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Londra (babbana)

Messaggioda Callisto » 06/11/2014, 15:55

Non c'è bisogno che ti scusi, davvero...
Ma... c'è comunque qualcosa che non va?
Di qualsiasi genere.


Certo, avrebbe potuto mentirgli, a quel punto... ma Edward era stato tanto generoso con lei nel permetterle di fare ciò che sentiva con entrambi senza sensi di colpa, poteva davvero ripagarlo omettendo la verità?
No, Callisto non se la sentiva di dire altre bugie, e questo la spinse a rivelargli l'identità del cantante che il Remingford aveva applaudito alla fine della sua esibizione - e di conseguenza anche il perché la donna ne fosse rimasta scossa.

... Ah.
Lui cioè... lui.
Oh, d'accordo.


Il docente di Aritmanzia sembrava incerto sul come comportarsi, lei dal canto proprio si sentiva in imbarazzo, e tutto ciò che le riuscì di dire alla fine fu scusarsi - ancora - per la propria reazione, che tuttavia l'uomo considerò ampiamente giustificata e quindi non necessitante di ulteriori giustificazioni.

Ti stai scusando decisamente troppo.
È stato un evento decisamente inaspettato, comprensibile che ti abbia scosso.


Annuì, lasciandosi cullare dal suo abbraccio protettivo e respirando il suo odore che, ormai, almeno un po' le era diventato familiare: tutto, in Edward, rappresentava per lei la normalità che tanto desiderava, al punto che, dentro di sé, la Dyther pensava sarebbe stata in grado di fingere per sempre, pur di ottenerla; chiaro che non potesse darlo per certo, forse nel tempo la finzione sarebbe stata troppo pesante da mantenere... ma al momento questo era ciò che sentiva, un bisogno tale di normalità da spingerla a voler proseguire comunque quella serata con l'uomo.

Ne sei sicura?
Allora va bene, i piatti dovrebbero essere ancora caldi, vedrai che con qualcosa nello stomaco ti tirerai su!


Sorrise a sua volta, e quando provò a baciarla, fu la stessa Callisto a richiedere silenziosamente un contatto più intenso e profondo, accarezzando la sua bocca con la punta della propria lingua: voleva provare a se stessa che poteva eccitarsi anche col Remingford, nonostante lui non possedesse alcun Elemento, e non potesse quindi fomentare il suo desiderio in tal senso.
A prescindere dal risultato, poi, la Veterinaria rientrò con l'uomo nel locale, ben decisa a riprendere da dove avevano interrotto: per questo mangiò, parlo, rise e scherzò con l'altro - apprezzando silenziosamente il fatto che Edward non le avesse chiesto nulla riguardo a Shuyun - lasciando che il tempo passasse col massimo del piacere.

§ Zona Whitechapel | 26.01.2109|9.54 pm. §


Trascorsero un paio d'ore, a seguito della "toccata, pomiciata e fuga" dell'Ignis Sagitta, nelle quali i due amanti non smisero di parlare e mangiare, godendosi anche e soprattutto i dolci della serata - mousse di crema al limone per lui, semifreddo al cioccolato con cuore di caramello per lei - e prendendo poi a camminare a passo lento verso casa della donna, passando così per le stupende vie londinesi.

... e quindi tu che hai fatto, sei entrato spedito?

Esatto!
Sono entrato in cucina, lei stava seduta sull'isola a gambe aperte e Tristan aveva in mano un barattolo di gelato ed un cucchiaio sporco...
Lui si volta e mi fa: "non è quello che sembra, anche se lo potrebbe sembrare tranquillamente!".
Ho scosso la testa e chiuso la porta quasi subito, cercando di rimuovere dalla mente quell'immagine esilarante!
Ahahahah!


Soprattutto perché tuo fratello e Hope mi sembrano tipi da ammettere tranquillamente quando una cosa è quella che sembra! - esclamò Callisto ridendo di gusto, lasciando che la conversazione proseguisse così, con tutta la semplicità del mondo, passando da un argomento all'altro.

E si sa qualcosa di più?
Come si chiama?
È di qui oppure straniera?


In realtà Phoenix non vuole dirci nulla, è molto riservato! - replicò la donna, con un sorriso furbetto - Ma io ho letto i suoi dati visto che ha preso in adozione da noi la volpina...
Si chiama Margaret Sanders, americana, vive qui a Londra. Non so molto di più, ma Phoenix sembra davvero preso da lei, almeno per quello che ho potuto comprendere io, perciò...
- fece spallucce - osservo silenziosa come vanno le cose e non faccio domande, non vorrei mai metterlo a disagio!

Ed Amarillo tutto sembrava meno che propenso al dialogo o al pettegolezzo.
Così parlando, Callisto ed Edward erano arrivati di fronte alla casa di lei, un loft al pianterreno ricavato da un magazzino in disuso che la donna aveva comprato ad un prezzo bassissimo - nonostante la zona fosse famosa perché lì, in passato, si diceva fossero avvenuti i delitti della figura storico/leggendaria di "Jack lo Squartatore" - così da avere abbastanza denaro per poterlo rimodernare da cima a fondo.

Eccoci... - mormorò dunque, fermandosi a pochi passi dalla porta d'ingresso per guardare l'uomo negli occhi e sorridergli - Normalmente t'inviterei ad entrare, ma stasera con tutto ciò che è successo... preferisco rimanere da sola. - non si scusò, ma era chiaro dal suo sguardo che le dispiaceva e non voleva ferirlo - Potremmo uscire di nuovo nel weekend, che ne dici?

E visto che stavano ad inizio settimana, non avrebbero dovuto quindi attendere molto prima di rivedersi.
Se il Remingford avesse accettato la sua proposta, la Dyther gli avrebbe augurato la buonanotte con un lungo bacio caldo ed intenso, romantico ed anche passionale, dato con gli occhi chiusi e i battiti del cuore accelerati.

Buonanotte...

Avrebbe quindi sussurrato sulle sue labbra, osservandolo allontanarsi con un sorriso e salutandolo prima che voltasse l'angolo per, probabilmente, smaterializzarsi nella prima stradina disponibile; sarebbe rimasta qualche secondo ferma, accanto all'ingresso di casa propria, prima di sospirare e scuotere il capo, avviandosi così verso la porta.
Salì i due scalini bassi prima dell'ingresso, infilò la chiave nella toppa, la girò, posò la mano sulla maniglia, l'abbassò, la spinse verso l'interno... e prima di entrare, in un gesto istintivo ed automatico, volse leggermente il capo verso destra, come a cercare/confermare la presenza di qualcuno con lo sguardo.
Durò solo un paio di secondi, quel gesto, prima che la donna entrasse in casa e si chiudesse la porta alle spalle, facendo calare il silenzio.
La serratura della porta da dentro, però, non era scattata.
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Messaggioda Shuyun » 06/11/2014, 21:19

[tahoma]Zona Whitechapel / Londra Babbana / 23:57

Buonanotte...

