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Centro città

Messaggioda Demetri » 05/10/2014, 17:56

Preparare il composto alchemico per contrastare gli effetti deleteri su fisico e Trama dei tatuaggi magici era più lungo che complesso cosa questa che permise a Demetri di unire, per così dire, l’utile al dilettevole, chiacchierando con Tyslion, attività quella che i due non si concedevano così spesso come forse avrebbero voluto, un po’ per i rispettivi impegni – più quelli del Mercenario in effetti – un po’ per carattere. E di novità il nipotastro ne aveva accumulate non poche negli ultimi tempi, dall’aver scoperto che Vastnor non era il traditore bastardo senza cuore che credevano all’essere finito in cima alla lista nera di Lazareus per colpa di una donna, donna che sembrava avere mille qualità – molte delle quali discutibili agli occhi di persone normali e quindi non dell’ex Serpeverde – per essere riuscita a far innamorare un tipo come Asveras e un unico grande difetto, almeno per il bulgaro, aver manipolato e fatto soffrire la sua milaja, secondo lui per questioni di gelosia.

Questioni di orgoglio, come hai già detto, noi due ne dovremmo sapere qualcosa...

Gelosia, orgoglio. Tra i due secondo il Pozionista non vi era poi tutta questa differenza, entrambi sentimenti negativi che offuscavano il giudizio e spingevano a compiere atti stupidi e il più delle volte suicidi. Ma mentre il primo non lo comprendeva – probabilmente perché Asher in tutti quei decenni non gli aveva mai dato motivo per cedervi – il secondo era come un caro vecchio amico/nemico che ti veniva a fare visita all’improvviso e finivi per accogliere a braccia aperte. In ogni caso, ciò che all’uomo interessava sapere in quel momento non era il perché Julie aveva ipnotizzato Tisifone quanto il come avesse fatto. Chissà se Asveras avrebbe potuto sciogliere un nodo su cui lui e il MediMago si era interrogati a lungo senza ottenere alcun risultato.

Onestamente?
Per nulla.
Non mi parla dei suoi piani o dei suoi contatti.
Ognuno ha il proprio lavoro sporco e si vive benissimo...
Sappiamo l'indispensabile, il resto non viene nemmeno contemplato.


Umpfh!

Sbuffò, chino sul tavolo da lavoro ad armeggiare con questo e quell’ingrediente, una parte di lui consapevole che non si sarebbe potuto aspettare una risposta diversa. Dopotutto anche Asher lo teneva praticamente all’oscuro di tutta quella fetta della sua vita che riguardava l’essere un Mercenario, limitandosi a chiedergli qualche pozione particolare prima di partire per una missione. E fu proprio il compagno del Pozionista il successivo argomento di conversazione, o meglio la reazione che avrebbe avuto quando, di ritorno dal lavoro al San Mungo tra un paio d’ore, avrebbe scoperto la presenza del greco a casa loro. Brightless non avrebbe fatto i salti di gioia ma allo stesso tempo non avrebbe mai gettato per strada un uomo ferito, anche se questo si chiamava Tyslion Asveras, anzi probabilmente avrebbe voluto mettere bocca sulle cure che gli aveva prestato, suggerendo pratiche alternative e più consone a un ospedale, mettendo a dura prova la pazienza di entrambi.

Dipende da quando intendi diventare vedovo.

Non mi tentare… Dopo lo scherzetto che mi ha fatto non mi sento proprio ben disposto nei suoi confronti.

Ribattè con un tono di voce annoiato e solo lievemente irritato, consapevole che l’altro non si sarebbe lasciato fuorviare dalle sue parole e non avrebbe sollevato un dito contro il suo compagno. Nonostante le divergenze caratteriali e, spesso, di visione del Mondo, Demetri era follemente innamorato del suo Mezzosangue e non avrebbe permesso mai a niente e a nessuno di fargli del male. L’aver optato per l’altra sponda decine di anni prima, però non voleva dire che Kovarnikov non avesse mai avuto a che fare con il gentil sesso – in fondo più che omosessuale lui era bisex – e quindi non faceva alcuna fatica a rendersi conto di che sventola da paura fosse la compagna di Asveras, con buona pace di quest’ultimo.

Più che fatica mi chiedo in quali libri di storia potrei trovare documentazioni di conferma...

Pensi sia il momento migliore per fare battute del genere?

Chiese ironico mentre si accingeva a unire le due parti del composto, per poi andare avanti e ascoltare Asveras decantare le doti della Sanders, fino a porgli una domanda che mai e poi mai si sarebbe aspettato di sentir fuoriuscire dalle labbra del greco.

... Tu credi che sarei tagliato per il matrimonio?

Ting! Il mestolo atterrò con molta poca grazia sul bordo del calderone e solo grazie alla Trama il contenuto non andò a imbrattare le pareti del laboratorio, il leggendario autocontrollo di Demetri andato a farsi friggere da una innocua domanda. Recuperò in fretta il danno fatto, che per fortuna non aveva danneggiato il composto, per poi sollevare la testa e lasciarsi andare a qualche commento tagliente e poco edificante quando l’espressione seria dell’amico lo convinse a tacere.

Lei mi ha fatto capire che lo vorrebbe, ma io sono abbastanza indeciso.
E' un vincolo e mica un'idiozia come quello babbano: la Trama esiste sul serio e la promessa si fa di fronte ad essa.
... Cazzo, mi sembrano chiacchiere tra femmine dal parrucchiere, p**** t****!


Sollevò un sopracciglio chiedendosi come diavolo fosse fatto un parrucchiere babbano – il cosa fosse quello l’aveva scoperto già da tempo – e che cosa avesse da spartire con il suo laboratorio, prima di sprofondare in un silenzio meditativo. Non era un argomento semplice quello e la risposta da dare non poteva essere superficiale, peccato che lui si sentisse davvero l’ultima persona al modo idonea a dare consigli matrimoniali, considerato l’odio e la diffidenza che provava verso quella cerimonia, figli del classico “vorrei ma non posso”. Nel Mondo Magico i matrimoni gay non erano propriamente osteggiati, almeno non da chi considerava uno spreco di fiato argomenti come la purezza del sangue e la prosecuzione della specie – lui di figli non ne avrebbe avuti neanche se fosse stato un etero convinto – mentre nel Mondo Babbano non erano proprio previsti e quindi la loro relazione non sarebbe stata riconosciuta. Non che avesse intenzione di trasferirsi a vivere tra i babbani ma era quella la realtà di buona parte della famiglia di Asher, persone a cui l’uomo era legato e che già a fatica tolleravano la loro relazione, figurarsi come avrebbero reagito di fronte alla notizia che si erano sposati.

Stai affrontando il problema dal punto di vista sbagliato – affermò quindi serio, reputando ininfluente ribadire come quella era solo la sua opinione e quindi non era una verità assoluta – La domanda giusta è ti senti tagliato per passare il resto della tua vita con lei, sotto il suo stesso tetto, a non posare le tue manacce su altre donne per quanto invitanti possano apparire, a risolvere tutte le liti future senza fare ricorso alla bacchetta, al tradimento e alle crudeltà gratuite? – fece una piccola pausa non per attendere una risposta che non voleva ma per dare il tempo a quello zuccone di interiorizzare per bene le parole che aveva appena pronunciato – Sposare qualcuno solo perché l’altra lo vuole è una idiozia e non porta mai a nulla di buono se non ci si è riflettuto bene prima. Cosa volete entrambi? Volete davvero, più di qualunque altra cosa al mondo? Mostrare al mondo il vostro amore o l’anello che adornerà le vostre mani?

Ne aveva visti di matrimoni, nel corso degli anni, celebrati per i motivi più diversi - perché ormai si era fidanzati da così tanti anni che era scontato, per non deludere le famiglie, per non essere l’unica zitella del gruppo, perché una coppia sposata aveva più “dignità” di due che si limitano a convivere – e finiti immancabilmente male perché privi del presupposto fondamentale affinchè il legame fosse davvero “per tutta la vita” e cioè l’amore, il rispetto e soprattutto la sincerità reciproca. Guardando i lineamenti di Asveras che, nonostante il dolore che stava ancora provando, apparivano molto più distesi mentre parlavano dell’americana, Demetri era certo che da lì a qualche mese avrebbe ricevuto una partecipazione di nozze e di questo non poteva che esserne contento per l’amico. Un po’ meno felice invece lo rendeva il matrimonio della sua milaja perché una parte di lui non poteva far altro che temere che Pellegrino alla fine si sarebbe rivelato per essere qualcuno di completamente diverso da quello che tutti loro credevano fosse, conducendo Tisifone alla sofferenza eterna. Su cosa basava questo timore? Su nulla se non la sua paranoia e la certezza che la perfezione – che il MT tendeva a incarnare – non esisteva.

In pratica mal sopporti di non avere nulla alla quale appigliarti per criticarlo e reputarlo indegno di lei.
... Come ti conosco bene stronzone.


Non ribattè a quella provocazione, preferendo concentrarsi su uno degli ultimi passaggi per ottenere la “pomata miracolosa”, troppo orgoglioso per ammettere anche solo con il Mercenario che si, aveva ragione.

Ugh... Un'altra fitta, dannato disegno di merda...

Meglio pensare ad altro, come al tatuaggio che stava facendo passare le pene dell’inferno all’altro ma che di sicuro lo avrebbe ricompensato con potenziamenti strabilianti.

