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Ministero della Magia - Quinto Livello

Relazioni Magiche Internazionali: Corpo delle Convenzioni dei Commerci Magici Internazionali, Ufficio Internazionale della Legge sulla Magia, Seggi Britannici della Confederazione Internazionale dei Maghi

Messaggioda Kelly » 10/11/2014, 22:56

Ce l'ha davanti.
Buongiorno a lei signorina, prego si accomodi.


Grazie mille.

Se tutti gli avvocati fossero belli e seducenti quanto Joël Montesquieu, era un vero peccato che Kelly non fosse andata a parlare con uno di loro molto prima. Fu quella almeno la prima impressione che la ragazza ebbe dell'uomo, un uomo affascinante il cui punto forte, almeno secondo la Everett, erano quegli occhi di un azzurro profondo, molto difficili da trovare in natura. Se poi fosse dotato anche di un bel culo, la londinese, per sua sfortuna, non lo avrebbe mai saputo. Non era una sciocca e soprattutto non voleva apparire come tale di fronte al difensore legale, sia perchè l'uomo trasudava ricchezza e ricercatezza da tutti i pori (mettendo a disagio quindi una perenne squattrinata come lei) sia perchè dimostrarsi una persona seria e matura avrebbe potuto essere un buon vantaggio per far si che accettasse la propria causa.
Kelly possedeva entrambe quelle qualità, anche se la ragazza le mostrava poco o niente in pubblico. Quando si trattava però di fare il proprio dovere, era lì che ella dimostrava di essere una persona profondamente matura, molto più di quanto desse a vedere. Il fatto che la sua maturità fosse screziata da un sentore di cinismo e poca fiducia nel prossimo era qualcosa, però, sulla quale la londinese non aveva alcun controllo. Joël aveva degli atteggiamenti molto da aristocratico (fu il particolare della penna fatta d'oro e d'argento a darle quella sensazione) cosa che automaticamente fece partire molto sulla difensiva la bionda inglese. Le persone di buona famiglia si schifavano con molta facilità di fronte a certi pezzenti (parole non sue ma dei cosìdetti borghesi benestanti), cosa che nel corso del tempo aveva sviluppato nella Everett una forte ostilità nei loro confronti. Era ancora abbastanza intelligente da capire che non doveva giudicare nessuno in base alla loro natalità, ma al contempo non poteva fare a meno di essere anche oltremodo sfiduciata nei confronti di coloro che si consideravano persone perbene.

Grazie infinite Rosie, può gentilmente sentire se la signorina qui presente gradisce qualcosa?

Naturalmente.
Cosa posso portarle?
Un tè, del caffè, una spremuta?


Nulla, la ringrazio.

La tensione per quell'incontro aveva iniziato a farsi sentire, chiudendole di colpo lo stomaco. C'era in gioco non solo il proprio futuro, ma anche quello del fratello minore ed era proprio quel particolare a far sentire come sul filo del rasoio la giovane londinese. Prestò poca attenzione allo scambio di battute fra il difensore legale e la sua segretaria in evidente stato di gravidanza, dal momento che lei non era minimamente coinvolta nella loro discussione. Fu solo quando la donna se ne andò che l'attenzione della Everett ritornò ad essere vigile e presente in quel luogo, mentre Joël le chiedeva quale motivo l'avesse condotta lì.

Bene, allora mi dica pure, in che modo posso esserle utile?
Ah, lei è la signorina... ?


Kelly Everett, dottor Montesquieu.- imparava in fretta quale fosse il modo giusto di rivolgersi all'altro, specie quando voleva ottenere qualcosa in cambio -Ho bisogno che lei mi dia un parere onesto e sincero su una causa che vorrei intentare contro i miei genitori, per ottenere l'affidamento di mio fratello. -pronunciò quella frase con sicurezza, senza girarci troppo intorno: lei era diretta nel suo modo di fare e così pretendeva che fossero gli altri. -Voglio sapere se ho qualche speranza di vittoria o se è meglio che lasci perdere fin da subito.- così l'uomo avrebbe compreso subito perchè la Everett si trovava ora nel suo ufficio.

La mia famiglia è puramente babbana: io e il mio fratellino siamo gli unici ad essere nati col dono della magia.
Mio fratello compirà undici anni quest'anno e conto di iscriverlo l'anno prossimo ad Hogwarts, quando riceverà la lettera dalla preside Bergman.
I nostri genitori però non sono in grado nè di mantenere il costo dei suoi studi, nè di assicurargli un sano ambiente famigliare al quale fare ritorno.
Al momento svolgo due lavori part-time e conto di riuscire a prendere in affitto un appartamento entro la fine di quest'anno, mettendo comunque da parte i galeoni necessari per sostenere le spese scolastiche del mio fratellino.
So di potercela fare, ma voglio assicurarmi che mio fratello stia quanto più lontano possibile dai miei genitori, soprattutto da mio padre.
Lei crede che con queste premesse sia possibile come cosa oppure no?


Si era studiata quel discorso a memoria, facendosi aiutare dal suo ragazzo affinchè potesse sembrare almeno una persona civile e ben educata. Non aveva ancora rivelato il vero motivo per il quale aveva deciso di togliere la custodia del fratello minore ai genitori, volendo prima vedere la reazione dell'uomo: aveva bisogno di fidarsi di lui, sia come essere umano che come professionista nel suo lavoro, per rivelare particolari tanto intimi e privati della propria vita.
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Messaggioda Joël » 11/11/2014, 17:05

Kelly Everett, dottor Montesquieu.
Ho bisogno che lei mi dia un parere onesto e sincero su una causa che vorrei intentare contro i miei genitori, per ottenere l'affidamento di mio fratello. Voglio sapere se ho qualche speranza di vittoria o se è meglio che lasci perdere fin da subito.


Va bene.
Mi spieghi al meglio delle sue possibilità la situazione.
Cerchi di essere precisa e non tralasci alcun dettaglio.


La mia famiglia è puramente babbana: io e il mio fratellino siamo gli unici ad essere nati col dono della magia.
Mio fratello compirà undici anni quest'anno e...


[...]


... voglio assicurarmi che mio fratello stia quanto più lontano possibile dai miei genitori, soprattutto da mio padre.
Lei crede che con queste premesse sia possibile come cosa oppure no?


Prese appunti per tutta la durata del monologo, facendo attenzione a sottolineare le parti più importanti e salienti.
Quando entrava nella modalità professionale, il suo sguardo cambiava, mutava e diventare l'epiteto della combattività e della sicurezza.
La penna scorreva fluida sul block notes e nel frattempo la mente dell'uomo viaggiava tra i vari codici e tomi giuridici del Ministero.
Una volta concluso di scrivere, Joël prese un altro sorso di tè verde assaporandone il gusto che lo rilassava e distendeva, aiutandolo a ragionare meglio sul caso. Posò la penna e con essa le mani congiunte sulla scrivania, rivolgendo un'occhiata intensa alla giovane signorina.

