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Quest n° 6: La Stanza Nascosta

Svolgimento delle Quest

Messaggioda Sandyon » 19/04/2015, 12:55

Ci sono 86 persone all'interno del mezzo.

Gli occhi della Creatura si illuminarono ad intermittenza per qualche secondo.
No, non c'era modo di capire se la risposta della studentessa fosse giusta o sbagliata.
Tutto ciò che poteva fare era arrivare alla fine della prova, quindi passare al secondo indovinello.

Risponderebbe che la risposta a questa domanda è sia sì che no.
Se, infatti, la risposta fosse che è vero, allora il bugiardo direbbe la verità, e quindi la risposta sarebbe falsa.
Se invece la risposta fosse che è falso, allora il bugiardo direbbe comunque la verità, e quindi la risposta sarebbe vera... perciò, non potendo affermare se sia vera o falsa, si tratta di un paradosso!


Un ragionamento lungo ed esaustivo, ma a volte le parole in più potevano rivelarsi fatali e superflue.
Sarebbe stato così anche per Victoria? Non era possibile saperlo in quell'istante, purtroppo.
La Creatura incamerò la risposta della bionda e subito non perse tempo, procedendo con l'enigma successivo.

Qualora dovessi aver risposto correttamente ai primi due indovinelli, mi sapresti fornire una "Menzogna Furba" allo scopo di farti consegnare ciò a cui ambisci di più in questo momento?
Una menzogna che, a prescindere che possa essere considerata giusta o sbagliata, ti possa condurre ugualmente alla chiave?
Ti informo che sono trascorsi esattamente 8 minuti e 46 secondi dal tuo ingresso in questa stanza.


Esattamente lo stesso identico indovinello posto al fidanzato qualche istante prima.
Evidentemente quella era una domanda conclusiva che valeva per chiunque, forse perché considerata la più complessa.
Non era trascorso molto tempo dall'ingresso di Victoria lì dentro, ma c'era da sperare che la Draghessa mantenesse quel record?
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Messaggioda Victoria » 19/04/2015, 14:31

[handwriting]Due indovinelli andati, ma all'appello ne mancava ancora uno, e Victoria era abbastanza convinta che la fortuna non avrebbe potuto aiutarla per sempre.

Qualora dovessi aver risposto correttamente ai primi due indovinelli, mi sapresti fornire una "Menzogna Furba" allo scopo di farti consegnare ciò a cui ambisci di più in questo momento?
Una menzogna che, a prescindere che possa essere considerata giusta o sbagliata, ti possa condurre ugualmente alla chiave?


In fondo l'aveva immaginato che l'ultimo quesito sarebbe stato il più difficile di tutti, no? Ora ne aveva avuto la conferma, ma quella consapevolezza aveva un sapore amaro, perché aver ipotizzato la cosa giusta non le avrebbe fatto prendere la chiave, né l'avrebbe aiutata in qualche modo a risolvere l'indovinello.

Ti informo che sono trascorsi esattamente 8 minuti e 46 secondi dal tuo ingresso in questa stanza.

Meno di dieci minuti... era stata veloce, più di quanto lei stessa si sarebbe aspettata: questo le dava un po' di tempo in più per ragionare, ma non poteva certo prendersela comoda solo perché coi primi due indovinelli aveva avuto fortuna; doveva ragionare, e alla svelta.

'Una menzogna furba.
Una bugia che mi dia la chiave, a prescindere che si possa considerare giusta o sbagliata... come si fa a considerare una bugia sia vera che falsa?
No, d'accordo, niente panico.'
-prese un lungo e profondo respiro Victoria, sedendosi a terra con le gambe incrociate, la testa tra le mani e gli occhi socchiusi- 'Per considerare un'affermazione sia vera che falsa, significa che non ne puoi dimostrare l'autenticità o meno: cioè, se fosse vera, allora il suo contenuto dovrebbe essere accettato, ma se non lo fosse comunque non sarebbe dimostrabile, per questo la considererei una bugia intelligente'.

Non sapeva che il senso della "menzogna furba" fosse quello, ma era così che l'aveva inteso lei.
Quanto avrebbe voluto sua madre con lei in quel momento! Lei era un vero genio nel campo degli enigmi e degli indovinelli, le piacevano da morire! Ricordava che, quand'era viva, spesso a cena ne proponeva uno, e...
Una sorta di flash improvviso le riempì la mente e gli occhi dietro le palpebre socchiuse -(tiro su Concentrazione d20= 18)- riportandola indietro ad un ricordo ben preciso...[/handwriting]


Siete pronti per l'indovinello di stasera?

Oh mamma, ma di nuovo?!

Certo tesoro, non lo sai che abbiamo fatto una scommessa con tuo padre?

Una scommessa?!
Papà... ma dice sul serio??


Altroché Vicky, ma ti assicuro che questa volta tua madre non riuscirà a farmela!
Ahahah, ormai sono diventato troppo bravo per farmi fregare dai suoi enigmi strampalati! Coraggio cara, sentiamo con quale indovinello perderai miseramente!


E va bene, maritino mio...
Si racconta che, tanto tempo fa, un Re decise di di offrire una fortissima somma di denaro al suddito che gli avesse raccontato una bugia "intelligente": quando la voce si sparse nel regno, davanti al Re sfilarono centinaia di persone... dignitari di corte, prelati, e naturalmente anche semplici contadini.


Interessante... vai avanti!

Ci fu chi disse di essere stato sulla Luna, e chi disse di essere capace di attraversare il fuoco senza bruciarsi. Il re tuttavia, non essendo soddisfatto da nessuna di queste bugie, stava quasi per decidere di non dare il premio a nessuno... quando alla fine giunse un contadino poverissimo, il quale come gli altri raccontò al Re la sua bugia.

E dopo che successe?

Successe, tesoro mio, che dopo averlo ascoltato... il Re fu costretto a elargirgli il premio promesso.
Ora dimmi, BJ... che cosa disse il povero contadino per ottenere il premio del Re?


Victoria osservò suo padre scervellarsi per tutto la durata della cena -limite di tempo entro il quale si doveva dare una risposta- e alla fine abbassare il capo con un sorriso rassegnato e sconfitto.

E va bene, d'accordo, mi arrendo!
Non ne ho proprio idea... cosa disse il contadino al Re?


Successe che il contadino disse al Re che il suo defunto padre gli doveva una grandissima somma di denaro: così facendo, se il Re diceva che questa era una bugia, non potendo dimostrare il contrario, doveva dargli la somma; viceversa, se accettava per vero quanto dettogli, doveva per forza rifondere il suddito della somma dichiarata! -esclamò Melanie con un sorriso radioso ed entusiasta.

... diavolo, hai ragione, era così semplice!
Aaaah, ed ora mi tocca pure pagare la penitenza!


E qual è la penitenza?

....

Papà? Dimmelo, o me lo faccio dire dalla mamma!
... allora?!


Beh, piccola... sembra che per un po' tuo papà si farà vedere in giro coi capelli... verdi!!

Ahahahahahahahahah!!!
Scusa papà ma... pfffff, ahahahahahahahah!!!


Immagine


[handwriting]Era per questo che amava tanto sua madre... era unica nel suo genere, una persona meravigliosa e la madre migliore che la Randall potesse mai desiderare: quando quel ricordo finì, la bionda aveva le lacrime agli occhi per la nostalgia, ma sentiva anche che esso non le era balenato in mente per caso, no, c'era un motivo ben preciso.
Perché, al di là del comparto emotivo, quell'indovinello non era poi così distante dalla domanda fatta dal mostro, giusto?

'... io devo dire a questo cervellone una bugia intelligente che mi permetta di avere la chiave: per bugia intelligente potrei intendere una menzogna che, se fosse vera, lo costringerebbe a darmi la chiave, e che se fosse falsa, possibilmente non potrebbe essere dimostrabile.
Ora... il contadino aveva detto al Re che il padre di lui gli doveva una grossa somma di denaro: se sostituisco la somma di denaro con la chiave...'


Ci era vicinissima, se lo sentiva mentre tornava lentamente in piedi e cominciava a fare su e giù per la stanza.

'Tu mostro, devi darmi la chiave perché... perché... perché dovrebbe darmi la chiave?
O meglio, in quale caso sarebbe costretta a darmela? Beh, chiaramente se l'Alchimista gliel'avesse ordinato, non si sarebbe potuto rifiutare, ma...
...... aspetta!!!'


Bloccò il suo incedere di colpo, spalancando gli occhi quasi senza fiato, mentre si ripeteva quelle ultime parole in mente.

'Tu devi darmi la chiave perché è stato l'Alchimista a dirlo! In questo caso, se la bugia fosse vera dovrei ricevere la chiave, ma se anche non lo fosse, non potendolo dimostrare, si tratterebbe comunque di una bugia intelligente!'

Certo, come sempre doveva sperare che il suo istinto e la sua logica le avessero fatto seguire il giusto percorso mentale, ma dopotutto il ragionamento aveva un senso e, a voler essere credenti nel destino, nel Fato o in qualche essere superiore, le sembrava che sua madre le stesse persino dando un aiuto dall'alto.
Aprì la bocca per rispondere... e poi la richiuse, assalita da un dubbio: ma era proprio sicura che fosse stato l'Alchimista a creare il mostro dagli occhi inespressivi? Insomma, sì, lei ipotizzava largamente che fosse così... ma se il cervello robot avesse invece preso ordini da qualcun altro, al tempo che fu? C'era il rischio di sbagliare, nel parlare di una persona specifica?
Forse, si disse Victoria, era meglio restare sul vago, per evitare di inciampare sui propri piedi e commettere un errore fatale: e così...

Devi consegnarmi la chiave perché così ha lasciato detto il tuo creatore.

Se fosse stato vero, avrebbe ottenuto la chiave.
Se fosse stato falso, non si sarebbe potuto provarlo, e lei avrebbe comunque ottenuto la chiave.
In entrambi i casi, che la sua affermazione fosse considerata giusta o sbagliata, l'avrebbe comunque portata ad ottenere quello a cui ambiva di più in quel momento.
Sì, la Randall era piuttosto convinta -doveva esserlo- di aver appena pronunciato la "menzogna furba" che le avrebbe permesso di uscire da quella stanza col pass per la libertà sua e di tutti gli altri.

Spoiler:
Sandyon, Caroline Priscilla, Brianna, Jorge
[/handwriting]
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Messaggioda Sandyon » 20/04/2015, 19:49

Così, infine, mentre Victoria Randall stava dando la sua ultima risposta alla creatura cervellotica, Brianna tentava la sorte esponendo la propria considerazione riguardo il veleno dei serpenti a sonagli oppure dei cobra, escludendo a priori il pitone. Giusta intuizione, quella di non considerare il serpente più grande e lungo, in quanto non velenoso e abituato ad uccidere grazie alla costrizione, purtroppo però quella relativa al veleno maggiormente letale non trovò riscontro effettivo con la realtà, decretando l'errore della giovane Delfina.
I tre esemplari di rettili emisero un verso infastidito e tornarono all'interno della grande faccia scolpita nella pietra, mentre la porta si apriva permettendole di uscire di lì ed andare... Fuori.
Già, esattamente fuori, nell'anticamera del laboratorio dove se ne stavano già sia Jorge che Caroline Priscilla, intenti a conversare tra loro, con una Tassorosso seduta a gambe incrociate a terra ed una sorta di strana pecorella che quasi subito le si andò a mettere sopra le gambe appallottolandosi nell'estrema ricerca di affetto e attenzioni.
Quello poteva significare una cosa sola: Brianna non era riuscita nell'impresa, evidentemente aveva sbagliato altri quesiti lungo la sua sfida personale ma, nonostante tutto, qualcosa in lei poteva suggerirle che era avvenuto un cambiamento positivo nel suo corpo, o meglio, nella Trama presente in lei.
Stranamente poteva sentirsi più forte, o meglio, più resistente. Possibile?
Ad ogni modo, quasi nello stesso istante, la creatura adibita alla formulazione di indovinelli illuminava gli occhi rossi ad intermittenza, proprio di fronte alla bella Draghessa bionda. Ormai era giunto il momento della verità, stava per scoprire se aveva conquistato la chiave oppure no.

