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da Jorge » 05/11/2015, 14:49
Dopo le presentazioni, le chiacchiere e le informazioni di rito, accompagnato dalla musica jazz Jorge si era isolato dal realtà circostante per calarsi completamente nel "suo" mondo rappresentato in quel momento dal tatuaggio di Margaret. Lo avrebbe riprodotto al meglio delle sue possibilità perché in fondo era il suo lavoro ma mentre disegnava le piccole foglioline il portoghese si rendeva conto che c'era qualcosa in più. Voleva mantenere la promessa fatta, di rendergli giustizia, perché per lei sembrava essere davvero importante e perché rappresentava una sfida non indifferente. Con le sue diverse ramificazioni e le decine di foglioline era più complesso di quelli che era solito fare e il vederlo -e quindi realizzarlo- per la prima volta non aiutava. Lavorò quindi in silenzio per la maggior parte del tempo, completamente concentrato su quello che stava facendo, prendendosi qualche pausa quando raggiungeva un passaggio più critico degli altri per asciugarsi il sudore, riposare gli occhi e studiare bene come procedere. Questo fino a quando non ebbe terminato la chioma dell'albero.
Questi sono i momenti in cui mi piacerebbe renderli vivi, come le foto magiche…
Uhm?
Quando la vide sobbalzare si diede mentalmente dello stupido. Per fortuna tra l'autocontrollo di lei e i suoi riflessi non accadde nulla di irreparabile.
Se i rami e le foglie potessero ondeggiare come spinti da una lieve brezza sarebbe ancora più suggestivo…
Anche se poi sarei seriamente costretta a nasconderlo nel mondo babbano, perché non saprei proprio che inventarmi!
Ah no, non possiamo privare il mondo di un tale capolavoro.
Ribatté con tono canzonatorio senza temere di offenderla. Dopotutto le aveva già detto chiaramente che lo trovava bello e suggestivo. Per scongiurare equivoci, in ogni caso, le fece presente che aveva talento nel disegno e che sarebbe stato uno spreco non coltivarlo.
Entrambe. Mi piace, mi distrae dai brutti pensieri e mi fa sentire bene, ed è un'arte a cui mi dedico in ogni momento libero... anche se non posso dire che da domani in poi ne avrò molto.
Male -commentò senza chiederle il perché, per non sembrare invadente- bisogna sempre ritagliarsi un po di tempo per sé, per fare qualcosa che piace. Non si può vivere solo di doveri.
Lui ci stava provando, anche se tra il lavoro, i corsi al Ministero e le ore passate sui libri era davvero difficile. Per fortuna aveva amici come Gorca che gli aveva fatto conoscere dei localini alternativi dove potersi esibire senza impegno.
Stai avvertendo molto dolore?
In realtà molto poco... al di là dell'anestetizzante che mi hai applicato prima, devo dire che hai un tocco leggerissimo!
Grazie.
Mormorò con una sfumatura di orgoglio nella voce. Sapere di essere bravo e sentirselo dire erano due cose diverse e poi ricevere qualche complimento di tanto in tanto non poteva che fargli piacere.
Cosa fai di bello nella vita? Oltre a disegnare tatuaggi ovviamente…
Lavoro all'Underground come barista... lo conosci?
Si e anche abbastanza bene.
Lo disse come se stesse confessando un qualche peccato, con una nota di biasimo verso se stesso nella voce. Quante sbronze vi si era preso nei mesi successivi agli eventi dell'Ottavo Piano! Andava lì finito di lavorare, passava una oretta ad anestetizzarsi con l'alcool, poi giù una Pozione antisbronza e dritto a Hogwarts. Decisamente quello non era il periodo della sua vita di cui andava più orgoglioso!
Non mi sembra però di averti mai vista. Degli occhi così belli e particolari non li avrei mai dimenticati.
Un complimento diretto e sincero, non qualcosa detto solo per fare colpo su una ragazza o ingraziarsi una cliente.
Prima era solo un passatempo, ma mi servono soldi, quindi lo farò diventare un lavoro a tempo pieno.
Ed ecco spiegato perché avrebbe avuto meno tempo libero.
Verrò a trovarti sul lavoro allora per ricambiare la cortesia -tono ironico perché lei non era lì per lui- e vederti fare acrobazie con shaker e bottiglie. Hai studiato a Hogwarts?
A dire il vero no, ho studiato alla Cyprus!
Davvero? Ci sono stato una volta, per la sfida tra i cori, e ammetto che non mi abbia fatto una bella impressione, troppo simile a un Campus babbano iper accessoriato per famiglie oltremodo danarose. - perché dire snob e con la puzza sotto il naso sarebbe potuto risultare offensivo. - É anche vero che non era una visita di piacere e che le persone con cui ho avuto a che fare non facevano a gara per mostrarsi simpatici -Devo Nightmare in primis.
Tu, invece? Hogwarts, suppongo, ma non saprei proprio dire in quale Casata...
Delfinazzurro, la Casata di quelli che maggiormente hanno uno spirito artistico. Quando me lo hanno spiegato, dopo lo smistamento, ci sono rimasto malissimo. Ero un bulletto pieno di rabbia, desideroso di rivalsa su non sapevo neanche io cosa e un grosso problema con le regole e l'autorità. -le raccontò con tranquillità - A quel che sembra però quel vecchio Cappello aveva ragione.
Sai, conosco il docente di Trasfigurazione, Lucas Turner! Mi ha fatto da tutor in America, per un periodo... ne hai una buona opinione?
Altroché! - esclamò allegro - Oltre a essere un ottimo insegnante é anche una persona disponibile. Pensa che ha intercesso con la Preside per far servire una merenda alle cinque in Sala Grande per dar modo ai ragazzi di Casate diverse di stare insieme.
Non era andata esattamente in quel modo ma era così che Jorge lo aveva percepito e da allora Turner era diventato il suo mito. Una chiacchierata informale e piacevole, svolta mentre il portoghese era impegnato a disegnare il fusto dell'albero, più semplice e lineare del resto del tatuaggio e che quindi non richiedeva tutta la sua concentrazione. Una volta giunto in fondo, la musica jazz riprese possesso della stanza, tornando a essere l'unico suono a riecheggiarvi fino a quando non ebbe terminato il lavoro. A quel punto, dopo aver lasciato libera Margaret di muoversi, pur stando attenta a non coprire la schiena nè con la maglia nè, sopratutto, con i capelli, Jorge si preoccupò degli ultimi dettagli: spalmare sulla parte trattata alcuni unguenti e fornire la ragazza di una pomata impermeabile da applicare prima della doccia per i prossimi giorni. A quel punto evocò uno specchio e le diede modo di osservare il tatuaggio, trattenendo tra sè il fiato in attesa di un suo giudizio. Sei stato bravissimo Jorge, wow, bravo! Ti abbraccerei, ma immagino non sarebbe molto il caso...
Spostò lo sguardo dal volto di lei al busto semi nudo - e fu molto difficile non far trapelare l'apprezzamento che provava - e poi di nuovo sul volto dove era comparso un sorriso così luminoso che avrebbe potuto illuminare tutta la stanza.
