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Messaggioda Sandyon » 10/12/2011, 0:11

{ In giro per Diagon Alley - ORE 17:17 }

Non era affatto sicuro di quello che la Vice Preside gli aveva consigliato, anche perchè andare presso un luogo magico per comprare del cibo per animali gli pareva alquanto strano.
Aveva sempre utilizzato normalissimo cibo per cani babbano e a Dastel era sempre andato più che bene, visto e considerato che prendeva sempre quello di prim'ordine, scelta e costo.
Ma Monique lo aveva informato che fino a quando non avesse ricevuto la sua scorta personale di cibo particolare per animali, il luogo migliore dove andare a comprare del cibo per cani di vera qualità era senza dubbio la "Snoopy's Farm" presso Diagon Alley.

IO... A fare compere in un fottuto posto che si chiama "Snoopy's Farm"!

Ahahahaha!!!!

Tu continua e ti strozzo.

Ahahaha/........ Glom.

Si era fermato da poco presso una delle tante caffetterie del viale, che servivano ancora dell'originale cappuccino old style come piaceva a lui, quello con così tanta schiuma che che alla fine di latte ne vedevi appena l'ombra, e la schiuma a lui piaceva molto, forse troppo. Da quant'era che non camminava in quelle zone.
Era meglio comunque evitare di dare troppo nell'occhio, così, senza problemi, si tolse la sua solita veste normalissima da mago battagliero e scelse delle vesti adeguate a passare per un normalissimo nato babbano in normale campagna di acquisti prenatalizi, con dei jeans scuri, degli stivali neri, un maglioncino sopra color marrone scuro a proteggere una camicia nera e sopra una giacca di pelle ed una sciarpa. Cappello nero e occhiali da sole a coprire gli occhi e il suo sguardo sempre vigile, barbetta incolta.

Immagine

Ma dove diavolo è?

Girava il capo verso destra e sinistra ogni tanto, cercando nei limiti del possibile di trovare per lo meno l'insegna di quel negozio dove non sarebbe mai entrato in vita sua se non glielo avesse consigliato una persona abbastanza di fiducia, ma una cosa era sicura: quando si trattava di far stare bene il suo animale, Sandyon era pronto a tutto, ma davvero a tutto.
E in fondo, sotto sotto, aveva anche deciso di comprare un giocattolino di quelli gommosi per Fire per farlo giocare meglio e rinforzarsi la dentatura, ma di certo questo non lo aveva ammesso davanti a Moni, né davanti a Mog, per quanto il piccolo esserino poteva immaginarlo già visto il collegamento mentale con l'amico del cuore.
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Messaggioda Monique » 10/12/2011, 13:27

[All'entrata di Diagon Alley - ore 17.30]


Odiava Diagon Alley.
Troppa gente, troppi marmocchi, troppi rumori... troppo tutto.
Ma non era lì per divertimento quindi, a malincuore, avrebbe dovuto stringere i denti e sopportare silenziosa quello strazio, visto e considerato che si trovava in missione: gli informatori del padre l'avevano tempestivamente informata dei suoi spostamenti, il che le avevano permesso di muoversi quasi all'istante; erano giorni che si teneva pronta ad agire, da quando Nicholas le aveva detto che era ora di sondare il terreno.
Ed era quella la cosa che le piaceva di più: agire.
Nicholas adorava l'attesa, la trovava stimolante e proficua, mentre per lei risultava solo una gran noia: per questo lui era lo stratega, la mente, e lei era il braccio.

Eccolo...

Un mezzo ghigno apparve sulla sua bocca nel momento in cui, da lontano, la figura di Sandyon si palesò al suo sguardo: sapeva che non avrebbe fatto caso né a lei né a chiunque altro fosse presente in quel luogo, primo perchè era davvero troppo affollato, e secondo perchè sembrava apparentemente ben deciso a fare i suoi acquisti e tornarsene indietro, probabilmente al castello.
Ma non le importava, in fondo non doveva certo farci conversazione... non ancora, comunque.
Lo osservò per diversi istanti, studiandolo attentamente: la sorellina aveva ottimi gusti nel caso, non c'era che dire... forse un po' troppo imbronciato per lei, ma ci si poteva lavorare su.

Meglio tenersi pronti.