Prima Risposta... ESATTA.
Seconda Risposta... ESATTA.
Terza Risposta... ESATTA.


Non appena quelle parole vennero pronunciate, la creatura scomparve all'improvviso, proprio come avvenuto in precedenza con Jorge.
Victoria non poté accorgersi di lei fino a quando non riapparve sopra la sua testa e vi si appoggiò sopra senza permetterle di spostarsi.
Seppure inizialmente la sensazione trasmessa da quel contatto fosse molto disgustosa e viscida, successivamente la giovane studentessa avrebbe potuto percepire distintamente una sorta di positività. I tentacoli le si posarono sulle tempie e diversamente da quanto accaduto al fidanzato, in tal caso la virtù cognitiva le venne consegnata e non tolta, come premio per aver dato le risposte giuste ai tre quesiti.
Dopo tutto ciò, la stessa creatura misteriosa si staccò dalla Randall e prima di aprirle la porta le permise di vedere la stessa cosa che aveva visto il Delfinazzurro poco prima di essere cacciato fuori malamente, ovvero un uovo immerso in una strana e densa sostanza, un uovo pulsante e a tratti luminoso, abbastanza inquietante a dire il vero ma possibilmente per ora non prossimo allo schiudersi.

Immagine

Portalo via con te.
Esso contiene tutta la conoscenza che ho sottratto fino ad ora ad altre vittime.
Questo è quanto.
La chiave apparirà all'uscita da questo luogo.


La palletta rosa che aveva accompagnato la ragazza fu la prima ad avvicinarsi meglio all'uovo per osservarlo da diverse angolazioni.
Non restava altro da fare che eseguire gli ordini, anche perché fino a quando Victoria non avesse preso in mano l'uovo, la creatura non avrebbe aperto la porta per lasciarla uscire. Se quindi la bionda avesse seguito le istruzioni, una volta uscita avrebbe visto apparire di fronte a lei, volteggiante nell'aria, una chiave argentata, la terza da raccogliere per permettere al gruppo di andarsene via di lì.

Immagine

Tutto ciò avveniva quasi in concomitanza con l'uscita di Brianna Wollis, avvenuta forse appena trenta secondi o un minuto prima.

NOTE

Per Jorge: Il libro che ha tentato di duplicare e rimpicciolire purtroppo ha dimostrato repellenza nei confronti del primo incantesimo.
Questo vuol dire che al massimo il ragazzo avrà la possibilità di portare con sé l'originale facendolo diventare tascabile.

Per Brianna: Ogni risposta giusta nelle porte corrispondeva ad un bonus alla Caratteristica della Casata stessa.
Avendo tu risposto bene alla prima domanda dei Delfini, hai guadagnato un +1 alla Resistenza Magica permanente.
Purtroppo hai sbagliato troppe risposte e quindi la stanza ti ha mandata via.
La risposta giusta dei Dragargenteo era il motto di Hogwarts, non "In bocca al Drago".
La risposta giusta dei Grifondoro era FALSO FALSO FALSO, in quanto nella stanza c'era anche Neville, altro Purosangue oltre Ron.
La risposta giusta dei Serpeverde era il Cobra, più velenoso del serpente a sonagli.
Mi spiace moltissimo, però se non altro un piccolo bonus lo hai comunque ricevuto.

Per Victoria: Avendo tu dato le tre risposte esatte, subisci un +1 a Perspicacia, Elaborazione e Concentrazione.
Questo significa che adesso dovrai giocarti da subito una PG divenuta più "intelligente" di colpo.
Mi raccomando, al fine di consegnare PX extra valuterò il modo in cui gestirai la situazione.

La turnazione per questa volta è la seguente:

1) Jorge
2) Victoria
3) Caroline Priscilla
4) Brianna

Sto sistemando Brianna spesso per ultima in merito ad un suo problema di connessione.
Così che possa avere più tempo a disposizione per rispondere.
Inoltre le conferisco a prescindere una proroga permanente di 12 ore fino a quando non avrà risolto il problema.

Buon Proseguimento.
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Messaggioda Jorge » 22/04/2015, 11:37

Un mostro di ghiaccio immune agli incantesimi. Ecco contro cosa Caroline Priscilla si era dovuta scontrare e, nonostante l’attacco di panico che l’aveva colta poco prima di varcare la soglia della porta, la Tassetta aveva avuto la meglio, ottenendo la chiave e una strana pecorella che le trotterellava dietro. L’euforia per l’essere di un altro passo più vicini all’uscita venne però smorzata dalla consapevolezza di non essere stato lui a conquistare la chiave riposta nella tasca dei suoi pantaloni. Ammettere il suo fallimento gli costò molto, in termini di orgoglio, ma non tanto quanto il dover confessare che Victoria, dopo aver sconfitto la propria stanza, stava affrontando la sua. Si sentiva inutile e stupido, sensazioni quelle alimentate anche dal non essere riuscito a castare un semplice incantesimo di duplicazione sul libro che teneva in grembo. Sarebbe stato costretto a lasciarlo lì, privando se stesso e il Mondo Magico della conoscenza di chissà quali scoperte – la Pietra Filosofale Sintetica e la pietra creatrice potevano infatti essere la punta di un enorme iceberg alchemico di scoperte ed esperimenti sconosciuti – ma almeno aveva raccolto alcune informazioni sul quel misterioso Ottavo Piano, che si affrettò a condividere con la sua sorellina. L’unica cosa di cui non le accennò fu proprio l’esistenza di una Pietra Filosofale Sintetica, ma solamente perché non la ritenne importante ai fini di risolvere la loro situazione.

Sbagliato fratellone! Qualsiasi indizio, anche il più piccolo e il più inutile, alla fine si può rivelare essenziale per la soluzione di un caso.

Questo, con molte probabilità, sarebbe stato ciò che la Tassetta gli avrebbe detto, attirando la sua attenzione sul fatto che se Donald aveva scoperto l’esistenza di un siffatto artefatto magico poteva anche essere ancora in vita e quindi loro ancora più nei casini. I processi logici- deduttivi a quanto pareva però non erano il punto forte del Delfino e ora più che mai la sua mente sembrava lavorare a scatti, incapace di concentrarsi troppo o di formulare anche dei semplici ragionamenti. Jorge quindi si limitò a raccontarle ciò che aveva scoperto sull’Alchimista e il suo Assistente, rimanendo sorpreso dal fatto che l’altra avesse già sentito parlare di quell’ultimo.

Ho letto il suo nome prima, nel libro...a proposito della pozione... Nel libro c'era scritto che questa pozione è in grado di potenziare qualsiasi tipo di arma. L'avevo presa pensando che tutti quanti potessimo beneficiare dei suoi effetti, ma ora...non ne sono tanto sicura

Subito lo sguardo di Jorge si spostò dal libro alla fiale in mano alla ragazza al calderone di fronte a lui. Non l’aveva calcolata molto quando erano entrati nel laboratorio, credendo che si trattasse di una pozione “normale”, di quelle che si trovavano nei testi specialistici di Pozioni e adesso, sapendo che era una “creazione” dell’Alchimista, se ne stava pentendo.

In grado di potenziare qualsiasi arma… beneficiarne tutti…

Ripetè a bassa voce, quasi ipnotizzato, mentre una serie di pensieri gli vorticavano in mente senza una apparente logica - potevano trattare con quella soluzione le bacchette degli Auror oppure quelle di tutti i cittadini, rendendoli in grado di proteggersi da soli, oppure destinarla solo a una stretta cerchia di persone selezionate… - sorvolando su ciò che sarebbe potuto accadere se la formula fosse caduta nelle mani sbagliate. Quello sarebbe stato un collegamento logico troppo complesso per la mente affatica del portoghese così come gli risultava difficile credere che Donald avesse deciso di architettare tutte quelle trappole spacciandosi per il suo mentore e soprattutto comprenderne il perché. In ogni caso con quella informazione aggiuntiva, il libro assunse ai suoi occhi ancora più valore e avrebbe volentieri ripreso a leggerlo se la porta con lo stemma stilizzato di Hogwarts non si fosse aperta mostrando loro una Brianna tutto sommato intera e in forze.

Allora? Ce l’hai fatta?

Chiese immediatamente il Delfino, posando il libro aperto a terra e alzandosi di scatto. L’incantesimo di guarigione che aveva castato su di sé aveva restituito al suo corpo un po’ di forza e resistenza, visto che le gambe non lo tradirono, ma non aveva fatto sparire il mal di testa che non gradì per nulla quel movimento repentino. Una fitta sembrò trapassargli il cranio facendolo barcollare per un attimo e costringendolo a strizzare gli occhi con forza, il palmo sinistro che premeva contro la tempia nel tentativo di arginare il dolore.

Va bene, allora … andiamo noi. In due faremo … prima e… meglio. Tu aspetta Victoria…

Propose subito con voce resa balbettante dal dolore non appena la Delfina ebbe detto loro di aver fallito. Certo avrebbe potuto comprendere l’esito negativo della sua prova dal fatto che non aveva in mano alcuna chiave ma in quel momento Jorge non spiccava per perspicacia o intelligenza tanto che fu Cappie a chiedere a Brianna che tipo di prove avrebbero trovato ad attenderli una volta varcata la porta. Durante il breve resoconto fatto dalla Delfina anche l’ultima porta si aprì permettendo a Victoria di fare il suo ingresso “trionfante”.

Ne hai trovata un’altra.

Un’affermazione - perché era ancora capace di constatare l’ovvio e la Randall aveva una bella chiave in mano – pronunciata con orgoglio, sollievo e una punta di invidia perché alla fin fine la fidanzata si era dimostrata più intelligente e intuitiva di lui. Ovviamente furono i primi due sentimenti ad avere la meglio e così con passo non troppo veloce per non sollecitare il suo mal di testa le andò incontro.

Bravissima piccola.

Le sussurrò, dandole un bacio a fior di labbra e avvolgendola in un breve caldo abbraccio che la fidanzata ricambiò solo a metà, avendo notato subito che Brianna non aveva la sua chiave e che quindi le prove non erano ancora tutte concluse.

Bisogna rispondere a delle domande formulate come degli indovinelli di cui alcune su Hogwarts.

Le spiegò quando la Draghessa si informò sul tipo di prova che dovevano ancora superare.

Allora vado io: sembra che sia la mia giornata fortunata, in fondo finora ho risolto sempre e solo domande ad enigmi, e mi sono anche letta Storia di Hogwarts da cima a fondo... inoltre non so che mi abbia fatto il mostro là dentro, ma mi sento più intelligente di prima.

Più intelligente di prima? Perché invece lui da quando era stata sbattuto fuori dalla stanza si sentiva più intontito e confuso? Che fosse questo ciò che la creatura gli aveva fatto? Si era “succhiato via” la sua intelligenza? No, non era possibile. Tutto lo studio che aveva fatto negli ultimi mesi non era andato perduto, era ancora lì nella sua testa anche se faceva più fatica di prima a riportare a galla un qualche concetto o a seguire un qualche ragionamento.

No no è colpa del mal di testa!

Si disse, non potendo neanche concepire l’idea di prendere in considerazione la seconda opzione. Il fatto che la stanza avesse voluto premiare Victoria, infondendole un po’ di “scienza infusa” non voleva dire che avesse punito lui per il suo fallimento tramite un procedimento inverso. Perso nei propri ragionamenti o sragionamenti che dir si voleva, Jorge non ribattè immediatamente alla proposta della Randall, lasciando così campo libero alla O’Neill di offrirsi volontaria per affrontare la quarta e ultima porta.

No, allora andiamo insieme: non ti lascio ad affrontare una terza prova completamente da sola e poi non abbiamo più tempo. In due possiamo fare più in fretta.

