Una volta terminata la canzone, Robyn si ritrovò per un attimo da solo nei propri pensieri, prendendo respiro e chiedendosi perché mai avesse sentito il bisogno di esprimere pienamente quelle note segrete.
Gli applausi nemmeno li sentiva, così come nemmeno i complimenti o i fischi di approvazione, a lui importava solamente di aver fato vita a quelle sensazioni, a quelle emozioni, anche se naturalmente sapeva quanto fosse stato sbagliato da parte sua. Per quello non si accorse della presenza quasi nascosta della colombiana, che invece lo aveva visto e sentito benissimo e subito dopo il brano se n'era andata di corsa di sopra, verso il piano delle loro stanze, tra i più alti dell'albergo. Tornato al bancone, disse al musicista di tenersi i 50 Galeoni come "mancia" per il favore, lasciandolo un po' come uno stupido: i privilegi di possedere una famiglia ricca ed un alto guadagno, dopo di che, si diresse verso le scale magiche, una specie di congegno magico che incorporava lo stesso principio delle Passaporte, difatti bastava salire un numero di gradini pari al piano desiderato e magicamente appariva una porta di fronte alle persone che si affacciava sulla zona richiesta. L'Auror però dovette bloccare il proprio incedere a causa di una presenza inaspettata davanti alla propria camera.
... Ariel.
Cosa ci fai lì?
La ragazza si volse per guardarlo e fu nuovamente come se il cuore si bloccasse qualche secondo prima di ripartire.
La Jiménez, tuttavia, non aveva alcuna intenzione di rimanere in silenzio, anzi, si diresse verso di lui facendo bene attenzione a non essergli troppo vicino e si mise ad esporre ogni pensiero.
Molti di quelli che il Lars ascoltò nell'arco di quei pochi secondi erano pienamente condivisi e in passato anche lui si era posto delle domande simili, quasi temendo l'effettiva risposta.
Per la prima volta sembrava la bionda quella più coraggiosa dei due, quella meno curante delle conseguenze, ed era un lato di lei che al ragazzo non dispiaceva affatto.
Ciò che però la colombiana disse alla fine non solo giunse completamente inaspettato ma apparve nell'ottica di Robyn come una sorta di apertura del Vaso di Pandora.
Le pupille si dilatarono, il fiato si tagliò inesorabilmente e la consapevolezza di essere giunti al punto di non ritorno fu ormai palese e impossibile da ignorare.
Lo so che pensi che sia tutto finto tra noi e forse è così, ma io non posso più crederlo, è assurdo ed impossibile!
Sono stata a contatto con Dylan e tu con Melia, e a meno che tu non mi dica che pensi a lei per tutto il tempo, beh, allora significa che essere ciò che siamo non influenza i nostri pensieri e i nostri sentimenti, infatti io non penso mai a nessun altro che non sia tu!
Quindi lo so che probabilmente è sbagliato perché siamo io e te, e che forse Evan e Calvin ci rimarranno di sasso e che forse sono pure una sgualdrina perché sto dicendo queste cose anche se io e Zephyr non ci siamo mollati da tanto, ma... io credo di essermi innamorata di te, Robyn.
Non c'era leggerezza in quelle parole, anzi, Ariel aveva pesato ogni frase dando ad ognuna l'importanza che meritava, così da non pentirsene mai più in futuro.
Le sue considerazioni erano talmente esatte che nessuno si sarebbe potuto permettere di darle contro: sì, lui era stato a contatto con Melia e lei con Dylan, ma le sensazioni e le voglie provate non si avvicinavano lontanamente a quelle che invece avvenivano tra loro ogni sacrosanto giorno da ormai quasi due mesi abbondanti. Lei credeva di essersi innamorata di lui, ma lui? Lui invece cosa credeva? Di cosa era convinto?
Come prima risposta a tutto quel mucchio di confusioni e acque agitate, il Laars annullò completamente la differenza in centimetri tra lui e la Jiménez, attaccandola alla propria porta, per poi darle un bacio che aveva in sé lo scopo di far capire l'esplosione generata nel suo cuore e nella sua anima. Non più reazioni istintive, non più comportamenti dettati dall'impulso e dalla voglia, quel bacio era autentico quanto era autentico il sentimento che stavano provando l'un l'altra, anche se fino ad allora nessuno dei due si era permesso di crederci, ipotizzandolo fasullo per via del suo sviluppo fin troppo repentino.
