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Anfiarao&Cassandra • Emporio di Divinazione • Diagon Alley • Inghilterra

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Monique » 07/01/2015, 12:49

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L’Emporio Anfiarao e Cassandra, situato in una zona di Diagon Alley più periferica rispetto a quella solitamente trafficata dagli studenti, è il luogo ideale per chiunque nutra un offre una vasta gamma di libri su qualsiasi argomento attinente alla Divinazione, da quelli scolastici che spiegano passo passo come approcciare alle mantiche e tentare di scoprire se si possiede o meno un Occhio Interiore attivo a quelli rari e “non riconosciuti attendibili dal Ministero della Magia”, oltre a oggettistica varia strettamente legata alle mantiche esistenti, come le sfere di cristallo, i tarocchi e i sacchetti di rune.
Il negozio è suddiviso su due piani. Il corpo centrale è costituito da una grande stanza circolare a cui si accede dalla porta principale. Al lato di essa vi è una vetrina che mostra un tavolino rotondo con inciso sul bordo delle rune propiziatorie e su cui sono disposte alcune tazze di tè dalle diverse fogge e un sacchetto di spezie. Di fronte alla porta sulla destra si trova il bancone, con sopra solo la cassa e alle sue spalle un enorme scaffale in cui sono riposti i libri più rari. Scaffali simili, contenenti sia libri che strumenti per le mantiche, sono disposti lungo tutte le mura, anche ad arco sul camino, di fronte al quale si trovano alcune poltrone in pelle, ognuna fornita di un piccolo tavolino in legno circolare.
In un angolo, tra il camino e uno degli scaffali, si trova una scala a chiocciola che porta al soppalco. Qui oltre a una piccola biblioteca vi sono degli scrittoi per prendere appunti e poltrone per dedicarsi alla lettura. Fiaccole magiche levitano ovunque diffondendo su tutto il negozio un velo di luce soffusa mentre dal soffitto pende un grande lampadario che in realtà è un astrolabio.
Dietro il bancone si trova un arco in pietra che conduce al retrobottega su cui si aprono due porte, una permette l’accesso a una piccola corte interna, l’altra allo studio privato di Zephyr dove il ragazzo esercita la professione di Divinante.
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Messaggioda Quetzal » 15/02/2016, 18:59

27-10-2111 | Diagon Alley - Londra Magica | 14:41

- Cenere di Faggio Secolare.
- Minerale di Dragonite.
- Biglie d'Oro Artificiale.
- Intaglio d'Osso di Belva Mistica.


Poteva non sembrare una lista della spesa molto lunga, ma il prezzo di quei particolari prodotti era a dir poco esorbitante.
Fortuna che l'introito avuto grazie al Principe di Andorra permetteva a lui e a Talikha di non preoccuparsi troppo del conto, anzi, per niente.
La specialista in Abilità Magica gli aveva commissionato quelle spese a Diagon Alley perché presso la parte più malfamata della Londra Magica sembravano non avere tutto l'occorrente.
Il Druido Rinnegato Maturo quindi si era dovuto dirigere fino al negozio dell'altra recluta della Resistenza, Zephyr Kenway, per vedere se nel caso lì ci fosse la merce desiderata.
Tutti e quattro gli ingredienti erano spesso utilizzati anche nel campo divinatorio, quindi perché non fare un tentativo prima di spostarsi troppo e in zone sconosciute?

"Anfiarao & Cassandra".
Sì è questo qui, bene.


L'uomo era vestito con una giacca lunga a tre quarti fino al ginocchio di colore nero, sotto un maglione attillato leggero dello stesso colore.
Jeans grigio chiaro e scarpe nere da passeggio eleganti: Tali gli aveva insegnato a mettersi degli abiti decenti e che gli facessero fare sempre ottima figura, ci teneva all'estetica del suo Assistente prediletto.
Il cartello recava la scritta "Aperto", questo significava che la pausa pranzo era conclusa e che quindi Quetzal non avrebbe dovuto aspettare lì inutilmente che qualcuno tornasse per servirlo.
Sperava vivamente che ci fosse il Kenway giusto per evitarsi convenevoli e non l'altra proprietaria, ma quando aprì la porta a vetri facendo tintinnare il campanello in alto in ottone, si accorse che non c'era né l'uno né l'altra, bensì una terza persona, la commessa da poco assunta e naturalmente di sua conoscenza.

Toh... Guarda un po' chi si vede.

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Non aveva idea di chi fosse in realtà, ma era parte della Resistenza e a lui non serviva altro per ringraziare di poter essere completamente veloce e sincero con lei senza mezze misure.
Selene, questo il suo nome, probabilmente stava dall'altra parte del bancone, dall'aria forse un po' assorta nei suoi pensieri, ma si sperava che riprendesse lucidità non appena avesse sentito il suono dell'ingresso del negozio che veniva aperto per lasciare entrare un nuovo possibile cliente. Il Fayden quindi avanzò a passo sicuro, chiudendosi la porta dietro le spalle e sbuffando soddisfatto dell'essere al momento l'unico presente lì dentro oltre alla nuova recluta di Marcus. Lista alla mano destra e sguardo rivolto alla donna di bell'aspetto: niente male, un giretto se lo sarebbe fatto volentieri, ma meglio che certe considerazioni le tenesse per sé.

