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da Isabelle » 01/08/2015, 22:02
In verità il vero problema è che mi fornisce sempre orari sballati rispetto alla realtà. Si va da un minimo di dieci minuti fino ad un massimo di... ... Un'ora e cinque!
E tu devi rimanere lì ad aspettarla senza poter fare... nulla?
Che maleducata!
Per una volta mi trovo d'accordo con te...
Come vedi mi sono preso un frappé al cappuccino, li hai mai provati? Sono favolosi!
Non mi piace molto il cappuccino... ... comunque terrò da conto il tuo parere e lo proverò, un giorno!
Ah perfetto, tienimi da conto anche a me, quel giorno, nel caso, eheheh!
Sorrise a sua volta, non trovando molto da dire perché in effetti non lo conosceva per nulla: sì, conosceva il suo stile di combattimento, ma a parte quello ed il suo nome -ora anche la sua professione- tutto il resto era un mistero, per lei. Ah, sì, sapeva anche quanto fosse sensibile, e come dagli torto, alle proprie forme in tutta la loro nudità.
Dipende anche dal tipo di vestito, sai? Comunque prima che mi mandassi K.O. avevi una tuta da combattimento attillata che non aiutava la concentrazione! Adesso sicuramente, in abiti civili, riesci a confondere meno... Poco meno.
Tranquillo, non ho intenzione di denudarmi in pubblico!
Scherzò Isabelle con una risata argentina, confermando poi che quella mattina si era dedicata a del sano shopping perché, svolgendo due lavori, poteva permettersi qualche spesa folle, una volta ogni tanto. Subito dopo, Clovis le propose di uscire insieme, scatenando due correnti di pensiero diverse in Lysa e Belle: la prima era convinta che ci fosse un qualche intento romantico dietro, la seconda invece era convinta che la prima fosse solo un'egocentrica, e che non per forza un ragazzo doveva correre loro dietro, ma poteva al contrario dimostrarsi interessato solo alla loro amicizia. E a proposito di dimostrazioni, quale poteva essere il modo migliore per far capire a Belle quanto stesse sbagliando... se non in modo diretto e brutale?
Viste le temperature piuttosto calde, che ne pensi di un gelato? Magari quando non devi aspettare che il tuo capo faccia i propri comodi...
Davvero? Allora è andata? Fantastico! Non vedo l'ora, certo, quando ho i giorni liberi, ovvio: Venerdì, Sabato e Domenica! Hai una preferenza? Io no, quando ci sei tu, ci sono anche io...
Qualche commento da fare?
Beh, no... perché? Insomma, è molto felice, ma non è un crimine! Magari non ha molti amici, sì!
Comunque hai ragione tu, magari stavo correndo troppo con il pranzo, il gelato mi sembra decisamente più adeguato!
..........
... ooooh, e va bene, avevi ragione tu, contenta? Vorrebbe uscire per un appuntamento romantico, siamo talmente belle che ogni uomo cade ai nostri piedi, potremmo tirare su un harem maschile o un allevamento di fidanzati, ecco!
Mi sarei accontentata della prima frase, comunque...
Correndo... troppo? -finse di cadere dalle nuvole, sorpresa- Pensavo volessi... ah, che stupida... perdonami.
Abbassò lo sguardo, spostandosi i capelli dal viso e mostrando l'espressione più contrita del proprio repertorio.
Possiamo uscire come amici se vuoi, ma... io sono già impegnata con qualcuno. Sentimentalmente parlando, intendo.
Visto? Se mi avessi dato retta gli avrei detto subito di no...
Quindi se ora ci rimane male sarà per colpa mia?!
Esattamente... come quando abbiamo perso durante il torneo.
Antipatica!!!!
In effetti le dispiaceva aver dato una speranza a Clovis ed avergliela poi strappata dalle mani in quel modo -quasi brutalmente- ma non c'era altro modo per dimostrare a Belle come, in materia di ragazzi, Lysa fosse decisamente più preparata di lei.
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da Clovis » 02/08/2015, 14:59
Correndo... troppo?
Sì, correndo troppo! Hai capito il senso, no? Cioè, non voglio mica andare veloce, ci si può conoscere per gradi, senza pretese, ecco!
Pensavo volessi... ah, che stupida... perdonami.
... Perdonarti?
Possiamo uscire come amici se vuoi, ma... io sono già impegnata con qualcuno. Sentimentalmente parlando, intendo.
In quel preciso momento, Clovis non seppe proprio cosa dire/fare/rispondere. L'aveva preso molto in contropiede, perché comunque, sinceramente, ci stava credendo sul serio che potesse andare tutto a buon fine. Non era il più bel ragazzo del mondo (suo padre lo diceva sempre: "noi della famiglia non abbiamo mai avuto una faccia spettacolare, dobbiamo cercare di compensare col fisico, quindi datti da fare con quelle flessioni che poi si passa agli addominali!"), ma nemmeno da buttar via, quindi quando Isabelle aveva accettato, in pratica per lui era fatta, doveva solo impegnarsi per stuzzicare la sua curiosità e fantasia... invece niente. Impegnata, sentimentalmente impegnata, non è che usciva con qualcuno ed allora avrebbe potuto dare una possibilità anche a lui. Gli aveva proprio chiuso le porte in faccia con cortesia ed un bel po' di imbarazzo, lasciandolo lì, come uno stoccafisso imbecille. Prese aria e provò ad esprimersi ma nuovamente non uscì nulla dalla bocca: annuì soltanto, in un primo momento, cosciente del fatto che avrebbe dovuto farle capire che andava tutto ok, in fondo mica era colpa sua se stava già con un altro.
... Dunque, sì, insomma ci siamo capiti un po' male! Ahahahahah! Che figuraccia che ho fatto, mamma mia! Va bene, archiviato, scusami, sono errori che possono capitare, ahahahah!
Provò a farsi venire la risata più genuina, simpatica ed autentica che fosse in grado di fare, sperando di risultare credibile. Erano mesi che non ci provava con una ragazza e la prima ripresa era stato un due di picche: ottimo, partenza davvero lodevole. Non tutte le ciambelle riuscivano col buco e quindi non doveva abbattersi troppo, per quanto su quella biondina ci avesse fatto davvero un sacco di pensieri, tanto da ricordarsela fin dalla conclusione del torneo. Evidentemente non era destino, magari se si fosse mosso prima l'avrebbe intercettata da single. Non aveva comunque voglia di chiederle da quanto era fidanzata o con chi, non erano affari suoi e tra l'altro non gli andava di apparire come un invadente maleducato.
Insomma, non mi resta altro che augurarti buona prosecuzione dello shopping, dico bene? Cos'altro hai in programma? Scarpe? Borse? Magari un profumo! ... Io sono Clovis Belmont, comunque, qualora ci volessimo scrivere due righe, d'accordo?
Aspettò che la ragazza rispondesse prima di avvicinarsi e provare a darle due piccoli baci di saluto, prima di congedarsi con il proprio frappé. Tornato di fronte al palazzo, osservò la vetrina di un ristorante vicino: al suo interno, Danielle stava conversando animatamente con due uomini più intenti a fissarle la scollatura del vestito o lo spacco della coscia piuttosto che ascoltarla, ma evidentemente a lei andava così, era il suo metodo per acchiappare facoltosi clienti in poco tempo e senza sforzi, beata lei. Già, quando si aveva la bellezza, si aveva quasi tutto. La Montesquieu per altro aveva anche tutto il resto, oltre che la bellezza, quindi in pratica chi stava meglio di lei? Si appoggiò al muro, finendo il suo dolce, osservando intanto Isabelle che si allontanava. Forse non l'avrebbe più rivista.
