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Perth

Messaggioda Sandyon » 02/12/2011, 22:34

La conversazione era entrata finalmente nel vivo, o almeno, Mog aveva deciso che dovesse e Monique non aveva fatto molto per rifiutarsi nel parlare, dimostrando inizialmente anche un po' di stranezza nel capire bene che lui, quell'esserino tanto carino era un amico di Sandyon Vastnor, un individuo che tutto si poteva pensare, meno che avesse degli amici del genere.
In ogni caso, non teneva quello che lui aveva chiesto, quindi con un leggero movimento del capino, l'esserino fece apparire un bicchiere con del chinotto avanti a lui compreso di cannuccia.

Sei amico di Sandyon?!

Si perchè? E' così difficile da credere? Mi so far voler bene io, cosa credi?

Sembrava anche un po' contrariato nel vederla così sorpresa, ma in fondo essendo non troppo incline a conoscere interamente le visioni degli esseri umani, sul momento si sentì offeso, cominciando a capire poco dopo che invece un uomo come lui, così tutto d'un pezzo e così molto freddo e distaccato era difficile che si accostasse ad un essere così espansivo ed estroverso come lui.

Va beh si, in effetti hai ragione, non ci si vede molto bene assortita come coppia, d'accordo, ma resta il fatto che è un mio amico ed io gli voglio bene... Allora avanti, dimmi, rispondi alla mia domanda ti prego!

A quella sua insistenza, Monique si alzò in piedi avvicinandosi alla finestra, forse rievocando per qualche minuto nella sua mente le varie vicessitudini con l'ex mercenario.
Si notava chiaramente che lo pensava e questo fungeva da punto a favore nei suoi confronti, visto che se non altro prima di tutto il dubbio che Mog si voleva levare era se almeno un po' lei a lui ci aveva pensato e durante quelle due ore in effetti non lo aveva dato molto a notare con quel silenzio tombale di mille pensieri.

Quanto mi piace... forse dovresti chiederlo a lui.
Credevo si fosse capito.
A me Sandyon piace moltissimo, Mog. E probabilmente se non ci fossero mio padre e tutti i casini di mezzo, vorrei... insomma, mi piacerebbe... potrei prendere in considerazione l'idea di avere una... relazione con lui.
Ma non è quello il problema, e se sei davvero suo amico dovresti saperlo: lui non vuole. Non ha dimenticato il suo passato, e comunque probabilmente io non gli piaccio abbastanza da spingerlo a provare.
Quindi qualsiasi conversazione a riguardo è inutile.


Una serie di parole e frasi molto interessanti ed importanti.
Il piccolo esserino non era uno stupido, anzi, riconosceva bene le difficoltà della donna nel fare una diagnosi dei suoi sentimenti con un pezzo di ghiaccio intonzo di ricordi com'era il suo amico, dunque non potè che semplicemente annuire, arricciando un po' il naso mentre sorseggiava il suo chinotto, interessato a quell'argomento, che però si concluse quindi con un bisogno da parte della ex Vice Preside di voler sedare il discorso perchè molto povera di speranza verso la sua situazione sentimentale.
A quel punto Mog si alzò in piedi e iniziò a saltellare quasi furioso e scontroso, inclinando gli occhi a mostrare un'espressione molto contrariata, anche se sempre come al solito gli risuciva un po' uno schifo.

E no no no!!! Per una volta che una si interessa a quel blocco di marmo scorbutico e bisbetico, non posso lasciare che si faccia condizionare da queste cose. So bene che tu conosci la sua storia con Rachel e so bene anche io quanto ha sofferto, ero lì durante quel momento... Ma Sandy è un tipo che non mi sa nascondere bene le cose e lo ha fatto anche con te. Ha paura di tradire il ricordo dell'ex moglie e per questo scappa via, ma tu gli piaci tantissimissimo... Solo che come al solito lui ha le sue paure da una parte e tu le tue ragioni dall'altra, quindi mi sa che non andremo da nessuna parte così...

Chinò il capo, fortemente sconsolato da quel suo dire e parlare, anche perchè non era lì per ascoltare una cosa del genere. Pensava che la donna fosse determinata e invece ne aveva trovata una che era sul punto di rassegnarsi pur che lui le piacesse e questo non era facile da sopportare, dato che in passato troppe donne avvicinatesi tanto a lui poi erano fuggite proprio perchè lui le aveva fatte fuggire e sperava sul serio che con lei fosse diverso.

Non è che non gli piaci abbastanza... E' che forse gli piaci troppo, per questo è molto più timoroso di ritrovarsi a non sapere cosa dire al suo cuoricino confuso... L'altra sera, dopo che vi siete salutati... Lui è tornato in camera e... ha scritto il tuo nome sull'appanno del vetro della sua camera... e poi è andato a dormire senza volermi nemmeno parlare...
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Messaggioda Monique » 02/12/2011, 22:52

Il saltellare furioso - anche se non era molto credibile - di Mog fece prendere un colpo a Monique che spalancò gli occhi con aria incredula: ma che gli prendeva adesso?

E no no no!!! Per una volta che una si interessa a quel blocco di marmo scorbutico e bisbetico, non posso lasciare che si faccia condizionare da queste cose. So bene che tu conosci la sua storia con Rachel e so bene anche io quanto ha sofferto, ero lì durante quel momento... Ma Sandy è un tipo che non mi sa nascondere bene le cose e lo ha fatto anche con te. Ha paura di tradire il ricordo dell'ex moglie e per questo scappa via, ma tu gli piaci tantissimissimo... Solo che come al solito lui ha le sue paure da una parte e tu le tue ragioni dall'altra, quindi mi sa che non andremo da nessuna parte così

Io... gli piaccio tantissimissimo?

Domandò Monique, non riuscendo proprio a trattenersi: avrebbe voluto fare l'indifferente e fingere che non le importasse, ma... non le era riuscito, proprio per niente. Che razza di pessima attrice era in questi casi: si passò una mano tra i capelli, dando le spalle alla finestra per appoggiarsi allo stipite di essa e circondarsi il petto con le braccia come a volersi proteggere.

