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Los Angeles

Messaggioda Isabelle » 05/10/2015, 17:42

Provate emozioni, sensazioni, desideri e gusti differenti?

Anche in questo caso la risposta è più o meno sì.

Quando siamo nello stesso corpo, la personalità recessiva può comunque percepire le emozioni e le sensazioni di quella dominante... però abbiamo gusti diversi, questo è vero!
Ad esempio a me piace mangiare il pesce, mentre a Lysa la carne!


Su questo capisco Belle, anche io vado matto per il pesce, soprattutto le bistecche di pesce spada alla griglia!
Di quelle potrei mangiarne a quintali, dico sul serio...


Ah-ha!
Batti il cinque, alla facciaccia
- termine coniato sul momento - di Lysa!

Guarda che sono qui, ti sento e ti vedo.

... è stato lui ad istigarmi, giuro!

Esclamò allora Belle, indicando Emmett con aria innocente: la mora schioccò la lingua sul palato con un sospiro carico di pazienza, evitando di perdere tempo nello spiegare alla sua controparte che se era lì, se li sentiva e li vedeva, sapeva anche che la colpa non era di Sly... ma tanto, appunto, sarebbe stata una battaglia persa in partenza.

... Ecco, mi è tornata fame.

A chi lo dici...

Ma se hai finito di mangiare nemmeno un'ora fa!

Ma erano patatine, io ho fame di pesce!

... quando finiamo qui, se vuoi, andiamo a mangiarci una grigliata mista da qualche parte.

Davvero?
Davvero possiamo?
Oooooh, che bello che bello!!
Vieni con noi Sly? Dai dai dai dai dai, dimmi di sìììììììì!!!!


In quel preciso istante, il Chadwick avrebbe potuto comprendere due cose: la prima, era che Belle si comportava né più né meno come una bambina quando voleva qualcosa, con tanto di tono e sguardo imploranti - mise persino le mani giunte di fronte alla faccia di lui, per essere più convincente; la seconda era che Lysa, tra le due, era quella che "comandava", e che la bionda era ben felice di lasciarle il posto e seguire le sue direttive.
Detto ciò, Belle si allontanò per preparare un po' di acqua e zucchero per un Emmett che ne aveva decisamente bisogno, lasciando lui e Lysa da soli.

Sorpreso, vero?

Ah ma allora sorridi anche tu... Wow, niente male Lysa...

Guarda che io so sorridere... solo che non lo faccio spesso.
E poi direi che Belle sorride abbastanza per entrambe...


... Sì, decisamente sorpreso, ma mi sento onorato, mi avete reso partecipe di questo segreto, it's very cool!

Comunque non devi essere triste per noi... stiamo bene. So che può sembrare strano visto che ci hanno prese e modificate a loro piacimento, ma ci è andata meglio del previsto: siamo più forti ora, ci compensiamo bene, e ci teniamo davvero compagnia.

Come avrai capito, il mio risentimento in primis va verso il giocare a fare la Trama.
E' ovvio, le Aberrazioni sono create per essere "armi", ergo più forti e prestanti degli esseri umani, io stesso, pur non essendo un'Aberrazione, ho partecipato ad un progetto di fortificazione magica... Ma non è la stessa cosa, non mi hanno cambiato il DNA e cazzate simili...


E cosa ti hanno fatto? - domandò Lysa, che in quanto a curiosità se la batteva bene con Belle - E comunque puoi stare tranquillo...
Quel bacio che ti abbiamo dato, prima... lo volevamo in due.


... Questa sì che è un'ottima notizia...

Sorrise per la seconda volta, ma non poté godersi un nuovo bacio da parte del ragazzo poiché la bionda arrivò tutta contenta e gli mise in mano il bicchiere con acqua e zucchero.
... o forse sarebbe stato meglio dire "zucchero a cui era stata fatta vedere l'acqua da molto lontano".

Ehm... Non vai molto forte con i dosaggi, vero Belle?!

... perché?
Ho sbagliato?
- domandò la bionda con aria triste, tipo quella di un cerbiatto a cui avevano appena sparato.

Ah no no, sai che ti dico?
Andava pure abbastanza bene, te lo assicuro, mi sono sbagliato... Giusto per mio gusto personale però, la prossima volta mettine poco poco poco di meno, ok?


Ah, va bene!
Certo che avete tutti strani gusti personali...
- e se Emmett avesse chiesto perché - Venser, ad esempio, quando faccio i biscotti li vuole con poca farina!
Ho provato a spiegargli che per venti biscotti ce ne vogliono almeno due chili, ma non mi ha voluta ascoltare!


Sì, decisamente l'Investigatrice era negata per i dosaggi.

Eheheh...
... Tornando alle cose serie, sono contento che non vi sia successo nulla qualche mese fa.


Sai anche questo?

Sì, so dell'attentato al vostro ufficio... Fui io a chiedere a Marcus di avvertirvi per tempo.
Ascoltai per caso la conversazione di due Mangiamorte infiltrati ad Azkaban che parlavano proprio di questo progetto per farvi fuori.


Ma allora sei il nostro eroe!

... grazie per averci salvate.

Sì, grazie Sly!

... Evidentemente c'era qualcuno che non gradiva la vostra esistenza.

Tezzereth... - mormorarono insieme, lanciandosi un'occhiata più seria ed intensa prima di tornare a guardare il ragazzo di fronte a loro.

Quindi, insomma, adesso... Che si fa?!
Mi raccontate qualcosa di voi nello specifico?
Ad esempio ciò che proprio vi divide e cosa invece vi trova d'accordo.


Va bene, però andiamo a mangiare intanto?
Io ho fameeeeeeeeeeee!!!


Belle, non fare la bambina.

... sigh... sob...

Belle...

Sniff sniff...

Uff, e va bene, andiamo!
Allora, vieni con noi?
- e dal tono pareva decisamente una domanda retorica.
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Messaggioda Emmett » 07/10/2015, 15:09

Ehm... Non vai molto forte con i dosaggi, vero Belle?!

... perché?
Ho sbagliato?


Ah no no, sai che ti dico?
Andava pure abbastanza bene, te lo assicuro, mi sono sbagliato... Giusto per mio gusto personale però, la prossima volta mettine poco poco poco di meno, ok?


Ah, va bene!
Certo che avete tutti strani gusti personali...


In che senso?!

Venser, ad esempio, quando faccio i biscotti li vuole con poca farina!
Ho provato a spiegargli che per venti biscotti ce ne vogliono almeno due chili, ma non mi ha voluta ascoltare!


... E, esattamente, in quale libro di ricette hai letto che ci vogliono due chili di farina per venti biscotti?

La domanda venne esposta facendo moltissima attenzione al tono, non accusatorio, non presuntuoso, non ironico, bensì curioso, interessato.
Aveva capito ormai che Belle aveva un criterio tutto suo nei dosaggi e per di più ascoltava poco i consigli, proprio come una bambina capricciosa.
Bisognava perciò fare in modo che ci arrivasse per conto suo, come se non avesse ricevuto alcun aiuto, magari proprio facendole venire la folle idea di leggersi un libro e scoprire il vero dosaggio della farina nei biscotti fatti in casa. La conversazione comunque proseguì facendosi leggermente più seria, trattando dell'attentato avvenuto allo studio di Isabelle qualche tempo prima e del tentativo da parte di Tezzereth di metterle fuori gioco, miseramente fallito anche un poco per merito del Chadwick.

Ma allora sei il nostro eroe!

... grazie per averci salvate.

Sì, grazie Sly!

No, non sono un eroe, forse gioco a farlo, ma di strada da fare ne ho ancora un bel po'.
I veri eroi sono altri, coloro che sanno già come destreggiarsi di fronte a mille e più avversità.
Fino a qualche tempo fa credevo di essere un duro perché sono vissuto nei bassifondi, perché rischiavo la vita un giorno sì e uno forse.
Ora però ho capito che in realtà ho solo imparato bene a scappare, a defilarmi, ma non a combattere, non ad essere forte.
... Scusate, forse sto divagando.


Scosse il capo, non sapendo nemmeno cosa gli fosse preso: perché mettersi a fare certi discorsi quando lo avevano semplicemente ringraziato?
Evidentemente parlare ad uno specchio per 24 ore al giorno rinchiuso in una casa per settimane lo aveva reso molto più propenso a buttar fuori tutto quando se ne presentava l'occasione. Ogni persona, nell'arco della vita, sceglieva che strada seguire e come seguirla. Emmett aveva cominciato molto tardi e doveva recuperare in fretta per non rischiare grosso, per non rischiare di deludere nessuno, perché i problemi e i guai in realtà erano sempre e comunque alle porte ed andavano affrontati subito, senza esitazioni, senza farsi trovare impreparati. Ad ogni modo, continuare a fare i seri il giorno di Capodanno stava diventando abbastanza deleterio, meglio fare qualcosa di più allegro, specie con "due" belle ragazze come Lysa e Belle.

Quindi, insomma, adesso... Che si fa?!
Mi raccontate qualcosa di voi nello specifico?
Ad esempio ciò che proprio vi divide e cosa invece vi trova d'accordo.