Ricordò a se stessa, spingendo così la propria mente a lasciar perdere quei futili pensieri per concentrarsi su ciò che di lì a poco sarebbe avvenuto: fortuna che sapeva usare bene la Trasfigurazione umana, a Sandyon probabilmente sarebbe preso un infarto... o perlomeno, era quello l'obiettivo.
Fece un cenno della testa una sola volta, voltandosi poi a fissare una vetrina con aria interessata, le braccia attorno alle spalle come a volersi proteggere dal freddo: nel contempo, due uomini- suoi complici - svoltarono l'angolo ed iniziarono a camminare in sua direzione parlottando tra loro dell'ultima partita di Quidditch svoltasi tra Inghilterra e Spagna valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo; fu proprio a causa dell'argomento concitato che, apparentemente, uno dei due urtò leggermente la spalla di Sandyon.

Mi scusi.

Borbottò solamente, tornando poi a parlare con l'altro uomo e proseguendo così nel loro cammino: non dovevano fare altro, a lei bastava quell'unico gesto; nel momento in cui il professore di Difesa avesse cozzato la propria spalla contro quella dell'altro uomo, infatti, voltandosi appena col corpo, lei si sarebbe girata verso di lui, permettendo così all'ex mercenario - che di sicuro non poteva lasciarsi sfuggire un volto come quello - d'incrociare i lineamenti di un viso che per lui sarebbe dovuto essere fin troppo familiare.

Immagine


Pochi secondi e la donna gli diede nuovamente le spalle, camminando piuttosto spedita ma senza dare troppo nell'occhio così da perdersi in mezzo alla folla, pronta a smaterializzarsi appena fuori Diagon Alley.

Comincia a sudare freddo, bel maschione... siamo appena all'inizio.
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Messaggioda Sandyon » 10/12/2011, 17:37

Più camminava e più sentiva una strana sensazione scorrergli nella mente, sulla pelle, fin dentro l'anima.
Non era una comune sensazione come quelle che solitamente aveva quando qualcuno lo seguiva o lo voleva come di consueto fare secco, no, era una sensazione molto diversa, molto più forte, a tratti, molto più preoccupante.
Camminò ancora per diversi metri, aggirando qualche palazzo per dar modo così di perdere un minimo le sue tracce, ma in un posto del genere, non era poi difficile osservarlo, vista la quantità di persone presenti e Mog di sicuro non avrebbe potuto scorgere un'aura ostile precisa in mezzo a tutta quella marea di gente.
Probabilmente fu proprio quello il piano attuato da chi lo aveva preso di mira, questo non era dato saperlo al momento, ma la cosa certa, fu che appena pochi secondi dopo, svoltando l'ennesimo angolo, un uomo gli andò addosso facendo cozzare la spalla con quella di lui. Per la stazza e la costituzione che teneva, Sandyon non si spostò più di tanto, limitandosi forse a 40°, ma quello comunque bastò e avanzò.

Dannazione, se questi idioti facessero un po' più di att... Uhm?!

I suoi occhi per alcuni istanti parvero quasi non voler visualizzare quanto effettivamente stavano facendo.
In mezzo ad una folla di media entità, davanti ad una vetrina distante una decina di metri, una donna o ragazza che fosse osservava ciò che era contenuto nel negozio e poi, forse per caso, forse apposta, decise di voltare il capo a rispondere allo sguardo dell'ex mercenario. I dubbi in merito alla somiglianza con una persona molto conosciuta dal professore erano pressochè nulli.

Oh mammina, ma quella è...

... Rachel...

Le pupille si dilatarono e la bocca si aprì di poco come a voler emettere un qualsiasi suono che però non uscì fuori nemmeno a pagarlo. Subito però le gambe si mossero a dirigersi verso quella persona, che però con altrettanta tranquillità si volse proseguendo a camminare in mezzo all'orda di persone presenti. Si era smaterializzata, questo si, ma Sandyon non potè capirlo visto che in ogni caso poteva averla benissimo persa di vista.
Si immerse tra le persone, spintonando, afferrando qualcuno per la collottola e spostandolo di forza, corse verso ogni anfratto, verso ogni angolo della strada, osservò dentro ogni negozio, ma di quella persona nemmeno l'ombra.

Che l'abbia solo immaginato...

Amico mio, non credo, visto che anche i miei occhi hanno percepito lo stesso miraggio...

La conferma da parte di Mog venne quasi subito.
Quando terminò la sua ricerca si trovava nei pressi di una via di periferia che dava sul retro di "Ollivander's".
Strinse il pugno, chinando il capo. Il cuore che batteva all'impazzata, dentro di se una parte era nostalgica, l'altra rabbiosa e non sapeva minimamente a quale delle due consentire il sopravvento.
Poteva essere davvero lei, magari in realtà catturata quel giorno e portata via per poi essere stata obliviata, oppure poteva essere solo uno scherzo di cattivo gusto da parte di un nemico molto ma molto cattivo...

