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da Aryanne » 24/09/2013, 21:44
Perché no, alla fine fa parte del mio lavoro quindi lo trovo semplice. Il karate lo conosco abbastanza bene, se quello che cerchi è una disciplina di tipo orientale. Se però te la cavi con il kick boxing potrei farti avvicinare al full contact che è una variante un po' più aggressiva, in questo modo avresti già buone basi di apprendimento e ci metteresti di meno ad assimilare il nuovo stile di combattimento.
Potrei anche suggerirti di insegnarmele entrambe, ma questo implicherebbe costringerti a passare un sacco di tempo con me... - commentò Arianna, schioccando la lingua sul palato con aria appena maliziosa - in ogni caso mi fido del giudizio di chi è più esperto di me, se credi che il "contatto pieno" sia la soluzione migliore... così sia.
Aggiunse con una semplice alzata di spalle, calcando appena con la voce sulla traduzione della disciplina che Lancelot le aveva proposto, quasi a volerle dare un contesto più sensuale: e sicuramente il nome, per lei che i doppi sensi li coglieva all'istante - spesso anche quando non erano voluti o erano appena accennati - richiamava pensieri ben poco casti nella mente di Arianna, che già si stava lasciando riempire la mente d'immagini d'allenamento tra lei e il ragazzo, il quale accettò peraltro ben volentieri l'idea di lei di andare fuori a cena al ristorante al giapponese una volta o l'altra.
Volentieri... Prenderemo ciò che più ci piace ed eseguiremo assaggi incrociati per capire cosa apprezza l'altro!
Sarà divertente permetterci di assaggiare ciò che mangia l'altro, potremmo scoprire di amare cose nuove!
Esclamò l'italiana con un bel sorriso carico di aspettativa: le piaceva condividere quei piccoli piaceri della vita con qualcuno, e per quanto lei adorasse Typhon in tutto e per tutto, sapeva bene che il ragazzo non amava troppo quel tipo di cucina, e che l'avrebbe accompagnata solo per farle piacere; se c'era dunque la possibilità di passare una serata circondata dal mondo culinario orientale in compagnia di qualcuno che lo apprezzava, perché no? Di certo, comunque, la conversazione non era finita lì: mentre mangiavano e bevevano, riempiendosi per bene lo stomaco dopo le stanchezze - soprattutto per lei - della giornata, i due ragazzi si misero a parlare di qualcosa di più privato e pesante come le reciproche situazioni sentimentali, e dopo il monologo, non voluto, della Ricciardi, fu il turno di Lance di parlare di sé, del proprio passato sentimentale e del tipo di ragazza ideale che occupava la sua mente.
In verità, compresa tu, soltanto due. Non mi aspettavo certo di trovarne una vasta popolazione, intendiamoci, ma svolgendo un lavoro come il mio, tempo di uscire, conoscere al volo ragazze di ogni genere e vedere di trovare quella giusta e che risponda alle aspettative è difficile. Immagino tu capisca benissimo cosa voglia dire...
E come non capirti? Almeno tu con la scusa del personal trainer le puoi conoscere, le ragazze, io nemmeno quello!
Scherzò Arianna, scuotendo il capo con aria semi-rassegnata ma divertita al tempo stesso: in effetti lei stava messa peggio di lui, non aveva alcuna occasione per conoscere ragazzi nuovi perché si allenava o col proprio Mentore o con Robyn - fidanzatissimo - e in ogni caso era sempre e comunque chiusa nell'area di casa Vireau, quindi che possibilità c'erano di poter conoscere persone diverse? A meno che i ragazzi non le piovessero dal cielo, non c'era verso di fare nuove amicizie o almeno delle semplici conoscenze. Forse era anche per quello che, in un certo senso, Arianna era ancora così legata a Vergil: come poteva porre un metro di paragone con lui per capire se, rispetto ad altri, fosse davvero la persona giusta per lei... se non c'erano persone con cui paragonarlo? Era quello probabilmente il motivo per il quale si affidava al destino, decidendo che l'unica cosa importante era essere felice, poi con chi o come era qualcosa che le interessava di meno.
Insomma ti affidi molto alla provvidenza, una mossa astuta... Deduco allora che il tuo cuore sia ancora molto vicino a questo ragazzo.
Non ha avuto modo di scostarsi mai davvero da lui, è questo il punto. Ma a prescindere da tutto, ho passato molto tempo insieme al mio ex, a Hogwarts, e gli voglio un gran bene.
No, non lo amava, ma sentiva un legame profondo con Vergil perché lui era stato il primo e unico a spingerla a dimenticare Typhon, relegandolo - per così dire - al ruolo di migliore amico/amante, e non più fidanzato.
Dovrebbe reputarsi estremamente fortunato, non sei una gemma che si trova in ogni luogo... Proprio per niente. Se potessi definirti una pietra preziosa, quale saresti?
Uhm... probabilmente la Corniola: sai, nel suo significato viene considerata una pietra solare, che infonde vitalità e ottimismo, ma anche stabilità e concretezza. Mi rispecchio molto in tutto questo, per ciò che sono e ciò che cerco nella vita - rispose Arianna dopo alcuni istanti di riflessione, concludendo quella spiegazione con un bel sorriso - Tu con quale pietra mi definiresti?
Gli domandò, decisamente curiosa di sentire la sua risposta. A prescindere da essa, fu presto il momento di fare un altro brindisi, e a giudicare da come Lance rispose alla sua proposta, l'idea di Arianna dovette piacergli molto.
Dico che un'idea tanto bella quanto i tuoi addominali...
Devi averli osservati per bene, allora... meglio quelli o i miei occhi?
S'informò la Ricciardi divertita, bevendo un sorso di alcol e sospirando soddisfatta, sentendosi a dire il vero piuttosto piena: non brilla né ubriaca, ma piacevolmente calda e compiaciuta di ciò che aveva mangiato e bevuto.
Pensavo che sarebbe molto bello finire la serata con un dolce prima di andare da te... conosci qualche posticino dove gustarsene uno da diabete meritato?
Gli chiese furbetta, strizzandogli l'occhio con un sorriso malizioso e divertito.
