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da Farah » 09/08/2019, 20:41
Palazzo del Sultano del Bahrein 30 Marzo 2114 Ore 11:55
La vita di una Principessa era sempre ricca di tanti doveri a cui tenere fede e fra questi c'era quello di mantenere dei buoni rapporti con i sovrani dei paesi confinanti. Era la solita scusa che Farah utilizzava quando doveva giustificare di fronte agli occhi dei genitori i motivi di tante visite ai signori del Bahrein. I rapporti fra le due famiglie reali si erano fatti piuttosto... tesi di recente. Farah faceva finta di non comprendere per quale motivo il padre e la madre sentissero tanto la pressione dei suoi dubbi riguardo allo sposare Kratos, celando la propria consapevolezza dietro al mito del "grande amore". Aveva chiesto ai genitori di darle tempo per scoprire se l'uomo a cui era stata destinata in sposa fosse compatibile con il di lei carattere. Una richiesta che i due sovrani avevano accettato, ritenendo giusto non spingere la figlia fra le braccia di un rozzo militare. Avrebbero sempre voluto per lei un uomo di più alta levatura al suo fianco, come ad esempio il fratello del Bahamut, il legittimo sovrano del Bahrein. Ma non avevano mai fatto presente apertamente alla figlia quali fossero le loro preferenze, temendo forse di darle un carico troppo gravoso sulle spalle o di ricevere un secco rifiuto. Nessuno dei due poteva immaginare che l'interesse della loro unigenita fosse proprio focalizzato sul più grande dei due fratelli, pur sapendolo sposato. La Sultana del Bahrein, che Farah aveva già avuto occasione di conoscere, era una donna bella, altolocata e dai gusti di gran classe, ma questo non faceva di lei una vera sovrana. Non era solo il sangue nobile a legittimare la seduta sul trono di un sovrano, ma la sua capacità di saper governare un paese. E la Madani si sentiva abbastanza capace da essere in grado di governarne addirittura due. Un'unione fra lei e Kalas Tiamat avrebbe unito anche i due stati sovrani dell'Oman e del Bahrein, un sogno di ricchezza e potere che inebriava la mente della Principessa. Il suo obiettivo era arrivare proprio a lui, Kalas, ma per farlo avrebbe dovuto "sporcarsi" le mani con il fratello più giovane, il più odiato dalla Madani. A dire il vero quella situazione non faceva che procurarle piacevoli delizie: sapeva che Kratos non amasse affatto l'idea di unirsi in matrimonio con lei e proprio per tale motivo la donna lo manteneva ancora di più legato a sé. Fino a quando ella non si fosse decisa a dire di no al loro fidanzamento, lui era -per dirla con termini altolocati e raffinati- tenuto stretto per le palle da colei che più detestava. Un sentimento reciproco, ma che Farah sapeva mascherare bene, almeno in pubblico, quando la sua immagine doveva essere impeccabile. Nel privato, però, era divertente vedere quell'uomo dannarsi nel cercare un cavillo che lo svincolasse da quella promessa di matrimonio... E sapere che non ce ne fosse nemmeno uno.
Principessa, in che modo posso esserVi utile?
Desidero essere ricevuta dal Sultano del Bahrein. Annunciategli che la Principessa dell'Oman è venuta a fargli visita.
Sarò presto fatto, Vostra Grazia.
Composta ad aspettare, la Madani sapeva che non ci avrebbero messo molto a richiamarla. Grazie alle varie spie che aveva assoldato un po' per tutto il castello -servitori che non si facevano problemi a passare preziose informazioni in cambio di pagamenti in contante- aveva saputo che la moglie di Kalas fosse fuori in quei giorni. Il momento perfetto per stringere ancora di più il proprio legame con il Tiamat e un passo in avanti nel raggiungimento dei propri scopi. Per questo motivo si era vestita in maniera impeccabile, elegante, seducente. Un vestito bianco che le fasciava il corpo atletico, frutto di anni passati a perdere i chili di troppo, a smussare i propri difetti, a rendersi una Principessa non solo intelligente, ma anche incredibilmente bella. Doveva tutto quanto a Kratos, ai suoi insulti, alle sue cattiverie da bambini. Erano stati la spinta che aveva portato la donna a modellare sé stessa, non solo nella mente, ma anche nel corpo. Un beneficio di cui doveva essergli grata e lo era, infatti. Talmente tanto riconoscente che aveva deciso di non prolungare la sua sofferenza, permettendogli di essere libero se avesse raggiunto il proprio scopo.
Eccellenza, sua Maestà il Sultano del Bahrein e il Vostro promesso sposo sono pronti ad accoglierVi nella zona palestra.
Kratos è qui?
Sì, Vostra Grazia. Tuttavia, se ritenete il loro abbigliamento poco consono a riceverVi, potete attenderli in giardino, dove Vi raggiungeranno il prima possibile e dove sarete seguita dalla servitù per qualunque Vostra necessità.
Non è necessario scomodare così tanto il Sultano e il mio promesso sposo. Li raggiungerò io volentieri... Sapranno perdonarmi per la mia impazienza.
Potevano credere che fosse impaziente nel vedere Kratos. Ed era così, in un certo senso, era impaziente di vederlo per poterlo tormentare ancora un po' con la sua presenza e con la minaccia incombente di un matrimonio indesiderato. Sorrise maliziosa la bella donna, mentre camminava lungo il corridoio, verso la zona dove i due fratelli si stavano allenando. Come già detto prima, il vestito indossato era da urlo: spacco in mezzo al seno e schiena completamente scoperta; gonna che terminava a tubino a metà coscia; tacchi alti, per slanciare anche meglio la sua statuaria figura; pelle color oliva, che risplendeva quando il sole vi posava i suoi caldi raggi. E sguardo assolutamente magnetico e penetrante.
Principessa, ben ritrovata fra queste mura... Chiedo scusa se non mi muovo subito per i saluti più concreti. Ho finito da poco una lunga serie di addominali e sto aspettando che il muscolo si riposi e rilassi.
Mio Sultano, Vi porgo i miei saluti e Vi prego di non imbarazzarmi ancora con scuse non dovute. Comprendo la Vostra situazione e Vi chiedo perdono per non aver saputo attendere con pazienza che Vi rimetteste del tutto dai vostri quotidiani esercizi...
... Farah...
Kratos, mio futuro sposo...
Suonò così delizioso e perfido sulle sue labbra quella piccola aggiunta al saluto che fece rivolta verso il minore dei due fratelli.
Anche voi state riposando dopo un duro allenamento? In questo caso vi prego di non sforzarvi nel salutarmi come di dovere, non vorrei mai essere la causa di un vostro malessere per eccessiva educazione nei miei confronti.
Sapeva essere sottilmente pungente nei modi di fare, maliziosa ma anche sarcastica nel sottolineare le mancanze che Kratos aveva abitualmente con lei. Mancanze che tutti avrebbero visto come vera e propria maleducazione, ma Farah in fondo ci badava molto poco. Anzi, tutto questo rendeva ancora più divertente prendersi gioco del Bahamut. Fra i due fratelli, preferiva di gran lunga il maggiore. Non solo per la sua posizione di Sultano del Bahrein, ma anche perché era stato l'unico, da piccoli, a dimostrarsi sempre ed eternamente gentile con lei. Una gentilezza che Farah non aveva affatto dimenticato, mentre volgeva all'uomo sudato e stanco il suo sorriso più bello, quasi snobbando la presenza del promesso sposo.
Non vi crea nessun disagio ritrovarvi in questo ambiente dall'aroma meno delicato e più pungente rispetto a quelli delle altre stanze del Palazzo?
L'odore è acre, ne convengo, ma sono abituata ad esso per via dei miei allenamenti quotidiani. In quanto futura moglie di Vostro fratello, ho ritenuto necessario rendere il mio corpo alla pari di un uomo in forma come lui, sperando di fargli cosa gradita...
Mentre Kalas eseguiva un perfetto baciamano, la donna si voltò con il viso a fissare maliziosamente il Bahamut, posando l'altra mano sul fianco e mettendo in risalto il bel corpo. Era cresciuta piuttosto alta la Principessa, con gambe lunghe e piedi splendidi, al momento chiusi dentro scarpe costose.
A cosa dobbiamo questa graditissima visita, Principessa?
Ci vuole davvero un motivo per voler vedere quello che considero un mio carissimo amico?
Il sorriso che mostrò la donna fu davvero zuccherino, tenero, dolcissimo. Cos'altro poteva volere se non poter passare un po' di tempo con il ritrovato Kalas? Aveva creduto per anni che lui fosse disperso ed il fratello morto, anni nei quali aveva cercato di dimenticare tutto della sua infanzia, quell'infanzia così dolce e così amara al tempo stesso. Si era concentrata sull'obiettivo di essere una Sovrana amata nel proprio Paese, una futura governante in grado di fare ciò a cui era stata destinata. Quando poi aveva saputo dell'ascesa dei Tiamat di nuovo nel Bahrein, qualcosa in lei era cambiato, ponendole davanti nuovi obiettivi e, ovviamente, nuovi ostacoli. Veronique Vireau si era intromessa nei suoi piani prima ancora che questi nascessero, un imprevisto che la Madani era decisa ad eliminare. Il suo sguardo, scuro come la pece, fissò con discrezione il corpo ben allenato di Kalas, valutando l'impressionante e perfetta forma fisica. Una forma fisica che le avrebbe fatto gola anche in Kratos, se quest'ultimo non si fosse reso tanto odioso e tanto detestabile con lei.
A proposito, dov'è Vostra moglie? Sono stata in una nuova profumeria l'altro giorno e ho comprato una fragranza che spero possa piacerle.
Nulla doveva trapelare delle sue reali intenzioni. Veronique doveva credersi in una botte di ferro con lei vicino, non temere che suo marito potesse trovare più attraente la Principessa dell'Oman. Viziarla era uno dei compiti più semplici che Farah aveva da svolgere. Erano bastati davvero pochi e attenti regali per rendere la Sultana ben disposta nei suoi confronti.
Desiderate che tolga il disturbo per permetterVi di cambiarVi? ... A meno che non vogliate ancora compiacermi con questo... spettacolo...
Lo sguardo saettò da l'uno all'altro, con fare piuttosto malizioso e birichino. Potevano sentirsi lusingati entrambi di aver catturato l'attenzione e l'attrazione di una donna tanto bella. Anche se forse uno dei due avrebbe dimostrato meno piacere del solito.
Kratos, siete stranamente silenzioso oggi... ... C'è forse qualcosa che vi turba?
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Farah
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da Kalas » 11/08/2019, 22:53
Quando Farah si presentò all'interno della palestra esclusiva e privata dei due fratelli, lo fece sfoggiando una mise mozzafiato. Era piuttosto comune che accadesse, le piaceva sfruttare il proprio corpo per indossare abiti che ne risaltassero i punti forti, ma a che pro per una visita tanto normale? Il minore dei due credeva (erroneamente) che lo facesse per trarlo in tentazione e spingerlo ad implorare le nozze. La verità invece era ben diversa e riguardava il tentativo di mostrarsi quanto più desiderabile possibile al Sultano del Bahrein. Un'impresa più facile a dirsi che a farsi, dato che, tralasciando la sua buona dose di fedeltà verso la moglie, non si poteva dire che avesse scelto una donna mediocre. Veronique era una femmina esageratamente sensuale, con un portamento comunque elegante e altolocato, ergo una avversaria difficile da battere, possedendo già l'anello al dito. Farah però possedeva una buona dose di coraggio, arroganza e dimestichezza nobiliare da permettersi le proprie buone speranze di riuscita nell'impresa.
Principessa, ben ritrovata fra queste mura... Chiedo scusa se non mi muovo subito per i saluti più concreti. Ho finito da poco una lunga serie di addominali e sto aspettando che il muscolo si riposi e rilassi.
Mio Sultano, Vi porgo i miei saluti e Vi prego di non imbarazzarmi ancora con scuse non dovute. Comprendo la Vostra situazione e Vi chiedo perdono per non aver saputo attendere con pazienza che Vi rimetteste del tutto dai vostri quotidiani esercizi...
Evidentemente era impaziente di rivedere il proprio possibile compagno di vita, questo pensò Kalas senza però esporlo a voce. Non immaginava minimamente perché mai così tanta fretta di essere lì senza aspettarli in una zona più consona se non per quello. La figura slanciata della Madani colse l'interesse vago del Sultano, che ne studiò le forme e il portamento per alcuni istanti. Si poteva costringere il fratello a darsi una mossa e mettersi l'anima in pace una volta per tutte? Ne avrebbe tratto solo giovamento e divertimento, vista la mercanzia sfoggiata dalla donna.
... Farah...
Kratos, mio futuro sposo...
Piano con le minacce...
Il fratello maggiore alzò gli occhi al cielo, sperando di non aver davvero sentito una risposta simile provenire dal parente ritrovato. La donna, tuttavia, era di certo molto preparata e pronta ormai a ricevere certe uscite, lasciandosele scivolare apparentemente addosso. Forse possedeva semplicemente un grosso autocontrollo o magari ne restava divertita dimostrando per altro un'alta dose di humor. Il Tìamat non riusciva a delineare un profilo preciso della Principessa dell'Oman ma ringraziava ugualmente che non se ne andasse via infastidita ed offesa. Ci mancava soltanto un incidente diplomatico dopo le pessime notizie a proposito di un pazzo omicida con super poteri.
Anche voi state riposando dopo un duro allenamento? In questo caso vi prego di non sforzarvi nel salutarmi come di dovere, non vorrei mai essere la causa di un vostro malessere per eccessiva educazione nei miei confronti.
Anche perché se fossi colto da un qualsivoglia malessere potreste perdere la vostra vittima preferita.
Lei sorrise, lui sorrise a sua volta, senza mai smettere di risultare irritante tanto quanto lei. Era un gioco nel quale nessuno dei due usciva mai realmente vincitore. Kratos poi aveva ancora meno chance di vittoria dato il fatto che non fosse nelle condizioni per dettare alcuna legge. Lei lo teneva ancorato a sé con quella promessa assurda e stupida. Alle volte quasi meditava di inscenare nuovamente la propria morte così da levarsi completamente di torno il problema.
Non vi crea nessun disagio ritrovarvi in questo ambiente dall'aroma meno delicato e più pungente rispetto a quelli delle altre stanze del Palazzo?
L'odore è acre, ne convengo, ma sono abituata ad esso per via dei miei allenamenti quotidiani. In quanto futura moglie di Vostro fratello, ho ritenuto necessario rendere il mio corpo alla pari di un uomo in forma come lui, sperando di fargli cosa gradita...
Oh ma ne sono assolutamente certo... Non è forse vero, fratello mio?
Rappresenti proprio la voce della verità, fratello...
Evitò di fare troppo l'acido in quella circostanza, probabilmente perché in fondo Farah non aveva detto niente di troppo brutto. Se ci fosse stata anche solo un briciolo di verità in quelle parole, quasi Kratos avrebbe potuto apprezzarle. Non gli dispiaceva che la propria partner fosse in forma fisicamente, per quanto non lo trovava un prerequisito assoluto. Al contrario di un Kalas che, invece, amava maggiormente le donne come sua moglie, poco inclini agli sforzi fisici ma capaci di badare ugualmente alla bellezza del loro corpo. Veronique si dedicava a diete, massaggi e forse qualche piccolo giro sulla cyclette, ma di sicuro non si era mai vista in tuta sportiva per più di mezz'ora.
A cosa dobbiamo questa graditissima visita, Principessa?
Ci vuole davvero un motivo per voler vedere quello che considero un mio carissimo amico?
Naturalmente no.
Sì ma attenzione a non far sentire certe risposte alla Sultana... ... Non credo apprezzerebbe, nella sua proverbiale gelosia.
Aveva forse intuito qualcosa? Farah aveva lasciato trapelare un minimo dei propri reali intenti? No, Kratos parlava esclusivamente di un difetto della moglie di Kalas, con un pizzico di ironia veritiera. Veronique aveva un perfetto rapporto con la Madani, ma questo non voleva dire che a prescindere ogni donna per lei rappresentasse una minaccia. Aveva allontanato donne della servitù anche solo per occhiate un po' più prolungate, figurarsi certe parole gentili da parte di una donna potente ed ancora effettivamente sulla piazza. Kalas scosse il capo trovandola solo come una battuta, mentre il fratello rimetteva a posto i pesi avendo capito che ormai il periodo di allenamento fosse finito lì.
