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I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW
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da Monique » 03/12/2014, 22:23
La cioccolateria Marie-Antoniette, situata nella Londra Babbana non troppo distante dal pub Underground, rappresenta una piccola istituzione per gli amanti del cioccolato, sia maghi che babbani, di tutte le età. Fondata nel 2030 da Philippe Benoit, orgoglioso capostipite di una numerosa famiglia Mezzosangue di cuochi, pasticceri e cioccolatai, il locale si é sempre contraddistinto per la ricercatezza e genuinità degli ingredienti e per la varietà e "magicità" dei prodotti offerti, tutti rigorosamente a base di cioccolata. Le abilità magiche dei maestri cioccolatai che vi hanno sempre lavorato unita a una buona dose di empatia facilitavano infatti il compito di individuare il cioccolatino giusto per ogni occasione. In origine la cioccolateria era composta da due locali, il laboratorio di artigianato sul retro, a cui si accede da una porticina nascosta dietro la cassa, e il negozio vero e proprio per l'esposizione e vendita al dettaglio dei prodotti dolciari. Quest'ultimo é caratterizzato da un arredamento eccentrico, che risente dell'influenza di tre generazioni di Benoit, con le pareti disseminate da vecchi stampi di cioccolatini e strumenti di cucina, un piccolo ripiano in legno per confezionare eventuali cadeaux e due fila di banconi in vetro, una dedicata a vari tipi di praline, cioccolatini, barrette di cioccolata, ricoperti di cioccolata e affini, l'altro riservata all'esposizione di composizioni cioccolatose a tema ideali per festeggiare qualsiasi ricorrenza. Agli inizi del 2100 la cioccolateria si è espansa, acquisendo una piccola sala da tè, dall'atmosfera calda e accogliente grazie ai colori pastello della carta da parati, arredata un jukebox con musica lounge, tavoli tondi, poltroncine vintage e, alle pareti, foto in bianco e nero di scene di vita vissuta provenienti da diverse parti del mondo e quadretti contenenti aforismi sul cioccolato, dove è possibile degustare cioccolata calda densa e cremosa e miscele di tè pregiato accompagnati da biscotti artigianali e una piccola scelta di liquori a base di cioccolato. Aperto sei giorni su sette, la cioccolateria é il luogo ideale per un goloso dopocena, per una pausa dal lavoro o dallo shopping, per passare un pomeriggio in compagnia, per cercare un regalo alternativo o anche solo per coccolarsi un po’ lontano dal rumore e dalla confusione.
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da Amy » 05/12/2014, 14:45
[Venerdì – Maggio 2109 – Cioccolateria -> negozio – ore 10:30] Scusa Alfred, sono in un ritardo mostruoso lo so, ma sembra che oggi tutta Londra abbia deciso di andare a fare compere a Ridley Market. È stato un delirio…
Scosse la testa con un sorriso stanco, superando l’uomo al bancone per andare a depositare il prezioso carico che si era trascinata per due isolati direttamente nel laboratorio. Quanto era grata alla Trama di non essere stata costretta a dover affrontare anche l’inferno dei mezzi pubblici babbani dopo la calca trovata al mercato?
Ha almeno trovato ciò che cercava Miss Harada?
Oh si… - esclamò sporgendo la testa all’indietro per dare modo all’altro di vedere la luce soddisfatta che le illuminava gli occhi – Ho scovato un sacco di spezie africane che non vedo l’ora di sperimentare. – e che si accinse velocemente a mettere in ordine in piccoli barattoli di vetro etichettati – Alfred, ma quando riprenderai a chiamarmi per nome?
Il giorno in cui mi licenzierà Miss Harada.
Allora devo rassegnarmi al fatto che non accadrà mai. Non sopravvivrei senza di te.
Affermò seria con un tono di voce colmo di affetto che espresse immediatamente all’uomo abbracciandolo forte e ricevendo in cambio delle pacche da nonno sulle spalle e un accenno di sorriso, il massimo che si poteva pretendere da una persona come lui.
L’aveva trovato lì, al negozio, il giorno in cui Mamà Benoit l’aveva assunta, il commesso più efficiente e perspicace che avesse mai incontrato - come se il Fato avesse voluto compensare in qualche modo il suo essere un Magonò - e da allora le era sempre stato accanto, con consigli e lavate di capo a seconda delle occasioni tanto che per Amy era diventato inconcepibile pensare alla Cioccolateria senza il buon vecchio Alfred dietro il bancone. Scostò un pannello della parete in legno, rivelando un piccolo guardaroba, e vi depositò la borsa e il capotto, rimanendo in jeans a vita bassa e una camicetta bianca con le maniche corte a sbalzo e una sfilza di colorati, vistosi e inutili bottoni che la facevano impazzire, intonati al braccialetto che indossava. Completavano il look casual un paio polacchine bianche con un paio di centimetri di tacco e un trucco leggero.
Non dimentica niente?
Si apprestò a negare prima di riaprire di scatto il pannello e borbottare tra sé qualcosa che suonava come stupida, stupida strega. Si era dimenticata la bacchetta nella borsa, di nuovo!
Siamo in un negozio babbano, nel centro della Londra babbana, le magie che posso fare sono ridotte al minimo, perché me la devo portare dietro?
Chiese, nascondendo il proprio catalizzatore in una fondina da polpaccio sotto i jeans, l’unico posto in cui nessuno avrebbe potuto notarla.
Perché non sa mai quando ne potrebbe avere bisogno.
Sbuffò imbronciata come una bimba piccola, rinunciando a controbattere alcunché. Alfred aveva ragione, probabilmente anche Lan Xia sarebbe stata d’accordo con lui così come tutti i maghi e le streghe del mondo. Ma che ci poteva fare lei se era una strega un po’ atipica?
Sei sicuro che posso lasciarti qui da solo un oretta o due?
Sicurissimo. Oggi è venerdì e non mi aspetto una grande affluenza fin dopo l’ora di pranzo e poi è da tanto tempo che lei e Miss Fu non passate un po’ di tempo insieme.
Vorrà sincerarsi che io sia viva e la Cioccolateria ancora in piedi. – perché delle due la più posata, responsabile e con la testa sulle spalle di certo non era la nippo – irlandese – E spero abbia un sacco di pettegolezzi per me, la mia vita è una tale noia…
Si lamentò realmente sconsolata. Da quando la Cioccolateria era diventata sua si era presa una pausa da tutto e da tutti e la sua strabordante vita sociale si era ridotta a una piccola ampolla dal profumo perenne di cioccolata. Era persino giunta ad attendere con ansia il giorno in cui avrebbe iniziato il suo lavoro part – time presso l’Infermeria di Hogwarts!
Non si dimentichi i biscotti di meliga se vuol far passare inosservato il suo nuovo taglio di capelli.
Le consigliò l’uomo sornione.
Dici che non approverà? – chiese insicura, come per ogni cosa che riguardava il suo aspetto, tastandosi il collo oramai nudo – Oh va bè al massimo in un attimo o due li riporto com’erano prima. - grazie a qualche pozione per poter far crescere velocemente i capelli. – Se hai bisogno di qualcosa chiamami subito.