Quante notti aveva passato in quello stesso identico punto, fissandola entrare in casa, fissandola spogliarsi, fissandola vivere nella privata quotidianità? Ormai aveva perso il conto, quello che gli interessava era soltanto poter proseguire ad ammirarla da lontano, con il desiderio caldo e sempre vivo di sfiorarla con le mani, con le labbra, lungo ogni centimetro del corpo, immaginandosi più vicino di quanto in realtà fosse.
Avrebbero potuto considerarlo uno stalker o qualcosa di molto simile ad un malato, ma in lui non sussisteva alcuna ossessione, bensì il sentimento di adorazione verso il proprio Miracolo, che fosse della Trama, del Mana o Personale. Il battito delle lancette d'orologio che avanzava fino alla mezzanotte andava a tempo con i tacchi delle scarpe di Callisto, colei che adesso si stava avviando verso la propria abitazione dopo aver salutato in modo più che esemplare e intimo il suo accompagnatore della serata. Shuyun sapeva che, qualora ella non si fosse voltata nemmeno un attimo nell'entrare in casa, allora non l'avrebbe potuta raggiungere in alcun modo, limitandosi anche per quella notte a rimirarla da lontano.
Giunta fino alla superficie di legno che separava l'interno dall'esterno, infilò la chiave nella serratura, girando con calcolata lentezza, quasi potendo sentire lo sguardo dell'altro uomo su di sé, poi, poco prima di proseguire e chiudersi alle spalle la porta, si guardò attorno per un millesimo di secondo, ma tanto bastò all'Ignis Sagitta per fargli brillare gli occhi di una incalcolabile e irrefrenabile eccitazione.
Con un solo balzo saltò dalla scala antincendio del palazzo di fronte fino al terreno, coprendo circa otto metri in discesa.
[T/F = 34]
Nemmeno quindici secondi dopo ed aveva attraversato l'intero stradone che separava i due grandi complessi di case separate e signorili, raggiungendo quella interessata. Posando la mano sul pomello, girò con attenzione affinché lei nemmeno lo potesse sentire entrare. Callisto se ne stava nel salone, in piedi davanti al divano sul quale aveva lanciato la borsetta, forse recuperando fiato, forse ripensando a tutto l'accaduto, forse appositamente per dare una panoramica al nuovo ospite del suo spettacolare fondoschiena, ad ogni modo, prima che potesse decidere di voltarsi per inquadrare il proprio sguardo con quello dell'orientale, le mani di lui raggiunsero i fianchi della bionda, e le sue labbra il collo, tempestandolo di baci lenti, caldi e soffusi.

Il Vostro umile e devoto servo è qui per Voi, Miracolo.

Se lei avesse voluto, Shuyun avrebbe potuto continuare a baciarla per un'altra mezz'ora, facendole sentire all'altezza nelle natiche la riprova dell'effetto prepotente ed eccitante che il suo corpo aveva su di lui. Le mani solcavano fianchi e cosce, le parole giungevano in sussurro, tutto ciò fino a quando ella non avesse deciso di voltarsi per fissarlo. Solo a quel punto egli avrebbe smesso, dandole modo di replicare.

Nulla è più perfetto di Voi a questo mondo.
Nulla esalta i miei sensi come il Vostro profumo.
Si scatenano autentiche tempeste magnetiche nel mio animo per la gelosia che mi attanaglia nel vederVi con un altro.
Esaudirò ogni desiderio romantico, coraggioso o perverso che il mio Miracolo vorrà esprimere.
[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 06/11/2014, 22:00

L'aveva fatto, alla fine.
Aveva lasciato la porta aperta, o meglio, non aveva fatto scattare la serratura che avrebbe decretato passare il resto della serata sola a casa, circondata solo dal silenzio di quelle quattro mura: agendo diversamente, invece, aveva dato l'implicito segnale a Shuyun che lo stava aspettando... ed effettivamente così era.
Di spalle alla porta, senza più borsetta, cappotto o scarpe addosso, la donna stava fissando fuori da una delle finestre del loft, stringendosi nelle spalle con lo sguardo perso di chi stava pensando a chissà cosa, e lo stava facendo molto intensamente... al punto che quando le mani dell'uomo scivolarono sui suoi fianchi - così come le labbra scivolarono sul suo collo - Callisto non poté non sobbalzare, sorpresa: non l'aveva nemmeno sentito entrare.

Il Vostro umile e devoto servo è qui per Voi, Miracolo.

Inutile dire che il corpo della Veterinaria andò su di giri per quei tocchi provocatori, così come gli Elementi nel suo spirito che presero a vorticare, danzandosi e fondendosi con quello di lui; e tuttavia, con un enorme sforzo di volontà, nemmeno cinque minuti dopo la Dyther si mosse, voltandosi verso l'Ignis per fargli comprendere che sì, era piacevole farsi accarezzare e baciare a quel modo, era piacevole sentire la sua erezione contro il proprio fondoschiena... ma non era questo ciò che voleva, non era per questo che gli aveva permesso di entrare.

Nulla è più perfetto di Voi a questo mondo.
Nulla esalta i miei sensi come il Vostro profumo.
Si scatenano autentiche tempeste magnetiche nel mio animo per la gelosia che mi attanaglia nel vederVi con un altro.
Esaudirò ogni desiderio romantico, coraggioso o perverso che il mio Miracolo vorrà esprimere.


Non ho nessun desiderio romantico, coraggioso o perverso da esprimere.

Quelle furono le prime parole che Callisto pronunciò, guardandolo negli occhi e divincolandosi poi leggermente così da essere libera dalla sua presa: sentirlo troppo vicino mandava in tilt il suo spirito e questo si rifletteva sulla capacità di pensare... una pessima conseguenza, visto quanto aveva da dirgli.

E non voglio che tu mi dia del "Voi", o che continui a chiamarmi "Miracolo".
Dici di essere ciò che mi mette in contatto con la vera me stessa, perché volente o nolente sono quella che sono e non posso fingere di essere come chiunque altro... beh, se la "mia normalità" comprende che tu ti comporti così con me, allora non la voglio, e puoi anche smettere di considerarti il rivale in amore di Edward!
- quanto suonava stupido detto così, ma in effetti i due uomini erano rivali e lottavano per il cuore di lei.

Potrò anche essere un Miracolo del Mana, come dici tu... ma io mi considero Callisto, e vorrei che facessi altrettanto.
Per quanto sia lusinghiero, e per quanto tu sia gentile e devoto nel parlarmi in quel modo... mi metti a disagio quando mi tratti come se fossi una Dea scesa in Terra per chissà quale ancestrale ragione, mi fai sentire ancora più sbagliata e questo mi fa stare male.


E non c'era motivi per cui dovesse sopportarlo.
Se davvero Shuyun voleva avvicinarsi a lei, che la facesse scendere dal suo piedistallo mentale, allora, perché era una cosa che lei odiava: la cosa positiva, in tutto ciò, era che prima non si sarebbe mai sognata di fargli un discorso del genere.

Inoltre... non credo sia giusto il rapporto di conoscenza che c'è tra noi. - disse dopo un po', muovendosi lentamente e passandogli accanto per andarsi a sedere sul divano, lasciando un posto vuoto accanto a sé - Tu sai praticamente tutto ciò che mi riguarda... credo tu sappia tutto persino di Edward!
Ma mentre io posso dire di conoscere lui, non posso fare altrettanto con te... non so niente di quello che ti riguarda, Shuyun, a parte ciò che provo quando ti sono accanto.
- che era un inizio, certo, ma non abbastanza.

Non per lei.

... perché non fai parte attivamente della Gilda del Fuoco?