... Tu lo credi, io ne sono convinto, Ariel...
Era convinto di amarla, era come se all'improvviso i dubbi se ne fossero volati via, diradati come quando le nuvole venivano spazzate via dal vento, lasciandolo solo il calore e la bellezza del Sole, lei, splendida e splendente come la stella che riscaldava il pianeta Terra, perché quando si sfioravano e si toccavano, il calore era inevitabile, completamente inevitabile, per via della loro natura come Aberrazioni. Pur trovandosi molto in difficoltà con quella nuova versione di se stesso, poteva almeno ringraziare di aver mantenuto quel tratto particolare, ovvero il non restare freddo di pelle nei confronti dei suoi simili ed in particolare modo proprio Ariel. La baciò ancora una volta, non dandole il tempo di replicare, mettendoci ovviamente la lingua, trasformando quel gesto in una specie di atto completo di amore e passione. La voleva, quello era indubbio, voleva ad ogni costo recuperare tutto il tempo trascorso nell'eccessivo dubbio e nel trattenersi dal fare con lei di tutto e di più. Non era un sogno, non era una presa in giro tipica di molte notti, quando si svegliava all'improvviso e stringeva poi il pugno, sbeffeggiato dalla sua stessa mente. Era tutto quanto reale, più vero che mai e da quel momento in poi non avrebbe mai più messo in dubbio nulla.
È vero, lo so... Non è un comportamento adeguato per due persone che si sono separate da poco coi rispettivi partner.
Zephyr per te è stato sempre l'amore, per me Aryanne un sogno proibito divenuto realtà, ma le cose non sono andate come speravamo.
Ma se quando ci siamo rivisti da single, i nostri cuori si sono riattivati subito, può essere davvero considerata colpa nostra?
Non sei una sgualdrina ed io non sono un bastardo, siamo solo un ragazzo ed una ragazza che sono in grado di amare e che forse... Si attraevano anche quando non dovevano.
Che questa sia una verità o una apparenza oramai credo non abbia più importanza, non è importante cosa sentivamo prima, quali sensazioni ci esprimevamo in segreto senza neanche accorgercene.
Quello che importa è ciò che stiamo esprimendo ora, ciò che sentiamo ora... E quello che sento distintamente è che ti amo, sì, ti amo Ariel Jiménez... Ti amo così tanto che la tua mancanza mi opprime.
Quando sei lontana percepisco il netto dolore del cuore e dello spirito, quando ti vedo accendi ogni mio desiderio... Sono settimane che non riesco a pensare ad altre femmine che non sia tu.
Ho provato, tentato, cercato di allontanare i miei sogni, le mie fantasie, le mie voglie, orientandole su qualcun'altra, ma è stato a dir poco impossibile: quando facevo tutto ciò, una voce dentro di me mi suggeriva che ti stessi tradendo e che non avrei dovuto, pur sapendo che in realtà io e te non eravamo una coppia, che non eravamo nulla se non una Cantante e il suo Vocal Coach...
Dimmi, è davvero così assurdo che possa essere capitato? È davvero così tanto fuori luogo dal momento stesso in cui non abbiamo vincoli di alcun genere a fermare i nostri desideri e i nostri sentimenti?
A me non importa il motivo del mio amore, non importa il motivo della mia smania di possederti in ogni modo possibile e immaginabile, importa solo che ce l'ho e che per la Trama è tutto vero.
Melia Herbert dovrebbe avere una percentuale di attrazione più potente della tua eppure... Eppure nel mettervi a confronto lei scompare, impallidisce di fronte alla tua bellezza e alla tua sensualità...
Mentre pronunciava quelle parole, la guardava dritto negli occhi, le labbra a pochissimi millimetri, le mani sui suoi fianchi, la consapevolezza che nessuno li stava disturbando.
Quello che provo adesso è troppo forte e dirompente per essere annichilito, non dopo ciò che mi hai detto.