Agitò la mano in segno di saluto e sparì nella piccola sala da thè attigua ancora vuota. Era orgogliosa di quel “nuovo” acquisto della Cioccolateria. Mamà Benoit le aveva lasciato carta bianca per l’arredamento e sperava che anche agli altri desse più la sensazione di casa che quello di un anonimo locale. Sistemò su uno dei tavolini d’angolo posate, tovagliolini e una piccola composizione floreale ikebana di sua creazione in onore del loro passato per poi sprofondare in una poltroncina in attesa. Alla cioccolata avrebbe pensato quando l’amica fosse arrivata.
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da Lan Xia » 05/12/2014, 16:52
_ Venerdì - 05.09 - ore 10.42 - Ministero della Magia _
Daphne, ciao!
Oh, ciao Lan, stai benissimo oggi! Beh, stai bene sempre in un certo senso...
Anche tu sei bellissima! Hai schiarito i capelli? Ti donano molto!
I-io? Ma no dai, sei tu lo schianto delle due... ... Te ne sei accorta? Grazie!
Ma certo che me ne sono accorta! Che ne dici se un giorno di questi ci andiamo a prendere una cioccolata o qualcos'altro insieme? Ora non posso perché devo incontrarmi con un'amica, ma promettimi che riusciamo a ritagliarci un po' di tempo per noi!
Ma dico, scherzi? Mi piacerebbe moltissimo, quando vuoi! Tu me lo dici ed io mi tengo il pomeriggio libero, anzi la giornata!
Perfetto!
Senti... volevo sapere ma... tu ultimamente ti frequenti con qualcuno?
Ultimamente? No, macché! Non ho proprio il tempo per una relazione... ah, cavolo, finirò per fare tardi! Allora siamo d'accordo, mh? Un'uscita solo io e te, un giorno di questi! A presto Daphne!
DAVVERO? ... Cioè, scusa, mi spiace cavolo... è un bel problema... Sì, solo io e te, va bene! Sono felicissima! A... a presto!
_ Cioccolateria _
Aveva quasi corso, per il timore di fare tardi: naturalmente sapeva che Amy non sarebbe scappata da nessuna parte, ma le dispiaceva comunque farla aspettare; erano giorni però, che voleva organizzarsi con Daphne -alias Maggiore Fernandez del corpo dei Sicari- per un'uscita, visto che per un paio di volte era stata proprio la cinese a doverle dare buca, ed avendola vista all'ingresso del Ministero aveva deciso di approfittare dell'occasione per parlarle. Il cielo limpido e il leggero venticello che giocava coi suoi capelli scuri rendevano piacevole passeggiare per le strade di Londra: fuori dall'orario di servizio, Lan indossava dei semplici jeans, morbidi e leggeri stivali neri alla caviglia come nera era la maglietta a maniche corte che le copriva il busto, ed infine un giacchetto a maniche lunghe che però, al momento, non indossava, visto il suo essere ancora accaldata per gli allenamenti quotidiani -quando non era in missione, naturalmente- svolti al Ministero; la bacchetta era nascosta sotto i jeans, appoggiata verticalmente al polpaccio, i capelli erano sciolti ed il trucco quasi assente, visto che stava andando a trovare l'amica e non ad un appuntamento galante. La cioccolateria -che Lan aveva ribattezzato tempo prima "Il Paradiso"- si trovava a non troppa distanza da dove, ormai, si trovava lei, che aveva sorpassato il celebre Underground: c'era stata diverse volte, alla Marie-Antoinette, ma non da quando la Nippo-irlandese l'aveva presa in gestione, ed era curiosa di osservare come se la stesse cavando l'amica. Finalmente, l'insegna del negozio entrò nel campo visivo della Cinese, che accelerò il passo così da varcarne la soglia d'ingresso: quasi superfluo sottolineare come il primo, meraviglioso profumò che le riempì le narici fu quello del cioccolato, in ogni sua forma.
Buongiorno! - esclamò la Fu, con voce dolce e squillante, accompagnando l'entrata con un sorriso genuino.
Salve Alfred! Come sta? - chiese subito al commesso anziano ma ancora in gamba che si trovava nella cioccolatiera prima ancora che Amy, da quello che le aveva raccontato, cominciasse a lavorarci - Amy è di là? - gli chiese, per poi avviarsi verso la sala da tè non appena ne ebbe la conferma.
Ecco qui la nostra nuova imprenditr-- Oh! - sgranò gli occhi non appena la figura dell'amica le si palesò di fronte - Amy! Ma che hai fatto ai tuoi bellissimi capelli?! - Lan era una estimatrice dei capelli lunghi, e non a caso i propri non li aveva mai tagliati oltre il minimo indispensabile - Stai benissimo, sono solo... sorpresa!
Giusto per farle capire che non la considerasse brutta o cose del genere; si avvicinò a lei intanto, per abbracciarla con affetto, lasciando poi le proprie mani posate sulle sue spalle mentre si scostava da quel contatto e le sorrideva amichevolmente.
Ti trovo in forma, amica mia. Come ti senti? - perché sapeva che Mamà Benoit era stata come una sorta di mamma/nonna per lei in tutti quegli anni, ed ora rilevarne l'eredità non era certo cosa da poco.
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da Amy » 06/12/2014, 11:53
Sprofondata nella poltroncina – era comodissima, come tutte le altre del resto, e lei lo sapeva bene avendole provate ognuna singolarmente durante il tour dei mercati delle pulci che aveva indetto per cercare l’arredamento perfetto – senza nulla di pressante da fare, Amy lasciò libera la sua mente di scorrazzare nel mare di ricordi. Una alternativa migliore dell’annegare nel pantano degli ultimi mesi, spinta sul fondo dal peso delle nuove responsabilità a cui doveva far fronte, dal dolore della perdita di Mamà Benoit e dalla consapevolezza di dover decidere una volta per tutte cosa voleva realmente dalla sua vita: mettere la testa a posto e riuscire ad eccellere nella cioccolateria oppure restare a galla nella media e continuare a darsi alla pazza gioia?
Come se avessi davvero il tempo per spassarmela.
Sbuffò mentalmente, prima di salpare verso altri lidi, più felici e spensierati, come i giorni da studentessa alla Musashi quando la sua unica preoccupazione era riuscire a conciliare le necessità dei suoi pretendenti con i doveri da Prefetta. Era da allora che lei e Lan Xia si conoscevano, un’amicizia nata per caso come molte altre ma che si era dimostrata speciale e insensibile a pregiudizi, tradizioni e allo scorrere del tempo. Lan le era sempre stata accanto, sia quando i suoi geni irlandesi la spingevano a comportarsi in maniera poco appropriata per una giapponese, facendole “conquistare” il soprannome di gaiijin nonostante non avesse mai messo il naso in Europa, sia quando l’onta del fallimento della ditta del padre aveva travolto tutta la famiglia, rendendoli come dei paria nel giro di una notte. E Amy aveva cercato di non essere da meno, contenendo la propria esuberanza e soprattutto supportandola quando la sua adorata sorella era sparita tra le maglie oscure della malavita cinese. Il tintinnio della campanella posta sopra la porta del negozio la strappò da qualsiasi riflessione e l’espressione seriosa che l’Harada aveva fino a due secondi prima sparì in un istante, sostituito da un sorriso caldo e contento con cui si accinse ad accogliere l’amica.