Sapeva che lui non ne voleva parlare, era stata una delle prime cose che l'uomo le aveva detto... ma le aveva altresì detto, poco prima, di essere pronto a soddisfare qualsiasi desiderio lei avesse.
E Callisto aveva il desiderio di sapere.
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Messaggioda Shuyun » 07/11/2014, 0:02

[tahoma]Non ho nessun desiderio romantico, coraggioso o perverso da esprimere.

Con quelle parole, Callisto interruppe il momento pseudo-erotico, voltandosi e guardandolo negli occhi con risoluta serietà.

E non voglio che tu mi dia del "Voi", o che continui a chiamarmi "Miracolo".

La fissò con la stessa identica serietà che ella gli stava rivolgendo, allontanandosi di appena un passo.

Dici di essere ciò che mi mette in contatto con la vera me stessa, perché volente o nolente sono quella che sono e non posso fingere di essere come chiunque altro... beh, se la "mia normalità" comprende che tu ti comporti così con me, allora non la voglio, e puoi anche smettere di considerarti il rivale in amore di Edward!

Cosa c'era di sbagliato nel trattarla per ciò che era?
Evidentemente pur accettando la realtà, essere un Miracolo le stava stretto.

Potrò anche essere un Miracolo del Mana, come dici tu... ma io mi considero Callisto, e vorrei che facessi altrettanto.

Una richiesta piuttosto difficile da fargli, ma non impossibile in effetti.

Per quanto sia lusinghiero, e per quanto tu sia gentile e devoto nel parlarmi in quel modo... mi metti a disagio quando mi tratti come se fossi una Dea scesa in Terra per chissà quale ancestrale ragione, mi fai sentire ancora più sbagliata e questo mi fa stare male.

Le faceva del male.
Lui le stava facendo del male trattandola in quella maniera?
Lui che aveva il solo scopo di farla sentire speciale e importante.
Evidentemente per lei essere "normale" valeva più dell'essere "speciale", forse perché ci si vedeva allo specchio ogni giorno consapevole di non poter cambiare in alcun modo la situazione.

Inoltre... non credo sia giusto il rapporto di conoscenza che c'è tra noi.
Tu sai praticamente tutto ciò che mi riguarda... credo tu sappia tutto persino di Edward!


Non proprio tutto... ma quasi.

Ma mentre io posso dire di conoscere lui, non posso fare altrettanto con te... non so niente di quello che ti riguarda, Shuyun, a parte ciò che provo quando ti sono accanto.

E che cosa vorresti sapere?

... perché non fai parte attivamente della Gilda del Fuoco?

Sospirò, guardandola sedersi sul divano mentre lui rimase in piedi davanti alla finestra, osservando la luna come spettatrice silenziosa.
Strano che fosse partita proprio da quel quesito e non da qualcosa di più semplice, come ad esempio il cibo preferito o anche il colore.
Forse però non c'era così tanto da sorprendersi, Callisto era una donna intelligente, capace di tenere a mente molti dettagli e sfruttare le proprie ragioni al momento giusto per diradare le nebbie troppo fitte di fronte a lei. Alla fine, decise di andarsi a sedere vicino a lei, fissando un punto imprecisato di fronte a sé, intenzionato a non prendere più nessuna iniziativa con lei fino a quando non avesse deciso la bionda di sua spontanea volontà. Non sapeva nemmeno bene da dove cominciare, perché comunque era abbastanza inutile commentare il discorso ascoltato poc'anzi.
Se proprio le voleva dimostrare di aver capito, allora l'avrebbe fatto nel tempo, fisicamente e verbalmente, senza bisogno di precisare la propria presa di coscienza.

Sono stato molto deluso dalla persona che ne è a capo.
Non puoi rimanere all'interno di un gruppo se chi lo comanda ha tradito la tua fiducia, giusto?
Beh, per me è stato così.
Ho continuato a voler servire il Conflux perché esso non c'entra nulla con le mie questioni personali.
Mi sono allontanato e da allora svolgo il mio dovere da solo.
Se non mi hanno cacciato è solo perché... si dia il caso che il Capo Gilda è anche mio fratello.


Non che volesse dare quella notizia come una sorta di colpo scenico, ma alla fin fine non è che ci fossero molti altri modi per dirla.
Abbassò il capo, ricordando vagamente quegli ultimi momenti all'interno del covo, forse gli ultimi sorrisi, le ultime emozioni.

Vedi Cal... La mia affinità al Fulmine non è del tutto normale.
Anzi, nessuno all'interno della Gilda Ignis ricopre il mio stesso ruolo, il mio stesso livello.
Questo perché il mio legame con l'elemento è stato accresciuto come "premio" per esser stato molto vicino a diventare un Capo Gilda.
Io sono in grado di risvegliare il Fulmine nelle scintille più deboli proprio come un Capo, posso percepire i Druidi proprio come un Capo, ma non sono un Capo... comunque non fraintendermi, non è per invidia che mi sono allontanato, sarebbe troppo squallido.


No, al contrario, sarebbe stato contentissimo per Yamato ed anche per se stesso, qualora il fratello non gli avesse fatto quella promessa.
Shuyun era un uomo d'onore, toccato profondamente dal comportamento errato e sconsiderato del padre naturale.
Un patto non mantenuto rappresentava per lui il peggiore degli affronti e delle ferite.

... Ti posso dire che ci fu un giuramento tra me e mio fratello, giuramento che non venne rispettato.
Lui non aveva alcun motivo per rimangiarsi la parola data eppure l'ha fatto: stabilimmo che qualora fosse stato scelto come nuovo Sole, egli avrebbe declinato l'offerta lasciando il posto a me. Intendiamoci, la proposta provenne addirittura da lui, io non mi sognai proprio di chiedere una cosa simile. Evidentemente però, sul momento, inebriato dalla grandezza di un potere così immenso, si dimenticò di quanto garantito.


Socchiuse un secondo gli occhi, l'energia del suo elemento nello spirito che sprizzava lampi e saette.

Ecco quindi il perché non sono più attivo tra gli Ignis.
Hai altre domande più generiche o ti basta sapere questo di me?


Voltandosi la fissò con uno sguardo eloquente: non gli andava di proseguire a parlare di quella storia, non adesso.[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 07/11/2014, 12:41