Non deprimerti... È solo una ragazza... ... Sì... Solo una ragazza...
FINE GIOCATA
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da Kalas » 06/11/2015, 16:51
Maniero di Asher Brightless | 14 Marzo 2111 | Ore 09:00 | Sabato
Sì?
Cerco mister Brightless, è in casa?
Faccio strada, signore.
Non era solito andare a trovare gente senza prima chiedere conferma della loro presenza e tranquillità, ma ultimamente il tempo a sua disposizione per occuparsi dei convenevoli era andato bellamente a farsi fottere. Restaurare quasi completamente un paese, per quanto non eccessivamente enorme, significava impiegare energie ed ore preziose, spesso mettendo in secondo piano anche piaceri come il trascorrere giornate con la propria fidanzata o svolgere missioni rilassanti, come lui era solito definire quelle non troppo impegnative. La morte del Ministro della Magia Europeo con conseguente concilio per l'elezione di quello nuovo non era di suo interesse ma aveva ugualmente sconvolto talmente tanto il Mondo Magico da creare subbugli in ogni angolo del pianeta, difatti non era una novità che la figura del Ministro del centro mondiale fosse in assoluto non solo la più importante ma anche la più potente. Ulteriori differenze con il Mondo Babbano, dove era l'America la potenza maggiore e quindi quella più rispettata e temuta allo stesso tempo. Per tale motivo, negli ultimi giorni Kalas aveva dovuto investire tempo anche in diverse conferenze al popolo, assicurando che la sua presenza al concilio come nuovo regnante del Bahrein non avrebbe infierito sul proprio ruolo come ricostruttore del paese e stabilizzatore di equilibrio e serenità globale. Per quanto potesse sembrare infatti una visita abbastanza leggera e quasi di piacere, quella nei confronti di Asher non lo era affatto, anzi, faceva parte proprio di quei piani promessi alla popolazione. Non appena l'elfo domestico della magione fece fare ingresso a Kalas nella stanza, gli occhi del Mercenario si focalizzarono subito sulle pareti mezze imbiancate, stucco qua e là, barattoli di vernice e infissi delle finestre smontati e da sostituire. Non che fosse affar suo, ma era davvero inusuale osservare un mago occuparsi personalmente e fisicamente del restauro di una camera, specie quando si aveva sicuramente i soldi per far ricadere una tale scocciatura sulle spalle di un qualsiasi bravo professionista, proprio come stava accadendo al suo palazzo.
... E' qui che starà il nipotino, per caso?
Sorrise leggermente, l'Erede della Stirpe dei Draghi, avvicinandosi al Brightless per stringergli la mano, sporca di vernice o meno.
Mi spiace di essere capitato in un momento così impegnato, ma non so più davvero a chi dare i resti. Ho necessità di parlare con te di un progetto urgente, posso chiederti almeno mezz'ora del tuo prezioso tempo?
Nel parlare, Kalas si tolse ovviamente gli occhiali e la giacca di loden nera, rimanendo con una maglietta a maniche corte, attillata.
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Kalas
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da Asher » 08/11/2015, 0:03
[Londra - Maniero Brightless Kovarnikov - 14 Marzo 2111 - Ore 09:00 - Sabato] Padrone ha bisogno di aiuto?No, Cirill grazie…Ma così Padrone sporca tutto se…Lo so Cirill ma non importa…Cirill può colorare lui così Padrone no stanca prima di lavoro.Sto appunto cercando di rilassarmi prima di dover andare al San Mungo!?????Silenzio. Asher poteva quasi vedere una miriade di punti interrogativi affacciarsi nella mente del povero elfo domestico di fronte a quella che alle sue enormi orecchie doveva suonare un'assurdità bella e buona. Come poteva infatti del vile lavoro manuale svolto per di più alla maniera babbana – giusto per citare Demetri, molti dei cui principi erano ancora legge al Manor – essere rilassante? Semplicemente perché, assorbendo ogni sua energia e stilla di concentrazione, gli impediva di pensare al caos in cui l'intero Mondo Magico era sprofondato e al tempo stesso lo faceva sentire più vicino alle sue radici, al ramo della famiglia – quella babbana – a cui aveva gioco forza dovuto rinunciare perché mago e perché gay. Ricordava ancora i colori pastello della sua cameretta, l'albero sbilenco accanto al letto e la luna ghignante sul soffitto e sopratutto ricordava la voce orgogliosa di suo nonno paterno mentre gli raccontava come lui stesso avesse realizzato quel capolavoro. Anche io farò lo stesso per i miei figli...Gli aveva giurato con quel tono solenne che solo i bimbi di cinque anni potevano usare con sincerità e sicurezza per poi spezzargli il cuore dieci anni dopo confidandogli di essere innamorato di un uomo. Quella promessa disattesa era stata, in tutti quegli anni, il suo unico rammarico e ora che la Trama gli aveva dato per vie traverse la possibilità di mantenerla non avrebbe permesso a nessuno di intralciarlo. Conscio di quanto fosse importante per il MediMago realizzare quella cameretta, il Pozionista aveva opposto una blanda e ridicola resistenza, il minimo per poter salvare le apparenze e la sua pessima reputazione. Padrone… Don Don DonCirll per favore va ad aprire la porta e poi va in cucina a preparare qualcosa da servire al o ai nostri ospiti.Ordinò in maniera perentoria alla piccola creatura per poi sollevare gli occhi al cielo e inviare una piccola preghiera di ringraziamento a chiunque avesse mandato quell'inaspettato visitatore a impedirgli di salvaguardare i propri nervi lanciando contro l'elfo domestico una qualche Maledizione. Fece quindi un paio di respiri profondi a occhi chiusi e quando li riaprì vi era una luce determinata nello sguardo: prima del suo turno al San Mungo avrebbe trasformato la parete bianca che aveva di fronte in un bosco! Nulla di più facile, visto che la sera prima aveva applicato sulla stessa degli stencil da muro acquistati in un negozio babbano. Arrotolò quindi le maniche del vecchio maglione che indossava e, preso un pennello, iniziò a passare una mano di pittura verde chiaro su un “cespuglio” dimentico completamente dell'ospite che era giunto, convinto si trattasse di uno dei fornitori di Demetri. L'espressione del viso con cui accolse Kalas fu quindi carica di stupore su cui capeggiava un sorriso disteso e sincero, uno di quelli che si riservavano alle “gradite sorprese”. ... E' qui che starà il nipotino, per caso?Lo spero vivamente. - rispose porgendogli la mano che aveva cercato di pulire il più possibile sui vecchi jeans, sbiaditi e scuciti in più punti, che indossava – Non so ancora come i futuri genitori vorranno organizzarsi ma preferisco essere pronto a ogni evenienza e poi lavorare a questo piccolo progetto mi permette di staccare un po' la spina dai problemi quotidiani.Mi spiace di essere capitato in un momento così impegnato, ma non so più davvero a chi dare i resti. Ho necessità di parlare con te di un progetto urgente, posso chiederti almeno mezz'ora del tuo prezioso tempo?Il mio tempo è prezioso solo quando sto in sala operatoria – perché lì ogni secondo poteva essere decisivo e determinare la vita o la morte di un paziente – e non devo presentarmi in Ospedale prima di un paio d'ore … PopFedele agli ordini ricevuti poco prima, Cirill, dopo aver condotto Kalas dal MediMago, era andato in cucina a preparare una mini colazione e adesso aveva fatto ritorno nella stanza. Cirill prepara tutto in un istante.Detto fatto. Un paio di schiocchi di dita e magia elfica dopo nella camera erano apparse due comode poltrone e un tavolino su cui vi erano già disposti un bricco di caffè caldo, una bricchetto di latte, una teiera fumante e una caraffa di succo di zucca, due tazze, una zuccheriera, un piattino con delle fette di limone, un vassoio con dei biscotti al burro e al cioccolato e una piccola selezione di tè. Se bisogno di me voi chiama…E con un altro pop la creaturina sparì, accompagnata dallo sguardo soddisfatto del Mercenario. Vieni, accomodati – disse quindi al suo ospite, indicandogli una delle due poltrone mentre lui prendeva posto sull'altra – Forse è un po' tardi per fare colazione ma personalmente non dico mai di no a una tazza di caffè.- ne versò un po' nella propria tazza, aggiungendo un goccio di latte e dello zucchero per poi invitare l'altro a servirsi – Allora qual è questo progetto urgente di cui volevi parlarmi?