Buongiorno!
Buongiorno a lei Miss Fu.
Salve Alfred! Come sta?
Come un uomo vicino agli ottantacinque anni. Grato alla Trama – e lo sussurrò anche se erano soli in negozio – di poter ancora portare in giro con dignità queste vecchie ossa. E lei? La vedo in gran forma. Posso desumere che le cose al lavoro le stiano andando bene?
Perché non si sarebbe mai azzardato a fare la minima ipotesi sulla vita privata di qualcuno, benché meno dell’amica della sua datrice di lavoro.
Amy è di là?
Certamente. La sta aspettando.
Confermò con un cenno del capo, lasciando il posto dietro al bancone per non perdersi la scena che, era certo, si sarebbe consumata da lì a pochi minuti. Un povero vecchio aveva pur diritto a un po’ di sano e innocuo divertimento.
Ciao Lan è un piacere rivederti!
Il saluto di Amy giunse a pochi passi dall’arco che conduceva alla sala da thè e fu così che Alfred potè assistere in prima fila al successivo scambio di battute con annessa mimica facciale della nippo – irlandese.
Ecco qui la nostra nuova imprenditr-- Oh!
Fu proprio il suo sguardo che la ragazza cercò non appena vide Lan basita perché qualcosa in lei – e grazie all’avvertimento del commesso sapeva anche perfettamente cosa - l’aveva lasciata a corto di parole, trovando una britannica scrollata di spalle e un sorrisino saputo.
Amy! Ma che hai fatto ai tuoi bellissimi capelli?!
Li ho tagliati…? – rispose con una affermazione che però suonava tanto come una domanda – Un paio di giorni fa mi sentivo su di giri, sono passata davanti a un parrucchiere e zac… Ho pensato che se dovevo proprio dare un taglio al passato allora avrei dovuto iniziare con qualcosa di concreto e così bye bye capelli – non stava esagerando, e la Fu lo sapeva bene, perchè Amy era sempre stata una che prima agiva e poi pensava alle conseguenze. A sua difesa si doveva però anche dire che difficilmente si pentiva delle scelte fatte quando non vi era modo di porvi rimedio, accettandone le conseguenze in perfetto stile giapponese - Non mi donano? Mi fanno sembrare la faccia come un palloncino?
Stai benissimo, sono solo... sorpresa!
Tranquilla non durerà molto… Non riesco proprio a riconoscermi nell’immagine riflessa nello specchio la mattina quindi tra un paio di giorni tornerò quella di prima – tanto ai clienti abituali avrebbe detto di indossare una parrucca in attesa che la chioma ricrescesse in maniera naturale - però mi ha fatto bene vestire altri panni …
L’abbracciò a sua volta con slancio e affetto, lasciando le braccia intorno alla vita dell’altra quando si scostarono, sorridendole a sua volta con aria birichina. Nel suo periodo ribelle Amy aveva sperimentato il sesso lesbo, trovandolo divertente ed eccitante ma non tanto soddisfacente quanto lo stare con un uomo, e ovviamente aveva dato non poco scandalo. Da allora tendeva il più delle volte ad avere un atteggiamento ambiguo con il genere femminile e Lan non faceva eccezione.
Ti trovo in forma, amica mia. Come ti senti?
Mi sento come se fossi su delle montagne russe impazzite subito prima del giro della morte – spaesata, terrorizzata, drogata di adrenalina e con la sensazione di poter sopravvivere a qualsiasi cosa – Stare qui senza di lei è strano. Ancora oggi mi aspetto di vederla comparire dalla porticina del laboratorio con i capelli bianchi scuriti dalla polvere di cioccolato e quel suo impagabile ghigno da “ ho appena creato una meraviglia che getterà ai miei piedi le papille gustative di tutto il mondo”.
Sospirò nostalgica, stringendo un pochino la presa sulla vita dell’amica prima di lasciarla andare e dirigersi dietro il bancone per preparare la loro merenda.
Quello che mi terrorizza davvero è di non essere all’altezza delle sue aspettative e di mandare a gambe all’aria in meno di un anno il lavoro di tre generazioni di Benoit.
Mentre parlava le sue mani si muovevano in automatico squagliando a bagnomaria in un pentolino apposito alcuni quadretti di cioccolata alla gianduia da aggiungere alla cioccolata calda già semi pronta in modo da irrobustirne il gusto. Una dose generosa di panna montata naturale – odiava tutto ciò che era industriale – e una spruzzatina di cannella e la cioccolata di Lan era pronta. Non aveva bisogno di chiedere per sapere che quella era stata la scelta migliore. Per sé invece preparò una tazza di tè Jasmine e cacao – un esperimento che non tutti apprezzavano dato il contrasto tra l’amaro del cioccolato e il dolce naturale di quella miscela – completando la merenda con due piattini di biscotti meliga e praline di wafer e nocciola con un cuore di cioccolata bianca.
Tu invece cosa mi racconti? Come va il lavoro al Ministero? Qualche conquista all’orizzonte?
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da Lan Xia » 06/12/2014, 18:14
Come un uomo vicino agli ottantacinque anni. Grato alla Trama di poter ancora portare in giro con dignità queste vecchie ossa. E lei? La vedo in gran forma. Posso desumere che le cose al lavoro le stiano andando bene?
Credo di non potermi proprio lamentare, anche se ogni tanto non mi dispiacerebbe prendermi qualche giorno di ferie! Amy è di là?
Certamente. La sta aspettando.
Grazie Alfred, prometto di lasciarla libera... prima o poi!
Scherzò Lan, spostandosi nella sala da tè dove trovò una Amy rilassata e decisamente... diversa. I capelli castani dell'amica, un vanto per una come la Cinese che teneva molto ad una chioma folta e lunga, erano stati sostituiti da una testa quasi del tutto priva di capelli, che erano corti e un poco sparati verso l'alto.
Li ho tagliati…?
Questo l'ho notato, ma... quando, e perché? -domandò la Spia, decisamente confusa sulla motivazione di quel gesto così estremo.
Un paio di giorni fa mi sentivo su di giri, sono passata davanti a un parrucchiere e zac… Ho pensato che se dovevo proprio dare un taglio al passato allora avrei dovuto iniziare con qualcosa di concreto e così bye bye capelli.
Forse dovrei ringraziare quel poco di buon senso che possiedi, altrimenti saresti stata anche capace di rasarti a zero... -commentò Lan con un sorrisetto divertito, scuotendo il capo con aria rassegnata.
Non che Amy non stesse bene con quel taglio -era così carina nei lineamenti che sarebbe stata bene anche pelata- semplicemente l'amica la preferiva con la chioma più lunga... molto più lunga.