Io lo capisco, sul serio, e non sto dicendo che voglio trovarmi un altro solo perchè lui non ci sta, solo che... così non va bene. Insomma, non posso avere un altro dubbio, non posso avere un'altra incertezza nella mia vita... sono troppe, capisci? Io devo avere delle sicurezze... almeno per il mio cuore.

Ed ecco la Moni fragile, confusa e timorosa di essere ferita ancora che veniva fuori: e faceva male, troppo, l'idea di subire un'altra delusione; la sua vita era costellata di dubbi, incertezze, paure, mezze verità... non poteva aggiungerne un'altra, semplicemente non l'avrebbe retto.

Non è che non gli piaci abbastanza... E' che forse gli piaci troppo, per questo è molto più timoroso di ritrovarsi a non sapere cosa dire al suo cuoricino confuso... L'altra sera, dopo che vi siete salutati... Lui è tornato in camera e... ha scritto il tuo nome sull'appanno del vetro della sua camera... e poi è andato a dormire senza volermi nemmeno parlare...

Lui ha fatto cosa?

Era incredula, incapace di visualizzare Sandyon in un contesto del genere: aveva davvero scritto il suo nome? Ma perchè, perchè allora...

... perchè ha continuato ad evitarmi da quella sera fino ad ora?
Perchè non farmi capire che... ci tiene a me anche se non vuole una relazione?


Gli chiese Monique, cercando in Mog le risposte che l'uomo non le aveva dato, che si era rifiutato di dare preferendo trincerarsi dietro ad un silenzio opprimente che l'aveva portata - insieme ad altri fattori - a scoppiare di fronte a Madeline. Come poteva Monique credere a quell'esserino quando le prove portavano in una direzione completamente opposta?

... anche io ho... ho fatto una cosa... ho scritto... una canzone per lui.
Insomma, ho pensato a lui ed è venuta fuori, ecco.


Mormorò poco dopo, in imbarazzo.
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Messaggioda Sandyon » 02/12/2011, 23:26

Doveva parlare ad ogni costo, doveva farle capire che non c'era niente di perduto e che Sandyon effettivamente era in grado ancora di provare emozioni, ed anche se questo sarebbe significato rivelare dei segreti molto profondi e tenuti gelosamente da lui, l'avrebbe fatto, proprio per amicizia, perchè continuare a vederlo struggersi ogni giorno no, quello non lo poteva proprio sopportare, era più forte di lui in ogni caso.

Io lo capisco, sul serio, e non sto dicendo che voglio trovarmi un altro solo perchè lui non ci sta, solo che... così non va bene. Insomma, non posso avere un altro dubbio, non posso avere un'altra incertezza nella mia vita... sono troppe, capisci? Io devo avere delle sicurezze... almeno per il mio cuore.

Lo ammetto, la tua paura è più che lecita, ma le sicurezze che lui cerca sono molto simili alle tue, solo che le sue vecchie sicurezze gli sono state strappate via con la forza e quindi pensa che se ne trovasse altre significherebbe che ha trovato delle certezze migliori, sminuendo il suo amore passato. E' un cretino lo so, non lo dire a me guarda, mi manda in bestia quando fa certi discorsi, anche perchè poi la notte nel sonno pronuncia il tuo nome e quindi lo vorrei prendere a schiaffi, se solo avessi le mani... certo...

Infine, ecco che poco dopo Monique sentendo quel gesto fatto da Sandyon la stessa sera dell'incontro in biblioteca, rimase totalmente incredula, chiedendo subito se fosse vero quello che stava raccontando Mog, e a quanto sembrava era proprio così, assolutamente e senza ombra di dubbio. L'esserino sembrava essere sincero.

... perchè ha continuato ad evitarmi da quella sera fino ad ora?
Perchè non farmi capire che... ci tiene a me anche se non vuole una relazione?


Perchè ha capito che tu sei una che non molla, Monique e sa bene che se ti lanciasse dei segnali probabilmente tu li sapresti sfruttare molto anzi forse troppo bene... Non sa essere stratega solo per il lavoro quel cattivone!

Rispose un po' abbattuto da quella informazione rivelata. Stava andando a ruota libera, vero, ma non potè che illuminarsi di immenso quando sentì che lei aveva pensato ad una cosa così romantica per lui, ad una cosa così bella come scrivergli una canzone, allora alzò lo sguardo e iniziò a svolazzarle intorno tutto felic ed euforico.

Davvero hai fatto una cosa del genere per lui? Davvero davvero? Ma allora lo ami proprio! Fantastico... su su non essere timida, fammela sentire ti prego... ti prego ti prego ti prego!!!

Cominciò a chiedere utilizzando il suo influsso calmante su di lei per farla riprendere un po' dal nervosismo e l'imbarazzo, sperando sul serio di poterla convincere a fargli ascoltare quello splendido dono che il suo cuore aveva ideato per l'amico più importante al mondo.
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Messaggioda Monique » 02/12/2011, 23:41

Lo ammetto, la tua paura è più che lecita, ma le sicurezze che lui cerca sono molto simili alle tue, solo che le sue vecchie sicurezze gli sono state strappate via con la forza e quindi pensa che se ne trovasse altre significherebbe che ha trovato delle certezze migliori, sminuendo il suo amore passato. E' un cretino lo so, non lo dire a me guarda, mi manda in bestia quando fa certi discorsi, anche perchè poi la notte nel sonno pronuncia il tuo nome e quindi lo vorrei prendere a schiaffi, se solo avessi le mani... certo...

Rivelazioni su rivelazioni insomma, una dopo l'altra e a raffica, rivelazioni incredibili che Monique faceva fatica a ricollegare all'immagine che aveva di Sandyon: scriveva il suo nome sul vetro, di notte pronunciava il suo nome nel sonno... ma perchè, perchè farle del male allora tenendola lontana? Perchè ferirla così, perchè volerla convincerla di qualcosa che a quanto pare non era vero?

Perchè ha capito che tu sei una che non molla, Monique e sa bene che se ti lanciasse dei segnali probabilmente tu li sapresti sfruttare molto anzi forse troppo bene... Non sa essere stratega solo per il lavoro quel cattivone!

Allora dimmelo tu che devo fare per avvicinarmi a lui Mog, perchè io non lo so proprio...

