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Messaggioda Hank » 06/05/2017, 18:36

... La prima volta che mi sono allontanata dalla mia famiglia, avevo appena finito la scuola.
Ho richiesto un incontro ufficiale con la Capofamiglia, mia madre, e le ho comunicato la mia volontà di prendere il cognome dei Morimoto, di cui i Kurosawa fanno parte, e di rinunciare per sempre ai miei diritti come sua unica figlia. In quell'occasione nessuno mi ha fermata e io ho potuto andarmene senza alcuna ripercussione.
Ho proseguito con la mia vita per undici anni, senza avere loro notizie.
Fino a quando, lo scorso anno, sono stata messa in guardia da loro.


In guardia? Che vorrebbe dire "in guardia"? Sei stata minacciata?

Inarcò il sopracciglio destro, fissandola più attento e parlando con un tono leggermente più spigoloso e infastidito.
Certe cose non è che gli facessero molto piacere, anzi, lo facevano proprio incazzare adeguatamente.
Poi c'era anche da dire che determinate uscite di ingegno da parte della Morimoto non è che lo mettessero proprio di allegria.

Non ho mai pensato che potessero utilizzare una via legale per trovarmi.
Ai Kurosawa piace agire nell'ombra, sfruttando ogni briciolo del loro potere.
Per questo motivo, ho schermato la mia Trama grazie a questo orecchino alchemico e incantato appositamente per me.
Morimoto era il cognome di mio zio, l'unica persona che mi abbia mai voluto bene.
Non vorrei cambiarlo per nulla al mondo, ma se la necessità lo richiede... Sto già pensando di spostarmi di nuovo.
Nel prossimo luogo dove mi recherò, seguirò il tuo consiglio.
Arigatou gozaimasu, Hank-san.


Quindi ti sei lasciata il cognome di tuo zio.
Andiamo bene.
Farai decisamente la scelta migliore a seguire il mio consiglio, potranno pure agire nell'ombra, ma presto o tardi ci passeranno per le vie più ovvie.


Assurdo come in certi casi anche le menti più geniali e illegali facessero degli errori di quel calibro, dimenticando la semplicità di alcune vie dirette.
Spesso e volentieri aveva beccato malviventi proprio grazie a stupidi accorgimenti, facendoli poi sentire naturalmente dei perfetti imbecilli.
Per fortuna che determinate cose funzionassero ancora, dunque, sia nel bene che nel male.

Ya-yamete Hank-san!
Così mi... Mi rendi agitata!


Ah, è così che adesso si dice "imbarazzata" dalle tue parti?
Tsk, giapponesi, sempre un modo accomodante di esprimere le cose.
Avevo proprio dimenticato quanto vi esprimeste diversamente.


Si fece una piccola risata, dopo averle esposto i complimenti ed aver ricevuto quel commento agitato, per così dire, da parte della orientale.
Avrebbero potuto fare ancora due chiacchiere, parlando della loro reciproca vita lavorativa, prima di congedarsi ognuno ed andare per la propria strada.
Ma purtroppo una novità irruppe alla Tenuta Muscle, novità negativa, naturalmente. Lo Sceriffo e diretto Superiore di Hank, con cattive notizie.

Andiamo che il MagiDottore Kettlewell si è dimesso questa mattina!
Mi è anche venuto a disturbare a casa per farmi presente le sue dimissioni e scappare manco fosse un fuggitivo!
Ti sembra questo l'atteggiamento e il modo di comportarsi nelle Domeniche altrui?!


Tralasciando il fatto che anche lo Sceriffo in persona si fosse permesso di fare una cosa del genere, ad Hank venne una bella idea subito in mente.
Senza pensarci due volte, nominò ufficiosamente Kirie come nuova MagiDottoressa e MagiFarmacista della Caserma, togliendosi subito il problema.
Inutile dire che la Morimoto ci rimase di sasso, mentre lo Sceriffo parve riacquistare subito il proprio sorriso forte, contagioso e allegro.

Morimoto Kirie, Sceriffo Aikroyd-san.
Sarebbe... Sarebbe davvero un onore poter... lavorare insieme.


E ci lavoreremo, insieme, può starne certa dottoressa!
Lei non sa da quale guaio mi sta tirando fuori!
Può farmi avere tutti i suoi documenti sulla mia scrivania per dopodomani?!


A proposito di questo, Boss.
La dottoressa necessita di cambiare cognome.
Potrebbe indirizzarla dal nostro contatto al Ministero della sezione anagrafica?


Oh... Ma certo, ovviamente!
Arrivata in anagrafe chieda di Jordi Ferrino, dovrebbe stare ancora all'ufficio 17 oppure 13, non ricordo!
Gli dica che la sto mandando io e provvederà a farle fare il cambio in meno di una settimana!
Poi però mi raccomando venga a consegnarmi i nuovi documenti al più presto!
Altrimenti non potrà iniziare a lavorare in Caserma... A proposito, lei resta qui ad Agosto, non va in ferie, giusto?


Hank, da dietro lo Sceriffo, fece segno alla ragazza di annuire, con un occhiolino rassicurante.

Lei è sicuro che non ha bisogno di vedere il mio curriculum?
Eh... ehm... dove... dove lavorerei, esattamente?
Intendo dire... In quale città?


... Come prego?

Oswald si volse a fissare il Vice Sceriffo un po' perplesso.

Ehi Hank, dì un po', ma sei sicuro che stavate parlando del nuovo lavoro?
Questa ragazza non sa nemmeno in quale città siamo.
Devo preoccuparmi?


Errore mio, Sceriffo.
Quando l'ho convocata le ho solo fatto presente che avrebbe lavorato in Colorado.
È una mia vecchia amica di scuola, garantisco io per lei, è una in gamba.


Aaaaaahhhh! Ok ok! Tutto a posto allora!
Dottoressa Maremoto, se il Vice Sceriffo Muscle garantisce per lei, mi fido ciecamente!
Comunque la città è Denver, Denver! Quartiere Semi Centrale!


Quasi periferico.

Sì ma siamo ben collegati!

...

Beh allora se è tutto a posto, io andrei!
Mi hai risollevato la Domenica Hank!
Dottoressa, ci vediamo la prossima settimana in Caserma, si ricordi, Jordi Ferrino!


Detto questo, strinse la mano alla ragazza e fece un cenno di saluto verso il padrone di casa, lo Sceriffo, per poi andarsene a passo spedito e coriaceo.
Si sentirono ancora diverse imprecazioni, una volta fuori, poiché Salomone e Crixus avevano ripreso a corrergli incontro per giocare e fargli le feste.
Poi, quando la calma tornò tranquilla, Hank si mise in piedi, facendo segno alla ragazza di seguirlo nella zona della piscina.

Qualora non l'avessi capito, stavo per dirti che sono un Vigilante.
Vice Sceriffo del nono distretto di Denver, ovviamente la sezione magica.
Faccio questo lavoro da quasi dieci anni ormai.


Sbuffò un altro po' di fumo dal sigaro, andandosi poi a mettere su uno sgabello di metallo vicino ad un tavolino di pietra non tanto distante dal bordo piscina.

Senti un po'.
Visto che sei MagiDottoressa, mi faresti un massaggio alle spalle e alla parte alta della schiena?
Credo siano entrambi tosti come il legno e sono tre notti che dormo di m***a.


Si mise quindi più eretto col busto, portando indietro le spalle e aspettando che la ragazza si avvicinasse per dare un'occhiata a quella zona.

... Comunque nella Caserma c'è una stanza privata per il MagiDottore, che non c'entra nulla con la sua saletta per le visite.
Lì il MagiDottore può allestirsi un ambiente da camera in caso di permanenza sul luogo di lavoro nel turno di notte.
Se non hai un posto dove stare e non hai le risorse adatte a permetterti un albergo un affitto, momentaneamente, posso dire allo Sceriffo di lasciarti la camera completamente.
Tanto sarebbe ugualmente ad uso esclusivo tuo e nessuno si lamenterebbe sapendo che ci stai in pianta stabile.
Al contrario, saresti praticamente sempre disponibile e per i Vigilanti sarebbe una comodità in più.
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Messaggioda Kirie » 06/05/2017, 22:47

Ho proseguito con la mia vita per undici anni, senza avere loro notizie.
Fino a quando, lo scorso anno, sono stata messa in guardia da loro.


In guardia? Che vorrebbe dire "in guardia"? Sei stata minacciata?

Il tono infastidito con cui l'uomo le fece quelle domande colpirono sul momento la Morimoto, sebbene non si soffermò molto a riflettere su quali sensazioni le stesse trasmettendo. La rendeva felice sapere che qualcuno -anche fosse un semi sconosciuto- si preoccupasse per lei. Anelava alle attenzioni del prossimo, seppur non cercasse di fare nulla per attirarle, come invece capitava con la migliore amica.

No, non proprio!
Non preoccuparti, Hank-san. Non si tratta di minacce di morte ma...
... Loro mi stanno cercando. E so già che se mi trovassero, limiterebbero per sempre la mia libertà.
Per questo non voglio essere trovata.


Non specificò che cosa avrebbero fatto, per non agitarlo troppo, ma un uomo esperto come Hank avrebbe intuito facilmente in che modo la madre di Kirie avesse intenzione di limitare la libertà della figlia. Matrimonio combinato. Reclusione all'interno della dimora Kurosawa. E aspettativa di una bambina, futura erede nella linea di successione.

Morimoto era il cognome di mio zio, l'unica persona che mi abbia mai voluto bene.
Non vorrei cambiarlo per nulla al mondo, ma se la necessità lo richiede... Sto già pensando di spostarmi di nuovo.
Nel prossimo luogo dove mi recherò, seguirò il tuo consiglio.
Arigatou gozaimasu, Hank-san.


Quindi ti sei lasciata il cognome di tuo zio.
Andiamo bene.
Farai decisamente la scelta migliore a seguire il mio consiglio, potranno pure agire nell'ombra, ma presto o tardi ci passeranno per le vie più ovvie.