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Aryanne
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da Lancelot » 26/09/2013, 15:38
[tahoma] Potrei anche suggerirti di insegnarmele entrambe, ma questo implicherebbe costringerti a passare un sacco di tempo con me...Se non altro un lato positivo del lavorare gratis...In ogni caso mi fido del giudizio di chi è più esperto di me, se credi che il "contatto pieno" sia la soluzione migliore... così sia.Ah-ah... Ne sono largamente convinto, bellezza.Malizia per malizia, perché non contrattaccare e sorridere allo stesso tempo per il divertimento? La vera spensieratezza nel doppio senso stava proprio nel non creare un'atmosfera pesante e difficile da gestire e loro in questo ci stavano riuscendo benissimo, scherzando, aggiungendo sottili riferimenti piccanti e donando alla serata una leggera nota di desiderio e complicità. Così tra un cibo e l'altro, tra un assaggio di vino e una battuta, quel piacevole dopo-sfilata proseguiva liscio come l'olio vergine depositato sui cubetti di pomodoro delle bruschette, mentre venivano affrontati discorsi classici ed altri più intimi, come la situazione sentimentale, la difficoltà di comunicazione con l'esterno e la compressione del lavoro intesa come un mezzo ad ostacolare la libertà ed il tempo libero in ogni modo. Per quanto sapessero entrambi di non vivere una realtà semplice, entrambi osservavano nell'occhio altrui una tale soddisfazione per il proprio percorso che quasi serviva a rincuorarsi, a darsi un sostegno reciproco, rendendo quella pausa notturna ancora più bella. Da parte sua comunque, Lance non dimenticava mai di "scavare" attentamente nello spirito dell'interlocutrice, cercando di comprendere con nitidezza quali fossero i suoi sentimenti e le sue aspettative nei confronti dell'ex fidanzato. Non ha avuto modo di scostarsi mai davvero da lui, è questo il punto. Ma a prescindere da tutto, ho passato molto tempo insieme al mio ex, a Hogwarts, e gli voglio un gran bene.Significa che non hai ancora capito come regolare il sentimento che nutri per lui. Né amico, né fidanzato... E certo, una volta che lo hai posizionato sai che non lo sposterai più... Capisco il tuo dubbio interiore. Di sicuro non lo posso condividere, io non ho mai avuto con la donna che ho amato un tempo quella storia intensa che invece hai vissuto tu, perché non c'erano i presupposti, non c'era lo stesso intento e io non ero semplicemente... Pronto per lei, e credo che mai lo potrò essere. A volte non basta crescere per diventare adeguati a qualcuno... Questo non perché l'altro migliora e noi rimaniamo indietro, ma perché non si può cambiare più di tanto la sostanza di una persona, dunque l'incompatibilità potrebbe rimanere eterna. Per il sesso è diverso, il corpo parla un'altra lingua, ma il cuore ha un alfabeto molto più complesso... Non so, condividi?Il suo essere Mangiamorte non voleva dire in quel caso essere malvagio nei confronti di qualcun altro. Forse con quelle parole stava screditando un po' troppo Vergil, ma non lo conosceva, non era sua intenzione e il suo parlare era solo per esperienza, per una propria filosofia e un suo modo di pensare, nulla più. Julie oltre ad essere più grande cercava una persona diversa da lui, differente sotto molti aspetti, che fosse quello mentale o quello caratteriale, o magari entrambi, non poteva stabilirlo con certezza. In qualche modo, Lancelot era convinto dentro di sé che se anche fossero stati della stessa identica età, lei comunque non l'avrebbe avuto vicino, non l'avrebbe preso in considerazione come un possibile fidanzato... Forse fu proprio grazie a quella consapevolezza innata che era riuscito ad andare avanti e lentamente distaccarsi dalla dipendenza quasi ossessiva nei confronti di quella bellezza rara e cattiva come poche altre al mondo. La conversazione proseguì parlando di pietre preziose e significati, in particolare quella che doveva rispecchiare di più Arianna. Uhm... probabilmente la Corniola: sai, nel suo significato viene considerata una pietra solare, che infonde vitalità e ottimismo, ma anche stabilità e concretezza. Mi rispecchio molto in tutto questo, per ciò che sono e ciò che cerco nella vita...Quindi più che una gemma, stiamo parlando di minerale pietroso!Tu con quale pietra mi definiresti?Forse mi troverai scontato, come se avessi preso la prima più famosa a caso, ma non è così. Secondo me sei molto simile al Diamante. Può filtrare la luce del Sole per dar vita all'arcobaleno, e tu hai detto essere si solare, ma capace di celare in te molti altre sotto-caratteristiche. Inoltre è in assoluto la gemma più resistente del mondo, con il piccolo difetto che in realtà è anche la più fragile. La durezza del Diamante non è sinonimo di invulnerabilità, proprio come te che mi hai dimostrato di saperti far vedere forte, caparbia e grintosa ma dentro al tuo animo nascondi una parte che soffre, che spera, che ogni tanto non sorride perché preoccupata. Non so... Io ti vedo così, libera di dissentire!Avrebbe potuto menzionare anche la somiglianza col Diamante per via dei suoi occhi scintillanti o per la forma perfetta o per la difficoltà di reperire una come lei in natura, ma si andava a toccare un tasto diverso, quello più fisico, più da flirt, mentre se lei aveva deciso di assimilare la Corniola ad un lato più interiore, lui avrebbe fatto lo stesso, sottolineando solo quei particolari tralasciando gli altri che volendo avrebbe potuto esporle in un secondo momento e in un altro contesto. Il successivo brindisi andò a toccare l'argomento destino, futuro, nuove strade e nuovi incontri, tutti argomenti da Lance apprezzati, sopratutto in vista della piacevole conoscenza con la bionda e bellissima italiana dal forte temperamento. Ma c'era una parte del corpo di lei che lo aveva affascinato molto più di altre e con una piccola battuta sottile e maliziosa, il Dragoniere non esitò a farglielo presente... Dico che un'idea tanto bella quanto i tuoi addominali...Devi averli osservati per bene, allora... meglio quelli o i miei occhi?Sarebbe un'ardua sfida, lo ammetto, ma alla fine vincerebbero gli addominali, senza dubbio... E' una leggera fissazione che ho: mi piacciono le ragazze con il corpo scolpito e quell'addominale accennato e non troppo deciso sul tuo ventre piatto e allenato è una gioia per la mia vista! Per rispetto non mi sono soffermato troppo sui glutei, puoi stare tranquilla...Verissimo, infatti ci si era soffermato come ogni altro essere umano, cioè quel tanto che bastava per definirlo un culo da favola. Ovviamente si risparmiò quella verità, intuendo che tanto la Ricciardi non avesse di certo bisogno del suo giudizio, sicura com'era delle sue forme. Bevuto anche il penultimo bicchiere di vino, dando il via al cameriere per portare il definitivo drink prima della conclusione della degustazione, la ragazza si rese conto che a quella notte mancava un delizioso tocco di dolcezza, dolcezza che avrebbe voluto volentieri condividere con Lance poco prima di dirigersi verso la sua abitazione per il tanto promesso ed agognato massaggio a piedi, polpacci e cosce. Pensavo che sarebbe molto bello finire la serata con un dolce prima di andare da te... conosci qualche posticino dove gustarsene uno da diabete meritato?Firenze è la città della carne e del vino, ai dolci viene dedicata poca attenzione... ... Però... Potrebbe interessarti l'assortimento di gelato che ho nella mia abitazione? Crema di whiskey ad accompagnarne il sapore e il comfort dello stare seduti senza necessariamente essere composti. Che sia poltrona o letto, lascio a Voi la decisione, il cavalier Lancillotto per servirVi...[/tahoma]
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Lancelot
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da Aryanne » 27/09/2013, 21:32
Che Arianna e Lancelot sapessero come stuzzicare vicendevolmente la loro malizia, quello era poco ma sicuro, ed era soprattutto palese: il modo in cui si guardavano, in cui si parlavano, il timbro stesso della voce, tutto stava ad indicare un gioco che entrambi stavano consapevolmente portando avanti, divertendosi molto peraltro. Per la Ricciardi perlomeno era così: le stava piacendo parlare con lui, sorridergli, affrontare temi diversi ed anche seri spesso, ma senza dimenticare mai di sorridere, di provocarsi, di stupirsi spesso anche per il modo in cui si trovavano sulla medesima lunghezza d'onda; come nel caso di Vergil, per il quale Arianna nutriva ancora molti dubbi e molte incertezze. Quando si trovava a parlare di lui non era mai sicura di riuscire a far comprendere agli altri quanto complesso fosse il suo rapporto con lui, ma in quel caso bastò ascoltare le successive parole del bel personal trainer per comprendere che lui, la sua situazione, l'aveva capita eccome.
Significa che non hai ancora capito come regolare il sentimento che nutri per lui. Né amico, né fidanzato... E certo, una volta che lo hai posizionato sai che non lo sposterai più... Capisco il tuo dubbio interiore. Di sicuro non lo posso condividere, io non ho mai avuto con la donna che ho amato un tempo quella storia intensa che invece hai vissuto tu, perché non c'erano i presupposti, non c'era lo stesso intento e io non ero semplicemente... Pronto per lei, e credo che mai lo potrò essere.
