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da Caroline Priscilla » 17/06/2015, 21:39
No, saresti folle nel credere di poter arrivare a qualcosa. Io... E dico "io", da qui dentro, non ho potuto quasi combinare niente... E sono comunque connessa all'altra dimensione. Tu sei viva e vegeta, mortale, facente parte della partizione dei vivi... Levati dalla testa di affrontare una crociata inutile.
Una crociata inutile. Irina definiva in quel modo la speranza della O'Neill di poter scoprire dove fosse suo padre, di poter sapere che fine avesse fatto, quale scelta avesse compiuto. Denigrava la sua speranza per farle comprendere che era del tutto inutile, che avrebbe impiegato tempo, energie in qualcosa di impossibile da conoscere. Eppure al mondo esistevano divinanti che dovevano saperne qualcosa sull'argomento no? Poteva consultare testi, libri, avere contatto con queste persone e farsi spiegare se davvero fosse tutto inutile oppure se qualcosa era ancora possibile. Naturalmente una parte di lei sapeva che quella era una pazzia, mista ad un connubio di testardaggine e volontà di non arrendersi. Forse col tempo avrebbe compreso, forse sarebbe andata avanti da sola o sarebbero state le persone vicine a lei a convincerla. In quel momento però si limitò a non rispondere, perchè c'erano questioni molto più importanti di quella. Cappie doveva prendere una decisione che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Non la spaventata la scelta in sè per sè - non ancora almeno- quanto il pensiero che nessuno al mondo, a parte i gildati, avrebbero potuto conoscere ciò che le era accaduto. Ma cosa le importava dei gildati, quando i suoi amici e le persone a cui teneva di più non lo erano? La O'Neill non aveva scelto di diventare una Ignis per proteggere l'Equilibrio, ma per difendere il mondo nel quale vivevano le stesse persone che lei amava. Non aveva in sè ancora quel concetto, ma lo avrebbe avuto in seguito, una volta deciso cosa fare con Irina.
Andiamo per gradi, che ne pensi mh?! Il tuo corpo subirà una modifica, in pratica le tue fattezze cambieranno. Avverrà un vero e proprio incrocio tra me e te, direi 45% io e 55% tu, su per giù.
Era tanto, davvero tanto... Certo, ciò che le apparteneva di già sarebbe rimasto in maggioranza, ma di sicuro dieci miseri punti di differenza erano troppo pochi. Sarebbe stata in grado di accettare una cosa simile, pur sapendo che c'era una persona nella sua vita che ne avrebbe pagato le conseguenze? Non parlava solo per sè stessa, Cappie pensava anche ad Axell, Axell che l'amava così com'era senza bisogno di modificare nulla in lei. Era stata fortunata a trovare un ragazzo che l'apprezzasse anche così e lei stava per mandare tutto quanto a puttane, accogliendo in sè uno spirito che l'avrebbe cambiata nel corpo.
Comunque non temere, sarà un'evoluzione a carattere transitorio e lento, non immediato. Giorno dopo giorno si noteranno delle piccole differenze, apparirà come una normale crescita. Sì certo, una crescita anomale, sia per le tette che per l'altezza, probabilmente, ma niente di così assurdo. I caratteri che hai ora e che ti distinguono rimarranno, quindi non diventerai un'altra persona, te lo posso assicurare.
Era innegabile agli occhi di chiunque che una fusione con Irina non avrebbe fatto altro che portare vantaggi nell'attuale aspetto fisico della O'Neill: sarebbe cresciuta in altezza, il seno avrebbe acquisito qualche taglia in più e di sicuro quei muscoli -per il momento presenti, ma non allenati nell'irlandese- sarebbero potuti diventare d'acciaio col tempo. Ma a lei interessava davvero tutto questo? Era davvero disposta a perdere parte del suo essere? Cappie non aveva, come Victoria, una somiglianza strabiliante col padre, ma sapeva che lei era il frutto degli stessi geni dell'uomo: unirsi con la Honeywell, oltre che cambiarla, avrebbe modificato parte di quei geni che facevano da sempre parte di lei.
Non mi hai ancora detto in che cosa consiste la tua seconda chance. Che cosa mi stai chiedendo di fare, in cambio di questa unione?
... Quello che avrei voluto fare io col tuo corpo, ma in modo molto più soft. Non credo tu incontrerai mai la stessa persona, anzi, la stessa creatura che mi ha ucciso...
Non mettere limiti al fato...- disse con ironia, perchè sapeva perfettamente che se ci fosse stata anche solo una possibilità di incrociare questo vampiro, il suo -sfortunato- destino glielo avrebbe messo dritto dritto sulla propria strada.
... Però... ... Se la dovessi mai incontrare, e ti ricorderai del suo volto perché sarà un dettaglio che ti lascerò in memoria... Allora voglio che tu lo uccida.
Rimase a fissarla con espressione attonita sul viso, senza dire una parola. Aveva intuito che il desiderio di vendetta dell'altra l'avrebbe portata a chiedere qualcosa del genere, ma un conto era ipotizzarlo e un conto averne la conferma. Ne sarebbe stata in grado? Avrebbe saputo davvero ammazzare una creatura a sangue freddo? Il mostro di ghiaccio e il Lich non li calcolava, in primis perchè lì si era trattato di semplice istinto di sopravvivenza e in secondo luogo perchè nel primo caso era stata Irina ad aiutarla, mentre nel secondo caso era stata Victoria all'effettiva ad uccidere Donald. Lei, ancora, non aveva mai provato l'esperienza di togliere la vita a qualcuno, con la lucidità nella mente di doverlo fare.
Come vedi è estremamente più soft: a questo mondo, anzi, quello tuo, siete circa dieci miliardi di persone. La possibilità di beccarlo è praticamente nulla, anzi, per la precisione una su dieci miliardi. Non posso costringerti a farlo, ormai ho capito che è ingiusto, ma posso sperare che accada, che la mia vendetta venga compiuta. Da morta non avrei avuto nemmeno quella possibilità su dieci miliardi, quindi mi accontento e in cambio... In cambio avrai più forza...
... E che cosa ti accadrebbe se mi rifiutassi di unirmi a te?
Pf, molto semplice cara mia... Rimarrò qui, per l'eternità. Il mio Horcrux non può essere distrutto, sarei vincolata a questa dimensione di stallo fino a chissà quando.
Perchè... Perchè sempre a me?
Fu la prima cosa che pensò una piccola parte della O'Neill, quando Irina le fece presente che cosa le sarebbe successo. Poi però il senso di colpa per averlo pensato le fece rimangiare tutto, fissando la Honeywell dispiaciuta e affranta che fosse stata destinata ad un'atrocità simile. Nè viva nè morta, ma bloccata là dentro per l'eternità. Ovvio che, quando le si era presentata la possibilità, avesse deciso di agire contro l'Equilibrio, provando ad uscire da quel limbo che la teneva imprigionata. Era un destino peggiore della morte e Cappie sentiva una grande tristezza e compassione al pensiero che quella possibilità rara fosse toccata proprio a lei, alla giovane donna che la fissava con i suoi profondi occhi azzurri.
... Comunque, tornando al discorso sul Fulmine... Il tuo rapporto con l'elemento potrebbe subire delle variazioni, nell'unirti a me, in quanto anche io lo posseggo ancora. Le nostre due scintille si fonderebbero, creandone una sola, ma non è detto che l'unione possa essere completamente stabile e perfetta. C'è il rischio che... Che tu non possa mai essere una Gildata come tutte le altre, ecco.
Questo è il male minore...
Per lei era così, perchè non sapeva ancora cosa significava essere una "gildata" quindi non poteva nemmeno preoccuparsi che non sarebbe stata normale. In lei non c'era mai stato nulla che poteva definirsi tale, a partire dal colore dei capelli fino alla wakizashi in suo possesso. Certo, erano tutte opere di Irina, ma ciò non toglieva che all'anormalità la O'Neill ci avesse fatto il callo. No, quello che proprio non riusciva ad andarle giù era il pensiero di cosa avrebbe pensato Axell nel vederla cambiare giorno per giorno e nel non sapere assolutamente nulla sul perchè. L'avrebbe amata ancora? Sarebbe rimasta con lei? Oppure non gli sarebbe piaciuta più?
