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Periferia e Dintorni

Messaggioda Robyn » 13/12/2015, 0:13

... Robyn?

Sul momento, quando si incontrarono i loro occhi, il Vocal Coach comprese che qualcosa era cambiato anche se non sapeva dire esattamente cosa.
Ariel Jiménez aveva sempre esercitato un certo fascino su di lui in quanto bellissima e prosperosa ragazza, ma da qualche tempo quel tipo di attrazione era aumentata, diventando molto più percettibile. Adesso invece, nel fissarla dopo la trasformazione, sentiva che l'attrazione c'era, ma non più così forte, semplicemente livellata e resa più facile da sopportare, pur essendo presente. Che cosa gli prendeva? Era diventato anche più capace di resistere alla bellezza femminile? O forse era solo la situazione trascorsa con Aryanne ad averlo in un certo senso immunizzato? Prima di potersi dare qualche risposta però, Robyn si ritrovò ad avere un innalzamento improvviso del battito cardiaco ed una voglia intensa di... Di... Mettersela a cavalcioni sul divano della sala e baciarla.

Credevo fossi ancora in missione, non hai avvisato nessuno del tuo rientro...
È andato tutto bene? Katie ti ha informato che Evan e Calvin non ci sono al momento?


Eh?
Come?
Sì... Sì sì, certo, mi ha informato quando sono arrivato, ma se ci sei tu non ho fatto un viaggio a vuoto.
Ti trovo... Molto bene.


Il primo istinto che gli venne fu quello di toglierle di dosso ogni vestito che portava, per poterla vedere interamente nuda e farci poi praticamente tutto.
Se inizialmente credeva di essersi immunizzato a causa dell'ancora viva tristezza per come erano andate le cose con Aryanne, adesso invece il cervello gli stava andando completamente in tilt e quella sensazione lo portava ai matti. Effettivamente, provando a fare mente locale, l'ultima volta che aveva percepito un desiderio simile e di eguale intensità era stato... Quando Melia Herbert gli aveva spiegato il magnetismo delle Aberrazioni. Ma allora, tutto ciò cosa stava a significare? Che anche Ariel forse era come lui? Impossibile... Assolutamente impossibile. Poi però, gli venne il ricordo della famosa varicella della colombiana e poi il suo rientro cambiata completamente. Era stato da allora che lui aveva iniziato a "sognarla" di più in termini poco casti.

Quindi se fosse anche lei... Devo provare a capirlo... E' c'è solo un modo per farlo.

Senza esitare per molto altro tempo, Robyn quindi si avvicinò di più alla bionda latina e tentò di darle il tipico saluto completo di baci sulle guance e una carezza gentile al fianco, ritrovandosi improvvisamente ad avere quasi una mezza erezione a causa della fortissima voglia improvvisa che gli scattò dentro una volta che furono così tanto a contatto. Spalancò gli occhi quindi, facendo un passo indietro e non sapendo inizialmente cosa dire o cosa fare. Sembrava assurdo, tutto quanto assurdo, eppure non poteva affatto sbagliarsi, quella era la stessa attrazione provata verso Melia durante le spiegazioni sulla sua nuova trasformazione. Deglutì, inizialmente in silenzio, cercando di rimettere a posto i tasselli nella sua mente e trovandosi di riflesso possibilmente a capire che pure lei aveva "capito", attraverso forse una espressione in parte consapevole e in parte sconvolta.

Allora non hai avuto affatto la varicella mesi fa...
... Non posso crederci... Anche tu Ariel... Anche tu sei... Come me.
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Messaggioda Ariel » 13/12/2015, 0:46

Eh?
Come?
Sì... Sì sì, certo, mi ha informato quando sono arrivato, ma se ci sei tu non ho fatto un viaggio a vuoto.
Ti trovo... Molto bene.


Se inizialmente aveva camminato verso di lui con l'intento di avvicinarglisi ed abbracciarlo in segno di saluto, appena raggiunto il metro e mezzo di distanza Ariel aveva fermato di colpo il proprio incedere, sentendo un moto di eccitazione farsi strada dentro di lei: non si trattava di una percezione naturale, quello era palese, poiché l'aveva già ampiamente sperimentata con Zephyr ed anche con Dylan, ogni tanto; capitava quando ci si trovava in presenza di un'altra Aberrazione di sesso opposto, che faceva scattare in lei, nel suo essere modificata, questo strano legame alchemico atto a farla avvicinare a chi, come lei, le fosse davanti in quel dato momento.
Aveva imparato a convivere con l'idea di provare attrazione per Dylan, pur non provando nulla per lui, e con Zephyr il problema non se l'era mai dovuto porre perché lo amava, ma... cosa c'entrava Robyn? Quel "effetto collaterale", se così lo si poteva chiamare, non si attivava di fronte agli esseri umani normali, quindi...

No... non può essere...

Non poteva crederci, non voleva crederci, perché insomma... era impossibile, per forza!
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma il Laars fu più veloce di lei: colmò la distanza tra loro per salutarla come facevano sempre, ma non appena le loro guance si sfiorarono, entrambi fecero un passo indietro; le guance di Ariel si accesero di un tenue rosso, il cuore impennò la velocità dei propri battiti, e tutto il corpo fu scosso da un fremito di desiderio impossibile da fraintendere.
Si portò una mano al viso, spostando dietro l'orecchio i capelli che, nel muoversi, le erano caduti di fronte agli occhi, e non poté non guardare l'altro con espressione incredula, sconvolta, allibita.

Allora non hai avuto affatto la varicella mesi fa...

Si portò una mano alla bocca, premendo forte il palmo contro le labbra per reprimere l'urlo che le stava venendo spontaneo lanciare: non aveva senso, lui non c'entrava niente con quel mondo, non conosceva bene né Melia, né Dylan, né Zephyr... non riusciva a capire, si sentiva solo confusa e vagamente nauseata, e il continuare a provare un forte desiderio per lui di sicuro non la stava aiutando a calmarsi.

... Non posso crederci... Anche tu Ariel... Anche tu sei... Come me.

Robyn... - soffiò il suo nome con voce ferita, addolorata, sofferente - ... ma com'è possibile?
Cosa ti è successo, come... come sei diventato un...


Mostro?
Il termine esatto poteva pure essere quello, ma non voleva pronunciarlo perché temeva di ferirlo, e se l'ultima volta che l'aveva visto era normale, la trasformazione doveva essere molto recente.

... credevo fossi in missione per conto degli Auror!
Chi è stato, chi ti ha fatto questo? ... non doveva succedere anche a te...


Come avrebbero fatto ora a collaborare normalmente e serenamente, con quel continuo stato di desiderio tra loro? Se lo guardava, la Jiménez sentiva un impulso fortissimo di avvicinarglisi, baciarlo e farsi prendere da lui: con quei presupposti, quante possibilità avevano di portare avanti il loro rapporto tra Vocal Coach e cantante?
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Messaggioda Robyn » 13/12/2015, 18:50

Robyn... ma com'è possibile?
Cosa ti è successo, come... come sei diventato un...


