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Quarto Piano

Lesioni da incantesimo, fatture ineliminabili, maledizioni, applicazione errata di incantesimi, eccetera

Messaggioda Sandyon » 07/06/2015, 22:12

... devo rialzarmi.

Esattamente.

Appena mi sarò rimessa completamente, ricominceremo gli allenamenti... ma questa volta ci concentreremo sulla mia forma animale.

Ottima idea.

Devo diventare brava a combattere come leonessa così come lo sono nella mia forma umana, a costo di andare nella savana e farmi riempire di morsi da leoni veri.

Quelle parole generarono in Sandyon un moto di strano e difficile stato d'animo.
Abbassò leggermente lo sguardo, sospirando pesantemente.
Aveva già sentito parole simili, ma non erano le sue, no, per nulla.

... Asveras, per diventare più letale come animale...
... Ha trascorso intere giornate come un giaguaro attaccando orsi e branchi di lupi...
... Beh, suppongo che se possiedi anche un po' del suo sangue, in qualche modo dovevi dimostrarlo, prima o poi...


Solo così potrò diventare la numero uno.

Lo so, ma mi raccomando: non confondere mai il potere di essere la migliore con il potere di decidere la sorte altrui.
Vita e morte spettano al giudizio supremo della Trama... Solo per legittima difesa, non diventare una killer come lui.


Questo era l'unico monito che si sentiva di darle, perché a volte la bellezza della forza e della dote poteva accecare l'animo e renderlo più volubile. Con Tyslion era successo così ed oggi, anche se veniva considerato uno tra i migliori in assoluto, per Sandyon rimaneva ugualmente un esempio da non seguire. Lo stesso Kalas, per quanto stesse cercando vendetta, quasi sempre minacciava o al massimo tramortiva, ma uccideva.

Hai utilizzato fin troppa energia in questa conversazione.
Ti sei fatta anche un bel pianto, anzi, ce lo siamo fatto in due, che disgraziati che siamo!
Sarà meglio che torni a casa, Monique mi aspetta per avere tue notizie.
Anche se non ti interesserà saperlo, tua madre voleva passare ma l'ho invitata ad evitare.
Non sapevo se ti fosse andato di incontrarla o meno, in questo stato.


Sorrise appena appena, i sorrisi che era in grado di fare lui, prima di darle un altro bacio sulla fronte ed alzarsi in piedi, facendo finta di avere un crampo e un colpo della strega a causa della vecchiaia, provando a farla sorridere. Un tempo non ci sarebbe mai riuscito ma oggi riusciva ad essere un vero padre, almeno nella maggior parte dei casi. Si avvicinò alla porta, voltandosi un'ultima volta e fissandola.

Quando uscirai di qui, vatti a fare una chiacchierata con tuo nonno.
Sono sicuro che sarà interessante e stimolante.
È un uomo che ha moltissima esperienza e poi ti adora, il che non guasta, giusto?


Detto questo, fece per andarsene del tutto, quando ad un tratto, poco prima di chiudersi la porta alle spalle...

... Puoi mangiare i pasticcini.
Ma quando torneremo al lavoro te li dimenticherai per almeno nove mesi.


Già, nove mesi, senza volerlo, Sandyon Vastnor forse aveva appena pronunciato una parola magica.

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Messaggioda Aryanne » 08/06/2015, 17:18

Aveva capito, ed ora che l'aveva fatto niente e nessuno avrebbe potuto fermarla: si sarebbe rialzata ed avrebbe ricominciato ad allenarsi con più costanza di prima, con più determinazione, e soprattutto nella sua forma animale, a costo di andarsene nella savana a lottare coi leoni veri, una prospettiva che, per qualche motivo, sembrò non piacere per nulla a Sandyon.

Cosa c'è?
Che ho detto di male?


... Asveras, per diventare più letale come animale...
... Ha trascorso intere giornate come un giaguaro attaccando orsi e branchi di lupi...
... Beh, suppongo che se possiedi anche un po' del suo sangue, in qualche modo dovevi dimostrarlo, prima o poi...


Io e Tyslion siamo e saremo sempre molto diversi, non devi aver paura che possa influenzarmi o cambiarmi! - lo rassicurò l'italiana con un sorriso affettuoso: voleva semplicemente allenarsi al meglio delle proprie possibilità, così da poter diventare la numero uno, un giorno.

Lo so, ma mi raccomando: non confondere mai il potere di essere la migliore con il potere di decidere la sorte altrui.
Vita e morte spettano al giudizio supremo della Trama... Solo per legittima difesa, non diventare una killer come lui.


Non accadrà, te l'ho detto, dovresti stare tranquillo ed avere maggiore fiducia in quella scapestrata di tua figlia!

Lo prese in giro Aryanne, approfittando di quel momento di vicinanza tra loro per abbracciarlo ancora un po': si sentiva un poco stanca in realtà, e considerando anche quanto aveva pianto, era perfettamente comprensibile.

Hai utilizzato fin troppa energia in questa conversazione.
Ti sei fatta anche un bel pianto, anzi, ce lo siamo fatto in due, che disgraziati che siamo!


Pensa a quando non potevi piangere nemmeno volendo...

Sarà meglio che torni a casa, Monique mi aspetta per avere tue notizie.

