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da Typhon » 29/11/2017, 20:32
27-12-2113 Stanza dello Spirito e del Tempo Tempio Boschivo Ancestrale Foresta nella Prefettura di Yamagata Regione di Tōhoku Giappone Ore 14:44
Il silenzio lo circondava completamente, portandolo in una dimensione di pace e tranquillità interiore. Addomesticare e tenere a bada il Vento sferzante in lui era un compito complesso, essendo lui all'inizio del proprio percorso. Grazie a quella camera speciale e magica però, tutto risultava più facile, agevolato, non uno scherzo ma nemmeno una impresa. Gli occhi chiusi, il respiro regolare, la ricerca continua di uno status perfetto di mente e corpo.
...
In quella stanza era possibile far confluire ogni fibra del proprio potenziale, caricandola esponenzialmente. Rituali magici antichi, leggendari, l'avevano resa pregna di energia purificatrice e benefica, dagli effetti molteplici. Meditare lì dentro, eseguire esercizi di ginnastica, tutto quanto subiva un relativo miglioramento sia nell'esecuzione, sia nella propedeutica. Luoghi come quelli non erano per nulla famosi, ma ricercati, nascosti, adatti soltanto a persone non solo competenti, ma anche degne.
...
Oltre a questo, anche lo stesso tempo trascorso in quella specifica zona del tempio risultava minore rispetto all'effettivo trascorso all'esterno. Per la precisione, veniva ridotto di un quarto, ovvero le ore duravano 75 minuti e non 60. Niente male, no? L'Uragano Terran indossava un semplice pantalone nero, elasticizzato e parzialmente attillato, con dei calzettoni bianchi. Gli indumenti superiori come anche le scarpe erano stati lasciati all'ingresso, come ogni volta che era passato di lì a dedicarsi un po' a se stesso.
...
Avere il permesso per accedere alla stanza era piuttosto semplice: o per conquista o per eredità di famiglia. Lui, avendo conquistato il Titolo di Uragano, aveva potuto ottenere il consenso, essendo tutti i Monaci dei Terran della Terra e del Vento. Esistevano strutture del genere anche comandate da Monaci Ignis ed Acuan ma a lui piaceva in particolare quella, forse per il paesaggio, chissà. Naturalmente non era un posto esclusivo per Gildati. Semplicemente coloro che non lo erano, restavano allo scuro dell'ulteriore facciata di quel tempio meraviglioso.
DONG... ... DONG... ... DONG... ... DONG...
L'ex Dragargenteo aprì gli occhi lentamente, sbattendo piano le palpebre. Quel suono. Quel rintocco quattro volte del gong fuori dal tempio, indicavano soltanto una cosa: cambio di turno. Era la prima volta che lo sentiva. Non gli era mai capitato di ritrovarsi in "compagnia", per così dire. Evidentemente qualcun altro era giunto lì con il suo stesso intento e per di più... Qualcuno che non capitava lì da molto.
Un vero peccato...
Le regole dei Monaci erano poche, ma ferree: chiunque non si recasse lì da tanto ed avesse permesso di accesso, otteneva una priorità. Questo per facilitare la possibilità di purificazione dello spirito e del corpo dopo diversi giorni trascorsi senza una adeguata "pulizia". Typhon, leggermente infastidito, si ritrovò comunque a mettersi in piedi, sospirando. Ma sì, alla fine stava lì dentro da quasi quattro ore, poteva anche permettersi di dare il cambio a qualcun altro.
Non è un Confratello o una Consorella, questo è certo...
Non percepiva Elementi all'esterno, a parte i soliti dei Monaci Proprietari, quindi doveva essere un Mago, una Strega o un Babbano comuni. Spalancò le porta della stanza, affacciandosi quindi sul portico posteriore e la prima cosa che fece fu recuperare la propria arma. Ogni tanto si allenava anche con quella, c'erano diversi spiazzi adibiti appositamente all'addestramento marziale. Una Han Jian, una lama a due mani di stampo cinese, fortificata e potenziata dallo Spettro del Vento, Nabiki.
Si avvicinò quindi al Monaco priore, che gli rivolse un placido sorriso.
Mi auguro abbiate trascorso un periodo di giovamento.
Come sempre accade.
Dovete perdonarmi, ma una persona non si recava qui da quasi sette mesi.
Non c'è problema, so come bisogna comportarsi.
Posò un momento l'arma infoderata alla parete, poi congiunse le mani in segno di saluto, chinando leggermente il capo ad occhi chiusi. Quando li riaprì, volse appena la testa, individuando non eccessivamente distante la figura dell'ospite lontana da molte settimane. Una donna orientale di bell'aspetto. Forma del corpo longilinea e sottile, pur non essendo lei molto alta. Anko attendeva con pazienza che la camera fosse pronta per lei.
Minazuki-san, mi reco all'interno alcuni minuti con altri di noi per eseguire la pulizia energetica, vi chiedo quindi di pazientare.
Non si poteva far entrare qualcuno dentro la Stanza dello Spirito e del Tempo dopo che un'altra persona aveva lasciato dentro i residui della propria "negatività". Il Monaco priore si recò quindi verso la stanza. Ci sarebbero voluti diversi minuti, considerando le varie ore passare dal Seal ad allenarsi. Typhon, ripresa saldamente la propria lama, si avvicinò dunque alla femmina giapponese, vagamente incuriosito. Guardandola per ovvi motivi dall'alto verso il basso, sorrise appena.
Capita raramente di incontrare altre persone a conoscenza di questo posto. Temo avrai molto da attendere, sto lì dentro da stamattina poco prima delle otto. Parli la mia lingua? Il mio giapponese è un po' penoso.
L'ultima frase la pronunciò in giapponese, non nel modo migliore ma comunque abbastanza comprensibile. Frequentando spesso quel tempio, aveva appreso un po' di quel linguaggio dai monaci, pur non potendo pensare di sostenere una conversazione completa. Ad ogni modo, anche la parte precedente in inglese venne esposta lentamente, così che lei potesse capirla pur avendo una conoscenza base. Il Vento spirava tra le fronde ma sembrava non provocargli alcun brivido. No, con l'Uragano il Vento diventava una carezza, un legame di rispetto eterno e indescrivibile.
Watashi wa... Typhon desu...
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da Anko » 02/12/2017, 18:49
2113年 12月 27日 Tempio Boschivo Ancestrale Foresta nella Prefettura di Yamagata Regione di Tōhoku Giappone Ore 14 Minuti 44
Pace. Silenzio. Concentrazione. Era tutto ciò che Anko stava cercando in quel tempio immerso nella natura più pura e selvaggia. Si lasciava alle spalle i suoi problemi soltanto in quel modo, ricercando il luogo perfetto per meditare, ritrovando la serenità e la concentrazione necessarie per affrontare il suo avversario in battaglia. Spiare Itsuki aveva dato fondo a quasi tutti i suoi risparmi, ma ne era valsa completamente la pena. In uno dei suoi appostamenti era riuscita alla fine a trovare Kirie, a scoprire dove ella abitasse. La gioia aveva pervaso il suo spirito per molto tempo, così come l'adrenalina. Ancora adesso, mentre se ne stava in ginocchio ad aspettare, sentiva scariche di impazienza percorrere ogni fibra del suo corpo, alimentando il tatuaggio che aveva dietro la schiena. Sorrideva, ripensando agli onori che l'avrebbero attesa a casa quando sarebbe tornata, insieme alla futura Capofamiglia e con lo spettro del loro maggiore nemico sconfitto per sempre.
Padre... Nonno... Finalmente avrò la possibilità di rendervi fieri di me...
Sembrava essere uscita da un altro secolo, vestita con abiti tipici della tradizione nipponica. L'abito indossato era composto da un hakama di colore blu scuro, legato in vita e tenuto ben fermo da un obi con nodo laterale. La parte di sopra era composta da un semplice yukata di colore bianco e le spalle coperte da una sopra veste decorata con fantasie floreali di color verde pallido. I capelli erano tenuti fermi da un laccetto più volte rigirato intorno alla coda e tenuto ben fermo da un nodo a fiocco. Il suo Naginata -l'arma che la sua famiglia aveva scelto per lei- era poggiata a terra, al proprio fianco, in segno di pace e rispetto nei confronti dei monaci che custodivano quel luogo sacro e benedetto.
DONG... ... DONG... ... DONG... ... DONG...