... Un?
Pf... Gentile da parte tua...


Abbastanza offeso da quella affermazione a metà, Robyn si ritrovò a sorridere amaramente ripensando a quello che aveva dovuto subire al fine di essere ancora in vita e pronto a continuare il suo scopo nel Mondo Magico. Essere un Auror, un Vocal Coach, aiutare le persone, proteggere chi amava. Un mostro non faceva tutto ciò, un mostro sapeva solo distruggere o essere malvagio, ma lui non era così, era cambiato solo nell'essenza, non nell'anima, non nello spirito, non completamente almeno. Restava abbastanza autentico da non fare brutti scherzi o pensare di trovarsi di fronte ad un Laars completamente cambiato. Ad ogni modo, la Jiménez diede conferma dei suoi sospetti: anche lei era una Aberrazione e per quanto potesse sembrare assurdo, per il ragazzo fu in parte una buona notizia: almeno così aveva dato spiegazione all'attrazione provata in passato al suo ritorno dal periodo di "varicella".

... credevo fossi in missione per conto degli Auror!
Chi è stato, chi ti ha fatto questo? ... non doveva succedere anche a te...


Ci sono stato per davvero, in missione.
Ho avuto un incidente, però, un incidente quasi mortale, che minacciava la mia vita.
Trasportato di urgenza al San Mungo, ho subito un'operazione senza però molte speranze di riuscita.
Zephyr Kenway si trovava a passare per l'ospedale per recuperare alcuni suoi documenti lasciati lì ed ha saputo della mia condizione.
A quel punto, riferendolo a Melia, ella ha deciso di aiutarmi, sapendo che fossi una persona importante per te.
Evidentemente le è dispiaciuto per quello che è accaduto e pur non parlandovi, ha voluto cercare il modo per scusarsi un minimo con te.


Ovviamente quelle non erano sue parole o deduzioni, bensì una strategia escogitata dalla Herbert per fare in modo di risultare meno odiosa alla Jiménez e quindi limitare ulteriormente il problema "Ariel" dalla sua vita e soprattutto dalla sua perversa e perfetta storia d'amore.
A quel punto era abbastanza semplice per la colombiana capire dove tutta quella questione andasse a parare: grazie ai poteri ipnotici, Melia lo aveva fatto trasportare via dall'ospedale, affidandolo a Dylan (in realtà i laboratori della Setta ma lei questo non lo poteva sapere) e chiedendogli di effettuare lo stesso processo avvenuto per la ex Grifondoro. Quindi adesso anche lui era una Aberrazione e sì, come tale naturalmente esercitava il solito magnetismo su di lei, come anche lei su di lui di riflesso. Effettivamente per il rapporto che li legava quella era una grossa spina nel fianco.

Non doveva succedere ma è successo... E capisco che adesso tra noi la situazione sia difficile da gestire.
Tuttavia resta il fatto che tu possa trovarti un altro Vocal Coach che ti segua.
Credo che Evan e Calvin non avrebbero problemi ad accollarsi l'onere di cercarlo.
Potrei inventarmi una storia qualsiasi: troppo lavoro al Ministero, per esempio, la più classica ma anche la più efficace.
... Intanto però, vorrei che a prescindere tu mi togliessi una curiosità...
Perché sei diventata anche tu come me? E poi, che tipo di poteri ti sono stati conferiti?
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Messaggioda Ariel » 13/12/2015, 21:41

... Un?
Pf... Gentile da parte tua...


No, scusami, è solo che sono... completamente sconvolta.

E come altro sarebbe potuta stare? L'ultima volta che aveva visto Robyn era un ragazzo qualsiasi, bellissimo certo, ma normale... ed ora che era tornato, si trovava di fronte un'altra Aberrazione, ad un'altra vita modificata per sempre: chi era stato, com'era potuto succedere? L'ultima volta che l'aveva visto, stava per partire per una missione per gli Auror... ci era stato davvero? E se sì, cosa era successo in quel frangente?

Ci sono stato per davvero, in missione.
Ho avuto un incidente, però, un incidente quasi mortale, che minacciava la mia vita.


Oh...

Si portò una mano al petto, spaventata: certo, stando lì di fronte a lei, era ovvio che fosse ancora vivo, ma questo non le impedì d'immaginarsi la scena, col Laars che, durante una missione non meglio specificata, all'improvviso si era fatto molto male per... cosa? Una mina magica, ad esempio? Fu ciò che la sua immaginazione le mostrò, insieme al corpo del ragazzo ricoperto di sangue ed in condizioni critiche.

Trasportato di urgenza al San Mungo, ho subito un'operazione senza però molte speranze di riuscita.
Zephyr Kenway si trovava a passare per l'ospedale per recuperare alcuni suoi documenti lasciati lì ed ha saputo della mia condizione.


Zephyr...

A quel punto, riferendolo a Melia, ella ha deciso di aiutarmi, sapendo che fossi una persona importante per te.
Evidentemente le è dispiaciuto per quello che è accaduto e pur non parlandovi, ha voluto cercare il modo per scusarsi un minimo con te.

... capisco.

Poteva facilmente immaginare - sbagliando, ma cosa poteva saperne? - cosa fosse successo dopo: proprio come accaduto a lei, era stato Dylan ad intervenire, non perché di Robyn gli importasse qualcosa ma perché era stata Melia a chiederglielo... e l'unico modo che aveva avuto il Connor per salvarlo, era stato renderlo un'Aberrazione.
Andava a finire che la Herbert doveva pure ringraziarla, assurdo.

Non doveva succedere ma è successo...

Beh, alla luce di quello che mi hai raccontato... è stato un bene che sia accaduto.

Altrimenti sarebbe morto, a quell'ora.

E capisco che adesso tra noi la situazione sia difficile da gestire.
Tuttavia resta il fatto che tu possa trovarti un altro Vocal Coach che ti segua.
Credo che Evan e Calvin non avrebbero problemi ad accollarsi l'onere di cercarlo.
Potrei inventarmi una storia qualsiasi: troppo lavoro al Ministero, per esempio, la più classica ma anche la più efficace.


Già...

Mormorò Ariel, in tono amaro: no, non avrebbe avuto probabilmente alcuna difficoltà a trovarsi un altro Vocal Coach... ma era chiaro che la cosa non le facesse troppi piacere: con Robyn aveva instaurato un rapporto di complicità e fiducia nel corso degli anni, a partire dai suoi studi ad Hogwarts, le era anche stato vicino quando Zephyr l'aveva mollata di punto in bianco; insomma, perderlo come figura di riferimento, anche solo nell'ambito lavorativo, non era proprio il massimo, e se anche sembrava che a lui non cambiasse più di tanto mantenere quella posizione o meno, la Jiménez dentro di sé ci stava male, e molto.

... Intanto però, vorrei che a prescindere tu mi togliessi una curiosità...

Quale?

Perché sei diventata anche tu come me? E poi, che tipo di poteri ti sono stati conferiti?

