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da Ryan Angel » 18/06/2014, 21:17
Sono riuscita a decifrare il messaggio che mi ha lasciato Norrel. Prima di proseguire a spiegarle che cosa ho scoperto, spero che questo ufficio sia sicuro da eventuali spie o ascoltatori indesiderati. Temo che i nemici del mio mentore e di Pryce fossero...anzi siano molto potenti...
Tutta la struttura è a prova di ogni metodo di ascolto indesiderato, non si preoccupi...
La sua espressione non fu particolarmente sorpresa o allarmata dalle parole di Martha Bennet, ma quello era anche ovvio, visto non solo tutto ciò che aveva vissuto fino a quel momento ma anche perché in parte la sua mente si trovava altrove e non gli permetteva di focalizzarsi troppo sui problemi, sui pericoli e questioni annesse. Non che non fosse presente, anzi, ci stava al 100%, ma le sue emozioni e sensazioni erano ovattate, messe parzialmente a tacere dal suo stato d'animo in subbuglio, tristezza e desolata solitudine.
Heathcliff e Pryce stavano lavorando ad una pozione che permette di annullare i potenziamenti magici dovuti a modifiche genetiche e tatuaggi. La formula non è completa e di questo me ne sto occupando io personalmente... Il punto è che il mio mentore voleva portare a termine questo progetto a causa di... una seria minaccia all'intero mondo magico di cui lui era a conoscenza. E dal momento che sia lui che Pryce sono morti proprio a causa di questa loro ricerca, voglio che lei mi dia una mano a scoprire chi sono questi loro. Crede di potermi dare una mano?
Stiamo parlando di due uomini la cui morte non è stata ancora determinata come casuale e/o naturale, miss Bennet. Scavare in un mistero irrisolto per trovare la risoluzione di un ulteriore mistero più difficile è pressoché da pazzi.
Il tono era abbastanza piatto, calmo e pacato, ma Ryan Angel dimostrò che non voleva archiviare il caso prendendo degli occhiali da riposo, mettendoseli sul naso e aprendo una serie di fascicoli che teneva riposti nello schedario alla sua sinistra. Alcuni dei documenti in suo possesso avevano proprio le firme di Pryce e di Norrel, segno che evidentemente in passato aveva collaborato moltissimo con loro. Silenziosamente sfogliò un po' di quella carta, passando l'attenzione da un punto a un altro dei testi, inspirando profondamente, concentrato.
Naturalmente qualunque sia il suo compenso per svolgere questo lavoro, lo pagherò senza problemi.
Ha 10.000 Galeoni in contanti? Eheheh... Scherzo, non si preoccupi. Nessun compenso se il caso non si risolve, è la nostra politica.
O meglio, era la sua politica, Marshall (ad oggi Maxwell) era semplicemente per il "metà ora e metà qualora vada tutto a buon fine", ma ognuno aveva la propria filosofia e nessuno andava a contestarla all'altro, soprattutto perché spesso e volentieri i soldi sul conto ci arrivavano a prescindere. Tuttavia Ryan Angel non poteva pensare di cavarsela da solo, non in quel frangente. Ciò che Martha gli stava chiedendo era qualcosa di altamente scottante ed andare a cercare delucidazioni in un passato oscuro poteva risultare pericoloso se non si avevano prima le spalle parate. Tenendo premuto un bottone al lato destro della scrivania, l'Investigatore chiamò il collega che lo raggiunse in stanza circa un minuto più tardi.
Ryan, mi hai chiamato?
Si Max, avvicinati pure. Lei è Martha Bennet, una cliente.
Piacere miss Bennet!
Marshall tese la mano alla donna, stringendola appena con un mezzo sorriso di circostanza.
Avrei bisogno di un tuo aiuto prima di iniziare delle indagini. All'interno dell'Archivio Ministeriale degli Auror pensi di rimediare qualcosa a proposito della morte di Heatcliff Norrel e Christopher Pryce?
Non mi stai chiedendo nulla di semplice, ma posso vedere cosa mi concedono di leggere!
Perfetto grazie, ora se non ti spiace, riprendo la mia conversazione con la cliente...
Naturalmente, miss Bennet...
Un cenno del capo in direzione di Martha, per poi allontanarsi e tornare alle proprie faccende.
Una volta controllati i referti degli Auror potrò provare ad indirizzarmi su una pista piuttosto che su un'altra. Le ricerche svolte da questi due luminari sono alquanto interessanti; se posso chiedere, come procedono gli esperimenti in merito?
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da Martha » 04/07/2014, 23:25
Tutta la struttura è a prova di ogni metodo di ascolto indesiderato, non si preoccupi... Martha annuì, rassicurata dall'investigatore sulla sicurezza che vigeva fra quelle quattro mura. Voleva che vi fosse privacy, anche a costo di sembrare paranoica o puntigliosa -giudizi che in ogni caso non avrebbero scalfito la sua ferrea volontà di fare luce sulla morte di Norrel. Fu di quello infatti che parlò una volta che Ryan le diede il via, spiegando all'uomo ciò che aveva scoperto e su cosa esattamente lui avrebbe dovuto indagare. Non era una richiesta facile -se ne rendeva conto- nè probabilmente poco dispendiosa: aveva messo da parte un quantitativo di galeoni sufficiente a non mostrarsi sfacciata di fronte all'uomo nè al servizio che gli stava richiedendo. Naturalmente aveva ipotizzato che forse tutti i suoi risparmi non le sarebbero bastati per pagare subito l'investigatore privato; ma prima di chiedere un prestito alla Gringott voleva sentire con le proprie orecchie se Ryan Angel era disposto ad accettare il caso e quanto avrebbe chiesto per portarlo a termine. Stiamo parlando di due uomini la cui morte non è stata ancora determinata come casuale e/o naturale, miss Bennet. Scavare in un mistero irrisolto per trovare la risoluzione di un ulteriore mistero più difficile è pressoché da pazzi. Comprendo di non aver chiesto una sciocchezza Mr Atwood, ma spero ugualmente che lei sia così pazzo- disse con un lieve accenno di sorriso- da accettare ugualmente. Come le ho già detto sono disposta a pagare qualsiasi cifra. O quasi. Ha 10.000 Galeoni in contanti? Eheheh... Scherzo, non si preoccupi. Nessun compenso se il caso non si risolve, è la nostra politica. Se necessario, me li procurerò.