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Messaggioda Amy » 16/01/2015, 22:49

[Hogwarts -> Stanza di Lucas – 2 Luglio ore 11:00]


Sembra proprio uno dei Castelli delle Fiabe Babbane…

Quel pensiero, che aveva accompagnato Amy lungo tutto il tragitto dal villaggio di Hogsmeade a Hogwarts, andava rafforzandosi ogni passo che la ragazza compiva per il cortile della scuola, complice il silenzio che vi regnava. Senza le urla degli studenti, a casa per le vacanze estive, quel vecchio e maestoso Castello appariva ai suoi occhi ancora più imponente e un po’surreale. Non per la prima volta si chiese come sarebbe stato studiare lì, in uno dei luoghi più significativi della Storia del Mondo Magico, ma come ogni volta liquidò quei pensieri inutili con una lieve scrollata di spalle, i capelli castani che quasi brillavano sotto i raggi del sole estivo. Ambientazione a parte, la Musashi non aveva nulla da invidiare a Hogwarts, non agli occhi di una bambina di undici anni. Erano pur sempre delle scuole, e come tali avevano regole da seguire, materie da studiare e professori da odiare o ammirare a seconda dei casi.

Anche se con un Prof come Lucas avrei adorato Trasfigurazione ancora di più.

Mormorò tra sé, arrossendo lievemente. L’impressione iniziale su Turner – simpatico, gentile e bello da togliere il fiato – con il tempo si era consolidata sempre di più, alimentando sia la curiosità che l’attrazione fisica che l’Harada provava nei suoi confronti. Non era quindi solo per ringraziarlo di averla aiutata ad ambientarsi a Hogwarts, facendole da Cicerone e svelandole alcuni trucchi per non perdersi nel Castello, che la Cioccolataia aveva chiesto alla VicePreside il permesso di accedere alla Scuola anche durante le vacanze estive.

Buon giorno Signorina Harada.

Buon giorno Frate Grasso.

E indovinate un po’ di chi era il merito se aveva superato il suo terrore per i fantasmi? Adesso provava solo un lieve senso di soggezione nei loro confronti, Barone Sanguinario escluso. Ma credeva che fossero in pochi a non temerlo.

C’è una festa al Castello di cui non sono stato informato?

Lo sguardo scese sulla bustina trasparente che aveva in mano e le sue guance assunsero un preoccupante colorito rosso pomodoro. Aveva riflettuto per bene nell’ultima settimana su quale potesse essere il modo più opportuno per ringraziarlo e una volta eliminate tutte le idee passabili di censura – andava bene essere se stesse e sfacciate ma non era ancora certa che l’altro fosse realmente interessato e soprattutto libero – aveva optato per quello che sapeva fare meglio, o quasi, e cioè il cioccolato.

No, nessuna festa. Solo un piccolo pensierino per un amico.

Perché lei ormai lo considerava tale. Giunta in prossimità della Torre Sud, scese dalle scale e con passo rilassato si avviò lungo il corridoio alla ricerca della camera di Turner. Non vi era mai stata, ovviamente, ma si ricordava perfettamente – quanta memoria aveva per certi dettagli – che il giorno in cui gli aveva preparato il pranzo lui aveva accennato qualcosa in proposito al fatto che gli alloggi dei docenti si trovavano lì.

Speriamo di avere fortuna …

Il brutto di presentarsi a sorpresa a “casa” di qualcuno. Non che fosse andata alla cieca, aveva provato a indagare in maniera discreta sui programmi dell’uomo nei giorni passati, ma le conclusioni che aveva tratto erano del tutto personali e quindi il margine di fallimento era concreto. Un cinquanta e cinquanta, giusto perché in fondo era una persona ottimista.

Grazie Preside per aver pensato di mettere delle targhette con i nomi.

Esultò in un sussurro, le mani congiunte in un gesto di preghiera e gli occhi socchiusi. Posò quindi a terra il pacchetto - doveva essere una sorpresa quindi non visibile subito – e si diede una veloce sistemata. Una pettinata ai capelli, lunghi quasi fino al seno, una raddrizzata alla collana, una sistemata al copri spalla. Non era nervosa – che male c’era a bussare alla porta della camera da letto di un uomo senza prima essere stata invitata? – solo le piaceva essere sempre perfetta, anche quando indossava degli abiti casual. Complice il caldo estivo, quella mattina infatti aveva optato per un paio di pinocchietti di jeans al ginocchio, un twinset rosa - giusto perché le era sembrato fuori luogo presentarsi a scuola con la sola canotta a bretelline che a mala pena le copriva l’ombelico – e delle scarpe da tennis in tinta.

Toc Toc

Una volta che Lucas avesse aperto la porta Amy gli avrebbe rivolto un sorriso dolce e genuino.

Sorpresa! – esclamò allegra - Volevo salutarti prima che sparissi in vacanza chissà dove. Posso entrare e disturbarti un secondo – pausa, mentre la frase “non sai se è single”compariva a gigantesche lettere luminose di fronte ai suoi occhi mentali - o forse sono capitata in un momento … sbagliato?

Una lieve flessione nella voce, titubante, come se si fosse accorta solo in quel momento che forse avrebbe dovuto mandare un gufo per avvisarlo del suo arrivo, che si rifletteva nella postura del corpo: mani nelle tasche dei jeans e busto lievemente inclinato di lato.

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Messaggioda Lucas » 17/01/2015, 13:06

[Stanza di Lucas – 2 Luglio - ore 11.04]


Adorava Hogwarts in momenti come quello, quand'era praticamente deserta: c'era una sorte di pace mistica nell'aria, come il Castello per la prima volta potesse respirare, e non essere solo preda dei rumori dovuti ad orde di studenti in giro per tutti i corridoi e sparpagliati nelle sale comuni; il docente di Trasfigurazione aveva deciso di approfittare di quel silenzio rigenerante, preferendo dormire lì piuttosto che tornare nel proprio monolocale - c'era ancora odore di lei, nell'aria.
D'altronde non poteva nemmeno passare ogni istante a casa di Tisifone e Noah: era più che sicuro che fossero felici di ospitarlo, ma a Turner di fare il terzo incomodo non andava proprio; così, tra le varie alternative, Hogwarts gli si era presentata come la migliore.
Lì aveva tutto ciò che poteva desiderare: pace e tranquillità, ottimo cibo grazie agli instancabili elfi, la sua Maya a fargli compagnia, la totale assenza di orari prestabiliti di cui dover tenere conto... che avrebbe potuto volere di più? E infatti, nonostante fossero le undici passate, Lucas se ne stava sdraiato sul proprio letto, a petto nudo, beatamente immerso nei propri pensieri.

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Ci sarebbe potuto restare fino all'ora di pranzo, in quella posizione, se d'improvviso un rumore inaspettato non l'avesse strappato dalle sue riflessioni.

Toc Toc

Uhm?

Inutile dire che non si aspettasse nessuno, anche perché al Castello lui era il solo insegnante presente o quasi - aveva visto la Vilvarin aggirarsi nelle Serre ogni tanto, ed ovviamente anche la Vice Preside per motivi burocratici; ipotizzando però che nessuna delle due avesse sentito il bisogno di andargli a parlare, e credendo potesse trattarsi di un educato elfo domestico, Turner si mise in piedi e, senza coprirsi il petto nudo, andò ad aprire...
... ritrovandosi di fronte l'ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere.

Sorpresa!

E che sorpresa!
Amy, l'Infermiera part-time della scuola, gran bella ragazza - soprattutto con quell'abbigliamento sbarazzino e giovanile - nonché Cioccolataia provetta, da quello che il docente aveva capito: non si aspettava di trovarla di fronte alla porta della propria stanza, e lo sconcerto - ma non il fastidio - era evidente nello sguardo chiaro di lui.

Volevo salutarti prima che sparissi in vacanza chissà dove. Posso entrare e disturbarti un secondo o forse sono capitata in un momento … sbagliato?

Se per sbagliato intendi che me ne stavo intento a poltrire e a crogiolarmi nel dolce far niente, allora sì... sei capitata decisamente nel momento sbagliato. - commentò Lucas con un sorrisetto divertito - Accomodati, e scusa se ti ho aperto così... - ovvero mezzo nudo - ma non aspettavo visite.

D'altronde, chi mai sarebbe potuto andare a trovarlo lì, nel bel mezzo delle vacanze estive?
Si fece da parte comunque, per lasciarla passare, chiudendo la porta alle loro spalle per poi avvicinarsi ad una sedia, recuperare una semplice maglietta bianca a maniche corte ed indossarla velocemente, così da essere un po' più presentabile.

Hai avuto un pensiero molto premuroso, comunque... pensavo di essere solo al Castello!
La Cioccolateria non apre, d'Estate?
- s'informò Turner, indicandole una brocca con del succo di zucca come a chiederle se ne volesse un po' - In ogni caso tranquilla, non ho nessun programma particolare per questi mesi, quindi... mi trovi sempre qui.

