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Newcastle

Messaggioda Sandyon » 24/07/2014, 22:37

Un "brava" non mi dispiacerebbe, sai papà?

Non rispose a quella piccola battuta, che poi tanto battuta non era.
L'avrebbe gratificata solo al termine di tutto l'allenamento, non gli piaceva coccolarla troppo spesso per non perdere la concentrazione e il focus.
Erano lì per imparare a non morire, non erano lezioni di scuola o i primi addestramenti magici di quando aveva meno di vent'anni.
Monique ci aveva provato spesso a fargli capire che non era comunque necessario essere troppo tenuto nell'esprimere giudizi positivi, ma ciò faceva parte del suo carattere e da un lato l'italiana doveva ringraziare che per lo meno adesso era in grado di esprimerli, ogni tanto, quei giudizi.
La spiegazione sul "Tornadus" fu breve, semplice e concisa, anche perché ormai gliel'aveva ripetuta circa sei volte e non era necessario dilungarsi eccessivamente. La nuova fase da portare a termine era leggermente più difficile e stancante di tutte le altre precedenti, ma non c'era motivo di preoccuparsi, non per un osso duro come Aryanne Vastnor, almeno.

Dieci cicli, eh?
D'accordo…


Se fossero partiti all'inizio della lezione con quella esercitazione, probabilmente a Sandyon non sarebbe servito a nulla, visto che eseguire dieci cicli a corpo fresco, per una come sua figlia, sarebbe stato quasi uno scherzo, una passeggiata di salute. Sul campo di battaglia avrebbe potuto usare il "Tornadus" anche al seguito di una corsa, di un altro combattimento o di un qualunque altro sforzo fisico o magico, quindi suo padre doveva ricreare una situazione simile e metterla alla prova per capire quanto avrebbe retto e se fosse stata in grado di non vacillare nemmeno dopo l'intensa attività svolta fino ad allora. La figlia si posizionò con la bacchetta rigida e alta, di fronte a lei, prendendo quel tanto che bastasse come respiro per darle l'energia di cominciare, dopo di che, gli incantesimi vennero scagliati con furia, velocità, potenza e decisione, uno dopo l'altro, ben dieci volte.
Quando terminò quella serie, la giovane Vastnor mostrò un evidente stato di fiatone, stanchezza, spossatezza magica e debolezza muscolare.
Sandyon annuì piuttosto soddisfatto, non aspettandosi niente di più e niente di meno, avvicinandosi a lei per toglierle la bacchetta di mano.

Eccellente.
Sono orgoglioso di te.


Eccolo lì il tanto voluto e sognato complimento rivolto alla performance della ragazza. Inserì l'arma nel fodero, poi la aiutò a sistemarsi seduta con le braccia conserte, passandole la mano sul volto le indicò di chiudere gli occhi e le mise le braccia nella posa meditativa.
Subito dopo, posizionandosi dietro di lei e in ginocchio, mentre ella meditava riacquistando la giusta respirazione calma, lui si preoccupava di farle un massaggio alle spalle, poi alla colonna vertebrale, facendo udire parecchi "crunk" qua e là, segno inequivocabile che stava avendo l'effetto giusto. Le vertebre si allineavano, i muscoli si ammorbidivano e il corpo in generale lentamente si sentiva meglio, calmando lo stress e il nervoso.
Tuttavia, alcuni leggeri tremolii all'altezza dei fianchi, delle caviglie e del petto gli fecero comprendere che evidentemente la figlia aveva subito dei colpi troppo forti, forse in alcuni momenti nei quali la guardia non era adeguatamente alzata.

Mmmmhhhh.
Questi micro spasmi incontrollati non mi piacciono.
Rimarrai qui stanotte e domani, preferisco.
Chiederò a Robyn di assisterti.
Ora alzati, su.


La aiutò, ovviamente, anche se per il momento era ovvio che ci riuscisse piuttosto bene da sola.
Era ancora molto calda e tutte le articolazioni rispondevano bene, solo l'indomani si sarebbero presentati i problemi, al seguito di un bagno caldo.
Non poteva far venire lì Typhon perché non voleva che nessuno esterno conoscesse l'ubicazione di casa sua e non voleva smaterializzarsi con lei in braccio per timore che lo strappo magico facesse ancora più danni. Alla fine si trattava appena di un giorno, niente di grave.
Stavano quindi per passare al secondo step di addestramento, quando una insolita aria magica preavvisò l'arrivo di qualcuno proprio in quella zona.
Sia lui che Aryanne avrebbero potuto percepire quel magnetismo da incantesimo smaterializzante senza alcun dubbio, mettendosi immediatamente in posizione di guardia, con la bacchetta pronta... ma le persone che apparvero in quell'istante, almeno da parte del Vastnor, non sapevano se considerarle una reale minaccia o... qualcos'altro.

Cosa c'è, n°1?
... Non vedi forse che siamo disarmati?
La vecchiaia fa brutti scherzi alla vista.


Immagine

La bambina prenderà freddo.
Perché non la mandi da un'altra parte?
Il mio uomo vorrebbe chiacchierare.


Immagine

Sandyon non impedì certo ad Aryanne di controbattere a quel piccolo affronto verso di lei, sapendo che si sarebbe difesa alla perfezione, tuttavia però la fermò qualora volesse osare di più, come ad esempio ingaggiare uno scontro magico con la fidanzata del suo ex migliore amico.
Tyslion Asveras voleva parlare con lui, e voleva farlo senza la presenza della giovane Vastnor. Alquanto curioso, anche se in parte preoccupante.
Non si vedevano da quella sera, quando l'uomo era crollato colpito inesorabilmente dalla verità, dal reale passato suo con "Rachel".
In teoria, adesso il n°2 non avrebbe avuto più alcun motivo per odiarlo, peccato che non si frequentavano da troppo tempo per stabilire se le supposizione di Sandyon riguardo il greco fossero sempre riconducibili al sicuro avvenire. Nella sua mente parlò con Mog, chiamandolo. Lui rispose dopo un mezzo sbadiglio sofferto. Gli ordinò di fare compagnia alla figlia al piano di sopra, in camera, ed assicurarsi che non origliasse o si addormentasse per alcun motivo, ne andava dei suoi muscoli e del suo status di salute fisica.

Ary, vieni, andiamo... Sandyon ha detto che dobbiamo andare in casa, di sopra!
Ti faccio io compagnia!


Lanciò un'occhiata di ringraziamento serio alla figlia perché avrebbe assecondato i suoi desideri, dopo di che, iniziò a camminare verso l'abitazione, aprendo la porta senza scatti e rivolgendo immediatamente lo sguardo verso la cucina, ove sicuramente la moglie era intenta a fare uno dei suoi mille esperimenti con i dolci fatti a mano che puntualmente finivano per carbonizzare il salotto. Il tentativo di quel dì era il ciambellone.

... Monique.
Abbiamo ospiti.


Si volse verso Tyslion e Julie.

Per mia figlia, d'accordo.
Mia moglie però, non si discute, rimane con me.


Mi sta bene.
Tanto devo sistemare una faccenda anche con lei.


Sandyon attese che arrivasse la propria compagna, per poi andare a sedersi in poltrona, con lei in braccio.
Ai due nuovi arrivati invece, completo e libero utilizzo del divano.