Ehi...
Come procede la monotona vita della negoziante?


Attese la risposta a quella domanda rivolta con uno sguardo serio e neutro, prima di proseguire.

Sono qui perché dovrei sapere se hai questa roba in negozio.
In caso dovresti dirmi quali sono i prezzi e le quantità massime che possiedi.


Terminò, allungandole la pergamena sul bancone, mettendo poi le mani nelle tasche della giacca, aspettando abbastanza paziente.
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Messaggioda Selene » 15/02/2016, 23:24

∆ Anfiarao&Cassandra • Emporio di Divinazione • Diagon Alley • Inghilterra • October 2111, 27th • h 2.47 p.m. ∆


Selene: quando si guardava allo specchio faceva ancora un po' fatica a conciliare la vecchia se stessa con questa nuova immagine di sé, dai tratti non più ispanici ed anche più giovane di qualche anno; altezza e peso si erano modificati, il suo corpo in generale era diverso, ed anche la voce. Ma soprattutto, ciò che sentiva con maggiore sensibilità rispetto a prima era la sua coscienza: con una corruzione al 75% si perdeva quasi totalmente il senso di ciò che era giusto e sbagliato, ma ora era diverso, ora poteva vederlo abbastanza chiaramente.
La cosa più difficile era non effettuare alcuna illusione: quando si era abituati a ricorrere ad essa sempre, anche quando non ve n'era un reale bisogno, era difficile smettere; ma l'aveva promesso a Monique e a sua sorella, che si erano fatte carico di una parte della sua corruzione, e anche a Marcus, che le aveva permesso di ricominciare una nuova vita lontana dalla Setta, lontana dal buio.
Per distrarsi, il lavoro che la cugina le aveva trovato era l'ideale: rimanere nel negozio cinque giorni a settimana -tre full time e due part time- era perfetto per lei, perché le permetteva di avere contatti positivi coi clienti, di non pensare al proprio passato e al proprio futuro, e soprattutto evitava di stare tra i piedi di Monique e di suo marito; in realtà i due non le facevano mai pesare la sua presenza dentro casa, ma Dominique... Selene, Selene si sentiva comunque di troppo. Veronique, ad esempio, non si era ancora fatta viva, e questo faceva capire alla donna quanto poco fosse disponibile ad incontrarla... ma visto ciò che le aveva fatto in passato, come poteva biasimarla?
Continuare ad impegnarsi per diventare una persona migliore era l'unico modo che aveva, al momento, per dimostrarle quanto fosse seriamente intenzionata a rigare dritto: e poi non dover più complottare per la Setta o essere schiava delle illusioni le aveva permesso di rendersi conto di quanto tempo libero avesse, e di quanto modi ci fossero per riempirlo; le piaceva la musica, certo, ma magari c'erano altri interessi che avrebbe potuto coltivare... doveva solo scoprirli.

Toh... Guarda un po' chi si vede.

Immersa nella lettura di un giornale magico sulle ultime tendenze della moda -aveva scoperto che le piacesse molto leggere riviste di quel tipo, per rimanere in tema di hobby ed interessi- quando un cliente entrò salutandola in modo piuttosto intimo, l'ex francese alzò gli occhi e lo fissò con aria concentrata per qualche secondo, nel tentativo di ricordare il suo nome.

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... Quetzal, esatto?

Era difficile ricordarsi il nome di coloro che Marcus le aveva presentato durante l'unica riunione della Resistenza a cui avesse partecipato, ma per fortuna la sua memoria fotografica non era cambiata con la Polisucco Permanente... al massimo era solo un po' arrugginita.

Ehi...
Come procede la monotona vita della negoziante?


Tranquilla, forse un po' noiosa, ma non mi lamento... a volte stare lontani dai guai per un po' fa bene.
Tu che mi dici?
-rispose ella, abbozzando un sorriso placido ed aspettando la sua risposta prima di proseguire- Cosa posso fare per te?

Sono qui perché dovrei sapere se hai questa roba in negozio.
In caso dovresti dirmi quali sono i prezzi e le quantità massime che possiedi.


Vediamo un po'...

Osservò la lista che il ragazzo gli aveva porto, studiandola per quasi un minuto prima di annuire: non era ancora tanto pratica del negozio, del magazzino e della struttura in generale da poter ricordare ogni cosa all'attimo, ma lavorare lì anche a quello serviva.

Sì, dovremmo avere tutto.
Dammi solo un secondo per controllare il libro dell'inventario.
-lo prese, iniziò a controllarlo, e fece un piccolo sorrisetto, alzando lo sguardo su di lui- Ne hai di soldi da spendere, mh?

Erano solo quattro ingredienti, quelli richiesti da Quetzal, ma il prezzo di ciascuno era davvero alto: tuttavia ipotizzava che egli lo immaginasse già di suo, e poi più lui spendeva, più il negozio guadagnava, perciò...

Ho tre boccette di cenere, due minerali di Dragonite, quattro biglie ed un intaglio d'osso.
Posso farne arrivare di più, se vuoi ordinarlo, ma ci vorranno almeno due settimane e il prezzo aggiuntivo sarà di 20 galeoni a pezzo.
-lo avvisò, continuando a leggere nell'inventario- Per quanto riguarda i costi... siamo su 80 galeoni per ogni boccetta di cenere, 110 per un minerale, 70 per una biglia e 100 per un intaglio.

