24/04/2017, 10:37

Colorado Springs è un centro abitato (city) degli Stati Uniti d'America e capoluogo e città più popolosa della contea di El Paso nello Stato del Colorado.
La popolazione era di 517,333 persone al censimento del 2110, il che la rende la seconda città più grande dello Stato, alle spalle di Denver, e la quarantesima negli Stati Uniti. La città si trova a 60 miglia (97 km) a sud dal Campidoglio di Denver. Fa parte dell'area metropolitana di Colorado Springs.

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Messaggioda Sandyon » 10/01/2020, 22:14

15/04/2114
Abitazione di Kirie Nonomiya
Colorado Springs
Ore 15:47


Dopo un piccolo periodo influenzale che ne aveva indebolito il corpo, alla fine Hinako Kurosawa aveva dato il proprio benestare per incontrare il nipote.
Itsuki si era segnato per bene cosa raccontare alla nonna, così da poterle poi chiedere la cortesia di aiutare Kirie con la Divinazione da poco recuperata.
La Nonomiya non sarebbe andata con lui, trattandosi solamente di una piccola chiacchierata introduttiva di pochi minuti mista ad una vera e propria visita alla propria famiglia.
Nel caso in cui la signora anziana avesse accettato di fornire il proprio aiuto, allora Itsuki avrebbe provveduto a far collegare il camino italiano con quello americano.
Dunque quel Sabato a pranzo si dovettero fare compagnia la padrona di casa e la "babysitter" di Nabiki, ovvero Anko Minazuki.
Un pasto piacevole, con la bambina in rapida crescita adagiata sempre sul letto della camera, poco distante da loro, perennemente con gli occhi chiusi.
La giornata si presentava molto buona, con una temperatura godibile e pochissime nuvole in cielo.
Fino ad allora, nessun collega si era reso davvero conto dell'allontanamento sentimentale tra Kirie ed Hank Muscle.
Come fatto presente durante la loro ultima conversazione fatidica, il giorno seguente l'uomo aveva fatto sì che fosse chiesto un suo trasferimento temporaneo.
La data di rientro era prevista per l'inizio dell'Autunno, ovvero durante la seconda decade di Settembre, mentre il luogo di spostamento era stato l'Australia.

Ciao Anko!

Come vanno le cose lì da Itsuki?
Mi ha detto che finalmente sei uscita alla scoperto con Kirie, mi fa piacere, sono certo che diventerete ottime amiche!
Ti scrivo per informarti che sono riuscito a reperire quel pezzo speciale per la tua moto, non ci speravi più, non è vero?
Dovremmo riuscire a ridurre di almeno un terzo il consumo di carburante, ma dovrò lavorarci su più o meno quattro giorni.
Proverò a fare un salto il prossimo fine settimana dopo aver sbrigato qualche lavoretto in sospeso dalle mie parti.
Cosa ne diresti di un sushi una di quelle sere?
Non sarà come quello giapponese, ma scommetto che sei un po' nostalgica dei piatti della tua terra!

Sei sempre nei miei pensieri...

Mi manchi davvero tanto...

Già so che ti troverò ancora più bella della volta scorsa...

Passa delle belle giornate e se Itsuki ti fa ammattire dimmelo, così lo pesto a dovere! (In realtà sono molto più forte di lui, mi piace farcelo credere)

Ti voglio bene!

Un bacio!

A presto!


Kisuke


La lettera era giunta alla finestra di Kirie appena un'ora prima.
Ormai il volatile del Danma sapeva che se per caso Anko non si fosse trovata a destinazione, bastava fare una deviazione per il Colorado.
Quando la Nonomiya aveva preso tra le mani la busta dalle zampe dell'animale aveva avvertito distintamente una sensazione strana, di calore soffuso.
Era come se quella missiva fosse intrisa di sensazioni contrastanti, infinitamente emotive.
Per un secondo ebbe anche una visione flash dove vide distintamente Kisuke scrivere "Mi manchi davvero tanto...", per poi cancellarlo subito dopo.
I poteri si mostravano concreti anche senza bisogno di un addestramento iniziale, era ovvio che ci fosse di mezzo la grande veggenza donata da Hisoka.
Tuttavia, tali poteri si attivavano completamente soli ed agivano per volontà delle Forze dell'Essere, non secondo la necessità del loro possessore, se non in rari casi.
Ecco perché, nonostante la donna stesse per correre dei serissimi rischi, il suo Sesto Senso non ebbe alcun guizzo.
Al contrario però, mentre stavano terminando il tè nel salotto, Anko percepì distintamente delle vibrazioni d'allarme date dal proprio retaggio guerriero.
Fece appena in tempo a dire alla protetta di abbassarsi immediatamente che un enorme spillo appuntito forò il tessuto della porta andandosi a conficcare in una piccola trave di legno.
Successivamente di spilli ne arrivarono altri, probabilmente una decina.
La Minazuki, facendo mettere la Kurosawa accanto a lei ed alzando il tavolino a mo' di scudo, riuscì ad evitare che ella si facesse del male.
Essendo stata effettuata una effrazione, il sistema di allarme fatto impostare da Itsuki si mise in moto e l'intera camera dove stava Nabiki venne resa quasi invulnerabile.
Era costato molto installare un impianto simile ma almeno grazie a quelle magie automatiche Kirie poteva tranquillizzarsi che alla sorella non sarebbe accaduto nulla di nulla.

Kirie Kurosawa.
Esci immediatamente fuori.
Se ti consegni a me senza opporre resistenza garantisco che non subirai alcun danno.
In caso contrario sarò costretta a portarti via di qui con la forza e non ti piacerà.


Giudicando i punti nei quali si erano conficcati gli spilli, si notava chiaramente che l'intento non fosse ucciderla, ma spaventarla.
Nessuno di essi l'avrebbe mai presa in zone vitali, forse si sarebbero bucati i vestiti, ma erano stati incantati affinché evitassero la carne viva.
La voce, femminile, aveva chiamato la donna con il cognome originale, segno evidente che forse la famiglia fosse riuscita a scovarla.
Probabilmente per nessun motivo al mondo Anko avrebbe mandato fuori casa la "Padroncina", chiedendole di rimanere lì mentre si avventurava lei all'esterno.
Una volta raggiunta l'uscita, avrebbe chiaramente osservato una figura piuttosto minuta starsene a circa cinque metri dall'abitazione.

Spiacente, ma so benissimo com'è fatta Kirie Kurosawa e non sei certamente tu.
Levati di mezzo e non farmi perdere tempo...
... Ho ucciso per molto meno.


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La giovane donna, che oltre ad essere minuta fisicamente era anche piuttosto bassa di statura, aveva uno sguardo fermo e una voce molto risoluta.
Indossava abiti analoghi allo stile normalmente usato dalla stessa Minazuki, ovvero una giacca chiodo di cuoio, pantaloni attillati neri lucidi e scarponcini.
Sotto aveva una maglia con fantasie a macchie di colori spenti e sul lato sinistro del fianco svettava un fodero di legno nero dalla fattura pregiata.
Un occhio esperto come quello di Anko avrebbe riconosciuto in quell'oggetto e nella sua lunghezza approssimativa l'involucro di una Chisa Katana.
Arma di dimensioni a metà tra una Wakizashi ed una Katana vera e propria, si prestava molto bene all'utilizzo femminile ad una e due mani.
La lama in questione per il momento restava dentro il proprio fodero ma non era escluso che la sicaria potesse estrarla da un attimo all'altro con facilità.
Non c'erano dubbi insomma, Anko aveva di fronte una combattente marziale, non solo magica.

Chi sia io non sono affari che ti riguardano e credimi, questa informazione da morta non ti serverebbe a molto.
Kirie Kurosawa, fatti vedere o il prossimo invito a venire allo scoperto sarà la testa della tua amica che rotola in soggiorno.


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Spoiler:
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Messaggioda Anko » 11/01/2020, 0:13

2114年 04月 15日 (Domenica)
Abitazione di Kirie Nonomiya, Colorado Springs (Colorado)
Ore 15 Minuti 47


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Casa di Kirie Nonomiya era un vero e proprio paradiso per una persona come Anko, così tanto legata alle proprie origini. Pur sembrando dall'esterno una casa come tante altre, all'interno l'abitazione si trasformava in una vera e propria villa giapponese, con tanto di piccolo giardino interno. La Kurosawa era stata così tanto gentile da mettere a disposizione la propria dimora per ospitare la Minazuki, per il tempo che avrebbe trascorso nel fare da guardia alla sorella dormiente. Pur provando uno strano senso di vuoto nel sapere che avrebbe lasciato Itsuki, Anko aveva accettato, consapevole che una volta risvegliata Nabiki, ella sarebbe potuta tornare a casa dell'Amakura, per convincerlo ad assumersi finalmente le sue responsabilità.

Che pace... Che silenzio...

Era in meditazione da circa due ore, beandosi di quell'angolo di Giappone che tanto le mancava. Trovava affascinante il mondo occidentale, con le sue libertà e senza regole, una libertà che ella annusava incuriosita. Ma a volte sentiva la nostalgia di casa molto forte, dovendo per forza mantenerla dentro di sé poiché niente avrebbe potuto riportarle un po' della sua terra. Così almeno aveva creduto, fino a quando ella non era entrata a tutti gli effetti nella dimora della Kurosawa, un vero e proprio piccolo paradiso nipponico.

Ciao Anko!

Come vanno le cose lì da Itsuki?
Mi ha detto che finalmente sei uscita alla scoperto con Kirie, mi fa piacere, sono certo che diventerete ottime amiche!
Ti scrivo per informarti che sono riuscito a reperire quel pezzo speciale per la tua moto, non ci speravi più, non è vero?
Dovremmo riuscire a ridurre di almeno un terzo il consumo di carburante, ma dovrò lavorarci su più o meno quattro giorni.
Proverò a fare un salto il prossimo fine settimana dopo aver sbrigato qualche lavoretto in sospeso dalle mie parti.
Cosa ne diresti di un sushi una di quelle sere?
Non sarà come quello giapponese, ma scommetto che sei un po' nostalgica dei piatti della tua terra!

Passa delle belle giornate e se Itsuki ti fa ammattire dimmelo, così lo pesto a dovere! (In realtà sono molto più forte di lui, mi piace farcelo credere)

A presto!


Kisuke


Era così felice di poter vedere ancora il Danma, nonostante il suo momentaneo trasferimento a casa di Kirie. La MagiDottoressa era davvero dolce e gentile, aveva fin da subito invitato Kisuke a passare i pranzi insieme a loro e, cosa ancora più incredibile, si era fidata ciecamente di lui, mettendolo al corrente della presenza di Nabiki. Non diceva mai nulla la Minazuki, ma segretamente ammirava la forza di quella Kurosawa, che andava avanti a testa alta, nonostante l'orribile esperienza vissuta per colpa dell'avidità della CapoFamiglia. Sì, ora Anko conosceva la verità su Ouse Kurosawa e non passava giorno senza che si maledicesse per aver permesso a quella donna di farle credere tutte le cose più brutte della primogenita. La valorosa guerriera era felice di essersi messa a disposizione della vera erede di quel trono, ma non scalpitava più affinché ella scegliesse di adempiere ai propri doveri: aveva compreso quanto per lei una vita lontana dai Kurosawa fosse importante e in fondo il suo addestramento non era poi da buttare, visto che il suo aiuto per Kirie fosse nonostante tutto indispensabile.

Minazuki-san...
Perdonami se ti disturbo, ma il tè è pronto.


Grazie ojousama, arrivo subito.

Alzò le braccia in alto, tirandole fino a sentire le ossa della schiena scricchiolare, mentre con una leggera leva con le cosce la giovane donna si tirò su, facendo un po' di stretching per sgranchire le gambe dopo tanto tempo rimasta seduta nello stesso modo. Le sue giornate al servizio di Kirie passavano in realtà in maniera piuttosto tranquilla. Nabiki Kurosawa dormiva sempre profondamente e cresceva a vista d'occhio giorno dopo giorno. Per non dare nell'occhio, la Minazuki a volte preferiva assumere la sua forma Animagus, rannicchiandosi intorno alla testa o vicina al collo della piccola Kurosawa, così da scaldarla se la giornata sembrava essere un po' troppo fredda o farle sentire la propria presenza. Le era stato spiegato che Nabiki non sarebbe stata come un essere umano normale, che la sua percentuale di oscurità era molto alta, che poteva essere malvagia. Ma Anko non riusciva a credere che una creatura che appariva così tanto innocente fosse davvero in grado di fare del male. In ogni caso, voleva che ella la vedesse come una persona su cui contare, esattamente come la sorella maggiore, e a volte aveva la sensazione che la piccola apprezzasse particolarmente la sua vicinanza, specie quando si presentava in forma gatto.

Hai meditato a lungo dopo pranzo.
Ammiro molto le capacità di Minazuki-san, io non sarei in grado di rimanere in quella posizione per così tanto tempo.


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Vi ringrazio, ma voi sopravvalu...

No, no, Minazuki-san.
Quale regola ti avevo imposto per restare in questa casa?


Oh, giusto, chiedo perdono...

Mmmh... Coraggio...

Volevo dire, ti ringrazio, ma tu sopravvaluti di molto le mie capacità.

Adesso ci siamo!

Kirie sorrideva molto di più da quando si era circondata di persone che la supportavano, aiutandola ad affrontare quel fardello. Sapeva che le conseguenze sarebbero state unicamente sue, ma era bello sentirsi non più sola, anche semplicemente in momenti così tranquilli come il tè pomeridiano o i pranzi insieme al cugino Amakura ed al suo migliore amico. A proposito di Kisuke, la Nonomiya aveva avvertito un'intensa emozione quando quella mattina aveva preso lei in consegna la lettera per Anko. Uno strano calore, molto forte, un sentimento particolare e la visione di una frase cancellata. Non si era azzardata ad aprire la lettera, mai avrebbe minato la privacy di una persona, ma quel piccolo segnale del Fato l'aveva incuriosita parecchio, soprattutto nel chiedersi se la Minazuki fosse al corrente dell'occhio speciale con cui la guardava il Danma.

Che cosa racconta Danma-san?
Ci verrà a trovare presto?


Oh sì!
Dice che più tardi passerà qui, ha finalmente trovato dei pezzi di ricambio per la mia moto e ha tutta l'intenzione di lavorarci!
Non vedo l'ora, sono secoli che vorrei renderla più veloce ma consumando meno carburante e... mh?


I poteri di Kirie purtroppo erano fuori dal suo controllo e dunque incapaci di aiutarla nelle situazioni più difficile. Ma i sensi affinati da guerriera della Minazuki funsero da catalizzatore di un pericolo che la fece agire immediatamente, ordinando alla Kurosawa di abbassarsi per evitare un oggetto lungo ed acuminato.

GIÙ!