Immaginava di aver, probabilmente, infranto le idee o le ipotesi che Shuyun si era fatto per quel loro incontro... ma non le importava; non le interessava non perché non fosse attratta da lui - lo era più di quanto sapesse spiegarlo - ma perché se fosse stato solo il sesso, ad importarle, avrebbe anche potuto scegliere Edward ed ordinare all'altro, come suo "schiavo devoto", di andare a letto insieme ogni volta che lei voleva senza però pretendere altro - che poi lei non fosse assolutamente quel tipo di donna era una questione diversa e secondaria, in tal senso.
No, voleva far capire a Shuyun quale fosse il modo migliore per avvicinarsi a lei, e questo perché, nella sua indecisione, una parte di sé avrebbe voluto lasciarsi andare con lui: ma fino a che l'Ignis avesse continuato a trattarla come una Dea, come una figura ancestrale da venerare, ciò non sarebbe stato possibile; l'uomo non poteva capire perché Callisto tanto odiasse sentirsi speciale, e non gliene faceva una colpa per questo... ma era stata considerata speciale anche dalla persona che l'aveva creata, e che alla fine aveva tentato di ucciderla. Certo, Shuyun non era Tezzereth, ma lei non si sentiva pronta ad essere considerata nuovamente speciale da qualcuno, specie se di quel qualcuno ci si doveva fidare: voleva essere vista come una donna e basta; una donna particolare, diversa sotto molti aspetti, bella, intelligente e tutti gli aggettivi che all'altro potevano venire in mente... ma pur sempre una donna, niente di ancestrale o miracoloso.
Ma non c'era solo questo: la Dyther trovava molto strano non sapere nulla dell'uomo che pure stava tentando di rubarle il cuore, mentre invece con Edward le cose erano ben diverse... sì, lei per prima non aveva mai riempito il Muramasa di domande, ma era stato proprio a causa di quel suo modo di trattarla così irritante e fastidioso per la sua persona. Ora che però aveva messo in chiaro le cose - e se il Sagitta non se n'era ancora andato, evidentemente stava accettando di fare uno sforzo per accontentarla - forse era giusto cominciare a comprendere meglio la persona che avesse accanto.
E cominciò a farlo subito, la Veterinaria, con una domanda forse un po' provocatoria, ma la cui risposta la incuriosiva non poco: più volte Shuyun le aveva detto che poteva fidarsi delle Gilde e delle persone che ne facevano parte... allora perché lui se ne teneva, come le aveva personalmente raccontato, il più lontano possibile? Cosa lo aveva spinto ad allontanarsi dalle persone a cui, però, si sarebbe sentito tranquillo nell'affidare la vita di Callisto?

Sono stato molto deluso dalla persona che ne è a capo.
Non puoi rimanere all'interno di un gruppo se chi lo comanda ha tradito la tua fiducia, giusto?


Annuì, anche se aveva la forte impressione che quella fosse una domanda retorica.

Beh, per me è stato così.
Ho continuato a voler servire il Conflux perché esso non c'entra nulla con le mie questioni personali.
Mi sono allontanato e da allora svolgo il mio dovere da solo.


Il Conflux... l'Equilibrio.
Shuyun gliel'aveva nominato, un paio di volte, ma la donna si era sempre rifiutata di dargli retta; forse, nel tempo, le cose sarebbero potute cambiare.

Se non mi hanno cacciato è solo perché... si dia il caso che il Capo Gilda è anche mio fratello.

Oh... capisco.

Quindi il fratello del Sagitta aveva tradito la sua fiducia?
E come? Si morse la lingua per non interromperlo, speranzosa che le risposte venissero da sé.

Vedi Cal...

Forse non avrebbe mai potuto spiegargli a parole come quel semplice nomignolo la facesse stare bene... ma era sicura che i suoi Elementi avrebbero parlato per lei: non appena Shuyun pronunciò quelle tre lette, infatti, il suo Fulmine avrebbe percepito Acqua, Terra e Fuoco di Callisto avvicinarglisi per fondersi con lui, non più per un impeto dettato dall'istinto, ma in modo più lento, consapevole, razionale. Quello di una persona che aveva appena abbassato un piccolo muro per far passare l'altro.

La mia affinità al Fulmine non è del tutto normale.
Anzi, nessuno all'interno della Gilda Ignis ricopre il mio stesso ruolo, il mio stesso livello.
Questo perché il mio legame con l'elemento è stato accresciuto come "premio" per esser stato molto vicino a diventare un Capo Gilda.
Io sono in grado di risvegliare il Fulmine nelle scintille più deboli proprio come un Capo, posso percepire i Druidi proprio come un Capo, ma non sono un Capo... comunque non fraintendermi, non è per invidia che mi sono allontanato, sarebbe troppo squallido.


Per fortuna, visto che, in quel caso, la donna non avrebbe potuto capirlo: era a capo del suo studio veterinario, ma non si poteva dire che avesse spiccate attitudini al comando, né provava il desiderio di comandare le persone o dire loro cosa fare - e infatti non succedeva quasi mai che dovesse alzare la voce coi propri dipendenti, poiché ciascuno sapeva quale fosse il proprio ruolo e lo svolgeva al meglio.

... Ti posso dire che ci fu un giuramento tra me e mio fratello, giuramento che non venne rispettato.
Lui non aveva alcun motivo per rimangiarsi la parola data eppure l'ha fatto: stabilimmo che qualora fosse stato scelto come nuovo Sole, egli avrebbe declinato l'offerta lasciando il posto a me. Intendiamoci, la proposta provenne addirittura da lui, io non mi sognai proprio di chiedere una cosa simile. Evidentemente però, sul momento, inebriato dalla grandezza di un potere così immenso, si dimenticò di quanto garantito.


Hai mai provato a sentire la sua versione? - domandò la donna, a bruciapelo - Spesso le nostre convinzioni sono tali proprio perché non abbiamo riscontro con chi ci sta di fronte.

E in fondo, non era stato così anche per loro?
Shuyun aveva compreso di porsi in modo sbagliato con Callisto solo quando quest'ultima gliel'aveva fatto presente; perché col fratello non avrebbe potuto essere lo stesso?
Percepiva, comunque, l'irrequietezza del suo Elemento, e tanto bastò a quelli di lei per circondare il Fulmine ed accarezzarlo, vezzeggiarlo e circondarlo per farlo calmare.

Ecco quindi il perché non sono più attivo tra gli Ignis.
Hai altre domande più generiche o ti basta sapere questo di me?


Ne avrei un'infinità... - ammise la Dyther quando lui si volse a guardarla, comprendendo che però sarebbe stato meglio non sfiorare più quello precedente, di argomento - Ad esempio... come mai sei diventato un investigatore privato? - una domanda sicuramente più innocua, quella, che la Veterinaria pronunciò mentre si sistemava meglio sul divano, con la testa appoggiata al suo schienale e gli occhi che vagavano sul volto di Shuyun.

Si stava rilassando, e quasi senza rendersene conto.
Ma forse lui sarebbe stato più attento di lei.
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Messaggioda Shuyun » 07/11/2014, 17:18

[tahoma]Non appena decise di chiamarla in un modo molto meno congeniale alla propria considerazione di lei, Shuyun si accorse del cambiamento che avvenne negli elementi della donna, tanto da spingerli ad avvicinarsi al proprio e dimostrargli quanto ella avesse gradito quel semplice "Cal".
Adesso iniziava a comprendere cosa significasse per lei sentirsi normale: accettare il fatto di essere speciale ma non rinunciando alla bellezza di vivere comunque il più possibile in un contesto comune, che fosse nel lavoro o anche nel semplice modo di essere chiamata dal prossimo.
Le raccontò il perché non faceva più parte attiva della Gilda Ignis, spiegando le motivazioni dal proprio punto di vista con una calma ed una freddezza nette, testimoni di quanto quella storia non fosse per lui la più facile da illustrare al prossimo. Lei era la prima persona alla quale rendeva noti quei fatti, forse non avrebbe avuto molta importanza per lei, ma per lui invece era ben più che importante. Tuttavia non era sua intenzione proseguire più di tanto su quella strada, valeva a dire rovinarsi la serata e sinceramente era all'ultimo posto tra le sue aspettative.

Hai mai provato a sentire la sua versione?
Spesso le nostre convinzioni sono tali proprio perché non abbiamo riscontro con chi ci sta di fronte.


