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Messaggioda Monique » 09/07/2013, 14:38

Cambridge (pronuncia [ˈkeɪmbrɪdʒ]) è una città della Gran Bretagna di 109.700 abitanti. Si trova nella parte orientale dell'Inghilterra, a circa 100 km a nord-est di Londra ed è capoluogo della contea del Cambridgeshire. È bagnata dal fiume Cam, sul quale si svolgono gare di canottaggio.
È sede di un'università tra le più antiche al mondo e del Fitzwilliam Museum.
Grazie allo stretto legame con l'università, la zona di Cambridge è oggi nota come Silicon Fen, per la nascita di imprese ad alta tecnologia tutto intorno alla città. Oltre all'università di Cambridge, nella città hanno sede gran parte dell'Anglia Ruskin University e la Open University dell'East Anglia.


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Messaggioda Monique » 19/06/2014, 14:49

[Milton Country Park - 4 Agosto 2108 - ore 22.40]


Quell'assurda giornata, per lei, non era ancora finita: tornata a casa sana e salva, con Veronique ed un Robyn svenuto, grazie all'aiuto di Mog, aveva atteso che il nipote si svegliasse, ed aveva assistito alla confessione da parte della sorella dell'identità dell'assassino dello zio del giovane Laars... Marcus, la sua guardia del corpo.
Non biasimava Robyn per essersi arrabbiato, né per la decisione di stare per conto proprio e prendersi del tempo per somatizzare - e chissà, forse anche perdonare - il silenzio della più giovane delle Vireau: Monique, dal canto suo, non aveva potuto fare molto a parte condividere con lui la propria esperienza, che non era poi tanto dissimile; l'assassino della sua adorata Rose era Tyslion Asveras, proprio una delle persone più care al marito.
In lei, dunque, sussisteva perennemente una sorta di contrasto emotivo tra la volontà di fare del male a qualcuno che le aveva portato via la madre, e quella di non muovere un dito contro di lui perché era il fratello di Sandyon e il suo più grande amico/nemico: era come vivere una sorta di equilibrio instabile, e solo la forza di volontà della Vice Preside di Hogwarts le permetteva di trattenersi, usando la ragione - ovvero il fatto che Asveras aveva fatto quanto richiesto sotto pagamento, che non era nulla di personale e che anche Sandyon, in passato, aveva commesso azioni anche negative sempre sotto compenso, in quanto Mercenario - come leva per non perdere il controllo; Robyn avrebbe dunque dovuto trovare dentro di sé quello stesso auto-controllo, seppur probabilmente - visti i trascorsi e la giovane età - per lui ci sarebbe voluto più tempo.
Una volta risolta, parzialmente, quella questione, e per quanto avrebbe voluto solo rilassarsi e non pensare ad altro, Monique sapeva bene che c'era ancora una cosa da fare, la più importante: si era fatta dire, quasi a forza, da Veronique quale fosse l'ubicazione della casa di Tyslion, e gli aveva mandato un gufo in cui lo pregava di venire a Cambridge, sotto la grande quercia millenaria al Milton Country Park - poco distante dal centro - alle 22.45, poiché doveva parlargli di qualcosa che riguardava sia lui che Rachel, e che era di vitale importanza; mise subito in chiaro, inoltre, che ci sarebbe stato anche Sandyon perché di ripetere due volte la stessa cosa non le andava proprio, e che avrebbe anche potuto schiantarla se alla fine del discorso avesse ritenuto che non era valsa la pena muoversi per starla a sentire.
D'altronde, era sicura che quell'ipotesi, vista la portata delle scoperte fatte, non si sarebbe mai avverata.
Infine, dopo essersi fatta una bella doccia nel tentativo - vano - di cancellarsi di dosso il ricordo di quelle ultime, orribili ore, ed essersi cambiata, la donna aveva chiesto a Mog un altro favore, ovvero quello di avvisare Sandyon di farsi trovare in quello stesso posto alle 22.50, non un minuto dopo: sapeva che quella sera sarebbe stato a cena con Aryanne e Typhon, e non voleva che si presentasse prima; inoltre, se proprio doveva incontrarli insieme, preferiva che fosse Tyslion a presentarsi per primo.
Non appena, dunque, Asveras le si fosse presentato di fronte, ed era impossibile non trovare la quercia essendo l'unica in tutto il parco, la francese si sarebbe a lui presentata con lo sguardo deciso e serio, forse anche provato e scosso, ma quel dettaglio solo Sandyon, che la conosceva bene, avrebbe potuto coglierlo.

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Tyslion... grazie per essere venuto.
Tra pochissimo anche Sandyon sarà qui, e spiegherò ad entrambi il perché di questa... riunione.


Lo salutò così, senza convenevoli né formalismi, un po' perché ipotizzava che non li avrebbe graditi, ed un po' perché lei stessa non era sicura di riuscire a reggere anche il peso di mostrarsi educata e cordiale, non in una situazione come questa.
Non appena Sandyon si fosse presentato, comunque, ignaro di tutto, Monique avrebbe fatto un passo in avanti verso entrambi, con un sospiro grave.

Ho chiesto io a Tyslion di venire qui - disse subito al marito, per tranquillizzarlo - ... avevo bisogno di parlare con entrambi, e ho pensato che farlo in una volta sola fosse l'ideale.

Una piccola pausa, giusto per dare il tempo ai due di salutarsi (?) o nel caso di dire qualcosa, poi decise di non perdere tempo e cominciare subito a raccontare.

Oggi pomeriggio io e Veronique abbiamo incontrato Dominique Dubois - iniziò dunque a dire, e poiché Sandyon poteva anche sapere di chi si stesse parlando, ma probabilmente Asveras no, la Vireau si affrettò ad aggiungere - è l'illusionista psicopatica ed omicida più potente e pericolosa che esista al mondo, in grado di compiere omicidi di massa anche di intere città grazie alle illusioni.

E poiché sapeva, tramite Veronique, che Tyslion era al corrente su cosa fossero e come funzionassero, non sprecò tempo a spiegarle e preferì andare avanti col racconto.

Aveva preso in ostaggio Robyn, e prima che uno dei due possa fare domande a riguardo, è sano e salvo a casa... - perché in fondo era il nipote di entrambi, perciò forse anche Asveras si sarebbe potuto preoccupare per lui - ma voleva usarlo per costringermi ad uccidere Veronique, così da toglierla di mezzo e farmi corrompere definitivamente dalle illusioni, diventando una squilibrata omicida quanto lei.
Inutile dire che, se sono qui ora, è perché la cara cuginetta ha avuto la peggio.


E ringraziò nuovamente Mog, nella propria testa, per questo.