Ti stai comportando da egoista...
Le disse la sua coscienza. E Irina cosa avrebbe dovuto dire? Lei di scelte non ne aveva avute: era stata uccisa e confinata là dentro. Non avrebbe più potuto vivere, non avrebbe più potuto riposare in pace. Non poteva reincanarsi nè decidere di andare oltre e magari di riabbracciare suo padre. Le era stata tolta ogni cosa e lei, l'unica cosa a cui pensava, era Axell? C'era qualcosa che non andava, probabilmente nel sentimento che la O'Neill provava nei confronti del Cartwright: forse era più forte di quel che credeva. Oppure si trattava davvero solo e soltanto di puro egoismo.
Come vedi ci sono parecchie motivazioni per non aiutarmi e credimi, nel caso le capirei tutte. Questa porta ti può riportare nel tuo mondo, lì ad Hogwarts, basta solo che l'attraversi...
Fissò quella porta, spaventata, perchè il suo cervello iniziava ad andare in tilt non sapendo più quale direzione prendere. Lo sapeva, quando si trovava in questa condizione, rischiava sempre di prendere una decisione impulsiva, avventata e della quala non calcolava tutte le conseguenze, proprio come era accaduto all'interno dell'Ottavo Piano. Ed infatti...
... Dai, lasciami stare qui, fa' come se non ti avessi detto nulla, anzi, scusami per tutti i guai che ho combinato, d'accordo?
Va bene, mi unirò a te.
Appunto. Fissava Irina con sguardo serio e un po' spaventato di ciò che aveva appena detto ma, lo sapeva, giusto, giusto per lei.
Non posso lasciarti qui dentro per l'eternità. Posso accettare di cambiare il mio aspetto fisico e di non essere una gildata come tutte le altre. Posso prometterti... Posso prometterti che se troverò il vampiro che ti ha uccisa gli ricambierò il favore...
Le ci volle una buona dose di coraggio per affermare una cosa simile, perchè sapeva che avrebbe dovuto allenarsi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente a quell'eventualità
Ma non chiedermi di far finta che tutto questo non sia mai accaduto, che tu non esista e che possa riprendere la mia vita normalmente sapendo a cosa ti ho condannata.
Irina era finita là in mezzo per un'assurda fatalità, ma sarebbe stata Cappie a costringerla per sempre in quel limbo.
Tanto la mia vita non sarà comunque più la stessa. A questo punto meglio arrivare fino in fondo, no?
Un ragionamento molto alla Ignis, ma era così che agiva la O'Neill: una volta presa una decisione si andava avanti, fino alla fine. Affrontandone tutte le conseguenze.
Ho solo un'ultima domanda da fare: perchè quel vampiro ti ha uccisa? E' successo solo per caso, gli stavi dando la caccia, era un tuo nemico? Tu conosci il motivo?
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da Shuyun » 18/06/2015, 18:43
Va bene, mi unirò a te.
... Prego?
Non posso lasciarti qui dentro per l'eternità. Posso accettare di cambiare il mio aspetto fisico e di non essere una gildata come tutte le altre. Posso prometterti... Posso prometterti che se troverò il vampiro che ti ha uccisa gli ricambierò il favore...
Ma tu non devi trovare nessuno, hai capito la mia richiesta oppure no?! E poi scusa, ti ho detto che ci ho ripensato, non posso metterti davanti ad una scelta simile, sul serio!
Tanto la mia vita non sarà comunque più la stessa. A questo punto meglio arrivare fino in fondo, no?
Irina osservò a lungo gli occhi della ex Tassorosso, scorgendo in essi una luce di determinazione flebile, ma reale, esistente. Caroline Priscilla stava decidendo tutto questo perché non voleva pensare solo a se stessa, non voleva essere egoista. Naturale, la bionda davanti a lei era condannata in caso di non fusione, ma unirsi a lei non era in egual modo un altro tipo di condanna? Irina non pensava che lei questo non lo considerasse, d'altronde si capiva che la ragazza avesse un cervello pensante bello sveglio e attivo. Era quindi facile che l'irlandese avesse messo le due condanne sul piatto della bilancia, lasciando scegliere il proprio buon senso e buon cuore. Cinse i fianchi con le mani, scuotendo la testa con un sorriso a metà tra il contento e l'incredulo, leccandosi le labbra in un gesto istintivo. A quel punto, non restava altro che dire di sì e concludere quella faccenda ma la futura investigatrice aveva prima un'altra domanda.
Ho solo un'ultima domanda da fare: perché quel vampiro ti ha uccisa? E' successo solo per caso, gli stavi dando la caccia, era un tuo nemico? Tu conosci il motivo?
Ero fidanzata con un ragazzo molto promettente, un artista, un attore.
Gli elementi in comune non finivano proprio mai, eh?!
Il vampiro in questione fa l'attore, come lo faceva lui. Il mio ragazzo avrebbe dovuto sostituirlo in una parte per un film, essendo reputando migliore di lui nell'interpretarla. Quel personaggio, il vampiro lo impersonava da ben due sequel, ovvio che si fosse incazzato, ma non potevo pensare fino a tal punto. Lo ha ucciso, lo ha fatto sparire per invidia e collera, tutto ciò per un motivo futile e stupido, per dell'orgoglio del cazzo. Così lo cercai, immaginando perfettamente che fosse stato lui, interrogando in giro, pagando degli investigatori. Quando lo misi di fronte alla realtà, di fronte alla verità sul fatto che io sapevo e che gli avrei rovinato la sua bella copertura di vita, decise che sarebbe stato meglio mettere a tacere anche me, così mi attaccò ed ingaggiammo uno scontro, nel quale purtroppo ebbi la peggio. Ha più di 300 anni, non è un pivellino, per questo non voglio che tu ti vada a cercare rogne, intesi?
Una volta terminato il racconto, Irina si avvicinò alla ragazza, tendendole la mano, sorridendo leggermente.
Ci saranno altri piccoli cambiamenti che noterai, ti avverto. Uno fra questi potrebbe essere il saper usare il basso elettrico, era il mio strumento preferito. ... Ah e... Credo che anche l'appetito sessuale si incrementerà di un pochino... Ero una dannatissima zozzona in vita!
Le fece una linguaccia e l'occhiolino, provando in quel modo a smorzare la tensione, per quanto non fosse affatto semplice.
Non appena chiuderai gli occhi, io e te diverremo una cosa sola. Tornata nel tuo mondo, impugna la wakizashi e ti accorgerai che non sarà più un pericolo per te. Tutto ciò che cambierà ed avverrà nel tuo spirito mi è completamente ignoto, ma sono certa che chi ti ha risvegliata saprà far meglio luce sulla faccenda, dandoti tutte le altre risposte che io purtroppo ignoro completamente.
In quel preciso istante, Irina perse qualche lacrime, che cadde al terreno, inesorabile e commossa.
... Grazie... Grazie davvero... Amica mia...
Se quindi a quel punto la Prefetta avesse chiuso gli occhi, avrebbe subito percepito un incredibile afflusso di potere ed energia pervaderla completamente, lasciandola senza fiato, bloccandole i battiti cardiaci per diversi secondi e facendole avere delle assurde visioni oniriche devastanti ed esplosive. Per alcuni istanti si ritrovò in mezzo ad una piana di lampi e fulmini desolata e vastissima, praticamente infinita. Poi l'atmosfera cambiò e si vide all'interno di un gigantesco atomo dove lei era l'elettrone che gli forniva la carica, di seguito ancora un flash di luci ad intermittenza azzurre, violacee, giallastre e blu. Scoppi di fulmini nelle orecchie ed un calore instabile che nella sua anima prendeva sempre più piede. Infine, al termine di tutto ciò, per un secondo si trovò di fronte alla stessa donna incontrata in quel sogno, Jaya, che le sorrise beffardamente e pronunciò delle parole in una strana lingua che però, assurdamente, lei capì...
