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da Marcus » 03/10/2014, 15:35
°Villa di Veronique Vireau - Isole Lamu - 2 Gennaio 2109 - ore 8.00° [herculanum]Tezzereth, ho bisogno di cinque minuti della tua attenzione.
Anche sei o sette, amico mio, parla pure...
Grazie alle conoscenze della Vedova Nera sono riuscito a raddoppiare il numero di Mangiamorte pronti a voltare le spalle all'attuale Capo della Setta, ed a reclutare un numero notevole di simpatizzanti alla tua causa tra le sfere più alte - e malavitose - della società magica. Tuttavia ho bisogno di un tuo intervento per dare la giusta spinta ad uno degli attuali 12 e portarlo dalla parte giusta...
La Vedova Nera ha delle carte molto speciali… Assi che nemmeno molti tra i 12 posseggono… Ma in fondo l'ho sempre saputo che era destinata a fornirci grandi soddisfazioni… Chi sarebbe l'individuo che ha bisogno di una spinta da parte mia, tanto da mettere in difficoltà le doti diplomatiche eccelse del Tredicesimo, sentiamo… ?
La nostra diffidente spia, Xin Zhang Fu. Si è dimostrata molto più restia ad un dialogo di quanto ipotizzassi, per quanto ammetto di non aver mai insistito troppo nell'avvicinarmi a lei diplomaticamente… ritengo sia più saggio usare un approccio diverso per persone come lei. In particolare, ho trovato questo stralcio di pergamena che credo sia molto interessante… come noterai, si tratta di un oggetto che la nostra amica potrebbe trovare molto utile. Sarebbe un ottimo mezzo per convincerla a trattare, non credi?
Quella dannata cinese… Esattamente come una spia, sospetta di tutto e tutti. Abile e letale quanto inaffidabile per le operazioni di contratto più semplici. Magari ha semplicemente bisogno di una bella strapazzata… Noi di colore siamo famosi per una dote speciale no? Fagliela provare, sia mai che la si convince a quel modo, tsk! … Non stai parlando dell'oggetto più comune al mondo. Due lame gemelle appartenute ad una delle dinastie orientali magiche più potenti nella storia. Posso provare a vedere che fare, ma non garantisco nulla.
Se bastasse quel genere d'incentivo, sarebbe già dalla nostra parte… sfortunatamente, Xin ha bisogno di essere persuasa in modo più.. materialista. So che si tratta di un oggetto raro, ma sono più che sicuro che un uomo del tuo calibro riuscirà nell'ardua impresa di recuperarne una… e una volta faccio ciò, ti garantisco che quella donna sarà dalla tua parte al cento per cento.
Deduco tu ti sia informato bene sui suoi gusti… Te l'ho detto, non garantisco niente, ma avrai maggiori notizie entro un mese circa. Mi devi dire altro?
È il mio dovere sapere sempre tutto di tutti, no? No, nient'altro, attenderò con pazienza tue notizie. Ti lascio al tuo lavoro, Tezzereth… a presto.[/herculanum]
Quella conversazione si era svolta circa un mese e mezzo prima… e, puntuale come un orologio svizzero, Tezzereth gli aveva portato sue notizie dopo 30 giorni: e che notizie, si sarebbe potuto dire, quelle che ora Marcus possedeva e custodiva gelosamente nella villa di Veronique Vireau; grazie a ciò che Al Shamshir gli aveva procurato, non sarebbe stato difficile convincere Xin Zhang a spostarsi dalla loro parte… non per lui, comunque.
Sì, oggi sarà un grande giornata.
Mormorò l'uomo, in piedi fuori da uno dei balconi della villa intento a farsi baciare la pelle scura dal Sole sorto da appena qualche ora.
Attimi di quiete che precedevano la burrasca… una tempesta che, però, lui sapeva perfettamente come controllare.
°Villa di Xin Zhang Fu - Hong Kong - Stesso Giorno - ore 9.00°
Non era difficile identificare quale fosse la villa appartenente alla Spia della Setta, non quando era così isolata dal resto delle abitazioni: Marcus non trovava così assurda la posizione della casa della donna, che si riconduceva perfettamente al carattere schivo e diffidente di lei. Con indosso un jeans scuro, scarpe da passeggio nere firmate, una maglia di lana altrettanto scura a collo alto ed un giubbotto di pelle ben abbottonato, Azhad sembrava una macchia scura che andava avvicinandosi alla porta d'ingresso della villa della Spia, una macchia che teneva ben ferma nella mano destra una fodere in pelle rigida piuttosto lunga e stretta, il cui contenuto era al momento inconoscibile: arrivato di fronte all'uscio d'entrata, il Tredicesimo bussò tre volte, pronto a chiedere al cameriere che gli si fosse presentato davanti - nessun elfo domestico, interessante - di poter conferire con la padrona di casa.