E mai in vita sua si era sentito tanto patetico nel pronunciare quelle parole.
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Messaggioda Amy » 17/01/2015, 15:37

Come al solito si era lasciata guidare dall’entusiasmo e dall’istinto e solo all’ultimo secondo, quando Lucas le aveva aperto la porta a torso nudo, le venne il dubbio di aver fatto un grosso, grosso errore di valutazione. Non che non concepisse i concetti di ozio, relax e vacanza, ma considerato che fino a quando la Cioccolateria non fosse tornata nuovamente in auge quelle per lei erano delle vere Chimere, la sua testolina castana concepiva un solo motivo per cui il docente dovesse trovarsi a quell’ora inoltrata del mattino in deshabillé. Motivo che implicava,da qualche parte nella stanza, la presenza di una donna altrettanto poco presentabile, probabilità quella che le fece perdere d’un colpo tutta la sua sicurezza. Tono quindi incerto e cervello momentaneamente “fuori servizio” tanto da non farle formulare nessun apprezzamento immediato per quello spettacolo.

Se per sbagliato intendi che me ne stavo intento a poltrire e a crogiolarmi nel dolce far niente, allora sì... sei capitata decisamente nel momento sbagliato.

Dolce far niente. Tre parole intrise di una magia che non si insegnava nella prestigiosa Hogwarts e che riportarono all’istante la solita Amy allegra e sfacciata.

Ah i privilegi di voi docenti, due mesi di totale, assoluto riposo… anche se – picchiettò il dito indice sulle labbra come se stesse riflettendo su chissà quale verità sconvolgente – non ti invidio per nulla i restanti dieci mesi.

Accomodati, e scusa se ti ho aperto così... ma non aspettavo visite.

Ora che era pienamente se stessa, Amy si prese la libertà di osservare molto attentamente l’abbigliamento – o meglio il “non abbigliamento” – dell’altro, senza chiedersi se, così facendo, potesse dare fastidio o mettere in imbarazzo Turner. Era semplicemente più forte di lei. Le piacevano le cose belle e per la Trama se Lucas a torso nudo non rientrava di diritto nella categoria.

Dovrò farti delle visite a sorpresa più spesso allora se questa è l’accoglienza… - rimise la mani in tasca, spingendole palesemente ancora più a fondo. Aveva il malsano istinto di picchiettargli il torace, giusto per saggiarne la consistenza, un po’ come era accaduto la prima volta che si erano incontrati. In quell’occasione però l’uomo era vestito e quindi non si era fatta nessuno scrupolo ad “allungare le mani” – Per tutti i Kami Prof… Hai un corpo da urlo ed è davvero sprecato dietro una cattedra. Mai pensato di fare il bagnino o l’istruttore di nuoto? Sono certa che il numero di donne capaci di nuotare aumenterebbe vertiginosamente nel giro di mezza stagione…

Aveva un’aria canzonatoria e divertita, ma la luce di apprezzamento nei suoi occhi non poteva essere per nulla fraintesa. Entrò quindi nella stanza, completamente dimentica del regalo che aveva lasciato fuori – e come poteva pensare ad altro con tutto quel bel di Merlino vicino? – e nel farlo urtò volontariamente con la spalla il braccio dell’altro, rivolgendogli un sorriso innocente che di tale non aveva nulla. Scosse lievemente la testa con fare fintamente contrariato quando Lucas indossò la maglia per poi dare un’occhiata curiosa in giro.

Hai avuto un pensiero molto premuroso, comunque... pensavo di essere solo al Castello! La Cioccolateria non apre, d'Estate?

Apre apre. L’unica settimana in cui chiudiamo è quella di Ferragosto mentre il resto del mese siamo aperti solo il pomeriggio – perché la mattina secondo lei faceva troppo caldo per far venir voglia di cioccolato – almeno fino a quando non sarò riuscita a produrre una perfetta “cioccolata fredda”… A Luglio facciamo orario normale – quindi dalle otto e mezza fino alle undici di sera – ma Alfred mi ha dato mezza mattinata libera a patto che facessi qualcosa di divertente e non troppo pericoloso.

E cosa c’era di più divertente e sicuro di fare una sorpresa al suo Prof preferito?

In ogni caso tranquilla, non ho nessun programma particolare per questi mesi, quindi... mi trovi sempre qui.

Nulla nulla nulla? Neanche una puntatina al mare? – chiese genuinamente, senza sapere che probabilmente, stava rigirando il babbano coltello nella piaga – Male Prof, molto ma molto male. Devi trovare il modo di ricaricare non solo le batterie del corpo ma anche quelle dello spirito se non vuoi correre il rischio di sbranare gli studenti dopo la prima settimana di lezione – una nota di preoccupazione sincera trapelava dalla sua voce – Io pensavo di prendere una Passaporta lastminute per Palermo un lunedì di questi – giorno di chiusura della Cioccolateria – Se ti va potresti farmi compagnia e salvarmi da me stessa – risolino divertito - Chissà quanti danni potrei combinare da solo in un posto dove non sono mai stata senza parlare neanche una sillaba di italiano. E poi ho sentito dire che il mare e il cibo sono uno spettacolo… Il cibo!

Si diede una manata sulla fronte, per poi mormorare un Ahi! di dolore mentre si voltava di scatto e apriva nuovamente la porta. Con tutto quel trambusto emotivo si era dimenticata del regalo.

Ti avevo portato questo per ringraziarti dell’aiuto che mi hai dato in questi mesi e bè, perché mi andava di prepararti qualcosa di speciale.

Non era stata quindi spinta da nessun obbligo ma solo dal desiderio di fargli un regalo particolare. Gli porse quindi una busta colorata al cui interno Lucas avrebbe trovato una scatola di cioccolatini

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Ah, anche il contenitore è commestibile!
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Messaggioda Lucas » 18/01/2015, 18:33

Ah i privilegi di voi docenti, due mesi di totale, assoluto riposo… anche se non ti invidio per nulla i restanti dieci mesi.

Ogni tanto non me li invidio nemmeno io...

Ammise Lucas con un sorriso leggero, spostandosi per permettere ad Amy di entrare nella stanza e scusandosi intanto con lei per averle aperto a petto nudo: chiaro che, se avesse saputo di aspettare visite, avrebbe pensato bene di rivestirsi... visto che, però, la Cioccolataia lo stava fissando con enorme interesse, forse non era stato poi tanto un male aprire la porta con quell'abbigliamento.

Dovrò farti delle visite a sorpresa più spesso allora se questa è l’accoglienza…
Per tutti i Kami Prof… Hai un corpo da urlo ed è davvero sprecato dietro una cattedra. Mai pensato di fare il bagnino o l’istruttore di nuoto? Sono certa che il numero di donne capaci di nuotare aumenterebbe vertiginosamente nel giro di mezza stagione…


Credo tu mi stia decisamente sopravvalutando. - replicò Turner, con un sorriso di ringraziamento ed anche lievemente imbarazzato - Non ho il fisico adatto per certe cose.
Il mio collega di Difesa, Sandyon Vastnor, lui sì che come bagnino farebbe la gioia di molte donne!


Aggiunse, scuotendo il capo: non si sentiva minimamente in grado di competere col fisico del marito della Vice Preside, ma era anche vero che non ci prestava attenzione più di tanto; si teneva in forma, gli piaceva correre e cercava di seguire una dieta equilibrata... ma niente più di questo, e gli stava bene così.

Apre apre. L’unica settimana in cui chiudiamo è quella di Ferragosto mentre il resto del mese siamo aperti solo il pomeriggio, almeno fino a quando non sarò riuscita a produrre una perfetta “cioccolata fredda”… A Luglio facciamo orario normale, ma Alfred mi ha dato mezza mattinata libera a patto che facessi qualcosa di divertente e non troppo pericoloso.

Divertente e non troppo pericoloso... direi che stare qui a parlare con me possa rientrare nella categoria, sì.

Confermò Lucas dopo qualche secondo di riflessione divertita, rassicurandola che, se il suo pensiero era di salutarlo prima che partisse per le vacanze, non avendo nulla di speciale in programma avrebbe potuto trovarlo lì per tutto il tempo, fino alla riapertura dell'anno scolastico.

Nulla nulla nulla? Neanche una puntatina al mare?

No... - confermò Turner, sentendosi sempre più patetico e chiedendosi se certe sensazioni fossero giustificabile in un uomo adulto.

Male Prof, molto ma molto male. Devi trovare il modo di ricaricare non solo le batterie del corpo ma anche quelle dello spirito se non vuoi correre il rischio di sbranare gli studenti dopo la prima settimana di lezione.
Io pensavo di prendere una Passaporta lastminute per Palermo un lunedì di questi... Se ti va potresti farmi compagnia e salvarmi da me stessa. Chissà quanti danni potrei combinare da solo in un posto dove non sono mai stata senza parlare neanche una sillaba di italiano. E poi ho sentito dire che il mare e il cibo sono uno spettacolo…


Andare a Palermo... con te? - d'accordo, erano... amici, più o meno. E solitamente non gli dispiacevano le persone spigliate e un po' impulsive, solo... - Non è un po' presto per una cosa del genere? - domandò ad alta voce, prima di rendersi conto che così sembrava quasi si aspettasse qualcosa da lei che andava oltre l'amicizia - Non fraintendermi, non mi aspetto che noi... insomma, volevo dire che non ci conosciamo da molto, e quindi... quindi mi sento un perfetto idiota.

Concluse, passandosi una mano sul viso mentre si prendeva in giro da solo con uno sbuffo ironico: Merlino, quanto faceva pena ormai nel rapportarsi con le donne.

Scusami, ti assicuro che di solito sono meno coglione di così.
Stavo cercando di dire che mi hai preso in contropiede, e che non essendo ancora molto intimi, forse sarebbe stato un po' imbarazzante andare insieme al mare... non che l'idea mi dispiaccia comunque.
E poi è vero che nel sud Italia il cibo...


