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da Martha » 13/01/2014, 22:59
Qualunque fosse il motivo che lo aveva spinto ad attardarsi alla fine della sua lezione, Alvares in quel preciso istante si trovava nei guai, guai che avrebbero potuto sancire una volta per tutte la sua espulsione definitva da scuola. Qualunque docente di fronte all'ennesima bravata di un ragazzo scapestrato come lui -in questo caso, la creazione senza previo permesso di un composto alchemico- sarebbe andato dritto filato dalla Preside, per chiedere di prendere dei seri provvedimenti nei suoi confronti. Sicuramente la Martha del passato si sarebbe comportata in quel modo, per nulla comprensiva e totalmente dedita ad una rigida e severa disciplina. Tuttavia, la permanenza nella Gilda Acuan, la scoperta dell'elemento Mana nella sua linfa magica e anche gli ultimi sviluppi della sua ricerca sulla morte e sull'eredità di Norrel l'avevano cambiata, trasformandola se non in una professoressa modello, almeno in un'insegnante più comprensiva e meno intransigente. Non poteva semplicemente rovinare così la vita di Jorge Alvares, non quando in quella faccenda centravano anche terze persone, come la prefetta dei Serpeverde e lo stesso professore di Alchimia. La Bennet, in base alle dichiarazioni del ragazzo, supponeva in effetti che Dylan non fosse a conoscenza di ciò che avevano fatto Melia e il Delfino, ma questo avrebbe significato far ricadere buona parte della colpa sulla Herbert -responsabile a detta di Alvares del completamento del suo composto alchemico. C'erano troppe ombre in quella faccenda, troppi punti da chiarire: per questo la donna decise di agire con calma e pazienza, facendo presente al suo allievo che l'indomani avrebbero avuto un incontro privato insieme all'alchimista e alla sua assistente.
Professoressa mi creda nessuno più di me vuole che questa situazione venga chiarita.
Annuì semplicemente, in fondo era logico che il Delfino non potesse reclinare -per così dire- l'invito. Tuttavia il ruolo di un'insegnante non era solo quello di punire lo studente, quando questo superava il limite. Jorge al di là di tutto si era dimostrato combattuto nei confronti della carriera da intraprendere per il suo futuro, un futuro che prevedeva due possibili scelte agli occhi dell'adolescente. A quanto pare, la dicotomia Alchimia o Pozioni aveva colpito nel profondo il ragazzo, che proprio a causa del rifiuto imposto dalla pozionista stessa anni prima aveva modificato i propri piani originari, pensando piuttosto ad una carriera come alchimista. Per riuscire a capire esattamente verso quale materia fosse più orientato - e in fondo lei, essendo all'esterno, avrebbe avuto un occhio più attento e incondizionato rispetto a quello del ragazzo- Martha gli chiese di spiegare per quale motivo amava tanto Alchimia e Pozioni, sperando di trovare nelle sue parole la risposta che stava cercando.
Perchè permettono di creare qualcosa, di trasformare intuizioni e congetture in qualcosa di concreto, di individuare anche nell’elemento più innocuo - come i ghiaccioli nella Pozione Esplodente * - una qualche proprietà fantastica e inaspettata, perché tutto è potenzialmente realizzabile… Mi piace l’idea di poter modellare la natura in base alle necessità usando la natura stessa mantenendo inalterato l’equilibrio che regola il Mondo. Un babbano una volta ha detto: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” ma nulla di quello che i babbani sono in grado di fare si avvicina minimamente a rispettare questo assioma. Loro creano prodotti sintetici, chimici che in natura non hanno riscontro ma che anzi la distruggono. Pozioni ed Alchimia invece permettono di fare questo e tanto altro…
Mmmh...capisco...
La testa poggiava sul pugno della mano chiusa, mentre la docente ascoltava con attenzione il discorso di Jorge, annuendo di tanto in tanto alle sue affermazioni. No, non era semplice riuscire ad indirizzarlo bene -e come avrebbe potuto, dal momento che anche se fosse riuscita ad aiutarlo c'era il rischio che il ragazzo venisse espulso?- eppure Martha sentiva dentro di sè che avrebbe dovuto aiutarlo in qualche modo, fargli presente che non era da solo e abbandonato a sè stesso, ma che nonostante tutto lei era disposta a rimediare agli sbagli del passato. Tuttavia, la docente non era disposta a mentire nè a indorare la pillola al ragazzo: era bene che fosse consapevole della situazione nella quale si trovava e non perchè lei volesse mostrarsi sadica nel ricordarglielo. Semplicemente, il Delfino doveva essere pronto ad affrontare qualsiasi duro colpo la vita gli avrebbe inferto, anche se questo fosse avvenuto a causa di uno sbaglio portato avanti da lui stesso.