Quindi ci sono solo due opzioni, amore: o essere una cosa sola, oppure separarci per sempre e dirci addio.
Gli applausi nemmeno li sentiva, così come nemmeno i complimenti o i fischi di approvazione, a lui importava solamente di aver fato vita a quelle sensazioni, a quelle emozioni, anche se naturalmente sapeva quanto fosse stato sbagliato da parte sua. Per quello non si accorse della presenza quasi nascosta della colombiana, che invece lo aveva visto e sentito benissimo e subito dopo il brano se n'era andata di corsa di sopra, verso il piano delle loro stanze, tra i più alti dell'albergo. Tornato al bancone, disse al musicista di tenersi i 50 Galeoni come "mancia" per il favore, lasciandolo un po' come uno stupido: i privilegi di possedere una famiglia ricca ed un alto guadagno, dopo di che, si diresse verso le scale magiche, una specie di congegno magico che incorporava lo stesso principio delle Passaporte, difatti bastava salire un numero di gradini pari al piano desiderato e magicamente appariva una porta di fronte alle persone che si affacciava sulla zona richiesta. L'Auror però dovette bloccare il proprio incedere a causa di una presenza inaspettata davanti alla propria camera.
... Ariel.
Cosa ci fai lì?
La ragazza si volse per guardarlo e fu nuovamente come se il cuore si bloccasse qualche secondo prima di ripartire.
La Jiménez, tuttavia, non aveva alcuna intenzione di rimanere in silenzio, anzi, si diresse verso di lui facendo bene attenzione a non essergli troppo vicino e si mise ad esporre ogni pensiero.
Molti di quelli che il Lars ascoltò nell'arco di quei pochi secondi erano pienamente condivisi e in passato anche lui si era posto delle domande simili, quasi temendo l'effettiva risposta.
Per la prima volta sembrava la bionda quella più coraggiosa dei due, quella meno curante delle conseguenze, ed era un lato di lei che al ragazzo non dispiaceva affatto.
Ciò che però la colombiana disse alla fine non solo giunse completamente inaspettato ma apparve nell'ottica di Robyn come una sorta di apertura del Vaso di Pandora.
Le pupille si dilatarono, il fiato si tagliò inesorabilmente e la consapevolezza di essere giunti al punto di non ritorno fu ormai palese e impossibile da ignorare.
Lo so che pensi che sia tutto finto tra noi e forse è così, ma io non posso più crederlo, è assurdo ed impossibile!
Sono stata a contatto con Dylan e tu con Melia, e a meno che tu non mi dica che pensi a lei per tutto il tempo, beh, allora significa che essere ciò che siamo non influenza i nostri pensieri e i nostri sentimenti, infatti io non penso mai a nessun altro che non sia tu!
Quindi lo so che probabilmente è sbagliato perché siamo io e te, e che forse Evan e Calvin ci rimarranno di sasso e che forse sono pure una sgualdrina perché sto dicendo queste cose anche se io e Zephyr non ci siamo mollati da tanto, ma... io credo di essermi innamorata di te, Robyn.
Non c'era leggerezza in quelle parole, anzi, Ariel aveva pesato ogni frase dando ad ognuna l'importanza che meritava, così da non pentirsene mai più in futuro.
Le sue considerazioni erano talmente esatte che nessuno si sarebbe potuto permettere di darle contro: sì, lui era stato a contatto con Melia e lei con Dylan, ma le sensazioni e le voglie provate non si avvicinavano lontanamente a quelle che invece avvenivano tra loro ogni sacrosanto giorno da ormai quasi due mesi abbondanti. Lei credeva di essersi innamorata di lui, ma lui? Lui invece cosa credeva? Di cosa era convinto?
Come prima risposta a tutto quel mucchio di confusioni e acque agitate, il Laars annullò completamente la differenza in centimetri tra lui e la Jiménez, attaccandola alla propria porta, per poi darle un bacio che aveva in sé lo scopo di far capire l'esplosione generata nel suo cuore e nella sua anima. Non più reazioni istintive, non più comportamenti dettati dall'impulso e dalla voglia, quel bacio era autentico quanto era autentico il sentimento che stavano provando l'un l'altra, anche se fino ad allora nessuno dei due si era permesso di crederci, ipotizzandolo fasullo per via del suo sviluppo fin troppo repentino.