... E così alla fine ce l'hai fatta ad ottenere ciò che volevi... ... Traditrice del Conflux... O temprata testimonianza del suo Volere? ... Lo scopriremo solo con lo scorrere dell'Equilibrio...
Dopo tutto ciò... Caroline Priscilla aprì gli occhi di scatto... Era tornata tra i giardini di Hogwarts.
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da Caroline Priscilla » 18/06/2015, 22:23
Ero fidanzata con un ragazzo molto promettente, un artista, un attore.
Iniziò così il racconto di Irina per spiegare alla O'Neill come fosse morta a causa dell'attacco di un vampiro. Le somiglianze fra lei e la Ignis parevano non finire mai, cosa che fece riflettere Cappie sul loro incontro: era stato davvero un caso che l'avesse scelta oppure ogni cosa era stata guidata dal destino, anzi -nel loro caso- dal Conflux? Inutile dire che al momento la ragazzina non aveva risposte e fu costretta solo ad ascoltare delle vicende che avevano coinvolto la Honeywell ad odiare l'assassino dell'uomo che amava e a tentare di ucciderlo per vendicarne la morte. Ecco perchè la giovane donna aveva provato tanto odio e tanta sete di vendetta nel momento della morte: ora finalmente Cappie comprendeva tutto, ma questo certo non aiutava a renderle più semplice il suo compito. Non che stesse pensando di aprire una caccia al vampiro, semplicemente rifletteva sulla possibilità di poter raccogliere informazioni su di lui.
Ha più di 300 anni, non è un pivellino, per questo non voglio che tu ti vada a cercare rogne, intesi?
Ho capito, ho capito: mi terrò fuori dai guai.
Ma ci sarebbe riuscita veramente? Lasciare che un essere tanto malvagio continuasse la sua vita impunemente non era come tradire la morte di Irina e lasciare priva di vendetta quella del fidanzato? Di male in peggio: la ex-Tassorosso iniziava a ragionare persino come la Honeywell, tanto che per un attimo Cappie accarezzò l'idea di essere stata contagiata anche nella mente. Tuttavia quello fu un pensiero che balenò solo per un attimo, perchè era convinta della veridicità delle sue parole: non stava pensando di ripagare la morte con la morte -solo se costretta, come le aveva fatto promettere Irina- ma di mettere nei guai l'assassino e impedirgli di uscirsene pulito. Qualcosa come rovinargli la carriera insomma o giù di lì. Erano ipotesi che la O'Neill avrebbe preso in considerazione solo più avanti, per il momento c'era ancora tanto su cui riflettere insieme alla Ignis.
Ci saranno altri piccoli cambiamenti che noterai, ti avverto.
Ah... quali?
Uno fra questi potrebbe essere il saper usare il basso elettrico, era il mio strumento preferito.
Ehi non sarebbe affatto male eheheh!
... Ah e... Credo che anche l'appetito sessuale si incrementerà di un pochino... Ero una dannatissima zozzona in vita!
Stupendo! Questo avrebbe fatto felice Axell... Già, ma lo avrebbe reso davvero felice? In fondo non sapeva se lui sarebbe rimasto ancora insieme a lei vedendola cambiare. Non potendo dirgli la verità, probabilmente avrebbe accettato maggiormente tutto quanto, ma questo implicava che la ex-Tassetta fosse sleale con lui. Non voleva lasciarlo, voleva dargli la possibilità di scegliere. Tuttavia, una piccola parte di lei era contenta che quella scelta venisse rimandata o comunque non gli fosse posta in maniera tanto plateale, perchè era innamorata del Cartwright e non era certo pronta a lasciarlo andare via in questo modo.
Non appena chiuderai gli occhi, io e te diverremo una cosa sola. Tornata nel tuo mondo, impugna la wakizashi e ti accorgerai che non sarà più un pericolo per te. Tutto ciò che cambierà ed avverrà nel tuo spirito mi è completamente ignoto, ma sono certa che chi ti ha risvegliata saprà far meglio luce sulla faccenda, dandoti tutte le altre risposte che io purtroppo ignoro completamente.
Va bene, quindi devo solo chiude...mh? Cosa c'è? Ho detto qualcosa che non va?
In quel momento aveva visto una lacrima sfuggire dagli occhi di Irina e cadere a terra, mentre la giovane donna la fissava commossa e grata per ciò che stava facendo.
... Grazie... Grazie davvero... Amica mia...
Mentire ai suoi amici. Cambiare la propria vita. Perdere Axell. Rischiare di uccidere. Tutte le sue paure vennero attenuate da quella semplice frase, che le fece comprendere ancora una volta di aver fatto la scelta più giusta. Non disse nulla ad Irina perchè sapeva che il suo sacrificio parlava già da sè e per una volta le parole erano solo un inutile contorno. Invece la abbracciò sorridente, provando a trasmetterle quel calore umano che forse da tanto, troppo tempo, la Honeywell non aveva più provato.
Ci vediamo dall'altra parte...
Una volta sciolto l'abbraccio, l'irlandese si posizionò di fronte alla Ignis, memorizzando il suo volto, il suo corpo, facendo sì che rimanessero per sempre scolpiti nella nua mente. Dopo pochi secondi chiuse gli occhi e in quel preciso istante accadde qualcosa che in seguito difficilmente avrebbe saputo spiegare. Venne investista da un'ondata di energia che la lasciò senza fiato, bloccandole per svariati secondi i battiti cardiaci. Visioni folli, assurde, prive di senso si impossessarono della sua mente, ora facendole vedere un campo sterminato tempestato dai fulmini, ora un atomo dove lei era il centro dell'energia, ora luci di diversi colori. Elettricità, fulmini, tuoni assordavano il suo udito, innalzavano la temperatura del corpo, scaldavano il suo spirito. E poi, alla fine, tutto questo cessò e il volto di Jaya fu visibile solo per un secondo, così come un secondo durò ciò che la donna, anzi, lo spettro degli Ignis del Fulmine, le disse in una lingua sconosciuta ma stranamente comprensibile dalla piccola O'Neill.
... E così alla fine ce l'hai fatta ad ottenere ciò che volevi... ... Traditrice del Conflux... O temprata testimonianza del suo Volere? ... Lo scopriremo solo con lo scorrere dell'Equilibrio...
[Hogwarts - Giardini Esterni]
... E' finita?
Era tornata di nuovo ad Hogwarts. Non appena i suoi occhi misero a fuoco l'ambiente che la circondava, la O'Neill potè riconoscere i vecchi alberi familiari, sotto i quali aveva studiato, dormito o chiacchierato insieme ai suoi amici un milione di volte. Il suo sguardo cercò all'istante la figura di Shuyun, il suo unico e solo punto di riferimento in tutta quella storia. La spada giaceva ancora al suo fianco e questa volta, quando la mano ne strinse l'impugnatura, Cappie sentiva di non doverne avere più paura.
Mi sono unita a lei...
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da Shuyun » 20/06/2015, 13:56
... E' finita?
Shuyun annuì lentamente, una volta sistematosi in ginocchio vicino a lei per assisterla nel suo risveglio. Le prime sensazioni che percepì, non appena la ragazza rientrò in quella dimensione, furono piuttosto chiare, anche se molto strane. Il suo spirito era imperfetto, l'energia che le scorreva dentro era ampia però instabile, fluiva ad intervalli regolari, ma non continuamente. Assottigliò lo sguardo, intuendo più o meno a quel punto quanta affinità ci fosse tra lei e il Fulmine, accigliato, perplesso. La aiutò a tirarsi su in piedi, aspettando semplicemente che pian piano la Prefetta iniziasse ad accorgersi dei cambiamenti nel suo essere. Quando l'Elettricità del Mana pervadeva lo spirito, era una sensazione meravigliosa e assurda allo stesso tempo, inimmaginabile e indescrivibile. La connessione col mondo intero diventava più nitida e presente, ci si sentiva inevitabilmente più forti e soprattutto... Vivi.
Mi sono unita a lei...