- rispose seria, aprendo la borsa e afferrando un pezzo di carta che appoggiò lentamente sulla scrivania, in modo da essere ben visibile per l'uomo -Quello è un assegno di 3000 galeoni, tutto ciò che al momento posso offrirle. La politica che segue sul lavoro mi fa comprendere che lei è un uomo onesto, ma lo sono anche io e non sono disposta a farle perdere del tempo prezioso senza almeno pagarla per ciò che sta facendo per me. Non era un tentativo di indurlo ad accettare ad occhi chiusi. Per farlo, avrebbe dovuto dargli come minimo 7-8000 galeoni all'attimo -galeoni che al momento non possedeva- e tentarlo con quell'ingente somma di denaro. La donna semplicemente non voleva che Edward Atwood lavorasse per lei gratis. Era una cosa che non concepiva e che non avrebbe mai concepito. Aveva molta fiducia nelle sue capacità, un pensiero che lo stesso Vastnor avrebbe potuto leggerle facilmente negli occhi. La prego, accetti il caso. E senza ricevere risposta, subito dopo Martha vide entrare nella stanza il collega di Ryan, un ragazzo molto giovane di circa 23-24 anni. Si aspettava in realtà un uomo fatto e finito, non un -si può dire- ragazzino. Ma probabilmente quel ragazzino nascondeva dentro di sè delle capacità impressionanti se lavorava addirittura per Vastnor. Piacere miss Bennet! Piacere mio... Rispose, stringendo con educazione la mano di Marshall e seguendo attentamente lo scambio di battute fra lui e il collega di lavoro. Una volta che Rosenberg fu uscito dalla stanza, la Bennet fissò in volto l'uomo, esprimendo in un solo sguardo gratitudine, serenità e sollievo. Una volta controllati i referti degli Auror potrò provare ad indirizzarmi su una pista piuttosto che su un'altra. La ringrazio Mr Atwood, le sarò eternamente riconoscente... Le ricerche svolte da questi due luminari sono alquanto interessanti; se posso chiedere, come procedono gli esperimenti in merito? Al momento in realtà...non procedono. Rispose in tono deluso, una delusione nata dall'impossibilità di poter fare qualcosa per cambiare la propria situazione. Alcune formule sono scritte in Giapponese antico e io non sono decisamente una linguista nata. Non riesco a trovare qualcuno di cui fidarmi abbastanza per affidargli quei documenti e decifrarli: se può capirmi, non voglio fare la stessa fine del mio mentore nè quella di Pryce...- rispose schietta e sincera, in fondo era più che giusto che temesse per la propria vita -Temo che fino a quando non avrò risolto questa situazione, le mie ricerche si troveranno sempre ad un punto morto...
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da Ryan Angel » 13/07/2014, 17:27
Se necessario, me li procurerò. Quello è un assegno di 3000 galeoni, tutto ciò che al momento posso offrirle. La politica che segue sul lavoro mi fa comprendere che lei è un uomo onesto, ma lo sono anche io e non sono disposta a farle perdere del tempo prezioso senza almeno pagarla per ciò che sta facendo per me.
Prese un bel respiro, l'alcol ancora in corpo non era un grosso ostacolo nel ragionare ma a volte la testa gli girava per fargli capire che si stava davvero demolendo troppo, che non poteva proseguire così oppure avrebbe rischiato seriamente di compromettere se stesso. Tuttavia non era il momento di pensare al fegato, al cervello e quant'altro... Osservò a lungo quell'assegno, prendendolo e rigirandoselo tra le mani con aria assorta, pensierosa e quasi preoccupata. Andare a scavare così tanto nel passato di una persona, nelle motivazioni dietro la sua morte e nelle faccende del suo assassino significava anche mettere in pericolo il mandante dell'incarico, certo, un pericolo che Martha Bennet stava scegliendo intenzionalmente, ma il buon cuore di Ryan Angel, ancora lo stupido brav'uomo di turno, gli impedì di approfittarsi a tal punto di quella faccenda, porgendoglielo indietro con un mezzo sorriso rassicurante.
La prego, accetti il caso.
Lo accetto, non si preoccupi. Ma mettersi in gioco con questa storia non è un rischio che corro soltanto io. Se l'aggredissero, se le facessero del male, desidero che abbia i fondi necessari per pagarsi delle cure mediche adeguate. Accetterò quindi all'unica condizione che 3000 sia il compenso finale, 1000 adesso e 2000 alla fine. Posso procedere alla compilazione del contratto, professoressa Bennet?
Non era di sicuro un insulto alle sue ricchezze, ma un pensiero altruistico misto anche al desiderio di farle un favore, considerata anche la vecchia amicizia con Pryce a sua volta molto amico dell'uomo più importante per la vita della donna. L'investigatore iniziò a scrivere il contratto, segnando tutte le clausole e spuntando invece le regole da non tenere in considerazione, chiamando nel contempo Maxwell Rosenberg che si precipitò per conoscere le indicazioni e i lavori richiesti da svolgere in breve tempo. Sicuramente la pozionista non poteva sapere che dietro quella maschera da "ragazzino" gigante si trovava un uomo fatto e finito, conscio delle proprie capacità da almeno cinque o sei anni, immerso nell'attività Investigativa così tanto da essere considerato solamente sotto lo stesso Vastnor. Una volta che il collega uscì dall'ufficio, Ryan posizionò il documento da firmare di fronte alla docente, passandole anche la piuma e l'inchiostro. Dopo che il nome e cognome di Martha vennero scritti nell'apposito spazio, il nero divenne divenne dorato e si impresse sulla pergamena come se una specie di bassorilievo, sancendo l'accordo solenne e legale tra lo studio investigativo e la bellissima inglese adulta. Infine, conclusi i convenevoli, si passò a trattare della faccenda "esperimenti", tasto dolente, a quanto pareva.
Al momento in realtà...non procedono.
In che senso?
Alcune formule sono scritte in Giapponese antico e io non sono decisamente una linguista nata. Non riesco a trovare qualcuno di cui fidarmi abbastanza per affidargli quei documenti e decifrarli: se può capirmi, non voglio fare la stessa fine del mio mentore né quella di Pryce...
Comprensibile, certo.
Temo che fino a quando non avrò risolto questa situazione, le mie ricerche si troveranno sempre ad un punto morto...