La sua versione l'ho ascoltata, ma non ha cambiato molto.
Resta il fatto che un minuto prima era forte di una convinzione, quello dopo l'aveva dimenticata.


Si era sempre rifiutato di credere che la volontà divenisse debole di fronte al colloquio con uno spettro, qualunque esso fosse.
Lui non aveva mai e poi mai tradito i propri principi, mettendoli sempre al primo posto; fra questi ovviamente c'era la lealtà verso i cari.
Per lui, Yamato Kusanagi non aveva scusanti, nemmeno attenuanti, non quando la proposta era venuta da lui, non quando aveva preso una simile decisione pochi istanti prima della nomina del nuovo Capo Gilda. Comunque era inutile andare avanti a parlare di quello, gli faceva venire il volta stomaco e si infastidiva all'idea di poter rispondere male o trovarsi costretto ad andarsene per una sciocchezza. Voleva passare ancora tanto tempo assieme al Miracolo, a dimostrazione di ciò, cercando di essere il più naturale possibile, le afferrò le gambe facendole posare i piedi sulle proprie cosce, iniziando a massaggiarli, ma non con un movimento simile al servo che venera la sua dea, bensì un uomo che vuole fare del bene alla propria donna dopo una lunga camminata con delle scarpe non esattamente comodissime.

... come mai sei diventato un investigatore privato?

Sapevo di avere le capacità per svolgere una carriera simile.
Prima di andarmene dagli Ignis ero insegnante di kendo e arte della spada giapponese in una scuola a Iga.
Successivamente però, pur di far perdere ogni mia traccia dal Capo Gilda, mi trasferii e dovetti lasciare la mia occupazione.
Considerai abbastanza controproducente svolgere un lavoro simile in America, quindi mi dedicai all'investigazione.
Il mio intuito e la mia bravura nel saper recuperare informazioni anche nei peggiori bassifondi giunsero alle orecchie della Setta.
Quando mi chiesero se volevo diventare loro collaboratore esterno pensai che fosse il modo migliore per salvaguardare da lontano i miei confratelli, dunque accettai, mettendo bene in chiaro che non avrei mai fatto parte integrante dell'organizzazione.


Un altro piccolo pezzo della sua vita snocciolato in poche parole, sintetiche ma utili.
Shuyun non era un uomo che si perdeva tanto in chiacchiere, anzi, gli piaceva discorrere di tutto ma quando c'era da raccontare preferiva raggruppare i dettagli in pochi passi salienti, onde non trasformare la conversazione in un gigantesco e noioso polpettone discorsivo.
Era difficile parlare, per il momento, visto che sì, in effetti lui conosceva quasi tutto di lei mentre Callisto, poverina, praticamente niente di lui.
In pratica per i primi tempi si sarebbe trattato più di uno pseudo terzo grado continuo, ma questa era una eventualità che non lo spaventava, bastava toccare i tasti giusti. Con un sorriso leggero e per la prima volta divertito, scherzoso, non malizioso o furbo, Shuyun spostò con delicatezza le gambe della veterinaria, alzandosi in piedi e tendendole la mano. Se ella l'avesse seguito, allora l'avrebbe portata fino all'esterno dell'abitazione, dove il bel manto erboso del giardino privato era illuminato parzialmente da una lunga serie di lampioni stradali.

Tu puoi trasformarti in una volpe, non è così?
Sì, conosco anche questo di te, ma non dovresti stupirti così tanto.
Ebbene, visto che siamo in vena di confidenze, ecco la mia di trasformazione animale.


Conscio che non fosse necessario spogliarsi, poiché aveva imparato da tempo ormai a trasfigurare anche i vestiti oltre che se stesso, l'Ignis Sagitta non dovette nemmeno fare una eccessiva rincorsa, dimostrando così di avere molta familiarità con l'animagia. Spiccando un piccolo salto in avanti, dopo aver fatto attenzione che nessuno stesse osservando la scena, il corpo dell'investigatore mutò diventando quello di un canide di media statura, dal pelo semi lungo nero con qualche piccola sfumatura bianca e sabbia. Per la veterinaria di sicuro non sarebbe stato complesso individuare la razza del cane nel quale si era appena trasformato, ovvero uno Shiba Inu, tipica del territorio orientale, soprattutto giapponese.
Shuyun, dopo aver corso un poco qua e là ed essersi mostrato interamente a lei, le si avvicinò scodinzolando guardandola con occhi gentili.
Era abbastanza risaputo che gli investigatori privati evitassero di palesare la propria forma animale al resto del mondo, questo perché la segretezza rappresentava per loro un vantaggio nelle indagini, ma di Callisto si fidava ciecamente.

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Messaggioda Callisto » 07/11/2014, 17:57

La sua versione l'ho ascoltata, ma non ha cambiato molto.
Resta il fatto che un minuto prima era forte di una convinzione, quello dopo l'aveva dimenticata.


Forse c'era qualcosa che a Shuyun sfuggiva, qualcosa che il fratello non gli aveva detto o che lui, preso dalla rabbia del momento, non aveva ascoltato... ma non avrebbe espresso quel commento ad alta voce; se anche non avesse avuto gli Elementi in corpo da usare come "segni rivelatori", a Callisto sarebbe bastato guardare l'Ignis negli occhi per comprendere che quel tipo di conversazione gli faceva del male.
Decise, perciò, di cambiare argomento, permettendogli dopo un'iniziale esitazione di massaggiarle i piedi: se avesse percepito in lui segni di venerazione o sudditanza in quel gesto lo avrebbe fermato immediatamente, ma tutto ciò che le parve di vedere fu un uomo che cercava di far stare bene la donna a cui era interessato.

Sapevo di avere le capacità per svolgere una carriera simile.
Prima di andarmene dagli Ignis ero insegnante di kendo e arte della spada giapponese in una scuola a Iga.
Successivamente però, pur di far perdere ogni mia traccia dal Capo Gilda, mi trasferii e dovetti lasciare la mia occupazione.


Aveva deciso di tagliare i ponti col passato in maniera netta, dunque, cambiando ogni cosa di se stesso per diventare un'altra persona; quanto profondamente poteva capirlo, la Dyther, in questo?

Considerai abbastanza controproducente svolgere un lavoro simile in America, quindi mi dedicai all'investigazione.
Il mio intuito e la mia bravura nel saper recuperare informazioni anche nei peggiori bassifondi giunsero alle orecchie della Setta.


Quindi sono stati loro a contattarti... e poi cos'è successo? - gli domandò la Veterinaria, appena più seria in volto.

Quando mi chiesero se volevo diventare loro collaboratore esterno pensai che fosse il modo migliore per salvaguardare da lontano i miei confratelli, dunque accettai, mettendo bene in chiaro che non avrei mai fatto parte integrante dell'organizzazione.

Ma non puoi salvarli tutti, giusto?
Altrimenti risulteresti un collaboratore inaffidabile ed incostante.
- domandò Callisto, aggrottando leggermente la fronte - Non hai paura che ti scoprano?
Che capiscono il tuo doppio gioco, e te la facciano pagare?


Ci volevano nervi saldi per ricoprire la sua posizione, e peli sullo stomaco con uno spessore tale che l'altra non riusciva nemmeno ad immaginarselo: lei non sarebbe mai riuscita a reggere tanta pressione, specie per periodi così lunghi... ma era chiaro che Shuyun, in questo senso, fosse un vero fuoriclasse.
Incuriosita dal sorriso leggero e divertito che gli comparve sul volto, il "Miracolo" gli prese la mano e lo seguì fino al giardino privato sul retro del loft, cercando di capire cosa il Sagitta avesse in mente.