Certo che avrebbero fatto più in fretta. Non era la stessa cosa che aveva detto lui poco prima? Allora perché adesso all’improvviso veniva tagliato fuori? Ok, aveva fallito la sua prova ma questo non voleva dire che non fosse in grado di affrontarne un’altra, in più con il supporto della sua sorellina. E poi doveva in qualche modo riscattarsi della pessima figura fatta poco prima. Altri pensieri sconnessi, dettati dal suo orgoglio ferito che lo spinse a parlare senza prima riflettere su quello che stava per dire. Non che il risultato sarebbe cambiato se ci avesse riflettuto, vista la confusione che regnava in quel momento nella sua testa.

Abbiamo appena deciso che saremo andati noi ad affrontare quella porta.

Affermò quindi rivolgendosi alla Tassetta con un tono di voce non petulante o irritato ma solo sorpreso. Perché mai la sua sorellina lo stava scaricando in quel modo? Il tempo di porsi quell’interrogativo che il suo cervello un po’ malandato processò le parole di Victoria, costringendolo ad ammettere, sia con sé stesso che con le altre, che avevano dannatamente senso.

No avete ragione... è meglio se va Victoria... ma la accompagno io... Dopo quello che Cappie ha dovuto affrontare lì dentro ha bisogno di riprendere le forze. In fondo ancora non sappiamo cosa accadrà dopo che abbiamo preso le chiavi.

In realtà tra i due quello che era messo peggio era proprio il Portoghese ma un po’ il suo orgoglio un po’ l’idea, a cui si stava aggrappando con tutte le sue forze, che il suo unico handicap al momento fosse il mal di testa gli impedivano di accettare come stessero davvero le cose. Non poteva ammettere neanche con se stesso di essere un peso, non avrebbe avuto la forza emotiva per sopportarlo, non quando doveva già convivere con il fardello del fallimento.

Non puoi accompagnarmi tu.

Decisa, distaccata, come se stesse parlando di un estraneo, con un estraneo. Il colpo che quel tono, quell’atteggiamento inflisse al cuore e all’equilibrio del Delfino fu forte, molto forte tanto da fargli fare fisicamente un paio di passi all’indietro, lontano dalla ragazza. Erano in pericolo di vita, il tempo scorreva inesorabile ma questo non giustificava agli occhi del ragazzo un comportamento del genere. Non voleva pacche sulle spalle o discorsi atti a curare le ferite del suo orgoglio ferito ma aspettarsi un tono almeno dispiaciuto era davvero chiedere tanto? La stessa Cappie poco prima aveva dimostrato nei suoi confronti più affetto e preoccupazione quando gli aveva preso la testa tra le mani per esaminare le piccole cicatrici che aveva ai lati delle tempie.

E perché mai?

Chiese quindi con un tono di voce piatto, le braccia stese lungo i fianchi e le mani che si aprivano e chiudevano. Non stava dissimulando le sue emozioni – non ne sarebbe stato capace e non aveva energie da sprecare – semplicemente non sapeva esattamente cosa mostrare per prima, tra la rabbia e la delusione.

Non sei in te, non ragioni lucidamente... e onestamente mi sembra che Cappie sia messa meglio di te, al momento. – pragmatica, senza un minimo accenno di esitazione o di preoccupazione nella voce cosa questa che lo feriva sempre più - Dobbiamo prendere quella dannata chiave, e le nostre possibilità di farlo sono direttamente proporzionali alla forza mentale della coppia che entrerà lì dentro. Tu devi rimanere qui con Brianna, e Cappie ha ragione, in due si fa prima e di sicuro tempo da perdere non ne abbiamo... quindi andremo noi.

Chi ti da il diritto di stabilire che io debba restare qui a fare da balia alla piccoletta?

Allibito, sconcertato e anche incavolato nero. Così sarebbe risuonata la voce di Jorge se avesse avuto l’opportunità di dar voce a quel pensiero, cosa che però non fece. Non per timore di litigare con Victoria – ma era davvero la sua fidanzata quella che si trovava di fronte? O forse il “cervellone” le aveva modificato la personalità? Perché mai l’aveva vista così decisa nelle sue posizioni da non voler sentir ragioni e capace di comandare gli altri a bacchetta. Gli sembrava più un generale intento a dare gli ordini alle truppe piuttosto che il membro di una squadra – o per non sembrare infantile e inutilmente polemico quanto perché nel tempo che impiegò per formulare il pensiero e dischiudere le labbra per parlare – dannato mal di testa che gli rendeva difficile ragionare velocemente - Cappie era intervenuta nella conversazione a dare il proprio parere.

Ha ragione Vicky. Lascia andare noi fratellone, io sto bene, davvero! Anche se i miei vestiti sono un po' rovinati io non ho neanche un graffio...

La osservò attentamente e in effetti non riscontrò nessuna ferita visibile, grazie probabilmente anche all’incantesimo di guarigione che lui stesso aveva castato.

Tu devi restare qui e continuare a cercare altre informazioni su Donald e l'alchimista, ricordi?

Ricordo quello che ho detto, mica sono affetto da qualche amnesia. Ma le ricerche può farle anche Brianna.

Ribattè irritato, serrando i pugni, le mani distese lungo i fianchi. Non solo la sua fidanzata lo considerava un inetto ma anche la sua sorellina? Non ci voleva poi tutta questa intelligenza a leggere un libro e alla bisogna le avrebbe lasciato la sua matita e il suo pezzo di pergamena così da potersi appuntare le cose essenziali. Prese un enorme respiro, nel vano tentativo di calmarsi. Si rendeva perfettamente conto che era a rischio la vita di tutti loro e in altre circostanze non avrebbe avuto nulla da ridire – dopotutto la prima volta era stato lui stesso a proporre di assegnare le stanze in base alle proprie inclinazioni personali – ma c’erano modi e modi per dire le cose e la Draghessa aveva già scelto il modo peggiore, definendolo tra le righe un peso, un intralcio più che una risorsa. Bastava solo che la Tassetta avesse aggiunto il classico e babbano carico da novanta per far esplodere Jorge.

Quel mostro ti ha fatto qualcosa e se tu non fossi in grado di dare il meglio di te, al cento per cento?

Il tono della sua sorellina non era duro, non stava semplicemente constatando un dato di fatto, liquidandolo come non importante, come invece sembrava aver fatto la Randall, ma preoccupato. Era preoccupata anche per lui, per gli effetti che i tentacoli della creatura avevano avuto sul suo cervello.

E’ solo colpa del mal di testa!

Provò a ripetersi ma ormai doveva guardare in faccia la realtà. Il mal di testa al massimo era una conseguenza non la causa principale. La creatura aveva giocato con il suo cervello, menomandolo in qualche modo ed era per quello che si sentiva confuso e faceva fatica a ragionare. Non che quella consapevolezza potesse aiutarlo più di tanto ma almeno servì ad allentare la tensione che sentiva crescere pericolosamente dentro di sé. Pur avendo usato gli stessi argomenti per convincere Jorge a lasciare loro campo libero, la dolcezza e la gentilezza di Cappie erano riusciti lì dove la risolutezza e il distacco di Victoria avevano fallito.

Non me lo perdonerei mai.

Ammise quindi con voce sconfitta, il capo chino, la rabbia che veniva accantonata in un angolo mentre il senso di inutilità si abbatteva nuovamente su di lui con forza, opprimendolo.

Raccogli quanti più dati possibile che ci aiutino a capire come uscire da qui...

Ricambiò l’abbraccio della sua sorellina con tutte le forze che aveva, un abbraccio vero, sentito, caloroso, anche se breve, viste le circostanze.

Il libro è grande… pensi dovrei concentrarmi su un qualcosa in particolare?

Chiese alla Tassetta, sciogliendo l’abbraccio, affidandosi al suo intuito e alla sua capacità di giudizio visto che al momento lui difettava di entrambi.

Cerca le ultime memorie dell'alchimista o scopri se qualcun altro, forse Donald, ha continuato il diario che appartiene a Mordenkainen.

Cerca di leggere più che puoi, magari troveremo indizi utili su come uscire in fretta e furia da qui tutti interi.

Va bene… Dimostrate a qualsiasi cosa ci sia là dentro di che pasta siete fatte!

Disse con tutto l’entusiasmo di cui era capace, abbozzando un sorriso di incoraggiamento per poi tornare a sedersi lì dove aveva lasciato il libro. Lo prese in mano e lo sfogliò fino a giungere alle ultime pagine ma riuscì a rimanere concentrato sulla lettura solo per un minuto prima che la frustrazione prendesse il sopravvento, facendogli sbattere entrambe le mani sopra e probabilmente spaventando Brianna.

Non riuscirò mai a leggerlo tutto! È impossibile in questo breve lasso di tempo e in più la maggior parte delle informazioni non riesco a focalizzarle bene.

Doveva cercare gli indizi per uscire di lì, appuntarsi le dosi degli ingredienti della pozione, scoprire com’era possibile creare una Pietra Filosofale Sintetica, capire com’era fatta una pietra creatrice e come la si poteva utilizzare. Per non parlare di tutte le altre scoperte che il libro avrebbe potuto contenere. Davvero troppe cose da fare nei pochi minuti di tempo che aveva a disposizione.

La maggior parte delle cose che hai elencato non ti serve per uscire da qui.


No, ma mi sarà molto utile per costruire il mio futuro.

Non avrai un futuro se esploderai in mille pezzi.


L’ultima chiave per uscire è lì dentro e io sono bloccato qui fuori. Non dipende da me se salteremo o meno in aria.

Vero. Ma non sai quali altre insidie questo piano avrà in serbo per voi.


Un motivo in più per portarlo via con noi.

Non è per quello che lo vuoi.


Dopo quella battuta di rimprovero la coscienza di Jorge tacque, ponendo fine a quel veloce botta e risposta, lasciando al Delfino un retrogusto amaro in bocca. Era davvero così assetato di conoscenza da voler correre il rischio di scatenare chissà quale trappola pur di avere la possibilità di studiare quelle ricerche? Non vi era quindi nessuna differenza tra lui e Donald?

Non è stato lui a piazzare quegli enigmi…?

Borbottò con tono interrogativo a causa delle informazioni contraddittorie che aveva raccolto.

Concentrati, c***o, sarai pure in grado di fare un c***o di ragionamento sensato no?

Inveire contro se stesso alla fine diede i suoi frutti [Concentrazione 8 – 1 malus + 13/d20= 20] e per un po’ Jorge riuscì a tenere a bada il mal di testa e a diradare le nebbie della confusione che gli avvolgevano la mente.

Il biglietto di avvertimento è firmato da Mordenkainen , come se fosse lui l’artefice delle trappole, eppure da quello che c’è scritto nel diario Donald era quello fissato con i segreti e i misteri mentre l’Alchimista era una brava persona che voleva solo regalare a Hogwarts un piano in più. Inoltre solo un essere malvagio senza cuore avrebbe usato la pecora di Cappie come pila per il mostro ghiacciato …

Tutte quei ragionamenti portavano solo a una conclusione e cioè che Donald aveva creato le trappole ma voleva far ricadere la colpa sul suo mentore, firmando il messaggio con le sue iniziali. Ma perché voler screditare così l’Alchimista anche a distanza di secoli?

Perché sono entrambi vivi.

Esclamò a voce alta, spiegando frettolosamente di chi stesse parlando a Brianna nel caso la ragazza gli avesse chiesto qualcosa. Mordenkainen temeva che Donald potesse scoprire come creare una Pietra Filosofale Sintetica ma ciò non implicava che non l’avesse lui stesso ricreata per sé.

E se entrambi fossero riusciti nell’intento? E se il motivo per cui questo piano esiste ancora, così ben conservato e con del cibo commestibile, come la mela che Cappie ha cercato di dare alla pecorella, è che vi vive qualcuno?

Le sue erano ipotesi non supportate da abbastanza fatti ma alle sue orecchie suonavano tanto credibili che si ritrovò a guardarsi intorno con aria spaventata, chiedendosi se quel qualcuno in quel momento li stesse spiando e soprattutto chi. Donald che, impazzito, vi si era rifugiato per essere libero di continuare a fare i suoi esperimenti dopo aver rubato il diario di Mordenkainen? O l’Alchimista?

