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Helsinki

Messaggioda Monique » 16/06/2013, 16:03

Helsinki (pronuncia finlandese [ˈhɛlsiŋki]; in svedese Helsingfors, pronuncia – nello svedese di Finlandia – [hɛlsɪŋˈfɔrs]) è una città finlandese di 596.233 abitanti, situata nella regione dell'Uusimaa, e capitale della Finlandia. La città è bilingue, e le lingue ufficiali sono il finlandese e lo svedese.
Helsinki è geograficamente situata nella parte meridionale del Paese sulle rive del Golfo di Finlandia, di fronte alla capitale dell'Estonia, Tallinn, e si estende su più isole. L'area metropolitana della capitale, costituita da Helsinki e dalle cittadine limitrofe, è la zona più densamente abitata della Finlandia, raggiungendo circa un milione di abitanti.
A Helsinki hanno sede il parlamento, il governo, 7 università e le sedi dei vescovi evangelico-luterano, cattolico e russo-ortodosso.


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Messaggioda Sandyon » 28/05/2016, 18:30

17 Maggio 2112
Helsinki
Palazzo delle Esposizioni
Ore 14:00


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Questa antica sfera di cristallo, nuova appartenente alla collezione Ravnick, risale circa al 1740.
Si pensa che il suo potere divinatorio sia ben superiore al potere delle normali sfere ad oggi noi conosciute.
Il piedistallo in oro massiccio sembra avere anche delle schegge di Mithral, ovvero il Mithril giallo, il metallo magico più potente mai esistito.
Questa sarà l'unica volta in cui la sfera viene esposta senza protezioni magiche in sua difesa, quindi approfittatene per avvicinarvi ed ammirarla.


Il Palazzo delle Esposizioni di Helsinki era una delle strutture più affascinanti, sicure e fatiscenti per accogliere una mostra d'arte archeologica.
Ogni studente dell'Istituto MagiArcheologico dei due fratelli aveva ricevuto un invito speciale e gratuito alla partecipazione ed in mezzo ad essi non poteva mancare Victoria.
Haytham e Jasper, estremamente orgogliosi di quel ritrovamento a dir poco fortunato strappato alle Croft per un soffio, erano intenti a ricevere diverse interviste.
Accanto al più grande dei due, la fidanzata, Lyra Bennet, sfoggiava un vestito magnifico, sorridendo a destra e manca, completamente a suo agio.
Il grande salone era ghermito di persone e molte di queste appartenevano all'alta società, molte di queste accompagnate da uomini immagine ed escort.
Fra queste infatti c'era anche Caroline Priscilla, lasciata però quasi del tutto libera dal proprio "datore di lavoro" in quanto impegnato in altre conversazioni.
Mentre sia l'una che l'altra camminavano alla ricerca di un po' di spazio sufficiente per ammirare la spettacolare reliquia, finirono per trovarsi faccia a faccia.

La sfera, ritrovata in un sito di restauro a Barcellona, non presenti nessun difetto strutturale.
L'incapacità attuale di riuscire ad utilizzarla efficacemente come un normale strumento di divinazione, fa presupporre che la sua componente di sviluppo sia differente dal solito.
I fratelli Ravnick, non volendone compromettere la struttura e l'integrità hanno però rimandato gli esami ad un tempo più favorevole e ad un laboratorio competente.


NOTE:

Le due PG possono effettuare i loro ingressi e terminare l'azione con l'incontro dell'altra.
È importante specificare immediatamente tutti gli oggetti portati perché non ci sarà occasione di aggiornare la situazione.
Da notare che all'ingresso del Museo sono state confiscate le bacchette magiche per ragioni di sicurezza.
L'ordine di risposta per ora è: Victoria, Caroline Priscilla, ma potrebbe mutare.
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Messaggioda Victoria » 28/05/2016, 20:49

• Palazzo delle Esposizioni _ Helsinki (Finlandia) _ Sabato _ Maggio, 17 _ 2112 _ ore 14.06 •


Victoria, andiamo?!
Ci perderemo il pezzo migliore di tutta l'esposizione!!


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... va bene, sto arrivando!
Cavolo, Laurel, sei elettrica oggi...


Perché, tu no?!

Lei, a voler essere onesti, avrebbe preferito passare quella parte del weekend a casa, col proprio fidanzato, a farsi il bagno o a prendere il Sole, bevendo rinfrescanti drink alla frutta o sonnecchiando col vento ad accarezzare loro la pelle... invece Laurel, l'amica conosciuta all'Istituto di MagiArcheologia, l'aveva praticamente trascinata a quella mostra che sì, era interessante, ma non con una sorta di fanatica che non ti dava nemmeno il tempo di riposare un po' i piedi.
Si alzò in piedi comunque, la Randall, recuperando l'oggetto che aveva appoggiato allo schienale della sedia, una borsa lock di media grandezza, dentro la quale si trovavano il portafoglio -con dentro tutti i documenti di Victoria e dei contanti, ovviamente, sia magici che babbani- dei fazzoletti, una piccola trousse per il trucco, le chiavi dell'appartamento di Axell avendo preventivato di andare da lui a mostra finita, un gel igienizzante per le mani portatile, un cellulare -aveva scoperto che molti dei suoi compagni di corso, all'istituto, erano Mezzosangue o NatiBabbani, ed avendo lei passato buona parte della sua vita nel mondo non magico, con la sua tecnologia si sentiva piuttosto in sintonia- ed una piccola biglia, perfettamente liscia e lucida, di colore rosa... ovvero Kirby, nella sua forma "prêt-à-porter".

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Per l'occasione aveva indossato degli abiti abbastanza seri, consoni al luogo in cui si trovavano: un tailleur composto da un pantalone a vita alta e stretto color mogano scuro, degli stivali alla caviglia parzialmente nascosti dai pantaloni, con un tacco mediamente alto e piuttosto spesso -dovendo passare molto tempo in piedi, voleva essere il più comoda possibile- una canottiera bianca molto semplice e leggera, e sopra ancora la giacca del completo, a maniche lunghe, dello stesso colore dei pantaloni, lasciata per il momento aperta.

Questa antica sfera di cristallo, nuova appartenente alla collezione Ravnick, risale circa al 1740.
Si pensa che il suo potere divinatorio sia ben superiore al potere delle normali sfere ad oggi noi conosciute.
Il piedistallo in oro massiccio sembra avere anche delle schegge di Mithral, ovvero il Mithril giallo, il metallo magico più potente mai esistito.
Questa sarà l'unica volta in cui la sfera viene esposta senza protezioni magiche in sua difesa, quindi approfittatene per avvicinarvi ed ammirarla.


Wow, che meraviglia!

In effetti fa un certo effetto...

Ammise Victoria, spostandosi i capelli dal viso e facendo cenno all'amica che avrebbe fatto il giro per riuscire a vederla meglio: inutile dire che Laurel quasi non si accorse della bionda, troppo presa a fissare ammirata il prezioso oggetto della collezione Ravnick; scuotendo il capo con un sorriso leggero, la Randall si sistemò meglio la tracolla della borsa sulla spalla destra e cominciò a camminare lateralmente, cercando di farsi spazio tra i visitatori, fino a che non urtò con la spalla una persona del tutto familiare.

La sfera, ritrovata in un sito di restauro a Barcellona, non presenti nessun difetto strutturale.
L'incapacità attuale di riuscire ad utilizzarla efficacemente come un normale strumento di divinazione, fa presupporre che la sua componente di sviluppo sia differente dal solito.
I fratelli Ravnick, non volendone compromettere la struttura e l'integrità hanno però rimandato gli esami ad un tempo più favorevole e ad un laboratorio competente.


Cappie?! -nemmeno aveva ascoltato le parole della guida, troppo presa a sorridere alla sua ex migliore amica (al momento aveva problemi a definirla anche solo "amica") e ad abbracciarla brevemente, in un gesto sincero ma delicato, per non infastidirla- Non mi aspettavo di trovarti qui! Anche tu interessata alla collezione di cimeli racchiusi in questo palazzo?

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Messaggioda Caroline Priscilla » 28/05/2016, 21:35

[Sabato 17 Maggio 2112 - Palazzo delle Esposizioni, Helsinki (Finlandia) - Ore 14:06]


Iris ho degli affari urgenti da sbrigare con quei signori, quindi vorrei un po' di privacy.
Per il momento dunque non ho bisogno di te.


Ma certo, tutto ciò che vuole.
Preferisce che la aspetti qui?


No, gira pure dove vuoi, l'importante è che tu sia sempre reperibile.
Allora a dopo.
Ah, ancora complimenti: sei davvero magnifica...


Signor Larkin, la prego!
Così mi fa arrossire...


Le guance all'effettiva le divennero un po' più rosse e il sorriso malizioso e imbarazzato completò quel quadro delizioso che era la O'Neill. Fare la escort come lavoro di copertura le aveva insegnato a trattare con gli uomini in un modo che non si sarebbe mai immaginata. Camila era stata un'ottima insegnante, offrendosi di farle imparare in pochissimo tempo tutte le maggiori tecniche di seduzione del mondo, da lei sperimentate e approvate con tanto di sigillo d.o.c.
Ripensando alla compagna di Edward Atwood, Cappie non potè proprio trattenere una leggera risata, mentre si guardava in giro, decidendo nel frattempo che cosa avrebbe potuto fare.

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Il cliente aveva chiesto espressamente un abbigliamento sobrio e raffinato, che desse l'idea di una ragazza d'alta classe ma senza troppi orpelli. Per questo l'irlandese aveva scelto un completo intero dal taglio classico, che le arrivava poco sopra il ginocchio, smanicato e di colore nero, in modo che le uniche tonalità di colore fossero i suoi capelli biondi, gli occhi chiari e le scarpe color crema, tacco quindici.
Già erano belle alte e i piedi le facevano male, ma sapeva che a casa l'aspettava un ragazza ben più che volenteroso di farle un massaggio ai piedi una volta tornata. Colse l'occasione per aprire la borsa e controllare come stesse Ermes, trasformato in forma peluche. Non si separava mai da lui, ma lo portava sempre con sè, come l'anello Elogio del Mana che portava al dito e che ormai aveva capito essere fondamentale. Dopo lo scontro col Ciclope, infatti, Cappie aveva compreso che i guai potevano arrivare da un momento all'altro e per questo motivo era meglio premunirsi e cercare di avere sempre qualcosa che la proteggesse. Ermes era circondato da pacchi di fazzoletti, portafoglio, carte d'identità false -gliele aveva procurate Marshall per tutte e tre le versioni di sè stessa, in modo che potesse sempre essere pronta- l'amuleto Magifortunato e l'orologio che le aveva regalato suo padre, che aveva tolto dal polso perchè si sposava poco con quel tipo di abbigliamento. Si sentiva nuda senza la propria bacchetta e rimpiangeva di non aver ancora avuto modo di parlare con il Sagitta per farsi spiegare come evocare la propria lama, ma tanto che cosa poteva mai accaderle ad una mostra MagiArcheologica come quella?!
... Ad esempio di incontrare una persona che non vedeva da tempo e che non si aspettava di incontrare lì.