Purtroppo no... - confermò sconsolato - Però posso avere un bonus abbraccio per quando ci conosceremo meglio ... e quando sarai meno in deshabillé?
La seconda precisazione fu quasi d'obbligo, pronunciata con serenità e una lieve nota di rammarico. La Sanders sembrava essere una persona bella tanto fuori quanto dentro e Jorge non voleva farsi sfuggire l'occasione di approfondirne la conoscenza, anche solo sul piano amichevole. Non che avrebbe disegnato un coinvolgimento più intimo ma stava cercando di imparare a non rovinare le cose belle che la Trama metteva sul suo cammino con comportamenti sconsiderati. Le fece l'occhiolino prima di darle le spalle e andare a fermare il magistereo. Avrebbe potuto anche farlo con un colpo di bacchetta ma voleva darle un minimo di privacy mentre si rivestiva.
Mi puoi aspettare due minuti di là? Metto in ordine e arrivo...
Non era carino farla attendere ancora ma era ancora meno carino, secondo il punto di vista di Jorge, fa attendere un eventuale cliente successivo sopratutto perchè in base alla sua esperienza una volta ottenuto quello che si voleva l'ansia e l'urgenza scemavano rendendo le persone più incline all'attesa. Rimise a posto gli unguenti, trattò gli attrezzi affinchè fossero sterili e pronti per l'uso e ridiede alla sedia il suo aspetto inquietante prima di tornare in negozio dalla ragazza con gli occhi bicromi.
Allora sono 90 galeoni... la pomata ovviamente è omaggio.
Le diede una ricevuta e prese i soldi.
Ti aspetto settimana prossima... Diciamo ... - fece mente locale su quando aveva i corsi al Ministero e sopratutto quando Xavier avrebbe fatto irruzione nella sua vita insieme al suo pc e quindi telefilm che aveva promesso alla ragazza - Giovedì pomeriggio da dopo le tre... Se nel frattempo dovessi avvertire fastidi, pruriti o altro vieni immediatamente.
Non succedeva mai, non con quelli normali, ma non poteva esserne sicuro.
Sono contento che tu sia venuta... E' stato davvero un enorme piacere conoscerti Margaret...
Affermò con un sorriso sincero poco prima che un uomo dall'aspetto mingherlino e dall'aria spaesata entrasse nel negozio, richiedendo così la sua attenzione.
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Jorge
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da Margaret » 05/11/2015, 22:03
Male, bisogna sempre ritagliarsi un po di tempo per sé, per fare qualcosa che piace. Non si può vivere solo di doveri.
Hai ragione, per quanto devo ammettere che il mio lavoro non si possa considerare propriamente un dovere... - tanto il perché l'avrebbe capito poco dopo - Nel senso, mi diverto molto, quindi rispetto a tanti altri sono stata molto fortunata... però hai ragione, ritagliarsi del tempo per se stessi è fondamentale. Cercherò di non dimenticarlo!
Volse appena la testa così da fargli cogliere l'occhiolino che gli aveva appena lanciato, per poi complimentarsi con Jorge per il tocco leggerissimo della sua mano sulla propria pelle: d'accordo, le aveva messo un anestetizzante, ma se avesse avuto la mano pesante era sicura che se ne sarebbe accorta, mentre così non era. Potendo quindi rimanere piuttosto rilassata, e non contratta per il dolore, Margaret ne approfittò per chiacchierare con l'altro, spiegandogli ad esempio dove lavorasse.
Lavoro all'Underground come barista... lo conosci?
Si e anche abbastanza bene. Non mi sembra però di averti mai vista. Degli occhi così belli e particolari non li avrei mai dimenticati.
Prima era solo un passatempo, ma mi servono soldi, quindi lo farò diventare un lavoro a tempo pieno.
Verrò a trovarti sul lavoro allora per ricambiare la cortesia e vederti fare acrobazie con shaker e bottiglie.
Andata, però devo avvertirti che non sono chissà quanto brava... me la cavo, questo sì, ma se vuoi rimanere davvero a bocca aperta dovresti guardarti le esibizioni di Zoé, lei sì che è fenomenale!
Non modesta, al massimo sincera: certo, se davvero Liv avesse accettato di assumerla a tempo pieno, avrebbe dovuto chiedere proprio alla Bourgeois di darle qualche lezione extra di bartending, ma una cosa per volta. Intanto, lei e il suo tatuatore di fiducia, per così dire, continuavano a parlare, scambiandosi informazioni quasi di rito ma che permettevano ad entrambi di conoscersi meglio, come la scuola nella quale avevano studiato.
Davvero? Ci sono stato una volta, per la sfida tra i cori, e ammetto che non mi abbia fatto una bella impressione, troppo simile a un Campus babbano iper accessoriato per famiglie oltremodo danarose. É anche vero che non era una visita di piacere e che le persone con cui ho avuto a che fare non facevano a gara per mostrarsi simpatici.
Beh, immagino che dipenda dallo stile che ciascuno apprezza: a me che piacciono le cose moderne, ad esempio, la Cyprus era una sorta di piccolo paradiso, ma comprendo che potesse non essere così per tutti. Però ti posso assicurare che non si tratta di una scuola per ricconi, un po' come per Hogwarts e la Musashi ci studiano persone di tutte le estrazioni sociali!
Era affezionata alla sua scuola, essendocisi trovata davvero bene negli anni passati lì, un po' come probabilmente Jorge fosse attaccato ad Hogwarts e alla sua ex Casata di appartenenza.
Delfinazzurro, la Casata di quelli che maggiormente hanno uno spirito artistico. Quando me lo hanno spiegato, dopo lo smistamento, ci sono rimasto malissimo. Ero un bulletto pieno di rabbia, desideroso di rivalsa su non sapevo neanche io cosa e un grosso problema con le regole e l'autorità. A quel che sembra però quel vecchio Cappello aveva ragione.
Dicono che il Cappello Parlante non sbagli mai uno smistamento, è una sorta di leggenda arrivata persino alla Cyprus! Dev'essere una sensazione assurda farsi smistare da lui...
Sorrise, la Sanders, facendogli presente poi della sua conoscenza riguardo al professor Turner, il docente di Trasfigurazione: sentire Jorge parlarne in termini entusiastici le fece molto piacere, perché per lei era e sarebbe sempre rimasto un gran docente, alla mano e propositivo verso il prossimo. Le sarebbe tanto piaciuto averlo per cognato, ma anche il pelatone non era poi tanto male! Con quei pensieri, il tempo volò ed il tatuaggio venne terminato, un disegno perfetto sulla pelle di Margaret che quest'ultima si ammirò per almeno due, tre minuti buoni allo specchio, ringraziando di cuore il ragazzo per l'ottimo lavoro svolto.
Purtroppo no.. Però posso avere un bonus abbraccio per quando ci conosceremo meglio ... e quando sarai meno in deshabillé?
Mi sembra un'ottima idea, e "bonus abbraccio" sia!
Rise, perché un termine del genere non l'aveva mai sentito prima, rivestendosi intanto velocemente ma con una certa cura: non che temesse che il tatuaggio potesse sbiadirsi in qualche modo, ma le veniva spontaneo fare attenzione e sfiorarlo - o almeno tentare di farlo - il meno possibile.