Spoiler:
Le PG Julie e Monique sono state mosse sotto accordo delle rispettive player.
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Messaggioda Aryanne » 25/07/2014, 12:37

Eccellente.
Sono orgoglioso di te.


Mi sono guadagnata… anf… almeno un abbraccio?

Si sentiva debole, terribilmente spossata, e l'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era stendersi su un letto e non rialzarsi più per le successive 24/36 ore, giusto per dare modo al corpo di rigenerarsi e permetterle di non urlare ad ogni movimento non effettuato al rallentatore.
Si lasciò posare la bacchetta nel fodero e si fece aiutare dal genitore a mettersi seduta per meditare: in quel momento avrebbe più che altro voluto dormire, ma erano anni, ormai, che eseguiva gli ordini di Sandyon senza discutere e di certo non si sarebbe messa a farlo proprio ora.
Ricercò la concentrazione necessaria per la meditazione ad occhi chiusi, focalizzandosi sui respiri, lunghi e profondi, che rilassarono leggermente i suoi muscoli, facendosi aiutare anche dal padre che intanto massaggiava la schiena, le spalle, facendo scrocchiare un po' tutto per donarle sollievo: tuttavia non riusciva stare ferma, non completamente; per quanto rilassata, ora, il corpo non rispondeva in modo perfetto ai suoi comandi, provocandole piccoli spasmi che ogni tanto la faceva tremare.

Mmmmhhhh.

Cosa c'è?

Domandò lei, senza nemmeno aprire gli occhi.

Questi micro spasmi incontrollati non mi piacciono.
Rimarrai qui stanotte e domani, preferisco.
Chiederò a Robyn di assisterti.


Ecco, e addio coccole da Typhon!
Ovviamente Aryanne non lo disse, limitandosi ad aprire gli occhi per posarli su Sandyon e fare un sospiro leggero, annuendo: no, non si sarebbe messa a discutere con lui nemmeno in quel frangente, limitandosi ad avvertire Typhon via gufo per farlo stare più tranquillo.

Ora alzati, su.

Gli tese la mano giusto per non fare tutto lo sforzo completamente da sola, sciogliendosi i capelli così da affondarci la mano - un gesto che riusciva, chissà perché, a rilassarla - e facendo poi per legarseli in vista di qualche altro eventuale esercizio.
Tuttavia non fece in tempo a chiedere a Vastnor cosa volesse farle fare, perché percepì una variazione della potenza magica intorno a loro, segno che qualcuno stava arrivando.
D'istinto, l'italiana riprese la bacchetta in mano e assunse la posizione difensiva senza nemmeno pensarci, ma non appena vide le due persone che si erano smaterializzate a casa del padre non fu più tanto sicura che servisse.

Cosa c'è, n°1?
... Non vedi forse che siamo disarmati?
La vecchiaia fa brutti scherzi alla vista.


La bambina prenderà freddo.
Perché non la mandi da un'altra parte?
Il mio uomo vorrebbe chiacchierare.


La bambina sa resistere ad un po' di freddo, soprattutto se ha la possibilità di sbranare chi la piglia per il culo.

Replicò Aryanne con voce dura, provando l'impulso fortissimo di usare l'Animagia per diventare una leonessa ed affondare le zanne nella corpo di Julie Sanders: ogni tanto succedeva, quand'era parecchio arrabbiata o infastidita, ma solitamente bastava che il fidanzato o il padre la toccassero per far prevalere la sua parte razionale su quella istintiva.
Se ciò, dunque, fosse accaduto, la Vastnor si sarebbe lentamente rilassata, posando la bacchetta - tanto per diventare Animagus non le sarebbe servita comunque - e spostando lo sguardo su Tyslion: fosse stato solo l'avrebbe anche salutato con l'appellativo "zio", ma la presenza della fidanzata di lui la frenava parecchio in tal senso.

Ary, vieni, andiamo... Sandyon ha detto che dobbiamo andare in casa, di sopra!
Ti faccio io compagnia!


Avrebbe voluto pregare il padre di farla rimanere, ma sapeva già quale sarebbe stata la sua risposta: per questo fece solo un leggero sospiro e, lanciata un'ultima occhiata sia ad Asveras che al genitore, diede loro le spalle - l'americana non se la filò nemmeno di pezza - e si avviò verso il piano di sopra, nella camera che Sandyon aveva arredato apposta per lei, buttandosi poi sul letto con uno sbuffo infastidito nell'attesa che il Moguri si manifestasse visibilmente a lei.

Che strazio, come se fossi una bambina piccola!
Vorrei tanto capire perché me ne devo stare qui, come se fossi in punizione, ed essere tenuta all'oscuro di quanto succede nella vita di mio padre!


Sbottò, trovando molto terapeutico sfogarsi con Mog che, comunque, ultimamente le sembrava un po' strano.

Mog, ma tu stai bene?
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Messaggioda Sandyon » 25/07/2014, 23:40

Mi sono guadagnata… anf… almeno un abbraccio?

Semmai lo avrai domani.
Dandotelo ora probabilmente comprometterei ulteriormente la fragilità della tua struttura muscolare.
È come se te lo avessi dato, ok?


Liquidò velocemente e con un mezzo sorriso quella faccenda, promettendo alla figlia l'affetto voluto solo all'indomani, magari dopo una mattinata di riposo ed un bagno caldo supportato da sali ed oli volti proprio a ristabilire la sua forma fisica al 100%.
Si stavano dunque per rimettere a lavorare qualche minuto, prima di decretare la fine di quell'addestramento, quando all'improvviso giunsero di fronte all'abitazione del Vastnor due persone abbastanza insolite per il periodo e soprattutto per i rapporti che li legavano.
Tyslion Asveras e Julie Sanders, anche se l'ex migliore amico ancora non l'aveva effettivamente presentata, quindi per Sandyon attualmente era la sua "gran bel pezzo di compagna", perché in fondo non si poteva certo negare che fosse un cattivo partito, anzi, bella scelta n°2.

Cosa c'è, n°1?
... Non vedi forse che siamo disarmati?
La vecchiaia fa brutti scherzi alla vista.


Era da tanto che non scherzavi sulla mia età...

... Nulla che possa essere considerato un buon segno, Vastnor.

La bambina prenderà freddo.
Perché non la mandi da un'altra parte?
Il mio uomo vorrebbe chiacchierare.


La bambina sa resistere ad un po' di freddo, soprattutto se ha la possibilità di sbranare chi la piglia per il culo.

E' proprio una di famiglia.
E' proprio una di famiglia.

Dopo aver congedato la figlia, chiedendole di andare al piano di sopra ad attendere che la conversazione con i due ospiti si esaurisse, Sandyon li fece accomodare in salotto, chiedendo alla moglie di raggiungerlo per poi prendere posto sulle sue gambe, lasciando così il divano agli altri due.
Inutile menzionare che la curiosità fosse alle stelle, almeno dal punto di vista dei due coniugi, visto che dall'ultimo loro incontro erano passate diverse settimane, per di più racchiuse nel silenzio più totale. Certo, Tyslion aveva portato Sandyon a casa in braccio senza fargli del male, ringraziando anche Monique per aver fatto luce sulla faccenda in sospeso da anni, ma cosa dava la sicurezza a moglie e marito che la situazione non fosse cambiata e che alla fine l'odio e il risentimento avessero comunque avuto la meglio sulle reali intenzioni passate di Sandyon come amico fedele, onesto, leale e sincero?