Tranquilla non durerà molto… Non riesco proprio a riconoscermi nell’immagine riflessa nello specchio la mattina quindi tra un paio di giorni tornerò quella di prima, però mi ha fatto bene vestire altri panni…
Meno male! Non fraintendermi, sono contenta se ti sei sentita meglio... ma ti preferisco decisamente in un altro modo!
Ognuno aveva le sue fisse, per la Fu era quella dei capelli. Lasciando perdere quel discorso, la Cinese si dedicò ad abbracciare l'amica con slancio ed affetto, sorridendole con aria complice e sbuffando di fronte alla sua espressione da furbetta.
Mi sento come se fossi su delle montagne russe impazzite subito prima del giro della morte.
Uhm, per tua fortuna so cosa siano, le montagne russe... Non averla più accanto a te come ti fa sentire?
Stare qui senza di lei è strano. Ancora oggi mi aspetto di vederla comparire dalla porticina del laboratorio con i capelli bianchi scuriti dalla polvere di cioccolato e quel suo impagabile ghigno da “ ho appena creato una meraviglia che getterà ai miei piedi le papille gustative di tutto il mondo”.
Beh, di meraviglie ne creava non poche, bisogna concederglielo.
Lei per prima aveva avuto modo di assaggiare le delizie di Mamà Benoit, e non aveva potuto fare a meno di adorarle, dalla prima all'ultima: l'eredità sulle spalle di Amy non era di sicuro leggera, perciò comprendeva la pressione che grava addosso all'amica.
Quello che mi terrorizza davvero è di non essere all’altezza delle sue aspettative e di mandare a gambe all’aria in meno di un anno il lavoro di tre generazioni di Benoit.
Sai che dipende tutto da te... -replicò dolcemente Lan, spostandosi di lato così da poter osservare con attenzione ed ammirazione i suoi movimenti, quei gesti che ormai quasi compiva in automatico -o almeno questa era l'impressione che dava a chi la guardava.
Lei sapeva che hai tutte le potenzialità per prendere il suo posto, era certa che ne fossi in grado... ma devi essere pronta a dedicartici con tutta te stessa, cuore ed anima; se non pensi che questa sia la tua strada, allora... -scosse leggermente il capo, alzando le spalle mentre parlava ancora con voce dolce, ma decisa- Forse sarebbe meglio dedicarsi a qualcos'altro.
Chiaro che non dicesse quelle cose per buttarla giù, ma al contrario per spronarla: anche Lan era convinta che Amy potesse compiere magie, in quella cioccolateria, ma dipendeva tutto dalla Harada: se non si sentiva in grado di buttarsi in quel lavoro al 100%, allora era meglio mollare subito e togliersi il pensiero. Con la cioccolata calda pronta -la nippo-irlandese ormai conosceva bene i suoi gusti- e dei biscotti meravigliosi per accompagnarla, la Fu prese posto sulla comoda poltroncina di fronte a quella in cui, prima, si era rilassata l'amica, annusando con un sorriso leggero il meraviglioso profumo che saliva dalla tazza.
Tu invece cosa mi racconti?
Dipende... che vuoi sapere?
Come va il lavoro al Ministero? Qualche conquista all’orizzonte?
Professionale o sentimentale? -domandò Lan di rimando, non resistendo alla tentazione di prendere un biscottino ed assaggiarlo così, in purezza- Perché nel secondo caso siamo a calma piatta. Nel primo... tutto procede bene, più o meno. Nell'ultima missione ho incrociato Xin-Zhang... -lo sguardo si rabbuiò, nel pronunciare il nome della sorella- Ma non ho fatto nemmeno in tempo ad avvicinarmi a lei che è scappata, evitando persino d'incrociare il mio sguardo. A volte penso di essere pazza ad essermi impuntata così tanto nel cercare di recuperare il rapporto con qualcuno che forse nemmeno esiste più...
Sospirò e scosse di nuovo il capo, prendendo la tazza in mano per bere un sorso di cioccolata e socchiudere gli occhi mentre il calore e la dolcezza insite in quel liquido scuro l'avvolgevano, rincuorandola.
Sì, sono sempre più convinta che sia questa la tua strada, Amy...
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da Amy » 08/12/2014, 20:36
Credo di non potermi proprio lamentare, anche se ogni tanto non mi dispiacerebbe prendermi qualche giorno di ferie! Amy è di là?
Certamente. La sta aspettando.
Grazie Alfred, prometto di lasciarla libera... prima o poi!
Non si preoccupi per me, qui me la cavo egregiamente da solo.
Accompagnò quelle parole con un sorriso paterno e, mentalmente, diede una piccola spintarella a Lan Xia in direzione della sala da thè. Essere invadente non era nel suo carattere eppure, se avesse potuto, avrebbe anticipato quell’incontro di almeno un paio di settimane. Matura, posata e concreta. Così appariva Lan agli occhi di Alfred, tutte qualità di cui Amy aveva un gran bisogno in quei giorni ma che latitavano. Che la vicinanza dell’amica potesse porre un freno a quel suo continuo girare a vuoto come se le mancasse un punto fermo o una bussola per raggiungerlo? Anche solo rimproverarla bonariamente per aver tagliato i capelli poteva essere un buon inizio. Cambiare look in maniera così repentina, infatti, era stato solo un modo per illudersi di avere ancora il controllo di qualcosa. Un gesto istintivo di cui, per sua stessa ammissione, la nippo irlandese si era già stufata.
Forse dovrei ringraziare quel poco di buon senso che possiedi, altrimenti saresti stata anche capace di rasarti a zero...
Ma noooo… Quel tipo di gesti estremi li riservo solo per le grandi nefaste occasioni. Sai come un cuore spezzato, al posto di chili e chili di gelato e pantofole di peluche dalle forme vergognose…
O almeno è quello che si ripeteva avrebbe fatto ad averne l’occasione. Per fortuna (?) tutti i suoi ex l’avevano sempre delusa prima di conquistarle irrimediabilmente il cuore, contribuendo in parte a forgiarne il carattere – sfacciato e prevenuto – senza però scalfire la sua convinzione nell’esistenza del vero amore-
Meno male! Non fraintendermi, sono contenta se ti sei sentita meglio... ma ti preferisco decisamente in un altro modo!
Oh oh… è per caso una proposta questa Miss Fu? No perché potrei anche accettarla.
Prese in giro bonariamente l’amica rivolgendole un sorriso malizioso per poi assumere un’espressione seria e malinconica mentre tentava di spiegarle, tramite una metafora babbana, come si sentisse.
Uhm, per tua fortuna so cosa siano, le montagne russe...
Scusa Lan… l’ho detto senza pensarci.
Mormorò mortificata per quella leggerezza. La bacchetta prima, quella battuta adesso. Che si stesse dimenticando come si viveva tra i maghi?
Non averla più accanto a te come ti fa sentire?
Orfana. Quella era la parola, inadatta, che avrebbe condensato tutti i suoi sentimenti. Scese quindi un po’ più nel dettaglio, parlando sia di nostalgia che di terrore panico di scoprirsi non all’altezza del compito che le era stato lasciato in eredità.
Sai che dipende tutto da te...