Alzò nuovamente lo sguardo su di lui, sorridendogli leggermente: chissà se era stata brava, come commessa... sicuramente non le avrebbero dato un premio come "rivelazione del mese", ma ci teneva a fare bene il proprio lavoro.
Ci teneva che i proprietari non si lamentassero di lei, ci teneva che tutto andasse per il meglio... ci teneva a ricominciare a vivere col piede giusto.
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Messaggioda Quetzal » 16/02/2016, 23:24

Annuì quando ella pronunciò correttamente il suo nome, almeno uno dei due si ricordava quello dell'altro.
No, Quetzal difficilmente memorizzava quando le persone non rientravano nella sua cerchia di "amicizie" o per lo meno buoni rapporti.
Faceva ancora fatica con i membri della Resistenza che c'erano fin dall'inizio, figurarsi con le nuove reclute come Selene.

Ehi...
Come procede la monotona vita della negoziante?


Tranquilla, forse un po' noiosa, ma non mi lamento... a volte stare lontani dai guai per un po' fa bene.
Tu che mi dici?


Ti dico che la mia di vita, invece, è tutt'altro che noiosa.
Abbiamo tanti di quegli incarichi con gente poco raccomandabile che anche la stessa Talikha certe volte si chiede perché li ha accettati.
... A tal proposito...


Cosa posso fare per te?

Sono qui perché dovrei sapere se hai questa roba in negozio.
In caso dovresti dirmi quali sono i prezzi e le quantità massime che possiedi.


Vediamo un po'...

Il Druido rimase in silenzio durante la ricerca, per fortuna fruttuosa, della donna, guardandosi attorno ed osservando i vari prodotti in vendita, quelli da vetrina, per essere precisi.
C'erano sacchetti con rune molto belle e ben costruite, poi delle sfere di cristallo levigate alla perfezione ed anche dei volumi che avrebbe consultato volentieri, dai nomi davvero singolari.
Era da tanto che non praticava più come sciamano e ricordava di essere anche piuttosto bravo... magari un giorno o l'altro avrebbe ripreso a fare qualche profezia, levandosi un po' di ruggine.

Sì, dovremmo avere tutto.
Dammi solo un secondo per controllare il libro dell'inventario.
Ne hai di soldi da spendere, mh?

Tu non hai neanche idea quanti siano...

Rispose mellifluo e quasi malizioso, fissandola con aria divertita e per nulla sarcastica, accorgendosi di seguito della interessante scollatura del vestito della donna, davvero niente male.
Certi pensieri se li sarebbe dovuti risparmiare ma bisognava ammettere che Selene sapeva come trasmettere il proprio fascino senza eccessivo impegno, merito forse di un carisma innatamente alto.
Tuttavia l'attenzione del Druido tornò in fretta sugli affari, anche perché non aveva troppo tempo da perdere e pareva che la signorina Thomson avesse completato la ricerca al 100%.

Ho tre boccette di cenere, due minerali di Dragonite, quattro biglie ed un intaglio d'osso.
Posso farne arrivare di più, se vuoi ordinarlo, ma ci vorranno almeno due settimane e il prezzo aggiuntivo sarà di 20 galeoni a pezzo.
Per quanto riguarda i costi... siamo su 80 galeoni per ogni boccetta di cenere, 110 per un minerale, 70 per una biglia e 100 per un intaglio.


Pensavo peggio, onestamente.
Ordina pure quanta più merce possibile ti può arrivare in negozio, anche qualora fossero dieci o venti pezzi, d'accordo?
Se mi assicuri la tempistica, tornerò tra tre settimane per prendere il resto, intanto dammi tutto ciò che hai...


Dalla borsa a tracolla in cuoio estrasse un rotolo di banconote da cinquanta Galeoni l'una, cominciando a contare con esattezza per fornirle la cifra esatta.
Erano davvero parecchi quei soldi, non era prudente portarseli dietro con così tanta tranquillità, ma di sicuro nessuno aveva idea di quanto potesse essere pericoloso provare a portarglieli via.
Glieli mise sul bancone, con una bella aggiunta di mancia per il negozio, giusto per risultare ancora più generosi.

Evita il resto, non ce n'è bisogno.

Prese tutti gli oggetti contenuti in una busta resistente e se li mise in borsa, chiudendola con il lucchetto magico costruito su di essa.

Mi sei stata davvero utile.
Nessuna domanda scomoda, nessuna remora nel fornirmi tutto il necessario, insomma una meraviglia.
Sai già quando inizierai a svolgere le prime missioni con la super organizzazione top secret?


Ci scherzò leggermente su: per fortuna lui e la sua donna erano esentati da certe cose avendo lavori più tecnici e scientifici da eseguire ugualmente importanti e vitali per la Resistenza.

Il negro ci ha detto molto poco di te...
... La tua vita e il tuo passato sono piuttosto avvolti nell'ombra.
In cerca di redenzione, in fuga dalla morte o magari... Entrambe le cose?
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Messaggioda Selene » 17/02/2016, 19:10

Ti dico che la mia di vita, invece, è tutt'altro che noiosa.
Abbiamo tanti di quegli incarichi con gente poco raccomandabile che anche la stessa Talikha certe volte si chiede perché li ha accettati.