E molto ma molto nei guai!

Allo stesso tempo però, ricordava bene che l'unica persona ad aver visto in faccia Rachel era stato il suo amico Asher e di lui non dubitava affatto. Per il resto, si, abitanti della città, ma la stessa città che era andata ormai rasa al suolo assieme a tutti i sicari e gli auror che avevano osato profanarla quella notte.
Non trovava spiegazioni e più cercava di capire chi o cosa fosse quella persona e più gli scoppiava il cervello e il cuore.
Si affacciò ancora sulla via cercando ancora un'ultima volta di scorgere quella figura, ma nulla, non vide niente, solo le solite persone qualunqui e la folla di ragazzini che uscivano dal negozio antistante alla strada con la loro nuova bacchetta, un momento importante per ogni mago che si rispettasse.

Lumina non arrivò mai ad un momento del genere...

Strinse forte il labbro tra i denti, lo fece sanguinare, succhiando il sangue, unica bevanda che lo aveva reso più pacato negli ultimi anni. Ne aveva fatto versare molto e chiunque avesse deciso di fargli un gioco del genere ne avrebbe versato tanto, troppo, a costo di farlo sanguinare, curarlo per poi farlo di nuovo sanguinare.
Ma allo stesso tempo c'era una ferita riaperta nel suo cuore che adesso pulsava e faceva male, visto e considerato che far risultare a priori quel caso come un caso di trappola sarebbe stato giusto, ma sbagliato per i suoi sentimenti.
Non sapeva che fare, non sapeva che dire, semplicemente, decise che per quel momento non era saggio rimanere lì, fermo, secco e vulnerabile. Avrebbe preso la strada verso il negozio e lì avrebbe fatto le sue compere, certo al mille per mille, che una volta tornato a casa sua, l'avrebbe rasa al suolo per poi ricostruirla, solo per il semplice bisogno di sfogarsi, sperando con tutto se stesso, che quella notte Monique non avesse deciso di andarlo a trovare, anche se era molto difficile, visto il loro rapporto nemmeno ancora inquadrato come tale, ma per il momento, per Sandyon, era meglio così.

Stai dicendo che se fosse ancora viva, lasceresti...

... Non dire niente... Non so niente...


{ FINE }
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Messaggioda Sandyon » 19/03/2012, 16:13

[ DIAGON ALLEY - VIA PRINCIPALE NOBILE - 10:24 - LUNEDI' ]

E quindi quale sarebbe la ricorrenza, ricordamelo?

Sei mesi assieme, Mog.

Uuuhhh, come sei romantico!

Lo sapevo che dovevo lasciar perdere quell'uovo dieci anni fa.

Oh ma quanto sei bruto e cattivo, bleeeehhh!

Non la posso vedere la lingua, Mog.

Beh te la immagini, umpf!
Comunque, dove stiamo andando allora?
Hai già un posto in mente?


Mi sembra ovvio...

... "Lo scrigno dei sogni"... Ma allora questa è...

Silenzio ed entra, non ho tempo da perdere.

Buongiorno.
A chi devo rivolgermi?


Immagine

Il mercenario entrò all'interno del grande e nuovo negozio di gioielli aperto da poco a Diagon Alley, o meglio, non aveva la più pallida idea che fosse aperto da poco, quello che cercava e quello si era trovato davanti ed era entrato.
Avanzò di qualche passo in direzione del bancone guardandosi attorno per le varie vetrine con tutti gioielli di oro, oro bianco, diamanti e pietre preziose, osservandoli con aria piuttosto apatica e tranquilla, vestito con una mise piuttosto insolita per i suoi gusti ma anche quello faceva parte di un travestimento adeguato per evitare di farsi riconoscere da gente poco raccomandabile che poteva essere in agguato ovunque e sempre.
In quel modo sarebbe apparso come un semplice uomo ricco tutto d'un pezzo, magari imprenditore magico di alto livello, purosangue, e forse chissà, anche mangiamorte. Meglio così, meno domande si fossero fatti i proprietari del locale e meno l'avessero guardato strano e meglio era per lui.
Al suo saluto da dietro una tendina di velluto rosso e giallo apparve un anziano sulla sessantina che si sfregava le mani ma certo non per il freddo.
Sandyon avrebbe voluto ucciderlo, ma si trattenne e rimase semplicemente a guardarlo serio e gelido.
L'uomo si rivolse a lui nel tono più gentile, accomodante e disponibile che esistesse sulla faccia della terra. Vastnor avrebbe voluto vomitare.