Per un motivo simile al tuo... ho avuto un incidente, beh, un brutto incidente.
Ero in fin di vita, e quello era l'unico modo per salvarmi, perciò...
- alzò le spalle, con un sospiro leggero - Non ho voluto conoscere i dettagli di quello che mi è stato fatto, ho chiesto a Zephyr di non dirmi niente, quindi non so rispondere alla tua seconda domanda: forse un giorno sarò pronta a sapere, ma non ora.

Prese fiato, passandosi ancora le mani tra i capelli, combattendo quell'istinto artificioso che già le dava fastidio quando stava con Zephyr che era il suo fidanzato, figurarsi ora che lo provava per Robyn.

Era così importante, comunque?
Non dico il come, ma i poteri che mi sono stati dati... avrebbe fatto qualche differenza?


Si avvicinò al pianoforte poco per volta, misurando i passi perché più si avvicinava a lui e "peggio" era: lo affiancò e poi lo oltrepassò, sedendosi di fronte allo strumento per sfiorarne i tasti con le dita.

... non voglio un altro Vocal Coach.
Lo so che ora la situazione tra noi è incasinatissima e strana, più di quanto avremmo mai potuto immaginare, però... non ce la farei a lavorare con un altro che non sia tu.
- si prese una piccola pausa, sospirando ed alzando lentamente gli occhi su di lui - Te la senti di starmi ancora accanto?
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Messaggioda Robyn » 13/12/2015, 22:48

Non doveva succedere ma è successo...

Beh, alla luce di quello che mi hai raccontato... è stato un bene che sia accaduto.

Dipende.
Non mi piacerebbe essere visto da te in eterno come un mostro.
Senza considerare il segreto da mantenere praticamente con chiunque.
Per tutti questi giorni ho cercato di convincermi a guardare solo il lato positivo: la possibilità di continuare il mio scopo, la mia vita votata alla salvaguardia.
Ma non è semplice, non quando accadono certe cose, quando ci si rende conto di essere tanto diversi.
Tuttavia, guardando la questione dall'esterno, forse potrei essere d'accordo con te...


Perché in effetti se Ariel era un'Aberrazione come lui, significava che aveva corso un grande pericolo di vita e che da esso ne era potuta uscire viva e vegeta.
Robyn teneva tanto alla bionda colombiana, forse più di quanto ella potesse immaginare, ecco perché forse, osservando da fuori la situazione, poteva definirsi contento che fosse viva seppur modificata, quindi probabilmente la stessa cosa la stava pensando la Jiménez riferita a lui. Il problema più grande però, sussisteva nell'avere quella fortissima attrazione l'un l'altra che pareva talmente tanto potente da essere innegabile. Eppure, entrambi sapevano perfettamente che era tutto frutto del loro magnetismo artificiale e che dietro non ci fosse nulla di vero, o magari giusto un accenno, perché, senza prendersi in giro, Ariel era sicuramente un gran bel pezzo di ragazza.

... Intanto però, vorrei che a prescindere tu mi togliessi una curiosità...

Quale?

Perché sei diventata anche tu come me? E poi, che tipo di poteri ti sono stati conferiti?

Per un motivo simile al tuo... ho avuto un incidente, beh, un brutto incidente.
Ero in fin di vita, e quello era l'unico modo per salvarmi, perciò...
Non ho voluto conoscere i dettagli di quello che mi è stato fatto, ho chiesto a Zephyr di non dirmi niente, quindi non so rispondere alla tua seconda domanda: forse un giorno sarò pronta a sapere, ma non ora.


E non pensi che il miglior modo per rendere innocue le nostre doti acquisite sia averne la consapevolezza e magari la capacità di controllarle?
Inizialmente ero del tuo stesso avviso, ma alla fine mi sono convinto a chiedere, perché se fosse successo qualcosa fuori dal mio potere decisionale per colpa di informazioni non assimilate, non me lo sarei mai potuto perdonare.


Due punti di vista differenti, certo, era quello il bello di avere idee diverse e da raffrontare. Robyn da un lato era contento di poterne parlare con lei, in quanto aveva capito benissimo che Melia aveva accettato ed accolto quel proprio status con molta più felicità e gioia di avere un potere superiore. A lui del potere interessava davvero poco, lui voleva non essere nocivo per il prossimo e, fortunatamente, le particolarità ottenute non lo avrebbero ostacolato.
La vide passeggiare, passargli molto vicino tanto da percepire distintamente il desiderio di afferrarla e baciarla, magari attaccandola al muro, ma si trattenne stringendo il pugno destro, sospirando. La colombiana si avvicinò al piano, sfiorandone i tasti, quasi in contemplazione e riflessione. Lui, dal suo canto, scelse di fare un piccolo passo indietro, tanto da uscire da quel range di un metro e mezzo pericoloso per la loro stabilità psico-fisica.

Era così importante, comunque?
Non dico il come, ma i poteri che mi sono stati dati... avrebbe fatto qualche differenza?


In realtà no ma... Ricordando le stranezze riscontrate in te dopo il tuo ritorno dalla varicella, pensavo di essermene fatto un'idea.
Ovviamente al tempo pensavo che fossero solo vaneggiamenti miei, ma ora, ora la questione è differente: posso essere quasi certo che in alcune occasioni tu abbia saputo parlarmi in un modo tale da spingermi quasi a variare le mie emozioni, le mie sensazioni del momento. E la tua voce, vogliamo parlare della tua voce? Da un giorno all'altro sembrava migliorata incredibilmente, tanto da farmi quasi dubitare della mia importanza al tuo fianco come Vocal Coach.
Ma se per te non è importante, figurati per me... Qualunque cosa tu sappia fare, per me resti la stessa Ariel Jiménez che ho incontrato anni fa.


Sorrise leggermente, non sapendo se quelle fossero delle parole gradite o meno, ma venivano dal cuore, erano autentiche, questo contava per lui.

... non voglio un altro Vocal Coach.

E perché, scusa?

Lo so che ora la situazione tra noi è incasinatissima e strana, più di quanto avremmo mai potuto immaginare, però... non ce la farei a lavorare con un altro che non sia tu.

Rimase colpito in positivo da quelle parole, tanto da fargli venire voglia di avvicinarsi a lei per metterle una mano sulla spalla e poi abbracciarla, ma non era un intento molto furbo. Lei possibilmente aveva fatto un po' di pratica tra Dylan e Zephyr nel controllarsi, per quanto con l'ex fidanzato non fosse nemmeno troppo necessario. Lui invece aveva un bel po' più di impicci, di difficoltà. Osservava di sfuggita il seno abbondante sotto i vestiti e non poteva far altro di immaginarsi mentre lo toccava e lo stringeva, o esso mentre stringeva il suo... Va beh. Certo, per lei era difficile avere vicino qualcuno che non fosse lui come Vocal Coach, ma non erano nemmeno venti minuti che stavano nella stessa saletta e Robyn già percepiva l'istinto di mostrarle un microfono diverso da quelli convenzionali. Quando poi ella si volse per fissarlo intensamente con i suoi bellissimi occhi chiari, l'Auror non poté fare altro che rimanere affascinato.