Non mi sembrava che la gente poco raccomandabile fosse un problema... -replicò Selene, in tono neutro- Da quel poco che mi ha detto Marcus, siete abituati a trattare i vostri affari in ambienti non propriamente legali... -ed era evidente dall'assenza di sfumature nella voce che a lei non importasse nulla- e non so lei, ma tu mi sembri perfettamente in grado -a livello di prestanza fisica- di badare ad entrambi.

Stava facendo un complimento alla sua forma fisica? Sì, ma un complimento molto tranquillo: non c'era nessun secondo fine dietro, ad essere onesti non ci stava nemmeno flirtando insieme: molto semplicemente, osservando il suo corpo allenato, non poteva fare a meno di pensare che egli fosse assolutamente capace di proteggere sia se stesso che Talikha, in caso di pericolo.
Chissà che rapporto c'era tra di loro...

Cosa posso fare per te?

Sono qui perché dovrei sapere se hai questa roba in negozio.
In caso dovresti dirmi quali sono i prezzi e le quantità massime che possiedi.


Vediamo un po'...

Da brava commessa quale voleva dimostrare di essere, Selene si preoccupò subito di ricercare gli oggetti richiesti da Quetzal nell'elenco di ciò che avevano in negozio, essendo quel materiale piuttosto raro e costoso: l'altro, però, sembrava ben consapevole del loro prezzo e pronto a spendere tutto il necessario, perciò se andava bene a lui, chi era lei per lamentarsi?

Pensavo peggio, onestamente.

Addirittura?! Caspita, a saperlo gonfiavo un po' i prezzi... -commentò la donna, azzardando un sorrisetto divertito: si sentiva molto bloccata nel lasciarsi andare, temendo di fare qualcosa di sbagliato o di danneggiare gli altri, ma un po' d'ironia, che lei sapesse, non aveva mai ucciso nessuno.

Ordina pure quanta più merce possibile ti può arrivare in negozio, anche qualora fossero dieci o venti pezzi, d'accordo?
Se mi assicuri la tempistica, tornerò tra tre settimane per prendere il resto, intanto dammi tutto ciò che hai...


Sì, tre settimane saranno più che sufficienti.
E posso garantirti venticinque pezzi di ciascun materiale, tranne per i minerali... ti dovrai accontentare
-per modo di dire- di venti pezzi.
Posso farti il totale di quello che hai preso ora, intanto?


Attese una sua conferma, poi calcolò velocemente il tutto e gli comunicò la spesa complessiva, che ammontava a ben 840 galeoni: era tantissimo, specialmente rispetto alle spese che erano solite compiere i clienti, vecchi e nuovi, che passavano per il negozio: e quando Quetzal mise sul tavolo la bellezza di 900 galeoni tondi tondi, fermandola dal dargli il resto, Selene lo fissò stranita per un secondo -le stava regalando 60 galeoni, davvero?- e poi lo ringraziò con un sorriso, ipotizzando che Tisifone e Zephyr sarebbero stati molto felici di quella notizia.

Mi sei stata davvero utile.

Lo ripeteresti ai miei datori di lavoro?
Un po' di pubblicità non mi farebbe male...
-ironizzò lei, passandogli uno per uno tutto ciò che aveva comprato, così che potesse riporlo in una busta apposita con tanto di lucchetto.

Nessuna domanda scomoda, nessuna remora nel fornirmi tutto il necessario, insomma una meraviglia.

So per esperienza che a volte meno si sa, meglio è...
E poi il mio compito è quello di vendere prodotti, non certo di fare il terzo grado ai clienti.
-fece spallucce, riponendo con cura il denaro nella cassa per poi richiuderla ed appoggiare i gomiti sul bancone: le sembrava che l'altro avesse voglia di fare due chiacchiere, e a lei la cosa non dispiaceva affatto.

Sai già quando inizierai a svolgere le prime missioni con la super organizzazione top secret?

Ancora no, ma non posso dire di avere particolare fretta: questa vita, per quanto a volte un po' monotona, mi piace così com'è... e non ho tutto questo bisogno di metterla a rischio nel breve periodo.

Anche perché, a parte dare informazioni sulla Setta, se non poteva usare le proprie illusioni, cosa le rimaneva? Non era una brava combattente, né chissà quale genio di Pozioni, decotti e affini, come Talikha: ogni tanto, da quando era "tornata in sé", si era chiesta a cosa Marcus pensasse che lei potesse servire... ma poi si era risposta che tanto, anche chiedendoglielo, probabilmente la risposta da Azhad non l'avrebbe mai ricevuta.

Il negro ci ha detto molto poco di te...

E a me ha detto molto poco di voi.

... La tua vita e il tuo passato sono piuttosto avvolti nell'ombra.
In cerca di redenzione, in fuga dalla morte o magari... Entrambe le cose?


Per quanto riguarda la seconda, direi che ho già dato... -quand'era andata a chiedere asilo e protezione alla cugina- Sulla prima... sì, potremmo dire una cosa del genere.
Diciamo che avevo un po' di cosette da farmi perdonare, e dei debiti da estinguere.