Va bene, però andiamo a mangiare intanto?
Io ho fameeeeeeeeeeee!!!


Belle, non fare la bambina.

... sigh... sob...

Belle...

Sniff sniff...

Uff, e va bene, andiamo!
Allora, vieni con noi?


Naturalmente, anzi, credo di aver avuto un'ottima idea!
Arrivati qui di fronte al palazzo mi è sembrato di aver visto un ristorante cinese/giapponese aperto h24.
Se prendessimo delle vivande a portar via e ce ne tornassimo qui tranquilli?
In questo modo avremmo sia il pesce a disposizione e sia la carne, essendoci il sushi, il sashimi, il manzo, il maiale e il pollo, che comunque piacciono anche a me.


Sperava di aver avuto una pensata che andasse a genio ad entrambe le realtà della stessa persona e se così fosse stato, offrendosi ovviamente di offrire lui, avrebbe chiesto alle due se andasse loro di riunirsi oppure di rimanere separate ancora un po', per poi dirigersi assieme alla coppia o alla singola fino al luogo desiderato, per l'appunto aperto. Gli orientali non deludevano mai le aspettative e gli appetiti più assurdi e fuori orario. Certo, stava facendo un grosso strappo alla regola, ma d'altronde anche Aryanne gli aveva detto che per quel periodo in Giappone avrebbe mangiato molto più come le pareva rispetto al solito, quindi sentì di meno la colpa nel chiedere ravioli al vapore, maki misti, cotoletta di maiale, spaghetti saltati con frutti di mare e spiedini di salmone e tonno grigliati, questi ultimi sicuramente condivisi con Belle.

QUALCHE MINUTO DOPO


Uhm... Non avremo preso troppa roba?

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Ti credo che ci hanno dato in omaggio una birra cinese ed una giapponese, li abbiamo svaligiati!

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Se non altro non abbiamo dovuto spendere anche per bere!
Allora, chi apre le danze?!
Tra l'altro, ho fatto molte domande su di voi ma voi nessuna su di me, posso esaudire qualche vostra curiosità particolare?
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Messaggioda Isabelle » 07/10/2015, 20:27

... E, esattamente, in quale libro di ricette hai letto che ci vogliono due chili di farina per venti biscotti?

In nessun libro!
Sono una pasticciera provetta io, non ho bisogno dei libri!
- esclamò Belle con assoluta fierezza - E poi i libri sono troppo imprecisi ed approssimativi, che unità di misura sono "quanto basta" o "un pizzico"? Per fare i dolci bisogna essere precisi, lo sanno tutti!

E se lo diceva lei che metteva due chili di farina per venti biscotti...
Tralasciando questo discorso, poco dopo le due Kinneas ringraziarono Emmett per averle salvate, avvertendo Azhad dell'attacco che avrebbero subìto per mano di Tezzereth... o di uno dei suoi galoppini, probabilmente.

No, non sono un eroe, forse gioco a farlo, ma di strada da fare ne ho ancora un bel po'.
I veri eroi sono altri, coloro che sanno già come destreggiarsi di fronte a mille e più avversità.
Fino a qualche tempo fa credevo di essere un duro perché sono vissuto nei bassifondi, perché rischiavo la vita un giorno sì e uno forse.
Ora però ho capito che in realtà ho solo imparato bene a scappare, a defilarmi, ma non a combattere, non ad essere forte.


Lysa e Belle si guardarono di sottecchi: evidentemente Sly aveva ben poche persone con cui parlare, se se ne usciva con certi ragionamenti e non un semplice "prego" o qualcosa di simile; tuttavia la mora, un po' più adulta della bionda, aveva apprezzato il suo discorso, comprendendolo a fondo. Belle, dal canto suo, pensava che il ragazzo sembrasse un po' triste ed abbattuto, ed era un peccato visto che era molto carino e simpatico!

... Scusate, forse sto divagando.

In effetti un sacco...

Belle!

Beh, ma è vero che sta divagando!
Però puoi sfogarti con noi ogni volta che vuoi!


Così va meglio...

Belle fece una risatina dolcissima mentre Lysa alzava gli occhi al cielo, incrociando le braccia all'altezza del petto: a volte le sembrava di essere una sorta di madre/sorella maggiore/babysitter a tempo pieno, piuttosto che una controparte... come quando, poco dopo, dovette cedere alle preghiere di Belle e acconsentire a mettere qualcosa nello stomaco, a patto che ovviamente Emmett facesse loro compagnia.

Naturalmente, anzi, credo di aver avuto un'ottima idea!
Arrivati qui di fronte al palazzo mi è sembrato di aver visto un ristorante cinese/giapponese aperto h24.
Se prendessimo delle vivande a portar via e ce ne tornassimo qui tranquilli?
In questo modo avremmo sia il pesce a disposizione e sia la carne, essendoci il sushi, il sashimi, il manzo, il maiale e il pollo, che comunque piacciono anche a me.


Che bell'idea!!! - esclamò la bionda, battendo le mani, ovviamente entusiasta dalla proposta del Chadwick.

Sì, è un'ottima proposta... direi che così accontentiamo tutti.
Ci andiamo subito?


In fondo potevano tranquillamente passare per due gemelle, non ci sarebbe stato niente di così strano: meno di quindici minuti dopo, grazie ad un ristorante cino-giapponese h24 con un menu davvero ampio e al desiderio di Sly di voler offrire la cena, i tre si ritrovarono di nuovo nello studio di Belle, intorno al tavolo su cui era stata poggiata un sacco, ma davvero un sacco, di cibo.

Uhm... Non avremo preso troppa roba?
Ti credo che ci hanno dato in omaggio una birra cinese ed una giapponese, li abbiamo svaligiati!


A me non sembra troppa roba... direi il giusto, no?

Sì, non ritengo che abbiamo esagerato, è un quantitativo normale per tre persone.

Il minimo sindacale, praticamente!

Beh, magari non proprio...

Quasi da farci la fame!

Belle...

Sapete che dovremmo fare?
Tornare e prendere qualcos'altro, giusto per sicurezza!


Sly, mi passi un paio di nigiri di ogni tipo? Mi è proprio venuta voglia di assaggiarli, guarda!

Nooooooo, non puoi, quelli sono miei miei miei!!!

... tuoi?

Uff, okay, miei e di Sly, ma tu hai tanta carne buona, perché non ti mangi quella?

Stavo scherzando, Belle.

... oh.
Ah... beh... allora buon appetito, ihihihihih!!


Senza farsi fare altri complimenti, la bionda cominciò a riempirsi il piatto di sushi, mentre Lysa alzando gli occhi al cielo scelse di cominciare con un po' di riso alla cantonese, tanto di tempo per mangiarsi tutto ne avevano in abbondanza.

Se non altro non abbiamo dovuto spendere anche per bere!
Allora, chi apre le danze?!


Io io io io!! - esclamò Belle, alzando la mano, mangiando in volata un nigiri di tonno prima di continuare - Aaaaaaallora... uhm... di solito noi andiamo d'accordo sui ragazzi!

Insomma... con Wyatt mica tanto...

Però a livello estetico ti piaceva!

Sì, quello è vero.

Esatto!
E poi piacciono ad entrambe gli animali, e... uhm... i tramonti!


Anche andare al mare.

Sìììì, il mare!
Ci piace prendere il Sole e fare il bagno, abbuffarci di cibo...


... sempre con la sicurezza di poterlo smaltire.

E ballare quando non c'è nessuno che ci vede!

Ciò su cui invece proprio non andiamo d'accordo, come avrai capito, è il cibo.
Poi i colori...


A me piace il rosa, Lysa non lo sopporta!

Poi, vediamo... io preferisco l'estate, Belle l'autunno, a lei piacciono le sorprese elaborate e studiate, a me quelle più semplici e spontanee... beh, direi che di materiale te ne abbiamo già dato parecchio, no?

Tra l'altro, ho fatto molte domande su di voi ma voi nessuna su di me, posso esaudire qualche vostra curiosità particolare?

Io sì, io sì, ho una domanda! - di nuovo fu Belle ad alzare la mano, manco fossero a scuola - Io vorrei sapere... ma tu com'è che ti chiami davvero, Sly?

Gran bella domanda...
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Messaggioda Emmett » 08/10/2015, 11:53

Allora, chi apre le danze?!

Io io io io!!
Aaaaaaallora... uhm... di solito noi andiamo d'accordo sui ragazzi!


Insomma... con Wyatt mica tanto...

Però a livello estetico ti piaceva!

Sì, quello è vero.

Quindi si chiama Wyatt il vostro ex fidanzato.
Andate d'accordo su tutto nei ragazzi?
Per esempio, non è che per caso ad una piacciono più i biondi e all'altra i mori?
Ipotizzo che ci siano parti del corpo che gradisce più Belle rispetto a Lysa e viceversa, giusto?