Immagino sia per questo che non temi più così tanto di impugnare quell'arma. Comunque credo che la cosa migliore sia andare per step, hai ancora parecchie cose da sapere ed io ho perso fin troppo tempo...
Chiuse gli occhi, concentrandosi attentamente e focalizzando la propria energia in un unico punto, ovvero il palmo della mano destra. Lì, dopo alcuni istanti, si materializzò un piccolo anello fatto interamente di energia elettrica, energia che divenne poi lentamente solida fino a tramutarsi in vero e proprio metallo, un metallo violetto, scintillante e pervaso di corrente. Quando le scintille intorno ad esso smisero di spirare e scoppiettare, lasciando l'oggetto integro, intatto ed ora quieto, Shuyun riaprì gli occhi, osservandolo con attenta riflessione. Era la prima volta dopo moltissimo tempo che risvegliava lui un Gildato. Non gli era possibile con tutti, bensì solo con coloro che accoglievano solo il Fulmine dentro al proprio spirito, per quello non aveva potuto occuparsi anche di Callisto, in quanto lei possedeva solo il Fuoco. Puntò lo sguardo su Caroline Priscilla, serio e attento alle sue reazioni, dopo di che le porse il piccolo anello prezioso.
Grazie a questo qui, potrai entrare ufficialmente a far parte degli Ignis. Puoi applicarlo a qualsiasi dito di mani o piedi tu desideri, si adatterà alla perfezione, modellandosi e rimanendo lì vincolato per sempre. Hai capito bene, non lo potrai più togliere e agli occhi di chiunque non sia un Gildato, apparirà come un semplice anellino metallico. Grazie ad esso, qualora ti trovassi in pericolo, tutti i Gildati nel raggio di 10 chilometri potranno venire ad aiutarti. È un contratto vincolante con la Gilda, quindi rifletti molto bene prima di accettarlo o meno, chiaro?
Non era suo compito fare certi discorsi, perché il Conflux aveva disposto che potesse/dovesse esprimersi in quel modo?
... La scintilla di Mana che ti ha resa in connessione al tuo elemento, ti è stata donata dalla stessa identica persona che ti ha anche creato tutti quei guai. Singolare, non l'avrei mai pensato. Il fatto che il tuo spirito, ora, fornisca una fonte di energia instabile e incompleta mi fa presupporre che la vostra unione, per spezzare la maledizione sull'arma, abbia corrotto il tuo legame al Fulmine. No, non è un legame sbagliato o eretico, non è questo che intendo, bensì potente ma bloccato ad un certo stadio e probabilmente oltre quella soglia non potrà mai più andare avanti. In altre parole hai raggiunto immediatamente una potenza elevatissima ma non potrai migliorarla. Questo in un certo senso può essere un bene, in quanto non dovrai sforzarti e dedicare tempo ad affinare il tuo rapporto con l'elemento. Ad ogni modo non sono certo io a dover decidere cosa sia meglio per te, tanto ormai il gioco è fatto, puoi solo adeguarti alla situazione.
Mentre parlava, l'uomo estraeva dalla valigetta un foglio di pergamena liscio e una stilografica babbana modificata ed autoscrivente.
In passato, nella storia degli Ignis, è già accaduto che qualcuno si fondesse con lo spirito di un defunto Gildato, migliorando il proprio legame con l'elemento all'istante ma rimanendo fermo allo stesso stadio per sempre. Tali individui, hanno riscontrato un livello di affinità con Fuoco o Elettricità che oltrepassava, nel primo caso, la soglia del terzo Grado senza raggiungere il quarto, mentre nel secondo caso, la soglia del secondo senza raggiungere il terzo... Beh, quest'ultima è la situazione che stai vivendo tu. L'affinità per il primo grado Elettrico è del 30%, poi si sale al 50% e per finire al 70%... Tu sei bloccata invece al 60%. Hai superato il limite del secondo ma senza arrivare all'ultimo. Per quanto riguarda il nostro elemento, tali Gildati vengono chiamati "Ignis Fulmen", o anche "Fulmini", a differenza degli altri che sono rispettivamente detti "Lampi", "Folgori" e infine "Tuoni". Non ho idea in termini magici cosa avverrà in te e come comanderai i nostri incantesimi... Sì, abbiamo anche degli incantesimi specializzati che ti verranno insegnati in Gilda, ma queste sono rogne del Capo Gilda, non certo mie.
Intanto, la penna terminava di scrivere da sola alcune cose sulla pergamena, pergamena che poi fluttuò fino ad arrivare alla ragazza.
Questo è il luogo dove si trova il Covo Ignis. Potrai avere libero accesso solo dopo aver indossato l'anello. Sia chiaro, non dovrai fare alcuna parola con nessuno sul fatto che ti ho risvegliata io. Tanto chi di dovere lo intuirà e proverà a farti altre domande ma stai bene attenta a non fiatare. Hai altre domande prima che me ne vada del tutto? Ora sono sul serio in ritardo...
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da Caroline Priscilla » 23/06/2015, 12:11
Ora che aveva accettato quel magnifico dono dentro di sè, Cappie non potè fare a meno di sentirsi fortunata per essere entrata a far parte di quella schiera di persone che possedevano una scintilla di Mana dentro di sè: immediatamente il suo spirito si sentì pienamente parte di quel mondo con una consapevolezza nuova che la O'Neill non era mai stata in grado di possedere. Era tutto meraviglioso, tutto più vivo, lei si sentiva più viva e più in sintonia con i doni del Mana e, più di tutti, con il suo elemento che si agitava dentro di lei, forte rigoglioso. Era come se una tempesta continua vivesse all'interno della ragazza ma Cappie questo, ovviamente, non poteva sapere che cosa significasse esattamente. Irina l'aveva avvertita che non sarebbe stata una gildata come tutte le altre ma per il momento non le sembrava che ci fosse qualcosa di negativo in ciò che sentiva. Sarebbe stato compito di Shuyun sciogliere gli ultimi dubbi che le erano rimasti.
Mi sono unita a lei...
Immagino sia per questo che non temi più così tanto di impugnare quell'arma. Comunque credo che la cosa migliore sia andare per step, hai ancora parecchie cose da sapere ed io ho perso fin troppo tempo...
Le dispiaceva che il Muramasa le parlasse in quel modo -avrebbe voluto passare ore e ore insieme a lui per poter parlare di ciò che le era accaduto- ma pareva che l'uomo fosse insofferente nei suoi confronti o forse insofferente verso quell'incarico che era stato costretto a portare a termine. La O'Neill comunque, provando un senso di rispetto -divenuto maggiore- nei suoi confronti, non disse niente e si limitò ad osservarve i movimenti, prendendo l'anello viola elettrico che l'altro le porse.
Grazie a questo qui, potrai entrare ufficialmente a far parte degli Ignis. Puoi applicarlo a qualsiasi dito di mani o piedi tu desideri, si adatterà alla perfezione, modellandosi e rimanendo lì vincolato per sempre.
Per sempre?
Hai capito bene, non lo potrai più togliere e agli occhi di chiunque non sia un Gildato, apparirà come un semplice anellino metallico. Grazie ad esso, qualora ti trovassi in pericolo, tutti i Gildati nel raggio di 10 chilometri potranno venire ad aiutarti. È un contratto vincolante con la Gilda, quindi rifletti molto bene prima di accettarlo o meno, chiaro?
Stava già per infilarlo all'anulare della mano destra, quando le parole dell'uomo la bloccarono dal compiere quel gesto. Se poteva rifletterci sarebbe stato meglio non compiere gesti avventati, anche se l'impulso di accettare e subito era stato quasi immediato nella O'Neill.
Va bene, allora farò come mi ha detto lei...
Ed ecco tornata di nuovo la terza persona ma questa volta Cappie sentiva che glielo doveva, perchè Shuyun ai suoi occhi era la personificazione dell'elemento che ora dominava il suo spirito.
... La scintilla di Mana che ti ha resa in connessione al tuo elemento, ti è stata donata dalla stessa identica persona che ti ha anche creato tutti quei guai.
Cosa?! Irina... è stata Irina a donarmela?!