Con tutto il male che aveva fatto, aiutare la Resistenza per una buona causa le era sembrato il minimo... e poi Marcus l'aveva salvata, facendola scappare dalla Setta ed inscenando la sua morte per permetterle di ricominciare, con una nuova identità ed una vita del tutto diversa dalla precedente; in questo senso, quindi, qualcosa gliela doveva proprio.

Tu e Talikha, invece, non mi sembrate troppo coinvolti... -l'aveva notato durante la riunione, quando i due erano stati in un angolo, per conto loro, ed Azhad non li aveva interpellati praticamente mai- Preferite farvi gli affari vostri e dare una mano solo per necessario? -ipotizzò lei, prima di spingersi ancora più in là con la propria curiosità- Libero di non rispondermi, ma mi viene spontaneo chiedertelo... che rapporto c'è tra di voi? Siete semplicemente colleghi, oppure... qualcosa di più?
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Messaggioda Quetzal » 18/02/2016, 20:29

Nessuna domanda scomoda, nessuna remora nel fornirmi tutto il necessario, insomma una meraviglia.

So per esperienza che a volte meno si sa, meglio è...
E poi il mio compito è quello di vendere prodotti, non certo di fare il terzo grado ai clienti.


Allora sei una negoziante fuori dagli schemi, credimi, specie se ti trovi a Diagon Alley.
Qui, quando chiedi determinati prodotti particolari, cercano sempre di capire cosa devi farci, già temendo di vendere merce a qualcuno di poco raccomandabile.
Molti addirittura hanno un congegno magico per chiamare la Vigilanza senza neanche ascoltare le spiegazioni dell'acquirente.
Tutte misure adottate post morte del Ministro, che te lo dico a fare...


Determinate scocciature erano veramente una spina nel fianco per persone come Quetzal e Talikha, abituate a gestire affari con gente del panorama più oscuro della magia.
Ognuno aveva il proprio business e a loro di sicuro importava pochissimo di cosa dovessero farci con determinati prodotti: loro li creavano e basta, proprio come per il Principe di Andorra.
A proposito, meno male che tra gli oggetti avuti in abbondanza c'era proprio il minerale di Dragonite, altrimenti il lavoro per il Montesquieu avrebbe subito un lieve rallentamento.

Il negro ci ha detto molto poco di te...

E a me ha detto molto poco di voi.

... La tua vita e il tuo passato sono piuttosto avvolti nell'ombra.
In cerca di redenzione, in fuga dalla morte o magari... Entrambe le cose?


Per quanto riguarda la seconda, direi che ho già dato... Sulla prima... sì, potremmo dire una cosa del genere.
Diciamo che avevo un po' di cosette da farmi perdonare, e dei debiti da estinguere.


Capisco...

Non aggiunse molto altro, aveva capito che ella non avrebbe voluto dire più di ciò che aveva detto e a lui onestamente interessava poco di impicciarsi dei suoi affari.
Un minimo di conversazione con una "collega" si poteva fare, merito anche delle lezioni di civilizzazione ottenute da Talikha, ma niente di più, altrimenti rischiava seriamente di annoiarsi.
Aveva ottenuto tutto, quindi, più la sicurezza di altra roba entro tre settimane. Poteva andarsene, ma non prima di aver ascoltato l'ultima domanda della bella Selene.

Tu e Talikha, invece, non mi sembrate troppo coinvolti...
Preferite farvi gli affari vostri e dare una mano solo per necessario?


È la nostra politica ed in più Talikha per ovvi motivi non può invischiarsi troppi negli affari della Resistenza.
Come cugina di Tezzereth, in caso di eccessivo coinvolgimento verrebbe indagata per prima e sarebbero grossi guai.


Libero di non rispondermi, ma mi viene spontaneo chiedertelo... che rapporto c'è tra di voi?
Siete semplicemente colleghi, oppure... qualcosa di più?


... Qualcosa di più.

La signorina Thomson non poteva averne idea, ma riuscire ad ottenere una risposta del genere da Quetzal era da considerarsi un vero e proprio traguardo in piena regola, essendo lui molto dedito a tenere i cavoli suoi per sé senza esternarli a nessun altro, specie quando c'era di mezzo la "datrice di lavoro". Però con lei aveva deciso di fiatare, forse per una specie di simpatia a pelle o qualcosa di simile. Tuttavia la donna non avrebbe avuto modo di parlare ancora o chiedere altro in quanto il Druido si diresse verso la porta del negozio con l'intenzione precisa di andarsene per fretta personale.

Ci si vede tra venti giorni circa... Metti sempre certi vestiti, è comunque un piacere intravedere certe beltà...

Sorrise leggermente, malizioso e divertito.

... Ovviamente io non ti ho detto nulla.

Ultima frase prima di uscire dall'Emporio, facendo cadere accidentalmente per terra un sacchetto di velluto contenente delle rune di legno lavorato, a causa di un colpo di vento al momento di chiusura della porta.

Uscita per Queztal

Spoiler:
Ultimo avvenimento richiesto dal Narratore Sandyon.
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Messaggioda Sandyon » 18/02/2016, 20:42

Il sacchetto di velluto caduto accidentalmente per terra, si slacciò facendo scivolare fuori e a terra una sola runa.
Nel momento stesso in cui Selene avesse sfiorato tale runa per rimetterla nel sacchetto e poi riporre lo stesso al proprio posto, un flash improvviso l'avrebbe pervasa.
Una visione strana, tre luci allineate: bianca a sinistra, rossa al centro e poi nera a destra.
Di seguito, più in avanti nella prospettiva, una grande luce bianca a sinistra e una grande luce nera a destra.
Le cinque luci che prendevano a vorticare assieme, formando un unico nucleo gigantesco e nello stesso momento... Un volto...