A proposito, dov'è Vostra moglie? Sono stata in una nuova profumeria l'altro giorno e ho comprato una fragranza che spero possa piacerle.
Ha preso molto a cuore il suo ruolo di reggente del paese. Mi sarei dovuto recare presso alcune fabbriche magiche e miniere nei dintorni per delle ispezioni e colloqui con i responsabili. Veronique ha voluto a tutti i costi sostituirmi, quindi in questi ultimi cinque giorni è partita la mattina e rientrata verso l'ora di cena.
Sì, purtroppo sua moglie ha scambiato il concetto di colloquio con quello di "Terzo Grado" della Vigilanza. Quando poi riuscirà a fare a meno di un traduttore simultaneo allora saremo tutti più felici...
Apprendere la lingue in età adulta non era affatto facile e quindi, di riflesso, la Vireau tendeva ancora a portarsi dietro qualcuno che traducesse all'istante i discorsi. Questo però si traduceva in un passaggio informativo più macchinoso e di conseguenza più lungo, ulteriormente allungato dalle decine di domande spesso inutili della donna. Kalas la lasciava molto fare, dandole fiducia e non preoccupandosi troppo dei risvolti ridicoli di certi incontri, Kratos d'altro canto si faceva quattro risate alle loro spalle. Notizie importanti per Farah, interessata a comprendere limiti e pregi della propria rivale, una rivale che alla fine si stava rivelando di sicuro molto tosta da togliere di mezzo. Che alla fine le toccasse davvero sposare il minore dei due?
Desiderate che tolga il disturbo per permetterVi di cambiarVi? ... A meno che non vogliate ancora compiacermi con questo... spettacolo...
Ahahah, se non vi va di attendere altrove in solitudine, possiamo tranquillamente cambiarci uno alla volta. Comincerò io, una doccia veloce e poi sarò subito di ritorno. Kratos, intrattieni la tua splendida futura sposa, non penso sia educato non fornirle le adeguate attenzioni.
Con un cenno del capo ed un altro sorriso cortese, Kalas quindi si allontanò dalla zona palestra, entrando in quella dello spogliatoio. Lì erano presenti delle docce e avrebbe dato il via al solito rito di pulizia del corpo e vestizione con abiti puliti prima di ripresentarsi lì da loro. Il Bahamut e la Madani, quindi, rimasero lì, con la speranza del Tìamat che potesse avvenire qualcosa: un bacio, un improvviso lampo di passione travolgente e così via. Peccato che nessuno dei due sembrasse sul punto di gettarsi sul corpo dell'altro, per quanto attraente o sexy fosse. Trascorsi pochi attimi di silenzio, fu poi la Principessa la prima a rompere il ghiaccio.
Kratos, siete stranamente silenzioso oggi... ... C'è forse qualcosa che vi turba?
Prima di tutto, penso proprio che tu possa smetterla di fare la formale, mio fratello sarà sotto la doccia e non può sentirci. A parte questo, sai benissimo cos'è che mi turba, oltre al vederti agghindata in questo modo e non poterne approfittare attaccandoti al muro. ... Ci fosse almeno qualche vantaggio in questo finto fidanzamento, invece non solo mi tieni ancorato a te ma per di più manco me la dai.
A braccia conserte, il Bahamut fissava la donna con aria critica e asfissiata, parlando papale papale. Quando erano in confidenza e senza nessuno ad ascoltarli, si davano del tu e le loro conversazioni sapevano essere più dirette. Evitavano che la cosa avvenisse anche in pubblico semplicemente per comune accordo di non imbarazzare le rispettive famiglie. Kratos non nascondeva l'attrazione fisica nei confronti della promessa sposa, non gli interessava farlo perché lo trovava essenzialmente stupido. Perché fare il frigido se tanto poi l'occhio qua e là gli cadeva comunque, vanificando ogni tentativo di nascondere l'ovvietà?
Tanto cosa te ne frega, sono solo io quello che perde tempo e rischia di non farsi una vita. Tu puoi schioccare le dita ed avere una decina di pretendenti facoltosi e aristocratici pronti a baciarti i piedi, se non addirittura leccarli. Presto o tardi comunque i tuoi genitori inizieranno a metterti pressione, non siamo certo più due ragazzini, voglio vedere allora come ti comporterai.
Su quello non aveva tutti i torti: avevano passato la trentina tutti e due, c'erano quindi tutti i presupposti temporali per aspettarsi l'incoronazione dei nuovi Sultani dell'Oman.
... Ci delizierai con la tua presenza anche a pranzo?
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Kalas
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da Farah » 15/08/2019, 18:12
Eccoli lì, di nuovo insieme. I rampolli della più alta nobiltà araba. Farah, Kalas e Kratos, di nuovo insieme, di nuovo "uniti", se così si può dire. Adulti. Non più bambini, pronti a giocare e litigare per un nonnulla. Avevano vissuto un'infanzia dolce amara, loro tre. Dolce perché la vita era stata gentile con loro, regalando una famiglia e delle origini che permettevano di vivere nel lusso sfrenato, nella tranquillità di un regno consolidato. Amara perché... Come la vita poteva dare, poteva anche togliere e nella maniera peggiore. Negli occhi di Kalas come in quelli di Kratos si nascondevano molti punti oscuri che la Principessa dell'Oman non era ancora riuscita a decifrare. Non che le interessasse sapere quanto avesse sofferto il minore dei fratelli, ma conoscere le loro esperienze era una strategia molto utile quando si puntava a conquistare il cuore del Tiamat. Tuttavia, da quando erano tornati, Farah non era ancora riuscita a chiedere loro nulla, mancandole la possibilità col maggiore e la voglia col minore. Disdegnava Kratos con tutta sé stessa. Nonostante ciò che aveva passato, nonostante il suo incubo ed inferno personale. Forse avrebbe provato molta più pietà per lui, se fosse stato ancora in difficoltà. Ma eccolo lì, di fronte a lei, di nuovo con la sua famiglia, di nuovo insieme a Kalas. Ed i vecchi rancori e dissapori, aveva scoperto la donna, permeavano con un gusto amarognolo sulle sue labbra perfette.
... Farah...
Kratos, mio futuro sposo...
Piano con le minacce...
Minacciarvi... Non potrei mai. Al contrario, era mia intenzione rendervi partecipe della nostra comune gioia...
Non si scompose di fronte alla scortesia e al sarcasmo del Bahamut. Le aveva detto di peggio, in passato, facendola sentire molto meno divertita di quanto fosse in quel momento. L'astio, la voglia di scappare da quel matrimonio e la consapevolezza di non poter muovere un passo senza il suo permesso, erano per lei una musica talmente tanto dolce che non si stancava mai di ascoltare quella melodia. D'altronde Kratos avrebbe dovuto essere felice delle mire della Madani sul maggiore. In questo modo non sarebbe stato costretto a sposarla e finalmente avrebbe avuto campo libero per cercare il vero amore della sua vita. Ma nel frattempo doveva scontare tutto ciò che le aveva fatto in passato e comportarsi in quel modo non faceva altro che aggiungere altre punizioni sulla lista -già piuttosto lunga- mentale di Farah.
Anche voi state riposando dopo un duro allenamento? In questo caso vi prego di non sforzarvi nel salutarmi come di dovere, non vorrei mai essere la causa di un vostro malessere per eccessiva educazione nei miei confronti.
Anche perché se fossi colto da un qualsivoglia malessere potreste perdere la vostra vittima preferita.
Vi trovo più simile ad un giocattolo divertente...
Lo disse apertamente, ma con una risata che sottolineava il suo stare al gioco di quel continuo punzecchiarsi fra lei ed il Bahamut. Kalas probabilmente stava ringraziando la Trama dentro di sé per aver evitato una guerra fra il suo Sultanato e quello di appartenenza della Principessa dell'Oman. La Madani non si lasciava offendere dai continui attacchi di suo fratello minore, anzi: rideva -se di lui o per lui non era dato saperlo-, stava al gioco, si dimostrava propensa a sorvolare su certe sue uscite, rispondendo a tono senza mai abbassare la testa. Una futura regina forte e carismatica, che non si lasciava intimorire né intimidire da nessuno. Doti che avrebbero anche potuto spingere un uomo come Kratos a trovarla decisamente interessante se in mezzo a tanta beltà e nobiltà non avesse fatto capolino anche una punta di cattiveria e di opportunismo. Non aveva ancora scoperto il Bahamut che gli occhi scuri della Madani erano rivolti quasi sempre verso Kalas. Credeva, erroneamente, che il suo unico divertimento fosse tormentarlo, ricordandogli ogni giorno del suo legame ad una promessa che non desiderava mantenere. Stava anche in questo la bravura di Farah. Risultare talmente tanto odiosa all'uomo, da non fargli vedere la verità che si celava dietro a quel suo comportamento.
A cosa dobbiamo questa graditissima visita, Principessa?
Ci vuole davvero un motivo per voler vedere quello che considero un mio carissimo amico?
Naturalmente no.
Sì ma attenzione a non far sentire certe risposte alla Sultana... ... Non credo apprezzerebbe, nella sua proverbiale gelosia.
Si esibì in una smorfia divertita Farah. Scosse il capo, come a negare qualunque coinvolgimento diverso da quello amichevole, ma dentro di sé registrava ogni singola informazione sulla sua rivale al trono del Bahrein e ne faceva tesoro. Possedeva una mente altamente tattica, che aveva formato grazie ad un'esperienza diretta nell'esercito militare dell'Oman. La leva obbligatoria era diventata per la Madani un pretesto per imparare da coloro che ogni giorno muovevano file di soldati sul campo, ricercando la strategia migliore. Non era stato difficile convincere i genitori ad invitare quei capi militari al suo cospetto, per completare gli studi della giovane Principessa. D'altronde un campo di battaglia non era solamente di stampo militare, ma anche politico, ed una mente abituata a ragionare ricercando la giusta tattica non poteva che sfruttare tale dote in qualunque ambito nella vita.
A proposito, dov'è Vostra moglie? Sono stata in una nuova profumeria l'altro giorno e ho comprato una fragranza che spero possa piacerle.
Ha preso molto a cuore il suo ruolo di reggente del paese. Mi sarei dovuto recare presso alcune fabbriche magiche e miniere nei dintorni per delle ispezioni e colloqui con i responsabili. Veronique ha voluto a tutti i costi sostituirmi, quindi in questi ultimi cinque giorni è partita la mattina e rientrata verso l'ora di cena.
Sì, purtroppo sua moglie ha scambiato il concetto di colloquio con quello di "Terzo Grado" della Vigilanza. Quando poi riuscirà a fare a meno di un traduttore simultaneo allora saremo tutti più felici...
Non tutti hanno la fortuna di imparare questo mestiere fin da piccoli. Sono sicura che la Sultana stia facendo del suo meglio per essere all'altezza del suo titolo... ... Qualche caduta qua e là non rovinerà certo il buon nome del Bahrein.
Dimostrarsi accomodante e gentile con la donna che aveva sposato Kalas faceva parte di quella strategia di cui Farah tanto si fregiava. Tuttavia, nonostante gli elogi mirati nei confronti della francese, non perdeva occasione la Madani di sottolineare anche i limiti della Sultana, limiti che se contenuti non costituivano un grosso problema. Era però nell'interesse di Farah far sì che la Vireau si dimostrasse completamente inadeguata al suo ruolo. Tanto da spingere Kalas a chiedersi se fosse davvero il caso avere una moglie così al proprio fianco. Non era certo questo l'unico aspetto del suo piano, ma si premurava la donna di far sì che tutti fossero in atto, simultaneamente. Il suo sguardo scuro come la pece ardeva del fuoco della determinazione e dell'ambizione. Niente avrebbe potuto fermarla, men che meno la presenza di una straniera in terra Bahrein.
Lascerò il mio regalo alla servitù personale di Sua Maestà, così che possa consegnargliela in mia vece. Desiderate che tolga il disturbo per permetterVi di cambiarVi? ... A meno che non vogliate ancora compiacermi con questo... spettacolo...
Ahahah, se non vi va di attendere altrove in solitudine, possiamo tranquillamente cambiarci uno alla volta. Comincerò io, una doccia veloce e poi sarò subito di ritorno. Kratos, intrattieni la tua splendida futura sposa, non penso sia educato non fornirle le adeguate attenzioni.
Un sorriso forse più reale di quelli esibiti fino ad ora si palesò sul volto della donna. Questo era uno dei motivi per cui preferiva il Tiamat al Bahamut. Non semplicemente perché era il Sultano e la loro unione avrebbe reso lei la futura Sultana più amata dei loro due regni. Ma perché l'uomo sapeva come farla sentire speciale... Che fosse bella o meno. Kalas era sempre stato nell'animo molto gentiluomo, persino quando erano piccoli e lei non sapeva esercitare tutto quel fascino. Là dove Kratos spezzava il suo cuore ed il suo orgoglio, prendendola in giro, il maggiore dei due fratelli cercava di metterci una toppa con la sua gentilezza nei confronti della Principessa. Non aveva dimenticato affatto quello spirito e per questo motivo ora Farah lo desiderava così tanto, desiderava averlo per sé e avere il posto di Veronique. Che la p*****a francese si accontentasse di essere una scelta di serie b. Kalas era sempre stato incline all'essere caritatevole, ma presto al suo fianco avrebbe avuto una donna degna del suo rango. Nel frattempo però... Nessuna vietava alla Madani di proseguire quel gioco con il minore dei due fratelli.
Kratos, siete stranamente silenzioso oggi... ... C'è forse qualcosa che vi turba?
Prima di tutto, penso proprio che tu possa smetterla di fare la formale, mio fratello sarà sotto la doccia e non può sentirci. A parte questo, sai benissimo cos'è che mi turba, oltre al vederti agghindata in questo modo e non poterne approfittare attaccandoti al muro.
Era rozzo, volgare e sgarbato. Parlava con un linguaggio sporcato da ogni possibile strato sociale della civiltà, partendo ovviamente da quelli più infimi. Ma sapere che desiderasse attaccarla al muro, sapere che voleva mettere le mani su quel corpo da urlo, provocava in Farah brividi di eccitazione. Il sorriso divenne ancora più largo, arcuò un sopracciglio, mentre il rozzo animale proseguiva la sua spiegazione.
... Ci fosse almeno qualche vantaggio in questo finto fidanzamento, invece non solo mi tieni ancorato a te ma per di più manco me la dai.
Oooh... Povero Kratos...
Si era messo di nuovo seduto sul pancale, una posizione perfetta per giocare un po' con lui. Si avvicinò all'uomo ancheggiando visibilmente, senza mettersi alcuna fretta, ma stringendo il lembo del suo vestito dalla gonna. Ad ogni passo, quella gonna si alzava un pochino, rivelando strati di pelle dalle cosce perfette, tornite e sode. Non aveva mentito quando aveva detto che si dedicava quotidianamente a degli allenamenti fisici. Lo aveva fatto per essere più appetibile. Bella. Desiderabile. Perché il suo promesso sposo doveva morire di fronte alla possibilità di volerla e non poterla sfiorare nemmeno con un dito.
È questo quello che vuoi?
Arrivato di fronte a lui, la la gonna aveva assunto la stessa lunghezza di una minigonna inguinale. Un ultima tirata verso l'alto e fu possibile per il Bahamut osservare l'inizio dell'intimo indossato dalla Principessa dell'Oman. Appena una fugace visione di un perizoma di pizzo bianco, semi trasparente, prima che la gonna venisse di nuovo risistemata alla sua altezza originaria, in un gioco puramente sadico e perverso.
Purtroppo non posso proprio accontentarti. Ho ancora così tanti dubbi sul nostro matrimonio, ho bisogno di tempo per capire se desidero davvero sposarti o meno... Nessuno ti vieta però di convincermi di essere degno della mia mano... Potresti ottenere molto con un po' di umiltà e devozione, Kratos.