Annuì lentamente mentre beveva e mangiava, ascoltandolo parlare: su tante cose si trovavano davvero in sintonia, ed era strano, sorprendente e confortante al tempo stesso perché non le era mai capitato; anche su Vergil aveva sempre evitato di parlare troppo, anche perché con chi avrebbe potuto farlo? Typhon lo odiava, Robyn era stato mollato per lui, ed Eufemia non aveva una bella opinione di Cartwright a prescindere, visto che aveva fatto soffrire la sua migliore amica... doveva tenersi tutto dentro, e per la prima volta finalmente ne stava parlando, cercando anche un consiglio esterno per la sua situazione con lui.
A volte non basta crescere per diventare adeguati a qualcuno... Questo non perché l'altro migliora e noi rimaniamo indietro, ma perché non si può cambiare più di tanto la sostanza di una persona, dunque l'incompatibilità potrebbe rimanere eterna. Per il sesso è diverso, il corpo parla un'altra lingua, ma il cuore ha un alfabeto molto più complesso... Non so, condividi?
Totalmente. Può esserci alchimia fisica con qualcuno, ma non si può basare una storia d'amore, una relazione seria e impegnativa solo su quello, è qualcosa di più profondo, e... non lo so, con Vergil è come se fossimo fermi sull'orlo del baratro, indecisi se saltare o meno. O forse sono solo io quella indecisa.
Ammise Arianna, mordicchiandosi il labbro: il ragionamento di Lance, però, non faceva una grinza, e la Ricciardi dentro di sé doveva ammetterlo in tutta onestà, prendendolo per quello che era, e cioè una possibilità del suo futuro con Vergil; lui stava crescendo, stava migliorando, ma non era detto che potesse diventare la persona giusta per lei. Forse non le era in passato e non lo sarebbe stato nemmeno in futuro, ma fino a che qualcun altro non le avesse rapito il cuore, l'italiana l'avrebbe aspettato; e per non pensarci ancora, reputandolo un argomento forse un po' triste, preferì rispondere alla domanda del suo PT, a cui ne seguì una a specchio che ebbe come risultato il riuscire a farla arrossire non poco.
Forse mi troverai scontato, come se avessi preso la prima più famosa a caso, ma non è così. Secondo me sei molto simile al Diamante. Può filtrare la luce del Sole per dar vita all'arcobaleno, e tu hai detto essere si solare, ma capace di celare in te molti altre sotto-caratteristiche. Inoltre è in assoluto la gemma più resistente del mondo, con il piccolo difetto che in realtà è anche la più fragile. La durezza del Diamante non è sinonimo di invulnerabilità, proprio come te che mi hai dimostrato di saperti far vedere forte, caparbia e grintosa ma dentro al tuo animo nascondi una parte che soffre, che spera, che ogni tanto non sorride perché preoccupata. Non so... Io ti vedo così, libera di dissentire!
Sono colpita, Lancillotto... una spiegazione che non fa una piega, hai convinto persino me! - esclamò Arianna, scherzando un po' sulla questione prima di scuotere il capo, tornando appena più seria - Non credevo mi avessi capita così bene, in effetti di solito accade solo col mio migliore amico... sono stupita e lusingata, davvero.
Aggiunse con un leggero sorriso imbarazzato, che divenne semplicemente divertito e malizioso quando Lance, poco dopo, ammise di aver dedicato uno sguardo più che generoso al fisico della bionda italiana, reputando i suoi addominali più magnetici degli occhi.
Sarebbe un'ardua sfida, lo ammetto, ma alla fine vincerebbero gli addominali, senza dubbio... E' una leggera fissazione che ho: mi piacciono le ragazze con il corpo scolpito e quell'addominale accennato e non troppo deciso sul tuo ventre piatto e allenato è una gioia per la mia vista! Per rispetto non mi sono soffermato troppo sui glutei, puoi stare tranquilla...
Ma tanto ti è bastato per capire che ho il culo migliore del mondo, sbaglio?
Domandò di rimando Arianna con una bella linguaccia, ridacchiando divertita: sapeva di avere un bel corpo, così come sapeva che il sedere era uno dei suoi punti di forza, quindi perché non farlo presente con orgoglio tutto italiano? Un brindisi dopo, la Ricciardi si rese conto che seppur quasi piena, c'era ancora spazio per un piccolo particolare... il dolce; ed era qualcosa a cui non avrebbe rinunciato facilmente.
Firenze è la città della carne e del vino, ai dolci viene dedicata poca attenzione... ... Però... Potrebbe interessarti l'assortimento di gelato che ho nella mia abitazione?
Cosa mi stai proponendo, esattamente?
Crema di whiskey ad accompagnarne il sapore e il comfort dello stare seduti senza necessariamente essere composti. Che sia poltrona o letto, lascio a Voi la decisione, il cavalier Lancillotto per servirVi...
Questa Madamigella non potrebbe mai dire di no alla possibilità di un massaggio accompagnato da una tazza di gelato alcolico, indi per cui, Messere... siete pronto a scortarmi fino alla vostra dimora?
Domandò di rimando Arianna, senza pensarci due volte: tanto sarebbe dovuta comunque andare da lui, quindi perché porsi il problema? Se poteva farsi massaggiare i piedi e nel frattempo gustarsi anche dell'ottimo gelato, non sarebbe di certo stata così stupida da rifiutare.
Manca un ultimo brindisi... - disse poi, sorridente e maliziosa, quando il cameriere lasciò loro l'ultimo bicchiere di vino, un bianco poco mosso dall'aroma fruttato - Lascio a te la scelta... a cosa vogliamo brindare?
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da Lancelot » 29/09/2013, 16:09
[tahoma]Totalmente. Può esserci alchimia fisica con qualcuno, ma non si può basare una storia d'amore, una relazione seria e impegnativa solo su quello, è qualcosa di più profondo, e... non lo so, con Vergil è come se fossimo fermi sull'orlo del baratro, indecisi se saltare o meno. O forse sono solo io quella indecisa.
Così aveva scoperto anche il nome del tizio: Vergil, anche più antico del proprio, che si andava perdendo nella letteratura latina europea. Lancelot si ripromise di non dimenticarlo, non certo per qualche pessimo scherzo o violenza, ma più che altro perché voleva entrare nella vita di quella ragazza abbastanza prepotentemente da essere un giorno in grado di trovarselo davanti e di riflesso, stringergli la mano ricordando chi fosse. A giudicare dall'espressione dell'italiana, era completamente d'accordo su tutto, ma a parte quello, si sentiva sempre dilaniata dai dubbi e dalle incertezze dell'abbandonare una via vecchia per quella nuova, timorosa di lasciar stare qualcosa di in realtà importante, se solo coltivato. Vergil evidentemente si sentiva già in grado, pronto per starle vicino, tornare ad essere ciò che erano un tempo, ma lei se ne stava titubante sull'orlo di quel baratro, guardando in basso e non sapendo se la mano del ragazzo fosse stata abbastanza salda da tenerla e proteggerla. Per quanto sicuramente forte, grintosa e capace di badare a sé stessa, Arianna forse nascondeva nell'animo una traccia indelebile lasciata dalla falsa presenza del padre nella sua vita. Mai da piccola aveva avuto davvero una figura maschile che l'avesse difesa dalle avversità e dai problemi, ricorrendo sempre alla propria forza di volontà per sopperire a quella mancanza. Magari crescendo, quella sensazione di vuoto lasciata dal genitore, rafforzatasi con la sua morte, era cresciuta a tal punto da spingerla a camminare sulle sue gambe ma a ricercare inconsciamente un uomo al suo fianco capace di essere alla sua altezza, capace di rassicurarla e farla sentire più stabile sul lungo cammino del destino e dei giorni di crescita e maturità. In questo forse, Vergil mancava, peccava, non riusciva nell'intento e per questo pur provando forti sentimenti per lui, Arianna non ce la faceva a stringerli la mano con la naturale sicurezza e certezza di poter contare su qualcuno in grado di aiutarla a rialzarsi in caso di caduta. Ovviamente quelle erano solo tutte congetture effettuate dalla mente vagante di Lancelot che non aveva la minima idea dei dettagli della storia, del rapporto conflittuale col padre di lei e della presenza nuova del Mentore Vastnor come degno genitore maschile mai posseduto.