Alvares non voglio mentirle: fino a quando la situazione con la signorina Herbert e il professor Connor non sarà risolta, il suo futuro sarà sempre e comunque incerto...- fece una breve pausa, lasciando che il suo sguardo si piantasse sul volto del ragazzo, per fargli comprendere che lei era lì per aiutarlo, non per affossarlo completamente- Tuttavia, se lei trova davvero tanto affascinante sia la mia materia che Alchimia, nessuno le impedisce di diventare pozionista e alchimista insieme. Certo, il suo percorso sarà molto più difficoltoso e forse, un giorno, sarà costretto a sacrificare una delle due per poter eccellere e raggiungere i massimi risultati almeno in una disciplina...- perchè era davvero raro riuscire ad eccellere sia nel campo delle Pozioni che in quello dell'Alchimia -...ma ha tanto tempo di fronte a sè prima di dover prendere una decisione. Nel frattempo, può dedicarsi anima e corpo in ciò che più le aggrada...possibilmente nei limiti delle regole di Hogwarts- concluse, senza sorridere nè mostrare un minimo di comprensione, non perchè non l'avesse, ma perchè sapeva perfettamente che scherzare sulla sua situazione significava sminuire la gravità di tutta quella faccenda.
Una volta che avremo chiarito tutto quanto, è libero di tornare qui a richiedere ancora la mia consulenza, se vuole: le assicuro che non mi tirerò indietro.
Gli stava porgendo una mano simbolica, un modo per fargli comprendere che se lui fosse rimasto a scuola, avrebbe potuto chiacchierare ancora con la docente per cercare di capire quale fosse il percorso giusto per lui e, chissà, magari sentire quali altre teorie aveva elaborato l'adolescente, durante le sue ore di riflessione. Ma ora era arrivato il momento di congedare lo studente, sempre che Alvares non avesse altre domande in serbo per lei.
L'aspetto domani mattina alle 8:30 in punto di fronte l'ufficio di Alchimia. Se non c'è altro, è libero di andare.
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da Jorge » 15/01/2014, 23:45
Come diavolo ci sono finito in quest’incubo?Questa l’unica frase che continuava a riecheggiare senza fine nella mente di Jorge mentre, impotente, osservava il suo mondo sgretolarsi lentamente intorno a lui senza riuscire a comprenderne la causa. Di tutti gli scenari possibili che si erano affacciati nella sua mente mentre attendeva che gli altri studenti lasciassero l’aula quello in cui veniva accusato di aver violato l’ennesima regola scolastica con la complicità di Melia e che per quello sarebbero incorsi in una sorta di processo con condanna assicurata non l’aveva minimamente sfiorato. Aveva tentato di giustificare in qualche modo il suo operato, di spiegare cosa lo avesse spinto a esercitarsi nella preparazione della Linfa Callisto e di come fosse sicuro di aver fatto tutto secondo le regole e alla fine, sconfitto da qualcosa di più grande di lui, aveva assicurato alla docente di Pozioni che sarebbe stato presente durante l’incontro con il docente di Alchimia e la sua Assistente non solo per obbligo ma soprattutto perché voleva più di tutti sciogliere quel cappio babbano che la Bennet gli stava virtualmente stringendo intorno al suo esile collo. Avrebbe voluto odiarla per quello, per la scarsa fiducia che stava dimostrando nuovamente in lui, in quei cinque anni Jorge aveva imparato a rispettarla e ad apprezzarla se non proprio sotto il profilo umano almeno sotto quello professionale, tanto da prenderla come punto di riferimento per il suo futuro e tutto quello non si poteva cancellare con un semplice Gratta e Netta. Così quando la docente si era dimostrata disponibile ad aiutarlo a fare un po’ di chiarezza in se stesso per quanto riguardava la strada da intraprendere dopo i M.A.G.O., sebbene titubante, il portoghese aveva tentato di spiegarle perché gli piacessero così tanto Alchimia e Pozioni. Mmmh...capisco...Una volta terminato di parlare, Jorge si era sporto sul banco e aveva ripreso a sbattere in maniera ritmica i talloni contro le gambe della sedia, in preda a un crescente senso di nervosismo, per nulla smorzato dal commento dell’altra. Si sarebbe anche messo a tamburellare con le dita sul banco se non avesse creduto di essere inopportuno e fastidioso, frustrato da quella singola parola che per lui non voleva dire assolutamente nulla. Alvares non voglio mentirle: fino a quando la situazione con la signorina Herbert e il professor Connor non sarà risolta, il suo futuro sarà sempre e comunque incerto...Si morse con forza l’interno della guancia su cui