Il problema più grosso, miss Everett, è che i suoi genitori, essendo babbani, sicuramente vorranno rifarsi ad un tribunale babbano e non potrebbero in alcun modo contattare un MagiAvvocato, sempre per la loro natura non magica.
È vero, suo fratello è a tutti gli effetti un mago e questo potrebbe cambiare leggermente le cose, oltre al fatto che la richiedente dell'affido è una strega, cioè lei, quindi è una faccenda piuttosto incerta e non è escluso che possa anche risolversi negativamente in partenza, la avverto.
Il fatto poi che lei possegga un reddito è di aiuto alla causa, senza dubbio, ma intanto dobbiamo assicurarci che venga confermato il Tribunale Magico come Tribunale dove dar luogo ai dibattiti legali, altrimenti è inutile discorrere già di certi dettagli.


Il Difensore, a quel punto, chiamò la propria segretaria, Rosie, ancora una volta, chiedendole la cortesia di portargli il Codice di Procedura Giuridica Diplomatica. All'interno di quel manuale era scritto il procedimento da svolgere qualora una causa fosse a metà di competenza tra il mondo babbano e quello magico. Una volta ricevuto il libro molto grande e pesante, l'uomo sfogliò le pagine per una buona decina di minuti, avvicinando una ciotola d'argento con dentro alcune caramelle e cioccolatini a Kelly nel caso volesse gradire un po' di zuccheri.
A ricerca conclusa, annuì vigorosamente con un sorriso sereno e parzialmente soddisfatto, riconsegnando il Codice a Rosie che se lo portò via.

Allora...
Come ben ricordavo, in casi come questi è possibile che venga richiesta una "doppia vittoria".
Le spiego di cosa si tratta: in pratica, è necessario che lei vinca sia sul fronte magico che quello babbano, in entrambi i Tribunali.
Essendo una procedura molto delicata, non è concesso il ricorso in appello, quindi dovremmo vincere al primo colpo.
Per certi versi è una buona notizia, in quanto io sono abilitato alla professione su tutti e due i fronti, possedendo una laurea in legge babbana internazionale, mentre nessun avvocato babbano è abilitato a conoscere la legge magica. Questo vuol dire che i suoi genitori dovrebbero per forza affidarsi ad un legale d'ufficio assegnatogli dal Ministero e sperare che possa cavarsela in un certo senso... da solo.


Nel senso che il padre e la madre della ragazza non avrebbero potuto sfruttare un avvocato conosciuto e fidato.

Preparerò i moduli per la richiesta di citazione in giudizio, nel frattempo, perché non mi spiega meglio cosa intende quando dice che la sua famiglia non può assicurare a suo fratello un sano ambiente?
Non vorrei impicciarmi dei suoi affari, ci mancherebbe, ma è necessario che io sappia il più possibile al fine di favorire un traguardo da parte nostra.
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Messaggioda Kelly » 12/11/2014, 17:25

Va bene.
Mi spieghi al meglio delle sue possibilità la situazione.
Cerchi di essere precisa e non tralasci alcun dettaglio.


Quella era la parte più facile. Aveva studiato il proprio discorso nei minimi dettagli, facendosi aiutare dal proprio fidanzato a smussare quelle parti che potevano sembrare troppo aggressive o poco chiare e alla fine aveva raccontato in linea generale ciò che Joël avrebbe dovuto sapere per poter decidere se accettare o meno di aiutare la londinese. In realtà, se Kelly avesse ricevuto un responso negativo, avrebbe comunque passato l'intera mattinata lì a parlare con il resto dei suoi colleghi, prima di decidere in linea definitiva che non avrebbe mai potuto ottenere l'affidamento di suo fratello.

Lei crede che con queste premesse sia possibile come cosa oppure no?

Il problema più grosso, miss Everett, è che i suoi genitori, essendo babbani, sicuramente vorranno rifarsi ad un tribunale babbano e non potrebbero in alcun modo contattare un MagiAvvocato, sempre per la loro natura non magica.
È vero, suo fratello è a tutti gli effetti un mago e questo potrebbe cambiare leggermente le cose, oltre al fatto che la richiedente dell'affido è una strega, cioè lei, quindi è una faccenda piuttosto incerta e non è escluso che possa anche risolversi negativamente in partenza, la avverto.


Ho uno stipendio, questo non ha alcun valore?

Il fatto poi che lei possegga un reddito è di aiuto alla causa, senza dubbio, ma intanto dobbiamo assicurarci che venga confermato il Tribunale Magico come Tribunale dove dar luogo ai dibattiti legali, altrimenti è inutile discorrere già di certi dettagli.

Capisco...

Sapeva che non sarebbe stato facile, che la legge magica, come quella babbana, aveva i suoi tempi e le sue regole. Tuttavia la Everett cercò di non demoralizzarsi, anzi era ben più che intenzionata a fare uno sforzo per comprendere l'intero discorso che il difensore legale le stava facendo: era un'ignorante in materia, per questo il suo orgoglio la spingeva a voler comprende ogni minimo dettaglio della questione, per non risultare o apparire una persona completamente sprovveduta.
Attese in silenzio che l'uomo concludesse di consultare il Codice di Procedura Giuridica Diplomatica, rifiutando con cortesia anche l'offerta di prendere delle caramelle dalla scodella d'argento che le stava porgendo: anche quel particolare la metteva molto a disagio, ma la ragazza cercò di farci caso mentre si rimetteva sull'attenti non appena Joël riprese a parlare.

Allora...
Come ben ricordavo, in casi come questi è possibile che venga richiesta una "doppia vittoria".


Cioè?

Le spiego di cosa si tratta: in pratica, è necessario che lei vinca sia sul fronte magico che quello babbano, in entrambi i Tribunali.
Essendo una procedura molto delicata, non è concesso il ricorso in appello, quindi dovremmo vincere al primo colpo.
Per certi versi è una buona notizia, in quanto io sono abilitato alla professione su tutti e due i fronti, possedendo una laurea in legge babbana internazionale, mentre nessun avvocato babbano è abilitato a conoscere la legge magica. Questo vuol dire che i suoi genitori dovrebbero per forza affidarsi ad un legale d'ufficio assegnatogli dal Ministero e sperare che possa cavarsela in un certo senso... da solo.


Insomma, potremmo partire con un buon vantaggio, giusto?

Chiese conferma per puro pro-forma, visto che aveva capito all'istante ciò che l'uomo le aveva spiegato. In reatà la Everett era convinta che a prescindere avrebbe avuto un grosso vantaggio sui suoi genitori, visto che nessuno dei due poteva vantare di aver mai avuto un avvocato di fiducia. Era anche possibile che non avessero soldi per assoldarne uno in verità, ma questo di sicuro era un problema che la londinese non si stava ponendo in quel momento.

Preparerò i moduli per la richiesta di citazione in giudizio, nel frattempo, perché non mi spiega meglio cosa intende quando dice che la sua famiglia non può assicurare a suo fratello un sano ambiente?
Non vorrei impicciarmi dei suoi affari, ci mancherebbe, ma è necessario che io sappia il più possibile al fine di favorire un traguardo da parte nostra.


Era preparata a quella domanda: sapeva che prima o poi sarebbe arrivata. Una parte di lei avrebbe voluto rimanere in silenzio, continuare a cavarserla da sola o ad andare avanti senza rivelare certi dettagli scabrosi della sua famiglia d'origine; ma il pensiero di far del bene al suo fratellino, di riuscire a strapparlo da un padre ubriacone e violento e da una madre incapace di essere tale la spinse a ingoiare il rospo, mettere da parte l'orgoglio e confessare ad uno sconosciuto che cosa l'aveva spinta a prendere una simile decisione.