Prestanza fisica e magica, oltre una discreta rigenerazione delle energie.
Devo ancora provarlo per constatarne gli effetti al 100%...
Il composto alchemico di protezione superficiale post-applicazione me lo sono fatto da solo, non mi fido di nessun altro... A parte te.
Mi ha concesso di arrivare fin qui, in pratica ha svolto il suo ruolo.


Il pensiero che lo aveva attraversato fulmineo – regalare a Tisifone un tatuaggio fatto ad hoc per renderla più forte e quindi più “indipendente” da Pellegrino – sparì all’istante. La Divinante non aveva una costituzione forte e poco ma sicuro un tatuaggio come quello che si era fatto il Mercenario l’avrebbe uccisa ancor prima di mettere piede fuori dal negozio. Sospirò lievemente, per non farsi sentire dall’altro, rassegnandosi all’inevitabile – anche se in fondo l’aveva già fatto dando la propria benedizione alle nozze ma quello era un altro discorso – infilò un paio di guanti in lattice e, presa la ciotola con l’unguento appena terminato, si avvicinò all’amico.

... Credo che da un momento all'altro crollerò...

Meglio così non sarò costretto ad ascoltarti piagnucolare come una femminuccia mentre te lo applico.

... Grazie, sapevo di poter contare su di te...

Di nulla amico, di nulla.

Mormorò con un tono lievemente dolce ma di cui nessuno fu testimone,almeno a giudicare dal movimento regolare delle spalle di Tyslion e dal lieve russare che proveniva da lui. Demetri passò la successiva mezz’ora a medicare il tatuaggio, facendo attenzione a spalmare uno strato uniforme di unguento senza esercitare una pressione eccesiva. Terminato il lavoro chiamò un elfo domestico e gli ordinò di portare l’uomo nella camera degli ospiti più vicina alla stanza padronale, di metterlo a letto e di attivare gli incantesimi di allarme così da sollevare il greco dall’incombenza di dover chiamare aiuto nel caso durante la permanenza al Manor fossero sorte delle complicazioni. Nonostante la stanchezza che si sentiva nelle ossa Demetri si impose di ripulire il laboratorio, conservando il residuo dell’unguento in un contenitore speciale in modo da averlo a portata di mano per la sua milaja e solo quanto tutto fu di nuovo in ordine si decise a smaterializzarsi nel suo letto.

Che è accaduto pivello?

Mormorò insonnolito un paio di ore dopo, svegliato da un rumore improvviso.

Inciampato nella solita sedia – rispose d’istinto Asher per poi aggiungere tra il curioso e l’adirato – Perché Asveras dovrebbe introdursi nella nostra camera da letto a notte fonda?

Perché è sdraiato nella stanza degli ospiti dall’altra parte del corridoio intontito da un super tatuaggio magico e composti alchemici di varia natura per impedirgli di tirare le cuoia … E ora muoviti a venire a letto, hai molto da farti perdonare…

[FINE]
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Messaggioda Noah » 06/10/2014, 18:35

[Sede del Ministero della Magia - Sala dei Master Teacher - Sabato 12 Gennaio 2109 - ore 9.12]


Ehi Noah, che ti succede?

Perché, che ho che non va Drew?

Beh, sbaglio oppure oggi sei più allegro del solito?

Un gran sorriso si palesò sulle labbra dell'uomo a quelle parole, la conferma perfetta alla domanda del collega.

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Diciamo che non sono mai stato tanto entusiasta dell'arrivo di un fine settimana!
A proposito, devo scappare o non arriverò in tempo ad Heathrow!


Ah giusto, oggi arrivano i tuoi genitori no?

Esatto, tra poco più di un'ora!
Sarà un lungo ed intenso weekend...


Perché, è la prima volta che vengono a Londra?

Fosse solo quello... beh Drew, devo scappare!
Ci vediamo lunedì, d'accordo?


Certo!
Allora buon weekend!


Anche a te, e salutami tua moglie e quella peste di tuo figlio!

Noah raccolse la giacca del suo completo nero e si affrettò ad uscire dal Ministero della Magia, diretto verso casa propria: aveva chiesto a Tisifone di farsi trovare pronta, visto che non aveva lezione ad Hogwarts, così da andare con lei a prendere i genitori all'aeroporto; aveva persino affittato una macchina babbana per l'occasione, così da non costringere Francesco a provare l'ebrezza delle Passaporte - aveva una certa età dopotutto, meglio non rischiare.
Sarebbe stato un weekend davvero molto, molto interessante, un po' per quello che dovevano dire ai coniugi Pellegrino... ed un po' perché questi ultimi avrebbero conosciuto i padrini della Samyliak: insomma, Noah era pronto a tutto e anche di più.

[Aeroporto di Heathrow - Sala Arrivi - Sabato 12 Gennaio 2109 - ore 10.29]


Sono nervoso... ci credi?

Domandò a Tisifone, in piedi accanto a lui di fronte alla porta da cui provenivano i passeggeri atterrati dai vari aerei che si fermavano all'aeroporto londinese; le teneva a mano ed ogni tanto le posava un bacio sulla tempia, un modo come un altro per scaricare la tensione. E dire che quando era uscito da lavoro se la rideva tranquillamente!
Invece ora percepiva l'ansia farsi strada in lui, forse perché era da tanto che i genitori non venivano a trovarlo a Londra, forse per quello che dovevano dire loro... forse perché avrebbero incontrato Asher e Demetri, e non era sicuro di quanto le cose sarebbero potute essere assurde.

Dovrebbero arrivare a momenti ormai, il loro aereo è già atterrato da qualche minuto...

Mormorò, scrutando la folla che gli veniva incontro dalle porte scorrevoli dell'aeroporto... fino a che non sentì delle voci assolutamente familiari ed inconfondibili.

Non capisco perché non hai lasciato che quel signore così gentile ti aiutasse...

Diamine donna, non sono certo un vecchietto debole e incapace!
Posso benissimo portare i miei bagagli da solo!


Già, decisamente inconfondibili.

Pronta?

Domandò a Tisifone, scrutando il suo sguardo prima di sorriderle, annuire ed avvicinarsi ai genitori, aspettando che lo notassero e che quell'intenso weekend avesse inizio.
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Messaggioda Tisifone » 06/10/2014, 21:57

[Londra – Chelsea – Appartamento di Noah e Tisifone - Sabato 12 Gennaio 2109 - ore 9.30]


Se Tisifone avesse potuto vedere il suo adorato compagno ridere e scherzare rilassato con uno dei suoi colleghi al Ministero, probabile che lo avrebbe cruciato a morte o almeno fino a trasfigurare quel sorriso che tanto amava in una qualche smorfia di preoccupazione. Fin da quando si era svegliata nel loro letto – non avendo lezione quel sabato mattina aveva preferito passare la notte con il compagno - infatti non aveva fatto altro che disegnare i peggiori scenari possibili per le successive quarantotto ore e lamentarsi in modi sempre più creativi e disperati.

Come Merlino ha fatto a convincermi?

Questa è la peggiore idea che potessimo mai avere…

Non sopravvivrò al week end, altro che matrimonio…

Prendere un aereo fino a New York sarebbe stato meno traumatico … per tutti!

Demetri troverà il modo di avvelenarli e far passare il tutto per un incidente…


A nulla erano valsi il bagno caldo con tanto di Sali rilassanti a base di cannella, chiodi di garofano e olio essenziale di cardamomo in cui era rimasta immersa per quasi mezz’ora e le tazze di tisana con zenzero e cannella che aveva sorseggiato nervosamente a colazione e di fronte all’armadio aperto alle prese con l’annoso dilemma del “cosa mi metto”? A metà mattinata – leggasi verso le nove – era stata tentata di smaterializzarsi a casa di Monique e trascinarla nel loro appartamento per scegliere al posto suo l’abito perfetto, anche solo per smettere di sentire Idra ridacchiare alle sue spalle – ok i serpenti non ridevano ma i sibili che emetteva acciambellata sulla poltrona lasciavano poco spazio all’immaginazione – e poi aveva pensato di ingannare il tempo in attesa dell’arrivo di Noah consultando i tarocchi o una qualsiasi altra mantica per avere un indizio, anche vago, su cosa sarebbe accaduto quel week end. Quando aveva sentito la porta d’ingresso aprirsi era saltata dal divano come una molla e nervosa si era avvicinata al compagno per stampargli un bacio a fior di labbra per poi indietreggiare di un paio di passi.

Dimmi che così vado bene perché ho rivoltato il mio armadio da cima a fondo… ben due volte.

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Gli aveva chiesto, aprendo e chiudendo le mani ai lati del corpo con fare nervoso e rivolgendogli un sorriso tirato. Dopo tanto riflettere aveva optato per un vestito nero abbastanza sobrio per i suoi standard – che avrebbe fatto arricciare di sicuro il naso a Demetri che l’avrebbe accusata di lasciarsi traviare dai babbani anche nel modo di vestire - , con un piccolo inserito trasparante con del pizzo intorno alla vita come se fosse una cinta, e delle scarpe in tinta con il tacco alto. Dopo essere stata rassicurata dal compagno, aveva preso il cappotto – che andava a sostituire il suo mantello pesante – e la borsetta in cui aveva riposto, per sicurezza la bacchetta, ed era salita in auto con lo stesso spirito di un condannato al Bacio dei Dissennatori: sguardo vacuo e sorriso tirato.

[Aeroporto di Heathrow - Sala Arrivi - Sabato 12 Gennaio 2109 - ore 10.30]


Sono nervoso... ci credi?

Si che ti credo ma non devi. Sono i tuoi genitori, ti amano e ti appoggeranno incondizionatamente.