Chiese, palesemente incuriosito, sistemandosi comodo sulla poltrona in modo da far comprendere all'altro di sentirsi libero di impiegare tutto il tempo necessario per spiegargli il suo progetto.
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da Kalas » 13/11/2015, 16:31
Mi spiace di essere capitato in un momento così impegnato, ma non so più davvero a chi dare i resti. Ho necessità di parlare con te di un progetto urgente, posso chiederti almeno mezz'ora del tuo prezioso tempo?
Il mio tempo è prezioso solo quando sto in sala operatoria e non devo presentarmi in Ospedale prima di un paio d'ore…
Confesso che questa risposta mi alleggerisce l'animo non poco.
Replicò subito Kalas, con un leggero sorriso sulle labbra, un sorriso però non realmente tale, in quanto i pensieri nella sua testa che vorticavano di continuo non riuscivano a farlo stare mai completamente sereno. Gli dispiaceva, perché tutto quello stress gli impediva di stare felicemente a contatto con la futura Sultana, ma allo stesso tempo era consapevole che una volta terminata tutta quella carrellata di impegni e responsabilità immediate, le cose sarebbero andate non solo per il verso giusto ma avrebbe rivisto sorgere al meglio l'antico e splendente Sultanato Magico del Bahrein. Lasciò che l'elfo domestico di Asher si occupasse di una colazione ben bilanciata e piacevole ed anche se lui era abituato a ben altri cibi meno calorici, preferì fregarsene per quella volta e deliziare il palato. Seguendo l'invito del padrone di casa, si andò ad accomodare, prendendo un bicchiere con del succo di zucca fresco e invitante (era davvero una vita che non lo beveva e a dirla tutta gli mancava), facendo poi un bel respiro, provando a rilassare nervi e muscoli.
Allora qual è questo progetto urgente di cui volevi parlarmi?
Dunque, cercherò di spiegare tutto quanto partendo dal principio. Per la mia nuova politica di potere, desidero rimettere in sesto diversi settori del paese. E' fondamentale che ci riesca, perché ho notato che la mia gente ha bisogno di una ripresa quasi totale. I Jakom per tutto questo tempo hanno mangiato sulle spalle dei cittadini, aumentando tasse, negando servizi e riducendo la produzione. Il Bahrein necessita di ripartire e naturalmente i settori più importanti da recuperare sono quello di sicurezza pubblica e della sanità.
Bevve un altro sorso di succo di zucca, proseguendo nel discorso e illustrando per filo e per segno quali fossero i progetti in atto. Una nuova base operativa per la Vigilanza Magica del paese, un servizio di guardia al palazzo molto più efficiente ed allenato ed una serie di cliniche di primo soccorso sparse in diversi angoli delle città, più un ospedale centrale gigante ed attrezzato con le migliori risorse disponibili in base al budget del Bahrein. La sala del tesoro del palazzo conteneva ancora diverse migliaia di Galeoni in oro e gioielli di eccelso valore ed anche se su qualcuno di essi Veronique aveva già fatto la bocca, Kalas le aveva impedito di toccare qualcosa fino a quando non avesse fatto quadrare i conti sul denaro da spendere in totale. Per tutta la durata di quella chiacchierata, l'uomo mostrò sempre una organizzazione del piano di lavoro sia complessa che precisa, studiata nei minimi dettagli, cercando di spiegarsi sempre nel modo più chiaro possibile, così da rendere partecipe Asher sotto ogni aspetto.
Quando abbiamo riconquistato il Sultanato, tu mi hai dato un aiuto incredibile. La tua partecipazione, la velocità con la quale hai curato sia i soldati che me... La freddezza e la serietà delle tue azioni mi hanno fatto capire che necessito di persone come te per far ripartire questo paese come vorrei, perché ogni settore ha bisogno di una guida adeguata ed io non posso esserlo per tutto.
Era così difficile capire dove Kalas volesse andare a parare?
... Per questo vorrei offrirti il posto come primario di medicina presso il nuovo sistema ospedaliero che sorgerà nella capitale entro Giugno. Tutti i medici che metterò all'interno saranno giovani ed ancora inesperti, per questo trovo importante che ci sia una persona saggia e dotta che disponga il lavoro e li aiuti a crescere lavorando, ma posso assicurarti che sono tutti carichi di buona volontà. Il professor Lambert mi fornirà le autorizzazioni necessarie alla costruzione entro la prossima settimana ed allora cominceremo i lavori.
Sapeva perfettamente quanto il dottor Brightless fosse legato alla sua carica presso il San Mungo ed ovviamente era consapevole che per quanto grande e ben attrezzato, l'ospedale del Bahrein non avrebbe di sicuro raggiunto la stessa fame di quello Inglese, non in tempi brevi, ma difatti quello era una specie di favore che stava chiedendo come amico, più che una semplice offerta di lavoro apparentemente svantaggiosa. Sì, certo, accettando sarebbe divenuto un Primario e non più un semplice MediMago ma era abbastanza facile intuire che una posizione più prestigiosa non fosse per Asher motivo maggiore di riflessione o propensione ad accettare. Probabilmente era anche per quel motivo che il Tìamat aveva scelto di chiedere a lui, in quanto aveva la certezza matematica che non stava prendendo nel suo "team" di ricostruzione un arrivista o un materialista interessato esclusivamente al denaro e alla gloria. Di medici simili ce n'erano a bizzeffe, ma nessuno di loro avrebbe mai messo piede nel suo paese, potevano starne certi.
Ti chiedo la cortesia di non rifiutare subito e pensarci. Dirigeresti completamente i lavori e l'implementazione delle attrezzature. Gestiresti l'allestimento delle camere e dei piani, aiutato da una equipe tecnica di ingegneri, geometri e architetti magici specializzati. Avresti sott'occhio sempre la cifra a disposizione per gli acquisti e so che tu saresti molto più in grado di altri nello sfruttarla al meglio.