Il Bahamut non si piegava certo di fronte a nessuno, ma chissà se il desiderio verso Farah lo avrebbe portato infine a cedere? Era curiosa di vederlo cadere in ginocchio, schiacciato dall'innegabile superiorità della propria persona, ma non si perdeva dietro un tale obiettivo che trovava sì gradevole, ma non fondamentale. Kratos era solo lo svago che le serviva mentre si occupava di un piano ben più grande di lui. E tutto sommato quel bel giocattolino le procurava non poche soddisfazioni, specie quando ammetteva con tanta onestà di trovarla desiderabile.
Tanto cosa te ne frega, sono solo io quello che perde tempo e rischia di non farsi una vita. Tu puoi schioccare le dita ed avere una decina di pretendenti facoltosi e aristocratici pronti a baciarti i piedi, se non addirittura leccarli.
Puoi provarci anche tu, magari sarò così magnanima da concederti una notte...
Presto o tardi comunque i tuoi genitori inizieranno a metterti pressione, non siamo certo più due ragazzini, voglio vedere allora come ti comporterai.
I miei genitori si sono innamorati l'uno dell'altro e anche io vorrei un lieto fine simile per me. Non posso sposare un uomo che conosco a malapena e i cui ricordi d'infanzia risultano ancora... Piuttosto penosi. Spero che loro mi capiranno, in fondo sono la loro unica figlia, la mia felicitò ed il mio benessere per loro rimane sempre al primo posto...
Una spiegazione che forse Farah aveva già dato, forse no, che poteva sembrare vera oppure una farsa. A Kratos stava il compito di comprenderlo, sempre se gli fosse interessato capire. Non stava parlando solo con una Principessa capricciosa, ma con una Principessa capricciosa e per di più piuttosto intelligente. Conosceva i propri genitori, sapeva quali fossero i loro punti deboli. Poteva guadagnare ancora un po' di tempo, forse un anno, ed un anno era tanto per poter spingere il Sultano del Bahrein a divorziare e a prendere lei come propria legittima moglie.
... Ci delizierai con la tua presenza anche a pranzo?
È un invito a rimanere? In questo caso, come potrei mai rifiutare un desiderio tanto vivido da parte del mio promesso sposo. Sarò ben felice di deliziarti con la mia presenza a pranzo. In tutti i modi...
Quell'ultima frase, pronunciata con un tono di voce più basso e sensuale, poteva essere il preludio a qualcosa di estremamente eccitante. Tuttavia non c'era mai da fidarsi quando si trattava della Madani, perché ogni sua parola era sì dolce, ma nascondeva sempre un retrogusto amaro, dato dal veleno che instillava lentamente con la sua voce. Poteva far arrivare il suo desiderio alle stelle, ma poteva anche rendere quel pranzo un lento stillicidio. Tuttavia ormai l'invito -o quel che era- era stato fatto e rimangiarsi la parola non avrebbe fatto altro che metterlo in cattiva luce di fronte agli occhi del fratello maggiore e della Principessa dell'Oman.
Ultima modifica di Farah il 26/08/2019, 19:07, modificato 1 volta in totale.
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Farah
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da Kratos » 19/08/2019, 17:24
Minacciarvi... Non potrei mai. Al contrario, era mia intenzione rendervi partecipe della nostra comune gioia...
Che per voi sia una gioia sareste pronta a giurarlo sul vostro paese senza incrociare nessun arto?
La fissò calmo, ma con una forte intensità di sfida, restando con gli occhi nei suoi, sprezzante, sfrontato. Kratos non era affatto come il fratello, su quello chiunque ci poteva giurare e non aveva la minima voglia di sottostare alle prese in giro di una come la Madani. A causa di un conflitto nato in tenerissima età, ora si ritrovava stretto per le palle da una femmina evidentemente fin troppo rancorosa e orgogliosa. Poteva pensare di comportarsi come preferisse, essere maliziosa, fare la finta tonta e così via, ma dall'altra parte avrebbe perennemente trovato qualcuno capace di fronteggiarla. Una lotta che andava avanti da ormai diverse settimane, senza la benché minima esclusione di colpi.
Anche voi state riposando dopo un duro allenamento? In questo caso vi prego di non sforzarvi nel salutarmi come di dovere, non vorrei mai essere la causa di un vostro malessere per eccessiva educazione nei miei confronti.
Anche perché se fossi colto da un qualsivoglia malessere potreste perdere la vostra vittima preferita.
Vi trovo più simile ad un giocattolo divertente...
Tipo quelli che nascondete segretamente nel comodino delle vostre reali stanze?
Dovette mordersi la lingua per non parlare e dare voce a quel pensiero, a quella risposta spontanea nata quasi d'istinto. Sbuffò, invece, spostando lo sguardo altrove, facendole forse capire che stesse per dire qualcosa ma si era bloccato giusto in tempo. Fortunatamente per Kalas, non era talmente tanto stupido da osare fino a quel punto, evitando grane eccessive e diplomatiche al Sultano e alla consorte. Veronique avrebbe dovuto fare moltissima attenzione alle mire di Farah, peccato che nessuno immaginasse minimamente quanto quelle mire fossero concrete. Nemmeno lo stesso Bahamut se ne era reso conto, convinto che la bella donna dell'Oman capitasse lì di tanto in tanto al solo scopo di tormentarlo.
Non tutti hanno la fortuna di imparare questo mestiere fin da piccoli. Sono sicura che la Sultana stia facendo del suo meglio per essere all'altezza del suo titolo... ... Qualche caduta qua e là non rovinerà certo il buon nome del Bahrein.
Direi proprio di no. Alla fine chi potrebbe comprendere meglio di me o di mio fratello le sue difficoltà? Nemmeno io ho potuto continuare le mie lezioni e coltivare le mie nozioni come futuro reggente del Sultanato, eppure sono qui, oggi, cercando di fare del mio meglio. ... Mia moglie ha diritto alla stessa comprensione, considerando poi che nessuno le avesse mai detto che il suo destino potesse essere quello di divenire un giorno Sultana. Siete d'accordo Kratos?
Finché non sono io a dover diventare Sultano, sono d'accordo su tutto, fratello!
Ahahah... Questione di tempo, non è così amica mia?
Kalas spostò nuovamente l'attenzione su Farah, sorridendole e facendole una domanda nella sua ottica retorica. C'era una promessa in ballo, un accordo preso anni ed anni fa, accordo che apparentemente la donna desiderava portare a termine e compimento. Indubbiamente era assai complesso spodestare la compagna di vita del Tìamat e mai come in quell'istante la Madani poteva rendersene pienamente conto. Aveva l'appoggio di un uomo al suo fianco disposto a perdonarla e capire le sue difficoltà, poco interessato all'importanza di una sovrana nata come tale e con relative conoscenze. Lui stesso aveva trascorso molti anni come un fuggitivo, come un Mercenario, non abbandonando mai il suo lato più nobile ma imparando a metterlo da parte in favore di uno più crudo. Analizzava le situazioni e le faccende con attenzione e tolleranza, metro di giudizio che adattava anche nei confronti della Vireau. Se non altro però, la Madani poteva stare sicura che di certo le proprie fattezze non fossero indifferenti al maggiore dei fratelli del Bahrein.
Ahahah, se non vi va di attendere altrove in solitudine, possiamo tranquillamente cambiarci uno alla volta. Comincerò io, una doccia veloce e poi sarò subito di ritorno. Kratos, intrattieni la tua splendida futura sposa, non penso sia educato non fornirle le adeguate attenzioni.
Non era chissà quale punto di partenza, ma almeno Farah non era più la ragazzina cicciottella e bruttina del periodo pre adolescenziale. Grazie agli esercizi, alle diete e quant'altro era riuscita ad ottenere un fascino superiore, un fascino innegabile proprio per nessuno. Perfino Kratos, che tanto ne detestava il modo di fare, alla fine ammetteva placidamente di trovarla estremamente attraente ed eccitante. L'egocentrismo e la vanità della nobile mora se stimolati tanto bene potevano dar luogo a veri e propri spettacolini da cardio palma. Si mise a camminare verso di lui, ancora seduto, facendo salire la gonna lentamente, come lentamente aumentava il volume del fedele amico spugnoso dell'Emiro.
È questo quello che vuoi?
Ella alzò ancora una volta la veste e permise all'uomo di intravederne l'intimo, un intimo che la rappresentava perfettamente, in tutto e per tutto.
... Tanto aggraziata, tanto t***a.
Espirò con pesantezza dal naso e senza pronunciare una singola parola, il Bahamut si alzò in piedi, così che lei osservasse chiaramente il bozzo dei calzoni.
Ti basta come risposta o hai bisogno di prove più visibili e tangibili?
Quella gonna rimase alzata soltanto per qualche altro secondo, poi tornò giù maledetta e con essa, decise di tornare seduto anche l'uomo.
Purtroppo non posso proprio accontentarti.
Ma non mi dire...
Ho ancora così tanti dubbi sul nostro matrimonio, ho bisogno di tempo per capire se desidero davvero sposarti o meno...
Oppure se c'è qualcuno di migliore su piazza.
Nessuno ti vieta però di convincermi di essere degno della mia mano... Potresti ottenere molto con un po' di umiltà e devozione, Kratos.
Dovrei essere io quello degno? ... Tsk, credimi, senza alcuna umiltà o devozione posso ottenere questo...
Occhiata panoramica su tutto il corpo di Farah.
... Ed altro.
Cosa poteva significare quella frase? Che avesse incontrato qualcun'altra di suo interesse forse? O che ne avesse incontrata una che reputasse molto più bella e sensuale rispetto a lei? Magari era soltanto un'altra delle sue provocazioni, chi poteva dirlo. Sicuramente era ovvio che mai si sarebbe abbassato a "venerarla" pur di portarsela a letto.
Tanto cosa te ne frega, sono solo io quello che perde tempo e rischia di non farsi una vita. Tu puoi schioccare le dita ed avere una decina di pretendenti facoltosi e aristocratici pronti a baciarti i piedi, se non addirittura leccarli.
Puoi provarci anche tu, magari sarò così magnanima da concederti una notte...
Se tu fossi magnanima mi concederesti la libertà, Farah. Ma a quanto pare quella non la otterrei nemmeno con tutte le preghiere del mondo, perciò...
Perciò era largamente inutile andare avanti con quella conversazione, con quelle provocazioni, con quei presunti accordi concessi o proposti.
Presto o tardi comunque i tuoi genitori inizieranno a metterti pressione, non siamo certo più due ragazzini, voglio vedere allora come ti comporterai.
I miei genitori si sono innamorati l'uno dell'altro e anche io vorrei un lieto fine simile per me. Non posso sposare un uomo che conosco a malapena e i cui ricordi d'infanzia risultano ancora... Piuttosto penosi. Spero che loro mi capiranno, in fondo sono la loro unica figlia, la mia felicitò ed il mio benessere per loro rimane sempre al primo posto...
Andiamo bene... I tuoi supportano una tua visione distorta e preoccupata del matrimonio a fronte di ricordi legati a due ragazzini? Eravamo entrambi immaturi ed almeno io avevo il coraggio di prenderti in giro e dire apertamente ciò che pensavo... ... Sbaglio o alla base di solide nozze dovrebbero esserci sincerità e affidabilità di giudizio?
In quel caso fu più lui a prenderla con leggerezza esagerata, sorvolando su parole dette a quel tempo per nulla leggere verso una bambina. Tuttavia non pretendeva di essere visto come un maschietto carino e tutto sommato innocente, perché era stato anche piuttosto pesante in diversi frangenti. Ma ciò non toglieva che continuasse a reputarle delle idiozie espresse da un individuo per niente adulto.
Scherzi a parte, te l'ho già detto che mi dispiace per essere stato tanto pesante con te. Cosa altro posso fare o dire per sperare di andare avanti una volta per tutte?!
Purtroppo niente, perché forse ormai quelle colpe si erano radicate in lei o forse le faceva comodo sfruttarle per tenerlo ancorato a sé e fare la parte della vittima. Senza considerare che alla fine Kratos non è che chiedesse scusa con così tanto trasporto o dimostrando di essere profondamente dispiaciuto o comprensivo. Nella sua ottica restavano delle scemenze da considerare al presente come motivo di astio od offesa. Tante volte Kalas lo aveva invitato ad avere un tono più sincero, più mortificato, ma era più forte di lui, non ci riusciva. E questo evidentemente dava poi modo alla donna di proseguire imperterrita la propria tortura preferita.
... Ci delizierai con la tua presenza anche a pranzo?
È un invito a rimanere? In questo caso, come potrei mai rifiutare un desiderio tanto vivido da parte del mio promesso sposo. Sarò ben felice di deliziarti con la mia presenza a pranzo. In tutti i modi...
Alzò gli occhi al cielo, proprio mentre il Tìamat usciva fuori dalla zona docce e spogliatoi tutto ben vestito e profumato. Anche i capelli erano stati lavati ed asciugati lasciando la splendida chioma composta e luminosa. Ringraziò la Trama che fosse giunto, perché altrimenti c'era la seria possibilità che la attaccasse al muro. Che poi non fosse chiarissimo l'intento di ucciderla o stuprarla era tutt'altra questione. Tornato in piedi, afferrò al volo il proprio asciugamano dirigendosi svelto verso l'entrata dalla zona di meravigliosa solitudine.
... Finalmente, dammi il cambio, non ce la faccio più.
Che intendi?
Niente... Abbiamo ospiti a pranzo.
Chiuse la porta alle proprie spalle, dando effettivamente il via alla seconda parte di conversazione e compagnia della Madani.
Quindi ci farete l'onore di essere al nostro tavolo per il pasto? Magnifico, seguitemi pure, devo dare subito disposizione alla servitù. ... Dopo desiderate fermarvi in qualche zona del palazzo di vostro gradimento per proseguire la conversazione? Sono certo che Kratos saprà come raggiungerci... Tanto la scelta non ricadrà sulle mie stanze private, ahahah...
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da Farah » 27/08/2019, 19:41
Che per voi sia una gioia sareste pronta a giurarlo sul vostro paese senza incrociare nessun arto?
Non solo... Lo farei persino con le mani sul cuore...
Farah non si lasciava intimidire dalle pungenti battute di Kratos. Aveva imparato a difendersi da certa gente, a saper rispondere con scioltezza e tranquillità, sempre con il sorriso sulle labbra. Pose per davvero entrambe le mani sul petto, sottolineando la tranquillità con cui poteva affermare che fosse una gioia quella promessa di matrimonio. La promessa, infatti, la rendeva felice, non certo il pensiero di sposare il Bahamut. Lui era un fastidioso ostacolo ai suoi veri obiettivi, Kalas, il fratello maggiore nonché Sultano del Bahrein. La Madani, dopo essere fiorita in una splendida donna, aveva sempre saputo cosa volesse per il proprio futuro. Un sultanato guidato dalla miglior regnante che potesse esistere al mondo, un marito degno di lei e che ricoprisse la più alta carica del suo regno. Il Tiamat era il candidato ideale, per una serie di motivi che infine avevano portato Farah a quella scelta. Era un vero peccato che non fosse riuscita a muoversi prima del suo matrimonio con la Vireau, ma il divorzio era ancora contemplabile nella famiglia reale, specie se la giovane moglie di Kalas non aveva ancora sfornato alcun bambino. La mancanza di eredi rendeva il gioco ancora da giocare e dato che la Principessa dell'Oman non era tipa da arrendersi, non c'era motivo per lei di gettare la spugna quando poteva ancora sfruttare qualche altro asso nella manica.
Direi proprio di no. Alla fine chi potrebbe comprendere meglio di me o di mio fratello le sue difficoltà? Nemmeno io ho potuto continuare le mie lezioni e coltivare le mie nozioni come futuro reggente del Sultanato, eppure sono qui, oggi, cercando di fare del mio meglio. ... Mia moglie ha diritto alla stessa comprensione, considerando poi che nessuno le avesse mai detto che il suo destino potesse essere quello di divenire un giorno Sultana. Siete d'accordo Kratos?
Finché non sono io a dover diventare Sultano, sono d'accordo su tutto, fratello!
Ahahah... Questione di tempo, non è così amica mia?
Assolutamente...