Giapponese antico: una bella gatta da pelare, in effetti. Ryan aveva studiato alla Musashi, ma questo di sicuro non lo rendeva un individuo ferrato in quella lingua fino a quei livelli. Onesto anche da parte della Bennet ammettere di non volersi affidare ad un traduttore qualsiasi per evitare il trapelare delle informazioni. Aggirarsi nei meandri di quella faccenda era già pericoloso di suo, figurarsi se si andava anche alla cieca nella ricerca di una soluzione. Sbuffò, congiungendo le mani, scacciando via ogni pensiero poco professionale e rivolto alla ex fidanzata, alla sua condizione e al fatto che da quel momento in poi avrebbe dovuto abbandonare del tutto l'idea di riposarsi, dato che quell'incarico gli avrebbe portato via un sacco di tempo. Inoltre, l'espressione affranta di Martha gli faceva venire voglia di aiutarla, già, ma come? Forse una soluzione in effetti c'era... Non ci aveva pensato, ma non se ne sarebbe potuto occupare lui, non con tutto quel lavoro preliminare da svolgere in vista delle vere indagini.
Magari non porterà a niente, ma conosco una persona della quale ci si può fidare. Si diriga all'ambasciata francese in Inghilterra e chieda di Celine Sauvage. E' una diplomatica estremamente famosa e brava nel suo campo e non è escluso che sappia indicarle un traduttore affidabile. Chiunque le consiglierà, può star sicura che non porterà guai, glielo posso giurare. Ad ogni modo, se però non avesse nemmeno lei idea di chi ingaggiare per la traduzione, allora mi spiace ma non posso fare altro.
Le rivolse un mezzo sorriso gentile e pacato, apparentemente sereno, maschera di una sofferenza evidente solo ai più affezionati ed amici. Si alzò in piedi ed aggirò la scrivania, avvicinandosi alla porta per poi aprirla e far uscire sia lui che la professoressa, accompagnandola infine all'ingresso dello studio, porgendole la mano e stringendogliela con energia ma senza eccessivo vigore.
Le farò avere mie notizie da qui a circa sei mesi. Se non riceve mie lettere durante questo lasso di tempo può star sicura che non ho novità ed è quindi inutile chiedere. Mi faccia sapere poi se il mio contatto l'ha potuta aiutare nella prosecuzione degli esperimenti. Le auguro una buona giornata e... Mi raccomanda, sia prudente miss Bennet.
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da Martha » 27/07/2014, 21:10
Non sarebbe mai venuta lì a mani vuote. La donna aveva portato con sè un assegno già firmato, quantificando una somma di ben 3000 galeoni come anticipo per l'accettazione del caso. Non voleva l'elemosina di Ryan-Angel nè che questi le facesse uno sconto: era giusto che ricevesse la sua somma per intero, dal momento che avrebbe svolto per lei un lavoro difficile e pericoloso. Forse proprio il pensiero del pericolo -pericolo per l'investigatore ma anche per lei che lo aveva richiesto- spinse invece l'uomo a rifiutare quell'offerta, considerandola eccessiva visto che la stessa Martha rischiava molto nel affidargli quel caso. Come le fece notare subito dopo, restituendole l'assegno con un sorriso. Lo accetto, non si preoccupi. Ma mettersi in gioco con questa storia non è un rischio che corro soltanto io. Se l'aggredissero, se le facessero del male, desidero che abbia i fondi necessari per pagarsi delle cure mediche adeguate. Ma... Accetterò quindi all'unica condizione che 3000 sia il compenso finale, 1000 adesso e 2000 alla fine. Posso procedere alla compilazione del contratto, professoressa Bennet? ... Immagino di non avere altra scelta, giusto? Rispose in maniera ironica, stringendo le braccia al petto e facendo infine un cenno di assenso, che Ryan interpretò come il giusto segnale per chiamare il proprio socio lì nell'ufficio. Durante la stipulazione del contratto, la mente della pozionista tentava di elaborare un sistema per poter dare al signor Edward Atwood la cifra che effettivamente avrebbe dovuto pagargli: non era giusto -moralmente parlando- che quell'uomo lavorasse ad un prezzo tanto svantaggioso per lui quanto inutile per lei. Certo, sapeva perfettamente di correre un grosso rischio, ma era anche convinta che se qualcuno avesse voluto farle del male non si sarebbe limitato a spedirla dritta dritta all'ospedale: probabilmente l'avrebbe uccisa. Conscia di questa verità, Martha Bennet firmò il contratto con aria grave e seria, spuntando mentalmente la lista di nomi delle persone a lei più care al mondo e alle quali -in un'ipotesi peggiore della morte- i suoi eventuali nemici potessero fare del male. I rapporti con la sua famiglia erano freddi e distaccati e così sarebbero dovuti rimanere, fino a quando quella storia non fosse finita del tutto. Non aveva legami intimi con nessuno, nè sarebbe stato il caso di stringerne alcuno, se quella era la prospettiva che si aspettava: una vita in pieno isolamento, insomma, ma d'altronde non era qualcosa che aveva già fatto? Martha restituì a Ryan penna e inchiostro, passandogli anche un altro assegno con la nuova cifra pattuita -per modo di dire- dai due. L'investigatore era stato molto gentile con lei, pronta ad andarsene a trattative concluse, ma la sua gentilezza perdurò ancora un istante, chiedendole come stesse procedendo la propria codifica dei testi di Norrel, il tesoro che aveva trovato. Sapeva di potersi fidare di lui, per questo la maggiore delle Bennet non si fece problemi a spiegargli il suo non-procedere: non poteva andare avanti nelle ricerche, dal momento che buona parte di quelle ricerche erano scritte in giapponese antico, una lingua che -ahimè- la donna non parlava nè conosceva in alcun modo. Magari non porterà a niente, ma conosco una persona della quale ci si può fidare. Si diriga all'ambasciata francese in Inghilterra e chieda di Celine Sauvage. E' una diplomatica estremamente famosa e brava nel suo campo e non è escluso che sappia indicarle un traduttore affidabile. Chiunque le consiglierà, può star sicura che non porterà guai, glielo posso giurare. Ad ogni modo, se però non avesse nemmeno lei idea di chi ingaggiare per la traduzione, allora mi spiace ma non posso fare altro. Lei sta facendo anche fin troppo, Mr Atwood. Contatterò Miss Sauvage, allora. La ringrazio. Rispose con un lieve sorriso, segnandosi mentalmente quel nome e ripromettendosi di fare quanto l'investigatore le aveva suggerito. Infine Martha si alzò, dirigendosi verso l'uscita -accompagnata dall'uomo- e stringendogli la mano prima di salutarlo definitivamente.