Lo rassicurò con un tono di voce dolce e sereno, sorridendo felice ogni qualvolta lui le posava un bacio sulla tempia. Della donna sull’orlo di una crisi di nervi che lo aveva accolto nel loro appartamento meno di un’ora prima non vi era più neanche l’ombra e tutto grazie a quel viaggio in macchina verso cui, in origine, si era dimostrata così contraria. Stare seduta immobile senza possibilità di fare altro che guardare il panorama e ascoltare un po’ di musica di sottofondo – non si sentiva molto in vena di chiacchiere – l’aveva costretta a riflettere sulle sue paure e a demolirle a una a una. In realtà era stato quando, con una sorta di tic nervoso, aveva iniziato a giocherellare con l’anello di fidanzamento che era stata colta dalla classica illuminazione che aveva riportato il sereno nel suo animo. Che i suoi padrini e i Signori Pellegrino fossero andati d’amore e d’accordo o si fossero scannati fin dalla prima occhiata, nulla sarebbe cambiato: lei e Noah avrebbero continuato ad amarsi e si sarebbero sposati lo stesso, con o senza di loro. Certo avere tutta la famiglia riunita intorno a loro – e nel caso dei Pellegrino si trattava di un clan molto ben fornito – sarebbe stato meglio ma in fondo non si poteva avere proprio tutto dalla vita.

Dovrebbero arrivare a momenti ormai, il loro aereo è già atterrato da qualche minuto...

Mi sa che stanno arrivando.

Rispose Tisifone, sollevandosi sulle punte per posare il mento sulla spalla del compagno e seminascondere in quel modo il sorrisino divertito che impunemente faceva capolino sul suo viso, allargandosi man mano che le voci di Francesco e Lucilyla giungevano alle sue orecchie.

Non capisco perché non hai lasciato che quel signore così gentile ti aiutasse...

Diamine donna, non sono certo un vecchietto debole e incapace!
Posso benissimo portare i miei bagagli da solo!


Tuo padre non si smentisce mai.

E chissà cosa sarebbe stato in grado di creare una volta messo a confronto con elfi domestici e un ostico Purosangue tradizionalista e fondamentalmente razzista come Demetri.

Pronta?

Prontissima.

Confermò, ricambiando il sorriso e avvicinando ai suoi futuri suoceri, la mano con l’anello di fidanzamento nascosta nella tasca del cappotto. Non volevano mica rivelare subito il fattaccio, no?
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Messaggioda Noah » 07/10/2014, 12:04

Aveva rassicurato la sua compagna di quanto bella fosse non appena arrivato a casa - ma, onestamente, c'era forse qualcosa con cui Tisifone aveva mai dimostrato di stare male? - con un sorriso sulle labbra e l'aria più tranquilla del mondo, al contrario di lei che assomigliava più che altro ad un fascio di nervi… allora perché, mentre aspettava che dalle porte del terminal degli arrivi sbucassero i suoi genitori, ora le parti si erano invertite?

Si che ti credo ma non devi. Sono i tuoi genitori, ti amano e ti appoggeranno incondizionatamente.

Chi sei tu, e che ne hai fatto della donna in preda ad una crisi isterica che mi ha accolto in casa un'ora fa?

Non poté fare a meno di chiederle, sporgendosi però per darle l'ennesimo bacio sulla tempia - si era risolto a considerarlo il suo personale anti-stress. Tisifone sembrava così serena e felice, mentre lui era teso come poche volte nella sua vita: forse perché sperava, desiderava ardentemente che tutto andasse bene, e soprattutto non voleva dover passare il resto della sua esistenza con la consapevolezza che le rispettive famiglie si odiassero; teneva ai suoi genitori, era un uomo legato alla famiglia - da buon italiano del Sud - e voleva poter considerare i padrini della compagna come un'estensione della propria incasinata, numerosa, impicciona ma amorevole famiglia di sangue.

Mi sa che stanno arrivando.

Ed in effetti, come si potevano non sentire le voci di Lucilya - e soprattutto di Francesco - che rimbombavano per tutto l'aeroporto?

Tuo padre non si smentisce mai.

Spero che anche Demetri la prenda così positivamente…

Perché non era di Asher che si preoccupava, quanto del Pozionista e del suo modo di fare tradizionalista, ancorato alle regole e, a dover essere sinceri, un po' razzista nei confronti dei babbani.
Inutile però rimanere lì fermi, meglio invece avvicinarsi ai coniugi Pellegrino col sorriso sulle labbra: e per quanto Noah fosse nervoso, non appena i suoi occhi incrociarono quelli del padre e della madre il sorriso sul suo volto divenne più aperto, caldo e soprattutto spontaneo; erano pur sempre la sua famiglia, dopotutto.

Mamma, papà!

Tesoro mio, quanto mi sei mancato!

Immagine


Bah, a che servono tutte queste smancerie?
Fatti da parte donna, devo abbracciare mio figlio come fanno due veri uomini!


Immagine


E infatti l'abbraccio di Francesco fu più che altro un darsi vicendevolmente delle pacche sulle spalle: inoltre, non appena Noah vide com'era vestito, non poté fare a meno di sorridere; solo suo padre poteva indossare giacca e cravatta nonostante il volo così lungo, solo perché sapeva di dover incontrare Asher e Demetri!

Oh, vieni qui cara! - esclamò la madre, avvicinandosi a Tisifone per abbracciarla calorosamente e sorriderle con affetto - Come stai? Quanto sei bella… Francesco, non è bellissima?

Ma certo che lo è, donna, credi forse che nostro figlio non avrebbe scelto di stare con la più bella femmina possibile?

Replicò Francesco - complimentandosi così con Tisifone a modo tutto suo - avvicinandosi a sua volta alla Divinante per tenderle la mano e stringerla con altrettanto calore della moglie, semplicemente più contenuto del solito… il che, in effetti, era piuttosto strano, visto che l'aveva sempre abbracciata fino a quel momento.

Allora… sarà un maschio o una femmina?

Francesco!

Donna, vuoi piantarla di urlarmi nelle orecchie e dirmi che diavolo c'è, ora?

Ti sembra questo il momento più adatto per parlarne?!

Bah, fesserie!
Non ho mica fatto un viaggio così lungo per niente, voglio sapere il sesso del mio futuro nipote adesso!


Solo in quel momento Noah si rese conto del malinteso enorme che si era venuto a creare, al punto che cercò lo sguardo di Tissi immediatamente: a lui, volendo essere onesti, veniva semplicemente da ridere, ma non era sicuro di come invece avrebbe reagito la futura moglie.

Mamma, papà…

Sì tesoro?

Tisifone non aspetta alcun bambino.

… no?

E allora perché diavolo ci hai fatto scapicollare fino a qui?

Non era arrabbiato, Francesco, lo si capiva dal tono di voce, solo perplesso ed incuriosito: in effetti il viaggio in aereo era stato lunghissimo e stancante, ma se non era dovuto alla gravidanza di Tisifone… allora a cosa?
Noah, dal canto suo, scosse il capo con un sospiro - perché solo nella sua famiglia potevano accadere malintesi del genere - e spostò lo sguardo sulla compagna, quasi a chiederle il favore di spiegare lei ai genitori il motivo del loro arrivo in Inghilterra e in modo tale da poter poi lasciare l'aeroporto alla volta del Manor di Asher e Demetri.
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Messaggioda Tisifone » 07/10/2014, 22:05

Chi sei tu, e che ne hai fatto della donna in preda ad una crisi isterica che mi ha accolto in casa un'ora fa?

Sono la parte razionale della tua futura moglie e ho semplicemente ricordato alla parte emotiva che nulla di quello che potrà accadere questo week end potrà cambiare i suoi sentimenti.

Gli confidò con un sorriso dolce e innamorato a ingentilirle i lineamenti. Non credeva assolutamente che il nervosismo di Noah fosse un qualche segnale che l’uomo la amasse di meno o che i suoi di sentimenti verso di lei potessero essere in qualche modo influenzati dall’esito dell’incontro tra le loro famiglie. Semplicemente avevano due storie familiari diverse alle spalle che li portavano ad affrontare in maniera differente eventuali – e si sperava irrealizzabili - scenari catastrofici. L’unica famiglia che Tisifone considerava tale – almeno fino al giorno delle nozze – erano i suoi padrini e avendo questi accettato Pellegrino come suo marito non li avrebbe persi in nessun caso, anche se questo avrebbe voluto dire dividersi durante gli eventi importanti tra Londra e New York. D’altro canto sapeva quanto una possibilità del genere avrebbe inferto un duro colpo al suo sempre sorridente e ottimista compagno quindi si era ripromessa di fare di tutto – persino mettere Demetri sotto Imperio tanto Francesco non l’avrebbe scoperto mai - affinchè la cena al Manor fosse se non proprio un successo almeno non una completa sconfitta.
E fu proprio la voce di Pellegrino Senior – o meglio il suo allegro borbottare - quella che per prima giunse alle orecchie della coppia e che strappò un sorriso tenero alla Divinante. A primo impatto l’uomo poteva sembrare un po’ eccessivo, troppo estroverso, troppo burbero, troppo esplicito, troppo intuitivo ma conoscendolo bene non lo si poteva non amare e apprezzare per quello che era un uomo tutto d’un pezzo che era riuscito a realizzare i suoi sogni a costo di enormi sacrifici. Pregi enormi quelli che Asher non avrebbe potuto non ammirare, ma Demetri? Il Pozionista rappresentava la vera incognita della serata, un mistero che dopo decenni Tisifone non era ancora riuscita a decifrare.