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da La Setta » 03/10/2014, 23:11
Villa di Xin Zhang Fu Hong Kong 2 Gennaio Ore 08.55[tahoma]La canna di bambù bucata trasportava l'acqua del fiume nel laghetto artificiale. Non un solo suono si udiva all'esterno, forse soltanto il muoversi delle libellule e il verso di qualche raganella qua e là. La donna era rientrata quella stessa notte da una missione estremamente difficile, che aveva messo a dura prova i suo nervi sempre saldi. Depositato il vestiario da spia, aveva fatto un lungo bagno caldo, rilassante, chiedendo poi di non essere disturbata fino alle ore 08:00 del mattino successivo. In piedi abbastanza presto, aveva svolto la solita meditazione di mezz'ora per risvegliare i sensi in vista dell'imminente colazione. Un modo semplice di indossare abiti, quando si trovava nella sua dimora: una tunica bianca essenziale, calzetti in pieno stile orientale e sopra una giacca leggera di cotone grigio scuro a proteggerla dal sottile vento della seconda alba. Non possedeva alcun elfo domestico, preferiva di gran lunga delle serve, tre per la precisione, delle quali una si occupava della manutenzione esterna, la seconda della cucina e la terza dei servizi interni di ogni genere. Proprio quest'ultima, sentito bussare alla porta, si avvicinò ad essa per aprirla ed accogliere con cortesia l'ospite appena giunto. Faccio presente il vostro arrivo alla mia padrona, abbiate la pazienza di attendere qui, grazie.La ragazza di bell'aspetto e con l'educazione imposta dalle tradizioni cinesi, fece un inchino verso Marcus, assentandosi per raggiungere la proprietaria di quella dimora così lontana dal centro abitato. Il fatto di chiedergli di aspettare lì sull'uscio era a dir poco un pro forma, infatti se l'uomo avesse provato a fare anche un solo passo dentro casa, una barriera magica di altissimo livello lo avrebbe spinto via con l'energia di dieci schiantesimi messi insieme, più quattro o cinque "Bombarda Maxima". Xin Zhang si trovava nella sala da tè, la quale affacciava sul lago. Contemplava tutto o forse nulla, i suoi occhi scuri fendevano l'etere come lame affilate e l'espressione ferrea e seria sul suo viso era la rappresentazione costante di un animo guerriero ed estremamente forte. Di lì a nemmeno dieci giorni avrebbe dato il via ad una operazione in stallo da almeno un anno o forse poco di meno. Una operazione complessa, difficile ma vitale per la Setta dei 12. La certezza di riuscita non c'era ma questo per il Supremo era poco importante ed in fondo anche per lei. Mettersi alla prova era il fine ultimo per migliorarsi e lei voleva diventare ogni giorno sempre più capace e letale rispetto alla sorella minore, una spina nel fianco da ormai diversi mesi. Padrona. Ci sono delle visite...Di chi si tratta, Mei Lin?Si è presentato come "Il Tredicesimo", padrona.... Lascialo passare e chiedigli di togliere le scarpe.Sì, mia padrona. Porto dell'altro tè verde anche per lui?Non è a me che devi chiederlo, Mei Lin.La ragazza, con un inchino di estrema riverenza tornò verso la porta di ingresso, permettendo all'uomo di accomodarsi, chiedendogli se desiderasse una tazza di tè verde originale cinese, di quelli come non se ne assaggiavano da nessuna parte in tutto il mondo. A prescindere dalla risposta, ella lo avrebbe condotto fino alla sala ove stava ancora seduta la sua padrona, lasciandoli nella completa privacy chiudendo le porte scorrevoli in carta da zucchero della dimora. Xin Zhang non lo degnò di uno sguardo per i primi secondi, poi, con attenta e assoluta calma si mise in piedi, sfoggiando una eleganza nei movimenti invidiabile, così tanto leggera e leggiadra da sembrare quasi che fluttuasse. Voltandosi incrociò lo sguardo con quello di Marcus Azhad. Nessuna ombra di un sorriso, né curiosità riguardo l'oggetto che portava con sé, il quale probabilmente doveva somigliare ad una lama o qualcosa di molto simile. Nǐ hǎo, dì shísān. Shì shénme yǐndǎo nǐ jìnrù lǎohǔ de cháoxué... ... Zài lóng de dòngxué?Buongiorno, Tredicesimo. Cosa vi conduce nella tana della tigre... ... Nella caverna del dragone?Suo il territorio, sua la lingua da parlare per rivolgersi a lei, ma era alquanto sicura che il diplomatico per eccellenza della Setta dei 12 fosse perfettamente a conoscenza del Cinese e di molti altri idiomi del mondo. In fondo, anche lui, nel suo piccolo, aveva una fama non indifferente.[/tahoma]
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da Marcus » 04/10/2014, 17:01
Non appena la porta si aprì, Marcus fece presente alla ragazza che gli si era presentata davanti chi fosse… ovviamente a modo suo.
Ho bisogno di vedere la padrona di casa… sono il Tredicesimo.
Non c'era motivo di pronunciare il proprio nome e cognome, non quando era sicuro che a Xin Zhang bastasse molto meno per identificarlo: non si erano mai parlati molto, ma era risaputo quanto poco socievole fosse la spia della Setta dei 12; una diffidenza che Azhad era sicuro di poter stemperare, almeno in parte, col dono che aveva portato con sé quella mattina. Ci volevano tatto, strategia diplomatica e pacatezza, doti che l'uomo possedeva in abbondanza e che sapeva bene come usare, quando voleva.