Lo sguardo scuro come la pece, ma stranamente sensuale e delizioso si posò per qualche istante a guardare Kratos, cercando di coglierne l'espressione forse scontenta al pensiero di ciò che suo fratello aveva detto. Kalas era un uomo in grado di lasciare spazio alla donna che gli stava affianco, lasciando tutta la libertà di governare a colei che amava e che reputava degna di fiducia. Era inoltre un uomo gentile, che mai si sarebbe sognato di offendere qualcuno solamente per il suo aspetto fisico. A differenza del Bahamut, che in passato si era dimostrato tanto insensibile con lei, al punto da spingere a covare quell'antipatia nei suoi confronti tale da non poterle permettere di passare oltre. Vennero lasciati da soli, mentre il Tiamat andava negli spogliatoi a cambiarsi. E stare da soli permetteva ad entrambi di comportarsi in maniera più veritiera, esternando meglio il proprio reciproco fastidio. Anche se in questo c'era da dire che Kratos fosse molto più bravo di Farah nel farlo. Ciò che divertiva tanto la Madani era vedere il suo promesso sposo desiderarla, ma rimanere sempre con quel desiderio mai veramente appagato. E perché mai poi avrebbe dovuto appagarlo? Se lo meritava forse? No, per Farah, quell'uomo non meritava nulla di ciò che ella aveva faticato tanto ad ottenere, salvo delle scuse sincere ed una dimostrazione di umiltà talmente tanto convincente da farle intenerire il cuore.
È questo quello che vuoi?
Ti basta come risposta o hai bisogno di prove più visibili e tangibili?
Oooh le prove di quanto tu mi desideri non mi bastano davvero mai...
Rispose placidamente e con tranquillità la Madani. Non le importava nascondere il fatto che apprezzasse certe manifestazioni di apprezzamento nei suoi confronti, specialmente se provenivano dal Bahamut. La provocazione nei confronti dell'uomo era reale, vera, intensa, come se volesse spingerlo a cedere, a fare quel passo in più che lei stessa non faceva, in una battaglia fra chi dei due fosse più forte dell'altro. La testardaggine di Farah, d'altro canto, era cosa risaputa per Kratos. Fin da bambini, ella non si era mai lasciata intimorire né dalla difficoltà di una sfida né dal suo non essere in forma ed atletica. Se ci riusciva un maschio, poteva riuscirci anche lei, dote e qualità che le erano rimaste anche da adulta, permettendole di raggiungere tutti quegli obiettivi ai più piuttosto difficoltosi.
Nessuno ti vieta però di convincermi di essere degno della mia mano... Potresti ottenere molto con un po' di umiltà e devozione, Kratos.
Dovrei essere io quello degno? ... Tsk, credimi, senza alcuna umiltà o devozione posso ottenere questo... ... Ed altro.
Piuttosto arrogante da qualcuno che non è ancora riuscito a sfilarmi le mutande, non ti pare?
Stette a fissarlo dritto negli occhi, sfidandolo a ribattere il contrario. Non era ancora riuscito ad ottenere nulla dalla Madani, nemmeno un bacio, dunque perché mai si sentiva così sicuro di poterla ottenere, quando i risultati dicevano tutto il contrario? Stuzzicarlo in quel modo era ciò che la divertiva di più, perché sperava la principessa di spingerlo a cedere, a perdere il controllo. Allora sarebbe stata lei la vincitrice fra i due, colei che nella coppia era decisamente la migliore.
Per quanto riguarda le tr*****e da quattro soldi che ti sc**i al posto mio...
Sguardo più intenso, sorriso risaputo e stronzo.
... Credi davvero che possano valere qualcosa se paragonate a ciò che sono e potrei darti io?
Era una domanda retorica quella della Madani, di certo non così stupida da non immaginare che Kratos non le fosse completamente fedele. Immaginava che egli cercasse o avesse cercato uno sfogo fisico da quando era uscito allo scoperto e aveva dovuto sottostare alla promessa di matrimonio con la Principessa dell'Oman. Farah non avrebbe mai pensato che l'Emiro fosse tanto rispettoso nei suoi confronti da evitarsi qualunque coinvolgimenti fisico con altre donne. Ma nonostante questo, non le importava con chi andasse a letto il fratello minore di Kalas. Poteva avere tutte le donne che voleva, ma solamente lei aveva la possibilità di sciogliere l'impegno in cui era stato coinvolto. Che lo volesse o meno, l'ultima parola spettava a Farah ed era davvero curiosa la Principessa di scoprire, quando sarebbe arrivato quel momento, quanto ci avrebbe impiegato Kratos a strisciare in ginocchio pur di convincerla a scindere quella promessa.
Puoi provarci anche tu, magari sarò così magnanima da concederti una notte...
Se tu fossi magnanima mi concederesti la libertà, Farah. Ma a quanto pare quella non la otterrei nemmeno con tutte le preghiere del mondo, perciò...
Nulla si ottiene senza impegno, questo dovresti saperlo molto bene Kratos. A questo mondo nessuno ti regala nulla, se vuoi qualcosa devi essere tu il primo a cercare di conquistarla. Non sei uno stupido né uno sprovveduto, sicuramente avrai imparato meglio di me una lezione tanto fondamentale...
Il primo guizzo di una serietà data dall'età, dalle esperienze passate, da tutto ciò che aveva contribuito a rendere Farah una donna in grado di governare. Una linea di pensiero molto dura, ma legata al suo passato, dove ogni richiesta di essere bella veniva ogni mattina delusa guardandosi allo specchio. La Madani aveva sofferto molto del suo aspetto fisico e aveva compreso che volere qualcosa intensamente senza compiere nulla per raggiungere quell'obiettivo non sarebbe mai servito a nulla. La sua determinazione l'aveva portata tanto lontano che nessuno avrebbe mai potuto credere quella fosse la stessa ragazzina cicciona e brufolosa che tentava di arrampicarsi sugli alberi, finendo col culo per terra. Lo stesso Kratos era rimasto incantato dall'aspetto della futura moglie appena l'aveva vista, salvo poi cambiare idea notando che il suo carattere si era forse inasprito ancora di più. Oppure l'uomo non si rendeva conto che l'aspro era rivolto unicamente a lui, lui che ancora oggi non riusciva ad ammettere la gravità delle sue colpe, sottovalutandole.
Andiamo bene... I tuoi supportano una tua visione distorta e preoccupata del matrimonio a fronte di ricordi legati a due ragazzini? Eravamo entrambi immaturi ed almeno io avevo il coraggio di prenderti in giro e dire apertamente ciò che pensavo... ... Sbaglio o alla base di solide nozze dovrebbero esserci sincerità e affidabilità di giudizio?
Tu chiami tali insultare una ragazzina insicura del proprio aspetto fisico? Farla segretamente piangere per il su aspetto riprovevole? Sbatterle in faccia che lei non abbia nulla a che fare con le vere Principesse? ... Se questo significa essere sinceri e avere un giudizio affidabile, allora perdonami per non averlo compreso prima, devo essermelo perso fra un "Miss Quintale" ed un "Principessa del Regno dei Brufoli"...
Espose quelle parole con sarcasmo, senza però far trapelare nulla della rabbia che ancora le provocava ripensare al passato. Certe ferite, specie se non seguite da delle scuse adeguate, proseguivano a rimanere là, facendo del male e spingendo la persona in questione a comportarsi come se provasse un dolore costante. Kratos riconosceva il proprio errore, ma con una leggerezza tale che infastidiva la Principessa dell'Oman, portandola sempre più lontana dal perdono e sempre più vicina invece all'unica forma di tortura che conosceva nei confronti del Bahamut.
Scherzi a parte, te l'ho già detto che mi dispiace per essere stato tanto pesante con te. Cosa altro posso fare o dire per sperare di andare avanti una volta per tutte?!
Non ne ho la minima idea, ma ti suggerisco di pensarci in maniera meno superficiale, forse riuscirai a trovare una soluzione adeguata...
Ritornò quel sorriso bastardo, quel sorriso di chi non le importava assolutamente nulla se l'altro si sentiva stretto nel ruolo di suo futuro marito. Era quella la punizione che si meritava l'Emiro, una punizione che Farah aveva atteso anni affinché si compiesse. Non credeva potesse essere ancora fattibile, era pronta ad andare avanti prima che venisse a sapere del suo essere ancora vivo. Quando lo aveva rivisto, erano state tante le emozioni provate, dal sollievo per qualcuno che credeva morto da tempo, al fastidio per aver constato che egli fosse rimasto il solito stupido imbecille.
... Ci delizierai con la tua presenza anche a pranzo?
È un invito a rimanere? In questo caso, come potrei mai rifiutare un desiderio tanto vivido da parte del mio promesso sposo. Sarò ben felice di deliziarti con la mia presenza a pranzo. In tutti i modi...
Tanto luminoso era lo sguardo di lei quanto adombrato e infastidito quello di lui. Solo l'arrivo di Kalas permise all'uomo di salvarsi e di potersi allontanare da lì, con quel groppo sullo stomaco che proprio non si decideva a mandare giù. L'idea di avere Farah a pranzo lì da loro significava dover sopportare ogni possibile punzecchiatura da parte della donna senza poter reagire come avrebbe voluto. Una prospettiva che deliziò la Madani, anche se avrebbe preferito, per il proseguo dei suoi piani, un pranzo in solitaria con il fratello maggiore del Bahamut. Tuttavia non doveva disperare la donna: Kalas era lì a farle compagnia, un ottimo momento per stringere ancora di più i rapporti e spingerlo a legarsi a lei.
Quindi ci farete l'onore di essere al nostro tavolo per il pasto?
Non mi aspettavo che Vostro fratello mi invitasse, ma sono davvero felice che lo abbia fatto. Non solo per lui, ma perché voglio recuperare anche con Voi il bellissimo rapporto che avevamo costruito da bambini.
Magnifico, seguitemi pure, devo dare subito disposizione alla servitù. ... Dopo desiderate fermarvi in qualche zona del palazzo di vostro gradimento per proseguire la conversazione? Sono certo che Kratos saprà come raggiungerci... Tanto la scelta non ricadrà sulle mie stanze private, ahahah...
Permettetemi di dirVi che mi dispiace molto sapere di non poter mettere piede nelle Vostre stanze, ahahah! Qualunque donna vorrebbe essere al posto di Vostra moglie...
Anche lei, ma questo era un sottointeso non facile da cogliere: lo sguardo della Principessa fece una lunga panoramica del corpo dell'uomo, fingendo di ricomporsi nel momento stesso in cui egli incrociò quello sguardo. Un piano che serviva ad instillargli la convinzione, intanto, che ella lo trovasse molto attrente e possibilmente spingerlo a ricambiare. Farah sorrideva, gli occhi si accendevano di una dolcezza che in lei, in realtà era quasi spontanea e naturale, data la conformità del suo viso. Kratos era troppo accecato dal carattere altezzoso e indisponente nei suoi confronti per rendersi conto di che perla rara avesse accanto. Non una donna qualunque, bensì una donna intelligente, atletica, capace di governare meglio di lui un paese, con un carattere intrepido ed indomito che sicuramente egli sarebbe stato in grado di apprezzare in circostanze diverse. L'Emiro non si rendeva conto della propria fortuna, ma Farah aveva occhi solo per il Sultano. Tutta quella storia che si era inventata con i genitori per giustificare i suoi dubbi sul Bahamut non corrispondevano alla realtà dei fatti. La Madani pensava in grande, volgeva il proprio sguardo al meglio del meglio che poteva avere. Trovava Kalas di suo gradimento, un uomo bello, che sapeva accendere il suo interesse e non solo politico. Ma non era innamorata di lui, peccava forse in quello la Principessa dell'Oman, che il suo cuore non fosse ancora approdato al passo successivo. Era sicura che col tempo avrebbe imparato ad amarlo veramente, ma per il momento rimaneva concentrata su di lui come il traguardo di una gara e non un cuore da conquistare.
Potremmo passeggiare nei Vostri splendidi giardini. Ho ricordi molto belli di essi quando ero bambina e vorrei poterli ravvivare ancora una volta. ... Non ho mai avuto l'occasione di chiederVi com'è stato passare tutti questi anni lontano da casa. Spero, adesso che siete tornato, di poter avere tutto il tempo del mondo per recuperare quanto ho perduto...
Occhi leggermente più lucidi, quasi di commozione, mano che si allungò come a volersi posare su quelle del Sultano, ma poi si ritrasse, quasi si fosse scottata.
Perdonate la mia emotività, sono ancora ben lontana dall'abituarmi a tanta formalità in Vostra presenza. Ammetto di desiderare spesso poterVi parlare in confidenza, senza questa barriera dell'educazione che ci separa...
Chissà se il Tiamat, tanto buono e gentile, avrebbe concesso alla Principessa dell'Oman di essergli più intima quando erano da soli. Lentamente, a piccoli passi, Farah avrebbe vinto tutte quelle battaglie.
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da Kalas » 28/08/2019, 20:38
Che per voi sia una gioia sareste pronta a giurarlo sul vostro paese senza incrociare nessun arto?
Non solo... Lo farei persino con le mani sul cuore...
Z****la bugiarda...
L'occhiata che Kratos lanciò alla donna fu abbastanza eloquente e nascondeva quel pensiero molto ma molto malamente. Farah poteva percepire quell'insulto fin dentro l'anima, ma tanto non gliene sarebbe fregato niente. Kalas fece finta di non vedere, in fondo non erano affari suoi e doveva sperare soltanto che col tempo il fratello e la promessa sposa si avvicinassero. Non poteva di certo immaginare che quella donna avesse tutt'altra mira, una mira ben più in alto dell'avere un Emiro come marito al comando dell'Oman. Nella più completa ignoranza, lasciò i due piccioncini da soli, andandosi a concedere una doccia rilassante dopo l'esercizio.
È questo quello che vuoi?
Ti basta come risposta o hai bisogno di prove più visibili e tangibili?
Oooh le prove di quanto tu mi desideri non mi bastano davvero mai...
Se ti basta questa come vittoria, accomodati pure. Ti accontenti di poco.
Era semplicemente vedere un c***o duro che le interessava? Non aveva obiettivi un po' più aulici o forse interessanti, come ad esempio il cuore o il rispetto? Per carità, la Madani voleva tutto ciò da qualcun altro ma purtroppo questo non lo sapeva nemmeno il Bahamut. Tra di loro era una continua lotta, sfida all'ultima parola, per chi riusciva a zittire prima l'altro. Sfida fino a quel momento ancora in uno stato di eterna parità.
Potresti ottenere molto con un po' di umiltà e devozione, Kratos.
Dovrei essere io quello degno? ... Tsk, credimi, senza alcuna umiltà o devozione posso ottenere questo... ... Ed altro.
Piuttosto arrogante da qualcuno che non è ancora riuscito a sfilarmi le mutande, non ti pare?
Mi sarebbe bastato sapere in anticipo chi fossi e adottare una Polisucco quella sera, al gala... ... È solo il fatto che sia proprio io a bloccarti dal cedere, perché basta che non ci pensi un attimo ed ecco che lingua e cosce prendono vita da sole.
C'era stato soltanto un bacio, ma uno di quei baci belli appassionati e intensi da lasciare intendere una chiara eccitazione reciproca. Lui non si faceva alcun problema ad ammetterlo, ma per lei dire chiaramente di aver inumidito l'intimo inferiore risultava fin troppo complesso. Ovvio che il corpo di Kratos le facesse gola, come anche quello del fratello maggiore, per carità, ma la carne era carne. L'Emiro corrispose lo sguardo fisso di lei, alzando le sopracciglia come a sfotterla e dire "Dammi torto, forza, coraggio!". Peccato cara dolce Farah, si era persa probabilmente la sveltina più soddisfacente della sua vita durante quel gala.
Per quanto riguarda le tr*****e da quattro soldi che ti sc**i al posto mio...
Mhmh...
... Credi davvero che possano valere qualcosa se paragonate a ciò che sono e potrei darti io?
Non credo di potermi esprimere senza una prova concreta di cosa sei e cosa potresti darmi tu. Sono sempre molto invitanti gli abiti da vetrina, ma mai andare alla cieca col portafogli in mano senza aver prima provato se calzino a pennello.