Ma perché Mordenkainen avrebbe dovuto rinchiudersi qui per tutto questo tempo?

Forse per sfuggire dall'onta di essere stato scacciato da Hogwarts o forse perché non l’aveva fatto di sua volontà. Poteva essere prigioniero tra quelle mura esattamente come loro mentre Donald girava libero per il mondo, godendosi la sua vita immortale.

Forse c’è un modo per scoprirlo.

Pensò, puntando la bacchetta contro il libro per tentare di rimpicciolirlo e metterselo in tasca. Se davvero Donald li stava spiando non avrebbe permesso a qualcuno di portarsi via il libro e quindi si sarebbe fatto vivo. Ritrovarsi di fronte un vecchio alchimista pazzo non era proprio una bella prospettiva ma gli avevano detto di trovare più indizi possibili per uscire in fretta da lì e quale modo migliore che chiederlo direttamente a qualcuno che, in un modo o in un altro, quel posto aveva contribuito a crearlo?

Spoiler:
La conversazione con i pg di Cappie e Vicky è stata concordata preventivamente con le plè

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Messaggioda Victoria » 22/04/2015, 17:52

[handwriting]L'ultima era stata la risposta più difficile, nonché quella che aveva richiesto un ragionamento più lungo sia nella mente che poi a voce, vista la spiegazione data alla creatura dall'enorme cervello e gli occhi inquietanti: finita di dare anche quella risposta, la Randall quasi trattenne il fiato, pregando la Trama, il Mana e qualsiasi entità divina-magica-spirituale esistente al mondo che tutto andasse per il meglio -anche se dubitava che Trama, Mana e tutta la compagnia si scomodassero per una come lei.

Prima Risposta... ESATTA.

'Fuori una.'

Seconda Risposta... ESATTA.

'Fuori due... forza, me ne serve soltanto un'altra!'

Terza Risposta... ESATTA.

Trattenne un urlo di gioia solo perché non sapeva quali conseguenze sarebbero scaturite se si fosse lasciata andare alla felicità che provava in quel momento: in realtà, l'espressione raggiante durò poco, sostituita da una perplessa prima, quando il mostro scomparve dal suo campo visivo, e da una infastidita e sorpresa dopo, quand'esso le si appoggiò sulla testa.

'Ma che schifo...'

Pensò l'americana, data l'impressione viscida che le faceva provare la creatura: tuttavia, poco dopo, una sensazione di placido e piacevole benessere le fece dimenticare ogni cosa, compreso il fastidio che l'essere le aveva provocato poggiandosi sopra di lei; qualsiasi cosa le avesse fatto, poggiando i suoi tentacoli sulle tempie di Victoria, non aveva nulla a che vedere col dolore che Jorge le aveva raccontato di aver provato, anzi.
Si sentiva più... intelligente, sì, non avrebbe saputo come altro definire quella percezione di sé, ed ovviamente ancora galvanizzata dall'aver superato anche quella prova -chissà, magari nella sfortuna di trovarsi lì era comunque la sua giornata fortunata.
Guardò la palletta rosa quasi a ringraziarla del supporto (?) che le aveva fornito con la sua presenza, pronta ad uscire da lì con la chiave in mano... quando la creatura le fece capire che c'era ancora qualcosa da vedere, prima di avviarsi fuori: un uovo che s'illuminava ad intermittenza, dall'aria abbastanza -tanto- inquietante, e tuttavia immobile, come se mancasse ancora molto tempo prima della schiusa.

Ehm... è molto... brillante... -mormorò la Randall, in cerca di qualcosa di positivo da dire.

Portalo via con te.

Via... con me?!

Esso contiene tutta la conoscenza che ho sottratto fino ad ora ad altre vittime.
Questo è quanto.
La chiave apparirà all'uscita da questo luogo.


Lasciò che la palletta rosa -ma ce l'aveva un nome, o avrebbe dovuto darglielo lei?- si avvicinasse per prima all'uovo, andandogli vicino, e solo dopo qualche istante Victoria la imitò, prendendolo tra le mani e rigirandoselo tra esse con aria perplessa: non pesava poi tantissimo, tra i 4 e i 6 kg a parer suo, ma non era nemmeno leggero e per di più non sapeva proprio che farci!

Beh, immagino di non avere molta scelta...

Infatti le era risultato necessario prenderselo appresso per poter ricevere anche la chiave della porta, che raccolse quasi con foga -manco il cervellone potesse cambiare idea- mentre ancora osservava l'uovo che aveva in mano.

Sì, ma io a portarmi dietro 'sto coso tutto il tempo non è che sono proprio comoda... idee? -domandò a bassa voce alla palletta rosa, quasi sperando che glielo risolvesse lei il problema, ed uscendo intanto dalla porta dietro la quale sentiva le voci dei suoi compagni intenti a parlare.

A prescindere che la creaturina tondeggiante avesse trovato o meno una soluzione al problema "trasporto dell'uovo", Victoria raggiunse gli altri con la chiave ben in vista nella mano destra e l'espressione perplessa perché era evidente a prima vista che qualcosa non andasse.

Ne hai trovata un’altra.
Bravissima piccola.


Annuì con un sorriso leggero, abbracciando di rimando il Delfinazzurro senza però focalizzarsi troppo sul gesto, essendo preoccupata per l'assenza di una chiave in mano all'altra studentessa bianco-azzurra, tanto che appena si fu staccata da lui s'informò subito su quali prove Brianna avesse dovuto affrontare.

Bisogna rispondere a delle domande formulate come degli indovinelli di cui alcune su Hogwarts.

Allora vado io: sembra che sia la mia giornata fortunata, in fondo finora ho risolto sempre e solo domande ad enigmi, e mi sono anche letta Storia di Hogwarts da cima a fondo... -disse subito Victoria con fare determinato e combattivo, oltre che piuttosto ottimista nonostante la situazione di merda, bando ai francesismi- Inoltre non so che mi abbia fatto il mostro là dentro, ma mi sento più intelligente di prima.

No, allora andiamo insieme: non ti lascio ad affrontare una terza prova completamente da sola e poi non abbiamo più tempo. In due possiamo fare più in fretta.

Visto che alla Draghessa non cambiava nulla ed anzi, avere una persona in più accanto le avrebbe fatto solo che comodo, annuì con un sorriso abbozzato, come a farle comprendere che per lei potevano muoversi anche subito -avendo una fretta del diavolo e nemmeno un secondo da perdere.

Abbiamo appena deciso che saremo andati noi ad affrontare quella porta.

Si volse verso Jorge, notando però che parlava con Cappie e dunque pensando fosse meglio mettersi in mezzo... cosa di cui comunque non ci fu bisogno di fare a prescindere, visto che poco dopo fu Alvares stesso a rettificare la propria affermazione.

No avete ragione... è meglio se va Victoria... ma la accompagno io... Dopo quello che Cappie ha dovuto affrontare lì dentro ha bisogno di riprendere le forze. In fondo ancora non sappiamo cosa accadrà dopo che abbiamo preso le chiavi.

Immagine


Non puoi accompagnarmi tu. -lo disse quasi all'istante, in tono pratico e concreto, e sì, probabilmente meno dolce di quanto avrebbe dovuto... ma era nervosa, preoccupata, spaventata, tesa, arrabbiata, e tutta una serie di sentimenti negativi che non si erano certo sopiti con la "vittoria" su un paio di porte.

E perché mai?

Non sei in te, non ragioni lucidamente... e onestamente mi sembra che Cappie sia messa meglio di te, al momento. -fisicamente, psicologicamente e forse anche emotivamente- Dobbiamo prendere quella dannata chiave, e le nostre possibilità di farlo sono direttamente proporzionali alla forza mentale della coppia che entrerà lì dentro. Tu devi rimanere qui con Brianna, e Cappie ha ragione, in due si fa prima e di sicuro tempo da perdere non ne abbiamo... quindi andremo noi.

Non voleva essere cattiva -santo cielo, era il suo ragazzo!- ma pragmatica all'ennesima potenza: era evidente che Jorge non fosse al meglio della sua forma, e loro non potevano rischiare di morire solo per orgoglio del portoghese; probabilmente se gliel'avesse detto in modo più dolce avrebbe ottenuto di più, ma conoscendolo da poco -e non avendolo mai vissuto in situazioni di emergenza come quella- non sapeva ancora quale fosse il modo migliore di porsi. Per fortuna ci pensò Cappie a mettere a posto la situazione, addolcendo il tono del discorso di Victoria col proprio, simile ma detto appunto con sfumature meno dure e severe.

Ha ragione Vicky. Lascia andare noi fratellone, io sto bene, davvero! Anche se i miei vestiti sono un po' rovinati io non ho neanche un graffio...
Tu devi restare qui e continuare a cercare altre informazioni su Donald e l'alchimista, ricordi?


Ricordo quello che ho detto, mica sono affetto da qualche amnesia. Ma le ricerche può farle anche Brianna.

Potreste farle insieme, no?
Così potreste scoprire più cose, e in meno tempo.
-propose la Randall, cercando di modulare la propria voce per risultare meno dura rispetto a prima.

Quel mostro ti ha fatto qualcosa e se tu non fossi in grado di dare il meglio di te, al cento per cento?

Non me lo perdonerei mai.

Finalmente c'era arrivato... e meno male, probabilmente avevano già sprecato un bel po' di minuti preziosi, ma se non altro Jorge aveva capito che non c'era nulla di personale nelle parole di Cappie e soprattutto di Victoria: non era per la rabbia provata verso di lui che lo stava "tagliando fuori", ma perché non lo riteneva in grado di affrontare una prova del genere.

Raccogli quanti più dati possibile che ci aiutino a capire come uscire da qui...

Il libro è grande… pensi dovrei concentrarmi su un qualcosa in particolare?

Cerca le ultime memorie dell'alchimista o scopri se qualcun altro, forse Donald, ha continuato il diario che appartiene a Mordenkainen.

Cerca di leggere più che puoi, magari troveremo indizi utili su come uscire in fretta e furia da qui tutti interi. -aggiunse Victoria, cercando di essere incoraggiante e ipotizzando che comunque Brianna, in quel compito, avrebbe potuto dargli una mano.

Va bene… Dimostrate a qualsiasi cosa ci sia là dentro di che pasta siete fatte!

Gli fece un occhiolino con un sorriso leggero e piuttosto dolce, non aggiungendo altro e voltandosi verso Cappie nuovamente seria e determinata.

Andiamo? -una domanda retorica chiaramente, ma attese che la Tassetta le facesse un cenno di assenso prima di avvicinarsi alla porta, aprirla e lasciare che fosse poi la O'Neill a chiudersela alle spalle- ... lo sai che sei accompagnata da una pecorella, vero? -le chiese mentre l'uscio le sigillava dentro, una vaga ironia nel tono di voce che durò poco visto che non sapeva esattamente cosa aspettarsi come prima prova da affrontare.

E poi, almeno, la pecora aveva una forma sensata.

Spoiler:
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Messaggioda Caroline Priscilla » 22/04/2015, 18:42

Ma che diavolo stai facendo?!

Quando aveva visto Jorge puntarsi la bacchetta contro, Cappie aveva temuto che il suo migliore amico avesse deciso di togliersi definitivamente la vita. Era già pronta a precipitarsi verso di lui, quando le sue parole la bloccarono all'istante facendole tirare un sospiro di sollievo (perchè non aveva intenzioni negative, anzi) ma al contempo facendola preoccupare immediatamente per il suo stato di salute.

Provare ad alleviare almeno un po’ il dolore che provo alla testa. I tentacoli della medusa là dentro hanno pasticciato con il mio cervello lasciandomi un enorme mal di testa…

Cos-quale medusa?

Si avvicinò al delfino, inginocchiandosi al suo fianco e prendendogli la testa fra le mani, ascoltando eventualmente un'ulteriore spiegazione ed esaminando le ferite che presentava ai lati delle tempie. Lo lasciò comunque quasi subito, in maniera che il portoghese potesse curarsi tranquillamente, prima di lanciarle una lunga occhiata indagatrice.