Mio padre è un alcolizzato.- esordì in quel modo, lasciando perdere giri di parole o altro e andando dritta al sodo, mentre il tono di voce così come lo sguardo si indurirono, quasi la ragazza stesse provando a reprimere violenti moti di rabbia -All'inizio beveva perchè i soldi erano pochi e il lavoro scarseggiava. Adesso è diventato il motivo principale per il quale la nostra famiglia è sempre senza soldi.
Sono anni che sperpera quel poco che guadagna per bere, ma questo sarebbe il minimo in fondo.
La cosa peggiore sono le violenze che subiamo io e i miei fratelli quando è in quello stato.
Violenze sia fisiche che verbali.
- la mano andò ad accarezzare in un gesto involontario la piccola cicatrice che aveva vicino al sopracciglio sinistro, un gentile ricordo lasciatole dal padre bastardo. -In realtà negli ultimi tempi sono riuscita a tenerlo a bada, grazie al fatto che non sono più obbligata a non usare la magia al di fuori della scuola.
Ma non mi sento comunque tranquilla. Posso solo minacciarlo, ma non oso fare di più per paura di infrangere qualche legge magica sulla tutela dei babbani. Inoltre passo la maggior parte del mio tempo fuori al lavoro, per poter mettere da parte i soldi necessari a mandare avanti questa famiglia.
Ho l'appoggio degli altri miei due fratelli, ma anche loro cercano di contribuire svolgendo altri lavori part-time.
Non voglio lasciare il più piccolo nelle mani di un uomo capace di picchiarlo e di una donna incapace di difenderlo.
- era quello il punto cruciale, cercare di fare in modo che Cameron non dovesse patire le stesse sofferenze che lei aveva subito durante tutti quegli anni. -Voglio che almeno lui possa dire di avere una famiglia che gli vuole bene e lo sostiene e non della quale ha paura.
Se crede che ci sia anche solo una possibilità di vincere la causa, le prometto che farò qualunque cosa affinchè avvenga, anche lavorare gratis per lei per ripagarla di ciò che farà.


Non stava scherzando: avrebbe saldato il proprio debito con i galeoni, se avesse potuto, o con il duro lavoro se fosse stato necessario. Kelly aveva dato per scontato che l'altro avesse già accettato il caso, per questo quando si rese conto di aver parlato come se la cosa fosse data ormai per certa, si schiarì la voce con un colpo di tosse, tornando a comportarsi in maniera più moderata e meno impetuosa.

Naturalmente se vuole accettare questo caso.
Ormai avrà capito che la mia famiglia non naviga nell'oro, ma mi sono informata e a quanto ho capito solitamente il vostro compenso
- quello dell'intera categoria di difensori legali -viene detratto dal risarcimento che una parte deve dare all'altra.
E' giusto o mi sto sbagliando?
- chiese, sperando in cuor suo di non aver appena fatto la figura della stupida -So bene che in questo caso non sto chiedendo un risarcimento, ma sono convinta di meritarmelo per tutto ciò che quello stronzo mi ha fatto passare in questi anni!

Si accorse di ciò che aveva appena detto, ma non se ne vergognava affatto: lo pensava, quindi al massimo avrebbe potuto scusarsi con l'altro per il linguaggio poco pulito.

Mi scusi, mi è proprio scappato...
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Messaggioda Joël » 13/11/2014, 23:09

Mio padre è un alcolizzato.
All'inizio beveva perchè i soldi erano pochi e il lavoro scarseggiava.
Adesso è diventato il motivo principale per il quale la nostra famiglia è sempre senza soldi.
Sono anni che sperpera quel poco che guadagna per bere, ma questo sarebbe il minimo in fondo.


Annuì piano, risultando estremamente serio. Dal suo sguardo non si poteva tradurre alcuna emozione o pensiero.
Non era la prima volta che ascoltava storie simili, alle spalle aveva un quantitativo di anni professionali abbastanza corposo.
Capì subito che non era necessario prendere appunti, non per ora, voleva concentrarsi al massimo sui motivi che avevano spinto Kelly ad essere lì.

La cosa peggiore sono le violenze che subiamo io e i miei fratelli quando è in quello stato.
Violenze sia fisiche che verbali. In realtà negli ultimi tempi sono riuscita a tenerlo a bada, grazie al fatto che non sono più obbligata a non usare la magia al di fuori della scuola.


Violenze verso minori, quella era un'arma molto pesante da poter sfruttare, sempre che i fratelli avessero acconsentito a testimoniare.
Sulla ragazza c'erano anche prove fisiche statiche e immutabili, una cicatrice per l'appunto, ma non sarebbe bastato, serviva di più.
Vincere su due fronti era una sfida ardua, una sfida che non lo spaventava ma che non si sentiva nemmeno di prendere sotto gamba.

Ma non mi sento comunque tranquilla.
Posso solo minacciarlo, ma non oso fare di più per paura di infrangere qualche legge magica sulla tutela dei babbani.
Inoltre passo la maggior parte del mio tempo fuori al lavoro, per poter mettere da parte i soldi necessari a mandare avanti questa famiglia.
Ho l'appoggio degli altri miei due fratelli, ma anche loro cercano di contribuire svolgendo altri lavori part-time.


In parole povere tutti quanti si stavano dando da fare per avere una propria indipendenza e allo stesso tempo per non mandare allo sfacelo un nucleo familiare che, almeno per il momento, stava dando da crescere al più giovane di tutti loro, il più importante per la studentessa di Hogwarts. Più proseguiva a parlare e più la voce si faceva rabbiosa, infastidita e ai limiti della pazienza.

Non voglio lasciare il più piccolo nelle mani di un uomo capace di picchiarlo e di una donna incapace di difenderlo.
Voglio che almeno lui possa dire di avere una famiglia che gli vuole bene e lo sostiene e non della quale ha paura.
Se crede che ci sia anche solo una possibilità di vincere la causa, le prometto che farò qualunque cosa affinché avvenga, anche lavorare gratis per lei per ripagarla di ciò che farà.


Sorrise leggermente, scuotendo il capo, indicandole quindi che non era necessario che arrivasse addirittura a promettergli di lavorare gratuitamente per lui in modo da saldare il debito per l'accettazione della causa. Vederla però così tanto in difficoltà e nell'ottica di dover badare alle spese anche di un fratello più giovane, in caso di vittoria, gli fece venire in mente un'idea, ancora piuttosto offuscata.

Naturalmente se vuole accettare questo caso.
Ormai avrà capito che la mia famiglia non naviga nell'oro, ma mi sono informata e a quanto ho capito solitamente il vostro compenso viene detratto dal risarcimento che una parte deve dare all'altra.
E' giusto o mi sto sbagliando?


Dipende se si stabilisce un risarcimento monetario.
In alcuni casi, specie nelle cause civili, il Magistrato può trovarlo superfluo e negarlo.
Solo allora devo essere pagato normalmente.


So bene che in questo caso non sto chiedendo un risarcimento, ma sono convinta di meritarmelo per tutto ciò che quello stronzo mi ha fatto passare in questi anni!

Signorina Everett, si calmi per cortesia.

Mi scusi, mi è proprio scappato...