Prima di tutto, vorrei presentarvi la mia donna.
C'è stata poco l'occasione al vostro matrimonio.
Vastnor, Monique, lei è Julie.


Mmmhhh...

Tanto piacere!

La donna di fianco al greco mostrò un sorrisetto innocente e stronzo allo stesso tempo, agitando la mano come una bambina bastarda.
Monique si limitò a gelarla con lo sguardo, rimanendo impassibile e calma, probabilmente dando fondo a tutto il suo autocontrollo.
Se non altro adesso sapevano come chiamarla e Tyslion evitò appositamente di citare anche il suo cognome in maniera da occultare ogni possibile tentativo di rintracciarla in futuro. Nel panorama della mala vita, dei mercenari e delle cospirazioni magiche, meno si faceva sapere in girò di sé e meglio era, un insegnamento ormai appreso perfettamente da tutti e quattro i presenti in quella stanza.

Sarò veloce e non mi perderò in chiacchiere.
Ho ragionato molto sul passato raccontato da tua moglie, Vastnor.
Non potevo prendere sottogamba ciò che è successo, specie perché si è arrivati alla conclusione che tu, da parte tua, non hai mai avuto nei miei confronti un comportamento traditore, rifiutando Rachel ma cadendo nella trappola di quella illusionista.
Da quella notte, o meglio, da 48 ore dopo quella notte, mi sono messo all'opera per creare qualcosa, qualcosa di speciale.
Un qualcosa che oggi regalerò anche a voi, in segno di gratitudine per la tua donna... e di perdono, per te, Vastnor.


Sandyon non disse una parola, rimase fermo e immobile, abbassando giusto lo sguardo un secondo, evidentemente colpito da quella affermazione.
Tyslion stava cercando di chiedergli scusa, perdono per tutto l'odio avuto nei suoi confronti fino a quel momento, ma non bastava un abbraccio?
Una stretta di mano o magari un "facciamo come se non fosse successo nulla?". La questione era un po' più complicata di così, Asveras ora sentiva molto grande il peso di non aver mai provato a comunicarci e seppur da una parte fosse scusato dal fatto che Dominique incarnava Rachel alla perfezione non potendo far pensare ad un imbroglio, i sensi di colpa ora come ora gli impedivano di stare bene sia con se stesso che con il n°1.
Fece un cenno a Julie, chiedendole di passargli un sacchetto che le aveva dato da portare nella borsa di cuoio nero ed ella lo accontentò subito.
Tale sacchetto lo lanciò verso Monique, la quale quindi poté tranquillamente aprire per comprendere di cosa si trattasse.

Immagine

Dovreste riconoscerlo entrambi.
Quello è uno "Specchio Magico Riflettente".
I suoi poteri fanno si che se rivolto verso un incantesimo in arrivo, esso lo rifletta e lo rispedisca al mittente.
Tramite le mie ricerche, sono venuto a conoscenza che sarebbe in grado di riflettere anche le illusioni.
La differenza sostanziale è che il riflesso le vanifica per circa dieci secondi, dopo di che si frantuma.
Ma dieci secondi sono più che sufficienti per fuggire o per attaccarla di sorpresa, no?


Contando quanti specchi esattamente erano contenuti nel sacchetto, Monique sarebbe arrivata a quota sei.
Alti quanto una tazzina da caffè, potevano essere tranquillamente mantenuti nella tasca senza dare nell'occhio.
Qualora Dominique si fosse ripresentata, avrebbero potuto prenderlo subito in mano e puntarglielo contro.

Uno per te, uno per la tua consorte, uno per tua figlia, uno per tuo nipote, uno per la sorella di tua moglie e uno per la cugina.
Ho la certezza matematica che questo oggetto sia utile contro di lei, ma non posso dirvi il perché, spiacente.


Naturale, non poteva rivelare che la fidanzata facesse parte della stessa organizzazione di quella pazza criminale di Dominique e che fosse riuscita a spulciare di nascosto negli archivi scientifici di Tezzereth Al Shamshir per scoprire se gli specchi di quel tipo fossero efficaci sulle illusioni.
Aveva svolto un lavoro davvero esemplare, quanto esemplare era l'opera effettuata da Tyslion, difatti per dar vita a quei tipi di artefatti magici e alchemici ci voleva moltissima esperienza e soprattutto un dispendio monetario non indifferente, di almeno un migliaio di Galeoni a specchio.
Ovviamente lui ne aveva forniti un paio a Julie, un paio a Margaret e un paio a Demetri Kovarnikov, oltre che uno per il suo compagno.

... Sei venuto qui per questo, dunque?

- Intanto / Nella stanza di Aryanne -

Che strazio, come se fossi una bambina piccola!
Vorrei tanto capire perché me ne devo stare qui, come se fossi in punizione, ed essere tenuta all'oscuro di quanto succede nella vita di mio padre!
Mog, ma tu stai bene?
Negli ultimi tempi dormi sempre...


Aaaaaahhhhhmmmmm!!!!!
... Eh!?
Oh si si, tutto bene, però di questi tempo dormo un sacchissimo!


Il piccolo Moguri svolazzò intorno all'italiana, mettendoglisi in grembo per farsi coccolare come un peluche.

... Sandy ti dirà subito di cosa hanno parlato non appena andranno via!
Se ti ha mandato qui è perché ha capito che erano gli altri a non volerti, fosse dipeso da lui staresti giù...


Affermò con sicurezza, emettendo un altro grosso sbadiglio, nel contempo, la palla che aveva in testa cambiava colore di tanto in tanto.

... Sto avendo una fuoriuscita di Trama incredibile...
Eppure non capisco perché, mi riposo sempre, non faccio mai nulla di stancante... Uff...
... E se avessi una malattia che non si conosce?


Strabuzzò gli occhi, la palletta divenne immediatamente bianca cadaverica e il piccolino iniziò a tremare.

Non sto male, vero Ary?
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Messaggioda Monique » 26/07/2014, 13:55

[Baita Vastnor - Cucina - 13 Ottobre 2108 - ore 17.01]


... ed ora in forno!

Sorrise con aria soddisfatta, chiudendo lo sportello con un sospiro: si sperava che, almeno per una volta, il dolce collaborasse e si cuocesse bene, permettendole di portare a tavola qualcosa di vagamente commestibile e non carbonizzato.
Sandyon ed Aryanne si stavano allenando, all'esterno della baita, e questo voleva dire per Monique poter pasticciare in cucina senza problemi: in effetti aveva combinato un bel casino, ma niente a cui non si potesse rimediare con un paio di precisi colpi di bacchetta, riportando i piani di lavoro al loro perfetto ordine.

Et voilà, c'est parfait!

Mormorò con orgoglio, spostandosi i capelli mossi dal viso proprio mentre la porta finestra si apriva: da essa entrò prima Aryanne con aria piuttosto scocciata, e dopo pochi istanti Sandyon, a cui la Vireau rivolse un sorriso quasi divertito - ipotizzando, forse a torto, che il marito avesse in qualche modo fatto arrabbiare l'italiana.

Immagine


... Monique.
Abbiamo ospiti.


Il sorriso le scemò dalle labbra non appena Tyslion e la sua compagna le si palesarono di fronte, facendo gelare lo sguardo già ghiacciato di suo della francese che si mosse lentamente dalla cucina per raggiungere il marito.