Anche lo stesso baratro fa parte di una soggettività. In questo senso, è possibile anche che tu riesca a guardare il fondo di quel baratro e non sei certa che sia ciò che ti aspettavi. Per farla breve, potrebbe anche essere che il problema non è uno solo ma è l'insieme di molteplici. Dunque la domanda che dovresti farti è: posso risolverli tutti o qualcuno è del tutto impossibile da superare?
Il suo intento non era annullare del tutto le possibilità dell'altro o creare ulteriori dubbi nella mente della ragazza, bensì aiutarla a trovare una soluzione, condurla su una strada meno tortuosa di pensieri e parole inutili. A volte amare qualcuno o volergli bene non significava doverci passare per forza la vita o impegnarsi a finché per forza tutto andasse come lo si voleva, e lui in questo senso ne sapeva qualcosa. Mai e poi mai avrebbe potuto convincere Julie a stare con lui, mai e poi mai ella lo avrebbe accettato e mai e poi mai lui sarebbe stato pronto per lei, con quella consapevolezza nell'animo aveva deciso di prendere la propria strada, sicuramente nuova, sicuramente sconosciuta, ma necessariamente importante per dargli modo di vedere il mondo sotto un'altra ottica e sradicarsi dal giogo della sofferenza e dell'insoddisfazione. Sembrò infatti che ella comprese il suo intento benevolo, per questo anziché infastidirsi si rivelò piacevolmente sorpresa e colpita dal suo modo di pensare e di parlare, che per un ragazzo della sua età tra l'altro, era decisamente molto maturo, forse troppo.
Sono colpita, Lancillotto... una spiegazione che non fa una piega, hai convinto persino me! Non credevo mi avessi capita così bene, in effetti di solito accade solo col mio migliore amico... sono stupita e lusingata, davvero.
Scusa la sfacciataggine, ma spero vivamente di non ricadere in quella cerchia, un giorno...
Non molto difficile da interpretare come frase, ma Lancelot, o meglio, Lancillotto per la "sua" Arianna, si era dimostrato fin dall'inizio una persona molto sfacciata e diretta in ogni considerazione, anche quella più scomoda o meno palese e forse, era anche per quello che aveva fatto così tanta breccia nella curiosità della ex modella, convincendola a fidarsi di lui e dargli una piccola chance di stravolgerle la vita. A volte il ragazzo si chiedeva se quel suo lato caratteriale provenisse dal nulla oppure da qualche dono fornito dai genitori, ma sapendo bene di non aver mai avuto la possibilità di conoscerli da un punto di vista più umano, non gli rimaneva che conservare quel dubbio, relegando le domande in un angolo sconosciuto del suo pensiero, evitando di concentrarcisi troppo. Al massimo, la concentrazione poteva impegnarla per osservare fugacemente le parti del corpo della bionda italiana, riuscendo in pochissimo tempo a definire quanto fossero incredibilmente atletiche, prestanti e sessualmente attraenti.
Ma tanto ti è bastato per capire che ho il culo migliore del mondo, sbaglio?
Preferisco essere bugiardo e ammettere di non essere stato in grado di verificare visivamente abbastanza bene...
Ovvio che lei avesse due glutei fenomenali, tonici, allenati e sodi, ma perché doverlo ammettere così impunemente e anzi, conservare la possibilità di guardarli una seconda volta per pura sfida personale della ragazza? Aveva capito, da quel poco osservato, che fosse molto competitiva e decisa, così, stuzzicare un pochetto il suo ego e convincerla a mostrarsi ancora nella sua perfezione poteva essere valutata come la mossa migliore. Lance lasciava intendere sempre tutto, non nascondendo sicurezza, schiettezza e caparbietà nell'ottenere ciò che desiderava, forse era proprio in questo che si somigliavano molto loro due, forse era proprio per quello che si attraevano a quel modo, o almeno, per lui era esattamente così. Arianna Ricciardi gli chiese successivamente se conoscesse qualche luogo per mangiare delle dolcezze e concludere con una spolverata di zucchero quel dopo sfilata, così il Mangiamorte prese la pluffa al balzo proponendo un programmino piuttosto interessante a casa sua.
Questa Madamigella non potrebbe mai dire di no alla possibilità di un massaggio accompagnato da una tazza di gelato alcolico, indi per cui, Messere... siete pronto a scortarmi fino alla vostra dimora?
Ogni Vostro desiderio è un ordine per me... Non prima di un'ultima degustazione però!
Manca un ultimo brindisi... Lascio a te la scelta... a cosa vogliamo brindare?
Di lì a poco si prospettava una notte davvero fuori dal comune, incerta, indecisa ma carica di aspettative di ogni genere. Lance sapeva che non sarebbe accaduto nulla di eccessivo, perché ipotizzava che lei necessitasse prima diradare qualche nebbia nel cuore, ma sicuramente avrebbero potuto avvicinarsi, avrebbero potuto guardarsi negli occhi sapendo di non trovarsi in un luogo pubblico, trarre così la magia e l'elettricità del momento, possibilitati a fare tutto quello che la mente, l'istinto e la razionalità suggerivano o permettevano. Per quello, senza ulteriori indugi, Lancelot Kad-Aran afferrò il bicchiere ricolmo di nettare alcolico, fissando intensamente negli occhi la ragazza, deciso una volta per tutte a finire con un brindisi tanto scontato quanto evoluto. Partendo dal primo, impersonale e sconosciuto... Si giunse al termine della serata con qualcosa di nettamente diverso, in linea perfetta con ciò che al quale lui puntava ad arrivare, ricercando successivamente nell'espressione adesso sorridente della futura Mercenaria, un cenno di assenso ed adesione completa a quella celebrazione antistante all'avvio verso la sua abitazione.
... A noi.[/tahoma] DOPPIA CONCLUSIONE
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da Logan » 02/09/2014, 21:45
Sabato 2 Novembre 2108 Firenze Ore 13:21 Ristorante Bisteccheria "Al sangue & Ben cotta"
E quindi? Come procede la storia? Bene?
"Bene" è decisamente riduttivo, con lei il mondo mi appare una favola, ci credi?
Ci credo, ci credo fratellino, certo che ci credo, ci sono passato anche io... Bene, sono davvero molto molto contento per te! Come hai detto che si chiama?
Eufemia! Ha i capelli rossi come il fuoco, anche se ogni tanto si fa bionda, e poi ha due occhi che...
Alt alt alt, fermati, questa parte già l'hai ripetuta otto volte. Magari non ricorderò il nome ma di sicuro se la incontro per strada la riconosco subito!
Ahahah, scusami davvero! Ok, allora adesso sarà meglio che vada...
Ma, come? Te ne vai? Non stiamo a pranzo insieme? Ti ho detto di incontrarci qui perché pensavo ci mangiassimo una fiorentina assieme!
Ah cavolo Log, scusami sul serio, non avevo capito! Io attacco col turno pomeridiano all'ospedale tra mezz'ora, non posso proprio...
Ok ok, dai va bene, alla fine il lavoro viene sempre prima del divertimento, o almeno quasi sempre! Porta i miei più cari saluti alla tua superiore e fatti sentire un po' di più, mi devi una bistecca.
Eheheh, contaci! Ciao bro, ci si vede in giro...