Spero che anche Demetri la prenda così positivamente…

Lo scopriremo fin troppo presto…

Mormorò con un tono di voce distaccato, perché mostrarsi preoccupata non avrebbe giovato a nessuno, sfiorando le labbra del compagno con un dolce bacio prima di avvicinarsi ai futuri suoceri per salutarli.

Mamma, papà!

Tesoro mio, quanto mi sei mancato!

Bah, a che servono tutte queste smancerie?
Fatti da parte donna, devo abbracciare mio figlio come fanno due veri uomini!


Rimase un passo indietro, lasciando che i tre si salutassero con comodo, osservando la scena con un sorriso intenerito e, un po’ malinconico, in viso, non riuscendo a impedirsi di pensare a come si sarebbero comportati i propri, di genitori, in quella stessa circostanza.

Oh, vieni qui cara! Come stai? Quanto sei bella… Francesco, non è bellissima?

Lucilya, è un piacere rivederti. Indaffarata come al solito ma felice – e si voltò per un secondo a guardare il compagno, fonte di tutta la sua felicità – Ti trovo in perfetta forma… credo di dover abbandonare l’insegnamento per la ristorazione se i risultati sono questi…

Affermò sincera, ricambiando l’abbraccio in maniera molto più spontanea e fluida delle prime volte. In fondo aveva solo dovuto comprendere che quel modo di fare non era dettato da qualche etichetta ma dalla genuina felicità di incontrare l’altro e che se non imparava in fretta a ricambiare sarebbe morta stritolata in un abbraccio di troppo senza neanche rendersene conto. Fu con quel pensiero un po’ irriverente in mente che si voltò verso Francesco, pronta a ricevere uno dei suoi famosi abbracci – stritola –ossa con lo stesso sorriso che aveva rivolto alla moglie.

Ma certo che lo è, donna, credi forse che nostro figlio non avrebbe scelto di stare con la più bella femmina possibile?

Ridacchiò a quella battuta, risata che morì immediatamente quando vide l’uomo tenderle la mano tenendosi a debita distanza. All’istante l’espressione del viso della Divinante si congelò, sguardo vacuo e sorriso tirato, di circostanza, mentre il braccio destro si sollevava con fare automatico per stringere la mano dell’uomo. Inutile dire che anche la stretta fu più formale che sentita, tutto l’essere di Tisifone impegnato a contenere dubbi e paure che quel semplice gesto – o meglio la mancanza dell’abbraccio – stava facendo emergere. Terminato quell’inusuale saluto la russa si voltò immediatamente verso il compagno, lo sguardo perso di chi non sapeva cosa fosse accaduto e ne temeva le cause, alla ricerca di una qualche rassicurazione che però non fece in tempo a giungere.

Allora… sarà un maschio o una femmina?

[…]

Francesco!

Donna, vuoi piantarla di urlarmi nelle orecchie e dirmi che diavolo c'è, ora?

Ti sembra questo il momento più adatto per parlarne?!

[?????]

Bah, fesserie!
Non ho mica fatto un viaggio così lungo per niente, voglio sapere il sesso del mio futuro nipote adesso!


Oh Boge moi!!!!
( Oh Mio Dio!!!)


Sussurrò in maniera impercettibile Tisifone, appoggiandosi completamente al fianco di Noah a cui si era andata sempre più avvicinandosi man mano che lo scambio di battute tra i coniugi Pellegrino diventava più chiaro e allo stesso più terribile, almeno alle sue orecchie. Incinta! Credevano che stesse per aspettare un bambino. Che fosse una ragazzina sconsiderata incapace di prendere le più blande precauzioni? O che fosse una vecchia zitella disperata che non aveva trovato altro modo per tenersi un uomo che farsi mettere incinta? Entrambe le domande risuonavano nella sua testa con la voce indignata di Demetri e per quanto cercasse di prenderne le distanze perché non le appartenevano, non del tutto almeno, non potè evitare di irrigidirsi, le mani incrociate in grembo in una posizione difensiva e lo sguardo fisso davanti a sé perché se avesse visto anche solo un accenno di sorriso sul volto di Noah – perché era certa che l’equivoco lo stesse divertendo da pazzi – lo avrebbe cruciato seduta stante e tanti saluti allo Statuto di Segretezza. Fece un profondo respiro e poi un secondo e un terzo, per calmare i battiti del cuore impazzito, recuperare la propria lucidità, relegare l’indignazione in un angolo della mente e cercare di affrontare il tutto per quello che era: un semplice e grosso malinteso. E allora perché una reazione tanto eccessiva quanto fuori luogo? Semplice. Il suo istinto materno aveva iniziato a scalpitare non poco negli ultimi tempi e così l’argomento figli per lei era diventato un tasto doloroso,almeno fino a quando con il compagno non avessero deciso di averne uno.

Mamma, papà…

Sì tesoro?

Tisifone non aspetta alcun bambino.

… no?

E allora perché diavolo ci hai fatto scapicollare fino a qui?

Chiuse gli occhi per un attimo, per non dover guardare l’espressione delusa (?) sul volto dei suoi suoceri che non stavano per diventare nonni e quando li riaprì si ritrovò a sprofondare in quelli del compagno che gli stavano palesemente chiedendo aiuto.

Lucilya, Francesco – esordì quindi con un tono di voce pacato e accogliente che in quel momento le stava costando ogni briciola del suo autocontrollo per attirare su di sé l’attenzione dei genitori di Noah – avremmo preferito dirvelo in un posto più accogliente di un aeroporto ma tant’è… - scrollò le spalle scoccando un’occhiata comprensiva all’altra donna che doveva sopportare e contenere l’impazienza del marito costantemente – Noah mi ha chiesto di sposarlo e io ho accettato. – tolse quindi la mano dalla tasca del cappotto in modo che l’anello di fidanzamento fosse ben visibile - Semplicemente pensavamo che sarebbe stato – un suicidio? – carino far incontrare le nostre famiglie prima del grande giorno…

E parlando delle nozze i suoi lineamenti si distesero automaticamente e le sue labbra si aprirono in un sorriso radioso.
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Messaggioda Noah » 08/10/2014, 14:53

Sono la parte razionale della tua futura moglie e ho semplicemente ricordato alla parte emotiva che nulla di quello che potrà accadere questo week end potrà cambiare i suoi sentimenti.

No, aveva ragione: se anche quel weekend fosse stato un disastro su tutta la linea, nulla sarebbe mai potuto cambiare tra loro; la amava, e Tisifone amava lui. Che poi Noah desiderasse con ogni fibra del suo essere che tutto andasse bene, così da avere un grande e riunita - per quanto incasinata ed improbabile - famiglia intorno a sé, quello era tutto un altro discorso.
Un pensiero che, comunque, l'italo-americano si ritrovò costretto ad abbandonare quando i suoi genitori varcarono le porte del terminal degli arrivi, palesando la loro presenza grazie a quel modo di fare genuino e spontaneo che anche la russa ormai aveva imparato a conoscere e, si sperava, anche ad apprezzare.

Lucilya, è un piacere rivederti. Indaffarata come al solito ma felice.
Ti trovo in perfetta forma… credo di dover abbandonare l’insegnamento per la ristorazione se i risultati sono questi…


Oh cara, è anche merito di chi ho sposato: credimi, avere un Pellegrino accanto ti cambia la vita…

Commentò la donna, sorridendo con affetto al marito che intanto stava salutando Noah, per poi lasciare che potesse abbracciare la fidanzata del figlio come di consueto: Francesco, invece, si limitò a tenderle la mano, un gesto che lasciò basito e perplesso anche Noah ma che, se non altro, trovò spiegazione piuttosto velocemente.
Il Master Teacher sentì la compagna appoggiarsi al suo fianco e la sostenne, mentre un sorriso gli si formava sulle labbra nel capire che equivoco gigantesco fosse: a differenza della donna, infatti, trovava la cosa piuttosto divertente, ma nonostante questo si affrettò a spiegare ai genitori la cantonata che avevano preso, chiedendo poi sostegno ed aiuto a Tisifone su come far comprendere loro perché si trovassero lì.

Lucilya, Francesco… avremmo preferito dirvelo in un posto più accogliente di un aeroporto ma tant’è…
Noah mi ha chiesto di sposarlo e io ho accettato. Semplicemente pensavamo che sarebbe stato carino far incontrare le nostre famiglie prima del grande giorno…


Vi… vi sposate?

Ripeté Lucilya, rimanendo in silenzio per un paio di secondi - ed il marito con lei - prima di scoppiare in un'esclamazione di giubilo ed abbracciare nuovamente la donna, anzi, la futura nuora, e successivamente il figlio.
Francesco, dal canto suo, scosse il capo con un sorriso bonario sul volto, facendo un passo avanti per abbracciare, finalmente, la fidanzata del figlio.

Posso stritolarti ancora un po' allora senza correre il rischio di schiacciare mio nipote, mh?

Oh, sono così contenta che vi sposiate!
Tisifone, cara, che notizia meravigliosa! Fammi vedere l'anello, forza! … Oh, è stupendo, davvero stupendo!
Ma mi darete presto un nipotino, vero?


Diavolo di una donna impicciona, certo che avranno dei figli ma dagli almeno il tempo di sposarsi, no?!

Ma senti chi è che predica bene e razzola male riguardo all'essere impiccioni!