Sorrise dolce, gentile e riconoscente verso l'altro, nascondendo il disagio e la sensazione di non essere mai del tutto al sicuro, di non avere un luogo dove sentirsi amata e protetta. Avrebbe atteso la solitudine per rimuginare su quelle sensazioni, spettri di un dolore che continuavano a perseguitarla da quando suo zio era morto, lasciandole il compito di vivere la sua vita lontana dal Giappone. Chi lo sà, forse l'uomo aveva intuito che presto o tardi la sua famiglia si sarebbe messa sulle sue tracce e aveva fatto di tutto, prima di morire, per proteggere la nipote da un destino tanto orribile.
La sua fuga aveva portato dietro tanta sofferenza, ma anche cose molto belle a dirla tutta. Aveva stretto un forte legame di amicizia con Jean-Drew, con sua moglie Peyton, e aveva conosciuto e si era innamorata del fratello di lui, Nigel. Nigel che non vedeva da due giorni. Nigel che non aveva compreso invece i suoi sentimenti per lui e aveva scelto di ritornare con la sua ex-fiamma. Nigel, a cui la Morimoto aveva provato a guarire il cuore con la sua presenza ed il suo sentimento, in silenzio ed in punta di piedi. Sì, nonostante tutto, anche lui era da annoverare nella lista delle cose belle che erano capitate a Kirie in quell'ultimo anno e mezzo.
In verità ben presto sarebbe intervenuto un altro fattore che avrebbe donato nuova speranza alla Morimoto. L'entrata in scena dello Sceriffo e capo di Hank fu non solo una ventata di aria fresca e gioiosità comica, ma anche l'occasione ideale per il Muscle di proporre Kirie come prossima MagiDottoressa nella Caserma di Vigilanti dove egli lavorava. Accadde tutto con così tanta velocità che la ragazza non ebbe modo di capacitarsi di cosa stesse succedendo se non quando si ritrovò ad accettare quell'offerta di lavoro, stringendo la mano al suo futuro superiore.

Può farmi avere tutti i suoi documenti sulla mia scrivania per dopodomani?!

A proposito di questo, Boss.
La dottoressa necessita di cambiare cognome.
Potrebbe indirizzarla dal nostro contatto al Ministero della sezione anagrafica?


Oh... Ma certo, ovviamente!
Arrivata in anagrafe chieda di Jordi Ferrino, dovrebbe stare ancora all'ufficio 17 oppure 13, non ricordo!
Gli dica che la sto mandando io e provvederà a farle fare il cambio in meno di una settimana!
Poi però mi raccomando venga a consegnarmi i nuovi documenti al più presto!


Hai!
Arigatou gozaimasu!


Altrimenti non potrà iniziare a lavorare in Caserma... A proposito, lei resta qui ad Agosto, non va in ferie, giusto?

No... No, niente ferie.
Sono disponibile a lavorare anche il prossimo mese.


Sorrise felice, lasciando che gli occhi a mandorla si soffermassero per qualche istante sul volto del Muscle e sillabando un "Arigatou" di vera e profonda gratitudine. Tuttavia c'era ancora qualcosa che non le era chiaro: esattamente... Dove avrebbe lavorato?

Lei è sicuro che non ha bisogno di vedere il mio curriculum?
Eh... ehm... dove... dove lavorerei, esattamente?
Intendo dire... In quale città?


... Come prego?
Ehi Hank, dì un po', ma sei sicuro che stavate parlando del nuovo lavoro?
Questa ragazza non sa nemmeno in quale città siamo.
Devo preoccuparmi?


Errore mio, Sceriffo.
Quando l'ho convocata le ho solo fatto presente che avrebbe lavorato in Colorado.
È una mia vecchia amica di scuola, garantisco io per lei, è una in gamba.


Aaaaaahhhh! Ok ok! Tutto a posto allora!
Dottoressa Maremoto, se il Vice Sceriffo Muscle garantisce per lei, mi fido ciecamente!
Comunque la città è Denver, Denver! Quartiere Semi Centrale!


Quasi periferico.

Sì ma siamo ben collegati!

...

Beh allora se è tutto a posto, io andrei!
Mi hai risollevato la Domenica Hank!
Dottoressa, ci vediamo la prossima settimana in Caserma, si ricordi, Jordi Ferrino!


Lo salutò con un altro inchino, nascondendo il sorriso dietro la mano aperta e rassicurandolo che non avrebbe scordato quel nome per nulla al modo. Lasciò correre il fatto che avesse pronunciato male il suo cognome, anche perché sembrava che lo Sceriffo non lo facesse minimamente apposta. Sentì due o tre imprecazioni - che non capì tanto bene - provenire dallo stesso uomo, mentre Hank attirava di nuovo l'attenzione su di sé, proseguendo il discorso interrotto a causa dell'arrivo del suo capo.

Qualora non l'avessi capito, stavo per dirti che sono un Vigilante.
Vice Sceriffo del nono distretto di Denver, ovviamente la sezione magica.
Faccio questo lavoro da quasi dieci anni ormai.


Dieci anni è tantissimo tempo, non è così?
La tua è stata una vocazione, quindi?


Gli fece quella domanda mentre si spostavano entrambi verso la zona piscina, dove il Muscle si sistemò seduto su una sedia in ferro battuto, con le spalle che scricchiolavano ad ogni movimento.

Senti un po'.
Visto che sei MagiDottoressa, mi faresti un massaggio alle spalle e alla parte alta della schiena?
Credo siano entrambi tosti come il legno e sono tre notti che dormo di m***a.


Ringraziando mentalmente Theo e Dwight per averle insegnato un po' di slang volgare -ecco altre due persone da aggiungere alla lista delle cose belle della sua vita- Kirie annuì, posizionandosi dietro il Vigilante e iniziando a tastare e sfiorare con le mani i muscoli delle spalle per sentire dove fossero le contrazioni e come scioglierle. Ci mise un minuto buono prima di iniziare con il massaggio vero e proprio, tecniche insegnatole proprio dallo zio defunto. Gli effetti benefici Hank avrebbe dovuto percepirli già dopo pochissimo tempo. Era immersa e concentrata in ciò che stava facendo, registrando automaticamente l'immagine del corpo muscoloso dell'uomo, quando quest'ultimo riprese a parlare fornendole un altro aiuto di vitale importanza per la Morimoto.

... Comunque nella Caserma c'è una stanza privata per il MagiDottore, che non c'entra nulla con la sua saletta per le visite.
Lì il MagiDottore può allestirsi un ambiente da camera in caso di permanenza sul luogo di lavoro nel turno di notte.
Se non hai un posto dove stare e non hai le risorse adatte a permetterti un albergo un affitto, momentaneamente, posso dire allo Sceriffo di lasciarti la camera completamente.
Tanto sarebbe ugualmente ad uso esclusivo tuo e nessuno si lamenterebbe sapendo che ci stai in pianta stabile.
Al contrario, saresti praticamente sempre disponibile e per i Vigilanti sarebbe una comodità in più.


... Inizio a credere che gli angeli abbiano gli occhi azzurri e fumino i sigari.- disse scherzosa e se il Muscle si fosse sporto indietro con la testa avrebbe visto un altro bellissimo sorriso adornare il volto di Kirie - Mi sento molto fortunata ultimamente: non faccio altro che incontrare persone gentili e disposte ad aiutarmi, senza chiedere nulla in cambio. Grazie per ciò che hai fatto per me. Ho bisogno di allontanarmi da New Orleans, ma non credevo che ci sarei riuscita così presto...

Un velo di tristezza calò sui suoi occhi scuri, mentre ella ritornava in silenzio e proseguiva con il massaggio, rilassando i muscoli decisamente tanto contratti di Hank. Avrebbe avuto bisogno di un massaggio un po' più serio di quello che gli stava facendo la Morimoto... Ma come? All'improvviso, una lampadina immaginaria si accese nella testa della ragazza, facendola letteralmente saltare dall'entusiasmo di aver trovato una soluzione adeguata a quel problema.

Ho trovato!
Hank-san che ne diresti se per sdebitarmi di quello che hai fatto per me ti facessi un massaggio shiatsu completo?
Sento che ne hai bisogno: non sono soltanto le spalle a soffrire ma il resto del tuo corpo, anche se non te ne rendi conto.


Ovviamente non doveva accadere subito, poteva anche scegliere un altro momento più consono. Kirie si sporse leggermente su di lui, fissandolo dall'alto verso il basso sempre con quel sorriso tenero e dolce sulle labbra.

Cosa ne pensi? Potrebbe farti piacere?
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Messaggioda Hank » 09/05/2017, 21:08

Qualora non l'avessi capito, stavo per dirti che sono un Vigilante.
Vice Sceriffo del nono distretto di Denver, ovviamente la sezione magica.
Faccio questo lavoro da quasi dieci anni ormai.


Dieci anni è tantissimo tempo, non è così?
La tua è stata una vocazione, quindi?


Un riflesso incondizionato nel constatare quanto i miei genitori facessero schifo.
Vedendo il loro comportamento, il loro modo di vivere, ho sentito la necessità di togliere di torno ed arrestare gente simile.
Sicuramente comunque un po' di vocazione, alla base, credo ci sia stata.


Hank parlava poco di sé, quello che diceva era ugualmente una piccola parte, mentre il resto doveva essere o interpretato o al limite approfondito.
Certo, non era così semplice tentare di fare domande ulteriori, specie se la confidenza non fosse delle migliori, per questo tanti gettavano la spugna quasi subito.
Arrivato nei pressi della piscina, l'uomo si mise seduto comodo, sbuffando piccole nuvole di fumo grazie al sigaro in bocca.

Senti un po'.
Visto che sei MagiDottoressa, mi faresti un massaggio alle spalle e alla parte alta della schiena?
Credo siano entrambi tosti come il legno e sono tre notti che dormo di m***a.


Immagine

Il fatto che Hank si dedicasse ad allenamenti fisici intensivi giornalieri non significava che il corpo non ne risentisse in base allo stress e agli sforzi.
Spesso succedeva che dava colpi violenti, cadeva, oppure si rotolava nel bel mezzo di un duello, mettendo a dura prova la propria resistenza ed elasticità muscolare.
Per quello necessitava di qualcuno, anzi, qualcuna, con mani delicate, fatate ed anche una buona Specialistica in Medicina Magica.

Che ne pensi?
... Il livido che vedi sulla destra è opera di Salomone.
Quello sulla sinistra in basso invece è una "Bombarda Extrema".


Si era beccato un incantesimo contundente sulla schiena a distanza possibilmente molto ravvicinata, ma lo diceva con la stessa normalità del corpo ricevuto dal cane.
Clint gli aveva insegnato a non lamentarsi mai, perché mettersi a frignare era da deboli e i deboli non sopravvivevano mai.
Mentre la ragazza si dava da fare con le mani (purtroppo solo sulla schiena), il Muscle le diede un po' di spiegazioni sull'alloggio presso il nuovo posto di lavoro.

... Inizio a credere che gli angeli abbiano gli occhi azzurri e fumino i sigari.