La cosa veramente importante - per Tyslion almeno, perché immaginava, e sperava, che a Sandyon della sua salute importasse - è quello che Dominique ha raccontato come niente fosse, probabilmente immaginando che tanto né io né Veronique avremmo avuto occasione di raccontarlo.
Mi ha parlato di Rachel, di Lumina... e di come sia riuscita a prendere entrambi per il culo.
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Messaggioda Sandyon » 01/07/2014, 16:31

Milton Country Park
4 Agosto 2108
Ore 22.44


Qualcosa di estremamente importante.
Qualcosa di fondamentale da sapere.
Qualcosa che richiedeva anche la presenza di Sandyon Vastnor.
Monique Vireau era stata fin troppo chiara ed aveva suscitato la sua curiosità e il suo interesse.
Inizialmente Julie si era vista scettica nell'approvare quell'incontro dopo aver saputo che riguardava la faccenda "Rachel Summers", forse mossa da una forte gelosia al pensiero che si potesse scoprire che era ancora viva per qualche motivo a lei sconosciuto, ma con il dovuto trattamento l'uomo le aveva fatto capire che ormai c'era solo lei nella sua vita e che nulla avrebbe cambiato quella realtà, nemmeno l'ex fidanzata morta/viva.
Vestitosi come gli pareva (non doveva mica andare a combattere) ma sempre molto attento a tenere la bacchetta a facile portata di mano, Asveras si mosse verso il luogo di incontro con la francese, salutato dalla compagna con un "vedi di non guardarla troppo, chiaro?".
Uno zuccotto in testa a coprire la pelata, una canottiera bianca e dei jeans, fondina con l'arma magica sul fianco destro.
Camminò con molta calma fino al posto stabilito e inquadrò subito la moglie del nemico/amico vestita con una semi eleganza e fu solo allora che comprese le parole di Julie quando gli aveva ricordato di non fissarla troppo: ma d'altronde Sandyon non aveva mai avuto pessimi gusti, anzi.

Tyslion... grazie per essere venuto.
Tra pochissimo anche Sandyon sarà qui, e spiegherò ad entrambi il perché di questa... riunione.


Come già detto, mi auguro sia un "perché" più che valido.
Se scopro che è stato uno stupido tentativo di riconciliazione la mia rabbia si sfogherà su chiunque vi sia intorno, nessuno escluso.


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Durante quella breve conversazione iniziale, un'altra figura era in realtà apparsa in quella stessa zona, aggirandosi da qualche secondo.
Completamente invisibile, si appoggiò con una mano alla ringhiera di uno degli attrezzi ginnici all'aperto del parco, osservando attentamente quello che stava succedendo. Mog lo aveva avvisato di quell'incontro, ma voleva essere certo che non ci fossero trappole o misteri dietro, considerando che in pochissime occasioni la moglie aveva incaricato il Moguri di chiamarlo e farla raggiungere. Proprio come sospettava, in effetti una particolarità bella e buona c'era, ovvero la presenza di Tyslion Asveras, per quanto non pareva per il momento avere particolari atteggiamenti pericolosi nei confronti della francese e per di più non teneva nemmeno la bacchetta in mano. Tuttavia, la loro conoscenza radicata in un passato fitto e costruito e l'esperienza navigata del greco gli permisero all'istante di percepire che l'ex migliore amico ora si trovava lì, cosa che lo fece sorridere appena e scuotere il capo, voltandosi proprio in direzione della sbarra alta di metallo.
Pochi secondi dopo, il docente di Difesa apparve completamente visibile.

Adesso che ti sei assicurato che la tua dolce metà non è in pericolo, puoi mostrarti a noi poveri mortali o no?

... Che ci fa lui qui?

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Ho chiesto io a Tyslion di venire qui.
... Avevo bisogno di parlare con entrambi, e ho pensato che farlo in una volta sola fosse l'ideale.


Non starmi troppo vicino.

Non ne ho alcuna intenzione.

Oggi pomeriggio io e Veronique abbiamo incontrato Dominique Dubois.

E' una che ti scopi, Vastnor?
Magari la fidanzata di un altro tuo amico...


...

... è l'illusionista psicopatica ed omicida più potente e pericolosa che esista al mondo, in grado di compiere omicidi di massa anche di intere città grazie alle illusioni.

...

Mmmmmhhhh, sempre guai.

Aveva preso in ostaggio Robyn...

Dov'è quella puttana?!

Cosa?!

... e prima che uno dei due possa fare domande a riguardo, è sano e salvo a casa...

Annuirono entrambi, sbuffando pesantemente dal naso, con un movimento quasi in sincronia.
Erano proprio determinati dettagli che lasciavano intendere quanto ancora fossero legati inconsciamente.

... ma voleva usarlo per costringermi ad uccidere Veronique, così da toglierla di mezzo e farmi corrompere definitivamente dalle illusioni, diventando una squilibrata omicida quanto lei.

E se tu sei qui a parlare con noi...

... è perché la cara "cuginetta" ha avuto la peggio.

Tra sorella e cugina non si sa quante psicopatiche ti girino in famiglia!
Ah giusto, la prima forse è un po' rinsavita, tra l'altro, faceva dei b*****ni spettacolari...


Sandyon inarcò il sopracciglio, fissando poi Monique come a chiederle se era al corrente di quel dettaglio, ovvero che Tyslion e Veronique avessero in passato avuto una storia o qualcosa di simile. A parte quello, comunque, si stava per arrivare al punto focale della faccenda, la questione davvero importante e motivo per il quale entrambi si trovavano lì, di fronte alla Vice Preside di Hogwarts, visibilmente provata e a tratti stanca.

Mog, aiutala coi tuoi poteri, falla riprendere...

SUBITO!

La cosa veramente importante è quello che Dominique ha raccontato come niente fosse, probabilmente immaginando che tanto né io né Veronique avremmo avuto occasione di raccontarlo.
Mi ha parlato di Rachel, di Lumina... e di come sia riuscita a prendere entrambi per il culo.


Gli occhi dei due Mercenari subirono una dilatazione delle pupille incredibile e il respiro gli si mozzò in gola.
Per quanto alimentato da rabbia e risentimento, Tyslion non poteva credere che Monique si stesse inventando tutto, era un rischio eccessivamente grosso e lei ormai era abbastanza conosciuta per essere attenta, diplomatica e tendenzialmente pacifista.
Dal suo canto, Sandyon sapeva che mai e poi mai li avrebbe convocati entrambi se non per una motivazione a dir poco esplosiva e quelle sue ultime parole lasciavano intendere che ci aveva visto molto giusto.
La domanda però adesso era: che cosa significava esattamente "prendere per il culo"?
Le voci dei due uomini si mischiarono all'unisono, poi si fissarono due secondi dopo l'accaduto, infine ripresero a guardare la Vireau piuttosto tesi, curiosi e innervositi.

Va' avanti.
Va' avanti.
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Messaggioda Monique » 01/07/2014, 18:02

Gestire Sandyon e Tyslion insieme era forse la cosa più difficile che Monique avesse dovuto fare negli ultimi anni: tra i due non scorreva buon sangue, ed il pensiero che tutto fosse accaduto per una bugia, per un piano diabolico architettato ad arte, la faceva davvero imbestialire, la portava a desiderare di fare del male a quella francese psicopatica che però, probabilmente, non voleva altro se non farle perdere il controllo... e non se lo poteva proprio permettere.
Per questo respirò a fondo, trovandosi di fronte prima l'uno e poi l'altro, irrequieti e nervosi per la vicendevole presenza, almeno era questo ciò che la Vireau ipotizzava, e soprattutto impazienti di capire perché li avesse fatti chiamare lì, insieme.
Così, dopo l'ennesimo sospiro, la maggiore delle sorelle francesi prese a raccontare cosa fosse successo: l'incontro con Dominique mentre lei e Veronique erano in giro per l'Italia, il tentativo della donna di fregare entrambe dopo aver preso in ostaggio Robyn, le rassicurazioni sul fatto che il ragazzo stava benissimo, era sano e salvo a casa, e il perché effettivamente la Dubois volesse usare il giovane Laars contro di loro, quale fosse dunque il suo scopo finale.