Pensava davvero di rappresentare un piatto così esageratamente prelibato? Si rifiutava di mostrarsi per ciò che era veramente, tutto quello che rappresentava era pura e semplice apparenza. Non avevano mai scambiato due parole che andassero oltre battute velenose e conversazioni inutili e non ultimo, Kratos non l'aveva mai vista cimentarsi nel sesso. Questo bastava ed avanzava per non vederla come una donna irraggiungibile per cui dannarsi. Sicuramente era molto sexy ed il miglioramento c'era stato alla grande, ma il mondo era pieno di top model con molte meno scope nel culo.
Puoi provarci anche tu, magari sarò così magnanima da concederti una notte...
Se tu fossi magnanima mi concederesti la libertà, Farah. Ma a quanto pare quella non la otterrei nemmeno con tutte le preghiere del mondo, perciò...
Nulla si ottiene senza impegno, questo dovresti saperlo molto bene Kratos. A questo mondo nessuno ti regala nulla, se vuoi qualcosa devi essere tu il primo a cercare di conquistarla. Non sei uno stupido né uno sprovveduto, sicuramente avrai imparato meglio di me una lezione tanto fondamentale...
Cos'è, siamo tornati forse all'epoca degli schiavi, Principessa Madani del 1700? Io non devo conquistarmi la libertà perché con la libertà ci sono nato e non mi è stata certo strappata da te, chiaro?! ... Tu non devi regalarmi niente, al massimo restituirmi ciò che è sempre stato mio e che ho faticato a recuperare rischiando la vita negli ultimi sette anni.
Si alzò in piedi, in quel caso infastidito e stizzito dalle parole usate davvero male dalla donna d'alta classe. Fece un passo avanti, fronteggiandola anche con il corpo, un corpo solcato da cicatrici di battaglie e scontri alle volte molto pericolosi, anche mortali. Lui, come anche Kalas, avevano perso la libertà perché portata via dai Jakom, una libertà divenuta prigionia nel silenzio e nell'ombra per anni ed anni. E dire che all'inizio il Bahamut rischiava addirittura di non essere nemmeno riconosciuto dalla famiglia reale. Come si permetteva lei di ergersi a possessore di qualcosa che l'uomo aveva rivendicato a costo della propria vita?
Hai messo sale in zucca e ti sei fatta crescere un bel caratterino forte, questo te lo concedo. Ma nessuna di queste qualità ti può permettere di prendere così sotto gamba il mio passato. Tu studiavi dai precettori, io imparavo a cadere da altezze letali senza rompermi le ossa. Tu apprendevi le lingue e la diplomazia reale, io a creare antidoti improvvisati contro veleni di ogni genere. Tu avevi la tua scorta che ti seguiva e proteggeva, io dovevo sudare freddo ogni volta che camminavo per qualche strada di notte. Fare il Commando mi garantiva una protezione governativa, ma non mi garantiva di essere riconosciuto e di conseguenza ricercato da qualche sicario. Sapevo di poter morire ogni giorno ma non ho mai mutato il mio aspetto e sai perché? Perché un giorno volevo tornare qui a testa alta, con la mia faccia.
Lo Spirito Guerriero che animava i facenti parte di quella stirpe. Uno dei motivi principali per cui i genitori di Farah avevano sperato che la loro figlia un giorno stesse con un reale del Bahrein. Quella forza interiore di carattere e volontà era praticamente genetica, difatti analogamente a Kratos, anche Kalas aveva negli anni covato il desiderio di vendetta. Semplicemente la conoscenza con le persone giuste (fra queste proprio la stessa Veronique) gli avevano permesso di agire prima e scacciare gli intrusi dal trono. Dopo quello sfogo, Kratos recuperò un minimo di calma, scuotendo la testa. Non voleva prendersela con lei, da un lato non poteva certo sperare che comprendesse, ma alle volte certe risposte gli facevano schizzare il sangue al cervello. Così come la concezione che per la Madani fossero ancora così tanto importanti gli insulti ricevuti da ragazzina.
Tu chiami tali insultare una ragazzina insicura del proprio aspetto fisico? Farla segretamente piangere per il su aspetto riprovevole? Sbatterle in faccia che lei non abbia nulla a che fare con le vere Principesse? ... Se questo significa essere sinceri e avere un giudizio affidabile, allora perdonami per non averlo compreso prima, devo essermelo perso fra un "Miss Quintale" ed un "Principessa del Regno dei Brufoli"...
Se li ricordava proprio bene e a memoria, eh?
Scherzi a parte, te l'ho già detto che mi dispiace per essere stato tanto pesante con te. Cosa altro posso fare o dire per sperare di andare avanti una volta per tutte?!
Non ne ho la minima idea, ma ti suggerisco di pensarci in maniera meno superficiale, forse riuscirai a trovare una soluzione adeguata...
In quel caso, fu il suo turno di rimanere in silenzio senza replicare niente. Quelle parole avevano molta verità al loro interno e per quanto Farah si stesse mostrando maliziosa, bastarda o criptica, era facile capire che celasse un forte trauma. Qualcuno quasi avrebbe potuto dire che il Bahamut le avesse fatto un favore nell'essere stato così esasperante negli insulti, ma non era affatto così. La Madani doveva crescere e migliorarsi grazie alla volontà di perseguire il proprio benessere fisico ma sapendo di essere ugualmente accettata, apprezzata. Invece, ogni chilo perso ed ogni brufolo scomparso erano stati spazzati via dai pianti e dai risentimenti.
... Ci delizierai con la tua presenza anche a pranzo?
È un invito a rimanere? In questo caso, come potrei mai rifiutare un desiderio tanto vivido da parte del mio promesso sposo. Sarò ben felice di deliziarti con la mia presenza a pranzo. In tutti i modi...
Alzò gli occhi al cielo proprio in concomitanza con l'arrivo del fratello bello pulito e profumato dopo la doccia ed essersi cambiato. Si diedero il cambio e così Kratos poté andare a rilassarsi sotto il getto di acqua tiepida, ripensando alla conversazione avuta con Farah. Forse la chiave per riuscire a farla ragionare stava nel proporle delle scuse accettabili e sincere. Ma come fare a farle risultare tali, visto che per lui tutta quella colpa non è che ci fosse? Avrebbe dovuto cercare di ragionare un po' più come una ragazzina di sette anni... Capirai, campa cavallo. Nel frattempo, il Tìamat chiese dove l'ospite volesse recarsi per continuare la conversazione. Era contento di poter trascorrere un po' di tempo con la Principessa e non aveva idea di quanto la cosa fosse reciproca.
Permettetemi di dirVi che mi dispiace molto sapere di non poter mettere piede nelle Vostre stanze, ahahah! Qualunque donna vorrebbe essere al posto di Vostra moglie...
Ahahah, non parlavo delle stanze matrimoniali. Intendevo le stanze esclusive adibite alla mia privacy. ... Per quanto, trascorro così tanto tempo fuori da esse che oramai il loro scopo è sfumato quasi del tutto.
Normalmente i sovrani possedevano delle camere ad uso esclusivo loro, senza per forza la presenza del partner. In quelle stanze potevano dedicarsi ad ogni tipo di attività per passare le ore in spensieratezza, lontani dalle incombenze del gestire un sultanato. Quando Kalas si recava lì con qualcuno, automaticamente veniva interdetto l'accesso a chiunque che non fosse la compagna. Ecco perché temeva che Kratos non potesse poi raggiungerli, sfruttando la scusa per dire che non voleva disturbare. A parte questo, l'occhiata di apprezzamento della Madani non sfuggì poi così tanto a Kalas, che di riflesso si sentì lusingato di quel complimento silenzioso. Gli occhi scuri e brillanti della Principessa sapevano come incantare e ipnotizzare, su quello c'erano ben pochi dubbi. Se agli occhi poi si aggiungeva pure un corpo da infarto, la concorrenza con la Vireau era servita su un piatto non d'argento, direttamente d'oro.
Potremmo passeggiare nei Vostri splendidi giardini. Ho ricordi molto belli di essi quando ero bambina e vorrei poterli ravvivare ancora una volta. ... Non ho mai avuto l'occasione di chiederVi com'è stato passare tutti questi anni lontano da casa. Spero, adesso che siete tornato, di poter avere tutto il tempo del mondo per recuperare quanto ho perduto...
Penso proprio che non verrà in mente a nessuno dei nostri nemici di tentare un nuovo colpo di stato. Potete stare tranquilla e servirvi di ogni minuto disponibile per rinvigorire i nostri rapporti e la nostra amicizia. ... Vi prego, non guardatemi con quegli occhi carichi di lacrime, potreste addirittura farmi innamorare e non sono nella posizione per permettermelo!
Una battuta, un sorriso ironico e gentile e nulla più. No, di certo quelle parole non nascondevano nessun messaggio segreto cifrato, sfortunatamente per lei. Kalas voleva soltanto essere gentile e continuare nel farla sentire sempre bella e desiderabile, nonché un tesoro prezioso per il suo caro fratello. Arrivarono quindi nei giardini, che si aprivano per un vastissimo spazio, da poco ampliato e riempito di molte varietà nuove di piante e fiori. L'uomo aveva svolto un ottimo lavoro, rendendo ancora più fantastico ciò che già in passato aveva rivestito la parola "Splendore".
Perdonate la mia emotività, sono ancora ben lontana dall'abituarmi a tanta formalità in Vostra presenza. Ammetto di desiderare spesso poterVi parlare in confidenza, senza questa barriera dell'educazione che ci separa...
... Posso farvi una domanda? Vedete forse qualcuno nei paraggi? Siamo solo noi due oppure no?
Una domanda retorica in realtà, ma fatta per un preciso motivo.
Credo che, non dovendo rendere conto a nessuno, potremmo anche permetterci una maggiore confidenza. Non siamo certo due estranei e non è soltanto il legame dei nostri due paesi ad avvicinarci, dico bene? Per rendere ancora più semplici le cose, comincerò io con il darti del tu, Farah. Non è affatto complesso... ... Ora è il tuo turno, prova.
Le fece un occhiolino incoraggiante, dimostrando in quel frangente un retaggio ben diverso da quello della solita educazione nobiliare. Proprio come Kratos, Kalas sapeva essere davvero alla mano, comportandosi come una persona qualunque, che fosse con la Madani come con la famiglia della moglie. Aveva abbandonato l'idea di indossare i panni dell'uomo aristocratico per natura da molto tempo, indossandone di più comodi e inclini ai suoi trascorsi. Battaglia facile da vincere per Farah, più vicina al Sultano ma ancora troppo lontana. Ora al massimo doveva fare in modo che si allontanassero abbastanza affinché il Bahamut ci mettesse parecchio per trovarli.
Potresti fare lo stesso anche con mio fratello, sono certo che non si offenderebbe, anzi lo agevoleresti parecchio nel dialogo!
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Kalas
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da Farah » 30/08/2019, 21:36
Piuttosto arrogante da qualcuno che non è ancora riuscito a sfilarmi le mutande, non ti pare?
Mi sarebbe bastato sapere in anticipo chi fossi e adottare una Polisucco quella sera, al gala... ... È solo il fatto che sia proprio io a bloccarti dal cedere, perché basta che non ci pensi un attimo ed ecco che lingua e cosce prendono vita da sole.
... Ma basta il semplice tuo pensiero per indurmi ad asciugarmi, completamente.
Era una bugiarda, ma le piaceva troppo battibeccare con Kratos, dunque non si sentì troppo in colpa nell'aggiungere quella menzogna alla lunghissima lista di quelle già dette. Non era una persona completamente in luce la Madani, aveva imparato che spesso una piccola bugia poteva aprirle molte porte, esserle utile per qualche scopo. In quel caso il fine era far perdere la testa al Bahamut a tal punto da spingerlo a scoprirsi completamente, magari facendosi sbattere al muro mentre le loro lingue si intrecciavano con passione. Aveva ceduto alla curiosità quella sera, si era spinta a sedurlo con lo scopo di assaggiare le labbra del suo acerrimo nemico e promesso sposo. Era stato un bacio intenso ricco di eccitazione, eccitazione che sarebbe anche potuta rimanere se l'uomo subito dopo non si fosse espresso in maniera irrispettosa nei confronti della sua persona. Le vecchie abitudini -prenderla in giro per il suo aspetto- purtroppo non erano ancora scomparse e questo rendeva Kratos un partito per niente appetibile per una come Farah, il cui obiettivo era sposare un uomo dall'altissima levatura sociale. Sopra il quale non poteva esserci nessun'altro.
Per quanto riguarda le tr*****e da quattro soldi che ti sc**i al posto mio...
Mhmh...
... Credi davvero che possano valere qualcosa se paragonate a ciò che sono e potrei darti io?
Non credo di potermi esprimere senza una prova concreta di cosa sei e cosa potresti darmi tu. Sono sempre molto invitanti gli abiti da vetrina, ma mai andare alla cieca col portafogli in mano senza aver prima provato se calzino a pennello.
Il valore di un diamante, però, si riconosce al primo sguardo... Cosa che tu non sei mai riuscito a fare.
Non aveva mai visto nella Madani ciò che sarebbe diventata. Non aveva mai compreso quanto potesse essere forte, quanto potesse essere bella, fermandosi unicamente al suo aspetto, un aspetto che si era permesso di prendere in giro persino dopo tutti quegli anni. Farah semplicemente non ci stava. Non avrebbe più permesso a nessun uomo, men che meno il Bahamut, di farla sentire come se non valesse nulla. Lei non era un semplice abito in vetrina, era qualcosa di molto più prezioso e se l'Emiro non riusciva a rendersene conto, tanto peggio per lui. Di certo il Sultano avrebbe saputo apprezzare meglio ciò che la Principessa dell'Oman aveva da offrirgli, con o senza vestiti.
Nulla si ottiene senza impegno, questo dovresti saperlo molto bene Kratos. A questo mondo nessuno ti regala nulla, se vuoi qualcosa devi essere tu il primo a cercare di conquistarla. Non sei uno stupido né uno sprovveduto, sicuramente avrai imparato meglio di me una lezione tanto fondamentale...
Cos'è, siamo tornati forse all'epoca degli schiavi, Principessa Madani del 1700? Io non devo conquistarmi la libertà perché con la libertà ci sono nato e non mi è stata certo strappata da te, chiaro?! ... Tu non devi regalarmi niente, al massimo restituirmi ciò che è sempre stato mio e che ho faticato a recuperare rischiando la vita negli ultimi sette anni.
Aveva detto una parola di troppo e lo sapeva. Un moto di fastidio si manifestò sul suo volto, perché la Madani difficilmente aveva torto e quando accadeva odiava essere dalla parte sbagliata. Nel frattempo lo sfogo del Bahamut proseguiva, un Bahamut cresciuto, non più bambino, uomo fatto e finito, con una storia alle spalle che, in circostanze differenti, avrebbe sicuramente mosso a pietà il cuore della Principessa dell'Oman.
Hai messo sale in zucca e ti sei fatta crescere un bel caratterino forte, questo te lo concedo. Ma nessuna di queste qualità ti può permettere di prendere così sotto gamba il mio passato. Tu studiavi dai precettori, io imparavo a cadere da altezze letali senza rompermi le ossa. Tu apprendevi le lingue e la diplomazia reale, io a creare antidoti improvvisati contro veleni di ogni genere. Tu avevi la tua scorta che ti seguiva e proteggeva, io dovevo sudare freddo ogni volta che camminavo per qualche strada di notte. Fare il Commando mi garantiva una protezione governativa, ma non mi garantiva di essere riconosciuto e di conseguenza ricercato da qualche sicario. Sapevo di poter morire ogni giorno ma non ho mai mutato il mio aspetto e sai perché? Perché un giorno volevo tornare qui a testa alta, con la mia faccia.
Faccia a faccia, uno di fronte all'altro, si fissarono per secondi interminabili. In passato aveva fantasticato Farah di trovarsi così, come in quel momento, pronti ad esplodere e a lasciarsi andare alla passione più sfrenata. Era morto, si ripeteva, non avrebbe più dovuto pensare al Bahamut in quei termini, ma era difficile dimenticare colui che era stato sua croce per tanti anni. Per causa sua aveva cambiato così tanto sé stessa, per causa sua aveva passato anni a non accettarsi, a non piacersi, a fare di tutto per cambiare. Sapeva che in confronto a ciò che aveva passato l'uomo non fosse niente, niente, ma quella era stata la sua battaglia personale, difficile da portare avanti, e a costringerla ad essa era stato proprio il suo promesso sposo. Non disse nulla la donna, provando l'insana voglia di baciarlo in quel momento. Era pur sempre affascinante Kratos, affascinante e sexy, ma mai avrebbe ceduto, mai sarebbe stata lei quella che si dimostrava debole. Bastava che rammentasse a sé stessa un fattore fondamentale: il Bahamut non l'avrebbe mai guardata se non avesse migliorato il proprio aspetto, dunque per quanto allettante l'idea di cedere a quel matrimonio, non avrebbe mai avuto accanto un marito in grado di apprezzarla in ogni sua sfaccettatura.