Dille che sto bene e che non si deve preoccupare, d'accordo?
Non voglio che stia in pena per me, ha già tante cose a cui pensare per conto suo.
- tipo la scuola, i litigi tra Celine e Veronique, e cose simili.

Anche se non ti interesserà saperlo, tua madre voleva passare ma l'ho invitata ad evitare.
Non sapevo se ti fosse andato di incontrarla o meno, in questo stato.


Hai fatto bene a dirle così... sa che non la voglio vedere, né ora né mai.

Chissà, forse un giorno avrebbe cambiato idea e sarebbe stata più incline al dialogo... ma quel giorno non sarebbe sicuramente arrivato tanto presto.

Quando uscirai di qui, vatti a fare una chiacchierata con tuo nonno.
Sono sicuro che sarà interessante e stimolante.
È un uomo che ha moltissima esperienza e poi ti adora, il che non guasta, giusto?


Sarà contentissimo di vedermi, già lo so! - rise al pensiero di come Spartacus, un omone enorme e capace di dare pacche sulle spalle pesanti quanto macigni, fosse in realtà un pezzo di pane capace di emozionarsi per ogni minima cosa - Comunque grazie... per avermi fatto capire quanto stessi sbagliando.
Fortuna che ci sei tu, papà.


Fortuna che c'era davvero.

Ci vediamo domani!

... Puoi mangiare i pasticcini.
Ma quando torneremo al lavoro te li dimenticherai per almeno nove mesi.


Cercherò di non mangiarmeli tutti, ma non prometto nulla!

In realtà non ce l'avrebbe mai fatta a farsi fuori un intero vassoio di paste tutto da sola, ma era divertente prenderlo in giro: lo salutò così, aggiungendoci solo un lieve cenno della mano, dopodiché si lasciò trasportare nell'oblio del sonno per diverse ore fino a che, nel pomeriggio tardo, una voce familiare la riscosse dal suo sonno senza sogni.

Allora, ci vogliamo svegliare o no?!

Mh...
... Mia?


Immagine


In tutto il mio italiano splendore, tesoro!

Confermò la rossa con un gran sorriso, abbassandosi a darle un bacio sulla guancia prima di sedersi accanto a lei, sul bordo del letto.

Ma come hai fatto ad entrare nella mia stanza?
Credevo che l'orario delle visite fosse finito...


Corruzione di infermieri, credo potremmo definirla così!
Comunque non mi fermerò molto, quindi tranquilla, non corriamo nessun rischio di essere riprese e bacchettate da qualche Medimago... anche se sarebbe tipico del nostro stile!
... senti, parlando di cose serie... come ti senti? E non parlo del fisico...


Bene.
Cioè, meglio di ieri... parlare con mio padre mi è servito, credo mi abbia permesso di vedere le cose nella giusta prospettiva; mi brucia ancora aver perso, più di quanto riesca a spiegare a parole... ma sono pronta a rialzarmi e ricominciare a lottare.


È questo lo spirito giusto, sorella!
Uff, avrei dovuto essere lì a fare il tifo per te ogni giorno, e invece per colpa di quella stupida settimana della moda mi sono persa quasi tutto...


Mia, è il tuo lavoro, hai fatto bene a non saltarlo, invece!
E poi sei qui adesso, per me è sufficiente.


Sì, ma quando stai meglio ci facciamo una bella uscita io e te da sole: shopping, pranzo, ancora shopping, manicure e pedicure, shopping, parrucchiere, cena, e magari ci scappa un altro po' di shopping!
Insomma, facciamo un po' le italiane Purosangue viziate, che ne dici?


Che non vedo l'ora... - rispose Aryanne con aria divertita, passando i successivi venti minuti a farsi aggiornare da lei sul rapporto con Nigel e sulle ultime novità in generale, almeno fino a che non notò lo sguardo dell'altra - Devi andare, vero?

Fosse per me resterei anche tutta la notte, ma non credo che i miei poteri di corruzione arriverebbero a tanto, perciò... sì, devo andare.
Cerca di rimetterti in forma presto e di non strafare, intesi?


D'accordo d'accordo, farò la brava, promesso.
A presto, Mia.


Ti voglio bene, stronzetta!

Con quei saluti tutti particolari, le due amiche si separarono, e mentre Eufemia usciva dall'ospedale, Aryanne scioglieva finalmente il voto di silenzio di Ming, costretta a non parlare dalla Vastnor perché quest'ultima voleva evitare di sentire le sue affermazioni entusiastiche su quanto fosse stata brava in realtà.
E poi coccolare la Moguri le avrebbe impedito, forse, di pensare a quella persona che ancora non si era presentata... e che lei invece stava aspettando con tutta se stessa.