Nemmeno i quattro rintocchi del gong distrassero la Minazuki dai suoi pensieri. A breve, l'attuale occupante della Stanza dello Spirito e del Tempo sarebbe uscito, permettendo a lei di entrarvi e ricercare il proprio equilibrio interiore. Nel frattempo i suoi ricordi si persero a ripercorrere quanto accaduto qualche giorno prima, quando infine si era decisa a lanciare la propria sfida all'Amakura, sfida che egli aveva accettato.
Baton Rouge, Louisiana Casa di Itsuki AmakuraTOC TOC TOCBuonasera Amakura.Arrivo subito al sodo, per cui ascoltami bene. Il mio nome è Minazuki Anko, sono la legittima erede del clan Minazuki e futura guardiana della prossima Capofamiglia Kurosawa. Pur avendo già ricevuto la benedizione dei Kurosawa, sono più che decisa a guadagnarmi questo onore sconfiggendoti in uno scontro ufficiale. Saremo solo io e te e le nostre armi, per dimostrare chi dei due ha più diritto ad affiancare Kurosawa-sama. Il luogo ed il tempo sono indicati su questo biglietto. Se accetterai di combattere contro di me e ti sconfiggerò, sappi che rinuncerai per sempre a qualunque diritto di riprendere possesso dell'antico mestiere del tuo clan. Se io verrò sconfitta, riconoscerò che il nome degli Amakura supera in onore ed in abilità quello dei Minazuki. Scegli, dunque: sei disposto a mettere in gioco il tuo orgoglio, il tuo nome, il tuo onore?
Minazuki-san, mi reco all'interno alcuni minuti con altri di noi per eseguire la pulizia energetica, vi chiedo quindi di pazientare.
... Eh? Ah, giusto... Attenderò.
Si era immersa talmente tanto nei ricordi da dimenticare per qualche istante il passare del tempo. L'effetto sorpresa non era voluto, ma Anko non aveva saputo escogitare altro piano per convincere in fretta Itsuki ad accettare la sua sfida. Sfida comunque a cui egli avrebbe partecipato, seppur con qualche perplessità. Il fatto stesso che non si fosse tirato indietro era un piccolo punto a suo vantaggio, per averle dimostrato di non essere un vigliacco privo della spina dorsale. Si alzò in piedi, sapendo che a breve sarebbe stato il suo turno di entrare nella stanza, sollevando finalmente lo sguardo sul precedente occupante, un gaijin. Strano vederne uno ricercare quel tipo di luogo, ma non fastidioso come avrebbero potuto pensare alcuni. Lei stessa in fondo discendeva in buona parte da una famiglia di gaijin. Notò con vivo interesse l'arma utilizzata dall'uomo, che nell'attesa le rivolse la parola in inglese e in un giapponese molto, molto fatiscente.
Capita raramente di incontrare altre persone a conoscenza di questo posto. Temo avrai molto da attendere, sto lì dentro da stamattina poco prima delle otto. Parli la mia lingua? Il mio giapponese è un po' penoso.
Annuì, fissando Typhon dal basso verso l'alto. Lui sorrideva, mentre lei manteneva un'espressione seria e concentrata in volto. Non era una persona chiusa o timida, semplicemente la sua attuale condizione di sfidante non le permetteva di sostenere una conversazione con animo totalmente sereno. Nulla quindi che fosse imputabile al Seal come colpa.
Watashi wa... Typhon desu...
Hajimemashite. Minazuki Anko desu. Douzoyoroshiku onegaishimasu. [Piacere mio. Sono Anko Minazuki. Lieta di conoscerti]
Parlò facendo un inchino e scandendo bene le parole, così che l'altro imparasse quale fosse il modo corretto di presentarsi e il suo nome. Nell'alzarsi da terra, aveva raccolto la propria arma, sistemandosela dietro la schiena grazie ad una speciale cinghia fissata sulle spalle. Difficilmente la portava in giro in quel modo, ma di tanto in tanto capitava, soprattutto quando non era costretta a nasconderla. Era possibile intravedere i tabi sotto il lungo hakama che scendeva giù, coprendole le caviglie. Nessun tipo di scarpa all'interno del tempio, dato che al momento si trovavano nell'anticamera dove venivano fatti attendere i nuovi ospiti.
È strano che uno straniero trovi che la mia presenza qui sia... strana. Appartieni ad un clan occidentale? Quell'arma è l'arma della tua famiglia?
Lei a differenza del Seal masticava bene l'inglese, seppur non fosse in grado di padroneggiarlo alla perfezione.
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da Typhon » 02/12/2017, 21:27
Hajimemashite. Minazuki Anko desu. Douzoyoroshiku onegaishimasu.
No, non fu eccessivamente difficile comprendere il tipo di presentazione della donna. A dire il vero, gli fu anche abbastanza utile, perché riuscì quindi a capire come presentarsi in modo più formale in quella lingua. Non che gli capitasse molto spesso in realtà, ma comunque meglio non tralasciare gli insegnamenti aggiuntivi. L'Uragano sorrideva leggermente nel rivolgersi a lei, mentre al contrario l'interlocutrice appariva molto seria e sulle sue.
È strano che uno straniero trovi che la mia presenza qui sia... strana.
Non è per l'etnia, mi riferisco al fatto che sia la prima volta in cui vengo interrotto per l'arrivo di qualcun altro.
Appartieni ad un clan occidentale? Quell'arma è l'arma della tua famiglia?
No, nessun Clan, semplice spirito da autodidatta. Non è esattamente di famiglia, mi è stata donata dai miei due insegnanti, in un certo senso.
In precedenza Lan Xia gli aveva fatto in regalo quella lama, poi potenziata da Nabiki, quindi si poteva dire così, all'incirca. Per fortuna la donna sembrava conoscere piuttosto bene l'inglese, motivo per cui il Seal riuscì a sentirsi più libero nella comunicazione. C'erano molte cose che non poteva dire, ma sapeva ormai nascondere alla perfezione la verità. In realtà non è che ci fossero quante altre cose da dire con una sconosciuta, forse sarebbe stato meglio salutarla e lasciarla in pace.
Minazuki-san... Mi duole davvero informarla che ci vorrà più tempo del previsto. Evidentemente il rituale di purificazione avvenuto ieri sera non è stato portato a termine correttamente. C'è quindi un sovraccarico di energia negativa che va assolutamente tenuto sotto controllo. Perché non si reca presso l'Oracolo di Smeraldo, nel frattempo?
... Stavo per passarci anche io, ti infastidisce andarci assieme?
Chiese leggermente più serio in volto verso la giapponese, non sapendo che la neutralità nello sguardo di lei dipendesse dalla tensione. L'Oracolo di Smeraldo era una delle più antiche statue magiche sacre presenti in tutto il paese, definito così per i suoi poteri misti incredibili. Sapeva portare fortuna, buon auspicio, ma anche consiglio, alle volte poteva anche fornire indizi concreti o vere e proprie premonizioni. Si trovava nella anticamera all'aperto sul lato destro del tempio, avvolto da un'aura mistica quasi palpabile.
La tua invece, è un'arma di famiglia? Non credo di conoscerla, sono abbastanza ignorante in materia di armi bianche. Molto bella però. Complimenti.
Lanciò un'occhiata più attenta alla Naginata posseduta da Anko, studiandone la forma e soprattutto saggiandone le potenzialità. Di certo era molto comoda per l'attacco distante senza esporsi tanto, un po' come la sua Jian, ma ancora più "sicura". Giunti di fronte alla statua, Typhon si chiuse in un iniziale silenzio, inspirando profondamente. Lui poteva percepire il vero potere di essa, essendo l'Oracolo pervaso sia dalla Trama, che dal Mana che circondava l'intera area naturale.
Sai già che benedizione chiedere?
Non entrò troppo nel dettaglio con la domanda, ponendola solo sul generico. Stava a lei nel caso dare maggiori info, qualora le fosse andato e avesse voluto. Di seguito però, serrò piano le palpebre, congiungendo i palmi, pronunciando solo mentalmente il proprio augurio. Una semplice preghiera nei confronti dell'Equilibrio, niente di più semplice. Di certo non poteva immaginare cosa avrebbe visto la Minazuki una volta riaperti gli occhi al seguito della propria preghiera, qualsiasi essa fosse. Infatti, per appena un secondo, la figura di Typhon divenne per lei con i capelli argentati, iride destra verde smeraldo ed iride sinistra rosso rubino. Ma tutto ciò per la frazione di un istante, dopo di che, se ella avesse poi battuto le ciglia, sarebbe tutto tornato come prima.