Noah ridacchiò di gusto nel sentire i genitori battibeccare come sempre, entusiasta nel vederli così felici per loro: non si era accorto di quanto Tisifone fosse rimasta turbata sul discorso dei figli, e questo fu una fortuna/sfortuna per lui; sfortuna, perché se se ne fosse reso conto avrebbe potuto rassicurarla subito, e fortuna perché probabilmente ci sarebbe rimasto male nello scoprire quali pensieri aveva avuto la donna riferiti ai coniugi Pellegrino.
Era evidente che non la considerassero una sconsiderata né una zitella che incastrava gli uomini facendosi mettere incinta… al contrario, loro desideravano che la donna aspettasse un figlio, perché la consideravano parte della loro famiglia, una di loro insomma, le volevano bene e credevano nel futuro di coppia tra lei e Noah.
E se Francesco non l'aveva abbracciata prima, era solo per il timore che, vista la presunta gravidanza, avrebbe potuto farle del male, e farne anche al feto.

Mamma, papà, io e Tissi vogliamo dei figli, e spero che presto potremo darvi la bella notizia… però sì, una cosa per volta.
Intanto fatemela prendere finalmente in sposa, poi ci occuperemo di riempire casa con tante piccole pesti da crescere!


Esclamò l'italo-americano con un sorriso leggero, innamorato della propria donna, assolutamente felice: in effetti si sentiva molto più rilassato ora, anche se la parte più difficile doveva ancora venire.

Vogliamo andare?
La macchina ci aspetta!


D'accordo, ma le mie valigie me le porto io! - sbottò Francesco, mentre Lucilya lasciò volentieri che Noah si occupasse delle sue.

Tisifone, i tuoi padrini sono stati felici alla notizia del matrimonio?

Le domandò la donna mentre i due uomini mettevano le valigie nel bagagliaio e si accomodavano poi tutti in macchina, in direzione del Manor Bightless-Kovarnikov.
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Messaggioda Tisifone » 09/10/2014, 11:23

Oh cara, è anche merito di chi ho sposato: credimi, avere un Pellegrino accanto ti cambia la vita…

Allora non avrò problemi a mantenermi giovane e bella negli anni a venire.

Ribattè divertita Tisifone prima che il mondo – o meglio una parte di esso – le cadesse addosso, tirato giù dall’immenso equivoco che si era venuto a creare. I genitori di Noah, infatti, erano sicuri che il motivo per cui li avevano trascinati in Inghilterra fosse una improvvisa gravidanza, cosa questa che scatenò nella donna una reazione negativa e assolutamente esagerata, indice di come non si fosse ancora del tutto liberata di alcuni pessimi difetti che Demetri le aveva passato e alimentato negli anni in cui si era assunto l’onere e l’onore di occuparsi della sua educazione. Per fortuna il compagno non comprese la piena portata dei pensieri che si stavano agitando in lei in quella circostanza – e che era certo lo avrebbero ferito non poco – limitandosi a sorreggerla fisicamente e a chiederle di svelare il mistero al posto suo perché – e anche di questo lei ne era sicura – se avesse tentato di dire qualcosa sarebbe scoppiato in una fragorosa risata. Così la Divinante confidò ai futuri suoceri che ben presto sarebbe diventata la Signora Pellegrino e che avevano organizzato quel week end per dare modo alla due famiglie di conoscersi in vista delle nozze.

Vi… vi sposate?

Hummm si – confermò la donna – Non è stata una proposta canonica ma il senso era inequivocabile…

Certo si era inginocchiato davanti a lei ma nel giardino del Manor dopo averla ridotta in poltiglia nel corso di un allentamento/duello regolare.

Posso stritolarti ancora un po' allora senza correre il rischio di schiacciare mio nipote, mh?

Certo. Non mi sentieri una di famiglia senza i tuoi abbracci.

Lo rassicurò Tisifone, con un sorriso sincero sul volto adesso privo di tutte le ombre che l’avevano oscurato poco prima, allargando le braccia in muto invito rivolto all’uomo e avvertendo un senso di calore e di casa non appena lui la stritolò, dimostrandogli così la sua felicità per le nozze imminenti.

Oh, sono così contenta che vi sposiate!
Tisifone, cara, che notizia meravigliosa! Fammi vedere l'anello, forza!
– tese la mano verso Lucilya in modo che potesse ammirare il bellissimo anello che Noah le aveva regalato. Forse non poteva essere considerato un anello di fidanzamento tradizionale, vista la banda di diamanti neri, ma lei lo adorava e poi il MT poteva essere considerato tutto tranne un tipo convenzionale - … Oh, è stupendo, davvero stupendo! Ma mi darete presto un nipotino, vero?

Arrossì vistosamente a quella richiesta implicita, avvertendo solo l’imbarazzo di dover affrontare un argomento così intimo e delicato in un aeroporto e direttamente con i futuri nonni. Si strinse maggiormente a Noah, avvolgendo le braccia intorno al suo braccio destro e posando la testa sulla sua spalla, per cercare di esorcizzare quella sensazione di fragilità che l’assaliva ogni volta che si affrontava l’argomento figli. Ovvio che volesse diventare madre, sentir crescere dentro di sé una vita nuova, frutto del loro amore, e poi vederlo scorrazzare per casa a far impazzire tutti, ma una parte di sé era terrorizzata a morte dal pensiero che non sarebbe stata una buona mamma e avrebbe finito per deludere tutti, il bimbo per primo.

Diavolo di una donna impicciona, certo che avranno dei figli ma dagli almeno il tempo di sposarsi, no?!

Ma senti chi è che predica bene e razzola male riguardo all'essere impiccioni!

Mamma, papà, io e Tissi vogliamo dei figli, e spero che presto potremo darvi la bella notizia… però sì, una cosa per volta.
Intanto fatemela prendere finalmente in sposa, poi ci occuperemo di riempire casa con tante piccole pesti da crescere!


Così anche voi avrete il tempo per prepararvi psicologicamente e fisicamente a diventare nonni – aggiunse Tisifone visibilmente molto più a proprio agio – Non sapete che in fondo il grosso del lavoro toccherà a voi?

Il tono assunse una sfumatura minacciosa anche se in realtà la donna stava pensando quanto i coniugi Pellegrino si sarebbero divertiti a viziare a morte i loro nipotini. E si, lo stesso sarebbe capitato anche ai suo padrini benché Demetri avrebbe fatto di tutto pur di non mostrare troppa contentezza.

Vogliamo andare?
La macchina ci aspetta!


D'accordo, ma le mie valigie me le porto io!

Ridacchiando Tisifone lasciò il braccio del compagno per affiancare la madre e avviarsi insieme a lei verso la macchina, lasciando i due uomini a chiacchierare tra loro.

Tisifone, i tuoi padrini sono stati felici alla notizia del matrimonio?

Paralizzata con la mano sulla portiera, la Divinante si rese immediatamente conto che non avrebbero dovuto attendere di arrivare al Manor affinchè le domande scomode e spinose venissero a galla, anche se probabilmente Lucilya non sapeva di aver appena scoperchiato il classico vaso di Pandora. La tentazione di mentire era forte ma sarebbe stato inutile e controproducente perché una volta conosciuti i suoi padrini – Demetri per la precisione – qualsiasi bugia sarebbe venuta inesorabilmente a galla.

Felici non è il termine esatto. Direi più sorpresi e turbati – esordì quindi, optando per una verità edulcorata – Demetri è un mago Purosangue – e già questo avrebbe dovuto far comprendere alla strega la portata dei problemi che avevano incontrato senza dovergli esplicitare più per sensibilità nei confronti di Francesco che, insieme a Noah, le avevano raggiunte in auto che per timore di dipingere l’ex Serpeverde come il tradizionalista razzista che era – mentre Asher è rimasto sconvolto dal modo in cui mi ha chiesto di sposarlo – si allungò verso Noah per dargli un bacio a fior di labbra. – Dovete sapere che vostro figlio prima mi ha sbatacchiato per bene durante un duello e poi per farsi perdonare mi ha chiesto in moglie…

Raccontò divertita chiarendo così la posizione del MediMago e allo stesso tempo dimostrando che a lei, invece, la cosa non era dispiaciuta per nulla. Dopo quell’inizio un po’ insidioso, il viaggio in macchina proseguì in maniera piacevole e privo di altre gaffe o rivelazioni shockanti e tutto grazie alla numerosa famiglia Pellegrino. Alla domanda generica di Noah su come stessero gli altri, infatti, la madre si era lanciata in un resoconto dettagliato, condito da aneddoti divertenti e borbottii di sottofondo di Francesco, su ogni singolo membro. Al terzo cugino acquisito -o forse era uno zio?- Tisifone aveva rinunciato a seguire quei discorsi e, con un sorriso sereno in viso, aveva ingannato il tempo provando a immaginare cosa avrebbero trovato al Manor una volta giunti lì. Asher li aveva già avvertiti che il turno al San Mungo sarebbe terminato, emergenze permettendo, un po’ prima di mezzogiorno quindi molte probabilmente non sarebbe stato lì ad accogliergli, quindi l'unica incognita rimaneva Demetri. Dall'occhiata che il padrino le aveva rivolto il giorno prima quando era andata a sincerarsi che la stanza per i coniugi Pellegrino, di fronte alla sua vecchia camera da letto risistemata per accogliere la giovane coppia e dal lato opposto del corridoio rispetto a dove si trovava quella dei padroni di casa, fosse perfetta, la Divinante temeva che neanche il Pozionista si sarebbe fatto trovare a casa. Aveva chiuso gli occhi per un attimo e sospirato mentalmente, chiedendosi se esistesse una scusa plausibile per giustificare l'assenza di una persona la cui unica occupazione era giocare con provette e calderoni nei sotterranei di casa.

Siamo quasi arrivati - annunciò Noah - la casa é proprio dietro quella curva.