Le farò avere mie notizie da qui a circa sei mesi. Se non riceve mie lettere durante questo lasso di tempo può star sicura che non ho novità ed è quindi inutile chiedere. Mi faccia sapere poi se il mio contatto l'ha potuta aiutare nella prosecuzione degli esperimenti. Le auguro una buona giornata e... Mi raccomanda, sia prudente miss Bennet. Non ne dubiti. Buona giornata anche a lei...e grazie. Di tutto. Disse, lasciando la mano dell'altro e chiudendosi finalmente la porta alle spalle, prima di smaterializzarsi direttamente nel covo degli Acuan.
[Fine]
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da Ryan Angel » 28/08/2014, 23:04
13 Ottobre 2108 Ore 22:17 Boston Centro Abitazione di Ryan Angel
Lo vuoi un consiglio spassionato? Va' avanti con la tua vita, non puoi rimanere fermo su di lei.
Parli facile, mica è te che ha lasciato.
No, è vero, ma sono anche passati diversi mesi da allora. Non è l'unica passera al mondo, Vastnor, sarebbe ora che te ne accorgessi.
Me ne accorgerò quando sarà il momento. Comunque grazie della compagnia e della chiacchierata.
Figurati. Ora è meglio che vada, buonanotte...
D'accordo, buonanotte. Ah, Marcus...
Mh?
... Proteggila sempre.
E' come se mi stessi chiedendo di respirare...
L'uomo di colore uscì dalla finestra, svolazzando nella sua classica forma di corvo, lasciando l'Investigatore n°1 da solo in casa sua. Il tempo prometteva bene, nessuna nuvola in cielo, non troppo caldo o troppo freddo, in pratica la temperatura perfetta americana. L'uomo, ormai trentenne e non più immaturo, si convinse a lavare i piatti, evitando di farli ammucchiare come al solito per giorni e giorni. Il periodo di depressione post Veronique era ancora in piena fase di sviluppo, ma col passare delle settimane il dolore si calmava e lasciava spazio alla ragione e così anche all'ordine e al desiderio di non lasciarsi andare completamente come un barbone disgraziato. Una spazzata al terreno, una lavata ai sanitari e agli specchi ed ecco che l'abitazione tornava a somigliare vagamente a ciò che era un tempo. Non si sentiva particolarmente soddisfatto, per quello ci sarebbe voluto altro tempo, ma per lo meno non in colpa con se stesso, ecco tutto. Aprì il frigo, cercando un'altra birra, l'ennesima della serata, ma tutto a un tratto si fermò, scuotendo la testa: non gli andava di bersi ancora una volta una lattina di birra qualsiasi sul divano a compiangersi come un ragazzino appena mollato dalla fidanzata adolescente. Se proprio voleva bersi qualcosa sarebbe uscito fuori dirigendosi in un locale, cazzo, non metteva il naso lontano da casa se non per lavorare da almeno quattro mesi, davvero inconcepibile!
Porca Trama... Se tu puoi andare andare avanti e goderti la vita, allora posso farlo anche io!
Chi stava cercando di convincere? Se stesso? In tal caso non è che ci stesse riuscendo alla perfezione, ma se non altro si stava spingendo a muoversi, ad alzare il culo e prendere aria. Come già detto, la temperatura permetteva di vestirsi comodi e leggeri senza esagerare, quindi Ryan Angel optò per il total black: una maglietta attillata a maniche lunghe sopra la quale avrebbe indossato una giacca di pelle, poi dei jeans e delle scarpe da passeggio "Lacoste", tutto quanto nero, forse per creare un rimando con il suo stato d'animo o il suo umore, o magari solo perché la notte gli suggeriva così. Datosi una bella sciacquata al viso, l'investigatore afferrò le chiavi di casa e fece attenzione a spegnere tutte le luci, prima di scendere le scale della palazzina e uscire allo scoperto, osservando il cielo stellato sopra di sé. Adesso dove poteva andare però? Un bar qualsiasi? Onestamente era da tanto che non faceva un salto al locale di Hayley Stark, la ragazza che riforniva il suo ufficio a pranzo e a cena. Marshall gli aveva detto spesso di andare con lui a prendere qualcosa lì, così per commentare un po' le curve della proprietaria del pub e farci sopra qualche chiacchierata sconcia, ma il secondogenito dei Vastnor, per quanto tentato, rifiutò ogni volta, non riuscendo a trattare argomenti piccanti senza farsi tornare alla memoria le notti passate con la ex fidanzata, una che di sesso se ne intendeva alla grande. Adesso però gli andava decisamente una birra di marca, alla spina e soprattutto buona buona e ancora buona, quindi via la mente dal ricordo della minore delle Vireau e in cammino verso il pub.
Pub "The White Lion" Ore 23:58 Vicino alla chiusura
Quello non era affatto il weekend ma Ryan Angel se ne era completamente dimenticato. Nei giorni feriali, il pub chiudeva tassativamente alle 00:00, dunque aveva all'incirca due minuti per bere una birra e fuggire. Che gran bel pezzo di idiota eh!? Normale, la cognizione del tempo era una delle prime cose che si perdevano quando si stava tutto il giorno chiusi dentro casa senza far nulla ed evitando anche di controllare l'orologio. L'investigatore, leggendo il cartello con su scritti gli orari, sbuffò vigorosamente, osservando anche l'ultimo dei ragazzi addetti al servizio che usciva salutando la proprietaria... che palle. Con un sonoro schiaffo sulla fronte, Ryan decise che doveva per lo meno provare a chiedere un quarto d'ora di tolleranza per prendersi la birra e poi eventualmente fuggire alla velocità del suono, ma voleva a tutti i costi una rossa doppio malto o probabilmente avrebbe ucciso qualcuno. Una volta messo piede nel locale, si accorse che la luce era soffusa, forse perché c'erano solo attivi i generatori ausiliari essendo in chiusura. Sul bancone, un bicchiere semi pieno lasciato lì da un cliente andato ormai via da qualche minuto. L'uomo si appoggiò guardandosi intorno, decidendo infine per richiamare l'attenzione di Hayley, sperando che non lo cacciasse via all'istante.
Ehm... Coff coff... Creatrice di Hot Dog del mio cuore!? ... Qui c'è un pazzo che ha bisogno di qualche minuto per una birra, ne va della sua stessa vita. Mi prendi a pedate oppure in tutta la tua magnanimità puoi concedermela?