E così, contro ogni previsione, Logan Sykes avrebbe passato quel Sabato a pranzo completamente da solo. Non si capivano spesso tra fratelli perché ognuno era sempre di corsa, si riuscivano ad incontrare poco e per di più non si aggiornavano mai del tutto. Nigel ormai era diventato un vero e proprio lavoratore, pieno di impegni, con tanto di fidanzata a rallegrargli la vita. Cresceva a vista d'occhio e maturava giorno dopo giorno, facendo l'orgoglio di tutta la famiglia Sykes, Logan compreso. L'ex docente di Babbanologia, quel giorno, aveva deciso di indossare indumenti semplici e casual dalla linea vagamente sportiva: una maglietta a maniche lunghe bianca, una giacca a vento color crema sopra, pantaloni di jeans bianchi, scarpe da passeggio nere e in testa un bel cappellino di una nota firma babbana. Seduto a quel tavolo di ristorante, l'uomo non poté che riflettere su quanto gli prendeva a male essere solo a gustarsi una super bistecca italiana di prima scelta, ma d'altronde non poteva mica fermare il primo passante e chiedergli di fare quattro chiacchiere! Ad un tratto però, mentre si stava versando il vino bianco fresco e frizzante nel calice, una persona attraverso la vetrina di passaggio sul marciapiede opposto colpì la sua attenzione, lasciandolo abbastanza basito. Non era possibile una coincidenza del genere. L'omone di colore si alzò in piedi, indicando al cameriere di mantenergli il tavolo perché sarebbe tornato subito ed uscì dal locale con una mezza corsetta, raggiungendo niente meno che la professoressa di Antiche Rune ed ex compagna di stanza Rebecca Auditore.
Ma guarda te chi si vede per le strade fiorentine!?
Da lontano temevo di aver sbagliato persona, solo che poi, alcuni dettagli, ti hanno resa perfettamente riconoscibile! ... Lasciando perdere le battute, che ci fai da queste parti? Nostalgia di casa?
Attese che la donna gli rispondesse, prima di avanzare con la mega proposta.
Senti, io mi stavo mangiando un boccone da solo per pranzo, mi fai compagnia? Hai già saziato lo stomaco o ti dividi una fettona di carne da 1,8 kg col sottoscritto?
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da Rebecca » 03/09/2014, 21:00
{Sabato 2 Novembre 2108, Firenze ore 13:30}
Mia dolcissima Phoebs, sto andando a Firenze per la solita ricorrenza. Come promesso, ci vediamo stasera per festeggiare insieme il mio compleanno.
Tua sempre, Becks
Con quel biglietto l'Auditore aveva lasciato la stanza della docente di Cura, informandola del luogo dove si stava recando per quel giorno tutto speciale. La prima volta che la donna aveva deciso di passare il proprio compleanno a Firenze, aveva appena compiuto 19 anni e da quel momento in poi la tappa fiorentina era sempre stata d'obbligo per lei. Non che in quella splendida città italiana vi fossero ancora dei parenti della donna rimasti in vita -era sola al mondo, per quel che ne sapeva- semplicemente era un modo forse un po' contorto per riscoprire le proprie origini e un'infanzia perduta molto tempo prima. Tutte le volte che camminava per le antiche vie del centro, Rebecca percorreva gli stessi identici passi fatti da bambina, con la mano stretta in quella del padre e della madre. La famiglia era solita fare gite a Firenze sia perchè l'uomo era originario di lì, sia perchè entrambi amavano far conoscere il mondo alla loro splendida figlioletta. Il Bosco ricordava ancora le storie che suo padre le raccontava sui loro antenati: si diceva che durante il Rinascimento gli Auditore fossero una famiglia molto ricca e dedita al mecenatismo, possidenti di vaste terre al di fuori di Firenze e di uno splendido palazzo all'interno della città. Ci era passata molto spesso la Terran di fronte al luogo dove un tempo sorgeva quella mirabile dimora: oggi quel vecchio edificio non esisteva più, abbattuto e poi ricostruito per farne una scuola elementare. E anche quel giorno si trovava lì, contemplando le mura e immaginando come dovesse essere in passato, le persone che vi avevano abitato, l'antica lingua fiorentina... Insomma la sua gita più che piacevole, era di stampo nostalgico-sentimentale ed era proprio per quel motivo che Rebecca aveva preferito andarci da sola, piuttosto che in compagnia della sua amica/amante. Non avrebbe potuto condividere con lei quel momento perchè esso era un pezzo del suo passato che custodiva gelosamente anche alla Chamberlain. Inoltre, era conscia che Phoebe non avrebbe saputo apprezzare come lei quel camminare per le strette vie fiorentine, passando di fronte a vetrine vecchie di secoli; non perchè la Ciclonis non amasse fare quel genere di cose, ma perchè lo avrebbe fatto con uno spirito diverso dal suo. Phoebe sarebbe stata allegra, solare, maliziosa -la solita dolce Phoebs insomma- mentre lei, lei sentiva di non poter essere la stessa di sempre. Firenze la colmava di dolci ricordi e al tempo stesso la svuotava di quegli stessi ricordi, perchè ogni cosa che i suoi occhi vedevano sostituiva in parte ciò che era rimasto impresso nella sua memoria vent'anni prima. Con quello stato d'animo un po' particolare e altanelante, dunque, l'Auditore si era preparata per il suo solito giro nella più bella città italiana -almeno secondo lei: camicia bianca di spesso cotone che cadeva morbidamente sopra un jeans azzurro chiaro con una cintura nera, scarpe nere, comode per camminare e infine -a completare il tutto- un paio di cerchioni e un bracciale fatto di sfere bianche e irregolari. Il clima di Novembre era abbastanza clemente da permetterle di indossare solo un trench di colore chiaro e, dal momento che il sole lì splendeva in tutta la sua maestosità, un paio di occhiali scuri per proteggere gli occhi. Aveva passato l’intera mattinata a girare per la città e adesso, alle 13:30, sentiva finalmente un forte appetito che la spinse a cercare una pizzeria nelle vicinanze. Mentre camminava, la giovane donna passò davanti ad una bisteccheria dal nome buffo e curioso, al cui interno sedeva l'ex-collega di Babbanologia Logan Sykes. Naturalmente Rebecca non si rese conto della presenza dell'uomo, che fu costretto a rincorrerla per circa una decina di metri prima di riuscire ad attirare la sua attenzione.
Ma guarda te chi si vede per le strade fiorentine!?
Logan...?!
L'Auditore si voltò di scatto -aveva riconosciuto l'omone dalla voce- tirandosi su gli occhiali da sole per vederlo meglio e aprendosi all'istante in un sorriso di sincera felicità nell'incontrarlo lì.
Da lontano temevo di aver sbagliato persona, solo che poi, alcuni dettagli, ti hanno resa perfettamente riconoscibile!
Stai parlando dei miei occhi, sicuro!
Rispose con una battuta alla battuta, ridendo mentre abbracciava e salutava alla maniera italiana -ovvero con due baci su entrambe le guance- l'amico ritrovato. All'inizio della loro amicizia/rapporto fra colleghi la metteva un po' in imbarazzo che Logan facesse continue allusioni al suo seno prosperoso. Ma la natura allegra e incline all'autoironia della giovane donna l'aveva aiutata a superare quell'ostacolo -oltre a comprendere che l'uomo non lo faceva per cattiveria, ma perchè sempre pronto a scherzare- e a controbattere alle frecciatine che Sykes era solito lanciarle.
... Lasciando perdere le battute, che ci fai da queste parti? Nostalgia di casa?
Stavo per farti la stessa domanda! Più o meno, diciamo che solitamente passo il 2 Novembre qui. E' una sorta di rituale al quale non riesco a rinunciare!- rispose, realizzando solo dopo che probabilmente Logan non aveva la minima idea del perchè avesse scelto proprio quella data -Perchè oggi è il mio compleanno...- aggiunse per chiarire ogni dubbio, fissandolo con uno sguardo che lasciava intuire che non fosse nulla di speciale, eccetto per lei.