Il cibo!

Inarcò un sopracciglio quando Amy si diede una manata sulla fronte, osservandola andare alla porta, aprirla e tornare da lui con una busta in mano.

Ti avevo portato questo per ringraziarti dell’aiuto che mi hai dato in questi mesi e bè, perché mi andava di prepararti qualcosa di speciale.

Ma non ce n'era bisogno... - replicò Turner, aprendo la busta e prendendo delicatamente tra le dita la scatola d'invitanti cioccolatini che la Harada gli aveva portato.

Ah, anche il contenitore è commestibile!

L'hai fatto tu? - domandò ammirato - Cavolo... è fantastico!
Insomma, a chi non piace il cioccolato?


A lui piaceva di sicuro, ed anche molto: infatti non perse tempo, prendendone subito uno ed assaggiandolo con espressione soddisfatta.

Allora è vero che sei una Cioccolataia fantastica... - commentò alla fine, leccandosi le dita sporche - E mi sa che devo sbrigarmi a passare nel tuo negozio a fare un po' di scorta...

Aggiunse tra sé, ridacchiando, mentre una certa cucciola di pantera usciva lentamente da sotto al letto del docente di Trasfigurazione, sbadigliando.

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Attratta, probabilmente, dall'odore del cioccolato, Maya si avvicinò al padrone e si strusciò come un gatto affettuoso contro la sua gamba, puntando poi i suoi occhietti chiari sulla nippo-irlandese per fissarla con curiosità.

Ah, tempismo perfetto...
Amy, ti posso presentare la femmina più importante della mia vita?
- Lucas sorrise e la prese in braccio, ruotando il busto cosicché il musetto della pantera fosse in linea con lo sguardo della ragazza - Questa è Maya, la mia cucciola.
Maya... questa è la mia nuova amica Amy.
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Messaggioda Amy » 18/01/2015, 23:16

Ogni tanto non me li invidio nemmeno io...

E come dargli torto? Lei al posto suo sarebbe annegata nella Pozione Calmante se avesse dovuto avere a che fare con gli studenti tutto il giorno per cinque giorni alla settimana. No, decisamente l’Harada non aveva la vocazione per l’insegnamento. Da quello che poteva vedere – e il panorama era decisamente bello - invece Lucas non aveva il fisico da insegnante, almeno secondo i suoi canoni, ma più da bagnino o da insegnante di nuoto. Cosa che gli fece presente subito, non trovando nulla di male nel fare quel tipo di apprezzamento sul corpo dell’altro.

Credo tu mi stia decisamente sopravvalutando. – inclinò la testa con espressione dubbiosa, sfruttando quel commento per dare una seconda approfondita occhiata. Un comportamento che i più forse avrebbero definito da maniaca ma che in realtà era dettata dall’astinenza a cui si era autocondannata - Non ho il fisico adatto per certe cose. Il mio collega di Difesa, Sandyon Vastnor, lui sì che come bagnino farebbe la gioia di molte donne!

Hummm … quella montagna di muscoli che va in giro sempre con un'espressione tesa e corrucciata in viso come se si aspettasse da un momento all'altro di essere attaccato da un orda di Mangiamorte? – chiese giusto per essere certa di aver compreso di chi stessero parlando – Miete più vittime tra gli studenti una sua lezione che il vaiolo di drago… - scosse la testa, disapprovando in silenzio ma palesemente i metodi di insegnamento di Vastnor o almeno le loro conseguenze - In ogni caso per me è troppo… - e non trovando un aggettivo adeguato allargò le braccia e disegnò in aria un cerchio enorme, mettendosi sulle punte – però si probabilmente anche lui farebbe furore in costume su una spiaggia se solo sorridesse un po’ di più.

Avere un fisico perfetto, infatti, non era il solo requisito per poter svolgere al meglio quel tipo di lavoro, servivano anche pazienza, gentilezza, sensibilità e la capacità di far sentire a proprio agio le persone, qualità quelle che secondo Amy Lucas aveva in abbondanza. Entrò quindi nella sua stanza, dando un’occhiata veloce in giro senza però mostrarsi invadente, spiegando all’altro che in realtà lei non era in ferie ma solo in “permesso uscita con la condizionale”.

Divertente e non troppo pericoloso... direi che stare qui a parlare con me possa rientrare nella categoria, sì.

E’ quello che speravo. Alfred sa essere davvero inquietante quanto si cala nei panni del padre severo.

A discapito delle parole, il sorriso che le affiorò sulle labbra era dolce, sostituito da una lieve smorfia di preoccupazione quando il docente le confidò che avrebbe passato l’intera estate a Hogwarts, senza muoversi neanche per fare un salto al mare uno o due giorni. Nell’ottica dell’Harada quelle non potevano essere considerate delle vacanze. Come poteva Turner rilassarsi davvero se rimaneva a scuola? Certo il Castello era vuoto, non vi erano studenti che lo avrebbero assillato e probabilmente non gli sarebbe neanche venuto in mente di aprire un libro di testo ma, suvvia, quello rimaneva pur sempre il suo posto di lavoro. Lo spirito goliardico di Amy inorridì a quella prospettiva e così, in maniera spontanea e genuina, gli propose di farle compagnia durante una mini vacanza a Palermo, senza riflettere sulle implicazioni della sua offerta né come l’altro avrebbe potuto interpretare le sue parole. Ecco cosa accadeva quando dimenticava di attivare i filtri “cervello – bocca”.

Andare a Palermo... con te?

Ehmmm… si…?

La reazione giustamente perplessa e dubbiosa dell’uomo si riverberò sul suo umore, rendendola incerta ma non abbastanza dallo spingerla a ritrattare le proprie parole. Pensava ancora che fosse una buona idea, giusto perché non aveva analizzando la sua proposta dall’ottica maschile.

Non è un po' presto per una cosa del genere? – aggrottò le sopracciglia non comprendendo il senso della domanda. Gli aveva chiesto di andare al mare insieme, mica di sposarlo. Era davvero una cosa così sconveniente per due persone che si conoscevano da poco? - Non fraintendermi, non mi aspetto che noi... insomma, volevo dire che non ci conosciamo da molto, e quindi... quindi mi sento un perfetto idiota.

Ohhh ma puoi aspettarti qualsiasi cosa da noi. - lo rassicurò, o almeno era quello in parte la sua intenzione, con un lieve accenno di malizia, rivolgendogli un sorriso divertito ma non canzonatorio. – Alla fine non è questo il bello di conoscere persone nuove? Non sai mai dove ti porterà una conoscenza nuova e le possibilità sono talmente vaste che cercare di prevedere come andrà a finire è solo tempo sprecato. Meglio vivere le cose così come vengono.

Perle di saggezza made in Harada. Non voleva convincerlo ad accettare la sua proposta ma solo provare a spiegargli in parte la sua filosofia di vita.

Scusami, ti assicuro che di solito sono meno coglione di così. – si morse la lingua per evitare di complicare, in negativo, ancora le cose confidandogli che lei lo trovava tenero più che coglione - Stavo cercando di dire che mi hai preso in contropiede, e che non essendo ancora molto intimi, forse sarebbe stato un po' imbarazzante andare insieme al mare... non che l'idea mi dispiaccia comunque.

Bè il bikini non è esattamente l’abbigliamento che meglio esalta i miei pregi – soprattutto perché non permetteva di coprire i difetti – ma sopravvivrò alla vergogna se tu sorvolerai su ciccia e affini – si vedeva dall’espressione del viso che non era in cerca di complimenti ma che effettivamente si trovasse un po’ sovrappeso – In ogni caso si tratta di una giornata sola – dovendo chiudere la Cioccolateria la Domenica sera e riaprire il Martedì il pernotto non era contemplato – e non dovrebbe essere troppo compromettente … - si bloccò all’istante, il tono divertito e allegro con cui aveva parlato fino a quel momento che andava scomparendo – A meno che tu non abbia una ragazza…

Perché in quel caso dipendeva da che tipo era la fidanzata di Turner.

E poi è vero che nel sud Italia il cibo...

Non gli diede il tempo di concludere la frase perché il riferimento al cibo le ricordò del pacchetto che aveva portato e che aveva sbadatamente dimenticato fuori dalla porta.

Ma non ce n'era bisogno...

Lo so ma avevo voglia di farlo ed è molto difficile farmi cambiare idea una volta che si è radicata nella mia testa.

Commentò prima di avvertirlo del fatto che anche la scatola fosse fatta di cioccolata.

L'hai fatto tu?

Esatto. È tutto frutto di queste delicate manine…

E le ondeggiò in aria.

Cavolo... è fantastico!
Insomma, a chi non piace il cioccolato?


Sorrise contenta per quella reazione, un sorriso che divenne di soddisfazione non appena l’altro ebbe provato, ed approvato, uno dei cioccolatini contenuti nella scatola.

Allora è vero che sei una Cioccolataia fantastica... – arrossì violentemente a quel complimento che non sentiva completamente meritato. Mamà Benoit era fantastica, lei solo un po’ al di sopra della media - E mi sa che devo sbrigarmi a passare nel tuo negozio a fare un po' di scorta...