Gli angeli sono asessuati.
È un riferimento che mi garba poco.
Maglio Tengu, in senso di Kami ovviamente, non Yokai, anche se dipende da quanto mi girino le palle e chi mi trovi davanti.


Difatti quando il suo intento era sbattere uno in galera, era facile che il "Tengu" dentro Hank fosse uno Yokai e non certo un Kami.
Risultava facile per lui utilizzare quelle metafore tipicamente orientali, avendo studiato la cultura e la mitologia per ben sei anni pieni.
Inoltre di tanto in tanto anche con il nonno ne aveva parlato. In effetti bisognava dire che pure a lui quel tipo di costume non dispiacesse affatto.

Mi sento molto fortunata ultimamente: non faccio altro che incontrare persone gentili e disposte ad aiutarmi, senza chiedere nulla in cambio.
Grazie per ciò che hai fatto per me.
Ho bisogno di allontanarmi da New Orleans, ma non credevo che ci sarei riuscita così presto...


Potremmo parlare di Equilibrio, tu che dici?
Quando se ne sono subite tante, il Conflux cerca di bilanciare.
Un modo come un altro per definire il karma.


Aveva una voglia trombarsela che se lo portava via. Dannazione, non avrebbe dovuto fargli fare il massaggio, inevitabilmente il Muscle del piano di sotto si era svegliato.
Insospettabilmente però, Hank non era quel tipo capace di prendere certe iniziative sessuali all'interno di contesti così poco adatti al lasciarsi andare.
Lei non forniva segni di interesse e per di più aveva appena fatto presente che apprezzasse il non averle chiesto nulla in cambio. Ci mancava che credesse di essere stata presa per una t***a.

Ho trovato!
Hank-san che ne diresti se per sdebitarmi di quello che hai fatto per me ti facessi un massaggio shiatsu completo?
Sento che ne hai bisogno: non sono soltanto le spalle a soffrire ma il resto del tuo corpo, anche se non te ne rendi conto.


Me ne rendo conto eccome.

Cosa ne pensi? Potrebbe farti piacere?

A quel punto si alzò in piedi, dandosi un'altra bella scrollata e sentendo comunque un miglioramento notevole.
Ci sapeva proprio fare la giapponese, sì sì. Quello non sarebbe stato l'ultimo massaggio richiesto, oltre a quello offerto da lei, naturalmente.
Si volse a fissarla negli occhi, togliendosi il sigaro di bocca ormai finito per poi sistemarlo sul posacenere sopra il tavolino accanto a sé.

Se ne sei in grado e ti va bene, io preferire l'Ashiatsu.
L'importante è che i piedi siano belli naturali e senza smalti, non mi piacciono per nulla.
Così non solo mi fai del bene ma soddisfi anche un mio piacere personale da bravo feticista.


Fece un piccolo ghigno, sorridendole alcuni istanti per poi rientrare dentro casa e cominciare a preparare delle ciotole di cibo per i cani.
Ovviamente non dava da mangiare a tutti assieme ma faceva i turni così da non creare sovraffollamenti e litigi inutili.
Quello era il momento di Otto ed Enea.

Senti un po', a meno che non ti vada di fare la doccia col sottoscritto, io adesso dovrei proprio accompagnarti alla porta.
La Caserma si trova in "Angus Boulevard" al civico 73 - 74 - 75.
Ci vediamo lì la prossima settimana... Ti ricordi il nome del tizio del Ministero, sì?


Arrivato di fronte all'ingresso di casa, aprì e fece un fischio a Salomone e Crixus, intimando loro di lasciar stare la Morimoto, che ben presto non sarebbe più stata tale.

... Scegliti un cognome giapponese, non ti azzardare ad usarne di stranieri, sarebbe troppo sospetto.
Quando sei lì fatti dire quante Kirie esistono sul territorio e spera che ce ne siano almeno una decina abbondante.
... In gamba Momoka-chan e benvenuta in Colorado.
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Messaggioda Kirie » 10/05/2017, 12:00

Dieci anni è tantissimo tempo, non è così?
La tua è stata una vocazione, quindi?


Un riflesso incondizionato nel constatare quanto i miei genitori facessero schifo.
Vedendo il loro comportamento, il loro modo di vivere, ho sentito la necessità di togliere di torno ed arrestare gente simile.
Sicuramente comunque un po' di vocazione, alla base, credo ci sia stata.


... Sembra quasi innaturale che i genitori falliscano nel loro compito di crescere e proteggere i propri figli.
Di contro, persone che non hanno una propria prole, crescono i bambini in maniera perfetta e sublime, come se il ruolo di genitore fosse stato cucito loro addosso appositamente.
Mia zio, che non aveva figli, mi ha trattata come se fossi tale e cresciuta dandomi tutto l'affetto che desideravo.
Forse anche Hank-san ha avuto una persona simile nella sua vita.


Quando Kirie imparava a sciogliersi con il prossimo, a non essere più bloccata dalla propria timidezza e formalità, riusciva ad essere prolissa con le parole, mantenendo però sempre quel rispetto che le impediva di approfondire un argomento senza il benestare dell'altro. Poteva contare su un Sesto Senso molto sviluppato, che la rendeva empatica con il prossimo e che, in quel momento, la spinse ad esporre il proprio pensiero riferito al passato del Muscle, di cui però lei non conosceva nulla. Tuttavia, venire a sapere che anche i genitori del Vice Sceriffo non erano stati per lui dei bravi genitori, spinse la Morimoto a sentirsi più vicina a lui e più partecipe delle sofferenze che poteva aver subito in passato. Non diede per scontato che anche egli avesse trovato in una figura al di fuori della madre e del padre qualcuno che sapesse guidarlo come se lo fosse. Per questo motivo, la sua ultima frase venne espressa con un tono ambiguo, perché non era completamente certezza ma neanche totalmente dubbio.
Decisero di spostarsi nella zona dove si trovava la piscina privata di Hank, quest'ultimo chiedendole di massaggiargli i muscoli della schiena in quanto erano giorni che li sentiva troppo duri e gli impedivano di dormire serenamente. Kirie accettò subito, volenterosa di ringraziarlo per ciò che aveva fatto per lei, osservando con molta attenzione le zone che lui avvertiva più doloranti e iniziando a massaggiarle con fare esperto, da vera professionista. Tutto merito degli insegnamenti degli zii, che le avevano permesso di apprendere -oltre la Medimagia Generale- anche pratiche tipiche della medicina orientale. Il suo massaggio però si bloccò di colpo quando notò due ematomi, uno sulla parte alta e destra della schiena, l'altro sulla parte bassa e sinistra, domandando al Muscle delucidazioni al riguardo.

... Il livido che vedi sulla destra è opera di Salomone.
Quello sulla sinistra in basso invece è una "Bombarda Extrema"


Dovresti soffrire molto per questo qua in basso. Ma non ti ho mai sentito lamentarti.- ne doveva avere di resistenza il Vigilante per non lasciarsi sfuggire neanche un gemito di sofferenza -Quando verrò assunta ufficialmente, passa nel mio studio. A Londra avevo spesso a che fare con lividi simili, per cui mi ero preparata una scorta abbondante di pomate. Ti daranno sollievo immediatamente e accelereranno il processo di guarigione.

Non aveva problemi con la nudità maschile, quando si trattava di svolgere il proprio lavoro. Era pacata, dolce e delicatissima quando le dita raggiungevano le zone più sofferte per il Muscle, scatenando in lui reazioni che al momento ignorava. Hank non aveva concluso di aiutare la ragazza, suggerendole -se non avesse avuto un posto dove stare- di sistemarsi nello stanzino adibito ad uso esclusivo del MagiDottore della Caserma. In questo modo, la Morimoto non soltanto si sarebbe potuta trasferire immediatamente a Denver, ma in più sarebbe stata protetta e al sicuro dalla sua famiglia.

... Inizio a credere che gli angeli abbiano gli occhi azzurri e fumino i sigari.

Gli angeli sono asessuati.
È un riferimento che mi garba poco.
Maglio Tengu, in senso di Kami ovviamente, non Yokai, anche se dipende da quanto mi girino le palle e chi mi trovi davanti.


Allora d'ora in avanti dovrei chiamarti... Hank-sama?

Scherzava la Morimoto, ma non era detto che quello fosse uno scherzo anche per il Muscle. Ad ogni modo, la risata con cui accompagnò quella battuta non diede modo all'altro di prenderla sul serio e, quando si esaurì, la ragazza ritornò a parlargli in maniera dolce e sincera, ringraziandolo per tutto quello che l'uomo aveva fatto per lei.

Mi sento molto fortunata ultimamente: non faccio altro che incontrare persone gentili e disposte ad aiutarmi, senza chiedere nulla in cambio.
Grazie per ciò che hai fatto per me.
Ho bisogno di allontanarmi da New Orleans, ma non credevo che ci sarei riuscita così presto...


Potremmo parlare di Equilibrio, tu che dici?
Quando se ne sono subite tante, il Conflux cerca di bilanciare.
Un modo come un altro per definire il karma.


Hai...

Non aggiunse altro, perché non sentiva il bisogno di condividere con lui quante volte, in passato, si era sentita rifiutata persino dal Conflux stesso. L'amica di Jean-Drew, Rebecca Auditore, le aveva spiegato che con molta probabilità sussisteva un blocco in lei che manteneva il suo Elemento -già statico di suo- ad una percentuale davvero troppo bassa per una Semi-Gildata. Avrebbe dovuto andare in Gilda e chiedere che il suo spirito venisse esaminato con maggiore attenzione, ma non aveva mai avuto il tempo per farlo. Era rimasta in silenzio una buona manciata di secondi, quando realizzò che cosa avesse appena detto il Vice Sceriffo, interrompendo immediatamente il suo massaggio.

Ch-chotto matteyo!
[A-aspetta un attimo!]
Hank-s-sama... Iie!...-san ha detto proprio... Conflux?


Quale gradita e assurda sorpresa poteva mai essere quella? Kirie lo fissò come se avesse appena scoperto che l'uomo con cui fino a quel momento aveva parlato tranquillamente fosse un tenshi, un figlio dell'imperatore in persona. E quando finalmente si riprese dalla sorpresa, partì a spiegare che anche lei faceva parte di quel grande segreto, raccontandogli -se lo avesse voluto- in che modo fosse diventata una Semi-Gildata e mostrandogli la caviglia dove teneva il monile che la riconosceva come tale. Chiese un po' timidamente al Muscle quale fosse invece la sua storia, fino a quando anche quell'argomento si esaurì. Aveva ancora il sorriso sulle labbra, quando di colpo la Morimoto comprese in che modo avrebbe potuto sdebitarsi con l'altro: un massaggio shiatsu era quello che ci voleva per i muscoli contratti di Hank. Poteva fargli piacere una proposta del genere?