Te la senti di starmi ancora accanto?

Che cosa risponderle? Era un quesito complesso che avrebbe dovuto/potuto analizzare con calma, ma era come se lei lo stesse pregando di ripensarci, come se trovasse importante che lui rimanesse lì, che non se ne andasse, che non la abbandonasse come era avvenuto con un'altra persona ben più importante di lui.
Pur sapendo che sarebbe stato difficile controllarsi e allo stesso tempo che avrebbe parecchio sofferto eccitandosi senza volerlo, il Laars prese uno sgabello e lo posizionò proprio di fronte a lei, sedendocisi e... prendendole la mano destra tra entrambe le proprie. Il cuore ebbe subito il balzo come la volta precedente e il calore sprigionato da quel gesto metteva a dura prova la sua capacità di Concentrazione. Per fortuna però quella era una dote che non gli mancava e per questo cercò di sfruttarla al suo massimale in modo da poterle parlare con serietà, sincerità e affetto.

Qualcosa mi dice che in un certo senso... Tu non stia chiedendo solo al Robyn Vocal Coach di restare, ma anche al Robyn Aberrazione.
Intendiamoci, non vado mica a crearmi castelli in aria su sentimenti particolari o altro, ma immagino che sapere di avere vicino qualcuno capace di capire la tua condizione e aiutarti ad accettarla, chiedendoti lo stesso, possa essere estremamente bello e di supporto nell'affrontare questo nuovo tipo di vita.
Senza contare che conosco le tue tecniche vocali, i tuoi limiti da superare e hai ancora tanto da imparare pur avendo una voce eccezionale, più bella di qualsiasi altra io possa aver ascoltato nella mia vita. Quindi non posso prometterti di essere sempre in grado di mostrare lucidità al 100% nei primi momenti ma... Con un po' di pazienza, sono certo che riusciremo a diventare più forti e per allora... La strada sarà in discesa...


Silenzio.

...

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Appunto.
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Messaggioda Ariel » 14/12/2015, 12:24

Dipende.
Non mi piacerebbe essere visto da te in eterno come un mostro.


Non intendevo dire che tu sia un mostro, ero solo sconvolta! - replicò lei con veemenza - Non lo pensavo davvero, è solo che... devo ancora digerire il fatto di essere io un'Aberrazione, non ero pronta a ritrovarmi con un Vocal Coach come me!

Soprattutto quanto il suddetto ragazzo era estraneo al mondo delle Aberrazioni e non aveva motivo per diventare una di loro: comunque, ora che conosceva le circostanze nelle quali era stato trasformato, se non altro aveva compreso che fosse stato per una buona causa.

Senza considerare il segreto da mantenere praticamente con chiunque.

E lo dici a me? - commentò ironicamente lei, che fidanzato a parte l'aveva nascosto a tutti, Vocal Coach compreso.

Per tutti questi giorni ho cercato di convincermi a guardare solo il lato positivo: la possibilità di continuare il mio scopo, la mia vita votata alla salvaguardia.
Ma non è semplice, non quando accadono certe cose, quando ci si rende conto di essere tanto diversi.
Tuttavia, guardando la questione dall'esterno, forse potrei essere d'accordo con te...


Lei, di essere diventata diversa, l'aveva capito non tanto stando con Zephyr, quanto rapportandosi col mondo reale: maschi che la guardavano con desiderio, un proprio modo di fare molto meno timido, più sicurezza in generale, capacità di flirtare maliziosamente per ottenere ciò che voleva... ma soprattutto, quella diversità, la sentiva nei confronti della vecchia se stessa, a cui ancora la nuova Ariel non era riuscita a dire addio.
Forse era anche per questo che aveva preferito non scoprire di quali poteri l'avesse dotata Dylan, abbracciando il mantra di "beata ignoranza" tanto caro ad alcune persone.

E non pensi che il miglior modo per rendere innocue le nostre doti acquisite sia averne la consapevolezza e magari la capacità di controllarle?
Inizialmente ero del tuo stesso avviso, ma alla fine mi sono convinto a chiedere, perché se fosse successo qualcosa fuori dal mio potere decisionale per colpa di informazioni non assimilate, non me lo sarei mai potuto perdonare.


Non mi hanno modificata affinché fossi potente o una macchina da guerra, Robyn... - commentò lei, alzando le spalle - Non sono nociva per il prossimo, tranne per il fatto che faccio girare la testa ai maschi... ho una voce più bella e sono più carismatica, ma non mi escono raggi x dagli occhi o cose del genere.

Meglio fare un po' d'ironia, altrimenti c'era da dare testate al muro: non condannava il pensiero del Laars, erano semplicemente punti di vista diversi: quello di Ariel era che, al momento, non si sentiva pronta per scendere nei dettagli della propria "condizione", avendo avuto la certezza che non ci fosse nulla da temere, nessuna capacità pericolosa per gli altri che la Jiménez potesse ritrovarsi in grado di non controllare; sicuramente un giorno si sarebbe sentita pronta per sapere e prendere coscienza di sé... ma non ancora.
Ma per il Vocal Coach, sapere era tanto importante?

In realtà no ma... Ricordando le stranezze riscontrate in te dopo il tuo ritorno dalla varicella, pensavo di essermene fatto un'idea.
Ovviamente al tempo pensavo che fossero solo vaneggiamenti miei, ma ora, ora la questione è differente: posso essere quasi certo che in alcune occasioni tu abbia saputo parlarmi in un modo tale da spingermi quasi a variare le mie emozioni, le mie sensazioni del momento.


Forse dipende dal fatto che il mio DNA sia stato mischiato con quello di una Sirina... - cugina delle Sirene, in un certo senso, ma che comunque in quanto a fascino e charme non scherzava.

E la tua voce, vogliamo parlare della tua voce? Da un giorno all'altro sembrava migliorata incredibilmente, tanto da farmi quasi dubitare della mia importanza al tuo fianco come Vocal Coach.

Mai migliorata così tanto tutta in una volta... - di nuovo dell'ironia, era diventata davvero brava ad usarla.

Ma se per te non è importante, figurati per me... Qualunque cosa tu sappia fare, per me resti la stessa Ariel Jiménez che ho incontrato anni fa.

Alzò lo sguardo su di lui, sorridendogli con riconoscenza ed affetto, perché al di là di quelle sensazioni provate artificialmente, lei a Robyn voleva un gran bene, ed era felice che Melia lo avesse salvato, pur facendolo diventare un Aberrazione.
Ed era felice che fosse ancora vivo, ancora lì con lei, anche perché nonostante tutto, pur potendo scegliere, non avrebbe mai voluto un altro Vocal Coach all'infuori di lui, anche se la situazione tra loro era strana, assurda e molto difficile da gestire: non poteva costringerlo tuttavia ad accettare, lo comprendeva bene, quindi la domanda era... cosa voleva fare Robyn?

Ah...