Quando …

Il fiato le morì in gola e tutto il suo corpo si tese, diventando rigido come una statua di sale. Persino il sorriso che aleggiava sempre sul suo viso si cristallizzò, diventando una smorfia grottesca. Se non fosse stata paralizzata dalla paura nella stanza avrebbe riecheggiato un urlo di puro terrore e tutto per quel piccolo cucciolo di pantera che puntava minacciosamente verso di lei. Quando Maya si strusciò contro la gamba di Lucas, Amy fece un tremante passo indietro e poi un altro, lo sguardo sgranato fisso sul visino dell’animale. Il suo cervello registrò solo distrattamente che l’atteggiamento della pantera non era realmente minaccioso ma più che altro curioso.

Ah, tempismo perfetto...Amy, ti posso presentare la femmina più importante della mia vita?

Un altro passo indietro, per essere certi che tra lei e “l’altra” ci fosse una giusta distanza di sicurezza, il viso della nippoirlandese che si spostava dal basso verso l’alto per seguire ogni movimento della “cucciola”.

Questa è Maya, la mia cucciola. Maya... questa è la mia nuova amica Amy.

Pi…pi…pi…

Balbettò sentendosi una perfetta idiota. Una perfetta idiota in gabbia visto che a furia di indietreggiare era finita letteralmente con le spalle al muro.

Alla porta.

Si corresse quando avvertì il pomello premerle contro la spina dorsale. La tentazione di afferrarlo con tutte le sue forze, aprire la porta e fuggire fu tanta. Riuscì persino a muovere un braccio dietro la schiena fino a sfiorarlo con le dita ma non andò oltre. Con Maya in braccio Turner emanava una tale aurea di tranquillità e fiducia che andare via gli sembrava quasi un insulto.

Non… doveva e..ssere…non… troppo… peri…coloso staare qui a paaarlare con te?

Una battuta pessima come l’ombra del sorriso che si sforzò di fare e che la lasciò sfinita. Si lasciò quindi scivolare a terra delicatamente, stringendo le gambe a sé e allo stesso congratulandosi con se stessa per l’essere riuscita a restare nella stanza.

Po…posso avere quel bibicchiere di succo di zzzucca? ... E’èèè bella…

E lo pensava veramente.
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Messaggioda Lucas » 20/01/2015, 22:43

Hummm … quella montagna di muscoli che va in giro sempre con un'espressione tesa e corrucciata in viso come se si aspettasse da un momento all'altro di essere attaccato da un orda di Mangiamorte?

Mai descrizione fu più azzeccata...

Commentò Lucas divertito, non riuscendo a reprimere un sorriso leggero di fronte a quelle parole pronunciate con tutta la sincerità di chi, con Vastnor, non ci lavorava.

Miete più vittime tra gli studenti una sua lezione che il vaiolo di drago…

E ti assicuro che è pure migliorato rispetto a prima.
Quando l'ho conosciuto io faceva paura persino ai suoi colleghi...


Turner compreso.
Merlino solo sapeva come avesse fatto Monique a farlo innamorare, ma era chiaro che per il carattere dell'uomo fosse stato solo un bene.

In ogni caso per me è troppo… però si probabilmente anche lui farebbe furore in costume su una spiaggia se solo sorridesse un po’ di più.

E io che credevo che il fascino dello stronzo imbronciato fosse imbattibile!

Perché era questo che si diceva da sempre, no?
Che per quanto i bravi ragazzi fossero, appunto, bravi, seri ed affidabili, alla fine erano i bastardi senza cuore a piacere di più: Lucas non sapeva quanto fosse vero - Noah era in procinto di sposarsi con una donna meravigliosa, e di sicuro non era né un bastardo, né un uomo senza cuore - ma visto che con una come Lyra, con cui si era comportato in modo impeccabile secondo il suo modesto giudizio, gli era andata male, forse c'era un fondo di verità in quel modo di dire.
Turner, comunque, rimaneva una persona tranquilla, un bravo ragazzo appunto, per questo Alfred - l'uomo che lavorava con Amy in Cioccolateria - non avrebbe dovuto avere alcuna paura nel lasciare l'Harada insieme a lui.

E’ quello che speravo. Alfred sa essere davvero inquietante quanto si cala nei panni del padre severo.

L'ultimo Alfred che ho conosciuto - il manager di Lyra - non mi ha mai preso particolarmente in simpatia... forse perché corteggiavo quella che considerava come una figlia, e la cosa non gli andava giù. - scosse il capo leggermente, quasi sarcastico - Immagino sia stato particolarmente contento quando lei ha deciso di troncare la nostra relazione...

Aggiunse tra sé, in una riflessione che però, essendo soprappensiero, pronunciò a voce abbastanza alta da permettere ad Amy di udirlo - sperando se non altro che non commentasse quell'ultima frase, visto che si sentiva già abbastanza patetico così.
Come non sentircisi, in fondo, quando si ammetteva di non avere alcun programma per l'intera Estate, e che quindi la prospettiva era di rimanere lì, al Castello, da solo?
Amy, però, aveva tutta un'altra idea in mente: gli propose infatti di andare al mare insieme, a Palermo, scatenando i dubbi di Turner che, dopo aver cercato di esporli - fallendo miseramente - si scusò per essersi presentato come un coglione patetico con chissà quali malsane idee in mente.

Ohhh ma puoi aspettarti qualsiasi cosa da noi.
Alla fine non è questo il bello di conoscere persone nuove? Non sai mai dove ti porterà una conoscenza nuova e le possibilità sono talmente vaste che cercare di prevedere come andrà a finire è solo tempo sprecato. Meglio vivere le cose così come vengono.


Le rivolse uno sguardo intenso a quelle parole, un'occhiata profonda con cui Lucas sondò il volto di lei, dal taglio degli occhi agli zigomi, dalla curva delicata del naso alle labbra: si era solo sognato la malizia nella sua voce? E quelle parole... avrebbe dovuto leggere tra le righe?

Merlino, quanto sono diventato negato per certe cose...

Pensò Turner con un sospiro quasi depresso, prima di scusarsi con lei, appunto, per la reazione idiota che aveva avuto poco prima, di fronte a quella proposta.

Bè il bikini non è esattamente l’abbigliamento che meglio esalta i miei pregi, ma sopravvivrò alla vergogna se tu sorvolerai su ciccia e affini.

Non so a chi tu ti stia riferendo...
Ma da quello che vedo non c'è assolutamente nulla che non vada in te, Amy.
- replicò lui, posando sulla sua figura un altro sguardo intenso, quasi la stesse studiando tra sé.

In ogni caso si tratta di una giornata sola, e non dovrebbe essere troppo compromettente …
A meno che tu non abbia una ragazza…


Una ragazza... - poteva mettersi a ridere come una femmina isterica? - No, decisamente no.
Fino a questo momento la mia fortuna col genere femminile è stato pari a zero... credo di avere qualcosa che non va. - ghignò, ma sarcasticamente - Forse è perché sono troppo un bravo ragazzo.
Magari dovrei assomigliare più al collega di Difesa...


E questa volta era ironico perché, chiaramente, non c'era possibilità di assomigliare a Vastnor nemmeno mettendoci tutto l'impegno del mondo.

Comunque... d'accordo, andiamocene al mare insieme per una volta.
Anche perché, per quanto tu possa esserne convinta... io sarei ben felice di osservarti in bikini.


Sincero, con voce appena più calda nel pronunciare quelle parole: diavolo, era una ragazza decisamente appetibile, e lui era un uomo dalla carne debole - carne che da troppo tempo non veniva ormai "coccolata" dal tocco di una donna, sotto le coperte del suo letto.
Poco dopo, Turner si ritrovò a farle i complimenti per il regalo che gli aveva portato: pur non essendocene bisogno, era stato un gesto davvero carino da parte sua, senza contare che quei cioccolatini erano la fine del mondo, i migliori che avesse mai assaggiato; tanto buoni e golosi da spingere persino Maya, la sua cucciola, ad uscire da sotto al letto per avvicinarsi alle due figure, strusciandosi prima contro la gamba dell'uomo ed osservando poi con curiosità la femmina che non conosceva.
Lucas la prese in braccio, pensando che così avrebbe fatto meno paura ad Amy... ma dovette ricredersi quando osservò la donna indietreggiare fino alla porta e balbettare poi vistosamente per finire, infine, a terra.
Di nuovo.
Pareva essere una costante, nei loro incontri.

Non… doveva e..ssere…non… troppo… peri…coloso staare qui a paaarlare con te?

Con un sopracciglio inarcato, l'uomo spostò lo sguardo sulla cucciola che aveva in braccio e che si stava tranquillamente leccando una zampa: cosa c'era di pericoloso in Maya, proprio non riusciva a comprenderlo.

Po…posso avere quel bibicchiere di succo di zzzucca? ... E’èèè bella…

Caspita... ne sei proprio terrorizzata, eh? - domandò Lucas retoricamente, rendendosi conto solo in quel momento di quanto quella fobia fosse grave ed insita dentro di lei.
La fissò per un lungo istante, incerto sul da farsi, dopodiché annuì tra sé con un sospiro - D'accordo, vediamo se ti riesco a sbloccare, mh? - tanto valeva provarci, perlomeno - Chiudi gli occhi.
Chiudili, ed immagina di toccare con la mano qualcosa di morbido, di leggero... di soffice, come un bouquet fatto di piume.


La voce si era fatta più bassa, suadente a tratti, così da risultare più convincente: non appena Amy avesse fatto come lui le aveva suggerito, Turner le si avvicinò e s'inginocchiò accanto a lei, posando Maya sul pavimento.