Un singolo suono attraversò l'aria, poi un tunc, che indicava dove si fosse conficcato il lungo spillo rivolto verso la Nonomiya. Altri ne stavano per arrivare, ma Anko fu lesta ad usare il tavolinetto basso come scudo, ponendosi di fronte a Kirie per proteggerla da qualunque tipo di attacco stesse arrivando. La giovane donna orientale sentì immediatamente il cuore balzare in gola ed il suo primo pensiero andò a Nabiki, che per fortuna però -grazie all'ingegno dell'Amakura- venne automaticamente nascosta dall'incantesimo di occultamento apposto nella stanza dove ella dormiva. Nessuno avrebbe potuto trovarla lì, perché nessuno sapeva di doverla cercare.

Kirie Kurosawa.
Esci immediatamente fuori.
Se ti consegni a me senza opporre resistenza garantisco che non subirai alcun danno.
In caso contrario sarò costretta a portarti via di qui con la forza e non ti piacerà.


Minazuki-san...

Kurosawa-sama andate a nascondervi dentro la stanza di vostra sorella.

Aspetta!
Che cosa vuoi fare?


... Il mio dovere, mi sembra ovvio no?
Dovete rimanere lì e non uscire per alcun motivo.
Se potete trovare il modo di contattare Amakura, fatelo.
... Quando c'è in ballo la vostra sicurezza, non esiste orgoglio di mezzo.


L'adrenalina di uno scontro imminente -il Fuoco ed il Vento che si agitavano- si mescolava alla saggezza di dover mettere in prima linea la salvaguardia di una persona al proprio egoismo personale -la solida Terra, che tutto racchiudeva. Anko non attese un secondo di più, fiduciosa che Kirie avrebbe seguito le sue direttive mentre lei andava ad affrontare colei o coloro che avevano preso d'assedio la casa. Non poteva sapere quanti fossero, ma avrebbero presto fatto i conti con la Minazuki, una guerriera certo da non sottovalutare. Peccato che, a differenza degli scagnozzi messi K.O. la prima volta da Itsuki, ciò che Anko avrebbe trovato sul proprio cammino era qualcuno di molto più pericoloso.

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Spiacente, ma so benissimo com'è fatta Kirie Kurosawa e non sei certamente tu.
Levati di mezzo e non farmi perdere tempo...
... Ho ucciso per molto meno.


Una nana. La CapoFamiglia Kurosawa aveva mandato una nana a prelevare sua figlia e costringerla a seguirla. In uno scontro normale, Anko non si sarebbe fatta problemi a credere che fosse tutto uno scherzo, ma dopo aver compreso che mente contorta e oscura avesse la madre della Nonomiya, persino quella piccola ragazzina appariva molto più pericolosa di ciò che sembrava. Le aveva fatto girare parecchio le p***e sentirsi parlare in quel modo, ma cercò di mantenere la calma e non andare subito in carica con la propria arma. Aveva notato sul suo fianco il fodero di una spada giapponese, una chisa katana, per la precisione. Una strega non portava mai con sé un'arma tipicamente babbana, a meno che ella non fosse una combattente di arti marziale esperta, oltre che una duellante. Doveva agire con cautela la guerriera, ma per quanto cauta, ella rimaneva sempre e comunque una guerrafondaia di fondo, pronta subito a menare le mani.

Chi sei tu?!
Come osi venire qui e disturbare la quiete di questa casa?


Chi sia io non sono affari che ti riguardano e credimi, questa informazione da morta non ti serverebbe a molto.
Kirie Kurosawa, fatti vedere o il prossimo invito a venire allo scoperto sarà la testa della tua amica che rotola in soggiorno.


A chi farai rotolare la testa, tu?!

Prese con la mano il ciondolo che portava al collo, trasformandolo immediatamente nel suo naginata. Non era tipa da lasciarsi insultare la Minazuki, anzi, al contrario, dimostrava spesso un orgoglio che bastava un niente per essere stuzzicato. Senza alcun preavviso, la guerriera andò all'attacco della piccola nana giapponese, utilizzando la propria arma come leva per saltare e arrivare con un calcio dritto in faccia alla sua avversaria. Se la mossa fosse riuscita, sarebbe stato davvero soddisfacente farla volare qualche metro più distante. Se invece ella fosse riuscita a schivare, Anko avrebbe cercato un punto scoperto, così da ottenere l'occasione adatta per attaccarla di nuovo.

Spoiler:
Attacco di Anko: 2 d20 + 34 T/F + 3 bonus= 39

Danni: 14


Iniziamo proprio bene Sandyon-sama T___T
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Messaggioda Sandyon » 11/01/2020, 13:54

Lo sguardo di Anko non prometteva bene, così come quello della sua avversaria.
Erano due femmine combattive messe a confronto e con due compiti diametralmente opposti.
In pratica era come osservare due T-800, uno mandato da Skynet ed un altro a proteggere Kirie Connor nascosta dentro casa.
La tensione nell'aria era perfettamente percepibile, per quanto la guerriera più minuta sembrava non trovare nell'altra un chissà quale pericolo imminente.

Chi sei tu?!
Come osi venire qui e disturbare la quiete di questa casa?


Chi sia io non sono affari che ti riguardano e credimi, questa informazione da morta non ti serverebbe a molto.
Kirie Kurosawa, fatti vedere o il prossimo invito a venire allo scoperto sarà la testa della tua amica che rotola in soggiorno.


Quella fu l'autentica goccia che fece traboccare il vaso e in tutta risposta la Minazuki agì per prima, di istinto.
La portabilità magica del Naginata era talmente singolare che quando lo estrasse dal ciondolo, la sicaria non poté che rimanerne stupita.
Poi, il movimento successivo fu abbastanza fulmineo da impedire che il colpo offensivo e aggressivo potesse essere schivato o evitato.
L'arma usata come perno, l'allungamento in avanti col corpo perfettamente orizzontale e un calcio diretto in pieno volto che rischiava di essere devastante.

Se la cava questa st***za!

Tuttavia, anche la Minazuki si sarebbe presto accorta di non avere davanti una montata, bensì una esperta marziale di altissimo livello.
La reazione immediata della piccola orientale mise anche in luce quale tipo di tecnica marziale padroneggiasse con l'arma.
Infatti, l'estrazione della Chisa Katana fu a dir poco fulminea.
Stringendola per l'elsa con la destra e tenendola ferma a palmo aperto con la mancina in prossimità della punta, ella parò efficacemente il colpo ricevuto.

... Ma non è abbastanza per cogliermi di sorpresa.

Entrambe, con uno scatto indietro, tornarono separate.
Anko con la Naginata stretta al fianco, l'avversaria invece rinfoderò la spada, come rigorosamente indicava il suo metodo di combattimento.
In ogni caso, quella scena si parò nella memoria della "nana" come una specie di stranissimo ed inconsueto déjà vu.
Era come se qualcosa di simile fosse già successo in passato, ma in un tempo davvero molto remoto.

E così Kirie Kurosawa possiede una Guardia del Corpo.
Non illuderti di poter avere la meglio, sono stata solo colta di sorpresa.
Bel trucco, forse non propriamente onorevole ma ugualmente di effetto.


Quando si trattava della salvaguardia della Nonomiya, evidentemente Anko badava meno a fare le cose in modo completamente probo.
Anche se di certo non era stata sua intenzione voler essere sleale, aveva solo estratto la propria arma come l'altra la propria.
La differenza stava semplicemente nel fatto che quella della Minazuki fosse bene occultata e invisibile per chiunque.
Ciò nonostante, a quel punto la strana sensazione di déjà vu sarebbe stata avvertita non solo da una guerriera, bensì entrambe.

14 Anni Prima

Una piccola strada sterrata nel torrido mese di Giugno.
Due ragazze adolescenti camminavano in direzioni opposte, una per dirigersi verso la prefettura del Dojo Minazuki, l'altra verso quella del Dojo Shinkage.
Nessuna arma alle mani, solamente le proprie divise con lo stemma della scuola di arti marziali all'altezza del cuore.
Era proibita la smaterializzazione per coloro che abitassero molto vicini alla zona di allenamento.
Obbligatorio camminare e mantenere una respirazione corretta, costante e lineare.
Quando le due ragazze si ritrovarono a pochi metri l'una dall'altra, leggere il corrispettivo stemma le mise subito in competizione.
Di conseguenza, nessuna delle due parve intenzionata a spostarsi sul lato per far passare l'altra.

Spostati.

No, spostati tu.

Levati di mezzo ho detto!
Ho preso a calci per molto meno.


Come ti permetti di interferire con la mia esercitazione di respiro quotidiana?

Posso interferire ancora meglio...
... Facendoti sputare tutti e due i polmoni!


A chi farai sputare i polmoni, tu?!

A quella provocazione, la giovane del Dojo Minazuki partì in avanti fermandosi in scivolata poco prima di sferrare un calcio alto diretto al viso.
Una mossa facile da prevedere e schivare efficacemente se non fosse stato che, per puro caso, la frenata della ragazza sollevò un bel po' di polverone.
Così, l'allieva del Dojo Shinkage dovette per forza ripiegare su una difesa con braccia a croce davanti al viso, finendo spostata indietro di un metro e mezzo.

Bella tattica, un po' disonesta forse, ma non mi aspettavo niente di diverso da una...


... Minazuki!
Tu sei Anko Minazuki, non è così?!
... Sapevo che fossi stata cacciata via dalla famiglia e sollevata dai tuoi incarichi.


La voce si era sparsa piuttosto in fretta, ma era ovvio e normale, d'altronde i Minazuki erano una stirpe rispettata ed antica.
Anche se il rispetto con gli Shinkage non era mai stato condiviso, considerandosi i secondi nettamente superiori ai primi.
Quello scontro, al tempo, si era dovuto concludere piuttosto in fretta, difatti con un colpo parallelo Anko le aveva lussato una spalla e l'altra a lei una coscia.
In quello condizioni avevano deciso di interrompersi, promettendo però una rivincita al più presto, che però non ebbe mai luogo.
I due rispettivi insegnanti, infatti, il nonno della Minazuki e il padre della Shinkage, avevano proibito categoricamente alle due ragazze di affrontarsi ancora.
Entrambi i dojo possedevano una filosofia analoga, rivolta al perfezionamento personale, senza nessun utilizzo dettato dall'antagonismo.
Solo una volta divenute entrambe Maestre della loro Arte avrebbero potuto decidere autonomamente di sfidare ufficialmente l'altra.
Gli anni tuttavia passarono e con essi anche il ricordo di quello screzio che nel tempo si fece sempre più sbiadito, fino a svanire quasi del tutto.
Quasi, perché con quel piccolo intermezzo di lotta parve tutto tornare a galla, così come la rivalità e l'ostilità reciproca.

Davvero una fortuna trovarti qui, dopo tutto.
In una sola occasione potrò portare a termine il mio incarico e regolare un conto rimasto in sospeso troppo a lungo!


Setsuka Kageuchi, questo il nome della combattente, scattò velocemente in avanti portando la destra sull'elsa della spada.
In un movimento fluido e preciso la estrasse per portare a compimento un colpo di taglio perfetto anche se non letale.
L'obiettivo fu il lato del braccio sinistro di Anko, poco sotto la spalla, con una profondità di ferita di circa mezzo centimetro.
Ovvio che quella mossa fungesse soltanto da provocazione e dimostrazione delle proprie qualità, ma non era detto che andasse a segno.
Nel caso in cui, infatti, la Minazuki fosse riuscita ad evitarlo, avrebbe potuto poi rispondere meglio ai successivi tre attacchi della Maestra Shinkage.
Calcio in rovesciata verso la zona fianco, botta con l'elsa della spada alla schiena e taglio netto a specchio sull'altro braccio.
Una volta terminata la serie, la piccola sicaria sarebbe tornata in posizione di guardia, con un sorriso saputo e malizioso.

Come preferisci essere rispedita a casa?
Salma integra o direttamente le ceneri?
Ti concedo l'onore di scegliere...


Dalla tasca del pantalone prese una molletta per capelli incantata.
La portò fino alla chioma che raccolse con la mano libera e la molletta aderì da sola stringendosi ad essa.
Ormai aveva compreso che quello non sarebbe stato un lavoretto di pochi minuti e non voleva alcun impedimento visivo.

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Shita ni tsukurareta, bakayarou...

Fatti sotto, cog***na...


Spoiler:
ATTACCHI:

Colpo di Taglio I° ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (12) = 47 [Danno 24]

Rovesciata ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (18) = 53 [Danno 11]

Botta con l'Elsa ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (11) = 46 [Danno 11]

Colpo di Taglio II° ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (17) = 52 [Danno 24]

Nel caso in cui Anko dovesse SUPERARE la prima prova, otterrà un bonus aggiuntivo di +2 per quelle successive.
Nel caso in cui Anko dovesse RAGGIUNGERE la prima prova, otterrà un bonus aggiuntivo di +1 per quelle successive.
Nel caso in cui Anko dovesse FALLIRE la prima prova, otterrà un malus diminutivo di -1 per le quelle successive.

Per la fase seguente, Anko ha a disposizione fino a TRE attacchi.
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Messaggioda Anko » 14/01/2020, 17:17

La vita di Kirie Kurosawa era in pericolo e proprio quel giorno quello stolto di Amakura mancava all'appello! Anko era una combattente sicura di sé e coraggiosa, ma non si era mai ritrovata a dover affrontare uno scontro diretto con persone la cui intenzione era rapire la giovane donna orientale. La presenza di Nabiki inoltre metteva a repentaglio la stessa Kirie, pronta a sacrificarsi se ci fosse stato il pericolo che qualcuno scoprisse la presenza della sorella. Pur non volendolo ammettere con sé stessa, alla Minazuki non sarebbe dispiaciuto avere al proprio fianco Itsuki. Era sempre stata una guerriera solitaria, senza alcuna spalla al proprio fianco, ma dopo aver assaggiato con amarezza e dura consapevolezza quanto fosse ardua e lunga ancora la strada per un forza più grande, ella aveva ridimensionato in parte il proprio ego, almeno mettendo di fronte a sé il benestare e la salvaguardia della persona a cui doveva fedeltà assoluta.
Se solo il Demone Ignis fosse comparso come suo solito, sapeva che in due sarebbero stati inarrestabili. Se le cose si fossero messe male, uno dei due avrebbe potuto aiutare l'altro a mettere al sicuro la Nonomiya, portando a termine il loro obiettivo principale. Invece quel giorno la Minazuki era sola, sola ad imbracciare di nuovo il proprio Naginata dopo la pesante sconfitta che le aveva inflitto l'Amakura. Questa volta sarebbe stata degna del suo nome oppure avrebbe tradito ancora una volta i principi verso cui era votata?

A chi farai rotolare la testa, tu?!