Forse ho parlato con troppo sentimento, senza tener conto della tua sensibilità.
Furono le uniche scuse che le uscirono fuori dalle labbra, facendo poi un passo indietro per allontanarsi da quella tentazione. Aveva un obiettivo, un obiettivo migliore di Kratos ed il Bahamut non era altro che un ostacolo sul suo cammino, un cammino che l'avrebbe portata direttamente fra le braccia di Kalas. Il Tiamat era il rampollo che tutte le giovani donne di alta nobiltà avrebbero voluto sposare. Bello, ricco, capo di un sultanato ormai solido e benestante, non poteva esserci sulla faccia della Terra donna in grado di dirgli di no, qualora egli avesse voluto assaggiarne le dolci labbra. Veronique Vireau aveva battuto tutte quante sul tempo, ma non aveva ancora incrociato la strada della Madani, forse la più testarda ed intrepida fra tutte le possibili concorrenti. Nemmeno un matrimonio la fermava dalla sua ferma decisione di strappare via Kalas a quella straniera francese, doveva solo risultare molto più appetibile, molto più bella e molto più degna di lui dell'attuale moglie. Un compito invero niente affatto semplice, dato l'amore e la reciproca fiducia che sussisteva fra i due attuali coniugi del Bahrein.
Permettetemi di dirVi che mi dispiace molto sapere di non poter mettere piede nelle Vostre stanze, ahahah! Qualunque donna vorrebbe essere al posto di Vostra moglie...
Ahahah, non parlavo delle stanze matrimoniali. Intendevo le stanze esclusive adibite alla mia privacy.
Che... Che imperdonabile errore! Io ho creduto... Oh Vi prego di perdonarmi, mi sono comportata davvero come una...
Non terminò la frase, mentre appariva a disagio, imbarazzata dall'aver rivelato forse un desiderio un po' troppo intimo e privato nei confronti del Sultano. Attraverso quei piccoli messaggi, la Madani lasciava intendere che fosse piuttosto accesa la sua fantasia verso il fratello maggiore di Kratos, ma non poteva ancora permettersi attacchi maggiori, per timore che i suoi piani venissero intercettati e bloccati prima che riuscissero a raggiungere un punto più alto.
Potremmo passeggiare nei Vostri splendidi giardini. Ho ricordi molto belli di essi quando ero bambina e vorrei poterli ravvivare ancora una volta. ... Non ho mai avuto l'occasione di chiederVi com'è stato passare tutti questi anni lontano da casa. Spero, adesso che siete tornato, di poter avere tutto il tempo del mondo per recuperare quanto ho perduto...
Penso proprio che non verrà in mente a nessuno dei nostri nemici di tentare un nuovo colpo di stato. Potete stare tranquilla e servirvi di ogni minuto disponibile per rinvigorire i nostri rapporti e la nostra amicizia. ... Vi prego, non guardatemi con quegli occhi carichi di lacrime, potreste addirittura farmi innamorare e non sono nella posizione per permettermelo!
Potrei tranquillamente dire la stessa cosa di Voi...
I giardini erano un luogo splendido dove trascorrere il loro tempo, passeggiando attraverso specie di fiori e piante di ogni tipo. Inoltre, se ben ricordava, quella parte del Palazzo era piuttosto ampia, dunque se avessero passeggiato a lungo, avrebbero potuto allontanarsi abbastanza da impedire a Kratos di raggiungerli troppo velocemente. Il Bahamut non era certo tanto desideroso di stare in compagnia della futura moglie ed il sentimento era reciproco, almeno fino a quando Kalas era nei paraggi. La Madani cercava di avere occhi solo per il maggiore dei fratelli, sebbene lo sguardo scuro del minore, solamente pochi istanti prima, avesse avuto l'effetto di farla eccitare, senza che ella potesse opporvi.
Perdonate la mia emotività, sono ancora ben lontana dall'abituarmi a tanta formalità in Vostra presenza. Ammetto di desiderare spesso poterVi parlare in confidenza, senza questa barriera dell'educazione che ci separa...
... Posso farvi una domanda? Vedete forse qualcuno nei paraggi? Siamo solo noi due oppure no?
Non vedo nessun altro in giro, no...
Credo che, non dovendo rendere conto a nessuno, potremmo anche permetterci una maggiore confidenza. Non siamo certo due estranei e non è soltanto il legame dei nostri due paesi ad avvicinarci, dico bene? Per rendere ancora più semplici le cose, comincerò io con il darti del tu, Farah. Non è affatto complesso... ... Ora è il tuo turno, prova.
... Come desideri... Kalas...
Ebbe un suono molto particolare il nome del Tiamat pronunciato dalla Madani. Una musicalità dolce, soave, lieve, con quel tocco emozionato, come se fosse una cosa che avesse desiderato da tempo, senza mai poterla esaudire. Uno splendido sorriso si aprì sulle labbra della Principessa dell'Oman, che fissava dritto negli occhi l'uomo, incantandolo con il proprio sguardo. Veronique poteva essere affascinante e seducente, ma non possedeva quelle caratteristiche fisiche che rendevano Farah forse una creatura più unica che rara. Uno sguardo tanto scuro quanto intenso, capace di ipnotizzare con quella profondità di cui non si poteva vedere la fine.
Potresti fare lo stesso anche con mio fratello, sono certo che non si offenderebbe, anzi lo agevoleresti parecchio nel dialogo!
Tuo... fratello...
L'immagine del Bahamut si inserì con prepotenza nella memoria della Madani, ricordando quel momento appena trascorso, quegli occhi intensi tanto quanto i propri. Represse con fastidio quell'immagine, trovando alquanto noioso che Kratos venisse costantemente nominato da Kalas. Certo, il Sultano era convinto che presto lei ed il fratello si sarebbero sposati e che fosse solo questione di tempo prima che ciò accadesse. Farah doveva fare buon viso a cattivo gioco, far figurare che non ci fosse nulla che non andasse in quelle nozze imminenti, per evitare domande invasive o peggio, sospetti che potessero far saltare tutti i suoi piani.
Ti ringrazio per questo consiglio, non appena avrò l'occasione di parlare ancora con Kratos proverò ad usare un linguaggio meno formale.
Non voleva che l'argomento ricadesse sul Bahamut. Anzi, desiderava allontanarsi da lì quanto più possibile, provando a strappare minuti preziosi al Sultano, prima che il fratello arrivasse, rovinando quel quadro idilliaco. Farah si avvicinò all'uomo, chiedendo gentilmente di potersi appoggiare al suo braccio per passeggiare insieme nel verde dei giardini.
Ma adesso è di te che voglio parlare. Con tuo fratello avrò molte più occasioni per stringere ancora un legame, mentre riuscire ad ottenere un'udienza dal Sultano è qualcosa di piuttosto difficile e raro, non trovi?
Lo prese un po' in giro, pur conoscendo bene la politica del Tiamat. Non era affatto quel tipo di regnante con la puzza sotto al naso, anzi era una persona piuttosto alla mano, tanto da non aver bisogno di appuntamenti ufficiali qualora un'amica avesse voluto passare a trovarlo. Forse la Madani aveva una corsia preferenziale per via del suo fidanzamento con Kratos, ma poteva sfruttare quel canale a suo vantaggio e nel frattempo allacciare un legame più solido con Kalas.
... Perché non mi aggiorni un po' sugli ultimi sviluppi della tua vita, dopo che ci siamo separati? Vorrei imparare a conoscerti come ti conoscevo un tempo... Anche se non credo ci sia più permesso scalare gli alberi o fare a gara a chi arriva per primo in cucina per la merenda!
Attività che solitamente svolgevano in tre, insieme a Kratos, vero e unico sfidante della Madani. Ma Kratos ora si trovava sotto la doccia, intento a maledire quel matrimonio non voluto. Maledizioni che, internamente, fecero sorridere la bella Principessa dell'Oman.
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Farah
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da Kalas » 31/08/2019, 14:43
Piuttosto arrogante da qualcuno che non è ancora riuscito a sfilarmi le mutande, non ti pare?
Mi sarebbe bastato sapere in anticipo chi fossi e adottare una Polisucco quella sera, al gala... ... È solo il fatto che sia proprio io a bloccarti dal cedere, perché basta che non ci pensi un attimo ed ecco che lingua e cosce prendono vita da sole.
... Ma basta il semplice tuo pensiero per indurmi ad asciugarmi, completamente.
Meno male che almeno uno dei due è sincero riguardo la propria eccitazione.
Ci credeva molto poco che non le facesse alcun effetto, ma non è che gli importasse poi così tanto di avere ragione. Tanto Farah non lo avrebbe ammesso mai e poi mai e l'unica soluzione sarebbe stata andare a controllare di persona. Allettante come idea, senza ombra di dubbio, ma con il fratello intento a lavarsi e pronto a tornare da un attimo all'altro era meglio starsi buoni. Che poi, nel vedere una scena simile con molta probabilità sarebbe stato contento per loro e sollevato per gli accordi in amicizia dei due paesi, ma quella era un'altra storia. Purtroppo per il Tìamat, la diatriba proseguiva senza esclusione di colpi, tra una frase provocante ed una invece provocatoria.
Sono sempre molto invitanti gli abiti da vetrina, ma mai andare alla cieca col portafogli in mano senza aver prima provato se calzino a pennello.
Il valore di un diamante, però, si riconosce al primo sguardo... Cosa che tu non sei mai riuscito a fare.
Cerchi forse di prendere in esame la differenza di comportamento tra me e mio fratello? Per favore, non scambiare la buona educazione con l'apprezzamento. Sono cose ben diverse.
Insinuava quindi che l'atteggiamento positivo avuto da Kalas in tenera età si riferisse ad una semplice volontà di non ferirla per cortesia ed educazione? Beh, a pensarci bene, perché non prendere in considerazione quel fattore? Visto l'aspetto di Farah 20 anni prima, era una opzione plausibile. La Madani aveva valutato migliore l'atteggiamento del maggiore rispetto al minore, magari non mettendo in calcolo che l'uno potesse non parlare come l'altro per rispetto. Kalas quindi poteva non aver visto nessun diamante, ma quella era una questione che al limite la donna avrebbe affrontato con se stessa in futuro. Chiedersi se, ribaltando di netto i confronti, Kratos fosse stato in verità onesto mentre Kalas bugiardo, anche se in buona fede. Tendenzialmente il Bahamut non voleva metterle pulci nelle orecchie o spingerla a pensare male del parente, ci mancherebbe. Però lo infastidiva vedere come Farah portasse sul piedistallo il fratello senza, nella sua ottica, motivi così tanto importanti.
Nulla si ottiene senza impegno, questo dovresti saperlo molto bene Kratos. A questo mondo nessuno ti regala nulla, se vuoi qualcosa devi essere tu il primo a cercare di conquistarla. Non sei uno stupido né uno sprovveduto, sicuramente avrai imparato meglio di me una lezione tanto fondamentale...
Un fastidio perpetrato dalle parole aggiuntive della Principessa, che in quel caso non seppe darsi un freno al momento giusto. Nominare la "Libertà" ad un uomo reso prigioniero dalla vita per sette lunghi anni non fu una mossa meravigliosa. Gli occhi scuri e rabbiosi di Kratos si posarono su di lei con forte insistenza, mentre mostrava il proprio lato più ferito e logorato. Aveva vissuto nel pericolo giorno per giorno, aveva dovuto dimenticare come si sorridesse sinceramente per felicità e spensieratezza. Tutto questo mentre Farah viveva nel dilemma di quale abito indossare per la serata di gala o quale gioiello portare in regalo ad un'amica.
Forse ho parlato con troppo sentimento, senza tener conto della tua sensibilità.
Cosa ti prende? Avevo capito che l'odore del sudore non ti creasse fastidi.
Erroneamente valutò quel passo indietro della donna come un volersi scansare dal forte olezzo di maschio che proveniva dalla sua pelle.
... Ok, comunque, lasciamo perdere.
Non gli bastarono poi tanto quelle scuse ma se le fece andare bene, tanto aveva capito che quello fosse il massimo a cui potesse aspirare con lei. Cambiando discorso, passò dalla padella nella brace, dando una buona scusa alla Madani per restare a pranzo e di conseguenza, torturarlo ancora. Deciso a farsi passare lo stress e il nervoso sotto la doccia, quando arrivò Kalas gli diede immediatamente il cambio. Avrebbe trascorso come minimo mezz'ora dentro lo spogliatoio per tranquillizzarsi... ... E magari pure abbondare di bagnoschiuma, visto l'effetto fatto sulla Principessa.
Permettetemi di dirVi che mi dispiace molto sapere di non poter mettere piede nelle Vostre stanze, ahahah! Qualunque donna vorrebbe essere al posto di Vostra moglie...
Ahahah, non parlavo delle stanze matrimoniali. Intendevo le stanze esclusive adibite alla mia privacy.
Che... Che imperdonabile errore! Io ho creduto... Oh Vi prego di perdonarmi, mi sono comportata davvero come una...
Non osate terminare la frase e non provate più a darvi simili colpe, vi prego.
Cercò in quel modo di sedare l'imbarazzo e il disagio della promessa sposa del fratello, per quanto interiormente qualche domanda se la fece. Evidentemente le proprie fantasie su di sé le aveva, a prescindere dal legame stretto con Kratos e la prospettiva di andargli in moglie. Questo poteva significare un animo allegro e estroverso sul piano intimo, tanto di guadagnato per l'Emiro, indubbiamente. Donne sensuali con un corpo come quello di Farah, se si dimostravano anche eclettiche in certi ambiti, non potevano che apparire come ancor più desiderabili. Anche per Sultani rigorosamente sposati.
... Vi prego, non guardatemi con quegli occhi carichi di lacrime, potreste addirittura farmi innamorare e non sono nella posizione per permettermelo!
Potrei tranquillamente dire la stessa cosa di Voi...
Non son degno di un pensiero così allettante, Altezza.
C'era molta educazione e cortesia nelle sue parole, il tutto misto ad un sorriso rassicurante e protettivo. Quegli stessi atteggiamenti, in formato più ridotto ed elementare, che avevano sempre fatto risaltare Kalas sul fratello minore, durante la tenera età. Era comprensibile, d'altronde Kratos aveva vissuto la prima parte della vita come semplice plebeo, figlio non ancora riconosciuto. In un certo senso la colpa non era stata del tutto la sua, ecco, ma certi aspetti poco interessavano ad una Farah ferita e addolorata, che aveva poi fatto i conti con i traumi. Se oggi era divenuta una femmina da mozzare il fiato lo "doveva" alle affilate prese in giro del Bahamut. Sempre a causa sua, si era messa definitivamente in testa di possedere un grande valore e di poterlo donare solo a qualcuno di seriamente meritevole. Il primo della lista, manco a farlo appositamente, si ritrovò ad essere esattamente quel fratello buono che sempre le aveva dedicato uno sguardo incoraggiante.
Per rendere ancora più semplici le cose, comincerò io con il darti del tu, Farah. Non è affatto complesso... ... Ora è il tuo turno, prova.
... Come desideri... Kalas...
Suona molto molto bene, non trovi?
Si soffermò sugli occhi scuri della donna, complimentandosi con la Trama per una tale bellezza insita in un volto femminile. Certo, Farah aveva lavorato tanto su se stessa, ma la materia prima doveva esserci altrimenti sarebbe venuta su soltanto magra ma non bella. La zona dei giardini dove giunsero era decisamente distante dagli ingressi principali alle altre zone del palazzo, ma sembrava che a lei andasse bene così. Kratos, difatti, una volta uscito e saputo dove si fossero diretti, ci mise proprio poco a gettare la spugna e decidere di aspettarli direttamente per il pranzo. E poi lei non aveva detto di essere passata principalmente per fare una vista ad un carissimo amico? Ecco, si accomodasse pure senza ammorbare il futuro sposo.