Per mia figlia, d'accordo.
Mia moglie però, non si discute, rimane con me.


Mi sta bene.
Tanto devo sistemare una faccenda anche con lei.


Sospirò leggermente, Monique, di piacere per l'appellativo usato da Sandyon - "mia moglie" - che la faceva impazzire ogni volta come fosse la prima, e di fastidio per trovarsi di fronte non tanto ad Asveras quanto alla compagna, che la Vice Preside di Hogwarts conosceva piuttosto bene grazie a Tisifone.
Si sedette sulle gambe del marito, posandogli un bacio sulla tempia, dopodiché volse la sua attenzione agli ospiti, chiedendosi come mai si fossero presentati dopo diverse settimane di silenzio dalla grande rivelazione.

Prima di tutto, vorrei presentarvi la mia donna.
C'è stata poco l'occasione al vostro matrimonio.
Vastnor, Monique, lei è Julie.


Mmmhhh...

Tanto piacere!

Lo sguardo di Monique fu raggelante all'ennesima potenza, e le ci volle tutto l'autocontrollo di cui disponeva, accompagnato ad un profondo respiro, per non alzarsi e sbatterla fuori da quella casa: avrebbe potuto accettare Tyslion nella sua vita, se Sandyon l'avesse voluto, ma con Julie la faccenda sarebbe stata ben diversa.

Sarò veloce e non mi perderò in chiacchiere.
Ho ragionato molto sul passato raccontato da tua moglie, Vastnor.
Non potevo prendere sottogamba ciò che è successo, specie perché si è arrivati alla conclusione che tu, da parte tua, non hai mai avuto nei miei confronti un comportamento traditore, rifiutando Rachel ma cadendo nella trappola di quella illusionista.


Alla francese sfuggì un altro sospiro, ma di sollievo: temeva che Asveras, alla fine, decidesse di proseguire nella sua idea di odiare Sandyon per chissà quale motivo, ma se aveva compreso di non esser mai stato tradito da lui non c'era più ragione di provare rancore, risentimento, rabbia o desiderio di vendetta nei suoi confronti.

Da quella notte, o meglio, da 48 ore dopo quella notte, mi sono messo all'opera per creare qualcosa, qualcosa di speciale.
Un qualcosa che oggi regalerò anche a voi, in segno di gratitudine per la tua donna... e di perdono, per te, Vastnor.


Perplessa - non si aspettava certo un dono da parte sua - Monique spostò lo sguardo sul marito che sembrava colpito dalle parole dell'altro: forse avrebbe preferito qualcos'altro, magari una stretta di mano e la promessa di ricominciare, ma se un po' quei due si assomigliavano, allora le cose non sarebbero mai state così semplici.
Prese al volo il sacchetto che Tyslion le lanciò, e lo aprì lentamente ma con curiosità, rigirandosi tra le dita l'oggetto al suo interno.

Dovreste riconoscerlo entrambi.
Quello è uno "Specchio Magico Riflettente".
I suoi poteri fanno si che se rivolto verso un incantesimo in arrivo, esso lo rifletta e lo rispedisca al mittente.


Sì, conosceva l'identità di quell'oggetto, seppur fosse molto raro e costoso da trovare in commercio, ma se l'intento di Asveras era quello di usarlo contro Dominique - o almeno questo ipotizzò Monique - come poteva essere sicuro che avrebbe funzionato anche con le illusioni?
Evidentemente il Mercenario n°2 al mondo aveva pensato proprio a tutto.

Tramite le mie ricerche, sono venuto a conoscenza che sarebbe in grado di riflettere anche le illusioni.
La differenza sostanziale è che il riflesso le vanifica per circa dieci secondi, dopo di che si frantuma.
Ma dieci secondi sono più che sufficienti per fuggire o per attaccarla di sorpresa, no?


Altroché.

Mormorò la donna, pensierosa: in dieci secondi avrebbe potuto attaccarla magicamente - e pur non avendo la preparazione di Sandyon, non si considerava certo una principiante nei duelli - oppure usare le illusioni in un attacco combinato con Veronique, per metterla fuori gioco.
Di sicuro poteva essere un ottimo strumento di protezione, perlomeno fino a che non avesse finito d'imparare la tecnica dello Squarcio del Velo.

Uno per te, uno per la tua consorte, uno per tua figlia, uno per tuo nipote, uno per la sorella di tua moglie e uno per la cugina.
Ho la certezza matematica che questo oggetto sia utile contro di lei, ma non posso dirvi il perché, spiacente.


Credo sia più saggio non saperlo, comunque... - rispose Monique, avendo una vaga idea che non fosse nulla di legale o di positivo, quindi era di gran lunga più comoda la beata ignoranza - E grazie.
Sapere di poter proteggere le persone che amo
- e lanciò un'occhiata di sbieco a Julie, pensando a Tisifone - mi fa sentire molto meglio.

Strinse quello specchio tra le dita, con un sospiro, spostando lo sguardo dalla coppia a Sandyon che, forse, sperava davvero in qualcosa di più da parte del suo ex - forse non più tanto tale - migliore amico.

... Sei venuto qui per questo, dunque?
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Messaggioda Aryanne » 26/07/2014, 14:11

Semmai lo avrai domani.
Dandotelo ora probabilmente comprometterei ulteriormente la fragilità della tua struttura muscolare.
È come se te lo avessi dato, ok?


Va bene…

Mormorò Aryanne, gonfiando le guance per un secondo con aria dispiaciuta prima di sorridergli con aria divertita: il giorno dopo, probabilmente, gli avrebbe chiesto due abbracci - uno perché gliel'aveva promesso e l'altro per farsi perdonare di non averglielo dato subito - e si sarebbe beata della capacità del genitore di poterle dimostrare affetto, finalmente; da quando aveva scoperto di essere realmente figlia di Sandyon, l'italiana aveva sviluppato un maggiore bisogno di sentirsi amata, richiedendo più spesso di prima gesti come una carezza od un abbraccio.
Forse la bambina che era in lei smaniava per recuperare un po' di tempo perduto… un po' come la leonessa nel suo animo smaniava per sbranare la compagna di Tyslion Asveras, quando i due si presentarono improvvisamente di fronte a lei e Sandyon e suggerirono di far allontanare la Mercenaria per poter rimanere soli.
Ubbidendo solo perché era stato il padre a chiederglielo con lo sguardo, Aryanne marciò nella propria stanza senza nemmeno salutare Monique che stava trafficando in cucina, chiudendosi in camera e richiamando Mog così da avere un po' di compagnia - anche se ultimamente il Moguri appariva sempre stanco ed assonnato.

Aaaaaahhhhhmmmmm!!!!!
... Eh!?
Oh si si, tutto bene, però di questi tempo dormo un sacchissimo!


Allungò un braccio e lo invitò così a stendersi accanto a lei, che lo abbracciò e lo riempì di bacini sul musetto: adorava averlo accanto a sé, proprio come un peluche, ed adorava ancora di più il fatto che alla creaturina non dispiacesse affatto farsi trattare come tale.