Immagine

Appresso a quel volto, scene di morte, scene di sangue spruzzato su un muro o sul pavimento.
Scene di sesso tra corpi aggrovigliati, scene di comizi pubblici davanti a folle piene di persone.
In tutto questo, di sfondo sempre quel volto in trasparenza, sempre con la stessa espressione, senza una parola, senza un movimento.
Quando poi il flash terminò, durato appena l'apparente tempistica di un secondo, Selene poté osservare con attenzione un dettaglio sconcertante.
La Runa caduta a terra e sfiorata per innescare il processo di veggenza... Era la Runa della DISTRUZIONE.

SELENE PUÒ PROCEDERE ALLA CHIUSURA DELLA GIOCATA.
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Messaggioda Selene » 18/02/2016, 22:39

Allora sei una negoziante fuori dagli schemi, credimi, specie se ti trovi a Diagon Alley.

Come mai dici questo?

Qui, quando chiedi determinati prodotti particolari, cercano sempre di capire cosa devi farci, già temendo di vendere merce a qualcuno di poco raccomandabile.
Molti addirittura hanno un congegno magico per chiamare la Vigilanza senza neanche ascoltare le spiegazioni dell'acquirente.


Addirittura?!

Tutte misure adottate post morte del Ministro, che te lo dico a fare...

Che stupidaggine, tanto poi chi vuole farla franca ci riesce sempre.
Pensa solo alla morte del Ministro, è praticamente avvenuta sotto la più stretta vigilanza possibile... si tratta solo di paranoia, e la paranoia può far fare cose assurde a chiunque.


Alzò le spalle, segno che in fondo a lei importava poco: per quanto la riguardava, lei era lì per vendere, e quello avrebbe continuato a fare; le domande scomode, al massimo, le lasciava ai proprietari, che avevano il diritto di curiosare ben più di Selene; inoltre, in quel caso, ella non stava parlando con una persona qualsiasi, bensì con qualcuno di cui, essendo Quetzal parte della Resistenza, almeno un minimo si poteva fidare. Non sapeva molto di lui o di Talikha -della seconda di più, in realtà, ma solo in riferimento a Tezzereth- ma si fidava di Marcus, e tanto le bastava.

Il negro ci ha detto molto poco di te...

E a me ha detto molto poco di voi.

... La tua vita e il tuo passato sono piuttosto avvolti nell'ombra.
In cerca di redenzione, in fuga dalla morte o magari... Entrambe le cose?


Per quanto riguarda la seconda, direi che ho già dato... Sulla prima... sì, potremmo dire una cosa del genere.
Diciamo che avevo un po' di cosette da farmi perdonare, e dei debiti da estinguere.


Capisco...

Tu e Talikha, invece, non mi sembrate troppo coinvolti...
Preferite farvi gli affari vostri e dare una mano solo per necessario?


È la nostra politica ed in più Talikha per ovvi motivi non può invischiarsi troppi negli affari della Resistenza.
Come cugina di Tezzereth, in caso di eccessivo coinvolgimento verrebbe indagata per prima e sarebbero grossi guai.


Libero di non rispondermi, ma mi viene spontaneo chiedertelo... che rapporto c'è tra di voi?
Siete semplicemente colleghi, oppure... qualcosa di più?


... Qualcosa di più.

Annuì e sorrise, avendo pienamente compreso cosa l'altro volesse far intendere: a dire il vero lei stessa aveva colto un rapporto più intimo, in quel poco tempo che li aveva visti, ma chiedere direttamente alla fonte era sempre il modo migliore di scoprire qualcosa.

Ci si vede tra venti giorni circa... Metti sempre certi vestiti, è comunque un piacere intravedere certe beltà...

Attento, non sono certa che la tua "qualcosa di più" apprezzerebbe questo commento.

... Ovviamente io non ti ho detto nulla.

Ah ecco, mi sembrava!

Ridacchiò anche, la Thompson, salutando con un cenno della mano il Druido ed osservandolo distrattamente uscire dal negozio: quel sacchetto di Rune, caduto per sbaglio, rimase per terra per almeno dieci minuti, e solo quando Selene si mosse dal bancone per andare a controllare una cosa su uno degli scaffali, ella si accorse dell'oggetto perduto dall'uomo.

Uhm, beh, poco male.
Tanto ci rivedremo tra venti giorni, glielo conserverò fino ad allora.


Pensò lei, senza farsi troppi problemi, abbassandosi per raccoglierlo e prendere in mano la Runa scivolata fuori dal sacchetto per rimetterla insieme alle altre: non appena la sfiorò, però, accadde qualcosa di totalmente nuovo, sconvolgente.
Una visione.
O almeno, Selene credette che di questo si trattasse: vide tre luci allineate, di colori diversi, poi solitamente due, ma più grandi, ed infine tutte e cinque insieme, le quali formarono un unico nucleo, e a seguire...
Un uomo, un uomo bellissimo certo, ma che con sé sembrava portare morte, sangue, orge -orge?!- ed un fervore quasi malato: poi, come tutto era successo, semplicemente finì, facendole riprendere conoscenza sul pavimento, in ginocchio accanto a quel sacchetto; tremava, era pallida, ed in mano aveva ancora quella Runa...
La Runa più profetica che avesse mai visto.