Di certo l'audacia non venne meno, anche se essa venne condita da un pizzico di avventatezza e temperamento forse fin troppo focoso. C'era un motivo se nella famiglia Minazuki si evitava di insegnare l'arte dell'arma alle figlie femmine. Era sempre stata profonda convinzione che le donne fossero troppo emotive, incapaci di saper mostrare il giusto distacco in battaglia e nelle situazioni più critiche. Anko era stata un'eccezione, colei che era stata scelta dalla stessa Kirie come propria Guardiana, e dato che i fili del Fato erano oscuri ai più ma non ai Kurosawa, il padre della giovane guerriera aveva infine acconsentito a tramandare alla figlia ciò che era appannaggio del ramo maschile della famiglia Minazuki. Il calcio che venne diretto verso il viso della nana bastarda venne parato dalla piccoletta grazie a quella che si rivelò essere la sua arte per antonomasia. La pianta del piede venne bloccata con un'estrazione rapida della lama, mantenuta ferma dalla piccoletta con l'altra mano. Un primo colpo che le vedeva per il momento in parità, sebbene avesse messo in luce diversi fattori importanti. Il primo, che la rapitrice fosse esperta di Iaijitsu; il secondo, che non fosse affatto da sottovalutare come avversaria.

... Sei stata in gamba, te lo concedo.

Un sorriso strafottente sul volto, il Naginata mantenuto con la punta in basso, entrambe le mani a stringerne l'impugnatura lunga. Non rammentava affatto quel viso, quell'arte, nulla di lei: troppo tempo era passato perché ella riuscisse a ricondurre l'appartenenza della nanetta al clan degli Shinkage, il dojo di appartenenza della sua avversaria. La esaltava il pensiero di potersi misurare con qualcuno che sapeva tenerle testa, ma al tempo stesso la parte più razionale e temperata di lei le ricordava che quello scontro non era volto al proprio divertimento personale, bensì finalizzato al mettere in salvo la Nonomiya.

E così Kirie Kurosawa possiede una Guardia del Corpo.

In persona.

Non illuderti di poter avere la meglio, sono stata solo colta di sorpresa.

Io non mi illudo... Sono sicura che avrò la meglio su di te.

Bel trucco, forse non propriamente onorevole ma ugualmente di effetto.

Che cosa?!
Ritira quello che dai detto s****a!


Bella tattica, un po' disonesta forse, ma non mi aspettavo niente di diverso da una...

Che cosa?!
Ritira subito quello che dai detto s****a!


Quel tipo di risposta, quell'intonazione, quel modo aggressivo di rispondere ad una provocazione condussero facilmente il braccio destro di Baek a ricollegare la persona che si trovava di fronte a lei ad un'identità specifica. La rabbia sul volto di Anko era tanta e pronta ad attaccare di nuovo, quando la nanetta riprese a parlare, pronunciando il nome e bloccando ogni gesto istintivo da parte della Benedetta Tri-Elementale.

... Minazuki!
Tu sei Anko Minazuki, non è così?!
... Sapevo che fossi stata cacciata via dalla famiglia e sollevata dai tuoi incarichi.


Fu come essere investiti da una marea di acqua fredda e ghiacciata, che spense i violenti bollori della Minazuki portandola a chiedersi finalmente chi fosse veramente la persona di fronte a lei. Quell'atteggiamento arrogante, la violenza delle sue parole, anche la bassa statura fecero presto giungere la giovane donna alla risposta ai suoi quesiti. Solamente una famiglia da lei conosciuta era in grado di maneggiare la sacra arte dell'estrazione della spada e quella famiglia era quella di...

... Kageuchi Setsuka.

Adesso finalmente la memoria recuperò il ricordo del loro unico scontro. Setsuka si era sempre dimostrata un'arrogante bastarda ed Anko non aveva alcuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Quel colpo in scivolata aveva ottenuto come effetto secondario di sollevare un grosso polverone non voluto, che mise in difficoltà la nanetta, ma era stato un errore che la Minazuki non avrebbe mai voluto compiere. Tacciata di slealtà, erano partite entrambe all'attacco, fino a quando la lussazione del braccio di una e della coscia di un'altra non portarono le due ragazze a doversi fermare, bloccate anche dai rispettivi parenti.
Dopo quel breve scontro, le due non si erano mai più viste, intraprendendo strade completamente differenti. Anko, nonostante le accuse dell'altra, aveva scelto di onorare il proprio giuramento a qualunque costo, mentre invece la Kageuchi era diventata una lestofante, una mascalzona, una criminale pronta a vendere la sacrosanta libertà di una persona per i propri interessi personali.

Davvero una fortuna trovarti qui, dopo tutto.

Fortuna... Tu per me sei solo una seccatura!

In una sola occasione potrò portare a termine il mio incarico e regolare un conto rimasto in sospeso troppo a lungo!

Fatti sotto stronza!

La bassa statura le permetteva di essere veloce e scattante, una caratteristica che la Minazuki aveva perfettamente a mente considerando gli avversari contro cui si era sempre dovuta battere. Maschi, uomini, tutti più alti, più grossi e più massicci di lei. Tutti pronti a svalutare la sua forza fisica, non immaginando che un corpo così longilineo potesse anche essere più veloce rispetto al loro e risultare comunque letale. Anko era pronta a quell'attacco ed infatti riuscì a schivare facilmente (19d20 + 34 TF + 3 bonus= 56) il colpo diretto al suo braccio sinistro, spostandosi di lato verso destra. Il secondo attacco però, proprio perché compiuto ad una distanza tanto ravvicinata, venne parato dalla Minazuki con l'aiuto del Naginata (14d20 + 34 TF + 3 bonus= 53), la cui asta bloccò in tempo il calcio diretto al fianco della giovane donna. Gli ultimi successivi colpi furono schivati senza ulteriori difficoltà (10d20 + 34 TF + 3 bonus= 49/ 15d20 + 34 TF + 3 bonus= 54), decretando la difesa di Anko per il momento in vantaggio rispetto a quella di Setsuka.
Una volta terminata la serie di attacchi, le due giovani guerriere si squadrarono a vicenda: alla Minazuki non faceva piacere che certe voci si fossero sparse in giro. Sapeva che il padre avrebbe cercato in tutti i modi di nascondere una simile onta, più per proteggere Kirie che per proteggere sua figlia, ma se la Kageuchi era riuscita ad ottenere quell'informazione, questo significava che anche la madre della Kurosawa ne fosse venuta a conoscenza.
Che cosa mai si sarebbe inventato suo padre per giustificare il casino combinato da Anko? Non voleva pensarci la giovane donna, doveva rimanere concentrata sulla battaglia, anche se il timore nel cuore per la propria famiglia era sempre presente, nonostante i recenti dissapori fra lei e suo padre.

Come preferisci essere rispedita a casa?
Salma integra o direttamente le ceneri?
Ti concedo l'onore di scegliere...


Puah! Mi ci pulisco il c**o con la tua generosità!

Setsuka si sistemò i capelli con un elastico incantato, lo stesso che anche Anko portava al polso e che sfruttò per legarsi i capelli in una coda di cavallo completa. Alzò il braccio destro in aria, mantenendo il Naginata con la sinistra, fino a quando non sentì una presa forte e salda sistemare perfettamente i suoi capelli in ordine. Il volto fissava intensamente la Kageuchi, l'arma sollevata sopra la testa, prima che ella riprendesse la sua posizione di difesa.

Immagine


Shita ni tsukurareta, bakayarou...

Damare kono yarou!
[Taci bastarda!]


Le provocazioni erano il modo migliore di far partire la Minazuki all'attacco. Nonostante gli allenamenti del nonno, nonostante il ritrovamento di un equilibrio interiore donato dalla Terra, Anko rimaneva sempre e comunque una scalmanata inferocita, che partiva immediatamente fuori di testa. Era per questo motivo che il migliore amico di Itsuki si era preso una bella cotta per lei, per quella testa calda e difficile da ammaestrare; era forse per questo che in fondo l'Amakura la trovava un po' simpatica, prendendosi gioco di lei e della sua permalosità. Ma in uno scontro perdere momentaneamente il lume della ragione poteva essere sia devastante dal punto di vista della ferocia, sia stupido dal punto di vista della strategia. Gli attacchi che ella tentò di mandare a segno furono diretti prima allo stomaco della Kageuchi, poi al mento ed infine sul petto, di striscio. Il primo venne dato con la punta non affilata del Naginata, tenendolo impugnato con la mano destra più vicina alla lama rispetto alla mano sinistra. Un colpo secco diretto verso la pancia, così che l'avversaria si abbassasse in avanti per il dolore, permettendole di mandare a segno il secondo colpo, sempre con la coda dell'arma, ma violento, molto violento, una spazzata che partendo dal basso risaliva verso l'alto, mirando automaticamente verso il mento e la gola della ragazza.
Se fosse riuscita a colpirla, Setsuka non solo avrebbe provato un dolore fortissimo, ma sarebbe stata anche per qualche secondo intontita da quell'attacco, permettendo ad Anko di completare la sua tripletta, questa volta con la lama. Riprendendo sempre il movimento finale nella seconda mossa, ella caricò un colpo questa volta dall'alto verso il basso, andando a fare un taglio in diagonale che partiva dalla spalla sinistra della Kageuchi per finire poi sul fianco destro. Uno squarcio non troppo profondo, non letale, non mortale, ma debilitante e destabilizzante se solamente fosse stato mandato a segno. Non era affatto intenzione della Minazuki uccidere, ma era meglio che Setsuka non la portasse mai di fronte al bivio del dover scegliere fra la la propria vita e quella della propria avversaria.
Una volta terminato il tutto, la giovane donna si sarebbe allontanata di qualche passo indietro rispetto al punto dove si trovava la Kageuchi, riprendendo una posizione di difesa.

Perché la Capofamiglia dei Kurosawa si è rivolta agli Shinkage?!
Da quando il dojo di tua appartenenza ti ha ha insegnato che rapire delle persone innocenti sia onorevole?!
E definisci me sleale...
Le persone come te mi fanno schifo!


Spoiler:
ATTACCHI DI ANKO:

1° Attacco---> T/F (34) + Bonus (3) + Bonus Arma (1) + d20 (5) = 43 [Danno 25]

2° Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + Bonus Arma (1) + d20 (1) = 39 [Danno 25]

3 Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + Bonus Arma (1) + d20 (8) = 46 [Danno 25]

PS 170/175


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Messaggioda Sandyon » 14/01/2020, 22:37

Non illuderti di poter avere la meglio, sono stata solo colta di sorpresa.

Io non mi illudo... Sono sicura che avrò la meglio su di te.

È uno dei miei passatempi preferiti distruggere le certezze altrui...

Assottigliò lo sguardo, schernendola ancora con un sorriso saputo e, appunto, da s****za.
Anko aveva trovato una avversaria davvero tosta da mandare K.O. ma lo stesso avrebbe potuto dirlo la stessa Setsuka.
Le due femmine erano segnate da un passato comune, da una vicenda che le aveva già viste avversarie, anche se molto meno esperte del presente.
Quella vicenda contribuì a far capire ad ognuna chi si trovasse di fronte, entrambe con sommo stupore, sostituito da un forte desiderio di vendetta.

... Kageuchi Setsuka.

Praticamente nessuno dei vari allievi del dojo Minazuki era riuscito a farle male tanto quanto lei.
La pupilla del dojo Shinkage possedeva una tecnica fuori dal comune ed un talento marziale promettente proprio come Anko.
In un certo senso, i due Sensei e parenti stretti delle ragazze avevano trovato quell'incontro/scontro piuttosto fortunato e comodo.
Sia l'una che l'altra avevano appreso che esistesse sempre qualcuno in grado di raggiungere il loro livello, se non peggio... Ma erano pronte ad accettarlo?

In una sola occasione potrò portare a termine il mio incarico e regolare un conto rimasto in sospeso troppo a lungo!

Fatti sotto stronza!

Cosa c'è? ... Fretta di morire?

Non così tanta a dire il vero.
In quel frangente, fu la Kageuchi a peccare eccessivamente di superbia e la quasi perfetta difesa della Minazuki lo provò del tutto.
Forse la speranza dei due Maestri era stata riposta nelle persone sbagliate, difatti si notava bene che l'insegnamento non fosse stato recepito correttamente.
Oppure era stata una lezione compresa, ma messa da parte una volta trovatesi contro la propria nemesi per eccellenza.

Come preferisci essere rispedita a casa?
Salma integra o direttamente le ceneri?
Ti concedo l'onore di scegliere...


Puah! Mi ci pulisco il c**o con la tua generosità!

Un gesto a specchio: legarsi i capelli perché la sfida si faceva sempre più seria, sempre più bisognosa della giusta concentrazione e focus.
Erano due donne profondamente orgogliose, ma non stupide, per questo non provavano nemmeno a fare le gradasse evitando simili accorgimenti.
Una riprova del fatto che sapessero benissimo di non avere la vittoria in pugno, una ammissione silenziosa, oltre che fastidiosa oltre ogni immaginazione.
Proprio quel fastidio le avrebbe condotte a dare il massimo pur di decretare la superiorità dell'una sull'altra e sentirsi poi soddisfatte come non mai.

Shita ni tsukurareta, bakayarou...

Damare kono yarou!

Bene, è arrabbiata, tenterà attacchi diretti...

La strategia funzionò a dovere, infatti Anko partì all'attacco con esagerata ferocia, facendo predisporre all'avversaria la giusta tattica difensiva.
Setsuka aveva una velocità di movimento non indifferente, per certi versi anche maggiore rispetto alla Minazuki, se supportata dalla propria arma.
Già, perché là dove una puntava col Naginata su un'offesa esplosiva, l'altra con la Chisa Katana si garantiva un'ottima difesa.
Ancora una volta, difatti, sfoderando la lama al giusto momento, la guerriera parò il primo colpo, tentando anche l'impatto, che però non funzionò a dovere.
Tuttavia, Anko fu ugualmente in parte sbilanciata e questo fece risultare il secondo attacco troppo debole e facilissimo non solo da schivare, ma anche incalzare.
Approfittando del fianco destro scoperto, la Kageuchi scattò sul lato con una sfoderata fulminea ed eseguì un taglio chirurgico di circa due/tre millimetri.
Quando la Minazuki si girò per provare l'ultima offesa dall'alto verso il basso, l'altra fece una mezza capriola all'indietro atterrando sulle mani.
Un atletico colpo di reni e prima che il Naginata venisse di nuovo tirato su, Setsuka ci finì sopra con l'intero colpo, bloccando l'arma al suolo.
Colta di sorpresa, Anko non potè che beccarsi un calcio in avanti diretto al petto che le fece perdere la presa e andare indietro di circa un metro e mezzo.
Senza perdere un solo istante, la padrona della tecnica Shinkage afferrò la Naginata sottraendo così il prezioso aiuto armato all'avversaria.
Fissandola con aria truce e analitica, più un vago sorriso beffardo, cominciò a camminarle intorno, in una momentanea fase di stallo.