Signore, eccomi al suo servizio, in cosa posso esserle utile?

Un dono per la mia compagna per un'occasione speciale.
Non bado a spese, fammi vedere cos'hai.


Si stava mostrando molto maleducato, quello era vero, ma sapeva bene calcolare le sue mosse, difatti pur essendosi mostrato poco elegante nei modi e nelle parole, il solo dire che non avrebbe badato a spese fece illuminare gli occhi del commesso che subito si mise a cercare sotto il bancone i vari espositori dopo aver annuito quasi fosse un devoto schiavo di guerra.
Nell'arco di pochi secondi, Sandyon si trovò di fronte ben cinque espositori, dei quali uno con degli anelli, uno con dei collier, uno con dei bracciali, uno con degli orecchini ed infine l'ultimo con delle cavigliere.
Passò lo sguardo ovunque, guardandoli tranquillo, pur notando i prezzi che comunque, erano alla sua portata.

Come vede abbiamo tutto quello che le potrebbe interessare.
La sua signora, mi perdoni, è una donna di alta classe?


Stai forse dicendo che potrei avere una donna rozza?

OOHHH no signore, assolutamente, intendevo chiedere se la sua signora fosse una donna dai gusti molto raffinati oppure semplici! Non mi permetterei mai di offendere la vostra sicuramente bellissima signora!

Beh, almeno un'intuizione l'ha azzeccata.

E' molto di alta classe... e...

Mog, allora che mi dici, cosa ti ha suggerito il suo portagioie?

Beh in prevalenza le piacciono le cose semplici, ma ho visto che ha dei gioielli un po' più vistosi ma devono avere delle particolarità importanti e rare, altrimenti niente, difatti avrà si e no di vistoso tre o quattro gioielli al massimo!

Bene, ottimo lavoro.

Vorrei qualcosa di vistoso, ma che abbia dei particolari che lo facciano risaltare più che farlo apparire pacchiano.
Mi spiego?
Comunque decisamente anelli, mi vorrei tenere su quelli, grazie.


Il commesso annuì ancora una volta sorridendo palesemente in maniera finta, per poi togliere di mezzo tutti gli altri espositori e prenderne altri tre con solo anelli di tipologia molto vistosa ma allo stesso tempo fondamentalmente elegante e femminile.
Sandyon passò lo sguardo su ognuno di quelli, analizzandoli abbastanza serio e riflessivo, chiedendo anche nel contempo a Mog dei pareri, per quanto il piccolo essere non fosse certo la massima esperienza in fatto di accessori di regalo per donna.
Infine però, gli occhi penetranti del mercenario si posarono su un anello in particolare e come se fosse stato lui a chiamarlo, non ebbe alcuna esitazione indicandolo fra tutti.

Voglio quello.

Ma signore, non vuole nemmeno sapere il prezzo?

Lo devo ripetere ancora una volta?

No no, assolutamente, le faccio subito la confezione regalo nel frattempo può pagare al ragazzo in cassa...
E' stata davvero un'ottima scelta, se posso permettermi, lei ha un gusto molto preciso e adorabile, sua moglie gradirà immensamente!


Non lo stava nemmeno ascoltando, preoccupatosi di andare direttamente alla cassa per non ascoltarlo più leccare le scarpe come non mai, ma dovette voltare un secondo lo sguardo verso di lui quando utilizzò il termine "moglie".
Inspirò profondamente, poi, senza dire altro, tornò verso il ragazzo alla cassa estraendo un portafogli pieno zeppo di denaro, difatti il commesso della cassa, essendo poco più che ventenne, probabilmente figlio dell'uomo anziano di prima vista la somiglianza del viso, dovette fare molta forza e resistenza per non strabuzzare gli occhi di fronte ad un così ampio quantitativo di contanti.

Ehm... ecco, si, subito... allora, sono 2550 galeoni signore.
Vuole pagare in-...


Contanti. Ecco a te.

Bene, grazie signore, le auguro buona giornata!

Ed io di non diventare come tuo padre.

!!! ...

Arrivederci.