Faccio presente il vostro arrivo alla mia padrona, abbiate la pazienza di attendere qui, grazie.
Non aveva alcuna fretta di entrare, senza contare che ipotizzava ci fosse ben più di una protezione magica a guardia dell'abitazione, e che l'avrebbe pagata cara se solo avesse tentato di oltrepassare le barriere innalzate apposta per tenere lontani visitatori sgraditi.
Prego, signore. Gradite del té verde cinese?
Molto volentieri, grazie.
Rispose Azhad quando la domestica di Xin Zhang gli propose di assaggiare del té originario di quei luoghi, consapevole che difficilmente avrebbe potuto trovarlo di altrettanta qualità in qualsiasi altra parte del mondo. La seguì, silenzioso e con passo volutamente leggero, fino a ritrovarsi nella sala dove la donna stava seduta, e nella quale vennero presto lasciati soli: non disse una parola, non palesò la propria presenza a colei che stava contemplando un punto indefinito fuori dalla propria abitazione e che, di sicuro, era consapevole che l'altro fosse lì; la osservò alzarsi, invece, volgere lo sguardo verso di lui e finalmente parlargli nella sua lingua madre, forse un modo per metterlo alla prova.
Buongiorno, Tredicesimo. Cosa vi conduce nella tana della tigre... ... Nella caverna del dragone?
La partita era appena cominciata.
Nǐ hǎo, Nǐ Yǐnshēn. (Buongiorno, Vostra Furtività.)
Lo salutò Marcus con un inchino breve ma compìto, ipotizzando che quel soprannome non dovesse dispiacerla troppo, poiché sottolineava una delle caratteristiche più spiccate in lei; si guardò appena attorno, poi, non essendosi mai spinto fino all'abitazione personale di uno dei 12, ed infine tornò a posare lo sguardo sulla donna - fiera, elegante, distaccata e bella che aveva di fronte.
Posso farti i complimenti per aver scelto, come tua abitazione, un luogo tanto immerso nella pace e nel silenzio? Credo si addica perfettamente al tuo modo di essere con gli altri.
Perché non poteva essere tanto arrogante da presumere che lei fosse sempre così, come si poneva con lui e col resto dei componenti della Setta, anche con le persone che considerava amiche o comunque importanti per sé; e d'altra parte, con quelle parole Marcus aveva appena dimostrato di apprezzare, nonostante tutto, quel modo di fare così scostante con gli estranei che la Spia era solita tenere, un complimento velato fatto con sincerità e non in virtù di quanto stava per dirle.
Immagino tu non abbia una particolare predilezioni per i convenevoli, perciò verrò subito al dunque… - riprese poi Azhad, dandole del "tu" non per mancanza di rispetto, ma perché così si rivolgeva a tutti i 12 componenti della Setta, Capo escluso ovviamente - Ti ho portato un regalo, e spero tanto che lo apprezzerai.
Detto ciò, prese la valigetta anche con l'altra mano, chiedendo il permesso a Xin Zhang di appoggiarla su un tavolo lì vicino: se gli fosse stato permesso, l'uomo avrebbe sbloccato le sicure della valigetta con entrambe le mani, ed infine l'avrebbe aperta lentamente per rivelarne il contenuto.
… se ricordo bene, il suo nome tradotto in inglese è "Destino Verde", giusto?
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da La Setta » 06/10/2014, 15:28
[tahoma]Buongiorno, Vostra Furtività.
Lo fissò con appena maggiore intensità negli occhi, non mostrando sorrisi o segni di compiacimento. Di sicuro non lo mandò via o non si mostrò infastidita, quindi forse era possibile che l'uomo avesse scelto un appellativo adeguato da rivolgerle. La serva aprì con discrezione la porta, avvicinandosi con un vassoio sul quale erano appoggiate due tazze di ceramica in perfetto stile orientale, fumanti, emananti un odore intenso e delizioso, il profumo del tè verde misto anche ad altre erbe aromatiche tipiche di quella tradizione. La ragazza posò il vassoio sul tavolino basso di vimini, per poi congedarsi subito con un inchino.
Posso farti i complimenti per aver scelto, come tua abitazione, un luogo tanto immerso nella pace e nel silenzio? Credo si addica perfettamente al tuo modo di essere con gli altri.
Vivendo nel silenzio, entro in comunione con esso. In tal modo conquisto il silenzio anche dentro di me, la chiave di volta per la riuscita di ogni mia missione. Tuttavia non credo tu sia venuto qui solo per scoprire come gestisco l'arredamento della mia dimora.
Immagino tu non abbia una particolare predilezioni per i convenevoli, perciò verrò subito al dunque…
Immagini bene, Marcus. Che cosa vuoi? O meglio... ... Cosa vuole chi ti manda qui?