Cosa succede? Qualcosa non va forse?
Purtroppo la donna non poté fare in tempo a rispondere, poiché il Monaco Priore sopraggiunse quasi subito, con un'aria piuttosto allarmata.
... Ci sono problemi?
A dire il vero sì! Non vorrei in alcun modo disturbarvi, ma abbiamo scoperto che il motivo della negatività proveniente dalla stanza non dipende da noi. All'interno di essa si è annidato uno Spirito Irrequieto che ha assorbito l'energia proveniente dalla meditazione delle persone nell'ultimo periodo. Se lo scacciassimo via, prenderebbe sicuramente corpo e combinerebbe un disastro...
D'accordo, ho capito... Avete modo di spingerlo verso l'arena di esibizione?
L'arena di esibizione era un grandissimo spiazzo interno al tempio, immediatamente adiacente alla Stanza dello Spirito e del Tempo. Veniva chiamata anche la "Camera della Via dell'Anima e della Lama", per il fatto che lì spesso si affinassero le proprie abilità marziali. Il Monaco annuì verso Typhon che nel frattempo estrasse la Han Jian dal fodero, impugnandola saldamente. Dopo di che, mosse l'attenzione verso la Minazuki, con aria interrogativa ma di intesa.
Sei con me?
Qualora ella avesse accettato di partecipare allo scontro per aiutare i Monaci a sventare quella minaccia, si sarebbero diretti entrambi verso la suddetta zona.
Se ha davvero assorbito tutta l'energia negativa rilasciata fino ad ora da tutti i visitatori, non sarà una passeggiata.
Scrollò le spalle, facendo un lungo respiro, mentre intanto i Monaci, dall'altra parte, stavano iniziando ad effettuare il rituale per espellere lo Spirito Malvagio.
Come combatti di solito? Retrovia e poi a sorpresa, oppure ti piace aprire le danze?
Fece un sorriso caparbio e combattivo, Typhon, facendo venire fuori la sua solita e famosa sfrontatezza da Drago fatto e finito.
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da Anko » 09/12/2017, 0:27
Typhon era il primo gaijin con il quale Anko stesse avendo a che fare direttamente. Prima di lui, non si era mai dovuta soffermare troppo su uno straniero, essendo rimasta per la maggior parte del tempo in Giappone. Solamente nell'ultimo mese era stata lontana da casa, ma era difficile che si mettesse a socializzare. Era una musona, in molti frangenti, come quello che la vide fare la conoscenza del Seal e salutarlo in maniera formale ed educata. Non lo faceva perché provava antipatia verso il prossimo, ma perché sentiva sulle proprie spalle il peso di un eredità ancora tutta da definire. I Kurosawa continuavano ad essere fin troppo legati agli Amakura, pur avendo la nonna di Kirie reciso quel legame. Ma la sorella, la donna che aveva infranto le regole per amore, lei aveva reso possibile quel collegamento anche dopo anni. E adesso il nipote di lei minacciava la posizione di Anko come legittima erede al ruolo di protettrice e difensore della Capofamiglia. Non avrebbe mai lasciato che un uomo prendesse il suo posto. Non un Amakura.
Appartieni ad un clan occidentale? Quell'arma è l'arma della tua famiglia?
No, nessun Clan, semplice spirito da autodidatta. Non è esattamente di famiglia, mi è stata donata dai miei due insegnanti, in un certo senso.
... Posso vederla?
Tanto avrebbe dovuto aspettare, no? Si alzò in piedi, continuando a mostrare uno sguardo serio e fiero, segno del retaggio al quale ella apparteneva. Se Typhon le avesse consegnato la sua spada, quindi, Anko l'avrebbe osservata fin nei minimi dettagli e rifiniture, saggiandone anche la qualità tramite una serie di movenze a mezz'aria, affondi e colpi perfettamente equilibrati. Un'arma davvero pregiata da possedere, per un semplice gaijin.
I tuoi maestri devono averti ritenuto degno di possedere una simile spada. Spero tu sia consapevole dell'onore che ti è stato concesso.
Parlava con l'orgoglio di una giovane donna cresciuta in una famiglia di ex-samurai, con il concetto di onore e rispetto impresse a fuoco nella propria mente. Non aveva la minima idea delle imprese e delle difficoltà alle quali era stato sottoposto il Terran, molte più se paragonate a quello che aveva affrontato la Minazuki. Il suo allenamento l'aveva resa più forte, più atletica, più capace di ricoprire il proprio ruolo, ma le mancava un qualcosa di fondamentale che riuscisse a dare un senso a tutto questo: l'esperienza. Per questo motivo non poteva lasciar perdere quella sfida. Non poteva permettere a Kirie Kurosawa di non prendere il suo posto come Capofamiglia.
Minazuki-san... Mi duole davvero informarla che ci vorrà più tempo del previsto. Evidentemente il rituale di purificazione avvenuto ieri sera non è stato portato a termine correttamente. C'è quindi un sovraccarico di energia negativa che va assolutamente tenuto sotto controllo. Perché non si reca presso l'Oracolo di Smeraldo, nel frattempo?
... Stavo per passarci anche io, ti infastidisce andarci assieme?
... No, certo. Non ho altra scelta a quanto pare.
Si attardò giusto qualche secondo per infilare i sandali, dopodiché si incamminò insieme a Typhon verso il lato esterno dove era esposto l'Oracolo di Smeraldo. La sua espressione lasciava trapelare il dispiacere di dover attendere ancora, ma gli anni passati sotto la guida del nonno l'avevano fortificata anche nello spirito, oltre che nel corpo. Avrebbe saputo attendere, come era giusto che fosse.
La tua invece, è un'arma di famiglia?
Non esattamente. Discendo da una famiglia di samurai, dove l'arma è la katana. Ma io sono una femmina, per cui mi è stato concesso impugnare un'arma che si confacesse di più al mio corpo e al mio sesso.
Non credo di conoscerla, sono abbastanza ignorante in materia di armi bianche.
Si chiama Naginata. In giapponese significa "lunga spada".
Molto bella però. Complimenti.
Annuì senza aggiungere altro, sorridendo appena allo straniero per poi riprendere la propria arma. Una volta giunti di fronte all'Oracolo, la Minazuki sistemò il naginata nella sua versione a ciondolo, attaccandola alla propria collana. Avrebbe dovuto rivolgere delle preghiere alla statua e avere le mani occupate non era l'ideale per portare avanti quel proposito.
Sai già che benedizione chiedere?
Aaah...
Rispose semplicemente, poi chiuse gli occhi e congiunse le mani, chiedendo all'Oracolo un'unica e sola benedizione.
Fa che si compia il mio destino.
Fu quella la cosa più importante per lei, oltre a chiedere che i suoi cari godessero sempre di ottima salute. Quando riaprì gli occhi però, Anko assistette a qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare. Nell'arco di tempo che passa da un battito di ciglia d un altro, la giovane donna poté vedere il Seal con un aspetto diverso da quello dimostrato. I suoi capelli divennero color argenteo e gli occhi bicromi, uno verde intenso, l'altro rosso fuoco. Tutto questo lasciò la Minazuki basita, ma anche disorientata perché quel cambiamento era durato troppo poco per poter credere che fosse del tutto reale.
Cosa succede? Qualcosa non va forse?
Forse l'Oracolo aveva voluto metterla in guardia sulla reale identità di Typhon. Ma in ogni caso Anko non ebbe il tempo di capirlo, perché in quel momento il capo dei monaci giunse da loro con espressione seria e preoccupata, chiedendo il loro aiuto per un problema molto, molto grave. Uno Spirito Irrequieto era la causa di quel ritardo nella purificazione della stanza. La creatura soprannaturale aveva atteso di assorbire quanta più negatività possibile, così da rendersi più forte nel momento stesso in cui fosse riuscito ad uscire dal tempio. Era una situazione critica, che andava combattuta quasi all'istante. Per fortuna, sembrava che il Seal fosse pronto ad una battaglia, a giudicare dal piano che espose al Monaco Priore.
Sei con me?
Aspetto un momento simile da almeno dieci anni.