Spoiler:
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Messaggioda Typhon » 09/06/2015, 16:15

02/01/2110 - Quarto Piano del San Mungo - 19:14


Perché nessuno ci aveva fatto caso?
Perché erano tutti stati così ciechi di fronte ad un'ovvia verità?
Forse non era così tanto ovvia, ma per lui era lampante e per quel motivo risultava abbastanza incazzato.
Aryanne aveva rischiato la vita, subendo colpi su colpi, finendo in ospedale in gravissime condizioni e questo perché?
Typhon Seal lo sapeva benissimo il perché e per quel motivo l'avrebbe voluta prendere a calci, facendole fare altri due mesi di terapia.
Attraversò il corridoio del terzo piano, salendo le scale, mentre diversi medici cominciavano ad uscire, avendo finito il loro turno.
Sapeva che Eufemia era stata lì poco prima, ma lui aveva preferito entrare da solo e stare da solo con la ex Ricciardi, da Drago a Draghessa.
Jeans blu scuro con scarponi neri adatti alla vita nelle Serre, maglietta da sport ed attillata color blu notte con dettagli bianchi.
Ormai non era più longilineo come un tempo: da quando aveva effettuato gli esercizi per rinforzarsi prima della sfida con l'Erede del Vento (Vinta, ovviamente, non faceva mai male ricordarlo) aveva messo su un bel po' di massa ed aveva preferito tenersi in allenamento per lasciarla tale, forse leggermente meno presente rispetto al top ma comunque visibile e capace di renderlo fiero del proprio corpo come ai tempi della scuola.
Gli sembrava strano vedersi in quel modo allo specchio, perché in testa i capelli erano neri ed erano trascorsi anni dalla sua vita ad Hogwarts.
Giunto al quarto piano, si guardò intorno con circospezione. L'orario visite era concluso da un bel po', la cena era stata distribuita e le infermiere vagavano molto poco. Un reparto tranquillo, senza ombra di dubbio, ma doveva fare ugualmente attenzione, non doveva farsi beccare.
Pareva quasi di esser tornato al Castello, quando doveva violare il coprifuoco per incontrarsi con Alexis, oppure per andare alle Serre a scoprire gli ingredienti dei decotti quando la Sempreverde lo aveva sfidato al fine di farlo diventare o meno suo assistente. Sorrise leggermente, spostandosi svelto fino alla porta della camera della Vastnor e provando ad aprirla, trovandola fortunatamente aperta. La Mercenaria non dormiva, ovvio che fosse così, probabilmente i pensieri continuavano ad assillarla o più semplicemente non aveva sonno. Beh, meglio così. Quando i loro occhi si incrociarono, Typhon provò quel brivido di connessione e chimica che li legava da sempre. Chiuse la porta alle proprie spalle ma non insonorizzò la camera, non poteva rischiare di non sentire qualcuno arrivare e di conseguenza correre ai ripari. Assunse un'espressione abbastanza seria, infastidita, anche se l'aggettivo più calzante era "Mi rode il culo di brutto".

Immagine


Non la salutò, non era necessario. Si avvicinò a lei e la guardò dall'alto verso il basso, poi con una mano le andò a fare una carezza sulla fronte, carezza che poco dopo coinvolse anche la guancia e il mento. Spostò le sguardo destra, osservando fuori dalla finestra. Di fronte c'era il resto della grande struttura ospedaliera. Furbo quindi, tirò giù la tendina, così che nessuno accidentalmente potesse guardare da quella parte ed accorgersi che in una delle stanze ci fosse un intruso oltre l'orario delle visite. Arrivare ad un orario simile era importante al fine di poter essere sicuro che lei fosse non solo libera da altre chiacchiere ma in più lucida e tranquilla. Sul suo comodino posò una boccetta di vetro con dentro un liquido verde chiaro che sembrava quasi essere frizzante. Un sospiro, pesante e celante mille parole, parole comprensibili solo da lei: c'era irrequietezza, fastidio, preoccupazione, irritazione e poi naturalmente amore.

... Non volevi farle del male.
Intendo... Del male vero, quello che ti fa rischiare anche la vita.
... Non è così?


Possibile che nessuno se ne fosse accorto?
Aryanne aveva dato tutta se stessa, ma ogni colpo veniva calibrato in modo da non mettere in pericolo l'avversaria.
Si era trattenuta quasi ogni volta, perdendo quindi in mordente, in potenza, diminuendo i danni delle proprie tecniche e dei propri colpi.

Non era necessario che fossi lì sul ring.
Quando un Drago attacca sul serio ha degli occhi diversi.
Tu quegli occhi non li avevi, non sempre almeno.


Volse finalmente il capo verso di lei, osservandola intensamente.

Lei invece ci è andata giù pesante, voleva buttarti giù e per poco non sei morta!
Hai perso, hai perso te ne rendi conto sì o no? Hai perso perché hai temuto di usare artigli e denti!
... Tu dovrai avere la rivincita e dovrai farle uscire più sangue dalla bocca che saliva, dico bene o no?


Poi, si abbassò leggermente su di lei, tentando di darle un piccolo bacio a fior di labbra, tornando su qualche secondo dopo.

Quella lì pensa di aver combattuto con la vera Arianna... Tsk.
Non ha minimamente idea di cosa tu possa essere capace.
A parte questo... Per me Sei stata ugualmente la migliore in assoluto di tutta la competizione.