Sarebbe stato un leggero colpo di scena per il Tredicesimo. A quanto pareva, Xin Zhang Fu era a conoscenza del piano di Tezzereth, o forse aveva intuito che ci fosse qualcosa che bolliva in pentola senza capire esattamente da chi provenisse. Ad ogni modo, aveva la sicurezza che la visita dell'uomo di colore derivasse da quelle conoscenze. Perché era al corrente di tutto ciò? Semplice: come poteva lei, la Spia per eccellenza, non avere occhi e orecchie dappertutto? Seguì con lo sguardo i movimenti dell'ospite, mentre per il momento evitava di afferrare la tazza, ipotizzando che era meglio stare attenti.
Ti ho portato un regalo, e spero tanto che lo apprezzerai.
... Non è possibile.
… se ricordo bene, il suo nome tradotto in inglese è "Destino Verde", giusto?
Le pupille si dilatarono e per la prima volta la donna schiuse le labbra in una espressione che ricordava molto lo stupore. Guardò dritto negli occhi Azhad, poi tornò sulla lama che scintillava ed ispirava potenza senza nemmeno essere sfiorata. Il "Destino Verde", la spada lunga cinese appartenente alla dinastia magica cinese Tang, un tesoro inestimabile e considerata la lama in grado di tagliare qualsiasi lega metallica babbana ed anche il prezioso Mithril, il metallo dei maghi. Impossibile da trasfigurare, distruggere magicamente o liquefare alchemicamente, in pratica un'arma perfetta e micidiale in mano alla persona giusta, giusta come ad esempio lei.
Qīng míng (Destino Verde)
Non si azzardò a toccarla: sapeva benissimo che determinati gesti avrebbero anche potuto significare una accettazione automatica di una alleanza o di una proposta e lei non aveva intenzione di legarsi in alcun modo a nessuno senza conoscere prima i rischi e le garanzie. A parte questo, non riusciva a togliere gli occhi da dosso a quella meraviglia fatta per combattere. Grazie ad un'arma del genere, la sorella avrebbe finalmente smesso di infastidirla ed intralciarla, in tal modo Xin Zhang avrebbe potuto sollevarsi dal peso di dover affrontare saltuariamente una persona importante per lei, col pericolo di doverla uccidere, qualora l'occasione l'avesse richiesto forzatamente.
Se siete arrivati a tanto, significa che i vostri piani sono decisamente alti e solidi. Spiega, Tredicesimo, ma bada bene, non perdo tempo con le trappole. Se questa spada è incantata affinché funga da contratto vincolante, te lo puoi anche riprendere e uscire di qui. Farò finta di non averti mai visto e credimi sarebbe già una grossa concessione.[/tahoma]
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da Marcus » 06/10/2014, 15:56
Vivendo nel silenzio, entro in comunione con esso. In tal modo conquisto il silenzio anche dentro di me, la chiave di volta per la riuscita di ogni mia missione. Tuttavia non credo tu sia venuto qui solo per scoprire come gestisco l'arredamento della mia dimora.
Il silenzio, sì... anche lui spesso se ne circondava, specie quando doveva pensare a come rapportarsi con qualcuno in modo da trarne il massimo profitto: quando si parlava dei 12, in particolare, ciascuno aveva un proprio carattere, un proprio modo di fare, e di conseguenza cambiava anche la maniera in cui Azhad doveva avvicinarcisi per ottenere ciò che voleva; non per niente aveva eccellenti doti diplomatiche, non per niente Tezzereth l'aveva scelto, non per niente era lui che si trovava, ora, di fronte a Xin Zhang Fu.
Immagini bene, Marcus. Che cosa vuoi? O meglio... ... Cosa vuole chi ti manda qui?
Accusò il colpo con uno scintillio di sorpresa negli occhi, ma nulla cambiò apparentemente nel suo aspetto esteriore dopo quella rivelazione: e così la Spia della Setta sapeva... un motivo in più per averla come amica ed alleata, anziché come nemica, ora Marcus ne era ancora più convinto. Sorrise leggermente, quasi complimentandosi con lei per averlo stupito, ed infine le mostrò il contenuto della valigetta che aveva portato con sé, un contenuto che, ne era certo... avrebbe valso a lui il colpo di scena questa volta.
... Non è possibile.
Stupore, ecco cosa lesse il Tredicesimo nello sguardo della donna, ed era esattamente ciò che desiderava vedere.
Se siete arrivati a tanto, significa che i vostri piani sono decisamente alti e solidi. Spiega, Tredicesimo, ma bada bene, non perdo tempo con le trappole. Se questa spada è incantata affinché funga da contratto vincolante, te lo puoi anche riprendere e uscire di qui. Farò finta di non averti mai visto e credimi sarebbe già una grossa concessione.
Così mi offendi, Xin. - replicò tranquillamente Marcus, le labbra che si stendevano in un sorriso leggero - Credi davvero che sottovaluterei così tanto la tua intelligenza e la tua perspicacia presentandoti una trappola di così basso livello?
Le domandò retorico, perché era risaputo che Azhad tutto fosse tranne che un superficiale, uno stupido o un avventato, specie in situazioni delicate come quella.