Tra sorella e cugina non si sa quante psicopatiche ti girino in famiglia!
Ah giusto, la prima forse è un po' rinsavita, tra l'altro, faceva dei b*****ni spettacolari...


Annuì in direzione di Sandyon, a dimostrazione che sì, sapeva della storia - o simil tale - tra la sorella ed Asveras: più che altro l'aveva strappata come confessione alla minore quando aveva cominciato a chiedersi ad alta voce come poterlo raggiungere tramite missiva per poterci parlare; a quel punto, una riluttante Veronique aveva ammesso di poterle dare una mano, ed anche il come questo fosse possibile, portando così a galla quello che era stato il loro... "intrallazzo sessuale".
Sentì dentro di sé che le forze, prima quasi pronte a lasciarla andare, ora sembravano essere, se non proprio tornate, perlomeno più presenti di prima, e questo la fece sorridere tra sé e mandare un ringraziamento mentale a Mog: purtroppo, nemmeno il piccolo Moguri poteva fare qualcosa contro la stanchezza mentale che ormai aveva preso il sopravvento sulla donna.
Così, senza girarci troppo intorno, Monique rivelò almeno in parte perché li avesse voluti chiamare lì, e quale fosse il motivo di quell'incontro: non un tentativo di riappacificazione, no, qualcosa di molto più importante... il loro passato, e forse il loro futuro.

Va' avanti.
Va' avanti.

Annuì e si passò una mano tra i capelli, cercando di riordinare le idee così da fornire ad entrambi un racconto più chiaro e lineare possibile, dopodiché cominciò a parlare.

Ricordi la missione di Aryanne, e cosa le mostrò l'Esarca Temporale? - domandò, inizialmente rivolta a Sandyon - Disse che ti aveva visto con Rachel, e che le era sembrato strano che tu l'avessi rifiutata visto quanto successo... dopo.
So che ha parlato della sua teoria anche con te...
- e spostò lo sguardo su Tyslion - ... e per quanto sembri assurdo, tua figlia, nonché tua nipote, ci ha visto giusto.

Lode alla perspicacia dell'italiana, insomma.

Rachel Summers è effettivamente stata con te, Tyslion, ed aveva effettivamente provato dell'amore per te, Sandyon: ha cercato di capire se tu potessi ricambiarla, incontrando il tuo rifiuto per rispetto nei confronti del tuo migliore amico... ma con la vera lei non c'è stato altro - si morse il labbro, avvertendo totalmente il peso di quelle parole su di sé, poi proseguì - Tu non hai fatto sesso con Rachel, Sandyon... hai fatto sesso con Dominique Dubois sotto Polisucco, che ha usato le illusioni per farti cedere: e sapete bene entrambi che, con esse, non ci sono praticamente limiti a ciò che si può fare.

La prima bomba era stata lanciata e fatta esplodere in mezzo ai due, e Monique si prese qualche istante perché metabolizzassero le sue parole: d'accordo, sì, Sandyon era innamorato di Rachel... ma aveva messo l'affetto ed il rispetto per Tyslion prima dei suoi sentimenti, rifiutandosi di stare con lei; e la donna con cui aveva fatto sesso non era lei, bensì quella pazza della Dubois, che era ricorsa alle illusioni per manipolare la sua mente e farlo cedere.

Rachel... è stata uccisa da Dominique prima di prendere il suo posto, affinché non costituisse più un ostacolo per i suoi piani - continuò, sapendo che era giusto che entrambi sapessero la verità nella sua interezza, senza filtri - E tu hai passato tutto quel tempo non con lei, non avendo tradito il tuo migliore amico... ma con una donna che aveva usato il suo potere e della Polisucco per ingannarti.

Attese qualche istante, nel caso in cui uno dei due o entrambi volesse fare delle domande, dopodiché proseguì nel racconto, anche perché forse la parte più difficile era quella che stava per pronunciare.

La bambina che hai creduto fosse tua figlia... Lumina... - si fermò un secondo, provando il desiderio irrealizzabile di non infliggergli un tale dolore, e la consapevolezza di non avere altra scelta - Lei era reale, non il frutto di un'illusione, ma... non era tua. Dominique ha rapito una bambina qualsiasi in un ospedale, sottraendola ai genitori: ha usato delle pillole mediche modificate alchemicamente per simulare il pancione, e infine ha usato quella bambina rapita per farti credere che fosse figlia tua.
Mi... mi dispiace tanto, Sandyon...


Non poteva nemmeno immaginare quanto dolore stesse provando il marito in quel momento, ora che la consapevolezza della realtà dei fatti stava probabilmente prendendo il sopravvento su entrambi.

Dominique voleva che tu ti allontanassi dal tuo migliore amico e che perdessi del tutto il controllo per portarti dalla sua parte, non so esattamente per cosa, ma... ci è riuscita, almeno in parte.

Perché aveva generato l'odio di Tyslion per Sandyon, ed il loro allontanamento.

Non avete motivo di odiarvi, tutto ciò che avete passato... è stata una bugia.
Siete stati presi in giro, e... vorrei poter fare qualcosa per cambiare tutto questo.


Concluse la francese con la voce che le si spegneva in gola, abbassando lo sguardo e passandosi una mano sul viso con le lacrime agli occhi per quello che aveva dovuto raccontare e per la sofferenza che aveva conseguentemente provocato in entrambi.
Si sentiva uno schifo, sporca, cattiva, anche se lei era solo quella che aveva rivelato la verità, e non che l'aveva messa in atto.

Spoiler:
Tutto ciò che riguarda Aryanne è stato concordato precedentemente con la player.
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Messaggioda Sandyon » 03/07/2014, 17:58

Ricordi la missione di Aryanne, e cosa le mostrò l'Esarca Temporale?
Disse che ti aveva visto con Rachel, e che le era sembrato strano che tu l'avessi rifiutata visto quanto successo... dopo.
So che ha parlato della sua teoria anche con te... e per quanto sembri assurdo, tua figlia, nonché tua nipote, ci ha visto giusto.


Nessuno dei due osò replicare in quell'istante.
Era una situazione troppo strana e all'effettiva non comprendevano dove la donna volesse andare a parare.
Sandyon temeva le parole successiva ma non sapeva nemmeno specificare che tipo di timore fosse, mentre dal canto suo, Tyslion rimaneva piuttosto allerta, ripensando alle parole precedenti di Monique e al suo accenno riguardo il rifiuto dell'ex migliore amico alle avance di Rachel, una ragazza che evidentemente aveva già smesso di amarlo molto tempo prima di iniziare la sua storia con Vastnor.
Non le faceva troppe colpe, in fondo di quel periodo era un guerriero a tempo pieno, troppo impegnato a conquistare onore e gloria piuttosto che rientrare a casa qualche minuto prima per stare con la sua fidanzata.
Era giovane, stupido, ingenuo e ubriaco di potere, tutto ciò che Sandyon non era mai stato.
Mentre adesso le cose stavano sempre allo stesso modo? Oppure erano cambiate... Evidentemente la relazione con Julie fungeva da valido aiuto nella risoluzione di quel dilemma.