Si informò Sly prima di lasciarle proseguire, optando per un primo cinese e intanto degli spiedini di pesce giapponese per secondo.
Allo stesso tempo, riempì ad entrambe il bicchiere con della birra, cinese per Belle (più leggera) e giapponese per Lysa (gradazione più alta).
Era così strano sentirle parlare in coppia con dei toni diversi ma con la stessa identica voce, quindi in alcuni casi era faticoso star loro dietro.
Evidentemente il loro coinquilino era molto allenato e di sicuro andando avanti ci si riusciva a fare l'abitudine, fatto stava che erano davvero divertenti.
Un po' di allegria, benessere e buonumore per quella conclusione dell'anno alternativa e fuori dagli schemi.
C'era solo da sperare che non avvenissero brutte sorprese o chiamate della Resistenza all'ultimo momento.

Ciò su cui invece proprio non andiamo d'accordo, come avrai capito, è il cibo.
Poi i colori...


A me piace il rosa, Lysa non lo sopporta!

Poi, vediamo... io preferisco l'estate, Belle l'autunno, a lei piacciono le sorprese elaborate e studiate, a me quelle più semplici e spontanee... beh, direi che di materiale te ne abbiamo già dato parecchio, no?

In abbondanza, oserei dire!
Tra l'altro, ho fatto molte domande su di voi ma voi nessuna su di me, posso esaudire qualche vostra curiosità particolare?


Io sì, io sì, ho una domanda!
Io vorrei sapere... ma tu com'è che ti chiami davvero, Sly?


Il mio vero nome?

Gran bella domanda...

... In realtà potrei quasi dire che il mio vero nome è un soprannome e il mio soprannome sia il vero nome.
La verità è che da quando sono nato non ho mai saputo come mi chiamassi davvero, quindi scelsi arbitrariamente il nome "Sly", anzi, lo scelsero per me.
Ho scoperto la mia identità tramite la Setta soltanto pochi anni fa, ecco il perché della mia premessa.
Comunque il mio nome, inteso come quello fornitomi dai miei genitori prima di scomparire chissà dove... E' Emmett.


Fece una piccola pausa, passando lo sguardo tra l'una e l'altra, prima di proseguire ancora e terminare così il racconto.

Da ragazzino ero uno scalmanato, non mi stavo mai fermo, una sorta di mina vagante.
Per questo motivo alcuni amici del cerchio malavitoso che frequentavo, scocciati dal dovermi ogni volta dire "Ehi tu", mi chiamarono Sly.
Sapete no? Diminutivo di Sylvester, che a sua volta significa "Selvaggio" nel vecchio linguaggio inglese.
Ecco tutto, ora sapete pure voi qualche cosa di più...


Bevve un sorso di birra, sorridendo verso entrambe, mentre ascoltava di seguito altri eventuali quesiti posti dalla allegra quasi coppia.

La mia ex?
E chi ce l'ha mai avuta una fidanzata fissa?
No, macché, persi la verginità da mezzo ubriaco con una qualunque che voleva provare un ragazzo nero, figuratevi...
Conducendo una vita sregolata e sempre in fuga come la mia, fidanzarsi non era esattamente la cosa migliore da fare.
Poi, quando sono entrato nella Setta, mi presi una bella sbandata per la mia Superiore, Julie Sanders, la conoscete?
Ma ovviamente ero molto giovane, lei già con un altro e allora tanti cari saluti, me ne feci una ragione, però i rapporti rimasero buoni!
Poi mi piacque anche una ragazza che si aggirava per il Quartier Generale ogni tanto, una certa Indigo, bulgara, ma scoprii che era lesbica.
A parte che ad un certo punto scomparve del tutto quindi ipotizzai che l'avessero fatta fuori oppure che si fosse allontanata per conto proprio.
Infine sì, qualche mezzo flirt e frequentazione ma niente di serio, in parole povere 28 anni di vita e mai una fidanzata... La cosa bella è che io la vorrei pure, anzi, quasi la cerco spasmodicamente, peccato che come mi giro, giro male!


E lì a spiegare il famoso discorso "Aryanne" con una velata ironia nei confronti della propria sfortuna e del proprio tempismo, ma senza particolari rimpianti o rimorsi, d'altronde se n'era fatto una ragione quasi subito, anche a seguito di una bella scazzottata col suo fidanzato. Ovvio che gli facesse ancora effetto a livello estetico, ma quello era un altro discorso, oltre al fatto che alla Vastnor piaceva non poco provocare e in determinati casi Sly era addirittura certo che lo facesse apposta a mettersi determinate tute o costumi al solo scopo di lustrare un poco il proprio ego vedendolo con la bavetta alla bocca.
E dopo aver conosciuto di sfuggita la sua migliore amica era anche divenuto convinto che fosse una prerogativa delle italiane l'egocentrismo.

Per quanto Veronique le batte anche tutte e due assieme, tsk!

Stagioni e colori?
La primavera, sicuramente, anche se ormai si passa quasi del tutto dall'Estate all'Inverno!
Sui colori ho diversi apprezzamenti, come il verde prato, l'arancio tipo mandarino e il viola melanzana.
Animagus? Sì sì, ma non certificato!
Un Servalo Nero... In pratica è una specie di grosso felino, un Gattopardo africano di taglia media.


Se ne stavano proprio raccontando tante di cose, ormai.. Mentre nel frattempo la cena andava terminando, come anche le bottiglie.
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Messaggioda Isabelle » 08/10/2015, 14:18

Quindi si chiama Wyatt il vostro ex fidanzato.
Andate d'accordo su tutto nei ragazzi?
Per esempio, non è che per caso ad una piacciono più i biondi e all'altra i mori?


Uhm... no, non direi!

Non ci importa molto del colore dei capelli o degli occhi, basta che il ragazzo in questione sia carino e poi va bene tutto.

Sì, e su questo Lysa è molto più esigente di me!

Sono più esteta, è diverso.

Esigente!

Esteta.

Esigente!

Esteta.

Esigente!

Esteta.

Esigente!

Esigente.

Esteta!!
... cavolo, mi hai fregata...


Ipotizzo che ci siano parti del corpo che gradisce più Belle rispetto a Lysa e viceversa, giusto?

Io sono più porca, Belle più romantica.
Ti basta come risposta?


Disse Lysa, mentre la controparte ancora si leccava le ferite per essere stata raggirata così facilmente dalla mora - che ci riusciva sempre tra l'altro, chissà come faceva!
Entrambe lo ringraziarono con un sorriso quando versò loro da bere, mangiando di gusto chi il pesce - Belle - chi la carne - Lysa - e continuando nel frattempo a rispondere alle domande curiose di Emmett; e fu proprio sul suo nome che verse la prima domanda fatta da Belle e condivisa da Lysa, poiché era evidente che "Sly" fosse il suo soprannome.

... In realtà potrei quasi dire che il mio vero nome è un soprannome e il mio soprannome sia il vero nome.
La verità è che da quando sono nato non ho mai saputo come mi chiamassi davvero, quindi scelsi arbitrariamente il nome "Sly", anzi, lo scelsero per me.
Ho scoperto la mia identità tramite la Setta soltanto pochi anni fa, ecco il perché della mia premessa.
Comunque il mio nome, inteso come quello fornitomi dai miei genitori prima di scomparire chissà dove... E' Emmett.


Emmett...
A me piace più di Sly, d'ora in poi ti chiamerò sempre così!


Belle, potrebbe non far piacere a lui sentirsi appellare in quel modo.

Oh, hai ragione!
Emmett, posso chiamarti Emmett?
- domandò, dando vita ad una divertente ripetizione che nemmeno fu in grado di cogliere, a differenza della mora che una risatina sommessa se la fece.

D'accordo per il nome, ma da cosa deriva il tuo soprannome?
Non penso te l'abbiano dato a caso...


Da ragazzino ero uno scalmanato, non mi stavo mai fermo, una sorta di mina vagante.
Per questo motivo alcuni amici del cerchio malavitoso che frequentavo, scocciati dal dovermi ogni volta dire "Ehi tu", mi chiamarono Sly.
Sapete no? Diminutivo di Sylvester, che a sua volta significa "Selvaggio" nel vecchio linguaggio inglese.
Ecco tutto, ora sapete pure voi qualche cosa di più...


Un'altra domanda, ho un'altra domanda! - saltellò Belle, mandando giù il boccone che stava masticando prima di proseguire - Che mi dici della tua ultima fidanzata?
Che tipa era?


La mia ex?
E chi ce l'ha mai avuta una fidanzata fissa?


Non sei mai stato stabilmente con nessuna?

No, macché, persi la verginità da mezzo ubriaco con una qualunque che voleva provare un ragazzo nero, figuratevi...
Conducendo una vita sregolata e sempre in fuga come la mia, fidanzarsi non era esattamente la cosa migliore da fare.
Poi, quando sono entrato nella Setta, mi presi una bella sbandata per la mia Superiore, Julie Sanders, la conoscete?


L'ho già sentita...

Credo di averla incrociata qualche volta al Quartier Generale della Setta, e poi non è la mora che ha partecipato al primo incontro della Resistenza?

Ah, sì, ora ricordo!
Quella vicino alla porta con le braccia incrociate all'altezza del petto!


Gran bella donna, non c'è che dire.