Piuttosto pesante... Ma qualcosa mi dice che dipenda da chi la stia impugnando...

Immagine

Perché la Capofamiglia dei Kurosawa si è rivolta agli Shinkage?!
Da quando il dojo di tua appartenenza ti ha ha insegnato che rapire delle persone innocenti sia onorevole?!
E definisci me sleale...
Le persone come te mi fanno schifo!


Taci, se non conosci come stanno realmente i fatti, impulsiva di una Minazuki.
... La famiglia Kurosawa non si è rivolta agli Shinkage, ma ad un Mercenario letale e famoso per la sua propensione all'infallibilità.
Qualche anno fa, terminato il mio percorso nel dojo e ormai riconosciuta come la migliore, chiesi a mio padre di poterlo sostituire, divenire io la padrona della scuola.
Nonostante fossi diventata anche più brava di lui, mi negò questo diritto, ritenendomi utile al fine di sposarmi con il rampollo del dojo Sakugawa, così da sancire l'unione delle due famiglie.
Schifata da quella verità rinnegai la mia e partii, uscendo dal Giappone... Dopo poco tempo conobbi questo individuo e lui mi propose di lavorare con e per lui.


Il dojo Sakugawa era un dojo prestigioso e molto particolare, considerato a tutti gli effetti il dojo padrone della tecnica di difesa assoluta.
Il Sensei, considerato scomparso da un decennio, Yukinojo Sakugawa, aveva un unico figlio, Ryuji, al quale era stato trasmesso tutto il sapere di quell'arte unica e speciale.
Il ragazzo però non era per nulla intenzionato a seguire le orme del padre, pur sapendo che così avrebbe fatto morire per sempre la tecnica di famiglia.
Yukinojo però non se la sentì di mortificare il figlio, decretando con filosofia che, evidentemente, il tempo dei Sakugawa nel panorama marziale fosse giunto al termine.
Provò per lo meno ad esortarlo nel trovare una compagna combattente di buona famiglia con cui eventualmente unire i due dettami e creare una fusione di essi.
Ryuji era già da tempo interessato a Setsuka e si propose a lei seguendo prima lo schema vecchio stampo nel chiedere la mano ed il permesso al padre.
Se anche la Kageuchi avesse nutrito un minimo interesse verso quell'individuo, il genitore glielo fece perdere del tutto a causa delle pressioni affinché accettasse la proposta.
Così le nozze non ci furono e qualche tempo dopo, in circostanze sconosciute, Ryuji venne ritrovato privo di vita, ucciso con ferite da arma bianca plurime su tutto il corpo.
Successivamente a quel tragico accadimento, Yukinojo sparì del tutto senza lasciare alcuna traccia.

Quindi questo rapimento non è ordito dagli Shinkage, puoi rimangiare ogni tua velenosa accusa.
Anzi, ad essere del tutto sinceri, dovresti addirittura ringraziarci, perché la notizia della tua uscita di scena è al momento ben custodita.
Tuo padre ha parlato un po' troppo e ad alta voce dopo aver alzato il gomito, a quanto pare collerico nei tuoi confronti e nei confronti delle tue colpe.
La sua fortuna è stata che anche mio padre si trovasse nello stesso locale, quella sera, e decise di cancellare la memoria alle persone che avevano saputo la verità.
Era certo che se Minazuki-san si fosse reso conto dell'immane c****ta commessa la sera prima, come minimo avrebbe fatto Seppuku.
Difatti tuo nonno, Minazuki Kogoro-sama, è andato su tutte le furie con il figlio, sembra addirittura che non sia mai stato visto così infuriato.
Il dojo Shinkage ha fatto voto di silenzio in merito alla tua questione e situazione, tanto che mio padre ha dovuto per forza scrivere anche a me per informarmi.


La giovane donna aveva quindi abbandonato da tempo il percorso familiare, ma era rimasta ugualmente fedele al proprio cognome e alle sue regole imposte.
Gli Shinkage l'avevano allontanata ed esclusa per via della strada fuori legge intrapresa, ma avevano dovuto mettere mano alla piuma per quell'eccezione tanto delicata.
Setsuka aveva garantito di seguire le volontà del padre, tanto non le cambiava assolutamente nulla, ma di certo possedeva meno vincoli degli altri parenti.
Nel caso in cui ella se ne fosse uscita con la verità sull'assenza di Anko, sarebbe stato terribile.

... Ti stai chiedendo se possa disobbedire alle indicazioni paterne?
Sì, certo che potrei, è ovvio che potrei, nessuno me lo vieta.
Ma posso prometterti qui e ora che non ne farò parola.
... Non ti azzardare a ringraziarmi, non lo faccio per te, ma per far sì che tu combatta senza timori a frenarti nella lotta.
Se temessi che dopo una sconfitta io possa vendicarmi, ti sentiresti bloccata, potresti essere sconfitta per cause emotive e non lo sopporterei.
Ti batterò senza questi mezzucci psicologici... Senza essere sleale...
... Perché potrò anche non essere più una allieva modello, ma nessuno può azzardarsi a insultare il mio orgoglio, sono stata chiara?!


Dopo quell'ultima frase, Setsuka lanciò via il Naginata di Anko ben distante da loro, ma fece anche altro.
Rimuovendola dal laccio che la teneva ancorata al fianco, la Kageuchi gettò nello stesso punto dov'era finito il Naginata anche la sua Chisa Katana.
Entrambe erano disarmate, ma le armi facevano parte solo di una piccola porzione del loro immenso e duro allenamento.
La piccola donna assunse la propria posa da combattimento, che metteva radici nello stile del karate Ten Ryu Kai, a sua volta erede dello Shidokan.

Il dubbio su quale sia la migliore espressione marziale tra la scuola Shinkage e la scuola Minazuki termina oggi.

Una spinta in avanti non indifferente, uno sguardo risoluto più che mai ed ecco che Setsuka partì di nuovo all'attacco, riaprendo le danze.
Essendo di bassa statura, era sua prerogativa puntare sempre alle zone delicate del bersaglio, oppure quelle più alla sua portata.
Per questo, il suo tris di zone pronte per essere colpite fu l'addome, il ginocchio e la schiena.
Normalmente il Ten Ryu Kai prevedeva un approccio tecnico di offesa massiccia, analogo allo Shotokan sfruttato da Anko.
La scuola Shinkage però aveva adottato la propria filosofia di attacco a sorpresa modificando leggermente alcune forme, rendendole adatte alle finte.
Se la Minazuki non avesse fatto attenzione e non avesse colto la giusta traiettoria dei colpi, il danno sarebbe stato anche più doloroso e pesante.
Gomitata diretta all'addome... Spazzata alta sul lato del ginocchio sinistro e infine, spostandosi dietro, calcio all'indietro tra la schiena e il sedere.

... Non posso farmi trovare ancora alle prese con lei quando arriverà il Capo...
Che razza di figura ci farei?!
... Dannata...
Deciditi a soccombere!


Una volta terminata la catena di colpi, Setsuka avrebbe svolto una regolare tripla capriola all'indietro, distanziandosi abbastanza da evitare imprevisti, tornando in guardia.

Spoiler:
ATTACCHI:

Gomitata ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (15) = 50 [Danno 11]

Spazzata ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (10) = 45 [Danno 11]

Calcio ---> T/F (33) + Bonus (2) + d20 (17) = 52 [Danno 11]

Anko deve fare attenzione, in quanto ogni attacco eseguito da Setsuka è accompagnato da un tentativo di aggirarla e trarla in inganno sulle sue reali intenzioni.
Per ogni attacco, prima di effettuare il tiro su T/F per schivare/parare il colpo, Anko dovrà fare anche una prova di Perspicacia raggiungendo il valore standard di 24.
Nel caso in cui non riesca a raggiungerlo, subirà un malus di -1 al tiro successivo e i danni, in caso di offesa andata a segno, verranno raddoppiati.
Nel caso in cui invece riesca a raggiungerlo, otterrà un bonus di +1 al tiro successivo.

Per la fase seguente, Anko ha a disposizione fino a TRE attacchi.
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Messaggioda Anko » 15/01/2020, 23:15

Io non mi illudo... Sono sicura che avrò la meglio su di te.

È uno dei miei passatempi preferiti distruggere le certezze altrui...

Setsuka Kageuchi sapeva perfettamente in che modo far perdere la testa ad Anko. La Minazuki fece un po' di fatica a riconoscere la persona che si ritrovava davanti, ma quando finalmente le nebbie del tempo si diradarono, portando alla luce i vecchi ricordi, l'intenzione di massacrare l'appartenente al clan Shinkage fu più forte che mai. Non solo la nanetta stronza stava attentando alla vita della Kurosawa che doveva proteggere, ma in più si divertiva a prenderla in giro, a minacciarla di morte, ad offenderla con le sue parole irrispettose e arroganti.
Non era proprio il tipo di persona in grado di sapersi controllare e per questo motivo la guerriera giapponese si fiondò furente contro la sua avversaria, cadendo nel suo tranello. L'arte d'estrazione dell'arma era una tecnica di difesa impressionante: ogni attacco da parte di Anko poteva essere un potenziale contrattacco micidiale, come infatti accadde nella serie che tentò contro la Kageuchi. Il primo colpo diretto allo stomaco venne parato dalla nanetta, che tentò anche di sbilanciare la giovane donna, senza però riuscirci; il secondo invece venne schivato in maniera talmente tanto fulminea da colpire al fianco la Minazuki, provocandole un taglio che iniziò a sanguinare. Gemiti di dolore uscirono fuori dalla sua bocca, ma questo non fece altro che incazzare ancora di più la guerriera, che, stringendo i denti, tentò un attacco violento, una strisciata lunga dalla zona della spalla fino al fianco della ragazza.
Un colpo che se fosse andato a segno l'avrebbe sfigurata per sempre.
Non era quello però il giorno fortunato della Minazuki, la quale non solo fallì il colpo, ma si ritrovò anche con il proprio Naginata bloccato dall'intero corpo di Setsuka. Fu tale la sorpresa che ella non riuscì a reagire in tempo al calcio che le arrivò in mezzo al petto, che la spinse con forza all'indietro, privandola momentaneamente dell'arma.

Grrrrrrrrrrr... Kisamaaaa...

Piuttosto pesante... Ma qualcosa mi dice che dipenda da chi la stia impugnando...

Gh... Non è fatta per essere impugnata da mani indegne e sudicie come le tue...

Schiena a terra, Anko cercò di rialzarsi in fretta, ignorando per il momento il dolore al fianco, così come il sangue che stava sporcando i suoi vestiti. Aveva momentaneamente dimenticato Kirie Kurosawa, aveva dimenticato la sua salvaguardia, non completamente certo, ma la sua mente si stava focalizzando troppo sulla Kageuchi e sulla voglia che aveva di batterla. Non avrebbe accettato infatti un'altra sconfitta senza alcuna conseguenza.
Setsuka le girava intorno, con il Naginata fra le mani, mentre la Minazuki prendeva una posizione difensiva, fissandola inferocita, disturbata dal fatto di essere stata disarmata così tanto facilmente.

Perché la Capofamiglia dei Kurosawa si è rivolta agli Shinkage?!
Da quando il dojo di tua appartenenza ti ha ha insegnato che rapire delle persone innocenti sia onorevole?!
E definisci me sleale...
Le persone come te mi fanno schifo!


Taci, se non conosci come stanno realmente i fatti, impulsiva di una Minazuki.
... La famiglia Kurosawa non si è rivolta agli Shinkage, ma ad un Mercenario letale e famoso per la sua propensione all'infallibilità.


Per fortuna sembrava che il tempo passato a non vedersi rendesse Setsuka pronta a chiacchierare fluidamente, spiegando chi fosse colui a cui era stato ordinato di rapire Kirie. Provava un forte senso di nausea allo stomaco la Minazuki, ma non certo perché si sentisse realmente male. Era disgustata profondamente dal marciume che continuava a salire a ondate da quella donna che osava definirsi una nobile Kurosawa, una donna talmente tanto accecata dal potere da essersi persino rivolta a della feccia come un Mercenario. Sorpresa da quel racconto, ascoltava in silenzio, lo sguardo truce, seguendo perennemente i movimenti della sua avversaria che proseguiva a parlare senza porsi alcun freno alla lingua.

Qualche anno fa, terminato il mio percorso nel dojo e ormai riconosciuta come la migliore, chiesi a mio padre di poterlo sostituire, divenire io la padrona della scuola.
Nonostante fossi diventata anche più brava di lui, mi negò questo diritto, ritenendomi utile al fine di sposarmi con il rampollo del dojo Sakugawa, così da sancire l'unione delle due famiglie.


... Cosa?!

Per un attimo, l'espressione truce sul volto della Minazuki divenne stupita, quasi incredula di fronte alle affermazioni di Setsuka, affermazioni che ponevano il sommo sensei del dojo Shinkage come un uomo... Orribile. Già, ma che differenza c'era con gli uomini appartenenti alla propria di famiglia? Pur non volendolo ammettere apertamente, Anko riusciva a comprendere perfettamente ciò che Sestuka aveva passato. Passata in secondo piano l'arroganza di credersi capace di guidare un dojo a poco più di vent'anni, ella era stata tradita dal suo stesso padre, che aveva visto in lei non una perfetta erede, ma una moglie, una madre, buona al solo scopo di fare un matrimonio vantaggioso. Lo stesso destino che, se non fosse stato per Kirie, molto probabilmente sarebbe toccato anche a lei.
Rammentava bene a chi dovesse la fortuna di essere stata scelta come erede del clan Minazuki. Un clan che ora l'aveva punita con l'esilio, ma che non le aveva negato il diritto di stare al fianco di Kirie e di proteggerla, costi quel che costi. Quelle nuove emozioni, che stavano nascendo in lei, la posero momentaneamente in uno stato meno vigile rispetto a prima, mentre ella ascoltava il resto del discorso conclusivo di Setsuka.

Schifata da quella verità rinnegai la mia famiglia e partii, uscendo dal Giappone... Dopo poco tempo conobbi questo individuo e lui mi propose di lavorare con e per lui.

Perché?
Avresti potuto scegliere milioni di strade più onorevoli di questa...


Non lo disse con disgusto, non lo disse con tono di accusa, lo disse quasi sbigottita dalla scelta dell'altra di volersi accostare ad una carriera così tanto vile come quella del Mercenario. Se Kirie l'avesse abbandonata, se non l'avesse accolta in casa, se le avesse detto che non avrebbe mai preso il suo posto di Guardiana, avrebbe preferito piuttosto appendere al chiodo la propria arma e cercarsi un lavoro, comunque dignitoso, piuttosto che svendere la propria arte marziale al migliore offerente. Non era così che funzionava, non era questo che portava onore, non per la Minazuki, ma evidentemente diverso era il discorso invece per una come la Kageuchi.