Senti, io mi stavo mangiando un boccone da solo per pranzo, mi fai compagnia? Hai già saziato lo stomaco o ti dividi una fettona di carne da 1,8 kg col sottoscritto?
Niente fettona di carne, ma ti faccio volentieri compagnia con una pizza!
Accettò immediatamente la proposta dell'uomo, visto che era molto tempo che i due non avevano occasione di chiacchierare un po'. E poi all'Auditore piaceva mangiare in compagnia, quindi l'incontro con Logan Sykes non poteva che essere un dono diretto del Conflux per lei. Una volta arrivata di fronte alla bisteccheria che aveva superato poco prima ed essersi informata che il locale fornisse anche pizza a pranzo, Rebecca si tolse il trench posandolo sulla sedia e prendendo posto al tavolo prenotato da Logan, fissandolo in volto allegra e di buon umore.
Allora Logan, non dirmi che sei venuto qui solo per mangiarti una fiorentina!
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da Logan » 04/09/2014, 22:06
Stai parlando dei miei occhi, sicuro!
Beh... Sono due, catturano l'attenzione, sanno conquistare in pochi attimi... ... Ma si, potrebbero anche essere gli occhi!
E a proposito di occhi, le fece un bell'occhiolino, il caro Logan, prima di ricambiare il saluto all'italiana ben conoscendolo anche lui. Una bella sorpresa trovarla lì, senza ombra di dubbio, specie perché non era una compagnia rimediata e di seconda categoria, ma bensì una persona con la quale l'ex docente di babbanologia aveva un ottimo feeling, sia scherzoso che maturo. Fino a quando erano stati vicini di stanza, il Sykes aveva spesso bussato da lei per andarla a trovare e scambiarci quattro chiacchiere (sperando ogni tanto di beccarla in vestaglia semi trasparente ma non era mai successo, per la miseria!) e così nell'arco di poche settimane aveva stretto un rapporto amichevole e abbastanza solido, di quelli che, se ti incontri per le strade di Firenze, non puoi resistere al voler mangiare un boccone rievocando i vecchi tempi!
... Lasciando perdere le battute, che ci fai da queste parti? Nostalgia di casa?
Stavo per farti la stessa domanda! Più o meno, diciamo che solitamente passo il 2 Novembre qui. E' una sorta di rituale al quale non riesco a rinunciare!
Uhm... ... Urge ulteriore spiegazione, professoressa Auditore!
Perché oggi è il mio compleanno...
Cosa cosa cosa cosa?! E me lo dici così? Come se avessi appena detto "Perché oggi mi tocca andare a fare la spesa!", oppure "Perché oggi devo andare a trovare quella rompi palle della mia bisnonna Bedelia!" o qualcosa di simile! Porca miseria, mo' mi tocca farti un regalo, eeeehhh sì... Aaahhh zitta zitta zitta! Non provare a dire quello che so che stavi per dire... Te lo faccio il regalo, punto.
Adesso doveva soltanto pensare a cosa regalarle, però! Offrirle il pranzo era il minimo, ma non voleva scadere così tanto nell'ovvio. C'erano tantissime vetrine e negozi in giro per la città, qualcosa di adeguato l'avrebbe sicuramente trovata, magari facendosi aiutare proprio dalla festeggiata, la quale non doveva fare molto altro se non indicare col dito l'oggetto giusto. Si avviarono verso il ristorante, dove Rebecca si informò prima se facessero anche la pizza, dopo di che si sedettero allo stesso tavolo ove pochi minuti prima stava sistemato l'Auror con suo fratello minore Nigel, adesso al lavoro di fianco al premio MagiNobel. L'uomo versò un poco di vino bianco nel calice dell'italiana, proponendo all'istante un brindisi con tanto di canzoncina "tanti auguri a te" recitata in inglese (in realtà incitò anche altri clienti del ristorante ai tavoli vicini a cantare con lui e stranamente ci riuscì), poi, mentre aspettavano con ansia che arrivasse il cibo, iniziarono a parlare del più e del meno.
Allora Logan, non dirmi che sei venuto qui solo per mangiarti una fiorentina!
In realtà... Sì! Ahahahah, lo so, è incredibile, ma la carne come la fanno da queste parti è irresistibile. Mi sono anche visto con mio fratello e pensavo che avremmo passato il pranzo assieme ma poi lui è dovuto scappare al lavoro e quindi mi stavo preparando a mangiare una delle migliori prelibatezze al mondo tutto da solo!
Signorina, la sua pizza margherita con basilico fresco...
Per lei invece, la fiorentina quasi cruda...
... Devo trattenere la bava, sono in presenza di una signorina...
Lo disse quasi come fosse un mantra, una pratica di meditazione suprema che doveva attuare per non cedere al peccato! Non appena il cameriere si allontanò del tutto, Logan controllò effettivamente se la carne fosse della cottura richiesta, sorridendo soddisfatto, sperando che anche la docente di Antiche Rune fosse estasiata dalla sua ordinazione, d'altronde in Italia la pizza era tutta un'altra cosa rispetto al resto del mondo... per quanto lui la sapesse fare ancor meglio degli italiani stessi, modestia a parte!
Ok, devi togliermi una curiosità, ma una bella grossa... ... Ma è vero che al ceppo della tua famiglia appartengono dei famosi Assassini del periodo del Rinascimento?
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Logan
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da Rebecca » 05/09/2014, 0:11
Beh... Sono due, catturano l'attenzione, sanno conquistare in pochi attimi... ... Ma si, potrebbero anche essere gli occhi!
Addirittura potrebbero? Ma che gentile concessione!
Lo scambio di battute venne accompagnato da un abbraccio e due baci sulla guancia, con l'Auditore che si strinse per un breve momento al corpo dell'ex-professore di Babbanologia per salutarlo. Logan era stato un buon collega durante il periodo nel quale Rebecca era appena arrivata ad Hogwarts: sempre pronto ad aiutarla, pronto a farle compagnia quando si sentiva troppo sola, non dava mai a vedere che gli scocciasse scambiare quattro chiacchiere con la nuova insegnante di Antiche Rune. I due erano così diventati ben presto amici e proprio da buoni amici Sykes le chiese il motivo della sua presenza lì a Firenze. Per rispondere in maniera precisa alla domanda dell'ex-collega, la Terran fu costretta a rivelare che quello per lei era un giorno speciale, ovvero il suo compleanno. La reazione -espansiva- dell'altro non si fece attendere, suscitando l'ilarità dell'italo-svedese.
Cosa cosa cosa cosa?! E me lo dici così? Come se avessi appena detto "Perché oggi mi tocca andare a fare la spesa!", oppure "Perché oggi devo andare a trovare quella rompi palle della mia bisnonna Bedelia!" o qualcosa di simile!
Le sarebbe piaciuto avere una bisnonna rompi palle di nome Bedelia, pensò la giovane donna, incassando appena la testa nelle spalle e cercando di far capire all'omone di colore che non c'era bisogno di agitarsi tanto per una cosa simile.
Porca miseria, mo' mi tocca farti un regalo, eeeehhh sì...
Cosa? Ma non...
Aaahhh zitta zitta zitta! Non provare a dire quello che so che stavi per dire... Te lo faccio il regalo, punto.
Immagino che sia inutile tentare di farti cambiare idea, vero?
Lo sguardo di Logan fu abbastanza eloquente da indurre l'Auditore a non insistere oltre, scuotendo appena la testa rassegnata dalla caparbietà dell'uomo.
D'accordo, ma solo a patto...- e qui gli puntò il dito contro il petto -che possa ricambiare il regalo al TUO di compleanno! A proposito, quando sarà il lieto evento?