E questo non fa altro che alimentare la mia ansia. Non mi sono mai sentita più insicura di me in tutta la mia vita.
Lei sapeva che hai tutte le potenzialità per prendere il suo posto, era certa che ne fossi in grado... ma devi essere pronta a dedicartici con tutta te stessa, cuore ed anima; se non pensi che questa sia la tua strada, allora... Forse sarebbe meglio dedicarsi a qualcos'altro.
Osservò le proprie mani che, come dotate di vita propria, stavano preparando con gesti accurati la cioccolata calda di Lan e il suo tè. Si lasciò inebriare dall’odore dei biscotti che aveva sfornato quella mattina e l’aroma di cioccolato sprigionato dalle praline. Tutto frutto di ore e ore di lavoro che non aveva quasi avvertito, perché non si poteva parlare di sacrificio quando si faceva qualcosa che piaceva.
L’anima c’è tutta, ho paura che quello che manchi sia il cuore. - non che fosse una persona priva di sentimenti, anzi forse ne provava decisamente troppi e spesso in contrasto tra loro cosa questa che la rendeva, secondo il giudizio di Mamà Benoit, una mediocre cioccolataia e una pessima empatica. – Non posso innamorarmi a comando e nel frattempo la vita da suora non mi si addice per nulla… Argh tutta questa astinenza da vita sociale mi sta facendo impazzire!
Spalancò occhi e bocca, portando le mani all’altezza del viso e le cinque dita tese a formare degli ipotetici capelli dritti per poi scoppiare in una fragorosa risata. Prendere le cose con filosofia l’aveva sempre aiutata a non impazzire realmente. Terminati i preparativi per quella merenda ipercalorica, le due amiche si trasferirono al tavolino dove Amy si informò sulla vita di Lan, sperando in qualche succulento pettegolezzo con cui soddisfare la sua fame di gossip e rimanendone immancabilmente a bocca asciutta.
Professionale o sentimentale?
Le lanciò un’occhiata del tipo devo davvero risponderti? mentre metteva una pralina sul cucchiaino e la immergeva nel tè.
Perché nel secondo caso siamo a calma piatta.
Ma come?!?! – esclamò contrariata – E che scusa plausibile hai per questa riprovevole mancanza?
Portò il cucchiaino alle labbra, mordendo il wafer con attenzione per non schizzare le poche gocce di tè ovunque. Delizioso. Non il modo più ortodosso per mangiare determinati dolcetti ma a lei la faceva impazzire.
Nel primo... tutto procede bene, più o meno. Nell'ultima missione ho incrociato Xin-Zhang... –sollevò lo sguardo dalla tazza dando all’altra la sua completa attenzione - Ma non ho fatto nemmeno in tempo ad avvicinarmi a lei che è scappata, evitando persino d'incrociare il mio sguardo. A volte penso di essere pazza ad essermi impuntata così tanto nel cercare di recuperare il rapporto con qualcuno che forse nemmeno esiste più...
Finchè non riuscirai a inchiodarla a un muro, anche fisicamente parlando se del caso, non potrai mai esserne certa. Solo avendo un confronto diretto con lei potrai scoprire se e cosa è rimasto di tua sorella maggiore – prese un piccolo sorso di tè, apprezzando il sapore amarognolo del cacao che smorzava il dolce del gelsomino, - Quello che mi spaventa non è ciò che troverai ma cosa dovrai affrontare per ottenerlo. Da quello che ho compreso si tratta di persone pericolose, che non esiteranno a ucciderti se tu dovessi dimostrarti una minaccia o un ostacolo e questo è un grosso vantaggio.
Forse aveva appena dimostrato di non conoscere Lan Xia così a fondo e così bene come si vantava, ma non credeva la sua amica capace di uccidere chicchessia a sangue freddo solo perché d’intralcio ai suoi piani.
Sì, sono sempre più convinta che sia questa la tua strada, Amy...
Grazie per star coccolando il mio ego - le fece l’occhiolino divertita per poi diventare nuovamente seria – Credi sia possibile sentirsi davvero realizzata al 100% solo quando sono immersa nel cacao fino al collo, circondata da decine di utensili diversi e vecchi libri di ricette e allo stesso tempo essere assalita dai sensi di colpa per questo? Il riferimento alle montagne russe prima e il fatto che il più delle volte lascio la mia bacchetta sul fondo della borsa…A volte ho la sensazione di trascurare la Trama che scorre dentro di me, conducendo praticamente una vita da babbana e tra non molto dovrò prendere servizio part – time a Hogwarts…
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da Lan Xia » 08/12/2014, 21:54
Non si preoccupi per me, qui me la cavo egregiamente da solo.
Rassicurata dal fatto che Alfred non se la sarebbe presa dal suo voler monopolizzare la neo-proprietaria della cioccolateria, Lan si concentrò sull'amica, rimanendo però spiazzata fin da subito di fronte al suo nuovo e drastico taglio di capelli: erano cortissimi, ma vista l'impulsività di Amy, forse avrebbe dovuto ringraziare che non fossero stati rasati a zero.
Ma noooo… Quel tipo di gesti estremi li riservo solo per le grandi nefaste occasioni. Sai come un cuore spezzato, al posto di chili e chili di gelato e pantofole di peluche dalle forme vergognose…
Ehi, che hai contro le pantofole di peluche?! -scherzò Lan con aria di rimprovero, prima di proseguire con un sorriso bonario- D'accordo, d'accordo, ho capito il senso... ma ti rivedrò presto coi capelli nuovamente lunghi, vero? -le domandò quasi retoricamente, perché la risposta non poteva che essere positiva, per poi esclamare quanto si sentisse sollevata al pensiero visto che lei la preferiva con una chioma folta e lunga.
Oh oh… è per caso una proposta questa Miss Fu? No perché potrei anche accettarla.
Oh Amy...
Sarebbe dovuto suonare come un rimprovero, invece l'esclamazione pronunciata dalla Fu era chiaramente divertita: conosceva le preferenze sessuali della nippo-irlandese, così come quest'ultima era a conoscenza di quelle della cinese, e questo contribuiva a non far mai calare imbarazzo tra loro, nemmeno durante le battute divertenti e vagamente maliziose della prima. Dopo averla osservata nell'intento di preparare la cioccolata, Lan chiese all'amica come si sentisse ora che Mamà Benoit non era più con loro: comprendeva bene lo spaesamento dovuto all'improvvisa perdita del suo punto di riferimento, ma era anche vero che, secondo la Spia, le potenzialità affinché fosse la degna erede della donna, Amy le aveva tutte; doveva solo capire se era quella la strada che voleva intraprendere per il resto -o quasi- della sua vita.
L’anima c’è tutta, ho paura che quello che manchi sia il cuore. Non posso innamorarmi a comando e nel frattempo la vita da suora non mi si addice per nulla… Argh tutta questa astinenza da vita sociale mi sta facendo impazzire!