Non si preoccupi, lo capisco, è comprensibile.
Colpa del risentimento, doveroso ed onesto.


Utilizzando la bacchetta magica, estrasse il ricordo di quegli ultimi stralci di conversazione con la ragazza riponendoli poi in una boccetta di vetro. Non aveva preso appunti perché in seguito avrebbe rivissuto quelle immagini dal suo pensatoio personale al Castello di Andorra.
Adesso però, considerando che non c'era molto altro da aggiungere, Joël decise di prendere la pluffa al balzo e realizzare l'idea precedentemente balenata nella sua testa. Kelly era in evidenti difficoltà economiche ed essendo giovane e di bell'aspetto, facendo attenzione al vocabolario colorito, forse avrebbe potuto fare al caso suo. Unire l'utile al caritatevole insomma.

Signorina Everett, le posso assicurare che avrà notizie in merito alla causa in poche settimane, dovrà soltanto lasciarmi il nome e il cognome sia di suo padre che di sua madre, nonché dei suoi fratelli, qualora maggiorenni, che potrebbero essere chiamati a testimoniare.
Parlando adesso di altro, vorrei chiederle: se la sentirebbe di apprendere in tempi molto brevi un incarico di segreteria?
Come ha potuto vedere, la donna che se ne occupava in questa mia sede del Ministero andrà in maternità a fine settimana e avrei bisogno di trovare una sostituta al più presto. Normalmente si potrebbe richiedere un'altra segretaria facente parte della struttura interna, ma sono solito decidere per conto mio chi voglio nelle mie stanze di lavoro e lei mi ha fatto una buona impressione, sperando di non sbagliarmi.
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Messaggioda Kelly » 14/11/2014, 20:08

Non era mai facile per la londinese parlare di quello che aveva vissuto e che viveva tutt'ora in famiglia. Solo due persone esterne agli Everett erano a conoscenza di questi particolari della sua vita privata: Evan e Cappie. Kelly aveva tenuto il segreto con chiunque altro non fosse stato loro e anzi, anche con il fidanzato e la migliore amica aveva fatto passare anni prima di rivelare loro la verità. D'altronde, escludendo la cicatrice che portava in viso, i lividi che il padre era solita lasciarle scomparivano nel giro di qualche mese, solitamente fra Luglio e Agosto (il tempo quindi delle vacanze estive). Per questo motivo era stato facile alla ragazza nascondere la parte peggiore dell'essere una Everett: non la povertà, non la miseria, ma un padre che Kelly non riconosceva più come tale da quando aveva cambiato la propria personalità a causa del vizio di bere, diventando per lei un estraneo che odiava con tutta sè stessa.
Scoprire di essere una strega era stato insieme una benedizione e una maledizione: in parte le aveva garantito un posto sicuro e lontano dall'uomo, permettendole di crescere senza il peso di quel genitore incapace di comportarsi come tale; dall'altro aveva dovuto affrontare con ostinazione i sensi di colpa che il secondogenito, Andy, riversava sulle sue spalle, accusandola di averli abbandonati nella merda completamente da soli. Non era così, non lo era mai stato e fu anche quel motivo che spinse la Everett a prendere una decisione tanto difficile e pesante per lei: dimostrare ai suoi fratelli (gli unici parenti ai quali fosse legata) che teneva a loro, garantendo con quell'affidamento un posto sicuro almeno al minore. Chiaro che per la ragazza, anche gli altri due sarebbero potuti venire a vivere insieme a lei, ma essendo loro maggiorenni potevano prendere quella decisione in qualunque momento, senza dover ricorrere ad alcun tribunale.
Quando Kelly concluse il suo discorso, lasciandosi scappare un bel stronzo finale riferito al padre, si sentiva come se si fosse appena denudata completamente di fronte a Joël: il proprio corpo, che fosse nudo o vestito, non era mai stato motivo di imbarazzo e vergogna per la bionda inglese, ma in quel caso la ragazza aveva fatto molto di più che spogliarsi letteralmente. Essa si era svestita simbolicamente, mettendo al corrente l'uomo di quale fosse l'esatta situazione famigliare in casa Everett. Mentre parlava, aveva continuato a ripetere dentro di sè che lo faceva per Cameron, per Andy e per Brian, per dare a tutti e tre una speranza, una possibilità di vivere la vita senza l'ombra di un padre inesistente e di una madre spettro.

Signorina Everett, le posso assicurare che avrà notizie in merito alla causa in poche settimane, dovrà soltanto lasciarmi il nome e il cognome sia di suo padre che di sua madre, nonché dei suoi fratelli, qualora maggiorenni, che potrebbero essere chiamati a testimoniare.

Questo significa che accetta?

Apprezzò molto il fatto che l'uomo non fece alcun commento ma dirottò il discorso proprio sul lavoro, rincuorando la ragazza che chiese un'ulteriore conferma, prima di gioire della cosa. Non si aspettava certo che raccontare la propria storia, però, avrebbe spinto Joël a proporle di lavorare per lui. Per sua fortuna la Everett non ebbe il minimo sentore di tale proposta o se ne sarebbe andata, indignata e colpita nell'orgoglio, dallo studio di Montesquieu.

Parlando adesso di altro, vorrei chiederle: se la sentirebbe di apprendere in tempi molto brevi un incarico di segreteria?

Perchè?

Come ha potuto vedere, la donna che se ne occupava in questa mia sede del Ministero andrà in maternità a fine settimana e avrei bisogno di trovare una sostituta al più presto. Normalmente si potrebbe richiedere un'altra segretaria facente parte della struttura interna, ma sono solito decidere per conto mio chi voglio nelle mie stanze di lavoro e lei mi ha fatto una buona impressione, sperando di non sbagliarmi.

Era incredula. Non aveva neanche bisogno di fingere stupore, perchè l'espressione che assunse il suo viso parlava automaticamente per lei. Per quale motivo stava offrendo quel lavoro proprio a lei, che di sicuro non era una ragazza raffinata e per bene e neanche poteva dire di avere delle ottime qualità come segretaria? L'orgoglio si dimostrò ferito, per la risposta che si diede da sola: perchè gli aveva fatto pena. Era così che ragionava la mente di Kelly Everett: non avendo mai avuto altro che schiaffi e calci in culo dalla vita, non si aspettava nulla di buono da essa. Non credeva nella bontà pura e semplice delle persone (tranne rarissime eccezioni) ed era convinta che nessuno dava qualcosa per nulla: c'era sempre, in qualche modo, un prezzo da pagare.

Io una buona impressione?
Mi dispiace, dottor Montesquieu, ma mi riesce difficile crederlo.


Rispose con tono ironico, guardando l'altro in maniera diversa rispetto a prima, dimostrando nello sguardo di fuoco che gli lanciò tutto l'orgoglio e la cocciutaggine del quale era provvista.

Se le ha fatto pena sentire la mia storia, non la provi.
So badare a me stessa e i lavori che svolgo al momento mi vanno benissimo.
Forse non guadagnerò tanto, di sicuro mi spacco la schiena ogni giorno, ma nessuno me li ha regalati perchè provava compassione nei miei confronti.
Apprezzo il suo desiderio di aiutarmi anche economicamente
- in realtà non l'apprezzava affatto, perchè lo vedeva come un insulto nei suoi confronti -Ma ho sempre rifiutato la carità degli altri e di sicuro non la voglio adesso.