Sussultò quando lui le prese la mano con le proprie, seduto di fronte a lei: non aveva mai fatto pratica di auto-controllo, la Jiménez, perché aveva sempre interagito con Zephyr e, quando lui la abbracciava, baciava o semplicemente toccava, Ariel era anche felice di provare determinate sensazioni, essendo supportate da un sentimento...
Tanto quella situazione era nuova e difficile per il Laars, quindi, tanto lo era per la Jiménez, le cui guance si accesero di rosso mentre lui la guardava intensamente negli occhi.

Qualcosa mi dice che in un certo senso... Tu non stia chiedendo solo al Robyn Vocal Coach di restare, ma anche al Robyn Aberrazione.

Stava chiedendo a Robyn di restare in tutte le sue sfumature, probabilmente, non sentendosi pronta a perdere qualcun altro dopo il Kenway.

Intendiamoci, non vado mica a crearmi castelli in aria su sentimenti particolari o altro, ma immagino che sapere di avere vicino qualcuno capace di capire la tua condizione e aiutarti ad accettarla, chiedendoti lo stesso, possa essere estremamente bello e di supporto nell'affrontare questo nuovo tipo di vita.

Chiaramente l'idea di non dovergli più mentire la faceva sentire maggiormente sollevata rispetto a prima, ed anche il fatto di non essere da sola in quel casino - poiché senza Zephyr vicino, non aveva nessun altro con cui condividere tutto ciò che le succedeva in quanto Aberrazione.

Senza contare che conosco le tue tecniche vocali, i tuoi limiti da superare e hai ancora tanto da imparare pur avendo una voce eccezionale, più bella di qualsiasi altra io possa aver ascoltato nella mia vita.

Senza accorgersene, Ariel si stava lentamente sporgendo verso di lui, un po' come probabilmente il Laars stava a sua volta facendo verso di lei.

Quindi non posso prometterti di essere sempre in grado di mostrare lucidità al 100% nei primi momenti ma...

Sempre più vicino...

Con un po' di pazienza, sono certo che riusciremo a diventare più forti e per allora...

Ancora più vicino...

La strada sarà in discesa...

... Robyn...

Fu l'ultima cosa che riuscì a sussurrare, prima di ritrovarsi con la bocca coperta da quella di lui: avendo baciato ben poche persone in vita sua al di là di Zephyr - e nessun'altra da quando era un'Aberrazione - l'impatto di quel bacio fu assolutamente sconvolgente; una scossa percorsa l'intero corpo della Jiménez, scollegandole completamente il cervello ed accendendo, al suo posto, i suoi sensi.
Non solo quelli legati all'eccitazione fisica, ma anche quelli più spirituali, "platonici" se così si potevano definire: si sentiva attratta da lui non solo in quanto - bellissimo - ragazzo, ma anche come persona a livello di carattere, modo di vivere, di rapportarsi col prossimo, e tutte quelle sensazioni stavano venendo fuori prepotentemente ora che, senza pensarci, stava ricambiando il suo bacio, sporgendosi verso di lui e posandogli anche una mano sulla guancia per accarezzarla dolcemente, ad occhi chiusi e con la bocca che si muoveva con sicurezza su quella di Robyn.
Molto lontano, come in una sorta di eco, il suo cervello le stava urlando quanto fosse sbagliato tutto ciò, ma non le interessava, praticamente nemmeno riusciva a sentirlo: era una sensazione bellissima, che la faceva sentire leggera, felice, non più sola, sicura e protetta; quando per necessità di ossigeno si staccarono, e la colombiana riaprì gli occhi, Robyn avrebbe potuto osservare come essi fossero accesi, luminosi, intensi... bellissimi.

... non credo di riuscire a resistere... se non ci allontaniamo...

Sussurrò Ariel col fiato corto, non riuscendo - appunto - a trattenersi dal mordergli dolcemente il labbro inferiore, in un connubio di timidezza e malizia che avrebbe mandato fuori di testa chiunque... forse anche chi, Aberrazione, non lo era.
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Messaggioda Robyn » 14/12/2015, 23:48

Non mi hanno modificata affinché fossi potente o una macchina da guerra, Robyn... Non sono nociva per il prossimo, tranne per il fatto che faccio girare la testa ai maschi... ho una voce più bella e sono più carismatica, ma non mi escono raggi x dagli occhi o cose del genere.

Ehi, guarda che la testa la facevi girare anche prima, solo che girava... Per meno tempo, ecco!

Se lei voleva fare ironia per spezzare un po' la tensione, allora anche il Laars l'avrebbe aiutata nell'impresa, sorridendole sincero e scoprendo la bellezza dello stare a contatto con lei anche in quelle condizioni. Si capivano, comprendevano le difficoltà dell'altro e inoltre sapevano di non poter avere paura a vicenda perché i loro poteri non avevano effetto sulle altre Aberrazioni. In parole povere, almeno lì, in quella saletta, Ariel e Robyn potevano dire di essere con un loro simile in tutto e per tutto, un simile capace di farli sentire umani come una volta. Certo, forse l'unica eccezione era l'immenso magnetismo che percepivano quando stavano entro un metro e mezzo di distanza o si toccavano però... Con il tempo ci avrebbero anche potuto fare l'abitudine... Giusto?
Ben presto i due colleghi di lavoro avrebbero scoperto che le chiacchiere valevano molto ma molto meno rispetto ai fatti.

Ah...

Le prese la mano, dopo essersi sistemato di fronte a lei, cercando di parlare col cuore in mano, provando a non badare alle sensazioni che ella gli trasmetteva come un fiume in piena carico di ogni possibile variazione eccitante ed erotica. Provò a concentrarsi sugli occhi della Jiménez ma anche in tal caso, tutto ciò che gli venne da pensare fu che erano bellissimi, tra i più belli che avesse mai visto in vita sua ma... Un momento: quello non era un commento sessuale, lo pensava sul serio dunque, oppure no? A quel punto scese a fissare le labbra e peggio si sentì, anche perché fu quasi inevitabile poi abbassare leggermente la vista e osservare il seno più che abbondante della cantante, ecco perché tornò su, diretto sul viso della colombiana, una colombiana che stranamente sembrava essergli molto più vicina, sempre più vicina, tremendamente più vicina, pericolosamente più vicina...

... Robyn...

Ariel...