Se ne sei in grado e ti va bene, io preferire l'Ashiatsu.
L'importante è che i piedi siano belli naturali e senza smalti, non mi piacciono per nulla.
Così non solo mi fai del bene ma soddisfi anche un mio piacere personale da bravo feticista.


H-hai... Mia zia mi ha insegnato come farlo e lei è davvero molto brava.
In questo caso, meglio attendere che i lividi siano guariti del tutto.
Dovrò allestire una stanza tutta per Hank-san...


Stava riflettendo a voce alta e con sé stessa sul come fare, ma non rimase a lungo persa nei propri pensieri. Il massaggio alle spalle era concluso e il Vigilante sembrava parecchio soddisfatto del lavoro svolto dalla giapponesina. Il tempo era letteralmente volato ed era giunto il momento che l'ospite togliesse il disturbo, lasciando tornare il padrone di casa alle proprie faccende personali.

Senti un po', a meno che non ti vada di fare la doccia col sottoscritto, io adesso dovrei proprio accompagnarti alla porta.

Ad Hank-san piace scherzare sempre tanto!
Perdonami se mi sono trattenuta più del dovuto.
Vado subito via.
Yoroshiku onegaishimashita.

[Grazie per essere stato gentile con me]


La Caserma si trova in "Angus Boulevard" al civico 73 - 74 - 75.
Ci vediamo lì la prossima settimana... Ti ricordi il nome del tizio del Ministero, sì?


Jordi Ferrino.
Ho una buona memoria.


Arrivata di fronte alla porta di casa, Kirie si esibì in un altro inchino, ripetendo le parole già dette in precedenza. Tuttavia Hank aveva un ultimo consiglio da darle, prima di lasciarla andare via.

... Scegliti un cognome giapponese, non ti azzardare ad usarne di stranieri, sarebbe troppo sospetto.
Quando sei lì fatti dire quante Kirie esistono sul territorio e spera che ce ne siano almeno una decina abbondante.
... In gamba Momoka-chan e benvenuta in Colorado.


Arigatou gozaimasu.
Ci vediamo presto, Hank-san.


Quei giorni sarebbero stati davvero frenetici per lei, ma non le dispiaceva affatto pensare di avere troppo da fare. In questo modo la mente sarebbe stata troppo occupata a focalizzarsi soltanto sul trasloco a Denver ed il cuore avrebbe avuto un po' di respiro, smettendo di pensare per qualche tempo al ragazzo che lo aveva spezzato.

終わり
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Messaggioda Kirie » 01/10/2017, 21:25

2113年 10月 2日 (Domenica)
Caserma dei Vigilanti (sede periferica), Denver >>> Tenuta Muscle, Fort Collins
Ore 9 Minuti 37


Immagine


... Che cosa stavo facendo?

Aveva vuoti di memoria continui. Nulla di grave, non stava dimenticando chi era o cosa avesse fatto il giorno prima. Ma era come se dopo una manciata di minuti i pensieri nella sua testa bloccassero le normali attività quotidiane, come il vestirsi o il lavarsi i denti. Era troppo pensierosa, tutto qui. E stanca. E addolorata. Ma cercava ugualmente di affrettarsi, perché quel giorno aveva un appuntamento con Hank nella sua tenuta a Fort Collins. Non vedeva l'uomo da quasi cinque giorni. Era tornata Venerdì notte, e il Sabato seguente egli aveva già preso un impegno, per cui avevano rimandato il loro incontro a Domenica. Gli bastava intanto che ella gli facesse sapere di essere tornata sana e salva. Gli aveva mandato un altro fax, tramite il magifax della caserma, così da tranquillizzarlo. Mentre lei non si era mai sentita tanto in subbuglio in tutta la sua vita.

... Ah sì, le calze...

Prese il paio di calze trasparenti che se ne stavano penzoloni accanto a lei, iniziando a infilarle con lentezza prima da un piede e poi dall'altro. Stava attenta affinché non si rovinassero e nel frattempo ricercava quella pace interiore che non era riuscita a trovare, pur avendo avuto a disposizione ventiquattro ore tutte per sé. Avrebbe avuto bisogno di un luogo ameno e silenzioso, dove potersi acquietare. Il suo giardino privato all'interno della sua dimora a Londra le era sembrato il posto ideale. Così tipicamente giapponese, così riparato dal caos e dal chiasso, sarebbe stata la meta perfetta se non ci fosse stata di mezzo la sua famiglia. Non poteva rischiare di tornare là per poi scoprire che un'altra banda era pronta a rapirla. A malincuore, fu costretta ad abbandonare quell'idea, optando per la sua seconda scelta: la Gilda Terran. Ma anche quel luogo non era adatto. Non c'era mai stata, non aveva idea di che cosa avrebbe trovato e temeva che il senso di disagio l'avrebbe condotta a stare peggio. Inoltre, scoprì che non aveva per nulla voglia di uscire. Di andarsene in giro per il mondo, pur sapendo che ormai avesse scampato il pericolo. Inconsciamente temeva che potesse accadere un secondo episodio e non poteva sapere se, in quel momento, Itsuki fosse ancora nei paraggi a proteggerla oppure no. Probabilmente no, ma Kirie non gliene avrebbe fatto una colpa. Era anzi tentata di sciogliere l'Amakura dalla promessa fatta al tempo dalle loro nonne. Forse sarebbe stata la cosa migliore per lui.

Amakura-san...

Aveva appena infilato un piede nei jeans, quando il pensiero corse al cugino di secondo grado e a quanto accaduto il giorno prima. Provava molto rimpianto e senso di colpa nei suoi confronti, poi uno strano calore e il desiderio di potersi avvicinare a lui. Era per questo che ella si tormentava tanto. Sentiva il proprio cuore spaccarsi a metà fra lui e il Muscle, non riuscendo a scegliere nessuno dei due. La situazione con Hank, poi, era molto particolare. Non c'era stata fra di loro nessuna promessa, nessun'avvisaglia di interesse, almeno da parte dell'uomo. Kirie ipotizzava che se non avesse provato qualcosa per lei non si sarebbe scomodato tanto nell'aiutarla e starle vicino, nell'averla accanto persino in uno dei suoi giorni di riposo. Però non sempre era facile comprendere cosa passasse dentro la mente ed il cuore del Vigilante, specie perché egli stesso manteneva sempre un certo distacco. Forse voleva che ella si avvicinasse, forse voleva semplicemente che ella diventasse più forte. Forse non gli importava se si fosse avvicinata ad un altro. Di certo la sua reazione importava alla Nonomiya, che di ripetere un secondo Nigel Sykes non ne aveva affatto voglia.

Farò tardi... Hank-san mi sta aspettando...

Una parte del suo cuore gioì al pensiero di rivederlo. Kirie terminò di vestirsi senza altri intoppi, lasciandosi il maglioncino color avorio addosso e indossando delle décolleté bianche, con tacco non troppo alto. Quel tipo di pantalone fasciava bene le sue gambe e i fianchi larghi, lasciando scoperta parte della caviglia. I capelli invece li lasciò sciolti, portandosi dietro un elastico fermacapelli, dopodiché prese semplicemente il cappotto e la borsa, uscendo fuori dalla Caserma. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca, fissando il cielo con occhi tristi. Avrebbe tanto voluto che qualcuno le dicesse che cosa fare, ma non poteva chiedere consiglio a nessuno. Ruka aveva altro a cui pensare, la sua chiusura con Nigel era ancora fresca e Jean-Drew si trovava dall'altra parte del mondo. E poi, con chi di loro avrebbe potuto sfogarsi per le cose che Itsuki le aveva rivelato? Soltanto una persona aveva al momento tutta la fiducia della ex-Morimoto, la stessa persona però per la quale il suo cuore gioiva e si tormentava.

Di là.

Svoltò a destra, in un vicolo appartato, e si smaterializzò, riapparendo di fronte alla casa del Muscle, intorno alle dieci circa. Cercò la chiave che l'uomo le aveva dato per aprire il cancelletto sul retro della casa, così da poter entrare liberamente. Un altro dei segni dell'interesse di Hank per lei. Vedere quella tenuta a lei così familiare le portò un velo di lacrime agli occhi. Si era sentita impaurita ed in pericolo per tutto il tempo che era rimasta da sola, ma le stava bastando un secondo lì dentro per sentir sciogliere quel nodo di tensione allo stomaco. Poi, l'abbaiare festoso dei cani del Muscle fecero il resto.

Salomone!
Crixus!
Enea!
Nesquik!


Li salutò uno per uno, chiamandoli per nome mentre cercava nella borsa dei biscotti da poter dare loro così da non essere atterrata. Salomone e Crixus scapparono via subito a sotterrarli in giro per il giardino, mentre Nesquik ed Enea attesero che la giovane donna desse loro la doppia razione prima di allontanarsi. Poi giunse il suo preferito, Otto, correndo saltellando verso di lei con le orecchie al vento.

Hachi-kun!

Per lui si mise persino in ginocchio, facendogli una marea di coccole e riuscendo a sorridere, felice di poter riabbracciare quei cagnoloni. Si era affezionata a loro in una maniera impressionante, ma c'era da aspettarselo, considerando il desiderio di amore che provava costantemente la Nonomiya. Una volta fatti gli onori di casa con loro, Kirie volse il suo sguardo verso il padrone della tenuta, che aveva continuato ad allenarsi per tutto il tempo delle feste e dei saluti fra la giapponesina e i suoi cani. Kirie rimase ferma a fissarlo per una manciata di secondi, le braccia stretta al petto. Si avvicinò di qualche passo, continuando ad avere quell'aria spaesata, sofferente, a tratti anche commossa. Stava facendo una serie di flessioni quando lei era arrivata e non sembrava intenzionato a smettere. Così, a pochi passi da lui, la Morimoto si bloccò, aspettando che egli finisse i propri esercizi. Non osando interromperli per nessun motivo.

Ohayo Hank-san...
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Messaggioda Hank » 07/10/2017, 21:33

Domenica 02/10/2113
Tenuta Muscle
Fort Collins - Colorado
Ore 09:34


La sveglia suonava improrogabilmente alle ore 07:45.
Hank lo definiva il giorno in cui potesse dormire in abbondanza, svegliandosi sempre due ore prima gli altri giorni.
Sotto la doccia fredda per dieci minuti, quattro uova crude e si poteva salutare il Sole del Mattino con un sigaro.
Quella era la sua routine, quello era il suo regno, la sua filosofia, il suo benessere.