Mi puoi aspettare due minuti di là? Metto in ordine e arrivo...
Naturalmente!
Confermò la ragazza, prendendo giacca e borsa per rivestirsi lì, nella stanza dove aveva incontrato Jorge per la prima volta, prendendo poi il portafoglio così da essere pronta per pagare.
Allora sono 90 galeoni... la pomata ovviamente è omaggio.
Ah, grazie! - gentile fino all'ultimo, un ragazzo d'oro insomma, almeno nell'ottica di Maggie.
Ti aspetto settimana prossima... Diciamo... Giovedì pomeriggio da dopo le tre... Se nel frattempo dovessi avvertire fastidi, pruriti o altro vieni immediatamente.
Promesso! Non vedo l'ora di godermi quella serie tv sul divano di casa, e poi così mi rassicurerai che il tuo capolavoro è ancora bello e perfetto a distanza di tempo! - gli fece un occhiolino, allungandogli poi la mano per stringere la sua e così salutarlo.
Sono contento che tu sia venuta... E' stato davvero un enorme piacere conoscerti Margaret...
Anche per me, tantissimo! A presto Jorge!
Fece un ultimo sorriso, dopodiché gli diede le spalle ed uscì dal negozio,lasciandosi andare ad un leggero sospiro soddisfatto: il tatuaggio non le faceva male per nulla, ma quasi lo sentiva pulsare contro la pelle; era il simbolo del cambiamento, di un nuovo e decisivo capitolo della sua vita, il ricordo indelebile che le avrebbe riportato alla mente quel giorno anche a distanza di cinquant'anni. Ed era esattamente quello lo scopo.
Fine
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da Freyja » 30/06/2016, 15:21
¬ Tribal Studio/Diagon Alley/Inghilterra _ Lunedì, 31/07/12 _ 16:32 ¬
Mh... Me lo ricordavo più grande.
Un commento quasi scontato per una che proveniva dal 2203, ma a volte anche i suoi pensieri risultavano prevedibili: nella sua epoca, quasi un secolo dopo, il negozio di tatuaggi a Diagon Alley era enorme, strutturato su tre piani; e non era nemmeno l'unico nel suo genere, avendo aperto filiali un po' in tutto il mondo. In quella, di epoca, il Tribal Studio si presentava invece come un negozio di grandezza normalissima, ma si era già fatto un'ottima fama in Inghilterra e tanto le bastava; certo, avrebbe potuto farsi tatuare ovunque, non richiedendo un disegno magico, ma per una Asveras ci voleva il meglio... sempre. Qualcuno, passando, occhieggiava con curiosità all'arma che la ragazza portava alla schiena, ben riposta nella propria fodera, guadagnandosi sguardi glaciali proprio da colei che risultava essere tanto interessante in quell'epoca dove le bacchette erano ancora gli unici catalizzatori magici a disposizione.
Già... nemmeno con un vantaggio del genere sono riuscita a batterti...
Aryanne Vastnor... finalmente ti ho trovata, maledetta!
Mh? E tu chi saresti, scusa?
Non ha importanza... ho sognato questo giorno per anni, ed ora finalmente avrò la mia rivincita! Preparati, ti farò sputare sangue, aaaaaaaahhhh!
Chiuse gli occhi, mentre il suono del suo urlo rabbioso le riempiva la testa: aveva combattuto al meglio delle sue possibilità, sfoderando anche quell'arma sconosciuta alla rivale... e non era servito a nulla. Aryanne Vastnor l'aveva sconfitta senza nemmeno troppa difficoltà, costringendola ad una ritirata umiliante e dolorosa, lei che di solito non si nascondeva da nulla: tuttavia, in quel frangente, andarsene era stato necessario, poiché in quell'epoca la Asveras non esisteva; poi il Dahaka, il varco dimensionale chiuso e l'essersi ritrovata bloccata lì avevano messo momentaneamente da parte il motivo principale per cui si era spinta tanto oltre, portandola a focalizzarsi su cosa fosse importante. Se non poteva tornare indietro, ed al momento la situazione era proprio quella, allora doveva organizzarsi di conseguenza, costruirsi una vita nell'attesa che un nuovo varco si aprisse per portarla a casa: da lì l'andare a trovare i suoi parenti ancora vivi -Tyslion Asveras e Julie Sanders- il chiedere loro ospitalità ed un prestito monetario per comprarsi il necessario per vivere -dei vestiti adatti a quell'epoca, per esempio- il trovarsi un lavoro, iscrivendosi alla Gilda dei Mercenari col nome di "Buffy" ed ovviamente il procurarsi una nuova identità credibile in quell'epoca, particolare di cui Julie si era occupata in breve tempo, senza spiegarle però come avesse fatto -e ad essere onesti non è che le importasse più di tanto. Tempo due settimane dal suo arrivo, insomma, e la Asveras sembrava essersi rifatta una vita alla perfezione, senza provare alcuna nostalgia di quella che era la sua vera casa, la sua vera vita; la verità era che di quel mondo le mancava davvero poco, anche perché coi genitori non vantava chissà quale rapporto -c'era una sorta di menefreghismo di fondo da entrambe le parti, soprattutto a causa del carattere ribelle ed indipendente di Freyja- e visto che in quella nuova epoca aveva ritrovato tutto ciò che possedeva prima, perché sarebbe dovuta stare male?
... d'accordo, forse mi manchi un po' tu. Ma non saresti mai sopravvissuto qui da solo, mollaccione... è stato meglio così.
Si concesse la Mercenaria, muovendo finalmente passo verso l'entrata del Tribal Studio mentre rimuoveva dalla sua mente l'immagine di Zelos Vastnor, che nella sua fantasia stava leggendo la sua lettera di addio con sguardo addolorato: senza Freyja forse avrebbe finalmente trovato una ragazza con cui stare, o magari chissà, avrebbe tirato fuori le palle, un attributo che accanto a lei sembrava sempre venire meno; ad ogni modo, quale gesto migliore per celebrare il suo dover rimanere forzatamente in quell'epoca del farsi un bel tatuaggio? O meglio, se lo sarebbe potuto fare se ci fosse stato qualcuno al bancone.
Ehi, c'è nessuno?! Devo forse tatuarmi da sola? Perché non avrei nessun problema, sia chiaro!
Comprendeva perfettamente che forse non c'era nessuno perché il proprietario/commesso stava facendo altro... ma era una Asveras, e la pazienza non era mai stata una spiccata dote di famiglia.