Singolare, non l'avrei mai pensato. Il fatto che il tuo spirito, ora, fornisca una fonte di energia instabile e incompleta mi fa presupporre che la vostra unione, per spezzare la maledizione sull'arma, abbia corrotto il tuo legame al Fulmine.
E questo cosa significa? Che è un legame... sbagliato?- chiese con una leggera punta di timore.
No, non è un legame sbagliato o eretico, non è questo che intendo, bensì potente ma bloccato ad un certo stadio e probabilmente oltre quella soglia non potrà mai più andare avanti. In altre parole hai raggiunto immediatamente una potenza elevatissima ma non potrai migliorarla. Questo in un certo senso può essere un bene, in quanto non dovrai sforzarti e dedicare tempo ad affinare il tuo rapporto con l'elemento. Ad ogni modo non sono certo io a dover decidere cosa sia meglio per te, tanto ormai il gioco è fatto, puoi solo adeguarti alla situazione.
Annuì, riflettendo attentamente sulle parole dette da Shuyun e sul dono che aveva scoperto esserle stato fatto dalla Honeywell. Perchè non dirglielo lei direttamente? Probabilmente -e non ci voleva certo un genio a capirlo- per non influenzare la scelta della O'Neill. Voleva che la ragazza scegliesse di aiutarla non per ricambiarle un favore o per dovere, ma di sua spontanea volontà. Cappie si sentì commuovere dalla scelta della donna che ora viveva dentro di lei. Sentiva già le lacrime pungerle gli occhi, ma riuscì a bloccarle in tempo anche perchè era convinta che piangere di fronte a Shuyun fosse davvero una pessima idea.
In passato, nella storia degli Ignis, è già accaduto che qualcuno si fondesse con lo spirito di un defunto Gildato, migliorando il proprio legame con l'elemento all'istante ma rimanendo fermo allo stesso stadio per sempre. Tali individui, hanno riscontrato un livello di affinità con Fuoco o Elettricità che oltrepassava, nel primo caso, la soglia del terzo Grado senza raggiungere il quarto, mentre nel secondo caso, la soglia del secondo senza raggiungere il terzo... Beh, quest'ultima è la situazione che stai vivendo tu. L'affinità per il primo grado Elettrico è del 30%, poi si sale al 50% e per finire al 70%... Tu sei bloccata invece al 60%. Hai superato il limite del secondo ma senza arrivare all'ultimo.
Tutto chiaro insomma, aveva un'affinità maggiore e forse anche per questo era stata capace di arrivare a quella consapevolezza iniziale così forte e potente. Probabilmente essa era dovuta proprio al suo profondo legame con il Fulmine.
Per quanto riguarda il nostro elemento, tali Gildati vengono chiamati "Ignis Fulmen", o anche "Fulmini", a differenza degli altri che sono rispettivamente detti "Lampi", "Folgori" e infine "Tuoni". Non ho idea in termini magici cosa avverrà in te e come comanderai i nostri incantesimi...
I vostri incantesimi?
Sì, abbiamo anche degli incantesimi specializzati che ti verranno insegnati in Gilda, ma queste sono rogne del Capo Gilda, non certo mie.
Va bene...
Il Capo Gilda. Dal modo in cui si stava comportando l'uomo, Cappie aveva quasi creduto che fosse lui il Capo Gilda degli Ignis -l'atteggiamento, il modo di fare, il fatto che in lui vedeva il Fulmine per eccellenza- ma evidentemente si era sbagliata e questo un po' le dispiacque. Tuttavia la curiosità prese anche il sopravvento, perchè ovviamente voleva conoscere il Capo Ignis che magari sarebbe stato molto più disposto del MagiInvestigatore a darle le risposte che le servivano.
Questo è il luogo dove si trova il Covo Ignis. Potrai avere libero accesso solo dopo aver indossato l'anello. Sia chiaro, non dovrai fare alcuna parola con nessuno sul fatto che ti ho risvegliata io. Tanto chi di dovere lo intuirà e proverà a farti altre domande ma stai bene attenta a non fiatare.
Ma... Perchè? Ha fatto una cosa buona, non dovrebbero saperlo anche gli altri?
Parlava per inesperienza e per ignoranza sui reali rapporti che vigevano fra Shuyun e il fratello Yamato e anche perchè voleva che il ruolo del Muramasa -in quella vicenda- fosse riconosciuto da chiunque.
Hai altre domande prima che me ne vada del tutto? Ora sono sul serio in ritardo...
Ok, faccio in fretta! La rivedrò in Gilda? Posso venire nei luoghi che mi ha indicato prima anche solo per incontrarla e scambiare due parole con lei? Qual è il suo nome?- l'ultima uscì di getto, ma prima che l'uomo potesse spazientirsi Cappie bloccò ogni suo dire alzando la mano in aria, per riprendere a spiegarsi meglio -Ho capito che non vuole dirmi il suo nome reale e mi va bene così. Voglio solo un nome al quale pensare per ringraziarlo, un nome da associare al volto della persona che mi ha cambiato la vita. Mi va benissimo anche un soprannome inventato, non è un problema!
Sembrava tanto assurda come richiesta? Per Shuyun forse, per Cappie no, affatto.
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da Shuyun » 26/06/2015, 15:35
Questo è il luogo dove si trova il Covo Ignis. Potrai avere libero accesso solo dopo aver indossato l'anello. Sia chiaro, non dovrai fare alcuna parola con nessuno sul fatto che ti ho risvegliata io. Tanto chi di dovere lo intuirà e proverà a farti altre domande ma stai bene attenta a non fiatare.
Ma... Perché? Ha fatto una cosa buona, non dovrebbero saperlo anche gli altri?
Non ho più rapporti con gli Ignis da moltissimo tempo. Motivazioni personali. Non è necessario che tu sappia altro. Hai altre domande prima che me ne vada del tutto? Ora sono sul serio in ritardo...
Ok, faccio in fretta! Posso venire nei luoghi che mi ha indicato prima anche solo per incontrarla e scambiare due parole con lei? Qual è il suo nome? Ho capito che non vuole dirmi il suo nome reale e mi va bene così. Voglio solo un nome al quale pensare per ringraziarlo, un nome da associare al volto della persona che mi ha cambiato la vita.
Ancora con questa storia?!
Mi va benissimo anche un soprannome inventato, non è un problema!
Shuyun fissò per diversi secondi gli occhi speranzosi della nuova probabile Gildata del fratellastro Yamato. Caroline Priscilla non aveva aspettative, ma credeva nella possibilità di un cambio sia di idee che di intenti. L'ottimismo e l'ottica positiva degli Ignis, come si potevano dimenticare certe caratteristiche peculiari degli adepti di quella Gilda? C'era da scuotere il capo, sorridere con ironia e sarcasmo, ma l'investigatore non ne aveva assolutamente voglia. Doveva andarsene, gli impegni di lavoro erano molti e l'ultima cosa da fare era rimanere lì a perdersi in chiacchiere, perché però esitava? Forse i desideri e le suppliche della piccola bionda avevano raggiunto un poco il suo cuore? D'altronde non era un completo stronzo, Callisto in questo aveva smussato fin troppo i suoi angoli più spigolosi e appuntiti.
... Puoi venire in quei luoghi, l'importante è che tu sia sempre sola. Riguardo il nome... Chiamami Heiji.
Sospirò, rivolgendole un ultimo cenno del capo come saluto, per poi allontanarsi in direzione della Foresta Proibita.
CONCLUSIONE
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da Sandyon » 09/05/2020, 14:50
Giardini del Castello Zona Pianeggiante 30 Maggio 2114 Ore 10:18
"So che non ha classi previste per la mattinata. Gradirei parlare con lei. Terminerò la lezione intorno alle 10:30. Mi raggiunga presso la fontana.