E in effetti alcuni metri dopo ecco apparire il cancello d'ingresso e dietro di esso l'ampio e scomodo viale di accesso. Costruito in un periodo in cui gli ospiti della famiglia Kovarnikov si muovevano a bordo di calessi, negli anni nessuno aveva mai sentito la necessità di modernizzarlo, sostituendo l'acciottolato con l'asfalto, perché la sola idea che una automobile babbana potesse percorrerlo era assurda.


Immagine


Tisifone poteva solo sperare che la bellezza del giardino, che Demetri curava personalmente, riuscisse a distogliere l'attenzione dei loro ospiti dal continuo rollio che a lei per prima stava facendo venire le nausee. Una volta che furono tutti scesi dall'auto, con il bagaglio al seguito, la donna attese che Noah giungesse al suo fianco e, stringendogli con forza la mano di cui si era immediatamente appropriata, osservò con apprensione Francesco avvicinarsi al portone principale. Una parte di lei, infatti, temeva che il Pozionista si fosse accidentalmente dimenticato di togliere qualche protezione, come per esempio l'incantesimo Respingi Babbani. Il viso dell'uomo però lasciava trasparire qualsiasi cosa tranne repulsione o un bisogno inspiegabile di scappare, cosa quella che strappò alla donna un flebile sospiro di sollievo.

Ben venuti a casa!

Disse sorridente ma non fece in tempo a posare la mano sul portone che questo si aprì da solo mostrando uno Yuma saltellante con indosso un telo grezzo fresco di bucato.

Padroncina arrivata!

Esclamò la piccola creatura sbatacchiando le lunghe orecchie per la contentezza. In teoria l'elfo aveva abbandonato il Manor per seguire la russa quando si era trasferita nell'appartamento di Noah, in pratica la convivenza tra i tre era durata meno di quarantotto ore. Era stata la stessa Tisifone a pregare Yuma di tornare dai suoi padrini, per salvaguardarne l'incolumità fisica visto il numero assurdo di volte che lo aveva trovato intento ad autopunirsi perché il Padrone gli impediva di prendere anche solo una brocca d'acqua dal frigo.

Date me cappotti e valige io porto su. Tutto pronto è per ospiti di Padroncina.

Grazie mille Yuma, sono certa che hai fatto un ottimo lavoro.

Lo ringraziò sinceramente, togliendosi il cappotto per consegnarlo all'elfo. Fu solo quando si volse verso Noah e i suoi genitori che si rese conto che forse Francesco non aveva mai visto una creatura del genere - e soprattutto che non aveva mai chiesto al compagno quanto del Mondo Magico il padre conoscesse- né sapeva come trattarli e, memore della scena in aeroporto su chi dovesse portare i bagagli, si preparò alla catastrofe che molto probabilmente li avrebbe travolti da lì a poco. Qualsiasi cosa avesse fatto o detto l'uomo che non fosse stato consegnare cappotto e bagagli accompagnati da un semplice Grazie, infatti Yuma avrebbe iniziato a piagnucolare e si sarebbe fiondato verso il primo muro per sbatterci comodamente contro la testa. Pregando con lo sguardo Noah di risolvere quella prima e piccola crisi in fretta, Tisifone si sarebbe avvicinata all'elfo per blandirlo con le parole e convincerlo a smettere di farsi del male.
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Messaggioda Noah » 09/10/2014, 20:25

Allora non avrò problemi a mantenermi giovane e bella negli anni a venire.

Lucilya sorrise con aria complice alla donna, lasciando però poi che, per qualche istante, l'attenzione di tutti fosse focalizzata sull'equivoco che si era andato a creare. No, Tisifone non era incinta - per quanto Francesco e la moglie l'avrebbero voluto - semplicemente avevano deciso di sposarsi, e la reazione che ebbero i genitori una volta a conoscenza della notizia fu assolutamente positiva: la madre di Pellegrino volle subito osservare l'anello di fidanzamento mentre Francesco, avendo avuto conferma che abbracciandola non avrebbe fatto male a lei o al futuro nipotino, la stritolò tra le sue braccia come sempre, facendo tornare tutto alla normalità.
Questo però non voleva certo dire che i due coniugi non sperassero di diventare presto nonni… al contrario, non vedevano l'ora, al punto da farlo presente alla futura coppia di sposi che però prima voleva convolare a nozze, e solo poi pensare a metter su famiglia.

Così anche voi avrete il tempo per prepararvi psicologicamente e fisicamente a diventare nonni.
Non sapete che in fondo il grosso del lavoro toccherà a voi?


Oh cara, ma io non vedo l'ora!
È da quando Noah è diventato grande che non posso più viziare un tenero frugoletto!


Tenero frugoletto?!
Donna, ma come diavolo parli? Se sarà maschio non ti permetterò di tirarlo su come uno smidollato, sarà suo nonno ad insegnargli tutto ciò che deve sapere dalla vita!


E se fosse femmina?

Ma che domande, glielo insegnerò comunque!

Noah decise di non dire nulla e di godersi semplicemente quel momento, scuotendo il capo e stringendo la futura moglie a sé per poi posarle un bacio dolce ed innamorato sulle labbra.

Visto? Non è andata affatto male, almeno finora.
Ti adorano, vogliono un sacco di nipotini…
- si sporse verso il suo orecchio e le sussurrò la seconda parte delle sue parole a bassissima voce, in modo che solo lei potesse sentirli - e noi li accontenteremo presto.

Sì, voleva dei figli, li voleva da lei, e quanto prima possibile.
Inutile rimanere lì, comunque, il Manor li aspettava e si sperava li stessero aspettando anche Asher e Demetri, magari il secondo non con l'intento di uccidergli i genitori; per questo prese i bagagli della madre - il padre se li portava da solo - e marciò con loro e la compagna verso la macchina, lasciando le due donne intente a scambiarsi qualche parola su come l'avessero presa i padrini della russa alla notizia del matrimonio.

Felici non è il termine esatto. Direi più sorpresi e turbati.

Turbati?
Temo di non capire cara…


Demetri è un mago Purosangue, mentre Asher è rimasto sconvolto dal modo in cui mi ha chiesto di sposarlo.

Tesoro, non sei stato romantico? - domandò Lucilya al figlio, spostando poi lo sguardo su Tisifone con aria interrogativa.

Dovete sapere che vostro figlio prima mi ha sbatacchiato per bene durante un duello e poi per farsi perdonare mi ha chiesto in moglie…

Noah!

Ahahahah, e bravo figliolo!

Francesco, ma cosa dici?!

Cosa dico, cosa dico… almeno gliel'ha chiesto in modo originale, no?
È qualcosa che ricorderà per sempre!
Io non ti ho forse chiesto di sposarmi dopo una litigata furibonda in cui mi avevi sbattuto fuori casa?


La donna alzò gli occhi al cielo e scosse la mano come a voler liquidare la faccenda, probabilmente pensando che tanto "tale padre, tale figlio". Così, i quattro si misero in viaggio verso il Manor, e i genitori di Noah cominciarono ad aggiornarlo sulle ultime novità dei - innumerevoli - parenti di Pellegrino, facendo ridere di gusto l'italo-americano per gli aneddoti in sé e per i commenti aggiuntivi del padre.
In breve tempo, il quartetto raggiunse l'ingresso del Manor dei padrini di Tisifone, il cui giardino spiccava per bellezza e cura.

Oh, ma che meraviglia!

Esclamò Lucilya, mentre era chiaro che Francesco fosse meno interessato - lo sarebbe stato solo se in quello stesso giardino fossero state coltivate delle erbe aromatiche da usare in cucina.
Scesero dall'automobile e presero le valigie - Noah e il padre - avvicinandosi alla porta d'ingresso e lasciando che fosse Tisifone ad aprirla.

Ben venuti a casa!

Padroncina arrivata!

Porco mondo!

Francesco, contieniti!
Hai già visto un elfo domestico prima!


Trent'anni fa, donna, o te lo sei dimenticato?

Uno scambio di battute che i due coniugi pronunciarono a bassa voce, ma che probabilmente sia Noah che la fidanzata avrebbero potuto udire.

Date me cappotti e valige io porto su. Tutto pronto è per ospiti di Padroncina.

Grazie mille Yuma, sono certa che hai fatto un ottimo lavoro.

Ehi, posso port--

Papà, lo so che potresti… però ti prego, ti prego… dai le valigie e i cappotti a Yuma, mh?

Bah, come vuoi!
Ecco qui piccoletto!
- borbottò Francesco, mollando la sua roba a Yuma solo perché il figlio, chissà perché poi, sembrava tenerci tanto.

Allora, dove sono i padroni di casa?
Voglio stringere la mano ai futuri consuoceri!


Domandò l'italiano con impazienza, sfregandosi le mani; Lucilya, dal canto suo, si guardava intorno con aria piuttosto curiosa, cercando di cogliere ogni dettaglio della casa - o meglio, del suo ingresso.

Tisifone, la casa sembra davvero bellissima… almeno vista da qui!

Esclamò infatti la donna con una risata leggera, mentre Noah lanciava uno sguardo un po' perplesso alla compagna: dov'era Demetri, e perché non era andato ad accoglierli?
D'accordo, era un Purosangue tradizionalista, ma si parlava sempre dei genitori del futuro genero…
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Messaggioda Tisifone » 10/10/2014, 10:32

Oh cara, ma io non vedo l'ora!
È da quando Noah è diventato grande che non posso più viziare un tenero frugoletto!