Aveva provato con tutte le sue forze a non lasciar trasparire la rabbia e il fastidio dalla propria voce [d20:9 + Concentrazione:8= 17] ma non era sicura di essere riuscita nel proprio intento. Strinse le mani a pugno sulle cosce, facendo due, tre respiri per calmarsi prima di combinare altri disastri: non voleva che il difensore legale, per quella sua uscita, decidesse di lasciar perdere il suo caso (anche perchè se lo avesse fatto lo avrebbe considerato un vero e proprio stronzo), per questo cercò di parlargli con più calma e cortesia, rifiutando comunque la proposta fatta poco prima.

D'accordo, forse è meglio parlarci chiaro: le ho rivelato questioni private della mia vita che solo due persone, oltre a lei e ai miei fratelli, sanno e l'ho fatto fiduciosa che questo sarebbe servito per darmi ulteriori possibilità di vincere l'affidamento del mio fratellino.
Non voglio però che questo la spinga ad essere caritatevole con me: sono una persona come tante altre, che la ripagherà per il lavoro svolto, le dò la mia parola.
Se teme che non ne sarò in grado, allora me lo dica subito: toglierò il disturbo e andrò a cercare qualcunaltro che sia disposto ad aiutarmi, senza farle perdere altro tempo.


A Joël l'onore dell'arringa finale.
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Messaggioda Joël » 14/11/2014, 22:42

Questo significa che accetta?

Naturalmente.
È una sfida interessante anche per me.
Vedrà che comunque andrà tutto per il meglio, glielo assicuro.


Era piuttosto certo di farcela, perché comunque non era la prima volta che si rapportava ad una causa simile divisa tra il Tribunale Babbano e quello Magico. Oltre tutto gli dispiaceva sapere che un ragazzino giovane stesse a contatto con una famiglia che avrebbe soltanto potuto peggiorarlo crescendolo nella paura e nel regime di violenza. Da sempre dalla parte delle persone indifese, Joël era un uomo che metteva ancora più impegno nel proprio lavoro quando sapeva che da esso ne valeva della serenità spirituale di quest'ultime. Non solo, se e quando ne era in grado offriva anche aiuti concreti, proprio come avvenne poco dopo nei confronti della cliente, la signorina Everett, alla quale offrì un posto di lavoro più solido, meglio retribuito e oggettivamente a lui utile, in quanto la sua segretaria presto se ne sarebbe andata. Quello che non poteva proprio immaginare era la reazione che scatenò in lei all'improvviso, da un attimo all'altro, tanto da spingerlo ad assottigliare lo sguardo ed ascoltarla dall'inizio alla fine a metà tra il curioso e l'infastidito. Appoggiandosi alla poltrona, congiunse le mani, aspettando il momento di replicare.

Io una buona impressione?
Mi dispiace, dottor Montesquieu, ma mi riesce difficile crederlo.


Prego?

Se le ha fatto pena sentire la mia storia, non la provi.
So badare a me stessa e i lavori che svolgo al momento mi vanno benissimo.
Forse non guadagnerò tanto, di sicuro mi spacco la schiena ogni giorno, ma nessuno me li ha regalati perché provava compassione nei miei confronti. Apprezzo il suo desiderio di aiutarmi anche economicamente... Ma ho sempre rifiutato la carità degli altri e di sicuro non la voglio adesso.


Osservò Kelly stringere i pugni e contenere la rabbia come se le avessero appena fatto il più grande torto di tutta la sua esistenza.
Faceva fatica a stare dietro al suo ragionamento, o meglio, ci stava dietro ma non capiva come mai di tutta quella forte escandescenza.
Evidentemente era legata a qualche episodio passato, poiché se si fosse trattato di semplice orgoglio, beh, di strada da fare per maturare ne aveva ancora parecchia. C'era quindi da sperare che fosse la prima ipotesi. Ad ogni modo, visto e considerato che la ragazza sembrava proprio non aver concluso lo sfogo e l'esplosione, il Difensore Legale rimase ancora in silenzio, lasciando che continuasse e finisse, guardandola dritto negli occhi con tutta la calma e la serietà donate dal suo temprato spirito Acuan.

D'accordo, forse è meglio parlarci chiaro: le ho rivelato questioni private della mia vita che solo due persone, oltre a lei e ai miei fratelli, sanno e l'ho fatto fiduciosa che questo sarebbe servito per darmi ulteriori possibilità di vincere l'affidamento del mio fratellino.
Non voglio però che questo la spinga ad essere caritatevole con me: sono una persona come tante altre, che la ripagherà per il lavoro svolto, le dò la mia parola. Se teme che non ne sarò in grado, allora me lo dica subito: toglierò il disturbo e andrò a cercare qualcun altro che sia disposto ad aiutarmi, senza farle perdere altro tempo.


Se non sono nelle condizioni di possedere una buona impressione su di lei, credo che valga anche il contrario, dico bene?
Ergo dovrebbe trovarsi ad escludere che io abbia pensato al suo racconto veritiero come utile al fine di spingermi nel proporle un lavoro, signorina.


Non sorrise quella volta, la voce era ferma, non rabbiosa, non innervosita, ma estremamente gelida.

La donna che ha visto poc'anzi, la mia attuale segretaria fino alla fine della settimana, deve sapere che oggi può avere la tranquillità di crescere il bambino che ha in grembo grazie proprio a questo lavoro che ha ottenuto tre anni fa in un momento difficile.
Sì, è vero, le ho offerto il mio aiuto come l'ho offerto anche ad un'altra persona prima di lei, ma questa non è compassione, è intelligenza.
Mi sono reso conto che coloro i quali posseggono delle difficoltà economiche pongono allo stesso tempo un impegno maggiore e più professionale nel lavoro che gli viene affidato, perché sanno che significa perderlo e non hanno intenzione di incappare in quella possibilità.
Persone come Rosie e forse anche come lei, se non mi sono sbagliato, poiché è questa la buona impressione della quale parlavo prima e che le avrei anche spiegato volentieri qualora lei avesse avuto la curiosità di chiedermelo, hanno una considerazione più saggia del denaro e della vita, prerequisiti che considero molto più importanti dell'insegnamento che può dare una qualsiasi scuola di preparazione.
Senza contare che, per altro, di sicuro le avrei posto gli stessi identici limiti di qualunque altro dipendente in prova, ovvero alla prima stupidaggine eccessiva l'avrei mandata via senza considerare alcuna difficoltà o situazione difficile, perché avrei preteso ciò che mi serviva.
Necessitavo di una segretaria, ho rifiutato di farmene assegnare una perché avevo già intenzione di cercare una persona in difficoltà quindi lei è semplicemente capitata nel posto giusto al momento giusto. Le dirò qual è la mia filosofia, signorina Everett: chi ha denaro non ha il diritto di sguazzarci senza fornire un valido aiuto alla società e al mondo che lo circonda, che poi lei possa essere d'accordo o meno, è ininfluente.
Carità e compassione sarebbero state farle un assegno, non offrirle la possibilità di dimostrare quanto vale.