Questo è un dono per te da parte di Tezzereth, il quale... sì, ha in mente un piano ben preciso: spodestare l'attuale Supremo, prendere il controllo della Setta e guidarla finalmente verso il dominio del mondo magico. - si era appena scoperto, ma non avrebbe potuto fare altro in quelle circostanze, doveva essere onesto con lei se voleva portarla dalla sua parte - Niente più nascondersi nell'ombra, avere paura di chi potrebbe ostacolarci, niente più dover prendere ordini da parte di qualcuno che non è nemmeno umano, che è il frutto di una magia nera ben riuscita. Tezzereth vuole rivoluzionare la Setta... e vorrebbe che fossi dalla sua parte, quando ciò accadrà, che ti schierassi al tuo fianco nella battaglia contro l'attuale Supremo e che, dopo la sua vittoria, ti sedessi con lui al tavolo dei 12.
Una leggera pausa, per riprendere fiato e studiare il volto dell'altra dopo quelle parole, dopodiché Azhad proseguì con la parte più interessante della sua narrazione.
La spada che hai di fronte è un dono, e come tale non presenta alcun vincolo... se accetti di aiutarci è tua, e rimarrà tale in ogni caso.
E già forse quell'ultima parte dell'affermazione avrebbe dovuto far intuire alla Spia che c'era qualcosa di più dietro, e che Marcus Azhad aveva pensato a qualcosa di ben specifico.
Certo, se accetterai la nostra proposta Tezzereth ti chiederà di firmare un contratto magico vincolante dove viene riportata la tua devozione alla nostra causa, e l'immunità totale per lui e per me da qualsiasi tua decisione futura di ribellarti alla nuova organizzazione della Setta... - disse infatti, misurando attentamente le parole e pronunciandole infatti con la dovuta lentezza - Ma se un giorno tu decidessi di non voler più avere vincoli con lui o coi suoi piani, beh... suppongo che quel contratto verrà riposto da qualche parte, un luogo raggiungibile con le dovute informazioni, no? E se disgraziatamente quel foglio di carta si dovesse strappare...
Era davvero necessario concludere la frase?
... cosa ne pensi, Xin? Ti sembra una proposta abbastanza allettante?
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da La Setta » 07/10/2014, 14:33
[tahoma]Così mi offendi, Xin. Credi davvero che sottovaluterei così tanto la tua intelligenza e la tua perspicacia presentandoti una trappola di così basso livello?
A volte la strategia migliore è proprio pensare che l'altro non prenda mai in considerazione la tattica più stupida.
Pensare in modo troppo meccanico conduceva ad inganni ancor peggiori che ragionare in maniera semplice. La donna aveva imparato a vagliare ogni soluzione e possibilità prima di gettarsi in una avventura come in un accordo.
Questo è un dono per te da parte di Tezzereth, il quale... sì, ha in mente un piano ben preciso: spodestare l'attuale Supremo, prendere il controllo della Setta e guidarla finalmente verso il dominio del mondo magico.
Finalmente? Perché, cosa crede abbia fatto l'attuale Supremo fino ad ora?
Il loro Capo aveva aperto le porte allo sviluppo di bioarmi magiche di elevata potenza, aveva gettato le fondamenta per la creazione di tatuaggi di potenziamento illegali e segreti, macinato moltissimi vampiri e raccolto tra le proprie schiere una figlia del Mana. Decisamente non poco.
Niente più nascondersi nell'ombra, avere paura di chi potrebbe ostacolarci, niente più dover prendere ordini da parte di qualcuno che non è nemmeno umano, che è il frutto di una magia nera ben riuscita.
Strano sentire proprio te sputare sulla persona che ti ha cresciuto come un figlio. Evidentemente c'è qualcosa, o qualcuno, che ti sta molto più a cuore, se hai deciso di accodarti a quel viscido scienziato.
(INTUITO SESTO SENSO 36)
Gli rivolse un'occhiata penetrante, ma non certo riferita al poco rispetto che Azhad stava mostrando verso il Supremo, bensì a testimonianza di quanto Tezzereth non le stesse affatto simpatico, anzi, possibilmente se avesse potuto, l'avrebbe ucciso: troppo pazzo, troppo ambizioso.
Tezzereth vuole rivoluzionare la Setta... e vorrebbe che fossi dalla sua parte, quando ciò accadrà, che ti schierassi al tuo fianco nella battaglia contro l'attuale Supremo e che, dopo la sua vittoria, ti sedessi con lui al tavolo dei 12.
E di questa che mi dici?
La spada che hai di fronte è un dono, e come tale non presenta alcun vincolo... se accetti di aiutarci è tua, e rimarrà tale in ogni caso.
... In ogni caso...
Ripeté quelle parole tra sé con uno strano sapore agrodolce sulle labbra sottili e lucide. Gli occhi brillavano ancora, perché quella lama la chiamava e la voce del metallo era quasi irresistibile. Non le importava cosa o chi avesse spinto Marcus a voltare le spalle al Supremo, non erano affari suoi e se avesse voluto scoprirlo, di certo non ci avrebbe messo molto. La fortuna del Tredicesimo però era che Xin Zhang non fosse per nulla curiosa o desiderosa di saperne di più, questo perché contavano maggiormente i propri affari, le proprie missioni, la propria vita, la propria scalata verso la perfezione. A fronte di questo, il "Destino Verde" sarebbe risultato un valido aiuto, specie nel tentativo ultimo di far smettere la sorella di darle contro e intralciare i suoi piani.