Tenero frugoletto?!
Donna, ma come diavolo parli? Se sarà maschio non ti permetterò di tirarlo su come uno smidollato, sarà suo nonno ad insegnargli tutto ciò che deve sapere dalla vita!


E se fosse femmina?

Ma che domande, glielo insegnerò comunque!

Abbracciata a Noah, Tisifone seguì con malcelato divertimento quello scambio di battute, tutti i cattivi pensieri di poco prima evaporati, e per poco non scoppiò a ridere sentendo l’ultima frase di Francesco che poneva un punto fermo alla piccola scaramuccia tra i coniugi su chi avrebbe educato e come i futuri nipoti.

Visto? Non è andata affatto male, almeno finora.

O ma quello teso fino a cinque secondi fa era lei caro il mio Mister Pellegrino.

Lo prese in giro, ricambiando il suo bacio.

Ti adorano, vogliono un sacco di nipotini… e noi li accontenteremo presto.

Non si diede la pena di dissimulare i brividi che la pervasero in tutto il corpo non solo per il sussurro nell’orecchio – zona particolarmente sensibile – ma soprattutto per il suo contenuto. Come poteva dubitare di sé quando il meraviglioso uomo che aveva accanto vi nutriva tante speranze e aspettative? Non poteva e non l’avrebbe fatto, costringendosi a pensare sempre e solo in positivo. Inutile dire che i suoi buoni propositi furono messi a dura prova, alcuni minuti dopo, da una innocua quanto lecita domanda di Lucilya su come i suoi padrini avessero accolto la notizia del matrimonio. Tentando di essere sincera ma non catastrofica, giusto per non mal disporre involontariamente i genitori Noah nei confronti dei due uomini, la Divinante si tenne sul vago, accennando alle origini di Demetri e scaricando, in parte, la colpa della pessima reazione di Asher sul modo a dir poco anticonvenzionale con cui Pellegrino l’aveva chiesta in sposa.

Noah!

A quel rimprovero neanche troppo velato, Tisifone si volse verso il compagno rivolgendogli uno sguardo di scuse che perl, a giudicare dalla successiva reazione di Pellegrino Senior non erano necessarie.

Ahahahah, e bravo figliolo!

Francesco, ma cosa dici?!

Cosa dico, cosa dico… almeno gliel'ha chiesto in modo originale, no?
È qualcosa che ricorderà per sempre!


Su questo non ci sono dubbi

Io non ti ho forse chiesto di sposarmi dopo una litigata furibonda in cui mi avevi sbattuto fuori casa?

Tisifone portò una mano davanti alla bocca per soffocare il risolino che minacciava di traboccare fuori dalle labbra, alimentato non poco dalla mimica di Lucilya che aveva già rinunciato ad avere la meglio sul marito non con stizza ma con amorevole rassegnazione, tipica di chi era talmente innamorato da non registrare neanche simili inezie.

Spero che saremo anche noi così…

Mormorò all’orecchio del compagno, dicendogli neanche troppo implicitamente che considerava i suoi genitori come un esempio da seguire per avere una vita matrimoniale lunga e felice. Per poter realizzare quel futuro meraviglioso a cui entrambi puntavano, però, avrebbero dovuto uscire indenni dal qualsiasi cosa li aspettasse al Manor, dove giunsero non molto dopo.

Oh, ma che meraviglia!

Si è davvero bellissimo. Demetri ne cura personalmente la maggior parte delle piante.

Commentò Tisifone, cogliendo al balzo l’occasione di mettere in luce uno dei – rari – pregi del Pozionista, sicura che ci avrebbe pensato lui stesso a evidenziare i propri difetti. La presenza alla porta del Manor di Yuma, l’elfo domestico personale della Divinante, generò due reazioni differenti: di rabbia nella donna – e probabilmente anche nel compagno – per l’assenza di Demetri, e di sorpresa in Francesco.

Porco mondo!

Francesco, contieniti!
Hai già visto un elfo domestico prima!


Trent'anni fa, donna, o te lo sei dimenticato?

Quel breve scambio di battute, che per quanto pronunciate a bassa voce vennero colte dalla giovane coppia fece temere a Tisifone l’arrivo di una piccola immane catastrofe, alimentata dalla richiesta, prevedibile e normale, dell’elfo di prendere i cappotti e le valigie, quelle stesse valigie che l’italiano si era ostinato a portare da solo fino all’uscio del Manor. Impreparata – perché in effetti non aveva pensato alle possibili reazioni di Pellegrino Senior a quella che per lei era la quotidianità magica – si voltò verso il compagno a chiedergli aiuto con lo sguardo che prontamente riuscì a convincere l’uomo a collaborare.

Ehi, posso port--

Papà, lo so che potresti… però ti prego, ti prego… dai le valigie e i cappotti a Yuma, mh?

Bah, come vuoi!
Ecco qui piccoletto!


Grazie Signori Grazie – disse Yuma, esibendosi in un inchino così profondo da sfiorare il pavimento con le orecchie – Yuma porterà tutto in stanza…

E così dicendo sparì con cappotti e valigie lasciando i quattro da soli nell’ampio ingresso in marmo bianco con alcuni quadri di natura morta – grazie Merlino per quella piccola concessione – un mobile in legno intarsiato con sopra un antico specchio e vasi finemente decorati con fiori freschi. Sull’ingresso davano un lungo corridoio, una scala, anch’essa in marmo bianco, che portava alla zona notte, e la porta del salottino piccolo da cui, poco dopo, uscì la loro ancora di salvezza.

[ Ospedale San Mugo - ore 11.40]


Tenetelo incosciente fino a domani mattina e materializzategli direttamente nello stomaco sia le pozioni che il cibo.

Sarà fatto Medimago Brightless.

Questo era l'ultimo vero?

Si, adesso dobbiamo solo riempire tutti i formulari e risolvere le beghe con l'accettazione.

Dovrà Signor Barryntonne.-lo corresse a malincuore l'uomo. Non gli piaceva sfruttare la sua posizione per schiavizzare tirocinanti e sottoposti per far svolgere loro il noioso lavoro burocratico, ma aveva promesso alla sua milaja che avrebbe fatto di tutto pur di arrivare prima che il pranzo fosse servito e, non essendoci alcuna emergenze in vista, non voleva deluderla - Ho un appuntamento importante tra pochi minuti e non posso fare tardi.

Si giustificò con il ragazzo prima di liberarsi in fretta del camice, afferrare la borsa e infilarsi nel camino del suo ufficio.

[Manor - pochi secondi dopo]


Diavolo!

Imprecò l'ex Grifondoro inciampando nel tappeto di fronte al camino come ogni volta che andava di fretta per poi recarsi così com’era – con tracce di fuliggine sulla giacca nera, la camicia sbottonata e l’aria stanca e trasandata di chi aveva appena terminato un massacrante turno in ospedale – all’ingresso attirato lì da un inusuale, per il silenzio cimiteriale che regnava solitamente al Manor, vociare.

Immagine


Allora, dove sono i padroni di casa?
Voglio stringere la mano ai futuri consuoceri!


Quello doveva essere il padre di Noah, non tanto perché non aspettavano nessun altro quanto per il modo di parlare e il tono impaziente usato: era pronto a scommettere la bacchetta che molto di quello che il MT era lo doveva a lui.

Tisifone, la casa sembra davvero bellissima… almeno vista da qui!

Deve vedere il giardino d’inverno… E’ quello il vero cuore della casa, il resto è solo vecchiume a cui però il mio compagno è molto affezionato.

Consigliò affabile Asher, salvando inconsapevolmente la giovane coppia dal dover affrontare la spinosa questione del perché non ci fosse nessuno ad attenderli, prima di perdere il suo sorriso gioviale in cambio di uno imbarazzato. Una volta osservati bene i genitori di Noah, impeccabili nonostante il lungo viaggio che aveva appena fatto, si era finalmente reso conto di non essere propriamente presentabile, non per incontrare i futuri consuoceri.

Sono Asher Brightless uno dei padrini di questa bellissima donna – si presentò allungando d’istinto la mano verso la donna per poi ritirala immediatamente e passandola sopra i jeans considerando inopportuno toccarla senza prima essersi fatto una doccia – Vogliate scusarmi ma sono appena tornato dall’Ospedale e non ho avuto il tempo di rendermi presentabile…

[Nel frattempo al piano di sopra del Manor]


Laîna, laîna, laîna!

Nella completa solitudine della sua camera da letto, Demetri si stava lasciando andare al più basso dei turpiloqui che la sua lingua natia, il bulgaro, gli permettesse, correndo da un angolo all'altro della stanza come se fosse rincorso da una schiera di Dissennatori. Era perfettamente conscio che se avesse tardato di anche un solo altro minuto prima di presentarsi all'ingresso, un soggiorno nella vecchia Azkaban- quella dei tempi di Voldemort per intenderci- gli sarebbe apparso infinitamente più piacevole e rilassante rispetto all'Inferno in cui il compagno e la figlioccia lo avrebbe fatto sprofondare. L'aver poi ostentato per tutta la settimana una odiosa indifferenza che rasentava il menefreghismo per ciò che sarebbe accaduto quel weekend avrebbe dato a qualsiasi sua spiegazione il pessimo gusto di una bugia mal articolata.

Che ho fatto di male per meritarmi ciò?