Rachel Summers è effettivamente stata con te, Tyslion, ed aveva effettivamente provato dell'amore per te, Sandyon: ha cercato di capire se tu potessi ricambiarla, incontrando il tuo rifiuto per rispetto nei confronti del tuo migliore amico... ma con la vera lei non c'è stato altro.
Tu non hai fatto sesso con Rachel, Sandyon... hai fatto sesso con Dominique Dubois sotto Polisucco, che ha usato le illusioni per farti cedere: e sapete bene entrambi che, con esse, non ci sono praticamente limiti a ciò che si può fare.


CHE COSA?!

Il professore di Difesa fu il primo ad alzare la voce stringendo il pugno, adesso più capace di mostrare le proprie emozioni, mentre Asveras, impietrito, rimase silenzioso e adesso molto più attento a quella faccenda che non poteva sapere di falso, di inventato, perché se fosse stato così allora la Vireau stava facendo del male gratuito anche a suo marito e non era affatto credibile.
Per un momento gli venne l'istinto di avvicinarsi a Sandyon, stringergli la spalla o il braccio e convincerlo a rimanere più calmo, a lasciar continuare la francese, ma non era più allenato nello spirito ad avere certi atteggiamenti con Vastnor ed infatti represse quell'idea rimanendo dov'era.
Gli occhi dell'ex n°1 tremavano di rancore e scarso controllo, il muscolo bicipite teso ricolmo di vene in rilievo, pulsanti come il cuore che batteva forte, talmente forte da percepirlo anche nelle tempie.
Anche per Mog quello fu un grosso shock, ma se non altro adesso comprendeva finalmente perché ad un certo punto non era più riuscito a riconoscerla adeguatamente, comprendeva perché la sua aura sembrava fosse cambiata.
In un certo senso, si sentiva in colpa per non aver approfondito a dovere la questione.

Rachel... è stata uccisa da Dominique prima di prendere il suo posto, affinché non costituisse più un ostacolo per i suoi piani.
E tu hai passato tutto quel tempo non con lei, non avendo tradito il tuo migliore amico... ma con una donna che aveva usato il suo potere e della Polisucco per ingannarti.


Rachel... Uccisa...

E mia figlia?
Mia figlia allora?
Io l'ho vista incinta Monique!
Aveva il pancione e poi un giorno ha partorito, l'ho vista con i miei occhi per nove mesi!


La bambina che hai creduto fosse tua figlia... Lumina...
Lei era reale, non il frutto di un'illusione, ma... non era tua.
Dominique ha rapito una bambina qualsiasi in un ospedale, sottraendola ai genitori: ha usato delle pillole mediche modificate alchemicamente per simulare il pancione, e infine ha usato quella bambina rapita per farti credere che fosse figlia tua.


... Oh cazzo...

Si udì un tonfo, un tonfo sordo.
Sandyon Vastnor era caduto in ginocchio, con le mani al terreno e la testa china, come appena colpito in pieno petto da uno schiantesimo.
Tyslion Asveras deglutì sonoramente, incapace di pensare ormai che quelle fossero menzogne, ipotizzando che anzi, tutto ciò forse adesso iniziava ad avere un lume di obiettiva logica.
La sua attuale compagna spesso e volentieri gli aveva parlato della propria Organizzazione come un ente potentissimo, in grado di arrivare a fare cose incredibili, assurde, disoneste, terribili e sanguinarie pur di raggiungere i propri scopi.
Non ci voleva un genio per capire che quella Dominique fosse un altro membro di quella Organizzazione che vantava almeno una decina di individui molto più pericolosi di un qualunque "Tu-Sai-Chi".
A parte quello, la rivelazione fu sconvolgente anche per lui, tanto che dovette appoggiarsi ad un tronco lì vicino per non cedere, abbassando la testa, anche lui sconfitto, anche lui privo di energie, mentre di sottofondo si potevano udire i versi tristi e disperati del professore di Hogwarts dilaniato nel cuore e nell'anima. In breve le lacrime caddero copiose al terreno bagnando la ghiaia chiara... era una verità insopportabile.

Mi... mi dispiace tanto, Sandyon...

La mia bambina...
... Rachel...
... Sniff...
E' stato tutto un trucco...
... Tutta una illusione...
La mia vita con lei, il mio amore...
... Tutte le persone che ho ucciso...


Dominique voleva che tu ti allontanassi dal tuo migliore amico e che perdessi del tutto il controllo per portarti dalla sua parte, non so esattamente per cosa, ma... ci è riuscita, almeno in parte.

...

Non avete motivo di odiarvi, tutto ciò che avete passato... è stata una bugia.
Siete stati presi in giro, e... vorrei poter fare qualcosa per cambiare tutto questo.


Alla fine, anche Asveras si lasciò scivolare col sedere a terra, appoggiato con la schiena al tronco, vacuo negli occhi e prosciugato di ogni vitalità.
Quel racconto, così improvviso, così devastante, così assolutamente inaspettato, aveva generato una reazione a catena incredibilmente insostenibile. Nessuno dei due stava riuscendo a reagire, perché era davvero troppo, erano davvero troppi anni che andava avanti tutto ciò e di mezzo non c'erano solo le speranze, i sogni e i sentimenti trasformati in un mucchio di polvere... no, per Sandyon significava aver sfogato la sua collera su persone innocenti tramutandolo nell'Assassino per una motivazione inutile, fittizia, irreale e architettata da una mente diabolica che lo voleva in ginocchio davanti alle proprie emozioni... riuscendo perfettamente nel suo intento.
Forse non aveva calcolato Lindë Vilvarin, certo, ma comunque nella maggior parte del tempo aveva manovrato perfettamente i fili di una ragnatela spinosa fatta di sangue, quello di Sandyon e di tutte le persone che avevano perso la vita per colpa della sua bacchetta senza pietà.

... Voglio Ary... Dov'è mia figlia?
... Aryanne... Aryanne...
Sigh... Dove sei...
... Monique... Dove sei...


La voce era struggente, logorata, quasi persa, asettica e irriconoscibile.
Pareva come se stesse parlando un fantasma, ma all'effettiva, adesso Sandyon ci andava molto vicino.
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Messaggioda Monique » 03/07/2014, 20:24

CHE COSA?!

Comprensibile che fosse arrabbiato, chi non lo sarebbe stato al posto suo? Scoprire di aver passato giorni, mesi, anni della propria vita con qualcuno che in realtà era sotto Polisucco, la cui identità era ben diversa da quella mostrata... lei, probabilmente, avrebbe tirato fuori la bacchetta ed avrebbe cominciato a scagliare incantesimi tutt'intorno, distruggendo qualsiasi cosa avesse a tiro, quindi seguendo il suo esempio Sandyon si stava persino trattenendo.
Sapeva di ferirlo, sapeva di fargli del male, ma che altro avrebbe potuto fare? Vivere sapendo la verità e nascondendogliela, quando invece poteva assorbirla, andare avanti e finalmente chissà, magari fare anche pace con quello che era sempre stato il suo migliore amico, quello che per lui era un fratello in tutto e per tutto?
Era la cosa giusta da fare, Monique ne era consapevole... ma questo non rendeva di certo le cose più semplici.

E mia figlia?
Mia figlia allora?
Io l'ho vista incinta Monique!
Aveva il pancione e poi un giorno ha partorito, l'ho vista con i miei occhi per nove mesi!