Certo, se accetterai la nostra proposta Tezzereth ti chiederà di firmare un contratto magico vincolante dove viene riportata la tua devozione alla nostra causa, e l'immunità totale per lui e per me da qualsiasi tua decisione futura di ribellarti alla nuova organizzazione della Setta... Ma se un giorno tu decidessi di non voler più avere vincoli con lui o coi suoi piani, beh... suppongo che quel contratto verrà riposto da qualche parte, un luogo raggiungibile con le dovute informazioni, no? E se disgraziatamente quel foglio di carta si dovesse strappare...
... Furbo.
Quello fu l'unico mezzo sorriso che rivolse all'uomo di colore, molto blando e leggero, ma più che divertito e ironico possedeva comunque una mezza scintilla di malvagia consapevolezza. Ricevere un dono ed anche un motivo in più per uccidere Tezzereth, mica male come idea. Certo, avrebbe dovuto prima strappare la pergamena e poi farlo fuori, ma a Xin Zhang quei tipi di sfide mettevano parecchia adrenalina.
... cosa ne pensi, Xin? Ti sembra una proposta abbastanza allettante?
Tornata nuovamente seria e glaciale, la Spia afferrò l'elsa dell'arma con delicatezza, facendo scorrere il metallo piatto lungo il palmo della mano sinistra, specchiandocisi sopra. Non pesava nulla, forse, anzi sicuramente la spada più leggera che avesse mai toccato in tutta la sua esistenza. Si alzò in piedi e la fece librare per alcuni secondi, mostrando una tecnica con essa letale e fulminea, oltre che dannatamente elegante. Avrebbe potuto danzare e allo stesso tempo tagliare arti con quella spada, e probabilmente avrebbe incantato lo stesso. La perfezione faceva parte di quel tesoro inestimabile e lei desiderava averlo ad ogni costo, ma mettersi dalla parte dell'indiano, no, non faceva proprio per lei.
La mia unica contro offerta è questa: non mi schiererò dalla parte del tuo mandante, ma al momento del "Colpo di Stato" non farò nulla per negarne l'avanzata al potere, limitandomi a non aiutare l'attuale Supremo. Una volta concluso tutto quanto, tornerò al mio posto tra i dodici e se davvero riuscirà a ristabilire un adeguato ordine, allora potrà considerarmi sua alleata...
Ripose la spada al suo posto nella valigetta, poiché a quel punto Marcus poteva anche decidere di non accettare e quindi riprendersi il dono.
... Inoltre, richiedo la completa immunità dalla morte per mia sorella. Possono metterla al tappeto, colpirla o anche farla prigioniera, ma non ucciderla... ... Quello è un compito che spetta solo a me.[/tahoma]
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da Marcus » 07/10/2014, 15:03
A volte la strategia migliore è proprio pensare che l'altro non prenda mai in considerazione la tattica più stupida.
Annuì, poiché concordava col suo ragionamento: era una politica che Marcus non metteva quasi mai in atto, certo, ma non per questo non poteva riconoscerne la validità. D'altronde non era lì per mettere a confronto le sue tattiche con quelle di Xin, al contrario, c'era qualcosa di molto più delicato di cui discutere: voleva che la donna passasse dalla sua parte, anzi, dalla parte di Tezzereth, per quanto fosse evidente che alla Spia quell'uomo provocasse una sensazione di palese disgusto.
Strano sentire proprio te sputare sulla persona che ti ha cresciuto come un figlio. Evidentemente c'è qualcosa, o qualcuno, che ti sta molto più a cuore, se hai deciso di accodarti a quel viscido scienziato.
Amare qualcuno è la nostra più grande debolezza… e a volte, per quanto ci proviamo, non riusciamo proprio a liberarcene. Non sei d'accordo?
Domandò Marcus con voluta noncuranza, anche se i suoi occhi scuri brillavano: conoscevano tutti, nella Setta, la storia di Xin, o perlomeno tutti quelli che contavano… e dunque erano anche al corrente che la spina nel fianco più fastidiosa, per lei, era la sorella che voleva a tutti i costi riportarla sulla retta via, una sorella che per quanto odiata, la donna sembrava non voler/poter uccidere, non fino a che non avesse davvero avuto altra scelta. Non che fosse un problema di Azhad, no, lui pensava solo al benessere di Veronique, e ad uscire vincitore in quel gioco pericoloso al quale egli stesso aveva accettato di partecipare: per questo presentò quel dono a Xin, per questo le spiegò le intenzioni di Tezzereth, per questo le palesò le sue condizioni… e per questo usò, come sempre, le sue più fini arti diplomatiche e strategiche per sottolineare l'unica scappatoia a cui, forse, il futuro e possibile Supremo della Setta dei 12 non aveva pensato.
... Furbo.