Detto questo, senza dargli possibilità di replica, si voltò dirigendosi verso il bancone ritirando il pacchetto regalo comunque ben fatto, salutando poi anche il commesso sessantenne con un cenno del capo ed uscendo infine dal negozio con il portafogli leggermente più vuoto, anche se all'effettiva non più di tanto, visti i risparmi del suo lavoro passato.
Almeno poteva dire che gli fossero per una volta serviti a qualcosa di utile a se stesso e non per pagarsi alloggi in luoghi sperduti dove rifugiarsi oppure composti chimici o ingredienti rari per pozioni letali o trappole.
Riprese il cammino verso il castello, adesso sicuramente indeciso su quando consegnare il regalo comprato alla sua compagna.

Immagine

E' davvero un bel pensiero e poi hai fatto una scelta azzeccata, Monique spero ne rimarrà entusiasta!

Grazie Mog.
Di sicuro il dono è calzante e la rappresenta.


E' vero, confermo! Ihihih... "Moglie", ghghgh!

Fai silenzio...

Oh... Sandy... mi compri una coppetta piccola di gelato? Ti pregoooooo!!!!!

Mmhhh... Va bene, va bene... andiamo.
Che gusti?


Siiiiiii!!!
Allora fiordilatte, cioccolato, stracciatella, pistacchio, nocciola, zabaione, cocco, banana, variegato all'amarena, cioccolato bianco...


Mog, la coppetta piccola ne ha due di gusti.

Oh... davvero? ... Capisco........

Mmhh, prenderò una vaschetta da un chilo e mezzo, ho capito.

!!! ... TI VOGLIO BENE!

Tsk, ruffiano!

... Cuore d'oro! <3

[ FINE ]
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Messaggioda Ferdy » 07/06/2012, 16:11

[Sabato - h.19:23]

Aveva deciso così per quel pomeriggio, quel fine settimana, voleva cambiare aria, il castello e il lavoro lo stavano opprimendo; un crack risuonò nell'aria nel retro dell'arcaico pub del Paiolo Magico: Ferdy Stone era avvolto in mantello da viaggio, le scarpe nere, i jeans stretti alle caviglie e una maglia su cui era inciso "WW", una maglia che aveva promesso di non indossare più una volta uscito dalla squadra, tuttavia non ci aveva fatto caso quando si stava vestendo, l'aveva presa e basta, probabilmente in preda a qualche riflessione con se stesso. Mentre camminava aveva lo sguardo fisso, le pupille che ruotavano di rado quando intravedevano qualcuno di conosciuto e un breve cenno con il braccio quando questi lo salutavano e un silenzioso Buonasera... in risposta, per educazione, non aveva mai fatto il superiore, pur consapevole della fama che rivestiva la sua faccia.
Non aveva una destinazione precisa, per cui cominciò ad esitare per le vetrine, con la bacchetta impugnata sotto il mantello, non si poteva mai sapere.

Ho una strana sensazione... Meglio essere cauti.

Dedicò particolare tempo alla vetrina di Accessori di Prima Qualità Per il Quidditch, poi, per non destare ricordi spiacevoli si avviò nuovamente verso la strada. Ora che ci pensava lui non aveva un animale di compagnia, magari era l'occasione giusta per comprarlo, ora non aveva la testa, forse prima di Smaterializzarsi per il ritorno ci avrebbe fatto un pensiero. Ricominciò la passeggiata, mentre il sole cominciava a scendere piano piano e la luce per gli stretti vicoli cominciava a disperdersi.

Spoiler:
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Messaggioda Veronique » 07/06/2012, 23:44

'Fanculo a lui e ai suoi dannati succhiotti!

No, non era affatto contenta la bella e pericolosa Veronique Vireau, ma nessuno da fuori avrebbe mai potuto accorgersene: al massimo avrebbero trovato strano il suo maglioncino bianco a collo alto visto che le temperature si erano alzate persino in Inghilterra, ma quella non era certo colpa sua; che Tyslion Asveras facesse succhiotti simili a morsi da vampiro era un'informazione che la bionda aveva scoperto troppo tardi, cioè quando si era ritrovata il collo ricoperto di lividi. Ecco quindi che l'unica soluzione era stata coprirsi come meglio poteva.

Giuro che la prossima volta lo illudo di avere un palo di legno scheggiato ficcato su per il...

Il dolce e benevolo pensiero nei confronti dell'amante non venne completato da Veronique, poiché il suo sguardo fu catturato da una persona intenta ad osservare un negozio di accessori per il Quidditch: la ragazza, che fino a quel momento aveva camminato abbastanza velocemente, rallentò il passo per studiarlo meglio; lo conosceva di vista, ne era sicura, e non le ci volle molto per riconoscere...

Ferdy Stone.
Dev'essere la mia giornata fortunata.