Già, per la serie "al peggio non c'è mai fine", le batoste non erano di certo finite lì: forse la parte più dolorosa era proprio questa, l'ammettere che non c'era alcuna figlia, che anche quella era stata l'ennesima bugia, architettata ad arte solo per ferirlo, per fargli perdere il controllo, per costringerlo a lasciarsi dominare dalla parte più oscura di sé.

... Oh cazzo...

Per un secondo aveva dimenticato che il Sandyon di fronte a sé non era più quello calmo e controllato di una volta, quello che provava ben poche emozioni e quindi, come lato positivo, veniva scalfito solo in parte da certe rivelazioni... il Sandyon attuale le percepiva quasi come qualsiasi altra persona, e non c'era da biasimarlo se una notizia come quella l'aveva fatto cadere in ginocchio, portando Monique ad inginocchiarsi subito di fronte a lui.

La mia bambina...
... Rachel...
... Sniff...
E' stato tutto un trucco...
... Tutta una illusione...
La mia vita con lei, il mio amore...
... Tutte le persone che ho ucciso...


Sandyon...

Sapeva che la mente l'avrebbe portato lì, alle persone uccise, allo sterminio compiuto per qualcosa che in realtà non esisteva: allora era esploso per la rabbia dovuta alla morte delle persone che più amava, ma ora che sapeva la verità, era anche consapevole di come avesse ucciso degli innocenti per il capriccio di una mente malata... per niente.
Anche Tyslion, sopraffatto dalla notizia, scivolò lentamente a terra, incapace di dire qualcosa, di reagire: e come biasimarlo? Aveva odiato per anni un uomo che in realtà non gli aveva fatto nulla, aveva covato rancore e sentimento per una persona leale con se stesso fino alla fine, al punto da rinunciare a Rachel per lui - perché senza le illusioni, Dominique non l'avrebbe mai convinto a lasciarsi andare.

... Voglio Ary... Dov'è mia figlia?
... Aryanne... Aryanne...
Sigh... Dove sei...
... Monique... Dove sei...


Mog, chiamami Aryanne e dille dove siamo, falla venire qui, subito.

Fu questa la prima richiesta che pronunciò mentalmente, e se anche sapeva tanto di ordine, il tono che usò fu dolce, quasi affranto, cosicché il Moguri capisse che non ce l'aveva con lui o altro, semplicemente che la situazione era piuttosto urgente.

Sandyon, guardami... guardami! - alzò appena la voce e lo costrinse a guardarla; a quel punto gli prese il viso tra le mani e piantò gli occhi nei suoi, con tutta l'intensità che aveva in corpo - Sei sconvolto, e lo capisco.
Quella donna ti ha rovinato la vita, ha giocato coi tuoi sentimenti, ti ha spinto ad uccidere persone innocenti per un capriccio... ma ora tu hai me.
Hai me, hai Aryanne, hai Robyn, hai una famiglia, e questa volta una famiglia reale: non fittizia, non frutto di un'illusione né di una bugia, hai una moglie ed hai una figlia a cui pensare, e questo significa che non puoi, non puoi abbatterti.
Io ho bisogno di te, Aryanne ha bisogno di te, e Merlino mi sia testimone e mi uccida seduta stante se ti permetterò di mollare.


Un tono duro, serio, deciso, ma anche innamorato: Vastnor l'aveva tirata su tante volte, le aveva dato forza, l'aveva incoraggiata a non mollare... ed ora lei avrebbe fatto lo stesso con lui.

Pagherà per quello che ha fatto, e potrai espirare la tua colpa salvando le persone a cui farebbe del male se non la fermassimo in tempo: ma ho bisogno che tu rimanga lucido, ho bisogno che tu rimanga con me.

Nel frattempo, ipotizzando che Aryanne fosse arrivata e si fosse accostata al padre per tranquillizzarlo, Monique si alzò in piedi e si avvicinò a Tyslion e s'inginocchiò, un po' incerta, di fronte a lui.

Senti... noi non ci conosciamo molto, e so che sei stato tu ad uccidere Rose, la donna più importante della mia vita... - gli disse, con un sospiro - ... ma mi dispiace tanto per quello che è successo.
Dominique ha ferito anche te con le sue azioni, e non ti meritavi di soffrire tanto: non posso tornare indietro e rimettere a posto le cose...
- perché per quanto lo desiderasse, per quanto volesse che ciò accadesse, sapeva che provarci, usare una Giratempo, avrebbe causato, ammesso che fosse possibile, un tale cambiamento negli avvenimenti a venire da scombinare interamente le loro vite - ma possiamo vendicare la morte di Rachel fermando quella pazza... insieme.
Pensaci.


Lo fissò per un lungo istante, intensamente, attendendo che dicesse o facesse qualcosa e lasciando intanto che Aryanne si occupasse di Sandyon: potevano farcela... ma dovevano rimanere uniti, anzi, dovevano tornare ad essere uniti.
Quello era il momento giusto.
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Messaggioda Aryanne » 03/07/2014, 21:47

[Reggia di Aryanne Vastnor - 04 Agosto 2108 - ore 23.03 p.m.]


Era stata una gran bella serata: adorava avere il padre a cena, soprattutto perché ogni volta Typhon si ritrovava a doverle insegnare a cucinare, così da sorprendere Sandyon con un piatto preparato da lei, ed Aryanne si divertiva un mondo a far perdere la pazienza al fidanzato mentre tentava di insegnarle qualcosa ed impedire nel frattempo che tutta la cucina prendesse fuoco.
Dopo cena, comunque, i tre avevano fatto quattro chiacchiere, e quando Vastnor se n'era andato, l'italiana e il fidanzato si erano messi sul divano a farsi coccole bollenti e darsi baci mozzafiato, il preludio perfetto insomma per una serata infuocata che la Mercenaria non vedeva l'ora di consumare.

Che ne dici se ci spostassimo sul letto e continuassimo lì questa meravigliosa serata, amore?

Immagine


Gli domandò Aryanne ad un certo punto, con lo sguardo malizioso di chi aveva una gran voglia di rotolarsi nuda tra le lenzuola col corpo del compagno sopra di sé, sotto, ovunque insomma; quando Typhon le confermò che era totalmente d'accordo con la sua idea, e che l'aspettava in camera, l'ex Ricciardi si diresse in cucina per prendere un bicchiere d'acqua prima di salire dal suo fidanzato… e fu lì che la vocina preoccupata di Mog le investì la mente, colpendola per l'urgenza che si poteva percepire nel suo tono.
Normalmente avrebbe detto al Moguri di non disturbarla, e che se c'era qualcosa di cui discutere col padre ci avrebbe pensato il giorno dopo, ma quel tono rasentante il terrorizzato fu abbastanza convincente da spingerla a muoversi subito: per questo andò da Typhon e gli raccontò una mezza verità, e cioè che aveva ricevuto un gufo urgente da Sandyon che sembrava aver assolutamente bisogno di parlarle. A malincuore, l'Erbologo la lasciò andare, e dopo avergli promesso che si sarebbe fatta perdonare, la Mercenaria si smaterializzò nel luogo in cui, a detta di Mog, avrebbe trovato sia Sandyon che Monique.

[Milton Country Park - 04 Agosto 2108 - ore 23.03 p.m.]