La sfera, ritrovata in un sito di restauro a Barcellona, non presenta...

Cappie?!

... Vicky!

Ricambiò l'abbraccio -non come avrebbe fatto un tempo- piacevolmente sorpresa, sorridendo un po' imbarazzata e fissandola dall'alto verso il basso. Nonostante alla fine la situazione fra di loro si fosse risolta spontaneamente -e anche in un modo abbastanza strano- tuttavia l'irlandese sapeva che il rapporto con la Randall non sarebbe più stato quello di un tempo. Ciò che era accaduto aveva cambiato drasticamente la loro amicizia, rischiando anche di farla finire del tutto. E anche se questo non era successo -per un pelo- ugualmente però erano rimaste delle ferite di quanto accaduto, ferite perdonate ma non dimenticate, come dimostrava il lieve disagio che provava la Ignis nel trovarsi di fronte la migliore amica di un tempo.

Non mi aspettavo di trovarti qui! Anche tu interessata alla collezione di cimeli racchiusi in questo palazzo?

Ehm... Veramente...- si guardò intorno, alla ricerca dell'uomo che aveva accompagnato e, quando lo trovò, lo indicò discretamente alla ex-Draghessa - Lo vedi quell'uomo laggiù?

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Sono la sua accompagnatrice ufficiale.
Sono qui per lavoro, anzi lui mi conosce come Iris West quindi mi raccomando... Non lasciarti sfuggire il mio vero nome!


Si raccomandò, anche perchè aveva fatto tanta fatica per costruirsi quella falsa identità che non voleva andasse tutto quanto a puttane.

Allora... Come stai?
Tu sei qui per studio, dico bene?


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Messaggioda Sandyon » 28/05/2016, 23:24

Quella mostra stava proseguendo senza intoppi, o almeno così molte delle persone al suo interno cercavano di far credere.
In verità, alcuni degli invitati si comportavano in modo diverso, più attento, guardingo e concentrato, ma purtroppo nessuna delle due ragazze se ne accorse.
Molti giravano intorno a quella reliquia e tanti si davano il cambio come nulla fosse, facendo finta di non conoscersi.
Poi però ad un certo punto, mentre le conversazioni proseguivano e i camerieri passavano alla consegna del secondo giro di champagne, qualcosa turbò profondamente la serata.
Di improvviso molti dei presenti estrassero dall'interno della giacca la loro bacchetta magica, puntandola contro tutti gli altri invitati ignari e naturalmente spaventati e scioccati.
Anche Lyra Bennet venne presa in ostaggio, con la gola minacciata da un'arma magica pronta a schiantare se non si fossero stati fermi tutti, fratelli Ravnick compresi, ovviamente.
In mezzo a quel panico generale, dalla porta di ingresso giunse una figura sconosciuta, elegante e con dei lunghi capelli rossi.

Scusate se rovino la festa.
Ma in questa enorme stanza c'è un piccolo oggetto che mi appartiene.


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Dentro la sala arrivarono anche altri uomini, tutti Mangiamorte incappucciati e muniti ovviamente di bacchetta.
Intanto, sia Caroline Priscilla che Victoria erano state intimate a rimanere ferme dov'erano ma di spostarsi leggermente per non intralciare i movimenti.
Due degli uomini della rossa presero il tesoro preziosissimo esposto, il pezzo forte della serata, la sfera di cristallo antichissima e dal valore inestimabile.
Sia Haytham che Jasper non poterono far altro che fissare inermi quell'atto di terrorismo e furto bello e buono.
Non appena l'oggetto finì nelle mani della donna, ella lo osservò accuratamente, percependone l'incredibile potere nascosto.
La sfera prese a brillare con maggiore energia, segno che contraccambiava l'input ricevuto dai poteri divinatori di colei che adesso la possedeva impunemente.
Era una situazione delicata e pericolosa, muoversi o fare qualcosa di inconsueto poteva significare anche finire gravemente feriti in ospedale... o peggio.

Lo sento... Riesco a percepire l'incredibile potere divinatorio nascosto in questo cimelio secolare...
... Voi non potete nemmeno immaginare di cosa è capace questa sfera... E a dire la verità nemmeno io, non completamente.
Sarà necessario studiarne le capacità e una volta scoperto quanto serve, utilizzarle al fine di avere un futuro migliore ed un ordine globale e organizzato.


Per qualche secondo la sfera brillò ancora di più, fu una conseguenza che nemmeno la donna aveva ipotizzato o preso in considerazione.
Presa in contropiede infatti, digrignò i denti e chiuse gli occhi, provando a domare le qualità divinatorie dell'oggetto, trasferendo la propria magia in esso.
Mentre ciò avveniva, silenziosamente, un gruppo di Agenti della Vigilanza, chiamato da un segnale magico nascosto nella giacca di Haytham, cominciava ad aggirarsi sulle balconate del museo.
Trascorsero pochissimi secondi ed una serie di magie offensive caddero a pioggia nel salone, andando a colpire tutti coloro che portavano una bacchetta e minacciavano i civili.
Indebolita dalla sfera misteriosa, la donna rossa fu investita da un colpo violentissimo alla spalla che le fece volare via la reliquia, verso l'alto, poi in caduta libera.
Da quell'altezza c'erano fortissime probabilità che se fosse caduta si sarebbe ridotta in frantumi, vanificando le possibilità per Haytham e Jasper di raccogliere qualche fondo in più per il nuovo laboratorio.
Ben sapendo di quella eventualità, Victoria avrebbe potuto cercare di gettarsi e prendere al volo la sfera... Per quanto riguardava la O'Neill invece, forse un semplice gesto di coscienza.

SWISSSSHHHHH

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Quando le due ragazze si gettarono per prendere la sfera, cadendo a pancia in giù, la afferrarono a quattro mani.
In quel preciso istante, dal potente oggetto caricato di energia divinatoria dalla donna rossa partì un'esplosione magica e mistica che ne fece scaturire una luce bianca e accecante.
Per qualche secondo, sia per la Tassorosso che per la Dragargenteo parve non esserci suono attorno a loro, tutto completamente avvolto nel silenzio e nel bianco totale.
Poi, quando fu permesso loro di riaprire gli occhi, e capire dove si trovassero, si poterono accorgere di essere esattamente nello stesso punto dove erano cadute.
Strano però, perché la sala non solo era vuota, ma in più sembrava in decadimento, abbandonata, come non più utilizzata da anni.
Eppure fino a qualche secondo prima era zeppa di persone e totalmente fastosa. Che cosa era successo?
La sfera nelle loro mani era spenta, quasi opaca, privata di ogni possibile energia e potere...

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Alzandosi in piedi si sarebbero accorte che più o meno l'orario era lo stesso e sia Ermes che Kirby non sembravano aver risentito di quel potere, in forma come al solito.
Uscendo dal complesso, forse con ben più di una domanda, avrebbero trovato Helsinki un po' diversa da come la ricordavano al loro arrivo... più... moderna.
Avanzando e scendendo la grande scalinata dell'ex museo, agli occhi di entrambe sarebbe saltato all'occhio un giornale che svolazzava nell'aria, un giornale che recava una data inquietante.

17 Maggio 2123
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Messaggioda Victoria » 29/05/2016, 17:11

Cappie?!

... Vicky!

Non mi aspettavo di trovarti qui! Anche tu interessata alla collezione di cimeli racchiusi in questo palazzo?

Ehm... Veramente...
Lo vedi quell'uomo laggiù?


Uhm?
Quello tutto impettito che sta stringendo la mano al tizio con la giacca bianca?


Sono la sua accompagnatrice ufficiale.
Sono qui per lavoro, anzi lui mi conosce come Iris West quindi mi raccomando... Non lasciarti sfuggire il mio vero nome!


Ah, okay, scusa!
Meno male che non mi ha sentito mentre ti salutavo, allora...
-già non erano più quelle di un tempo, ci mancava solo che le mandasse all'aria la copertura e poi sì che avrebbero potuto anche mandarsi a quel paese a vicenda!

Allora... Come stai?
Tu sei qui per studio, dico bene?


In un certo senso... -confermò lei- A tutti gli studenti dell'Istituto è stato regalato un ingresso omaggio per questa mostra, ed una mia amica ci teneva tantissimo a visitarla... perciò diciamo che mi ci ha più o meno trascinato a forza!

Sorrise, ma un velo di tristezza le attraversò lo sguardo al pensiero che, in altre circostanze, non ci si sarebbe stato nemmeno bisogno di doverlo raccontare a Caroline Priscilla: se le cose tra loro non fossero cambiate, probabilmente a quell'ora la O'Neill e Laurel si sarebbero già conosciute.
Focalizzata su quei pensieri, la Randall non si accorse del fatto che qualcosa non andava, e quando finalmente lo capì... era troppo tardi: in pochi istanti l'atmosfera cambiò totalmente e degli uomini, mescolati tra i presenti, puntarono le loro bacchette contro il resto degli invitati; l'ex Draghessa ci mise qualche secondo per capire che cosa le stesse succedendo, ma quando lo comprese davvero, sbiancò.
Era appena stata presa in ostaggio, e Cappie con lei: la prima cosa che le venne spontaneo fare, col cuore che le batteva a mille per la paura, il pallore al viso e la gola completamente secca, fu cercare Laurel con lo sguardo, ed essere sicura che stesse bene; conosceva abbastanza l'amica da sapere che, a posteriori, si sarebbe sentita enormemente in colpa per aver semi-costretto Victoria ad accompagnarla, ma al momento alla Randall non importava nulla di tutto ciò. Qualunque cosa volessero i rapinatori, per lei potevano prendersela e andarsene, semplicemente, perché per quanto preziosa non sarebbe mai potuta valere quanto la sua vita o quella dei presenti.

