Mister Jones... Signora Jones i miei omaggi!
Salve anche a te, Regina, e buonasera Jeremy, ti trovo in forma.
Oh, ma che pensiero gentile caro, e che bei fiori!
Regina, su tesoro, non stare lì impalata e ringrazia Lancelot!
… grazie…
Il ringraziamento della bionda americana fu più simile ad un soffio, in realtà, lo sguardo a metà tra l'incredulo ed il terrorizzato: perché era lì? Che diavolo pensava di fare? Non voleva mica… no, no, assolutamente no!
Conosceva abbastanza bene suo padre - la madre sarebbe stata troppo debole per mettersi contro il marito - da prevedere la sua risposta… e non avrebbe portato a nulla di buono!
Ciao Lance, è bello rivederti!
Esclamò invece Jeremy, cercando di essere il più naturale ed affabile possibile, anche perché se aspettava che la sorella recitasse bene la sua parte, poteva anche morire nell'attesa!
Fortunatamente per la maggiore dei due figli, la madre era presa dai fiori appena ricevuti, mentre il padre prendeva un abbaglio gigantesco e si diceva già pronto a scrivergli la miglior lettera di raccomandazione del mondo.
Ecco, io la ringrazio tantissimo, terrò a mente di sicuro ma... Ehm, no, non è per quello che mi trovo qui.
A dire la verità io volevo dire a lei e sua moglie che durante la scorsa Estate mi sono trovato molto bene con vostra figlia…
Regina sentì il cuore saltare un paio di battiti, le guance arrossarsi ed il respiro farsi più corto: ad una prima occhiata tutto ciò avrebbe potuto dare un'idea di assoluta sorpresa - ed era decisamente meglio così - ma se la ragazza stava in quel modo era perché sapeva dove lui volesse andare a parare, sapeva cosa stava per dire, e se una parte di sé elogiava il suo coraggio, l'altra avrebbe voluto saltargli addosso e tappargli la bocca prima che potesse pronunciare una sola sillaba in più.
... So che anche lei sarà molto sorpresa perché non ho mai dato a vedere nulla per rispetto verso tutti voi ma...
... Ma ammetto in tutta sincerità di non aver fatto altro che pensare a sua figlia in tutte le settimane successive al termine dell'incarico.
Per questo sono passato oggi: per chiederle, signore, il permesso di poter proporre a Regina una frequentazione, sempre che anche lei sia d'accordo, ovviamente.
Solo in quel momento Cinthya, la madre di Regina, alzò gli occhi su Lancelot per fissarlo con più attenzione, mentre Mitchell si limitò ad inarcare un sopracciglio ed a farsi più serio, ma rimanendo ancora in silenzio.
Io... Io penso di amare sua figlia, signore.
So che le tradizioni delle famiglie come la sua impongono una richiesta formale e non volevo mancarle di rispetto in alcun modo.
La prego, mi conceda questo onore, le assicuro che i miei sentimenti e le mie intenzioni sono autentici e limpide.
Amare.
La amava.
La amava!
Un lento e radioso sorriso sorpreso - e questa volta la sorpresa era sincera - si palesò sul volto della ragazza, il cuore che prendeva a battere a mille; Jeremy, dal canto suo, si espresse in un ghigno divertito e compiaciuto, perché a lui Lance piaceva.
I genitori invece…
Caro…
Non preoccuparti tesoro, ci penso io.
Vedi, Lancelot… - il viso del padre di lei si distese in un sorriso accomodante ma, non era difficile notarlo per la figlia, gli occhi rimasero assolutamente freddi e distaccati - … naturalmente sono molto felice che tu ti sia trovato bene con noi, ed apprezzo davvero che tu sia venuto a chiedermi il permesso di frequentare Regina, sei stato molto educato.
Tuttavia… - e qui la voce si fece appena più dura - come hai giustamente sottolineato prima, noi siamo una famiglia di un certo tipo, e dobbiamo soddisfare determinati standard: per questo è premura mia e di mia moglie far sì che i nostri figli frequentino le persone giuste, mi spiego?
Persone che siano… come dire… alla loro altezza, ecco.
Ehi papà, guarda che Lance è un tipo a posto!
Jeremy, nessuno ha chiesto il tuo intervento quindi faresti bene a non intrometterti.
Ma…
Fa' silenzio, ho detto!
Non alzare la voce con lui!
Regina, non ti ci mettere anche tu per favore…
Io mi ci metto eccome, invece! - esclamò arrabbiata la bionda, il cui livello di disgusto era cresciuto sempre più man mano che il padre pronunciava quelle tristissime parole verso il PT - Stiamo parlando della mia vita, del mio futuro, quindi è giusto che decida io con chi voglio uscire!