... Sandy ti dirà subito di cosa hanno parlato non appena andranno via!
Se ti ha mandato qui è perché ha capito che erano gli altri a non volerti, fosse dipeso da lui staresti giù…


Tu dici, eh?
A volte temo che Sandyon mi consideri ancora come una bambina a cui si devono nascondere le cose per non ferirla o scioccarla… come se fosse facile sconvolgermi!


E non aveva tutti i torti ad essere sarcastica in quell'affermazione, visto ciò che aveva vissuto in passato e da cui era sempre uscita indenne: provata, ma indenne, e sicuramente più forte della volta precedente.
Diede un altro bacino sul naso di Mog, aggrottando però poi la fronte nell'osservare che la palletta in cima alla testa continuava a cambiare colore, manco fosse una luce babbana ad intermittenza.

Mog, ma che ti prende?

... Sto avendo una fuoriuscita di Trama incredibile...
Eppure non capisco perché, mi riposo sempre, non faccio mai nulla di stancante... Uff…


Già, non si stancava e dormiva tantissimo.
Allora perché si sentiva in quel modo?

... E se avessi una malattia che non si conosce?

Quelle parole ebbero l'effetto di far pensare Aryanne: non aveva mai immaginato che il Moguri si potesse ammalare, a dire il vero non si era mai posta il problema… ma se così fosse stato?
Forse Mog lesse la preoccupazione negli occhi dell'italiana, perché cominciò subito a tremare con la palletta che aveva preso un colore bianco cadaverico.

Non sto male, vero Ary?

Ma no piccolino, sono sicura che non è niente! - esclamò la Vastnor per tranquillizzarlo, coprendosi con la coperta sopra il letto e avvolgendo in quel modo anche lui, strusciando infine il naso contro il suo pelo morbido - Non ti agitare, che sennò stai peggio… vuoi dormire un po'? Ti faccio compagnia, se vuoi…

Tutto, pur di calmarlo.
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Messaggioda Sandyon » 27/07/2014, 22:45

Credo sia più saggio non saperlo, comunque... E grazie.
Sapere di poter proteggere le persone che amo mi fa sentire molto meglio.


Su questo ci troviamo d'accordo, Vice Preside.
Comunque con te non ho ancora finito.


Preferì però non concentrarsi su quel discorso in quel momento, volendo prima mettere in chiaro tutto quello che c'era in ballo con Sandyon.
Tyslion era un uomo molto particolare e diretto: diceva tutto quello che aveva da dire con un certo ordine e allo stesso tempo con velocità.
La chiarezza delle sue parole non si rispecchiava per nulla con la natura criptica del Vastnor, ma in fondo erano l'opposto su molte cose.
Un'occhiata fin troppo prolungata che l'uomo riservò alla francese fece scaturire un piccolo moto di gelosia di Julie, la quale con una gomitata lo richiamò all'ordine, facendolo voltare a fissarla con un sopracciglio inarcato. Il volto della donna pareva volesse dire "Ti stacco i gioielli".
Alzò gli occhi al cielo, il n°2, evitando di sorridere divertito per quel piccolo intermezzo tra loro, prima di riprendere a fissare la bella coppia di sposini, ragionando attentamente su cosa dire e soprattutto come dirlo.

... Sei venuto qui per questo, dunque?

No.

Procedi allora...

... Vorrei stringerti la mano.

Le pupille di Sandyon si dilatarono all'istante, nel sentire quella frase. Monique non ebbe nemmeno bisogno di sentirselo dire che si alzò lentamente da sopra di lui, permettendogli di mettersi in piedi, ancora immobile, ancora indeciso, ancora perplesso da quella uscita non a sorpresa, di più.
Tyslion anche fece lo stesso, con uno sguardo serio, gelido, dei suoi, ma carico di sensazioni contrastanti e difficili da spiegare o trasmettere.
Qualcuno, molto tempo fa, li aveva separati, li aveva resi nemici, li aveva messi l'uno contro l'altro affinché non costituissero mai più una minaccia.
Avrebbero voluto il n°1 tra le loro file, ma tutta quella messa in scena non aveva avuto l'effetto desiderato ed avevano lasciato perdere, rinunciando all'eventualità di ucciderli, sapendo bene che avrebbero decimato le loro fila prima di riuscire nel tentativo.
Ora che però la verità era venuta a galla, la terra stessa tremava al pensiero di una vendetta da parte di quei due individui, il Leone e il Giaguaro.
Asveras tese la mano e Sandyon la osservò a lungo. Non immaginava quello che stava facendo o pensando la moglie e nemmeno si focalizzò troppo a guadare Julie Sanders, piuttosto, dopo un primo istante di esitazione, chiedendosi se davvero fosse il vero tutto ciò o l'opera di un'altra illusione, allungò anche la propria e così... le strinsero.

Non posso credere che stia accadendo davvero.

Zitto e non fare il sentimentale, per cortesia.

Non me lo concederesti nemmeno dopo tutti questi anni?

No, ho un ricordo troppo positivo della tua freddezza per rovinarmelo così.

Non ci fu un solo, singolo sorriso, perché sapevano entrambi che una stretta di mano non significava il ritorno ad un rapporto come una vita prima.
Quella era soltanto una proposta di pace, un tentativo di lasciare alle spalle tutto l'accaduto e concentrarsi sul futuro, ricostruendo quel legame dalle fondamenta, consci forse di essere molto più adulti e maturi di un tempo per non cadere più in qualche stupido inganno.
La fiducia doveva ancora essere tutta riguadagnata, gli incontri, le vicinanze, le collaborazioni, ogni cosa doveva essere pianificata con la giusta calma, affinché se si fosse tornati ad uno status simile a quello del passato, allora significava non avere più alcuno scheletro nell'armadio.
Quando terminò quel gesto fondamentale e quasi incredibile sia per l'uno che per l'altro, Julie si alzò in piedi, evidentemente al corrente del fatto che una volta avvenuto tutto ciò, se ne sarebbero tornati da dove erano venuti. Vastnor non disse una parola, Tyslion fece lo stesso, ringraziandolo mentalmente per aver capito che ora voleva soltanto allontanarsi per elaborare anche quel fatto, magari facendo quattro chiacchiere anche con Demetri, visto che tanto lo avrebbe dovuto vedere a prescindere per chiedergli un favore e a quel punto, anche per aggiornarlo su un po' di novità.
Arrivati presso la porta dell'abitazione, il n°2 si volse ancora un momento, fissando il n°1 e nel contempo facendosi passare un altro sacchetto di velluto nero dalla fidanzata.

Garruk è tornato in circolazione.
Tratteremo della faccenda in futuro, per ora non risulta un problema.
Anche in questo caso, non chiedermi come faccio a saperlo.
... Monique, credo che questo debba tornare a te.


Le lanciò il sacchetto, il quale all'interno conteneva uno splendido e preziosissimo bracciale da bicipite.

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So che è stato il mio lavoro e di ciò che faccio sul lavoro non mi scuso mai con nessuno.
Però è anche vero che nel tuo caso, essendo una persona importante per lui, posso dirti che mi dispiace.
Tuo padre mi chiese di portargli quell'accessorio una volta completato il lavoro, a quanto pare nasconde un segreto.
Ad ogni modo, gli è stato sottratto da casa giusto la settimana scorsa prima che potesse ancora capire di quale cazzo di mistero di tratta.
Spero tu abbia più fortuna di quel bastardo.


Già, a quanto pareva Nicholas Vireau non stava simpatico praticamente a nessuno, nemmeno nella malavita.