Scusate se rovino la festa.
Ma in questa enorme stanza c'è un piccolo oggetto che mi appartiene.


La donna dai capelli rossi, evidentemente colei che guidava tutta la rapina, sembrava essere particolarmente interessata all'ultimo ritrovamento dei Ravnick, ovvero a quella sfera che tanto Laurel aveva insistito per andare ad ammirare: la voleva a tutti i costi, quello le sembrava palese, e alla Randall andava benissimo; con tutto il dispiacere che poteva provare per Jasper ed Haytham -ai quali ultimamente stava andando tutto male- prima la donna prendeva quello per cui era venuta e prima se ne sarebbe andata lasciando tutti loro incolumi.

Lo sento... Riesco a percepire l'incredibile potere divinatorio nascosto in questo cimelio secolare...

Li avrebbero uccisi? Victoria non era stupida, inoltre aveva visto un sacco di film babbani con rapine di ogni genere -ammesso che avessero una qualche valenza reale, cosa di cui non era certa- e non sempre i rapinatori, dopo aver preso il bottino, lasciavano andare gli ostaggi: oltretutto la donna che comandava su tutti era stata vista in faccia da ciascuno dei presenti, e se avessero voluto eliminarli uno per uno per non lasciare testimoni? Lanciò un'occhiata a Cappie per sondare le sue reazioni, perché per quanto la riguardava in quel momento c'era solo terrore, un profondo, intenso, incolmabile terrore.

... Voi non potete nemmeno immaginare di cosa è capace questa sfera... E a dire la verità nemmeno io, non completamente.
Sarà necessario studiarne le capacità e una volta scoperto quanto serve, utilizzarle al fine di avere un futuro migliore ed un ordine globale e organizzato.


Oltretutto la tizia in questione non sembrava nemmeno in grado di controllare il potere divinatorio del quale lei stessa aveva parlato, e se le fosse esplosa tra le mani mandando tutti all'altro mondo? Non ebbe il tempo di pensarlo, l'ex Dragargento, perché all'improvviso sbucarono dal nulla gli uomini della Vigilanza Magica, i quali ingaggiarono coi rapinatori una lotta all'ultimo incantesimo che gettò il panico generale tra i presenti: c'era chi urlava, chi tentava di approfittarne per scappare, chi piangeva senza riuscire a reagire... e poi c'era lei, Victoria, con gli occhi fissi non tanto sulla rossa lanciata all'indietro da un incantesimo che la colpì alla spalla, quanto sulla sfera che volò verso l'alto per due, tre secondi, e poi cominciò a scendere in impicchiata verso il basso.
Se la sfera si fosse rotta, si ritrovò a pensare la bionda, e la si fosse paragonata ad una sorta di bomba pronta ad esplodere, che sarebbe accaduto se avesse liberato il proprio potere? Sarebbero potuti saltare in aria tutti quanti, in una volta sola, decretando la morte di centinaia di persone, tutte quelle lì dentro insomma.
Quel ragionamento, che in realtà durò un secondo, forse meno, spinse Victoria ad un gesto sconsiderato, inaspettato ed assurdo: sporgersi col proprio corpo, buttarsi in avanti e intercettare la sfera prima che toccasse terra, pensando che nel peggiore dei casi sarebbe esplosa lei, e basta; non aveva calcolato, però, che qualcun altro avrebbe potuto avere la sua stessa idea... e chi, se non Cappie? Non la vide muoversi, troppo concentrata sul gesto di afferrare l'oggetto che aveva scatenato quel putiferio, e quando si rese conto che l'ex Tassorosso stesse toccando la sfera nello stesso istante con lei, fu troppo tardi: una luce bianca le avvolse e le accecò, facendole digrignare i denti e girare anche la testa dal fastidio prima di venire avvolta dal silenzio, da una gran pace.
Non seppe dire quanto passò da quel momento, da quanto lei e Cappie fossero stese a pancia in giù, ma all'improvviso fu come se i sensi della Randall avessero ripreso a funzionare: lentamente, con movimenti rallentati dallo stordimento, Victoria posò i gomiti a terra e si mise in ginocchio, spostandosi i capelli dal viso.

Uff...
Cappie, tutto okay?


Fu quella la prima cosa che domandò alla O'Neill, prima di guardarsi intorno ed aggrottare la fronte: ma dove diavolo erano? Cioè, sapeva dove fossero, era lo stesso luogo di prima, solo... cambiato; sembrava che nessuno ci mettesse piede da anni, il che era un po' strano, un po' troppo strano, anche se lei e l'irlandese, di stranezze, ne avevano vissute non poche, specialmente insieme.
Sospirò, riprendendo la borsa a poca distanza dal proprio corpo per controllare che il contenuto al suo interno fosse rimasto intatto, specialmente Kirby: la sferetta rosa era ancora lì, ma la Randall evitò di farle riprendere la sua solita forma, non sapendo ancora dove si trovassero né perché; piuttosto, visto che nella borsa c'era spazio e che la causa del loro incidente si trovasse praticamente in mezzo a loro -e con l'aria di qualcosa ormai del tutto inutile- la bionda decise di riporla con le altre cose e di portarsela appresso, perché lasciarla lì era fuori discussione.
Si mise in piedi, dandosi una spolverata e controllando velocemente di non avere tagli, graffi o lividi: era tutta intera, per fortuna, ma sarebbe stato meglio avere con loro anche la bacchetta che, invece, era rimasta... beh, lì, ma in un "lì" ben diverso dall'attuale.

Non so tu, ma rimanere qui m'inquieta non poco... -disse a Cappie, osservando il grande orologio pieno di polvere attaccato alla parete di fronte a loro e notando che non solo il posto, ma anche l'orario coincideva con quello in cui tutto il casino era avvenuto- Che ne dici se usciamo e cerchiamo di capire dove siamo finiti?

Sembrava calmissima, la Randall, come se non le importasse nulla di quanto capitato, ma la verità era che dopo l'incidente con Mordenkainen aveva capito a proprie spese che lasciarsi prendere dal panico non sarebbe servito a nulla: non sapevano dove fossero, certo, ma almeno erano insieme e in qualche modo ne sarebbero uscite... o almeno ci sperava.
Attese quindi che la O'Neill fosse d'accordo con lei, dopodiché annuì e, sospirando, cominciò a camminare fino all'ingresso del Palazzo che, una volta alle loro spalle, lasciò il posto ad una Helsinki diversa da quella che Victoria aveva avuto modo di osservare, seppur per breve tempo.

Ma che cavolo...

Si passò una mano sulla fronte, spaesata e sconcertata, osservando con la coda dell'occhio un giornale che svolazzò di fronte a loro, cullato nel suo volo pigro dalla dolce carezza del vento: fu un particolare colto all'ultimo secondo che spinse la Randall ad afferrarlo con la mano e leggervi la data riportata sopra; nuovamente, la gola le divenne secca ed il colorito si fece più pallido mentre, con mano leggermente tremante, passava il giornale a Cappie affinché anche lei ne leggesse la data.

... d'accordo.
Insomma, che problema c'è se siamo finite undici anni nel futuro?
-rise leggermente, un po' isterica ed un po' tesa, mordendosi il labbro inferiore- Siamo senza bacchetta, ma dovremmo poterci smaterializzare... e credo che dovremmo farlo, non ha senso rimanere qui, non conosciamo nessuno.
L'importante è che non incontriamo le noi stesse di questa epoca, o Trama solo sa che cosa potrebbe accaderci?


No, non ricordava minimamente la lezione di Sandyon Vastnor sull'Esarca Temporale... ma ricordava i film babbani per cui sua madre andava pazza, tra cui la saga de "Ritorno al futuro": aveva imparato più cose da Doc che da molti dei suoi insegnanti al college per non maghi frequentato prima di entrare ad Hogwarts, tra cui la regola fondamentale del non incrociare i propri "doppi".
E a proposito di Hogwarts...

... tu pensi che sia una buona idea smaterializzarci a scuola? Insomma, penso che sia il luogo più sicuro per noi al momento, e poi... -si fermò un secondo, ricordando vagamente una cosa che aveva detto la rossa quando aveva preso la sfera- ... forse lì c'è qualcuno che potrebbe aiutarci a capire cosa fare con questa sfera, almeno credo.

Non si era ancora voltata a guardare Cappie negli occhi, poiché tutto era diverso, tra loro, dalla prima volta in cui avevano affrontato una situazione tanto ingarbugliata come quella... ma in quell'istante lo fece, ruotando il collo per poterla guardare dritta in volto, e cercare di capire a cosa stesse pensando: nonostante l'assurdità del momento, era felice di non essere da sola, era felice di essere con lei.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 29/05/2016, 22:46

Allora... Come stai?
Tu sei qui per studio, dico bene?


In un certo senso... A tutti gli studenti dell'Istituto è stato regalato un ingresso omaggio per questa mostra, ed una mia amica ci teneva tantissimo a visitarla... perciò diciamo che mi ci ha più o meno trascinato a forza!

Potevi opporti, insomma non credo che ti abbia puntato una bacchetta alla gola... O sì?

Disse ironica, ridendo anche per quella battuta ma sentendo perfettamente che era diverso parlare con lei adesso rispetto che in passato. Nonostante avesse messo una pietra sopra su quanto accaduto fra lei e il suo ex-fidanzato, la nuova vita della O'Neill -frenetica, piena di impegni, fatta di misteri e segreti- e quella della Randall avevano finito per allontanarle più di quanto già non fosse accaduto, dando come frutto poi quella sorta di imbarazzo misto a disagio che nasceva dal rapportarsi l'una verso l'altra dopo tantissimo tempo.
Cappie alla fine aveva accettato placidamente quel destino, conscia anche che non avere più Victoria accanto significava avere una persona in meno a cui mentire. E poi, dopo ciò che aveva combinato ad Axell, era preferibile per lei stare quanto più lontana possibile dalla coppia, anche per salvaguardare quel minimo di privacy che era loro rimasta.
Tutte quelle riflessioni e il disagio del momento le impedirono di notare le varie stranezze che stavano accadendo intorno a loro e precisamente vicino alla sfera in esposizione. Solo quando i Mangiamorte si rivelarono, estraendo la propria bacchetta, l'irlandese -così come la ex-Draghessa- si rese conto di ciò che stava accadendo, maledicendo dentro di sè la sua scarsa attenzione e fissando corrucciata e impotente gli uomini prendere in ostaggio la famosa cantate, prima che il loro capo facesse la sua entrata in mezzo alla folla.