Non sei abbastanza grande per capire quali decisioni siano le migliori per te.
Cosa?!
Ma stai scherzando, vero? Dovrei lasciare a te il compito di decidere cos'è meglio per me? Alla stessa persona che pur sapendo, ha sempre fatto finta di nulla?!
Regina, non è il caso…
E perché no, mamma? - replicò lei, ormai decisamente alterata, affiancando Lance: era come se tutta la rabbia accumulata negli anni fosse improvvisamente esplosa, come se qualcosa avesse acceso la miccia e dato fuoco a quello che si era sempre tenuta dentro - Che c'è, temi forse di rovinare l'immagine di famiglia perfetta che ci siamo così faticosamente costruiti? O non ti piace ricordare che anche tu sapevi, e te ne sei fregata?
Regina, adesso basta!
No papà, basta un emerito cazzo! - mai stata una persona troppo sboccata in pubblico, ma la furia che le incendiava gli occhi faceva ben intendere che in quel momento Ginevra tutto era tranne che una ragazza educata e composta - Non vi è mai importato niente di come stessi veramente, l'unica cosa che contava erano le apparenze!
Vi preoccupavate solo che apparissi sempre bella, elegante, educata e rispettosa, che fossi popolare e invidiata da tutte… se poi di notte mi ficcavo due dita in gola per vomitare, quello era solo il prezzo della perfezione, giusto?
C-Cosa? - sbottò Jeremy sconvolto, spalancando gli occhi.
Stai esagerando ragazzina, dovresti mostrare un po' più di gratitudine! - ringhiò quasi Mitchell, alterato anche lui ormai - Tutto ciò che sei lo devi a me e a tua madre, portaci rispetto!
Rispetto? Rispetto per cosa, esattamente?
Ho fatto tutto da sola, fino ad oggi: certo, il mio cognome mi ha aiutato a scuola, i galeoni mi hanno permesso di frequentare i ragazzi più in vista della Cyprus… ma sono stata io a conquistarmi il posto nel coro della scuola, e solo io ad essere entrata tra i Saber Dynamos, ed è accaduto per la mia voce e la mia bravura, non certo per il tuo cognome… perciò non vi devo niente, hai capito, niente!
E se voglio frequentare Lance lo farò, con o senza il vostro permesso! - detto ciò si volse verso il ragazzo e gli fece un cenno, cominciando a marciare verso la porta - Andiamocene, non ho altro da fare qui.
Dove pensi di andare, piccola ingrata?!
Mitchell si fece in avanti per afferrarle il braccio mentre Cinthya, immobile sul divano, si copriva gli occhi per non vedere - come sempre aveva fatto nella sua vita: l'immagine della famiglia perfetta era appena andata in mille pezzi, ma a Regina non dispiaceva; al contrario non si era mai sentita - e se ne rese conto mentre si divincolava dalla presa del padre - così libera.
Lasciami andare, lasciami!
Papà, così le fai male, mollala subito!
Tu non t'immischiare!
Jeremy! - urlò Regina quando il padre, per spostare il fratello minore, gli diede uno spintone bello forte che lo fece sbattere contro lo stipite della porta, portandolo a barcollare e cadere a terra - Mi fai schifo, lasciami!
Strattonò il braccio dalla presa di Mitchell con tutta la forza che aveva, strappandosi anche il vestito, ma non le importava: corse invece accanto al fratello che sembrava intero, a parte un rivoletto di sangue sulla fronte, e lo abbracciò con fare protettivo mentre alzava lo sguardo irato verso il padre.
Me ne vado da qui, non voglio più vivere con voi!
Sei una persona orribile e tu - riferendosi alla madre - sei talmente vigliacca che non dovresti nemmeno avere il coraggio di guardarti allo specchio la mattina!
Ah, ma davvero? - la canzonò il padre minaccioso - E dove pensi di andare, mh?
Non hai niente fuori da questa casa, non sei nessuno!
Ovunque è meglio che qui. - replicò lei, evitando di commentare la seconda parte dell'ultima affermazione del padre - E Jeremy viene via con me fino a che non dovrà tornare alla Cyprus.
Cos'hai detto?!
Mi hai sentito… non lo lascio qui con voi, lo porto con me!
Mi prenderò cura di lui come ho sempre fatto, non vi permetterò di rovinargli la vita! - esclamò la bionda mentre il fratello la abbracciava, pronto a difenderla dalla furia del padre che non sarebbe tardata ad arrivare.
Tu, piccola ed insulsa ragazzina… !!
Le avrebbe messo le mani addosso se qualcuno non l'avesse fermato, poco ma sicuro, e Jeremy da solo poteva fare ben poco…
Salve anche a te, Regina, e buonasera Jeremy, ti trovo in forma.