Certo che anche tu non stai messa proprio bene.

Diciamo che non è stato uno scontro alla stregua del Club dei Duellanti...

Rispose con un'alzata di spalle, lasciando che il migliore amico le restituisse un po' delle energie e della salute perse durante il combattimento contro il mostro. Era difficile, ora che poteva ragionare tranquillamente, riuscire a mettere in fila ogni singolo pezzo del puzzle che era diventata la vita della O'Neill. Dopo l'ultimo episodio di quella musica che le ispirava coraggio e della voce che l'aveva palesemente aiutata, Cappie stava iniziando a credere che il vero mistero da risolvere non era la scomparsa del padre, ma i brutti tiri che le stava giocando la sua mente. La spada, i capelli, la donna nera e quegli occhi (associati ad una voce petulante): c'era qualcosa di incredibilmente elettrizzante e, al tempo stesso, spaventoso in tutto questo, pensava la Tassorosso mentre stringeva in un ultimo impulso involontario il manico della wakizashi posata a terra al suo fianco.

Che diavolo è successo là dentro?

Ce l'ho fatta...

Sapevo che con la bacchetta eri una scheggia. Perché hai usato la bacchetta vero?

Scosse il capo in segno di diniego, perchè non avrebbe potuto mentirgli su quale arma l'avesse aiutata a sconfiggere il mostro di ghiaccio. La tassetta si lanciò in una breve descrizione su come fosse fatto il mostro e su come su di lui gli incantesimi sembrassero non funzionare. Fortunatamente aveva notato la spada conficcata a terra, probabilmente lasciata lì come unica difesa contro la creatura -continuò, mentendo spudoratamente- una spada grazie alla quale era riuscita ad uccidere la bestia e a tornare vittoriosa con la chiave in mano. Nel mentre spiegava tutto ciò al delfino, la piccola pecorella che la O'Neill aveva salvato si accoccolò sulle gambe della ragazza, continuando ad emettere quello strano verso che assomigliava sempre di più ad uno di quei suoni elettronici emessi dai computer babbani. Cappie, forse non facendoci caso, passava la mano sopra il muso e sulla lana soffice, sentendosi bene, una sensazione che provava anche quando si trovava a contatto con la sua wakizashi.

E quella cosa pelosa cos’è?

Non so da dove provenga, ma so in che modo è stata utilizzata: era la batteria elettrica del mostro...- disse con tono mesto e triste, continuando a fissare la piccola creatura fra le sue braccia -Quale razza di essere umano userebbe una creatura vivente per dare vita ad un mostro come quello?- fu una domanda retorica la sua, basata sulla supposizione che la belva di ghiaccio non fosse altro che una creazione dell'alchimista, una cosa morta che aveva bisogno di una "pila interna" per funzionare.

Ma che diavolo accade quando risolvete gli enigmi?

Lo fissò un po' stranita, non riuscendo a comprendere al volo le parole del delfino anche se ormai aveva intuito che lui la sua prova non l'aveva ancora superata. Però era rimasto tranquillo quando lei era uscita dalla porta, quindi forse -anche se scombussolato- Jorge aveva mandato Brianna o Victoria a fare la sua di porta, una delle due insomma che fosse già riuscita a portare a termine la propria prova. In ogni caso, per togliersi ogni dubbio, preferì chiedere al diretto interessato, ricevendo conferma di quanto avesse supposto fino a quel momento.

Ho fallito. Non sono riuscito a risolvere tutti gli enigmi e alla fine la creatura prima ha rovistato nel mio cervello e poi mi ha sbattuto fuori dalla stanza.

Le altre non sono ancora uscite?

Solo Victoria. Mi ha lasciato la sua chiave prima di infilarsi nella mia porta
E io per ingannare l’attesa senza impazzire mi sono messo a spulciare questo alla ricerca di qualcosa che ci possa tornare utile nel caso…


Lo fissò, cercando di notare segni di cedimento, qualcosa che le facesse comprendere quale fosse l'umore e lo stato di salute mentale e fisico del migliore amico: era visibilmente scombussolato, questo riusciva a vederlo, ma non sapendo quali altri effetti avesse avuto la medusa cervelloide affrontata dal delfino non riusciva a non provare un moto di ansia nei suoi confronti, spaventata all'idea che gli effetti di quell'attacco si sarebbero presentati successivamente e in misura più brutale.

...Hai scoperto qualcosa di interessante nel libro?- chiese, provando a distrarsi da quei pensieri e ascoltando con attenzione la risposta del ragazzo.

Forse. È stato davvero Mordenkainen a creare questo luogo usando una cosa che si chiama “pietra creatrice”ma non per vendetta o altro. Voleva solo ampliare Hogwarts per renderla più accogliente. L’Ottavo Piano doveva solo essere un regalo. Credo sia stato Donald, il suo assistente, a trasformarlo in una trappola mortale. È lui quello fissato con i misteri e i segreti…

Aspetta, hai detto Donald?

Si Donald, perché? Lo conosci?

Ho letto il suo nome prima, nel libro...a proposito della pozione...- già, la stessa pozione che aveva provocato in Victoria un attacco di rabbia nei suoi confronti unito al comportamento sconsiderato della Tassorosso. Cappie prese la propria ampolla, fissandola e notando che nonostante il duro scontro l'involucro di alluminio aveva retto, lasciando il composto inattaccato -Nel libro c'era scritto che questa pozione è in grado di potenziare qualsiasi tipo di arma. L'avevo presa pensando che tutti quanti potessimo beneficiare dei suoi effetti, ma ora...non ne sono tanto sicura.

Aveva pensato con fin troppa leggerezza che fosse giusto prendere qualcosa che non le apparteneva, come la mela che teneva nascosta dentro la borsa. Vicky le aveva aperto gli occhi, anche se all'inizio non aveva fatto troppa attenzione alle sue parole. Ora sapevano che l'alchimista era stato davvero l'autore dell'ottavo piano ma, come le aveva spiegato Jorge, solo ed esclusivamente a scopo di bene. E se fosse stato il suo assistente Donald a cacciarlo fuori da Hogwarts ed impossessarsi così degli strumenti che gli avrebbero permesso di creare anche quelle trappole? Però qualcosa non quadrava, come il fatto che il messaggio era stato firmato da Mordenkainen.

A meno che Donald non si sia spacciato per lui...già, ma a che scopo?
E poi come ha fatto questa pozione a rimanere qui intatta per tutto questo tempo?
Può averla preparata ed essere rimasta qui per chissà quanto...


Non aveva modo nè tempo di controllare, mentre il dubbio l'assaliva che sarebbe stato meglio rimettere la fiala, col suo contenuto, al proprio posto. Per la mela era impossibile, ma almeno poteva fare un'opera buona: la prese dalla borsa e l'avvicinò al muso della creatura che, chissà, forse l'avrebbe apprezzata e mangiata con gusto dopo tanto tempo passato chiusa in quella stanza. Invece sembrava che il suo nuovo amico o amica (non sapeva ancora quale fosse il suo sesso) non apprezzava affatto quel genere di cibarie. Oppure il suo istinto le diceva che, a discapito dell'ottimo aspetto, la mela era avvelenata. Non potendo conoscere la risposta e rabbrividendo a quel pensiero, la O'Neill preferì poggiare il frutto sul ripiano dietro di sè, continuando a coccolare l'animale e a conversare col suo migliore amico.

Sembrerebbe però che Mordenkainen abbia tentato di porre rimedio in qualche modo alle sue trovare quindi forse c’è un altro modo per uscire da qui anche senza le chiavi.

Oppure è stato l'assistente a farlo cacciare fuori da Hogwarts e ad architettare tutte le trappole sotto il suo pseudonimo...- non poteva escludere niente, ma la testa iniziava a girare al pensiero di tutti quei misteri irrisolti e in attesa di una risposta.

La verità è sempre una sola...- pensò fra sè ascoltando la proposta del suo migliore amico.

Continuiamo a leggere, ti va? Tanto finchè non escono non abbiamo molto da fare…

Mi sembra un'ottima idea!-disse, entusiasta di poter passare il tempo facendo qualcosa di utile per sè stessa e per il resto del gruppo- Senti, tu credi che sarebbe meglio rimettere questa- la pozione- a pos...

Non ebbe il tempo di concludere la frase perchè la serratura della quarta porta, quella con lo stemma di Hogwarts, si sbloccò con un click, lasciando uscire apparentemente incolume la piccola Delfinazzurro Brianna.

Allora? Ce l’hai fatta?

Stai bene?

Chiese apprensiva, quasi all'unisono col suo fratellone, attendendo che la Wollis decidesse di rispondere prima a lui oppure a lei e ascoltando con sgomento che la ragazzina, alla fine, aveva fallito. E ora che cosa avrebbero fatto? Non c'era più così tanto tempo a disposizione per riuscire a completare anche l'ultima dannata prova, a meno che non fossero andati in due all'interno di essa. Già, ma Brianna era esclusa (non sarebbe potuta rientrare al suo interno) e il suo migliore amico non sembrava particolarmente in forma e svelto nei ragionamenti logici (cosa che in quel caso era assolutamente fondamentale).

Va bene, allora … andiamo noi.

Eh? Che cosa?
Aspetta!


In due faremo … prima e… meglio. Tu aspetta Victoria…

Sembrava che anche parlare gli costasse fatica, ma il portoghese aveva ragione: non potevano minimamente sperare di farcela se non fossero entrate due persone invece che una. Tuttavia, andare impreparati era una follia altrettanto grande. Per questo motivo Cappie decise che prima era meglio informarsi su quali prove aspettassero loro all'interno di quella porta, rivolgendosi direttamente alla piccola delfina.

Brianna devi dirci tutto quello che sai, svelta: non abbiamo molto tempo!
Che prova hai dovuto affrontare?


Non voleva essere brusca con la ragazzina -usava un tono ansioso e preoccupato per ciò che gli aspettava- ma ormai il tempo era agli sgoccioli. Quando la Wollis avesse finito di spiegare tutto quanto, sperava in maniera breve ma completa, la seconda porta si aprì facendo uscire la Draghessa vittoriosa e in compagnia di una palla rosa e di un uovo. Per fortuna la Randall sembrava essere in ottima forma e, osservandola, la tassetta si ricordò di come l'avesse lasciata un momento prima di entrare nella propria porta: furiosa, spaventata e incavolata nera con lei e con Jorge. Il pensiero di ciò che avrebbe dovuto fare con la pozione si delineò sempre di più nella sua mente, mentre lasciava che fosse il delfino a spiegare alla propria ragazza cosa fosse accaduto durante quel lasso di tempo e la sconfitta di Brianna.

Allora vado io: sembra che sia la mia giornata fortunata, in fondo finora ho risolto sempre e solo domande ad enigmi, e mi sono anche letta Storia di Hogwarts da cima a fondo... inoltre non so che mi abbia fatto il mostro là dentro, ma mi sento più intelligente di prima.

No, allora andiamo insieme: non ti lascio ad affrontare una terza prova completamente da sola e poi non abbiamo più tempo. In due possiamo fare più in fretta.

Rispose di getto, perchè per lei era evidente che Vicky fosse più preparata (almeno dal punto di vista fisico) ad affrontare una serie di domande rispetto che Jorge. Non era sicura che sarebbe stata in grado di conoscere tutto di Hogwarts (lei era lì solo da un anno, il portoghese invece da sette) ma in quel momento, fra i due, il più svelto mentalmente era proprio la Draghessa e Cappie contava che le sue conoscenze sulla scuola fossero stata ampliate a dovere. In fondo, non era proprio Storia una delle sue materie preferite?

Speriamo bene...

Si disse, pronta ad andare insieme alla bionda dentro la stanza, quando fu proprio Jorge a bloccarle facendo perdere loro, inevitabilmente, minuti preziosi.

Abbiamo appena deciso che saremo andati noi ad affrontare quella porta.

Aspetta Jorge, però...