Chiese alla propria immagine nello specchio senza però alcuna convinzione visti gli innumerevoli peccati di cui si era macchiato - il più delle volte anche orgogliosamente - nel corso della sua lunga vita. L'essere stato, in quella occasione, vittima del Fato o delle coincidenze che dir si voglia, rendeva il tutto una sadica vendetta cosmica. Si sarebbe trovato, infatti, puntuale e perfetto in salone per fare gli onori di casa ai -smorfia di insofferenza- genitori di quello -aveva declassato nella sua mente il MT per quella occasione- se non fosse stato per un maledettissimo gufo ricevuto meno di due ore prima dal proprietario di una piccola e di dubbia fama farmacia posta in un vicolo di Nocturn Alley. Erano mesi che attendeva l'arrivo dall'Africa nera di quella radice e se non si fosse sbrigato a ritirare il suo ordine quel viscido e insulso omino l'avrebbe venduto a qualcun'altro. Si era quindi smaterializzato sul posto, convinto di fare in fretta, ma all'uscita dal negozio aveva dovuto "sostare" -leggasi nascondersi - in una bettola di infimo ordine per quasi un ora in attesa che una zelante pattuglia di Auror terminasse il suo giro. Non che il suo acquisto fosse illegale, ma avrebbe di certo suscitato abbastanza perplessità da costargli un viaggio al Quartier Generale degli Auror e quello si che avrebbe fatto saltare il pranzo! Non che nella bettola le cose gli fossero andate meglio, tra un boccale di BurroBirra scaraventato per errore contro la sua schiena e il vomito di un avventore ubriaco sulle scarpe! Tornato a casa quindi aveva dovuto bruciare tutto quello che indossava e sterilizzarsi sotto il getto dell'acqua bollente prima di potersi lavare come Merlino comandava. Fu così un Demetri provato nello spirito ma in abiti impeccabili che fece la sua comparsa sulle scale -a sinistra della porta - subito dopo il compagno, guadagnandosi una occhiata minacciosa da Tisifone. Si, aveva davvero rischiato grosso quella volta.

Immagine


Ben venuti al Manor – disse quindi con fredda gentilezza e un sorriso tirato, il massimo cioè che si potesse pretendere da lui, almeno a quel primo contatto – Non date ascolto al mio compagno. Qui non vi è del vecchiume ma solo delle perle di antiquariato che farebbe l’invidia di qualsiasi collezionista.

Precisò, scendendo le scale e avvicinandosi alla coppia più grande

Demetri Kovarnikov, piacere di conoscervi.

Si presentò esibendosi, se Lucilya glielo avesse permesso, in un elegante baciamano per poi porsi di fronte a Francesco e, tirato un enorme sospiro mentale e chiesto scusa a tutte le generazioni di Kovarnikov che certamente si stavano rivoltando nella tomba, porgergli la mano.
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Messaggioda Noah » 12/10/2014, 11:06

Vedere i suoi genitori era sempre bellissimo per Noah, ancora di più considerando il fatto che non solo i coniugi Pellegrino adoravano Tisifone, ma riuscivano anche a farla sorridere ogni volta semplicemente essendo loro stessi: sì, anche lui avrebbe voluto poter emulare il padre e la madre come coppia, così affiatati ed innamorati dopo tutti quegli anni, ed era orgoglioso, moltissimo, del fatto che la compagna li prendesse come esempio da seguire in materia di felicità coniugale.
Fu col sorriso sulle labbra, dunque, che l'italo-americano guidò fino a casa dei padrini della russa, lasciando che la madre ammirasse il giardino ben curato di Demetri e che il padre fosse… beh, se stesso, reagendo alla presenza di Yuma: e per fortuna che diede ascolto al figlio riguardo ai cappotti!

Grazie Signori Grazie.
Yuma porterà tutto in stanza…


Avevo dimenticato quanto potessero essere servizievoli quei cosi…

Si chiamano elfi domestici caro, non essere maleducato!

Bah, comunque sembrano quasi finti agli occhi di uno che non è troppo abituato ad essere circondato dalla magia!
È vero che sanno ripulire tutto in un attimo?
- domandò direttamente a Tisifone, con fare pensieroso - Pensa a quanto potrebbe esserci utile al ristorante…

E cosa diresti ai clienti babbani, o comunque ai ragazzi in cucina?!

Ma insomma donna, si faceva per dire no?

Sbottò l'uomo con fare burbero, anche se con gli occhi non smetteva mai di sorridere quando parlava/battibeccava con la moglie; e proprio mentre la moglie di Francesco commentava l'arredamento della casa che poteva scorgere, trovandolo di ottimo gusto, nell'ingresso si palesò il primo dei due padrini di Tisifone, quello che a Noah preoccupava di meno.

Deve vedere il giardino d’inverno… E’ quello il vero cuore della casa, il resto è solo vecchiume a cui però il mio compagno è molto affezionato.
Sono Asher Brightless uno dei padrini di questa bellissima donna.


Oh, ma che piacere!
Io sono Lucilya, e questo è mio marito…


So presentarmi da solo, diavolo di una donna impicciona! - la interruppe l'uomo, facendole alzare gli occhi al cielo con un sorriso bonario - Francesco Pellegrino, il padre di Noah. - ed il modo orgoglioso con cui lo disse riuscì quasi a commuovere l'italo-americano, che ci teneva a sapere suo padre fiero di lui.

Vogliate scusarmi ma sono appena tornato dall’Ospedale e non ho avuto il tempo di rendermi presentabile…

Sciocchezze! - ribatté proprio Francesco, sventolando la mano come a liquidare quelle scuse inutili - Un uomo che lavora duramente non deve mai preoccuparsi del proprio aspetto di fronte agli altri, ha tutto il diritto di presentarsi come gli pare!

E l'uomo lo sapeva bene visto che, durante il lavoro, aveva sempre il grembiule addosso e qualche utensile da cucina tra le mani.

Siamo felici di essere qui, e grazie per averci invitati! Tisifone ormai è come una figlia per noi… - aggiunse Lucilya con caldo affetto verso la Divinante - e quando ci ha detto che Noah l'aveva chiesta in sposa siamo rimasti tanto sorpresi quanto entusiasti!

Certo, prima abbiamo pensato di diventare nonni, ma sarà per la prossima volta!

Commentò di rimando Francesco con un sorrisone enorme, uno dei pochi che gli si potevano leggere in faccia, a testimonianza di quanto l'idea di diventare nonno lo stuzzicasse.

Ben venuti al Manor.

Noah in realtà non si era accorto dell'arrivo di Demetri, troppo preso ad osservare come Asher si stava approcciando ai propri genitori - padre, soprattutto al padre - ma non appena sentì la sua voce alzò di scatto la testa verso di lui, e così fecero anche i coniugi Pellegrino.

Non date ascolto al mio compagno. Qui non vi è del vecchiume ma solo delle perle di antiquariato che farebbe l’invidia di qualsiasi collezionista.
Demetri Kovarnikov, piacere di conoscervi.


Il piacere è tutto nostro, signor Kovarnikov.

Lucilya non fece una piega quando Demetri le baciò la mano, dimostrando così di essere piuttosto avvezza a determinati modi di fare - o almeno lo era stata nel passato - mentre Francesco fece un passo in avanti e strinse con decisione la mano dell'uomo guardandolo negli occhi: l'unica volta che Noah aveva parlato dei padrini della compagna era successo quasi per caso, nell'occasione di una delle rare chiacchierate tra uomini che padre e figlio si concedevano; in quel contesto, il più giovane dei due aveva confessato all'altro di temere che, presto o tardi, Demetri avrebbe deciso di opporsi alle nozze, non perché non volesse vedere Tissi felice, ma perché non considerasse Noah degno di renderla tale… e Francesco non era il tipo di padre da dimenticare certe confessioni tanto facilmente.

Francesco Pellegrino. - si presentò dunque, nient'affatto distaccato o teso, forse solo più attento a cogliere le reazioni di chi aveva di fronte - E a me l'antiquariato piace.
A casa nostra abbiamo alcuni pezzi interessanti lasciati dalla famiglia di Lucilya, anche se passano la maggior parte del tempo a prender polvere… donna, forse il piccoletto di prima potrebbe almeno darci una mano con le faccende di casa!


Oh, caro… ma cosa dici? - sbuffò la donna, scuotendo il capo con divertita rassegnazione - Lo perdoni, signor Kovarnikov, mio marito non è avvezzo ad aver a che fare con gli elfi domestici o la magia in generale…

Ma insomma, chiamalo col suo nome, no?
Siamo quasi parenti ormai, e che il cielo mi fulmini se i genitori di mia nuora dovranno mai chiamarmi "signore"! Lascia questi bei nomignoli per le persone eleganti e pompose che non sanno guardare al di là del loro naso, e chiamiamo tutto col proprio nome?
Giusto Demetri?
- e da chi poteva partire Francesco se non dal padrino che probabilmente si sarebbe meno trovato in accordo con lui? Ma d'altronde, Noah da qualcuno doveva aver pur preso…

Beh… in ogni caso, ehm… Demetri… - Lucilya ovviamente era appena più a disagio non per se stessa, ma perché temeva d'indispettire l'altro - Entrando ho visto quanta cura ha del giardino, è ammirevole!
Crede che potremmo visitarlo più accuratamente, più tardi?


Ed io vi procurerò delle piante aromatiche da piantare che sono la fine del mondo, che ne dice Asher?
Noah mi ha detto che le piace cucinare!


In tutto questo, Noah e Tisifone se ne stavano più in disparte, col primo che abbracciava la seconda e seguiva quel primo approccio come in una sorta di scambio durante del tennis babbano.

Come pensi stia andando? - le sussurrò in un orecchio, appena più teso rispetto a prima - Fammi una stima del tempo che impiegherà Demetri prima di esplodere, e mi raccomando… sii ottimista.
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Noah
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