Quel bacio rappresentò la prova inconfutabile che le Aberrazioni dovevano fare moltissima attenzione quando rientravano a distanza ravvicinate.
Però, non fu solo quello, perché il Laars poté distintamente percepire qualche tipo di emozione differente dalla semplice voglia di baciarla al fine sessuale, erotico, passionale. Quel bacio sembrava essere qualcosa di più anche se non avrebbe saputo definire cosa. Perché stava provando tutto ciò in quell'istante e perché con la Jiménez? Era tutto assolutamente sbagliato oppure tutto assurdamente giusto? Tutto ciò che riusciva a pensare in quel momento l'Auror, era che le labbra e la lingua della bionda latina fossero buonissime, morbide, quasi un piccolo paradiso dove il cuore, l'anima, lo spirito e il corpo avrebbero potuto recuperare le energie e cicatrizzare completamente le tante ferite subite nel passato. Eppure, dentro di sé Robyn era consapevole che le stava forse facendo del male. Lei usciva da una relazione importante, da un amore importante, da qualcosa di talmente tanto grande da aver lasciato un dolore indicibile. Stava violando quelle labbra grazie ad un potere, perché se non avessero avuto quel malus, probabilmente lei non si sarebbe concessa in tal senso con lui. Continuare ad approfittarne sarebbe stato da sciocchi oltre che da vigliacchi e malvagi e lui non lo era, non lo era affatto. Provò a far leva su questi sentimenti di giustizia ed onore, sulla luce che aveva dentro e che nemmeno la trasformazione gli aveva portato via... E alla fine in qualche modo allontanò le labbra da quelle della splendida cantante dagli occhi verde marino chiaro. Inspirò profondamente, sentendo ancora quel sapore buonissimo in bocca e desiderandone una seconda manche ma per fortuna il cervello sembrò collaborare di nuovo.

... non credo di riuscire a resistere... se non ci allontaniamo...

Gli morse il labbro in un gesto talmente tanto erotico, malizioso e dolce allo stesso tempo che a Robyn crebbe un'erezione istantaneo ed esplosiva, talmente tanto cattiva da minacciare quasi di fargli rompere il tessuto dei boxer. Sgranò gli occhi e per fortuna fu la sensazione di imbarazzo minimo a convincerlo nello scattare indietro e... Ruzzolare giù di schiena dallo sgabello, dando una sonora botta al pavimento. Non certo l'uscita di scena più sexy e cavalleresca esistente ma abbastanza efficace da riuscire a creare di nuovo quella famosa distanza tra loro che permettesse un ragionamento più lucido e corretto.
Eppure, anche rialzandosi e trovandosi a ben più di un metro e mezzo da lei, la mente ritornò subito a quel bacio facendo tornare la voglia di replicare, perché non gli era bastato. Ma come mai? Stavano entro il range di garanzia, ma allora cosa stava andando storto? Forse non c'era nulla di storto (al massimo di dritto e più in basso ma non era manco quello il discorso)... Anzi, magari era la cosa più naturale, giusta e spontanea che potesse esistere. Un desiderio genuino, senza l'essere una Aberrazione di mezzo. Riprendendo ancora il fiato e tranquillizzando la ragazza sul fatto che stesse bene, il Laars si concentrò sul proprio battito del cuore, incapace di trovare immediatamente una spiegazione logica a quella tachicardia incredibilmente piacevole. Lei era la prima ragazza che baciava dopo Aryanne e i loro sapori erano completamente differenti: quello di Ariel era un sapore indifeso, il sapore di una ragazza ora con dei poteri ma tutto sommato "donzella", mentre Aryanne era l'eroina, la principessa sì, ma guerriera. Non avrebbe saputo definire sul momento quale preferisse ma su un dato era certo: gli era mancato sentirsi un po' paladino davanti ad una dama, dopo tutto quel tempo passato ad affiancare una amazzone.

... Io... Ecco beh, scusa, so che non è uno spettacolo adatto da far vedere come nulla fosse...

La sua allucinante erezione, naturalmente.

Comunque... Temo che se vogliamo collaborare come sempre, da ora in poi, dovremo fare molta pratica perché questo primo tentativo, nonostante il tuo sapore decisamente da assuefazione... E' andato piuttosto un disastro, non credi?

Manco si era reso conto di averle detto un complimento tanto sincero, realistico e privo di filtri artificiali.

Cosa ne diresti... Potremmo... Rimandare a domani e rivederci con ritrovata maggiore calma, mh?
Tanto a quanto ho capito Evan e Calvin torneranno ed avremo meno modo di...


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... Essere... Soli...
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Messaggioda Ariel » 15/12/2015, 23:44

Ehi, guarda che la testa la facevi girare anche prima, solo che girava... Per meno tempo, ecco!

Sorrise, lieta che Robyn avesse decise di seguire la sua linea e di stemperare la tensione con un po' d'ironia: buffo come, al di là del continuo desiderio sessuale - che tanto, lo sapeva, non sarebbe mai scomparso tra loro - Ariel si sentisse ora tanto in sintonia con lui, forse anche più che in passato; erano sulla stessa lunghezza d'onda, decisamente, probabilmente perché entrambi nascondevano un segreto col mondo e solo tra loro potevano essere naturali al 100%.
Certo, bisognava stare attenti a non lasciarsi troppo andare e ad evitare di avvicinarsi troppo l'uno all'altra, ma probabilmente sarebbe bastato porci un occhio di riguardo e tutto sarebbe stato piuttosto gestibile... o almeno, questo era quello che pensava la Jiménez prima di ritrovarsi con la bocca su quella del Laars, la lingua intrecciata alla sua, gli occhi chiusi, la mano sulla sua guancia e la sensazione di essere appena ascesa ad uno stato di beatitudine totale: era un bacio, un bacio tra Aberrazioni, un bacio reale mosso, però, da sentimenti artificiali... ma non le importava nulla, e soprattutto non era così che lo sentiva; dentro di sé lo sentiva come il bacio più bello del mondo, un bacio che si sarebbe potuto protrarre ancora ed ancora per svariati minuti, se solo entrambi lo avessero voluto.
Alla fine, però, Robyn riuscì a scostarsi dalla sua bocca, e così fece la Jiménez, avvertendolo però - mentre gli mordeva il labbro - che se non si fosse allontanato, probabilmente non avrebbe resistito al bisogno, perché ora lo sentiva come tale, di baciarlo ancora.

Robyn!!

Aveva detto allontanarsi, non capitombolare all'indietro finendo con la schiena a terra!

Oh Trama, ti sei fatto male?

Le venne spontaneo alzarsi ed abbassarsi su di lui per assicurarsi che stesse bene, ma poi si rese conto che non sarebbe stata una buona idea, o probabilmente sarebbero finiti per rotolarsi l'uno sull'altro nudi sul pavimento della sala di registrazione - pensiero che le accese le guance di imbarazzo e desiderio al tempo stesso.
Si preoccupò comunque di assicurarsi che stesse bene e non si fosse ferito troppo, sorridendo alle sue rassicurazioni e sentendosi un po'... triste, quando il Laars si allontanò ulteriormente da lei, così da evitare gesti inconsulti: nessuno dei due voleva cedere a ciò che artificialmente sentiva, allora perché quella distanza tra loro le stava ora quasi dando fastidio?

... Io... Ecco beh, scusa, so che non è uno spettacolo adatto da far vedere come nulla fosse...

Solo allora abbassò lo sguardo sul suo cavallo dei pantaloni, sgranando gli occhi per ciò che era impossibile da non osservare in quel momento, e che le fece direttamente andare a fuoco la faccia.

Ah...
N-no, è colpa mia...


In realtà le stava venendo da dire "merito mio", ma visto l'imbarazzo tra i due, forse non era proprio il caso: dentro di sé, invece, le proprie parti bassi sembravano essersi risvegliate a quella vista, e questo era un pessimo, pessimo avvenimento.