Di seguito, Kalas estrasse dalla tasca della giacca una grossa mappa con sopra l'ipotetico progetto di costruzione della struttura ospedaliera. Effettivamente già dalle misure segnate sopra era facile capire che quell'ospedale sarebbe venuto su grande almeno quanto il San Mungo, forse poco meno.
Allora Asher, così, a caldo, cosa mi dici?
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da Asher » 22/11/2015, 23:10
Progetto Urgente. Con quelle due semplici parole il legittimo Sultano del Bahrein si era conquistato la totale attenzione del Medimago, insieme a una buona dose di curiosità e apprensione. Dopotutto l'ultima volta che aveva preso parte a un progetto di Kalas aveva contribuito a portare a termine un colpo di Stato che non si era trasformato in un bagno di sangue solo grazie alle abilità illusorie della più piccola delle Vireau. Forse, alla luce di tale evento e delle colossali litigate che lo avevano preceduto e seguito, avrebbe dovuto negarsi, adducendo come scusa il poco tempo a disposizione. Il turno al San Mungo però non iniziava prima di un paio d'ore e, a dirla tutta, anche ad avere i minuti contati Asher non si sarebbe mai tirato indietro di fronte a una richiesta di aiuto da parte di un amico. Si sorprese da solo quando il suo subconscio formulò quella parola - che nonostante la sua tendenza spiccatamente Grifondoro a fidarsi troppo degli altri non usava con leggerezza - con semplicità e sincerità. Aveva accettato di combattere al fianco del Dragoniere per Sandyon, perché era lui che, nella sua ottica, aveva bisogno di sostegno, ma dopo averlo visto all'opera, spinto principalmente dal desiderio di ridare al suo popolo la dignità che gli era stata tolta, le cose erano mutate. In quel frangente Kalas si era guadagnato il suo rispetto, la sua fiducia, la sua amicizia e perché no, anche il diritto di chiedergli un favore a discapito della lite familiare che ne sarebbe scaturita. Lo fece quindi accomodare su una delle due poltrone che Cirill aveva fatto apparire prima di invitarlo a esporgli il suo progetto.
Dunque, cercherò di spiegare tutto quanto partendo dal principio. Per la mia nuova politica di potere, desidero rimettere in sesto diversi settori del paese.E' fondamentale che ci riesca, perché ho notato che la mia gente ha bisogno di una ripresa quasi totale.I Jakom per tutto questo tempo hanno mangiato sulle spalle dei cittadini, aumentando tasse, negando servizi e riducendo la produzione.
Chissà perché questa notizia non mi meraviglia.
Commentò sarcastico, aggiungendo una buona dose di latte e zucchero al suo tè. Da quando aveva preferito la carriera di Medimago a quella di Mercenario, accettando solo poche e selezionate missioni, l'interesse per la politica estera era stata soppiantata da quello per le riviste mediche, magiche e non. Non conosceva quindi i dettagli di come fosse stato amministrato il Sultanato in quegli anni ma dubitava fortemente che gente come i Jakom potessero essere stati dei governanti illuminati e lungimiranti, attenti ai bisogni del popolo. Erano pur sempre "amici" di Nicholas Vireau!
E pensare che é stata proprio sua figlia a spodestarli!
Un pensiero ironico e fulmineo che attraversò la mente del Medimago senza però distoglierlo dall'ascoltare il discorso che l'altro gli stava facendo.
Il Bahrein necessita di ripartire e naturalmente i settori più importanti da recuperare sono quello di sicurezza pubblica e della sanità.
Che sono anche i più delicati... Come hai intenzione di affrontare la situazione? Pensi di prediligere un settore o di avviare il processo di ristrutturazione contemporaneamente su entrambi i fronti?
Chiese con un tono di voce di "educata curiosità" . Gli faceva piacere scoprire che gli sforzi fatti per riconquistare il Sultanato avrebbero portato così tanti e buoni frutti per la popolazione ma in fondo i piani di recupero e rinnovo del Bahrain non lo coinvolgevano direttamente (?) e questo lo portava a chiedersi come mai Kalas si trovasse lì a discuterne con lui.
Non credevo che le casse del Sultanato fossero sopravvissute all'avidità dei Jakom ... Scherzi a parte il tuo mi sembra un progetto davvero ambizioso da cui il tuo popolo trarrà un enorme beneficio. Forse dovresti pensare di destinare qualche risorsa anche allo sviluppo di una rete di trasporti babbana per collegare le cliniche di primo soccorso periferiche all'Ospedale centrale. - un consiglio dettato dall'esperienza di chi si era trovato più spesso di quanto avrebbe voluto di fronte all'impossibilità di trasportare un malato utilizzando i classici mezzi di trasporto magici come Metropolvere, Smaterializzazione Congiunta o Passaporta. - Scusa se posso sembrati maleducato ... tutto questo è molto interessante non lo nego ma ... non capisco perchè tu stia condividendo i tuoi progetti proprio con me.
Non vi era insofferenza o urgenza nel tono della sua voce solo perplessità. Aveva la sensazione che tutto quel discorso fosse solo una bella e interessante premessa al nocciolo della questione ma questo continuava a sfuggirgli e ormai la curiosità dell'uomo aveva raggiunto il livello massimo tollerabile.
Quando abbiamo riconquistato il Sultanato, tu mi hai dato un aiuto incredibile. La tua partecipazione, la velocità con la quale hai curato sia i soldati che me... La freddezza e la serietà delle tue azioni mi hanno fatto capire che necessito di persone come te per far ripartire questo paese come vorrei, perché ogni settore ha bisogno di una guida adeguata ed io non posso esserlo per tutto.
Con gesti calmi e misurati Asher posò la tazza che teneva in mano e che aveva sorseggiato per tutto il tempo della conversazione sul tavolino mentre uno spiraglio di comprensione si faceva strada in lui. Lo sguardo che rivolse a Kalas, invitandolo a continuare, era inespressivo e non dava modo all'altro di comprendere se il padrone di casa avesse colto la direzione delle sue parole.
... Per questo vorrei offrirti il posto come primario di medicina presso il nuovo sistema ospedaliero che sorgerà nella capitale entro Giugno. Tutti i medici che metterò all'interno saranno giovani ed ancora inesperti, per questo trovo importante che ci sia una persona saggia e dotta che disponga il lavoro e li aiuti a crescere lavorando, ma posso assicurarti che sono tutti carichi di buona volontà. Il professor Lambert mi fornirà le autorizzazioni necessarie alla costruzione entro la prossima settimana ed allora cominceremo i lavori.
É una grossa responsabilità quella che vorresti affidarmi.