Lo sguardo serio, la bocca atteggiata ad un sorriso sicuro, il naginata di nuovo fra le sue mani. Il Terran non doveva temere affatto che la Minazuki potesse tirarsi indietro di fronte ad una battaglia, non dopo così tanto tempo passato senza ulteriori stimoli e sfide. Tutti coloro che avevano tentato di batterla, ne erano usciti sconfitti. Nessuno sembrava più tenerle testa, a parte il padre, l'unico uomo che avesse ancora qualcosa da insegnare alla figlia. Raggiunsero molto in fretta l'arena di esibizione. Anche lei era stata in quel luogo per affinare le proprie tecniche marziali, insieme al nonno, suo unico maestro. Ricordava molto bene il sangue sputato a terra, il dolore e il bruciore di ogni sconfitta, quando il parente continuava a fortificarla attraverso la sofferenza e la caparbietà. Adesso aveva la possibilità di difendere quel luogo sacro dalla minaccia che avrebbe potuto devastarlo. Si mise in posizione, il naginata tenuto fermo con due mani, lo sguardo che girava da una parte all'altra alla ricerca del presunto Spirito.
Se ha davvero assorbito tutta l'energia negativa rilasciata fino ad ora da tutti i visitatori, non sarà una passeggiata.
Se pensi di essere in difficoltà, lascia che sia io ad occuparmene. Non metterti in pericolo inutilmente.
Come combatti di solito? Retrovia e poi a sorpresa, oppure ti piace aprire le danze?
Le piacque il sorriso dimostrato dal gaijin. Perché rispecchiava lo stesso identico che stava esibendo lei, seppur più contenuto. Per Anko non si trattava solamente di una sfida, ma di qualcosa di più serio. Per lei ogni gesto, ogni parola, aveva una sua importanza. Come la sfida che aveva lanciato ad Itsuki, una sfida ufficiale sotto ogni punto di vista.
Apro le danze... In tutti sensi.
Perché vederla combattere sembrava un po' come vederla danzare. Movimenti fluidi, gesti che colpivano ma risultando sempre eleganti, ipnotici. Qualunque fosse il suo avversario, per esso non ci sarebbe stato scampo.
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da Typhon » 09/12/2017, 17:38
No, nessun Clan, semplice spirito da autodidatta. Non è esattamente di famiglia, mi è stata donata dai miei due insegnanti, in un certo senso.
... Posso vederla?
Certo, solo un momento...
Chiuse gli occhi, concentrando il proprio Vento affinché comunicasse con l'arma. Come tutte le lame forgiate dagli Spettri Elementali, anche quella impugnata da qualcun altro sarebbe apparsa pesante ed inutilizzabile. L'Uragano mandò un messaggio di fiducia alla spada, chiedendole di lasciarsi brandire senza conseguenze negative. Solo a quel punto, riaprendo le palpebre, consegnò l'arma nelle mani di Anko, che poté dunque saggiarne le fattezze.
I tuoi maestri devono averti ritenuto degno di possedere una simile spada. Spero tu sia consapevole dell'onore che ti è stato concesso.
Mi sono guadagnato con sudore e sangue questo onore. Sono consapevole del grande dono ricevuto quanto i miei Maestri sicuri della giusta scelta.
Seppur potesse apparire spavaldo nelle parole, il tono fermo con cui lo disse faceva intendere di non sentirsi affatto uno sbruffone. Aveva rinunciato a tanto, si era spremuto fino all'osso appresso ad insegnamenti, addestramenti e meditazioni. Giorni di pura insonnia, pochi attimi di respiro, tante ferite e cicatrici rimaste indelebili sul corpo e nell'anima. La persona davanti alla Minazuki nascondeva ben altro dietro la figura di un gaijin in visita, ma ben presto ella lo avrebbe scoperto grazie all'oracolo.
La tua invece, è un'arma di famiglia?
Non esattamente. Discendo da una famiglia di samurai, dove l'arma è la katana. Ma io sono una femmina, per cui mi è stato concesso impugnare un'arma che si confacesse di più al mio corpo e al mio sesso.
La trovo anche più figa, se posso permettermi... Insomma, la katana è un classico. Non credo di conoscere la tua però, sono abbastanza ignorante in materia di armi bianche.
Si chiama Naginata. In giapponese significa "lunga spada".
Si complimentò ancora per la bellezza della Lunga Spada, trovandola sicuramente ad occhio una lama molto letale e pericolosa. Il filo era luminoso, lucido, perfettamente affilato. Avrebbe potuto senza problemi tagliare un ciocco di legno con una sola mossa. Non avrebbe potuto competere con la propria per ovvi motivi di derivazione magica, ma questo non toglieva il fatto che fosse ugualmente minacciosa. Ad ogni modo, le minacce vere non tardarono ad arrivare, interrompendo quasi sul più bello la vicinanza tra il Seal e la giapponese. Lei aveva osservato, grazie all'oracolo di smeraldo, dei cambiamenti fisici in lui, per appena qualche secondo, per motivazioni ignote. Forse stava anche per porre alcune domande in merito ma il monaco priore irruppe sulla scena per comunicare il pericolo imminente. Neanche un minuto ed entrambi si trovavano già in prossimità della Grande Sala.
Se ha davvero assorbito tutta l'energia negativa rilasciata fino ad ora da tutti i visitatori, non sarà una passeggiata.
Se pensi di essere in difficoltà, lascia che sia io ad occuparmene. Non metterti in pericolo inutilmente.
Scoccò un'occhiata più intensa nei confronti della Minazuki, per poi riservarle un sorriso divertito e un po' da schiaffi.
... Senza difficoltà dove sarebbe il bello?
Per qualche secondo, il buon caro Typhon dei tempi andati venne fuori, ma venne quasi subito sostituito da quello attuale. Avanzando fino al centro della Sala, mentre le porte si andavano chiudendo, il ragazzo si mise in posizione di combattimento. L'arma alzata e tenuta ben salda da entrambe le mani, i muscoli completamente in tensione. Era rimasto dentro la Stanza dello Spirito e del Tempo per ore, eppure pareva ancora ben pronto a darsi da fare.
Sono un ex membro della Rinomata Casata Dragargenteo di Hogwarts. Le sfide più pericolose non sono altro che un motivo in più per godere della vittoria. Tu aspetti un momento simile da dieci anni... ... Io sono dieci anni che vivo momenti simili.
Ancora una volta nessuna spavalderia, nessuna eccessiva uscita da grand'uomo. Anko avrebbe osservato nel suo sguardo la veridicità delle proprie parole, del proprio passato, del proprio retaggio. Intanto, l'energia magica maligna cominciava a convogliare verso la Grande Sala. Ben presto la figura corporea dello Spirito sarebbe apparsa ai loro occhi.
Come combatti di solito? Retrovia e poi a sorpresa, oppure ti piace aprire le danze?
Apro le danze... In tutti sensi.
Vorrà dire che ti coprirò le spalle.
Aveva imparato a non prendersi sempre i meriti migliori, lasciando nell'eventualità anche agli altri la possibilità di mettersi in gioco. Inoltre, notava la determinazione della femmina e questo lo faceva ben sperare sul fatto che fosse molto brava nell'arte del combattimento. Si posizionarono dunque l'una di fronte all'altro, non esattamente in linea retta, con il Seal di poco spostato sulla destra. Le porte si sigillarono del tutto. Da lì sarebbero usciti o loro due... Oppure lo Spirito.
... C***o, sento distintamente Vento e Fuoco in subbuglio. Quello stronzo deve aver assorbito moltissima energia da qualche esponente di Gilda di Alto Grado. Come minimo si parla di un Ventulus e di un Precettore Ignis... ... La forza aumenta, cresce a dismisura.
Anko non poteva in alcun modo percepire quello che stava percependo lui, ma le vampate di Trama, quelle sì invece. All'improvviso, una sorta di grosso buco nero si materializzò davanti ai due combattenti, vorticante e pregno di negatività. Poi, andò lentamente rimpicciolendosi, sempre di più, fino a divenire delle fattezze di una biglia. Solo allora, una grossa esplosione magica annebbiò momentaneamente la vista dei due guerrieri.
'Fanculo...
Poco meno di dieci secondi e la nebbia si diradò. Una Creatura Umanoide dall'aria iraconda se ne stava lì, con gli occhi luminosi e la possanza di un mezzo gigante. Circa quattro metri di altezza, muscolatura compatta ed emissioni di energia argenta e rossa in contemporanea. Vento e Fuoco, come di Vento e di Fuoco furono le armi che si materializzarono nelle sue mani.
Che intenzioni hai?!
Anata no karada o tsukami, mugen no itami o karera ni ataeru. Tamashī no tame no watashi no kawaki wa, anata to futari no ningen o tsudzukemasu.
Trafiggere i vostri corpi ed infliggervi dolore infinito. La mia sete di anime continuerà con voi due, mortali.
