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Underground • Pub • Londra • Inghilterra

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Xander » 13/12/2014, 0:33

[allembert]29 APRILE | UNDERGROUND PUB | ORE 23:28[/allembert]


Erano trascorsi esattamente tredici mesi dall'ultima volta che era entrato in quel locale, difatti lo ricordava molto meno all'avanguardia.
I tavoli di legno erano rimasti intatti, ma li avevano cambiati tutti, sedie comprese. Lampadari speciali che cambiavano colore ed effetto in base all'orario e alla musica che aleggiava nel pub e poi la musica dal vivo, i bicchieri scintillanti e le nuove varietà di birre e super alcolici a disposizione per la clientela.
Per il momento ancora nessuno, o forse sarebbe stato meglio dire nessuna, si era accorta di lui. La sua ex... ex... ex qualcosa, Bree, come da copione stava flirtando con uno dei tanti bei giovani seduti ad un tavolo e da soli, sperando di rimediare una notte di sesso assicurata anche per quel giorno. Bellissima la cara Bree, altrimenti Xander non ci avrebbe perso la testa un anno prima, ma ormai era acqua passata, le cose erano andate male, per colpa di nessuno dei due, ma forse il destino volle fargli capire che non erano fatti per rimanere assieme molto a lungo. Poi però, cosa gli era successo per essere scomparso addirittura tredici mesi? Non era assolutamente la volontà di stare lontano da Bree, ci mancherebbe, bensì il lungo periodo vissuto come Commando alle prime armi, spostandosi da una parte all'altra del mondo in giro per i distretti sia americani che asiatici. Xander non era più il ragazzo che la cameriera bionda aveva conosciuto più di un anno fa, adesso era molto più piazzato e gonfio a livello muscolare ed anche lo sguardo si era fatto più maturo, consapevole e temprato dall'esperienza, pur lasciando spazio al all'estro e alla gioventù perennemente leggibili in esso.
Uscito dal Ministero dopo la sua prima settimana di lavoro in ritorno da Budapest, Xander McFly, fresco fresco di secondo plotone di adesione tra i Commando, aveva indossato un semplice jeans nero con annessi scarponi di cuoio, per poi mettere sopra una polo attillata a strisce e a coprire interamente il petto un maglione bianco in misto lana e pile, il giusto look per proteggersi dal freddo ed essere comunque ben visibile al pubblico femminile, qualora avesse incontrato qualche esemplare degno di nota. Aveva chiesto al fratellastro Venser se volesse andare con lui a bere qualcosa ma il minore dei due preferì declinare l'offerta, inventandosi una scusa banale per coprire la verità, ovvero che si sarebbe dovuto incontrare con la fidanzata segreta, Nylea Herbert.
Come prima tappa, il mezzo italiana decise di optare per il bancone, anche perché sedersi per conto proprio gli sapeva un po' di sfigato.

Immagine


Guarda un po' che pupa da capogiro sta chiacchierando con quel tizio...
... Cara Liv, non ti smentisci mai, rimedi sempre merce di estrema qualità...


Pensò tra sé Xander, mentre osservava il viso di Zoé e di seguito anche quel poco che si riusciva a scorgere del fondoschiena.
Certo, richiamare l'attenzione della ragazza significava di sicuro rovinare un po' la piazza e l'operazione rimorchio allo sconosciuto Aristide, peccato che al McFly non gliene fregasse assolutamente nulla, non avendolo mai visto prima e dunque non trovando alcun motivo per graziare e favorire la sua ardua e difficile impresa. Fece quindi un fischio verso di loro, dopo di che esibì un occhiolino al bel bocconcino.
Il tono che scelse di utilizzare fu assolutamente naturale, ironico e appena appena irriverente, ma non certo verso di lei.

Sei riservata a lui per tutta la sera o puoi trovare cinque minuti anche per me?
Ti prometto una mancia maggiore della sua!
Ultima modifica di Xander il 13/12/2014, 22:16, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Zoé » 13/12/2014, 18:08

Chiacchierare con Aristide non le dispiaceva.
Naturalmente nel frattempo si preoccupava di servire anche altri clienti.
Liv l'avrebbe ammazzata se fosse stata troppo disponibile con una sola persona.
Doveva essere gentile e sorridente con tutti, allo stesso modo.
E se poi con un uomo in particolare voleva approfondire la conoscenza, poteva farlo fuori dal locale.
Bree era una vera esperta, in quel senso.
"La Mangia-Uomini", così la chiamavano.
E non a caso.
Zoé, invece, era la cattiva ragazza dall'aria innocente.
Piaceva per il suo visino da bambola e i modi libertini e provocatori.
Piaceva perché nonostante il suo essere sfacciata, aveva sempre una parola gentile per tutti.
Piaceva perché... forse perché era semplicemente se stessa.
Anche in un lavoro come quello.

Zoé, sei la donna della mia vita... sposami!

Esclamò un cliente.
Brillo, manco a dirlo.

Certo che ti sposo Mark, basta che mi porti un anello!

Replicò lei, ridendo di gusto.
Non pensò nemmeno per un istante che potesse accadere.
Soprattutto perché il ragazzo si sarebbe dovuto sposare di lì a tre mesi.
E non con lei.
Scosse il capo, divertita.
I capelli, mossi e ribelli, le ondeggiavano intorno al viso.
Il corpo, invece, si muoveva seguendo il ritmo della musica.
Musica che Jordan cambiava sapientemente, tra l'altro.



E Zoé ballava, facendo volare i propri attrezzi del mestiere.
Girava su se stessa, muoveva il bacino, ondeggiava i fianchi con sapienza.
Liv aveva fatto prendere qualche lezione di ballo a tutti loro.
Sia maschi che femmine.
Voleva che tutti fossero perfetti, sempre.
E che invogliassero i clienti a fermarsi, a bere, a mangiare, a stare in compagnia.
L'Under era il luogo perfetto per dimenticare ogni guaio.
Il luogo perfetto dove divertirsi senza rimorsi.
E se si finiva per peccare... nessuno l'avrebbe saputo mai.

Sei riservata a lui per tutta la sera o puoi trovare cinque minuti anche per me?
Ti prometto una mancia maggiore della sua!


Il capo si volse prima ancora di sentire la sua voce.
Fu il fischio a scuoterla.
Lo sguardo chiaro colse la figura che aveva richiamato la sua attenzione.
Un ragazzo molto carino.
Ironico, nel tono.
Ma non sembrava che ce l'avesse con lei, in tal senso.
E quasi sfacciato nel farle un occhiolino.
Sorrise, Zoé, con aria accattivante.
Era una delle cose che le riusciva meglio.

Torno dopo, Doc.

Promise ad Aristide.
Poi si avvicinò allo sconosciuto.
Lui quale tipologia di cliente avrebbe rappresentato?

Ciao, dolcezza!
Che posso portarti? Voglio guadagnarmela, la mia mancia!


Esclamò, affabile.
E sexy.
Sia nel modo in cui si appoggiò al bancone, inarcando la schiena, sia nel tono di voce, caldo e malizioso.
Quello di chi sapeva come muoversi.
E come affascinare gli altri.