Meglio chiedere subito, così da evitare che l'altro sfuggisse alla sua condizione o anche che lei stessa potesse dimenticarsene. Subito dopo fu doveroso per entrambi i colleghi decidere di pranzare insieme nel ristorante dove si trovava prima Logan. La giovane donna si lasciò guidare dal suo nuovo accompagnatore, informandosi sul tipo di pietanze che servivo nel locale e ordinando per sè stessa una bella pizza margherita, con tanto di basilico! Accettare quell'invito tuttavia comportò alla Terran di assistere -volente o nolente- alle canzoncine di buon compleanno che Logan le cantò all'interno del locale, coinvolgendo -incredibile come ci fosse riuscito!- anche il resto degli avventori in quel Happy Birthday cantato con un accento molto italiano.
Tu sei matto...
Ma a discapito del complimento rivolto all'uomo, l'italo-svedese stava ridendo di gusto, un po' imbarazzato ma anche felice, un sorriso che continuò nonostante l'ultima nota della canzone si fosse già spenta da parecchio tempo. Quando Logan ebbe concluso il suo compito di omaggiare la festeggiata, finalmente fu il suo turno di spiegare per quale motivo si trovasse lì, rivelando che il motivo era di natura...golosa!
In realtà... Sì! Ahahahah, lo so, è incredibile, ma la carne come la fanno da queste parti è irresistibile. Mi sono anche visto con mio fratello e pensavo che avremmo passato il pranzo assieme ma poi lui è dovuto scappare al lavoro e quindi mi stavo preparando a mangiare una delle migliori prelibatezze al mondo tutto da solo!
Si, tu sei decisamente matto, io almeno ho una scusa migliore della tua!- rispose con finta aria di superiorità, per poi riprendere a parlare con tono più comprensivo -Ma ti capisco: la cucina italiana è quella che preferisco in assoluto...
Sarebbe potuta sembrare un'ovvietà detta da una mezza italiana, ma per Rebecca non era così, dal momento che alla propria cultura ci si era avvicinata -dopo un lungo periodo di separazione- solo negli ultimi anni.
Signorina, la sua pizza margherita con basilico fresco...
Grazie!
Per lei invece, la fiorentina quasi cruda...
... Devo trattenere la bava, sono in presenza di una signorina...
Se vuoi mi giro dall'altra parte e faccio finta di non sentire nulla di umido sotto le scarpe...
Rispose, prendendo forchetta e coltello e iniziando a dividere la sua pizza in otto spicchi perfettamente equilibrati, prendendo un sorso di vino bianco prima di iniziare il proprio pasto: il pomodoro emanava un profumo buonissimo e la mozzarella era perfettamente filante, proprio come piaceva a lei. Nel mentre tagliava il primo pezzetto con le posate - in presenza di Logan non si azzardava ad usare le mani!- arrivò una domanda da parte dell'uomo che la spiazzò per la sorpresa di sentire una cosa del genere.
Ok, devi togliermi una curiosità, ma una bella grossa... ... Ma è vero che al ceppo della tua famiglia appartengono dei famosi Assassini del periodo del Rinascimento?
E questa dove l'hai sentita?- chiese sinceramente colpita che l'ex-collega possedesse quel genere di informazioni -A dire il vero...si! Erano proprio di Firenze, gli Auditore, una famiglia importante per la storia di quel periodo...anche se non tutti ne sono a conoscenza- disse facendo un occhiolino all'uomo ben informato sull'antica storia della sua famiglia -Proprio questa mattina sono passata di fronte al luogo dove sorgeva la loro vecchia casa...mio padre mi ci portava sempre da piccola, raccontandomi le gesta dei suoi antenati.
Una specie di tesoro di famiglia che veniva custodito gelosamente e tramandato per via orale, dal momento che non esistevano testimonianze scritte. O almeno così aveva sempre creduto Rebecca, fino a quando Logan non le fece notare che lui invece ne sapeva qualcosa.
Come hai fatto a scoprirlo? Credevo che nessuno a parte me conoscesse questa storia...
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da Logan » 06/09/2014, 22:43
D'accordo, ma solo a patto... che possa ricambiare il regalo al TUO di compleanno! A proposito, quando sarà il lieto evento?
Non ti puoi proprio sbagliare, il primo Gennaio! Va bene, accetto accetto, però occhio, con i regali sono un tipo selettivo e rompiscatole!
Non era vero manco per niente, questo lo si evinceva dal tono di voce ben più che scherzoso, ma gli piaceva fare finto il difficile. Entrarono nel ristorante dopo che la donna accettò di fargli compagnia per pranzo, ordinandosi una gustosa pizza margherita, mentre lui andava optando per una fiorentina meravigliosamente al sangue del peso complessivo di un chilo e ottocento grammi, praticamente una delizia! Non contento degli auguri già fatti, comunque, l'ex docente decise di farsi aiutare da altri clienti per intonare un bel "tanti auguri a te" rivolto alla bella italiana, con tanto di applauso globale finale.
Tu sei matto...
Che esagerata, è solo che vengo da una cultura dove il compleanno è una ricorrenza super importante! Pensa, a casa mia, quando io o uno dei miei fratelli fa il compleanno, la mattina stessa veniamo svegliati dal resto dei parenti che ci cantano "Happy Birthday". Non importa se si è stonati, muti o col mal di gola, al massimo si apre la bocca senza far uscire un suono ma ci si aggiunge al coro senza esitazione. A condire il tutto, termina sempre la zia Gloria, che è tenore, con un bell'urlo prolungato seguito dagli applausi!
Ma in che razza di famiglia viveva il caro Logan Sykes? Semplice, in una famiglia un po' pazza ma dove tutti quanti si volevano bene. Quelle famiglie che forse si sperava di vedere solo negli spot babbani dei biscotti o dei prodotti della prima colazione, tanto per fare l'esempio. Eppure, il brillare degli occhi dell'uomo lasciava capire che non la stava prendendo in giro e che quella era la più pura delle verità. Proseguirono con le chiacchiere, arrivando anche alla spiegazione del perché lui fosse lì, una motivazione abbastanza semplice... anzi troppo!
Si, tu sei decisamente matto, io almeno ho una scusa migliore della tua! Ma ti capisco: la cucina italiana è quella che preferisco in assoluto...
Non ci crederai e te lo dico in confidenza...
Si avvicinò per parlarle in sussurro, così che i camerieri non sentissero.
... Anche se non sono italiano, so fare delle pizze anche meglio che a Napoli!
Annuì vigorosamente a quella affermazione, convinto al 100% della veridicità delle proprie parole, esponendo un sorriso a 579 denti e mezzo. Pregi culinari dell'americano a parte, c'era un'altra cosa che gli stava molto a cuore, ovvero conoscere la realtà dietro il cognome della famiglia di Rebecca. Ella pensò subito che alcune informazioni segreti sul suo passato fossero trapelate in qualche modo tra i borghi della città di Firenze... Non poteva assolutamente immaginare invece in quale modo Logan Sykes avesse ottenuto quelle confidenze, rimanendo anche piuttosto sconcertato nello scoprire che erano tutte quante reali!
E questa dove l'hai sentita?
Tu prima rispondi!
A dire il vero... sì! Erano proprio di Firenze, gli Auditore, una famiglia importante per la storia di quel periodo...anche se non tutti ne sono a conoscenza. Proprio questa mattina sono passata di fronte al luogo dove sorgeva la loro vecchia casa...mio padre mi ci portava sempre da piccola, raccontandomi le gesta dei suoi antenati.
E' assurdo... Wow... Allucinante... Ti giuro mi ci hai fatto rimanere...
Come hai fatto a scoprirlo? Credevo che nessuno a parte me conoscesse questa storia...
Oh beh... Ecco, a dire il vero...