E pensi che innamorandoti cambierebbero le cose? -le domandò Lan, non scettica ma piuttosto curiosa- Credi che provando amore per qualcuno il cuore si armonizzerebbe con l'anima e ti farebbe diventare la cioccolataia che io penso, e probabilmente Mamà Benoit sarebbe d'accordo con me, tu possa essere? -d'altronde un mestiere come quello di Amy, dove si doveva gestire un negozio, chiaramente prendeva del tempo.
Non era solo una questione di preparare i cioccolatini o le composizioni artistiche col cioccolato, quel posto era come una piccola creatura da curare ogni giorno, con amore e passione, rinunciando però conseguentemente a qualcosa: tempo libero, possibilità di vedere gli amici... anche una relazione si sarebbe dovuta adattare ai ritmi di lavoro della nippo-irlandese; dunque cosa intendeva lei, quando diceva che non sapeva se le mancasse il cuore? Mentre aspettava che Amy le spiegasse meglio il proprio pensiero, Lan si accomodò sulla poltrona di fronte all'amica e cominciò a bere la propria cioccolata, parlando di quel -poco- che la riguardava.
Ma come?!?! E che scusa plausibile hai per questa riprovevole mancanza?
Il fatto che anche la mia vita sociale fa schifo? -domandò di rimandò la Fu, arricciando il naso- Non ho molto tempo per uscire e conoscere persone nuove, il lavoro m'impegna molto e anche i miei continui tentativi di avvicinarmi a mia sorella, perciò...
E a proposito di lei, Lan aveva giusto incontrato Xin Zhang nell'ultima missione, ma naturalmente l'esito di quell'incontro era stato totalmente negativo: o meglio, era stato nullo, visto che non era nemmeno riuscita ad avvicinarla -e forse era questo ciò che più la mandava fuori di testa.
Finchè non riuscirai a inchiodarla a un muro, anche fisicamente parlando se del caso, non potrai mai esserne certa. Solo avendo un confronto diretto con lei potrai scoprire se e cosa è rimasto di tua sorella maggiore.
Di questo passo non accadrà mai... -perché Xin era sempre uno step davanti a lei, in quanto a capacità fisiche e magiche.
Quello che mi spaventa non è ciò che troverai ma cosa dovrai affrontare per ottenerlo. Da quello che ho compreso si tratta di persone pericolose, che non esiteranno a ucciderti se tu dovessi dimostrarti una minaccia o un ostacolo e questo è un grosso vantaggio.
Lo so... l'idea di uccidere qualcuno non mi piace per niente, e lo sai. -la conosceva bene, in fondo- Ma se fosse necessario per arrivare a Xin, o se dovessi farlo per difendermi... credo che non avendo altra scelta, lo farei. Dopotutto, essere una Spia mi espone a non pochi rischi, e anche il mio volontariato come Auror non è proprio il lavoro più sicuro del mondo... ho messo in conto tutto, ho dovuto farlo.
Che poi non volesse pensarci era un altro discorso. Sospirando e scuotendo il capo, Lan prese un altro sorso di cioccolata, leccandosi le labbra con aria beata e confermando l'opinione assolutamente positiva che aveva delle capacità dell'amica.
Grazie per star coccolando il mio ego.
È nel contratto da migliore amica, perciò sai, non posso proprio esimermi dal farlo! -replicò lei, ricambiando il suo occhiolino.
Credi sia possibile sentirsi davvero realizzata al 100% solo quando sono immersa nel cacao fino al collo, circondata da decine di utensili diversi e vecchi libri di ricette e allo stesso tempo essere assalita dai sensi di colpa per questo?
Io non credo sia una cosa così assurda... la vera domanda è se tu pensi che sia possibile.
Il riferimento alle montagne russe prima e il fatto che il più delle volte lascio la mia bacchetta sul fondo della borsa…A volte ho la sensazione di trascurare la Trama che scorre dentro di me, conducendo praticamente una vita da babbana e tra non molto dovrò prendere servizio part – time a Hogwarts…
La magia scorre dentro di te a prescindere dal lavoro che fai... e non è certo un contratto vincolante, altrimenti la Trama avrebbe autonomamente deciso di lasciare il tuo spirito! -perché Lan era fermamente convinta che essa fosse una forma senziente e consapevole di magia, e che come tale potesse agire- Sono d'accordo sul fatto che tu, in quanto maga, non dovresti mai abbandonare chissà dove la tua bacchetta, portandola sempre con te... -piccola occhiata di rimprovero- ma non credo dovresti sentirti in colpa se la tua passione ed il tuo dono non coinvolgono la magia, almeno non direttamente. Ti posso dire che qualunque babbano entri qui dentro e assaggi la tua cioccolata si sentirà subito meglio: non è anche questa, in fondo, una forma di magia?
Per un non-mago, sicuramente sì.
E poi, come hai detto, tra non molto entrerai a Hogwarts come Infermiera part-time, no? Se non è un'attività magica questa...
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da Amy » 09/12/2014, 22:25
Ehi, che hai contro le pantofole di peluche?!
Che sono impresentabili e vergognosamente deprimenti!
Le fece la linguaccia seguito da un sorriso divertito, la ramanzina sui capelli già passata in secondo piano. Quel taglio così mascolino non faceva impazzire neanche lei e tempo una settimana riavrebbe avuto la sua lunga chioma fluente. Il negozio di Pozioni di Diagon Alley avrebbe ricevuto sentiti ringraziamenti non solo da Alfred ma anche da Lan Xia che, a quanto sembrava, preferiva l’amica con i capelli lunghi.
Oh Amy...
Il sorriso si tramutò in una risatina sommessa, il naso arricciato e gli occhi socchiusi. Era per questi piccoli dettagli – il poter flirtare con lei senza imbarazzo alcuno – che il loro rapporto di amicizia si ergeva al di sopra degli altri. Lealtà, fiducia e sincerità erano le loro parole d’ordine e non c’era alcun bisogno di dover, ogni volta, rimarcare l’ovvio – come le preferenze sessuali dell’altra. Chiacchierando le due amiche si spostarono verso il bancone dove, con gesti sapienti e automatici, Amy preparò il loro “spuntino”cercando, allo stesso tempo, di spiegare all’amica da cosa nascesse l’ansia di dover gestire da sola la cioccolateria. Non le responsabilità – tante che viveva come una sfida - o la passione – smisurata che nutriva per quel lavoro – quanto il dover dare una “regolata” alla sua vita sentimentale.
E pensi che innamorandoti cambierebbero le cose?
O quello o la pace dei sensi. O almeno Mamà Benoit la pensava così.
Credi che provando amore per qualcuno il cuore si armonizzerebbe con l'anima e ti farebbe diventare la cioccolataia che io penso, e probabilmente Mamà Benoit sarebbe d'accordo con me, tu possa essere?
In un certo senso si – esordì precedendo la cinese al tavolo con tutte le leccornie che aveva appena preparato – Secondo lei è tutta una questione di equilibrio. Come posso prestare la giusta attenzione al cioccolato e alle sue infinite sfumature se ho il cuore in tumulto? Lei aveva sempre il cioccolatino giusto per ogni situazione, che fosse un cuore infranto o disaccordi in camera da letto, perché riusciva a leggere tra le riga, facendo proprie le necessità degli altri. E questo è qualcosa che non si può fare se si scalpita dalla voglia di fare, vedere, correre, provare, sperimentare…
O se si fanno le ore piccole nei locali notturni o nel letto di qualche aitante sconosciuto.