Mormorò Monique, visto che lei non sapeva proprio che pesci prendere con quell'uomo: forse, visto che l'esserino sembrava essere sempre con Sandyon, avrebbe saputo consigliarle come comportarsi con lui, oppure l'avrebbe preso a calci un giorno di quelli.
L'euforia di Mog la fece sorridere, incredibile come si esaltasse per qualsiasi cosa.

Davvero hai fatto una cosa del genere per lui? Davvero davvero? Ma allora lo ami proprio! Fantastico... su su non essere timida, fammela sentire ti prego... ti prego ti prego ti prego!!!

Io... - si sentì più tranquilla e guardò Mog quasi con sospetto, decidendo poi di soprassedere sul fare commenti: forse era merito suo, ma preferiva non indagare - ... scusami e non ti offendere, ma preferirei che la prima volta in cui la canterò... ci sia lui davanti a me.

E così dicendo sentì gli occhi farsi lucidi, facendola imprecare mentalmente: non voleva piangere, non voleva dannazione! Accidenti a Sandyon Vastnor...

A dire la verità... lo vorrei anche adesso... davanti a me.
Sento di avere bisogno di lui...
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Messaggioda Sandyon » 03/12/2011, 0:00

Allora dimmelo tu che devo fare per avvicinarmi a lui Mog, perchè io non lo so proprio...

Quella domanda in effetti non se la sarebbe mai aspettata, ma in effetti lui non essendo un umano non poteva capire che alla fine sarebbe stata una richiesta più che ovvia e lecita da parte di lei, lei che adesso sembrava a dir poco disperata per quella situazione.
Forse il fatto di Sandyon sarebbe stata l'unica cosa bella che l'avrebbe fatta risollevare da quella brutta batosta scolastica e magari chissà, forse anche tornare al suo lavoro, cosa di sicuro molto comoda e possibilmente vantaggiosa per Madeline ma sopratutto per Sandyon Vastnor.
Smise di svolazzare, rallentando tranquillo fino a trovarsi di fronte a lei ad ondeggiare nell'aria, fissandola negli occhi.

Per avvicinarti a lui che devi fare? Uuhhh... Beh... Per avvicinarti a lui puoi...

Trasformarti in Rachel? No, no proprio no...

Ecco...

Presentarti in fase di accoppiamento in camera sua... No... direi di no...

Io penso che...

Pagarlo per stare con lei... Beh si conveniente per lui ma lei non so seeee... Ah, ecco, ci sono!

Potresti dimostrargli che non accetti di essere sconfitta, ti devi mostrare tenace e gli devi parlare apertamente dicendogli in faccia che tu non sei Rachel e che lei non è te, siete due persone diverse e che le emozioni che proverebbe con te sarebbero solo diverse da quelle provate con lei, per quanto egoisticamente credi che saresti meglio tu, lo so, ma dicendolo in modo forte, determinato e magari strappalacrime... si si... Così poi magari potreste saltarvi addosso e fare... E allora si che lo convinceresti sempre di più che... che... che... ehm... oh mammina bella...

Uhm, però forse lei voleva solo qualche indizio...

Per quanto fosse possibile che Mog arrossisse vistosamente, effettivamente accadde una cosa del genere, infatti divenne come un peperone e cominciò a perdere quota velocemente sbattendo le alucce facendo un "flap flap" molto morbido e molle.

Gli piace il lago, il colore oro e bordeaux, ama la carne al sangue, la frutta, specialmente la macedonia, ascolta musica rap, calssica, ma adora sopratutto la country e il suo tipo di donna ideale è il nesso tra quella che sa essere acqua e sapone e quella che si sa mettere tutta in tiro...

Si, forse decisamente quella era la soluzione migliore sul cosa dirgli in maniera velata e alquanto vaga, soltanto per darle qualche debole indizio, giusto per aiutarla a capire meglio la mentalità dell'uomo e nulla più.
Effettivamente prima aveva proprio esagerato e se ne era accorto un bel po' in ritardo, difatti arrivato a terra cominciò a rotolare avanti e indietro tutto imbarazzato e nervosetto.

A dire la verità... lo vorrei anche adesso... davanti a me.
Sento di avere bisogno di lui...


Incalzò la donna, dopo aver rifiutato gentilmente di cantare, ma lui ci stava pensando poco, troppo impegnato ad essere ancora tutto rosso per la figuraccia appena fatta, ma nonostante tutto riflesse molto bene su quelle parole di lei, comprendendo che forse sarebbe stata la scusa migliore per farlo arrivare lì come se niente fosse, insomma, facendole credere che era stata lei a deciderlo, almeno avrebbe unito l'utile al dilettevole e non avrebbe passato i guai in nessun modo... forse.

Beh... ecco... se vuoi, posso comunicargli a distanza solo a lui che sei qui... è preoccupato, probabilmente verrebbe... però non gli devi dire che abbiamo parlato, altrimenti mi lancia contro gli stupeficium ed io faccio fatica a schivarli tutti!
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Messaggioda Monique » 03/12/2011, 0:09

Potresti dimostrargli che non accetti di essere sconfitta, ti devi mostrare tenace e gli devi parlare apertamente dicendogli in faccia che tu non sei Rachel e che lei non è te, siete due persone diverse e che le emozioni che proverebbe con te sarebbero solo diverse da quelle provate con lei, per quanto egoisticamente credi che saresti meglio tu, lo so, ma dicendolo in modo forte, determinato e magari strappalacrime... si si... Così poi magari potreste saltarvi addosso e fare... E allora si che lo convinceresti sempre di più che... che... che... ehm... oh mammina bella...

Okay okay, ricevuto grazie!

Esclamò Monique quando gli indizi di Mog si fecero un po' troppo intimi e precisi: sembrò a disagio l'esserino, forse per la prima volta, ma anche la donna era arrossita a quel discorso perchè insomma, non era proprio quello che si aspettava di fare con quella dolce ed unica palletta di pelo!

Gli piace il lago, il colore oro e bordeaux, ama la carne al sangue, la frutta, specialmente la macedonia, ascolta musica rap, calssica, ma adora sopratutto la country e il suo tipo di donna ideale è il nesso tra quella che sa essere acqua e sapone e quella che si sa mettere tutta in tiro...