Oh, ma che pensiero gentile caro, e che bei fiori!
Regina, su tesoro, non stare lì impalata e ringrazia Lancelot!
… grazie…
Il ringraziamento della bionda americana fu più simile ad un soffio, in realtà, lo sguardo a metà tra l'incredulo ed il terrorizzato: perché era lì? Che diavolo pensava di fare? Non voleva mica… no, no, assolutamente no!
Conosceva abbastanza bene suo padre - la madre sarebbe stata troppo debole per mettersi contro il marito - da prevedere la sua risposta… e non avrebbe portato a nulla di buono!
Ciao Lance, è bello rivederti!
Esclamò invece Jeremy, cercando di essere il più naturale ed affabile possibile, anche perché se aspettava che la sorella recitasse bene la sua parte, poteva anche morire nell'attesa!
Fortunatamente per la maggiore dei due figli, la madre era presa dai fiori appena ricevuti, mentre il padre prendeva un abbaglio gigantesco e si diceva già pronto a scrivergli la miglior lettera di raccomandazione del mondo.
Ecco, io la ringrazio tantissimo, terrò a mente di sicuro ma... Ehm, no, non è per quello che mi trovo qui.
A dire la verità io volevo dire a lei e sua moglie che durante la scorsa Estate mi sono trovato molto bene con vostra figlia…
Regina sentì il cuore saltare un paio di battiti, le guance arrossarsi ed il respiro farsi più corto: ad una prima occhiata tutto ciò avrebbe potuto dare un'idea di assoluta sorpresa - ed era decisamente meglio così - ma se la ragazza stava in quel modo era perché sapeva dove lui volesse andare a parare, sapeva cosa stava per dire, e se una parte di sé elogiava il suo coraggio, l'altra avrebbe voluto saltargli addosso e tappargli la bocca prima che potesse pronunciare una sola sillaba in più.
... So che anche lei sarà molto sorpresa perché non ho mai dato a vedere nulla per rispetto verso tutti voi ma...
... Ma ammetto in tutta sincerità di non aver fatto altro che pensare a sua figlia in tutte le settimane successive al termine dell'incarico.
Per questo sono passato oggi: per chiederle, signore, il permesso di poter proporre a Regina una frequentazione, sempre che anche lei sia d'accordo, ovviamente.
Solo in quel momento Cinthya, la madre di Regina, alzò gli occhi su Lancelot per fissarlo con più attenzione, mentre Mitchell si limitò ad inarcare un sopracciglio ed a farsi più serio, ma rimanendo ancora in silenzio.
Io... Io penso di amare sua figlia, signore.
So che le tradizioni delle famiglie come la sua impongono una richiesta formale e non volevo mancarle di rispetto in alcun modo.
La prego, mi conceda questo onore, le assicuro che i miei sentimenti e le mie intenzioni sono autentici e limpide.
Amare.
La amava.
La amava!
Un lento e radioso sorriso sorpreso - e questa volta la sorpresa era sincera - si palesò sul volto della ragazza, il cuore che prendeva a battere a mille; Jeremy, dal canto suo, si espresse in un ghigno divertito e compiaciuto, perché a lui Lance piaceva.
I genitori invece…
Caro…
Non preoccuparti tesoro, ci penso io.
Vedi, Lancelot… - il viso del padre di lei si distese in un sorriso accomodante ma, non era difficile notarlo per la figlia, gli occhi rimasero assolutamente freddi e distaccati - … naturalmente sono molto felice che tu ti sia trovato bene con noi, ed apprezzo davvero che tu sia venuto a chiedermi il permesso di frequentare Regina, sei stato molto educato.
Tuttavia… - e qui la voce si fece appena più dura - come hai giustamente sottolineato prima, noi siamo una famiglia di un certo tipo, e dobbiamo soddisfare determinati standard: per questo è premura mia e di mia moglie far sì che i nostri figli frequentino le persone giuste, mi spiego?
Persone che siano… come dire… alla loro altezza, ecco.
Ehi papà, guarda che Lance è un tipo a posto!
Jeremy, nessuno ha chiesto il tuo intervento quindi faresti bene a non intrometterti.
Ma…
Fa' silenzio, ho detto!
Non alzare la voce con lui!
Regina, non ti ci mettere anche tu per favore…
Io mi ci metto eccome, invece! - esclamò arrabbiata la bionda, il cui livello di disgusto era cresciuto sempre più man mano che il padre pronunciava quelle tristissime parole verso il PT - Stiamo parlando della mia vita, del mio futuro, quindi è giusto che decida io con chi voglio uscire!