Fine
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Messaggioda Kirie » 07/07/2016, 21:52

2112年 7月 12日 (Venerdì)
Diagon Alley
Ore 14 Minuti 25


Tsukareta!
(Che stanchezza!)


Lavorava solo mezza giornata al Ministero, ma quella mezza giornata era di per sè molto stancante per la Morimoto. Doversi rapportare con persone nuove, in una lingua non sua e soprattutto in una cultura che non le apparteneva rendeva le sue giornate molto più pesanti del normale.

Mada hirugohan wo tabete inaiyo!
Onaka ga suku...

(Non ho nemmeno pranzato ancora!
Ho fame...)


La sua pausa pranzo era saltata a causa di un'emergenza dell'ultimo minuto, che l'aveva vista prendersi cura di un Auror ferito, un'ustione da incantesimo elementale proprio sulla spalla destra. Non le dispiaceva prendersi cura del prossimo, semplicemente dopo era costretta a pagarne le conseguenze. Come la sua pancia che adesso brontolava a più non posso, chiedendo alla ragazza di darle qualcosa da mangiare per placare i morsi della fame.

Aisukurīmu?
Un-un!

(Un gelato?
Ma sì dai!)


Non doveva fare altro che percorrere la strada acciottolata e raggiungere la famosa gelateria di Diagon Alley, quella dove passava la maggior parte dei suoi pranzi in quelle calde giornate d'estate. A dire il vero non si era ancora abituata alla situazione climatica in Inghilterra, trovando assurdo che nei mesi in cui avrebbe dovuto fare più caldo ci fossero nubi e temporali ovunque. Sembrava che l'autunno non se ne andasse mai in vacanza, davvero una bella scocciatura!
Tuttavia nonostante l'evidente difficoltà della ragazza nel rapportarsi in quel mondo nuovo, Kirie ammetteva con sè stessa che la decisione di andarsene dal Giappone le aveva giovato, sotto ogni punto di vista: le mancava la sua migliore amica, Ruka-chan e Obasan, ma sapere di essere lontana miglia e miglia dalla propria famiglia la faceva sentire più leggera, più tranquilla, più capace di vivere senza l'ombra dei Kurosawa a oscurare il suo futuro. Adesso aveva un lavoro che le piaceva, un mondo tutto nuovo da scoprire e ben presto un bel gelato gusto anguria e cocco da mangiare all'esterno della gelateria, insieme a delle cialde croccanti e deliziose. Doveva solo superare quel punto, quell'unico fastidioso tratto a metà fra due negozi del tutto innocui, dove in mezzo svettava l'insegna Anfiarao&Cassandra a caratteri cubitali.
Non era qualcosa che riusciva a controllare, la paura che l'assaliva ogni volta che passava affianco all'Emporio di Divinazione. Non poteva nemmeno imputare la colpa al negozio stesso, dato che non aveva nulla di spaventoso nè agghiacciante, semmai tutto il contrario: dall'esterno presentava un'atmosfera tranquilla, mite, esoterica quasi. Ma era ciò che esso rappresentava per la Morimoto a farla impallidire e abbassare lo sguardo ogni volta che passava lì vicino, dando un'occhiata sfuggente alla vetrina per poi allontanarsi come se avesse visto un fantasma.

Affronta le tue paure, Kirie-chan...

Come al solito, la sua coscienza -con la voce dello zio defunto- si ripresentò prepotente proprio nell'attimo in cui la ragazza passò di fronte alla vetrina, spingendola a bloccarsi e a voltarsi con cautela, osservando il proprio riflesso nel vetro lucido. Al di là di esso, c'erano alcuni oggetti in esposizione, oggetti innocui e anche carini da vedere, ma che le ricordavano momenti dolorosi, come ogni singola lezione di Divinazione alla Musashi.

Wakatta...
Ganbarimasho!

(Ho capito...
Mettiamocela tutta!)


Non era più una Kurosawa, quindi perchè preoccuparsi di un semplice emporio sulla Divinazione, quando lei ormai era una ragazza normale, che conduceva una vita normale e che aveva poteri normali? Approfittando di un momento nel quale sembrava non esserci nessuno all'interno del negozio, Kirie entrò dentro, parlando un inglese sporcato dal suo accento prettamente asiatico.

Sumimasen...
È permesso?


Si chiuse la porta alle spalle, all'apparenza non vedendo nessuno. Forse era meglio così: era entrata là dentro solo per dare un'occhiata, non avrebbe mai comprato nulla che le ricordasse anche solo alla lontana la sua famiglia. Per questo motivo Kirie cercò di muoversi in maniera quanto più silenziosa possibile, fissando gli oggetti esposti sugli scaffali. Evitò con molta accuratezza le sfere da Divinante e i Tarocchi, concentrandosi invece sulle tazze da tè che, nello stile, le ricordavano quelle del suo amato paese. C'erano anche dei talismani molto costosi e libri di manualistica per Veggenti, un po' inutili per lei che nemmeno da Veggente era riuscita a combinare qualcosa di buono.