La prima cosa che vide fu un immenso spiazzo verde, a lei sconosciuto: che ci facevano lì, e perché?
La seconda cosa che la colpì furono tre figure a terra, di cui una di spalle, femminile - sicuramente Monique; quella più a sinistra era…

Che diavolo ci fa Tyslion qui?!

Già, il caro zietto sembrava assolutamente sconvolto, distrutto… ma non quanto la figura di destra.

Papà!

L'espressione del viso divenne all'istante una maschera di preoccupazione, e mentre Monique si spostava per lasciarla passare, Aryanne s'inginocchiò di fronte al genitore e lo abbracciò forte, non capendo cosa l'avesse distrutto emotivamente ma capendo senza ombra di dubbio che qualcosa di grosso, di enorme e di gigantesco era appena accaduto.

Papà, sono qui… sono qui, parlami per favore, mi stai facendo preoccupare da morire!

Lo supplicò spaesata, passando lo sguardo da lui, a Monique, a Tyslion, e poi di nuovo a Sandyon, senza riuscire a darsi pace.
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Messaggioda Sandyon » 03/07/2014, 23:13

Mog scattò all'istante a chiamare Aryanne, ipotizzando che di sicuro fosse a casa successivamente alla cena con il padre.
Nel frattempo, Monique si inginocchiava davanti al compagno, preoccupata più che mai e decisa a non farlo cadere in un baratro di fredda disperazione. Impresa ardua, quella lì, considerando gli occhi di Sandyon che apparivano ora come vetro soffiato, opachi e privi di vita alcuna.
Tyslion, dal suo canto, si andava posando una mano sulla fronte coprendosi gli occhi, scuotendo lentamente il capo incapace di parlare.
Per lui la questione era leggermente meno disastrosa, in quanto sarebbe stato lasciato comunque, che fosse stata la Rachel vera o falsa.
Il suo unico pensiero era rivolto al rancore portato verso Vastnor in quegli anni, un rancore immotivato, un rancore inutile che adesso non sapeva se sarebbe riuscito a scacciare via dal suo spirito dall'oggi al domani. Troppe minacce, troppi piani di vendetta, troppe male parole con Demetri Kovarnikov per accantonare tutto in un angolo e spazzare via come se fosse polvere della soffitta.
Distratto ascoltò il discorso fatto dalla francese al marito, ben conscio che non adesso come adesso non era facile raggiungere il lume della sua consapevolezza e della sua ragione: il n°1 era stato colpito a morte, molto più duramente che in tutta la sua vita passata.

... Sei sconvolto, e lo capisco.
Quella donna ti ha rovinato la vita, ha giocato coi tuoi sentimenti, ti ha spinto ad uccidere persone innocenti per un capriccio... ma ora tu hai me.
Hai me, hai Aryanne, hai Robyn, hai una famiglia, e questa volta una famiglia reale: non fittizia, non frutto di un'illusione né di una bugia, hai una moglie ed hai una figlia a cui pensare, e questo significa che non puoi, non puoi abbatterti.
Io ho bisogno di te, Aryanne ha bisogno di te, e Merlino mi sia testimone e mi uccida seduta stante se ti permetterò di mollare.


Le parole successive gli parvero come ovattate.
Non era in grado di recepire tutto con chiarezza perché la sua mente adesso non si trovava lì, bensì nei cimiteri di ogni persona uccisa da lui.
Il senso di colpa aveva iniziato a dilaniarlo lentamente dall'interno, un senso di colpa tenuto a bada dalla falsa verità che fosse stato provocato da uno scatto d'ira esplosa e causata da un torto troppo grande da sopportare.
Adesso però, sapendo che quel torto non era mai esistito ed era semplicemente una presa in giro per lui e per i suoi sentimenti, i fantasmi delle vittime tornavano prepotenti ad urlare nella sua testa, straziati dal dolore e dalla consapevolezza di non poter più vivere su quella Terra.
Aryanne, sua figlia, apparve nemmeno dieci secondi più tardi, preoccupandosi all'istante di tutto ciò che stava avvenendo.
Sandyon comprese che gli era vicino, forse perché era la vera figlia, forse perché anche Mog si stava impegnando per aiutarlo a riprendersi, ad ogni modo spostò un minimo il capo in direzione dell'italiana, non riuscendo però ad alzare anche gli occhi per fissarla.

Papà, sono qui… sono qui, parlami per favore, mi stai facendo preoccupare da morire!

Tuo padre è solo... Solo un pazzo assassino...
... Una marionetta capace di essere controllata con fin troppa facilità...
... Avrei dovuto riconoscerla...
... Non ci sarei dovuto cascare ed invece... Invece...
... Sono solo un omicida e merito la morte come tutti quei poveri innocenti...


Dal tono di voce sembrava in una specie di trance.
Parlava scandendo perfettamente ogni frase, con una consapevolezza spaventosa e orribile.
In realtà non era facile definire se fosse del tutto fosse shock o avesse mantenuto un minimo di lucidità, tuttavia alcune parti del corpo come la schiena, le braccia e il ventre tremavano a scatti, le lacrime proseguivano a colare imperterrite e di tanto in tanto i singhiozzi derivanti dal pianto sfociavano in piccoli colpi di tosse, sintomi di scarsa ossigenazione e poca voglia di rimanere svegli.
Per la prima volta in tutta la sua esistenza e da quando lo possedeva come padre e mentore, Aryanne Vastnor stava vedendo suo padre fragile, talmente tanto che sarebbe bastato un nonnulla per distruggerlo.
Tyslion Asveras intanto si andava alzando in piedi, con un poco di fatica, ancora silenzioso, ancora riflessivo forse, ancora attonito e gelido in viso, forse anche lui desideroso di avere qualcuno vicino, con la differenza che nessun Moguri poteva corrergli in aiuto.
Monique decise di avvicinarsi anche a lui, di guardarlo negli occhi e parlare... sguardo che per quei secondi venne anche assecondato e corrisposto.

Senti... noi non ci conosciamo molto, e so che sei stato tu ad uccidere Rose, la donna più importante della mia vita... ma mi dispiace tanto per quello che è successo.
Dominique ha ferito anche te con le sue azioni, e non ti meritavi di soffrire tanto: non posso tornare indietro e rimettere a posto le cose...


...

... ma possiamo vendicare la morte di Rachel fermando quella pazza... insieme.
Pensaci.


Levati.

Con un movimento pesante del braccio, il n°2 fece mettere da parte la francese, dirigendosi verso Sandyon Vastnor.
Giunto di fronte a lui, lanciò un'occhiata torva anche alla nipote, intimandole di allontanarsi perché tanto non avrebbe potuto combinare niente.
Con immane forza e possenza, Tyslion Asveras afferrò l'uomo a terra di peso e se lo mise sulle spalle come un sacco di patate.
Il professore non fece alcuna opposizione, segno inequivocabile che non era lì in realtà, che con la testa stava molto, troppo lontano.
Ciò che stava facendo era piuttosto strano per il Mercenario, impossibile da credere all'inizio di quella conversazione, ma era necessario che si desse da fare, altrimenti da lì nessuno avrebbe schiodato l'ex amico, nemmeno dopo una settimana.

Sto andando a casa tua.