Non sei abbastanza grande per capire quali decisioni siano le migliori per te.
Cosa?!
Ma stai scherzando, vero? Dovrei lasciare a te il compito di decidere cos'è meglio per me? Alla stessa persona che pur sapendo, ha sempre fatto finta di nulla?!
Regina, non è il caso…
E perché no, mamma? - replicò lei, ormai decisamente alterata, affiancando Lance: era come se tutta la rabbia accumulata negli anni fosse improvvisamente esplosa, come se qualcosa avesse acceso la miccia e dato fuoco a quello che si era sempre tenuta dentro - Che c'è, temi forse di rovinare l'immagine di famiglia perfetta che ci siamo così faticosamente costruiti? O non ti piace ricordare che anche tu sapevi, e te ne sei fregata?
Regina, adesso basta!
No papà, basta un emerito cazzo! - mai stata una persona troppo sboccata in pubblico, ma la furia che le incendiava gli occhi faceva ben intendere che in quel momento Ginevra tutto era tranne che una ragazza educata e composta - Non vi è mai importato niente di come stessi veramente, l'unica cosa che contava erano le apparenze!
Vi preoccupavate solo che apparissi sempre bella, elegante, educata e rispettosa, che fossi popolare e invidiata da tutte… se poi di notte mi ficcavo due dita in gola per vomitare, quello era solo il prezzo della perfezione, giusto?
C-Cosa? - sbottò Jeremy sconvolto, spalancando gli occhi.
Stai esagerando ragazzina, dovresti mostrare un po' più di gratitudine! - ringhiò quasi Mitchell, alterato anche lui ormai - Tutto ciò che sei lo devi a me e a tua madre, portaci rispetto!
Rispetto? Rispetto per cosa, esattamente?
Ho fatto tutto da sola, fino ad oggi: certo, il mio cognome mi ha aiutato a scuola, i galeoni mi hanno permesso di frequentare i ragazzi più in vista della Cyprus… ma sono stata io a conquistarmi il posto nel coro della scuola, e solo io ad essere entrata tra i Saber Dynamos, ed è accaduto per la mia voce e la mia bravura, non certo per il tuo cognome… perciò non vi devo niente, hai capito, niente!
E se voglio frequentare Lance lo farò, con o senza il vostro permesso! - detto ciò si volse verso il ragazzo e gli fece un cenno, cominciando a marciare verso la porta - Andiamocene, non ho altro da fare qui.
Dove pensi di andare, piccola ingrata?!
Mitchell si fece in avanti per afferrarle il braccio mentre Cinthya, immobile sul divano, si copriva gli occhi per non vedere - come sempre aveva fatto nella sua vita: l'immagine della famiglia perfetta era appena andata in mille pezzi, ma a Regina non dispiaceva; al contrario non si era mai sentita - e se ne rese conto mentre si divincolava dalla presa del padre - così libera.
Lasciami andare, lasciami!
Papà, così le fai male, mollala subito!
Tu non t'immischiare!
Jeremy! - urlò Regina quando il padre, per spostare il fratello minore, gli diede uno spintone bello forte che lo fece sbattere contro lo stipite della porta, portandolo a barcollare e cadere a terra - Mi fai schifo, lasciami!
Strattonò il braccio dalla presa di Mitchell con tutta la forza che aveva, strappandosi anche il vestito, ma non le importava: corse invece accanto al fratello che sembrava intero, a parte un rivoletto di sangue sulla fronte, e lo abbracciò con fare protettivo mentre alzava lo sguardo irato verso il padre.
Me ne vado da qui, non voglio più vivere con voi!
Sei una persona orribile e tu - riferendosi alla madre - sei talmente vigliacca che non dovresti nemmeno avere il coraggio di guardarti allo specchio la mattina!
Ah, ma davvero? - la canzonò il padre minaccioso - E dove pensi di andare, mh?
Non hai niente fuori da questa casa, non sei nessuno!
Ovunque è meglio che qui. - replicò lei, evitando di commentare la seconda parte dell'ultima affermazione del padre - E Jeremy viene via con me fino a che non dovrà tornare alla Cyprus.
Cos'hai detto?!
Mi hai sentito… non lo lascio qui con voi, lo porto con me!
Mi prenderò cura di lui come ho sempre fatto, non vi permetterò di rovinargli la vita! - esclamò la bionda mentre il fratello la abbracciava, pronto a difenderla dalla furia del padre che non sarebbe tardata ad arrivare.
Tu, piccola ed insulsa ragazzina… !!
Le avrebbe messo le mani addosso se qualcuno non l'avesse fermato, poco ma sicuro, e Jeremy da solo poteva fare ben poco…