Una semplice constatazione pronunciata dopo un minuto buono di silenzio con il tono incolore di chi era impegnato in una profonda e complessa analisi di valutazione. Galeoni, prestigio, carriera, per Asher avevano sempre rappresentato degli "elementi accessori" alla figura del Medimago, qualcosa che non ricercava attivamente ma che probabilmente con il tempo sarebbe giunto lo stesso. Non erano quelli i motivi che lo avevano spinto ad abbracciare la professione medimagica e di sicuro come la Trama non era per loro che era sempre pronto ad allungare il proprio turno di lavoro, a essere in prima linea nelle situazioni di emergenza o a sopperire alle mancanze dei colleghi prendendosi in carico le loro "cartelle cliniche". Era per combattere -quando era giovane - o anche solo arginare -perché da “grande si era reso conto che smantellare un sistema malato e corrotto da secoli era una impresa troppo grande per un solo uomo - quella malsana e disgustosa tendenza a considerare appunto i pazienti come dei dati su un foglio, come fonte di guadagno o, in alternativa, una scocciatura di cui liberarsi in fretta. Erano persone con una loro dignità, rese vulnerabili da una malattia e per quello ancor più degne di rispetto, quello stesso rispetto che sempre più spesso i suoi colleghi pretendevano pur a loro volta negandolo. Non fu quindi l'accenno alla posizione di Primario a spingerlo a prendere davvero in considerazione quella proposta quanto la possibilità di poter plasmare delle giovani e promettenti menti non ancora corrotte o soffocate da sogni di potere e prestigio. Installare in loro il senso di giustizia, responsabilità, propensione all'altro senza però prevaricarli, mantenendo intatte le loro personalità.
Davvero credi di esserne in grado?
Una domanda più che lecita, che il suo subconscio aveva pronunciato con il tono scettico di Demetri e a cui la sua mente rispose proiettando l'immagine del volto di Zephyr. In ragazzo aveva un potenziale enorme e le carte in regola per fare grandi cose e Asher non poteva impedirsi di pensare che in parte era stato grazie a lui che quelle potenzialità erano emerse e venivano utilizzate per il bene della collettività. Un lampo di bramosia illuminò per un attimo lo sguardo del Medimago: cosa avrebbe potuto creare avendo a disposizione un intero Ospedale?
Stai correndo troppo vecchio mio.
Si ammonì mentalmente. Dopotutto l'Ospedale avrebbe dovuto dirigerlo, non costruirlo!
.Ti chiedo la cortesia di non rifiutare subito e pensarci. Dirigeresti completamente i lavori e l'implementazione delle attrezzature.
La tentazione di spalancare gli occhi sconvolto fu tanta ma anni di esperienza alle spalle gli permisero di limitarsi a inarcare un sopracciglio. Se non avesse saputo che era impossibile, avrebbe creduto che Kalas gli avesse appena letto nella mente!
.Gestiresti l'allestimento delle camere e dei piani, aiutato da una equipe tecnica di ingegneri, geometri e architetti magici specializzati.Avresti sott'occhio sempre la cifra a disposizione per gli acquisti e so che tu saresti molto più in grado di altri nello sfruttarla al meglio.
Con molto più interesse e partecipazione di prima, il Medimago si sporse in avanti per osservare il progetto dell'Ospedale che, mentre il Tìamat continuava a parlare, illustrandogli questo e quel dettaglio, nella sua mente andava ad assumere una forma ben delineata e concreta. Scegliendo i fornitori giusti, quelli che faticavano a stare a galla perché onesti, avrebbe potuto avere finalmente i macchinari che voleva e facendo qualche economia sull'estetica avrebbe anche potuto dotare l'Ospedale di qualche strumento di nuova generazione che lo avrebbe trasformato in un Ospedale all'avanguardia. Per essere certo che tutto venisse fatto a regola d'arte però avrebbe dovuto sovrintendere i lavori ventiquattro ore su ventiquattro e anche dopo, fino a quando non avesse messo su una equipe stabile e affidabile, avrebbe dovuto essere reperibile sempre. Questo avrebbe implicato trasferirsi per un po in Bahrein ma come fare con il nipotino in arrivo e un compagno altamente geloso e suscettibile? Per non parlare del lavoro al San Mungo che, in tutta coscienza, non poteva abbandonare così su due piedi.
Allora Asher, così, a caldo, cosa mi dici?
Che mi hai appena offerto la possibilità di realizzare il sogno di praticamente ogni Medimago e cioè di creare dal nulla un Ospedale a proprio immagine e somiglianza. -fece una piccola pausa versandosi del succo di zucca e rimpiangendo di non avere a disposizione qualcosa di più forte- Purtroppo però esiste una realtà concreta con cui dover fare i conti. Accettare implicherebbe apportare grossi cambiamenti alla mia vita e capirai bene che non é una decisione che possa prendere da solo. Quanto tempo puoi concedermi? Nel caso accettassi potrei portare con me alcune persone di mia fiducia?
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Asher
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da Kalas » 30/11/2015, 21:30
Allora Asher, così, a caldo, cosa mi dici?
Che mi hai appena offerto la possibilità di realizzare il sogno di praticamente ogni Medimago e cioè di creare dal nulla un Ospedale a proprio immagine e somiglianza.
Sorrise con lieve divertimento, il Sultano, annuendo verso l'amico, sapendo bene che gli stava affidando sì una grande responsabilità, ma anche un immenso onore e una gigantesca fortuna. Il Brightless era un uomo ligio al dovere ma anche leale, coscienzioso e pieno di ottimi principi morali, in pratica il MediMago che ogni ospedale avrebbe dovuto possedere come proprio Primario. Kalas voleva dargli proprio quella possibilità, incrementando ulteriormente il valore del suo sultanato e sanando in parte il grosso problema della sanità lasciato in "eredità" dai Jakom. Naturalmente non era solo quello il settore da sistemare, ma si poteva dire tranquillamente che fosse innegabile far rientrare quello nella lista dei più importanti in assoluto. Per quanto riguardava il corpo di vigilanza del palazzo e quello esterno, aveva già in mente dei buoni piani, sempre utilizzando il favore di persone fidate, ma ad ogni progetto il proprio tempo. Dentro di sé il Tìamat sperava che Asher accettasse, ma non poteva pretendere che lo facesse con leggerezza, d'altronde il San Mungo era la struttura ospedaliera più grande, attrezzata e stimata di tutta l'Europa Magica, in altre parole andare via di lì significava perdere una posizione di enorme prestigio. D'altra parte però, c'era la prospettiva di un luogo da formare a proprio piacimento, quindi in un certo senso Kalas si sentiva meno in colpa nel volergli offrire quella alternativa.
Purtroppo però esiste una realtà concreta con cui dover fare i conti. Accettare implicherebbe apportare grossi cambiamenti alla mia vita e capirai bene che non è una decisione che possa prendere da solo.
Non solo lo capisco, ma lo comprendo anche.
Quanto tempo puoi concedermi?
Sarò sincero, vorrei iniziare i lavori al più presto e volendo lasciarti la possibilità, eventualmente, di supervisionarli personalmente, non credo di poter attendere più di due settimane, quindi quattordici giorni a partire da oggi. In tal modo, nel caso di una tua risposta affermativa, farei partire la costruzione già all'immediato Lunedì, non perdendo nemmeno una singola ora di produttività edile.
Nel caso accettassi potrei portare con me alcune persone di mia fiducia?
Ci tenevo anche a parlarti di questo: ho disposto una lista di posti vacanti da riempire soltanto a lavori ultimati. Questo per poterti permettere, nell'ipotesi positiva, di inserire nella struttura fino ad un massimo di cinquanta persone a tua scelta e discrezione. Ovviamente è chiaro che potrai disporre di questi ruoli come meglio credi, sia che si trattino di MediMaghi che di Guardie MediMagiche o anche semplici segretari o Infermieri. In altre parole è una piccola fetta dell'ospedale completamente implementata da te, così da agevolarti e renderti anche più sereno il lavoro fin da subito.