Ma ovviamente ero molto giovane, lei già con un altro e allora tanti cari saluti, me ne feci una ragione, però i rapporti rimasero buoni!
Poi mi piacque anche una ragazza che si aggirava per il Quartier Generale ogni tanto, una certa Indigo, bulgara, ma scoprii che era lesbica.
A parte che ad un certo punto scomparve del tutto quindi ipotizzai che l'avessero fatta fuori oppure che si fosse allontanata per conto proprio.


Non mi dice niente come nome...

Beh, non è che possiamo conoscere ogni membro della Setta, è anche normale.

Infine sì, qualche mezzo flirt e frequentazione ma niente di serio, in parole povere 28 anni di vita e mai una fidanzata... La cosa bella è che io la vorrei pure, anzi, quasi la cerco spasmodicamente, peccato che come mi giro, giro male!

Perché?
C'hai provato con qualcun'altra che ti ha dato picche?


Belle!
Saranno affari suoi, no?


Ma era solo per parlare...

Si giustificò la bionda, pregandolo con lo sguardo di accontentare la sua sconfinata curiosità e raccontarle così di come gli fosse andata male anche con Aryanne, la quale purtroppo era già felicemente fidanzata ed intenzionata a rimanerci.

Meglio se cambiamo argomento, vorrei evitare che qualcuno dei presenti - ovvero Sly - cadesse in depressione.

Allora dicci quali sono le tue stagioni e i tuoi colori preferiti!

Stagioni e colori?
La primavera, sicuramente, anche se ormai si passa quasi del tutto dall'Estate all'Inverno!
Sui colori ho diversi apprezzamenti, come il verde prato, l'arancio tipo mandarino e il viola melanzana.


Sei un Animago?

Animagus? Sì sì, ma non certificato!
Un Servalo Nero... In pratica è una specie di grosso felino, un Gattopardo africano di taglia media.


Mai... yaaaaahwnn... visto...

Mormorò Belle con un sonoro sbadiglio che lasciò ben poco spazio all'immaginazione: tempo due minuti e la bionda cominciò a dormire profondamente, complice il pancino strapieno e la birra ingerita durante la cena.
Lysa la fissò con un sorrisetto divertito, dopodiché scosse il capo e si mise un poco più vicina ad Emmett, osservandolo con maggiore intensità.

Allora... sbaglio o prima che Belle ti portasse l'acqua...
Stavi per darmi un bacio da manuale?
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Messaggioda Emmett » 08/10/2015, 18:03

Ascoltò in silenzio lo scambio di battibecchi tra Belle e Lysa, constatando sempre di più quanto fossero... in sintonia.
Evitando di pensare ai litigi o ai gusti differenti, comunque apparivano davvero come due facce della stessa medaglia.
Il feeling era perfetto, si fornivano spunti di sorriso e ilarità, come anche di riflessione, il tutto condito sempre da una buona dose di comunicazione.
Al termine dello scontro tra "Esteta" ed "Esigente" nel quale perse miseramente la bionda, Sly preferì non commentare per non mortificare Belle.
Mangiavano piuttosto velocemente ed oltre a questo bevevano anche con una certa frequenza, ma si notava che l'investigatrice subiva più pesantemente l'effetto alcolico, difatti le vennero quasi subito gli occhi più lucidi e la voce più impastata.

Ipotizzo che ci siano parti del corpo che gradisce più Belle rispetto a Lysa e viceversa, giusto?

Io sono più porca, Belle più romantica.
Ti basta come risposta?


In altre parole tu prediligi pettorali, cosce e dotazione sessuale mentre lei occhi, voce e profumo del corpo.
Direi di aver inteso abbastanza bene...


Fece un occhiolino a Lysa e cercò in Belle la conferma di quanto detto, per poi passare all'argomento successivo, ovvero le curiosità su di lui, a cominciare dal nome, dal vero nome, rimasto ancora sconosciuto. Sly difatti era il modo in cui si faceva chiamare nella Resistenza ma era ovvio che dietro ci fosse un appellativo reale. Molti avrebbero potuto pensare Sylvester, mentre invece era Emmett, Emmett Chadwick, anche se per il momento decise di non far presente il cognome, trovandolo ininfluente.

Emmett...
A me piace più di Sly, d'ora in poi ti chiamerò sempre così!


Belle, potrebbe non far piacere a lui sentirsi appellare in quel modo.

Oh, hai ragione!
Emmett, posso chiamarti Emmett?


Diciamo che mi ci faccio chiamare dalle persone con le quali ho un rapporto piuttosto stretto.
... Ma nel vostro caso penso proprio di poter fare un'eccezione, chiamatemi quindi come vi pare, non c'è problema.


Anche la stessa Aryanne lo chiamava Sly, pur sapendo il suo vero nome, ma probabilmente perché le piaceva più quello di Emmett o almeno, questo era ciò che pensava l'ex Mangiamorte, non avendoglielo mai chiesto direttamente. "Sly", dietro quell'appellativo c'era tutta una storia, piccola, semplice, ma simpatica. Un aneddoto che il ragazzo condivise serenamente con Isabelle senza problemi, avendo ormai affrontato e superato il buio del proprio passato non certo idilliaco. Si trovava bene con lei, o con loro, così tanto bene da far scorrere le ore come fossero minuti.
Parlarono anche delle stagioni, dei colori, delle cotte passate del Chadwick e per finire anche la sua possibilità di diventare Animagus, nello specifico un felino di taglia media tipicamente africano e di colore nero, come la belle del ragazzo.

Sei un Animago?

Animagus? Sì sì, ma non certificato!
Un Servalo Nero... In pratica è una specie di grosso felino, un Gattopardo africano di taglia media.


Mai... yaaaaahwnn... visto...

Se vuoi posso tranquillamente fartelo v-...

Coma assoluto, profondo e vegetativo... Belle aveva la capacità di addormentarsi di sasso, manco le avessero dato una botta in testa.
Emmett la fissò perplesso, sorridendo divertito da una simile reazione al cibo e all'alcol messi assieme.
Non ebbe comunque molto tempo per soffermarsi sulla bionda, perché la mora approfittò subito del sonno della "collega" per cogliere l'attimo.

Allora... sbaglio o prima che Belle ti portasse l'acqua...
Stavi per darmi un bacio da manuale?


... Uno?
E chi ti ha detto che te ne stavo per dare solo uno?


Si volse malizioso a guardarla e, spostandosi un po' verso di lei, la afferrò per poi mettersela a cavalcioni sopra, avendo un comodissimo divano a disposizione. Il profumo di Lysa era davvero buono, oltre alla sua espressione maliziosa, furba, vagamente dominante e dagli occhi profondi e chiari.
Si impossessò delle labbra della moretta quasi subito, abbracciandola e sospirando per quel contatto ritrovato, chiedendo distrattamente alla ragazza quanto potevano stare tranquilli dell'assenza della biondina. In caso di risposta ben più che positiva, con una espressione soddisfatta ed eccitata avrebbe quindi ripreso a baciarla e ad esplorare il corpo con le mani, tra fianchi, cosce, spalle, collo e schiena...
... Eccolo lì un ottimo modo per iniziare adeguatamente bene il 2111... Pomiciare con una mercenaria gnocca... senza nulla togliere alle altre mercenarie gnocche!

END FOR TWO/THREE
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Emmett
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Messaggioda Caroline Priscilla » 23/11/2015, 23:33

[Spiaggia privata di Axell Cartwright, Malibu - Sabato 28 Aprile 2111 - Ore 6:30]


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Non era mai stata una tipa mattiniera: quando andava a scuola non riusciva a svegliarsi fino a quando non si era seduta al suo tavolo in Sala Grande e non aveva consumato un'abbondante colazione a base di zuccheri. Invece, da circa un mese, ogni fine settimana la O'Neill impostava la propria sveglia alle 5:30 del mattino, svegliandosi prima del proprio compagno e scendendo in cucina a fare una colazione leggera ma completa, per non rischiare di appesantirsi troppo. Poi, insieme ad Ermes, recuperava la propria wakizashi ed usciva, dirigendosi verso la spiaggia privata del fidanzato.
Come ogni mattina, anche questa volta Cappie si dedicò ad almeno una mezzora abbondante di riscaldamento: rotazione del busto e delle braccia, flessioni, piegamenti laterali e rotazione dei polsi. Respirava a pieni polmoni l'aria del mare, sorridendo nel guardare il sorgere del sole. Da quando Heiji si era offerto di aiutarla ad insegnarle l'arte della spada, l'Ignis aveva preso molto seriamente quel compito, dimostrando ogni giorno al proprio Sagitta che non si sarebbe mai pentito di averle concesso un simile onore.
Inoltre, poter contare sui consigli di Phoenix le dava molti vantaggi: l'Amarillo sapeva come darle precise istruzioni sui giusti esercizi da svolgere e sulla dieta equilibrata che avrebbe dovuto mantenere per non rischiare di mettere su più chili invece che massa muscolare. Per fortuna il metabolismo super veloce della O'Neill le permetteva di non rinunciare a troppe golosità alle quali era abituata, ma ovviamente un minimo di sacrifici avrebbe dovuto farli anche lei e così era stato.
Aveva appena finito di completare i suoi esercizi di riscaldamento quando il sole le accarezzò dolcemente il viso, scaldandole la pelle. Heiji le aveva consigliato di esercitarsi con la spada con quanti meno vestiti possibili addosso, per facilitare i movimenti del corpo e delle braccia. Il luogo invece -la spiaggia- era molto indicato per sforzare e allenare i muscoli delle gambe, fondamentali nell'arte che Cappie avrebbe voluto apprendere.
Come ogni sabato, quindi, la O'Neill si sfilò pantaloni e maglietta, adagiandoli sulla sabbia dove mise Ermes a guardia dei suoi vestiti. La pecorella -ben lungi dallo staccarsi dalla padrona- avrebbe fatto buona guardia sistemandosi sopra gli indumenti della ragazza e dormendo profondamente, fino a quando non fosse arrivato il momento di rientrare.
Per ultimo, prima di iniziare l'allenamento vero e proprio, l'irlandese tirò i capelli indietro, alzandoli per fermarli con un elastico in una coda alta e lunga che le scendeva lungo la schiena.