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da Jorge » 01/07/2016, 11:03
[ Tribal Studio - Diagon Alley - Lunedì, 31/07/12 - 16:25 ] Molestatore un c***O! Pervertito un paio di c*****i! Ma chi c***o si crede di essere? Un Jorge incazzato come poche volte nella sua vita aveva fatto irruzione nel retro del negozio dopo aver sbattuto fuori a calci - metaforicamente parlando - per la prima volta non tanto potenziale cliente. Sono un professionista io... e la prova è che se ne è andato fuori di qui sulle sue gambe e senza essere stato vittima di una qualche maledizione accidentale... Tieni le tue manacce lontano dalla mia donna, maniaco! - scimmiottò il pazzo furioso, litigandosi con la maglietta sporca di sangue che proprio non aveva voglia di essere tolta - Maniaco un corno! Culo, tette, figa... io tatuo ovunque il cliente vuole e devo per forza toccarla... Mica muovo gli strumenti con la forza del pensiero.Strappp... Alla fine la forza bruta aveva avuto la meglio sul tessuto, lacerando la maglietta che venne prontamente gettata in un angolo. Ahio che dolore... Bè almeno non è rotto.Borbottò, controllando i danni che quel bisonte aveva inferto al suo setto nasale con un pugno ben assestato. Un colpo, un centro, un sacco di dolore e un bel po' di sangue a terra e sulla sua povera ex maglietta, sangue che aveva bloccato subito con un incantesimo di guarigione. Devo essere proprio stato un gran figlio di p*****a nella mia vita precedente per meritarmi tutta questa m***a!Non che la sua vita fosse davvero questo schifo totale. Aveva una famiglia che supportava le sue scelte pur non comprendendole, degli amici ( pochi ma fantastici) che in fondo non si meritava e per la cui presenza nella sua vita ringraziava la Trama ogni giorno - non sapeva dove sarebbe finito se avesse dovuto rinunciare a Cappie per via del risentimento che Axel aveva provato per lui dopo gli eventi dell'Ottavo Piano o evitare Vergil per non offendere la sensibilità di Victoria - un cugino comprensivo che aveva rinunciato alla comodità di una cantina per permettergli di allestire un piccolo laboratorio di pozioni di fortuna e, tra alti e bassi, la sua carriera di Specializzando non stava andando poi tanto malaccio. Certo gli mancava una ragazza - non qualcuno con cui scopare dopo una serata in discoteca ma una persona con cui costruire qualcosa di serio e duraturo - ma non era quello il motivo principale per cui negli ultimi tempi si sentiva così frustrato e sfigato. Era la lentezza con cui i suoi esperimenti privati progredivano che lo rendevano irascibile, sopratutto perchè ogni fallimento di solito era associato a una qualche esplosione - sia benedetta la Trama per gli allarmi antincendio babbani e gli incantesimi di contenimento - e a un considerevole esborso di galeoni in ingredienti e attrezzature che di certo non gli abbondavano. Mai come in quel periodo la sua condizione economica gli stava pensando e solo la consapevolezza che difficilmente i risultati sarebbero cambiati di molto se avesse avuto a disposizione maggiori risorse gli aveva impedito di diventare gretto e meschino. La conoscenza, l'abilità magica, l'intuito, erano cose che non si potevano comprare ma solo guadagnare con il tempo e l'esperienza. Forse dopo aver finito la scuola di specializzazione a San Pietroburgo riuscirò a dipanare infine la matassa.Una matassa tendenzialmente pericolosa che aveva messo radici nella sua mente fin da quando aveva letto il diario dell'Alchimista in quel dannatissimo Ottavo Piano e tutti i suoi tentativi di sradicarli erano falliti. Voleva comprendere cosa in un dannatissimo e normalissimo plumcake babbano agisse da potenziatore per l'Amortentia e successivamente vedere se poteva essere applicato anche ad altre Pozioni. Per quel motivo aveva deciso di aggiungere al suo già corposo curriculum anche due Master in Scienze Babbane quali Chimica e Fisica e trasformato la cantina in un mini laboratorio dove trascorreva molto del suo tempo libero a sperimentare, in parte gongolando e in parte disgustato dal dover maneggiare un composto tendenzialmente illegale. Ma che colpa ne aveva lui se a ora l'unico elemento di tester che poteva utilizzare era proprio quel temibili e potente filtro d'amore? In realtà dopo aver dissezionato un centinaio di plumcake industriali qualche passo in avanti era riuscito a farlo, isolando tre sostanze che avrebbero potuto causare quel tipo di effetto - l'olio di palma, il sodio pirofosfato acido e il carbonato acido d'ammonio - spostando di conseguenza la sperimentazione su altri alimenti che contenessero una sola di quelle sostanze. Quel giorno, durante la pausa pranzo, aveva terminato uno di quegli esperimenti - due goccie di Amortentia nella pasta brisè per testarne la reazione con l'olio di palma senza l'aggiunta della Pozione equilibrante perchè tanto non aveva alcun motivo per mascherarne la presenza - ed era stato proprio mentre stava mettendo via il frutto del suo lavoro - un piattino di rustici di wurstell - per portarlo a casa e testarlo che quel bastardo aveva fatto irruzione in negozio, lo aveva accusato di aver molestato la sua ragazza e gli aveva dato un cazzotto in faccia. Meglio se li faccio sparire prima che entri qualcuno anche se dubito che esista qualcuno di così stupido da mangiare qualcosa presente in un negozio si tatuaggi.Non era certo il tipo di posto che offriva degustazioni gratuite! Però qualcuno come Cappie - golosa come lui - poteva essere tentata per non parlare di Kelly che li avrebbe mangiati solo per fargli dispetto pensando di rubargli il pranzo. Ehi, c'è nessuno?!Il tono di voce tecnicamente femminile ma per nulla dolce e soave spazzò via tutte le sue intenzioni, facendolo ringhiare dalla frustrazione. Non era proprio in vena di dover trattare l'ennesimo cliente scorbutico e maleducato, non quando sentiva ancora il suo naso pulsare dolorosamente. Devo forse tatuarmi da sola? Perché non avrei nessun problema, sia chiaro!Perfetto allora accomodati e serviti pure.Sbottò molto poco gentilmente attraversando la porticina che dal retro portava direttamente in negozio, al di qua del bancone senza neanche avere il tempo di indossare un'altra maglietta. Cerca solo di non rompere nulla e di mantenere il caos al minimo che non ho nessuna voglia di dover rimediare ai tuoi casini... E se ti stai chiedendo se è questo il modo di trattare un cliente di dico che si, questo è il modo giusto quando il cliente in questione ha un corpo delizioso e delle curve da paura - complimenti nella sostanza ma pronunciati come se fossero una bestemmia mentre lo sguardo scivolava in maniera discreta lungo il corpo di Freya - e sicuramente un fidanzato con il cervello di un Vermicolo, la forza di un Ippogrifo e la territorialità di uno Pseudodrago pronto a saltarmi alla giugulare se sono un minimo educato.Prese un enorme respiro, scompigliandosi i capelli con rabbia e massaggiandosi gli occhi, una smorfia di dolore quando inavvertitamente sfiorò il ponte del naso. Ok scusa... Se sei ancora interessata a farti un tatuaggio sono a tua disposizione ma ti avverto, se lo vuoi in un posto qualsiasi dove non batte il sole durante un inverno siberiano allora... ti costerà il doppio.Concluse rivolgendole un sorriso malizioso che avrebbe dovuto essere di scuse. Il piatto con i rusticini per un attimo dimenticati in un angolo sul bancone dove li aveva lasciati poco prima.