Aggiunse il Moguri così da darle ulteriori informazioni, che Monique si segnò prontamente nella testa: sì, conoscere qualcosa in più di lui le era sicuramente utile, anche se appunto in quel momento avrebbe solo voluto rivederlo: odiava il fatto che fossero lontani, ma soprattutto che lui potesse stare bene senza di lei; era diventata patetica, che tristezza.

D'accordo, credo di aver capito a grandi linee cosa gli piace... almeno so come comportarmi in alcune situazioni da ora in poi.

Mormorò la donna mentre confessava a Mog che l'uomo le mancava: quello che non si sarebbe mai aspettata fu la successiva risposta di lui, che la lasciò di sasso.

Beh... ecco... se vuoi, posso comunicargli a distanza solo a lui che sei qui... è preoccupato, probabilmente verrebbe... però non gli devi dire che abbiamo parlato, altrimenti mi lancia contro gli stupeficium ed io faccio fatica a schivarli tutti!

Lo puoi fare davvero?

Domandò Moni, provando una forte fitta all'altezza del petto nel sentire che c'era la possibilità di vedere Sandyon, lì e subito: sarebbe stata pronta per una cosa del genere? Beh, stando alle parole di Mog... doveva dimostrare che a lui ci teneva davvero.

... digli che sono qui, per favore.
E, Mog...
- e così dicendo si sporse e se il Moguri gliel'avesse permesso gli diede un piccolo bacino sul naso - ... grazie.
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Messaggioda Sandyon » 03/12/2011, 0:55

... digli che sono qui, per favore.
E, Mog...


E così Monique Vireau per la prima volta forse nella sua vita aveva ceduto a non reggere la lontananza da un uomo, quello stesso uomo che segretamente adesso si stava penando in pensiero non riuscendo a rintracciarla, dato che le informazioni da parte di Mog non erano ancora arrivate.
L'ex Vice Preside si avvicinò maggiormente al moguri, prendendolo con delicatezza scoprendo che non pesava quasi nulla e gli depositò un bacino sul naso leggermente all'insù.

... grazie.

Ihihihih! Che bambina dolce che sei! Anche io allora, si si... SMACK!

E dicendo questo, sporgendosi lui con la boccuccia diede un bacino sul naso di Monique con aria dolce e assolutamente coccolosa, mentre la pallina sopra la sua testa diventava rosa pallido, prima di fare un leggero saltino verso l'alto con le alucce e iniziare a concentrarsi attentamente, difatti un'aura di colore violaceo scuro iniziò a brillare intorno a lui e finalmente quello che avrebbe dovuto fare già da diversi minuti prima si affrettò ad eseguirlo prima di mandare su tutte le furie e preoccupazioni l'amico.

Lascia fare a me, adesso gli dico che sei qui e lui arriva presto presto! Mmmmmmmhhhhhh!!!!!!

Questo fu il verso di concentrazione da parte dell'esserino che chiusi e stretti gli occhietti cominciò a tirare fuori un'energia magica dalla potenza... impressionante. Probabilmente la donna avrebbe potuto percepire come un'energia del genere non fosse mai esistita in altre creature magiche, nemmeno nei draghi più intelligenti, solitamente detentori del maggiore potenziale magico grezzo fra tutte le creature conosciute.
Ma in effetti un piccolino così che riusciva a comunicare telaticamente con Sandyon a distanza di migliaia di chilometri di certo non doveva essere capace di poco.

{ STANZA CAPOSCUOLA SERPEVERDE - ORE 22:07 }

L'uomo fissava l'acqua della sua piscina interna alla stanza, stanco di attendere e molto poco incline a trattenere il nervosismo.
Respirava pesantemente mentre ogni tanto lanciava uno sguardo all'orario per rendersi conto che la notte era ormai arrivata, inoltrata e scura. Forse Mog era in pericolo... Monique era in pericolo, e lui non poteva di certo sapere dove si fossero cacciati tutti e due, se lui l'avesse trovata o almeno individuato alla lontana la nazione di stazionamento.
Invece niente di niente, i minuti percorrevano imperterriti e con essi il pensiero che qualcosa di grave potesse essere accaduto cresceva, per quanto sapesse bene che i poteri di Mog erano perfettamente in grado di difenderlo dalla maggior parte degli attacchi nemici, ma l'affetto che provava per lui, gli imponeva comunque e in ogni caso di stare in pensiero.
Fortunatamente, proprio mentre pensava per l'ennesima volta a dove si potesse essere cacciato, il tanto atteso sentore di comunicazione giunse improvviso.

Ma dove cazzo sta!??

Qui capo, scusa se ti ho fatto attendere!

MOG! Dannata palla di pelo, io ti brucio vivo, dove diavolo eri andato a finire? Dove sei?

Non molto lontano dalla città di Perth, Australia. Ti mando le coordinate... La donzella fuggitiva è qui, tranquillo, le ho instillato nella mente che ti ha inviato un gufo per chiederti di venire qui, a parte gli scherzi, sembra davvero che ti voglia...

Mmhhh... Va bene, ottimo lavoro, ti sei fatto scoprire in qualche modo?

No, ma che scherzi? Assolutamente, lo sai che i lavori li faccio puuuulitissimi! Vieni subito però, non è al sicuro nella casetta che si è fabbricata!

Casetta? Sto arrivando. Metterò abiti consoni al luogo, tu attendimi fuori dall'abitazione, non fare un fiato, speriamo di riportarla a casa entro la notte. A tra poco!

Va bene Sandy, ricevuto! A frappè alla panna e fragola!

Smise di sentire la sua voce squillante e capì che aveva interrotto il contatto.
Adesso sapeva dov'era e quindi poteva muoversi e cercare il più possibile di fare in maniera di tornare a casa, anzi, al castello, sani e salvi senza complicazioni. Avrebbe annullato la sua aura magica pur usando la smaterializzazione, in fondo era diventato bravissimo dopo le innumerevoli battaglie sofferte dove farsi scoprire significava morire all'istante.
Si cambiò di abiti, optando per un look che lui personalmente adorava come la musica, country, e decise per spingersi immediatamente oltre le mura del castello e prendere il "volo" diretto verso Perth, Australia.