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Messaggioda Xander » 13/12/2014, 22:14

Ciao, dolcezza!
Che posso portarti? Voglio guadagnarmela, la mia mancia!


Potresti portarmi in paradiso, in mezzo agli altri angeli come te.
Oppure all'inferno a farmi conoscere le tue colleghe diavolette.
... Per il momento però mi accontento di un White Russian, poco ghiaccio!


Accento francese, quello della bella Zoé, per quanto il nome Xander ancora non lo sapesse.
Evitò di farglielo presente, ipotizzava che fosse una cosa che sentisse quasi ogni sera e non gli andava di essere troppo banale.
Quando si cercava di approcciare con una barista sexy, bisognava mettere in conto che prima di se stessi ella aveva avuto a che fare con altri diecimila maschi, che ognuno di essi aveva cercato la battuta più originale possibile per fare colpo ed in più la clientela era talmente varia che se la donzella in questione ancora non si era accoppiata, allora significava che i gusti erano quanto meno complessi, se non difficilissimi. Proprio per questo, Xander aveva da sempre sfruttato una tattica non troppo famosa e banale, ovvero il comportamento sobrio e diretto, mettendo avanti sia le proprie debolezze che i punti di forza, unendo al tutto una buona e saggia dose di occhiate eloquenti a parti del corpo desiderabili quali tette, sedere, labbra e nel suo caso orecchie, sì, era molto esigente sulla forma dell'orecchio altrui, ovviamente riguardo il mondo femminile, si intendeva. Non appena ricevette il suo drink, il Commando ringraziò con un occhiolino, assaggiando subito.

Poesia per il palato...
Ne ho assaggiati pochi di White Russian così ben fatti, i miei complimenti.


Aveva svolto un capolavoro, perché non ammetterlo con onestà?
Era ipotizzabile che la gratificasse e rendesse contenta sentirsi lodare per il proprio lavoro.
Ne mandò giù una buona metà, prendendo poi una patatina alla paprika in una delle ciotole a disposizione dei clienti.

Non è molto che lavori qui, vero?
Circa un anno fa ero cliente abituale ma non ti ho mai vista.
Ho avuto una mezza storia con la tua collega Bree...


Altra tattica per sistemare questioni spinose e valutare allo stesso tempo la reazione altrui: non solo metteva in chiaro le cose così da non aspettarsi brutte sorprese in futuro, ma in più così poteva sapere immediatamente se Zoé fosse una tipa alla "con gli ex delle amiche non ci farei nemmeno una sveltina da ubriaca".
Ovvio che avrebbe apprezzato e accettato tranquillamente allo stesso modo sia un risvolto della questione che un altro, ma per il proprio bene e vantaggio si augurava che o non fossero così tanto amiche o che la cameriera avesse già saputo di lui dalla collega e conoscesse quindi l'entità del rapporto che aveva legato lui e Bree in passato, molto distante dall'esser definito un fidanzamento. La cosa certa era che se adesso la bionda lontana era tanto assatanata ed esperta, una parte del merito era anche del McFly. La musica che aleggiava nella sala era molto gradevole, per quanto lui apprezzasse più pezzi sul rock classico o punk. Tuttavia non detestava il sound più commerciale, valutando ogni brano nella sua integrità e non giudicandolo solo dalla connotazione del genere.

Ricordando abbastanza bene la politica della padrona, in teoria adesso, dopo il "dolcezza", dovrei ricevere un soprannome personalizzato.
Sentiamo dunque, voglio proprio vedere quanto puoi essere fantasiosa, sono esigente, sai?
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Messaggioda Zoé » 13/12/2014, 22:46

Potresti portarmi in paradiso, in mezzo agli altri angeli come te.
Oppure all'inferno a farmi conoscere le tue colleghe diavolette.


Pensi che io sia un angelo?

In effetti i lineamenti del viso potevano dare quell'idea.
Il vestiario, invece, intendeva tutt'altro.

Io preferisco l'Inferno, comunque, ci si diverte di più.
E tu dove preferiresti andare?


Gli domandò subito dopo.
Lei, la sua idea su cosa potesse preferire, ce l'aveva.
Se l'era fatta da quelle poche battute, avendo imparato -per necessità- ad inquadrare velocemente i clienti.
Ma non era mai troppo presto per essere smentite.

... Per il momento però mi accontento di un White Russian, poco ghiaccio!

Arriva subito tesoro!

Eccola la parte più bella, per lei.
Al di là del flirtare coi clienti, che poteva anche essere divertente.
Al di là dello scherzare coi colleghi, cosa che avveniva spesso.
Al di là del ballare a ritmo di musica dietro al bancone, pratica che le riusciva molto bene.
Era preparare i cocktails ciò che preferiva, perché era la sua vocazione.
Come salvare vite come Medimaga, insomma.
Solo che, a vederla in quella mise, non l'avrebbe mai detto nessuno.
Il White Russian aveva pochi ingredienti.
Vodka, liquore al caffè, panna, e ghiaccio -per chi lo volesse.
Era l'equilibrio dei sapori, come sempre, a fare la differenza.
Giocando coi bicchieri e le bottiglie, preparò il cocktail in pochi istanti.
La Kahlua -il miglior liquore al caffè- e la vodka finirono nel bicchiere con poco ghiaccio.
Ovviamente volando tra le mani della Bartender.
Poi la panna appena montata con lo shaker.
Ed infine una cannuccia corta, l'ideale per quel tipo di drink.

Immagine


Perfetto.
Peccaminoso.
Quasi come chi l'aveva preparato.

Che ne dici?
All'altezza delle tue aspettative, angelo?


Non era il suo soprannome.
Non ancora.
Ma visto che ne avevano parlato prima...
E poi lui non le sapeva di diavolo.
Non a prima vista, almeno.
Che poi era anche meglio, a pensarci bene.
Perché chi sembrava dolce ed angelico, spesso, riservava interessanti sorprese.

Poesia per il palato...
Ne ho assaggiati pochi di White Russian così ben fatti, i miei complimenti.


Lieta di averti fatto avere un orgasmo alcolico...
Puoi chiedermene quanti ne vuoi.


Rispose lei, maliziosa e provocatoria.
Parlava di orgasmi alcolici, naturalmente.
Per quelli fisici avrebbe dovuto aspettare la fine del suo turno.

Non è molto che lavori qui, vero?
Circa un anno fa ero cliente abituale ma non ti ho mai vista.


Ma allora sto servendo un veterano...
E com'è che poi sei scomparso?


Curiosa, naturalmente.
Un po' perché ai clienti faceva piacere ricevere attenzioni.
Un po' perché era un gran bel ragazzo di cui voleva sapere di più.
Ed un po' perché impicciona, lei, lo era per natura.

Ho avuto una mezza storia con la tua collega Bree...

E sei sopravvissuto?

La battuta arrivò immediata, spontanea.
Accompagnata da una risata affettuosa verso la bionda.
Adorava Bree.
Non ce l'avrebbe fatta all'Under senza di lei, soprattutto all'inizio.
Ed anche ora, a distanza di un anno, aveva bisogno della collega.
Soprattutto quando la copriva con Liv.

Comunque la cosa non mi sorprende, sai?
Si vede che hai buon gusto...