No avete ragione... è meglio se va Victoria... ma la accompagno io... Dopo quello che Cappie ha dovuto affrontare lì dentro ha bisogno di riprendere le forze. In fondo ancora non sappiamo cosa accadrà dopo che abbiamo preso le chiavi.

Credeva davvero che lei fosse messa peggio di lui? Non aveva certo ricevuto carezze dal mostro, ma il suo cervello era più attivo e febbrile che mai, cosa che non poteva certo dire della mente del portoghese in quel momento. Ascoltò in ogni caso le parole, dure, che gli rivolse Victoria, lanciando uno sguardo a Brianna per comprendere se anche ella fosse d'accordo col ragionamento dell'amico oppure se stesse dando ragione alle due ragazze.

Tu devi rimanere qui con Brianna, e Cappie ha ragione, in due si fa prima e di sicuro tempo da perdere non ne abbiamo... quindi andremo noi.

Ha ragione Vicky.- disse, con un tono di voce più dolce rispetto a quello della Randall, ma altrettanto risoluto. Conosceva Jorge da quando aveva dodici anni e sapeva che con un modo di fare troppo brusco e diretto non sarebbero mai riuscite a fargli comprendere il buon senso nelle loro parole. Questo non significa però che non si stesse comportando in quel modo anche come conseguenza al tono usato da Vicky. Non voleva che il suo migliore amico si offendesse o rimanesse ferito dal loro atteggiamento, solo che capisse l'urgenza e l'estrema situazione di pericolo nel quale tutti loro erano invischiati -Lascia andare noi fratellone, io sto bene, davvero! Anche se i miei vestiti sono un po' rovinati io non ho neanche un graffio...Tu devi restare qui e continuare a cercare altre informazioni su Donald e l'alchimista, ricordi?

Ricordo quello che ho detto, mica sono affetto da qualche amnesia. Ma le ricerche può farle anche Brianna.

Potreste farle insieme, no?
Così potreste scoprire più cose, e in meno tempo.


Certo! Noi contiamo su di te...- disse, fissando dritto negli occhi il proprio migliore amico -...ed anche su di te, Brianna...- volse lo sguardo verso la delfina, sorridendole incoraggiante -Contiamo su entrambi affinché riusciate a scoprire quante più cose possibile in quel libro, mentre noi saremo via.

Allungò una mano verso il volto del ragazzo, provando a fargli una carezza nell'ennesimo punto dove erano ancora visibili quelle strisce rosse lasciate dalla medusa.

Quel mostro ti ha fatto qualcosa e se tu non fossi in grado di dare il meglio di te, al cento per cento?

La voce tremò appena mentre gli porse quella domanda, un tremore dovuto sia alla paura che provava al pensiero che sarebbero potuti morire tutti là dentro, sia al terrore che sentiva dentro al pensiero che il suo adorato fratellone non fosse più lo stesso a causa di quell'attacco. Aveva bisogno che lui fosse lucido, perchè sapeva di poter contare su di lui esattamente come lui avrebbe sempre potuto contare su di lei. A quanto pare, finalmente, anche il portoghese lo capì, spingendo la Tassorosso a stringerlo in un abbraccio forte e potente, scoccandogli anche un bacio sulla guancia.

Raccogli quanti più dati possibile che ci aiutino a capire come uscire da qui...

Il libro è grande… pensi dovrei concentrarmi su un qualcosa in particolare?

Cerca le ultime memorie dell'alchimista o scopri se qualcun altro, forse Donald, ha continuato il diario che appartiene a Mordenkainen.

Cerca di leggere più che puoi, magari troveremo indizi utili su come uscire in fretta e furia da qui tutti interi.

Va bene… Dimostrate a qualsiasi cosa ci sia là dentro di che pasta siete fatte!

Sorrise al ragazzo e a Brianna, supponendo che anche lei avrebbe incoraggiato le due amiche nell'affrontare la sua medesima prova, ma non ancora pronta a lasciare quel luogo. C'era ancora una cosa, un'ultima cosa, che doveva fare prima di chiudersi dietro la porta.

Andiamo?

Un momento...- estrasse la fiala con la pozione, fissandola solo per qualche secondo, dopodichè si avvicinò alla piccola Wollis e gliela consegnò fra le mani -Puoi rimetterla dove stava, al posto mio? Ha ragione Vicky: non mi appartiene e non ho alcun diritto di prendere nulla da qua dentro...- disse, convinta che la delfina avrebbe fatto esattamente quanto richiesto dall'amica Tassorosso. Dopo quello scambio di battute, Cappie abbracciò anche lei per un brevissimo istante, prima di mettersi al fianco di Victoria -la wakizashi ovviamente era stretta nel pugno destro, la bacchetta in quello sinistro- e sorriderle, in un chiaro e unico gesto di scuse.

... lo sai che sei accompagnata da una pecorella, vero?

E tu da una palletta rosa saltellante!

Rise nervosamente, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle, sperando vivamente che quella fosse l'ultima prova che il gruppo avrebbe dovuto affrontare prima di uscire da lì.

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Messaggioda Brianna » 23/04/2015, 21:16

Brianna stava trattenendo il fiato dopo aver esposto la sua verità ai tre serpenti presenti nella stanza, ma evidentemente non fu quella giusta dal momento che la ragazzina osservò i tre rettili in questione tornare da dove erano venuti dopo aver fatto una sorta di verso... infastidito? Poteva essere così? La Delfina non ne era sicura ma fu comunque l'impressione che le dettero...

La porta che era dietro la ragazzina si aprì e il suo stupore fu tale quando si ritrovò fuori... si, proprio fuori, dove erano già presenti Cappie e Jorge... com' era possibile? Aveva ancora due porte da affrontare, ne era sicura... eppure...

In un lampo di intuizione comprese... non ce l'aveva fatta...

No, no, nooooooooo

Urlò dentro se stessa, consapevole di non aver superato la prova

e adesso? Cosa faremo? Come faremo ad uscire di qui?

Il pensiero che Gleadr potesse morire a causa sua, per delle sue risposte sbagliate... no, non poteva pensarci... ma il senso di colpa aumentava ad ogni istante che passava, mentre come un automa si dirigeva verso la Tassetta e il Delfino poco distanti, che conversavano tra loro.

Non si accorse subito dello strano animaletto così vicino a Cappie, troppo persa ad autocommiserarsi per la mancata riuscita dell'impresa...

Allora? Ce l’hai fatta?
Stai bene?

Le domande la scossero dal momentaneo stato in cui si trovava...

Si, sto bene

si limitò a dire in un sussurro per poi scuotere la testa preferendo non dire a voce che non ce l'aveva fatta... la voce le sarebbe quasi sicuramente uscita incrinata, ma non fu difficile per Cappie e Jorge intuire dall'espressione e dagli occhi lucidi della ragazza che aveva fallito la sua prova.

Va bene, allora … andiamo noi.

Eh? Che cosa?Aspetta!

In due faremo … prima e… meglio. Tu aspetta Victoria…

la voce balbettante e carica di dolore di Jorge, assieme all'espressione di Cappie, non fecero altro che aumentare lo stato di sconforto in cui si trovava la Delfina in quel momento...

Brianna devi dirci tutto quello che sai, svelta: non abbiamo molto tempo!Che prova hai dovuto affrontare?

Brianna incassò il colpo – le parole di Cappie, seppur dette con tono ansioso e preoccupato, erano state abbastanza brusche e la giovane Delfina, in quel momento, non era lucida abbastanza da capire che Cappie lo faceva per la salvezza di tutti loro e non era sua intenzione essere brusca con lei - espose quindi la sua prova utilizzando meno parole possibili; la voce a tratti incrinata, le lacrime che sembravano sul punto di uscire dal confine delle ciglia.

Stava finendo di raccontare quello che le era successo quando vide Victoria uscire trionfante dalla sua porta... un momento... perchè la Randall usciva dalla porta con il cervello? Non aveva scelto l'altra, quella con il mappamondo?

Stava quasi per chiederglielo – di certo non poteva sapere quello che era successo mentre lei affrontava la sua prova – ma preferì non farlo... le avrebbe solo ricordato che lei, Brianna Wollis, aveva fallito.

Ne hai trovata un’altra. Bravissima piccola

Victoria venne quindi informata dell'insuccesso di Brianna, e fu Jorge a spiegare molto brevemente alla sua ragazza quali erano state le prove che aveva dovuto affrontare la Wollis.

Allora vado io: sembra che sia la mia giornata fortunata, in fondo finora ho risolto sempre e solo domande ad enigmi, e mi sono anche letta Storia di Hogwarts da cima a fondo... Inoltre non so che mi abbia fatto il mostro là dentro, ma mi sento più intelligente di prima.

No, allora andiamo insieme: non ti lascio ad affrontare una terza prova completamente da sola e poi non abbiamo più tempo. In due possiamo fare più in fretta.

Una terza prova?Victoria aveva superato la sua e anche quella di qualcun' altro? Non era stata l'unica ad aver fallito la prova? Anche Cappie o Jorge?

In quel momento la Wollis si sentì un tantino rincuorata... non c'era nulla di cui essere fieri, ma sapere di non essere stata l'unica a fallire, che fosse stato addirittura qualcuno più grande di lei in qualche modo diminuiva il suo senso di colpa... e fu allora che si accorse di un fatto alquanto strano... era come se si sentisse più forte - o forse era meglio dire più resistente? - così, all'improvviso... aggrottò la fronte e scosse la testa... no, non era possibile... eppure...

Abbiamo appena deciso che saremo andati noi ad affrontare quella porta.

Aspetta Jorge, però...

No avete ragione... è meglio se va Victoria... ma la accompagno io... Dopo quello che Cappie ha dovuto affrontare lì dentro ha bisogno di riprendere le forze. In fondo ancora non sappiamo cosa accadrà dopo che abbiamo preso le chiavi.

Non puoi accompagnarmi tu.

Osservò lo scambio di battute tra i tre ragazzi di fronte a lei per decidere chi avrebbe dovuto affrontare la porta che lei – Brianna – aveva fallito, ed era si vero che Victoria si era espressa abbastanza duramente e – almeno secondo Brianna – senza alcun motivo al suo fidanzato, ma questo non toglieva che avesse ragione... era Jorge quello più portato per le pozioni, quello che avrebbe compreso al meglio le indicazioni dell'Alchimista... e non era forse il loro obiettivo principale quello di uscire di li una volta per tutte?

Jorge... hanno ragione – la voce di Brianna era poco più che un sussurro, quasi temesse che Jorge avrebbe iniziato ad urlare contro di lei – sei tu il più esperto tra noi con le pozioni e quindi credo che tu sia quello maggiormente in grado di comprendere quel libro – disse accennando al libro che aveva visto in mano a Jorge – e quindi a tirarci fuori di qui... non so cosa è successo a voi dentro le stanze... magari me lo direte quando saremo fuori di qui – perchè comunque Brianna voleva sapere... le interessava soprattutto la prova che aveva dovuto affrontare il portoghese, perchè era quella che lei avrebbe voluto affrontare prima che lui le chiedesse di prendere l'altra porta – ma sta di fatto che il più bravo in pozioni sei tu.

Lo ribadì, una seconda volta, per fargli comprendere quanto – secondo lei – fosse importante quel fatto.

Tu devi rimanere qui con Brianna, e Cappie ha ragione, in due si fa prima e di sicuro tempo da perdere non ne abbiamo... quindi andremo noi.

Ha ragione Vicky. Lascia andare noi fratellone, io sto bene, davvero! Anche se i miei vestiti sono un po' rovinati io non ho neanche un graffio...Tu devi restare qui e continuare a cercare altre informazioni su Donald e l'alchimista, ricordi?

Ricordo quello che ho detto, mica sono affetto da qualche amnesia. Ma le ricerche può farle anche Brianna.

Brianna rimase zitta allo sfogo di Jorge... le sembrava palese che il Delfino non avesse alcuna voglia di leggere il libro mentre la sua ragazza e la sua sorellina di sempre affrontavano l'ennesima prova, ma lei era anche convinta di non essere all'altezza di eseguire le ricerche da sola... si morse il labbro ed abbassò a testa, quasi con fare sconfitto... cosa avrebbero fatto? Come sarebbero usciti di li?