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Ryan Angel
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da Hayley » 29/08/2014, 15:32
π 13.10.08 ¬ 23.59 ¬ The White Lion π Sicura che vuoi chiudere tu, Hayley? Posso farlo io senza problemi, davvero!Grazie Mike, ma non preoccuparti, tanto devo ancora finire di pulire il bancone… Vai a casa e riposati, ci vediamo domani!Va bene capo… a domani, buonanotte!'Notte!Sorrise, la giovane donna, mentre un minuto prima di mezzanotte anche il suo ultimo dipendente lasciava il pub per tornarsene a casa e riposarsi: ora che non c'era più nessuno a parte lei, il "Leone Bianco" appariva più silenzioso che mai; era la sua creatura, il suo vanto, la sua soddisfazione più grande, un sogno a lungo inseguito e alla fine realizzato. Un pub che non era solo tale, ma che all'occorrenza si trasformava in caffetteria ed in take-away a seconda delle esigenze della clientela: era un posto enorme, con due cucine e tre sale curate nei minimi particolari, ed Hayley aveva impiegato anni per renderlo perfetto, esattamente come l'aveva sognato; un posto che, fortunatamente per lei, aveva conquistato in fretta il cuore di moltissimi clienti, ben contenti di spendere galeoni -o dollari, se si trattava di babbani- coi quali la giovane Stark pagava i numerosi dipendenti necessari per far funzionare tutta la baracca. Anche per quello, vedere ora il White Lion così vuoto e silenzioso le faceva un certo effetto: eppure era abituata a quella sensazione di solitudine, poiché ogni volta che si ritrovava a chiudere per ultima finiva per concedersi un bel piatto di patatine fritte ed una birra, da gustarsi lentamente nel bel mezzo del silenzio che aveva preso il controllo del pub. Ehm... Coff coff... Creatrice di Hot Dog del mio cuore!?L'ultimo cliente se n'era già andato, in teoria, quindi nessun'altra voce avrebbe dovuto rompere il silenzio che la circondava… eppure qualcuno c'era, un maschio che la stava chiamando e che Hayley peraltro conosceva anche discretamente bene. ... Qui c'è un pazzo che ha bisogno di qualche minuto per una birra, ne va della sua stessa vita. Mi prendi a pedate oppure in tutta la tua magnanimità puoi concedermela?Hai scelto proprio l'ultimo secondo per venire a trovarmi, mh?Un paio di jeans scuri, delle ballerine comode nere, una maglia color verde pastello con maniche a tre quarti e capelli raccolti, un look che, come sempre, puntava alla semplice praticità piuttosto che all'eleganza o alla ricercatezza. Il sorriso che rivolse a Ryan Angel, uomo che lei conosceva come Edward Atwood, fu morbido, sereno e gentile, per quanto anche un po' sorpreso: non che avesse mai fatto con lui chissà quali chiacchierate quando portava il pranzo ai due soci dell'agenzia investigativa -di solito quello più propenso a conversare tra i due investigatori era Maxwell- ma era dal Maggio scorso che non aveva più avuto occasione d'incrociarlo nel suo ufficio o proprio lì al pub, per una birra e uno spuntino veloce; aveva ipotizzato, la Stark che ci fosse qualcosa che non andava, e Maxwell le aveva confermato quell'idea quando aveva parlato di "questioni sentimentali" riferite al motivo per cui Ryan non si faceva più vedere in giro. Ben lungi dal volergli fare domande, però, Hayley prese il bicchiere lasciato dall'ultimo cliente e lo portò in cucina, dalla quale tornò poco dopo con un bel piatto di patatine fritte alle quali fece accompagnare successivamente un boccale pieno di liquido scuro. Birra rossa doppio malto, la tua preferita… ed un piatto di patatine appena fatte con la mia speciale salsina rosa, così da non ritrovarti a bere a stomaco vuoto!Premurosa, gentile come sempre e forse con lui anche un po' di più, chi poteva dirlo, si appoggiò con le braccia al bancone e piegò leggermente la schiena in avanti, così da essere più comoda. Un orario insolito per venire a berti una birra… ti è andata bene che ci fossi io stasera, o te ne saresti tornato a casa a gola secca! - sorrise, accettando placidamente di dare a lui le proprie patatine perché, almeno, non avrebbe bevuto senza nient'altro nello stomaco; se le sarebbe preparate un'altra volta, al massimo - … Come stai Edward?
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Hayley
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da Ryan Angel » 29/08/2014, 22:43
Hai scelto proprio l'ultimo secondo per venire a trovarmi, mh?
Hayley Stark, proprietaria del pub, uscì allo scoperto mostrando all'investigatore un sorriso leggero, non troppo stanco e a suo modo dolce. Ryan la fissò a lungo negli occhi, riconoscendo in quella ragazza un fascino tutto particolare, quello della persona naturale, semplice, senza bisogno di eccessivi "trucchi" per apparire meglio di come già non fosse. Il corpo lo temprava il lavoro, lo spirito lo temprava la vita e tutto ciò che faceva parte di lei derivava da uno stile di esistenza lineare, non corrotto dal male, dai problemi familiari o chissà quali altri catastrofi. In un certo senso, l'uomo la invidiava moltissimo, quasi quasi le avrebbe chiesto se necessitava di un altro cameriere o aiuto cuoco! Non le rispose, comunque, preferì soltanto eseguire un cenno col capo di ringraziamento ipotizzando che avesse accettato di servirlo ugualmente anche se il locale, in teoria, doveva essere già chiuso da qualche minuto, per chiunque. Diede uno sguardo di sfuggita alla forma che le facevano i jeans del sedere: gran bel culo, lo ricordava vagamente, ma nelle volte precedenti aveva sempre evitato di fissarlo troppo anche per rispetto nei confronti della fidanzata, una fidanzata che adesso non c'era più. Ma doveva sul serio andare avanti a pensare a Veronique? Anche in quel frangente? No no e poi no, doveva smetterla.
Birra rossa doppio malto, la tua preferita… ed un piatto di patatine appena fatte con la mia speciale salsina rosa, così da non ritrovarti a bere a stomaco vuoto!
Ti ricordi i miei gusti in fatto di birra dopo tutto questo tempo? Mi sento quasi onorato che la proprietaria abbia certi riguardi nei miei confronti... ... Grazie infinite, si, forse un po' di cibo ci vuole.
Un orario insolito per venire a berti una birra… ti è andata bene che ci fossi io stasera, o te ne saresti tornato a casa a gola secca! … Come stai Edward?