Potresti fare lo stesso anche con mio fratello, sono certo che non si offenderebbe, anzi lo agevoleresti parecchio nel dialogo!
Tuo... fratello...
Qualcosa non va?
Ti ringrazio per questo consiglio, non appena avrò l'occasione di parlare ancora con Kratos proverò ad usare un linguaggio meno formale.
Un modo come un altro per sentirsi più vicini.
Come lo erano divenuti loro in quel preciso istante, il reale intento della Principessa subdola e tattica dell'Oman. Tutto procedeva in modo adeguato, senza troppa fretta ma con un ritmo costante, almeno secondo la sua ipotesi. Kalas non dava segni di effettivo cedimento, anzi, sembrava comportarsi come sempre, ma forse la donna doveva dare tempo al tempo.
Ma adesso è di te che voglio parlare. Con tuo fratello avrò molte più occasioni per stringere ancora un legame, mentre riuscire ad ottenere un'udienza dal Sultano è qualcosa di piuttosto difficile e raro, non trovi?
Dici che dovrei farmi desiderare di più? Non ci avevo mai pensato... Ahahah!
... Perché non mi aggiorni un po' sugli ultimi sviluppi della tua vita, dopo che ci siamo separati? Vorrei imparare a conoscerti come ti conoscevo un tempo... Anche se non credo ci sia più permesso scalare gli alberi o fare a gara a chi arriva per primo in cucina per la merenda!
Tanto alla fine vinceva sempre quella peste di Kratos! Dei due penso che sia indubbiamente lui quello con più determinazione indomita, ma non lo dico con dispiacere, anzi mi ricorda sempre che il nostro sangue è praticamente lo stesso.
Che nessuno, mai e poi mai, avrebbe potuto mettere in dubbio il loro essere una famiglia, il loro essere affini come fratelli e come Stirpe del Drago. Ma nuovamente si stava tornando a parlare di lui e non stava bene evitare le volontà e i desideri di una ospite, amica e nobile. Ella voleva conoscere qualcosa in più sul Sultano, dettagli della vita tralasciati e resi invisibili agli occhi di persone esterne ed estranee. Raggiunto un punto ancora più fitto dei giardini e riparato dai raggi del sole, Kalas interruppe il proprio cammino. C'era un così piacevole vento lì che faceva risultare quella zona a dir poco perfetta per una sosta prolungata.
Come ben sai, Kratos finì in Turchia, come anche in Israele, Grecia e Albania aderendo ad un corpo di Commando. Io feci una fine analoga ma un po' più spartana... Fui salvato da un uomo a cui devo moltissimo ma che mi ha chiesto di rimanere nell'anonimato. Mi diede lezioni di autodifesa, mi destinò verso zone del Mondo Magico dove si trovavano persone capaci di trasmettere tecniche di combattimento sia Magico che Fisico. Fui io a volere tutto ciò, fui io a scegliere di fortificarmi con l'obiettivo, un giorno, di riprendere ciò che era mio. ... Dopo di che, per sperare di ricevere informazioni aggiuntive sui Jakom, eventuali individui in contatto con loro ed eliminare aiuti sparsi qua e là, capii che dovevo diventare qualcun altro. Assunsi un soprannome, mi segnai alla Gilda dei Mercenari e da lì cominciò la mia scalata nelle più alte vette della classifica mondiale. Lo stile di lotta della nostra famiglia, fortificato dagli allenamenti aggiuntivi ricevuti dal mio salvatore, mi garantirono un vantaggio su tantissima concorrenza. ... Sceglierò di essere sincero con te rivelandoti che ho eliminato molte persone, tutte quante collegate ai Jakom e intente ad aiutarli nel restare al potere nel Bahrein. Tuttavia quell'impegno non bastava e da solo ero consapevole di non poter arrivare presto al mio obiettivo... E fu allora che conobbi per caso la mia attuale consorte. Fu immediata passione e feeling... Pensa che allora lei era fidanzata stabilmente con un altro uomo, ma già la prima notte lo tradì con me. Una riprova di come fossimo quasi destinati ad incontrarci e stare insieme... Poi mi presentò la sua famiglia, all'interno della quale conobbi forse il Mercenario più forte in assoluto. Assieme a lui, la figlia Aryanne che conosci abbastanza bene, così come altre persone e naturalmente mia moglie, riuscii a penetrare nel palazzo molto prima del previsto. ... Beh, il resto penso che sia storia!
Una storia avvincente, una storia importante e ricca di dettagli di un'altra vita, analoga a quella di Kratos, fatta di sacrifici e sofferenze. Ma non solo, informazioni date con leggerezza da Kalas su Veronique sarebbero potute apparire a Farah come davvero interessanti e sulle quali riflettere. Senza volerlo, dunque, i due fratelli avevano collaborato a distanza nel riprendersi il loro Sultanato, chi in un modo, chi in un altro. Perché anche lo stesso Bahamut aveva incontrato e ucciso uomini della cerchia dei Jakom, attuando un piano simile a quello del Tìamat. La fortuna del maggiore, come già sottolineato, era stata incontrare le persone giuste al momento giusto.
Tra l'altro, lo sai che inizialmente Kratos aveva puntato proprio la figlia di Sandyon?! Peccato ricevette subito il due di picche, visto che lei era già felicemente fidanzata. So che oggi purtroppo la situazione non è più la stessa, ma posso garantirti io che mio fratello non ha più alcuna mira su di lei. Te l'ho raccontato giusto per prenderlo un po' in giro di nascosto!
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Kalas
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da Farah » 03/09/2019, 23:43
Il valore di un diamante, però, si riconosce al primo sguardo... Cosa che tu non sei mai riuscito a fare.
Cerchi forse di prendere in esame la differenza di comportamento tra me e mio fratello? Per favore, non scambiare la buona educazione con l'apprezzamento. Sono cose ben diverse.
Che differenza fa? Tanto tu non avevi né l'una né l'altra...
Le parole pronunciate da Kratos non riuscirono a scalfire la convinzione che Kalas, in passato, avesse guardato ben oltre l'aspetto fisico della Madani. Non doveva piacergli al livello sentimentale, ma almeno la apprezzava -riportando le parole del Bahamut- come amica, come essere umano, come compagna di giochi. Molto più di quanto avesse mai fatto Kratos, sempre pronto a dire cattiverie su cattiverie alla piccola Farah, innescando in lei un processo che non si era mai fermato, neppure arrivata a trent'anni. La Principessa dell'Oman non era solo una persona molto permalosa, ma anche testarda e determinata. Una volta messasi in testa qualcosa era difficile farle cambiare idea e Kratos con le sue insinuazioni non faceva alcuna eccezione. Poteva ripeterle all'infinito che suo fratello fosse stato solo cortese ed educato in passato, ma perlomeno con lui aveva avuto un legame serio, più affidabile di quello con il più giovane rampollo della famiglia reale. E Farah non avrebbe mai permesso all'uomo di infangare quel tenero ricordo, un ricordo che nel corso del tempo aveva trasformato in vero e proprio interesse, convinta di voler salire sul trono al fianco del Tìamat, come la vera e perfetta Sultana.
Nulla si ottiene senza impegno, questo dovresti saperlo molto bene Kratos. A questo mondo nessuno ti regala nulla, se vuoi qualcosa devi essere tu il primo a cercare di conquistarla. Non sei uno stupido né uno sprovveduto, sicuramente avrai imparato meglio di me una lezione tanto fondamentale...
L'incredibile ego di cui si era circondata la Madani l'avevano spinta a commettere un passo falso. Pur sentendosi superiore al Bahamut, nulla le permetteva di giudicare la vita dell'altro, una vita fatta di sofferenze, di sangue, forse anche di lacrime, lacrime che certo Kratos non avrebbe mai mostrato alla donna. Farah non era a conoscenza di come il Bahamut avesse vissuto la propria vita dopo l'arrivo dei Jakom, ma sapeva che non poteva essere stata semplice. Glielo leggeva negli occhi quella sofferenza, una sofferenza che a tratti la rendeva empatica nei suo confronti, almeno fino a quando la Principessa dell'Oman non sentiva di essere fin troppo vicina alla propria nemesi. Allora cercava di allontanarsi, facendo un passo indietro, rifuggendo l'eccitazione che in verità Kratos le provocava con il suo sguardo sempre fiero ed orgoglioso e quei suoi modi di fare così sgraziati e rozzi. Si sarebbe eccitata da morire se l'uomo avesse perso la testa per lei, ma così non era, e in parte questo le andava bene. Anche perché altri erano i suoi obiettivi matrimoniali.
Forse ho parlato con troppo sentimento, senza tener conto della tua sensibilità.
Cosa ti prende? Avevo capito che l'odore del sudore non ti creasse fastidi.
Infatti la stava eccitando. Ma Farah non avrebbe mai ammesso una cosa del genere, troppo orgogliosa per far sapere al proprio avversario di aver guadagnato punti su di lei. Motivo per cui le fu facile mentire, nascondendo le proprie reali sensazioni dietro un muro di fastidio provocato proprio dall'odore acre del sudore di Kratos.
Infatti di solito è così, ma il tuo è particolarmente pungente...
Come se la colpa fosse sua insomma, del Bahamut stesso. In ogni caso, la conversazione si chiuse lì e Farah, poco dopo, ricevette un invito non voluto a rimanere per pranzo, invito che ella accettò senza indugio pur di procurare fastidio al Bahamut. Questo valeva come una doppia opportunità per lei, perché da un lato oltre al piacere di innervosire il suo promesso sposo, avrebbe provveduto ad avvicinarsi a colui che sarebbe diventato un giorno il suo futuro marito. Kalas era sposato, ma l'ostacolo del matrimonio poteva essere aggirato facilmente, non appena la Principessa dell'Oman avesse compreso quale fosse il punto debole della consorte del Sultano.
... Perché non mi aggiorni un po' sugli ultimi sviluppi della tua vita, dopo che ci siamo separati? Vorrei imparare a conoscerti come ti conoscevo un tempo... Anche se non credo ci sia più permesso scalare gli alberi o fare a gara a chi arriva per primo in cucina per la merenda!
Era riuscita a raggiungere l'obiettivo di darsi del tu, una confidenza che fino ad allora non si era presa, fingendosi una fanciulla troppo educata per osare fare un passo simile. La Madani era un concentrato di falsità che cercava di attirare quanto più possibile il Tìamat, tanto da stregarlo e spingerlo a lasciare la Vireau immediatamente. Non si rendeva conto -o forse sì, ma non le importava- che in quel modo ingannava l'uomo che avrebbe voluto sposare; che gli stava mostrando qualcosa che non era, ovvero innocente, completamente immacolata e per nulla opportunista. Si era sporcata parecchio le mani Farah nel corso della propria vita. Non aveva permesso a niente e nessuno di ostacolarla dai propri obiettivi ed anche se sulla carta possedeva tutte le qualità di una vera Principessa, era interiormente che l'altro avrebbe dovuto apprezzarla, per ciò che lei era. Intrepida, indomita, testarda, arrivista, passionale, orgogliosa e tremendamente legata all'idea di avere accanto un uomo che sapesse apprezzarla non solamente per il proprio aspetto fisico. Era forse questo il difetto in cui peccava peggio Kratos con lei: le sue dimostrazioni di apprezzamento nei suoi confronti si bloccavano lì, di fronte alla figura di quella bellissima donna, senza andare oltre, senza guardare il carattere, come aveva fatto poi anche da piccoli. Non la vedeva per il diamante che risplendeva dentro, ma per il brutto involucro che aveva intorno. E questo la Madani non glielo aveva mai perdonato, nemmeno dopo anni di inferno passati a sfuggire dal controllo dei Jakom.
Tanto alla fine vinceva sempre quella peste di Kratos! Dei due penso che sia indubbiamente lui quello con più determinazione indomita, ma non lo dico con dispiacere, anzi mi ricorda sempre che il nostro sangue è praticamente lo stesso.
Kratos, Kratos, Kratos! Perché si doveva parlare sempre e solo di lui? Farah sorrise, ma dentro di sé odiava sentire costantemente Kalas volgere i propri pensieri a quel fratello così fastidioso, così maleducato, così... Così... St****o, sì, perché lo era stato in passato, con lei, e ancora proseguiva ad esserlo nonostante tutti quegli anni. Come la sera di quel ballo ufficiale, quando si era permesso di definirla una "Balena grassa" nonostante non l'avesse vista da anni.
Come ben sai, Kratos finì in Turchia, come anche in Israele, Grecia e Albania aderendo ad un corpo di Commando. Io feci una fine analoga ma un po' più spartana... Fui salvato da un uomo a cui devo moltissimo ma che mi ha chiesto di rimanere nell'anonimato. Mi diede lezioni di autodifesa, mi destinò verso zone del Mondo Magico dove si trovavano persone capaci di trasmettere tecniche di combattimento sia Magico che Fisico. Fui io a volere tutto ciò, fui io a scegliere di fortificarmi con l'obiettivo, un giorno, di riprendere ciò che era mio. ... Dopo di che, per sperare di ricevere informazioni aggiuntive sui Jakom, eventuali individui in contatto con loro ed eliminare aiuti sparsi qua e là, capii che dovevo diventare qualcun altro. Assunsi un soprannome, mi segnai alla Gilda dei Mercenari e da lì cominciò la mia scalata nelle più alte vette della classifica mondiale. Lo stile di lotta della nostra famiglia, fortificato dagli allenamenti aggiuntivi ricevuti dal mio salvatore, mi garantirono un vantaggio su tantissima concorrenza. ... Sceglierò di essere sincero con te rivelandoti che ho eliminato molte persone, tutte quante collegate ai Jakom e intente ad aiutarli nel restare al potere nel Bahrein. Tuttavia quell'impegno non bastava e da solo ero consapevole di non poter arrivare presto al mio obiettivo... E fu allora che conobbi per caso la mia attuale consorte.
Aveva ascoltato con molta attenzione il racconto che le aveva fatto Kalas. La vita che aveva vissuto, tutti quegli anni lontano da casa, impossibilitato a prendere il proprio posto sul trono, tutte cose che Farah rabbrividì a pensarci. Poteva solo provare a capire meglio come si fosse sentito il Tìamat, senza però riuscire a comprenderlo pienamente. Lei era stata fortunata, lei era vissuta dentro le mura del suo Palazzo e aveva fatto una vita tutto sommato normale, ricca, sicura. Il nuovo sovrano del Bahrein invece aveva affrontato prove incredibili, si era sporcato le mani di sangue e si era ridotto a compiere un lavoro degradante ed umiliante, pur di rivendicare il possesso del trono. Tuttavia, quando Kalas iniziò a parlare della sua relazione con Veronique, inevitabilmente l'attenzione della Madani si fece completamente alle stelle. Arrivava in quel momento -per modo di dire- la vera parte interessante, perché dal loro incontro, da ciò che aveva fatto la Vireau, Farah poteva comprendere come agire sia per spodestarla, sia per prenderne il posto. Un compito che il Sultano non le rendeva semplice, eppure, in buona fede, agevolò anche, rivelando particolari piuttosto utili per il piano della Madani.
Fu immediata passione e feeling... Pensa che allora lei era fidanzata stabilmente con un altro uomo, ma già la prima notte lo tradì con me. Una riprova di come fossimo quasi destinati ad incontrarci e stare insieme... Poi mi presentò la sua famiglia, all'interno della quale conobbi forse il Mercenario più forte in assoluto. Assieme a lui, la figlia Aryanne che conosci abbastanza bene, così come altre persone e naturalmente mia moglie, riuscii a penetrare nel palazzo molto prima del previsto. ... Beh, il resto penso che sia storia!
Senza il loro intervento avresti dovuto aspettare ancora per riuscire a raggiungere il trono che ti spettava... Ma sono sicura che se avessi cercato alleati nell'Oman, nessuno te li avrebbe rifiutati, anche a costo di essere io l'unica.