Tu puoi trasformarti in una volpe, non è così?

Inarcò un sopracciglio, inizialmente sorpresa, prima di ricordarsi che effettivamente lui aveva preso tante di quelle informazioni su di lei da conoscerla, forse, meglio di se stessa.

Sì, conosco anche questo di te, ma non dovresti stupirti così tanto.
Ebbene, visto che siamo in vena di confidenze, ecco la mia di trasformazione animale.


Lo osservò con attenzione, sentendosi lusingata dalla fiducia che Shuyun le stava accordando - perché le stava mostrando un particolare di fondamentale importanza nel proprio lavoro - e sorridendo poi rapita dall'esemplare di Shiba Inu che si ritrovò di fronte.

Sei... bellissimo.

Mormorò con espressione dolce e voce carezzevole, mentre si abbassava sulle gambe e gli faceva cenno di avvicinarsi a lei cosicché potesse coccolarlo un po': era consapevole, dentro di sé, che si trattasse di un essere umano, di un uomo in carne ed ossa che peraltro, quando si impegnava, riusciva anche a farla ribollire di desiderio... ma in quel momento la figura seduttrice e misteriosa era scomparsa, lasciando spazio solo alla dolcezza di quel cane tutto da coccolare.
E lo fece, infatti, grattandolo dietro le orecchie ed accarezzandogli collo e musetto, prima di tornare eretta col busto e fissarlo con un sorriso furbetto.

Se hai finito di approfittarti del mio amore per gli animali, vieni... vorrei mostrarti una cosa.

Ed era chiaro che volesse mostrarla allo Shuyun in forma umana.
Non appena lui fosse tornato tale, quindi, Callisto lo condusse nuovamente verso l'interno del loft, arrivando in cucina ed aprendo una porta che dava su una rampa di scale discendente verso il basso: alla fine di essa, accendendo la luce, la donna rivelò un ambiente spartano, a tratti disordinato, ma capace di far intendere piuttosto bene a cosa quella stanza servisse.

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Ho uno stanza simile a questa anche nel mio studio veterinario, così da potermi dedicare alla mia passione quando non ci sono molti pazienti da visitare, ma questa è decisamente più grande.

Il suo studio di pittura, il suo rifugio.
Dipingere era la migliore valvola di sfogo che la donna, negli anni, avesse trovato, quella che in un modo o nell'altro non la deludeva mai.
Senza aggiungere altro, momentaneamente, Callisto si avvicinò ad una tela completa raffigurante uno dei suoi ultimi lavori, uno di quelli che, probabilmente, solo Shuyun avrebbe potuto capire.

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Shuyun... mi parleresti del Conflux?
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Messaggioda Shuyun » 08/11/2014, 21:20

[tahoma]Ma non puoi salvarli tutti, giusto?
Altrimenti risulteresti un collaboratore inaffidabile ed incostante.
Non hai paura che ti scoprano?
Che capiscono il tuo doppio gioco, e te la facciano pagare?


No, non posso salvarli tutti ma è anche vero che non sempre capita che ci sia di mezzo un gildato.
In linea di massima, lungo le mie ricerche per la Setta, su dieci casi, quattro sono con gildati e due ne riesco a salvare.
Un buon 50% di vite risparmiate e la garanzia di otto missioni quasi sicuramente portate a termine in positivo.
La paura c'è ma la tengo a bada 25 ore su 24.
Anche se me ne sono andato, questo non significa che non abbia preso il dono fattomi con estrema serietà e giustizia.
Essere mezzo gradino sotto un Capo Gilda vuol dire anche rischiare... e tanto, se necessario.
Dopo tutto, comunque, non sono uno sprovveduto e le mie capacità mi aiutano anche nel senso opposto, ovvero fiutare quando qualcuno ha dei dubbi in merito al mio operato. Così mi regolo di conseguenza e riesco sempre a sviarmi da ogni accusa.


Un uomo che viveva perennemente sul filo del rasoio ma che non sembrava minimamente spaventato o agitato.
La realtà era ben diversa, ma c'era anche da dire che il suo ruolo come semplice volontario giocava a favore della causa.
La Setta si interessava relativamente poco dell'operato dei non effettivi, più che altro perché non poteva mantenere occhi e orecchie attenti per i pesci piccoli, anzi, più che pesci forse sarebbe stato meglio chiamarli girini. A Shuyun la nomea di girino andava più che bene fin tanto che grazie ad essa poteva aiutare a distanza gli Ignis e di conseguenza il Conflux, c'era solo da sperare che in futuro qualcuno non fosse giunto nel suo ufficio per chiedere qualcosa di più, ovvero una adesione vera e propria, in tal caso sì che sarebbero sorti parecchi guai.
Non volendoci pensare, il Sagitta si alzò in piedi e chiese la mano alla Dyther, così da accompagnarla all'esterno della casa e mostrarle la sua trasformazione animale, decisamente bella e piacevole agli occhi della donna amata.

Sei... bellissimo.

In tutta risposta, il cane prese a scodinzolare saltando qua e là, avvicinandosi alla bionda per farsi fare tutte le carezze che desiderava concedergli. Non era facile ricordare che sotto quel pelo e quelle mentite spoglie ci fosse un uomo di più del metro e novanta, ed infatti Callisto se lo dimenticò per almeno un buon paio di minuti, prima di tornare in piedi e decidere di ricambiare la confidenza appena fattale.

Se hai finito di approfittarti del mio amore per gli animali, vieni... vorrei mostrarti una cosa.

Lo Shiba Inu annuì lentamente, facendosi appena appena indietro per riprendere la forma normale, solo dopo essersi assicurato che nessuno fosse in osservazione. L'investigatore lasciò quindi che la padrona di casa facesse strada, accompagnandolo fino ad una zona della abitazione sconosciuta anche a lui. A dire il vero non si era mai preoccupato di studiarsi la planimetria del locale ma questo giocò a favore della veterinaria, la quale poté finalmente osservare negli occhi dell'orientale una sorta di scintilla stupita e curiosa, accompagnata da un leggero sorriso.

Ho uno stanza simile a questa anche nel mio studio veterinario, così da potermi dedicare alla mia passione quando non ci sono molti pazienti da visitare, ma questa è decisamente più grande.

E così ti piace dipingere...
Ho scarso senso artistico sul piano figurativo, ma credo di poter commentare questi quadri come opere esperte.
... Questo poi, non ha bisogno di molte spiegazioni.


La tela, raffigurante le tre forze della natura personificate, emanava sensazioni molto particolari e avvolgenti: c'erano la paura, la calma, il mistero, l'inquietudine e l'energia. Grazie a quel dipinto si potevano capire molte più cose di Callisto di quante potessero esserci scritte nel fascicolo che Shuyun teneva nel proprio studio. L'arredamento di tutta la stanza, disordinato e rustico, donava moltissimo a quella atmosfera artistica che si respirava al suo interno. Mentre l'Ignis ancora contemplava le tre figure naturali, osservandone con attenzione i dettagli e le sfumature, la voce del suo Miracolo lo raggiunse ancora, chiedendogli qualcosa di molto particolare.