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Pronta!

Fissò il mare di fronte a sè, il bel cielo terso: non era difficile rievocare tutti gli esercizi fatti fino a quel momento insieme al Muramasa e poi replicarli, con la lama che scintillava sotto i caldi raggi solari. Iniziò con una serie di esercizi ad una mano sola: essendo la wakizashi più corta della katana, portava con sè anche minor peso, permettendo alla O'Neill di muoverla come fosse una spada cinese. Movimenti del polso e delle gambe, colpi di affondo nel vuoto e di lato: tentò di replicare ogni singola mossa studiata insieme a Shuyun e, in parte, le reminescenze che Irina le aveva lasciato, sebbene la Honeywell fosse già ad un livello molto più avanzato rispetto all'irlandese.
Dopo aver finito quella serie, fu il turno di provare altri esercizi questa volta a due mani, imprimendo maggiore forza nei colpi che Cappie dava al vuoto. Poteva succedere che fosse costretta -in battaglia- a mettere via la bacchetta e ad utilizzare la spada. Le era già successo in passato, per questo motivo non voleva lasciare nulla al caso ma allenarsi in tutto, per essere pronta a tutto.
Erano due le tecniche che Shuyun contava di farle apprendere: il Kenjutsu -il combattimento con la spada- e il Kodachijutsu -il combattimento con la spada corta. Ed era a quello che stava mirando Cappie in quel momento, inginocchiandosi nella sabbia e provando più e più volte le tecniche che il Sagitta le aveva insegnato: sguainare la spada, colpire e rinfoderarla. Sguainare la spada, colpire e rinfoderarla. Erano esercizi noiosi e ripetitivi, ma se servivano davvero a farle apprendere qualcosa di utile, l'irlandese li svolgeva molto volentieri. Continuò così per circa un quarto d'ora, riposandosi altri cinque minuti per poi riprendere, questa volta con l'arte del Kenjutsu vero e proprio. In piedi, Cappie prese posizione con le gambe leggermente divaricate e la spada tenuta saldamente con entrambe le mani. Iniziò una serie di tre mosse -attacco laterale a destra, attacco laterale a sinistra, affondo- ripetendola senza interruzione, fino a quando non sentì le spalle dolere e le braccia sostenere con maggiore difficoltà il peso del wakizashi, facendole intendere che i suoi muscoli avevano lavorato abbastanza.
Si fermò, accaldata per gli esercizi appena svolti, ma soddisfatta di sè stessa. Ermes dormiva beatamente, Axell a breve si sarebbe svegliato anche lui e allora la O'Neill sarebbe andata in cucina, facendogli compagnia durante la colazione. Sembrava che nulla potesse turbare quella serena quotidianità, nulla se non uno strano presentimento che metteva la O'Neill sempre in guardia: non erano paranoie, nè il pensiero di essere perseguitata da un destino avverso -forse davvero non avrebbe mai incontrato il vampiro che aveva ucciso Irina- ma qualcos'altro, un sogno che aveva fatto molto tempo prima e che l'aveva spinta ad accettare l'Elemento dentro di lei.
Jaya le aveva mostrato un possibile futuro dominato dal male e dall'oscurità, dove le persone a lei care erano tutte morte. Ma nulla di tutto ciò sembrava poter accadere, non in quel momento paradisiaco. Eppure il timore di trovarsi ad affrontare qualsiasi tipo di futuro impreparata com'era in quel momento la faceva stare male, la faceva sentire debole ed impotente. Doveva diventare più forte, doveva imparare a cavarsela in ogni situazione. Lo doveva alle persone che aveva giurato di proteggere, ai suoi compagni gildati per il voto fatto di combattere sempre per l'Equilibrio del mondo.
E a suo padre.
Doveva tutto questo a suo padre, perchè finalmente, anche dall'aldilà Nathaniel O'Neill potesse essere fiero di sua figlia.

[Autoconclusiva]


Spoiler:
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Messaggioda Caroline Priscilla » 05/02/2016, 0:15

[Prologo]


Il giorno dopo aver fatto lo scambio di coppia, Axell le aveva spezzato il cuore.
La Ignis si era dimostrata comprensiva, amorevole, perfettamente lucida, provando a concedergli del tempo per schiarirsi le idee, per capire dove lo portassero i suoi sentimenti. Aveva segretamente sperato ogni giorno che il Cartwright tornasse da lei, che capisse quanto profondamente lei lo amasse, quanto fosse disposta a fare per lui, che quello era solo un momento di difficoltà che avrebbero potuto superare insieme.
Aveva interrotto ogni rapporto con Victoria e atteso, atteso la risposta del giocatore di Quidditch, non permettendo a nessuna delle sue emozioni -dolore, rabbia, risentimento, paura- di venire fuori, perchè in quella fase di stallo lasciarsi andare non avrebbe portato completamente a nulla. Il lavoro prima e la Gilda poi l'avevano aiutata a non pensare, facendo sì che il corpo e la mente della futura investigatrice si muovessero sempre in una sola direzione: lavoro, allenamenti, lavoro, allenamenti, lezioni con Shuyun, lavoro, allenamenti... E così via, fino a quando il 20 Agosto Axell non l'aveva incontrata per darle in definitiva la sua risposta.
E quella risposta le aveva distrutto in maniera netta e inesorabile il cuore.
Aveva fatto fatica a trattenere le lacrime, le parole, la rabbia. Gli aveva chiesto più e più volte se davvero fosse sicuro di non amarla, se davvero avesse scelto di stare con la sua -ex- migliore amica, se davvero il suo amore era stato così debole da disperdersi nel momento stesso in cui era andato a letto con un'altra.
E quando la risposta a tutte quelle domande fu un sì, Cappie non era più riuscita a contenere la furia del proprio elemento, quella parte di lei che Irina le aveva donato e che l'aveva investita con la sua forza distruttiva.

Sei un bastardo e un bugiardo...

Gli aveva detto, piangendo, fissandolo dritto negli occhi. Un bastardo per aver tradito la sua fiducia, la promessa di stare con lei, un bugiardo per averle fatto credere che il suo amore era più forte di qualsiasi cosa. La rabbia era tanta da renderla cieca, incapace di vedere la sofferenza negli occhi del Cartwright. Anzi sì, la vedeva, ma per lei non era abbastanza, anche quella non era paragonabile a ciò che stava provando la Ignis in quel momento.
Se ne era andata, per poi ritornare il giorno dopo, per riprendere tutto quello che aveva lasciato di suo a casa di Axell. Era sua intenzione eliminare ogni possibile traccia del suo passaggio dentro quella villa -dalle cose che le appartenevano, alle foto, alle targhe, ai vestiti, a qualunque cosa avessero condiviso insieme loro due- trovando però parte del lavoro già fatto dal ragazzo stesso. Quello era stato l'affronto che la O'Neill -spinta dalla parte più selvaggia di lei- non aveva saputo perdonare. Aveva ritrovato ogni ricordo e distrutto, aveva tagliato a metà le foto che li ritraevano insieme, aveva tolto qualsiasi cosa potesse riguardarla e alla fine se ne era andata, lanciando la copia delle chiavi da lei posseduta in mare, in un gesto di rabbia.
Anche quello però non era stato abbastanza.
Ogni volta che la sua mente si soffermava su Axell o Victoria, riusciva a sentire dentro di sè la voglia di colpirli entrambi duro e al centro del cuore, esattamente come loro due avevano fatto con lei e con Vergil. Sapeva che avrebbe potuto distruggere ogni loro sogno d'amore semplicemente dicendosi contraria alla loro storia -possibilità che i due le avevano offerto entrambi su un piatto d'argento- ma le sembrava inutile, stupido e da deboli fare una cosa del genere. No, la sua rivalsa sarebbe arrivata in altro modo e molto presto, perchè se Axell aveva preferito quella puttana a lei, allora lei si sarebbe comportata da puttana peggiore rispetto alla Dragargenteo.
E sapeva di poterselo ampiamente permettere.

[Malibu, Pub magico "Sunshine" - 25 Agosto 2111 - Ore 22:40]


Ragazzi!
Ben arrivati... Cattivi, mi avete fatto aspettare ben dieci minuti!