Perché Bree era una gran figa.

... ed ho avuto la riprova di quanto ne abbia lei.

Perché anche lui era un gran figo.
E l'aveva appena ammesso senza troppi problemi.

Ricordando abbastanza bene la politica della padrona, in teoria adesso, dopo il "dolcezza", dovrei ricevere un soprannome personalizzato.
Sentiamo dunque, voglio proprio vedere quanto puoi essere fantasiosa, sono esigente, sai?


Secondo la mia di politica, prima devo catalogarti come cliente, poi conoscere qualcosa in più di te, e infine darti un soprannome che ti si addica.
Non vorrai certo farmene scegliere uno così, al buio!


Esclamò lei, quasi sconcertata.
Con gli occhi, però, sorrideva.
A dire il vero, la categoria l'aveva quasi scelta.
Quella degli sfacciati, in cui rientravano -in egual misura- i clienti che potevano permetterselo, e quelli che avrebbero fatto meglio a lasciar perdere.
Il ragazzo, al momento, sembrava appartenere alla prima categoria.

Perciò avanti... scopri qualche carta.
Che altro posso sapere di te, a parte che hai un faccino d'angelo e sai scopare bene?


Come ne era certa?
Facile.
Era un requisito fondamentale -essenziale- per stare con Bree.
E se non lo sapeva la sua migliore amica...

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Messaggioda Xander » 20/12/2014, 23:09

Pensi che io sia un angelo?

All'apparenza lo ricordi!

Io preferisco l'Inferno, comunque, ci si diverte di più.
E tu dove preferiresti andare?


Vogliamo scherzare?
Purgatorio, ovviamente...
C'è un po' di tutto e non ci si annoia mai!


Lui per altro era un tipo molto poco incline ad annoiarsi, un po' per la vita che faceva ed un po' per il suo carattere sempre attivo.
Anche nella morte avrebbe trovato il modo per divertirsi e godersi il momento, rimediando una soluzione in extremis degna del suo stile.
Xander aveva una dote che moltissime altre persone non sapevano nemmeno dove fosse di casa: pochissima paura dell'ultimo fato.
Forse per derivazione di Casata (i Draghi infatti erano rinomati per il loro sangue freddo), forse perché i suoi genitori biologici gli avevano trasmesso quella capacità, fatto stava che nelle missioni lui spesso eccelleva perché non si tirava mai indietro, oculato sì, ma comunque sempre estremamente coraggioso e capace di mettere da parti dubbi ed incertezze. Quella stessa caparbietà e voglia di mettercela tutta in tutto lo aveva condotto fino a quel bancone quella sera, con l'intento di solleticare l'attenzione della barista Zoé, un'impresa ardua ma non impossibile, non per chi sapeva mettere le carte in tavola e non si nascondeva dietro una fredda maschera di indifferenza e sicurezza eccessiva.
Ragazze come lei andavano premiate per il loro lavoro e per le loro creazioni, tanto sotto le coperte quanto quando preparavano un drink, ed infatti l'espressioni del McFly nell'assaggiare il White Russian fu estasiata e deliziata. Lei sì che sapeva farlo godere... in quell'ambito.

Lieta di averti fatto avere un orgasmo alcolico...
Puoi chiedermene quanti ne vuoi.


Una specialista nei doppi sensi, eh?!
... Bree ha finalmente trovato una degna collega di scuola...


Come faceva lui a conoscere così bene l'arte da porca dell'altra barista adesso lontana, tra i tavoli, intenta a flirtare con un gruppo di ragazzi?
La risposta giunse piuttosto in fretta: Xander aveva avuto una storia con lei e sì, era sopravvissuto all'evento con una degna resistenza.
Ormai si trattava di mesi e mesi fa, ma il McFly era sempre rimasto restio a tornare all'Underground proprio perché sapeva di poter infastidire la bionda con la sua presenza. Certo, la separazione non era avvenuta in chissà quali toni burrascosi, anzi, ma era consapevole di averle dato una bruttissima delusione e fosse stato per lui avrebbero anche potuto riprendere da dove avevano lasciato, ma fu Bree stessa a decretare la parola fine, non reputandolo in quel momento abbastanza affidabile per lei e per i propri sentimenti. Prima o poi, durante quella stessa serata, sapeva che avrebbero parlato, doveva solo attendere che lei si accorgesse di lui e lo raggiungesse per chiedere cosa ci facesse da quelle parti.
Bree era una ragazza molto curiosa, quindi era ovvio che seppur abbastanza a disagio avrebbe optato per una piccola visita presso il bancone.
Xander diede qualche altro sorso al proprio drink, aspettando che Zoé servisse altri clienti velocemente, prima di tornare da lui ed uscirsene con un complimento non ricercato ma sicuramente apprezzato. La voce di lei gli piaceva, la trovava avvolgente e soprattutto molto calda.

Comunque la cosa non mi sorprende, sai?
Si vede che hai buon gusto...
... ed ho avuto la riprova di quanto ne abbia lei.


Eccola là: un'altra che cerca di rimorchiarmi.
Uff, siete tutte incorreggibili eh?!
Comunque per te posso fare un'eccezione dai, basta che non metti in giro la voce altrimenti ci fanno l'abitudine...


Sorrise divertito ed ironico, scuotendo il capo con una linguaccia.

E tu sei una grandissima gnocca di razza.
Qui lo dico e qui non lo nego, nemmeno sotto tortura.


Ci fu anche qualcuno un po' brillo che alzò il calice dicendo "il ragazzo a fottutamente ragione, cazzo!".
Xander comprese soltanto in quell'istante quanti ammiratori possedesse Zoé in quell'ambiente, difatti gli sguardi un po' infastiditi di tanti altri ragazzi lo puntavano manco fosse un malato di qualche strana epidemia ultra contagiosa e mortale.
Tuttavia non era affar suo, lasciò che fosse lei ad occuparsi di sedare gli animi e tranquillizzare la folla che non aveva di sicuro scelto il proprio principe azzurro così presto e che per il momento era ancora possibilmente conquistabile da chiunque, garantendo quindi una ovazione da stadio di quelle che non si sentivano facilmente neanche durante le partite della Coppa del Mondo di Quidditch.
Le regole della padrona erano ferree: mai far capire ai clienti quando si ha una preferenza, nemmeno se tale è vera e giustificata.
Il brutto deve credere di avere speranze tanto quanto il bello, il brutto e il cattivo. Ma non erano soltanto quelle le leggi vigenti, ce n'era un'altra sempre rispettata da ognuna delle bariste e dei baristi, ovvero il "soprannome" personalizzato da dare ad ogni nuovo giunto nel pub.

Secondo la mia di politica, prima devo catalogarti come cliente, poi conoscere qualcosa in più di te, e infine darti un soprannome che ti si addica.
Non vorrai certo farmene scegliere uno così, al buio!


Se ci fossimo trovati al buio, credo non avresti avuto bisogno di tanto tempo per scegliere...

Sussurrò con una maggiore vena maliziosa, sorridendo però come il perfetta bravo ragazzo.

Perciò avanti... scopri qualche carta.
Che altro posso sapere di te, a parte che hai un faccino d'angelo e sai scopare bene?