Comunque... Temo che se vogliamo collaborare come sempre, da ora in poi, dovremo fare molta pratica perché questo primo tentativo, nonostante il tuo sapore decisamente da assuefazione... E' andato piuttosto un disastro, non credi?

Ti sei accorto di aver appena detto che la mia saliva da' dipendenza? - rispose Ariel di getto, la voce maliziosa e lusingata in automatico, senza nemmeno doverci pensare su - Ah... ehm... scusa... - abbassò gli occhi, spostandosi i capelli dietro l'orecchio - Beh, sì, diciamo che sarebbe potuto andare meglio, però... non mi dispiace che sia successo.
Cioè, ecco, è stato un bacio bellissimo... e non so tu, ma a me ha portato quasi in Paradiso...


Fece una piccola risatina imbarazzata, osservandolo di sottecchi per saggiare la sua reazione.

Cosa ne diresti... Potremmo... Rimandare a domani e rivederci con ritrovata maggiore calma, mh?
Tanto a quanto ho capito Evan e Calvin torneranno ed avremo meno modo di...


Di?

... Essere... Soli...

Non capisco come tu possa pensare che domani andrà meglio... - mormorò Ariel, scuotendo il capo e voltandosi verso gli spartiti che il Laars stava osservando poco prima - Non saremo certo più forti domani, anzi, probabilmente ci mancherà così tanto baciarci che non riusciremo a combinare nulla...

Ma questo cosa voleva dire, che dovevano baciarsi tutti i giorni forse?!

Ho visto che prima stavi guardando l'ultimo pezzo che ho scritto... cosa ne pensi, ti piace?

D'altronde, per quanto ora desiderasse soltanto farsi stendere lunga sul divanetto e lasciarsi fare di tutto, Robyn era pur sempre il suo Vocal Coach, a chi altro avrebbe dovuto chiederlo?
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Messaggioda Robyn » 17/12/2015, 23:00

Ah...
N-no, è colpa mia...


Forse più che colpa, parlerei di merito...

Tra i suoi poteri come Aberrazione non c'era sicuramente la lettura del pensiero ma gli venne assolutamente spontanea quella mezza battuta, seppur espressa nell'imbarazzo più totale del mostrarle una erezione così tanto evidente e potente. Inoltre lì si trattava di evidenziarla più che altro di fronte ad una ragazza verso la quale il rapporto era da sempre quello di amicizia e nulla più, ecco perché sembrava tutto così strano anche se gli ormoni andavano per conto loro a causa di un effetto chimico e magnetico soprannaturale. A prescindere da questo comunque, il bacio tra loro fu talmente tanto bello ed intenso da lasciare a Robyn un sapore di dolcissima mancanza nei confronti delle labbra della colombiana, un bacio che avrebbe fatto moltissima fatica a dimenticare o rimuovere dalle proprie fantasie, un bacio simile ad una droga che, una volta provata, difficilmente si riusciva a rifiutare o scordare.

Comunque... Temo che se vogliamo collaborare come sempre, da ora in poi, dovremo fare molta pratica perché questo primo tentativo, nonostante il tuo sapore decisamente da assuefazione... E' andato piuttosto un disastro, non credi?

Ti sei accorto di aver appena detto che la mia saliva da' dipendenza?

Ti sei accorta di aver appena espresso la domanda in un tono che sembrava ben più che compiaciuto?

Anche se all'effettiva anche lui in primis si ritrovò a risponderle di getto con lo stesso modo di fare un po' sfacciata e un po' eccitato.

Ah... ehm... scusa...

Scusa... Anche da parte mia...

Salvo poi rientrare nei ranghi, quasi sembrando schizofrenici o bipolari, ma era quello l'effetto dell'essere divenuti da poco delle Creature Magiche.

Beh, sì, diciamo che sarebbe potuto andare meglio, però... non mi dispiace che sia successo.

Cosa intendi dire esattamente con "non mi dispiace"?

Cioè, ecco, è stato un bacio bellissimo... e non so tu, ma a me ha portato quasi in Paradiso...

... Per quel che riguarda me invece... Togli pure il "quasi".

Anche in quel caso, rispose subito, senza pensarci, ritrovandosi nella condizione di sospirare ancora più imbarazzato per la figura che stava facendo, anche se in effetti anche Ariel stava rivelando molte carte, specificando che comunque non le era affatto dispiaciuto avere quel contatto così intimo con il proprio Vocal Coach. Il problema di fondo stava nel cercare di capire se un tale contatto fosse stato indetto solo ed esclusivamente dalla loro nuova natura oppure no.
Forse la soluzione migliore era separarsi per un po', qualche ora, così da rimettere a posto le idee e poi rivedersi l'indomani con Evan e Calvin presenti e capaci di frenare quindi quella voglia insana di andare ben oltre il normale rapporto di amicizia che legava la Jiménez con il Laars. La bionda latina però pareva essere di differente avviso, oltre al fatto che a quel punto non le sarebbe dispiaciuto un commento più preciso sulla sua nuova creazione.

Non capisco come tu possa pensare che domani andrà meglio...
Non saremo certo più forti domani, anzi, probabilmente ci mancherà così tanto baciarci che non riusciremo a combinare nulla...


In teoria non dovrebbe mancarci... Il desiderio del bacio dovrebbe avvenire solo entro la famosa distanza di un metro e mezzo...
Cioè, ora come ora, tu non dovresti avere la necessità di baciarmi, perché siamo abbastanza lontani... In teoria...


Già, perché in effetti era la pratica che lo fregava, per lo meno a lui, che di voglia di baciarla ancora e ancora ne aveva eccome.

Ho visto che prima stavi guardando l'ultimo pezzo che ho scritto... cosa ne pensi, ti piace?

Molto.
E' il tuo stile classico, quello un po' intramontabile, il tuo marchio di fabbrica.
Credo sia giusto che ogni artista ne abbia uno e in questa canzone si riesce a percepire distintamente quello della vincitrice del concorso.
La musica è azzeccata e in accordo con le emozioni che cerchi di trasmettere, le parole profonde e delicate quanto pungenti al cuore.
Per me è impossibile non fare il collegamento con ciò che ti è successo ma per tutti coloro che la ascolteranno potranno esserci molteplici significati.
Ancora una volta hai saputo stupire con la tua vena artistica ben al di sopra di tante altre, anche quelle già professioniste ed affermate.


Nel mentre parlava ed esprimeva il proprio parere scevro da ogni possibile coinvolgimento umano, Robyn affiancava la ex Grifondoro, circondandole il fianco con il braccio, in un gesto tanto spontaneo quanto pericoloso. Osservò a lungo quello spartito nelle bellissime mani della ragazza, ancora ricantando dentro di sé la canzone con la melodia sotto ipotizzata a tastiera. Dopo tutto ciò però, spostò l'attenzione su di lei, guardandola intensamente dall'alto verso il basso, vista la sua altezza non indifferente. Per l'ennesima volta gli occhi verde marino di Ariel lo incantarono e lo resero schiavo di essi, costretto ad immergersi in loro e provare delle sensazioni uniche nel loro genere. Non trascorsero nemmeno altri dieci secondi che le labbra del ragazzo andarono a ricercare quelle della cantante, per approfondire un contatto intimo, proibito, passionale, erotico e romantico allo stesso tempo.