Sembra che non ci sia nulla di interessante...

Immagine


Disse pensierosa, voltandosi come per andarsene, ma venendo attirata all'ultimo da un libro in particolare, un'autobiografia da quello che riuscì a comprendere scritta da uno dei due proprietari del negozio. Senza pensarci, Kirie ne prese una copia in mano, iniziando a sfogliarla, incuriosita di sapere che tipo di rapporto potesse sussistere fra una divinante e il suo allievo. Lo stesso forse che avrebbe potuto conoscere anche lei con sua madre, se solo non fosse nata priva di poteri.
Doveva fare uno sforzo molto grande per riuscire a capire ogni singola parola all'interno del libro, per questo motivo si chiuse in sè stessa, incurante del luogo dove si trovasse e anche della donna che presto o tardi sarebbe apparsa dentro il negozio, scambiandola -giustamente- per una possibile cliente.

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Messaggioda Selene » 08/07/2016, 11:19

∆ Anfiarao&Cassandra • Emporio di Divinazione • Diagon Alley • Inghilterra • July 2112, 12th • h 2.25 p.m. ∆


Grazie ancora, arrivederci!

A lei, e buona giornata!

Fu col sorriso che Selene salutò l'ennesimo cliente, osservandolo uscire dal negozio prima di dirigersi sul retro: ultimamente sembrava che la gente fosse molto più interessata alla Divinazione e, in generale, alle sue mantiche, ma la Thompson aveva l'idea che fosse tutta colpa -merito- dell'estate perché, avendo più tempo libero, le persone si sentivano spesso più in vena di sperimentare.
A lei comunque -e di riflesso ai proprietari del negozio, ovviamente- la cosa faceva solo che comodo, per questo la donna serviva ogni nuovo cliente con un sorriso gentile e una professionale disponibilità: sembrava molto più a suo agio tra quelle quattro mura, ma la verità era che si sentiva meglio in generale, al di là del lavoro... non solo perché Robyn aveva confessato di amarla -evento che già di per sé le faceva nascere un enorme sorriso sulle labbra ogni volta che ci ripensava- ma anche perché erano andati a vivere insieme. Al di là della meraviglia nello svegliarsi accanto a qualcuno ogni mattina -a volte, quando il Laars dormiva, Selene si faceva persino un piccolo pianto di gioia, a causa delle troppe emozioni positive che ancora non sapeva bene gestire- ciò che per lei era davvero positivo era il non dover più vivere a casa di Monique: un po' perché, da Robyn, si sentiva molto più padrona di fare ciò che voleva senza dover camminare in punta di piedi o dover chiedere il permesso per qualsiasi cosa -oltretutto il Laars l'aveva anche "costretta" a comprare qualche mobile per la casa così da arredarla a suo gusto, proprio per sentire sua quell'abitazione- ma anche perché, non essendo sempre tra i piedi a Monique, con tutto che la Vireau non gliel'avesse mai fatto pesare, contattarla per un caffè o un aperitivo risultava molto più semplice e spontaneo; era passata da lei per un tè pomeridiano giusto due giorni prima -ed era piuttosto certa che Veronique non ne fosse al corrente- e pur essendo rimasta solo un'ora, avevano avuto modo di parlare del suo trasferimento, della casa dell'Auror, di come Selene l'avesse parzialmente arredata... argomenti tranquilli, insomma, ma che per la nipote di Rose Dubois sembravano un ottimo punto di partenza per un rapporto positivo con la donna a cui, senza mezzi termini, doveva la vita.

D'accordo, mettiamoci al lavoro!
Uhm, se continuiamo di questo passo mi sa che dovrò parlare con Tisifone e Zephyr per aumentare le scorte del magazzino...


Mormorò tra sé la donna mentre cominciava a segnare, su un block-notes, tutta la merce e le sue quantità presenti nel magazzino: era un lavoraccio, ma a Selene non dispiaceva, un po' perché così poteva ordinare per tempo questo o quell'oggetto quando si rendeva conto di averne pochi pezzi in negozio, ed un po' perché voleva dimostrare ai proprietari come, nonostante i mesi fossero passati, la qualità del suo lavoro non fosse diminuita, e che continuasse a meritare di lavorare lì per loro.
Proprio come la cliente che entrò nell'Emporio, in un primo momento la Thompson si ritrovò ad essere talmente concentrata da non rendersi conto che ci fosse qualcuno, anche perché la ragazza stava cercando di fare il meno rumore possibile: quando, però, ella prese un libro in mano, spostando leggermente il suppellettile accanto ad esso, la donna volse il capo e si tirò su col busto, spostando lo sguardo verso la porta che faceva da passaggio tra magazzino e negozio principale.

Immagine

Pazienza, finirò dopo!

Si disse, facendo spallucce e prendendo passo così da raggiungere il retro del bancone, dal quale poté osservare la cliente che, di spalle, pareva assorta nella lettura del libro scritto da Zephyr.

Coff coff...

Tossicchiò sommessamente, così da non farle prendere un infarto e, al tempo stesso, avvisarla della sua presenza lì, dopodiché, appena ella si volse, Selene le rivolse un sorriso gentile.

Benvenuta da "Anfiarao&Cassandra", io sono Selene...
Come posso aiutarla?


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