Non smettere di concentrarti sulle piume: immagina la sensazione di sentirle sotto i tuoi polpastrelli, la morbidezza del tocco che non ti può fare male. - continuò Lucas, proseguendo a farla concentrare su quell'immagine per diversi minuti prima di avvicinare la sua mano a quella di lei e sfiorarla dolcemente - Senti la mia mano che sfiora la tua? Puoi fidarti di me, non ti accadrà niente... devi solo lasciarti guidare, e continuare a pensare alle piume.

Per un altro paio di minuti, il docente non fece altro che sfiorarle la mano, accarezzando ogni dito coi propri, facendola abituare al proprio tocco caldo: solo quando fu sicuro che si fosse abituata, passò al livello successivo: strinse la mano di Amy e, sempre ricordandole di tenere gli occhi chiusi, la guidò fino alla testolina di Maya, facendole sfiorare il pelo scuro della pantera che, effettivamente, aveva una consistenza morbida, soffice, leggera.

Adesso apri gli occhi, ma non guardare la tua mano.
Hai capito Amy? È importante che ti concentri su di me, che guardi solo me.
Non pensare a nient'altro, focalizzati sul mio volto, solo sul mio volto.


Così, quando l'Harada avesse aperto gli occhi, avrebbe incontrato lo sguardo di Lucas, intenso e serio come non mai ma anche rassicurante e protettivo: la mano della ragazza ancora sfiorava il pelo di Maya, ma quella di Turner non sembrava intenzionato a lasciarla andare.

Lo senti?
Ti sto ancora tenendo la mano
- le disse infatti, guardandola dritto negli occhi - e non la lascerò, a meno che non sarai tu a volerlo.
Non sta succedendo niente di male, sei al sicuro.
Ti puoi fidare di me, e quando ti sentirai pronta...
- piccolo sorriso incoraggiante - abbassa pure lo sguardo, lentamente.
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Messaggioda Amy » 21/01/2015, 21:47

Mai descrizione fu più azzeccata...

Arricciò il naso, ridacchiando con aria malandrina. Per quanto prive di cattiverie, non vi era nulla di lusinghiero nella descrizione fatta del docente di Difesa né nel commento successivo. La reazione di Lucas però la tranquillizzò. L'eccessiva sincerità non le aveva fatto fare una qualche pessima gaffe.

E ti assicuro che è pure migliorato rispetto a prima.
Quando l'ho conosciuto io faceva paura persino ai suoi colleghi...


A me più che paura mette un po in soggezione. Ho la sensazione che non sia qualcuno che apprezzi esuberanza e chiacchiericci leggeri.

Due lati del suo carattere abbastanza accentuati. Quelle poche volte che aveva dovuto interagire con lui si era comportata in maniera impeccabile, seria e professionale, ma già dopo cinque minuti si era sentita soffocare da tutte le battute che avrebbe voluto fare. Probabilmente era più il carattere di Vastnor che non il suo fisico che lo rendeva "poco appetibile" agli occhi di Amy, anche se oggettivamente come bagnino avrebbe fatto furore.

E io che credevo che il fascino dello stronzo imbronciato fosse imbattibile!

Solo se sei stronza a tua volta o emotivamente masochista. Ah e non dimentichiamo quelle che hanno la sindrome da crocerossina...-portò entrambe le mani al petto e con aria drammatica mormorò - Ti salverò da te stesso, il mio amore ti cambierà!

Un secondo di silenzio e poi scoppiò a ridere, scuotendo la testa per liberarla da piccoli ricordi molesti che si stavano affacciando alla sua mente. Di cattivi ragazzi ne aveva conosciuti e amati anche troppi, motivo per cui aveva preso le distanze da uomini e vita notturna per dedicarsi solo alla Cioccolateria e perché Alfred aveva approvato quella sua incursione a Hogwarts. Quanto poteva essere pericoloso frequentare un docente di Trasfigurazione?

L'ultimo Alfred che ho conosciuto non mi ha mai preso particolarmente in simpatia... forse perché corteggiavo quella che considerava come una figlia, e la cosa non gli andava giù. - il suo, di Alfred, avrebbe fatto salti di gioia a quella prospettiva se non fosse stato un comportamento così poco british, pensiero che si tenne per sé - Immagino sia stato particolarmente contento quando lei ha deciso di troncare la nostra relazione...

Amarezza? Rimpianto? Dolore? Amy non riusciva a comprendere quale emozione stesse colorando la voce di Turner. Di sicuro nulla di positivo ed era ancora più sicuro che lei non volesse approfondire il discorso. Sembrava un argomento troppo intimo e delicato per essere affrontato con una semi sconosciuta o peggio con leggerezza solo per alleggerire l'atmosfera. Meglio concentrarsi sui rispettivi programmi per le vacanze estive o, nel caso del docente, di una totale assenza di essi, scoperta quella che spinse l'Harada a invitarlo ad andare a Palermo con lei. Una proposta spontanea, dettata dal desiderio di passare un po’ di tempo insieme in completo relax e dal non considerare sconveniente o altro il fatto che si conoscessero da poco. Al contrario. Secondo lei, quella poteva essere una ottima occasione per approfondire la reciproca conoscenza e aggiungere un piccolo tassello al puzzle noi. Per carattere, infatti, non escludeva nessun risvolto a priori, né in un senso -scoprirsi così incompatibili dal non volersi più frequentare - né nell'altro - darsi una possibilità come coppia. Complice l'attrazione fisica, il tono di voce assunse una lieve sfumatura maliziosa, perché avrebbe volentieri scommesso sulla seconda opzione. Sostenne quindi il suo sguardo con un sorrisetto birichino per poi continuare a perorare la causa, sperando di non apparire eccessivamente pressante, opprimente o disperata. Voleva solo che lui non si facesse condizionare da problemi insignificanti, come il non conoscersi bene o avere timore a mostrarsi all'altro in costume da bagno. Lei quel timore l’aveva, anche se a sentire Lucas era infondato.

Non so a chi tu ti stia riferendo...
Ma da quello che vedo non c'è assolutamente nulla che non vada in te, Amy.


Arrossì violentemente sotto quel secondo sguardo, passando inconsciamente le mani sulle cosce come a poter “spazzare via” i rotolini di grasso e tirando il bordo della maglietta, improvvisamente troppo corta, visto che lasciava intravedere una striscia di pelle poco sotto l’ombelico.

Una ragazza... No, decisamente no. Fino a questo momento la mia fortuna col genere femminile è stato pari a zero... credo di avere qualcosa che non va. Forse è perché sono troppo un bravo ragazzo. Magari dovrei assomigliare più al collega di Difesa...

E che senso avrebbe? – chiese con aria seria, quasi di rimprovero. Non aveva colto il tono ironico dell’altro forse perché quello era un argomento che le stava troppo a cuore e la cosa era decisamente palese – Amare è un continuo andarsi incontro, adattandosi l’uno all’altro in maniera quasi istintiva, non stravolgere se stessi per compiacere l’altro o tentare di cambiarlo per renderlo più simile a sé… Non si può fingere per sempre di essere qualcosa che non si è e quando la storia finisce si resta solo con un mucchio di rimpianti perché anche i momenti belli hanno il retrogusto della finzione…

Amaro era il tono della nippo irlandese, tra il malinconico e l’irritato l’espressione del suo viso. Non ci voleva molto a capire che quello era stato un piccolo sfogo non voluto e che anche lei, in campo sentimentale, era stata abbastanza sfigata. Poteva solo sperare che Lucas le riservasse la stessa cortesia e non tentasse di approfondire l’argomento, non in quel momento.

Comunque... d'accordo, andiamocene al mare insieme per una volta.
Anche perché, per quanto tu possa esserne convinta... io sarei ben felice di osservarti in bikini.


Evviva! – esclamò sinceramente contenta, i sentimenti negativi di prima messi in un cantuccio per evitare di rovinare quella giornata – Anche se mi toccherà andare a fare shopping per comprare un bikini decente.

Aggiunse, prima che la situazione precipitasse e lei si trovasse rannicchiata a terra appoggiata alla porta della stanza terrorizzata da una innocua e sbadigliante Maya. A quanto sembrava, infatti, Turner non era il solo in quella stanza ad avere un debole per la cioccolata e il profumino sprigionato dal regalo che gli aveva portato - una scatola di cioccolatini, appunto - aveva spinto il cucciolo di pantera a uscire dal suo nascondiglio.

Caspita... ne sei proprio terrorizzata, eh?

Annuì con un cenno del capo, non fidandosi della propria voce, le braccia che circondavano le gambe strette al petto, un po’ per combattere l’istinto di fuggire via, un po’ per offrire il più piccolo bersaglio alla cucciola.

D'accordo, vediamo se ti riesco a sbloccare, mh? – quello che posò sul viso di Lucas fu uno sguardo appannato, solo lievemente incuriosito - Chiudi gli occhi. Chiudili, ed immagina di toccare con la mano qualcosa di morbido, di leggero... di soffice, come un bouquet fatto di piume.