Ci vediamo.

Ciao ciao!

Canticchiò Julie con un mezzo sorriso, per poi seguirlo, così che la coppia scomparisse in breve tempo.

- Intanto -

Non sto male, vero Ary?

Ma no piccolino, sono sicura che non è niente!
Non ti agitare, che sennò stai peggio… vuoi dormire un po'?
Ti faccio compagnia, se vuoi…


Non... AAAAAAHHHHHMMMMM ... non mi lasciare... solo... gnemgnemgnem...

Un altro sbadiglio enorme, quello al quale assistette Aryanne Vastnor, proveniente dal piccolo Moguri sempre più stanco.
La pallina in testa ormai sembrava un arcobaleno impazzito e per di più, sprizzava energia di continuo, energia sensazionale.
Il pelo bianco, sempre più bianco, sempre più bianco, ad un tratto cominciò proprio a brillare, come se fosse fatto di platino.
Mog ormai si era nuovamente addormentato e se la ragazza avesse tentato di svegliarlo, non ci sarebbe riuscita.
Era preoccupante tutto quello che stava succedendo ed era necessario forse chiamare Sandyon e Monique, ma al momento erano occupati.
Comunque, anche se la Mercenaria avesse voluto ugualmente provare a lasciare un secondo il Moguri per scendere al piano di sotto, non appena si fosse spostata dal letto una incredibile esplosione di luce quasi solare irradiò la stanza, accecandola per diversi secondi, anzi, minuti.

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Non appena la vista della ragazza tornò ad essere di aiuto, focalizzando l'attenzione sul punto dell'esplosione luminosa (praticamente dove c'era prima Mog), non avrebbe visto più il piccolo esserino magico, per il momento totalmente scomparso... ma al suo posto qualcosa di molto molto diverso. Luminoso, scintillante, lucido, quasi fatto di vetro, un uovo delle dimensioni di quello di uno struzzo era avvolto dalle lenzuola sfatte del letto dove prima era sistemata la giovane figlia di Sandyon. Era fermo, emanava una energia magica netta e perfettamente distinta, come se al suo interno ci fosse qualcosa di vivo, qualcosa di potente e in procinto di uscire.
Ecco, per fortuna, in concomitanza con quell'apparizione assurda, la porta di casa si sentì sbattere, segno che forse Tyslion e Julie se ne erano andati. Ora era decisamente il momento di correre di sotto a chiamare la famiglia!

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Messaggioda Monique » 28/07/2014, 11:32

Su questo ci troviamo d'accordo, Vice Preside.
Comunque con te non ho ancora finito.


Detta così in effetti pareva quasi una minaccia, ma quanto accaduto precedentemente ed il fatto di essere a casa di Sandyon con lui presente faceva ben sperare a Monique che nulla di negativo ci fosse all'orizzonte, perlomeno da parte di Asveras; sostenne il suo sguardo quand'egli la fissò appena più intensamente, evitando però di considerare "adorabile" il momento tra l'uomo e la compagna... forse perché Julie Sanders non era esattamente nella lista delle persone che la Vireau preferiva.

T'immagini se dovessimo mai fare una cena tutti insieme, con lui, la compagna ed anche mia cugina e Noah...

Pensò con un sospiro decisamente drammatico, perché se non fosse accaduto il finimondo comunque ci si sarebbe andati molto, troppo vicino; tuttavia non volle pensarci ancora, soprattutto perché al momento, considerando che i due manco si erano stretti la mano, era abbastanza improbabile pensare all'organizzazione di una cena.
Forse aveva ragione sul fattore della cena, ma su quello dello stringersi la mano... su quello non era più molto sicura.

No.

Procedi allora...

... Vorrei stringerti la mano.

Non disse nulla né guardò il marito negli occhi, alzandosi in piedi lentamente per dare modo a Sandyon di alzarsi in piedi: lei, dal canto suo, si appoggiò col fondoschiena al bracciolo della poltrona, osservando la scena con un velo di apprensione a cui non avrebbe saputo dare spiegazione.
Quando le due mani si strinsero, Monique si chiese cosa avrebbe significato quel gesto per la vita di entrambi: il perdono? Il primo passo verso una ritrovata amicizia? La chiusura di un capitolo della loro vita durato fin troppo, e tutto a causa di una illusione?
Solo il tempo avrebbe potuto darle le spiegazioni che cercava, probabilmente.

Non posso credere che stia accadendo davvero.

Zitto e non fare il sentimentale, per cortesia.

Non me lo concederesti nemmeno dopo tutti questi anni?

No, ho un ricordo troppo positivo della tua freddezza per rovinarmelo così.

Quando Julie si alzò in piedi, la francese fece altrettanto ed affiancò il marito, accarezzandogli la schiena con un movimento leggero della mano mentre osservava lei e il compagno avviarsi verso la porta: quasi si era dimenticata della minaccia o presunta tale di Tyslion, perlomeno fino a che questo non si volse e lanciò un sacchetto di velluto nero verso di lei.

Garruk è tornato in circolazione.
Tratteremo della faccenda in futuro, per ora non risulta un problema.
Anche in questo caso, non chiedermi come faccio a saperlo.


Aveva già sentito quel nome, ma al momento non ricordava bene chi fosse... ci avrebbe pensato Sandyon, probabilmente, a rinfrescarle la memoria.

... Monique, credo che questo debba tornare a te.

Aprì il sacchetto, appena timorosa di cosa vi avrebbe potuto trovare all'interno... e quando le dita strinsero con delicatezza quel bracciale a lei tanto familiare, gli occhi le si fecero irrimediabilmente lucidi.

So che è stato il mio lavoro e di ciò che faccio sul lavoro non mi scuso mai con nessuno.
Però è anche vero che nel tuo caso, essendo una persona importante per lui, posso dirti che mi dispiace.


Annuì, senza dire nulla.
Non ce la faceva, e non era sicura di cosa sarebbe potuto uscire dalla propria bocca perché il confine tra mantenere l'auto-controllo e perderlo, quando si parlava di Rose, era troppo sottile per lei.

Tuo padre mi chiese di portargli quell'accessorio una volta completato il lavoro, a quanto pare nasconde un segreto.
Ad ogni modo, gli è stato sottratto da casa giusto la settimana scorsa prima che potesse ancora capire di quale cazzo di mistero di tratta.
Spero tu abbia più fortuna di quel bastardo.


Un segreto... uno dei tanti che la madre le aveva tenuto, in vita ed evidentemente anche dopo: strinse le dita intorno a quel bracciale, e Sandyon avrebbe potuto percepire i profondi respiri che la donna stava facendo non solo per non piangere, ma per non fare anche di peggio.

Ci vediamo.

Ciao ciao!

Non rispose, non li salutò, ma era anche piuttosto convinta che a nessuno dei due sarebbe importato.
Posò, invece, il bracciale, adagiandolo lentamente e con mano appena tremante nel sacchetto di velluto, alzando poi lo sguardo lucido su Sandyon.

Beh... è andata bene, no?

Domandò incerta, un tumulto di emozioni nel cuore che forse si sarebbero intravisti dal suo sguardo carico di lacrime.
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Messaggioda Aryanne » 28/07/2014, 11:59

Non... AAAAAAHHHHHMMMMM ... non mi lasciare... solo... gnemgnemgnem...