25 anni per 23,5 centimetri, circonferenza top secret.
Segno zodiacale: Viverna.
Commando del Ministero.
Diplomato ad Hogwarts.
Nessuna tifoseria sportiva.
Purosangue.
Animagus e posso trasformarmi in un Panda.
Due tatuaggi sulla spalla e sul braccio, a te scoprire di che tipo.
Cibo preferito: cucina italiana, lo sono per metà.
Colore preferito: da questo momento in poi i tuoi occhi.
Cognome: McFly.


Dopo di che si scolò tutto il drink fino all'ultima goccia, come a voler idratare per bene la gola.

... Scoperte abbastanza carte, beauty?
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Messaggioda Zoé » 22/12/2014, 16:37

Vogliamo scherzare?
Purgatorio, ovviamente...
C'è un po' di tutto e non ci si annoia mai!


Ironico.
Le piacevano i ragazzi con un po' di senso dell'umorismo.
Prendersi troppo sul serio spesso risultava un peso per le relazioni sociali.
Lei non lo faceva mai, non all'Under comunque.
Al San Mungo era un altro discorso.
Lì era la diligente e professionale Medimaga Bourgeois, nulla a che vedere con la Zoé del pub londinese.
Scatenata.
Notturna.
E maliziosa.
Liv non l'avrebbe mai scelta, altrimenti, nonostante le forme generose ed il bel faccino.

Una specialista nei doppi sensi, eh?!
... Bree ha finalmente trovato una degna collega di scuola...


Non credo sarò mai all'altezza di Bree.
E poi, lei è decisamente più diretta... io preferisco una malizia più velata, trovo ci sia più gusto nel coglierla...


Replicò Zoé, con un sorriso malizioso.
La collega bionda era decisamente più schietta.
Più che malizia, infatti, si parlava direttamente del "ti voglio, andiamo a casa mia e sc****mo come conigli".
Cosa che di solito, peraltro, funzionava.
E che portava gli uomini a tornare all'Under, distrutti, il giorno dopo.
Una volta un tizio aveva persino ammesso di esserselo fasciato.
Per questo sapere che Xander era uscito -indenne- da un incontro sessuale con Bree l'aveva stranita.
Era una cosa che non capitava spesso, anzi.
Praticamente un evento.
Di quelli da segnare sul calendario, per di più.
Alla stregua di una leggenda metropolitana, insomma.
La cosa su cui non aveva mai avuto alcun dubbio, invece, era che Bree possedesse un ottimo gusto in fatto di uomini.
E con l'uomo che aveva di fronte non si era di certo smentita.

Eccola là: un'altra che cerca di rimorchiarmi.
Uff, siete tutte incorreggibili eh?!
Comunque per te posso fare un'eccezione dai, basta che non metti in giro la voce altrimenti ci fanno l'abitudine...


Oh sì, lo ammetto, sono perdutamente innamorata di te!

Esclamò Zoé con aria melodrammatica.
Che stesse scherzando era ben più che palese.
Ma che lo considerasse un bel ragazzo era la pura verità.

E tu sei una grandissima gnocca di razza.
Qui lo dico e qui non lo nego, nemmeno sotto tortura.


Sorrise, compiaciuta.
Era una giovane donna a cui piacevano le attenzioni maschili, che male c'era?
E poi Xander non era l'unico a pensarla così.
La Bourgeois sapeva di avere i suoi ammiratori.
Fans, li chiamava Bree.
Anche Liv lo sapeva, per questo la teneva al bancone ogni sera.
Lei portava clienti, era un talento naturale.
Sapeva come parlare loro, come farsi amare da tutti, come tenere a bada ogni uomo per farlo sentire speciale.
Infatti, quando si accorse che qualcuno dei suoi "fans" più accaniti fissava male il nuovo arrivato, mise subito tutto a posto.
Liv non avrebbe apprezzato il malcontento tra i clienti.
Soprattutto per colpa di un ragazzo.
Sorrise, dunque, parlando loro con voce maliziosa e carezzevole.
Un occhiolino, qualche parolina dolce, e tutto era di nuovo sotto controllo.
Non si poteva preferire apertamente un cliente ad un altro.
Erano le regole, che Liv faceva rispettare severamente.
Però flirtare era concesso, anzi, quasi un dovere per la Bartender.
Ed anche quello, tra le altre cose, le veniva naturale.

Se ci fossimo trovati al buio, credo non avresti avuto bisogno di tanto tempo per scegliere...

Se ci fossimo trovati al buio, forse sarei stata troppo impegnata per pensare al tuo soprannome.

Replicò lei, prontamente.
Ci voleva tecnica anche per quello.
Rispondere a tono non era certo una dote scontata, che chiunque poteva possedere.
E, soprattutto, aveva bisogno di pratica per affinarsi.
Pratica che, all'Under, Zoé aveva fatto in abbondanza.

25 anni per 23,5 centimetri, circonferenza top secret.
Segno zodiacale: Viverna.
Commando del Ministero.
Diplomato ad Hogwarts.
Nessuna tifoseria sportiva.
Purosangue.
Animagus e posso trasformarmi in un Panda.
Due tatuaggi sulla spalla e sul braccio, a te scoprire di che tipo.
Cibo preferito: cucina italiana, lo sono per metà.
Colore preferito: da questo momento in poi i tuoi occhi.
Cognome: McFly.


Commando... sei tipo un militare?

Non conosceva bene il termine da lui pronunciato.
Le era capitato di occuparsi di Auror feriti, a volte, ed anche di Sicari.
Poteva quindi ipotizzare -a torto o a ragione- che fosse una qualche branca militare del Ministero.

... Scoperte abbastanza carte, beauty?

A lei il soprannome l'aveva trovato eccome.
E poi quel complimento ai suoi occhi -per quanto già sentito- la induceva a considerarlo un gran Casanova.
Sì, forse il soprannome per lui l'aveva trovato...

Direi che potrei anche accontentarmi... D.J.

Don Juan in spagnolo ed anche in inglese.
Don Giovanni, se tradotto in lingua italiana.
Uno che aveva successo tra le donne.
Un ammaliatore, un libertino.
Un uomo dalla vita dissoluta e peccaminosa, per quanto angelico all'apparenza.
Era così che Zoé vedeva Xander.
Ed era così che l'avrebbe chiamato.
D.J.
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Messaggioda Xander » 12/01/2015, 15:38

Non credo sarò mai all'altezza di Bree.
E poi, lei è decisamente più diretta... io preferisco una malizia più velata, trovo ci sia più gusto nel coglierla...


A me onestamente non dispiacciono né l'una né l'altra.
Nel primo caso riesco a capire quanto la ragazza possa saper essere disinibita, nel secondo quanto possa essere furba!
Ogni versione, almeno dalla mia ottica, ha i suoi pro e contro, ma se così non fosse stato, non sarei mai potuto stare con Bree.