Scusate se rovino la festa.
Ma in questa enorme stanza c'è un piccolo oggetto che mi appartiene.


Le due persone più vicine all'oggetto che la rossa voleva erano proprio le due ex migliori amiche, a cui fu loro ordinato di rimanere ferme dove erano mentre gli altri Mangiamorte prendevano la sfera in questione, consegnandola nelle mani della donna. Il Fulmine aveva appena iniziato ad agitarsi dentro la O'Neill che, privata della propria bacchetta, si sentiva inerme, una sensazione sgradevole per lei che era sempre stata una tipa molto più votata all'azione.
Si fece più vicina a Victoria, continuando però a fissare la donna dai capelli rossi con sguardo corrucciato, digrignando i denti per la voglia che aveva di agire in qualche modo.

Lo sento... Riesco a percepire l'incredibile potere divinatorio nascosto in questo cimelio secolare...
... Voi non potete nemmeno immaginare di cosa è capace questa sfera... E a dire la verità nemmeno io, non completamente.
Sarà necessario studiarne le capacità e una volta scoperto quanto serve, utilizzarle al fine di avere un futuro migliore ed un ordine globale e organizzato.


Quelle parole furono come uno strano campanello d'allarme per il sesto senso della O'Neill [I/SS:29], che le trovò strane, particolari, quasi importanti anche se ancora non riusciva a comprendere il perchè. Tuttavia, la Fulmen non ebbe il tempo di stare a rifletterci sopra, perchè in concomitanza con la sfera che brillava in modo sinistro fra le mani della donna, apparvero anche gli uomini della Vigilanza Magica, pronti a colpire tutti i Mangiamorte presenti in sala. In un impeto di puro istinto, la O'Neill spinse la testa della Randalla giù con la mano, costringendola ad abbassarsi esattamente come stava facendo lei. In quel momento la sala del Palazzo delle Esposizioni era un viavai di incantesimi pericolosi ed era meglio cercare di non rimanere troppo coinvolti per non finire in qualche malaugurato incidente, persino mortale.

Stai giù!

Le ordinò con tono imperativo, che poteva essere imputabile alla situazione del momento, anche se in verità era dovuto anche a quella parte di Irina che ormai l'irlandese aveva assorbito dentro di sè. Ad ogni modo, non la tenne bloccata in quella posizione, in quanto immaginava che la Randalla fosse abbastanza intelligente da non alzarsi e aspettare che il caos si esaurisse spontaneamente, ma qualcosa di inevitabile accadde di lì a pochi secondi, qualcosa che non avrebbe mai potuto prevedere.
La donna dai capelli rossi venne colpita alla spalla, colpo che fece volare via dalle sue mani la reliquia. Come mossa da un puro e semplice istinto, Cappie si mosse per afferrarla, prima che potesse cascare a terra e andare in frantumi con conseguenze che ancora nessuno conosceva. Tuttavia, un'altra persona aveva scelto di fare la stessa cosa, e quella persona era proprio Victoria.
Guardandola avvicinarsi di sfuggita senza ben capire che cosa stesse accadendo, le due ragazze presero insieme la sfera, cadendo a terra e venendo investite da un'esplosione di magia proveniente dall'oggetto stesso, che le lasciò per qualche secondo stordite e incapaci di intendere che cosa fosse accaduto.
Ancora una volta, Cappie digrignò i denti, questa volta per resistere a quella singolare assenza di suoni che la avvolse, le mani appiccicate come colla all'antica reliquia. Poi, quando ogni cosa sembrò tornare al proprio posto, finalmente la O'Neill potè rilassarsi e rilassare anche il resto del corpo, questo fino a quando non girò lo sguardo intorno a sè, rimanendo completamente spaesata di fronte a quello spettacolo desolante.

Uff...
Cappie, tutto okay?


Sì... Sì, sto bene, sono solo un po' scombussolata. Tu?
Ma... Siamo nello stesso palazzo?


Si faceva fatica a riconoscerlo, perchè sembravano essere passati secoli là dentro. Eppure certi dettagli erano rimasti gli stessi, semplicemente il luogo era stato abbandonato... Già, ma da quanto?

Non so tu, ma rimanere qui m'inquieta non poco...

Anche a me... Sembra che questo posto sia stato del tutto dimenticato...

Disse, alzandosi in piedi e aprendo la borsa per controllare che Ermes stesse bene e non avesse subito danni. Odiava ammetterlo, ma stava iniziando ad innervosirsi e a perdere la calma e non solo perchè non si capacitava di dove fosse finita. Non aveva con sè la propria bacchetta e questo la faceva sentire fin troppo vulnerabile, alimentando ancora di più la sua agitazione. Se poi il suo elemento era anche uno dei più elettrizzanti, di certo questo non migliorava affatto l'intera situazione.

Che ne dici se usciamo e cerchiamo di capire dove siamo finiti?

Sì... Sì... d'accordo...

Riusciva a cogliere i dettagli di quel luogo -la polvere, le macerie, l'orologio ancora funzionante e che segnava la stessa ora del suo da polso, che la O'Neill indossò proprio in quel momento, così come l'amuleto venne agganciato dietro al collo- e al tempo stesso lasciava che per il momento fosse la Randall a guidarla. Da quando erano arrivate lì, sentiva una brutta sensazione che si attanagliava alle sue viscere con una morsa forte e potente, impossibile da sciogliere. E quella morsa le impediva di lasciarsi andare, di realizzare che cosa stesse accadendo veramente, forse perchè in parte -ma non voleva ammetterlo nemmeno con sè stessa- Cappie aveva paura di ciò che avrebbe scoperto.
Dopo che la Randall ebbe messo al sicuro la sfera, uscirono allo scoperto, arrivando all'esterno dell'edificio dove già qualcosa non quadrava: Helsinki sembrava la stessa ma al tempo stesso qualcosa di diverso c'era, come se fosse tutto molto più moderno e più all'avanguardia. Non aveva avuto modo di visitare la città quando era arrivata lì per lavoro, però non ricordava di aver visto certi particolari che stava osservando in quel momento.
Nel mentre si volse verso Victoria per chiedere conferma, un giornale arrivò fino a loro, giornale che la Randall afferrò istintivamente, andando a guardare immediatamente la data. Quando la sua pelle -già pallida di suo- sbiancò del tutto, Cappie capì che il peggio doveva ancora arrivare e che la risposta a tutte le sue domande stava proprio su quel quotidiano. Lo tolse dalle mani della ex-Draghessa, leggendo anche la data riportata su di esso e assumendo lo stesso colore della Randall pochi istanti prima. Sentiva la testa girarle, ma sapeva essere impossibile, perchè lei era una Fulmen e come tale niente e nessuno, nemmeno la notizia più shock avrebbe potuto farle perdere coscienza.
Già, ma l'istinto di mettersi a gridare fu così forte che sentiva la gola graffiare dalla voglia di cacciare fuori tutte le sue emozioni sotto forma di urla.

.. d'accordo.
Insomma, che problema c'è se siamo finite undici anni nel futuro? Siamo senza bacchetta, ma dovremmo poterci smaterializzare... e credo che dovremmo farlo, non ha senso rimanere qui, non conosciamo nessuno.
L'importante è che non incontriamo le noi stesse di questa epoca, o Trama solo sa che cosa potrebbe accaderci?


Perchè sei convinta che le incontreremo?
Cosa ti fa credere che non abbiamo appena perso undici anni di vita per colpa di quella cazzo di palla da ciarlatani?!
CAZZO!!!


Aveva le lacrime agli occhi, tremava e aveva appena risposto in maniera tagliente e feroce verso la Randall, mentre la rabbia continuava a montare dentro di lei, spingendola a girare i tacchi e a rientrare all'interno dell'edificio abbandonato.

NO! NO! NO! NO! NO!

Una volta dentro, prese a pugni il primo muro che si trovò vicino, urlando, ferendosi le mani ma lasciando che il dolore fisico alleviasse quello che sentiva emotivamente, mentre il suo elemento le forniva altra energia e adrenalina da dover scaricare. Non seppe nemmeno se Victoria l'avesse seguita o meno, ma in quel momento le importava poco perchè aveva altro di cui preoccuparsi, altro a cui pensare, come il fatto ad esempio che il destino sembrava più che propenso ad accanirsi contro di lei.

Non puoi avermi fatto questo, ti prego...
Non puoi, non puoi...


Il Conflux non poteva davvero essere stato tanto crudele con lei da spedirla avanti nel futuro, magari lasciando dietro di sè tutte le persone che amava e che -se la sua ipotesi fosse stata corretta- per undici anni non avevano saputo che fine avesse fatto. Subito dopo aver formulato quel pensiero, la O'Neill prese coscienza di aver insultato l'Equilibrio del mondo, un Equilibrio che aveva giurato di proteggere. E in quanto sua protettrice, non poteva dubitare di esso, no anzi non doveva, in nessun modo. Rimase con i pugni e la fronte appoggiata alla parete, mentre il cervello rifletteva lucidamente sul da farsi. Sentiva la presenza di Victoria lì dentro, che l'aveva seguita e fu proprio a lei che rivolse le proprie parole subito dopo, parole che anche se dettate da raziocinio lasciavano trasparire tutta l'agitazione che provava in quel momento l'irlandese.

D'accordo, d'accordo, restiamo calme.
No, tu sei calma, IO devo calmarmi e dobbiamo ragionare e riflettere con lucidità
La peggiore delle ipotesi è che davvero abbiamo attraverso lo spazio-tempo a causa di quella cosa: in questo caso, avremo tutti i nostri cari che ci stanno cercando da ben undici anni.
La seconda ipotesi è quella che hai detto tu: se fosse così non sarebbe tutto perduto, non ancora almeno, insomma una soluzione si può trovare.
La terza ipotesi...