{ PERTH - ORE 22:12 }

E dopo di ciò Mog interruppe la conversazione, ritornando lentamente ad avere la solita aura invisibile e a far scomparire quella violetta, sembrando completamente tranquillo, come se non ci fosse stato sforzo alcuno nell'eseguire quella comunicazione lampo a distanza di miglia su miglia.
Riaprì gli occhietti, sinceramente contento di tutta la situazione, ma doveva correre ai ripari adesso con lei, altrimenti sarebbero stati guai seri per lui che si era esposto a tanto pur di aiutarlo... aiutarli.

Oh, ecco fatto, l'ho chiamato quindi arriverà tra non molto qui davanti, busserà alla porta immagino. Ehm, senti, gli ho detto una bugia e cioè che ho fatto in modo che tu credessi di avergli scritto per farlo venire qui altrimenti se sapesse che mi hai visto probabilmente andrebbe su tutte le furie. Non vuole che qualcun altro mi veda, ha paura per la mia incolumità. Dice che potrei essere una covia... o era tavia? Beh insomma una cosa del genere, però insomma che se mi prendono e fanno studi su di me mi farebbero male e lui non vuole che accada quindi ti prego, fallo per, non rivelare niente va bene?

Era sinceramente preoccupato per la cosa, difatti la pallina divenne bianco pallido e tremolante, per poi avvicinarsi velocemente al cucciolo di lupo e strusciarsi con il muso su quello di lui riempiendolo di bacini e tornando poi su di lei fece una cosa analoga in segno di affetto e dolcezza.

Tu potresti farcela sul serio... Sei speciale...

E dicendo questo, cominciò a vorticare su se stesso iniziando a ricreare quella nuvoletta bianca che infine scomparve rendendolo nuovamente invisibile agli occhi di tutti, o al massimo individuabile dall'olfatto magico di Fire ma nulla di più. Così, si allontanò da quella casetta per attendere che arrivasse Sandyon che infatti a distanza di brevi minuti, giunse proprio a distanza di venti metri dalla casetta sperduta in mezzo alla prateria australiana, illuminato solo dalla luce della luna.

Immagine

Mog?

Ci sono boss, è quella la casina, adesso sta a te!

Mmhhh... Mi auguro che si faccia presto, non è un buon luogo questo per restare in villeggiatura.

Secondo me hai paura che ti piaccia poi troppo l'idea di restare...

Silenzio. Adesso fatti un giro, qui me la vedo io.

Antipaticone cattivone orso e bufalo! Prrr... vado, a dopo! ............... Prrr!

E con l'ultima pernacchia, la voce di Mog si dileguò dalla mente di Sandyon che, scuotendo il capo con fare abbastanza esasperato, iniziò a camminare con gli stivali di pelle in direzione della porta della casa che dava a mostrare verso l'esterno un fumo intenso che facesse presumere un camino dentro di essa.
Arrivato quindi nei pressi della porta, con fare il più possibile sciolto, avvicinò il pugno destro alla superficie di legno e con tre sonori colpi, palesò la sua presenza come se nulla fosse.

Tsk... Dannato Mog...

Sono io, razza di latitante. Apri, forza.
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Messaggioda Monique » 03/12/2011, 1:03

Lo baciò e si lasciò baciare a sua volta, lasciando che poi l'esserino - dalla potenza magica inaudita - si mettesse in contatto con Sandyon per farlo arrivare lì e poi tornasse a parlare con lei.

Oh, ecco fatto, l'ho chiamato quindi arriverà tra non molto qui davanti, busserà alla porta immagino. Ehm, senti, gli ho detto una bugia e cioè che ho fatto in modo che tu credessi di avergli scritto per farlo venire qui altrimenti se sapesse che mi hai visto probabilmente andrebbe su tutte le furie. Non vuole che qualcun altro mi veda, ha paura per la mia incolumità. Dice che potrei essere una covia... o era tavia? Beh insomma una cosa del genere, però insomma che se mi prendono e fanno studi su di me mi farebbero male e lui non vuole che accada quindi ti prego, fallo per, non rivelare niente va bene?

Manterrò il segreto, è una promessa.
Grazie ancora, Mog.


Gli disse Monique, sorridendo dolcemente quando lui riempì di coccole sia lei che Fire prima di scomparire: rimasta sola, la donna fece qualche respiro profondo preparandosi psicologicamente a ciò che stava per succedere, e poco dopo ecco tre colpi alla porta inequivocabili.

Sono io, razza di latitante. Apri, forza.

Sorrise leggermente ed andò ad aprire, senza accoglierlo però sulla porta ma avvicinandosi come aveva fatto con Mog alla finestra, dandogli inizialmente le spalle: tanto se un po' lo conosceva, non si sarebbe fatto problemi ad avanzare chiudendosi la porta alle spalle.

... hai ricevuto il mio gufo, alla fine.

Si volse verso di lui lentamente, incrociando il suo sguardo e provando una seconda fitta al centro del petto: quando aveva iniziato a farle quell'effetto, quando era diventato così potente l'emozione dentro di lei? Non sapeva rispondersi, ma forse nemmeno serviva perchè adesso era lei a doversi dare delle risposte... e doveva darle anche a lui.

Parliamo dopo del perchè sono qui...
... ora c'è una cosa che voglio fare. E tu devi ascoltarmi, questa volta non puoi scappare Sandyon... devi ascoltare.


Gli disse, ponendo l'accento su quelle ultime parole affinchè lui capisse che no, questa volta non l'avrebbe lasciato fuggire come in biblioteca, questa volta doveva avere le palle per rimanere lì e darle retta, perchè lei non poteva averle per entrambi.
Riprese la bacchetta che aveva posato sul tavolo dove fino a poco prima svolazzava Mog, e la puntò verso l'alto.

Imago Musicus

Pensò silenziosamente, fregandosene della possibilità che potessero captare la sua energia magica... lo voleva fare, e l'avrebbe fatto: dalla punta di Rose scaturirono le solite scintille arcobaleno che circondarono prima Monique e poi la casetta, segno che l'incanto era stato innescato; poco dopo infatti, una musica lenta ed intensa circondò le due figure dispergendosi nell'aria.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=Ek5C0NhnNlA[/yt]


Walking through a dream
I see you
My light in darkness breathing hope of new life
Now I live through you and you through me
Enchanting
I pray in my heart that this dream never ends


Una canzone intensa, una canzone che - gliel'avrebbe spiegato dopo - aveva scritto pensando a lui: la voce le tremava appena ma non voleva farci caso, paradossalmente voleva che questa volta lui percepisse tutta la sua forza e la sua fragilità al tempo stesso. Questa volta doveva percepire la sua anima.