Ma no Mog, lo sai che non lo farei mai…

Tentò di rassicurarlo Aryanne, lo sguardo sempre più perplesso nel notare che sì, il Moguri si era appena riaddormentato, e per di più la pallina in testa non smetteva di cambiare colore come una luce ad intermittenza che aveva preso un ritmo proprio ed incontrollabile: persino la Mercenaria riusciva a percepire l'energia magica proveniente dalla creatura, e che dire di quel pelo che stava diventando sempre più bianco?

Mog?! Mog, svegliati!!
Dannazione…
Io… i-io vado a chiamare Sandyon!


Esclamò l'italiana, considerando che perlomeno se avesse interrotto il discorso tra lui e Tyslion, perlomeno sarebbe stato per una buona causa: non appena avesse messo piede fuori dal letto, però - e manco troppo di corsa, visto che si sentiva comunque uno straccio - il pelo del Moguri prese a brillare di una luce pura, accecante, che a costrinse a chiudersi gli occhi e proteggersi il viso col braccio per almeno un paio di minuti buoni.
Quando finalmente Aryanne percepì che la brillantezza si stava attenuando, e dunque poté riaprire lentamente gli occhi sbattendo più volte le palpebre… un urlo strozzato le scappò dalle labbra, e dovette premersi con forza la mano sulla bocca per non farsi sentire.
Mog… Mog non c'era più!
Sul letto ora c'era un uovo, carico di energia magica, che le ricordava il vetro lavorato, e che quasi le fece venire un infarto.

Oh cazzo… ho ucciso il Moguri!

Mormorò con un filo di voce la Vastnor, passandosi una mano tra i capelli con aria completamente sconvolta: le veniva da piangere e soprattutto non sapeva che fare… per fortuna, in quel momento, la porta di casa si aprì e si chiuse, segno che gli ospiti se n'erano andati.
… ora sì che poteva farsi prendere dal panico.

Papà, Monique, correte!!

Urlò aprendo la porta della propria camera, e di sicuro il tono di voce di Aryanne avrebbe fatto capire ad entrambi quanto fosse sconvolta e spaventata, e che dunque non poteva trattarsi di qualcosa di stupido: non appena Sandyon e Monique fossero arrivati nella sua stanza, avrebbero trovato la Mercenaria in lacrime, che indicava l'uovo con la mano che tremava e lo sguardo incredulo e terrorizzato al tempo stesso.

I-io non so cosa sia successo!
Stavo… stavo facendo le coccole a Mog, e lui aveva sonno… poi si è addormentato, ha cominciato a brillare, e all'improvviso è esplosa una luce accecante!
Non riuscivo a vedere niente e quando la luce si è attenuata ho trovato questo, sul letto… ti giuro che non ho fatto niente, non so cosa sia accaduto!


Spiegò con voce rotta e carnagione pallida, maledicendo se stessa e la propria propensione, anche involontaria, ai guai.
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Messaggioda Sandyon » 29/07/2014, 17:05

Beh... è andata bene, no?

... Non saprei definirlo con esattezza, ma immagino di si.
Forse per oggi le sorprese sono...


Papà, Monique, correte!

Mi rimangio tutto.

Sandyon si volse all'istante, scattando su per le scale, probabilmente seguito dalla moglie, richiamato dall'urlo della figlia in preda al nervosismo.
Una volta arrivato dentro la stanza, il n°1 vide chiaramente qualcosa che non andava. Mog non c'era più: al suo posto, un uovo di colore violetto depositato sul materasso e avvolta malamente da alcuni lembi del lenzuolo. Non molto distante dalla porta, Aryanne in lacrime, preoccupata come non mai e devastata psicologicamente. L'uomo fece un cenno alla francese chiedendole di controllare cosa diavolo fosse quell'uovo, mentre lui si preoccupava di inginocchiarsi e prendere la ragazza in braccio per poi metterla seduta sul letto, incapace di darsi alcuna spiegazione.

Mi vuoi spiegare?

I-io non so cosa sia successo!

Allora spiegami solo la dinamica.

Stavo… stavo facendo le coccole a Mog, e lui aveva sonno… poi si è addormentato, ha cominciato a brillare, e all'improvviso è esplosa una luce accecante! Non riuscivo a vedere niente e quando la luce si è attenuata ho trovato questo, sul letto… ti giuro che non ho fatto niente, non so cosa sia accaduto!

Lo so che non hai fatto niente, ti credo, tranquilla adesso, tranquilla...

Abbracciò immediatamente la figlia in un moto di affetto e protezione, mentre nel frattempo chiamava nella mente il Moguri scomparso, il quale però non rispondeva. Mai successo prima, nemmeno quando dormiva profondamente. Era ovvio che ci fosse qualcosa di strano in quella faccenda, specie quando un uovo sconosciuto se ne stava sul letto nato dall'eccessivo sonno della piccola creatura. Lanciò uno sguardo alla moglie per capire se stesse percependo o meno delle vibrazioni magiche, vibrazioni estremamente forti e potenti, irradiate intorno ad esso per circa mezzo metro.
Qualunque cosa era contenuta in quella forma sferica di simil vetro, era davvero straordinaria.

Erano già diversi giorni, anzi settimane, che Mog pareva molto, troppo più stanco del solito, senza far nulla.
Forse nella natura delle creature come lui esiste una specie di involuzione dopo un quantitativo di anni specifico.
Magari uscirà fuori da quell'uovo esattamente come lo vidi uscire fuori da uno simile la prima volta che ci incontrammo.
Anche se certo, la colorazione è nettamente diversa: allora il guscio di Mog era bianco con striature violette e rosse.


Assicuratosi che l'italiana stesse abbastanza bene e non provasse più il rimorso di aver fatto del male al Moguri, Sandyon si spostò per prendere tra le mani l'oggetto misterioso, rigirandoselo e percependo la stessa forza magica al tempo riconosciuta in Mog prima che nascesse. Forse era leggermente inferiore, ma erano variazioni difficili da giustificare o da riconoscere in quanto ad intensità e flusso. Di sicuro il piccolino doveva c'entrare qualcosa con quell'uovo, altrimenti sarebbe semplicemente scomparso. Non rimaneva altro che attendere la schiusa e vedere cosa sarebbe uscito fuori, per quanto, adesso che Sandyon ci stava pensando attentamente...

Ricordi Moni? Spesso Mog diceva che un giorno si sarebbe evoluto, ma stava cominciando a perdere le speranze.
Forse sta accadendo proprio questo, evidentemente è come un bruco che passa allo stadio di crisalide prima di diventare farfalla.
Non possiamo rivolgerci a nessun Allevatore, possiamo solo cercare di tenere quest'uovo in un luogo caldo e umido, come lo trovai in passato.
Aryanne, non ti dare alcuna colpa, evidentemente doveva succedere ed anzi, siamo fortunati che ci fossi tu con lui, d'accordo?


Allungò una mano per farle una piccola carezza, mostrandole un leggero sorriso. In fondo era preoccupato anche lui.
Mog era da sempre la sua creatura amica per eccellenza, il suo compagno di avventure e disavventure, chiaro che si chiedesse che fine avesse fatto.

Tesoro, informa Robyn, digli di passare direttamente stasera per stare con Aryanne.
E' molto scossa e presto i muscoli reagiranno male, ha bisogno di avere sempre qualcuno vicino.
... Si, figlia mia, hai capito bene, dormirà con te, magari questo omettilo al tuo ragazzo.