No, anche se aveva perso non l'aveva affatto deluso, nemmeno il suo Drago.
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Messaggioda Aryanne » 09/06/2015, 17:44

La sera stava lentamente calando, e con essa era andato via via diminuendo il chiacchiericcio esterno alla propria stanza: solo qualche infermiera bazzicava ancora per i corridoi, e più che altro per portare via i vassoi vuoti della cena. Aryanne aveva mandato giù tutto, più per inerzia che per un reale senso di fame; aveva anche tentato di uscire dalla sua stanza per farsi quattro passi in corridoio così da sgranchirsi le gambe, ma l'avevano rispedita a letto con una ferocia tale da spaventarla, manco avesse avuto intenzione di ammazzare qualcuno.
Così, sbuffando sonoramente, l'italiana si era rimessa a letto, non trovando nulla di meglio da fare che guardare fuori dalla finestra: parlare col genitore le aveva decisamente risollevato il morale, non c'era che dire, eppure ancora qualcosa la turbava, qualcosa le impediva di essere totalmente serena.
Qualcosa... o qualcuno.
Magari quello stesso qualcuno che, di punto in bianco, aprì la porta e se la richiuse alle spalle: la Vastnor lo fissò per un lungo, lunghissimo istante, nel più completo silenzio; che bisogno c'era di parlare, quando i loro occhi si stavano già dicendo tutto?
Fece un piccolo sorriso nel sentire quel contatto, quella carezza leggera sulla fronte, sulla guancia, sul mento: come spiegare la forte, meravigliosa sensazione di sollievo provata nell'esatto istante in cui lui aveva varcato quella soglia? Si fece leggermente di lato, in modo che potesse accomodarsi sul bordo del letto, ed osservò con aria leggermente curiosa la boccetta che le aveva appena messo sul comodino, ipotizzando però che si trattasse di un qualche composto naturale che l'avrebbe fatta sentire meglio.

... Non volevi farle del male.

La sua voce... quanto le piaceva la sua voce?
Tanto, non più di quella di Robyn, ma in quel momento, avendo bisogno di lui e della sua presenza, le sembrava il suono più bello del mondo.

Intendo... Del male vero, quello che ti fa rischiare anche la vita.
... Non è così?


Ce ne hai messo di tempo per venire qui e capirmi con un solo sguardo, mh?

In quelle parole, in quel tono, c'erano al tempo stesso il rimprovero di averla fatta aspettare fino a quel momento - arrivando a farle dubitare persino che potesse venire - il sollievo di poterlo finalmente guardare negli occhi... e la consapevolezza che lui, e solo lui, poteva capirla in quel modo, come nessun altro al mondo.

Non era necessario che fossi lì sul ring.
Quando un Drago attacca sul serio ha degli occhi diversi.
Tu quegli occhi non li avevi, non sempre almeno.


Era una competizione regolamentare, non una missione in cui c'era in gioco la vita. - fu atona nel tono, come se stesse sottolineando l'ovvio, un ovvio che però solo Typhon aveva colto davvero - Volevo batterla, non farla finire al San Mungo in fin di vita: già solo il fatto che, tra le due, non sia io quella messa peggio, chissà che sarebbe successo se avessi combattuto con l'intento di farle davvero male...

L'aveva detto al padre, no? Lei non era Tyslion Asveras: uno come lui, probabilmente, avrebbe combattuto fregandosene dell'altro, della possibilità di fargli male davvero, di rovinargli la vita, il futuro, tutto; lei, invece, aveva puntato a batterla, a dimostrarsi più forte della Sonenclaire, ma non a farle tanto male da distruggerle l'esistenza.

Lei invece ci è andata giù pesante, voleva buttarti giù e per poco non sei morta!
Hai perso, hai perso te ne rendi conto sì o no? Hai perso perché hai temuto di usare artigli e denti!


Credi davvero che ci sia bisogno di ripetermelo? - replicò Aryanne, lanciandogli un'occhiata intensa - So bene di aver perso, non faccio che pensarci, ma non è stato soltanto per quello.
Avrei potuto batterla senza farle davvero male se solo fossi stata più preparata a lottare come leonessa... invece, stupidamente, ho messo da parte l'allenamento in forma Animagus, ed i risultati si sono visti.


... Tu dovrai avere la rivincita e dovrai farle uscire più sangue dalla bocca che saliva, dico bene o no?

O, meglio, dovrò mettere al tappeto l'orso col ruggito della leonessa.
Avremo tante occasioni, nel nostro lavoro, per farci sputare sangue a vicenda... farlo prima del tempo non è nel mio stile.


Testarda, in questo senso, ma ferma: non avrebbe cambiato idea, non le avrebbe fatto volutamente del male a meno di non ritrovarsi costretta a farlo.
Chiuse gli occhi, poco dopo, accogliendo quel bacio a fior di labbra e cercando per almeno qualche istante in più un contatto più forte, più intimo, senza però osare con la lingua, rispettando, se non la sua relazione - la fidanzata di Typhon manco la conosceva, quindi - perlomeno la propria.

Quella lì pensa di aver combattuto con la vera Arianna... Tsk.
Non ha minimamente idea di cosa tu possa essere capace.


Meglio così, anche perché penso che lei, al contrario, abbia combattuto al massimo delle sue possibilità... e questo significa che sono io quella avvantaggiata tra le due.

A parte questo... Per me Sei stata ugualmente la migliore in assoluto di tutta la competizione.

Lo guardò per un lungo istante, prima di fargli un piccolo, dolce, innamorato, profondo sorriso: ecco quello che aveva bisogno di sentirsi dire, e che la spinse ad allungarsi per abbracciarlo forte, accoccolandosi contro il suo petto.

Però... che muscoli!
Ti stai tenendo in forma, mh?


Lo prese un poco in giro, alzando lo sguardo su di lui per rubargli un altro bacio dalle labbra.