L'uomo spostò lo sguardo poco dietro Kelly, individuando Rosie, la quale rispettosamente stava aspettando che il capo avesse finito di parlare prima di entrare, non avendo ovviamente ascoltato nulla per educazione. Le fece cenno di entrare e la donna, chiedendo scusa alla cliente, consegnò dei fascicoli e dei documenti al Difensore Legale, il quale la ringraziò calorosamente con un sorriso morbido e gentile. In quella sua espressione si poteva leggere tutto la riconoscenza che egli aveva per lei, in quanto il suo lavoro per Joël era fondamentale. Dopo aver apposto delle specifiche firme, la segretaria ancora in carica fece un inchino a lui e alla Everett, allontanandosi e chiudendo nuovamente la porta dietro di sé. A quel punto, il Principe tornò a guardare la sua cliente, sospirando silenziosamente.

Non serve che cerchi nessun altro.
Le ho detto che ho preso l'incarico ed intendo portarlo a termine al meglio delle mie possibilità.
Vedrà, presto suo fratello abiterà in casa con lei, è questione di settimane.
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Messaggioda Kelly » 14/11/2014, 23:59

Naturalmente.
È una sfida interessante anche per me.
Vedrà che comunque andrà tutto per il meglio, glielo assicuro.


Stava andando tutto a meraviglia, era riuscita a trovare un avvocato che l'accompagnasse in quel difficile percorso, il cui fine era l'affidamento legale del fratello minore. Kelly avrebbe voluto stringersi la mano, metaforicamente parlando, per non aver commesso ancora qualche errore madornale che potesse far cambiare idea a Joël. Tuttavia fu troppo presto per cantare vittoria. Quando l'uomo, spinto dal bisogno di trovare al più presto una segretaria e convinto delle capacità della ragazza che aveva di fronte, le propose di lavorare per lui, la Everett fraintese completamente la sua offerta, rifiutandola in maniera anche abbastanza incazzosa. Non aveva modo di credere che il Montesquieu fosse una persona per bene, che voleva solo aiutarla in un momento di difficoltà ma facendola lavorare sodo: la londinese, forse troppo abituata ad un mondo che la rifiutava solo perchè proveniente dalla peggio periferia di Londra, ci vide il gesto di una persona che provava pena per lei, un sentimento che risultava odioso alla ragazza. Spinta poi dal suo carattere orgoglioso e dalla lingua tagliente, la Everett non si limitò a rifiutare con un garbato e cortese "No, grazie" ma dovette dare fondo a tutta la rabbia che quella semplice offerta aveva scatenato in lei. Una rabbia accresciuta da una vita che per lei non si era mai dimostrata facile. Era quasi sicura che al termine di tutto il discorso, l'uomo l'avrebbe cacciata fuori a pedate (d'altronde cos'altro poteva aspettarsi?) ma si sorprese invece a scoprire che non fu così. Joël Montesquieu non era solo un semplice difensore legale: lui era IL difensore legale per eccellenza, il migliore nel suo campo e come tale si dimostrò alla Everett, non solo facendole abbassare la cresta in men che non si dica, ma dandole anche un assaggio di quanto potesse essere tagliente e affilata la sua di lingua, una dote che probabilmente usava spesso in tribunale.

La donna che ha visto poc'anzi, la mia attuale segretaria fino alla fine della settimana, deve sapere che oggi può avere la tranquillità di crescere il bambino che ha in grembo grazie proprio a questo lavoro che ha ottenuto tre anni fa in un momento difficile...

Mentre parlava, la voce di Montesquieu era gelida, fredda, distante rispetto a prima e come tale raffreddò lentamente lo spirito infuocato della bionda inglese, che rimase in silenzio e con lo sguardo corrucciato, si, ma con sentimenti decisamente diversi rispetto a prima. D'altronde Kelly era fatta in quel modo: si accendeva per un nonnulla e poi si ammansiva quasi all'istante, ammettendo i propri sbagli e le proprie mancanze. Ma non fu solo il discorso, logico e razionale, che le fece Joël a farle cambiare idea: le sue motivazioni erano decisive e convincenti, ma fu la fiducia che l'uomo pose in lei, senza nemmeno conoscerla, senza sapere chi fosse, a lasciarla stupita e, si, piacevolmente colpita, nonostante fosse difficile ammetterlo.

Carità e compassione sarebbero state farle un assegno, non offrirle la possibilità di dimostrare quanto vale.

E' una cosa che la gente non fa molto spesso...

Offrirle quell'unica possibilità, solo una, per far comprendere che Kelly Everett non era solo la figlia di Thomas Everett, l'ubriacone del quartiere, ma una ragazza con le palle che sapeva guadagnarsi il pane con il quale si sfamava. Non le fu facile contenere le emozioni, ma ci riuscì grazie anche all'interventi di Rosie che entrò proprio in quel momento dentro la stanza. Quel breve incontro le permise di vedere il sorriso che Montesquieu le rivolse, quasi le fosse davvero grato per ciò che faceva. Un sorriso come quello era raro che lei lo ricevesse, forse proprio perchè le persone non riconoscevano il suo valore o forse perchè aveva sempre e solo trovato lavori molto al di sotto rispetto alle sue innumerevoli qualità. Ma in fondo era poi così importante? Kelly sentiva di essersi giocata la possibilità di ottenere ciò per cui era andata lì, solo per la sua incapacità di accettare l'incondizionato altruismo senza vederci dietro qualcosa di losco.
Eppure dovette ricredersi anche su quello.

Non serve che cerchi nessun altro.
Le ho detto che ho preso l'incarico ed intendo portarlo a termine al meglio delle mie possibilità.
Vedrà, presto suo fratello abiterà in casa con lei, è questione di settimane.


Settimane?!

Ok, quello era un bel colpo basso, di quelli veramente potenti e che ti lasciano senza fiato. La ragazza non si aspettava certo che l'affidamento del fratello minore si sarebbe risolto in poche settimane, ma che ci volessero almeno mesi, se non un anno, prima di ottenere qualche risultato. Neanche ce l'aveva ancora un appartamento tutto suo, visto che il doppio stipendio che prendeva non bastava ancora per l'affitto di un intero bilocale. Questo però preferì non dirlo al magiavvocato.

Non mi capita molto spesso di incontrare persone tanto altruiste senza un secondo fine quindi...la ringrazio per la sua offerta, dottor Montesquieu.

Si era calmata e guardava dritto negli occhi il suo interlocutore, perchè anche se aveva compreso di aver appena commesso uno sbaglio enorme, al tempo stesso non vedeva perchè avrebbe dovuto abbassare la testa in segno di sottomissione: lei non si sottometteva a nessuno, al massimo riconosceva che l'altro meritasse tutto il suo rispetto.
Paradossalmente Joël se lo era guadagnato proprio con quella ramanzina.

Per rispondere alla sua domanda di prima, non ho problemi ad imparare un nuovo lavoro in breve tempo.
Non ho esperienza come segretaria, ma sono sicura che imparerò molto in fretta ad esserlo.
...Sempre se lei ha ancora intenzione di assumermi.


Non era giusto che l'uomo tenesse ancora in piedi la sua offerta dopo quello che aveva appena detto la londinese, ma se quella fosse stata la sua intenzione lei, in quel modo, gli fece presente che aveva capito il proprio errore e accettato il nuovo lavoro.

Dovrò prendere un appartamento in affitto molto presto, giusto?
Sinceramente non mi aspettavo che ci avrebbe messo...così poco...
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Messaggioda Joël » 15/11/2014, 22:59

E' una cosa che la gente non fa molto spesso...