Sandyon"
Erano trascorsi quasi tre mesi da quando il Docente di Difesa e parente di Kenneth Laars aveva chiesto quell'importante favore alla Professoressa Cartwright. La donna si era impegnata nel cercare di contattare la collega ed amica Thessa Anderson per parlarle del progetto, ma da allora nessuna notizia. Il motivo era presto detto: il meeting ministeriale per gli Auror le aveva portato via parecchio tempo ed energie. Per questo motivo il Vastnor non aveva insistito troppo nel metterle fretta ma, alle porte del periodo estivo, necessitava di risposte più pratiche. Quella mattina c'era un sole piacevole all'aperto, ecco perché aveva scelto di organizzare la lezione pratica in esterna.
Halliwell, vuoi mettere a tappeto l'avversario o fargli da cheerleader? Muovi troppo quel polso. Gesti più secchi, meno perdita di tempo, maggiore efficacia. Ricominciate.
Quella ragazza era seriamente promettente, ma si lasciava anche prendere molto dalle emozioni e dai sentimenti. Conosceva bene qualcuno che aveva basato il proprio stile di combattimento proprio su quei principi, ma non era esattamente un esempio da seguire. Sandyon non bocciava il lato emotivo nei duelli, ma ne incolpava l'eccessivo effetto influenzante che poteva avere la meglio sul comportamento e le scelte. Forse andava bene con gli scontri più semplici, diventando però rischioso contro avversari ostici ed esperti. Tuttavia, di fronte a dei normali studenti fungeva da carica e quindi in un modo o nell'altro diveniva utile al fine di mandarli per aria e all'indietro.
Basta così. Ora voi due. Scontro di potenza magica. Lanciate in contemporanea.
Mentre Buffy lasciava il posto ad un altro compagno, in lontananza la sagoma di Martha faceva la propria comparsa. Più che in orario, la donna gradiva sempre arrivare un po' in anticipo per educazione e cortesia, qualità che l'uomo apprezzava immensamente. Quando la ex Bennet arrivò nei pressi della zona di addestramento, i due ragazzi avevano le bacchette all'opera con due fasci di energia uno contro l'altro. La sfida però ebbe una durata piuttosto breve, infatti l'allievo più adulto sconfisse il più giovane in una manciata di secondi, sorridendo beffardo. Intanto, la piccola folla salutava la Pozionista.
Pf, ormai non mi butta giù più nessuno!
Quanta spavalderia.
Credo proprio che, a parte lei Professore, qui dentro la Scuola io non abbia più rivali!
Quindi, ad esempio, ti sentiresti in grado anche di confrontarti con la Professoressa Bennet?
Ehm, Professor Vastnor, ormai è la Professoressa Cartwright...
C'era davvero poco verso che Sandyon ricordasse certi dettagli.
Ma la Professoressa è... Una Pozionista!
E perciò?
Beh... Direi di sì... Senza offesa Professoressa.
... Collega, le spiacerebbe estrarre la bacchetta?
C-come?!
Per un momento lo studente di Grifondoro del settimo anno si chiese se avesse sentito bene le parole dell'ex Mercenario. Stesso discorso valse per ogni altro ragazzo presente, che si mise a guardare i compagni con aria perplessa. L'uomo mantenne uno sguardo intenso sulla docente, aspettando che ella prendesse la propria arma magica. A quel punto fece disporre la donna a distanza di dieci metri dal Grifondoro, come una normale esercitazione. Diede disposizione per uno scontro di potenza magica basato su un semplicissimo "Everte Statim", lieve e tranquillo.
Iniziate.
Sia Martha che lo studente lanciarono la magia nello stesso istante e così i due fasci di energia si colpirono incontrandosi a metà strada e mezz'aria. L'allievo si sentiva quasi in colpa nel ferire magicamente una propria Professoressa, ma prima che la coscienza entrasse in azione, avvenne il colpo di scena. Il fascio generato dalla bacchetta della Cartwright prese ad avanzare pericolosamente e con sforzi minimi, costringendo il ragazzo ad impegnarsi il triplo. A nulla valse però quello sforzo, perché in circa trenta secondi la Pozionista vinse la lotta sotto lo sguardo impressionato di tutti. Sul volto di Sandyon, invece, si dipinse un sorriso soddisfatto.
Professoressa Cartwright, ma lei è bravissima!
Non ce lo saremmo mai aspettati Professoressa!
Già... Chi lo avrebbe detto...
Una Pozionista deve saper agire magicamente sui materiali e concentrare il proprio potenziale. Magari in un duello non eccellerà, ma in quanto a energia pura di Trama può averne in abbondanza, come dimostrato poco fa.
Alcuni degli studenti si misero a scrivere appunti, registrando quella preziosa informazione. Era venuto il momento di congedare le classi e mandarle verso le Serre, dove la Preside Bergman aveva preparato una interessante lezione di supplenza. Ogni allievo salutò entrambi i professori e nell'arco di circa cinque minuti quella zona del giardino divenne deserta. In ogni caso, il Vastnor volle ugualmente arrivare fino ad un punto ancora più distante e solitario per un estremo bisogno di privacy. D'altronde l'argomento trattato rientrava fra quelli in assoluto più delicati.
Ogni tanto una doccia di umiltà fa bene. Grazie della collaborazione. L'ho messa in difficoltà?
Una volta non si sarebbe preoccupato di fare domande simili, ma fortunatamente il Sandyon attuale era leggermente più civilizzato. Già solo il fatto che fosse stato in grado di esprimersi in un sorriso spontaneo la diceva lunga.
Credo lei sappia perché ho ritenuto indispensabile un dialogo.
Il suo vestiario: semplice maglietta di cotone, un jeans nero stretto e scarponi da trekking di egual colore.
Ha novità considerevoli?
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da Martha » 10/05/2020, 0:38
[30 Maggio 2114 - Giardini del Castello - Ore 10:18]
Il biglietto che il collega di Difesa le aveva fatto recapitare presto quella mattina era stato breve e conciso. Non c'era bisogno di specificare nulla sull'argomento di cui voleva parlarle, perché Martha Cartwright era perfettamente consapevole di che cosa il Vastnor volesse discutere faccia a faccia con lei. La docente di Pozioni, negli ultimi tempi, era stata piuttosto schiva con Sandyon, seppur nulla fosse da imputare ad un comportamento scorretto dell'uomo nei suoi confronti. Il motivo di tale allontanamento era legato principalmente alle sensazioni che l'uomo riusciva a trasmettere alla pozionista, semplicemente standole vicino, sensazioni che Martha cercava a tutti i costi di sopprimere, con molto sforzo e molta fatica.
Non posso evitarlo per sempre, necessita di una risposta...
L'ultimo incontro con Robyn Laars era avvenuto solamente quindici giorni prima, incontro che la Cartwright ricordava con immensa vergogna ed eccitazione. Nel buio della sua cucina, si era lasciata completamente andare a quell'addio, ascoltando le parole del Laars e rispondendo alle sue domande seducenti, cattive, che la facevano sentire ancora di più una moglie infedele. Infedele lo era stata per davvero e quel segreto la ex-Bennet se lo portava dentro di sé con grande sofferenza e dolore, non riuscendo ad esprimere la verità al marito, ma nemmeno a voltare completamente pagina. La verità era che la notte proseguiva a pensare a Robyn e quando non si focalizzava su di lui, erano altre due persone che la donna manteneva nei propri pensieri. Sandyon Vastnor, al pari del nipote, faceva frequenti visite nei sogni perversi della docente di Pozioni, un pensiero fisso e costante, voluto dalla stessa Medea. Questo perché soffermarsi invece su Kenneth Laars era un'immaginazione fin troppo spinta e che la faceva sentire troppo in colpa, pur essendo -a tutti gli effetti- molto più intensa. Quel dolce e tenero ragazzo non aveva mai fatto nulla di strano o particolare per entrare nelle fantasie perverse della sua docente preferita, eppure era la stessa Martha che non riusciva a non pensare a lui. Durante le ore di Pozioni, cercava di evitare quanto più possibile il contatto con Kenneth, a meno che non fosse stato strettamente necessario. Si comportava in maniera più fredda, distaccata, perché non desiderava sporcare quell'anima pura ed innocente. Si sentiva sporca e per dimenticare di tanto in tanto i suoi affanni, beveva un goccio del Whiskey Incendiario che Robyn le aveva regalato, senza sapere che proprio quel liquore era il motivo per cui ella non riusciva a fare a meno di sentirsi attratta dai Vastnor e dai Laars. Una droga che ampliava il proprio effetto in base alla linea di sangue, assurdo da concepire ed anche solo da credere possibile. Martha era vittima di un gioco perverso che Robyn aveva scelto di abbandonare, senza però liberare anche lei. Il suo incedere, mentre si avvicinava alla zona esterna del Castello, era nervoso e scattante, mentre i lineamenti sulla fronte apparivano corrucciati. Sapeva di non potersi presentare in quello stato di fronte a Sandyon e quando vide la sua classe intenta in alcuni duelli, Martha dovette richiamare a sé l'Acqua, per imporsi sufficiente calma ed autocontrollo. Le rughe sul viso si distesero ed ella si incamminò con più calma verso il luogo dell'appuntamento, osservando in silenzio svolgersi la lezione del professor Vastnor.