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da Freyja » 01/07/2016, 18:11
Chi diavolo era il genio che si assentava in quel modo, lasciando completamente sguarnito il bancone del negozio? Era forse un modo bislacco di accogliere i clienti di quell'epoca che lei non riusciva a capire? Incredibile, la sua nuova vita cominciava male... anzi, malissimo! Avrebbe potuto affatturare il proprietario di quel posto? Tecnicamente sì, ma visto che aveva appena ricevuto una nuova identità, meglio non fare casini. Sospirò, irritata, picchiettando le unghie sul bancone, fino a che qualcosa non catturò la sua attenzione: un piatto di cibo, di piccoli involtini di pasta sfoglia ripieni di... beh, che importava poteva avere? Era cibo salato, una cosa che Freyja adorava, e poi emanava un odore di junk food così invitante...
In fondo, che c'è di male? Magari sono un intrattenimento per i clienti che devono aspettare l'arrivo del commesso che si fa i propri porci comodi.
Impulsiva, ben poco propensa a riflettere, influenzata da Vento e Fulmine... cos'altro si poteva aspettare che facesse? Si avvicinò al piatto, allungandosi anche con la schiena, ed afferrò uno dei salatini, masticandolo con gusto: erano proprio buoni, almeno quello! deglutì e si passò la lingua sul labbro superiore, afferrandone un secondo e decidendosi poi a richiamare l'attenzione di chiunque ci fosse in quel negozio, avendo ovviamente tutto il tempo di mandare giù anche l'altro rustico.
Ehi, c'è nessuno?! Devo forse tatuarmi da sola? Perché non avrei nessun problema, sia chiaro!
Perfetto allora accomodati e serviti pure.
Quella risposta non piacque per nulla alla Asveras, che si volse a fissare il ragazzo biondo dalla maglia sporca che si presentò dal retro bottega, fissandola con aria palesemente scocciata ed un naso che non prometteva nulla di buono: assente e pure rissoso, come avesse fatto il Tribal Studio a sopravvivere era un mistero per lei.
Forse hanno cambiato gestione...
Cerca solo di non rompere nulla e di mantenere il caos al minimo che non ho nessuna voglia di dover rimediare ai tuoi casini...
Come scusa?!
E se ti stai chiedendo se è questo il modo di trattare un cliente di dico che si, questo è il modo giusto quando il cliente in questione ha un corpo delizioso e delle curve da paura, e sicuramente un fidanzato con il cervello di un Vermicolo, la forza di un Ippogrifo e la territorialità di uno Pseudodrago pronto a saltarmi alla giugulare se sono un minimo educato.
Chiariamo una cosa, Mister "Sono simpatico come la merda sotto le scarpe" ... Primo, io non combino mai casini. -opinabile- Secondo, se mai decidessi di avere un fidanzato di certo lo cercherei intelligente, non come lo stronzo che mi sta di fronte. E terzo, sappi che se non ti rompo il culo è soltanto perché quei salatini erano davvero ottimi.
E c'era da sperare che il ragazzo non le rivelasse subito cosa ci fosse, dentro quei salatini, o a dispetto del loro ottimo sapore poteva stare certo che il culo gliel'avrebbe spaccato comunque, e pure con grande piacere.
Ok scusa... Se sei ancora interessata a farti un tatuaggio sono a tua disposizione ma ti avverto, se lo vuoi in un posto qualsiasi dove non batte il sole durante un inverno siberiano allora... ti costerà il doppio.
Fammi capire: una arriva, ti chiede di tatuarla sulla passera o su una tetta... e con tutto che potrai godere della visione di quel ben di Trama, le fai pure pagare il doppio?! Allora non sei solo stronzo, sei anche un approfittatore del cazzo. -e se per caso avesse provato a spiegarle che chiedeva il doppio proprio a causa di quel naso semi rotto- E allora? Cretino tu che non le fai firmare prima una dichiarazione incantata magicamente nella quale afferma di aver scelto lei, spontaneamente, di aver voluto un tatuaggio proprio in quel punto, tsk... va a finire che te lo insegno io come devi fare il tuo lavoro!
Sbottò Freyja, schioccando la lingua sul palato per poi rivolgergli uno sguardo di divertita sufficienza.
Comunque rilassati, playboy... il tatuaggio voglio farmelo all'interno della caviglia destra. Ma se preferisci sistemarti il naso, prima, posso tornare un'altra volta... o magari mai più. -come già detto, tutto era tranne che una persona pazienza- Se invece ti decidi a fare il tuo lavoro... vorrei tatuarmi la lettera Z, magari in modo un po' stilizzato ed originale. Pensi di farcela o chiedo troppo al tuo paranoico cervellino?
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Freyja
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da Jorge » 04/07/2016, 12:00
Serio, affidabile, professionale. Questi erano gli aggettivi con cui i clienti del Tribal Studio erano soliti descrivere Alvares perchè era così che si mostrava loro fin dal primo momento, accogliendoli con un sorriso affabile da dietro il bancone del negozio. Quel giorno però quella sua abitudine - insieme a riflessi non proprio sviluppati - gli aveva fatto guadagnare un bel pugno in faccia e una scarsa propensione a essere "carino e coccoloso" con chiunque, in special modo con le belle ragazze dai modi stronzi e saccenti come quella che si trovava davanti. Da qui i commenti sprezzanti al limite della maleducazione - o anche oltre visto che , in quanto commesso, avrebbe dovuto mostrarsi un minimo più paziente e deferente del normale - accompagnati da un ghigno che di affabile non aveva nulla con cui l'aveva accolta. Chiariamo una cosa, Mister "Sono simpatico come la merda sotto le scarpe" ...Questo perchè essere se stessi e mostrare una certa sicurezza dovrebbero essere i segreti per conquistare una ragazza!Sbuffò tra sè sintetizzando in maniera veloce e approssimativa i consigli che Victoria - per lettera - e Cappie - durante uno dei loro incontri - gli avevano dato quando in un momento di sconforto assoluto - che continuava a perdurare da mesi ormai - aveva chiesto loro cosa diavolo non andasse in lui e cosa avrebbe dovuto fare per poter conquistare una ragazza e tenersela per più di una manciata d'ore. Non che avesse alcun intento romantico o anche sessuale nei confronti della Asveras ma di certo aveva messo tutto se stesso "al naturale" nei commenti precedenti. Primo, io non combino mai casini. Sollevò istintivamente un sopracciglio, incredulo. Con una lingua tagliente come quella che stava dimostrando di avere e che denotava un caratterino per nulla accomodante era davvero difficile credere che non fosse una piantagrane. Secondo, se mai decidessi di avere un fidanzato di certo lo cercherei intelligente, non come lo stronzo che mi sta di fronte.E con uno stomaco d'amianto ...Commentò tra sè, gli angoli della bocca lievemente sollevati in un sorrisino divertito. No, non era masochista - non gli piaceva essere insultato dalla prima che passava - ma neanche ipocrita e tutta quella tirata da parte della ragazza se la meritava proprio. Qualsiasi traccia di divertimento, però, sparì totalmente dal volto del portoghese non appena la ragazza ebbe enunciato il suo terzo punto