Quindi questo rapimento non è ordito dagli Shinkage, puoi rimangiare ogni tua velenosa accusa.
Anzi, ad essere del tutto sinceri, dovresti addirittura ringraziarci, perché la notizia della tua uscita di scena è al momento ben custodita.


Di che cosa stai parlando?!

Tuo padre ha parlato un po' troppo e ad alta voce dopo aver alzato il gomito, a quanto pare collerico nei tuoi confronti e nei confronti delle tue colpe.
La sua fortuna è stata che anche mio padre si trovasse nello stesso locale, quella sera, e decise di cancellare la memoria alle persone che avevano saputo la verità.
Era certo che se Minazuki-san si fosse reso conto dell'immane c****ta commessa la sera prima, come minimo avrebbe fatto Seppuku.
Difatti tuo nonno, Minazuki Kogoro-sama, è andato su tutte le furie con il figlio, sembra addirittura che non sia mai stato visto così infuriato.
Il dojo Shinkage ha fatto voto di silenzio in merito alla tua questione e situazione, tanto che mio padre ha dovuto per forza scrivere anche a me per informarmi.


Le fece del male sentir parlare di suo padre, ricordare la sua collera nei confronti della figlia, sentire nella mente quelle accuse che l'avevano ferita. Anche lei aveva urlato, ma per quanto ci avesse provato la sua voce non era mai riuscita a raggiungere l'udito distante del genitore, che vedeva in lei sì, la propria erede, ma mancata. Tutto sarebbe stato diverso se fosse nata maschio. Perché da maschio non avrebbe commesso quegli errori, da maschio non avrebbe avuto problemi a contenere la propria emotività, da maschio sarebbe stata più forte fisicamente, più prestante, più letale, più... Suo figlio.
Non era quello il momento di piangersi addosso, anche perché c'era ben altro che adesso doveva preoccupare la Minazuki. Se la voce non si era ancora sparsa -e questo era un bene- poteva spargersi per colpa della Kageuchi, che in possesso di quell'informazione e ormai libera dai doveri verso la propria famiglia, avrebbe potuto venderla per una grossa cifra, non provando alcun senso di lealtà nei confronti dei Minazuki. Così almeno credeva Anko, ritrovandosi ancora una volta a sbagliare.

... Ti stai chiedendo se possa disobbedire alle indicazioni paterne?
Sì, certo che potrei, è ovvio che potrei, nessuno me lo vieta.
Ma posso prometterti qui e ora che non ne farò parola.


Mi stai prendendo per il culo?

... Non ti azzardare a ringraziarmi, non lo faccio per te, ma per far sì che tu combatta senza timori a frenarti nella lotta.
Se temessi che dopo una sconfitta io possa vendicarmi, ti sentiresti bloccata, potresti essere sconfitta per cause emotive e non lo sopporterei.
Ti batterò senza questi mezzucci psicologici... Senza essere sleale...
... Perché potrò anche non essere più una allieva modello, ma nessuno può azzardarsi a insultare il mio orgoglio, sono stata chiara?!


Fiera, orgogliosa, leale.
Sembrava di guardarsi allo specchio, di vedere riflessa sé stessa nello sguardo e nell'atteggiamento di Setsuka, eppure non poteva essere come lei, non poteva! Non riusciva a conciliare la lealtà in una persona che aveva scelto una strada tanto sleale e votava al vil denaro, eppure era così: la Kageuchi non era disposta a vincere quella battaglia se non ad armi pari. Per questo motivo gettò lontano il Naginata di Anko. Per questo di disfò anche della propria spada, che fece la medesima fine. Mani nude contro mani nude, stile di combattimento Ten Ryu Kai contro lo Shotokan dei Minazuki. La giovane guerriera rimase in silenzio, colpita dal gesto dell'altra, disorientata, un disorientamento che, nei minuti successivi, le costò davvero caro.

Il dubbio su quale sia la migliore espressione marziale tra la scuola Shinkage e la scuola Minazuki termina oggi.

Immagine

Nipote mia... Sono ore che ti alleni, il corpo ha bisogno di disciplina, ma anche di riposo.

Hai sensei.
Voglio finire questa serie e poi mi riposerò mezz'ora, per riprendere gli allenamenti fino a sera.


Vedo ardere nei tuoi occhi tanta determinazione...
Cosa desideri così tanto intensamente da volerti sfiancare?


Mh?
Non è... Nulla di importante...


Importante lo è per te e questo incuriosisce tuo nonno...

È solo che... Ho deciso che un giorno dimostrerò a tutti che i Minazuki sono superiori al clan degli Amakura.
Sono stanca di sentir dire in giro che siamo inferiori a loro.
Nessuno ci è superiore... E un giorno lo dimostrerò.


Ambiziosa arriva la tua voce alle mie orecchie.
... Ma l'ambizione viene spesso accompagnata da sua sorella, l'arroganza.


Cosa?
Io non sono arrogante!
Voglio solo che si sancisca una volta per tutte quale sia la migliore espressione marziale tra la scuola Amakura e la scuola Minazuki.


... E saprai accettare la verità, anche se essa ti sarà amara?

Questo non succederà mai.

Per quale motivo?

Perché mi allenerò così tanto che sarà impossibile battermi.


Era giovane, all'epoca, giovane e arrogante, e arrogante era rimasta fino a quando la verità (amara come l'aveva descritta suo nonno) non era venuta a galla, facendo perdere ogni certezza alla Minazuki. Essere stata sconfitta da Itsuki Amakura aveva costretto la giovane donna a venire a patti con una realtà che mai prima d'ora avrebbe saputo accettare. Il suo orgoglio le impediva di chiudere tutto, di credersi inferiore a vita, ma la maturità acquisita grazie alla sconfitta l'aveva resa capace di ammettere che si era invincibili solo fino a quando non arrivava qualcuno a dimostrarci il contrario.
Una lezione che l'orgogliosa Minazuki aveva dovuto imparare fra le lacrime, l'esilio, la perdita dell'onore e una vita allo sbando, dove le giornate passavano lentamente quando era sola, quando la sua strada sembrava essere così lontana dal punto dove stava camminando ora. La presenza di Kirie era come una luce che la guidava -così credeva- verso il giusto sentiero, ed ella fiduciosa lo stava seguendo, pronta a rimuovere gli ostacoli che si frapponevano fra lei e la sua unica ancora di salvezza.
Ma Setsuka le stava dimostrando che ancora una volta lei era debole. Setsuka era sì arrogante, ma forse a ragione, un'arroganza sottolineata sempre di più dai colpi che Anko non riuscì a prevedere o a non evitare, finendo per sentirsi di nuovo con il proprio orgoglio di guerriera in bilico. La gomitata venne bloccata prima che potesse arrivare all'addome, la spazzata invece non le riuscì di evitarla ed il colpo alla schiena nemmeno era riuscita a prevederlo. Finì in ginocchio, un dolore fortissimo nella zona che la Kageuchi aveva colpito per ultima, rialzandosi per riassumere la posa da combattimento, ma non più così avventata da attaccare per prima e furiosa. Per la prima volta, da quando Itsuki l'aveva sconfitta, Anko temeva di non poter vincere. Per la prima volta sentiva serpeggiare il dubbio, un dubbio che le aveva instillato lo stesso Amakura e che adesso rischiava di bloccarla lì, nel bel mezzo di uno scontro decisivo per la vita di Kirie. Non voleva bloccarsi, non voleva rimanere ferma, e allora perché aveva così tanta paura? Perché temeva davvero che quello scricciolo potesse batterla?

Se io fallisco... Che cosa ne sarà di Kurosawa-sama?

Era la prima volta che combatteva per qualcuno. La prima volta che metteva davvero al servizio sé stessa non per sé stessa, ma per un'altra persona. Una persona che si era dimostrata con lei gentile, amorevole, comprensiva. Che l'aveva fatta sentire di nuovo utile, le aveva dato uno scopo, l'aveva fatta sentire apprezzata e voluta, una persona amica. Kirie Kurosawa si comportava con lei come se fosse sua amica, come se valesse più di quanto lei stessa avesse mai osato immaginare. E quel pensiero scaldò l'animo della Minazuki, spazzò via il timore di non farcela, perché doveva farcela, doveva farcela per lei. Mise radice in lei il pensiero che non poteva essere buttata giù, a nessun costo, perché ne andava della vita di Kirie e non poteva, non poteva lasciare che ella venisse privata della sua libertà.

Sei troppo arrogante Kageuchi Setsuka-san.

Immagine


Sembrava che il vento si fosse alzato, carezzando dolcemente la pelle della Benedetta Tri-Elementale. Il Vento in lei non si stava agitando, in realtà, così come il Fuoco che scaldava le mani della giovane donna, senza bruciarne lo spirito. Quelle piccole scintille scalmanate venivano in soccorso della guerriera, così come la Terra, che si faceva sentire attraverso movimenti sicuri, equilibrio fermo, volontà ferrea.

Sei stata arrogante quando hai chiesto a tuo padre di prendere in mano il dojo.
E lo sei adesso, nel credere di potermi battere solo perché ti senti più forte.
Forse lo sei... Forse non lo sei... Non sarà comunque importante.
Perché tu lotti per denaro, per l'orgoglio, per dimostrare di essere la migliore...
... Ma io sto lottando per Kurosawa-sama, per proteggerla, per tenerla al sicuro da gente come te, gente come sua madre.
Non ti permetterò di arrivare a lei.
Dunque preparati, perché questa sfida... Questa sfida non sancirà quale fra i nostri clan è il più potente.
Ma quale fra le due ha la volontà più forte.


Lei non era Setsuka Kageuchi. Anko Minazuki imparava, apprendeva dai propri errori, sapeva mettere la testa al posto, altrimenti la Terra non si sarebbe mai insinuata in lei come invece era accaduto quando l'Uragano l'aveva benedetta. Non si lanciò infuriata contro la propria avversaria, ma solo determinata. Era padrona di sé stessa, amareggiata di dover lottare contro una persona delusa profondamente dalla propria famiglia, ma decisa a non permetterle di avere il sopravvento. Per questo il primo colpo che tirò fu una spazzata con la gamba in basso, per destabilizzare l'equilibrio della ragazza; poi, velocissima, un calcio sul petto per spedirla schiena a terra e infine un colpo diretto con la sinistra alla giugulare, così da farle perdere momentaneamente il respiro e mantenerla, possibilmente, a terra. Se tutti e tre gli attacchi fossero andati a buon fine, la Minazuki si sarebbe poi tirata indietro con uno scatto, assumendo una posizione di difesa, seria e concentrata per la controffensiva della Kageuchi.

Provo tanta compassione per te, Kageuchi-san...
Se Kurosawa-sama non mi avesse scelta, forse avrei fatto la tua stessa fine.
Non meritiamo di essere giudicate per il nostro sesso... Non meritiamo di essere trattate come inferiori perché donne...
Saremmo potute essere grandi amiche io e te, se solo non avessi scelto una strada tanto indegna di te.


Spoiler:
ATTACCHI DI ANKO:

1° Attacco---> T/F (34) + Bonus (3) + d20 (16) = 53 [Danno 11]

2° Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + d20 (11) = 48 [Danno 11]

3 Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + d20 (11) = 48 [Danno 11]

PS 113/175


Sandyon
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Anko
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Messaggioda Sandyon » 16/01/2020, 16:44

Dietro il volto di ogni avversario si nascondeva una storia, un retaggio, un passato impossibile da cancellare.
Chi poteva sembrare solo un nemico da sconfiggere era in realtà animato da una energia personale, speciale ed esclusiva.
Quella che doveva essere soltanto una sfida tra due eterne ragazzine arrabbiate l'una con l'altra, si trasformò ben presto in qualcosa di più profondo.
Perché il tempo cambiava tutto, le vicende modificavano e facevano crescere in maniere inaspettate, alle volte più crudeli, alle volte più magnanime.
Anko poteva dire di trovarsi quasi in una posizione privilegiata: cacciata dalla famiglia, aveva però incontrato persone fidate, persone amiche, persone buone.
Sul percorso oscuro di Setsuka, invece, era avvenuta la conoscenza di un individuo ben poco raccomandabile e probabilmente nessun altro meritevole del suo affetto umano.
Eccoli lì, i risultati di una smarrimento colmato dal calore e di un altro colmato dal freddo della solitudine.

Schifata da quella verità rinnegai la mia famiglia e partii, uscendo dal Giappone... Dopo poco tempo conobbi questo individuo e lui mi propose di lavorare con e per lui.

Perché?
Avresti potuto scegliere milioni di strade più onorevoli di questa...


E credi non ci abbia provato forse?
Ma noi siamo nate e cresciute come guerriere, senza altre arti, senza altre attitudini o particolari titoli di studio.
Ho cercato qualcosa da fare ma ben presto sono stata allontanata per scarsità di esperienza oppure per inettitudine lavorativa.
... Chi aveva mai servito con la gonnella in un ristorante?! Quando per caso mi sfioravano il sedere finivo inevitabilmente per spezzargli il braccio a quei sudici maiali.


Insomma, le similitudini con la Minazuki non erano certo finite lì, ma simile non voleva dire uguale, non nelle opportunità almeno.
L'unica volta in cui Itsuki aveva procurato un mezzo lavoretto ad Anko, ella se l'era quasi giocato in una maniera molto simile.
Solo che, a differenza di Setsuka, lei aveva avuto qualcuno arrivato in tempo per aiutarla, farla ragionare, chiedere scusa al datore di lavoro e pagare anche una cauzione.
La Kageuchi non poteva vantare nei suoi recenti trascorsi un Amakura forse un po' tanto burlone e irritante, ma buono e pieno di pazienza.

Stanca di girare a vuoto senza ottenere neanche lo straccio di un risultato e con zero Galeoni in tasca, ho approfittato dell'occasione.
Con un solo semplice ruolo di spalla ora guadagno abbastanza da potermi permettere una buona vita, una abitazione niente male e nessun problema.
La mia famiglia non ne sa niente ed è meglio così.


Dunque era consapevole di non aver intrapreso la più bella strada del mondo, ma nonostante questo sembrava importarle fino ad un certo punto.
Tanto inviperita e delusa da ciò che l'aveva circondata dopo la sua uscita dal Giappone, si era comportata di conseguenza, seguendo l'istinto di sopravvivenza.
Successivamente si era semplicemente adagiata sulle fortune conquistate, decisa a vivere col proprio orgoglio personale, non quello imposto dagli altri.
Ed infatti fu proprio quello stesso orgoglio a farle gettare via l'arma sottratta alla Minazuki assieme alla Chisa Katana, volendo lottare ad armi pari.