Povero disgraziato.

Ancora ripensava ad Howard Townsend, l'amico del padre incontrato il giorno precedente in carcere.
Era difficile rimanere imparziali di fronte a simili affronti alla giustizia, ma non era sua pertinenza, poteva limitarsi solo a cantare.
Già, le prime note le aveva buttate giù già la sera precedente e qualcun altra intorno alle 08:15, ma non ci si incaponiva troppo.
Sapeva che l'ispirazione doveva giungere da sola, senza che venisse forzata, altrimenti la canzone sarebbe venuta una merda.

Diamoci sotto.

A partire dalle 08:45, esattamente a distanza di un'ora dalla sveglia, cominciavano gli esercizi mattutini, della durata di tre quarti d'ora abbondanti.
Addominali, squat, stretching e naturalmente flessioni. Questo fu l'ultimo esercizio che precedette l'arrivo di Kirie Nonomiya alla tenuta.
La donna doveva giungere per raccontare al Kid le ultime vicissitudini in Giappone, magari preparando poi il solito pranzo a base di riso e manzo, il preferito del padrone di casa.
L'abbaiare dei cani in festa lo fece distogliere dall'attività fisica, ma tanto comunque aveva praticamente concluso.

Hachi-kun!

Immagine

La osservò da lontano, ancora in quella stessa posa, in trazione muscolare, fino a quando ella non si avvicinò ulteriormente a lui.
A quel punto, Hank si alzò in piedi, a petto nudo, con quei jeans un po' consumati ed un cappello a proteggere la testa dai raggi forti del Sole domenicale.
La fissò per un po', guardando sia la mise, che il volto, con quella sua solita espressione un po' seria ma assolutamente sveglia.
Fece quindi qualche passo avanti a sua volta, arrivandole praticamente di fronte.

Ohayo Hank-san...

Ohayo Momoka-chan.

Sbuffò semi divertito, facendole anche un piccolo occhiolino, emettendo di seguito un bel fischio lungo così da rispedire tutti i cani a sparpagliarsi qua e là.
La giornata non era troppo fredda, si stava piuttosto bene, altrimenti lui non se ne sarebbe stato a petto nudo, chiaramente.
Le fece cenno di seguirlo all'interno dell'abitazione, mentre si metteva le infradito proprio all'imbocco della porta finestra.
Giunti fino all'area della cucina, dove stava il grande tavolo da preparazione e in alcuni casi anche da pasto, ella poté vedere un piccolo pensiero da parte del Vice Sceriffo.

Ricordo quasi meno di un cazzo della cucina giapponese, quindi se fa tutto schifo sei libera di sputarlo...

Immagine

Una tipica colazione alla orientale, ricca di un po' tutto quello che di solito si mangia nella cultura della ex Morimoto.
Forse l'uomo aveva pensato che fosse difficile tornare all'american breakfast di punto in bianco, dopo aver riassaporato le arie della propria terra.
Beh, che fosse quello il motivo oppure no, la tavola era imbandita per la MagiDottoressa che quindi non avrebbe dovuto fare altro se non accomodarsi.
Lui, dal proprio canto, sedette di fronte alla femmina, stappandosi un Bacardi Breezer all'arancia. Troppo presto per una birra, troppo tardi per un cappuccino.

Insomma, prognosi?

Chiese ovviamente riferendosi al padre di Ruka e alle parole dei medici in merito ad un possibile recupero.
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Messaggioda Kirie » 10/10/2017, 18:02

Sentirsi a casa. Era una sensazione così strana per Kirie, negli ultimi tempi. Ancora più strano era provarla nella tenuta di Hank Muscle, ma per il momento la giovane donna non ci badava più di tanto. Sapeva solo di sentirsi bene e al sicuro in mezzo a quelle quattro mura, fra i cani in festa che scodinzolavano e le saltavano addosso, per salutarla. Otto le abbaiava incontro, con gli occhioni dolci e teneri pieni d'amore e d'affetto, ricercando delle coccole che gli vennero elargite in enorme quantità. Poi lo sguardo della giapponesina si fermò sul padrone di casa, che lo ricambiò con uno arduo da decifrare. Era felice di rivederla? Sollevato? Non era semplice riuscire a comprenderlo, anche per le diverse emozioni che la vista del Muscle suscitarono nella MagiDottoressa. Aveva rifiutato Itsuki perché convinta della presenza di Hank nella propria vita ma aveva fatto la scelta giusta? Non si stava illudendo nuovamente, come era accaduto per Nigel? E poi, davvero non provava nulla per il suo ex-compagno di scuola? Erano passati anni, ma rivederlo aveva risvegliato in lei dei sentimenti molto particolari, che la giovane donna faceva fatica a riconoscere. Tutti quei pensieri spinsero la Nonomiya a bloccarsi a pochi passi dall'uomo, salutandolo con il capo appena appena chino.

Ohayo Hank-san...

Ohayo Momoka-chan.

Quello sbuffo. Quell'occhiolino. Quella voce. Le erano mancati e le avevano dato forza, quando credeva di essere completamente da sola di fronte al suo peggior incubo. Lo sguardo preoccupato di Kirie si addolcì appena nel posarsi sulla figura del ViceSceriffo, allungando piano una mano per accarezzare il dorso della sua, in un contatto tanto delicato quanto breve e fugace. Niente abbracci - non era da lei- niente dimostrazioni eccessive di felicità nel rivederlo. Era ancora molto scossa e piena di dubbi, oltre che poco avvezza ad esternare in modi espansivi ciò che provava dentro. Dall'esterno, sembrava che fosse la persona più calma e tranquilla del mondo. Ma era dentro che si stava consumando tutto il suo turbamento. Nemmeno Hank era un tipo avvezzo alle chiacchiere. Le fece solo un semplice cenno di seguirlo all'interno dell'abitazione dove, sul tavolo da cucina, era pronta una tipica colazione giapponese preparata direttamente da lui. Kirie posò borsa e cappotto all'ingresso, fissando un po' sorpresa il Muscle.

Ricordo quasi meno di un cazzo della cucina giapponese, quindi se fa tutto schifo sei libera di sputarlo...

Tutto ha un aspetto delizioso... Sono sicura che Hank-san ha fatto del suo meglio.
Arigatou.


Si sistemò seduta, non provando nemmeno a nascondere il sorriso commosso che le era spuntato sulle labbra. C'erano delle bacchette già pronte per lei, mentre la ex-Morimoto univa le mani e ringraziava per il buon cibo offerto prima di servirsi. Assaggiò un po' di tutto, trovando che il sapore fosse buono pur non essendo completamente eccelso. Qualche sbavatura c'era, ma educata -e soprattutto grata- com'era, Kirie non commentò mai in maniera negativa, complimentandosi con il Muscle per le sue doti da cuoco e per quella sorpresa inaspettata. Non le aveva mai fatto trovare la colazione pronta, dunque poteva benissimo intuire che quello fosse un segno del piacere provato nel riaverla di nuovo lì in America.

Insomma, prognosi?

Mandò giù un boccone di riso, prima di pulirsi la bocca e posare nuovamente le bacchette sul piccolo leggio di legno. La Nonomiya unì le mani sulle ginocchia, abbassando lo sguardo che si era fatto di nuovo gravido di preoccupazione e angoscia. Era fuori pericolo il padre di Ruka, ma sulle cause del suo malore tutto taceva.

I medici babbani hanno detto che si riprenderà, ma non riescono a capire che cosa abbia provocato l'infarto.
Presumono che possa essere stato lo stress di gestire da solo un'intera attività, ma non riesco ad esserne totalmente convinta.
La loro spiegazione è plausibile, eppure continuo ad avere la sensazione che sia sbagliata...


Disse, palesando per la prima volta ad alta voce quel dubbio.

Ruka sembrava distrutta.
Tiene davvero molto a suo padre, non ha che lui al mondo.
La notizia del suo infarto l'ha lasciata sconvolta, ma non appena Ito-san starà meglio, anche lei inizierà a tranquillizzarsi.


Lo aggiornò anche sullo stato d'animo della migliore amica, prendendo tempo prima di raccontargli quanto accaduto subito dopo la visita in ospedale. Aveva lasciato ben poche cose a tavola, evitando di mangiare non perché poco buono, ma perché lo stomaco le si era chiuso nel parlare di quello che aveva vissuto in quei tre giorni. Attese che Hank facesse altre domande al riguardo, alle quali avrebbe risposto, prima di fare una lunga pausa e poi concludere il suo resoconto di quei tre giorni.

L'ultimo giorno, dopo averti mandato il mio ultimo fax...
Gli uomini al servizio di mia madre hanno tentato di rapirmi.


Ma non ci erano riusciti, altrimenti lei non sarebbe stata lì a raccontarlo. Uno dei pregi di Kirie -probabilmente a causa della sua educazione- era che raccontava ogni cosa con calma, pur provando dentro di sé ancora tanta paura e tanto spavento. La sua voce invece non aveva una particolare inflessione di ansia o timore, si mostrava abbastanza controllata da esporre i fatti senza alcun segno di turbamento. Quelli erano visibili soltanto ad un occhio attento ed allenato: un esempio le mani, che si stringevano a pugno ritmicamente sulle gambe; oppure lo sguardo, tenuto costantemente basso; o ancora, l'elemento, che seppur debole faceva da spia ad un difensore del Conflux in grado di ascoltarne la sua flebile voce.

Mi hanno bloccata in un vicolo, poco prima che raggiungessi l'albergo.
Erano in quattro. Probabilmente spiavano Ruka e hanno approfittato del malessere di suo padre per catturarmi.
Mi avrebbero portato via, se non fosse intervenuto...


Come avrebbe dovuto definirlo? La sua guardia del corpo? Il suo ex-compagno di scuola, per il quale probabilmente aveva iniziato a provare qualcosa?

... Amakura-san.
Si è battuto contro di loro, vincendo e poi mi ha scortata fino in albergo.


Probabilmente Hank non sapeva di chi stesse parlando. Forse era troppo piccolo per ricordarsi di Itsuki, espulso da scuola prima che potesse tentare ancora di avvicinarsi alla cugina di secondo grado. Non ci sarebbe stato bisogno di fare alcuna domanda su di lui. Kirie gli diede quei secondi di tempo che gli servivano per assorbire la notizia poi, ad un suo cenno, avrebbe proseguito a parlare.