Kalas sapeva perfettamente come convincere, ma non solo, voleva che Asher lavorasse in un clima buono e sereno, così facendo avrebbe garantito una partenza per la sanità del Bahrein molto più svelta e accelerata. C'erano tantissimi malati che aspettavano da giorni servizi di ogni genere, persone povere, persone senza una assicurazione adeguata, persone distrutte dalle tasse imposte dai Jakom, ma adesso quel regime era finito, quel terribile lucro su tutto il lucrabile aveva avuto la parola fine. Per molti somigliava ad una utopia avere un Sultano non corrotto e non dedito a mangiare sulle spalle del suo popolo, ma il Tìamat era stato educato dalla famiglia ad essere un uomo giusto, un uomo sul quale il popolo avrebbe potuto contare sempre, senza sentirsi mai in pericolo o minacciato. Era una missione iniziata da poco, ma anche la più importante in assoluto di tutta la sua vita. La consapevolezza di avere vicino Veronique naturalmente lo faceva stare molto meglio, ma doveva anche essere tranquillo sulla buona opinione di tutti coloro che lo avevano acclamato e lo avevano osannato al suo ritorno. Ansia da prestazione? Fino ad un certo punto ma sicuramente un po' presente, quella che spinge a dare il massimo, quella che spinge a dare il meglio, quella che spinge ad essere più bravi di quanto mai fatto prima d'ora.
Ho in mente un programma di assistenza sanitaria speciale per le famiglie in fascia bassa di reddito. Un altro ancora per gli invalidi del lavoro e della guerra ed infine una succursale ospedaliera per la periferia della capitale. Anche quella potrà essere gestita da chiunque tu vorrai, perché comunque desidero che tu invece stessi in quella centrale è più attrezzata. Ad ogni modo potremo parlare di tutto con calma solo se accetterai la mia offerta. Ti rinnovo ancora le mie preghiere nel rifletterci il più possibile, il mio paese avrebbe davvero bisogno di qualcuno come te.
Gli tese la mano in modo che potesse stringerla, sia in segno di amicizia che di "accordo" sul pensarci e non gettare via quella proposta dall'oggi al domani. Qualora Asher avesse accettato quel gesto, Kalas si sarebbe alzato in piedi, trovando giusto lasciar continuare l'uomo la sua opera di pittura della stanza in quel tempo immediatamente precedente al prendere servizio al San Mungo. In fondo anche lui aveva altre faccende da sbrigare, faccende urgenti, faccende difficili ma necessarie. Ringraziò dell'ospitalità e della colazione, dopo di che con un altro cenno del capo si allontanò dal maniero carico di speranza.
USCITA PER KALAS
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Kalas
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da Asher » 07/12/2015, 12:30
Avere un Ospedale a propria disposizione, crearlo praticamente da zero e poterlo plasmare quasi interamente in base alle proprie aspirazioni e ai propri desideri era probabilmente il sogno segreto di ogni MediMago e in questo Asher non faceva eccezione. Ciò che lo distingueva dai colleghi anziani, probabilmente, erano i principi morali ed etici ancora saldamente ancorati in lui nonostante il quantitativo di bile inghiottita e di batoste prese e una visione quasi utopica su come dovesse funzionare un servizio sanitario degno di questo nome, babbano o magico che fosse, incentrato sul paziente e non sui bilanci o sulla reputazione. L'impulsività tipica della sua ex Casata lo spingeva ad accettare immediatamente, a occhi chiusi, e a rimandare “dettagli” come il riorganizzare la propria vita al dopo, quando ormai avrebbero assunto la veste di “problemi da risolvere” perché non avrebbe più potuto tornare indietro. L'età avanzata – babbanamente parlando – lo incitava alla calma, alla riflessione, a non gettare alle ortiche tutto quello che aveva costruito fino a quel momento in barba alle malelingue solo per egoismo.
Come se ci fosse qualcosa di male se una volta tanto ti comportassi tu da egoista!
Gli rinfacciò una vocina fastidiosa nell'orecchio che mise subito a tacere, facendo presente a Kalas che quella non era una decisione che potesse prendere da solo nell'immediato e chiedendogli entro quando avrebbe dovuto dargli una risposta definitiva.
Sarò sincero, vorrei iniziare i lavori al più presto e volendo lasciarti la possibilità, eventualmente, di supervisionarli personalmente, non credo di poter attendere più di due settimane, quindi quattordici giorni a partire da oggi. In tal modo, nel caso di una tua risposta affermativa, farei partire la costruzione già all'immediato Lunedì, non perdendo nemmeno una singola ora di produttività edile.
So quanto ti pesa ritardare l'inizio dei lavori – e con esso dare al suo popolo un segnale concreto di come le cose nel Sultanato sarebbe cambiate davvero in meglio – quindi vedrò di darti una risposta al più presto.
L'unica persona con cui avrebbe dovuto confrontarsi sul serio era Demetri e con lui – strano ma vero – le discussioni di qualsiasi natura non duravano più di un paio di ore ed erano definitive. L'ex Serpeverde aveva una sola parola e una volta data non tornava più indietro, salvo rare eccezioni come nel caso di Vastnor anche se lì si era giunti più che altro a una tregua non armata. In realtà avrebbe voluto discutere di quella proposta anche con Zephyr e la Signorina Percivall, per convincere entrambi a seguirlo in quella nuova avventura, sempre ammesso che avrebbe potuto portare con sé qualcuno di sua fiducia, giusto per creare fin da subito un clima sereno e di rispetto reciproco.
Ci tenevo anche a parlarti di questo: ho disposto una lista di posti vacanti da riempire soltanto a lavori ultimati. Questo per poterti permettere, nell'ipotesi positiva, di inserire nella struttura fino ad un massimo di cinquanta persone a tua scelta e discrezione. Ovviamente è chiaro che potrai disporre di questi ruoli come meglio credi, sia che si trattino di MediMaghi che di Guardie MediMagiche o anche semplici segretari o Infermieri. In altre parole è una piccola fetta dell'ospedale completamente implementata da te, così da agevolarti e renderti anche più sereno il lavoro fin da subito.
Rimase in silenzio per una manciata di secondi, rivolgendo al Tìamat uno sguardo colmo di ammirazione.
Sarai un ottimo padre per il tuo popolo.
Padre, non capo, perché i progetti che l'altro gli aveva appena esposto sembravano essere stati ideati dal babbano “buon padre di famiglia” che tiene alla salute, alla sicurezza e alla felicità della propria famiglia. Come a voler confermare – anche se non ce ne era per nulla bisogno – quella sua intuizione, il Dragoniere gli espose un ulteriore progetto a tutela della fascia della popolazione più debole.
Ho in mente un programma di assistenza sanitaria speciale per le famiglie in fascia bassa di reddito. Un altro ancora per gli invalidi del lavoro e della guerra ed infine una succursale ospedaliera per la periferia della capitale. Anche quella potrà essere gestita da chiunque tu vorrai, perché comunque desidero che tu invece stessi in quella centrale è più attrezzata. Ad ogni modo potremo parlare di tutto con calma solo se accetterai la mia offerta.
Ho paura che tu mi stia attribuendo capacità che in realtà non ho.