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Maglia a rete bianca, con scollo a barca e maniche tre quarti, jeans attilati, un paio di scarpe nere col tacco alto e ben tre bottiglie di birra sopra il tavolo, due completamente vuote e una ormai a metà. Era incredibile che la O'Neill fosse riuscita a scolarsi tutte quelle birre in soli dieci minuti, ma non rischiando che la facessero sballare -grazie al Fulmine- Cappie se lo era concesso, volendo a tutti i costi passare quella serata all'insegna del divertimento più puro ed estremo. Difatti la ragazza accolse i tre giocatori di Quidditch allegra, esuberante e con un atteggiamento che il suo -ormai- ex-fidanzato avrebbe definito... Da z*****a. Ma in fondo era proprio quello il problema, no? Non lo era stata abbastanza ed era per questo che lui aveva perso la testa per un'altra.

Venite qui, su!
Fatevi abbracciare... Prima Kyle...


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Poi Trevor...

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E infine... Gary! Ti sei allenato ancora di più? Sembri più grosso...

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Pur avendo indossato delle scarpe con i tacchi, ugualmente l'irlandese fu costretta ad alzarsi sulle punte per poter arrivare ad abbracciare -e baciare sulle labbra- tutti e tre i giocatori suoi amici. Già, con l'intera squadra aveva sempre avuto un ottimo rapporto, ma con loro tre sapeva di avere un legame in più, forse per affinità caratteriale o forse per maggiore attrazione fisica. Di sicuro Gary -il più massiccio dei tre- se la stava mangiando con gli occhi e per una volta la ragazza non fece nulla per evitare il suo sguardo, anzi... gli sorrise anche un po' maliziosetta, invitando i tre a sedersi al suo stesso tavolo e ad ordinare qualcosa da bere. Ovviamente non avevano bisogno di essere aggiornati sulla situazione sentimentale che vigeva fra lei e Axell. Ma non appena uno di loro si preoccupò di chiederle come stava, Cappie lo zittì premendogli il dito sopra le labbra e sorridendo come se fosse la persona più felice e spensierata del mondo.

Siete gentili a preoccuparvi per me, ma non dovete farlo, non stasera!
Ho solo bisogno di non pensare a questa storia e ho il mio metodo per non farlo quindi voi... reggetemi il gioco, d'accordo?


Fece loro un occhiolino e si sistemò meglio i capelli, fissando di tanto in tanto il palco. Era uno di quei pub dove permettevano -con almeno un pre-avviso di qualche giorno- di potersi esibire cantando una propria canzone personale. Lei ed Axell erano venuti molto spesso in quel locale, ma nessuno al momento parve riconoscerla e questo perchè quando dovevano uscire in pubblico, Cappie preferiva bere una polisucco che le facesse assumere le sembianze di quando ancora non era completamente cambiata a causa di Irina. Aveva scelto di farlo perchè non voleva che la vita famosa del fidanzato potesse influenzare la sua lavorativa. Precauzione inutile, visto che tanto l'aveva lasciata comunque...

Stasera ho tutta l'intenzione di scatenarmi, ma prima volevo esibirmi e cantare una canzone.
Spero tanto che vi piaccia e che piaccia al resto del pubblico...


In che modo avrebbe voluto scatenarsi la Ignis? Probabilmente qualcuno di loro stava già facendo dei pensieri spinti e perversi dove lei si dilettava insieme a tutti e tre, come era capitato già in passato anche se sempre per volontà di Axell. Be', se avessero potuto leggerle nella mente, avrebbero trovato conferma ai loro pensieri... E questa volta, non era il Cartwright a spingere la fidanzata a farlo, ma lei stessa che lo ricercava e proprio dai tre privilegiati e fortunati giocatori.

Voi mettetevi comodi e ordinate qualcosa da mangiare anche!
Ci vediamo dopo.


Qualcuno infatti la stava chiamando -Irina Honeywell è in sala?- sotto il falso nome che aveva scelto per non essere riconosciuta. Sorrise all'uomo che le fece spazio sul palco, i musicisti già pronti con gli spartiti che aveva procurato loro. Non era una canzone scritta e composta interamente dall'irlandese, lei aveva semplicemente trovato la base e riadattato la canzone alla propria situazione. E quando si posizionò di fronte al magimicrofono, non c'era incertezza, nè imbarazzo nè paura nei suoi occhi, ma solo una tempesta di fulmini che si agitava dietro il suo sguardo, rendendo l'aria decisamente più elettrica.

Buonasera a tutti!
Questa è una canzone molto particolare, è dedicata ad una persona che per me è stata davvero tanto speciale...
Vorrei che tutti quanti, una volta finito, alzassero i bicchieri in aria e urlassero il suo nome, ma non preoccupatevi, ve lo dirò solo alla fine!
Un applauso quindi per il mio ex-fidanzato, che mi ha mollata perchè si è innamorato della mia migliore amica!


L'applauso partì, ma si spense presto quando la Ignis pronunciò quelle parole. Era strana Cappie, perchè sembrava felice, tranquilla, il ritratto della serenità, eppure stava parlando del suo ex e di ciò che le aveva fatto. Effetto del Fulmine e dell'alcool, che aveva scacciato via qualsiasi possibilità di compromettersi quella serata con emozioni quali dolore e tristezza.



I want you to know that I'm happy for you.
I wish nothing, but the best for you both.
An old version of me,
is she perverted like me?
Would she go down on you in a theater?
Does she speak eloquently?
And would she have your baby?
I'm sure she'd make a really excellent mother.


(Voglio che tu sappia che sono felice per te.
Non desidero altro che il meglio per voi due.
Una vecchia versione di me,
Lei è perversa quanto me?
Si chinerebbe tra le tue gambe in un cinema?
Parla in modo eloquente?
E lei sarebbe disposta ad avere un figlio da te?
Sono sicura che saprebbe essere un'ottima madre.)


'Cause the love that you gave that we made
wasn't able to make it enough for you to be open wide, no.
And every time you speak her name,
does she know how you told me you'd hold me
until you died, 'til you died?
But you're still alive!


(Perché l'amore che mi hai dato e che abbiamo fatto
non è stato abbastanza per far sì che tu ti aprissi completamente, no.
E ogni volta che pronunci il suo nome,
lei lo sa che dicevi che sarei stata tua finché non saresti morto
finché non saresti morto, finché non saresti morto?
Ma tu sei ancora vivo!)


But I'm here to remind you
of the mess you left when you went away.
It's not fair to deny me
of the cross I bear that you gave to me.
You, you, you oughta know.


(Ma io son qui a ricordarti
del disastro che hai lasciato andandotene.
Non è giusto che tu mi neghi
la croce che porto, che tu m'hai dato.
Tu, tu, tu dovresti saperlo.)


You seem very well, things look peaceful.
I'm not quite as well, I thought you should know.
Did you forget about me, Mr. Duplicity?
I hate to bug you in the middle of dinner.
It was a slap in the face how quickly I was replaced.
Are you thinking of me when you fuck her?


(Ti trovo bene, le cose sembrano a posto.
Lo stesso non si può dire di me, ho pensato dovessi saperlo.
Ti sei dimenticato di me, Signor Duplicità?
Mi spiace disturbarti nel bel mezzo della cena.
La velocità con cui sono stata rimpiazzata è stata uno schiaffo in faccia,
pensi a me mentre te la scopi?)


'Cause the love that you gave that we made
wasn't able to make it enough for you to be open wide, no.
And every time you speak her name,
does she know how you told me you'd hold me
until you died, 'til you died?
But you're still alive!

But I'm here to remind you
of the mess you left when you went away.
It's not fair to deny me
of the cross I bear that you gave to me.
You, you, you oughta know.


'Cause the joke that you laid in the bed that was me
and I'm not gonna fade
as soon as you close your eyes and you know it.
And every time I scratch my nails down someone else's back,
I hope you feel it. Well, can you feel it?


(Perché ero IO il giocattolo che hai lasciato nel letto
e non me ne andrò quando chiuderai gli occhi, lo sai.
E ogni volta che graffierò la schiena di qualcun'altro con le mie unghie,
spero lo sentirai anche tu. Allora, lo senti?)