Già, per lei lui non era Ryan Angel ma Edward Atwood. Fastidioso mantenere le identità segrete in un mondo tranquillo come quello di un pub, ma visto che un investigatore non poteva stare mai tranquillo da nessuna parte, certi accorgimenti si rivelavano necessari in qualsiasi luogo, anche il più comune e innocuo. Prese una patatina, prima di rispondere alla domanda di lei, intingendola nella salsa e portandola alla bocca, gustandone il sapore, come se ci si volesse perdere alcuni istanti. Poi, un bel sorso di birra e cazzo se si sentiva la differenza con quella bevuta dentro casa, confezionata e sconosciuta. Perché il n°1 tra i detective faceva la spesa al discount magico e babbano? Semplice, il motivo stava in una scatolina di velluto tenuta segretamente e gelosamente in un cassetto della scrivania del suo ufficio: al suo interno, un oggetto prezioso di estremo valore, che tanto non avrebbe più potuto regalare alla persona per la quale l'aveva comprato. In blocco se ne erano andati via fior fior di Galeoni e il risultato quindi era la costrizione a fare spesa di risparmio per almeno sei o sette mesi.
Sto come un uomo che ha bisogno estremo di alcol a mezzanotte di Martedì sera... Arrivaci pure da te.
Tutti coloro che richiedevano l'ubriachezza nei giorni feriali e per di più di notte avevano in comune una cosa sola: dolore e tristezza.
Questa salsa è spettacolare proprio come la ricordavo, sai? ... Tu invece sei decisamente più carina, sarà che non ho più gli occhi dell'amore a foderare il mio giudizio estetico!
Cercò di sorriderle, mentre intanto si guardava intorno cogliendo ogni dettaglio di quel posto adesso completamente vuoto. Non c'erano freccette sui bersagli di sughero, le stecche del biliardo erano riposte tutte quante in ordine, il tavolo da ping pong piegato e appoggiato in un angolo. Le luci soffuse creavano una atmosfera particolarmente intima e inquietante allo stesso tempo, dipendeva forse da come uno la volesse intendere. I tavoli vuoti, le sedie sopra di essi, non il singolo suono di una singola nota proveniente dal juke box magico e per concludere il quadro perfetto, la porta chiusa e non come sempre spalancata come a voler invitare ogni cliente a fare un salto. Per certi versi quel posto ora gli ricordava il suo cuore, ma poteva esser normale avere una tale solitudine dentro di sé? Proprio come una volta gli aveva detto Monique, la moglie di suo fratello: "Quando si ritorna soli è peggio di come quando lo si era all'inizio". Il motivo? Quasi ovvio: non si era più abituati a non condividere le cose in due e tutto ciò che si faceva in uno risultava il doppio più pesante. Mandò giù qualche altro sorso di birra, che in qualche modo gli donava una scintilla di vitalità, così riprese a guardare Hayley negli occhi, provando a concentrarsi solo ed esclusivamente su di lei.
Ti è mai capitato di stare con qualcuno che si sentiva "limitato nella sua essenza" stando con te?
Riprendendo le parole di Veronique Vireau.
... Diceva che l'avevo resa una persona migliore. ... Diceva che con me il tempo era diventato degli di essere vissuto. ... Diceva che ringraziava la Trama di avermi incontrato. ... Diceva... Diceva... Diceva...
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Ryan Angel
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da Hayley » 31/08/2014, 14:50
Ti ricordi i miei gusti in fatto di birra dopo tutto questo tempo? Mi sento quasi onorato che la proprietaria abbia certi riguardi nei miei confronti…
Dopo tutti gli hamburger e gli hot-dog che ho servito a te, Marshall e Maxwell… - in realtà gli ultimi due erano la stessa persona, ma questo lei non poteva saperlo - Qualche mese non poteva proprio bastare per farmi dimenticare i tuoi gusti… ho un'ottima memoria, che vuoi farci! - concluse Hayley con un occhiolino scherzoso.
... Grazie infinite, si, forse un po' di cibo ci vuole.
Dicono che il cibo sia una gran cura per l'anima… non so se sia vero in senso generale, ma quando sono triste, stanca o depressa non c'è niente di meglio come un buon piatto di schifezze o dolci per tirarmi su!
Gli sorrise, gentile e cordiale come sempre con tutti i clienti, ma era chiaro che con alcuni -quelli più affezionati, quelli che conosceva da più tempo- ci fosse una altro tipo di rapporto, come in quel caso; addirittura, se al posto di Ryan Angel si fossero presentati Marshall o suo fratello minore, avrebbe proposto loro di sedersi e mangiare qualcosa insieme, visto che coi due c'era una confidenza ancora maggiore. Comunque il fatto che fosse lì era quanto mai insolito, più che altro per una questione d'orario: per questo le venne spontaneo chiedergli se stesse bene, ma la risposta non fu certo delle più incoraggianti.
Sto come un uomo che ha bisogno estremo di alcol a mezzanotte di Martedì sera... Arrivaci pure da te.
Di sicuro non era lì per festeggiare insomma, ma nel timore di pronunciare un'ovvietà -come spesso accadeva in quei casi- Hayley preferì non dire niente, lasciando che l'altro bevesse e si gustasse le patatine fritte ancora calde e la salsina d'accompagnamento fatta in casa.
Questa salsa è spettacolare proprio come la ricordavo, sai?
Ah, ti ringrazio! Non sai quante prove mi ci sono volute per renderla buona come quella che stai mangiando ora… alla fine però, per fortuna, la perseveranza ha pagato! - ed anche una buona dose di testardaggine, caratteristica che Hayley possedeva in abbondanza.
... Tu invece sei decisamente più carina, sarà che non ho più gli occhi dell'amore a foderare il mio giudizio estetico!
Sorrise di rimando ed arrossì un poco di fronte al complimento di un uomo che, per quanto avvolto da un'ombra di triste malinconia, restava pur sempre un gran pezzo di maschio, osservandolo discretamente mentre lui si guardava attorno: sì, gli occhi erano decisamente più spenti di quanto li ricordasse, ma i lineamenti erano rimasti gli stessi dell'ultima volta che si erano parlati; marcati ma non troppo, virili, belli. Quando si volse per guardarla negli occhi, la Stark trasalì un momento, rendendosi conto di essersi persa a fissarlo un secondo di troppo.
Ti è mai capitato di stare con qualcuno che si sentiva "limitato nella sua essenza" stando con te?
Corrugò leggermente la fronte a quelle parole, non del tutto certa di averne compreso il significato.
... Diceva che l'avevo resa una persona migliore. ... Diceva che con me il tempo era diventato degli di essere vissuto. ... Diceva che ringraziava la Trama di avermi incontrato. ... Diceva... Diceva... Diceva…
Sì… forse ora capiva dove lui volesse andare a parare.