... temevo che non saresti venuto.
Temevo che non avresti avuto tempo per me.
... sono tanto stupida, vero?
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Messaggioda Typhon » 10/06/2015, 18:03

Ogni volta che tornavano a guardarsi negli occhi, il tempo tornava indietro velocemente, riavvolto fino ai primi anni di scuola.
Erano usciti da Hogwarts ormai da diverso tempo, eppure quei momenti e quelle sensazioni non li avevano mai abbandonati, ben piantati nella loro memoria indelebili e meravigliosi oltre ogni limite. Typhon sapeva che lei non gli apparteneva e Aryanne sapeva che lui non le apparteneva, eppure in qualche modo si appartenevano a vicenda. Contorto forse, ma reale, una realtà dove l'importante non era l'amore, lo stare insieme, il condividere una storia, ma vivere giorno per giorno nella consapevolezza che l'altro ci sarebbe sempre stato. La maniera in cui si capivano alla perfezione e alla velocità del suono indicava una connessione di anime a dir poco eccelsa, cresciuta nel tempo, temprata dalle vicende e dai sentimenti. Per questo Typhon era stato l'unico ad aver colto il vero problema dietro la sconfitta della Vastnor, un problema invisibile per chiunque, padre o fidanzato compreso. Probabilmente era pure per quello che Aryanne aspettava con ansia il momento in cui avrebbero parlato.
Le serviva per star meglio definitivamente, per voltare pagina, per avere la carica finale ed essere in grado di sfruttarla al 100%.

Però... che muscoli!
Ti stai tenendo in forma, mh?


Altrimenti come potrei farti sempre sangue?!

Le fece un occhiolino, accogliendo anche il secondo bacio che lei gli diede, un bacio "casto", di quelli che probabilmente nascondevano mille e più fantasie di ogni genere, probabilmente pure molto spinte, ma il tutto veniva contenuto e controllato, questo per evitare pessime ricadute, per evitare di far soffrire le persone giuste che poverette, mica c'entravano nulla con quel loro rapporto del tutto speciale e totalmente spontaneo.
Temeva che non sarebbe venuto, che non gli fosse venuto in mente di andare a trovarla. Già, aveva avuto sul serio una paura stupida.
Il Drago non l'avrebbe mai abbandonata in un momento del bisogno simile, nemmeno se si fosse trovato nella situazione di vita più estrema, nemmeno se fosse stata in pericolo la propria. Scosse il capo, sbuffando e dandole un pizzicotto sulla guancia, stappando infine la boccetta di liquido verde chiaro che le avvicinò, guardandola dritto negli occhi come a dire "poche storie e manda giù". In effetti, l'odore e il sapore avevano un retrogusto di menta molto forte, aroma odiato a più non posso dalla ex Ricciardi, ma Typhon era sicuro che nell'arco di poche ore quel decotto avrebbe fatto veri e propri miracoli, non per nulla lo aveva preparato assieme alla Sempreverde in persona.

È facile che dagli esami di domani mattina risulti una ripresa fisica sensazionale.
Inneggeranno ad una sorta di miracolo e ti conviene stare a ciò che crederanno, ci risparmieremo una sanzione.


Piccola pausa.

Io lo sento quando hai bisogno di me.
Non devi mai più temere di non vedermi arrivare.
Se così fosse, vorrebbe dire solo che sono morto.
Chiaro?


Ad un tratto, voci provenienti dall'esterno fecero capire che stava iniziando il giro degli infermieri per controllare i pazienti.

Se mi trovano qui, finirò in una di queste stanze, ma non come visitatore...

Le rubò un ultimo bacio al volo, prima di aprire la finestra e guardare di sotto, era molto alto, ma niente che la magia non potesse risolvere.

Con un "Morbidi Superficiem" all'ultimo momento me la caverò egregiamente.
Stammi bene gnocca italiana, ci aggiorniamo quando esci da questa prigione!


Detto questo, si lanciò di sotto con la bacchetta in mano, proprio mentre la porta si apriva ed entrava un infermiere.

Signorina Vastnor ma cosa fa?
D'accordo che la temperatura lo concede ma le sembra ideale tenere spalancata la finestra?
Basta una folata più forte per compromettere la completa guarigione!


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Messaggioda Aryanne » 10/06/2015, 20:34

Altrimenti come potrei farti sempre sangue?!

Tu me lo faresti anche se fossi una palla di lardo... saresti l'unico al mondo a riuscirci.

Ed era vero.
Per quanto ad Aryanne piacessero i bei fisici, e la cura del corpo fosse molto, molto importante per lei, per quello che la riguardava Typhon avrebbe anche potuto presentarsi di fronte a lei sfatto, grasso e fuori forma... e le sarebbe piaciuto ugualmente.
Sì... il Seal le sarebbe piaciuto sempre e comunque.
E la Vastnor era stata una vera e propria stupida a pensare seriamente che il ragazzo l'avrebbe abbandonata in un momento tanto delicato, per lei: fu forse per questo, in una sorta di richiesta di scuse, che accettò d'ingoiarsi il disgustoso intruglio da lui portato, e che per poco non la fece vomitare.

Bleah, uuugh, ma che schifo è sta roba!
Cazzo Ty, non potevi creare un composto con un sapore diverso?!


Lo riprese, fissandolo con aria truce, e cercando subito un po' d'acqua con cui sciacquarsi la bocca nel tentativo -inutile- di cancellare quel sapore orribile dal proprio palato.