Già c'era una terza ipotesi? A Cappie non ne veniva in mente nessuna, ma mentre abbassava lo sguardo, vide che il giornale raccolto dalla Randall e che lei si era portata dietro senza pensarci giaceva per terra inerme. Lo afferrò, aprendolo di scatto e scorgendo le varie notizie, ma sbuffando infastidita quando si rese conto che ogni articolo era scritto, ovviamente, in un'altra lingua.

Immagino che tu non abbia studiato finlandese nel tempo libero, vero?

Chiese sarcastica, dando comunque un'occhiata a tutto il giornale, guardando ogni figura e provando a vedere se ne riconosceva qualcuna, per poi ascoltare il suggerimento che le diede la ragazza e che al momento pareva il più sensato.

... tu pensi che sia una buona idea smaterializzarci a scuola? Insomma, penso che sia il luogo più sicuro per noi al momento, e poi ... forse lì c'è qualcuno che potrebbe aiutarci a capire cosa fare con questa sfera, almeno credo.

Intendi dire Tisifone Samyliak?

La loro ex-insegnante di Divinazione forse conosceva o aveva le capacità di comprendere il manufatto che le aveva portate lì, grazie ai suoi poteri di divinante. In verità Cappie sapeva di poter contare anche sull'aiuto di qualcun'altro -la propria Gilda- ma preferiva lasciare quella risorsa per ultima, sia perchè poteva essere davvero la loro ultima ancora di salvezza, sia perchè non le andava per niente di lasciare lì da sola la Randall. Erano capitate insieme in quel pasticcio e insieme ne sarebbero uscite e se proprio fosse stata costretta ad andare in Gilda avrebbe preferito prima sapere al sicuro la ex-Draghessa.

La donna rossa ha parlato di potere divinatorio, quindi immagino che sia la pista più plausibile da seguire.
Ma prima di farlo, prendiamoci un attimo e proviamo a calmarci.
Forse tu non ne hai bisogno, ma io ho il cuore che mi batte a mille e la voglia di spaccare qualcosa non mi è ancora passata.
Con questi presupposti, rischio che la smaterializzazione non vada a finire troppo bene...


E ci mancava solo che lei si spaccasse perchè troppo agitata.
Si mise quindi seduta per terra, togliendosi le scarpe e assumendo una posa zen che le aveva insegnato il Sagitta, per controllare le proprie emozioni e anche il proprio elemento, provando a calmarlo con respiri lenti e regolari. Non credeva che quegli esercizi le sarebbero più serviti dopo che il suo nucleo era finalmente diventato saldo e stabile, ma date le circostanze non poteva fare altro che sfruttare quel poco che sapeva per impedire a sè stessa di farsi del male e di fare del male agli altri.
A proposito di fare del male, quando la O'Neill ebbe raggiunto il controllo totale di sè, riaprì gli occhi osservando Victoria, rendendosi conto di averla aggredita prima senza che lei se lo meritasse.

Scusami se prima ho reagito in quel modo.
Mi sono lasciata prendere troppo dal panico, ma sappi che ho una buona giustificazione per questo.
Pare che non passi giorno senza che la mia vita o quella delle persone che mi sono vicine vengano messe in pericolo...
E sinceramente se penso alla possibilità che siano trascorsi davvero undici anni per noi, mi fa stare molto... male...


Le divennero gli occhi lucidi di lacrime, lacrime che non uscirono perchè l'irlandese le scacciò, mettendosi in piedi e infilandosi di nuovo le scarpe, sentendosi finalmente pronta ad andare.

Va bene, allora destinazione Hogwarts.
Dammi la mano, in questo modo non rischieremo di perderci...


Le disse, stringendo la sua mano piccola e delicata con la propria, salda e ferma finalmente, prima di chiudere gli occhi, concentrarsi e -se Vicky fosse stata pronta- smaterializzarsi all'esterno della loro vecchia scuola.

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Messaggioda Sandyon » 30/05/2016, 23:21

Il giornale purtroppo non recava notizie interessanti, o meglio, neanche le fotografie sembravano ricondurre a persone conosciute.
Le due ragazze erano bloccate in un'epoca futura, senza neanche la bacchetta magica e naturalmente il terrore del non poter tornare indietro.
Tutti gli elementi temporali erano slittati, semplicemente: era sempre il 17 di Maggio ed anche l'orario non era variato.
La causa stava in quella sfera di cristallo antica ed estremamente potente, una sfera per fortuna ancora il loro possesso, forse l'unica chiave per rimettere tutto a posto.

... tu pensi che sia una buona idea smaterializzarci a scuola? Insomma, penso che sia il luogo più sicuro per noi al momento, e poi...
... forse lì c'è qualcuno che potrebbe aiutarci a capire cosa fare con questa sfera, almeno credo.


Va bene, allora destinazione Hogwarts.
Dammi la mano, in questo modo non rischieremo di perderci...


Una volta riuscita la smaterializzazione, Caroline Priscilla e Victoria raggiunsero il luogo designato, accorgendosi però subito di alcune sostanziali differenze.
Il Castello era diventato molto ma molto più grande, ampliato completamente e reso circa il doppio rispetto alla precedente versione ricordata da entrambe.
C'erano più torri, viali con giardini interni e poi sembrava quasi di potercisi perdere in mezzo a quella struttura pregna di magia e meraviglia.
Non era più la stessa Hogwarts, o meglio, l'architettura era rimasta intatta ed anche l'atmosfera era simile, ma insomma, il cambiamento si notava eccome.

Immagine

Avanzando in mezzo al grandissimo e vastissimo viale, per i primi minuti le due ragazze non incontrarono problemi.
La strada per raggiungere uno degli ingressi periferici era più lunga del previsto e dovevano fare attenzione a non mostrarsi tanto apertamente.
Giunte però a metà strada, dovettero forzatamente sfruttare uno degli angoli delle torri per nascondersi, in quanto sentirono il vociare di ragazzi, parecchi ragazzi.
Erano in tutto quattro classi di quattro Casate diverse, non c'era dubbio, considerando i diversi colori delle divise, anche se immediatamente un'altra differenza risaltò all'occhio.
Le cravatte di due classi avevano delle tonalità mai viste prima e per nulla riconducibili alle Casate che conoscevano la O'Neill e la Randall.
Un docente, sconosciuti agli occhi delle due, stava portando le classi da qualche parte, forse presso lo stadio o magari in un'altra zona del Castello.
Per loro fortuna, comunque, nessuno si accorse di loro.

Andiamo andiamo andiamo, su, muoversi!
Vi piace chiacchierare e perdere tempo?
D'accordo, allora cinque punti in meno a Tassorosso, Delfinazzurro, Libellulilla e Falcottone!


Ci fu una serie di "Nooooo" generali, seguiti da un maggiore silenzio ed in breve le quattro scolaresche si allontanarono abbastanza affinché le due viaggiatrici temporali potessero spostarsi.
Hogwarts aveva fondato altre due Casate, ecco perché si era ingrandito così tanto il Castello. Due Stemmi nuovi significava una ancora maggiore affluenza di ragazzi e quindi spazi da occupare.
Di sicuro la Scuola non era mai stata tanto spaziosa e non si faceva fatica a credere che tutto scorresse al meglio dell'organizzazione, insomma complimenti alla Preside.
Arrivate fino alla zona della prima entrata periferica più vicina, ovvero presso le Serre, le due ragazze si accorsero però che stranamente l'ingresso era sigillato magicamente.
Molto strano, perché non era mai stato bloccato prima, però in fondo nell'arco di undici anni le cose potevano anche cambiare, no?
Un grosso problema, perché passare dal portone centrale al portico era assolutamente impossibile, le avrebbero viste tutti quanti.
Mentre quindi decidevano sul da farsi, forse un po' sconsolate, una voce alle loro spalle le sorprese, una voce molto giovanile, appartenente ad una ragazzina.

Vi siete perse per caso?

Immagine

La piccola avrà avuto circa dodici anni, non di più.
Aveva uno sguardo morbido, gentile e due occhi ghiacciati che somigliavano tanto a quelli di un'altra persone nella memoria di entrambe, ma al momento sfuggente di preciso.
La ragazzina però non possedeva alcuna divisa scolastica, questo significava probabilmente che anch'ella era in visita o per lo meno era ipotizzabile fosse così.

Questo accesso è vietato agli studenti, non ricordate?
Anche se voi non avete la divisa... Quindi non siete studentesse?
Chi state cercando?


Assurdo come la voce della bambina fosse di un melodico allucinante, sembrava che cantasse anche quando poneva soltanto semplici domande.
Qualora quindi una di loro avesse parlato della Preside Bergman, spiegando alla ragazza che desideravano parlare con lei, la giovane avrebbe inclinato di poco la testa, perplessa.
Sbattendo le palpebre e fissandole con gli occhioni azzurro chiaro, avrebbe infine sorriso divertita.

Ihihih... State cercando zia Madeline?
Ma lei non è più la Preside da almeno cinque anni!
Se dovete parlare con la Preside vi porto da mia mamma, la Preside Vireau...
Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


Senza esitazione la ragazzina utilizzò una chiave magica che teneva in una piccola pochette per far spalancare il grosso portone.
Gli interni del Castello erano variati davvero pochissimo, anzi, quasi per nulla, forse c'era stato qualche restauro ma niente di più.
Gli spettri giravano come al soluto e quella zona era pressoché deserta. In parole povere, per il momento stavano riuscendo a tenere un profilo basso, incontro con la figlia di Monique a parte.
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Messaggioda Victoria » 31/05/2016, 12:19

Uff...
Cappie, tutto okay?


Sì... Sì, sto bene, sono solo un po' scombussolata. Tu?

Sono tutta intera, e credo sia già qualcosa.

Ma... Siamo nello stesso palazzo?

Apparentemente sì, anche se non ha molto senso.
Non so tu, ma rimanere qui m'inquieta non poco...


Anche a me... Sembra che questo posto sia stato del tutto dimenticato...

Che ne dici se usciamo e cerchiamo di capire dove siamo finiti?

Sì... Sì... d'accordo...

Erano passate da semplice pubblico ad una mostra di oggetti rari curata dai fratelli Ravnick al... beh, al nulla; cioè, erano da qualche parte -in effetti si poteva quasi dire che non si fossero mai mosse di un passo- ma tutto intorno a loro era diverso: non soltanto il Palazzo, prima sfarzoso e vitale ed ora abbandonato a se stesso, ma anche la città stessa che lo ospitava, Helsinki, dalle sfumature decisamente più futuristiche.
E quando un giornale capitò loro tra le mani, permettendo ad entrambe di leggerne non tanto il contenuto quanto la data riportata su di esso, ne fu chiaro il perché.