Hank-san non ha la minima idea di chi siano gli Amakura, ma questo clan è strettamente legato ai Kurosawa fin da tempi antichi.
... Mi correggo: lo era. Prima che mia nonna distruggesse il patto secolare fra la nostra famiglia e la loro.
In breve, io e Amakura-san siamo cugini di secondo grado. Sua nonna è la sorella di mia nonna, ma è stata esiliata dalla nostra famiglia dopo essersi innamorata della sua guardia del corpo personale e averlo sposato di nascosto.
- breve pausa per dare modo al Muscle di arrivare da solo alla conclusione -Esattamente, gli Amakura erano le guardie del corpo delle Capofamiglia Kurosawa. Il patto sanciva che per ogni Capofamiglia ci sarebbe stato un uomo del clan Amakura, il più forte fra tutti i clan ninja, a proteggerla e preservarne la vita.
Amakura Itsuki sarebbe dovuto essere la mia...


Perché lei era l'unica erede diretta di una Capofamiglia Kurosawa, dunque si supponeva che un giorno avrebbe preso il posto di sua madre. Difficile da credere, anzi lei stessa non ci credeva affatto, ma era così che stavano le cose, anche se mai e poi mai avrebbe potuto immaginare che un Amakura volesse svolgere il proprio compito di difendere e proteggere una Kurosawa.

Ci conosciamo fin dai tempi della scuola, ma ci siamo persi di vista quando è stato espulso...- le faceva ancora male pensare che fosse lei la causa indiretta di quella ingiustizia, tuttavia non aveva alcun modo di rimediare al passato -Amakura-san era sempre molto buono e gentile con me, era l'unico che mi trattava bene e aveva dei piccoli riguardi nei miei confronti. Mi era proibito parlare con un Amakura ma nonostante questo col tempo iniziai ad affezionarmi a lui. Tuttavia, lui se ne andò al mio quarto anno... Da quel momento in poi non l'ho più rivisto, fino a qualche giorno fa.

Non disse che la colpa era della sua famiglia, anche se era ben visibile sul suo viso l'angoscia provata nel raccontare quell'episodio. Faceva delle pause frequenti per dare modo al Muscle di elaborare quello che lei gli stava raccontando, aspettandosi forse la domanda più importante: perché Itsuki era là?

La sua presenza in quel vicolo, l'altro giorno, non è stata una casualità.
Amakura-san mi ha rivelato un segreto... sconcertante...
Lui... Sono anni che mi segue, che mi tiene d'occhio per proteggermi... Per tenere fede ad un patto dice, che è stato fatto da entrambe le nostre nonne poco prima che la mia morisse.
Sembra che negli anni della vecchiaia mia nonna abbia deciso di perdonare la sorella e di riconciliarsi con lei, chiedendole un favore speciale per la mia salvaguardia.
Chiese alla sorella di rinnovare l'accordo fra i Kurosawa e gli Amakura. Di far sì che un Amakura proteggesse me.
Da cosa, non lo so. Non so nemmeno perché mia nonna si preoccupasse per me.
Io non ricordo quasi nulla di lei, non ricordo nemmeno che mi volesse così tanto bene...


Il punto più cruciale, forse, quello che l'aveva sconvolta di più. Cadde il silenzio, al termine del suo racconto, non riuscendo più a proseguire. Rimase ferma, con il capo sempre chino mentre cercava di esercitare una compostezza controllata sul proprio corpo e su sé stessa. Come avrebbe reagito il Muscle? E soprattutto, si sarebbe reso conto che il suo turbamento era legato anche alla figura di Itsuki e non soltanto alle notizie che recava?
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Messaggioda Hank » 11/10/2017, 12:27

Tutto ha un aspetto delizioso... Sono sicura che Hank-san ha fatto del suo meglio.
Arigatou.


Sì ma non ti credere che da oggi in poi ci alterneremo nella preparazione del Riso col Manzo, chiaro?

Sia mai che la Nonomiya fraintendesse. In verità era solo un modo per farle spuntare un altro sorriso, nulla di più.
Quel compito sarebbe sempre spettato a lei, specie perché di certo in quel campo sapeva fornire molte più soddisfazioni.
Hank era un uomo al quale piaceva l'idea di una femmina capace di dedicarsi alla cucina, forse coccolandolo anche un po'.
Non lo avrebbe mai detto apertamente, ma era facile rivedere in lui certe visioni un po' vecchio stampo del '900.

I medici babbani hanno detto che si riprenderà, ma non riescono a capire che cosa abbia provocato l'infarto.
Presumono che possa essere stato lo stress di gestire da solo un'intera attività, ma non riesco ad esserne totalmente convinta.
La loro spiegazione è plausibile, eppure continuo ad avere la sensazione che sia sbagliata...


Continui a sospettare che ci sia lo zampino di tua madre, mh?

Una domanda che a dire il vero poté apparire quasi più come retorica.
Chi voleva prendere in giro la famiglia Kurosawa? Di certo non un Muscle o una perspicace come la ex Morimoto.
Per lui certe macchinazioni risultavano praticamente ovvie, specie se di mezzo c'era l'intento di far tornare lei in Giappone.
Non importava a nessuno di loro che di mezzo ci andassero innocenti. Che gran voglia di prenderli a pugni e sbatterli dentro.

Dimmi della tua amica...

Ruka sembrava distrutta.
Tiene davvero molto a suo padre, non ha che lui al mondo.
La notizia del suo infarto l'ha lasciata sconvolta, ma non appena Ito-san starà meglio, anche lei inizierà a tranquillizzarsi.


Questo evento, nel bene o nel male, la farà crescere.
Anche io pensavo che mio nonno potesse essere immortale, che avrebbe seppellito anche il sottoscritto.
Quando è morto, è morta anche una parte di me, ma ne è nata un'altra che non credevo di possedere.
Ma comunque, la tua inquietudine mi suggerisce che ci sia altro di più grave...


Nella sua ottica anche di più importante, ma era abbastanza certo che per Kirie l'amica avesse la stessa importanza.
Le espressioni della SemiGildata Terran non erano così complesse da definire, pur non essendo lui chissà quale psicologo.
Era in parte scossa, non solo triste ma anche nervosa, forse ansiosa. Si sforzava di apparire calma però.
Il Muscle proseguì a fissarla, proseguendo a bere mentre ella finiva di mangiare. Il bello era proprio in arrivo.

L'ultimo giorno, dopo averti mandato il mio ultimo fax...
Gli uomini al servizio di mia madre hanno tentato di rapirmi.


Non si scompose più di tanto. Aveva la Terra ad aiutarlo moltissimo ed in più lei era lì, tutta intera.
Questo voleva dire che in qualche modo si fosse salvata, ergo inutile allarmarsi eccessivamente e senza controllo.
Però si prese qualche secondo di silenzio, eseguendo ragionamenti propri, fissandola, con aria molto seria, grave.
Alla fine, espirò forte dal naso, come a buttar fuori una sorta di energia negativa accumulatasi.

... Tentato?

Mi hanno bloccata in un vicolo, poco prima che raggiungessi l'albergo.
Erano in quattro. Probabilmente spiavano Ruka e hanno approfittato del malessere di suo padre per catturarmi.
Mi avrebbero portato via, se non fosse intervenuto...


... Mh?

... Amakura-san.
Si è battuto contro di loro, vincendo e poi mi ha scortata fino in albergo.


Avrebbe dovuto ricordargli qualcuno in particolare?
Kirie lo nominò come se dovesse essere una figura conosciuta da entrambi ma non c'erano "file" nella memoria di Hank.
Assottigliò lo sguardo, mandando giù un altro sorso del drink, aspettando quindi che ella andasse avanti.
Giusto per un secondo il viso si mostrò in una espressione interrogativa, atta a farle comprendere il proprio dubbio.

Hank-san non ha la minima idea di chi siano gli Amakura, ma questo clan è strettamente legato ai Kurosawa fin da tempi antichi.
... Mi correggo: lo era. Prima che mia nonna distruggesse il patto secolare fra la nostra famiglia e la loro.


Carina tua nonna.

In breve, io e Amakura-san siamo cugini di secondo grado.
Sua nonna è la sorella di mia nonna, ma è stata esiliata dalla nostra famiglia dopo essersi innamorata della sua guardia del corpo personale e averlo sposato di nascosto.


Quindi il legame dei due clan era un rapporto tra Difensore e Difeso.

Esattamente, gli Amakura erano le guardie del corpo delle Capofamiglia Kurosawa. Il patto sanciva che per ogni Capofamiglia ci sarebbe stato un uomo del clan Amakura, il più forte fra tutti i clan ninja, a proteggerla e preservarne la vita.

Questo significa che il tizio menzionato prima...

Amakura Itsuki sarebbe dovuto essere la mia...

Aspetta un attimo... Questo tipo è un Ignis per caso?

Inarcò il sopracciglio destro, Hank Muscle, nel rivolgerle quella domanda, ricevendo probabilmente responso positivo.

No, non lo conosco di persona, ma solo di "fama", per così dire.
Viene definito come il più forte tra i Guerrieri della Gilda Ignis, persino più del Sole stesso.
Durante lo scontro tra Druidi e Gildati, non partecipò in quanto il suo potenziale è tenuto nascosto dal Capo Gilda.
In questo modo, nel caso di uno scontro vero e proprio, fungerebbe da elemento sorpresa.


Non aveva altre info al riguardo, ma per lo meno adesso Kirie avrebbe capito come avesse fatto a buttare giù quattro persone in 14 secondi.

Alla faccia della Guardia del Corpo, insomma...

Sorrise leggermente, senza nessun accenno di timore o fastidio verso l'altro individuo.
Sempre sicuro di sé, il Muscle, capace di riconoscere il valore altrui ma mantenendo sempre viva l'idea del proprio.
Inoltre, Itsuki era stato cresciuto in un modo diverso, con dettami diversi, non sussisteva un confronto effettivo e diretto.
Lui e l'Amakura erano due persone differenti proprio alla radice, senza alcun punto effettivo in comune.

Ci conosciamo fin dai tempi della scuola, ma ci siamo persi di vista quando è stato espulso...
Amakura-san era sempre molto buono e gentile con me, era l'unico che mi trattava bene e aveva dei piccoli riguardi nei miei confronti.
Mi era proibito parlare con un Amakura ma nonostante questo col tempo iniziai ad affezionarmi a lui.
Tuttavia, lui se ne andò al mio quarto anno... Da quel momento in poi non l'ho più rivisto, fino a qualche giorno fa.