La prima notte passata con la bionda cameriera dell'Underground non era andata esattamente come per molti altri maschi.
Dopo le iniziali dieci battute sboccate e dirette di lei già dentro il locale, Xander aveva compreso che tipo potesse essere sotto le coperte, per quello le aveva chiesto, una volta arrivati dentro casa, di intrattenersi ancora qualche istante nel parlare, magari mentre le faceva un bel bagno e le massaggiava le spalle e il corpo intero con spugna e schiuma. Non erano in tanti che le chiedevano di chiacchierare o che non volevano arrivare subito al sodo ed infatti fu proprio in quella sede che ella gli confessò il suo criterio per capire se con qualcuno poteva frequentarsi oppure doveva solo sbatterselo e poi dimenticarlo fino alla scopata successiva: chi si interessava immediatamente a qualcosa di più del suo corpo, anche dopo averla vista così spudoratamente porca, allora era degno di nota e di attenta osservazione, altrimenti niente, cestinato, e fino a quel momento il McFly era stato l'ultimo, evidentemente, ad averla sorpresa in positivo. Poi per carità, c'era anche da mettere in conto il fatto che fosse uno dei migliori "acquisti" avuti da Bree dal punto di vista estetico, un dato di fatto condiviso evidentemente anche dall'amica e collega Zoé.

Oh sì, lo ammetto, sono perdutamente innamorata di te!

Ci hai messo molto più delle altre sai?
Di solito ci vogliono dai cinque ai massimo quindici secondi, devo ammettere che hai resistito parecchio!
... E tu sei una grandissima gnocca di razza.
Qui lo dico e qui non lo nego, nemmeno sotto tortura.


La vide sorridere compiaciuta e comprese che alla francese i complimenti diretti non dispiacevano affatto, anzi, li apprezzava moltissimo.
Alla fine era giusto, in quanto ragazza un po' di vanità era d'obbligo e lei per altro poteva anche permettersela, visto il suo aspetto spettacolare.
Xander non faceva finta di essere immune al suo fascino, non ci riusciva e gli risultava fastidioso, per questo di tanto in tanto l'occhio sul seno ci cascava oppure sui fianchi, sulle labbra, sì insomma un po' dappertutto, seppur per brevi secondi così da non risultare esageratamente oppressivo.
Lasciò che servisse altri clienti nel mentre lui si dedicava a finire il proprio buonissimo drink, sospirando e riflettendo sulle successive mansioni da portare a termine nei prossimi giorni e poi chiedendosi se Bree l'avesse già intravisto o meno e se si stesse trattenendo dall'andare da lui per fare qualche battuta acida delle sue, magari mettendo pure in guardia la sensualissima Zoé.
Le regole del locale erano molto severe, la bartender non poteva permettersi di dedicarsi troppo a lui e lasciare da parte gli altri. Le questioni sentimentali e personali andavano lasciate fuori dal pub, senza alcuna eccezione possibile o immaginabile. McFly non era un tipo eccessivamente geloso o possessivo, inoltre conosceva la Bourgeois da appena un'oretta, senza considerare che per pensare di provarci con una persona dipendente all'Underground bisognava assicurarsi di avere tantissimo autocontrollo e sopportazione, perché di ragazzi con la bava alla bocca e pronti a fare commenti osé ce n'erano una infinità e tutte dovevano accettarli con sorriso malizioso e gentilezza inequivocabile. Fortuna che il lavoro di Xander gliene aveva insegnato tantissimo di autocontrollo, un lavoro che però alla ragazza non fu molto chiaro dall'inizio.

Commando... sei tipo un militare?

Sono un Mercenario del Ministero, adesso hai inteso meglio?
Svolgo missioni date e pagate da privati i quali si affidano all'ente amministrativo comune e non alla Lega dei Mercenari.
Puoi definirmi un militare come può esserlo un Auror o un Sicario, comunque.
... Scoperte abbastanza carte, beauty?


Direi che potrei anche accontentarmi... D.J.

D.J.?
Ti sembro forse un esperto di musica da sala o qualcosa del genere?!


Inarcò il sopracciglio con un sorriso curioso e perplesso, aspettando che ella rispondesse per capire il motivo di quel soprannome.
Ciò che lo fece riflettere tanto fu anche che, di tutte le informazioni ricevute, a lei fosse interessato solo capire meglio che tipo di carriera svolgesse. Per carità, non era necessario che commentasse ogni cosa, ma anche solo un dettaglio gli parve abbastanza poco.
Evidentemente stava incamerando ogni informazione esattamente come faceva Bree, la sua "mentore", se così la sì poteva chiamare.
Anche quella era una tecnica che Xander conosceva abbastanza bene ma non era detto che ci avesse azzeccato.
Nel frattempo, la folla maschile presente nel pub cominciava a scatenarsi in sottospecie di cori da stadio del Quidditch...

Zoé! Zoé!
Per farne una ce ne voglion tre!
Non perché è cicciotta ma perché più bella non ce n'è!

Zoé! Zoé!
Stanotte scegli me!
Togliti i vestiti e noi finirem flambé!
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Messaggioda Zoé » 12/01/2015, 22:58

A me onestamente non dispiacciono né l'una né l'altra.
Nel primo caso riesco a capire quanto la ragazza possa saper essere disinibita, nel secondo quanto possa essere furba!
Ogni versione, almeno dalla mia ottica, ha i suoi pro e contro, ma se così non fosse stato, non sarei mai potuto stare con Bree.


Saggio e diplomatico, oserei dire.
Qualità che molti credono di avere, e che solo pochi possiedono davvero.


La maggior parte delle persone diplomatiche, lo erano per lavoro.
La maggior parte delle persone sagge, lo erano perché la vita aveva donato loro numerose esperienze.
E poi c'erano tutti quelli che, per diplomatici e saggi, ci si spacciavano.
Xander non sembrava uno di quelli che necessitava mentire -o manipolare la propria verità- per risultare interessante.
Naturalmente c'era la possibilità che la Bourgeois si sbagliasse.
Non era onnisciente, né poteva esser sicura che il proprio istinto non si stesse sbagliando.
Ma d'altronde, era stato con Bree.
E se la bionda si era avvicinata a lui oltre al semplice sesso, qualcosa ci doveva essere.
Il Commando doveva averla conquistata, in qualche modo.
Modo che andasse oltre la bellezza.
O la capacità di usare l'uccello.
Zoé avrebbe potuto puntare -con ipotesi- sull'auto-ironia, ad esempio.
Il ragazzo ne sembrava ben fornito.
O sulla schiettezza.
O sulla parlantina.
Insomma, di qualità lui sembrava averne.
E parecchie.
Che poi portassero Zoé ad essere interessata a lui, era un altro discorso.
Però era divertente dichiararsi innamorata dell'altro, ridere insieme.
Ovviamente senza mai esagerare.
A Liv non sarebbe piaciuto se avesse dato maggiori attenzioni ad un cliente rispetto che agli altri.
Era un equilibrio continuo, il suo.
Fortuna che sapeva mantenerlo bene.

Ci hai messo molto più delle altre sai?
Di solito ci vogliono dai cinque ai massimo quindici secondi, devo ammettere che hai resistito parecchio!


Sì, sono piuttosto fiera del risultato.
Ho fatto pratica per anni, quindi sai, so essere molto resistente... in tutti i sensi.