Un commento sincero pronunciato con un tono di voce lievemente preoccupato. Non si sentiva degno di tutta quella fiducia, in fondo era anche lui un essere umano e come tale con debolezze e difetti che avrebbero potuto mandare tutto a p****ne. Avrebbe avuto bisogno di un consigliere, di qualcuno dalla moralità integra, la mentalità aperta, una sete di conoscenza che lo rendesse sempre aggiornato sulle ultime novità in campo medico e soprattutto il coraggio di fargli presente quando prendeva delle cantonate.
Ti rinnovo ancora le mie preghiere nel rifletterci il più possibile, il mio paese avrebbe davvero bisogno di qualcuno come te.
Avrai mie notizie al più presto e ti assicuro che non sarà una decisione presa alla leggera.
Lo rassicurò, stringendogli la mano per poi accompagnarlo personalmente all'ingresso. Gli aveva dato tanto, troppo a cui pensare e non poteva farlo mentre colorava la stanza del nipote.
A cosa dobbiamo l'onore di una visita così importante? - la voce sarcastica e strascicata di Demetri, a sottolineare quanto avesse trovato inopportuna quella visita, lo raggiunse alle spalle mentre si stava dirigendo verso lo studiolo – Qualche altra missione suicida all'orizzonte?
Asher non si voltò né diede segno di aver colto la frecciatina del compagno. Imperterrito continuò per la sua strada che lo stava portando verso il mobiletto degli alcolici, versò in due bicchieri panciuti una dose abbondante di whisky incendiario e si andò a sedere sul divano di fronte al caminetto. In silenzio Demetri accettò il bicchiere che gli veniva offerto e prese posto di fronte al compagno, i busti rivolti l'uno verso l'altro, gli occhi negli occhi. Due sguardi uguali e speculari che sarebbero apparsi vacui a chiunque tranne al proprio compagno di vita che vi leggeva preoccupazione.
E' così tragica la notizia che ti portato?
Fu Demetri a rompere il ghiaccio con un tono dolce e comprensivo talmente raro da far sobbalzare il Medimago prima che un sorriso innamorato fiorisse sul suo viso.
Vuole che io sia il Primario del futuro Ospedale del Barhein e che ne supervisioni la costruzione. Ho praticamente carta bianca su tutto, reparti, attrezzature… posso persino portare con me cinquanta persone tra colleghi, infermieri e segretarie…
Temi di non essere in grado di farcela?
Non proprio. Sarà un lavoraccio e dovrò trovare qualcuno che mi affianchi ma.. non è questo punto.
E qual è il punto?
E' il Bahrein. Dovrò trasferirmi lì per quasi tutta la durata dei lavori e anche dopo non sarà come adesso, non potrò sempre tornare a casa dopo un turno sopratutto se ci sono delle emergenze...
Continui a pensare come un babbano. Con una Passaporta potrai andare e tornare in un lampo e se proprio non puoi basterà allestire un laboratorio nei tuoi nuovi e temporanei alloggi.
La calma ostentata dal compagno, reale e non simulata, il modo razionale con cui demoliva punto per punto le sue obiezioni se da un lato tranquillizzavano Asher dall'altro lo infastidivano spingendolo a porre altri dubbi, alcuni davvero assurdi.
E poi Tissy sta per avere il bambino e non voglio trovarmi dall'altro capo del mondo quando nascerà mio nipote o essere….
Appunto il piccolo Lucyfer sta per nascere…
Qualcosa nel modo in cui il Pozionista pronunciò quelle semplici parole fecero scattare l'ex Mercenario sull'attenti.
No, non lo fare. Non accadrà nulla. Non accadrà un'altra volta e se anche dovesse succedere qualcosa non siamo più dei ragazzi sprovveduti.
Non lo siamo. Abbiamo molti alleati.
Asher li avrebbe chiamati amici ma non si poteva pretendere tanto da Demetri.
E' per questo che non sei contrario all'idea che accetti la proposta di Kalas …
Una elegante alzata di spalle fu tutto ciò che ebbe in risposta. Demetri diede un bacio a fior di labbra al compagno e, dopo aver svuotato il proprio bicchiere, si alzò in piedi per tornare nel suo laboratorio ma prima di tornare alle sue pozioni aveva ancora una cosa da dire.
Prova a chiedere a quel Kenway se è disposto a farti da balia… In fondo te lo deve
Ma se tu non lo sopporti…
Più che altro ne era geloso ma non era il caso di sottilizzare.
Quanto mi piacerebbe che dietro a quel bel visino ci fossero solo vermicoli secchi, oh quanto mi piacerebbe…
Con quella battuta melodrammatica Demetri uscì dalla stanza lasciando un Asher basito e paradossalmente con più pensieri di quanto ne aveva pochi minuti prima.
Me ne serve un'altro… decisamente… e poi una bella Pozione antisbornia prima di andare al San Mungo![FINE]
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da Robyn » 10/12/2015, 23:10
16 Maggio 2111 Ore 10:00 Casa Discografica "The Cat & The Fox" Succursale Commerciale della "Kusanagi Record's" Quartiere Whitechapel - Londra
Non succedeva spesso di incontrare simili temperature nel mese di Maggio. Temperature che permettevano di andare in giro a maniche corte, senza neanche il timore di prendersi qualche brutto raffreddore. In verità, successivamente alla trasformazione, la resistenza di Robyn alle malattie era sicuramente aumentata, per intendersi, quelle più comuni. Influenze e compagnia bella, non certo quelle magiche o più pesanti, ma era ugualmente un vantaggio, meglio di nulla. Proprio a favore di quella sua nuova caratteristica, aveva potuto indossare una camicia primaverile con un cravattino elegante e sotto dei pantaloni sport-casual di cotone grigio chiaro. Come scarpe delle Hogan blu e bianche che slanciavano la sua figura già tremendamente vicina al metro e novanta.
Non so se mi abituerò mai a sentire tutte queste differenze di suoni e rumori. Beh, se non altro adesso non mi vengono più quei tremendi mal di testa...
L'impresa più complessa era non farne parola con nessuno tra i parenti e gli amici, nemmeno quelli più stretti, perché altrimenti le domande sarebbero diventate parecchie e rispondere a tutte era pressoché impossibile e ingestibile. La fine della relazione con Aryanne, ormai trascorsa da quasi un paio di mesi, aveva garantito al ragazzo la sicurezza di non avere obblighi di sincerità con nessuno, magra consolazione ma almeno non avendo una fidanzata non doveva temere di farsi scoprire. Raggiunta la casa discografica al suo primo rientro al lavoro, si accorse che l'area all'interno era pressoché vuota. Non era weekend e non aveva ricevuto segnalazioni particolari nei giorni precedenti tramite posta. Allora cosa c'era che non andava? Togliendosi gli occhiali da sole ed assumendo un'espressione perplessa, il Laars si avvicinò alla reception dove la segretaria lo accolse subito con un sorriso.
Katie, scusa...
Oh mister Laars, che piacere rivederla! Quanto tempo! Come sta?
Benissimo grazie. Ho avuto una missione molto difficoltosa. Posso riprendere a pieno ritmo però.
Oh, temo che i signori Owens e Chambers quindi non l'abbiano informata.
Informatomi... Di cosa?
Sono in trasferta oltre oceano per andare a sentire una nuova possibile voce da promuovere. Hanno lasciato aperta la sede solo per permettere alla signorina Jiménez di esercitarsi, qualora fosse passata.