È facile che dagli esami di domani mattina risulti una ripresa fisica sensazionale.
Inneggeranno ad una sorta di miracolo e ti conviene stare a ciò che crederanno, ci risparmieremo una sanzione.


Non diventerò un caso clinico, vero? - ci mancava soltanto quello.

Io lo sento quando hai bisogno di me.
Non devi mai più temere di non vedermi arrivare.
Se così fosse, vorrebbe dire solo che sono morto.
Chiaro?


Allora vedi di non morire prima di me, siamo intesi?

Gli lanciò un'occhiata intensa, un'occhiata che faceva capire come dietro quella battuta ci fossero tante altre cose: non abbandonarmi, fatti sentire sempre, dobbiamo essere sempre disponibili l'uno per l'altra.
Avrebbe voluto continuare a parlare con lui ancora e ancora, magari anche tutta la notte... ma Typhon non poteva essere della stessa idea, non col vociare degli infermieri all'imbocco del corridoio.

Se mi trovano qui, finirò in una di queste stanze, ma non come visitatore...

Lo attirò a sé, non resistendo alla voglia di accarezzare la lingua con la sua per un paio di secondi, trasformando così il bacio dell'altro in qualcosa di più passionale prima di lasciarlo andare con un broncio leggero.

Ma... vuoi buttarti di sotto?!

Con un "Morbidi Superficiem" all'ultimo momento me la caverò egregiamente.

Giusto per il discorso del "non morire prima di me", vero? - sbuffò la Vastnor.

Stammi bene gnocca italiana, ci aggiorniamo quando esci da questa prigione!

A presto, Typhon... ti amo.

Non mancava mai di dirglielo, come se fosse vitale che il Seal glielo sentisse dire, così da ricordare sempre che lei c'era, e ci sarebbe sempre stata: lo osservò andare via, sospirando mentre il vento le accarezza coi suoi capelli, giocando con essi; la brezza serale era piuttosto piacevole, a dire il vero... ma l'infermiere che aprì la porta tre secondi dopo il salto di Typhon non era d'accordo.

Signorina Vastnor ma cosa fa?

Gioco a carte col mio amico immaginario? - rispose Aryanne con sarcasmo.

D'accordo che la temperatura lo concede ma le sembra ideale tenere spalancata la finestra?
Basta una folata più forte per compromettere la completa guarigione!


E ti pareva...
Va bene, va bene, la chiudo.
Oppure non posso nemmeno alzarmi dal letto e ci vuole pensare lei?
- domandò di rimando la Mercenaria, quasi sicura di conoscere già la risposta.
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Messaggioda Tyslion » 12/06/2015, 22:31

Stessa Notte
Ore 04:37
Luna Piena


Il silenzio regnava sovrano e come poteva essere altrimenti?
Le visite erano terminate da un bel po', la notte era calata inesorabile e i pazienti stanchi cercavano tranquillità nel sonno.
Tra questi, con molta probabilità, c'era anche Aryanne Vastnor, seconda classificata al torneo Mercenari VS Commando di quell'anno.
Dopo aver ricevuto diversi saluti da parte del padre, del fidanzato, del migliore amico e della migliore amica ed anche di altre persone a lei affezionate, la ragazza mezza italiana aveva poggiato la testa sul cuscino e lentamente era scivolata tra le braccia di Morfeo.
Peccato però che quella notte avesse per lei in serbo altre sorprese, sorprese davvero inaspettate, nemmeno volendoci scommettere sopra uno zellino. Nel bel mezzo del dormire, un ringhio a fauci strette la fece per forza destare, forse lasciandola destabilizzata per un bel po'.

Immagine

La Luna illuminava parzialmente la presenza particolare e animale all'interno della stanza, un giaguaro enorme che, sdraiato a poca distanza dal letto di Aryanne, la fissava con aria tra il calmo e il minaccioso. Immobile, i suoi occhi penetravano nei suoi inesorabili e assassini, trasmettendole un freddo assoluto, quel freddo che soltanto gli esseri umani potevano vantare di possedere. Quello non era per nulla un vero giaguaro, e come poteva essere poi, calcolando che stavano dentro una stanza di ospedale? Dietro le fattezze selvagge di quel felino enorme si celava una persona che si annoverava tra le più letali e mortali nel Mondo Magico. Il giaguaro si alzò in piedi, ad un tratto, camminando però non verso di lei, bensì rifugiandosi ancor più nell'ombra, scomparendo per appena pochi secondi, così da poter riapparire dopo nella sua forma reale ed umana.
Un jeans e una camicia neri, scarponi da combattimento, espressione beffarda e sbruffona, testa pelata e occhi privi di qualsiasi luce.

Immagine

Ecco qui la mia cara nipotina che si è fatta prendere a calci.

Avanzò, quella volta invece proprio in direzione del lettino di ospedale, afferrando il lenzuolo per un lembo e tirandolo via, lasciandola completamente scoperta e libera di essere osservata nella tipica vestaglia monocolore bianca. Alcune porzioni del corpo presentavano ancora alcuni lividi visibili e profondi. Ematomi qua e là, fasciature alle caviglie, cerotti con garze sterilizzate e una steccatura all'avambraccio destro.
Assottigliò lo sguardo su ogni dettaglio, quasi vergognandosi di condividere il sangue con quella ragazza, perché una Mercenaria con i suoi stessi cromosomi avrebbe dovuto mandare l'avversaria in obitorio. Ma lei non era affatto feroce come lui, non sapeva ancora ragionate come un animale, come la leonessa che pensava di essere. Ci si poteva trasformare, certo, ma questo non significava che la impersonava completamente.
Dopo qualche secondo di incertezza la ricoprì malamente, lasciando che lei terminasse meglio l'opera, sbuffando infastidito.