.. d'accordo.
Insomma, che problema c'è se siamo finite undici anni nel futuro? Siamo senza bacchetta, ma dovremmo poterci smaterializzare... e credo che dovremmo farlo, non ha senso rimanere qui, non conosciamo nessuno.
L'importante è che non incontriamo le noi stesse di questa epoca, o Trama solo sa che cosa potrebbe accaderci?


Perchè sei convinta che le incontreremo?
Cosa ti fa credere che non abbiamo appena perso undici anni di vita per colpa di quella cazzo di palla da ciarlatani?!
CAZZO!!!


Non fece in tempo a dire né fare nulla, poiché Caroline Priscilla rientrò come una furia all'interno del Palazzo delle Esposizioni, evidentemente in preda ad una crisi isterica: Victoria, invece, stava rimanendo lucida, ma non certo perché quella situazione non la terrorizzasse... era come se, però, a livello inconscio, si rendesse conto che non potevano essere entrambe nel panico, o non ne sarebbero uscite. Una delle due doveva rimanere lucida, e fino a quando la O'Neill non avesse recuperato il proprio autocontrollo sarebbe toccato a lei, Victoria, tenere la mente ferma e ben salda.
Così poi si sarebbe potuta lasciare andare all'isteria con molta più leggerezza.

NO! NO! NO! NO! NO!
Non puoi avermi fatto questo, ti prego...
Non puoi, non puoi...


Rientrando, l'americana non capì il senso reale di quelle ultime parole, imputandole alla fragilità del momento: abbassò lo sguardo sulle mani di Cappie, ferite, ed un moto di dolore le attraversò il petto perché, al di là di tutto ciò che tra loro era successo, le voleva bene e non riusciva a rimanere ferma senza fare o dire niente, a costo di diventare il suo punchball personale -sicuramente più morbido della parete contro cui si era scagliata.

Cappie... -la richiamò dolcemente, lasciandole tutto il tempo del mondo per voltarsi verso di lei, sperando che lo facesse ovviamente, e guardarla, incrociando così lo sguardo deciso e determinato dell'ex Draghessa- Hai ragione, non lo so.
Non so se siamo state trasportate nel futuro e basta, o se da qualche parte ci sono i nostri doppi cresciuti, non so perché ci sia capitato né come tornare indietro... ma una cosa la so: in qualche modo ce la caveremo, perché quando siamo insieme... ce la caviamo sempre.
-come non ricordare l'incidente all'Ottavo Piano, in cui alla fine davvero erano uscite illese o quasi?- Non siamo più prigioniere di un pazzo, ed anche senza le bacchette possiamo comunque muoverci, trovare qualcuno che ci aiuti, risolvere questa situazione. Perciò se vuoi urlare o piangere va bene, e puoi pure prendere a pugni una parete, anche se preferirei che non lo facessi... ma non puoi mollare, mi hai capita? Siamo finite qui insieme e ne usciremo insieme, ma per farlo ho bisogno di te, ho bisogno della stessa Cappie che in quel fottuto incubo mi salvò la vita, combattendo contro quel mostro schifoso che voleva ucciderci tutti.

Come dimenticare il meraviglioso Assistente -fuori di testa- di Mordenkainen? In silenzio, senza più aggiungere una parola, perché le sembrava del tutto assurdo dirle di calmarsi, aprì la borsa e fece uscire Kirby da essa che, coi suoi poteri, curò le ferite alle mani della O'Neill, fermando la fuoriuscita di sangue, bendandole e riportandole ad uno stato di semi-normalità; per precauzione, comunque, Victoria la fece ritrasformare in una biglia rosa e la ripose nella borsa, preferendo averla con sé in versione prêt-à-porter, almeno per il momento.

D'accordo, d'accordo, restiamo calme.
No, tu sei calma, IO devo calmarmi e dobbiamo ragionare e riflettere con lucidità
La peggiore delle ipotesi è che davvero abbiamo attraverso lo spazio-tempo a causa di quella cosa: in questo caso, avremo tutti i nostri cari che ci stanno cercando da ben undici anni.
La seconda ipotesi è quella che hai detto tu: se fosse così non sarebbe tutto perduto, non ancora almeno, insomma una soluzione si può trovare.
La terza ipotesi...


È quella fin troppo ottimistica in cui stiamo entrambe sognando a seguito di un trauma cranico da collisione col pavimento? -c'era una cosa che, in quegli anni, non aveva perso, una caratteristica che, le avevano detto, era propria un po' di tutti i Dragargento: la propensione al sarcasmo come mezzo per sdrammatizzare situazioni critiche.

Immagino che tu non abbia studiato finlandese nel tempo libero, vero?

Ah, lo sapevo che avrei dovuto sceglierlo come corso facoltativo all'istituto... -sì, decisamente il sarcasmo era ancora parte di lei- ... tu pensi che sia una buona idea smaterializzarci a scuola? Insomma, penso che sia il luogo più sicuro per noi al momento, e poi ... forse lì c'è qualcuno che potrebbe aiutarci a capire cosa fare con questa sfera, almeno credo.

Intendi dire Tisifone Samyliak?

Beh, se ricordo bene quella pazza che ha fatto irruzione nel Palazzo aveva accennato a qualcosa riguardante la divinazione... certo, c'è la possibilità che la Samyliak non insegni più, ma credo valga la pena fare un tentativo. -rispose lei, alzando leggermente le spalle.

La donna rossa ha parlato di potere divinatorio, quindi immagino che sia la pista più plausibile da seguire.
Ma prima di farlo, prendiamoci un attimo e proviamo a calmarci.
Forse tu non ne hai bisogno, ma io ho il cuore che mi batte a mille e la voglia di spaccare qualcosa non mi è ancora passata.
Con questi presupposti, rischio che la smaterializzazione non vada a finire troppo bene...


Credimi Cappie, non so nemmeno io come stia facendo a rimanere tanto calma... forse la crisi mi verrà alla fine, quando tutto questo sarà finito e potrò anche lasciarmi andare all'isteria...

Mormorò Victoria, con un sospiro: mentre la O'Neill effettuava degli esercizi di rilassamento -ma dove li aveva imparati? Sembrava una specie di yoga, forse frequentava un corso nel tempo libero- la Randall si appoggiò ad una parete e scivolò lentamente giù, verso il basso, con le ginocchia piegate verso il petto e la testa appoggiata ad esse; credeva in ciò che aveva detto all'irlandese prima, che in qualche modo se la sarebbero cavata... ma perché sempre a loro, e perché sempre insieme?
Il Destino -il Conflux, se solo fosse stata una Gildata- voleva forse dir loro qualcosa?

Scusami se prima ho reagito in quel modo.

Sentendo la voce dell'altra, la bionda alzò il capo ed incrociò i suoi occhi, notando quanto sembrasse ora decisamente più padrona di se stessa rispetto a poco prima.

Mi sono lasciata prendere troppo dal panico, ma sappi che ho una buona giustificazione per questo.
Pare che non passi giorno senza che la mia vita o quella delle persone che mi sono vicine vengano messe in pericolo...
E sinceramente se penso alla possibilità che siano trascorsi davvero undici anni per noi, mi fa stare molto... male...


Lo so, per questo non voglio pensarci.
Preferisco credere che da qualche parte, in questa dimensione, io e te esistiamo e stiamo vivendo le nostre vite normalmente, altrimenti nel panico ci finirei anch'io e non risolveremmo nulla.


Commentò lei, abbozzando un sorriso verso Cappie e alzandosi nel contempo in piedi: si spolverò velocemente i pantaloni -perché lì di polvere ce n'era decisamente troppa, per i suoi gusti- si risistemò la borsa sulla spalla e si avvicinò all'amica, pronta per spostarsi con lei verso la scuola che le aveva viste incontrarsi per la prima volta.

Va bene, allora destinazione Hogwarts.
Dammi la mano, in questo modo non rischieremo di perderci...


Preferisci che ci pensi io?

Domandò all'amica, non trovandola nelle condizioni di effettuare una smaterializzazione congiunta: a prescindere dalla sua risposta, comunque, le due si trovarono in pochi istanti ai confini della Foresta Proibita, da cui già era perfettamente visibile il profilo del Castello: solo che esso, a Victoria, sembrava un po'... diverso.

È un'illusione ottica del mio cervello, o anche tu te lo ricordavi più piccolo?

Una domanda retorica, in realtà, perché più si lasciavano alle spalle la Foresta Proibita, più diventava chiaro che effettivamente Hogwarts si fosse ingrandita, in quegli undici anni: la costruzione era rimasta la stessa, non c'era alcuna traccia di modernità che ne facesse dedurre un cambiamento strutturale, si era solo ingrandita parecchio... anche se non le era ben chiaro il motivo.

Sai, forse non dovremmo puntare subito alla Samyliak... -disse ad un certo punto Victoria, mentre le due cercavano di camminare dando meno nell'occhio possibile, non avendo la divisa- Magari sarebbe meglio parlarne prima con la Bergman, di sicuro è più avvezza alle stranezze della prof. di Divinazione... -anche perché non ci teneva a farle venire un infarto.

All'improvviso, comunque, l'incedere di entrambe subì un brusco arresto: un gruppo di ragazzi, anticipati da un chiassoso vociare, stava venendo proprio nella loro direzione, costringendole a nascondersi e ad osservare la scena celate dietro ad una torre; al di là del docente che li accompagnava e di cui Victoria ignorava l'identità, ciò che la colpì furono i colori delle loro sciarpe. C'era il nero-giallo dei Tassi ed il bianco-azzurro dei Delfini, ma gli altri ragazzi a quali Casate appartenevano? Che la Preside avesse deciso di rimodernare i colori simbolo delle Case?

Andiamo andiamo andiamo, su, muoversi!
Vi piace chiacchierare e perdere tempo?
D'accordo, allora cinque punti in meno a Tassorosso, Delfinazzurro, Libellulilla e Falcottone!


Libellulilla... e Falcottone?!