Shuyun... mi parleresti del Conflux?

Posò un attimo gli occhi su di lei, con morbida gentilezza e raffinata comprensione, annuendo piano.

Il Conflux non è nient'altro che tutto ciò che ci circonda.
Come ben sai, la magia che viene donata a maghi e streghe deriva da un'energia divina e primordiale: la Trama.
Quello che non sai, è che esiste un'altra energia altrettanto primordiale e sacra che vi si contrappone: il Mana.
Le due energie, non in conflitto ma all'opposto, creano ciò che viene definito l'Equilibrio, ovvero il Conflux.
La Trama e il Mana vivono in tutto ciò che ci sta attorno e regolano attentamente lo svolgersi degli eventi e delle vicende.
Attenzione però, questo non significa che corrispondono ad un Fato unico e immutabile, bensì loro stesse mutano e cambiano direzione a seconda dei comportamenti umani, adattandosi ad essi ma aiutandoli nel raggiungere un Equilibrio interiore ed esteriore quasi perfetto.


Avvicinandosi ad un cavalletto sul quale era riposto un grosso blocco di carta liscia e bianca (utilizzata probabilmente per le bozze), l'uomo chiese silenziosamente il permesso alla pittrice di usare per qualche secondo la tavolozza e il pennello, così che potesse disegnare una sorta di cerchio spezzettato in più segmenti curvi, sei per la precisione: uno rosso, uno giallo, uno verde, uno grigio, uno blu e uno celeste.
Al centro di questo cerchio, ne fece uno più piccolo, intero e continuo, di colore violaceo, rassomigliante più ad una spirale.

I sei elementi naturali, chiamati Gaia, nome dato all'energia del Mana di questo pianeta...

Indicò i sei segmenti.

... Assieme alla Trama, energia appartenente a questo mondo e al resto dell'universo...

Indicando poi la spirale.

Formano il Conflux, ed è ciò che noi gildati proteggiamo da diversi secoli.[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 08/11/2014, 21:56

No, non posso salvarli tutti ma è anche vero che non sempre capita che ci sia di mezzo un gildato.
In linea di massima, lungo le mie ricerche per la Setta, su dieci casi, quattro sono con gildati e due ne riesco a salvare.
Un buon 50% di vite risparmiate e la garanzia di otto missioni quasi sicuramente portate a termine in positivo.


Risparmiare il 50% delle vite, sapere che per ogni Gildato che riusciva a salvare, un altro moriva, e tutto per colpa dell'Organizzazione con cui lavorava... come faceva a tenere a bada il senso di colpa?
Callisto avrebbe preferito rimanere nell'ignoranza, avrebbe preferito non sapere a chi dare la colpa per le morti dei suoi Confratelli piuttosto che salvarne la metà ma avere la consapevolezza di collaborare con le persone le cui mani erano macchiate del loro sangue innocente: chiaro comunque che lei parlasse senza cognizione di causa, cioè trovandosi in una posizione tale per cui, effettivamente, non dovendo agire al posto di Shuyun era facile parlare... ma la sola idea di essere al posto suo la faceva rabbrividire di paura - paura che invece il Sagitta sembrava capacissimo a controllare.

La paura c'è ma la tengo a bada 25 ore su 24.
Anche se me ne sono andato, questo non significa che non abbia preso il dono fattomi con estrema serietà e giustizia.
Essere mezzo gradino sotto un Capo Gilda vuol dire anche rischiare... e tanto, se necessario.


Più che tanto, rischiava direttamente la propria vita, ma la Dyther dubitava ci fosse anche bisogno di sottolinearlo... ne era più che consapevole.

Dopo tutto, comunque, non sono uno sprovveduto e le mie capacità mi aiutano anche nel senso opposto, ovvero fiutare quando qualcuno ha dei dubbi in merito al mio operato. Così mi regolo di conseguenza e riesco sempre a sviarmi da ogni accusa.

E se qualcuno nella Setta pensasse che tu stia proteggendo specifiche persone... saresti pronto a lasciarle morire, pur di provare all'Organizzazione che si sbaglia, e che sei dalla loro parte? - domandò la Veterinaria con aria grave.

Non avrebbe giudicato la risposta del Muramasa in ogni caso, poiché lei di certo non poteva comprendere la sua delicata situazione, ma le sarebbe servita per capire come lui ragionasse e quanto fosse disposto a rischiare non solo la propria vita, ma anche quella degli altri.
Ad un momento così serio seguì uno decisamente più giocoso, nel quale la donna si ritrovò a coccolare Shuyun sotto forma d'animale, un cane meraviglioso a cui veniva spontaneo fare le coccole - e che era difficile ricordarsi d'identificare con l'Ignis che stava tentando di conquistarla.
Consapevole di averle confidato una parte importante e personale di sé, Callisto decise di ricambiare quel gesto, mostrandogli una parte della casa di cui, a giudicare dalla sua reazione - sorpresa e positiva curiosità - nemmeno un Investigatore bravo come lui era a conoscenza: il suo studio di pittura.

E così ti piace dipingere...
Ho scarso senso artistico sul piano figurativo, ma credo di poter commentare questi quadri come opere esperte.


Ho cominciato a farlo dopo essere stata quasi uccisa... era terapeutico mettersi di fronte ad una tela bianca e dare sfogo ai miei sentimenti, ai miei pensieri, dipingendo tutto ciò che mi passava per la mente, anche se non aveva senso.
Mi ha aiutato a non impazzire.
- commentò la donna con voce velata di malinconia, prima di fermarsi di fronte ad un dipinto recente, il cui significato profondo Shuyun solo avrebbe potuto comprendere a pieno.

... Questo poi, non ha bisogno di molte spiegazioni.

Non per te, no.

Convenne lei con un sorriso leggero, lasciando che il Sagitta osservasse la sua creazione per diversi minuti prima di fargli una domanda particolare - particolare per il suo tema, che fino a quel momento la Dyther non aveva mai nemmeno voluto pronunciare.

Il Conflux non è nient'altro che tutto ciò che ci circonda.
Come ben sai, la magia che viene donata a maghi e streghe deriva da un'energia divina e primordiale: la Trama.
Quello che non sai, è che esiste un'altra energia altrettanto primordiale e sacra che vi si contrappone: il Mana.
Le due energie, non in conflitto ma all'opposto, creano ciò che viene definito l'Equilibrio, ovvero il Conflux.


Trama e Mana...
Potrei averle già sentite da qualche parte?
- domandò la donna in un sussurro, con la fronte appena aggrottata nello sforzo di ricordare perché quei termini le fossero vagamente familiari.

La Trama e il Mana vivono in tutto ciò che ci sta attorno e regolano attentamente lo svolgersi degli eventi e delle vicende.
Attenzione però, questo non significa che corrispondono ad un Fato unico e immutabile, bensì loro stesse mutano e cambiano direzione a seconda dei comportamenti umani, adattandosi ad essi ma aiutandoli nel raggiungere un Equilibrio interiore ed esteriore quasi perfetto.


Annuì brevemente alla sua richiesta silenziosa, osservandolo colorare il foglio immacolato con una serie di colori diversi, per formare un cerchio più grande e variopinto ed una spirale al suo interno più piccola e monotono.