E qualcosa mi dice che...

La sua presenza in quel vicolo, l'altro giorno, non è stata una casualità.

Appunto...

Amakura-san mi ha rivelato un segreto... sconcertante...
Lui... Sono anni che mi segue, che mi tiene d'occhio per proteggermi... Per tenere fede ad un patto dice, che è stato fatto da entrambe le nostre nonne poco prima che la mia morisse.
Sembra che negli anni della vecchiaia mia nonna abbia deciso di perdonare la sorella e di riconciliarsi con lei, chiedendole un favore speciale per la mia salvaguardia.
Chiese alla sorella di rinnovare l'accordo fra i Kurosawa e gli Amakura.
Di far sì che un Amakura proteggesse me.
Da cosa, non lo so. Non so nemmeno perché mia nonna si preoccupasse per me.
Io non ricordo quasi nulla di lei, non ricordo nemmeno che mi volesse così tanto bene...


Non replicò nulla, inizialmente, limitandosi ad annuire e sospirare tra sé, chiudendo un momento gli occhi.
Intanto, la ragazza aveva terminato di mangiare, per questo si sentì libero di rimettersi in piedi e camminare.
Tornato nei pressi del patio, avrebbe fatto quindi capire alla ragazza di seguirlo, forse dopo aver bevuto un po' d'acqua.
Certe dinamiche proprio non riusciva a comprenderle, neanche volendo. Ma era roba orientale, completamente orientale.

Credo sia arrivato il momento per te di lasciarlo libero, non credi?

Chiese a bruciapelo, guardando verso l'orizzonte.

Come farà a farsi una vita quel poveraccio se dovrà sempre buttare un'occhio ovunque tu sia?

Non aveva idea delle altre dinamiche venute fuori durante l'incontro con l'Amakura, parlava per logica ed un filo di altruismo.

Che sensazioni hai provato nel vedere quegli individui pronti a catturarti?
Ti stai trattenendo anche un po' troppo per i miei gusti...
Non devi mostrarti per forza serena o tranquilla davanti a me...
Dovresti averlo capito che non mi piacciono le finte.


Desiderava che fosse più resistente e coriacea, che migliorasse nel tempo, ma quell'episodio non era da definirsi canonico.
Non si aspettava che la ragazza stesse spavalda o con la completa assenza di paura, sarebbe stato sciocco.
Solo allora si volse del tutto a guardarla di nuovo, non col viso, ma direttamente con tutto il corpo.
Attese la sua risposta, prima di avvicinarsi e tirarla a sé, stringendola un po' più forte con il braccio muscoloso.

... La prossima volta che decidi di fare una visita nella tua terra, magari cerco di prendermi un permesso, mh?
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Hank
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Messaggioda Kirie » 11/10/2017, 21:48

Tutto ha un aspetto delizioso... Sono sicura che Hank-san ha fatto del suo meglio.
Arigatou.


Sì ma non ti credere che da oggi in poi ci alterneremo nella preparazione del Riso col Manzo, chiaro?

Wakatta.

Lo disse tentando di nascondere il sorriso divertito dalle morbide labbra, ma gli occhi tradivano la vivacità con la quale accolse le ultime parole del Muscle. Non si aspettava che l'altro le preparasse colazione, pranzo e cena d'ora in avanti perché di base era a lei che piaceva prendersi cura del prossimo. Si era offerta di preparargli ogni domenica il suo piatto preferito perché voleva viziare e coccolare il Vice Sceriffo, pratica che le riusciva piuttosto bene. Mangiò tutto quello che lui le aveva preparato, aspettando la fine della colazione per passare agli argomenti meno piacevoli. Iniziò facendo un breve resoconto di come stesse il padre di Ruka, raccontando ciò che le avevano riferito i medici e i suoi dubbi sul fatto che l'infarto fosse stato frutto di un malessere spontaneo e naturale.

La loro spiegazione è plausibile, eppure continuo ad avere la sensazione che sia sbagliata...

Continui a sospettare che ci sia lo zampino di tua madre, mh?

Era una domanda retorica alla quale Kirie non rispose, limitandosi a fare un cenno con il capo. Il solo pensiero che veramente sua madre fosse arrivata a tanto per riaverla le opprimeva il petto d'angoscia e sensi di colpa a non finire. Era un bene che non avesse le prove, perché se soltanto avesse saputo che i suoi sospetti fossero veri si sarebbe consegnata spontaneamente ai Kurosawa senza aspettare la prossima vittima fra i suoi cari. Per questa volta tutto si era risolto per il meglio o quasi: delle vittime c'erano state, come ad esempio Ruka che si era ritrovata di colpo ad affrontare una delle sue paure più grandi.

Questo evento, nel bene o nel male, la farà crescere.
Anche io pensavo che mio nonno potesse essere immortale, che avrebbe seppellito anche il sottoscritto.
Quando è morto, è morta anche una parte di me, ma ne è nata un'altra che non credevo di possedere.


Soudane...
[Sono d'accordo...]


Ma comunque, la tua inquietudine mi suggerisce che ci sia altro di più grave...

Sollevò appena lo sguardo, sorpresa che l'altro se ne fosse accorto. Tuttavia lo stato di stupore non durò a lungo, perché sapeva che il Muscle fosse una persona estremamente perspicace e lei poco brava a nascondere le sue emozioni. In ogni caso non le avrebbe di certo nascoste a lungo. Stava solo raccogliendo tempo, cercando il modo giusto di parlargli del dopo e alla fine ci riuscì, trovando le parole adatte per spiegargli che cosa fosse successo l'ultimo giorno. Gli descrisse la scena dei quattro venuti a rapirla, la comparsa di Itsuki e chi fossero gli Amakura. Si soffermò molto a spiegare quale rapporto vigesse fra lei e l'Ignis, un legame di sangue ed un legame persino più antico e profondo, almeno così avrebbe dovuto essere se le cose fossero andate diversamente, se sua nonna non avesse preso quella decisione.

Amakura Itsuki sarebbe dovuto essere la mia...

Aspetta un attimo... Questo tipo è un Ignis per caso?

Hai, soudesu.
[Sì, è così.]
Hank-san lo conosce?


No, non lo conosco di persona, ma solo di "fama", per così dire.
Viene definito come il più forte tra i Guerrieri della Gilda Ignis, persino più del Sole stesso.
Durante lo scontro tra Druidi e Gildati, non partecipò in quanto il suo potenziale è tenuto nascosto dal Capo Gilda.
In questo modo, nel caso di uno scontro vero e proprio, fungerebbe da elemento sorpresa.


Quante poche cose sapeva ancora di Itsuki. Non aveva la minima idea di che cosa facesse nella vita, di cosa avesse fatto dopo l'espulsione da scuola, di cosa ne era stato di lui e della sua famiglia. Si sentiva tremendamente in colpa per essere stata così egoista, l'altro giorno, nel pensare unicamente a sé stessa. Non avrebbe voluto perderlo nuovamente di vista, ma quel bacio l'aveva destabilizzata e quegli occhi si erano impadroniti in parte di lei, con la loro richiesta di amore.

Alla faccia della Guardia del Corpo, insomma...

Non alzò lo sguardo, limitandosi a rimanere in silenzio, cercando di scacciare il senso di colpa e concentrandosi unicamente su quello che avrebbe dovuto dire al Muscle. Ovvero del loro passato alla Musashi, del patto fra le loro nonne, della sua presenza in quel vicolo per onorare quella promessa. Una promessa alla quale Kirie faticava a credere in quanto nei suoi ricordi la nonna era soltanto una figura vagamente presente, ma mai importante come lo era stato il King per il Kid. Concluso il discorso, calò nuovamente il silenzio fra di loro nel quale la Nonomiya aspettava una parola o una reazione da parte dell'uomo. Il Vigilante era pensieroso, forse persino sconcertato: comprensibile, come sarebbe potuto essere diversamente? Certe dinamiche erano così difficili da capire, persino per una come lei che in mezzo a quel mondo ci era nata e cresciuta. Lo vide alzarsi in piedi e raggiungere la porta finestra, facendole nuovamente segno di seguirlo. Kirie si alzò in piedi, mandando giù gli ultimi sorsi d'acqua prima di avvicinarsi al Muscle con le mani ancora giunte in grembo.

Credo sia arrivato il momento per te di lasciarlo libero, non credi?

Eh?

Sapeva che Itsuki provava dei sentimenti per lei? E come lo aveva capito? E poi la sua frase intendeva forse dire che Hank la volesse esclusivamente per sé? La frase successiva del Kid le fece comprendere a cosa si stesse riferendo in realtà, un pensiero che la MagiDottoressa aveva già accarezzato più volte nelle ultime ventiquattro ore.

Come farà a farsi una vita quel poveraccio se dovrà sempre buttare un'occhio ovunque tu sia?

Hai... Hai ragione...

Lo disse con una lieve punta di rammarico, perché egoisticamente avrebbe voluto mantenere quel legame con l'Amakura per timore di perderlo nuovamente. Rivederlo aveva fatto sorgere vecchi ricordi nostalgici che le avevano rammentato quanto la sua presenza fosse in grado di strapparle un sorriso pur non avendo mai potuto approfondire la loro amicizia. Le erano sovvenuti in mente persino episodi che aveva rimosso col passare del tempo e infine il sapore della sua crostata le era rimasto in bocca quasi quanto quelle delle sue labbra, umide e calde, gentili e delicate.

Che sensazioni hai provato nel vedere quegli individui pronti a catturarti?
Ti stai trattenendo anche un po' troppo per i miei gusti...
Non devi mostrarti per forza serena o tranquilla davanti a me...
Dovresti averlo capito che non mi piacciono le finte.


Sumimasen...

Non osava alzare lo sguardo su Hank per timore che egli le leggesse in volto quali pensieri girassero nella mente. Temeva di deluderlo nel vedere l'indecisione del suo cuore, pur essendo questa legittima dato che Itsuki era stato per lei una persona speciale. Gli era vicino, ma non abbastanza per poterlo abbracciare o fare altro. Fu lui invece ad avvicinarsi, a rivolgersi totalmente verso di lei, attirandola a sé con un braccio e stringendola forte senza farle male. Voleva che stesse a contatto stretto col suo corpo, che si appoggiasse a lui, una Roccia in tutto e per tutto, mentre Hank posava il mento sul capo della giapponesina. Poi quella frase, che le fece comprendere quanto l'uomo fosse stato in pena per lei.