insieme al battito del suo cuore. E terzo, sappi che se non ti rompo il culo è soltanto perché quei salatini erano davvero ottimi.Sono un uomo morto! Bisogna solo vedere a chi toccherà l'onore di uccidermi se alla tipa qui di fronte, agli Auror o alla mia sorellina! Oppure sei un uomo molto ma molto fortunato. Quando ti ricapita un'occasione simile? Mai perchè non sarebbe dovuto accadere mai. E' immorale, illegale e pericoloso...... e non dipende dalla tua volontà. Non mi sembra che tu glieli abbia offerti, no? Ma li ho lasciati incustoditi... e l'esperimento di per sè non eccelle per nobiltà d'intenti...E' quello che passa la Trama. Risolvi il rebus e poi potrai applicarlo a tutte le pozioni legali e altruistiche che vuoi... Da quando erano usciti fisicamente indenni dall'Ottavo Piano, era diventato pressocchè normale per Jorge avere quel tipo di dibattito interno tra il suo solito sè e quello affetto da sindrome alchemica - come lo aveva autodefinito - dibattito che solitamente si concludeva con un grosso mal di testa e una vittoria risicata della parte buona. Aveva troppo da perdere per cedere alla brama di sapere e conoscenza, fregandosene delle conseguenze. Se però voleva aumentare le sue probabilità di uscire indenne da quella catastrofe doveva essere il più calcolatore possibile e non farsi prendere dal panico, almeno non in maniera troppo vistosa. E quanti ne avresti mangiati di salatini?Si informò cercando di mantenere l'ansia a bada mentre con un colpo mal fermo di bacchetta faceva levitare il piatto con i rustici sotto il bancone- farli evanescere direttamente sarebbe sembrato quanto meno sospetto e una parte di lui non voleva buttare tutto il lavoro fatto - direttamente nel suo borsone. Giusto un paio, ma solo perchè avevo fretta di veder comparire qualcuno pronto a fare il suo lavoro!E giustamente hai deciso di ingannare il tempo mangiucchiando - rubacchiando sarebbe stato più adatto come termine - del cibo abbandonato sul bancone di un negozio di tatuaggi.L'ironia di cui dovevano essere intrise le parole era instabile, priva di mordente, facendolo suonare al massimo petulante. Una parte di lui voleva spingere la ragazza ad andare via fino a quando sembrava stare bene e addossare a qualcun altro le conseguenze della sua dimenticanza. Una parte più sostanziosa - un mix tra lato buono e lato oscuro - invece la voleva tenere d'occhio, sia perchè si sentiva responsabile di lei sia perchè voleva verificare il tipo di effetto che si sarebbe sviluppato, sempre che ce ne sarebbe stato uno. Ovviamente fu la seconda parte a prevalere. Ok scusa... Se sei ancora interessata a farti un tatuaggio sono a tua disposizione ma ti avverto, se lo vuoi in un posto qualsiasi dove non batte il sole durante un inverno siberiano allora... ti costerà il doppio.Fammi capire: una arriva, ti chiede di tatuarla sulla passera o su una tetta... e con tutto che potrai godere della visione di quel ben di Trama, le fai pure pagare il doppio?! Allora non sei solo stronzo, sei anche un approfittatore del cazzo. Solo approfittatore? Meno male, pensavo pensassi che fossi gay - battuta penosa con un accenno di risatina nervosa, di chi stava nascondendo qualcosa e non era l'essere davvero gay - In ogni caso sarebbe a tutela della mia salute così le ragazze ci pensano due volte prima di farsi tatuare in posti hot e io evito di venire preso a pugni da fidanzati gelosi. E allora? Cretino tu che non le fai firmare prima una dichiarazione incantata magicamente nella quale afferma di aver scelto lei, spontaneamente, di aver voluto un tatuaggio proprio in quel punto, tsk... va a finire che te lo insegno io come devi fare il tuo lavoro!Sai che è una idea niente male? - concordò realmente stupito - Devo farlo presente al mio capo... E visto che ti stai dimostrando così utile potrei anche farti un piccolo sconto...Si sporse in avanti sul bancone verso la ragazza con fare ammiccante e leggermente più rilassato. Quanti erano passati - dieci minuti? - e la tipa non sembrava ancora avere nessun sintomo particolare. Che l'incidente potesse passare inosservato, senza particolare clamore? Comunque rilassati, playboy... il tatuaggio voglio farmelo all'interno della caviglia destra. Ma se preferisci sistemarti il naso, prima, posso tornare un'altra volta... o magari mai più. Mai più mi sembra un'ottima opzione.E ti perdi così una cliente? E' inutile che fai quella voce innocente con me, lo so che speri in qualche reazione ritardata...Io penso solo a non perdere il lavoro. Se invece ti decidi a fare il tuo lavoro... vorrei tatuarmi la lettera Z, magari in modo un po' stilizzato ed originale.Pensi di farcela o chiedo troppo al tuo paranoico cervellino?Ehi non sono paranoico, solo attento... - si, come no - Posso tranquillamente lavorare con il naso gonfio e un po' dolorante, non è il peggio che mi è capitato... Però se mi devo limitare a tatuarti la caviglia, niente sconto. Aggiunse ironico mentre metteva sul bancone il libro con i disegni dei tatuaggi e lo sfogliava velocemente alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto soddisfare la sua esigente - e per il momento normale - cliente. Hummm.... forse uno di questi tre potrebbe piacerti. In caso contrario se mi dai qualche altra indicazione te lo disegno su misura.Serio e professionale, anche se ancora un tantino in apprensione.
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da Freyja » 09/07/2016, 16:02
E quanti ne avresti mangiati di salatini?
Giusto un paio, ma solo perchè avevo fretta di veder comparire qualcuno pronto a fare il suo lavoro!
E giustamente hai deciso di ingannare il tempo mangiucchiando del cibo abbandonato sul bancone di un negozio di tatuaggi.
A parte che sei veramente noioso e rompipalle... Tesoro caro, se non vuoi che un cliente non mangi del cibo nel tuo negozio... non lasciarlo in bella vista!
Non c'era alcuna possibilità che Freyja ammettesse di aver sbagliato: non lo faceva quando sapeva di avere torto, figurarsi quando fosse convinta di avere ragione come in quel caso! Era stato Jorge a sbagliare lasciando quei rustici a portata di mano, e poi insomma... non gli aveva mica rapinato il negozio, per due cazzo di salatini c'erano davvero da fare tutte queste storie?
Ok scusa... Se sei ancora interessata a farti un tatuaggio sono a tua disposizione ma ti avverto, se lo vuoi in un posto qualsiasi dove non batte il sole durante un inverno siberiano allora... ti costerà il doppio.
Fammi capire: una arriva, ti chiede di tatuarla sulla passera o su una tetta... e con tutto che potrai godere della visione di quel ben di Trama, le fai pure pagare il doppio?! Allora non sei solo stronzo, sei anche un approfittatore del cazzo.
Solo approfittatore? Meno male, pensavo pensassi che fossi gay.
Meglio gay che approfittatore. -perché, nella sua ottica, un omosessuale aveva comunque più palle di uno che si approfittava delle situazioni e delle persone, magari per ottenere ciò che voleva senza il minimo sforzo.