Almeno così si spiegava come mai Hogwarts fosse diventata tanto grande: insomma, se doveva ospitare otto Casate di sicuro lo spazio precedente non sarebbe mai bastato! Sì, ma perché quella scelta? Sei Case non erano forse abbastanza, o c'era stato qualche problema alla Cyprus o alla Musashi? Mentre si poneva quelle domande, con Cappie arrivò fino alla zona delle Serre, lì dove si poteva accedere all'interno del Castello tramite un ingresso un po' nascosto ma solitamente funzionante... sì, solitamente.

Non posso crederci, è chiuso!!
E adesso che ci inventiamo?


Vi siete perse per caso?

Non saltò in aria per poco, ma un colpo sì che se lo prese, eccome! Si volse di scatto, mettendo a fuoco la ragazzina che le stava fissando con sguardo gentile e l'aria curiosa: gli occhi di lei le ricordavano qualcosa, ma non era abbastanza lucida per fare i giusti collegamenti, e poi non aveva molta importanza; di sicuro non si trattava di una studentessa visto che non portava la divisa... a meno che non avesse delle ore libere, perché in quei casi, già quando andavano a scuola lei e la O'Neill, la divisa non era obbligatoria.

Questo accesso è vietato agli studenti, non ricordate?

Ah, ecco...

Anche se voi non avete la divisa... Quindi non siete studentesse?
Chi state cercando?


Ehm...
Veramente noi siamo...
-non potevano dire la verità... oppure sì? In fondo sarebbe stato meglio non complicarsi troppo la vita con chissà quale bugia, e poi se detta in modo superficiale, la verità poteva pure essere pronunciata con relativa tranquillità- delle ex studentesse in visita, volevamo passare a trovare la Preside Bergman!

Che fossero capitate in un futuro parallelo o catapultate undici anni nel loro, di futuro, quella verità sarebbe comunque risultata plausibile, soprattutto per chi non le conosceva, come la ragazzina di fronte a loro che, a quella richiesta -a seguito della quale Victoria aveva chiesto conferma a Cappie con lo sguardo- sorrise divertita ed un po' perplessa, come se ci fosse stato qualcosa che, nelle parole della Randall, le stonasse un poco.

Ihihih... State cercando zia Madeline?
Ma lei non è più la Preside da almeno cinque anni!


N-no?

Se dovete parlare con la Preside vi porto da mia mamma, la Preside Vireau...

... tu sei Liezel Vireau-Vastnor...

Sussurrò Victoria, spalancando gli occhi e boccheggiando per qualche istante: Cappie si era già diplomata quando, su insistenza dell'intera scolaresca, l'allora Vice Preside aveva presentato i suoi gemellini in Sala Grande, permettendo agli studenti di conoscerli e salutarli; la Randall ricordava di non aver mai sentito tanto silenzio nell'aria, perché nessuno voleva far innervosire i neonati e farli piangere. A gruppetti si erano avvicinati, osservando i volti sorridenti e vispi dei due piccolini tra le braccia della madre oltremodo orgogliosa, e Victoria non si era certo voluta perdere quella possibilità, concordando con tutti quanto fossero belli e dolci: le sembrava impossibile che quella neonata fosse, ora, una ragazzina già in età scolare...

Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


G-Grazie...

Abbozzò un sorriso incerto, spostando lo sguardo sulla O'Neill per captare le sue reazioni: se non altro, ora, avrebbero potuto girare liberamente per il Castello senza che nessuno facesse loro domande, l'importante era non guardarsi intorno e non rivolgere la parola a nessuno prima di essere arrivate dalla Vireau.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 31/05/2016, 22:15

NO! NO! NO! NO! NO!
Non puoi avermi fatto questo, ti prego...
Non puoi, non puoi...


Era disperata. Non avrebbe voluto lasciarsi andare in quel modo, ma era una Ignis e come tale prendeva subito fuoco o, nel suo caso, si elettrizzava con un nonnulla. Certo, quell'esperienza gliene stava dando di motivi per dare in escandescenze, a cominciare dal fatto che nè la O'Neill nè la Randall sapevano in che modo fossero state trasportate nel futuro e se avessero ancora la possibilità di ritornare indietro. Batteva i pugni contro il muro, sfogando in quel modo la rabbia e la frustrazione, scaricando così anche il proprio elemento che si agitava dentro di lei, non aiutandola tuttavia a calmarsi.

Cappie...

Non disse nulla quando Victoria reclamò la sua attenzione, limitandosi a mantenere i pugni poggiati contro il muro così come la fronte, mentre gli occhi erano serrati per evitare che le lacrime uscissero fuori dando completamente il via all'isteria più totale.

Hai ragione, non lo so.
Non so se siamo state trasportate nel futuro e basta, o se da qualche parte ci sono i nostri doppi cresciuti, non so perché ci sia capitato né come tornare indietro... ma una cosa la so: in qualche modo ce la caveremo, perché quando siamo insieme... ce la caviamo sempre.


Stava cercando di ricordarle che avevano affrontato situazioni ben peggiori, come quando -all'interno dell'Ottavo Piano- avevano rischiato la morte per colpa di un pazzo assassino. Cappie stessa si era ritrovata in situazioni ai limiti del possibile in precedenza, come i due mezzo-draghi nella Foresta, ma anche dopo, la più recente, insieme a Nimue e al suo Sagitta. Ma questa volta le cose erano diverse. Paradossalmente, quando era in gioco la sua vita l'adrenalina l'aiutava a reagire, a non fermarsi di fronte al pericolo ma ad affrontarlo, come una sorta di istinto di sopravvivenza primordiale. Ma in quella situazione contro chi o cosa doveva combattere? Cosa sarebbe capitato -o era capitato- alle persone che amava?
Nonostante ritenesse di avere tutto il diritto di lasciarsi andare, la Ignis non era però fatta per arrendersi tanto facilmente. E anche se le parole della ex-Draghessa non le avevano risollevato il morale, ugualmente agirono sulla sua psiche indebolita dalle ultime vicende, spingendola a reagire perchè era così che si comportava lei, che si sarebbe dovuta comportare anche quella volta.

Non siamo più prigioniere di un pazzo, ed anche senza le bacchette possiamo comunque muoverci, trovare qualcuno che ci aiuti, risolvere questa situazione. Perciò se vuoi urlare o piangere va bene, e puoi pure prendere a pugni una parete, anche se preferirei che non lo facessi... ma non puoi mollare, mi hai capita? Siamo finite qui insieme e ne usciremo insieme, ma per farlo ho bisogno di te, ho bisogno della stessa Cappie che in quel fottuto incubo mi salvò la vita, combattendo contro quel mostro schifoso che voleva ucciderci tutti.

Questa volta si volse, poggiando la schiena alla parete e guardando dritto negli occhi la compagna di sventure, senza dire una parola. Fece invece un bel respiro e riprese a parlare, ancora agitata, ancora spaventata, ma reattiva ed era ciò che in quel momento serviva a lei, serviva a entrambe in verità: dovevano reagire, perchè solo facendo qualcosa avrebbero potuto ottenere dei risultati. Avrebbe voluto camminare avanti e indietro per l'enorme sala, come una molla scattante, ma Kirby si preoccupò di curare e fasciare le sue ferite e Cappie glielo fece fare, ringraziandola e ringraziando con un gesto del capo anche Victoria per aver fatto uscire la sua palla rosa dalla borsa solo per aiutarla.

La peggiore delle ipotesi è che davvero abbiamo attraversato lo spazio-tempo a causa di quella cosa: in questo caso, avremo tutti i nostri cari che ci stanno cercando da ben undici anni.
La seconda ipotesi è quella che hai detto tu: se fosse così non sarebbe tutto perduto, non ancora almeno, insomma una soluzione si può trovare.
La terza ipotesi...


È quella fin troppo ottimistica in cui stiamo entrambe sognando a seguito di un trauma cranico da collisione col pavimento?

Se così fosse, questo è l'incubo più reale e vivido che io abbia mai fatto... E dire che di incubi non me ne sono certo fatta mancare...

Rispose anche lei ironica e pungente alle battute della Randall, perchè era vero, aiutava a scaricare lo stress in qualche modo trovare il lato ironico di tutta quella vicenda. Aveva raccolto nuovamente il giornale di quell'epoca, sperando di trovare qualcosa di utile al suo interno, ma quando scoprì che -ovviamente- la lingua utilizzata era il finlandese una risata amara sgorgò dalla gola della ex-Tassorosso, che usò anche quella volta il sarcasmo per impedirsi di stracciare il giornale e dare pesanti testate contro il muro.

Immagino che tu non abbia studiato finlandese nel tempo libero, vero?

Ah, lo sapevo che avrei dovuto sceglierlo come corso facoltativo all'istituto...
... tu pensi che sia una buona idea smaterializzarci a scuola? Insomma, penso che sia il luogo più sicuro per noi al momento, e poi ... forse lì c'è qualcuno che potrebbe aiutarci a capire cosa fare con questa sfera, almeno credo.


Intendi dire Tisifone Samyliak?

Beh, se ricordo bene quella pazza che ha fatto irruzione nel Palazzo aveva accennato a qualcosa riguardante la divinazione... certo, c'è la possibilità che la Samyliak non insegni più, ma credo valga la pena fare un tentativo.

Era stato facile anche per lei fare il collegamento con la loro ex-insegnante di Divinazione, un'insegnante che -Victoria non poteva saperlo- aveva davvero il dono della preveggenza. Anche se la O'Neill aveva pensato ad altri possibili luoghi dove potersi recare per chiedere aiuto -Gilda in primis- preferì passarli tutti in secondo piano ed ascoltare invece il consiglio della bionda, sia perchè Hogwarts era un luogo familiare ad entrambe e che le faceva sentire al sicuro , sia perchè se la preside era rimasta la stessa, lei sarebbe stata dolce e zuccherosa nell'accoglierle e nell'aiutarle a trovare la Samyliak.
Certo, a dire il vero c'era il rischio di incontrare proprio Vergil all'interno delle mura, ma l'irlandese era quasi convinta che dopo undici anni lui avesse smesso la carica di docente per inseguire il suo più vero e grande sogno: fare l'Auror.

La donna rossa ha parlato di potere divinatorio, quindi immagino che sia la pista più plausibile da seguire.
Ma prima di farlo, prendiamoci un attimo e proviamo a calmarci.
Forse tu non ne hai bisogno, ma io ho il cuore che mi batte a mille e la voglia di spaccare qualcosa non mi è ancora passata.
Con questi presupposti, rischio che la smaterializzazione non vada a finire troppo bene...