Il dubbio su quale sia la migliore espressione marziale tra la scuola Shinkage e la scuola Minazuki termina oggi.

Una serie di attacchi così devastante e precisa proveniva solo dalla ferrea volontà di non perdere o soccombere.
Setsuka manteneva ancora vivo l'onore dello stile con cui era stata educata ed allenata e non intendeva disonorarlo in alcun modo, per di più davanti ad una Minazuki.
Mise a segno due colpi con assoluta maestria, mettendo ancora una volta in difficoltà la Guardia del Corpo di Kirie.
Tornata in posizione da difesa, scrutava Anko con accennato ottimismo, come se percepisse già l'odore della vittoria nell'aria.

Sei troppo arrogante Kageuchi Setsuka-san.

... Mh?

Sei stata arrogante quando hai chiesto a tuo padre di prendere in mano il dojo.

Grr... Come osi!?

E lo sei adesso, nel credere di potermi battere solo perché ti senti più forte.
Forse lo sei... Forse non lo sei... Non sarà comunque importante.
Perché tu lotti per denaro, per l'orgoglio, per dimostrare di essere la migliore...


"Non sarà importante"... Ma cosa va farneticando?

... Ma io sto lottando per Kurosawa-sama, per proteggerla, per tenerla al sicuro da gente come te, gente come sua madre.
Non ti permetterò di arrivare a lei.
Dunque preparati, perché questa sfida... Questa sfida non sancirà quale fra i nostri clan è il più potente.
Ma quale fra le due ha la volontà più forte.


Hai dimenticato che si chiama "Forza di Volontà".
Questo significa che di base c'è sempre di mezzo la forza, che è anche sinonimo di potenza.
... Ma pensa pure quello che vuoi, tanto ciò non cambierà l'esito del combattimento!


Non aspettava altro che Anko facesse la propria mossa, aspettandola come si aspettava l'inevitabile compiersi di un destino.
Tuttavia l'eccesso di sicurezza e di strafottenza la condusse ad un errore di lentezza e la spazzata della Minazuki fu il preludio di due svantaggi consequenziali.
Ridotta a dover controllare la situazione scivolando verso il basso, Setsuka dovette per forza ripiegare su una difesa a trincea, dimenticandosi di schivate e contrattacchi.
Il karate Shotokan colpiva per fare male, colpiva duro, per primo e senza pietà... Ed infatti le braccia della ragazza, dopo aver attutito le botte, accusarono subito debolezza.

Provo tanta compassione per te, Kageuchi-san...

Anf... Anf... Anf...

Se Kurosawa-sama non mi avesse scelta, forse avrei fatto la tua stessa fine.
Non meritiamo di essere giudicate per il nostro sesso... Non meritiamo di essere trattate come inferiori perché donne...
Saremmo potute essere grandi amiche io e te, se solo non avessi scelto una strada tanto indegna di te.


... Hai finito con la predica?
La compassione si prova per le vittime ed io non lo sono più da molto tempo.
Ho trovato la libertà, ho scoperto cosa voglia dire scegliere arbitrariamente il proprio futuro mentre tu sei ancora alle direttive degli altri.
... Sei tu che mi fai pena, mettendoti ancora al servizio di persone che non hanno fatto niente per meritarsi un tale privilegio, se non essere nate in una famiglia prestigiosa.
È ora di finirla, il tuo crollo su questo suolo sarà il crollo di ogni tua convinzione...


Si scagliò contro la Minazuki come una specie di valanga impazzita, pronta a dare tutta se stessa, stanca di sentire parole che, sotto sotto, ferivano più delle botte.
Usò un finto colpo di gomito per indurre l'avversaria alla parata ma il vero attacco venne diretto dall'altra mano, di taglio, al femore sinistro.
Trovandosi in basso, era facile credere che fosse in svantaggio, la precedente offensiva andata a buon fine però vanificò il deficit, riducendo la mobilità di Anko.
Infatti anche il secondo intento riuscì pienamente, ovvero una ginocchiata violenta all'addome, che sarebbe dovuta terminare con un calcio in rovesciata al fianco destro.
Tuttavia, la Minazuki con una immensa tempra fisica riuscì ugualmente a fare uno scatto indietro vanificando la conclusione della serie di Setsuka.
Per quanto le desse fastidio, la Kageuchi dentro di sé non poté che ammettere quanto l'altra sul piano muscolare fosse un po' più performante e atletica di lei.
Compensava in parte con la maggiore leggerezza ed elasticità data dal corpo esile, ma in certi occasioni possedere una resistenza superiore poteva fare la differenza.

D'accordo... Se proprio non vuoi cadere giù... Vorrà dire che ti costringerò...

Approfittando ancora del vantaggio di velocità ottenuto con il precedente attacco al femore, Setsuka non diede neanche un secondo di tempo ad Anko per reagire.
Tornò a ridurre le distanze tra loro e usando un calcio alto da destra verso sinistra, costrinse la sfidante ad una parata di emergenza che le avrebbe fatto roteare il busto.
Peccato che la rotazione, incidendo sulla stabilità della gamba dolorante, si sarebbe tramutata in una fitta fastidiosa ed improvvisa.
Quello fu l'attimo preciso e perfetto per eseguire un colpo in avanti, diretto alla zona alta del petto, con il braccio teso e il palmo aperto e serrato.
Una botta che fece indietreggiare di circa mezzo metro la Minazuki, apparentemente però senza recarle chissà che danno esagerato.
Pareva infatti che come offensiva non avesse ottenuto il risultato sperato, ma era solamente questione di secondi.
Lo stile Shinkage viveva di finte da combattimento ma non solo, anche combo in grado di rendere l'avversario più sensibile agli attacchi.

Ho traumatizzato internamente l'apparato respiratorio.
Entro cinque secondi avrai una insufficienza respiratoria di almeno un minuto buono.
A quel punto non avrai scampo e dovrai soccombere...


Immagine

Blblblblblbl...
... AAAAHHHHNNNNFFFF!
Amakura vuoi piantarla?!
Riprovaci ancora una volta e giuro che ti faccio ingoiare tutta l'acqua della piscina!


E rilassati An-chan!
Lo faccio per il tuo bene, sai?


A me pare solo che tu ti stia prendendo gioco della sottoscritta!

Guarda che l'apnea è importante tanto quanto il nuoto in sé per sé!
Fai pietà, riesci a stare sott'acqua per appena quindici secondi...


E quale dovrebbe essere l'utilità, me lo spieghi?!

Beh... Di vantaggi ce ne sono tanti e possono essere inaspettati!
Ma di sicuro, ad esempio, riuscendo a restare per più tempo senza respirare ti permetterebbe di fare vasche intere sotto l'acqua!
Lì la resistenza è più forte e quindi nuotando alleneresti meglio ogni muscolo.
Per non parlare degli attacchi che colpiscono la gola, non ti è mai capitato di riceverne ed avere difficoltà di respiro?


Pf... A parte il fatto che esporre la gola è da principianti...
E poi se anche fosse, il respiro è difficile per pochi secondi, non ore!


Chi è il Sensei dentro questa piscina?

...

... Allora?

... Tu...

Beeeeeenissimo, allora poche storie e di nuovo giù!

MA... Blblblblblblbl...

Scommetto che in un paio di settimane arriverai almeno a quaranta secondi, se non di più, forza forza resisti!
Oggi ho tuuuuuutto il pomeriggio a disposizione!


Nel momento stesso in cui la tecnica ebbe effetto ed Anko sentì distintamente i polmoni non lavorare più a dovere, Setsuka decise di dare il via al suo attacco definitivo.
Nella sua ottica, infatti, anche se la Minazuki fosse stata capace di trattenere il respiro, spingerla a muoversi e difendersi le avrebbe fatto terminare prima la resistenza.
Itsuki, però, nel corso degli allenamenti in piscina, aveva non solo fortificato l'apnea della guerriera, ma le aveva anche imposto di fare vasche sott'acqua a ripetizione.
Così facendo, senza immaginarlo, la giovane donna si era abituata a trattenere il respiro ma anche a muoversi e tenere i muscoli in tensione.

Non è possibile, perché non sembra risentire della tecnica?!
Eppure non aveva neanche tutto questo tempo per prendere aria...
... È assurdo!


Peccato che Setsuka non sapesse quante volte Itsuki le avesse spinto la testa sotto l'acqua a tradimento, perché "accumulando fiato prima sono tutti bravi".
Anko si difese egregiamente dai diversi colpi tentati dalla Kageuchi e in più riusciva anche a contrattaccare pur non potendo avvalersi dell'aiuto dell'ossigeno.
Sorpresa da quel risvolto inaspettato, la piccola combattente fu ad un tratto investita da quattro secchi attacchi diretti e pesanti, due calci e due pugni.
Roteando su se stessa ben tre volte volando indietro, atterrò a pancia in sotto e il viso sporco, proprio mentre i polmoni della Minazuki riprendevano a lavorare normalmente.

Questa... Ma la paghi... Minazuki... Anko...

Si rimise in piedi, scuotendo la testa e scrollando le spalle.
No, non bastava così poco per essere sconfitta ma i colpi erano stati dolorosi.
Entrambe col fiato corto, entrambe ancora lontane dallo stabilire chi fosse la migliore, ma con un lieve vantaggio della più alta delle due.

... Devo ammetterlo, nessuno mi ha mai creato tanti problemi come te.
Nel caso in cui la tua famiglia non ti riaccogliesse tra le sue fila, commetterebbe un enorme sbaglio.
Sei probabilmente la più abile ed esperta Minazuki delle ultime generazioni, se non di tutta la stirpe.
Ma questo non ti esimerà dalla sconfitta!


Stavano per tornare ognuna all'attacco, sempre con la stessa determinazione, sempre con lo stesso ardore, ma qualcosa le interruppe di colpo.
Una smaterializzazione di lì a pochi metri che gelò all'istante Setsuka e che, di riflesso, bloccò sul nascere anche l'avanzata di Anko.
Con estrema probabilità, l'individuo che si avvicinò con aria seria vestito in abiti da combattimento altri non era che il Capo della Kageuchi.
Non chissà quanto alto, anzi, addirittura poco sotto il metro e ottanta, oltre a dimostrare un'età adulta ma non venerabile.

Setsuka.

Dite, Maestro.

Non hai ancora finito?

Immagine

Stavo giusto per terminare, glielo assicuro.

Non abbiamo tempo da perdere, l'obiettivo deve essere prelevato.
Ci occuperemo di questa scocciatrice in due.


Ma... Maestro...

Osi contraddirmi?

... No, Maestro...

... Lei chi sarebbe, piuttosto?

Il suo nome... È Hitomi Ayase, è la Sensei di Karate della palestra dove Kirie Kurosawa sta apprendendo autodifesa personale.
Sono divenute particolarmente amiche negli ultimi tempi e per puro caso si trovava qui con lei per trascorrere il pomeriggio insieme.
Ecco perché mi sono trovata in difficoltà.


Solo per una semplice insegnante di Karate qualsiasi?
Mi deludi, Setsuka, non ti ho assoldata per avere problemi con certa gente, sei o no la più forte degli Shinkage?


... Ha ragione Maestro, mi permetta di riscattarmi e affrontarla da sola, la prego.

No, l'occasione ormai l'hai persa, non mi interessano i tuoi riscatti.
Otterrai il perdono svolgendo egregiamente la prossima missione e senza il mio intervento, questo è quanto.
Adesso smettiamola di discutere e pensiamo ad eliminare questo ostacolo.


Nello stesso tempo, però, improvvisamente, uno schiantesimo arrivò da un punto imprecisato.
Baek, accorgendosi della magia senza troppi fastidi la evitò con un movimento fluido indietro, ma Setsuka non ebbe la stessa prontezza.
Ella quindi venne sbalzata di qualche metro riuscendo però ad atterrare in piedi con una capriola.
Al fianco di Anko apparve una figura che ella poteva giurare di non aver mai incontrato prima di allora.

Abbiamo compagnia.

Non ti permetterò di portare a termine i tuoi piani, Howarang.

Immagine

Se mi chiami così... Significa che sei un Mercenario.
Non credo di averti mai visto prima, ne consegue che non devi essere chissà quanto in alto nella classifica...
... E speri di poter fermare me?
Quando l'audacia sfocia nella stupidità.


Senza nemmeno ascoltarlo troppo, il nuovo arrivato si rivolse direttamente alla Minazuki.

Qual è la tua arma?
... Ok.
Se sei una esperta di arti marziali, devo chiederti di occuparti di lui.
Ha ragione, non sono al suo livello, ma se lo affronti senza bacchetta e sei abbastanza brava, potremmo avere la meglio...


Con un fulmineo "Accio", il maschio di colore attirò a sé il Naginata che poi consegnò alla Minazuki.

Setsuka... Occupati del Mercenario.

La Kageuchi estrasse dalla fondina attaccata alla gamba sinistra la propria bacchetta magica, spostandosi per fronteggiare Emmett.
Poco prima che le due coppie si dividessero, Sly tolse dalla tasca in cuoio della propria cinta una piccola fiala e la lanciò ad Anko.
Essa conteneva una Pozione ricostituente che le avrebbe restituito parte delle forze perdute durante lo scontro precedente.
Intanto, Baek tirò fuori le due spade che iniziò a far roteare pericolosamente camminando verso la Guardia del Corpo di Kirie.

Le tue ultime volontà, Ayase-Sensei?

Un sorriso sadico, uno sguardo quasi perverso e maledetto e poi, mentre le scintille magiche di Setsuka ed Emmett si incontravano, partì in avanti.
La prima mossa fu una girandola verticale con le due spade, dopo di che un affondo con quella destra, un calcio rotante diretto al collo ed un altro di piatto alla pancia.
Già solo da quelle prime tecniche, vista la fluidità di movimenti e precisione dei colpi, Anko avrebbe capito perché Sly le avesse lasciato il compito di affrontarlo.
Probabilmente era più forte della stessa Setsuka e di certo non si poneva alcun problema ad uccidere senza il minimo rimorso o onore.

Spoiler:
ATTACCHI:

Girandola di Lame --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (10) = 51 [Danno 23]

Affondo --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (7) = 48 [Danno 23]

Calcio Rovesciato --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (18) = 59 [Danno 13]

Calcio Diretto --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (16) = 57 [Danno 13]

Bevendo la Pozione regalata da Emmett, Anko recupera 45 PS.

Per la fase seguente, Anko ha a disposizione fino a CINQUE attacchi.
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Messaggioda Anko » 18/01/2020, 1:35

Perché?
Avresti potuto scegliere milioni di strade più onorevoli di questa...


E credi non ci abbia provato forse?