Ah ecco!
So che hanno provato a scriverle ma il Gufo è tornato indietro senza essere stato in grado di recapitare.
Certo, comprensibile, in missione non potevano giungerci comunicazioni esterne per motivi di sicurezza. D'accordo, allora darò solo un'occhiata ai nuovi spartiti di Ariel in sala registrazione, d'accordo?
Certamente! Ecco le chiavi, a sua disposizione mister Laars!
Grazie Katie, gentilissima come sempre.
Presso quella struttura specialistica dove aveva subito l'operazione era impossibile che gli venissero recapitati messaggi, come se una specie di magia tenesse lontani i vari postini magici e impedisse loro di trovare i destinatari delle lettere. Melia gli aveva parlato molto poco di quella struttura, invitandolo a non riferire di essere stato lì esattamente come la sua trasformazione, ma tanto, come avrebbe potuto? Non ricordava neanche lontanamente l'ubicazione del posto o un vago riferimento geografico. Era solo per riconoscenza verso la Herbert che non rivelava dei segreti evidentemente per lei così tanto importanti, d'altronde gli aveva salvato la vita, almeno secondo la versione a lui giunta e necessariamente nella sua ottica realistica. Giunto nella sala registrazioni, osservò che non era cambiato praticamente nulla e che gli spartiti stavano lì su un leggio un po' alla rinfusa.
Mh? Questa è nuova forse? ... "Someone like you"... La calligrafia è di Ariel, non c'è dubbio.
Gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo, come se quelle abitudini, quelle normalità della vita appartenessero a chissà quale epoca passata. La rottura della sua relazione, la missione andata male, la trasformazione, insomma, tanti avvenimenti concentrati in pochissimo tempo, come una sorta di destino avverso che non si era risparmiato un attimo al fine di devastargli l'esistenza e scuoterlo nell'animo a partire dalle fondamenta. C'era qualcosa di diverso in lui, qualcosa di cambiato e inutile da ignorare. Aberrazione, così gli aveva detto Melia, era una Aberrazione. Non sapeva quanto gli facesse del male non essere più totalmente umano, ma se i suoi poteri fossero serviti per aiutare le persone, allora tanto di guadagnato. Doveva pensare positivo. Stava quindi per iniziare a leggere lo spartito, quando però la porta della sala si aprì improvvisamente, facendolo voltare.
... Ehi, ciao...
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Robyn
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da Ariel » 11/12/2015, 0:16
[Casa Discografica "The Cat & The Fox" - 16 Maggio 2111 - 10.03]
"Il tempo fluisce in modo uguale per tutti gli uomini. E ogni uomo galleggia nel tempo in maniera diversa."
Aveva preso l'abitudine di scrivere quotidianamente un pensiero, un aforisma sul tempo, qualsiasi cosa le venisse in mente. Perché proprio quell'argomento? Perché il tempo era l'unica cosa in grado di farla andare avanti: era al tempo che la Jiménez si era aggrappata quando il mondo le era sembrato crollare addosso, ed era stata la sua unica certezza quando tutte le altre erano svanite come un castello di sabbia che vento ed acqua avevano distrutto. Senza il tempo, probabilmente a quell'ora si sarebbe ritrovata ancora sul pavimento della propria mansarda, rannicchiata su se stessa, incapace di piangere e soprattutto di accettare l'accaduto: erano passati due mesi da quando Zephyr l'aveva lasciata, da quando aveva deciso di interrompere la loro relazione a favore dell'amore per Melia, con tutto che esso avrebbe anche potuto non concretizzarsi mai in un rapporto vero e proprio. Aveva contato il tempo da quando la sua storia d'amore si era interrotta, artigliandosi con forza al pensiero che se riusciva ad andare avanti, giorno dopo giorno, forse prima o poi si sarebbe accorta di non doversi più sforzare troppo per andare avanti, e che non stava più semplicemente sopravvivendo. All'esterno, comunque, aveva fatto passi da gigante: aveva smesso di soffrire di attacchi di panico, e riusciva anche a mangiare regolarmente senza vomitare il cibo non appena il suo pensiero si posava su Zephyr che se ne andava di casa, chiedendole scusa per averla fatta soffrire; chi la guardava da fuori poteva anche convincersi che fosse serena, tranquilla e felice, che nel profondo del suo cuore non ci fosse un enorme baratro di vuoto e solitudine, e al momento tanto le bastava. Si era concentrata sul lavoro, sulla musica, anche se per le prime due settimane pensare di comporre qualcosa o semplicemente di cantare le era risultato impossibile: ma il tempo l'aveva aiutata, ed al momento esso e la musica erano le sole cose che le permettevano di non dare di matto ed avere un esaurimento. Forse anche il suo essere Aberrazione la stava aiutando in qualche modo a non perdere il controllo, non ne era sicura... e non aveva più nessuno a cui chiederlo, perché di sicuro Zephyr avrebbe preferito non vederlo per un bel po' di tempo - giusto per rimanere in tema: non avendo, però, un punto di riferimento in quel suo essere poco normale, Ariel aveva preferito non pensarci, e tornare al suo lavoro, alla sua passione; l'ultima canzone che aveva scritto, "Someone like you", era dedicata proprio al Kenway, seppur non la sentisse ancora completamente sua... perché ancora doveva arrivare a provare quella sorta di benevola calma verso di lui e verso se stessa, per questo l'aveva scritta, per spingersi a raggiungere quel traguardo il prima possibile.
Ciao Katie!
Oh, buongiorno signorina Jiménez!
Vado in sala registrazione, se ci sono problemi chiamami all'interfono!
D'accordo, nessun problema! Ah, signorina...
Troppo tardi, Ariel si era già allontanata, salendo le scale con movimenti fluidi ed atletici - proprio lei, che aveva passato la sua vita come una ragazzina grassottella ed impacciata; indossava una maglia bianca, di cotone morbido, a maniche corte e semi-trasparente, un paio di jeans a vita bassa chiari, scarpe da ginnastica di tela bianche e sopra una giacchetta leggera color verde oliva spento. I capelli erano lisci, lunghi, e le danzavano intorno al viso ad ogni passo, mentre gli occhi una volta verdi, ora erano di un azzurro intenso ed affascinante, come la sua persona in generale del resto. Non portava orecchini, bracciali o collane, ed anche il trucco era praticamente assente, mostrando l'immagine di una giovane donna fresca, naturale e spontanea, bellissima proprio nella sua semplicità. Quando aprì la porta della sala, però, la Jiménez si rese immediatamente conto di non essere da sola: assottigliò lo sguardo, come a non voler credere alla reale presenza della figura che si era appena voltata verso di lei.
... Ehi, ciao...
... Robyn?
Sì, non c'erano dubbi, era proprio il Laars, al quale si avvicinò con un sorriso leggero che però, a mano a mano che la distanza tra loro diminuiva, faceva sempre più spazio ad un'espressione stranita: perché improvvisamente sentiva come una sorta di... attrazione fisica verso di lui? Nonostante quella perplessità, la colombiana cercò di fare come nulla fosse.
Credevo fossi ancora in missione, non hai avvisato nessuno del tuo rientro... È andato tutto bene? Katie ti ha informato che Evan e Calvin non ci sono al momento?
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Ariel
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