In un primo istante gli occhi li spalancò, sbalordita. Non poteva chiudere gli occhi, sarebbe stata del tutto indifesa, incapace di reagire nel caso in cui Maya avesse avuto intenzione di attaccarla. Un’occhiata fugace alla piccola “belva”, intenta a leccarsi una zampa, e l’assurdità di quella preoccupazione la colpì in maniera violenta. A voler essere oggettivi – e le costava non poca fatica provarci – la pantera non appariva per nulla pericolosa. E poi non era sola. Lucas era lì con lei, si sarebbe frapposto come uno scudo umano tra lei e il pericolo se ce ne fosse stato bisogno, giusto? Prese un paio di respiri profondi, per rallentare il battito del cuore, e poi lentamente abbassò le palpebre fino a chiudere gli occhi. La tensione però non la abbandonò subito, rendendole difficile concentrarsi sull’immagine richiesta dal docente.

Non smettere di concentrarti sulle piume: immagina la sensazione di sentirle sotto i tuoi polpastrelli, la morbidezza del tocco che non ti può fare male. – piano piano il bouquet di piume acquistò consistenza nella sua mente, l’abbraccio intorno alle gambe si allentò, le mani si posarono a terra, palmi all’insù. Più si concentrava sulla morbidezza delle piume più le veniva spontaneo sfregare i polpastrelli gli uni contro gli altri, proprio come se stesse accarezzando qualcosa. Il pensiero che Maya si trovasse a pochi passi da lei accantonato Senti la mia mano che sfiora la tua? – sussultò a quel contatto, chiudendo istintivamente la mano a pugno come a volersi proteggere da qualcosa che non poteva vedere - Puoi fidarti di me, non ti accadrà niente... devi solo lasciarti guidare, e continuare a pensare alle piume.

Fidarsi di lui. Poteva farlo?

Sapevi che Maya era qui e hai deciso di venire lo stesso. Ha promesso che ti avrebbe aiutato e lo sta facendo.

Per non parlare del fatto che avevano appena programmato di partire insieme in vacanza. Gli avrebbe davvero proposto di andare in un paese straniero in cui non era mai stato e di cui non parlava la lingua se a pelle non avesse avuto la sensazione di potersi fidare di lui? Riaprì la mano, decisa a seguire le sue istruzioni alla lettera ma ben presto divenne davvero difficile per Amy concentrarsi su qualcosa che non fosse il tocco delle dita di Lucas sulle proprie. Quel lento sfiorare aveva un nonsochè di erotico e stava avendo degli effetti abbastanza imbarazzanti sul suo corpo. Il respiro accelerò leggermente, le labbra lievemente dischiuse ed era abbastanza palese che non fosse per paura. L’astinenza forzata a cui si era votata l’aveva resa così patetica da eccitarsi così facilmente? O era davvero qualcosa di eccitante? Una parte di lei avrebbe voluto sapere se quel contatto stava avendo lo stesso effetto anche su Turner ma quelle sensazioni erano troppo belle per rinunciarvi aprendo gli occhi. Cercò quindi di concentrarsi nuovamente sulle piume, sulla loro consistenza morbida sotto le dita e non sull’effetto che avrebbero prodotto su altre parti del corpo. Le dita ripresero a muoversi ma invece di strofinare i polpastrelli l’uno contro l’altro finì per accarezzare a sua volta le dita di Lucas. Lasciandosi guidare dalle sensazioni che provava e mantenendo gli occhi chiusi, si mise seduta sui talloni, senza sottrarre la propria mano dalla prese dell’uomo. Il contatto con qualcosa di realmente soffice la fece irrigidire per un attimo ma il calore della mano del docente la tranquillizzò. Non si ritrasse quindi ma assecondò il movimento, accarezzando quello che sembrava essere una coperta pelosa o un peluche.

Adesso apri gli occhi, ma non guardare la tua mano.
Hai capito Amy? È importante che ti concentri su di me, che guardi solo me.
Non pensare a nient'altro, focalizzati sul mio volto, solo sul mio volto.


Ubbidente aprì gli occhi lentamente e si concentrò esclusivamente sul viso di Lucas, in ginocchio davanti a lei, lasciando che il suo sguardo protettivo l’avvolgesse in un “abbraccio” rassicurante.

Lo senti?
Ti sto ancora tenendo la mano e non la lascerò, a meno che non sarai tu a volerlo.
Non sta succedendo niente di male, sei al sicuro.
Ti puoi fidare di me, e quando ti sentirai pronta abbassa pure lo sguardo, lentamente.


Fu solo quando Lucas riprese a parlare che un parte recondita della mente di Amy realizzò che il concentrarsi sul viso dell’uomo fosse una pessima, pessima mossa, ma ormai era troppo tardi. I suoi occhi vennero attratti dalla bocca del docente e tra il chiedersi se erano davvero morbide come sembravano e il verificarlo in prima persona passò neanche un battito d’ali. Socchiuse gli occhi, si tese in avanti e se Lucas non l’avesse fermata avrebbe sfiorato le sue labbra con le proprie in un bacio lieve e delicato. Quando si ritrasse abbassò lo sguardo, non abbastanza velocemente da impedire all’altro di leggervi imbarazzo e desiderio. Fu allora che le vide, le loro mani sovrapposte e sotto la propria il corpo di Maya. Trattenne il respiro per un secondo o due e poi il viso dell’Harada si dischiuse come un fiore in un’espressione di puro stupore, gli occhi che brillavano di una gioia quasi infantile.

E' reale... Se non fosse così viva e pulsante penserei di star accarezzando un peluche – mormorò con voce estatica, gli occhi incollati sul movimento ritmico della propria mano, sempre accompagnata da quella di Lucas, sulla testolina della pantera – Sei così morbida e tenera e coccolosa – continuò, portando l’altra mano sotto il collo di Maya per farle qualche titubante grattino, come in uno degli innumerevoli documentari che aveva visto – E’ bellissima.

Aggiunse con voce bassa e quasi riverenziale, rivolgendo a Turner uno sguardo luminoso, colmo di stupore e gratitudine.
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Messaggioda Lucas » 22/01/2015, 19:17

A me più che paura mette un po in soggezione. Ho la sensazione che non sia qualcuno che apprezzi esuberanza e chiacchiericci leggeri.

Non è solo una tua sensazione, ma la pura verità.
In realtà, rispetto al passato, ora è anche in grado di scambiare un paio di convenevoli ogni tanto...


Sandyon Vastnor non era esattamente la persona migliore con cui chiacchierare, ma se non altro adesso, a differenza di quando l'aveva conosciuto, rispondeva quando qualcuno lo salutava, e riusciva persino ad accompagnare il "buongiorno" di turno con l'ombra di un sorriso: un enorme passo avanti, visto il tipo di cui si stava parlando.
In realtà, Lucas aveva sempre pensato che fare lo stronzo misterioso, tenebroso e dal cuore freddo fosse esattamente il prototipo d'uomo per cui la maggior parte delle donne perdeva la testa... almeno si spiegava perché lui, che invece era il perfetto bravo ragazzo, fosse ancora solo e incapace di avere una relazione stabile con una donna normale.

Solo se sei stronza a tua volta o emotivamente masochista. Ah e non dimentichiamo quelle che hanno la sindrome da crocerossina...

Sindrome da crocerossina?

Ti salverò da te stesso, il mio amore ti cambierà!

Ah, sì, ora ho capito.

Commentò Turner, annuendo con aria seria prima di ridacchiare insieme a lei: sì, in effetti aveva intuito che tipo di femmina l'Harada stesse cercando di presentargli, anche se lui per primo non l'aveva mai conosciuta perché, non essendo uno stronzo tenebroso, misterioso, eccetera, non ne aveva avuto bisogno.
Il nome dell'uomo a cui tanto teneva la nippo-irlandese, Alfred, richiamò nel docente di Trasfigurazione ricordi non propriamente piacevoli, che espose tra sé - ma comunque ad alta voce - con una nota di malinconia nella voce: non rimpiangeva come fosse finita tra lui e Lyra, proprio perché tra loro era finita, ma per il fatto di aver per l'ennesima volta creduto in qualcosa che poi si era rivelato evanescente come fumo.
Forse fu anche per scacciare certi pensieri fastidiosi che, dopo un'iniziale incertezza, acconsentì di organizzare una giornata al mare insieme, rassicurando Amy sul fatto che, per lui, non ci fosse niente che non andasse nel suo fisico: era una bella ragazza, aveva delle forme morbide ma armoniche, e dei lineamenti del viso adorabili, delicati... perché mai non avrebbe dovuto apprezzarla in bikini?
Oltretutto, come le spiegò poco dopo, non essendo fidanzato o impegnato in una frequentazione, non c'era alcun bisogno di preoccuparsi di eventuali conseguenze negative su qualcun altro: come avrebbe potuto avere una donna accanto, se finiva sempre per essere preso in giro? Forse davvero Julie non aveva tutti i torti quando diceva che essere più stronzo gli avrebbe solo fatto bene.

E che senso avrebbe?

Chiaramente le sue parole erano ironiche - anche perché modificarsi fino a quel punto era qualcosa che lui non sarebbe mai stato capace di fare - ma poco dopo fu altrettanto evidente che Amy non avesse colto l'ironia.

Amare è un continuo andarsi incontro, adattandosi l’uno all’altro in maniera quasi istintiva, non stravolgere se stessi per compiacere l’altro o tentare di cambiarlo per renderlo più simile a sé… Non si può fingere per sempre di essere qualcosa che non si è e quando la storia finisce si resta solo con un mucchio di rimpianti perché anche i momenti belli hanno il retrogusto della finzione…

Ti sta molto a cuore, come argomento.