Quando si è innamorati tutto assume un ritmo diverso – sempre secondo la vecchia padrona perché lei, l’amore vero, ancora non l’aveva incontrato – si vede il mondo da una nuova prospettiva dove il futile perde d’importanza e così ci si può concentrare sull’essenziale – che in quel caso era rappresentato dalle esigenze della Cioccolateria – Peccato che non sia così semplice trovare la persona giusta quando si lavora sei giorni su sette, di cui molti week end, e festività comprese.
E se anche la Trama fosse stata così benevola da farle incontrare qualcuno, quanto sarebbe potuto durare il loro rapporto, viste quelle premesse? Aveva libera scelta sui giorni di apertura della Cioccolateria e Alfred le sarebbe andato incontro in ogni modo, ma non poteva anteporre per sempre le esigenze personali a quelle professionali. Ergo aveva bisogno di un uomo comprensivo che non le facesse pesare i ritmi assurdi del suo lavoro. Una perla rara, insomma. Meglio due – una per sé e una per la cinese – vista la risposta di Lan alla necessità di gossip di Amy.
Il fatto che anche la mia vita sociale fa schifo? – le fece *pat pat* sul dorso della mano in un gesto di incoraggiamento e comprensione - Non ho molto tempo per uscire e conoscere persone nuove, il lavoro m'impegna molto e anche i miei continui tentativi di avvicinarmi a mia sorella, perciò...
La vita a volte è proprio un calderone pieno di escrementi di Troll!
Concluse la nippo – irlandese che quando voleva riusciva a rispolverare i detti magici più assurdi. Parafrasi a parte, la vita, il Fato o chi per lui non sembrava propenso a benedire un incontro tra le due sorelle Fu e di quello Amy non sapeva se esserne o meno contenta, troppo spaventata dai compromessi a cui l’amica sarebbe dovuta scendere per ottenerlo.
Lo so... l'idea di uccidere qualcuno non mi piace per niente, e lo sai. Ma se fosse necessario per arrivare a Xin, o se dovessi farlo per difendermi... credo che non avendo altra scelta, lo farei. Dopotutto, essere una Spia mi espone a non pochi rischi, e anche il mio volontariato come Auror non è proprio il lavoro più sicuro del mondo... ho messo in conto tutto, ho dovuto farlo.
E sono certa che, nel caso, avrai anche la forza d’animo di andare fino in fondo. Io invece perirei per l’indecisione.
Vi era una nota di ammirazione nella voce di Harada per le scelte di vita che Lan aveva fatto ma senza traccia d’invidia. Le sue, di scelte, l’avevano portata a percorrere una strada dove la magia svolgeva un ruolo marginale e questo era per lei allo stesso tempo motivo di soddisfazione personale e sensi di colpa. Temeva che un giorno la Trama si stancasse di essere trascurata e le si rivoltasse contro, impedendole per esempio l’accesso a Diagon Alley.
La magia scorre dentro di te a prescindere dal lavoro che fai... e non è certo un contratto vincolante, altrimenti la Trama avrebbe autonomamente deciso di lasciare il tuo spirito!
Oh Merlino no!
Esclamò mentre un brivido freddo le scuoteva tutto il corpo al solo pensiero.
Sono d'accordo sul fatto che tu, in quanto maga, non dovresti mai abbandonare chissà dove la tua bacchetta, portandola sempre con te... – sguardo basso da colpevole pentita - ma non credo dovresti sentirti in colpa se la tua passione ed il tuo dono non coinvolgono la magia, almeno non direttamente. Ti posso dire che qualunque babbano entri qui dentro e assaggi la tua cioccolata si sentirà subito meglio: non è anche questa, in fondo, una forma di magia?
Lo è più di quanto tu possa immaginare.
Mormorò con aria cospiratrice e se la cinese le avesse chiesto di spiegarsi meglio, Amy avrebbe portato due dita all’angolo destro della bocca e le avrebbe fatte scorrere verso quello opposto a mimare una cerniera che veniva chiusa. Dopotutto vi erano segreti che non potevano essere divulgati.
E poi, come hai detto, tra non molto entrerai a Hogwarts come Infermiera part-time, no? Se non è un'attività magica questa...
Sai che figura faccio se provo ad appellare qualcosa e rimango con la mano per aria vuota? O non riesco a castare un semplice Ferula? – autoironia, una delle doti della Harada – In realtà l’idea di avere a che fare con ragazzini malaticci o furbetti che tentano di saltare le lezioni non mi esalta molto. Posso solo sperare che il corpo docente sia simpatico e alla mano. Non è che tu conosci qualcuno?
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da Lan Xia » 10/12/2014, 15:49
Che sono impresentabili e vergognosamente deprimenti!
Disse colei che alla Musashi indossava pigiami di flanella con le papere disegnate sopra... -sì, d'accordo, questo accadeva quando erano ancora delle 13enni, anzi, 11 anni Lan e 13 Amy, ma era divertente prenderla in giro bonariamente- E poi non dovresti sottovalutare quanto riescano a tenerti i piedi al caldo!
E non lo diceva soltanto perché nella sua stanza, da qualche parte, c'erano delle imbarazzanti pantofole a forma di gatto -lo stesso animale in cui era in grado di trasformarsi, peraltro- assolutamente no. Seduta poi di fronte a lei con cioccolata e biscotti, lo spuntino ipercalorico perfetto, Lan cercò di capire meglio quale fosse il punto di vista dell'amica riguardo agli argomenti analizzati precedentemente, ed in particolare a quale relazione ci fosse, per la nippo-irlandese, tra l'essere innamorata e il fare bene il proprio mestiere.
In un certo senso si. Secondo lei è tutta una questione di equilibrio. Come posso prestare la giusta attenzione al cioccolato e alle sue infinite sfumature se ho il cuore in tumulto? Lei aveva sempre il cioccolatino giusto per ogni situazione, che fosse un cuore infranto o disaccordi in camera da letto, perché riusciva a leggere tra le riga, facendo proprie le necessità degli altri. E questo è qualcosa che non si può fare se si scalpita dalla voglia di fare, vedere, correre, provare, sperimentare…
E questo non è possibile quando si è innamorati... ? -l'affermazione iniziale si tramutò alla fine in una domanda dall'aria decisamente perplessa: la Fu non si era mai innamorata di nessuno prima, quindi chiaramente non poteva essere certo della veridicità delle proprie parole.
Quando si è innamorati tutto assume un ritmo diverso, si vede il mondo da una nuova prospettiva dove il futile perde d’importanza e così ci si può concentrare sull’essenziale. Peccato che non sia così semplice trovare la persona giusta quando si lavora sei giorni su sette, di cui molti week end, e festività comprese.