Pf, ormai non mi butta giù più nessuno!
Si stavano concludendo da poco dei duelli. Il professore di Difesa era famoso per il suo addestramento spesso molto duro, ma efficace per tutti coloro che, un giorno, avessero voluto intraprendere una carriera magica militare. L'uso della bacchetta era fondamentale non solo per gli incantesimi ma anche per combattere. Troppi pericoli esistevano al mondo e la filosofia del Vastnor era proprio quella di preparare i suoi allievi al peggio. Un metodo non da tutti condiviso, ma apprezzabile, dal punto di vista della donna. Il cui sguardo azzurro acqua percorse il corpo dell'uomo per qualche secondo, prima di lasciarsi coinvolgere dalla conversazione che si stava svolgendo fra lui e gli altri studenti.
Quanta spavalderia.
Credo proprio che, a parte lei Professore, qui dentro la Scuola io non abbia più rivali!
Quindi, ad esempio, ti sentiresti in grado anche di confrontarti con la Professoressa Bennet?
Alzò il sopracciglio dubbiosa e sorpresa, la donna, nemmeno facendo caso al fatto che l'uomo fosse rimasto ancora ai tempi in cui era nubile. Ci pensarono i suoi stessi studenti a correggere il professore, mentre la professoressa Cartwright incrociava le braccia al petto, incuriosita di scoprire quale strana lezione volesse impartire il Vastnor a quello studente un po' troppo sicuro di sé.
Ma la Professoressa è... Una Pozionista!
E perciò?
Beh... Direi di sì... Senza offesa Professoressa.
Nessuna offesa, non mi reputo certo una duellante esperta...
... Collega, le spiacerebbe estrarre la bacchetta?
C-come?!
Sandyon aveva in mente qualcosa, qualcosa che Martha non riusciva a comprendere. In un certo senso fu un sollievo quel cambio di programma, perché le permetteva di prestare attenzione su ciò che stava accadendo e non sull'uomo che avrebbe voluto portarsi a letto. Era vestita in maniera piuttosto leggera, considerando il calore sprigionato dal sole di fine Maggio, ma non si tolse la giacca che indossava. Estrasse invece, dal suo interno, la bacchetta, sistemandosi di fronte al promettente Grifondoro, con uno sguardo molto criptico ed ironico sul volto. Il Vastnor spiegò loro che si sarebbero dovuti cimentare unicamente in un Everte Statim. Niente di più semplice, insomma. E non appena l'uomo diede il suo via...
Iniziate.
... L'ex-Bennet eseguì con un perfetto movimento del polso ed una velocità data dalla sua maggiore esperienza un Everte Statim perfetto, che andò ad impattare con quello dello studente all'ultimo anno. I due incantesimi si incrociarono a metà strada e per un attimo si pensò che lo scontro stesse per terminare pari. Ma dopo pochi secondi, la potenza magica esercitata dalla bacchetta della docente di Pozioni superò di gran lunga quella del giovane studente in erba, che finì quindi per essere colpito dall'incantesimo della donna, sconfitto nel corpo e forse anche un po' nell'orgoglio.
Professoressa Cartwright, ma lei è bravissima!
Non ce lo saremmo mai aspettati Professoressa!
Già... Chi lo avrebbe detto...
Una Pozionista deve saper agire magicamente sui materiali e concentrare il proprio potenziale. Magari in un duello non eccellerà, ma in quanto a energia pura di Trama può averne in abbondanza, come dimostrato poco fa.
Non era così facile vedere un sorriso spuntare sul volto del professor Vastnor. Ma in quel caso egli si esibì in un'espressione talmente tanto spontanea che venne da sorridere anche alla Cartwright, ringraziandolo internamente per averle dato quella piccola lezione di magia. Non aveva la minima idea di poter superare in duello uno sfidante sul piano di potenza magica, ma quella era solo la dimostrazione che nonostante i modi di fare burberi dell'uomo, Sandyon fosse davvero un valido docente all'interno della loro scuola. Quel momento di tranquillità, però, ebbe presto fine, poiché nuovi pensieri, per nulla fedeli, si presentarono nella mente della donna, spingendola di nuovo ad indietreggiare e cercare di mantenersi quanto più distante possibile. Stava cercando di trattenersi da settimane, da mesi ormai, riuscendovi solo ed esclusivamente perché in ambiente scolastico ella aveva ben poche occasioni di rimanere da sola a parlare con il Vastnor. Tuttavia quello era uno di quei casi nei quali non poteva proprio esimersi dallo stare a stretto contatto con l'uomo, sperando che le sue voglie ed i suoi desideri non interferissero troppo con il discorso serio che avrebbero affrontato di lì a breve.
Ogni tanto una doccia di umiltà fa bene. Grazie della collaborazione. L'ho messa in difficoltà?
No, affatto. Al contrario, ho imparato qualcosa di nuovo, dovrei frequentare le sue lezioni più spesso...
La lezione si era conclusa, erano rimasti solamente loro due e Martha si stava sforzando di apparire normale, di non provare alcun desiderio carnale nei confronti di Sandyon. Si manteneva ad una distanza piuttosto marcata, con le braccia incrociate al petto, la bacchetta riposta di nuovo nella giacca nera. Il sole era alto, ma non picchiava forte, al contrario, rendeva solo la giornata calda e godibile. Dall'altra parte del campo, lo stadio di Quidditch era visibile, così come gli allenamenti portati avanti da suo marito. Avrebbe dovuto focalizzarsi su di lui e solo su di lui, ma non le riusciva, non quando il Vastnor era fin troppo vicino a lei.
Credo lei sappia perché ho ritenuto indispensabile un dialogo.
Ovviamente.
Ha novità considerevoli?
Doveva solo comunicargli la sua decisione e basta. Null'altro, una questione di pochi minuti, forse anche secondi, per poi tornarsene tranquilla nel proprio ufficio, senza sentirsi torturata dai pensieri di infedeltà nei confronti del proprio marito.
Ho parlato con la mia collega, la dottoressa Anderson, e si è detta disposta a collaborare insieme a me, ma non prima della metà di Giugno. Il motivo pare che sia il suo lavoro, ha chiesto delle ferie per quel periodo ed è disponibile a sacrificarle per aiutare suo nipote. Inizieremo a lavorare già il 15 Giugno e cercheremo di aumentare il ritmo verso Luglio, non appena si concluderà l'anno scolastico. Stimo di riuscire a completare il primo test preliminare per fine di Luglio, dopodiché, se dovesse essere positivo, sottoporrò io personalmente la questione a suo nipote.
Non gli chiese se volesse essere presente, seppur in passato sarebbe stata sua premura farlo, perché pensare di avere entrambi nella stessa stanza l'agitava più di quanto avrebbe voluto. Tuttavia l'etica e l'educazione la spingeva a comportarsi sempre in maniera impeccabile in ogni situazione, anche se questa rischiava di volgere a proprio svantaggio. Erano passati solamente pochi secondi e già sentiva di non voler rimanere troppo tempo ancora da sola con l'uomo. Ma non poteva dimostrarsi troppo precipitosa nell'allontanarsi o il docente di Difesa avrebbe trovato il suo atteggiamento piuttosto sospetto.