Era davvero la piccola Caroline Priscilla O'Neill quella che cantava? Le parole da lei pronunciate erano ironia allo stato puro, attacchi diretti contro Axell e non solo, la sua rabbia si stava rivolgendo anche a Victoria che l'aveva tradita, le aveva strappato via l'unico vero amore della sua vita e nel modo peggiore. Lei che non appena Cappie si fosse ripresa le avrebbe soffiato il ragazzo... Ah già, non era più il suo ragazzo, perchè il Cartwright aveva deciso arbitrariamente di mollarla, trovando nella Randall qualcosa di più che lei non aveva mai saputo dargli... Per Cappie era la troiaggine o meglio, per la parte di lei che Irina le aveva lasciato, quell'elemento che da quando era diventata una Ignis era entrato in conflitto con il suo, quel Fulmine forte e potente che ora governava il corpo e la mente della ragazza, facendole fare e dire cose che la O'Neill di un tempo non avrebbe mai avuto il coraggio di fare e dire.
Accettare Irina aveva fatto molto più che minare per sempre la sua possibilitò di aumentare l'affinità con l'elemento: l'aveva influenzata, cambiata, aveva corrotto il proprio Fulmine e ora, più forte che mai, la stava spingendo a buttare fuori tutta la rabbia che aveva in corpo, tutto il risentimento, tutto l'odio nei confronti delle persone che le avevano fatto del male. Era un animale ferito e messo all'angolo, pronto ad attaccare ed uccidere coloro che avevano osato procurarle un dolore tanto grande.
Una volta conclusa la canzone aveva gli occhi di tutti i presenti puntati addosso: qualcuno stava anche applaudendo -avendola trovata artisticamente brava- un bel po' di ragazze persino la osannavo -probabilmente avendo avuto esperienze simili in passato- ma era la reazione dei tre giocatori che all'irlandese interessava. Increduli, in imbarazzo, Kyle sembrava aver accettato placidamente la cosa, Trevor sembrava il più confuso di tutti e Gary applaudiva ma poco, non troppo convinto dalla performance della ragazza. Cappie rivolse loro una linguaccia e una smorfia buffa, quasi a dire "è stato solo uno scherzo, su non prendetela così seriamente", con quella stessa aria da bambinetta maliziosa che tanto bambina ormai non era più.
Bevve un sorso d'acqua, prima di parlare nuovamente al magimicrofono: aveva la gola completamente secca per l'esibizione.

Grazie, grazie mille a tutti quanti!
Che dire? Spero che vi sia piaciuta la canzone, io sicuramente mi sono divertita molto a cantarla, ehehe!
Ah sì, quasi dimenticavo: per favore, che tutti i presenti alzino i calici... o le bottiglie... e facciano un applauso al ragazzo che mi ha fatto questo!
Signore e Signori, il solo, unico e inimitabile... AXELL CARTWRIGHT!


Partì un applauso sporadico, ma la O'Neill non si aspettava certo ovazioni da parte di tutti: molti dei presenti conoscevano Axell e non avevano la minima idea che lei fosse la tenera e dolce ragazzina che lo accompagnava ogni volta che uscivano insieme. Probabilmente l'avrebbero presa per una ex squinternata che aveva deciso solo ora di uscire allo scoperto. Ma Cappie aveva raggiunto il proprio scopo, ovvero mandargli un messaggio che difficilmente non avrebbe colto, un messaggio di cui l'intero pub ormai era testimone.
Si avvicinò al tavolo dove erano seduti i tre ragazzi, conscia che a breve sarebbe arrivato il buttafuori a cacciarla via. Il direttore era molto amico di Axell e non aveva apprezzato affatto la "piccola" sorpresa della O'Neill.

Ragazzi, vi va di spostarci a casa di uno di voi tre? Mi sa che qui non sono più la benvenuta... Chissà perchè poi!
Su su, non pensate al conto, pago tutto io ve lo devo!
Andate, vi raggiungo subito.


In fondo svolgeva ben quattro lavori che le permettevano di mettere qualche galeone da parte. Così, non appena i tre se ne andarono, Cappie aprì la propria borsa, tirando fuori il portafoglio nel momento stesso in cui stava arrivando il direttore con uno dei suoi gorilla.

Ah eccola!
La ringrazio per avermi permesso di esibirmi, lo so che il mio è stato un colpo basso ma non si preoccupi, lei dica tuuuuuutta la verità ad Axell e vedrà che non se la prenderà con lei per quello che ho fatto.
Stia tranquillo, non metterò mai più piede nel suo locale e per farmi perdonare, oltre a pagare la mia consumazione, ecco queste sono delle mance per tutti i camerieri, compreso il gorilla alla sua destra.
Lo so, Axell sarebbe stato più generoso, ma non tutti siamo ricchi come lui.
Bye bye!


Non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di parlare, mentre prendeva le sue cose e usciva fuori. Solo perchè ce l'aveva con Axell non significava che dovesse essere stronza con tutti e poi quell'uomo era sempre stato gentile con lei, le dispiaceva fargli un torto per una sua questione personale.

Andiamo ragazzi?
La serata non è ancora finita...


[Casa di Trevor, Kentucky - Ore 23:30]


Wooow... Hai una casa stupenda Trevor, complimenti!
Ah, posso andare un attimo in bagno? Grazie mille!


Lasciò i tre amici da soli in salotto, dirigendosi verso il bagno del piano di sotto e chiudendosi la porta dietro. Non doveva fare nulla, se non spogliarsi completamente degli indumenti di sopra per lasciarsi solo quell'intimo mozzafiato addosso, di quelli che Axell aveva inserito nella sua Top Three dei migliori e che adesso avrebbero visto anche i tre giocatori. Il motivo? Era davvero molto intuibile...
Una volta uscita dal bagno, la ragazza sorrise come se nulla fosse, avviandosi in salotto e lasciando i tre ragazzi completamente a bocca aperta.

Cosa c'è?
Sembra che non mi abbiate mai vista così!


Forse non si aspettavano che a quello puntasse la O'Neill, mentre si sistemava sdraiata su uno dei divani, fissando i tre giocatori con occhi per nulla innocenti.

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Ho davvero tanto bisogno di non pensare e di essere consolata...
Ci pensate voi a me?


Il resto è storia.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 14/02/2016, 20:17

[Prologo]


... Sì, mi è parso felice.
Non credo di sbagliare, non aveva uno sguardo triste o un tono vibrante.
Immagino fosse sereno, perché la sua felicità autentica sarebbe stata rimanere con voi però... Non stava male, ecco.


Quando Typhon le aveva detto quelle parole, gli occhi della O'Neill si erano illuminati di una luce nuova, ancora più commossa, mentre le lacrime spillavano scendendo delicatamente sul suo viso, incapace di trattenere quelle emozioni. L'aveva ringraziato ancora quando il Seal volle a tutti i costi buttarla fuori dalla Serra, ma lungi dal suo desiderio di tornarsene al proprio lavoro, Cappie lo aveva comunque stretto in un abbraccio e dato un bacio sulla guancia, conscia che quel gesto avrebbe avuto un significato solo per lei e magari per lui sarebbe stata soltanto un'ennesima scocciatura. Non era passata a trovare Vergil ma si era diretta subito a casa, insieme ad Ermes e alla busta di tisana che il Terran le aveva regalato. Una volta lì, la Ignis aveva sentito il bisogno di rinchiudersi per qualche tempo in sè stessa, rivivendo i ricordi del padre che aveva conservato dentro il Ponderatorio. Aveva riso, aveva pianto, aveva lasciato che tutto il dolore e la gioia uscissero fuori dal suo corpo sotto forma di lacrime, mentre fissava il volto di Nathaniel così come sarebbe stato in eterno, il volto di un uomo visto con gli occhi di una bambina. Aveva fatto ciò che Axell, quando le aveva portato quel costoso regalo, le aveva intimato di non fare: perdersi dietro quei ricordi che non avrebbe portato a nulla, se non ad illudersi di poter avere accanto una persona che di fatto non c'era più.
Tuttavia Axell non era lì presente a fermarla, nessuno poteva fare nulla per l'irlandese, che voleva semplicemente passare un po' di tempo con il ricordo di suo padre, sentendo dentro di sè il cuore scoppiare di gioia, una gioia incontenibile quanto il dolore provato nel perderlo. Solo dopo molte ore finalmente la futura investigatrice si decise ad uscire fuori da lì, rendendosi conto di aver passato quasi tutto il giorno chiusa in casa a rivedere i propri ricordi. Si sentiva stanca, stremata, con una leggera nausea che però una ciambella spazzò via subito, mettendo a tacere il proprio stomaco.
In quell’istante, Cappie notò la targa fissata sul proprio Ponderatorio. La scritta "Tanti Auguri Piccoletta" la rimandava indietro nel tempo, al giorno in cui Axell le si era presentato in casa con quel bellissimo dono, il giorno in cui si erano scambiati il loro primo bacio, il giorno in cui per il Cartwright loro due erano diventati effettivamente una coppia. Fino a quel momento non aveva più rievocato nessun ricordo felice appartenuto al giocatore di Quidditch, perchè il solo pensiero le faceva male, rischiando di buttarla nuovamente giù. Eppure, nonostante avesse il cuore in frantumi, Axell aveva fatto per lei tanto e le aveva donato tanto, come ad esempio la possibilità di non dimenticare mai più suo padre. L'aveva fatta sentire amata, a discapito di ciò che pensava Jorge -convinto che invece non si fosse veramente impegnato con lei sentimentalmente, riducendosi ad una relazione basata solo sul sesso- e ancora adesso lei stessa sentiva di amarlo, ne sentiva la mancanza, come se non potesse veramente fare a meno di lui nella propria vita. Aveva sofferto nel fargli del male e ancora non era riuscita a parlarci, a dirgli anche solo un semplice "grazie" per quello che aveva fatto con lei dopo lo scandalo. Aveva dubitato per ben due settimane su quella questione. Era rimasta ferma in una fase di stallo, incapace di capire come muoversi, cosa fare. Si era tenuta lontana dal proprio dolore e da Axell stesso, perchè il solo vederlo la spaventava, pur sapendo che il suo ricordo era difficile da cacciare via. No, in verità lei non avrebbe mai voluto cacciarlo via, perchè avrebbe significato chiudere definitivamente quella storia che ormai -almeno da parte di lui- era già stata chiusa.
Eppure, se voleva andare avanti, prima o poi avrebbe dovuto farlo. Avrebbe dovuto lasciarlo andare, esattamente come aveva fatto lui con lei. E finalmente, mai come in quel momento, Cappie comprese quale fosse la cosa giusta da fare.