La ringraziò con un cenno del capo, composto ma internamente compiaciuto: la furbizia era uno dei suoi pregi, ne era consapevole, e non a caso era stato scelto da Tezzereth per condurre le sue "missioni diplomatiche"; sapeva parlare con le persone, ma soprattutto sapeva come dare loro ciò che volevano senza nemmeno doverlo dire apertamente. Era questa la sua arma più potente.
La mia unica contro offerta è questa: non mi schiererò dalla parte del tuo mandante, ma al momento del "Colpo di Stato" non farò nulla per negarne l'avanzata al potere, limitandomi a non aiutare l'attuale Supremo. Una volta concluso tutto quanto, tornerò al mio posto tra i dodici e se davvero riuscirà a ristabilire un adeguato ordine, allora potrà considerarmi sua alleata...
La osservò maneggiare la spada con eleganza, con consapevolezza… uno spettacolo affascinante, non c'era dubbio, con lei il "Destino Verde" sarebbe diventato ancora più letale: nel contempo rifletteva sulle sue parole, e sebbene non fosse esattamente ciò che Tezzereth aveva chiesto, Marcus sapeva bene quando poteva tirare la corda e quando, invece, doveva fermarsi.
Sta bene. C'è altro?
... Inoltre, richiedo la completa immunità dalla morte per mia sorella. Possono metterla al tappeto, colpirla o anche farla prigioniera, ma non ucciderla... ... Quello è un compito che spetta solo a me.
Molto bene.
Commentò lui, chiudendo con attenzione la valigetta dentro cui era posata ora la spada e riprendendola in mano, lo sguardo fermo ed imperturbabile come sempre.
Tornerò a trovarti tra sette giorni esatti: in quell'occasione ti porterò il contratto magico da firmare, e ti riconsegnerò la spada che, da quel momento, apparterrà unicamente a te. A presto, Xin.
Le rivolse un sorriso breve, che non raggiunse nemmeno lontanamente gli occhi, dopodiché bevve un sorso di tè verde cinese, s'inchinò di fronte a lei e si congedò: aveva molto altro da fare, e sempre meno tempo a disposizione.
°Fine°
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Marcus
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da Shuyun » 10/07/2016, 21:52
17 Agosto 2112 | Ore 06:53 | Costa dell'isola di Hainan | Cina
Il Sole era sorto da circa un'ora quando Shuyun giunse lì con un più che netto anticipo. Non che la puntualità fosse un suo pallino, ma aveva bisogno di riflettere, meditare, trovare l'Equilibrio interiore, prima di partire per quella assurda avventura. Avrebbe aiutato una futura Consorella a portare a termine la propria missione, rischiando anche la vita, ma ormai aveva davvero poche buone ragioni per tenere a se stesso. Disfattista? Forse un poco, verissimo, ma non lo faceva apposta, non era dell'umore adatto per possedere speranze e doveva ancora digerire il brutto scherzo del Conflux. Alla fine si era convinto che se il Mana aveva deciso di donare l'Imprinting a Callisto ed esso non si era risolto su di lui, un motivo importante doveva pur esserci, un motivo superiore. Fare gli egoisti in quel frangente era stupido, meglio rimanere saldi e concreti, elaborando il lutto interiore ma senza dubitare mai più di qualcosa di così divino come l'Equilibrio. Non c'è bontà o cattiveria nei suoi intenti, bensì il semplice tentativo di preservare la neutralità, anche se a volte i mezzi non erano dei più semplici da accettare.
Dovrei farle presente il mio attuale stato d'animo? ... A cosa servirebbe? No, meglio di no. Deve essere concentrata sull'obiettivo, non sulle mie fisime.
Consapevole che Lan Xia probabilmente sarebbe giunta con estremo nervosismo e tensione, Shuyun scelse di non rivelarle niente se non alla fine di tutto. Intendeva portare a termine il compito e lo avrebbe fatto con la stessa identica nitidezza di idee ostentata con lei durante il loro primo incontro/scontro. Qualora fossero riusciti nell'impresa, allora la "Fendicielo" avrebbe aiutato la ragazza a riprendersi ciò che aveva perso per una colpa altrui, ovvero l'ascolto della sorella. I rapporti con i fratelli erano sempre un po' difficili, lui ne sapeva qualcosa, ma forse un giorno avrebbe risolto anche il Sagitta, doveva semplicemente capire quando. Era stato un mese intenso di allenamenti e durissime prove fisiche, andando anche oltre i propri limiti, spinto a migliorarsi per non essere secondo a nessuno, nemmeno a lei. Sapeva che la differenza tecnica c'era, ma sperava con quel desiderio e con quel lungo impegno dio aver accorciato abbastanza le distanze; orgoglio? Sì, giusto un poco. La bacchetta se ne stava ben custodita, la lama ancorata alla schiena, niente fuori posto, forse nemmeno la sua emotività.
Sono notti che ormai non torni più a trovarmi nei sogni, negli incubi. Posso quindi cominciare a sperare che hai iniziato il tuo allontanamento dal mio cuore?