La malizia, nuovamente, avvolse le quattro parole finali di Zoé.
Fino a che non era eccessiva, volgare o forzata, alla mora piaceva usarla.
Era divertente, eccitante anche, provocare gli altri.
Stuzzicarli.
Punzecchiarli.
Capire se, come e quanto fossero capaci di reagire alle provocazioni.
E poi, di solito, questo li spingeva a rimanere ancora al bancone.
A parlare con lei.
A flirtare con lei.
E quindi a consumare altri galeoni in nuovi drink.
Un sistema talmente perfetto da spingere Liv a scegliersi i dipendenti migliori.
E i prodotti migliori da servire ai clienti.
Una clientela che ormai, abituata ad un certo standard, si aspettava sempre il meglio.
Almeno, quella abituale.
E poi c'erano i tipi come Xander, i clienti nuovi.
O che comunque tornavano dopo tanto tempo, e di cui Zoé non conosceva quasi nulla.
Il che la spingeva a chiedere informazioni.
Certo, avrebbe potuto chiederle anche a Bree... ma perché scomodarla?
Aveva il diritto interessato di fronte, dopotutto.
Decisamente più pratico.

Sono un Mercenario del Ministero, adesso hai inteso meglio?
Svolgo missioni date e pagate da privati i quali si affidano all'ente amministrativo comune e non alla Lega dei Mercenari.
Puoi definirmi un militare come può esserlo un Auror o un Sicario, comunque.


Un Mercenario addomesticato, allora.

Commentò Zoé.
Chiaro che nella sua voce non ci fosse alcuna traccia di scherno.
Ma se il Mercenario era libero e selvaggio e lui, come tale, lavorava per il Ministero... così libero e selvaggio non poteva essere.

In che Casata stavi ad Hogwarts? -domandò dopo un po', mentre serviva un altro cliente- Il Panda... sul serio?

Chiese ancora, le labbra incurvate verso l'alto.
Nella sua mente, un'immagine specifica si era formata all'istante.
Un'immagine simpatica.
E che non poteva non farla ridere.

Immagine


Tatuaggi... mh.

Lo squadrò lentamente, leccandosi le labbra.
Alla fine schioccò la lingua sul palato.

Dammi almeno un indizio, sweetie.
Così, senza nessuno spunto, posso solo ipotizzare che siano del tutto originali...


Ma questo poteva voler dire tutto e niente.
Con quelle domande, Zoé stava dimostrando un lento interesse per lui.
Calcolato?
L'aveva fatto apposta a fargli prima una domanda sola, sul lavoro, e solo dopo interessarsi al resto?
No, non proprio.
Si era focalizzata sul suo essere un Commando, perché non conosceva quella professione.
Il resto, semplicemente, era venuto dopo.

Niente male, comunque, la battuta sul tuo amore per il colore dei miei occhi...

Aggiunse alla fine, facendogli l'occhiolino.
Forse -probabilmente- l'aveva già sentita, ma le faceva sempre e comunque piacere riascoltarla.

... Scoperte abbastanza carte, beauty?

Direi che potrei anche accontentarmi... D.J.

D.J.?
Ti sembro forse un esperto di musica da sala o qualcosa del genere?!


D.J. sta per Don Juan... Don Giovanni.
Hai presente?


Sorrisetto divertito, quasi sfrontato.

Mi sai di rubacuori, McFly.
Ci ho preso almeno un pochino?
-curiosa.

Poco dopo, la curiosità venne soppiantata da altro.
Divertimento, soprattutto.
Non era la prima volta che sentiva cori da stadio diretti alla sua persona.
Ed una cosa la doveva ammettere.
Erano sempre un sacco originali.

Zoé! Zoé!
Per farne una ce ne voglion tre!
Non perché è cicciotta ma perché più bella non ce n'è!

Zoé! Zoé!
Stanotte scegli me!
Togliti i vestiti e noi finirem flambé!

Troppo buoni, troppo buoni!
Ma che posso fare per ripagare così tanto ardore poetico?


Domandò Zoé ad alta voce, picchiettandosi l'indice sulle labbra.
Pensierosa.
O meglio... fingendo d'esserlo.

Uhm... se faceste tutti un altro giro di drink, potrei anche cantare per voi.
Che ne dite?


Non aveva chissà quale voce potente.
Era intonata e piuttosto brava -T/A 16 e C/A 18- certo, ma niente di prodigioso.
Il suo punto di forza era un altro.
E forse chissà, Xander l'avrebbe scoperto presto.
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Messaggioda Xander » 13/01/2015, 17:28

Saggio e diplomatico, oserei dire.
Qualità che molti credono di avere, e che solo pochi possiedono davvero.


Onestamente non credo di essere né saggio, né diplomatico.
Sono fin troppo giovane per avere delle qualità così empiriche.
Preferisco definirmi soltanto furbo, almeno per ora...


Zoé avrebbe trovato quella sua uscita come teatralmente fatta apposta per mostrarsi umile oppure autentica e sincera?
Nello sguardo del ragazzo si poteva notare pochissimo interesse nei confronti di quella possibilità, difatti beveva il suo drink e le lanciava di tanto in tanto un'occhiata per comprendere al massimo cosa le stesse passando per la testa. Era una bartender davvero interessante sotto ogni punto di vista, sia quello estetico che caratteriale, Xander non faceva fatica ad ammetterlo ed anzi, la sua vera difficoltà spesso stava nel non guardare troppo oltre il consentito e per diversi secondi, uno sforzo immane considerando le fattezze da super bambolona della francesina MediMaga.
Quanto avrebbe voluto farle qualche domanda un po' più spinta, capire molto più su di lei e del suo lato malizioso, ma adesso come adesso non era altri che un cliente come chiunque, senza alcun privilegio, senza alcuna carta in più da giocare, se non quelle che gli venivano concesse proprio da lei, sì perché comunque, per quanto potesse sembrare una sfida ad armi pare, era Zoé che conduceva il gioco, lo faceva con chiunque, lo aveva imparato nel tempo e il Commando non si vergognava affatto nel trovarsi nella sua rete fitta e avvolgente di calore eccitante e adrenalinico.

Sì, sono piuttosto fiera del risultato.
Ho fatto pratica per anni, quindi sai, so essere molto resistente... in tutti i sensi.


Bisognerebbe capire se sei tu quella resistente o sono gli altri che si arrendono presto... in tutti i sensi.

Perché in fondo, andiamo, bastava immaginarsela solo mezzo secondo completamente nuda o in lingerie per morire di crepacuore.
Anche il maschio più forte, solido e di sani principi, forse avrebbe ceduto alle lusinghe della Bourgeois se solo ella avesse voluto, di questo Xander ne era completamente convinto. Perfino Bree, per quanto bellissima ed eccitante, veniva superata dal giovane nuovo acquisto di Liv, ma questo il ragazzo non lo avrebbe mai e poi mai rivelato alla bionda, onde evitare evirazioni pubbliche e altamente dolorose.

Un Mercenario addomesticato, allora.

Mi si potrebbe definire così.
Mi piace il rischio, ma non posso pensare alle persone che mi vogliono bene in lacrime di fronte alla mia lapide.
Se posso proteggermi e allo stesso tempo guadagnare e mettermi alla prova, ben venga.
Un Mercenario invece mi definirebbe un codardo, uno senza spina dorsale...
... di quelli lì ne ho mandati parecchi all'ospedale, umpf!