... Traduzione?
Si rivolse ad Anko, aspettando che gli facesse un sunto della simpatica minaccia dell'avversario.
Rispondigli tu, ma fa che sia qualcosa ad effetto... Dopo di che... Rompiamogli il culo.
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da Anko » 13/12/2017, 12:40
... Posso vederla?
Certo, solo un momento...
Attese con pazienza che l'altro le porgesse la sua spada, trovando un po' strano il suo atteggiamento. Non possedendo alcun Elemento, Anko non poteva percepire l'energia del Mana di cui era intrisa quella lama. Tuttavia il suo occhio attento ed allenato riconobbe il valore dell'arma bianca che apparteneva a Typhon. Doveva sentirsi molto fortunato di possederla o forse non era fortuna la sua. Forse, con molta semplicità, si era guadagnato quel diritto.
Mi sono guadagnato con sudore e sangue questo onore. Sono consapevole del grande dono ricevuto quanto i miei Maestri sicuri della giusta scelta.
Le parole celano il cuore di uno spavaldo... Il tono quello di un uomo coraggioso.
Commentò fra sé l'uscita del Seal, non rivolgendo all'uomo nessun segno, né di apprezzamento né di incredulità. Lei stessa era stata spesso sottovalutata per il suo essere femmina, ma non per questo era risultata meno letale. I suoi avversari -sconfitti- lo sapevano bene. E se un gaijin aveva ricevuto l'onore di possedere una simile spada, allora lei stessa non sarebbe dovuta incorrere in quell'errore. Non ebbe alcun problema a ricambiare il favore con il proprio naginata, mentre si incamminavano per la strada che portava all'Oracolo. Era sicuramente un'arma meno potente e meno pregiata rispetto a quella usata da Typhon, ma risultava essere nelle sue mani altrettanto pericolosa. Ben presto lo stesso Terran se ne sarebbe reso conto, quando si presentò l'opportunità di mettere alla prova le loro capacità combattive. Uno spirito irrequieto si era manifestato nella stanza prima occupata dal Seal e adesso cercava un modo per uscire all'esterno, così da diventare materiale nella loro dimensione. Un diversivo particolarmente interessante.
Se pensi di essere in difficoltà, lascia che sia io ad occuparmene. Non metterti in pericolo inutilmente.
Lei si allenava da vent'anni. Lei combatteva da vent'anni. Ed anche se i suoi combattimenti erano sempre stati circoscritti al dojo del nonno paterno, sapeva ciò che faceva perché era stata addestrata fin dalla più tenera età per quel "mestiere". Non conosceva nulla del passato di Typhon, non poteva sapere che anche l'Huracanum nascondeva dentro di sé un potenziale bellico non indifferente. Il suo scopo era solamente quello di proteggerlo, una protezione che il gaijin fu ben contento di rifiutare.
... Senza difficoltà dove sarebbe il bello?
Baka yarouna. [Non fare lo stupido.]
Sono un ex membro della Rinomata Casata Dragargenteo di Hogwarts. Le sfide più pericolose non sono altro che un motivo in più per godere della vittoria. Tu aspetti un momento simile da dieci anni... ... Io sono dieci anni che vivo momenti simili.
Non era molto fiduciosa delle sue parole. Poteva anche essere un grande combattente, ma quello Spirito faceva parte del suo folklore, della sua parte di mondo magico ed uno straniero non avrebbe mai saputo quanto potesse essere pericoloso battersi con esso. Lasciò che Typhon fosse convinto di poter sostenere un combattimento simile: fintanto che non la intralciava, sarebbe andato tutto bene. Non appena si furono messi entrambi in posizione, una forte carica di magia magica della Trama si concentrò a poca distanza dai due, poco prima che si materializzasse un vortice. Anko poteva percepirne l'energia, ma il Seal era in grado di sentire Vento e Fuoco sprigionarsi dall'essere che apparve poi di fronte a loro. Un umanoide alto quasi quattro metri con due armi che rappresentavano gli elementi suddetti. Era rabbioso e assetato di sangue, come riuscì a comprendere la Minazuki dalle parole che l'essere pronunciò.
... Traduzione?
Ha intenzione di ucciderci per rubarci l'anima.
Rispondigli tu, ma fa che sia qualcosa ad effetto... Dopo di che... Rompiamogli il culo.
Per l'Huracanum quello non era altro che uno scontro come tanti altri. Per Anko invece si trattava di una questione di vita o di morte. La sua serietà, onnipresente in ogni cosa che faceva, la portava ad essere prudente, cauta, a prendere le cose con un peso eccessivo. Per questo non condivideva l'atteggiamento spensierato dell'Amakura. Non poteva permettere che egli prendesse il suo posto. Il suo modo di fare avrebbe messo sicuramente in pericolo la Capofamiglia Kirie ed era suo dovere evitare che un simile disastro si avverasse.
La tua sete di anime terminerà qui, in questa stessa stanza. Non permetterò che tu faccia del male a persone innocenti. Sei di fronte al cospetto di una Minazuki: la mia battaglia terminerà quando tu sarai sconfitto.
Ogni singola parola venne pronunciata nella sua lingua madre, facendo trapelare l'orgoglio e la superbia di sentirsi al di sopra di chiunque. Peccava in questo la combattente, ma il suo peccato si era evoluto da solo nel corso di scontri che la vedevano uscire sempre vittoriosa, mai sconfitta. Si mise in posizione difensiva, il naginata tenuto ben fermo con entrambe le mani. Era consapevole della presenza di Typhon, ma non poteva badargli. Doveva studiare il proprio avversario, comprendere quanto fosse pericoloso, quanto fosse intelligente, quanto veloce. Per farlo, i primi attacchi le sarebbero serviti al semplice e puro scopo di scoprire tutte le sue mosse.
YAAAAH!
Il primo affondo avvenne inaspettato, con uno scatto in avanti ed uno subito indietro, puntando alla coscia del mostro. Seguiva un gioco di gambe lento, che la portò a girare intorno all'avversario per studiarne il suo corpo fisico, scoprire dove si celasse il punto debole o si celassero i punti deboli. Il suo intento era sorprenderlo, fargli del male e scoprirne le sue reazioni. Mantenendosi sempre a debita distanza e con la guardia alta.
HAAAAAA!
Un altro affondo, questa volta all'addome. Più difficile da raggiungere, ma se lo avesse ferito che cosa avrebbe scoperto? Uno Spirito nel mondo materiale poteva forse sanguinare? Sembrava di trovarsi con un predatore molto pericoloso e lei era il cacciatore che doveva trovare la giusta strategia per sconfiggerlo.
AAAH!
Il passo si fece svelto. Facendo roteare l'asta del naginata di 360 gradi, Anko cercò di colpirgli nuovamente le gambe, ma questa volta la parte retrostante. Non era sicura che ci sarebbe riuscita, il mostro avrebbe potuto essere veloce e voltarsi verso di lei. Per questo motivo, prima che la cosa accadesse, la Minazuki acquisì ancora più velocità e, una volta di fronte alla schiena del mostro, roteò in verticale la propria arma, così da lasciargli una lungo squarcio sulla parte bassa della schiena. Ritornò in posizione difensiva grazie ad un semplice passo indietro, continuando a muoversi intorno al mostro. Dove poteva essere il suo punto debole? Aguzzò bene la vista cercandolo, ma non era costretta a fare tutto quanto da sola. Quattro occhi solitamente vedevano meglio rispetto a due e Typhon era al momento al di fuori della battaglia. Avrebbe potuto osservare con più calma rispetto a lei e notare qualcosa che lei ancora non riusciva a vedere.
Ehi gaijin! Dobbiamo trovare il suo punto debole. Cerca qualcosa di sospetto sul suo corpo. Io continuerò a distrarlo.
La battaglia era appena iniziata.
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da Typhon » 13/12/2017, 23:47
La tua sete di anime terminerà qui, in questa stessa stanza. Non permetterò che tu faccia del male a persone innocenti. Sei di fronte al cospetto di una Minazuki: la mia battaglia terminerà quando tu sarai sconfitto.
La Creatura Malefica non rispose nulla a quelle parole, limitandosi a spostare l'attenzione su Anko, fulminandola con gli occhi fiammanti. Typhon lasciò che fosse la donna a darsi da fare, inizialmente, spostandosi sulla destra, tenendo una certa distanza, guardandola. Non fu così difficile capire che ella fosse molto ma molto capace e letale con quella lunga lama, tanto da riuscire negli intenti di colpire l'avversario. Era incredibilmente veloce, ma anche precisa, non lasciando quasi mai nessuna zona del corpo scoperta, neanche per un secondo.