La domanda sorge spontanea: ha queste esplosioni anche in presenza di quella gente?
Perché in quel caso si potrebbe eseguire una onesta divisione delle colpe.


Naturalmente quella fu la prima frase che disse dopo la sua "arringa" che ebbe come accompagnamento un sorriso ironico, quasi scherzoso, giocando sulla troppa impetuosità della Everett che aveva appena mostrato uscir fuori in men che non si dicesse.
Entrò Rosie per consegnare dei fascicoli e far firmare dei documenti, così il Difensore Legale si preoccupò di sistemare prima quelle faccende e poi tornare a dedicarsi completamente al caso della propria cliente. Forse quei preziosi secondi servirono a Kelly per riflettere sulle proprie parole ed anche su quelle dell'uomo più adulto e maturo di fronte a lei, tanto che si ritrovò persino a riconsiderare l'idea del posto lavorativo.

Settimane?!

Ha bisogno di far prima?
Ho molte altre sentenze in scala, però posso provare a terminare in ventun giorni.


Non aveva capito che anzi, per Kelly quella era una tempistica troppo ristretta, visto che doveva ancora trovare una propria sistemazione che fosse adeguata anche ad ospitare dei periodi di distanza da Hogwarts il fratello più giovane. Joeël Montesquieu era il migliore sulla piazza tra i Difensori Legali, come anche tra i MagiAvvocati in generale, anche se forse lì, essendoci di mezzo la sorella, si poteva definire uno tra i migliori e questo gli bastava ampiamente anche perché era felice che Danielle fosse temuta tanto quanto lui. Riposto il proprio blocco appunti e la penna, era pronto per salutare la ragazza, ma evidentemente avevano ancora qualcosa della quale parlare.

Non mi capita molto spesso di incontrare persone tanto altruiste senza un secondo fine quindi... la ringrazio per la sua offerta, dottor Montesquieu.

È proprio perché questo mondo in molti casi ci mette in ginocchio senza motivo ed è pronto a pugnalarci sempre alle spalle, che ho preferito spiegarle adeguatamente la situazione senza ritirare a prescindere l'offerta, signorina Everett.

Per rispondere alla sua domanda di prima, non ho problemi ad imparare un nuovo lavoro in breve tempo.
Non ho esperienza come segretaria, ma sono sicura che imparerò molto in fretta ad esserlo.
... Sempre se lei ha ancora intenzione di assumermi.


Rosie è una donna molto gentile ed altruista.
Sono certo che se le chiederò la cortesia di venire qui le mattine della prossima settimana per darle qualche insegnamento di base, non rifiuterà.
L'importante è che segua ciecamente i suoi consigli, le dia sempre ascolto e le facce tutte le domande che riterrà necessarie.
Il compenso iniziale è di 370 Galeoni al mese, compresi contributi e assicurazione sanitaria ministeriale.


Ecco forse il primo infarto giornaliero per la londinese, la quale non si poteva sicuramente aspettare uno stipendio così grosso per un lavoro di segreteria. Grazie ad una tale cifra infatti, pagare un affitto e da mangiare per due non sarebbe stato così difficile, oltre alle varie spese scolastiche iniziali. Il viso dell'uomo parlava molto chiaro: non stava affatto scherzando e nemmeno aveva aumentato la cifra per farle una cortesia. Nei suoi occhi si poteva leggere la normalità, la tranquillità di averle proposto esattamente quanto forse prendeva la stessa Rosie, anzi, forse lei riceveva un poco di più in quanto era più esperta e navigata nel settore.

Dovrò prendere un appartamento in affitto molto presto, giusto?
Sinceramente non mi aspettavo che ci avrebbe messo... così poco...


Mettiamola su questo piano: lei mi dica di quanto tempo ha bisogno ed io le farò avere suo fratello a casa per quel periodo.
In questa maniera potrà organizzarsi senza il timore di non avere un appoggio definitivo dove sistemarsi con lui.
Ah, riguardo il lavoro, la mattina si comincia alle 08:30, dovrà disdire ogni altro incarico che le prende le ore pomeridiane o più di due giorni alla settimana nell'orario serale, sono stato chiaro?
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Messaggioda Kelly » 17/11/2014, 19:37

La domanda sorge spontanea: ha queste esplosioni anche in presenza di quella gente?
Perché in quel caso si potrebbe eseguire una onesta divisione delle colpe.


Era un uomo ironico oltre che estremamente generoso, Joël Montesquieu, tanto da far cambiare idea alla Everett sulla possibilità di accettare la sua offerta di lavoro. Per quanti atteggiamenti da zoccola potesse avere, Kelly infatti non ammetteva nè a sè stessa nè ai propri superiori che simili comportamenti avvenissero nell'ambito lavorativo. Le piaceva che il magiavvocato fosse incline ad un lieve umorismo, ma anche che emanasse autorità e rispetto, cosa che non trovò affatto sgradita.

A volte esagero un po', ma spesso è solo una questione di partire prevenuti...

Riconosceva di non possedere il carattere più disponibile e conciliante del mondo, ma al tempo stesso non si addossava colpe immaginarie: nonostante la giovane età era una ragazza con una personalità molto integra, forgiata da tutti quegli anni passati a subire le iree di un padre alcolizzato e dalla consapevolezza che tutto il peso della propria famiglia sarebbe ricaduto, un giorno, sulle sue spalle.
Quel giorno era arrivato infine e la Everett era andata a bussare nell'ufficio dell'uomo proprio per onorare l'impegno preso con sè stessa e con i propri fratelli. Nel farlo, aveva creduto che sarebbe rimasta sempre e solo una semplice commessa o cameriera parti time, con gravi difficoltà economiche ma con una determinazione talmente tanto forte da continuare a perseguire i propri scopi nonostante le difficoltà. Invece Joël le spianò la strada come se nulla fosse, in tutti i sensi: non solo le offrì un lavoro full time che sicuramente le avrebbe garantito uno stipendio maggiore rispetto a quello che prendeva attualmente, ma sembrò anche più che sicuro di riuscire a farle ottenere l'affidamento del fratello minore in poco più di qualche settimana.

Ha bisogno di far prima?
Ho molte altre sentenze in scala, però posso provare a terminare in ventun giorni.


Preferì non rispondere, ancora sotto shock al pensiero che avrebbe potuto prendersi cura di Cameron in pochissimo tempo rispetto a quanto stabilito. Avrebbe dovuto trovarsi al più presto un appartamento da prendere in affitto (comprarlo era impensabile) abbastanza grande da poter ospitare lei e Cameron, durante il periodo nel quale il bambino non fosse stato a scuola. In più ci sarebbero state bollette da pagare, spesa da fare e magari trovare anche un divano letto comodo da utilizzare nel caso gli altri due fratelli avessero voluto restare a dormire da lei, per sfuggire a quella che era diventata, secondo il suo modesto parere, la casa degli orrori. Per il momento il suo cervello era troppo sovraccarico, per questo la londinese preferì rimuginare invece sulla proposta dell'uomo, valutando i pro e i contro, e decidendo infine che forse la vita le stava offrendo un'opportunità che avrebbe dovuto cogliere al volo.