I see me through your eyes
Living through life flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life as a sacrifice
I live through your love


Chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì e riprese a cantare perchè non voleva fermarsi, non voleva nemmeno dare il tempo a Sandyon di fermarla in qualche modo anche se dubitava sarebbe arrivato a tanto perchè sarebbe stato davvero troppo anche per lui.

You teach me how to see
All that's beautiful
My senses touch your word I never pictured
Now I give my hope to you
I surrender
I pray in my heart that this world never ends


E il terreno, così come le pareti di casa, iniziò a tremare, segno che qualcosa stava cambiando: ma questa volta non stava immaginando un posto bello per sé, no, questa volta stava facendo tutto per lui, solo per lui affinché capisse ciò che lei provava dentro, ciò che premeva disperatamente per venire fuori.

I see me through your eyes
Living through life flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life
I offer my love, for you


Le pareti si sgretolarono mentre un tiepido sole investiva i loro visi e il rumore dell'acqua li circondava: più calmo però come suono rispetto a quello dell'oceano, ed anche diverso nei colori; non solo più l'azzurro, ma anche il rosso, il verde ed il giallo degli alberi che stavano circondando il luogo creato dall'illusione.

When my heart was never opend
(and my spirit never free)
To the world that you have shown me
But my eyes could not division
All the colours of love and of life ever more


Prese fiato, sapendo che quello era il momento più importante di tutti, perchè non stava tirando fuori solo la propria voce ma con essa anche la propria essenza, e lui doveva accoglierla in tutto, completamente e senza tirarsi indietro perchè sarebbe stata una ferita troppo grossa da sopportare.

EVERMORE


Un acuto che durò parecchio, a sottolineare le doti canore della giovane donna ed a rafforzare ancora di più l'illusione di lei, che ora stava prendendo la forma finale di un luogo molto amato da Sandyon... un lago placido circondato dagli alberi.

(I see me through your eyes)
I see me through your eyes
(Living through life flying high)
Flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life as a sacrifice
And live through your love
And live through your love


Un altro respiro, questa volta per fermare il proprio cuore che batteva all'impazzata, mentre una lacrima le correva lungo la guancia: l'aveva fatta diventare piagnona oltre che patetica, che nervoso... eppure, guardandolo dritto negli occhi, non poteva non pensare a quanto fosse dannatamente bello.

I see you
I see you


E mentre la musica sfumava finalmente l'illusione poteva dirsi conclusa, e Sandyon poté - qualora l'avesse voluto - guardarsi intorno per ammirare quella meraviglia che Moni aveva creato grazie alla musica ed alla volontà della sua anima.

Immagine


Ed in que contesto, la figura di Monique assumeva una sfumatura in un certo senso mistica, quasi una sorta di guardiana degli elementi che una semplice strega, una dea che voleva ammaliare l'uomo che aveva di fronte per legarlo a sé.

Immagine


... l'ho scritta pensando a te, dopo quella notte.

Mormorò, sicura che comunque lui avrebbe sentito quella frase da lei pronunciata mentre gli si avvicinava a passo lento e misurato, decisa comunque a continuare a parlare fino a che non avesse detto tutto.

Lo so che hai paura... è normale, ce l'ho anch'io. Ma non voglio arrendermi, non voglio che la paura m'impedisca di seguire il mio cuore. E non dovresti farlo nemmeno tu, Sandyon.
Io lo so che hai il ricordo di Rachel nel cuore e non ti sto chiedendo di rimuoverlo... ma io non sono lei, Sandyon. Non puoi negarti qualcosa per la paura di perderla, non credo lei vorrebbe che tu lo facessi e nemmeno tu se ti guardassi allo specchio lo vorresti.


Di nuovo la voce le si fece tremula e gli occhi apparvero nuovamente lucidi per le lacrime.

Io non posso giurarti che andrà tutto bene o che non soffrirai più, ma posso giurarti che potrai provare di nuovo delle emozioni, diverse da quelle di un tempo ma chissà, forse altrettanto belle o addirittura migliori... ma devi permetterlo, a me e a te stesso.
Sandyon... per favore... ascolta il tuo cuore, non bloccarlo con la paura dettata dalla ragione... ascoltalo.
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Messaggioda Sandyon » 03/12/2011, 21:19

Quando entrò all'interno della casetta sperduta in quel canyon australiano, per pochi secondi ritrovò nella sua mente una sorta di ambiente di casa, forse perchè quel tipo di abitazione era sempre stato molto in linea con il suo spirito di vita, con i suoi gusti, insomma, con se stesso in tutto e per tutto. Quella luce soffusa, quel rumore del camino che scoppiettava e le fiamme che danzavano irradiando quanto più calore possibile, ogni cosa aveva il potere di farlo sentire forse più tranquillo, forse in un certo modo più incline a ragionare, dato che è risaputo che quando si sta nel proprio habitat le cose sono tutte più semplici da accettare.

Parliamo dopo del perchè sono qui...
... ora c'è una cosa che voglio fare. E tu devi ascoltarmi, questa volta non puoi scappare Sandyon... devi ascoltare.


Non ho bisogno di scappare. Non è niente che non posso ascoltare tornati alla scuola, forza andia...

Ma non fece assolutamente in tempo a concludere quella frase che la donna già non lo ascoltava più, non era più minimamente incline a sentire quelle sue lamentele da bisbetico e tendeva solo e soltanto a fare quello che il cuore le suggeriva, con tutto che le implicazione del farlo era molteplici e non tutte positive, una fra tutte, non appena lei iniziò a far scaturire energia magica dalla punta della bacchetta, balenò nella mente di Sandyon come un fulmine a ciel sereno, facendolo arrivare ad avere subito un battito cardiaco enormemente accelerato.

Sciagurata, se prima avevo paura che ci potessero beccare qui, adesso stai firmando una condanna a morte!