Volle rimarcare un concetto forse troppo sottovalutato, ma che per lei era importante. Al suo fianco sarebbe stata capace di combattere contro qualunque nemico e le dispiacque che il Sultano del Bahrein non avesse scelto lei o i suoi genitori come alleati per combattere la propria guerra. Forse c'erano di mezzo implicazioni molto forti che lo avevano frenato dal rivelarsi apertamente, in quel caso Farah non poteva farci nulla. Sapeva che la politica dei propri genitori era quella di rimanere costantemente neutrali e la appoggiava, del tutto. Ma questo non significava infischiarsene dei problemi altrui, specie quando si trattava di persone con cui si era sempre nutrito un grandissimo rapporto di stima reciproca.
Tra l'altro, lo sai che inizialmente Kratos aveva puntato proprio la figlia di Sandyon?! Peccato ricevette subito il due di picche, visto che lei era già felicemente fidanzata. So che oggi purtroppo la situazione non è più la stessa, ma posso garantirti io che mio fratello non ha più alcuna mira su di lei. Te l'ho raccontato giusto per prenderlo un po' in giro di nascosto!
... Sinceramente, non mi sorprende considerato l'aspetto fisico di Aryanne Vastnor. Senza offesa, ma tuo fratello ha sempre avuto la capacità di lasciarsi attrarre dalle femmine più belle, senza mai soffermarsi sulla loro... Interiorità...
L'aveva infastidita che Kratos avesse guardato un'altra prima di lei? No, non era rimasta infastidita da quello, ma dalla possibilità che una come Aryanne potesse metterle i bastoni fra le ruote portandole via il Bahamut. Era vero che senza il consenso della Madani l'uomo non era libero, questo però non significava che determinati ostacoli non andassero tolti di mezzo prima che creassero danni seri. Farah decise che d'ora in avanti avrebbe tenuto d'occhio quella Aryanne, ma era improbabile che ella costituisse una reale minaccia, specie se il Bahamut difficilmente si concedeva gite fuori porta. Era chiaro però che la risposta un po' piccata della donna facesse sorgere spontaneamente nel Tìamat domande sul perché ella pensasse questo di suo fratello, ricercando magari nell'insoddisfazione di un certo suo atteggiamento il motivo per cui le nozze si stavano rimandando così tanto.
A volte credo che Kratos non sia in grado di apprezzare seriamente qualcuno per ciò che è e non per ciò che appare... Condividerai con me questo timore, conoscendo i nostri trascorsi...
Insomma, Farah aveva timore che il Bahamut fosse pronto a sposarla non per le sue qualità, né per il suo carattere, ma perché finalmente non era più una cicciona brufolosa. Era come se la donna temesse che se avesse cambiato di nuovo aspetto fisico, non sarebbe più andata a genio al fratello "farfallone" del Sultano, risultando poco avvenente e quindi propensa all'essere tradita. Timori in parte reali, in parte inventati, in maniera tale da giustificare il perché ella se la prendesse con molta calma per quel matrimonio. E chissà che Kalas, nel sentire le sue paure, non si sentisse forse pronto a rincuorarla, soffermandosi su quanto fosse bella in tutto e non solo esteriormente come magari pensava -e nemmeno tanto velatamente- il fratello minore.
Mi chiedo anche come tu possa essere tranquillo con la tua consorte, sapendo com'è nata la vostra relazione. Non temi che possa capitare la stessa cosa a te? ... Scusami se mi azzardo a farti una simile domanda, ma vi vedo così felici e pieni di amore ogni volta che vi incontro insieme, mi si spezzerebbe il cuore sapere che un matrimonio riuscito come il vostro possa interrompersi all'improvviso...
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Farah
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da Kalas » 04/09/2019, 22:54
Asakir, dove si è diretto il Sultano con la Principessa?
Hanno preso la via dei giardini, mio Emiro.
Da quanto tempo?
Non più di un quarto d'ora Altezza.
Capirai, saranno già ben più lontano di dove a me vada di arrivare...
Kratos non era né uno scansafatiche, né un pigrone, anzi, l'occasione per fare moto la trovava sempre ed un po' in tutto. Se aveva deciso di non inseguire il fratello e Farah il motivo era differente e nemmeno troppo complesso da intuire. Di sicuro la donna non avrebbe sentito la sua mancanza e il Tìamat era perfettamente in grado di gestire la Madani senza bisogno di aiuto. Probabilmente, se Kratos avesse saputo i reali intenti della mora, avrebbe fatto pure la corsa ad ostacoli pur di ritrovarli e romperle le uova nel paniere. Non gli interessava particolarmente se Kalas divorziasse e si sposasse un'altra donna, l'importante era che quella femmina non fosse proprio la Principessa dell'Oman.
Ehi Farah, non riesci a raggiungermi?!
No, sei troppo in alto, ti ordino di scendere!
Non è vero, non ce la fai perché sei troppo pesante!
Adesso ti faccio vedere io!
No ti prego, andrà a finire che spezzerai qualche ramo, ahahah!
... C'era da immaginarlo che potesse venire su bene, il viso tutto sommato era carino, peccato per il resto del corpo che sembrava un uovo...
Nel corso degli anni successivi, poi, Farah si andò a beccare anche una bella valanga di brufoli prevalentemente concentrati sul volto. Insomma, anche quel piccolo punto a favore andò deturpandosi a causa della crescita e dello sviluppo, in lei anche leggermente arrivati in anticipo. Né Kratos, né il fratello maggiore erano stati investiti da simili effetti ormonali, motivo in più per far essere il Bahamut ancora più cattivo. Rientrato nella propria stanza, l'Emiro se ne andò verso il balcone e si affacciò, guardando in lontananza il sole alto nel cielo. Ora che l'incubo della morte non infestava più i suoi pensieri, era dannatamente più semplice tornare con la memoria a quei tempi sereni e spensierati.
Perché hai invitato Kalas al tuo compleanno e a me no?!
Semplice, non ti ci voglio e basta.
Beh meglio così, ho cose più interessanti da fare che andare alla festa di un pesce palla coi brufoli!
Veramente sono andati quasi tutti via, tuo fratello se n'è accorto a differenza tua!
Guarda che è impossibile non accorgersene, almeno ora ti si può guardare negli occhi senza per forza dover correre a vomitare...
Non mi rivolse più la parola per mesi e mesi...
I genitori alla fine avevano riparato al problema dicendo alla famiglia dei due fratelli che, pur essendoci solo il nome di Kalas nell'invito, era implicito che valesse per entrambi i fratelli. Kratos però quella sera si diede per malato a presa di posizione e probabilmente la festeggiata era stata molto più felice così. Tanti di quei battibecchi il maggiore nemmeno li conosceva, perché nessuno dei due gliene aveva mai parlato apertamente. Forse in quel periodo lo stesso Bahamut era consapevole di non essersi comportato nel migliore dei modi, pur essendo pronto a non ammetterlo manco sotto tortura. Mentre per quanto riguardava Farah, forse non ne aveva mai fatto parola perché anche solo riparlarne corrispondeva a sentirsi male.
Che palle i sensi di colpa...
Erano state le stupide parole di uno stupido bambino prima e di un ancora più stupido ragazzino poi. Non era nemmeno un adolescente, in parole povere possedeva il cervello piccolo come una nocciolina. Come poteva la Madani risentirsi tutt'oggi di quelle frasi dette da una persona così ancora immatura e indelicata? Probabilmente Kratos non riusciva a comprendere la cosa più importante... ... Al tempo non aveva insultato la Principessa di 30 anni, ma quella altrettanto immatura, stupida e piccola tanto quanto lui.
'Fan***o, non ho mai usato così tanto sapone in vita mia, uff!
Intanto, nel bel mezzo dei Giardini, Farah riceveva il racconto della vita come Mercenario del Sultano del Bahrein. Una serie di anni difficili e particolarmente pesanti da affrontare, fatti di sangue, lacrime e sofferenza. Kalas aveva combattuto la propria guerra da solo, consapevole di essere creduto morto da chiunque. La sua fama come guerriero magico a pagamento lo aveva allontanato dalla figura dell'erede al trono legittimo del Sultanato. Anzi, a dire il vero molti credevano che le dicerie attorno a lui fossero tutte invenzioni per ricamargli attorno un personaggio fatto e finito.
Assieme a lui, la figlia Aryanne che conosci abbastanza bene, così come altre persone e naturalmente mia moglie, riuscii a penetrare nel palazzo molto prima del previsto. ... Beh, il resto penso che sia storia!
Senza il loro intervento avresti dovuto aspettare ancora per riuscire a raggiungere il trono che ti spettava... Ma sono sicura che se avessi cercato alleati nell'Oman, nessuno te li avrebbe rifiutati, anche a costo di essere io l'unica.
Esponendomi a voi, avrei senz'altro messo in pericolo te e tutta la tua famiglia, non potevo permettere che vi fosse fatto del male.
I Jakom avevano in pugno tutte le risorse del Bahrein, risorse sul piano magico decisamente più levate rispetto all'Oman. I genitori della Principessa volevano che la Madani riuscisse a suggellare un legame con il Sultanato proprio in virtù delle ricchezze insite in esso. Essere in rapporti magnifici con un paese come quello significava aver raggiunto un vero e proprio apice di perfezione e ambizione. Ma la verità era che la reale ambizione e perfezione per lei stava nell'essere direttamente a capo di entrambi i luoghi, essere vista come la Sultana dell'uno e dell'altro. L'Emiro non le bastava, i suoi occhi accesi di passionale desiderio di scalata verso la vetta osservavano brillanti le fattezze del primogenito, non del bastardo riconosciuto.
Tra l'altro, lo sai che inizialmente Kratos aveva puntato proprio la figlia di Sandyon?! Peccato ricevette subito il due di picche, visto che lei era già felicemente fidanzata. So che oggi purtroppo la situazione non è più la stessa, ma posso garantirti io che mio fratello non ha più alcuna mira su di lei. Te l'ho raccontato giusto per prenderlo un po' in giro di nascosto!
... Sinceramente, non mi sorprende considerato l'aspetto fisico di Aryanne Vastnor. Senza offesa, ma tuo fratello ha sempre avuto la capacità di lasciarsi attrarre dalle femmine più belle, senza mai soffermarsi sulla loro... Interiorità...
Non posso fare a meno di percepire molta della tua amarezza in prima persona.
A volte credo che Kratos non sia in grado di apprezzare seriamente qualcuno per ciò che è e non per ciò che appare... Condividerai con me questo timore, conoscendo i nostri trascorsi...
No, non voglio dare torto alle tue paure, sarebbe quanto mai irrispettoso nei confronti del tuo e del vostro passato. Permettimi solo di esprimere il mio giudizio onesto e non di parte, te lo assicuro. Se Kratos oggi fosse completamente attratto dall'estetica e non dalla sostanza, pensi che non avrebbe già premuto affinché oggi foste sposati? Si sarebbe scusato per il male recatoti nei vostri anni da piccoli mettendosi in mostra, ammettendo di aver imparato la lezione, pur di averti fra le lenzuola. Per favore Farah, permettimi anche di essere un minimo sincero, anche se può significare farti dei complimenti sconvenienti e poco eleganti... ... Ma oramai sei una donna magnifica, una femmina dotata di sensualità, sex appeal, fascino ed intelletto. Basta una sola occhiata per restare folgorati dal carisma che dispensi automaticamente senza nessuno sforzo o impegno. E se mio fratello fosse proprio come temi, avrebbe messo facilmente e subito da parte orgoglio e fastidi pur di stringerti tra le braccia e reclamarti come sua. Posso affermare anche per mia stessa esperienza, che vite come quelle che abbiamo trascorso ci hanno permesso di crescere e migliorarci. ... L'uomo che un giorno sposerai non ti apprezzerà solo per il bel corpo che sfoggi, basterà solo che ammetta onestamente con se stesso di trovarti eccezionale sia fuori che dentro.
Eccoli lì tutti i bei complimenti che la Madani aspettava con ardore e interesse, seppur forse con un messaggio di fondo non facile da mettere in un angolo. Pur riempiendola di sicurezze sul suo nuovo aspetto, Kalas aveva sottolineato un dato fondamentale da prendere in esame sull'atteggiamento del fratello. Insomma, qualora dentro di sé, in una parte parecchio profonda del suo animo, Farah avesse nutrito davvero quelle paure, adesso poteva fare i conti con quel nuovo punto di vista. Questo però non poteva fermarla dal proseguire con i propri intenti principali. L'ora del pranzo era ormai vicina ma non abbastanza da impedirle di gettare un altro amo e vedere cosa potesse abboccare mai con un'esca così particolare.
Mi chiedo anche come tu possa essere tranquillo con la tua consorte, sapendo com'è nata la vostra relazione.
Spiegati meglio, per favore.
Non temi che possa capitare la stessa cosa a te? ... Scusami se mi azzardo a farti una simile domanda, ma vi vedo così felici e pieni di amore ogni volta che vi incontro insieme, mi si spezzerebbe il cuore sapere che un matrimonio riuscito come il vostro possa interrompersi all'improvviso...
Veronique è perfettamente al corrente che mai e poi mai potrei tollerare un episodio di adulterio. Le feci questo discorso poco prima delle nozze e lei fu decisamente capace di assicurarmi sui propri sentimenti e ferree intenzioni di non deludermi. Oggi sono giunto alla convinzione, come detto prima, che gli eventi della notte del nostro primo incontro siano da imputare al feeling esplosivo che ci tutt'oggi ci unisce. Ad ogni modo, sei davvero molto gentile a preoccuparti di una possibile ferita al mio cuore e ti ringrazio, apprezzo davvero la tua premura amica mia.
Mentre pronunciava quelle ultime parole, un segnale sonoro, ovvero una piccola campana, faceva capire che il pasto fosse finalmente pronto. Kalas fornì nuovamente il braccio alla Principessa affinché potesse tornare sui loro passi e spostarsi verso l'ingresso del grande salone. Sul muretto di destra proprio vicino all'uscita dei giardini, Kratos aspettava sdraiato ben poco educatamente. Si era vestito non propriamente da Emiro come al suo solito ma oramai Kalas nemmeno lo riprendeva più. Alla fine aveva molta più libertà del Tìamat in fatto di usi e costumi e alle volte il Sultano non negava di invidiarlo.
Ce l'avete fatta, quasi stavo per mandarvi via gufo una cartina dettagliata del giardino...
Hai rinunciato fin troppo presto nel cercarci, fratello, forse avrei dovuto inviare io a te una cartina con sopra un segno ad indicare la nostra posizione.
Sarebbe stata fatica sprecata, il gufo avrebbe recapitato il messaggio ad un uomo intento a schiacciare un piacevole pisolino prima di pranzo!
Hai sempre una innata capacità per renderti maleducato davanti all tua promessa sposa, non è vero?
... Sì, credo tu non possa aver centrato verità più autentica.
Allora non aggravare ulteriormente la situazione e prendi il mio posto al suo fianco.
Kratos spostò l'attenzione sulla donna per alcuni secondi, fissandola appena più intensamente. Quella sua frase precedente nascondeva una ammissione precisa e chiara, anche se non ancora tanto diretta come ella avrebbe voluto. Il Bahamut scese dal muretto e Kalas si avvicinò così che egli potesse farsi prendere sotto braccio dalla Madani. La Principessa passò dunque dal fratello alto e longilineo a quello basso e massiccio. C'era proprio da chiedersi chi le piacesse di più sentire a così stretto contatto.
Andiamo dunque, il pranzo ci attende, mi auguro possa essere di vostro gradimento Principessa.
Il Sultano tornò al "Voi" in presenza del parente, facendo simboleggiare quel "Tu" come una specie di piccola libertà esclusiva tra loro. Ben presto Farah avrebbe scoperto che eguale trattamento fosse riservato pure alla moglie, tenuta fuori da quella nuova confidenza con la prossima Sultana dell'Oman. I tre nobili dunque presero a camminare con Kalas leggermente più in disparte e in avanti rispetto agli altri due. Sarebbe stato un altro pasto fatto per punzecchiarsi, un'altra occasione per continuare quell'eterna sfida, quel battibecco tra due bambini troppo cresciuti. Ma prima che le vecchie abitudini tornassero a fare da protagoniste, la voce in sussurro di Kratos raggiunse le orecchie di Farah, a pochi secondi dall'accesso in sala convivio.
... E comunque ci rimasi di merda per non essere stato invitato alla tua festa e non ero affatto influenzato quella sera...
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Kalas
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