Credimi Cappie, non so nemmeno io come stia facendo a rimanere tanto calma... forse la crisi mi verrà alla fine, quando tutto questo sarà finito e potrò anche lasciarmi andare all'isteria...

Finchè questo tuo trattenere le emozioni ti renderà capace di ragionare come stai facendo adesso, allora va bene.
Io sono lucida, ma è sempre meglio esserlo in due.


Parlava con molta meno dolcezza rispetto al suo solito, un'influenza dovuta al nucleo di Irina, ora perfettamente legato al suo senza possibilità di svincolo. Per potersi smaterializzare, Cappie aveva bisogno di recuperare concentrazione e per recuperare concentrazione aveva bisogno di rievocare gli insegnamenti di Shuyun riguardo la postura e gli esercizi di respirazione prima di iniziare i suoi allenamenti con la spada. Se solo avesse saputo come evocare la propria arma si sarebbe sentita meno vulnerabile, ma certo poi avrebbe dovuto spiegare alla Randall come diavolo facesse ad evocare la sua wakizashi senza l'ausilio della bacchetta. Meglio non pensarci e concentrarsi solo su sè stessa, anche perchè fra le due era lei quella più grande e lei che, in un certo senso, sentiva l'istinto di proteggerla dai pericoli.

Scusami se prima ho reagito in quel modo.

Esordì dopo un po' che era rimasta ferma nella stessa identica posizione, recuperando non solo la calma ma anche la lucidità emotiva per comprendere quanto avesse esagerato nel rispondere male alla ragazza.

Mi sono lasciata prendere troppo dal panico, ma sappi che ho una buona giustificazione per questo.
Pare che non passi giorno senza che la mia vita o quella delle persone che mi sono vicine vengano messe in pericolo...
E sinceramente se penso alla possibilità che siano trascorsi davvero undici anni per noi, mi fa stare molto... male...


Lo so, per questo non voglio pensarci.
Preferisco credere che da qualche parte, in questa dimensione, io e te esistiamo e stiamo vivendo le nostre vite normalmente, altrimenti nel panico ci finirei anch'io e non risolveremmo nulla.


Allora non parliamone più e cerchiamo di andare avanti.
Prima agiamo, prima troveremo una soluzione a questo bel casino...


Disse, alzandosi in piedi -notevolmente più tranquilla- e spazzolandosi via dal vestito tutta la polvere che vi si era annidata a causa dello stare in quel posto. Le sorrise anche, un sorriso però che non arrivò agli occhi perchè fino a quando non avesse avuto conferma che ogni cosa in quel mondo e in quell'epoca stesse al suo posto, il suo cuore avrebbe avvertito sempre una serie di fitte per paura di ritrovarsi con undici anni sul groppone del nulla più totale.

Va bene, allora destinazione Hogwarts.
Dammi la mano, in questo modo non rischieremo di perderci...


Preferisci che ci pensi io?

No, ce la faccio da sola...
...Grazie.


Già, era difficile vederla come un tempo, davvero tanto difficile e questo la faceva rattristare perchè in quel frangente sapere di poter contare sull'aiuto di un'amica, di non essere sola, era fondamentale. Eppure Cappie non riusciva ad abbandonare quella sorta di stupido orgoglio ferito, che si manifestava ogni qual volta l'altra dimostrava preoccupazione per lei. Le era capitato anche con Axell e ugualmente, ogni volta, cercava di dare il massimo per dimostrare che era abbastanza forte da farcela senza il loro aiuto. Sospirò e scosse il capo, tendendo la mano e lasciando che l'altra la stringesse prima di chiudere gli occhi per prepararsi alla smaterializzazione. Non era il momento di pensare a quel passato, ma doveva riuscire a rimanere focalizzata solo sul loro prossimo obiettivo.

[Hogwarts, qualche istante dopo...]


Sono ancora tutta intera, per fortuna...

La smaterializzazione era andata a buon fine e le due ragazze si trovavano, ora, ai confini della Foresta Proibita, dai quali era già possibile scorgere i primi sprazzi dellla loro vecchia scuola. Tuttavia -come ci si poteva aspettare- qualcosa era cambiato dopo undici anni, qualcosa che aveva reso Hogwarts ancora più grande e maestosa di un tempo. Man mano che si avvicinavano al castello, i dettagli diventavano sempre più chiari, lasciando per qualche istante la O'Neill a bocca aperta... E anche la ex-Draghessa.

È un'illusione ottica del mio cervello, o anche tu te lo ricordavi più piccolo?

Moooolto più piccolo... Ma se sono passati davvero undici anni è plausibile che ci sia stato qualche cambiamento.

Confermò le impressioni della Randall, mentre camminavano cercandi di evitare le strade più battute per non incrociare nemmeno per sbaglio qualcuno che potesse riconoscerle. Nel frattempo, la O'Neill si chiese dove fosse la Samyliak -se ci fosse- o in alternativa la Bergman, che forse sarebbe stata molto più ben disposta a parlare con loro... Fino a quando Victoria non espresse ad alta voce tutti i suoi pensieri.

Sai, forse non dovremmo puntare subito alla Samyliak... Magari sarebbe meglio parlarne prima con la Bergman, di sicuro è più avvezza alle stranezze della prof. di Divinazione...

Sì, lo penso anch'io.
Sempre se la Bergman è ancora Preside della scuola... Però è così difficile immaginare una Hogwarts senza lei a dirigerla...


Disse, quasi nostalgica, esprimendo quell'opinione ad altra voce, quando il vociare indistinto di un gruppetto di ragazzi le fece arrestare e nascondere, per evitare di essere intercettate da qualcuno. Erano tutti studenti, lo si poteva notare dalle loro divise, ma c'era anche un adulto con loro e poi qualcosa di strano ancora: alcuni colori non corrispondevano a quelli delle solite casate presenti ad Hogwarts, dunque che cosa era successo esattamente in quegli undici anni?

Andiamo andiamo andiamo, su, muoversi!
Vi piace chiacchierare e perdere tempo?
D'accordo, allora cinque punti in meno a Tassorosso, Delfinazzurro, Libellulilla e Falcottone!


Libellulilla... e Falcottone?!

Be'... Non si può dire che chi le ha inventate non abbia avuto fantasia!

Commentò, prendendo abbastanza bene quella novità perchè in fondo poteva essere plausibile -data l'aumentata grandezza della struttura- che l'edificio ora ospitasse molti più studenti e per fare questo erano state create altre due casate... Anche se si sperava che il motivo fosse solo il sovraffollamento!
Una volta che il gruppetto si fu allontanato abbastanza da permettere loro di uscire allo scoperto, le due giovani ripresero il loro cammino, arrivando fino alla zona delle Serre da dove sarebbero potute entrare attraverso una delle entrate secondarie del Castello. Tuttavia, un altro ostacolo impose loro di fermarsi, ovvero la porta chiusa, probabilmente magicamente. Già e loro non avevano nemmeno una bacchetta per castare un Alohomora!

Non posso crederci, è chiuso!!
E adesso che ci inventiamo?


Fammi riflettere un attimo, io e Jorge da piccoli ne combinavamo di cazzate e mi pare di ricordare che forse c'è un'altra...

Vi siete perse per caso?

Porca puttana!

Si lasciò sfuggire quell'imprecazione, voltandosi di scatto guardinga e... Rimanendo allibita nel fissare la figlia di Monique Vireau proprio davanti a loro[d20:7 + I/P:27= 34]. Il collegamento le era venuto spontaneo guardandola in viso, una somiglianza davvero unica ed impressionante con la madre. Del padre invece sembrava non aver preso nulla... E forse da un lato era meglio così, anche se Cappie conservava un ottimo ricordo di Sandyon Vastnor nel proprio cuore.

Scusami, sono stava davvero pessima...

Questo accesso è vietato agli studenti, non ricordate?

Ah, ecco...

Veramente no...

Anche se voi non avete la divisa... Quindi non siete studentesse?
Chi state cercando?


Ehm...
Veramente noi siamo... delle ex studentesse in visita, volevamo passare a trovare la Preside Bergman!


Esatto, per questo non ricordavamo che l'ingresso fosse chiuso.
Tu potresti dirci come fare a raggiungerla?


Sempre se certo la Bergman era ancora la Preside.

Ihihih... State cercando zia Madeline?
Ma lei non è più la Preside da almeno cinque anni!


N-no?

Se dovete parlare con la Preside vi porto da mia mamma, la Preside Vireau...

... tu sei Liezel Vireau-Vastnor.

Annuì in direzione di Victoria, confermando le sue parole con quel gesto, e sospirando per tentare di non lasciarsi troppo coinvolgere da tutte quelle novità. D'accordo che erano finite nel futuro, va bene che non sapevano ancora come tornare indietro, ma avrebbe fatto bene loro sapere in anticipo che cosa sarebbe potuto succedere? Anche se non era ancora sicura che quello sarebbe stato davvero un futuro possibile, Cappie si stava ugualmente ponendo quelle domande dentro di sè, preoccupata, sperando solo di non scoprire cose troppo scioccanti per sè stessa, al punto da farle compiere qualche pazzia.

Lo faresti per noi?
Saresti davvero gentile...


Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


G-Grazie...

Grazie mille, ti siamo davvero riconoscenti.

Ricambiò lo sguardo della Randall, per il momento annuendo a conferma che tutto andava per il verso giusto e che potevano, in un certo senso, stare tranquille. Monique Vireau era sempre stata una donna severa ma giusta e di certo disposta ad ascoltare delle persone in difficoltà. L'unica cosa che la spaventava non poco era solo di incrociare qualcuno che le conoscesse e sapesse chi loro fossero, anzi a dire il vero una persona in particolare.
Cappie si morse il labbro, chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare chiedere conferma della presenza o meno di Vergil nella scuola. Una parte di lei temeva quello che avrebbe potuto fare se lo avesse saputo, ma l'altra parte sentiva il bisogno di sincerarsi che lui stesse bene. E alla fine, supportata dal pensiero che più si agitava e meno aveva il controllo di sè, la O'Neill si decise a fare quella fatidica domanda,correndo il rischio di beccarsi una brutta occhiata dalla ex-Draghessa.

Scusami Liezel, puoi togliermi una curiosità?
Per caso qui lavora ancora un certo Vergil Cartwright come professore di Volo?


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