Una domanda rivolta con lieve tristezza verso il cielo, dove una nuvola sembrava ricordargli il volto del "Miracolo", chiamato così anche dal Mana stesso. Chissà se nel frattempo la bionda aveva scelto di aderire alle tre Gilde, considerarle un po' di più la sua famiglia e la sua protezione. Chissà se aveva trovato nel frattempo, in mezzo a loro, colui che davvero doveva dividere la vita con lei. Chissà se ricordava ancora del suo Difensore per Eccellenza. Da una parte ne era certo: sarebbe sempre rimasto nel suo cuore e nella sua riconoscenza, ma per far sì che ciò bastasse il tempo doveva ancora scorrere in abbondanza. Per quella missione difficile aveva scelto di indossare abiti tranquilli, abiti non certo sportivi o cerimoniali, bensì qualcosa con la quale si trovasse comodo lui a destreggiarsi. Non appena giunto si era anche fatto un piccolo tuffo nel mare, così da svegliarsi per bene e completamente, tanto con quel caldo si sarebbe asciugato assieme ai vestiti. Era in contemplazione della sabbia e della riva, con qualche granchio che camminava qua e là, quando percepì la presenza di Lan Xia, così alzò gli occhi su di lei, individuandola subito.
Buongiorno e ben arrivata. Pronta per dimostrare allo Spettro il tuo valore?
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Shuyun
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da Lan Xia » 10/07/2016, 22:58
_ Mercoledì - 17.08 - ore 07.30 - Cina - Costa dell'isola di Hainan _
Erano stati mesi molto, molto intensi: da quando aveva parlato con Nabiki non aveva fatto altro che intensificare i propri allenamenti, superare i propri limiti, meditare, concentrarsi per essere preparata al meglio delle sue possibilità. Aveva anche rinunciato, per il momento, ad incrociare la sorella, perché se anche ci fosse riuscita come avrebbe mai potuto costringerla ad ascoltarla, non avendo una spada con cui fronteggiarla e batterla? Aveva messo da parte tutto, aveva quasi posto in stand-by anche la sua relazione con J.D., sapendo bene di avere, in quei mesi, allontanato l'uomo ma altrettanto consapevole di non potergli proprio spiegare cosa le stesse succedendo, cosa stesse passando in tutti quei mesi: il sentimento c'era ancora, in Lan, ma era la testa di lei ad essere altrove, in un luogo da cui nessuno, nemmeno il Sykes, riusciva a farla tornare indietro. Aveva anche messo in conto la possibilità che egli la lasciasse, e non gli avrebbe dato torto: e tuttavia la ricerca della Fendicielo e la salvezza della sorella venivano prima di tutto, anche di una relazione sentimentale che, forse, tanto solida non doveva essere -considerazioni che scacciava ogni volta come mosche fastidiose, atte solo a deconcentrarla dal suo obiettivo. I giorni si erano susseguiti veloci, ed Agosto era arrivato in un lampo -anzi, in un refolo- quella mattina si era svegliata con l'adrenalina che le correva sotto pelle, al punto tale da renderla quasi elettrica, nonostante non fosse certo quello il suo Elemento: aveva cercato la giusta concentrazione nella meditazione, nel silenzio assordante del Tempio del Cielo, dove soleva effettuare i propri esercizi, e solo quando si era sentita pronta aveva raggiunto l'isola di Hainan, luogo del suo appuntamento con Shuyun. Era più che certa che l'uomo si fosse preparato a dovere quanto lei per quell'avventura pericolosa, a cui però aveva accettato di aderire, probabilmente più per volontà di ascoltare l'Equilibrio che per senso di colpa nei suoi confronti, avendole impedito di fermare Xin Zhang prima che questa distruggesse l'unica spada conosciuta in grado di contrastare la sua: ed infatti, quando lo raggiunse -indossando una tipica veste da combattimento della sua famiglia, con la bacchetta accuratamente riposta nella fondina ferma sul fianco- la donna non poté non notare la sua figura, decisamente più pressante ed atletica dell'ultima volta in cui si erano visti.
Buongiorno e ben arrivata. Pronta per dimostrare allo Spettro il tuo valore?
... sei diverso.
Non un saluto, non un sorriso: l'espressione che nacque sul suo viso fu seria, concentrata, ed anche un po' preoccupata, sia per se stessa, sia per lo sguardo spento che adombrava i suoi occhi; desiderava il suo aiuto, aveva bisogno del suo aiuto, ma non era pronta a fargli rischiare la vita solo per dare una mano a una perfetta estranea, in fondo.
Non hai nessun obbligo di dirmi cosa ti passi nella testa e nel cuore, ma non bisogno di conoscerti per sapere che i tuoi occhi non mentono... ed essi non sono vivi, come l'ultima volta che ci siamo incrociati. Se non puoi essere con me al 100%, allora lascia che io vada da sola: posso morire per mia scelta, ma non posso far morire te perché vincolato alla promessa che mi hai fatto.
Finite di pronunciare quelle parole lo guardò dritto negli occhi, intensamente, più intensamente che poteva, come a volergli sondare l'anima, come a volerlo comprendere a fondo: c'era qualcosa in quell'uomo che la affascinava, che la spingeva a preoccuparsi per lui anche, a volerne comprendere a fondo il pensiero nonostante tra loro non ci fosse alcun legame. Era forse tutta una sua suggestione?
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Lan Xia
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