In che Casata stavi ad Hogwarts?

Dragargenteo.
La Casata del coraggio e della sfida.
In una Sala Comune come quella si viene forgiati, non semplicemente preparati.


Parole serie e soprattutto veritiere.
In una delle sue tante missioni svolte in giro per il mondo, Xander aveva incontrato una Mercenaria decisamente fuori dall'ordinario.
Una furia combattiva, una puledra di razza scalciante, la quale non si faceva domare da nessuno e colpiva duro senza pietà.
Ci furono soltanto brevi minuti di scontro tra lui e lei, all'interno dei quali le stava tenendo testa ma con molta fatica e fiatone.
Poi, uno sgambetto, una perdita momentanea dell'equilibrio e infine schiena a terra e lo stivale della ragazza sul suo collo.
Un paio di secondi, poi quella guerriera sorrise beffarda, chiamandolo per nome e facendogli anche i complimenti, a lui che nemmeno si era presentato. Come aveva fatto a sapere della sua identità? Molto semplice, erano stati compagni di Casata ma lei era cambiata talmente tanto da rendersi letteralmente irriconoscibile. Gran pezzo di femmina era tra i banchi di Hogwarts e tale era rimasta uscita dal Castello, migliorandosi a tal punto che, ripensandoci nei giorni successivi, il Commando aveva avuto anche una generosa sequela di erezioni spontanee.
Arianna Ricciardi il suo nome... come si soleva dire: dall'Italia con furore, e che furore!

Immagine


Il Panda... sul serio?

Non ti sembro tipo da Panda?
Beh a dir la verità all'inizio nemmeno io!
Però sono andato abbastanza vicino a ciò che desideravo... la mia prima scelta ipotetica era l'orso grizzly!


Immagine


Però alla fine anche il Panda è decisamente forte anche se non imponente.
Più ci penso e più giungo alla conclusione che mi rispecchia parecchio: quasi tenero e dolce a vedersi, ma rimane pur sempre un orso e come tale è pericoloso e insospettabilmente feroce.


Tatuaggi... mh.
Dammi almeno un indizio, sweetie.
Così, senza nessuno spunto, posso solo ipotizzare che siano del tutto originali...


A dir la verità non li definirei esattamente "originali".
Ad un Commando è richiesto di tatuarsi gli animali che rappresentano i suoi plotoni di appartenenza.
Non è obbligatorio, ma l'ho trovato giusto, quindi li ho fatti: un'Aquila e una Libellula, sul braccio destro, tra spalla e bicipite.


Niente male, comunque, la battuta sul tuo amore per il colore dei miei occhi...

Ma non prendermi in giro!
Come minimo l'avrai sentita almeno cinquanta volte e mi sono anche tenuto basso...


Il tono però, non era né infastidito né permaloso, anzi, scherzoso abbastanza da far capire che sapeva alla perfezione di aver sfruttato una tattica trita e ritrita. Magari era proprio quello il suo intento, tenersi le uscite originali per momenti più intimi e precisi, sempre se ce ne fossero stati.
Sulla carta e secondo il giudizio di Zoé, Xander era un Don Giovanni, ma sarebbe bastato per avere l'onore di trascorrere qualche ora di privacy con la sensuale e accattivante barista dell'Underground? L'istinto suggeriva al ragazzo di non contarci eccessivamente, non così presto.

D.J. sta per Don Juan... Don Giovanni.
Hai presente?


Aaaaahhhh, adesso è più chiaro!

Mi sai di rubacuori, McFly.
Ci ho preso almeno un pochino?


La conferma può arrivare solo da te stessa, non credi?

La osservò molto intensamente, una intensità ben diversa da tutte quelle sfoggiate fino ad allora.
Purtroppo però, una sorta di coro da stadio sopraggiunse a rovinare quell'istante, lasciando basito il fratellastro di Venser Laghoon.

Ma che c***o sta succedendo?

Troppo buoni, troppo buoni!
Ma che posso fare per ripagare così tanto ardore poetico?


Ragazzi!
Elenchiamo a Zoé le nostre preferenze!
O ce la dai, o fai uno strip, o canti per noi!


Uhm... se faceste tutti un altro giro di drink, potrei anche cantare per voi.
Che ne dite?


BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!


L'occhio di Xander, allucinato e divertito, passò dal gruppo di maschi arrapati alla favolosa bartender.

... E così, canti pure?
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Messaggioda Zoé » 13/01/2015, 22:16

Onestamente non credo di essere né saggio, né diplomatico.
Sono fin troppo giovane per avere delle qualità così empiriche.
Preferisco definirmi soltanto furbo, almeno per ora...


Molto furbo...

Commentò Zoé.
Sorrisetto divertito sulle labbra, sguardo intenso.
Era interessata, non c'era dubbio.
Al momento lo era solo per una notte di sesso sfrenato.
Per la mattina dopo... chi poteva dirlo.

Bisognerebbe capire se sei tu quella resistente o sono gli altri che si arrendono presto... in tutti i sensi.

La prima, di sicuro.
Ho conosciuto uomini di tutto rispetto, dotati di ogni qualità possibile...
-caratteriale e fisica, ben inteso- quindi posso affermare a ragion veduta di avere una gran resistenza. -altro piccolo sorriso- Ma sentiti pure libero di mettermi alla prova, se vuoi...

Perché fare le finte pudiche?
Perché mentire sui propri desideri?
Perché nascondere l'obiettivo finale?
No, sarebbe stata un'inutile perdita di tempo.
Aveva voglia di sesso, e Xander era il candidato perfetto per darle ciò che voleva.
Prima, però, non c'era nulla di male nel conoscerlo un po' meglio.
Era un cliente nuovo, ed era stato con Bree... come non esserne incuriosita?

Mi si potrebbe definire così.
Mi piace il rischio, ma non posso pensare alle persone che mi vogliono bene in lacrime di fronte alla mia lapide.
Se posso proteggermi e allo stesso tempo guadagnare e mettermi alla prova, ben venga.


E qui si ritorna al discorso della furbizia...

Un Mercenario invece mi definirebbe un codardo, uno senza spina dorsale...
... di quelli lì ne ho mandati parecchi all'ospedale, umpf!


Non ti piacciono le critiche? -s'informò lei- O forse sono gli insulti gratuiti a darti fastidio...
Posso capirti.


In fondo, quante volte era stata definita "troia"?
E solo perché faceva la Bartender all'Underground con abiti provocanti.
O perché, per aumentare gli incassi, flirtava con la clientela.
Le apparenze ingannavano, Zoé lo sapeva bene.
Per questo poi, si stranivano tutti quando scoprivano che faceva anche la Medimaga.
Per questo, forse, consideravano il McFly un codardo.
Lei, piuttosto, lo considerava uno con la testa sulle spalle.
Dotato di buon senso, di razionalità.
E razionalmente, rischiare il culo come Mercenario quando si poteva svolgere lo stesso lavoro con più sicurezze, era da stupidi.
O da menefreghisti.
Opinione della Bourgeois, chiaramente.