Si, era normale che purtroppo non fosse all'inizio così lucido per potersi permettere di concentrarsi immediatamente sulla canzone e su quel gesto così bello da parte di lei, ma la vita di Monique veniva sempre prima di tutto in ogni caso, dato che era lo scopo per il quale era stato chiamato ed ora che lei rappresentava comunque qualcosa di più importante che un semplice lavoro, il pericolo che si stesse mettendo nei guai lo metteva ancora più in allarme del normale.
Ma il problema realmente interposto fra le sue preoccupazioni e la situazione, fu che comunque la francesina sapeva come attirare l'attenzione e per di più rendere tutto ancora più bello da vivere e da attirare.
Sandyon era un essere umano in fin dei conti, non aveva sangue freddo, quindi, non appena quel luogo iniziò a cambiare sotto i suoi piedi ed intorno a lui, la sua attenzione venne catturata, specie nel notare che adesso Monique teneva una mise completamente diversa, simile quasi ad una dea celtica, con quei ricci morbidi e scuri e quegli occhi ghiacciati infiniti come la luna che pendeva sopra di loro a rischiarare quelle acqua di lago più calme e placide che mai.

...

Da qualche parte, forse tra una fronda degli alberi falsi o forse dentro l'acqua o in mezzo a dei cespugli creati sul momento, il piccolo ed invisibile Mog se ne stava lì a guardare, seppur immune a quella illusione, ma osservando con calma gli occhi dell'amico e quelli della donna, aleggiando in su e in giù con uno sguardo un po' pensieroso ma in fin dei conti ottimista e speranzoso, dato che in effetti, ascoltando il testo di quella canzone gli parve obiettivamente impossibile che lui, l'ex mercenario, non fosse stato attirato, colpito e magari affondato da lei. C'era un limite comunque a tutto e quel limite magari stava venendo superato proprio in quegli attimi.

Probabilmente anche Rachel se vedesse questa scena da lassù tiferebbe per Monique...

Non era un pensiero tanto per dire, anzi, era un pensiero molto importante e forse chissà, magari nella libertà di pensarlo con tanto zelo ed intensità forse era riuscito a farlo ascoltare inconsapevolmente nella mente di Moni e di Sandyon, ma non se ne preoccupò pià di tanto, dato che ormai lei sapeva chi lui fosse e sperava sul serio che sapesse mantenere il segreto.
Quella meravigliosa canzone nel frattempo terminò e di lì a seguito, fu ancora il turno di Monique, l'ex Vice Preside, di parlare ed esporre nuovamente il suo pensiero, seguento molto la linea dettata da Mog nella loro chiacchierata ed inserendovi un po' del suo, un po' di quel pensato da lei e dalla sua anima che premeva a tutti i costi per venire fuori.

... l'ho scritta pensando a te, dopo quella notte.
Lo so che hai paura... è normale, ce l'ho anch'io. Ma non voglio arrendermi, non voglio che la paura m'impedisca di seguire il mio cuore. E non dovresti farlo nemmeno tu, Sandyon.
Io lo so che hai il ricordo di Rachel nel cuore e non ti sto chiedendo di rimuoverlo... ma io non sono lei, Sandyon. Non puoi negarti qualcosa per la paura di perderla, non credo lei vorrebbe che tu lo facessi e nemmeno tu se ti guardassi allo specchio lo vorresti.
Io non posso giurarti che andrà tutto bene o che non soffrirai più, ma posso giurarti che potrai provare di nuovo delle emozioni, diverse da quelle di un tempo ma chissà, forse altrettanto belle o addirittura migliori... ma devi permetterlo, a me e a te stesso.
Sandyon... per favore... ascolta il tuo cuore, non bloccarlo con la paura dettata dalla ragione... ascoltalo.


Sandyon rimase a lungo in silenzio, mentre nel frattempo due carpe saltellavano a pelo d'acqua e la facevano muovere. Quell'illusione era reale all'inverosimile, a livello puro di incredibilità. Sembrava quasi che Monique mossa dal sentimento l'avesse perfezionata ancora di più, ma questo al momento era importante per Sandyon come sapere se le carpe erano di sesso opposto o uguale... praticamente per nulla.
La fissò dritto negli occhi ancora a lungo, come incapace di avere una reazione effettivamente giusta, bloccato, con le mani che tremavano e i pensieri che vagavano un po' dappertutto.
L'uomo sentiva dentro di se che stava reprimendo qualcosa di davvero molto potente, troppo grosso per essere tenuto ancora dentro, per essere trattenuto ancora senza essere lasciato andare, e adesso il peso aumentava, aumentava, ai livelli di un buco nero che ti schiaccia completamente come se nulla fosse.
Cominciò ad avanzare verso di lei, superando una serie di fiori con sopra delle coccinelle, poi poco dopo una piccola distesa di bocche di leone e infine, la raggiunse, facendola indietreggiare un po' fino a farle toccare la schiena contro un albero, fissandola intensamente negli occhi.

... Ti odio... Leva questa illusione, fatti vedere per come sei...

Pronunciò in tono roco, basso, quasi incontrollato, prima di portare una mano dietro la nuca della donna e l'altra al suo fianco e sospingerla con energia e spirito selvaggio verso di se. Nel momento stesso in cui quel lago fosse tornato la casetta e l'albero che la teneva bloccata da dietro fosse tornato la semplice parete, Sandyon Vastnor avrebbe tratto ancora più vicino a se la donna socchiudendo lo sguardo per poi baciarla, posandole le labbra sulle sue imprimendo un lungo momento di assoluto trasporto, con la lingua che praticamente sgusciò subito, forse assetata da troppo tempo del calore di un'altra gemella che potesse essere compatibile.
Se Monique glielo avesse permesso, quel bacio sarebbe durato almeno un buon quarto d'ora, tra sospiri profondi e le mani dell'uomo che stringevano il corpo di lei come fossero già sua proprietà, dominanti com'era dominatore il proprietario.
Al termine di tutto ciò, si sarebbe staccato lentamente con ancora un filo di saliva che teneva unite le due labbra umide e lucide alla luce del camino, e avrebbe riaperto gli occhi per fissarla serio, profondo e intenso come mai prima.

Lo sapevo che saresti stata fonte di guai...