- Cinque Settimane Dopo | Ore 01:43 | Baita Vastnor -

L'uovo, per tutto quel tempo, si rifiutò di schiudersi.
Per i primi giorni, quasi tutti rimasero in allerta, portandoselo dietro ovunque andavano a stare.
Successivamente però, Monique chiese consiglio alla docente di Cura Phoebe Chamberlain a proposito della schiusa e delle sue dinamiche.
Una volta appreso dalla insegnante che era difficile che un uovo si aprisse se sballottato da una parte all'altra, l'intera famiglia decise di lasciarlo in una stanza della baita di Sandyon dove ogni notte ci sarebbe sempre stato qualcuno a sorvegliarlo.
Quella notte era toccato ad Aryanne restare, poiché Sandyon e Moni si erano recati a cena fuori con Veronique e Kalas.
Tutto sembrava apparentemente tranquillo, se non fosse che mentre la ragazza dormiva, ad un certo punto, delle vibrazioni magiche ad alta potenza investirono il suo sonno, svegliandola irrimediabilmente.
Tali vibrazioni proveniva da un luogo ben specifico.
Qualora la giovane fosse scesa al piano di sotto a controllare il divano dove stava appoggiato l'uovo... lo avrebbe visto muoversi un pochino.
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Messaggioda Aryanne » 29/07/2014, 17:53

Quando Sandyon e la moglie arrivarono nella camera di Aryanne, trovarono l'italiana in lacrime e devastata all'idea di aver fatto qualcosa - qualunque cosa - che avesse portato alla scomparsa di Mog: e se invece di coccolarlo avesse dovuto curarlo subito in qualche modo, o chiamare il padre per farsi aiutare?
Se il suo dirgli di stare tranquillo era stata la causa della sua scomparsa? Non sapeva rispondersi, e soprattutto temeva che il Moguri non sarebbe mai più ricomparso: quanto si sarebbe odiata in quel caso? E Sandyon, lui e Monique l'avrebbero mai potuta perdonare?

Lo so che non hai fatto niente, ti credo, tranquilla adesso, tranquilla...

Respirava velocemente, quasi in preda ad una crisi di panico, e per fortuna che il padre l'abbracciò forte altrimenti a chi mai si sarebbe potuta aggrappare, concentrandosi sul calore del suo corpo per costringersi a non lasciarsi andare all'isteria che minacciava di prendere il controllo dell'italiana da un momento all'altro?

Erano già diversi giorni, anzi settimane, che Mog pareva molto, troppo più stanco del solito, senza far nulla.
Forse nella natura delle creature come lui esiste una specie di involuzione dopo un quantitativo di anni specifico.
Magari uscirà fuori da quell'uovo esattamente come lo vidi uscire fuori da uno simile la prima volta che ci incontrammo.
Anche se certo, la colorazione è nettamente diversa: allora il guscio di Mog era bianco con striature violette e rosse.


E se… se non lo rivedremo più?
Se per colpa mia lui non… non tornerà più da noi?
- domandò Aryanne con voce tremante - Diceva di sentirsi traboccante di energia magica, la sua pallina cambiava colore ogni due secondi… forse stava male ed io non l'ho capito…

Sussurrò tirando sul col naso, lasciando poi che il padre la calmasse e la rassicurasse del fatto che, ovviamente, non poteva essere colpa sua e che di sicuro non aveva fatto nulla di male al Moguri; solo quando si fu sentita meglio, più tranquilla se non altro, permise a Sandyon di allontanarsi da sé per prendere l'uovo in mano, rigirandoselo tra le dita.

Ricordi Moni? Spesso Mog diceva che un giorno si sarebbe evoluto, ma stava cominciando a perdere le speranze.
Forse sta accadendo proprio questo, evidentemente è come un bruco che passa allo stadio di crisalide prima di diventare farfalla.
Non possiamo rivolgerci a nessun Allevatore, possiamo solo cercare di tenere quest'uovo in un luogo caldo e umido, come lo trovai in passato.
Aryanne, non ti dare alcuna colpa, evidentemente doveva succedere ed anzi, siamo fortunati che ci fossi tu con lui, d'accordo?


S-sì, però lo voglio tenere con me, voglio covarlo io…

Seppur sembrasse che stesse facendo i capricci, non era affatto così: era stata l'italiana l'ultima a vedere Mog, e voleva essere la prima che il Moguri avrebbe visto una volta tornato da loro, ammesso che la teoria del genitore fosse esatta ovviamente.

Tesoro, informa Robyn, digli di passare direttamente stasera per stare con Aryanne.
E' molto scossa e presto i muscoli reagiranno male, ha bisogno di avere sempre qualcuno vicino.


M-ma…

... Si, figlia mia, hai capito bene, dormirà con te, magari questo omettilo al tuo ragazzo.

… uff…

Non le piaceva mentire od omettere le cose a Typhon, ma era anche vero che spiegarglielo sarebbe stato del tutto inutile, ed avrebbe forse dato vita ad una sterile discussione che, in quel momento, non era per nulla in grado di affrontare.
Così, seppur contrariata, la Mercenaria accettò le disposizioni del padre, e quella sera avrebbe dormito con l'uovo misterioso accanto senza mai muoversi, proteggendolo per tutto il tempo nel sonno.

[Cinque settimane dopo]


Non si era ancora schiuso.
Era passato più di un mese ormai, ma l'uovo era rimasto saldamente uguale a quando l'avevano trovato nel letto di lei: avevano saputo tramite la docente di Cura ad Hogwarts che non era saggio smuoverlo continuamente, perciò alla fine l'avevano lasciato in una stanza a casa di Sandyon ed ogni giorno Aryanne, che fosse di mattina, di pomeriggio o di sera, passava a fargli compagnia, chiacchierando da sola ma ad alta voce così da fargli sentire la sua voce.
Si sentiva ancora in colpa, e poi a prescindere da questo voleva bene a Mog, da morire, e non aveva intenzione di lasciarlo solo: facendo a turno, ogni tanto dormiva anche nella stanza con l'uovo, come quella sera in cui la famiglia era fuori per una cena; era beatamente nel mondo dei sogni, l'italiana, crollata nella propria stanza prima di poter arrivare a quella dove l'oggetto si trovava, quando una sorta di riverbero magico la investì facendole aprire gli occhi di scatto e costringendola a mettersi a sedere, con aria confusa.

Ma che cav…

Non c'era nessuno nella stanza né in casa, ne era sicura, ma quella vibrazione non se l'era sognata… e proveniva dall'uovo: si alzò in piedi, scese quasi di corsa le scale e lì, su un tavolino di fronte al divano, qualcosa si stava muovendo.
L'uovo, per la precisione.

Oh…

Si avvicinò titubante ad esso e si sedette sul divano, sfiorando la superficie dell'uovo con una carezza delicata della mano.

… mi senti? - ovviamente non si aspettava una risposta, per questo proseguì - Volevo dirti che non sei solo, ci sono io a casa e non me ne vado per nessun motivo, intesi?
Sia che tu voglia uscire o che preferisca muoverti dentro la tua… casetta?
- tono leggermente interrogativo nella voce - Beh, io comunque non mi muovo… promesso.
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