… mi è successo una volta, ma stiamo parlando di diversi anni fa, quando avevo appena compiuto 18 anni: allora stavo con un ragazzo, e la nostra era una bella storia d'amore… ma eravamo diversi, forse troppo; io ero concentrata sul mio lavoro, sul pub dei miei genitori, e la mia priorità era imparare tutto il possibile del mestiere, mentre lui era giovane e voleva solo divertirsi, sai com'è… - alzò leggermente le spalle, poi riprese.
Non lo biasimo comunque, aveva tutto il diritto di godersi i suoi 18 anni: certo, all'epoca sentirgli dire che lo stavo frenando, che gli stavo impedendo di essere se stesso mi fece molto male, ma col tempo capii… e compresi anche che era stato un bene che ci fossimo lasciati. Se avessimo continuato a stare insieme, lui avrebbe finito per odiarmi, per rinfacciarmi gli anni sprecati a stare con una persona che non era pienamente compatibile col suo modo di essere… fu doloroso, ma al contempo la scelta più giusta che potesse fare per entrambi.
Prese un respiro profondo, abbassando lo sguardo per un secondo come se si fosse immersa mentalmente nel mare dei ricordi, prima di tornare a guardarlo con un sorriso leggero ed incerto sul volto.
Edward, io non conosco la tua… beh, ex fidanzata, e quindi magari ciò che sto per dire si rivelerà essere una cavolata fatta e finita, però… non è detto che fossero bugie. È possibile che tu l'abbia davvero resa una persona migliore, è possibile che tu davvero le abbia fatto capire il reale significato della vita, ed è anche possibile che sia davvero grata alla Trama per averti incontrato… ma non si può stare con una persona solo per riconoscenza, non credi? - azzardò, sperando che lui non la mandasse a quel paese - Non è da escludere che tu l'abbia resa una persona migliore, e il fatto che non stiate più insieme non deve certo sminuire il tempo che invece avete passato come coppia: semplicemente, forse, pur cambiando e migliorando certi aspetti di lei, siete rimasti comunque talmente diversi da risultare, alla fine, incompatibili. E per quanto la mia esperienza in materia di legami sentimentali non sia molto vasta, è pur vero che una relazione nella quale uno dei due deve cambiare totalmente un proprio modo d'essere per l'altro non è, secondo me, un rapporto sano. - concluse, soppesando il suo sguardo per capire cosa ne pensasse lui di tutto questo.
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da Ryan Angel » 31/08/2014, 17:48
Dicono che il cibo sia una gran cura per l'anima… non so se sia vero in senso generale, ma quando sono triste, stanca o depressa non c'è niente di meglio come un buon piatto di schifezze o dolci per tirarmi su!
Io di schifezze e dolci ne sto mandando giù fin troppe ultimamente... Mi costringo a fare jogging la mattina prima del lavoro, altrimenti a quest'ora ero venti chili in più rispetto a sei mesi fa.
La sua dispensa non era mai stata tanto vasta e piena dei suoi cibi preferiti: crostatine al cioccolato, fagottini con la crema al latte, caramelle mou, giandujotti, gambucci di prosciutto crudo sotto vuoto, carne secca, muffin al cioccolato bianco, trecce dolci alla crema e purè i busta già pronto. Ovviamente erano stati esclusi i pkum cake dalla lista, in quanto erano diventati i dolci confezionati preferiti da Veronique sin dalla prima volta che il ragazzo glieli aveva fatti assaggiare. Voleva evitare il più possibile qualsiasi ricordo che lo riconducesse a lei anche in minima parte, bastavano già le notti insonni nelle quali il suo inconscio gli faceva rivivere scene di vita vissuta quando, girandosi nel letto, non trovava il corpo della francese e di conseguenza ci stava male, sfogando tutto quanto nei sogni.
Ah, ti ringrazio! Non sai quante prove mi ci sono volute per renderla buona come quella che stai mangiando ora… alla fine però, per fortuna, la perseveranza ha pagato!
Pagato molto bene, per altro. Quella salsa non solo era deliziosa al palato, ma risultava facile da accoppiare con qualsiasi cibo veniva tentato: hot dog, hamburger, patate fritte, ali di pollo o bocconcini di formaggio e chili. Indubbiamente Hayley, oltre ad essere una bellissima ragazza, possedeva una dote naturale per la cucina e la ristorazione che aveva reso il proprio locale come una meta fissa per tantissimi abitanti di Boston. Non venivano solo da quella zona, bensì da ogni parte della città, periferia compresa. In realtà aveva aperto anche un altro locale, non molto distante dal "White Lion", ma seppur proponesse prezzi di gran lunga più bassi rispetto alla concorrenza, la qualità del cibo faceva immediatamente girare alla larga ogni clienti, continuando a far risultare vincitrice la signorina Stark. Una signorina che, al complimento del ragazzo nostalgico e triste, arrossì compiaciuta, ringraziando silenziosamente con un sorriso dolce e mirabile.
Hai tirato su proprio un bel posto. Max mi aveva detto che ti eri ampliata sull'ala est... Effettivamente l'angolo per giocare a giochi da tavola e per la musica dal vivo è un vero trionfo di stile, poi vedo da qui che la cucina sembra come se l'avessi comprata ieri, pulitissima. Ci tieni molto a questo luogo, non è vero?
In parte desiderava saperne di più a proposito della vita di Hayley ed in parte voleva a tutti i costi non pensare a se stesso e alla propria di vita. Focalizzato nell'ascoltarla, osservava nel contempo i contorni che la penombra delineava sul viso di lei, sottolineando la forma degli occhi, delle labbra carnose, del naso, delle guance e del collo. Indubbiamente la voce raggiungeva forte e chiaro il suo cervello, perché tanto figurarsi se ormai un semplice rossa doppio malto fosse in grado di renderlo brillo o addirittura ubriaco. La sua naturale resistenza agli alcolici negli ultimi tempi era aumentata a livelli esorbitanti. Forse un giorno avrebbe provato a sfidare Celine, la migliore amica di Monique... E a proposito, doveva ancora farci quattro chiacchiere a proposito del posto come Agente Segreto. Una volta parlato del locale e della Stark in generale, si tornò a chiacchierare a proposito delle disgrazie del Vastnor, ancora impegnato a ricordarsi le parole di Veronique e quello che gli suscitavano nell'anima. Chiese alla propria interlocutrice se avesse mai vissuto una storia analoga e per l'ennesima volta, si sentì fare un discorso che sia Marshall che la moglie del fratello gli avevano posto moltissime altre volte. Non lo reputava sbagliato, anzi, più lo ascoltava e meglio ci ragionava su, ma sentirlo anche da una persona "estranea" lo aiutò tantissimo, poiché lei non aveva nessun obbligo nell'indorargli la pillola, parlava senza filtri, seguendo una linea di pensiero personale, esplicito e sincero al 100%.