Cercò di trovare le parole adatte, passandosi una mano dietro la nuca, appena appena in difficoltà.
La verità è che io stavo scherzando, cioè, non pensavo che tu avresti confermato le mie parole. Mi è capitato di giocare ad un videogioco babbano di categoria "Antica", sai, roba molto retro', antiquariato vero e proprio... In questo gioco il protagonista si chiamava Ezio Auditore da Firenze ed era un famosissimo Assassino che ha fatto la storia!
E qualora Rebecca gli avesse chiesto che cosa fosse un videogioco, in quanto maga ignara di molte delle culture non magiche...
Un videogioco è un un gioco che viene proiettato su uno schermo che riproduce immagini come un "Favola Fiabescum" perpetuo! Devi impersonare un protagonista, portare a termine delle missioni ed esplorare la sua storia, muovendolo attraverso un accessorio con una levetta e dei bottoni, con il quale indichi al personaggio finto dove andare e che cosa fare... Mi sono spiegato abbastanza?
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da Rebecca » 10/09/2014, 16:24
Non ti puoi proprio sbagliare, il primo Gennaio! Va bene, accetto accetto, però occhio, con i regali sono un tipo selettivo e rompiscatole!
E io sono brava ad indovinare il regalo giusto, quindi non preoccuparti!
Gli fece un occhiolino, scherzando su quello che la giovane donna avrebbe regalato al collega appena incontrato a Firenze. L'italo-svedese non avrebbe mai accettato che Logan Sykes le facesse un regalo senza poterlo ricambiare a sua volta, per questo si appuntò mentalmente la data del suo compleanno, ripromettendosi di scrivere un post-it magico -di quelli che ti svolazzano intorno all'avvicinarsi del promemoria da ricordare- per tenerlo bene a mente e non fare una pessima figura presentandosi a mani vuote il giorno del suo compleanno. Una volta entrati nel ristornate, Rebecca accarezzò l'idea di ingaggiare dei leprecauni ubriachi per cantare la tanto famigerata canzoncina di Happy Birthday all'uomo di colore, giusto per fargli provare quello che stava provando lei in quel momento, con mezzo locale che veniva coinvolto dall’impareggiabile carisma del suo accompagnatore. Quel pensiero venne però subito abbandonato, poichè la Terran era convinta che invece che imbarazzarsi, Sykes probabilmente si sarebbe ubriacato a sua volta e avrebbe cantato insieme ai leprecauni a squarciagola. Quella teoria venne confermata quando l'uomo le raccontò un aneddoto di come si svolgesse la mattina di compleanno di uno dei componenti della famiglia Sykes.
Che esagerata, è solo che vengo da una cultura dove il compleanno è una ricorrenza super importante! Pensa, a casa mia, quando io o uno dei miei fratelli fa il compleanno, la mattina stessa veniamo svegliati dal resto dei parenti che ci cantano "Happy Birthday". Non importa se si è stonati, muti o col mal di gola, al massimo si apre la bocca senza far uscire un suono ma ci si aggiunge al coro senza esitazione. A condire il tutto, termina sempre la zia Gloria, che è tenore, con un bell'urlo prolungato seguito dagli applausi!
Tenore?- chiese appena un po' più scettica, fissandolo bene in volto -Credevo che per le donne si dicesse soprano!
Ma nel fissare il volto assolutamente sincero di Logan non potè che credergli sulla parola e mettersi l'anima in pace, di fronte alla famiglia scatenata che l'ex-collega si ritrovava. Lei di sicuro la considerava una fortuna, visto che la sua di famiglia era praticamente inesistente, almeno nel senso di legami di sangue. Non una nonna, degli zii, un parente lontano nel quale scorresse anche solo una goccia del suo stesso, identico sangue: era una cosa alla quale l'Auditore ci aveva fatto l'abitudine, ma non così tanto da non invidiare appena appena coloro che, come Logan Sykes, vantavano rami genealogici lunghi decine di chilometri. Quei pensieri comunque non durarono molto, anche perchè ben presto un cameriere servì loro le pietanze che avevano ordianto: bistecca al sangue per lui e pizza margherita per lei.
Non ci crederai e te lo dico in confidenza... ... Anche se non sono italiano, so fare delle pizze anche meglio che a Napoli!
Queste confidenze mi fanno vergognare di me stessa! Io invece che sono mezza italiana non ho mai neanche provato a farla una pizza...- disse con finto tono colpevole, incassando appena la testa nelle spalle -In compenso faccio un Tiramisù che è una favola!
Era orgogliosa delle proprie abilità in cucina, anche se molto lo doveva al suo impareggiabile chef di fiducia Noah Pellegrino, che le aveva insegnato tutte le basi -o quasi- della cucina italiana.
Che ne diresti di mostrare sul campo e non solo a parole la tua bravura come pizzaiolo? Potremmo organizzare un pranzo o una cena e farmi vedere che cosa sai fare...
Aveva usato un tono provocatorio, fatto apposta affinchè l'uomo cogliesse la sfida che gli stava lanciando, incurante delle possibili altre interpretazioni che Logan avrebbe potuto dargli. A prescindere che avesse accettato o meno la sua proposta, Rebecca poco dopo -sollecitata da Sykes stesso- confidò all'amico le antiche storie che suo padre le aveva raccontato quando era piccola, riguardo le formidabili gesta della sua famiglia. Scoprire che un'altra persona oltre a lei conoscesse particolari tanto segreti della propria dinastia -o almeno lei era convinta così- la spinse a chiedergli dove avesse ottenuto quelle informazioni tanto riservate. L'immaginario dell'italo-svedese era già partito al galoppo, sognando di un diario segreto del quale Logan era venuto in possesso chissà quando e chissà dove. Ovviamente firmato da uno degli Auditore suoi antenati. Invece la spiegazione che le diede l'uomo la lasciò non solo di stucco ma anche incapace di comprendere che cosa esattamente avesse voluto dire l'ex-collega con quelle parole, poichè lei non aveva alcuna nozione di cosa fossero i videogiochi.
La verità è che io stavo scherzando, cioè, non pensavo che tu avresti confermato le mie parole. Mi è capitato di giocare ad un videogioco babbano di categoria "Antica", sai, roba molto retro', antiquariato vero e proprio... In questo gioco il protagonista si chiamava Ezio Auditore da Firenze ed era un famosissimo Assassino che ha fatto la storia!
Non è...possibile...
Lo sguardo sbigottito della docente di Antiche Rune dovette essere scambiato per confusionario da parte di Sykes, che si affrettò a spiegarle che cosa intendesse per "videogioco".
Un videogioco è un un gioco che viene proiettato su uno schermo che riproduce immagini come un "Favola Fiabescum" perpetuo! Devi impersonare un protagonista, portare a termine delle missioni ed esplorare la sua storia, muovendolo attraverso un accessorio con una levetta e dei bottoni, con il quale indichi al personaggio finto dove andare e che cosa fare... Mi sono spiegato abbastanza?
D'accordo...cioè, sembra interessante ma non è quello che...intendevo...- si stava ingarbugliando da sola e furono necessari alcuni secondi di silenzio per riprendersi e spiegare per filo e per segno che cosa avesse colpito la sua attenzione -Logan mio padre si chiamava Ezio Auditore! E'...assurdo, assolutamente incredibile...
Sconcertante come poche parole, dette per scherzo, avessero il potere di destabilizzare così tanto una persona. All'improvviso Rebecca alzò lo sguardo dal proprio piatto dritto negli occhi dell'uomo, con un espressione talmente seria e risoluta che il dragoniere avrebbe quasi potuto pensare che l'Auditore avesse intenzione di fargli un discorso complesso e profondo.
Voglio giocare anche io a questo videogioco.
Era sottointeso che ad insegnarle ad usarlo sarebbe stato Logan a farlo.
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