[14 Settembre 2111 - Villa di Axell Cartwright, Malibu - Ore 12:00]


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Ti prego, fa che sia in casa...

Si era presentata -senza preavviso- a casa dell'ex-fidanzato, portando con sè una scatola di cartone ben chiusa, Ermes in versione peluche dentro la borsa a tracolla e uno stato d'animo che avrebbe potuto definire solo di adrenalina pura. Si sentiva male al pensiero che avrebbe potuto vederlo da un momento all'altro, a quello che avrebbe potuto pensare di lei, a come il suo cuore avrebbe potuto reagire e -peggio- a come i due nuclei del suo elemento avrebbero potuto reagire. Per sicurezza, si era portata appresso -oltre ad Ermes e alla bacchetta- anche un thermos con dentro la tisana che le aveva regalato Typhon, decisa a berla nel caso in cui avesse dato fuori di matto.
Voleva essere previdente, non voleva commettere errori questa volta. Eppure, mentre fissava la porta -dove si notava l'assenza della targhetta che aveva affisso tempo fa per lei- il suo cuore ebbe un altro sussulto doloroso e lei sentiva di appartenere sempre meno a quella casa e a quella persona. Faceva davvero male, faceva davvero tanto male, ma era una Ignis e come tale si sentiva in dovere di affrontare le proprie paure e non di sfuggire ad esse. Per questo, quando Axell aprì la porta di casa, ritrovandosi la O'Neill che lo fissava con sguardo dispiaciuto e ansioso, Cappie non gli diede nemmeno il tempo di aprire bocca, perchè fu lei la prima a partire all'attacco.

Prima che tu possa chiudermi la porta in faccia, ti prego ascoltami!
Mi avevi chiesto di non scriverti e di far passare un po' di tempo, ma alla fine mi sono resa conto che avevo bisogno di parlarti faccia a faccia e non tramite gufo.
Quindi... posso entrare, per favore?


Le stava facendo male guardare il Cartwright senza potersi stringere fra le sue braccia e baciarlo, ma almeno per il momento non stava piangendo e forse già questo era un buon segno. Sperava solo che il giocatore di Quidditch acconsentisse alla sua richiesta.
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Messaggioda Axell » 15/02/2016, 22:02

14/09/2111
Villa di Axell
Ore 11:56


Un casino dietro l'altro.
Nell'arco di poco tempo, poche settimane, erano davvero successe le ecatombe e senza che nemmeno ci fosse qualcosa di premeditato.
Quattro giornate di squalifica, ma quello era il meno rispetto a tutto il polverone alzato dalla questione "doppia fidanzata".
Si erano sciolti la bellezza di centotrenta gruppi ufficiali di fans del portiere, ed ovviamente ognuna delle iscritte pagava regolarmente l'abbonamento, in pratica un disastro economico.
Disdette come se piovessero, articoli scandalistici su articoli scandalistici e come se non bastasse, casa sua ripulita ogni fine settimana per via di tutte le uova e la frutta marcia che veniva lanciata.
Il Cartwright avrebbe potuto alzare un macello, lamentarsi, mettere maggiore sicurezza, ma non gli interessava, voleva che tutti fossero assolutamente convinti della sua colpevolezza.
In tal modo, i riflettori dalla ex fidanzata se ne sarebbero andati ancora prima lasciandola in pace, tanto un po' se lo meritava, dopo tutto il disagio creato tra lei, il cugino, lui e la migliore amica.
Uno scambio di coppia più somigliante ad una bufera in piena regola con relative conseguenze difficili da sistemare in poco tempo, ecco perché ora sembrava ancora tutto molto difficile e complesso da superare, ma Axell cercava di essere ottimista e non guardare solo il lato mezzo vuoto del bicchiere. Aveva il forte timore di non poter stare mai con Victoria, ma cercava di non pensarci, come aveva anche la grande paura di non poter più recuperare un minimo rapporto con Caroline Priscilla o anche suo cugino. Come spesso succedeva in quei giorni, Axell se ne stava lungo la riva della spiaggia ad osservare l'orizzonte e le onde dell'oceano, baciato dal Sole sempre alto e splendente di Malibu, vestito un po' sciatto per i suoi standard, ma tanto non doveva piacere a nessuno, barba incolta compresa.

E se mi ordinassi una pizza stasera?
Mh... No, meglio evitare, Philip ancora si aspetta da un momento all'altro che torni la sua mancia speciale...
È irritante, non possono bastargli come al solito venti Galeoni?!


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Come dar torto al caro Philip?
Venti Galeoni contro la possibilità di ricevere un piccolo servizio manuale o orale dalla ex fidanzata del Cartwright? Ma neanche a parlarne.
certe volte, ripensando a simili episodi, Axell si faceva una mezza risata amara chiedendosi come fosse stato possibile trovare una fidanzata pronta davvero a tutto, anche ad una cosa del genere.
Era proprio vero che poi i sentimenti andavano per conto loro e spesso il motivo per il quale un nuovo amore sbocciava era completamente sconosciuto, tanto che si credeva ciecamente di aver trovato di già l'anima gemella... e invece, invece le carte in tavola cambiavano da un secondo all'altro, in una sola notte, quindi non si poteva fare altro che comportarsi di conseguenza e provare a recuperare il recuperabile.
Stanco di camminare, il ragazzone tornò verso il portico della villa, entrando dalla porta finestra e spostandosi in cucina. Aprì il frigo, prendendosi del succo di frutta alla banana (già, proprio uguali i due cugini, visto che ormai quello era il gusto preferito di Vicky), poi mise il bicchiere nel lavandino facendo in modo che si pulisse da solo proprio in concomitanza con il suonare del campanello.

Se è l'ennesimo giornalista, giuro che mi faccio squalificare a vita ma lo gonfio...

Andò quindi alla porta, aprendo con aria un po' svogliata ma cambiando radicalmente espressione quando si ritrovò di fronte la irlandese con aria quasi dispiaciuta e affranta.
Immediatamente risalì di nuovo il veleno per i fatti avvenuti qualche tempo prima e in particolare modo tutta la vicenda con i tre giocatori che si erano permessi di approfittare della debolezza psicologica della ragazza. Per carità, la colpa in parte era anche la sua ma non se la sentiva di affibbiargliela tutta quanta. Tuttavia, non troppo propenso al dialogo in quell'istante fece per invitarla ad andarsene, però...

Prima che tu possa chiudermi la porta in faccia, ti prego ascoltami!

Emise un sospiro, bloccando le parole in gola.

... Ok...

Mi avevi chiesto di non scriverti e di far passare un po' di tempo, ma alla fine mi sono resa conto che avevo bisogno di parlarti faccia a faccia e non tramite gufo.

... Va bene...

Quindi... posso entrare, per favore?

Senti, non mi chiedere le cose "per favore", non credo tu ti debba sentire in dovere di rendermi rispetto per qualche motivo.
Quindi forza, sì, avanti, entra, ma di corsa, prima che ti facciano una settantina di fotografie in meno di tre secondi netti...


Una volta entrata in villa, Axell chiuse di corsa la porta, sperando sul serio che non ci fosse nessuno appostato lì fuori.
Tutta la situazione non aveva insegnato alla ragazza ad avere un poco di discrezione in più, magari camuffarsi, coprisi, insomma qualsiasi cosa, pur di non farsi beccare come "se stessa" di nuovo lì.
Alcune cose erano cambiate, come l'arredamento ad esempio, l'assetto di qualche mobile e la disposizione di una nuova tappezzeria per le scale.
Non che sembrasse un'altra villa ma almeno aveva un aspetto leggermente diverso che lo aiutava a non focalizzarsi eccessivamente sui ricordi, ricordi che adesso come adesso gli facevano molto male.
Le chiese se volesse accomodarsi in salotto, magari sedersi su uno dei divani, poi chiese anche se le andasse qualcosa da bere o da mangiare, tanto era al corrente del fatto che in quella dispensa c'era praticamente di tutto per soddisfare le richieste di chiunque. Dopo di che, si mise seduto anche lui, con le braccia posate sulle ginocchia e le mani congiunte, respirando lentamente con gli occhi bassi.
Si sentiva a disagio, c'era un po' di rabbia, un po' di tristezza, un po' di eccitazione (in fondo era ancora perfettamente in grado di fargli sangue) ma soprattutto imbarazzo.

Dunque, insomma... Dimmi pure.
Cosa... Di cosa volevi parlarmi?
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