La frase ovviamente era tutt'altro che negativa e accusativa, ma Sandyon non ebbe alcun dubbio che lei lo potesse comprendere senza problemi, visto quanto sapeva essere perspicace, come anche per le frasi dette prima dell'atto fisico tra loro.

Perchè hai dovuto insistere ancora e rompermi i coglioni fino a questo punto, mh?

La mano ancora dietro la sua nuca adesso accarezzava con delicatezza il collo e la massa di capelli scura, tornata liscia e morbida come la seta, mentre quella al fianco come in un contrasto netto e antitetico, stringeva ogni tanto con possessione e determinazione quel pancino sottile ed elastico nel pieno della sua forma perfetta e sensualmente profumata.

E in più hai anche trovato il modo di farle terminare l'illusione per far perdere le tracce, sei sempre un genio, Sandy...
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Messaggioda Monique » 03/12/2011, 22:00

Aveva parlato, sì, e di certo non c'era modo di rimangiarsele quelle parole: ma poi, anche ci fosse stato, non l'avrebbe fatto; aveva detto esattamente ciò che pensava, senza censure, senza paure, con la consapevolezza di lasciar parlare il proprio cuore. Si stava mettendo in gioco dunque, come non faceva da tempo, come forse non aveva mai fatto, chi poteva dirlo: la cosa importante comunque, era la reazione di lui che ancora non diceva niente.

... parla... ti prego... parla, dì qualcosa cavolo!

Pregò Monique, il cuore che le batteva all'impazzata ed il respiro affannoso manco avesse corso per tutto il tempo: in realtà l'intensità della canzone e l'attesa di una reazione di parte di Sandyon l'avevano lasciata praticamente senza fiato.
Quando l'uomo prese ad avvicinarsi a lei, tanti pensieri si susseguirono nella mente della donna: l'avrebbe rifiutata ancora, magari intimandole di tornare? Le avrebbe riso in faccia? Non sapeva bene che pensare, meglio aspettare che fosse lui a fare o dire qualcosa.

... Ti odio... Leva questa illusione, fatti vedere per come sei...

Senza nemmeno rendersene conto era indietreggiata fino a cozzare contro un albero, spaventata forse dall'intensità dello sguardo di lui: a quelle parole annuì lentamente mentre lui la prendeva per un fianco e per la nuca e la spingeva verso di sé, mozzandole il respiro per un momento; con la bacchetta in mano, pronunciò mentalmente la fine dell'incanto e tutto tornò come prima. Era appoggiata alla parete della casetta, fissandolo ancora senza sapere cosa sarebbe successo dopo.

.... !!!!

Successe tutto come al rallentatore, ma per Moni fu allo stesso tempo come se accadesse in un attimo: Sandyon la strinse ancora più a sé, socchiuse gli occhi, e... finalmente le loro labbra s'incontrarono. Da quanto non baciava qualcuno... ma no, era comunque completamente diverso: stava baciando qualcuno che le piaceva davvero, ed era del tutto diverso. Schiuse le labbra con un gemito leggero, a sottolineare quanto avesse bramato quel contatto, poggiando una mano sul petto di lui, all'altezza del cuore, mentre l'altra affondava tra i suoi capelli, perdendosi dentro essi come la sua lingua si era persa nella bocca dell'uomo.
Non seppe dire quanto durò quel bacio, ma la cosa non le creava alcun problema: esplorare la sua bocca era qualcosa di così bello ed eccitante da farla fremere, e da sotto le palpebre chiuse per Monique era come se fosse avvenuta un'esplosione di mille colori.
Quando lentamente Sandyon si staccò da lei - lei che ora aveva ancora più fiatone di prima - la donna riaprì gli occhi lentamente affondandoli nei suoi, leggendovi finalmente un'intensità che forse lui aveva tenuto a freno fino a quel momento: era stretta a lui, quasi non volesse staccarsi dall'uomo, ma la cosa le andava benissimo.

Lo sapevo che saresti stata fonte di guai...

E Moni sorrise a quel commento, per lei era positivo perchè era un po' come se Sandyon avesse sempre saputo, fin da quando si erano incontrati per la prima volta, che le cose tra loro sarebbero state diverse rispetto ai rapporti con gli altri. Non ci si poteva fare niente, quando il destino decideva di mettersi in mezzo.

Perchè hai dovuto insistere ancora e rompermi i coglioni fino a questo punto, mh?

Aprì la bocca ma sul momento non uscì alcun suono: assurdo, sembrava una ragazzina adolescente e non una donna adulta e vaccinata... ma forse lui avrebbe potuto capirla, alla fine per Sandyon non era mica la prima volta che s'innamorava; non che si fosse innamorato, no ovviamente, non insinuava nulla del genere, ma...

Insomma, è normale, lui sa bene cosa vuol dire provare certi sentimenti mentre per me è la prima volta!
... giusto Mog?


In realtà non sapeva bene se l'esserino potesse sentirla o meno, ma le piaceva l'idea di poterci parlare anche se solo nella propria mente e di sicuro senza farlo sapere a Sandyon: in ogni caso era probabile che l'uomo stesse ancora aspettando una risposta, perciò Moni cercò di riprendersi velocemente.

Perchè... lo volevo - mormorò quasi fosse la cosa più semplice del mondo, prima di aggiungere con aria più incerta - E perchè... penso lo volessi anche tu.

Si concesse un piccolo sorriso imbarazzato, sperando che lui non la considerasse una completa deficente: si sarebbe ripresa, ne era certa... solo non in quel momento.

Posso...

Sussurrò, senza finire la frase: mordendosi appena il labbro, si avvicinò alle sue labbra per sfiorarle ancora, dolcemente; Monique in fondo era anche quello, soprattutto considerata la situazione in cui stava vivendo e che la costringeva spasmodicamente a non cedere mai quando tutto ciò che avrebbe voluto era lasciarsi proteggere per un po'.

... cosa siamo? Insomma... cos'è un bacio per te?

Si domandò incerta mentre ancora, se lui gliel'avesse permesso naturalmente, assaporava le sue labbra con più calma ma uguale intensità, prima di staccarsi da esse e tornare a guardarlo negli occhi.

... non voglio tornare a scuola... non stasera.
Ti prego... rimaniamo qui.
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