E' proprio vero... da' dipendenza...

E come in un gesto fluido e senza esitazione, la mano dal fianco scese più in baso, posandosi sul sedere della colombiana e stringendolo appena.
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Messaggioda Ariel » 17/12/2015, 23:54

Forse più che colpa, parlerei di merito...

Ci si metteva pure lui adesso, non bastava quella nuova sfumatura caratteriale di sé, decisamente più spudorata, malizia e tendente al flirt! Da una parte, infatti, Ariel si sentì molto compiaciuta da quelle parole, mentre dall'altra provava non poco imbarazzo nel sapere di essere la causa - il merito - della vistosa erezione nata da un secondo all'altro nel Laars: ma cosa poteva farci? Erano entrambi Aberrazioni, ora, perciò appena si ritrovavano a distanza ravvicinata finivano per perdere il controllo... e non solo quando stavano tanto vicini; pur essendo ora lontani, ad esempio, la Jiménez sentiva un insolito trasporto verso Robyn, che non sapeva proprio come classificare.
Ed il fatto di non poter chiedere a nessuno un parere era solo la ciliegina su quella torta disastrosa che era diventata la sua vita, da un mese a quella parte; al tempo stesso, però, la vicinanza del Vocal Coach la faceva sentire bene, perché se s'immaginava così, come un'Aberrazione, e con lui normale... sarebbe stata sola. E quella era la cosa che la spaventava più di tutto.

Ti sei accorta di aver appena espresso la domanda in un tono che sembrava ben più che compiaciuto?

Qualsiasi ragazza si compiacerebbe nel sapere di farti un certo effetto... - rispose Ariel senza pensarci, e facendolo così un ben più che diretto complimento: quando se ne rese conto, la ragazza arrossì leggermente, abbozzando un sorriso di scuse - Beh, forse non l'avrei detto proprio così direttamente, ma... lo penso davvero. Comunque per prima...
Ah... ehm... scusa...


Scusa... Anche da parte mia...

Prima si provocavano e poi si chiedevano scusa a vicenda, erano proprio due Aberrazioni pessime ed assolutamente impreparate ad auto-gestirsi... e se lui poteva, forse, chiedere consigli e suggerimenti a Melia Herbert, lei avrebbe dovuto studiare da auto-didatta, un po' come per il canto.

La storia che si ripete...

Pensò la colombiana, prima di ammettere comunque, in tutta sincerità, come quel bacio tra loro non le fosse dispiaciuto del tutto, anzi: certo, derivava da una chimica artificiale, ma perché negare che l'aveva quasi trasportata sulle nuvole più soffici ed alte di un cielo azzurro e splendente?

... Per quel che riguarda me invece... Togli pure il "quasi".

E di nuovo eccoli lì, a metà tra l'imbarazzo e la voglia di flirtare, di compiacere l'altro e fargli presente quanto il contatto tra loro fosse stato bello, intenso, sentito; era una situazione un po' di stallo e un po' da disagio, per questo Ariel cercò di andare avanti e di ragionare, almeno un minimo: inutile pensare di rimandare al giorno successivo qualsiasi lavoro, perché tanto ormai avrebbero sempre sentito un desiderio reciproco, e in più probabilmente anche la voglia di baciarsi ancora ed ancora, dopo quella prima volta.

In teoria non dovrebbe mancarci... Il desiderio del bacio dovrebbe avvenire solo entro la famosa distanza di un metro e mezzo...
Cioè, ora come ora, tu non dovresti avere la necessità di baciarmi, perché siamo abbastanza lontani... In teoria...


Perché non parliamo di te? - replicò lei, non riuscendo a nascondere quella sfumatura suadente e maliziosa dalla sua voce -
Tu, in teoria, non vuoi baciarmi ancora ora che siamo lontani... o no?

Solo dopo aver pronunciato quelle parole si rese conto della loro intrinseca provocazione, tanto da spingerla a vergognarsi, maledirsi mentalmente, arrossire e cambiare argomento di corsa, il tutto in questo preciso ordine: meglio parlare dell'ultima canzone da lei scritta, almeno quello era territorio neutro e senza alcun riferimento malizioso o sensuale.

Molto.
E' il tuo stile classico, quello un po' intramontabile, il tuo marchio di fabbrica.


Non sapevo nemmeno di averne uno, fino ad ora.

Credo sia giusto che ogni artista ne abbia uno e in questa canzone si riesce a percepire distintamente quello della vincitrice del concorso.
La musica è azzeccata e in accordo con le emozioni che cerchi di trasmettere, le parole profonde e delicate quanto pungenti al cuore.
Per me è impossibile non fare il collegamento con ciò che ti è successo ma per tutti coloro che la ascolteranno potranno esserci molteplici significati.


Ed è giusto così... quando canto, vorrei che chi mi ascolta si identificasse nel brano e vi collegasse una piccola parte di sé, non voglio conferire alle canzoni un significato univoco.

Era come parlare di un quadro, di un'opera d'arte: l'artista era stato ispirato da qualcosa, ovviamente, ed aveva una sua idea ben precisa... ma poi ciascuno lo interpretava a modo proprio, ed era così che si rendeva un'opera, di qualsiasi tipo fosse, sempre attuale ed aperta a nuovi significati.

Ancora una volta hai saputo stupire con la tua vena artistica ben al di sopra di tante altre, anche quelle già professioniste ed affermate.

Gli sorrise, riconoscente per quelle belle parole, che sapeva essere assolutamente sincere, accorgendosi un istante troppo tardi di come non solo lui le si fosse seduto accanto - pericolo - ma di come le avesse anche passato un braccio intorno al fianco - molto pericolo - e di come la stesse ora guardando dritta negli occhi - troppo pericolo - con intensità, con uno sguardo nel quale anche Ariel si perse... al punto da chiudere gli occhi e baciarlo nello stesso istante in cui Robyn le catturò le labbra, facendole sue.
Si strinse istintivamente al suo corpo, posandogli una mano sulla guancia, accarezzandola, e facendo poco dopo lo stesso con la gemella così da circondargli il viso: la bocca si muoveva come mossa da volontà propria, la lingua danzava con quella di lui, ed un gemito lieve e caldo s'infranse contro le labbra del Laars quando lui le strinse il fondoschiena, costringendola ad aprire gli occhi e a scostarsi leggermente da lui col fiato corto.

Robyn... è... è troppo bello, io... voglio farlo ancora, ma... non è giusto...

Non per Zephyr, visto che non stavano più insieme, ma perché ancora non provava per il Vocal Coach dei sentimenti reali che la facessero sentire più tranquilla nel lasciarsi andare in quel modo da lui.
... ancora?!

È tutto così... confuso...
Non capisco da dove viene ciò che provo, e non... non ti voglio ferire...
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