Hai avuto in mano la vittoria in diverse occasioni, ma non le hai sfruttate.
Però devo ammettere che per essere una novellina ci sai fare.
Io e tuo padre al confronto a 21 anni eravamo due mezze seghe.
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Messaggioda Aryanne » 13/06/2015, 21:31

Finalmente riusciva a dormire: parlare col padre, con Robyn, con Typhon e con tutti gli altri l'aveva fatta sentire meglio, alleggerendo un po' il peso che le comprimeva il petto impedendole quasi di respirare; non si sentiva ancora in pace con se stessa, non ci si sarebbe sentita fino a che non avesse avuto modo di riscattare quella che per lei era stata una sconfitta ingiusta ed immeritata... ma almeno non stava più pensando che mettersi a fare la gelataia sarebbe stata una scelta migliore che continuare a fare la Mercenaria.
Aveva preso sonno, dunque, passandosi serenamente una bella parte della notte, fino a che, verso le 4 e mezza del mattino, girandosi sull'altro fianco, un ringhio animalesco le fece leggermente aprire gli occhi.

Mmmh...
Giaguaro...
.......
..............
......................
..............................
.... GIAGUARO?!?


Si mise seduta sul letto con uno scatto, spalanco gli occhi e fissando l'animale con una mano stretta al petto, quasi le stesse venendo un infarto: ma perché, perché, perché capitavano tutte a lei?!
Lo fissò negli occhi, rendendosi conto lo sguardo dell'animale era tanto, troppo presente e consapevole per appartenere ad un giaguaro vero... quello era un uomo.

... tu...

Ecco qui la mia cara nipotina che si è fatta prendere a calci.

Ho fatto davvero così tanto schifo da meritare una morte per colpo al cuore?
Trama, che tristezza...


Commentò sarcasticamente Aryanne, incrociando le braccia all'altezza del petto per fissarlo male, malissimo, ancora peggio quando le tirò via il lenzuolo di dosso per osservare lo stato del suo corpo dopo lo scontro.

Grazie tante, eh... - borbottò acida, coprendosi nuovamente con fare stizzito - Posso sapere perché ti sei preso la briga di venire qui a disturbare il mio sonno, zietto?

Già, l'unica cosa buona del suo commento precedente era stato il fatto di essersi sentita chiamare "nipotina" da Tyslion.

Hai avuto in mano la vittoria in diverse occasioni, ma non le hai sfruttate.

Perché non aveva combattuto con la voglia di farle de male, perché non aveva saputo primeggiare su di lei in forma animale, eccetera eccetera: era davvero arrivato fino a lì per dirle tutte cose che sapeva già?

Però devo ammettere che per essere una novellina ci sai fare.
Io e tuo padre al confronto a 21 anni eravamo due mezze seghe.


Un complimento alla Asveras-style, suppongo. - fece un sorriso ironico, compiacendosi nonostante tutto del piccolo merito che lui le stava riconoscendo - Perché sei venuto fin qui?
Non credevo tenessi così tanto a me da sentire il bisogno di venire a sincerarti di persona di come stessi...


Sì, decisamente, dall'uso del sarcasmo, era evidente quanto si sentisse meglio rispetto a quello stesso pomeriggio.
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Messaggioda Tyslion » 14/06/2015, 16:24

Un complimento alla Asveras-style, suppongo.

Non esaltarti troppo.
Hai comunque perso.


Perché sei venuto fin qui?
Non credevo tenessi così tanto a me da sentire il bisogno di venire a sincerarti di persona di come stessi...


Sarcastica, a differenza di tuo padre.

Sorrise appena, come ad indicare che quel lato caratteriale era più simile al proprio che al Vastnor.
D'altronde, possedevano in parte lo stesso sangue e questo doveva pur contare qualcosa, giusto?
Aryanne probabilmente ricreava nel suo atteggiamento e nella sua arte di combattimento sia elementi di Sandyon che di Tyslion.
Possederli però non significava esserne forzatamente influenzata.
Avrebbe deciso lei, col tempo, a quale stile accostarsi di più, se non addirittura inventarne uno totalmente suo, esclusivo.
C'erano forti possibilità che ci riuscisse, d'altronde, aveva già quasi brevettato un incantesimo privato speciale.
Intanto Asveras, dalla tasca del pantalone, estrasse dei piccoli oggetti che poi fece tornare a grandezza naturale grazie alla magia.

Immagine

Fino ad oggi tuo padre non te li ha mai fatti usare.
Probabilmente teme che possano essere rischiosi per la tua attuale struttura fisica, ma io non sono d'accordo.
Solo soffrendo diventerai più forte, più rischi e più il tuo corpo sopporterà per istinto di sopravvivenza.
Quei pesi da tre chili dovranno essere vincolati ai tuoi polsi e alle tue caviglie durante tutte le tue prossime missioni.
Inoltre, dovrai farteli fissare alle zampe dal tuo fidanzato quando sarai in forma animale e ci dovrai correre per almeno un'ora al giorno.
Tutto questo fino a quando non raggiungerai le prime 999 posizioni in classifica.
A quel punto, se sarai ancora viva, potrai passare a farmi visita.