Chi non conosceva la storia del giocatore prodigio ritiratosi dalle scene e divenuto professore di Volo ad Hogwarts? Beh, lei la conosceva ed anche bene, e tutto ciò stuzzicava la sua fantasia: Ferdy rappresentava in quel momento il modo per avvicinarsi alla cara sorella senza destare sospetti in nessuno... ma prima c'era bisogno di lavorarselo un po'.

Ed io so lavorarmeli bene gli uomini...


Immagine


Pensò la ragazza con un sorriso compiaciuto sulle labbra: in fondo, anche se lo stava usando, nemmeno a lui sarebbe andata troppo male visto l'esemplare di femmina che era.
Lo osservò così riprendere la sua passeggiata ed accelerò nuovamente il passo fino a ritrovarglisi a poca distanza: a quel punto, non ci volle molto a fingere d'inciampare e cadergli addosso, spingendolo così in avanti seppur con poca forza, quella che bastava per attirare la sua attenzione.

Ops!
Merlino che sbadata... scusami! Ti ho fatto male?


Esclamò la giovane, recitando perfettamente la parte in cui era calata: una dolce, semplice e genuina ragazza in giro per Diagon Alley un po' come lui; ci sarebbe cascato? Non conoscendo chi lei fosse davvero - nessuno lo sapeva tranne Nicholas e i suoi scagnozzi - era praticamente certo che le avrebbe creduto, ma era sempre meglio aspettare le prove concrete.
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Messaggioda Ferdy » 08/06/2012, 14:02

L'idea di andare a Diagon Alley non comportò alcun miglioramento nella persona di Stone che sembrava imbambolato davanti la vetrina di quel negozio, nella speranza di trovare qualcosa di innovativo ma in quell'occasione gli sembrò ancora più spoglia e male arredata rispetto l'ultima volta. Nessun nuovo modello da Quidditch o da corsa era esposto per cui optò di entrare solo per la nuova cera protettiva per i ramoscelli della coda, esposta nella mensolina alta sull'angolo, tuttavia qualcosa lo faceva restare lì sul posto e fu una situazione che durò finché qualcosa non lo urtò e lo costrinse a voltarsi di scatto con la bacchetta che usciva dall'apertura del mantello, vicina alla bocca dello stomaco di una giovane ragazza.

Ops!
Merlino che sbadata... scusami! Ti ho fatto male?


Sciocco aveva subito temuto il peggio, ad un agguato, al motivo per cui si era sempre voltato indietro durante la passeggiata, una passeggiata che cominciò ad esser più piacevole con l'incontro di quella donna che lo aveva spintonato non volutamente: era davvero bella; la carnagione abbronzata, gli occhi di un colore castano scuro che creavano un dolce accostamento con i capelli di un biondo cenere, o meglio, era qualcosa tra il chiaro e il cenere. Il corpo era bello, poco più alto del suo, regolare le cui forme erano ben delineate e dolci.

Wow...

La ragazza avrebbe potuto notare la sua espressione stupida dinanzi ad un fascino tale, tuttavia scrollò il capo come per riprendersi e fu preso da una confusione improvvisa, cominciando a voltare il capo a destra e a sinistra, su e giù.

No... Scusa tu... Io, credevo... Niente niente!

Concluse infine sentendosi letteralmente uno stupido. Non si sentiva di certo come si era sentito la prima volta, al fianco di Alexis, tuttavia l'emozione era derivata più dall'aspetto fisico della donna, non dall'aria che la avvolgeva, tuttavia non la conosceva, magari il suo carattere era meglio del corpo, cosa che cominciava a dubitare fortemente, convinto di non aver mai visto qualcosa di più fatale. Una Veela? O solo per metà? Faticava a credere che quello non fosse frutto di una Creatura.
Sentì crescere un'aria di imbarazzo tra entrambe le parti e cominciò a scusarsi ancora.

Non volevo spaventarti... Perdonami.

Le stava dando del "tu" esclusivamente perché lei aveva fatto lo stesso, o semplicemente qualcosa dentro te lo spingeva ad usare un tono più confidenziale e lo aiutava a sentirsi maggiormente a proprio agio.
Quell'incontro gli ricordò molto lo stesso che era avvenuto tempo prima in riva al Lago Nero, con Alexis, anche allora era in preda alla noia. Chissà forse qualcuno gli stava regalando una seconda possibilità? E se così non fosse stato, sarebbe andata a finire così come con la prima?
Ora la cera protettiva perse il suo interesse e diventò esattamente come il resto dell'esposizione di quel negozio.