I sei elementi naturali, chiamati Gaia, nome dato all'energia del Mana di questo pianeta... - ed indicò il primo cerchio - ... Assieme alla Trama, energia appartenente a questo mondo e al resto dell'universo... - questa volta indicò la spirale - Formano il Conflux, ed è ciò che noi gildati proteggiamo da diversi secoli.

Quindi voi... proteggete l'Equilibrio tra la Trama e il Mana? - domandò la Veterinaria, per essere certa di aver capito il sunto delle sue parole.

Attese una conferma al suo quesito, avvicinandosi poi alla tela per sfiorare i colori - colori magici che si asciugavano istantaneamente a contatto col foglio - con aria pensierosa.

Quando dici che sono "un Miracolo del Conflux" ... è perché dentro di me convivono tre Elementi insieme anche se sono così diversi tra loro? - chiese ancora, voltandosi poi verso di lui - Ma come posso essere vista positivamente da te o dai Gildati, per questo? Io non sono una Ignis, né una Acuan, né una Terran, non sono nulla di tutto ciò... e in più sono parzialmente Vampira e Licantropa, che se non sbaglio sono creature contrapposte alla natura, quindi...

Si fermò nel suo parlare, tornando con lo sguardo sulla tela che aveva dipinto pochi giorni prima.

... perché il tuo Equilibrio ha scelto proprio me, quando è evidente che sono la persona meno indicata per rappresentarlo?
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Messaggioda Shuyun » 09/11/2014, 22:27

[tahoma]E se qualcuno nella Setta pensasse che tu stia proteggendo specifiche persone... saresti pronto a lasciarle morire, pur di provare all'Organizzazione che si sbaglia, e che sei dalla loro parte?

Dipende chi è quel qualcuno.
In teoria proverei prima a uccidere gli individui sospettosi, qualora potessi.
In caso contrario... è la salvezza di molti a fronte della morte di alcuni.
Sembra pessimo da dire ma in certe occasioni è giusto.


Rinunciando del tutto a far parte dell'organizzazione significava lasciare che tutti i gildati nel mirino facessero una brutta fine.
Questo non voleva dire che la cosa gli stesse bene o gli facesse piacere. Callisto avrebbe potuto notare un'ombra di tristezza e sofferenza molto distinta nei suoi occhi, dopo l'ultima affermazione, attestando che nessuna decisione veniva presa a cuor leggero ed anzi, tutti i giorni in un modo e nell'altro Shuyun faceva i conti con la propria coscienza e con i propri errori, rendendo come balsamo purificatore il sorriso delle persone che invece riusciva a tirar fuori dal braccio della morte, anche a costo di sacrifici e sforzi immani. Comunque lui non era l'unico a confrontarsi con il proprio "io" interiore in quella casa. Anche la ragazza, dopo esser scampata all'inevitabile, aveva cominciato a trovare un modo per sfogare l'ansia, lo stress e la frustrazione, ovvero la pittura. La stanza che gli mostrò, segreta e inestimabile, conteneva diverse tele e molti disegni di ogni genere, tra i quali uno molto importante e fondamentale nel significato, il quale la spinse a chiedere a Shuyun cosa fosse con esattezza il Conflux e cosa rappresentasse per lui e per tutti gli appartenenti alle gilde. Non fu una spiegazione troppo difficile, non per un uomo che aveva sfiorato la nomina a Capo Gilda, per lo meno. Al termine delle sue parole, aiutate anche da un supporto visivo, nuovi dubbi e domande comparvero nella mente del Miracolo, il quale non perse tempo ad esporli sperando di ricevere una altrettanta eloquente risposta.

Quindi voi... proteggete l'Equilibrio tra la Trama e il Mana?

In un certo senso, sì.
Noi cerchiamo di difendere il Mondo dalle eccessive variazioni che possono destabilizzare l'Equilibrio.
Difatti, non possiamo definirci né buoni né cattivi, bensì completamente neutrali.


Quando dici che sono "un Miracolo del Conflux"... è perché dentro di me convivono tre Elementi insieme anche se sono così diversi tra loro?

Non esattamente.
Dentro di te coesistono i tre elementi principali dai quali sono poi nate le tre Gilde.


Ma come posso essere vista positivamente da te o dai Gildati, per questo?
Io non sono una Ignis, né una Acuan, né una Terran, non sono nulla di tutto ciò... e in più sono parzialmente Vampira e Licantropa, che se non sbaglio sono creature contrapposte alla natura, quindi...


Arriva alla domanda, non aver timore.

... perché il tuo Equilibrio ha scelto proprio me, quando è evidente che sono la persona meno indicata per rappresentarlo?

... Rispondi a queste mie domande, senza pensarci, o sì o no, d'accordo?
Bene: Tu sei completamente umana?


Ovvio che la risposta dovesse essere no, in quanto appunto in lei convivevano la licantropia e il vampirismo.

Ok.
Tezzereth è umano?


Sì, era un uomo nel senso più puro del termine, un mortale come tanti altri, solo parecchio folle.

Tu nella vita salvi vite animali, giusto?

Di nuovo la risposta era abbastanza semplice e intuitiva.

... Tezzereth nella sua pianifica morte, potere e creazioni malvagie, dico bene?

C'era davvero bisogno di pensarci?

Detto questo, se tu fossi il Conflux, ovvero un ente in grado di conferire una dote di superiorità, a chi la daresti?
All'essere umano pazzo omicida oppure alla creatura non del tutto umana buona e al tuo servizio?


Fece un lungo respiro, poi, individuò un divano non troppo distante sotto una finestrella semi aperta.
Vi si avvicinò e, sedendosi, le fece cenno di raggiungerlo, facendola poi sistemare a cavalcioni sopra di sé.
Posandole le mani sui fianchi, la guardò dritto negli occhi, rimanendo molto serio e concentrato.

Il licantropo può trasformarsi perché è la Trama che glielo permette.
Il Vampiro può usare incantesimi e capacità speciali in quanto è la Trama a fargli questa concessione.
La Trama fa parte del Conflux, ergo tu, in ogni caso fai parte del Conflux, a prescindere.
La purezza del sangue o della razza, benché in teoria scevra da ogni possibile dedizione al male, non garantisce comunque un'indole pacifica.
Ci sono creature della notte che possono essere molto più buone di quanto tu possa immaginare, lo so per esperienza personale.


Con la destra, risalì dal fianco della ragazza fino al suo collo, provando a spingerla un poco verso di sé, facendola incurvare in avanti con la schiena allo scopo di darle un bacio sulle labbra, durante il quale avrebbe liberato il proprio elemento per spingere quelli di lei ad abbracciarlo e danzare con esso qualche secondo. Se ella avesse voluto, quel contato non sarebbe durato più di una manciata di secondi.

Nemmeno un Capo Gilda può pensare di possedere un Elemento differente dal proprio Primario.
Tu invece non segui questa regola, in te vorticano i tre Primari, anche se ad uno stadio di potenza base.
Senza considerare poi che licantropi e vampiri sono nemici per antonomasia, ebbene, in te ci sono anche queste due realtà.
Non lo capisci? Anche questo è Equilibrio, tu sei l'incarnazione vivente dell'Equilibrio: un Essere Umano con i Tre Elementi Primari e le due identità opposte più intelligenti nel mondo delle Creature Magiche.
Cosa può esserci di più armonioso di te?


Le fece una carezza sulla guancia e in concomitanza una sul cuore.

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