Sembra davvero che il suo corpo si prolunghi grazie all'arma...
Era quasi ipnotico osservarla combattere, ma il Seal non aveva certo scelto di starsene troppo a lungo con le mani in mano. Impugnando la lunga spada con due mani, in modo saldo e deciso, si scagliò dalla parte opposta all'attacco di Anko, così da distrarre e infastidire il nemico. Quella tecnica fu abbastanza efficace: fronteggiato su due fronti, lo Spirito si vide costretto ad agitare le due grandi spade senza concentrarle su uno solo di loro. Il risultato apparve piuttosto goffo ma anche se colpito, tagliato e affondato, le ferite sembravano essere davvero infime e con poco spessore.
Ehi gaijin! Dobbiamo trovare il suo punto debole. Cerca qualcosa di sospetto sul suo corpo. Io continuerò a distrarlo.
A parte la faccia da fesso, le movenze da tartaruga e le capacità combattive di un Troll ubriaco?!
Il bestione rivolse le proprie occhiate più truce e incattivite verso Typhon, dando anche le spalle alla Minazuki, tanto si era imbestialito.
Tsk, prevedibile...
L'Uragano rivolse un'occhiata svelta e fulminea verso Anko: doveva essere lei a cercare e lui a distrarre, visto quanto fosse bravo in quell'arte.
Che c'è? Non è forse vero? Dai, ti ha colpito e non sapevi nemmeno da dove arrivassero gli attacchi! Fai schifo bello, fattene una ragione...
La Creatura echeggiò in un urlo che parve quasi un ruggito ed ecco che una grossa e furiosa serie di attacchi furono indirizzati verso il Terran. A quel punto, la donna orientale avrebbe potuto aguzzare la vista, osservando qua e là per tutto il corpo del Golem Spiritato... Non trovando nulla. Era assurdo, per quanto guardasse, non si vedevano dettagli strani o particolari, niente che potesse far pensare ad un punto debole effettivo. Un grosso cozzare di lame avrebbe presto disturbato l'attenzione della Minazuki, vedendo poi Typhon essere scagliato indietro di diversi metri per poi ricadere a terra.
Kaze no kishi wa watashi no ikari no shita ni ochirudeshou!
Il Cavaliere del Vento cadrà sotto la mia collera!
Lo Spirito spiccò un grande salto in alto, volendo atterrare con entrambe le spade in affondo su Typhon, che però fece abbastanza in tempo a muoversi. L'attacco venne vanificato dallo spostamento svelto del ragazzo, che rotolò sulla destra ed infine con un colpo di reni si mise su, scattando indietro a guardia alta. No, Anko poteva star tranquilla che non fosse affatto un novellino e pur avendo una tecnica imperfetta, conosceva molto bene l'arte marziale e i suoi dettami. Ma chi era il Cavaliere del Vento? Perché Typhon era stato chiamato così? Di certo non ebbe molto tempo di farsi quelle domande.
Ma cosa... ?!
Il nemico con un altro piccolo salto tornò perfettamente in mezzo ad entrambi, poi alzò le braccia. La lama di Vento puntata verso Anko, quella di Fuoco verso Typhon. Mica tanto scemo lo Spiritello. Gli bastò concentrarsi un secondo ed ecco che le due spade si illuminarono intensamente, caricandosi di pura energia. Poi, ad un tratto, dalla punta della seconda partì una colonna di Fuoco, che si diresse verso il Drago.
Non ho scelta...
Chiuse gli occhi, concentrando anche lui la propria energia nella spada, che divenne di un colore acceso, un argenteo purissimo e brillante. Poi, cominciando a farla roteare velocemente, tra lui e la colonna di Fuoco si andò creando uno scudo fatto di pura corrente d'Aria. Per tutto il tempo in cui la colonna continuò ad attaccare, lo scudo riuscì a placarla, evitando così che il possessore dell'arma subisse danni. Destino ben diverso però stava per subire la Minazuki, probabilmente.
Anata no tatakai wa watashi ga kimeru to owarimasu. Jibun jishin o taosu koto wa kangae rarete imasen.
La tua battaglia terminerà quando lo deciderò io. Sconfiggermi non è contemplato, Mortale.
Improvvisamente, di fronte alla donna, apparvero quattro lame di Vento taglienti che si diressero a gran velocità in sua direzione. Ogni lama tagliava e le avrebbe fatto molto male se non fosse riuscita ad evitarle tutte quante o almeno una buona parte. Somigliavano a delle grosse mezze lune ed ognuna aveva una propria traiettoria e ritmo di movimento. Ella non aveva scappatoie del Mana Speciali come Typhon: sarebbe riuscita nell'intento di sopravvivere?
LAME DI VENTO:
1° Attacco: Dado (6) + TF 1/2 (44/22) + Bonus (9) = 37 2° Attacco: Dado (9) + TF 1/2 (44/22) + Bonus (9) = 40 3° Attacco: Dado (15) + TF 1/2 (44/22) + Bonus (9) = 46 4° Attacco: Dado (16) + TF 1/2 (44/22) + Bonus (9) = 47
Ogni Lama Effettua 17 Danni + 14 se si esegue un Fallimento Critico (Dado = 1) MagiAmuleto NON Attivo.
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da Anko » 17/12/2017, 18:33
Quel contrattempo la infastidiva. Aveva fatto ritorno in Giappone solamente per prepararsi spiritualmente alla battaglia che sarebbe avvenuta entro pochissimi giorni. Voleva mantenere la mente concentrata su un obiettivo fisso: sconfiggere Itsuki Amakura. L'incontro con Typhon e poi la comparsa di uno Spirito Irrequieto avevano stravolto i piani della Minazuki, provocando in lei nervosismo e tensione. La fortuna della giovane donna, era che fosse allenata a mantenere nervosismo e tensione sempre sotto controllo. Era attenta, non sottovalutava il proprio avversario, ma lo studiava cercandone il punto debole. Si muoveva così da saggiare ogni sua mossa e fare le dovute conclusioni. Non sembrava particolarmente veloce, ma non era nemmeno lentissimo. Sperava che il Seal imparasse come lei a studiare il suo avversario, così da acquisire qualche conoscenza in più sul come batterlo.
Ehi gaijin! Dobbiamo trovare il suo punto debole. Cerca qualcosa di sospetto sul suo corpo. Io continuerò a distrarlo.
A parte la faccia da fesso, le movenze da tartaruga e le capacità combattive di un Troll ubriaco?!
Schernimento... Buona tattica!
Pensò fra sé, osservando il mostro imbestialirsi e prendersela con Typhon, dando a lei l'opportunità di osservare ciò che aveva sul retro della schiena. L'Huracanum proseguiva con gli insulti, senza alcun tipo di moderazione o voglia di farlo. Se fino a qualche secondo prima Anko aveva apprezzato il suo diversivo, adesso iniziava a sentirlo troppo pericoloso per lui. Non sapeva quanto potesse essere bravo in combattimento e non sapendolo provava timore per lui. Non voleva avere sulla coscienza un uomo morto, di nessun tipo. In ogni caso la sua ricerca si dimostrò ben presto infruttuosa: sembrava che il gigante non fosse provvisto di punti deboli e questo rendeva le cose più difficili.
... Così non va maledizione!
Imprecò mentalmente e l'imprecazione divenne ancora più forte quando il Seal venne scagliato indietro e buttato per terra, inerme nei confronti del mostro che approfittò di quella situazione per sferrargli il colpo di grazia. Anko non fece in tempo a muoversi per aiutarlo, anzi non aveva proprio modo per farlo. Per fortuna Typhon non era così tanto sprovveduto come sembrava, tirandosi di lato abbastanza da schivare quell'attacco che, a ben osservalo, pareva tipicamente occidentale. Poteva essere che quello fosse lo Spirito Irrequieto di un gaijin? Anche l'utilizzo della doppia spada invece che di un'arma orientale direzionava verso quell'ipotesi.
Uno straniero morto in queste terre... E pare conoscere Seal-san come Cavaliere del Vento... Che ci sia qualche collegamento?