In ogni caso sarebbe a tutela della mia salute così le ragazze ci pensano due volte prima di farsi tatuare in posti hot e io evito di venire preso a pugni da fidanzati gelosi.
E allora? Cretino tu che non le fai firmare prima una dichiarazione incantata magicamente nella quale afferma di aver scelto lei, spontaneamente, di aver voluto un tatuaggio proprio in quel punto, tsk... va a finire che te lo insegno io come devi fare il tuo lavoro!
Sai che è una idea niente male?
Ovvio, l'ho avuta io! -c'era anche da dubitarne?
Devo farlo presente al mio capo... E visto che ti stai dimostrando così utile potrei anche farti un piccolo sconto...
Il tuo capo? Mh... allora si spiegano tante cose...
Ovvero il fatto che il Tribal Studio non fosse suo, e che egli fosse effettivamente solo un commesso: l'altro non le sembrava minimamente in grado di gestire il negozio da solo, troppo sprovveduto e con esperienza zero; quella, almeno, era l'idea che si era fatta di lui, e quando la Asveras si faceva un'idea su qualcuno era difficile per lei cambiarla -a meno che non le si facessero mangiare dei rustici ripieni di filtro d'amore sperimentale, ovviamente.
Comunque rilassati, playboy... il tatuaggio voglio farmelo all'interno della caviglia destra. Ma se preferisci sistemarti il naso, prima, posso tornare un'altra volta... o magari mai più. Se invece ti decidi a fare il tuo lavoro... vorrei tatuarmi la lettera Z, magari in modo un po' stilizzato ed originale.Pensi di farcela o chiedo troppo al tuo paranoico cervellino?
Ehi non sono paranoico, solo attento...
Ah-ha...
Posso tranquillamente lavorare con il naso gonfio e un po' dolorante, non è il peggio che mi è capitato... Però se mi devo limitare a tatuarti la caviglia, niente sconto.
Credo che sopravviverò... -sarcastica lei, osservandolo prendere un libro pieno di disegni di possibili tatuaggi per mostrarglieli.
Hummm.... forse uno di questi tre potrebbe piacerti. In caso contrario se mi dai qualche altra indicazione te lo disegno su misura.
Mentre osservava con attenzione i disegni proposti da Jorge, l'effetto di ciò che aveva mangiato cominciò a farsi strada dentro di lei, modificando la percezione che la Asveras aveva del commesso di fronte a lei: e quando alzò lo sguardo su di lui, si ritrovò a fissarlo a tratti rapita, a tratti interessata... e a tratti eccitata.
Direi che questo sia perfetto... -commentò con voce più calda e maliziosa, indicandogli il terzo tatuaggio propostole prima di chiudere il libro, spostarlo lateralmente e salire sul bancone, mettendocisi seduta prima e ruotando sulla superficie poi, così da ritrovarsi con le gambe dalla parte di Jorge- Ma visto che non ci sono altri clienti a parte me... perché non ce la prendiamo comoda e non ci divertiamo un po'? Potrai accedere alle mie parti intime senza nemmeno dovermele tatuare, e ti assicuro che nessuno verrà a romperti il naso per questo...
Gli posò la mano sinistra sul petto, lasciva, mordendosi il labbro inferiore mentre la destra scendeva direttamente sul cavallo dei suoi pantaloni per massaggiarlo, tentatrice erotica e dannata.
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da Jorge » 11/07/2016, 11:37
Giusto un paio, ma solo perchè avevo fretta di veder comparire qualcuno pronto a fare il suo lavoro!Ma P***a P*****a! Quanto mai avrà aspettato? Uno, due minuti? Tre al massimo...Da come parla sembra che l'abbia lasciata lì a muffire per ore...E giustamente hai deciso di ingannare il tempo mangiucchiando del cibo abbandonato sul bancone di un negozio di tatuaggi.A parte che sei veramente noioso e rompipalle...Come darle torto! Ehi ma tu da che parte stai?Da quella di qualcuno che ha voglia di una eccitante e duratura vita sessuale. Non è così che la otterrai.Scommettiamo? Tesoro caro, se non vuoi che un cliente non mangi del cibo nel tuo negozio... non lasciarlo in bella vista!L'hai fatto a posta?Al massimo lo abbiamo fatto a posta, ricordi? Sono solo una parte della tua coscienza. C***o!Frustrato e anche un po' incazzato, Jorge scrollò le spalle all'ultima affermazione della ragazza e, con un colpo di bacchetta, fece sparire alla vista i rustici incriminati. Quello non era il momento giusto di farsi un esame di coscienza - litigare con se stesso sarebbe stata una definizione migliore ma non voleva darsi del folle più di quanto non si sentisse già - nè purtroppo di liberarsi della cliente. Doveva fare il proprio lavoro e, nel frattempo, pregare la Dio, la Trama o chi per loro che tutto andasse bene o almeno non troppo male. Si scusò quindi con Freyja per il suo comportamento, provando a fare una battuta - che a essere sinceri con se stesso di divertente non aveva nulla- e guadagnando in cambio altri insulti e un consiglio niente male di cui avrebbe volentieri discusso in futuro - se non fosse morto o rinchiuso ad Azkaban - con Duncan. Il tuo capo? Mh... allora si spiegano tante cose...Guarda che di solito non sono così male...Nè come commesso nè come uomo - anche se forse le sue ex avrebbero avuto qualcosina da ridire in materia - sopratutto perchè difficilmente la sua sfiga raggiungeva tali livelli. A proposito di sfiga... forse ha finalmente deciso di guardare altrove.Ne dubito. E che c***o, sempre ottimista tu, vero? Ma guardala, ti sembra questo il comportamento di qualcuno che è follemente innamorato di noi?No e questo mi spinge a pensare che forse qualcosa nella componente della pasta possa star agendo da "rallentante". Non possiamo solo essere fortunati?Ti senti così fortunato da essere riuscito a trovare una combinazione di elementi chimici e naturali che neutralizzano l'effetto dell'Amortentia? ....Appunto! Un'altra conversazione mentale rapida, che non aveva portato via più di un secondo o due ma che era servito a ricordare al portoghese che lì non si trattava di capire se la Asveras avrebbe subito gli effetti del potente filtro d'amore ma quando, con quale intensità e per quanto tempo. L'unica cosa che poteva fare era aspettare e nel frattempo provare a fare il suo lavoro che, in quel contesto, consisteva nel trovare un tatuaggio a forma di Z stilizzato che sarebbe potuto piacere alla ragazza. Dopo alcuni minuti di ricerca ne aveva individuato tre ma quando sollevò lo sguardo dal libro per sottoporglieli si rese subito conto che qualcosa era cambiato. L'aria di superiorità e sufficienza con cui Freyja lo aveva guardato fino a qual momento era sparita, sostituita da interesse ed eccitazione. Sarebbe bello essere guardaticosì solo perchè sono io...