... E per quanto la mia esperienza in materia di legami sentimentali non sia molto vasta, è pur vero che una relazione nella quale uno dei due deve cambiare totalmente un proprio modo d'essere per l'altro non è, secondo me, un rapporto sano.
... Non è un rapporto sano...
Ripeté quella frase tra sé, sospirando, bevendo l'ultimo sorso di birra e terminando così il boccale. Nella mente, un flash con il ricordo del viso di lei gli attraversò lo spirito, come se lentamente si stesse decidendo a salutarla.
Forse sono stato fin troppo sentimentale. Ho creduto stupidamente che con l'amore si potesse sopperire a tutto, anche a delle esigenze personali materiali o meno. Speravo che il sentimento fosse un'energia inesauribile, ma evidentemente in alcuni casi non è così.
Si leccò le labbra, parlando con una voce bassa, graffiante, sempre più matura, sempre più consapevole. Guardò dritto negli occhi Hayley.
Non ci crederai, ma io fino a pochi anni fa nemmeno ci credevo nell'amore! Faccio proprio pena eh!?
Poi abbassò nuovamente gli occhi e si accorse dell'ennesimo dettaglio della ragazza: aveva delle belle mani.
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da Hayley » 31/08/2014, 22:16
Io di schifezze e dolci ne sto mandando giù fin troppe ultimamente... Mi costringo a fare jogging la mattina prima del lavoro, altrimenti a quest'ora ero venti chili in più rispetto a sei mesi fa.
Sai che non ti ci vedo proprio in sovrappeso? - commentò Hayley con un gran sorriso - Comunque capisco che intendi dire, a volte se non ci si da' una regolata poi si perde il controllo di se stessi, anche nel cibo... a meno di non avere un metabolismo enormemente accelerato, certo! - e lei non lo possedeva di sicuro.
A me non piace molto correre, ma pratico yoga ogni mattina... le prime volte non ti dico come stavo, ero distrutta e malandata da far schifo, mi faceva male ovunque! - esclamò ridendo - Però mi fa bene, mi fa sentire meglio con me stessa... e mi permette di mangiare qualche schifezza in più, quindi mi è decisamente utile!
E alla fine, col tempo, aveva imparato anche ad apprezzarlo, a farlo diventare parte della propria routine quotidiana, al punto che se per qualche motivo, ora, non lo praticava prima di andare a lavoro, finiva per mancarle e per non sentirsi energica e attiva come al solito. Era stata una scelta positiva, dunque, quella di provare quel tipo di sport, dettata soprattutto dalla sua testardaggine di non fermarsi di fronte alla prima difficoltà -il dolore, in quel caso: e la stessa testardaggine le aveva permesso, alla fine, di creare la perfetta salsina di accompagnamento a... beh, a tutto! Era uno dei motivi per cui il White Lion andava così bene, quella salsina, insieme alla cura per i dettagli, per la cucina, per il servizio, e soprattutto all'amore per quel luogo e per quel lavoro.
Hai tirato su proprio un bel posto.
Ah, grazie mille!
Max mi aveva detto che ti eri ampliata sull'ala est... Effettivamente l'angolo per giocare a giochi da tavola e per la musica dal vivo è un vero trionfo di stile, poi vedo da qui che la cucina sembra come se l'avessi comprata ieri, pulitissima. Ci tieni molto a questo luogo, non è vero?
È la mia vita... - confermò la Stark, con un sospiro leggero - Mi capisci se dico che gestire un'attività del genere è la mia vocazione? È la cosa che mi riesce meglio, ciò che mi viene naturale quanto respirare... sono nata per dirigere un pub. Il White Lion... è la mia creatura: è nata dal nulla, quando i miei genitori l'hanno comprato per me era del tutto vuoto! Riesci ad immaginarlo? - si guardò intorno, e ancora vedeva quelle stanze spoglie, priva di tutto, persino della vernice alle pareti.
L'ho arredato pezzo dopo pezzo, dando fondo a tutti i miei risparmi, al punto che all'inizio non potevo nemmeno permettermi di pagare un cameriere part-time che mi desse una mano nei momenti di maggiore affluenza: è stato difficile, faticoso, estenuante, ma... lo rifarei altre mille volte. E sempre col sorriso sulle labbra.
Le labbra s'incurvarono verso l'alto con dolcezza, e gli occhi splendevano luminosi per l'argomento appena affrontato: tuttavia, poco più tardi, dovette tornare per forza più seria e concentrata, visto che si ritrovò a commentare -per quanto le era possibile- il rapporto tra Ryan Angel e la sua ex fidanzata, una persona che evidentemente non era compatibile con lui a livello caratteriale.
Forse sono stato fin troppo sentimentale. Ho creduto stupidamente che con l'amore si potesse sopperire a tutto, anche a delle esigenze personali materiali o meno. Speravo che il sentimento fosse un'energia inesauribile, ma evidentemente in alcuni casi non è così.
No, in alcuni casi l'amore non bastava... o meglio, poteva bastare all'inizio: ma dopo trenta o quarant'anni, cosa sarebbe successo se d'improvviso quello stesso amore fosse scomparso? Cos'avrebbe lasciato dietro di sé, se non la consapevolezza di aver passato la propria vita accanto ad una persona che era fondamentalmente diversa -per carattere, priorità e punti di vista- da te?
Non ci crederai, ma io fino a pochi anni fa nemmeno ci credevo nell'amore! Faccio proprio pena eh!?
Perché, perché ti sei innamorato ed è finita male? Non sei il primo ad essersi scottato, Edward, e ti assicuro che non sarai nemmeno l'ultimo... - rispose la giovane donna, osservandolo con uno sguardo intenso e fregandogli poi una patatina col pollice e l'indice della mano destra - Onestamente non mi dai l'idea di una persona per cui provare pena, ma di qualcuno che ha solo bisogno di andare avanti, di prendersi il proprio tempo per accettare la cosa e lasciarsi poi andare nuovamente all'amore... perché quando incontri la persona giusta, quella davvero giusta, è qualcosa di meraviglioso.
Si fermò un secondo, mentre Ryan le guardava le mani -rigorosamente senza smalto, del tutto naturali, con unghie piuttosto corte ma curate- prima di riprendere, con un occhiolino scherzoso.
O almeno, penso sia qualcosa di meraviglioso... purtroppo non ho esperienze personali su cui basarmi!
Visto che, essendo single, evidentemente il vero amore ancora non l'aveva trovato.
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