Questo significava quindi combattere con un grosso, anzi, grossissimo handicap.
Sandyon non sarebbe stato assolutamente d'accordo con tutto ciò.
Aryanne poteva starne certa al 100%.

... Nel mentre, te la sentiresti di svolgere qualche missione col sottoscritto?
Diciamo due al mese...
Occhio però, non sono missioni per ragazzine incapaci ed è ovvio che dovrai sempre portare i pesi con te.
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Messaggioda Aryanne » 14/06/2015, 21:35

Sarcastica, a differenza di tuo padre.

Beh, qualche tua caratteristica la dovevo pur prendere, no?

Replicò Aryanne, dando voce a quelli che, forse, erano anche i pensieri di Tyslion: era sempre stata brava ad usare l'ironia, il sarcasmo e le punte d'acido per commentare ciò che le stava intorno, spesso anche per far perdere le staffe a qualcuno o affossarne l'auto-stima... e quella dote, negli anni, non era certo sparita, al massimo l'aveva fatta diventare più sottile, tagliente e di conseguenza efficace.
Tuttavia, la Vastnor sapeva anche quando rimanere in silenzio, come quando Asveras destò la sua curiosità tirando fuori, dalla tasca dei pantaloni, degli oggetti a lei sconosciuti che ingrandì poi con la magia per farli tornare alla loro dimensione standard.

Cosa sono?

Fino ad oggi tuo padre non te li ha mai fatti usare.
Probabilmente teme che possano essere rischiosi per la tua attuale struttura fisica, ma io non sono d'accordo.
Solo soffrendo diventerai più forte, più rischi e più il tuo corpo sopporterà per istinto di sopravvivenza.


Non era sicura che le parole dell'uomo la stessero invogliando a vedere quei così in modo positivo, e solitamente si fidava del giudizio del padre - che evidentemente non li considerava oggetti adatti a lei - ma era pur vero che Sandyon le voleva bene, e forse questo gli impediva di essere tanto duro quanto sarebbe stato nell'allenare qualcun altro che non rappresentava nessuno di particolare per lui.

Quei pesi da tre chili dovranno essere vincolati ai tuoi polsi e alle tue caviglie durante tutte le tue prossime missioni.
Inoltre, dovrai farteli fissare alle zampe dal tuo fidanzato quando sarai in forma animale e ci dovrai correre per almeno un'ora al giorno.


Fino al correrci insieme un'ora al giorno in formato animale ci stava pure, dopotutto solo così sarebbe diventata più veloce, agile e scattante come leonessa... ma indossarli durante le missioni era tutto un altro paio di maniche, l'avrebbero debilitata enormemente!

Tutto questo fino a quando non raggiungerai le prime 999 posizioni in classifica.
A quel punto, se sarai ancora viva, potrai passare a farmi visita.


Prevedo guai con Sandyon...

Mormorò Aryanne con un sospiro, incrociando le braccia all'altezza del petto senza però rifiutare quell'ordine - avrebbe potuto farlo, Asveras non era né suo amico né suo Mentore: dopotutto era quello il suo obiettivo, farsi allenare da lui, giusto? Se per farlo doveva fortificarsi ancora di più... quei pesi sarebbero diventati i suoi migliori amici.

... Nel mentre, te la sentiresti di svolgere qualche missione col sottoscritto?
Diciamo due al mese...
Occhio però, non sono missioni per ragazzine incapaci ed è ovvio che dovrai sempre portare i pesi con te.


Vuoi dire che non andremo in giro per il mondo a far scendere poveri gattini impauriti dagli alberi, così da restituirli alle loro vecchie padrone preoccupate? Mi spezzi il cuore...

Gli piaceva il sarcasmo, giusto?
Perché di quello, la Vastnor ne aveva in abbondanza. E a proposito di Vastnor...

Mio padre non mi darà mai il suo permesso... - breve pausa, poi un ghigno leggero di sfida sul volto - ... ma io lo farò lo stesso.

Testarda, ovvio.
Più come Sandyon o più come Tyslion? Forse il secondo si sarebbe potuto rispondere da solo.

Va bene, sì, mi piacerebbe molto svolgere delle missioni con te.
Sono sicura che facendolo imparerò molto sul tuo modo di combattere.
- ed era ciò che le interessava davvero, imparare dai migliori - E sono pronta a spaccarmi il culo e rischiare la vita... ma ad una condizione: non trattarmi come una femmina incapace, o una stupida a cui dare ordini senza rispettarla nemmeno un po', d'accordo?
Voglio mettermi in gioco, davvero.


C'erano Mercenari che si portavano dietro gli "aiutanti", ovvero delle sorte di cagnolini a cui far fare le cose più stupide senza dare spiegazioni, senza coinvolgerli, mandandoli al macello senza mostrare un minimo di rispetto per loro... questo Aryanne non l'avrebbe mai accettato.
Riconosceva Tyslion come suo superiore, ed era pronta a fare ciò che egli le avrebbe detto: ma era una Mercenaria anche lei, ed anche piuttosto brava per la sua età, lui lo sapeva... e non doveva dimenticarlo.
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Aryanne
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