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Messaggioda Veronique » 08/06/2012, 14:16

Bei riflessi, ragazzino.

Non c'era motivo per non pensarlo, quando Ferdy le puntò la bacchetta alla bocca dello stomaco: paranoico o prudente? Il confine era estremamente sottile nei due casi, ma forse in quel caso era meglio pensare al fatto che forse il sesto senso del ragazzo non era così spento ed inattivo come avrebbe potuto pensare la prima volta; in ogni caso non c'era alcun motivo di allarmarsi.
Chi, guardandola negli occhi, con quell'espressione ora dispiaciuta e spaesata, avrebbe potuto considerarla una minaccia?

E' proprio questo che mi rende letale.

No... Scusa tu... Io, credevo... Niente niente!

Fece un piccolo e timido sorriso a quelle parole, come se lo trovasse dolce: era un ragazzo ancora, lo si vedeva bene, ma prometteva grandi cose una volta cresciuto anche solo di un paio d'anni, perlomeno fisicamente. Se fosse stato buono per essere arruolato dalla sua parte, questo Vero non poteva dirlo ancora... ma contava di avere tempo per scoprirlo.

Non volevo spaventarti... Perdonami.

Non mi hai spaventata... non troppo almeno.

Rispose lei, accennando una battuta ed indicando con un cenno della testa la bacchetta posizionata contro il suo corpo: anche la voce, anche il tono era diverso per l'occasione, molto più morbido e dolce di quello cinico e freddo che usava normalmente; d'altronde, se doveva recitare era giusto farlo al meglio.

Scusa se ti sono inciampata addosso, sono proprio goffa - aggiunse la giovane donna con una piccola risata imbarazzata, scostandosi i capelli dietro l'orecchio destro con fare timido - Tu sei Ferdy Stone, vero? Ti ho visto giocare qualche volta. Io mi chiamo Cassandra Carvier.

La presentazione venne spontanea, ovviamente sotto falso nome: d'altronde la vera Cassandra era in quel momento sotto metri e metri di terra, quindi Veronique dubitava che sarebbe andata a lamentarsi con lei per averle rubato l'identità. Lanciò un'occhiata alla vetrina alle spalle di Ferdy, indicandola con un piccolo sorriso.

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Messaggioda Ferdy » 08/06/2012, 22:42

Nonostante fosse stato un falso allarme non si rese conto di avere ancora la bacchetta puntata verso la giovane donna e fu questa che gliel fece notare;

Non mi hai spaventata... non troppo almeno.

Disse, facendo un cenno con la testa verso la bacchetta che il ragazzo ritrasse lentamente sotto il mantello, guardandosi a destra e a sinistra, come se ancora non si fidasse quasi totalmente di tutto quello che stava accadendo da quando la giovane lo aveva urtato. La sua voce era dolce, quasi melodiosa, lontanamente distante da una ragazza che volesse qualcosa da lui, che avesse degli scopi.
Sorrise alla sua battuta, cercando di abbassare la tensione venutasi a creare da quando era inciampata su di lui, dopotutto anche lei non sembrava molto estroversa, anzi, abbastanza timida e quel piccolo gesto bastò alla ragazza per aprirsi abbastanza tanto da presentarsi.

Dovrei smetterla di preoccuparmi così tanto...

Scusa se ti sono inciampata addosso, sono proprio goffa - disse la giovane ridacchiando ancora leggermente in imbarazzo, scostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio - Tu sei Ferdy Stone, vero? Ti ho visto giocare qualche volta. Io mi chiamo Cassandra Carvier.

Dopotutto era sicuro che la ragazza lo conoscesse per la sua fama; lei doveva essere qualche anno più grande di lui e, seppure le donne erano interessate allo sport meno degli uomini, conoscevano per sentito dire i nomi dei più importanti giocatori di Quidditch, ma stando a quanto lei aveva detto la donna seguiva lo sport, anche se non esageratamente. Probabilmente doveva essere una di quelle che si recavano alle partite giusto per esperienza oppure trascinate dal proprio fidanzato o, in quest'ultimo caso lui ne dubitava, marito (sembrava troppo giovane per essere sposata).
Dopo che lei si fu presentata lui si passò una mano tra i capelli non molto lunghi e si scusò a sua volta, seppur consapevole di non aver nessuna colpa, ma con il solo scopo di rendere l'aria meno pesante.

Non devi scusarti, ero sovrappensiero e non mi ero accorto di essere esposto verso il viale, in tutti i casi si, io sono Ferdy Stone, il piacere è mio Cassandra!