Non era un'investigatrice, ma sapeva far ragionare bene il cervello. Non ebbe comunque modo di concentrarsi su quei quesiti, perché la battaglia richiedeva che ella fosse concentrata esclusivamente sul colpire e schivare. Il mostro tornò al centro esatto dell'arena, a metà fra lei e Typhon. Puntò le due lame contro di loro, quella di Fuoco contro l'Huracanum, quella di Vento contro la Minazuki. La guerriera giapponese intravide solo di sfuggita ciò che fece il Terran per bloccare quell'attacco, dovendo occuparsi del proprio. Ma questo non le impedì di lanciare un'occhiata stranita verso il gaijin, non aspettandosi minimamente che potesse possedere un potere simile.
Chi diavolo sei veramente?
Fu il suo ultimo pensiero, prima di trovarsi a fronteggiare quattro lame fatte di puro Vento che si trovavano sospese sopra di lei, pronte a farle male. Riuscì a schivare tre attacchi su quattro, muovendosi all'ultimo momento per evitare che le lame la colpissero. La seconda però fu troppo veloce anche per lei e l'effetto che ebbe era simile a quello di un Sectumsempra ben eseguito. Una volta colpita, fu come se la lama si dividesse in mille e più frammenti, facendo sorgere in lei dei tagli su tutto il corpo. Le sue vesti candide si sporcarono di sangue, sangue che si diffuse ovunque, mentre la giovane donna digrignava i denti per non lasciarsi sfuggire nemmeno un gemito di dolore. Poteva sopportarlo. Poteva sopportare quel dolore, poteva fare qualunque cosa perché la sua forza di volontà era grande ed incommensurabile.
La mia forza di volontà è più forte e più grande della tua. Avevi la possibilità di evitare ulteriore sofferenza al tuo spirito, ma hai scelto di combattere. Questo affronto ti costerà caro. La mia lama sarà la mano che ti esorcizzerà per sempre da questo mondo.
Parlò in giapponese, rivolgendo quelle stesse parole al mostro e fissandolo con lo sguardo più truce che potesse fare. Era un affronto essere stata ferita in quel modo in battaglia, un affronto che Anko non gli avrebbe perdonato. Animo da guerriera che non si arrendeva mai: probabilmente il Seal l'avrebbe apprezzata per questo, perché simile ad un Dragargenteo.
Dimmi il tuo nome, così che io possa onorare il tuo spirito una volta riportato nel mondo dei morti.
Non lo attaccò, ma si avvicinò di qualche passo a lui, mantenendo la guardia alta, attirando completamente l'attenzione su di sé. Nel tentativo di concedere al Seal un'altra possibilità nella ricerca del punto scoperto o di un attacco a sorpresa. Il sangue continuava a colare ma non aveva modo di sanare le proprie ferite senza mostrarsi vulnerabile al suo avversario. Poteva ancora farcela, poteva attendere e nel frattempo fare in modo che quell'essere senza pace venisse liberato nuovamente dalle sue spoglie mortali.
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da Typhon » 19/12/2017, 20:37
Stai bene?
La domanda venne rivolta alla donna giapponese lontana di qualche metro, da parte di un Typhon leggermente preoccupato. La lama di Vento, una delle quattro, l'aveva presa in pieno, rendendole il corpo pieno di diversi tagli sottili ma fastidiosi. Il bel vestito di Anko quindi si tinse di rossiccio su molte zone, ma non certo con un afflusso tanto copioso da mettere in pericolo la sua vita. Nel frattempo, lo Spirito, sempre più irrequieto, spostava l'attenzione tra l'uno e l'altro avversario, bene in guardia e pronto a reagire.
La mia forza di volontà è più forte e più grande della tua. Avevi la possibilità di evitare ulteriore sofferenza al tuo spirito, ma hai scelto di combattere. Questo affronto ti costerà caro. La mia lama sarà la mano che ti esorcizzerà per sempre da questo mondo.
Gli occhi luminosi del bestione si spostarono sulla combattente, mentre Typhon ne studiava invece il corpo, ricercando il famoso punto debole.
Dimmi il tuo nome, così che io possa onorare il tuo spirito una volta riportato nel mondo dei morti.
A quel punto, tutto il corpo dell'umanoide si rivolse alla guerriera, mentre lei si avvicinava di più, con la guardia in su, attenta e allerta.
Parli di alti prezzi da scontare, Umana, ma non hai la minima idea di cosa voglia dire affrontare il mio potere. Insolente creatura, cosa pensi di fare con quell'arma, forse scalfirmi? Forse lacerare i miei tessuti? Non esorcizzerai nulla se non le tue speranze di sopravvivenza!
Quelle parole, espresse in giapponese, precedettero altri quattro attacchi in sequenza, due con la prima spada, due con la seconda. Il primo, un affondo, fu prontamente schivato dalla donna che si mosse svelta sulla destra. Il secondo, un taglio dal basso verso l'alto, venne evitato invece da una capriola all'indietro. Il terzo invece, fu un impatto di lame decisamente cattivo, ovvero un colpo di taglio dall'alto verso il basso che venne bloccato dalla Naginata. La fattura dell'arma di Anko permise ad essa di non vacillare o spezzarsi, ma la Minazuki si sarebbe potuta accorgere facilmente di un dettaglio. Il metallo della spada dello Spirito non era semplice acciaio ed infatti il forte impatto aveva creato una scheggiatura leggera sul filo della Naginata. Ancora un attacco così violento e c'era il fortissimo rischio che la lama venisse irrimediabilmente trinciata.
Hai capito adesso a cosa porterà la tua ostinazione? L'incrinatura sulla tua arma è uguale all'incrinatura sulle tue convinzioni di vittoria. ... E come distruggerò essa... ... Distruggerò anche loro!
L'ultimo attacco che il Guerriero Fantasma andò a cercare di infliggere fu talmente tanto caricato che l'unica soluzione possibile era assolutamente evitarlo. Purtroppo però l'ultimo colpo ricevuto aveva causato un irrigidimento dei muscoli delle gambe della donna, decretandone un momentaneo rallentamento. Pur facendosi indietro quindi, non c'era possibilità per lei di evitare una offesa tanto violenta e veloce. Fortunatamente però, lo Spirito si era dimenticato del Seal, che giunse davanti al corpo della Minazuki, alzando la lama della Jian, parando prontamente.
Non è un avversario da poter fronteggiare da soli... Se è il gioco duro che vuole, allora che lo possa avere... Io mi getto sul fianco destro, tu sul sinistro... Cominciamo a non dargli tregua, vediamo chi riderà per ultimo...
Queste furono le sue parole mentre ancora teneva la presa sulla spada, confrontando la propria forza con quella del nemico. Era soltanto grazie al fatto che stesse usando entrambe le braccia e che si fosse fatto Forza del Toro di nascosto, che stava resistendo. Certo, c'era da dire che la sua spada non fosse stata minimamente scalfita, altro dettaglio sul quale forse Anko avrebbe riflettuto successivamente. Ad ogni modo, non c'era tempo per pensare, bisognava agire e farlo all'unisono, una volta per tutte.
ORA!
Typhon eseguì uno scatto sulla destra, abbassandosi con il corpo, così che il braccio con la spada del mostro calasse di botto verso il basso. In questo modo, si creò il giusto spazio sul fianco, un fianco che venne ben presto tempestato di colpi, tra un salto e l'altro. Si sperava che anche la donna si decidesse a fare lo stesso, evitando nel contempo le offensive sommarie che l'avversario tentò di effettuare con la propria arma. Essendo così vicini, una lama ingombrante come quella di Vento o di Fuoco riuscivano difficilmente a risultare abbastanza veloci da sorprendere o mettere in pericolo.
Ma cosa sta succedendo? Sbaglio o sembra... Rimpicciolirsi?!
I pensieri del Cavaliere del Vento erano esatti, infatti anche Anko si sarebbe accorta di quella particolarità. Più reagiva e contrattaccava strenuamente, più lo Spirito perdeva vigore, diventando più "piccolo". Passò infatti dagli iniziali quattro metri di altezza a circa tre o poco più nel raggio di pochi minuti. Questo permise alla donna di comprendere pienamente di quale tipo di Creatura Mistica si trattasse.
Un urlo più simile ad un ringhio da parte dello Spirito si levò verso l'alto ed una specie di onda d'urto investì sia Typhon, che Anko. I due vennero spinti indietro e questo diede modo al nemico di spiccare un salto a sua volta indietro, così da distanziarli. Adesso si trovava sui tre metri pieni, forse anche qualcosa in meno. Sembrava decisamente intenzionato a terminare la questione in fretta... E a ragion veduta.
Non ho le allucinazioni, vero?