Dragargenteo.
La Casata del coraggio e della sfida.
In una Sala Comune come quella si viene forgiati, non semplicemente preparati.


Sembri ancora molto legato alla tua Casata d'appartenenza scolastica...

Un commento neutro.
Una semplice constatazione.
Lei, d'altronde, aveva studiato con precettori privati.
Non poteva immaginare cosa si provasse.

Non ti sembro tipo da Panda?

Nemmeno un po'! -ammise.

Beh a dir la verità all'inizio nemmeno io!
Però sono andato abbastanza vicino a ciò che desideravo... la mia prima scelta ipotetica era l'orso grizzly!
Però alla fine anche il Panda è decisamente forte anche se non imponente.
Più ci penso e più giungo alla conclusione che mi rispecchia parecchio: quasi tenero e dolce a vedersi, ma rimane pur sempre un orso e come tale è pericoloso e insospettabilmente feroce.


Tenero fuori, pericoloso dentro... gran bel binomio.

Schioccò la lingua sul palato, con un ghigno leggero.

Quasi quasi vorrei provocarti per capire quanto puoi esserlo... pericoloso.

Una provocazione maliziosa, chiaramente.
Come tutte quelle che gli lanciava, tra un'informazione e l'altra.

A dir la verità non li definirei esattamente "originali".
Ad un Commando è richiesto di tatuarsi gli animali che rappresentano i suoi plotoni di appartenenza.
Non è obbligatorio, ma l'ho trovato giusto, quindi li ho fatti: un'Aquila e una Libellula, sul braccio destro, tra spalla e bicipite.


Me li mostrerai? -quasi una sfida, l'ennesima.

Ma non prendermi in giro!
Come minimo l'avrai sentita almeno cinquanta volte e mi sono anche tenuto basso...


Facciamo una settantina, per star sicuri.

Intanto, mentre parlava, non smetteva un secondo di servire i clienti.
Non avrebbe potuto permettersi di distrarsi, deconcentrarsi, deludere qualcuno.
E poi, col tempo, aveva sviluppato quella doppia capacità.
Parlare e servire.
E non necessariamente la stessa persona.
Quella era solo una delle cose che sapeva fare.
Un'altra, era dare soprannomi azzeccati al cliente che aveva di fronte.
D.J. per Xander, ad esempio.
Don Juan, Don Giovanni.
Un rubacuori.
Ci aveva preso?

La conferma può arrivare solo da te stessa, non credi?

Non vedo l'ora di darmela, allora.

Sorrise, soddisfatta.
Se la sarebbe data, quella conferma.
La voleva, e se la sarebbe presa.
Possibilmente quella stessa notte.
Gli altri clienti, però, richiamavano la sua attenzione.
E lo fecero con dei cori da stadio fenomenali.
Come ripagarli?
Cantando per loro, evidentemente.
Anche perché a tutti non poteva certo darla, e in quanto allo strip... Liv non avrebbe approvato di sicuro.
Ma doveva pur guadagnarci, no?
Avrebbe cantato per loro, sì, ma se avessero fatto un altro giro di drink.
Ci stavano?

BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!
BIRRA!

Come immaginava.

... E così, canti pure?

Ogni tanto... nelle occasioni speciali.

Rispose lei, appoggiando sul bancone gli strumenti del mestiere.

Daniel, ci pensi tu a servirli?

Sì sì, vai a farli felici... -rispose il collega.

Ci vediamo tra poco allora... D.J.

Lo salutò così.
Con un sorriso ed un occhiolino, mentre aggirava il bancone.
Si avvicinò al palchetto rialzato dell'Under, facendo cenno a Jordan, l'addetto alla musica, che facesse partire la base.
Lui sapeva già cosa la Bartender volesse.
Ed era sempre pronto ad accontentarla.



La musica era sensuale fin da subito, lenta, ammaliante.
Ed anche la voce di Zoé -T/A 16 + Dado 12- lo era.
D'altronde quella non era una canzone chissà quanto difficile... stava tutto nel carisma con cui la si cantava.
E di quello la Bourgeois -C/A 18 + Dado 18- non era mai sprovvista.

Moi je m'appelle Lolita
Lo ou bien Lola
Du pareil au meme
Moi je m'appelle Lolita
Quand je reve aux loups
C'est Lola qui saigne
Quand fourche ma langue, j'ai là
Un fou rire aussi fou qu'un phénomène
Je m'appelle Lolita
Lo de vie, lo aux amours diluviennes


Il corpo iniziò a muoversi da solo.
Lo faceva sempre, ogni volta.
I fianchi prendevano ad ondeggiare, così come il bacino.
Le labbra venivano sfiorate dal magi-microfono, lo sguardo abbracciava tutta la sala.

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita


Era lei a condurre il gioco.
Era lei ad ammaliare.
Lolita per pochi minuti, sogno proibito per ogni notte.
E i clienti... erano suoi prigionieri.
Come una sirena dolce e spietata, che per un po' non li avrebbe lasciati andare.

Moi je m'appelle Lolita
Collégienne aux bas
Bleus de méthylène
Moi je m'appelle Lolita
Coléreuse et pas
Mi-coton, mi-laine
Motus et bouche qui n'dis pas
À maman que je suis un phénomène
Je m'appelle Lolita
Lo de vie, lo aux amours diluviennes


Li vedeva, i clienti.
Imbambolati mentre lei cantava.
Ammaliati.
Come se non esistesse altro.
Come se la voce di Zoé ed il suo corpo fossero più importanti di qualsiasi altra cosa.
Con la coda dell'occhio, notò che Bree annuiva con soddisfazione.
Era stata lei la prima a spingerla a cantare.
Aveva capito fin da subito quante potenzialità avesse.
Ci aveva visto giusto, la bionda.

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita


Cominciò a scendere dal palco a passo lento.
Quasi felino.

LO-LI-TA
LO-LI-TA


Passò in mezzo ai clienti.
Sapeva che questo li avrebbe fatti impazzire.

LO-LI-TA
LO-LI-TA


Sorrideva loro, sfiorava i loro corpi con tocco delicato.
Era il modo migliore per farli impazzire.
Anche se lei, ora, puntava a far impazzire un cliente in particolare.

LO-LI-TA
LO-LI-TA


Gli si avvicinò lentamente, fermandosi di fronte a lui.

LO-LI-TA
LO-LI-TA


Pronunciò quelle sei sillabe guardandolo dritto negli occhi.
Poteva quasi percepire la sua eccitazione salire.
E la cosa le piaceva da morire.

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita


Tornò sul palco in tempo per la fine della canzone.
Per l'ultimo ritornello.
Pronunciato con la stessa sensualità della prima strofa.
E con la stessa intenzione di eccitare l'intera sala.

C'est pas ma faute
Et quand je donne ma langue aux chats
Je vois les autres
Tout prets se jeter sur moi
C'est pas ma faute à moi
Si j'entends tout autours de moi
L-O-L-I-T-A
Moi Lolita


La base finì.
E la voce di Zoé si spense.
Sapeva di esser stata brava.
Sapeva che sarebbe piaciuto a tutti.
Ma era di uno tra loro, la cui opinione la interessava maggiormente.
Era piaciuta anche a lui?
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