Non aggiunse altro, anche se era chiaro che ci sarebbe stato molto di cui parlare: forse lui ed Amy condividevano la stessa sfortuna in fatto di storie d'amore, forse entrambi si erano illusi più volte e per più volte erano rimasti delusi e feriti, ma non ne avrebbero parlato in quel momento, era evidente... e non solo perché magari sarebbe stata più consona un'atmosfera maggiormente intima, quanto perché, di lì a poco, la presenza di Maya li distrasse entrambi.
Lucas, dopo aver compreso quanto fosse realmente spaventata l'Harada, decise di provare ad aiutarla: non era uno psicologo babbano, quindi c'era anche la possibilità di non riuscirci, ma provò a cercare un percorso che potesse portarla a rilassarsi: le fece chiudere gli occhi, dunque, facendola concentrare sulla sensazione provata nello sfiorare delle piume morbide ed accarezzandole intanto la mano, così da farla abituare a quel tocco; lo sguardo di Turner era intenso, in quel momento, fermo sul viso di lei, sulle labbra socchiuse - per paura? O c'era qualcos'altro che l'uomo temeva di leggere in lei? Lo temeva sì, perché non era sicuro di sapere come comportarsi: una volta si sarebbe buttato, seguendo l'istinto, ma visti tutti i colpi subiti negli anni, chiaramente ora voleva andarci più cauto.

E poi potrei sempre immaginarmi tutto, forse è solo concentrata e ancora spaventata.
Mi sa che non sono più bravo come un tempo nell'interpretare i segnali femminili... tsk, mi faccio pena da solo.


Poiché però stava cercando di farla rilassare per un altro motivo, cercò di concentrarsi sul suo intento finale: fece avvicinare quindi Maya, e prese a farne accarezzare il capo morbido con le dita della nippo-irlandese, che non dimostrò segni di paura.
Per questo, lentamente, la invitò ad aprire gli occhi, rimanendo inizialmente fissa in quelli di lui e poi, se avesse voluto, abbassandoli su ciò che stava effettivamente accarezzando: ciò che si aspettava, ciò che ipotizzava e che si sperava avverasse, era che Amy riuscisse ad accarezzare Maya senza timore... invece, quando i loro occhi s'incontrarono, si ritrovò a percepire il sapore dolce delle labbra di lei sulle proprie in un contatto breve e fugace.
Non sapeva bene cosa dire, ma decise di rimanere in silenzio quando vide l'espressione felice sul volto dell'Harada nel comprendere che sì, stava accarezzando una cucciola a quattro zampe che, com'era prevedibile, non stava avendo alcuna reazione negativa.

E' reale... Se non fosse così viva e pulsante penserei di star accarezzando un peluche.
Sei così morbida e tenera e coccolosa... E’ bellissima.


Te l'avevo detto che potevi stare tranquilla... Maya è buonissima.
E poi guardala... si vede che le piaci, e che ti vuole conoscere.


Commentò il docente, indicando con un cenno del capo proprio la pantera che, infatti, si era messa ad annusare la mano di Amy e - probabilmente percependovi sopra l'odore del cioccolato - poi a leccarla dolcemente, arrivando persino, se la ragazza non si fosse spostata, a volersi arrampicare sulle sue ginocchia per accoccolarsi sul suo grembo.

Sta cercando un maggiore contatto con te... - le spiegò subito Lucas, affinché lei non si spaventasse - Se abbassi le gambe le rendi tutto più facile.

Le suggerì anche: sapeva quello che stava dicendo, e infatti se Amy avesse seguito il suggerimento, Maya avrebbe zampettato fino al grembo di lei e poi ci si sarebbe rannicchiata sopra, socchiudendo gli occhi con fare beato; Turner la studiò per alcuni istanti, intervallando lo sguardo da Maya al viso della Harada, pensieroso, prima di decidere di mandare a 'fanculo qualsiasi riserva e buttarsi.

E se non ti dispiace... adesso vorrei essere io a cercare un maggiore contatto con te.

Sussurrò con voce più calda e velatamente eccitata, avvicinando il viso a quello della ragazza per, se lei non si fosse spostata, sfiorarle una guancia con la mano così da accarezzarla, ed attirarla leggermente verso di sé per incrociare le sue labbra a metà strada, ed assaporarle infine come si doveva.
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Messaggioda Amy » 23/01/2015, 16:11

Non è solo una tua sensazione, ma la pura verità.
In realtà, rispetto al passato, ora è anche in grado di scambiare un paio di convenevoli ogni tanto...


Abbozzò un sorriso incerto, incapace di comprendere se Lucas fosse ironico o meno: era davvero possibile per une essere umano mostrarsi ancora più burbero, scontroso e chiuso in se stesso di quando Vastnor già apparisse agli occhi dell'Harada? In realtà si, vista la storia dell'uomo, di cui però la nippo irlandese era completamente all'oscuro. Da qui la sua incertezza. Pochi dubbi, invece, aveva sul tipo di donna a cui piaceva quel genere di uomo: stronza a sua volta, emotivamente masochista o con la sindrome da crocerossina. O almeno quelle erano le casistiche in cui si era imbattuta lavorando in Ospedale. Chissà perchè la divisa da infermiera attirava molto le confidenze delle degenti, soprattutto se babbane.

Ah, sì, ora ho capito.

Non si meravigliò più di tanto nell'apprendere che Turner non conoscesse quel genere di donna, dopo tutto era il classico bravo ragazzo, il cavaliere medievale pronto ad andare in soccorso delle donzelle indifese, il partito che ogni padre avrebbe voluto per la propria figlia. Di sicuro avrebbe fatto la gioia di Alfred. Amy poteva quasi udire lo sbuffo diverto, in contrasto con l'atteggiamento compassato, che l'uomo avrebbe prodotto non appena lo avrebbe rassicurato che no, a Palermo non ci andava da sola ma con un amico, lo stesso di cui di tanto in tanto gli parlava di ritorno da Hogwarts. Bello, simpatico, divertente, altruista. L'esatto opposto degli uomini che l'Harada aveva incontrato, di cui si era creduta innamorata e che le avevano spezzato il cuore nonostante tutto quello che era stata disposta a fare, e a volte a subire, pur di far funzionare le cose. Fu proprio a causa della propria, disastrosa, esperienza personale che l'Infermiera non colse l'ironia nelle parole di Lucas sul cercare di essere più stronzo e partì in quarta in un monologo accalorato dal retrogusto un po' amaro.

Ti sta molto a cuore, come argomento.

...

Non rispose a quel commento, che alle sue orecchie risuonava come un eufemismo, perchè non avrebbe saputo cosa e come dirgli quello che realmente provava. Non si trattava solo di avere una precisa opinione sull'argomento, quanto l'aver deciso di adottare quei principi come propri, farne la propria "bussola affettiva", il proprio "manuale su come vivere la vita di coppia". Essere più schietta, sincera, diretta, il non avere paura di dire "no non mi piace", "preferirei fare così" senza il timore di urtare la sensibilità dell'altro mentre la propria veniva calpestata come uno zerbino. In ogni caso, anche se avesse voluto, non avrebbe avuto la possibilità di dire alcunchè, visto che tra il regalo che gli aveva portato e l'arrivo non del tutto imprevisto di Maya, nei minuti successivi la sua attenzione fu calamitata da altro. Nello specifico dal resistere all'istinto primordiale di autoconservazione che le urlava freneticamente nella testa di uscire da quella stanza e mettere più distanza possibile tra sè e la "belva feroce" che tra le braccia di Lucas la stava beatamente ignorando. Il compromesso che riuscì a ottenere con se stessa fu quello di rannicchiarsi a terra, schiena contro la porta, in attesa di qualcosa, probabilmente che Lucas andasse in suo soccorso ancora una volta. E Turner non la deluse nè la fece attendere troppo anche se il suo metodo per farle passare la fobia per gli animali a quattro zampe ebbe degli effetti collaterali imprevisti e per nulla spiacevoli. Il tocco caldo e leggero della mano di lui sulla propria le mandò a fuoco le terminazioni nervose, eccitandola e risvegliando desideri a lungo repressi. A mala a pena si accorse che la sensazione di morbido e peloso era reale e non un prodotto della sua fantasia e quando alla fine aprì gli occhi, concentrandosi da brava bambina ubbidiente solo ed esclusivamente sul volto di Lucas, l'unica cosa a cui riuscì a pensare fu a come sarebbe stato baciare quelle labbra tentatrici a così poca distanza dalle proprie. Un millesimo di secondo dopo l'aveva scoperto, anche se quel breve contatto più che soddisfarla aveva alimentato il suo desiderio. Imbarazzata dal gesto e dalla portata del proprio desiderio, Amy distolse subito lo sguardo da Turner per puntarlo, incredula e felice, sulla propria mano che stava accarezzando lentamente il cucciolo di pantera. Di fronte a quella situazione, che fino a poco tempo prima avrebbe definito irrealizzabile, tutto il resto passò in secondo piano.

Te l'avevo detto che potevi stare tranquilla... Maya è buonissima.
E poi guardala... si vede che le piaci, e che ti vuole conoscere.


Come se stesse vedendo un film babbano a rallentatore Amy osservò la pantera avvicinare il muso alla propria mano, i baffetti solleticarle la pelle, e spalancare le "fauci" mentre lei si irrigidiva sempre più e tendeva a indietreggiare con il busto come a voler scappare. Il gridolino stridulo di paura che le stava risalendo dal profondo della gola si tramutò in un risolino isterico quando la cucciola iniziò a lapparle la mano.