Un pensiero velato di malinconia e rammarico, condiviso dal portoghese nella sua interezza, spazzato via immediatamente da un brivido di eccitazione che gli provocò il tono caldo e malizioso con cui la ragazza gli si rivolse. Direi che questo sia perfetto... Vedi che non sono proprio inutile? - commentò con un sorriso traballante - Per di qua... - fece il gesto di sollevare la parte del bancone che avrebbe permesso a Freyja di seguirlo nel laboratorio - o anche no...Aggiunse in un soffio subito dopo, deglutendo leggermente quando lei si sedette sul bancone e ruotò verso di lui, la coscia fasciata in un aderente pantalone di pelle che sfiorava il suo braccio nudo, facendolo rabbrividire ulteriormente. Ma visto che non ci sono altri clienti a parte me... perché non ce la prendiamo comoda e non ci divertiamo un po'? Potrai accedere alle mie parti intime senza nemmeno dovermele tatuare, e ti assicuro che nessuno verrà a romperti il naso per questo...Accedere alle tue... parti intime...Le ultime due parole vennero sibilate perchè parlare in maniera chiara e compita quando una mano ti massaggiava i gioielli di famiglia era pressochè impossibile. Si si si ... Si passò inconsciamente la lingua sulle labbra come a pregustare già il sapore che la ragazza avrebbe avuto tra le gambe. No no no...Mi sembra un po' prematuro... Non ci siamo neanche presentati - voce incerta e balbettante, un disperato tentativo di prendere tempo facendo conversazione spiccia nella speranza che l'effetto dell'Amortentia terminasse prima che il suo autocontrollo andasse a p*****e - Io sono Jorge, piacere...Le porse inconsciamente (?) la destra per andare a stringerle la sinistra, le dita che sfioravano il dorso della mano in attesa che la spostasse dal suo petto per presentarsi. C***o non rompere quanto ci ricapita una gnocca del genere che sa il fatto suo? L'altra mano del ragazzo, quasi fosse dotata di vita propria o guidata "dall'altro sè", si era posata sul suo ginocchio e da lì stava risalendo lungo la coscia in una carezza sensuale per intrufolarsi sotto la giacca per accarezzarle la schiena da sopra la maglia. Freyja? Come la dea della seduzione - sospirò quasi sconfitto da quella reminiscenza di mitologia - e c***o se sei bella! Mai perchè saremo in prigione o morti... ci ucciderà se non ci fermiamo...Io non... Non possiamo farlo!Poche semplici parole che però non riusciva a trovare la forza di pronunciare, vista l'erezione che quella mano tentatrice stava alimentando. Non aveva abbastanza forza di volontà per toglierla lui [Concentrazione/11+15d20+20/d20=46] però forse poteva spingerla a mollare la presa in qualche modo. E questo cos'é? - chiese sempre con un tono insicuro e incrinato quando la mano traditrice che stava risalendo lungo la sua schiena si imbattè in quello che, al tatto,sembrava essere un bastone lungo portato a tracolla - Forse dovresti toglierla e posarla sul bancone... Non vorrei che ti facessi del male...Avrebbe avuto bisogno di entrambe le mani libere per farlo e forse una volta che non avrebbe avuto più in ostaggio la sua erezione il sangue avrebbe ripreso a fluire verso il cervello e gli sarebbe venuta in mente una qualche idea brillante per uscire da quella situazione che non implicasse stendere la Asveras sul bancone e scoparla fino a perdere se stessi.
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da Freyja » 11/07/2016, 12:08
Dal momento in cui l'effetto dell'Amortentia era entrato in circolo nel corpo di Freyja, Jorge si sarebbe dovuto ritrovare a sperare che durasse ore, giorni, settimane, forse addirittura mesi, perché niente le avrebbe impedito di massacrarlo non appena si fosse resa conto di che diavolo l'avesse costretta -per modo di dire- a fare: ma fino a che l'effetto durava, l'unica cosa di cui l'altro si dovesse preoccupare era di resistere alla tentazione che la Asveras rappresentava, alla promessa di promiscuità a cui era quasi impossibile dire di no.
Direi che questo sia perfetto...
Vedi che non sono proprio inutile? Per di qua... o anche no...
Ma visto che non ci sono altri clienti a parte me... perché non ce la prendiamo comoda e non ci divertiamo un po'? Potrai accedere alle mie parti intime senza nemmeno dovermele tatuare, e ti assicuro che nessuno verrà a romperti il naso per questo...
Accedere alle tue... parti intime...
Mh mh...
Confermò lei, la mano che sapientemente gli massaggiava il cavallo dei pantaloni ed uno sguardo lascivo ed erotico ad accompagnare quel gesto carico di peccaminose aspettative.
Mi sembra un po' prematuro... Non ci siamo neanche presentati. Io sono Jorge, piacere...
Invece di prendergli la mano con la propria, per presentarsi, Freyja gli afferrò il polso, portandoselo alla bocca per leccare ogni dito della mano di lui lentamente, succhiandolo avidamente ad occhi socchiusi e beati, con bassi mugolii eccitati e l'aria di chi si stesse già pregustando di succhiare qualcosa di molto più allettante.
Mi chiamo Freyja. Ma ci sono molti altri modi in cui potresti chiamarmi...
Sussurrò in risposta, sillabando senza voce alcuni dei suddetti modi che, di gentile od educato non avevano nulla, ma che anzi sarebbero andati bene per delle prostitute con anni di esperienza sul campo; e mentre gli faceva l'elenco dei soprannomi che avrebbe accettato di farsi dare da lui, la Asveras gli prese l'altra mano per posarsela qualche istante in mezzo alle gambe, a massaggiarle l'intimità che, non per sua volontà, aveva cominciato a pruderle insistentemente, prima di lasciarla libera di proseguire quel percorso di risalita dalla gamba alla schiena.
Freyja? Come la dea della seduzione, e c***o se sei bella!
Oh, dammi retta, quella è solo una delle mie molte qualità... Anche se il meglio di me lo dò stesa in orizzontale... o messa a carponi, come preferisci...
Si morse il labbro inferiore e poi si umettò quello superiore, senza mai perdere il contatto visivo con lui, la mano che ancora gli massaggiava il cavallo dei pantaloni -a quel punto, probabilmente, con un bozzo ben più che pronunciato- e l'altra libera che, per eccitarlo ulteriormente, andava a toccare la propria intimità da sopra il vestiario, sfregando le dita contro la pelle dei pantaloni come ad invogliarlo a farlo lui in prima persona.
Io non... E questo cos'é? Forse dovresti toglierla e posarla sul bancone... Non vorrei che ti facessi del male...
Sei fin troppo premuroso... Ma credimi, ho una certa dimestichezza coi bastoni... specie in alcune zone del mio corpo...
Gli sorrise, maliziosa e porca mentre si toglieva velocemente il bastone dalla schiena, posandone la custodia sul bancone, e scivolava poi coi piedi per terra, in una posizione eretta che però non durò molto: ad essa, infatti, Freyja preferì scivolare in ginocchio, andare con entrambe la mani ad aprirgli -a meno che lui non avesse avuto la forza fisica e mentale per fermarla ed allontanarla- i pantaloni, abbassarli insieme all'intimo indossato da Jorge... e dimostrargli oralmente quanto fosse brava nel maneggiare i bastoni.
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