Queste furono le ultime parole di Tyslion prima di smaterializzarsi con Sandyon sulla spalla, così da invitare le due a raggiungerlo.
Una volta apparso di fronte alla villa, Asveras attese che Monique aprisse la porta per lasciarlo entrare e lì depositò il "sacco" sul divano.
Lo guardò a lungo negli occhi, constatando che in quello stato era peggio che un cadavere.
Sospirò, sbuffando quasi rabbioso, poi, di fronte a Monique ed Aryanne, fece qualcosa di davvero inaspettato: lo colpì.
Un cazzotto dritto in viso, ben assestato, che come effetto ovvio fece perdere del tutto i sensi all'individuo sotto shock.
Semmai avessero potuto pensare che il suo intento fosse quello di fargli del male, avrebbero subito abbandonato l'idea vedendo che a seguito di quella botta, Asveras si fece da parte e tornò in direzione della porta di ingresso.

Dormirà due, forse tre ore... al suo risveglio forse sarà maggiormente in grado di ascoltarvi.

Fece ancora qualche passo, poi, si fermò di nuovo, prendendo un gran respiro, prima di andarsene definitivamente di lì.

Monique...
... Grazie.
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Messaggioda Monique » 04/07/2014, 12:10

Non aveva mai visto Sandyon in quello stato, non aveva mai nemmeno ipotizzato che potesse arrivarvi, neanche dopo la cura, ma forse perché semplicemente non aveva previsto di dovergli raccontare delle verità così pesanti emotivamente: aveva capito subito che il marito non aveva bisogno solo di lei, ma anche della figlia, e per questo fece chiamare Aryanne da Mog cosicché potesse raggiungerli; per fortuna la Mercenaria non si fece attendere, prendendo tra le braccia il padre con espressione spaesata perché era ovvio che non capisse costa stesse succedendo, Monique non aveva ancora avuto modo d'informarla - a volte pensava di dover mettere annunci specifici sulla Gazzetta del Profeta, così tutti avrebbero saputo ogni cosa
senza che lei dovesse ripeterla ancora e ancora e ancora.

Tuo padre è solo... Solo un pazzo assassino...
... Una marionetta capace di essere controllata con fin troppa facilità...
... Avrei dovuto riconoscerla...
... Non ci sarei dovuto cascare ed invece... Invece...
... Sono solo un omicida e merito la morte come tutti quei poveri innocenti...


Colse lo sguardo smarrito di Aryanne, ma scosse il capo in un cenno di diniego: inutile provare a farlo ragionare ora, a parlargli, non avrebbe ascoltato una parola nemmeno se Rachel stessa fosse arrivata da lui sotto forma di fantasma per farlo riprendere; era nel suo mondo, in quel momento, un mondo fatto di sensi di colpa che nessuna delle due poteva scalfire.
Perciò, mentre la figlia si occupava del padre, Monique spostò la propria attenzione su Tyslion, facendogli presente che le dispiaceva per lui anche se sapeva bene che fosse stata la sua mano a porre fine alla vita di Rose, e che se avesse voluto, avrebbero potuto collaborare per fermare la pazzia omicida di Dominique.

Levati.

Non che si aspettasse una stretta di mano, un abbraccio o che altro, ma le ci volle tutta la pazienza che ancora possedeva in corpo per non rispondere male a quell'imperativo, e al braccio di Asveras che la fece spostare: comprendeva quanto quelle verità l'avessero colpito, ma non si poteva certo dire che la francese, al contrario di lui, fosse fresca come una rosa, anzi... per lei quella era stata una giornata orrenda, l'ultima di una lunga serie, e non era ancora finita.
Fece cenno ad Aryanne di avvicinarsi quando Tyslion fece spostare anche lei, e non fece in tempo a fermare il Mercenario che questi si mise Sandyon sulla spalla come fosse un sacco di patate o di farina, e comunicasse alle due donne la sua destinazione.

Sto andando a casa tua.

... accomodati pure, tanto ormai quella villa è diventata un albergo.

Mormorò la francese una volta che le figure dei due uomini fossero scomparse, facendo cenno poi ad Aryanne di prenderla per mano e smaterializzarsi insieme proprio a casa della Vireau, dove la donna aprì la porta e permise all'uomo di appoggiare il marito sul divano.

Grazie per av--

Lo stava ringraziando per averlo trasportato fino a lì, perché effettivamente lei e Aryanne da sole non ce l'avrebbero fatta, quando il pugno in viso che Asveras usò contro Sandyon la fece sobbalzare: non reagì malamente a quel gesto, e avrebbe fermato l'italiana se al contrario suo si fosse voluta mettere in mezzo, perché non le sembrava di scorgere, negli occhi del Mercenario numero 2 al mondo, la volontà di colpirlo ancora, di fargli del male.

Dormirà due, forse tre ore... al suo risveglio forse sarà maggiormente in grado di ascoltarvi.

Ci aveva visto giusto, per fortuna: annuì e lasciò che andasse da solo alla porta - Sophie si era nascosta dietro alla porta del salotto perché quell'omone pelato le faceva un po' paura - voltando il capo quando lui la chiamò per nome prima di andarsene.

Monique...

Sì?

... Grazie.

Sussurrò un "prego" mentre la porta si chiudeva alle spalle di Tyslion, lasciando lei, Aryanne e un Sandyon svenuto da soli: la Vireau si passò una mano sul viso e poi tra i capelli, stringendoli tra le dita come per voler riordinare le idee, poi si volse verso la giovane Mercenaria.

Credo sia il caso che mandi un gufo a Typhon...
Vorrai rimanere qui fino a che Sandyon non si sveglia, no? Se non lo avverti, si potrebbe preoccupare.


Cercò di sorriderle più che poteva, seppur l'espressione fosse piuttosto tirata e stanca, dopodiché chiese a Sophie di preparare ad Aryanne ciò che preferiva, per se stessa un tè al gelsomino - se non era l'occasione giusta quella... - e per Sandyon della menta orzata, sapendo quanto quella bevanda fresca lo aiutasse a recuperare lucidità e a calmarsi.
Avrebbe aspettato con Aryanne il risveglio del marito, osservandolo dormire e curandogli intanto con la magia il colpo ricevuto da Tyslion cosicché non gli facesse troppo male una volta svegliato: e mentre aspettava, raccontò alla figlia dell'uomo tutto ciò che aveva scoperto in quella lunga, orribile giornata, la verità che Dominique aveva rivelato loro e come, dunque, la Mercenaria italiana aveva in effetti colto qualcosa di giusto, con la sua teoria.
Una volta che Sandyon si fosse ripreso, avrebbe trovato moglie e figlia di fronte a lui, gli sguardi preoccupati ma anche seri e decisi, perché non c'era bisogno di parlarne tra loro per sapere che entrambe avrebbero fatto di tutto per aiutarlo a riprendersi.

Tyslion ti ha portato fino a qui, e ti ha colpito per farti dormire... - gli disse subito Monique, allungandogli il bicchiere con la bevanda che aveva fatto preparare apposta per lui - ti senti più... lucido?

Perché era inutile provare a parlargli se fosse stato nella stessa condizione di prima; comunque, se la risposta fosse stata positiva...