Beh, suppongo dovresti trovare qualcuno che lavori e sia impegnato almeno una parte di quanto lo sei tu, così che ti possa capire. -ragionò la Cinese, convenendo con l'amica- Dopotutto, se gli affari andassero bene qui, potresti anche permetterti qualche giorno in più di ferie, ogni tanto... ma prima devi pensare al Principe Blu, o come si chiama quello delle favole babbane! -Principe Azzurro, ma ci era andata vicino.
In realtà anche lei sperava, in cuor suo, che la Harada s'innamorasse presto di un uomo perbene, gentile e romantico, così da farle mettere la testa a posto e spingerla ad aprire il proprio cuore all'amore, facendole perdere ogni altra idea riguardante festini fino a notte fonda, sconosciuti nel proprio letto e cose del genere. E poi, magari, avrebbe potuto pensare anche a se stessa, la cui vita sociale e sentimentale era desertica quanto quella dell'amica; insomma...
La vita a volte è proprio un calderone pieno di escrementi di Troll!
Lan scoppiò a ridere per quell'esclamazione decisamente azzeccata, annuendo e mordicchiando una metà del biscotto che aveva in mano per poi inzupparne la restante nella cioccolata e comportarsi esattamente come una bambina di 5 anni, più o meno; dovette però forzatamente farsi seria poco dopo, quando il discorso prese, per lei, una piega amara. Sua sorella, Xin Zhang, era talmente lontana dalla famiglia ormai che a volte Lan si chiedeva cos'avrebbe ritrovato di lei se fosse riuscita a parlarle... e soprattutto quanto avrebbe dovuto spingersi oltre affinché ciò avvenisse; era pronta per uccidere anche, se necessario, per quanto l'idea non le piacesse affatto.
E sono certa che, nel caso, avrai anche la forza d’animo di andare fino in fondo. Io invece perirei per l’indecisione.
Sì, conosceva anche quella sfumatura caratteriale dell'Harada... così come la sua sbadataggine, che si manifestava nei modi peggiori -come dimenticare la bacchetta chissà dove, ad esempio; tuttavia, la Fu non pensava che questo implicasse lasciare da parte o trascurare la Trama insita nel proprio spirito, ma semplicemente plasmare il concetto di magia in un modo più originale di quello solito e canonico. E poi, presto, Amy sarebbe andata a lavorare ad Hogwarts come Infermiera part-time, quindi avrebbe usato la magia anche nel modo più classico e concreto.
Sai che figura faccio se provo ad appellare qualcosa e rimango con la mano per aria vuota? O non riesco a castare un semplice Ferula? In realtà l’idea di avere a che fare con ragazzini malaticci o furbetti che tentano di saltare le lezioni non mi esalta molto. Posso solo sperare che il corpo docente sia simpatico e alla mano. Non è che tu conosci qualcuno?
Degli insegnanti no... -rispose la Fu- Conosco il Botanico della scuola, Alistair Hyrule... te ne avevo accennato, ricordi? L'uomo che mi ha aiutata con l'Animagia e gli allenamenti per potenziare i miei riflessi. -non che avesse mai parlato chissà quanto di lui all'amica, ma perlomeno non sarebbe dovuto risultare un nome sconosciuto- Per il resto non saprei come aiutarti, ma è anche vero che l'opinione comune è che siano tutte persone eccezionali, e hai tutte le capacità per farti adorare da ciascun docente, quindi... vedi di non deludermi, capito?
La ammonì quasi come fosse una minaccia, prima di farle un occhiolino sereno: era sicura che tutto sarebbe andato bene, perché non c'era motivo per cui le cose andassero diversamente.
Ed ora forza... raccontami qualche aneddoto interessante sui clienti della cioccolateria, perché ho proprio bisogno di farmi due risate! -la esortò Lan con un gran sorriso, mettendosi più comoda sulla poltrona e chiacchierando per le due ore successive del più e del meno con l'amica, sperando in cuor suo che ci fosse sempre la possibilità, per loro, di ritrovarsi così, come se null'altro al mondo fosse importante.
_ Fine _
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da Vergil » 29/01/2015, 16:37
03-08-2109 | Ore 17:05 Cioccolateria "Maria Antonietta"... Meglio che non mi cimenti nell'uso del francese, farei ridere me stesso!
Il Professore di Volo di Hogwarts, quella calda mattina estiva d'Agosto, aveva un impegno ben preciso. Non che glielo avesse commissionato qualcuno, ma voleva a tutti i costi fare un bel pensiero ad una persona speciale. Aveva sbrigato tutte le faccende personali alla mattina, corretto compiti di recupero fino alle 16:00 ed ora era completamente libero. Individuata la pubblicità di quel negozio sull'Osservatore Magico della scorso Venerdì, il Cartwright aveva fatto un bel sorriso soddisfatto, ringraziando la Trama di avergli dato quel prezioso suggerimento. Così, armato di buona volontà e soprattutto di un portafoglio carico di Galeoni, si era diretto fino alla zona londinese segnata sul quotidiano, adocchiando all'istante la bella insegna del negozio di dolciumi e pasticceria. L'odore arrivava fino all'esterno: cavoli, era proprio forte! Evidentemente era una cioccolateria di quelle serie, bene bene, proprio ciò che faceva al caso suo. Aperta la porta con delicatezza, Vergil diede subito una prima occhiata all'interno, osservando le vetrine con le esposizioni, la pavimentazione, l'arredamento e via dicendo. Quel giorno il ragazzo ventenne indossava una maglietta a maniche corte un po' attillata dal colore insolito: una sorta di lilla scuro. Pantaloni di jeans blu notte e scarponcini neri da passeggio. La temperatura alta permetteva di evitare giacche e quant'altro e questo era un bene per un tipo come lui particolarmente infastidito dal mettersi troppi strati addosso. Alla cassa/bancone non c'era nessuno, ma sentiva dei rumori provenire dal retro bottega, quindi forse stavano lavorando la cioccolata!
Ehm... C'è nessuno? Buon pomeriggio, sono un cliente con un grosso calo di zuccheri!
Attese quindi che qualcuno interrompesse il proprio operato e si affrettasse ad uscire allo scoperto per servirlo. Come era abbastanza facile da prevedere, successivamente si fece viva una ragazza di bellissimo aspetto. Doveva avere qualche anno più di lui, ma non molti, almeno a giudicare da un'occhiata superficiale. Occhio sveglio e luminoso, sorriso accattivante e lineamenti delicati, insomma proprio un figurino di donzella. In quell'istante Vergil comprese che in passato aveva sbagliato tutto: per andare a rimorchiare doveva passare in rassegna le cioccolaterie! Ridendo mentalmente dentro di sé, scosse leggermente il capo e si rivolse quindi alla signorina con gentilezza.
Lei deve essere Maria Antonietta! Chiedo scusa se non lo pronuncio nella giusta lingua, ma con il francese faccio abbastanza schifo! Avevo bisogno di ordinare una tavoletta di cioccolato gigantesca per il compleanno di un'amica che va matta per questo dolce. Diventa maggiorenne, è un'occasione importante, quindi non baderò a spese, basta che sia qualcosa di epico e da ricordare! Sono entrato nel posto giusto?
Occhiolino e sorriso solare.
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