Non lo credeva. Aveva dato per scontato che la Kageuchi si fosse arresa alla prima difficoltà, preferendo una vita al servizio di un Mercenario piuttosto che una dedita al duro lavoro. Voleva pensarlo, perché non riusciva ad accettare che ella potesse avere la lealtà e l'onestà di una guerriera, pur avendo scelto una strada che ella condannava in tutto e per tutto.

Ma noi siamo nate e cresciute come guerriere, senza altre arti, senza altre attitudini o particolari titoli di studio.
Ho cercato qualcosa da fare ma ben presto sono stata allontanata per scarsità di esperienza oppure per inettitudine lavorativa.
... Chi aveva mai servito con la gonnella in un ristorante?! Quando per caso mi sfioravano il sedere finivo inevitabilmente per spezzargli il braccio a quei sudici maiali.


Cosa le porto signore?

Immagine

Il tuo bel culo, dolcezza, ahahahah!
Ma lo sai che sei veramente carina?
Vieni qui, siediti insieme a noi! Hai l'aria di una che ha bisogno di divertirsi ahahahaha!


CIAFF

Immagine


Il suono che si sentì successivamente a quello schiaffo sul culo, fu quello delle ossa del polso che Anko spezzò in pochi secondi netti, facendo urlare di dolore il cliente ubriaco e impertinente. Sì, anche lei aveva tentato di guadagnarsi il pane (su direttiva di Itsuki che l'aveva assillata talmente tanto da farla cedere) ma non era andata affatto bene. Non era adatta ad un lavoro simile la Minazuki, non aveva pazienza con il prossimo e soprattutto con chi si prendeva certe libertà come l'uomo che le aveva toccato il culo.
Aveva rischiato di suonarle anche al suo datore di lavoro, che non voleva darle ragione per il modo in cui aveva trattato il cliente. E infine era stata arrestata, portata nella caserma di Vigilanti più vicina e lì era rimasta fino a quando l'Amakura non era arrivato per pagare la cauzione, tirarla fuori di lì e costringerla poi a chiedere scusa al suo ex capo, in quanto dopo quella faccenda era stata anche licenziata.
In un modo o nell'altro, Anko doveva dire a sé stessa di essere stata fortunata anche solo per aver incontrato sul proprio cammino una persona come Itsuki, disposto ad aiutarla nonostante i guai in cui ella si cacciava. Una forte similitudine con Setsuka, tranne per le persone che gravitavano intorno al loro cammino e che nel bene per una e nel male per l'altra le aveva influenzate, spingendole a prendere strade completamente diverse. La Minazuki era ancora molto legata al suo concetto di onore e alla fedeltà che doveva a Kirie Kurosawa, mentre la Kageuchi aveva abbandonato quella strada da molto tempo, preferendo rispondere agli ordini di un Mercenario ma sostanzialmente guadagnando per sé la propria indipendenza e libertà.

Stanca di girare a vuoto senza ottenere neanche lo straccio di un risultato e con zero Galeoni in tasca, ho approfittato dell'occasione.
Con un solo semplice ruolo di spalla ora guadagno abbastanza da potermi permettere una buona vita, una abitazione niente male e nessun problema.
La mia famiglia non ne sa niente ed è meglio così.


Non riusciva ad odiarla. Nonostante le sue intenzioni fossero disonorevoli, nonostante minacciasse di fare del male a Kirie, Anko non riusciva a provare odio per Setsuka, ritrovandosi invece a capire perfettamente il suo punto di vista e cosa l'avesse spinta infine su quella strada. Le difficoltà incontrate dalla ragazza erano le medesime che si erano parate sul destino della Minazuki, con un'unica sostanziale differenza: la giovane donna guerriera aveva trovato chi le desse un motivo per combattere, mentre invece la Kageuchi combatteva solo ed esclusivamente per sé stessa.

Se Kurosawa-sama non mi avesse scelta, forse avrei fatto la tua stessa fine.
Non meritiamo di essere giudicate per il nostro sesso... Non meritiamo di essere trattate come inferiori perché donne...
Saremmo potute essere grandi amiche io e te, se solo non avessi scelto una strada tanto indegna di te.


... Hai finito con la predica?
La compassione si prova per le vittime ed io non lo sono più da molto tempo.
Ho trovato la libertà, ho scoperto cosa voglia dire scegliere arbitrariamente il proprio futuro mentre tu sei ancora alle direttive degli altri.
... Sei tu che mi fai pena, mettendoti ancora al servizio di persone che non hanno fatto niente per meritarsi un tale privilegio, se non essere nate in una famiglia prestigiosa.


NON OSARE PARLARE IN QUESTO MODO DI KUROSAWA-SAMA!

Per quanto forte fosse l'equilibrio che Anko tentava di crearsi, c'era sempre però un punto debole, un nervo scoperto, qualcosa che la faceva andare in bestia, facendole perdere la concentrazione necessaria a portare avanti un combattimento lungo e difficoltoso. Se poteva superare le offese alla sua persona -e solo perché era riuscita a non pensare unicamente a sé stessa- le offese nei confronti di Kirie vennero viste come sacrileghe per lei, che alla giovane donna giapponese era legata da un sentimento di affetto, stima e fedeltà.
Non c'era nulla da fare, la Minazuki si comportava ed agiva come una samurai, con un codice d'onore da rispettare e soprattutto un padrone da servire. Anelava come Setsuka la libertà, ma la libertà offriva milioni di possibilità che ella, addestrata a combattere per servire una Kurosawa, non riusciva a vedere come delle vere e proprie opportunità. La Kageuchi l'aveva fatta di nuovo arrabbiare e questo fu un male, per ciò che accadde nei minuti successivi.
Nonostante gli attacchi di Anko avessero indebolito in parte la ragazza, stessa cosa era accaduto però alla Minazuki, che nel tentativo di schivare, fallì, beccandosi ulteriore colpi che la affaticarono sempre di più. Solamente la sua forza di volontà, unita alla sua tempra fisica, le impedì di farsi massacrare fino alla fine da Setsuka, tirandosi indietro all'ultimo momento, prima che ella riuscisse a completare la sua serie di attacchi. Aveva il respiro affannato e i punti dove era stata colpita facevano adesso molto male. Ma ancora stava in piedi, ancora resisteva, con il sangue che macchiava i suoi vestiti ed una perfetta posa da combattimento, pronta ad affrontarla ma non ancora pronta a cedere.

D'accordo... Se proprio non vuoi cadere giù... Vorrà dire che ti costringerò...

Il calciò che le arrivò sul lato e che ella parò scoprì momentaneamente il busto. Abbastanza affinché la Kageuchi agisse, colpendola a palmo aperto proprio in quella zona e facendola indietreggiare di qualche passo, con forza, senza apparentemente alcun effetto oltre a quello di averla allontanata da sé.

Ho traumatizzato internamente l'apparato respiratorio.
Entro cinque secondi avrai una insufficienza respiratoria di almeno un minuto buono.
A quel punto non avrai scampo e dovrai soccombere...


E sarebbe accaduto sicuramente... Se un certo Amakura non avesse insistito, durante le lezioni di nuoto, ad insegnare ad Anko a trattenere il respiro quanto più a lungo possibile, proseguendo a muoversi come se nulla fosse. Senza alcun preavviso, senza permetterle di incamerare aria prima, Itsuki ci aveva visto molto più lontano della Minazuki, molto più lontano persino di qualsiasi insegnamento le avesse impartito suo nonno. Non stette a perdersi dietro ricordi e ringraziamenti particolari, la guerriera, perché l'attacco di Setsuka iniziò quasi subito, nel tentativo -vano- di buttarla giù grazie alla sua difficoltà a respirare.
Fu invece lei, la nanetta, a rimanere sorpresa dalla tempra che riuscì ad esibire la giovane donna, nonostante quel handicap. Anko non si lasciò intimorire dai suoi attacchi, parando e schivando ogni colpo, fino a quando non riuscì addirittura a contrattaccare in serie, ben due pugni e due calci, che fecero rotolare la sua avversaria tre volte in aria, prima di ricadere a faccia in giù, in mezzo all'erba e alla terra. A quel punto, l'effetto dell'attacco di Setsuka era svanito, in tempo per permettere alla Minazuki di ritornare a respirare.

Questa... Ma la paghi... Minazuki... Anko...

Potrei dirti... la stessa cosa...

... Devo ammetterlo, nessuno mi ha mai creato tanti problemi come te.

Lei invece non rispose, sapendo bene che esisteva una persona che di problemi gliene aveva creati e talmente tanto seri da sconfiggerla senza alcuno sforzo. Eppure in quel frangente Anko non provava odio per Itsuki, anzi era quasi pronta ad ammettere che senza di lui forse non avrebbe avuto quella spinta a migliorarsi che le sarebbe servita per fronteggiare la Kageuchi. Quel colpo al petto poteva essere la sua fine, mentre invece era riuscita a resistere proprio grazie alle lezioni del suo... Sensei.

Nel caso in cui la tua famiglia non ti riaccogliesse tra le sue fila, commetterebbe un enorme sbaglio.
Sei probabilmente la più abile ed esperta Minazuki delle ultime generazioni, se non di tutta la stirpe.


È un onore essere riconosciuta come tale da una guerriera esperta e valorosa come te, Kageuchi-san.

Ma questo non ti esimerà dalla sconfitta!

Siamo ancora pari... E io non ho alcuna intenzione di arrendermi.
Fatti sotto!


La aspettava. Aspettava la sua prossima mossa, conscia ormai del suo stile di combattimento, di come agisse la Kageuchi, di quali potevano essere i suoi punti deboli. Ma quello scontro, che si stava trasformando in una sorta di duello, dovette per forza avere termine quando una terza persona si materializzò vicino a loro, bloccando immediatamente la nanetta dal provare ad agire in alcun modo. Dallo sguardo spaventato di lei, la Minazuki comprese che l'uomo appena arrivato dovesse essere il Mercenario a cui la ragazza si era unita. E la paura che trasudava dal suo sguardo le fece intendere che non fosse affatto da sottovalutare.

Setsuka.

Dite, Maestro.

Non hai ancora finito?

Stavo giusto per terminare, glielo assicuro.

Non abbiamo tempo da perdere, l'obiettivo deve essere prelevato.
Ci occuperemo di questa scocciatrice in due.


Ma... Maestro...

Osi contraddirmi?

... No, Maestro...

... Lei chi sarebbe, piuttosto?

Era pronta a rispondergli a testa alta. Ma fu Setsuka a precederla, prima che Anko riferisse il suo vero nome e quale fosse il suo ruolo all'interno di casa Kurosawa.

Il suo nome... È Hitomi Ayase, è la Sensei di Karate della palestra dove Kirie Kurosawa sta apprendendo autodifesa personale.
Sono divenute particolarmente amiche negli ultimi tempi e per puro caso si trovava qui con lei per trascorrere il pomeriggio insieme.
Ecco perché mi sono trovata in difficoltà.


Sta cercando... Di proteggermi?

Forse sì, oppure forse stava solo mantenendo la parola data a suo padre di non rivelare a nessuno la storia della Minazuki. Per una volta, Anko non fece di testa tua, esibendo orgogliosa il proprio retaggio. L'arrivo dell'uomo aveva interrotto uno scontro esaltante e la sua arroganza fece storcere il naso alla guerriera, affaticata dai continui attacchi subiti. Se fosse stato necessario si sarebbe battuta contro tutti due, sebbene ella non conoscesse affatto la forza e la maestria dell'uomo che le si era parato davanti.

Solo per una semplice insegnante di Karate qualsiasi?
Mi deludi, Setsuka, non ti ho assoldata per avere problemi con certa gente, sei o no la più forte degli Shinkage?


... Ha ragione Maestro, mi permetta di riscattarmi e affrontarla da sola, la prego.

No, l'occasione ormai l'hai persa, non mi interessano i tuoi riscatti.
Otterrai il perdono svolgendo egregiamente la prossima missione e senza il mio intervento, questo è quanto.
Adesso smettiamola di discutere e pensiamo ad eliminare questo ostacolo.


Due contro uno. In altre occasioni, con altri avversari, non sarebbe stato un problema. Ma sfiancata dal combattimento precedente, Anko sapeva di non poter essere così sicura della propria vittoria. Avrebbe resistito fino alla fine se necessario, ma che cosa ne sarebbe stato di Kirie se lei fosse svenuta oppure morta? Furono domande che la Minazuki non dovette porsi, non subito almeno, perché prima che qualcuno facesse un singolo passo, uno Schiantesimo arrivò da un punto imprecisato, facendo scansare il nuovo arrivato, ma prendendo in pieno la Kageuchi, molto più lenta nei riflessi e nei movimenti.

Cazzo!
E quello chi è adesso?


La persona che aveva lanciato l'incantesimo, infatti, si palesò quasi subito. Un giovane uomo, afroamericano, che Anko non aveva mai visto prima. Il ragazzo si avvicinò, affiancandosi alla guerriera giapponese, che ancora lo squadrava non capendo bene quale fosse il suo ruolo in quella battaglia.

Non ti permetterò di portare a termine i tuoi piani, Howarang.

Se mi chiami così... Significa che sei un Mercenario.
Non credo di averti mai visto prima, ne consegue che non devi essere chissà quanto in alto nella classifica...
... E speri di poter fermare me?
Quando l'audacia sfocia nella stupidità.


Quando Sly si volse verso la Minazuki, la ragazza proseguì a mantenere una posa difensiva anche nei suoi confronti, non sapendo ancora bene se fidarsi oppure no. Domande come chi lui fosse e perché si trovasse lì purtroppo dovevano aspettare, visto che una nuova cruenta battaglia si stava profilando all'orizzonte.

Qual è la tua arma?

Quel Naginata, laggiù.

... Ok.
Se sei una esperta di arti marziali, devo chiederti di occuparti di lui.
Ha ragione, non sono al suo livello, ma se lo affronti senza bacchetta e sei abbastanza brava, potremmo avere la meglio...


Abbastanza brava... Tsk!
Io sono la migliore nel mio campo.


Bastò quella risposta per riottenere in mano la propria arma. Anko ricevette in dono dallo sconosciuto anche una fialetta che bevve, recuperando un po' di energia che le avrebbe permesso di fronteggiare meglio il bastardo con le due lame. Era chiaro che lo scontro non si fosse ancora concluso, ma il due contro due sembrava essere comunque svantaggioso per lei e per il Mercenario. Se non si sentiva in grado di fronteggiare uno come Baek, allora evidentemente non sarebbe riuscito a tenere testa a lungo alla Kageuchi.

Le tue ultime volontà, Ayase-Sensei?

Tingere la lama del mio Naginata con il rosso cremisi del tuo sangue!