Tu non sei un pazzo assassino, Sandyon, e non devi pensarlo.
Sì, hai ucciso quelle persone per qualcosa di falso, per una bugia... ma non lo sapevi: quando è accaduto, il tuo cuore era dilaniato dal dolore e dalla sofferenza di aver perso le persone che amavi, e tutto ciò per te era reale...
Perciò non darti più colpe di quanto tu non abbia già fatto nel corso degli anni.


Certo, a posteriori sapendo la verità poteva sentirsi ancora più colpevole, ma restava il fatto che, allora, il suo gesto era stato dettato da un sentimento reale, e questo fatto non poteva essere cambiato nemmeno dalle scoperte di quella sera.

E non devi darti colpe nemmeno per non aver riconosciuto Dominique dietro Rachel: Merlino solo sa quanto deve averla studiata per imparare a comportarsi esattamente come lei, per farti credere di trovarti sempre di fronte alla stessa persona... - probabile che avesse usato a ripetizione il Legilimens su di lei per conoscere tutti i suoi ricordi, e chissà che altro - ... non avresti potuto smascherarla, anche perché non avevi motivo di dubitare che ci fosse qualcosa che non andava, in lei.

E nemmeno tu, Mog, devi darti colpe: sì, c'era qualcosa di diverso in Rachel, ma come avresti mai potuto immaginare una cosa così orribile? Hai fatto ciò che potevi, piccolino mio, stai tranquillo.


Perché, come dicevano i babbani, Monique conosceva bene i suoi "polli", e sapeva che Sandyon non era l'unico a sentirsi in colpa per quanto successo in passato.
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Messaggioda Aryanne » 04/07/2014, 13:47

Tuo padre è solo... Solo un pazzo assassino...
... Una marionetta capace di essere controllata con fin troppa facilità...
... Avrei dovuto riconoscerla...
... Non ci sarei dovuto cascare ed invece... Invece...
... Sono solo un omicida e merito la morte come tutti quei poveri innocenti…


Ci aveva capito qualcosa?
Ovviamente no, non aveva capito assolutamente nulla di quei mormorii smarriti del padre, e questo la rese ancora più confusa e preoccupata: non aveva mai visto Sandyon così, nemmeno subito dopo aver preso la cura ed aver dunque dovuto abituarsi a provare sentimenti ed emozioni quasi quanto una persona normale; sembrava perso con la mente chissà dove, smarrito… fragile.
E le faceva paura, perché non sapeva come reagire, come aiutarlo per potersi sentire meglio: effettivamente non sapeva nemmeno perché stesse in quel modo, quindi come poteva essergli d'aiuto?
Lo strinse a sé, cercando di cullarlo dolcemente mentre Monique si avvicinava a Tyslion per parlargli, e la prima frase fece spalancare gli occhi dell'italiana.

Senti... noi non ci conosciamo molto, e so che sei stato tu ad uccidere Rose, la donna più importante della mia vita... ma mi dispiace tanto per quello che è successo.

Persino Aryanne, ormai, sapeva chi fosse Rose, quanto fosse stata importante per la Vireau… e nonostante fosse stato Asveras ad ucciderla, Monique riusciva a parlargli come nulla fosse, quasi con dolcezza? Per un secondo immaginò come si sarebbe sentita lei nel perdere una persona di pari importanza, e nel trovarsi di fronte il suo assassino… no, non avrebbe mai potuto comportarsi con così tanta calma e serenità, ma d'altronde c'era un motivo se la francese, con lei, insisteva tanto sugli esercizi di meditazione per l'auto-controllo…

Levati.

Nemmeno due minuti dopo, Aryanne vide lo sguardo perentorio dello zio posarsi su di lei, e dunque si fece da parte, avvicinandosi a Monique, per lasciare che Tyslion se lo mettesse sulle spalle e scomparisse dalla loro vista in direzione di casa della matrigna - per quanto suonasse male come appellativo - dell'italiana.

Sto andando a casa tua.

... accomodati pure, tanto ormai quella villa è diventata un albergo.

Un po' le dispiaceva per Monique, che effettivamente sembrava non riuscire mai a trovare pace per più di due/tre settimane di fila, ma non disse niente e si limitò a prenderle la mano per spostarsi a casa di lei, dove Asveras prima posò Sandyon sul divano… e poi gli diede un cazzotto in piena faccia: d'istinto all'italiana venne da mettersi in mezzo e magari prendere a male parole lo zio, ma la mano della Vireau sul braccio la trattenne dall'insultarlo, soprattutto perché sembrava che, in fondo, non l'avesse fatto per fargli male - era già stato abbastanza ferito per quella sera, anche se la Vastnor ancora non aveva capito il perché.

Dormirà due, forse tre ore... al suo risveglio forse sarà maggiormente in grado di ascoltarvi.

Sempre più confusa, Aryanne lo osservò allontanarsi e ringraziare Monique - ma perché, per cosa? - prima di smaterializzarsi, e ritornò quasi subito con lo sguardo sulla francese quando questa le parlò.

Credo sia il caso che mandi un gufo a Typhon…

Uhm?

Vorrai rimanere qui fino a che Sandyon non si sveglia, no? Se non lo avverti, si potrebbe preoccupare.

Ah… sì, hai ragione, lo avverto subito.

In effetti era talmente spaesata da non connettere ciò che c'era da fare, e fu grata a Monique per averle permesso implicitamente di rimanere lì prima ancora che lei lo chiedesse - e non era obbligata a farlo, essendo nella propria casa; così, la ragazza scrisse una lettera veloce a Typhon ed usò Noir, il gufo della padrona di casa, per spedirla, tornando poi in salotto dove chiese a Sophie di prepararle un tè freddo all'anguria ed ascoltò intanto la spiegazione della Vireau su quanto successo.

… mi stai dicendo che una buona fetta della sua vita è stata solo una bugia?

Domandò alla fine la Mercenaria, sconvolta: certo, adesso comprendeva perché l'avesse trovato in quello stato, come ci si poteva riprendere da una botta del genere?!
Bevve un lungo sorso di tè freddo e sospirò, rimanendo ferma e silenziosa fino a che il padre non si fosse svegliato: lasciò che Monique fosse la prima a parlargli, e solo quando la francese sembrò aver finito, Aryanne si avvicinò a lui e s'inginocchiò per terra, accanto al divano dov'era sdraiato, allungando la mano per cercare di prendergliela.

… sapevo quello che avevi fatto, quando ho deciso di prendere il tuo cognome - perché Sandyon le aveva raccontato tutta la sua storia, ed anche le persone che aveva ucciso in quello scatto d'ira - ma nonostante lo sapessi, dentro di me ho pensato che non avrei potuto trovare un genitore migliore di te… e lo penso ancora, papà.
Hai cercato di espiare le tue colpe col tempo, hai salvato delle persone, mi hai riempito la vita… non potrai riportarle indietro, ma puoi far sì che tutto ciò che hai passato ti permetta ora di affrontare i tuoi demoni, e rendere migliore la vita di altre persone, come… come hai fatto con me.


Un sorriso timido, gentile, affettuoso si affacciò sul viso dell'italiana.

Io ti voglio bene, e quello che ho saputo stasera non cambia di una virgola quello che sento per te.
Hai ancora una moglie ed hai ancora una figlia…
- l'unica, in effetti, lei era l'unica figlia di Sandyon reale al mondo - ed abbiamo bisogno di te: possiamo superare tutto questo insieme, come una famiglia.
Perché è questo ciò che siamo.
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