No, non le aveva, semplicemente il Seal non si era mai imbattuto in una forma maligna come quella, ecco tutto. Lo Spirito, noto nel folclore magico giapponese come "Akyumurēta" non era altri se non un'Anima Accumulatrice di Energie. Nata solitamente dalla morte di una persona cattiva in vita ma insulsa, deceduta su campo non purificato, cominciava ad appropriarsi di conoscenze non proprie. Era solita quindi recarsi nei cimiteri dei guerrieri e da lì assimilare il potere dallo spoglie dei defunti, in quel caso probabilmente da un gaijin combattente di diversi secoli prima. Fatto questo, cercava di seguito una fonte abbastanza ricca di potere con la quale alimentare la propria forza e la propria tempra. Ecco il motivo della diminuzione di taglia: più utilizzava l'energia accumulata, più consumava se stesso, diventando più debole. Spiegato quindi perché non avesse un punto del corpo da colpire per dargli il colpo di grazia: serviva semplicemente portarlo allo stremo e sarebbe esploso da solo.
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da Anko » 23/12/2017, 20:11
Stai bene?
Un semplice cenno con il capo. Poi tutta la sua attenzione venne catturata dal gigante che aveva osato colpirla, aprendo sul suo corpo tante piccole ferite sanguinanti. Era abituata al dolore. Il nonno non l'aveva affatto risparmiata, anzi essendo lei femmina, aveva intensificato ogni allenamento, ogni colpo, per far sì che la nipote -naturalmente più debole di un uomo- fosse in grado di resistere, eguagliare ed anche superare i propri avversari. Che avesse avuto il ciclo o meno, che stesse male fino a svenire, non aveva alcuna importanza per Minazuki-shishou. Era stato molto duro con lei, ma lungimirante: sapeva che Anko non avrebbe avuto vita facile, per il suo corpo, per la considerazione che avrebbero avuto di lei. Lui stesso, quando lei venne designata come diretto successore del figlio, non aveva accolto la decisione con gioia. Tuttavia col tempo aveva saputo ricredersi ed aveva imparato, dalla propria esperienza, cosa avrebbe dovuto insegnare alla nipote.
Parli di alti prezzi da scontare, Umana, ma non hai la minima idea di cosa voglia dire affrontare il mio potere. Insolente creatura, cosa pensi di fare con quell'arma, forse scalfirmi? Forse lacerare i miei tessuti? Non esorcizzerai nulla se non le tue speranze di sopravvivenza!
Aveva tentato un dialogo, credendo il suo avversario uno spirito bisognoso di ricevere pace eterna. L'odio scaturito da esso però le fece comprendere che qualcosa non andava, ma le fu impossibile concentrarsi su quel pensiero. Vennero eseguiti quattro attacchi in sequenza, attacchi che misero a dura prova la resistenza della hafu. I primi due vennero schivati, il terzo -il più difficile- fu intercettato dalla sua lama. Il colpo fece vibrare il Naginata, mentre la forza imposta dalla creatura metteva a dura prova la sua capacità di opporsi a lui. L'impatto inoltre aveva danneggiato in parte il filo della lama. Anko fissò il mostro con sguardo corrucciato, arrabbiato, digrignando i denti per lo sforzo che stava compiendo. Era la sua arma, un'estensione del proprio corpo. Vederla ridotta in quel modo le procurava un fortissimo dolore nel petto, come se il mostro avesse appena colpito una parte vitale ed importante di lei.
Hai capito adesso a cosa porterà la tua ostinazione? L'incrinatura sulla tua arma è uguale all'incrinatura sulle tue convinzioni di vittoria. ... E come distruggerò essa... ... Distruggerò anche loro!
Il quarto attacco sarebbe stato quello fatale per lei. La guerriera era forte, ma contro un'arma come quella del mostro non avrebbe potuto fare nulla. La sua unica possibilità di salvezza era schivare, ma l'ultimo colpo ricevuto l'aveva indebolita nei muscoli delle gambe. Si mosse troppo tardi e sarebbe stato fatale per lei se Typhon non fosse intervenuto, intercettando la lama del gigante con la propria, che rimase intatta nonostante il fortissimo contraccolpo subito.
... Grazie Seal-san, ti sono debitrice.
Una promessa solenne che espresse in una frase di poche parole, ma non per questo valevano di meno. Non avrebbe potuto svolgere il proprio compito se l'Huracanum non fosse intervenuto a salvarla e per questo motivo ora ella aveva un debito con lui. Seguiva i dettami del bushido come se fossero legge, ma non ci si poteva aspettare nulla di diverso dal suo retaggio. Grazie all'intervento di Typhon, dunque, Anko ebbe la possibilità di mettersi in salvo. Avrebbe voluto sapere il materiale con cui era stata forgiata la sua spada, ma non era quello il luogo e soprattutto il momento adatto a chiederglielo. Dovevano attaccare in coppia il mostro per poter sperare di sconfiggerlo.
Io mi getto sul fianco destro, tu sul sinistro... Cominciamo a non dargli tregua, vediamo chi riderà per ultimo...
Wakatta.
Era uno spirito solitario, di solito, ma non era stupida né peccava di orgoglio quando sapeva esserci in gioco la propria vita. Non possedeva ancora la maturità giusta di un vecchio saggio come suo nonno, ma sapeva riconoscere quando era il momento di lasciare che il prossimo le desse una mano e quello era decisamente il caso. Typhon si mosse e così fece lei, iniziando a colpire il gigante e a schivare i suoi attacchi, in una doppia combo che non lasciò nessuna via di fuga al loro avversario. Man mano che proseguivano ad attaccarlo però, fu facile per entrambi rendersi conto di una cosa estremamente importante: lo Spirito aveva iniziato a rimpicciolirsi.
... Potrebbe essere...?
Non ebbe modo di chiederselo Anko, perché un urlo straziante da parte del nemico fece volare indietro lei e Typhon, spinti da una forza potente. Tuttavia quello che stava vedendo accadere sotto i suoi occhi non lasciava spazio ad alcun dubbio: lo Spirito Irrequieto non era affatto ciò che avevano creduto fosse all'inizio. Lo sguardo incredulo del Seal le fece comprendere che egli non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo. Ci pensò lei a spiegarglielo.
Non ho le allucinazioni, vero?
È una creatura che tu non puoi conoscere. Li chiamiamo Akyumurēta. Un'anima che accumula energie dai morti, guerrieri solitamente. Più combatte e più perde la propria energia. È l'unico modo che abbiamo per sconfiggerlo.
La strategia di Typhon si era rivelata essere la migliore da portare avanti. Anko non perse tempo a spiegare altro, sia per difficoltà nell'utilizzare la lingua inglese in quella situazione, sia per la situazione in sé. Dovevano spingerlo ad attaccare ed attaccare ancora, oltre che a subire i loro attacchi. Se fossero stati in due, sarebbero sicuramente riusciti a limitare i danni, perché il loro avversario non sarebbe riuscito a focalizzarsi troppo su uno o sull'altro.
Riprendiamo con la strategia di prima, ma scambiandoci di posto. Cerchiamo di non restare fermi in un solo punto e continuiamo a muoverci e ad attaccare. Deve tentare di utilizzare ogni goccia del suo potere per batterci. ... Il fatto che sia diventato più piccolo, significa che può essere potenzialmente più veloce di prima. Guardia alta, intesi?
Si assicurò che l'altro avesse compreso le sue disposizioni, poi la Minazuki si gettò nella mischia conscia che il Cavaliere del Vento stesse facendo altrettanto. Si gettò sulla destra, con la lancia tesa in avanti per spingere la creatura a voler contrattaccare. Il suo fianco scoperto sarebbe stato il primo punto colpito dalla giapponese, che fece roteare il proprio Naginata dal basso verso l'alto, fino a colpire la zona interessata. Si spostò sulla schiena ed anche lì un doppio giro orizzontale, colpendolo all'altezza delle cosce. Poi un passo indietro ed ancora in movimento, non rimanendo mai nello stesso punto ma seguendo gli stessi movimenti dell'Akyumurēta, tenendo da conto quelli del suo alleato. Cercava di non fermarsi mai e con il suo ultimo colpo tentò di falciare i piedi della creatura, con la propria lama, una lama smussata ma che avrebbe comunque fatto il proprio lavoro se l'attacco fosse andato in porto. Togliergli l'equilibrio avrebbe reso le cose ancora più semplici a lei e all'Huracanum, portandoli velocemente verso la vittoria.
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Anko
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