Potreste farle insieme, no?
Così potreste scoprire più cose, e in meno tempo.


Certo! Noi contiamo su di te...ed anche su di te, Brianna...

Brianna alzò lo sguardo verso Cappie, stupita... abbozzò un mezzo sorriso... nonostante la sua prova fallita Cappie contava ancora su di lei?era una cosa bella da sapere e mentalmente ringraziò la tassetta della fiducia che le accordava.

Contiamo su entrambi affinché riusciate a scoprire quante più cose possibile in quel libro, mentre noi saremo via.

Quel mostro ti ha fatto qualcosa e se tu non fossi in grado di dare il meglio di te, al cento per cento?

Cos'era successo a Jorge? Cosa voleva dire quella frase? Ancora una volta, però, Brianna rimase zitta ad elaborare gli stralci di informazione che aveva raccolto – decisamente esigui – su ciò che avevano dovuto affrontare gli altri.

Raccogli quanti più dati possibile che ci aiutino a capire come uscire da qui...

Il libro è grande… pensi dovrei concentrarmi su un qualcosa in particolare?

Cerca le ultime memorie dell'alchimista o scopri se qualcun altro, forse Donald, ha continuato il diario che appartiene a Mordenkainen.

Cerca di leggere più che puoi, magari troveremo indizi utili su come uscire in fretta e furia da qui tutti interi.

Va bene… Dimostrate a qualsiasi cosa ci sia là dentro di che pasta siete fatte!

Ragazze... - stava per dire “in bocca al drago” la solita frase che si usava in quelle circostanze, ma cambiò idea... e se la sua risposta alla stanza dei Dragargenteo fosse stata sbagliata e le avesse quindi indotte in errore? Meglio non rischiare... - contiamo su voi due!

Non sapeva se Jorge era d'accordo, ma era convinta di si dal suo augurio fatto alle due.

Andiamo?

Un momento...Puoi rimetterla dove stava, al posto mio? Ha ragione Vicky: non mi appartiene e non ho alcun diritto di prendere nulla da qua dentro...

Brianna prese la fialetta che aveva in mano Cappie, annuendo... l'avrebbe riportata in velocità esattamente dove la tassetta l'aveva presa... quel posto era troppo strano ed era meglio non portarsi nessun “ricordino” da li...

Si lasciò abbracciare da Cappie, all'inizio fu un po freddina, d'altra parte non se lo aspettava, non dopo la pessima figura fatta, ma poi ricambiò l'abbraccio della Tassorosso e quindi le osservò varcare la porta, seguite dai due strani animaletti.

Portò velocemente al suo posto la fialetta che le aveva dato Cappie e poi tornò dov' era Jorge, lo osservò per un istante, in silenzio, finchè lui non sbattè entrambe le mani sul libro e facendola sussultare

Non riuscirò mai a leggerlo tutto! È impossibile in questo breve lasso di tempo e in più la maggior parte delle informazioni non riesco a focalizzarle bene.

Coraggio Jorge, possiamo farcela... chi è Donald?

Voleva cercare di aiutarlo, voleva che a fiducia che le aveva accordato Cappie fosse ben riposta, ma come faceva se non aveva la benchè minima idea di quello che stava scritto sul libro? Come faceva se Jorge pensava solo tra se e se?

Lo lasciò ragionare un attimo

Non è stato lui a piazzare quegli enigmi…?

Cosa intendi Jorge? Dici le quattro porte? lui chi?

Perché sono entrambi vivi.

Jorge? Di chi stai parlando? Chi è vivo? Jorge... non posso nemmeno provare ad aiutarti se non mi rendi partecipe dei tuoi pensieri...

ascoltò la frettolosa spiegazione di Jorge, poi lo vide puntare la bacchetta, rimpicciolire il libro e metterselo in tasca

No! Jorge! E se fosse una trappola? Non puoi portarlo via da qua... anche Cappie mi ha dato la fialetta che aveva preso perchè la rimettessi al suo posto... Jorge... e se fosse una trappola? E' un ulteriore trappola!

Brianna era esterefatta dall'azione di Jorge... non poteva essere vero... non doveva portarlo via... se ci avesse pensato avrebbe ammesso di avere paura... paura di trovarsi di fronte ad un altra trappola, paura di non uscire viva da li.

Spoiler:
Grazie Sandyon per aver compreso il mio problema ed avermi aumentato il tempo utile per rispondere, spero di risolvere in fretta!

Jorge
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Messaggioda Sandyon » 24/04/2015, 17:43

Il tempo scorreva inesorabile.
Non era ancora trascorsa un'ora eppure per i quattro ragazzi poteva esser già passata un'eternità.
Avevano dato il meglio, sbagliando, facendo giusto, ma comunque impegnandosi al massimo delle loro capacità.
Tuttavia non era ancora abbastanza, non per la conquista di tutte le chiavi utili al fine di uscire da quel luogo e salvarsi la vita.
Al momento tre erano in loro possesso, mancava l'ultima e per affrontare la prova fallita da Brianna si decise di inviare Caroline Priscilla O'Neill e Victoria Leanne Randall, appesantita per altro dal portarsi dietro un uovo dalla grandezza non indifferente.
Stava quasi per rassegnarsi ad avere anche quell'ulteriore fastidio da sopportare, quando la strana palla rosa animata che le stava vicino ebbe la brillante idea di aiutarla in un modo un po' singolare, ovvero aprire la bocca (spalancarla più che altro) ed aspirare l'uovo che finì al suo interno, non ingoiato ovviamente, ma solo trattenuto tra le guance della creatura, al sicuro e al caldo, considerando poi che pareva proprio non costare nulla in termini di fatica o sforzo alla strana entità trovata nella stanza con il Mappamondo.

Immagine

Non appena le due ragazze si trovarono di fronte alla porta con sopra lo stemma di Hogwarts, essa si aprì quasi all'istante, permettendo loro di entrare, dopo di che, come ormai prassi, si chiuse all'attimo sigillandosi, impedendo alle giovani studentesse di tornare nella stanza principale fino al ritrovamento del tesoro oppure in caso di sconfitta.
Non appena quindi furono pronte per cominciare, videro lo stesso corridoio osservato dalla Delfinazzurro, corridoio che terminava in fondo con una grande finestra infrangibile. Ai lati destro e sinistro, tre porte per ognuno, una per Casata di Hogwarts.
Significava quindi che si sarebbero dovute dividere i compiti, probabilmente, suddividendosi gli ingressi così da dimezzare il tempo di riuscita.
Entrambe ebbero la stessa identica idea, ovvero prendere la porta recante lo stemma della loro Casata di appartenenza, quindi la bionda grano optò per i Draghi e la bionda platino per i Tassi.
Non appena la prima varcò la soglia violargento, poté notare subito sui muri laterali gli arazzi raffiguranti draghi rampanti e intenti a sputare fiamme. Al terreno, un ammasso di rocce di diverse forme e dimensioni, come se fossero detriti dovuti ad una esplosione.
In realtà, quella era la lastra di pietra incontrata precedentemente dalla Wollis, la quale dopo la sua risposta era andata in frantumi decretando la risposta errata al quesito. Pochi secondi e i sassi tremarono leggermente, muovendosi e ricomponendosi tra loro a ricreare la stessa identica superficie adesso liscia sulla quale si andò formando una scritta nuova, un nuovo interrogativo, solo per Victoria.

" Da Noi Deriva Il Potere Per Liberare Il Vostro Potere.
Senza Il Nostro Contributo Molti Di Voi Non Potrebbero Far Nulla.
Per Quale Motivo, Dicci, Tali Parole Non Possono Essere Altro Che Vere E Inappellabili?
"


Intanto, mentre l'americana si dedicava alla risoluzione del proprio indovinello particolare, l'irlandese rivolgeva il proprio sguardo alla stanza adibita a dimora per rappresentare i Tassorosso: stendardi in l'alto con il loro logo per eccellenza, un tappeto rotondo al centro della saletta e ai lati dei divani apparentemente comodi con cuscini dorati e una struttura in legno scuro. Sulla parete frontale, invece, si notava una lavagna di sughero molto grande con sopra appesi diversi ritagli di giornale. Ogni ritaglio era tenuto fermo da una puntina metallica e le notizie di quelle testate giornalistiche erano sia fresche che molto molto vecchie. Tra queste, ad un certo punto, qualora la ragazza si fosse avvicinata, l'immagine di uno studente defunto in un tragico incidente le avrebbe parlato, forse sorprendendola, forse inquietandola o magari facendola sorridere, visto che lui stesso pareva avere un'espressione tranquilla e serena, quasi amichevole.

Ehi!
Ciao!
Benvenuta!


Immagine

Sei qui per la chiave, giusto?
Benissimo, spero proprio di poterti aiutare ad ottenerla!
Devi soltanto cercare di rispondere correttamente alla mia domanda, so che puoi farcela!
Allora, come ben sai noi Tassorosso siamo una Casata di ragazzi laboriosi e sempre intenti a darci da fare, giusto?
Perfetto, peccato che a dir la verità, se ci pensi bene, la creatura che ci rappresenta così tanto laboriosa non è...
... Ma se tu potessi cambiare il nostro animale totem e sistemarne uno che invece è simbolo di lavoro sodo e impegno, quale metteresti?
Fammi quattro esempi giusti e mi renderai soddisfatto!


Per Jorge e Brianna:

Per quanto riguarda questo turno preferisco non farvi postare, così da velocizzare il gioco alle altre due utenti.
In ogni caso cominciate ugualmente a prepararvi un abbozzo di post perché comunque prima che escano vi farò mandare un'azione.
Ciò che leggerete nel libro vi verrà ovviamente illustrato prima di farvi intervenire di nuovo nella quest.

Per Victoria e Caroline Priscilla:

Avete a disposizione 48 ore di tempo per rispondere.
48 ore si intende da quando ho inviato questo SM.

Buon Gioco.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 25/04/2015, 16:27

La O'Neill non sapeva minimamente quanto difficili sarebbero state le domande da affrontare. Certo, si era fatta raccontare qualcosa da Brianna, ma non avevano avuto il tempo di approfondire il discorso proprio a causa della scarsità di questo. La testa girava vorticosamente attorno alla paura di non farcela, all'angoscia che provava verso il suo migliore amico e alle assurdità che aveva assistito all'interno della porta con le fauci. Tuttavia, una volta varcata la soglia dell'ultima porta, questi pensieri vennero forzatamente lasciati dietro di essa, perchè non aveva modo di ragionare su una possibile soluzione a tutti i loro problemi e nel contempo di concentrarsi sulle prove che avrebbe dovuto affrontare. Non si stava ponendo neanche il minimo problema di dove fosse la serratura dove inserire tutte e quattro le chiavi, convinta -a torto o a ragione non si sa- che questa sarebbe apparsa una volta che il gruppo avesse superato tutte e quattro le prove.

Speriamo bene...

Strinse ancora più forte il manico della wakizashi, cercando di trarre quanta più forza e coraggio possibile da essa. Era diventata il suo portafortuna, sentendosi più coraggiosa e fiduciosa solo perchè aveva quell'arma vicino con sè. Tutto effetto di autosuggestione, non di sicuro a causa di qualche presenza mistica che alloggiava al suo interno. Ma Cappie si curava poco di quel particolare, preferendo lasciarsi invadere da sentimenti positivi mentre si dirigeva automaticamente verso la porta contrassegnata dallo stemma dei Tassorosso.

Buona fortuna Vicky!

La incoraggiò, notando che la ragazza aveva scelto -come giusto che fosse- la porta dei Dragargenteo. Ovvio che entrambe iniziassero da qualcosa che fosse per loro familiare e rassicurante e non avevano bisogno di discuterne prima fra di loro. Il tempo era troppo poco, così, lasciando Victoria con quello scarno augurio, Cappie si chiuse la porta dietro di sè, accompagnata solo da una tenera pecorella belante che sembrava assolutamente incapace di staccarsi da lei.