Disse, mentre lei lo illuminava con un sorriso semplicemente splendido, quei sorrisi che lo mandavano su di giri. In verità non ci voleva molto per mandarlo su di giri, bastava solo seguire l'esempio della ragazza lì di fronte ed il gioco era fatto. In effetti a lui piacevano quel genere di ragazze: belle, impacciate, ma con un retrogusto tra il dolce e l'amaro, letteralmente una sorpresa da scoprire, magari in un posto riservato? In qualche locale dello stesso villaggio? Sapeva come giocarsi quella carta, dopotutto nulla nella sua mente era sprovvisto di un piano, era tutto un progetto quel ragazzo e questo poteva piacere come totalmente deludere le donne. Erano pari: due sorprese da scartare, ma il suo intuito sentiva di trovare il suo gioco preferito in quella donna; ma era così anche per lei?

Hai visto qualcosa d'interessante?

Ti riferisci a te o alla vetrina?

Ovviamente quella era una domanda retorica che si era posto in quanto la ragazza aveva chiaramente accennato allle esposizioni del negozio davanti il quale entrambi erano fermi.
Il suo viso si lasciò andare ad una smorfia, in seguito scosse la testa, un po dispiaciuto ma allo stesso tempo consolato.

No, purtroppo questo negozio sta screditando negli ultimi periodi... - disse con un alzata di spalle, poi le rivolse un sorriso dolce, quei sorrisi che precedevano una delle sue galanti proposte - Ma dimmi Cassandra, posso scusarmi per questo scontro con una passeggiata lungo Diagon Alley? Che ne dici di una burrobirra al Paiolo? Non mi ci fermo spesso, tuttavia mi dicono che è la migliore nel Paese.

Qualora la ragazza avesse accettato si sarebbero avviati insieme a ritroso, magari sarebbero andati oltre la burrobirra, era tutto da vedere.

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Messaggioda Veronique » 09/06/2012, 13:37

Non devi scusarti, ero sovrappensiero e non mi ero accorto di essere esposto verso il viale, in tutti i casi si, io sono Ferdy Stone, il piacere è mio Cassandra!

Ho fatto colpo. E bravo Stone, così non fai nemmeno scomodare il mio potere... mi stai già simpatico.

Per Veronique naturalmente era tutto di guadagnato se Ferdy s'interessava a lei normalmente, senza illusioni di mezzo, rendeva tutto più semplice e reale; certo, fosse poi servita una piccola "spinta" per farlo innamorare allora ci avrebbe pensato dopo e con calma, per il momento comunque sembrava bastassero i suoi sorrisi per convincere il ragazzo ad interessarsi a lei.

Già, la carta della ragazza semplice e timida conquista sempre... forse è per questo che non ho un uomo.

Si disse la giovane donna con sarcasmo: lei di semplice e timido non aveva nulla, quindi difficilmente poteva diventare oggetto di fantasie romantiche per qualcuno... al massimo di quelle sessuali, e quella era una cosa che le riusciva in modo eccellente senza nemmeno doversi sforzare troppo.

No, purtroppo questo negozio sta screditando negli ultimi periodi...
Ma dimmi Cassandra, posso scusarmi per questo scontro con una passeggiata lungo Diagon Alley? Che ne dici di una burrobirra al Paiolo? Non mi ci fermo spesso, tuttavia mi dicono che è la migliore nel Paese.


Bingo.

Un sorriso sorpreso e luminoso - del tutto innocente e sincero - si dipinse sul volto di lei che a seguito abbassò lo sguardo un po' imbarazzata, le guance appena rosee, ed annuì leggermente alla proposta di lui: inutile dire che, dentro di sé, la più giovane delle Vireau se la rideva come non mai.

Arriverò ad Hogwarts dall'ingresso principale... e non vedo l'ora che accada, sorellina cara.
Nel frattempo non credo ti dispiacerà se mi diverto un po' con questo tuo collega così carino...


Nulla, nello sguardo o nei gesti di Veronique - pardon, Cassandra - avrebbe mai fatto intendere ciò che invece stava architettando silenziosamente, ma era proprio questo il bello... per lei, s'intende.

Mi piacerebbe molto, nemmeno io ci sono stata molte volte.

Mormorò dunque, tornando a guardarlo ancora sorridente ed intimidita, accettando così la sua proposta: insieme, i due si avviarono così al Paiolo Magico, all'interno del quale arrivarono dopo poco meno di 10 minuti.


[Continua....]
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