Hihihi... E' ... ruvida... - mormorò, rilassando la postura - Ti piace la cioccolata? Hummm non so se la puoi mangiare... dobbiamo chiedere al tuo padrone... ti piacerebbe un cioccolatino ripieno di carne cruda, o di qualsiasi altra cosa mangi? - chiese sfiorandole il pelo con la mano libera - Ehi ehi cosa stai cercando di fare?
Chiese, il panico non ancora completamente sparito dalla sua voce, mentre Maya puntellava le zampette sulle sue ginocchia.

Sta cercando un maggiore contatto con te.. Se abbassi le gambe le rendi tutto più facile.

Ma allora è vero che sei una coccolosa...

Commentò la Cioccolataia, allargando le braccia e distendendo le gambe in modo da dare alla pantera tutto lo spazio di manovra di cui aveva bisogno. Rimase in quella posizione, immobile, per una manciata di secondi, prima di sentirsi stupida e decidersi ad abbassare le braccia e posare una mano sulla testolina dell'animale. Se non l'aveva attaccata fino a quel momento perchè avrebbe dovuto farlo proprio adesso?

E se non ti dispiace... adesso vorrei essere io a cercare un maggiore contatto con te.

Vuoi accoccolarti anche tu sul mio grembo?

Non vi era malizia nel suo tono di voce, più una divertita provocazione. Lo stupore e la felicità di avere Maya sulle gambe, le mani immerse nel suo pelo morbido, non avevano offuscato di nulla l'eccitazione che il tocco di Lucas aveva risvegliato in lei. In alcuni punti delle dita la pelle le formicolava ancora, come le labbra. Vi passò istintivamente la lingua sopra, per cogliere qualche traccia del sapore del docente, inutilmente. Il contatto era stato troppo fugace e, dal silenzio che gli era seguito, non aveva "lasciato il segno". Per quello era restia a mostrarsi troppo maliziosa e soprattutto decisa a non sollevare l'argomento, non per prima almeno. Non lo rinnegava - era stato un gesto istintivo certo ma voluto da ogni molecola del suo corpo - ma era abbastanza matura da saper incassare un rifiuto senza farne una tragedia. Si autoconvinse, quindi, di essersi immaginata la nota eccitata nel tono di voce dell'altro ma quando volse lo sguardo sul suo viso dovette ricredersi. Era desiderio quello che scorgeva nei suoi occhi? Sperava ardentemente di si perché in caso contrario stava per fare la più grossa gaffe del secolo. Socchiuse infatti i propri e sporse il mento in avanti, andando incontro a un bacio che desiderava e che non si fece attendere. All'inizio fu un lento sfiorarsi, una esplorazione timida e timorosa, almeno da parte dell'Harada, come se avesse paura dell'ignoto, del non sapere bene cosa aspettarsi da tutto quello. Ben presto, però, desiderio ed eccitazione presero il sopravvento su tutto. Voleva di più, più contatto, ma la presenza della cucciola sulle gambe le impediva di mettersi sulle ginocchia e cercare di aderire a lui il più possibile.

Se maometto non va alla montagna...

Quel detto babbano si affacciò alla sua mente mentre le mani si avvolgevano intorno alla stoffa della maglietta di Lucas all'altezza del petto e lo strattonavano verso di sé. Indipendentemente dal fatto che Turner si fosse maggiormente avvicinato a lei o meno, Amy gli mordicchiò le labbra e le stuzzicò con la lingua, chiedendo in modo irruento e provocante accesso alla sua bocca. Poteva solo sperare che a Lucas piacessero le ragazze intraprendenti.
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Messaggioda Lucas » 24/01/2015, 16:43

Forse avrebbe dovuto fare lo psicologo babbano, oltre al docente di Trasfigurazione: non si era mai sentito particolarmente empatico verso il prossimo - non più di altri, comunque - ma vista la reazione di Amy al suo approccio in materia di "felini a quattro zampe pericolosi ed intimidatori", magari si sottovalutava; certo, c'era anche da dire che Maya tutto sembrava tranne che pericolosa ed intimidatoria... ma lo era dal punto di vista dell'Harada.
E tuttavia, ora la stessa ragazza che si era accasciata contro la porta in preda al panico, ora si stava facendo leccare la mano dalla lingua della cucciola, un gesto che, nel suo essere, significava un "mi piaci e te lo sto dimostrando".

Hihihi... E' ... ruvida...
Ti piace la cioccolata? Hummm non so se la puoi mangiare... dobbiamo chiedere al tuo padrone... ti piacerebbe un cioccolatino ripieno di carne cruda, o di qualsiasi altra cosa mangi?


Un cioccolatino ripieno di carne cruda... - ripeté Lucas, ridacchiando con aria divertita - Sì, credo che la renderesti immensamente felice.

E come darle torto, da un punto di vista felino?

Ehi ehi cosa stai cercando di fare?

Niente di male, come le spiegò poco dopo Turner quando notò che il suo famiglio stava cercando di risalire lungo le gambe della Cioccolataia - piegate verso il petto - per accoccolarsi al suo grembo: e infatti, non appena Amy le allungò, Maya arrivò fino al suo grembo, girò un pochino su se stessa come fosse alla ricerca della posizione perfetta, ed infine ci si accoccolò, cominciando anche a fare qualche fusa come fosse un gatto.

Ma allora è vero che sei una coccolosa...

Altroché se lo è. - commentò Lucas, annuendo con soddisfazione - Che ne dici, hai cambiato un po' idea sul considerare tutti gli animali a quattro zampe come terrificanti?

Per la serie, aveva fatto bene il suo lavoro da psicologo amatoriale?
Essere così tanto vicino ad Amy, comunque, accarezzarle la mano e percepire il suo calore, il suo respiro appena accelerato, avevano fatto nascere e crescere in lui un desiderio che si era poi acuito quando la nippo-irlandese aveva sfiorato la sua bocca: chiaramente quello era un segnale abbastanza esplicativo di cosa, dentro di sé, lei desiderasse, ma il docente non decise subito di buttarsi.
Indeciso, forse anche a causa di tutti i fallimenti sentimentali del passato, Turner aveva studiato il volto dell'altra per diversi istanti: alla fine, però, aveva mandato al diavolo ogni riserva, provando un approccio diretto e basato sugli imput ricevuti prima; in fondo, se una ragazza ti baciava - o comunque ti sfiorava la bocca - era perché voleva che tu la baciassi a tua volta, no?

Al peggio non c'è mai fine - e quindi nemmeno alle figuracce che una persona poteva fare - ma chissà che per una volta non possa andarmi bene...

Si disse Lucas, avvicinandosi al viso di Amy dopo averle accarezzato la guancia: fu con sollievo misto a desiderio che la osservò avvicinarsi a sua volta, e questa certezza - quella che anche lei voleva baciarlo - gli permise di godersi a pieno il contatto tra loro, un bacio che fu inizialmente delicato, esplorativo... e che poi divenne ben più irruento e focoso, sopratutto grazie ai movimenti di lei.

Mh, una ragazza che sa cosa vuole...

Si ritrovò a pensare Turner mentre Amy lo attirava a sé per non spostare Maya dalle proprie gambe: lui, dal canto suo, si fece più vicino, mettendosi in ginocchio accanto al corpo dell'Harada ed accarezzandole entrambe le guance con le mani mentre lasciava che le lingue s'intrecciassero tra loro.
Pregò che nessuno interrompesse quel momento - non che ci fossero molti a poterlo fare, comunque - ma sapeva anche dentro di sé che quel bacio, per quanto voluto e sentito, cambiava tutto tra loro, almeno al momento: dopo almeno cinque minuti così, Turner si staccò lentamente da lei, mordicchiandole un'ultima volta il labbro inferiore prima di lasciarle il viso libero dalla morsa gentile delle proprie mani.

Gran bel contatto... - commentò inizialmente l'uomo, sulle cui labbra aleggiava ancora il sapore di lei - Non avevo mai incontrato una ragazza tanto decisa, nel rapportarsi con un uomo.

Perlomeno nel bacio.
Le stava facendo un complimento, lo si notava dal fatto che la sfumatura nella sua voce era ammirata, ma lo sguardo era serio e forse un po' imbarazzato, perché si vedeva chiaramente che stava cercando di dire qualcosa ma non sapeva da che parte cominciare.

Io... mi sento un cretino a prendere certi discorsi, sul serio, ma visto che in passato sono stato... beh, sfortunato direi che non rende giustizia alla mia incapacità di vivere una relazione sentimentale stabile... - sbuffò, scuotendo il capo e passandosi una mano sul viso, in difficoltà - Ti chiedo perdono per la mia assoluta mancanza di tatto, ma ho bisogno di sapere... che tipo sei.
Voglio dire, quel bacio... vorresti che portasse a qualcosa di più, o era solo... non so, l'eccitazione del momento?


E dire che certi discorsi, solitamente, li facevano le ragazze... ma visti i trascorsi, Lucas si sentiva più che giustificato a voler mettere in chiaro tutto e subito.

Perché, devo dirtelo... sono talmente un bravo ragazzo da non cercare solo l'avventura del momento, o una storia passeggera fatta di sesso.
Io cerco qualcuno con cui costruire una relazione seria, una donna che voglia essere la mia compagnia, la mia fidanzata, e non solo un'amica di letto, quindi... almeno sai come regolarti.


E l'avrebbe saputo anche lui.
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