Cerca di stare buona, d'accordo?

Le disse, sembrava che per il momento lo strano animale riuscisse a comprenderla o forse parlare con lei l'aiutava a sentirsi meno sola. In ogni caso, la stanza dove la O'Neill mise piede non aveva nulla di spaventoso nè inquietante, anzi la fece anche sorridere per la quantità di oggetti e stendardi che le ricordavano la propria amata Sala Comune. Si guardò intorno brevemente, notando quasi all'istante la lavagna di sughero dove erano attaccati diversi tipi di fogli. Forse la domanda era scritta lì? Per scoprirlo non le restava altro che avvicinarsi a leggere. Osservando meglio, notò che la maggior parte erano ritagli di giornale (alcuni sembravano davvero molto vecchi, altri più recenti) e qualche foto di cui una in particolare catturò la sua attenzione, perchè sembrava che le stesse...sorridendo?

Ehi!
Ciao!
Benvenuta!


Ciao...Cedric Diggory?

Era davvero lui? Sì. quel viso era inconfondibile, stampato in tutti i libri di Storia di Hogwarts come tributo ad un grande Tassorosso e degno figlio di Tosca.

Sei qui per la chiave, giusto?

Sì!

Benissimo, spero proprio di poterti aiutare ad ottenerla!
Devi soltanto cercare di rispondere correttamente alla mia domanda, so che puoi farcela!
Allora, come ben sai noi Tassorosso siamo una Casata di ragazzi laboriosi e sempre intenti a darci da fare, giusto?
Perfetto, peccato che a dir la verità, se ci pensi bene, la creatura che ci rappresenta così tanto laboriosa non è...
... Ma se tu potessi cambiare il nostro animale totem e sistemarne uno che invece è simbolo di lavoro sodo e impegno, quale metteresti?
Fammi quattro esempi giusti e mi renderai soddisfatto!


Non gli stava chiedendo qualcosa di impossibile, aveva solo bisogno di tempo per ragionare e riflettere quali animali scegliere e quali scartare. Ma il tempo in quel momento non era proprio il suo forte e l'istinto la spinse a buttare fuori i primi due nomi di animali laboriosi che Cappie conoscesse, retaggio delle sue conoscenze da Mezzosangue e nata da una donna babbana.

La formica e l'ape...

Disse ad alta voce, portandosi poi la mano alla bocca per paura di aver fallito miseramente senza neanche aver superato la prima prova. Tuttavia riflettendo attentamente, la ragazza si rese conto di aver risposto esatto perchè non potevano esserci animali più adatti a simboleggiare l'operosità e la dedizione al lavoro.

S-si sa che le formiche sono delle grandi lavoratrici. Riescono a sollevare oggetti cento volte più pesanti di loro e sono altamente organizzate e ognuna con un compito specifico...- cercò di rimediare al proprio errore spiegando per quale motivo le fossero venute in mente proprio le formiche, acquisendo man mano sempre più sicurezza -Mia madre una volta mi parlò di una favola che raccontava di una formica che lavorava tutta l'estate! Quindi, chi meglio di lei per rappresentare una casata laboriosa?- domanda retorica, non si aspettava certo che Cedric le avrebbe risposto.

Anche le api sono molto laboriose. Costruiscono l'alveare, allevano le larve, vanno alla ricerca di polline, producono miele e difendono il loro territorio: sono da sempre un simbolo di operosità e non stento a crederlo! E poi, pensandoci bene, i colori dell'ape si intonano perfettamente a quelli del nostro stemma!

Rispose un po' imbarazzata, perchè non riusciva a sentirsi angosciata o in preda al panico all'interno di quella stanza e nel rispondere alla domanda di Diggory. Chi lo sa, probabile che la sua calma derivasse anche dalla facilità con la quale stava rispondendo a quel quesito, un quesito molto semplice forse perchè proveniva dalla casata più dolce e di buon cuore rispetto a tutte le altre.

Quindi, pensando all'ape e alla formica...mi vengono in mente solo nomi di altri insetti...uhm...fammi riflettere...

Non voleva rischiare una seconda volta di sparare qualcosa che potesse rivelarsi sbagliato. Tuttavia, mentre pensava, l'irlandese riportava alla mente le informazioni che di tanto in tanto le passava la madre, appassionata non solo di fiori (erano il suo orgoglio e lavoro) ma anche di ogni forma di vita animale, soprattutto quella che più di tutti lavorava e si cibava delle sue preziosissime piante: gli insetti. Gli insetti sì che erano animali instancabili! Infatti era proprio fra di loro che si celava un altro lavoratore incallito, un lavoratore il cui nome salì spontaneo alle labbra della tassetta.

La termite. Non ho mai sentito di storie o simboli che prendano le termiti come segno di laboriosità, ma nonostante questo essa viene considerata una perfetta lavoratrice al pari delle formiche e delle api. Ricordo che si dividono in rigide caste: re, regina, soldati e operai e che ogni casta assolve al proprio compito con diligenza e operosità. Quindi sì, anche loro sono delle buone candidate a prendere il posto del tasso...anche se devo ammettere che sono...beh un po' bruttine...

Incassò appena la testa fra le spalle e si preparò mentalmente a trovare l'ultimo animale che avrebbe decretato la sua vittoria o la sua sconfitta in quella prova. Mentre rifletteva, la ragazza si rendeva conto di aver trovato solo nomi di insetti, mentre era sicura al cento per cento che vi fosse un mammifero che si era conquistato quella stessa nomea. Un mammifero che si divertiva a costruire dighe e ad abbattere alberi con i suoi dentoni possenti.

La mia ultima scelta è il castoro.- rispose quindi, sicura di sè e sorridendo al ragazzo che la fissava dall'interno della fotografia -Una volta in un documentario ho visto un castoro lavorare alla sua diga: era ingegnoso, abile e soprattutto laborioso! Rosicchiava la corteccia dell'albero fino a quando non lo faceva cascare, poi lo rosicchiava ancora per poterlo trasportare meglio verso la propria diga e renderla più stabile, solida e sicura. Anche il castoro è stato preso spesso ad esempio di operosità, quindi...

Non c'era altro che avrebbe potuto dire. Formica, ape, termite e castoro: queste le quattro scelte della O'Neill, questa la risposta che aveva dato a Cedric. Il ragazzo sarebbe rimasto soddisfatto oppure l'avrebbe guardata con delusione, buttandola fuori da lì e impedendole di riprovare una seconda volta? Non le rimaneva altro che attendere, mentre il livello di adrenalina nel suo corpo si innalzava pesantemente, creandole delle fitte allo stomaco per la tensione che stava provando in quel momento.

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Messaggioda Victoria » 25/04/2015, 22:58

[handwriting]Portarsi appresso un uovo di sei chili?
E che problema c'era con la palletta rosa ribattezzata per l'occasione "aspirapolvere tuttofare"? In meno di trenta secondi, l'esserino tondeggiante aspirò letteralmente l'uovo tenuto in mano da Victoria, con una forza tale da sbilanciarla persino.

Ehi, piano o finisci per ingoiare anche me! -la rimproverò la bionda, presa totalmente in contropiede da quel gesto.

In realtà l'uovo non era stato ingoiato dalla palletta, ma solo trattenuto nella sua bocca: le guance della creatura erano infatti piene, ora, ma ella non sembrava risentire minimamente di quel peso in più.

Stai... bene? -s'informò dunque la Randall con aria incerta, per poi alzare le spalle- Contenta tu, contenti tutti.

Lei di sicuro, visto che aveva di nuovo le mani libere: una volta fuori dalla porta col cervellone robotico, una breve conversazione con gli altri decretò che lei e Cappie tornassero di nuovo in una delle porte, quella di Brianna nello specifico, per affrontare la prova che la Delfina aveva fallito, e di andarci in due perché così avrebbero dimezzato i tempi; purtroppo l'entrare insieme non avrebbe permesso loro di aiutarsi, poiché ognuna avrebbe scelto le proprie domande da affrontare.
Una volta entrate nella stanza con la porta che si sigillava dietro le loro spalle, infatti, le due ragazze dovettero scegliere un'altra porta, questa volta avendone sei a disposizione -ognuna recante lo stemma di una Casata di Hogwarts: fu quasi automatico, per Victoria, scegliere Dragargenteo, e lo stesso fu per la O'Neill che optò per Tassorosso.

Buona fortuna Vicky!

Anche a te Cappie, ci vediamo dopo! -o non si sarebbero riviste affatto, nel caso in cui una delle due avesse sbagliato e fossero esplose lì dentro, perdendo entrambe la vita... ma farlo presente non le sembrava esattamente il modo migliore per incoraggiare la ragazza.

Una volta passata oltre la porta dei Draghi, quindi -e sempre con la fedele palletta accanto a sé- la Randall si ritrovò in una stanza celebrativa degli animali simboli di quella Casata: arazzi appesi alle pareti che raffiguravano i Draghi, quadri maestosi che l'americana avrebbe volentieri osservato con maggiore attenzione se solo ne avesse avuto il tempo; a terra, invece, un ammasso di detriti che però, in pochi secondi, riacquistarono la loro forma originale -o perlomeno così pensò la bionda- formando una lastra dalla superficie liscia sulla quale s'incise poi la domanda per la Draghessa.

Da Noi Deriva Il Potere Per Liberare Il Vostro Potere.
Senza Il Nostro Contributo Molti Di Voi Non Potrebbero Far Nulla.
Per Quale Motivo, Dicci, Tali Parole Non Possono Essere Altro Che Vere E Inappellabili?
-lesse ad alta voce, prima di sbuffare sonoramente: d'accordo, si era dimostrata brava con gli indovinelli, ma cambiare tema ogni tanto, tanto per dimostrarsi un po' originali?

Fare del sarcasmo era il modo perfetto -secondo la Randall- di sdrammatizzare un po' la situazione e cercare di tenere a bada l'ansia che le stava fomentando dentro, forse dovuta al peso dell'ennesima prova da affrontare con sempre meno tempo a disposizione: non poteva cedere al panico, però, non ora, non dopo tutto ciò che aveva fatto, non dopo essersi presa quella responsabilità...

'Non dopo che il cervellone mi ha resa, credo, più intelligente, sarebbe come sputare addosso al suo dono!'

Ammesso che fosse tale, ma se non altro quel pensiero servì per smuovere Victoria, che cominciò così a ragionare su quella domanda.

'Da noi... cioè dai Draghi, chiaramente... deriva il potere per liberare il vostro potere.
Come si libera il potere di un mago, cioè la magia?'
-si domandò mentalmente la Randall cominciando, come spesso aveva fatto anche nelle altre porte, a camminare su e giù sul posto, coprendo quel breve tragitto con aria assorta e sguardo basso- 'Beh, non è che la magia si possa "liberare", un mago ce l'ha e basta!
Al massimo si può dire che per controllarla, cioè per poterla usare nel modo corretto, si usano le bacchette...'


Non capiva il senso di quell'indovinello, ma fu proprio quell'ultima parola, "bacchette", a farle accendere una sorta di lampadina mentale: la corda di cuore di Drago non era una delle componenti utilizzate per la creazione dei catalizzatori magici?
Inoltre la domanda diceva anche "senza il nostro contributo molti di voi non potrebbero fare nulla" ... non tutti, quindi, ma solo alcuni maghi, forse proprio quelli che venivano scelti dalle bacchette con quella componente al loro interno.
Si morse l'interno della guancia con aria incerta e tormentata, perché non si sentiva per nulla sicura del ragionamento a causa della parola "liberare" che lei avrebbe sostituito con "controllare", ma poiché non le veniva in mente proprio nient'altro e non poteva perdere chissà quanti minuti preziosi -soprattutto non sapendo quanto ci stesse mettendo Cappie per le sue tre porte...

Perché la corda di cuore di drago è uno dei componenti necessari per la creazione delle bacchette, ed è grazie a questi catalizzatori che i maghi possono effettuare magie.

E tanti cari saluti alla speranza di essere convinta e sicura delle proprie risposte!

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Caroline Priscilla, Sandyon
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