... Tu lo credi, io ne sono convinto, Ariel...
Era convinto di amarla, era come se all'improvviso i dubbi se ne fossero volati via, diradati come quando le nuvole venivano spazzate via dal vento, lasciandolo solo il calore e la bellezza del Sole, lei, splendida e splendente come la stella che riscaldava il pianeta Terra, perché quando si sfioravano e si toccavano, il calore era inevitabile, completamente inevitabile, per via della loro natura come Aberrazioni. Pur trovandosi molto in difficoltà con quella nuova versione di se stesso, poteva almeno ringraziare di aver mantenuto quel tratto particolare, ovvero il non restare freddo di pelle nei confronti dei suoi simili ed in particolare modo proprio Ariel. La baciò ancora una volta, non dandole il tempo di replicare, mettendoci ovviamente la lingua, trasformando quel gesto in una specie di atto completo di amore e passione. La voleva, quello era indubbio, voleva ad ogni costo recuperare tutto il tempo trascorso nell'eccessivo dubbio e nel trattenersi dal fare con lei di tutto e di più. Non era un sogno, non era una presa in giro tipica di molte notti, quando si svegliava all'improvviso e stringeva poi il pugno, sbeffeggiato dalla sua stessa mente. Era tutto quanto reale, più vero che mai e da quel momento in poi non avrebbe mai più messo in dubbio nulla.
È vero, lo so... Non è un comportamento adeguato per due persone che si sono separate da poco coi rispettivi partner.
Zephyr per te è stato sempre l'amore, per me Aryanne un sogno proibito divenuto realtà, ma le cose non sono andate come speravamo.
Ma se quando ci siamo rivisti da single, i nostri cuori si sono riattivati subito, può essere davvero considerata colpa nostra?
Non sei una sgualdrina ed io non sono un bastardo, siamo solo un ragazzo ed una ragazza che sono in grado di amare e che forse... Si attraevano anche quando non dovevano.
Che questa sia una verità o una apparenza oramai credo non abbia più importanza, non è importante cosa sentivamo prima, quali sensazioni ci esprimevamo in segreto senza neanche accorgercene.
Quello che importa è ciò che stiamo esprimendo ora, ciò che sentiamo ora... E quello che sento distintamente è che ti amo, sì, ti amo Ariel Jiménez... Ti amo così tanto che la tua mancanza mi opprime.
Quando sei lontana percepisco il netto dolore del cuore e dello spirito, quando ti vedo accendi ogni mio desiderio... Sono settimane che non riesco a pensare ad altre femmine che non sia tu.
Ho provato, tentato, cercato di allontanare i miei sogni, le mie fantasie, le mie voglie, orientandole su qualcun'altra, ma è stato a dir poco impossibile: quando facevo tutto ciò, una voce dentro di me mi suggeriva che ti stessi tradendo e che non avrei dovuto, pur sapendo che in realtà io e te non eravamo una coppia, che non eravamo nulla se non una Cantante e il suo Vocal Coach...
Dimmi, è davvero così assurdo che possa essere capitato? È davvero così tanto fuori luogo dal momento stesso in cui non abbiamo vincoli di alcun genere a fermare i nostri desideri e i nostri sentimenti?
A me non importa il motivo del mio amore, non importa il motivo della mia smania di possederti in ogni modo possibile e immaginabile, importa solo che ce l'ho e che per la Trama è tutto vero.
Melia Herbert dovrebbe avere una percentuale di attrazione più potente della tua eppure... Eppure nel mettervi a confronto lei scompare, impallidisce di fronte alla tua bellezza e alla tua sensualità...
Mentre pronunciava quelle parole, la guardava dritto negli occhi, le labbra a pochissimi millimetri, le mani sui suoi fianchi, la consapevolezza che nessuno li stava disturbando.
Quello che provo adesso è troppo forte e dirompente per essere annichilito, non dopo ciò che mi hai detto.
Quindi ci sono solo due opzioni, amore: o essere una cosa sola, oppure separarci per sempre e dirci addio.