Eccolo il suo reale avversario. Colui che aveva preso in incarico il rapimento di Kirie, che l'avrebbe portata via, che l'avrebbe consegnata a sua madre. Era lui la vera minaccia, non Setsuka, il cui destino era solo un beffardo connubio di scelte sbagliate e persone sbagliate incontrate nella sua vita. La Minazuki ci sarebbe andata leggera con lei, ma sembrava che lo stesso non avrebbe potuto fare con Baek, non leggendo le intenzioni dal suo viso. Perché era chiaro che quelle due lame fossero state tirate fuori per uccidere e non certo per mandare semplicemente K.O. qualcuno.
L'uomo partì all'attacco, facendo vorticare le sue lame in direzione della giovane donna, che riuscì a parare grazie alla lama del Naginata. Il secondo colpo, un affondò, centrò però il bersaglio, finendo per infilarle ben cinque centimetri di lama nella coscia destra. Il dolore provato impedì alla giovane donna di riuscire a schivare o parare i due calci successivi, uno che la prese al collo e l'altra alla pancia, che la fece volare di qualche metro. Purtroppo per lei, Anko dovette ammettere con sé stessa che quel Mercenario fosse forte, forse persino più forte di lei.

C***o... No!
Non posso avere bisogno di Amakura... Non adesso!


Aveva combattuto senza di lui. Era riuscita a tener testa a Setsuka completamente da sola e sarebbe riuscita a sconfiggerla, se solo non fosse sopraggiunto il Mercenario. Non voleva sentirsi debole la Minazuki, non voleva dimostrare a sé stessa di non saper tenere a bada un uomo così. Era solo un Mercenario, non un uomo d'onore, ma un vigliacco che metteva al servizio del miglior offerente le proprie arti. Non si sarebbe lasciata abbattere da uno così, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.

YAAAAAAA!

La volontà di non sentirsi più una perdente, di non perdere, per Kirie, ma anche per dimostrare a Itsuki che lei ce l'avrebbe fatta la portò a compiere una serie di attacchi in sequenza veloci e possenti. Era ferita e dolorante, ma questo non le impedì di tentare due attacchi diretti alle mani dell'uomo, uno di taglio sulla zona polso, l'altra di impatto con la punta del manico del Naginata, per disarmarlo o comunque rendere più difficoltoso l'uso delle doppie lame. Il terzo attacco, invece, fu un affondo contro il fianco dell'uomo, accompagnato dal quarto, una spazzata col manico dell'arma diretta ad una delle gambe che, se fosse riuscito, avrebbe fatto perdere l'equilibrio al Mercenario, portandolo esattamente come voleva la Minazuki, ovvero schiena a terra. Se l'intento della giovane donna di avere il suo avversario a terra fosse riuscito, ella allora gli avrebbe puntato per qualche secondo la lama alla gola, fissandolo inferocita.

Non ti ammazzo solo perché non sono una vigliacca come te.

Gli avrebbe detto, quindi, prima di effettuare il quinto ed ultimo colpo: un calcio in pieno volto, restituendo il favore ricevuto prima da Baek e che, se fosse riuscito, avrebbe potuto anche far perdere i sensi al suo avversario.
Nel caso in cui la Minazuki non fosse riuscita a metterlo giù, l'ultimo attacco sarebbe stato invece una strisciata di lama orizzontale sul fianco del suo nemico, prima di rimettersi in posizione di difesa. Sentiva che le forze iniziavano ad abbandonarla, aveva perso molto sangue e soprattutto gli ultimi attacchi subiti l'avevano indebolita moltissimo, un affaticamento ben visibile dal respiro affannato della giovane donna guerriera.

Spoiler:
ATTACCHI DI ANKO:

1° Attacco---> T/F (34) + Bonus (3) + Naginata (1) + d20 (14) = 52 [Danno 25]

2° Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + Naginata (1) + d20 (11) = 49 [Danno 25]

3° Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + Naginata (1) + d20 (9) = 47 [Danno 25]

4° Attacco ---> T/F (34) + Bonus (3) + Naginata (1) + d20 (20) = 58 [Danno 25]

5° Attacco (se il quarto va a buon fine) ---> T/F (34) + Bonus (3) + d20 (19) = 56 [Danno 11]

5° Attacco (se il quarto NON va a buon fine) ---> T/F (34) + Bonus (3) + Naginata (1) + d20 (19) = 57 [Danno 25]

PS 76/175


Sandyon
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Anko
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Messaggioda Sandyon » 18/01/2020, 21:56

... Devo ammetterlo, nessuno mi ha mai creato tanti problemi come te.
Nel caso in cui la tua famiglia non ti riaccogliesse tra le sue fila, commetterebbe un enorme sbaglio.
Sei probabilmente la più abile ed esperta Minazuki delle ultime generazioni, se non di tutta la stirpe.


È un onore essere riconosciuta come tale da una guerriera esperta e valorosa come te, Kageuchi-san.

Ma questo non ti esimerà dalla sconfitta!

Siamo ancora pari... E io non ho alcuna intenzione di arrendermi.
Fatti sotto!


La sfida stava volgendo leggermente a favore della Minazuki, per quanto fosse tutto ancora avvolto nel dubbio, nelle mani di un fato inconoscibile.
Proseguendo in quel modo, Anko poteva star certa che le chance di vittoria risultassero analoghe se non poco superiori a quelle dell'avversaria.
Era sul punto di affermare eticamente e spiritualmente il proprio posto al fianco di Kirie come Guardia del Corpo.
Ma la comparsa di Baek, il nuovo Maestro di Setsuka, dovette per forza cambiare le carte in tavola, rimettendo tutto in gioco, un gioco pericoloso e mortale.

Adesso smettiamola di discutere e pensiamo ad eliminare questo ostacolo.

Due contro uno. L'apoteosi della scorrettezza, una tattica che alla Kageuchi non è che facesse impazzire, anzi.
Aveva sempre svolto missioni ed incarichi per il Mercenario cavandosela da sola, risolvendo tutto per conto proprio, senza aiuti.
Ora invece, al primo ostacolo serio, non solo non poteva riscattarsi ma in più si trovava anche costretta ad infrangere il proprio codice morale.
Dirlo apertamente all'uomo sarebbe stato inutile, lo sapeva, ne era sicura, per questo non poté che gioire internamente quando sopraggiunse il nuovo ospite.

Se non altro si può tornare ad una condizione di parità.

A livello di numero sì, perché sul piano di effettiva forza, Baek sbilanciava parecchio le somme, risultando vincente già da solo.
Sly era consapevole del valore e dell'alto livello di rischio comportato dal confrontarsi con lui, per questo con onestà riconobbe di non potersi misurare con lui.
L'unica soluzione fu riporre le speranze nelle capacità della giapponese, dedicandosi con la bacchetta ad un duello contro la sottoposta del coreano.
Fece tornare il Naginata tra le mani della legittima proprietaria, le fece anche assumere una Pozione di Cura, poi dovette per forza allontanarsi da lei.

Le tue ultime volontà, Ayase-Sensei?

Tingere la lama del mio Naginata con il rosso cremisi del tuo sangue!

Parole altisonanti per una semplice insegnante da palestra...

M***a Minazuki, non farti riconoscere!

Preoccupata dall'uscita fuori luogo e fin troppo arcaica di Anko, Setsuka non riuscì a vedere l'attacco che le lanciò Emmett, finendo ancora una volta sbalzata indietro.
Il combattimento tra loro si muoveva su un piano di equilibrio, mentre per quanto riguardava Baek e la sfidante, il divario si notò quasi subito.
Indubbiamente la giovane guerriera era esperta e con uno stile eccezionale, ma bisognava mettere in conto la stanchezza, le ferite, la tensione.
Il Mercenario mise a segno diversi colpi e quando arrivò il contrattacco della Minazuki, non fece chissà quanta fatica a schivare la maggior parte dell'offesa.
Quello era il primo vero scontro per la salvaguardia di Kirie, il primo vero scontro dopo anni ed anni di semplici allenamenti.
Si notava quindi che non sussistesse la giusta esperienza sul piano della lotta nuda e cruda, un piano nel quale Baek invece dominava incontrastato da decenni.
La sfiancava, approfittava dei punti deboli per infierire, insomma, commetteva tutte le mosse più efferate e sleali per raggiungere lo scopo.

I tuoi sforzi sono del tutto inutili, questo scontro è già deciso.

No no no... Così non va bene...

Vuoi che ti dimostri quanto sei debole? Sta' a vedere.

Baek ritornò alla carica con ancora più fervore e implacabilità rispetto all'attacco precedente.
Di una serie di quattro attacchi nuovi, Anko riuscì a schivarne efficacemente soltanto uno, mentre gli altri fu costretta ad incassarli con pesantezza.
Un taglio sul lato del braccio sinistro, una gomitata alla spalla destra e per concludere un calcio dietro la gamba, lo stesso che avrebbe voluto dare lei.
La giovane guerriera, per via di quell'ultima botta fin troppo ben riuscita, finì inevitabilmente in ginocchio, con la punta di una spada a pochi millimetri dalla fronte.

... Non fartene un cruccio.
Se vengo pagato profumatamente per i miei servigi è perché sono il migliore.
Tanti hanno fatto la tua stessa fine.
Dovevi ascoltarmi quando ti ho chiesto le ultime volontà, almeno avresti avuto l'occasione di esporle.
Ora non posso perdere altro tempo, porrò fine alla tua esistenza e poi mi occuperò della tua cara amica.
... Credo proprio che aspetterò qualche giorno prima di consegnarla.
Se ben ricordo non è niente male, un po' di sano divertimento non farà che rendere questo compito ancora più piacevole.


A quelle parole, un moto di rabbia fece scoppiettare Fuoco e Vento della Minazuki, che tentò allora di reagire all'improvviso.
Purtroppo però, la posizione del corpo e la stanchezza dettata dalle ferite multiple qua e là non le permisero niente di concreto.
Baek con un gesto fluido e netto utilizzò l'altra spada e bloccò la lama del Naginata, facendolo poi schizzare via, disarmandola.
Successivamente, stette in definitiva per tagliare via la testa della Minazuki, quando la voce di Sly ne interruppe i movimenti.

La tua missione è già fallita, co****ne!

... Come scusa?

Ho già provveduto a portare via Kirie Kurosawa mentre lei lottava con la tua sottoposta, quindi è al sicuro lontano da qui.

E pensi davvero che un simile bluff possa funzionare? Le tue menzogne non salveranno la vita a questa perdente.

Manda dentro casa la tua lacchè a controllare.

... Setsuka, vai a vedere.

Sì, Maestro.

La Kageuchi sciolse la posizione di guardia magica, mettendosi a camminare verso l'ingresso dell'abitazione.
Non rimise a posto la bacchetta però, tenendola nella mano che penzolava sul fianco corrispondente.
Ad un tratto, Baek alzò l'altro braccio puntando la seconda spada verso Emmett, fissandolo.

E tu resta lì senza fare scherzi.

Proprio in quel preciso istante, il polso di Setsuka si mosse e dalla punta del catalizzatore si levò una piccola luce argentea.
Quella luce diede vita ad una scia che si diresse proprio verso Anko, presso la quale la guerriera Shinkage passò molto vicino durante il suo cammino.
Dopo di che Setsuka accelerò il passo, così che il suo Capo non potesse accorgersi di nulla o sospettare niente di strano.

Galvanis Animo

Difficoltà: 9
Tipo: Incantesimo di Guarigione
Descrizione: Recupera 17 PS al mago che lo esegue o ad un soggetto designato
Genere: //
Danno: //


Trascorsero all'incirca tre minuti da quando la giovane donna scomparve dentro la casa della Nonomiya.

Il rilevatore magico non riconosce alcuna traccia!
È come ha detto lui...
... Il nostro obiettivo è stato fatto fuggire Maestro.


Baek per la prima volta mostrò uno sguardo decisamente infastidito e scocciato, tendente al nervoso.

Questa me la paghi, rifiuto!

Senza neanche guardare, sicuro di sé e soprattutto dell'ormai debilitante condizione fisica della Minazuki, il Mercenario andò a colpire con la spada in verticale.
La lama però non impattò affatto con la testa della giapponese, non le tagliò il cranio come una mela spaccata, bensì venne fermata da entrambi i palmi di Anko.
Con uno sforzo tremendo, ella aveva appena bloccato l'arma, decretando un momentaneo smarrimento di sorpresa del coreano.
Quella fu la giusta occasione per andare indietro col busto e tirare un calcio dal basso verso l'alto prendendo in pieno il polso del bastardo.
Un colpo che gli fece perdere la presa sulla spada e la fece volare via, all'indietro, lontana da lui.
Con una capriola al rovescio, la Minazuki poté quindi recuperare il proprio Naginata poco distante da sé e tornare in posizione di guardia.
Nello stesso momento, Sly approfittò della situazione per lanciare un'altra magia verso la guerriera orientale.

Possanza del Gaur

Difficoltà: SemiGildato
Tipo: Incantesimo di Supporto
Descrizione: Bonus di +4 alle prove di T/F per 3 azioni
Genere: //
Danno: //


NON MOLLARE!

Setsuka!
Cosa stai aspettando?!
Occupati di nuovo del Mercenario.


Pur sembrando essere passata dall'altra parte, in realtà la Kageuchi si comportò nuovamente come prima, senza esitazione, eseguendo gli ordini imposti.
Correndo verso Emmett con la bacchetta alzata iniziò a tempestarlo di magie, conducendolo ben presto ad una soluzione di incantesimi di difesa a catenaccio.
Nel frattempo, con un lungo respiro pesante, Baek afferrò a due mani l'unica spada rimastagli, fissando molto male la Minazuki.
Era davvero contrariato e di conseguenza ancora più pericoloso.

Rimpiangerai di non aver abbracciato la morte un attimo fa.

Si diresse verso di lei con una camminata anche piuttosto lenta, in modo da disorientarla e non far capire subito i propri intenti.
Poi, non appena fu abbastanza vicino, i movimenti si fecero di colpo immediati e velocissimi.
Un colpo di spada dal basso verso l'alto, in diagonale, cercando di ferirle il braccio portante del Naginata.
Poi un calcio diretto al corpo per sbilanciarla e un affondo letale nella spalla sinistra, così da renderle quasi impossibile sfruttare a dovere la propria arma.
Quello era in assoluto l'ultima occasione per Anko di reagire e colpire duro.
Sapeva che la propria protetta fosse in salvo, non doveva più temere per la sua vita, poteva concentrarsi solo sulla furia interiore, sull'esplosione del proprio orgoglio.
In parole povere, se proprio doveva farla finire all'altro mondo, avrebbe dovuto sudare un bel po' di sangue per raggiungere lo scopo.

Spoiler:
ATTACCHI:

Spada Trasversale --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (6) = 47 [Danno 23]

Calcio Diretto --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (11) = 52 [Danno 12]

Affondo di Lama --- > T/F (38) + Bonus (3) + d20 (8) = 49 [Danno 12]

Per la fase seguente, Anko ha a disposizione fino a QUATTRO attacchi.
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