... Vuole essere presente, nel caso? Potrebbe fargli piacere avere un parente vicino, considerando la natura delicata del discorso che dovrò fargli...
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Martha
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da Sandyon » 11/05/2020, 14:33
Ogni tanto una doccia di umiltà fa bene. Grazie della collaborazione. L'ho messa in difficoltà?
No, affatto. Al contrario, ho imparato qualcosa di nuovo, dovrei frequentare le sue lezioni più spesso...
In un modo o nell'altro, l'esperienza di Sandyon toccava diverse tipologie di materie, spaziando e radicandosi in molte conoscenze magiche. Un Mercenario doveva sapere sempre come comportarsi davanti ad ogni difficoltà o evenienza, preparandosi quindi a tutto. Praticamente rappresentava una sorta di factotum, dal quale prendere spunti interessanti di riflessione o approfondimento. Martha era una donna per nulla altezzosa, pronta ad immergersi facilmente in ogni nuova possibile nozione, nella piena testimonianza del suo Elemento. Il Vastnor, dunque, non le avrebbe certo impedito di partecipare a qualche insegnamento di classe, a patto che sapesse mettersi del tutto in gioco.
Credo lei sappia perché ho ritenuto indispensabile un dialogo.
Ovviamente.
Ha novità considerevoli?
Ad ogni modo, il loro incontro privato non riguardava né le lezioni, né i duelli, né gli approfondimenti cognitivi. Qualche settimana prima l'uomo le aveva chiesto di parlare con un'altra Pozionista in merito alla faccenda del nipote Kenneth. Il ragazzo forse poteva essere guarito dal disastro combinata dalla madre, ma servivano delle menti brillanti quanto il Professor Norrel. Chi allora, se non la sua ex allieva, poteva destreggiarsi abilmente in una ricerca così delicata e complessa? I fondi non mancavano per niente all'ex numero uno, pronto a pagare una qualsiasi cifra pur di non far finire il Laars nella sua stessa condizione passata.
Ho parlato con la mia collega, la dottoressa Anderson, e si è detta disposta a collaborare insieme a me, ma non prima della metà di Giugno. Il motivo pare che sia il suo lavoro, ha chiesto delle ferie per quel periodo ed è disponibile a sacrificarle per aiutare suo nipote. Inizieremo a lavorare già il 15 Giugno e cercheremo di aumentare il ritmo verso Luglio, non appena si concluderà l'anno scolastico. Stimo di riuscire a completare il primo test preliminare per fine di Luglio, dopodiché, se dovesse essere positivo, sottoporrò io personalmente la questione a suo nipote.
Quanto sarà il vostro compenso totale?
Chiunque conoscesse un minimo quell'individuo tanto criptico e dal passato oscuro, sapeva quanto fosse incline ad arrivare subito al punto. Un lavoro del genere implicava una quantità generosa di risorse di laboratorio, nonché ore di ricerca e studio, compreso materiale in abbondanza. E se addirittura la Dottoressa Anderson aveva deciso di saltare le ferie per il progetto, allora come minimo la riconoscenza pecuniaria sarebbe dovuta essere doppia. Un mese e mezzo di impegno pozionistico, un periodo non indifferente che però sembrava non spaventarlo affatto. Trama solo sapeva quanto denaro, purtroppo sporco e macchiato di sangue, si trovasse nel suo conto privato.
... Vuole essere presente, nel caso? Potrebbe fargli piacere avere un parente vicino, considerando la natura delicata del discorso che dovrò fargli...
Per quanto si trovi attualmente al sesto anno, Kenneth non è sedicenne, ma ventenne. Trovo adeguato che affronti la verità per conto proprio. La mia porta sarà aperta nel caso in cui, successivamente, voglia affrontare un dialogo, ascoltare un giudizio, ma niente più.
Si sarebbe comportato così in futuro anche con i propri figli? La risposta, probabilmente, era assolutamente sì. Il Vastnor era un uomo capace di esserci, ma cercava comunque di spronare la gioventù a crescere camminando con le proprie gambe. Kenneth era fin troppo insicuro e infantile, aiutarlo nel rimanere in quella condizione andava contro i principi dell'ex Serpeverde. Con molta probabilità, il ragazzo sarebbe riuscito ad accedere al settimo anno per il rotto della cuffia, ma tanto bastava. Avrebbe fatto una micro eccezione sui voti solo considerando il reale problema del ragazzo, ma per quanto riguardava invece la sua materia preferita?
... Altererà i punteggi per garantirgli la promozione?
Non era un invito, non era una richiesta, ma soltanto una informazione. Era indubbio che se Martha lo avesse bocciato, con estrema probabilità Kenneth avrebbe trascorso l'intera Estate a studiare per sperare di recuperare. Proprio come nelle normali scuole babbane, Hogwarts aveva da tempo assunto l'usanza di effettuare un esame di integrazione prima della ripresa a Settembre. Ma per quanto Sandyon trovasse indicativamente utile la costrizione a tenere la testa china sui testi Luglio e Agosto, temeva la reazione della madre. In parole povere, sarebbe stato opportuno permettergli di studiare ovunque lontano da Edea, prima che la donna lo facesse diventare matto.
So per altro che da circa un mese fa parte del coro. Comprendo possa trattarsi di uno svago, ma a mio avviso può risultare una distrazione eccessiva, specie nelle sue condizioni. Lei cosa ne pensa?
Faceva strano osservarlo nel chiedere una condivisione di opinioni, ma la ex Bennet aveva nel tempo guadagnato una posizione di fiducia. Sandyon si fidava abbastanza delle sue parole e gradiva ascoltarne i pareri, trovandola una persona più saggia di tante altre. Avesse saputo l'effetto alterato che le stesse facendo in quel preciso istante, l'avrebbe congedata subito, ma purtroppo era allo scuro della verità. Fortunatamente per la moglie del docente di Volo, Sandyon era comunque rimasto un uomo che non si perdeva chissà quanto in chiacchiere. Una volta ricevuto responso alla sua domanda, diede le ultime disposizioni, prima di dichiarare concluso quell'incontro "segreto".
Poco dopo l'inizio delle ricerche vorrei incontrare e conoscere la Dottoressa Anderson. Le ho permesso di coinvolgerla basandomi sulla sua idea di professionalità, ciò non toglie che gradirei anche un riscontro personale. Qui a scuola oppure in un altro luogo stabilito, per me non c'è problema.
Intanto, la camminata li aveva condotti nuovamente verso la zona più aperta dei giardini e in prossimità dell'ingresso al Castello.
Buon proseguimento Professoressa Bennet.
Martha poteva scegliere se correggerlo o meno, per quanto sicura che già alla sera si sarebbe nuovamente dimenticato della sua condizione coniugale. Infine, l'uomo prese la propria strada in direzione del lago, dove la consorte stava probabilmente terminando una lezione sugli incantesimi d'acqua. Nel caso in cui la donna si fosse voltata un momento per seguire alcuni istanti con lo sguardo il Vastnor, una voce giovanile l'avrebbe richiamata quasi subito. Quando si diceva "Parli del Diavolo...", anche se in quel caso il povero Laars era a dir poco una sorta di angioletto. Accelerando il passo, dopo averla chiamata, Kenneth raggiunse l'insegnante con lo zaino sulle spalle e un'espressione vagamente ansiosa.
Professoressa Cartwright, b-buongiorno!
È impegnata in questo momento? ... P-perché vorrei mostrarle una cosa... M-ma si trova nel settore proibito della biblioteca...
Come aveva fatto il Laars ad avere accesso in quella zona? Difficile che se la fosse cavata completamente solo, ergo qualcuno doveva averlo per forza aiutato. Una persona sagace come lei avrebbe facilmente ipotizzato chi potesse esserci dietro a quel supporto. Tuttavia, pur avendo ricevuto un permesso speciale, Kenneth si era recato in un luogo insidioso. Che l'ombra dei ricordi dell'ultimo Assistente della docente tornasse a farsi viva con prepotente angoscia?
... La p-prego.
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