... La prossima volta che decidi di fare una visita nella tua terra, magari cerco di prendermi un permesso, mh?

Che rivelò quanto egli ci tenesse a lei. Non rispose nulla, lasciando che l'odore del'uomo penetrasse dentro i suoi polmoni come fosse ossigeno puro e pulito. Le era mancato quel profumo, ma qualunque battito potesse lasciarsi sfuggire il suo cuore, veniva intercettato dal pensiero di Itsuki nella sua testa, che si intrometteva con prepotenza ostacolando quel sentimento. Era difficile, era tutto così difficile per lei in quel momento, ma sentiva di dover proseguire nell'essere sincera. Anche perché il Muscle le aveva rivolto una domanda specifica, alla quale ella non aveva ancora risposto.

Quando me li sono ritrovati davanti, non ho avuto paura.
Ero calma e tranquilla, perché sapevo che se mi avessero presa tu saresti riuscito a trovarmi in qualche modo.
Mia madre può rinchiudermi da qualche parte e privarmi della mia libertà fisica per convincermi a fare ciò che vuole, ma non riuscirà a piegare la mia volontà di non sottostare ai suoi ordini.
È una donna terribile, ma io sono sempre sua figlia...


Come a dire che non sarebbe mai riuscita a farle veramente del male. Era convinta delle proprie parole la MagiDottoressa, non conoscendo e non ricordando particolari retroscena dell'indole e delle vicende passate di Ouse Kurosawa. Era una donna priva di scrupoli e di cuore l'attuale Capofamiglia e l'errore più grande che potesse fare Kirie era sottovalutarne la malvagità.

È stato l'incontro con Amakura-san a darmi più instabilità.
Le cose che mi ha raccontato mi confondono e sconvolgono ancora adesso.
E poi... È successa un'altra cosa che non mi aspettavo e che mi ha scombussolata...


Fino a quel momento si era lasciata cullare dalla presenza del Muscle, ma nell'iniziare quel discorso Kirie scelse volontariamente di staccarsi da lui perché sentiva di non meritare oltre il suo appoggio in una questione tanto delicata.

Amakura-san mi... Mi ha baciata...

Confessò infine, il capo chino e le guance rosse di vergogna, come se avesse fatto qualcosa di grave, come se la colpa fosse tutta unicamente sua.

Mi ha chiesto di dargli... Una possibilità...

Continuò sempre a capo chino, ricercando la totale sincerità perché sapeva essere l'unico modo accettato dal Muscle per considerarsi suoi amici.

Ma è successo tutto così in fretta e io... Mi sento molto confusa... Perché ho riscoperto il legame che credevo di aver perso con Amakura-san... Nel mentre si è creato un altro legame con Hank-san...

Solo in quel momento Kirie osò alzare lo sguardo sul Muscle, dispiaciuta, mortificata di ritrovarsi in mezzo ad una simile indecisione del cuore. Credeva di essere una poco di buono, perché non sapeva scegliere con chiarezza fra i due. Era pur vero che forse non ci fosse da scegliere, perché non era detto che al Vigilante andasse di rischiare esponendosi così tanto.

Sumimasen Hank-san...

Disse, sinceramente dispiaciuta, rimanendo di nuovo in silenzio in attesa della reazione dell'altro. Da quella in un certo senso dipendeva tutto: perché poteva anche essere che il Muscle non gradisse affatto la presenza di Kirie nella propria vita in quel senso e preferisse lasciarla libera di seguire il suo cuore altrove che non fosse lì, a Fort Collins.
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Kirie
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Messaggioda Hank » 14/10/2017, 22:00

Quando me li sono ritrovati davanti, non ho avuto paura.
Ero calma e tranquilla, perché sapevo che se mi avessero presa tu saresti riuscito a trovarmi in qualche modo.


Ci puoi scommettere.

Lo disse con una sicurezza ed una "cattiveria" tale che probabilmente c'erano pochissimi dubbi sul fatto che potesse avere ragione.
Hank aveva i propri metodi per arrivare agli scopi, nella maggior parte dei casi legali e leali, ma non era ugualmente saggio farlo innervosire troppo.
Tuttavia sembrava proprio che la ex Morimoto si fosse difesa, almeno emotivamente, piuttosto bene, dando prova di estremo coraggio.
In tal caso, il Muscle fu seriamente colpito in positivo, non aspettandosi minimamente che ella fosse in grado di fronteggiare tanto bene le minacce materne.

Mia madre può rinchiudermi da qualche parte e privarmi della mia libertà fisica per convincermi a fare ciò che vuole, ma non riuscirà a piegare la mia volontà di non sottostare ai suoi ordini.
È una donna terribile, ma io sono sempre sua figlia...


Parole sagge...

È stato l'incontro con Amakura-san a darmi più instabilità.

Sì, certo...

Le cose che mi ha raccontato mi confondono e sconvolgono ancora adesso.

Sei tornata da poco, hai bisogno di tempo per elaborarle.

E poi... È successa un'altra cosa che non mi aspettavo e che mi ha scombussolata...

La sentì premere un po' per allontanarsi dalla propria presa e non fece troppa resistenza nel trattenerla a sé, lasciandola andare.
I loro occhi si incrociarono e l'uomo si limitò a fissarla con maggiore attenzione perché evidentemente stava per sentire qualcos'altro di nuovo.
Pur essendo una persona assai intuitiva e perspicace, non arrivò prima a capire ipoteticamente cosa Kirie stesse per dirgli.
Ma in fondo anche per la Nonomiya stessa il gesto dell'Ignis era apparso come un bel po' assurdo.

Amakura-san mi... Mi ha baciata...

... Prego?

Mi ha chiesto di dargli... Una possibilità...

Assottigliò lo sguardo, incrociando le braccia al petto.
Le piccole rughe sulla fronte e in mezzo agli occhi si fecero più visibili durante una espressione alquanto stranita e perplessa.
Non disse ancora niente, restando in silenzio, osservandola nel suo completo imbarazzo: le guance rossastre, la voce più incerta.
Sembrava quasi una ragazzina alle prese con i primi piccoli problemi di cuore.

Ma è successo tutto così in fretta e io... Mi sento molto confusa... Perché ho riscoperto il legame che credevo di aver perso con Amakura-san... Nel mentre si è creato un altro legame con Hank-san...

...

Sumimasen Hank-san...

... Per quale cazzo di motivo ti stai scusando, Kirie?

Fu molto duro nel porle quella domanda, il Vigilante, aspettandosi che ella sostenesse per bene il proprio sguardo, uno sguardo molto adombrato.
Gli occhi di Hank non erano luminosi, bensì un po' cubi, penetranti, non rabbiosi, quello no, ma comunque differenti da quelli con i quali l'aveva accolta poc'anzi.
Sciolse le braccia, cingendo i fianchi con le mani, sbuffando dal naso, poi, prese a camminare, oltrepassando la porta finestra.
Tornò nella zona del portico, sul limitare con il verde che precedeva il bordo piscina, tanto era certo che lei ancora l'avrebbe seguito

Ti stai scusando perché ti ha baciata?
Ti stai scusando perché il legame che pensi di aver stabilito col sottoscritto senti di volerlo recidere?
Ti stai scusando perché ti senti indecisa su cosa vuoi, su chi vuoi?
Qual è il motivo reale?


Domande esposte con un tono di voce graffiante, ma comunque piatto, non certo alterato, non urlate, perché Hank non era quel tipo di uomo, non in certi casi.

Se davvero pensi si sia creato questo legame, perché il bacio di questo individuo dovrebbe averti scombussolata?
Ti ho sempre vista come una femmina attenta nei confronti dei sentimenti, delle emozioni, una femmina che ha imparato dai propri errori.
Invece sei ancora lì, nuovamente, su un baratro dove non sai come muoverti, dove non sai che cosa fare.
Non ti fa rabbia tutto questo, mh?


Spostò ancora l'attenzione su di lei, guardandola, mantenendo un silenzio pragmatico per diversi secondi, ascoltando una eventuale risposta oppure nulla.

L'ago della bilancia, quando si tratta del cuore, non si trova mai nel centro perfetto, o almeno io la penso così.
Pende sempre un po', che sia da una parte o che sia dall'altra, seppur impercettibilmente.
Sta a noi essere capaci di annullare l'indecisione e guardare attentamente con coraggio quello che ci alberga dentro.
Potevo accettare la tua debolezza al tempo, quella notte al pub, ma non adesso, non da quando mi dicesti quel "Grazie".


Nell'ufficio della MagiDottoressa, quando tra le lacrime lo aveva ringraziato per averla aiutata a sentirsi di nuovo viva e pronta a rimettersi in carreggiata.
Lì, Hank aveva pensato di averla destata completamente, di averle dato quel che le servisse per diventare non solo una persona nuova, ma migliore.
Invece, in tal caso, ella si stava incagliando per l'ennesima volta facendo diventare un dubbio qualcosa più grande di lei, di più forte di lei.
Fece un passo avanti, arrivandole ancora più vicino, praticamente a pochi centimetri dal corpo.

...

La fissò per diversi secondi, forse almeno una quarantina, senza dire niente, quasi come a volerle trasmettere emozioni solo con lo sguardo.
Poi, di punto in bianco, le portò una mano al fianco, stringendo con decisione, di seguito ancora una dietro al collo.
Una spinta di energia verso di sé e così le andò catturando la bocca con un bacio che, se ella non si fosse opposta, sarebbe apparso tutt'altro che casto.
La lingua infatti si insinuò nella sua bocca e lo scambio di salive sarebbe durato per più di un minuto, fino a quando Kid non le diede modo di respirare.

Immagine

Hai bisogno di una risposta?
E va bene... Te la darò io, ma che sia l'ultima volta.
... Se questo fosse accaduto prima di incontrare Amakura-san...
Adesso saresti così confusa e indecisa?


Non attese però che lei replicasse qualcosa, anzi, a dire il vero nemmeno un secondo dopo aver parlato e le mollò una bella spinta.
Era piuttosto improbabile che ella avesse i giusti riflessi per opporsi e così evitare di finire dritta dritta dentro la piscina.
Non appena fosse risalita a galla, avrebbe visto Hank tornare verso la porta finestra ed aprirla.
I cani, nel frattempo, pensando quasi fosse una sorta di gioco, corsero tuffandosi con l'intento di raggiungere la giapponese.

Il pranzo per oggi salta.
Ci vediamo direttamente in ufficio...
... Possibilmente con le idee un po' più chiare.
Baka.
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2017-10-14 23:27:03 Kirie d100 89  
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