Rosie è una donna molto gentile ed altruista.
Sono certo che se le chiederò la cortesia di venire qui le mattine della prossima settimana per darle qualche insegnamento di base, non rifiuterà.
L'importante è che segua ciecamente i suoi consigli, le dia sempre ascolto e le facce tutte le domande che riterrà necessarie.
Il compenso iniziale è di 370 Galeoni al mese, compresi contributi e assicurazione sanitaria ministeriale.


370 galeoni?!
Mi sta prendendo per il culo?


Fu più forte di lei fare quell'uscita infelice ma del tutto spontanea, perchè mai avrebbe pensato di poter prendere così tanto. Con i suoi due lavori riusciva massimo ad arrivare a 120 galeoni, galeoni che se ne sarebbero volati via in men che non si dica se ad aiutarla nelle spese di casa non fossero intervenuti anche i suoi fratelli con i loro relativi stipendi.

Mi scusi, non volevo mancarle di rispetto davvero...
Ma non mi aspettavo uno stipendio così alto...


Senza contare contributi e assicurazione! Insomma, anche se l'intenzione ultima di Joël non fosse stata quella di apparire un benefattore, ci riuscì comunque benissimo lasciando la Everett a metà fra il perplesso e l'elettrizzato. Una cifra del genere le apriva davanti un mondo di possibilità, prima fra tutti quello di poter prendere in affitto un appartamento e quindi pensare seriamente ad organizzare la sua vita futura insieme al fratellino. Lo fece presente anche all'uomo, rivelando infine che non si aspettava una tempistica tanto breve e che per tale motivo non aveva ancora pronto un posto dove andare, nel caso in cui Cameron le fosse stato affidato.

Mettiamola su questo piano: lei mi dica di quanto tempo ha bisogno ed io le farò avere suo fratello a casa per quel periodo.
In questa maniera potrà organizzarsi senza il timore di non avere un appoggio definitivo dove sistemarsi con lui.


Mi metterò subito a cercare qualcosa in affitto e che faccia al caso mio.
Non voglio farle perdere altro tempo prezioso...


Nè voleva sprecarlo anche per sè stessa. D'altronde, più tempo Cameron passava insieme ai suoi genitori, più c'era il rischio che il ragazzo continuasse a subire le violenze del padre.

Ah, riguardo il lavoro, la mattina si comincia alle 08:30, dovrà disdire ogni altro incarico che le prende le ore pomeridiane o più di due giorni alla settimana nell'orario serale, sono stato chiaro?

Nessun problema, Lunedì mi troverà qui alle 8:30 in perfetto orario.- non aveva bisogno di apparire sicura, lo era anche perchè non aveva mai sgarrato sul posto di lavoro -Immagino di dovermi vestire come la sua attuale segretaria, giusto?

Rosie indossava dei vestiti da lavoro molto eleganti e probabilmente costosi, un'altra spesa che quindi si sarebbe aggiunta a tutte quelle che la londinese avrebbe dovuto fare dall'indomani. La cosa la preoccupava non poco e non solo per la scarsità di denaro, ma anche perchè non aveva mai dovuto preoccuparsi di vestirsi in maniera troppo ricercata o elaborata. Probabilmente Kelly avrebbe chiesto aiuto a Calvin per la scelta dei vestiti, se la risposta dell'uomo fosse stata affermativa, fidandosi del senso estetico dell'amico gay.
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Messaggioda Joël » 18/11/2014, 21:10

370 galeoni?!
Mi sta prendendo per il culo?


... Signorina Everett, non mi faccia pentire di averle proposto il lavoro.
Per cortesia, gradirei che certi linguaggi coloriti da Lunedì in poi vengano totalmente aboliti dal suo vocabolario.
Almeno durante le ore di lavoro.


Mi scusi, non volevo mancarle di rispetto davvero...
Ma non mi aspettavo uno stipendio così alto...


Stia tranquilla, non glielo farei pesare se non fosse per un buon motivo, non è nella mia indole.
I clienti che ricevo devono essere sempre trattati con i guanti, anche quelli meno simpatici.
Capiterà spesso che dovrà ingoiare bocconi amari, ne è consapevole, signorina Everett?


Anche quella era una caratteristica che si aspettava ben sviluppata in una persona abituata alle difficoltà della vita come Kelly.
Tal volta, per guadagnarsi un pezzo di pane, era necessario sottostare anche alle male parole delle persone più fastidiose e meno amichevoli.
Gente che non aveva mai avuto problemi a guadagnare, nella vita, non era in grado di controllarsi sul luogo di lavoro molto facilmente, mentre invece si sperava che nel caso della giovane ex studentessa di Hogwarts la casistica fosse ben diversa. Il pensiero di badare al fratello più giovane e dargli una vita nuova e sana poteva essere il giusto spunto per sorridere ogni mattina in quell'ufficio: ecco a cosa puntava il Difensore Legale.

Mi metterò subito a cercare qualcosa in affitto e che faccia al caso mio.
Non voglio farle perdere altro tempo prezioso...


A circa due isolati da qui c'è una agenzia immobiliare appartenente alla mia famiglia.
Si chiama "Ascantha Business & Houses", si rivolga pure a loro dicendo che l'ho mandata io.
Troveranno sicuramente qualcosa che faccia al caso suo ad un prezzo contenuto.


Dal cassetto della scrivania prese un biglietto da visita proprio dell'agenzia consigliata e glielo consegnò con un sorriso morbido.
Anche in quel caso non era affatto farle la carità, bensì aiutarla visto che ne aveva le possibilità, in fondo avrebbe sempre e comunque pagato un affitto, mica le stava regalando una abitazione. Che poi in segreto avesse chiesto ai proprietari dell'agenzia di farle pagare solo metà dell'importo poiché all'altra ci avrebbe pensato lui quello era un altro discorso che Kelly mai e poi mai avrebbe scoperto o saputo. C'erano quindi solo gli ultimi dettagli da definire prima di salutarsi, fra questi l'abbigliamento da tenere sul luogo di lavoro.

Nessun problema, Lunedì mi troverà qui alle 8:30 in perfetto orario.
Immagino di dovermi vestire come la sua attuale segretaria, giusto?


Ah sì, giusto, naturalmente.
Comunque è stanziato un fondo per il personale a disposizione dei nuovi assunti...


Con assoluta calma e concentrazione nel fare la parte dell'uomo sincero, Joël Montesquieu si alzò in piedi dirigendosi verso una cassaforte proprio alle sue spalle, incassata al muro. La combinazione magica non esisteva, in quanto si apriva rispondendo solo all'aura magica del Principe.
Una volta spalancata, il Difensore Legale prese una determinata somma in denaro, che posò direttamente di fronte alla Everett, tornando seduto, mentre la cassaforte si chiudeva automaticamente. Contandoli, la ragazza avrebbe scoperto che si trattavano di 1650 Galeoni. La fermezza dello sguardo del suo futuro capo era inappellabile e inequivocabile: le stava dicendo la verità, esisteva davvero quel fondo spese.

Utilizzi quelli per effettuare le compere.
Tre cambi di vestiario, tre paio di scarpe e qualche gioiello d'ornamento.
Mi auguro non la infastidisca fare shopping.


Detto questo, si mise nuovamente in piedi, tendendole la mano.

Se non c'è altro, ci vediamo la settimana prossima.
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