era certo fosse affiorato un evidente velo di rosso – vergogna per evitare di dire qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire, limitandosi a sostenere lo sguardo della docente con quello che sperava fosse il più neutro possibile [Talento (Arte)/10 – Carisma (Arte)/10]. Non voleva che l’altra si rendesse conto quanto grande fosse la paura e lo smarrimento che stava provando all’idea di essere nuovamente sospeso o addirittura espulso, per non parlare del senso di fallimento che gli stava stritolando le viscere. Tuttavia, se lei trova davvero tanto affascinante sia la mia materia che Alchimia, nessuno le impedisce di diventare pozionista e alchimista insieme. Certo, il suo percorso sarà molto più difficoltoso e forse, un giorno, sarà costretto a sacrificare una delle due per poter eccellere e raggiungere i massimi risultati almeno in una disciplina ma ha tanto tempo di fronte a sè prima di dover prendere una decisione. Un guizzo di interesse e speranza illuminò per un attimo lo sguardo del ragazzo, offuscando tutte le altre sensazioni negative che lo stavano soffocando. Entrambe. Poteva dedicarsi allo studio di entrambe le discipline, attendendo di diventare più grande e più maturo prima di prendere una decisione definitiva. Una soluzione semplice quella che gli stava proponendo la Bennet ma risolutiva e a cui lui non aveva pensato perché l’incapacità di scegliere lo aveva praticamente paralizzato. Nel frattempo, può dedicarsi anima e corpo in ciò che più le aggrada...possibilmente nei limiti delle regole di Hogwarts.Un gesto del capo secco e un’espressione mortalmente seria sul viso fu la risposta del Delfino a quella precisazione. Se fosse sopravvissuto a quel’ennesimo cataclisma non avrebbe mai più preso alcuna iniziativa e avrebbe sottoposto al giudizio di un docente qualsiasi idea gli sarebbe passata per la mente. Una volta che avremo chiarito tutto quanto, è libero di tornare qui a richiedere ancora la mia consulenza, se vuole: le assicuro che non mi tirerò indietro. Spero che vorrà concedermi un po’ del suo tempo in ogni caso. Temo che avrò sempre bisogno di una guida…Non era un goffo tentativo di ingraziarsi la docente in vista dell’incontro che si sarebbe tenuto l’indomani mattina quanto una prova di maturità, un modo per dirle che anche se fosse stato espulso non avrebbe gettato il suo futuro alle ortiche. Avrebbe tentato in ogni modo di continuare gli studi, coltivando quelle due materie che sembravano avergli rapito il cuore e avrebbe avuto bisogno più che mai del suo aiuto per indirizzarsi al meglio. L'aspetto domani mattina alle 8:30 in punto di fronte l'ufficio di Alchimia. Se non c'è altro, è libero di andare.No Professoressa non c’è altro – affermò, il per ora sottointeso, alzandosi dal banco – Grazie per la sua disponibilità. A domani.E così dicendo raccolse la sua borsa e uscì dall’aula, lo stomaco attorcigliato e la mente in subbuglio, diretto ancora non sapeva dove se in un bagno a vomitare o verso i sotterranei alla ricerca della sua Ninfa. [Exit]
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da Jorge » 09/06/2014, 18:48
[ 04 Maggio 2108 – Aula di Pozioni – ore 17.00] Se la preparazione andrà a buon fine giuro che non sottovaluterò mai più il potere di Madre Natura…Quel solenne giuramento venne elevato alla Trama da un Delfino teso come una delle corde della sua chitarra mentre, preceduto dalla Bennet, faceva il suo ingresso nell’aula di Pozioni per poter finalmente mostrarle il frutto dell’ultimo mese di ricerche che aveva effettuato presso la Biblioteca della scuola. Si era impegnato a fondo, passando al microscopio babbano tutti gli ingredienti della pozione base e del potenziamento che aveva scelto, studiando le reazioni collaterali dovuti all’uso congiunto di essi, e, dopo essere giunto alla conclusione che il problema “tossicità” andava risolto aggiungendo un ulteriore elemento “purificatore”, spulciando i libri di Erbologia e Alchimia. Aveva intrapreso più strada e seguito i ragionamenti più disparati, non tralasciando nessun dettaglio, anche quando gli input provenivano da fonti prettamente babbane come l’omeopatia, anche se così facendo aveva corso il rischio di sforare il tempo massimo a sua disposizione. Meglio chiedere scusa per aver impiegato più tempo che per aver avvelenato l’aria di nuovo!Si era detto mentre, ricerche dopo ricerche, ponderazioni dopo ponderazioni, la lista dei possibili ingredienti da utilizzare si andava assottigliando fino a includere solo due elementi: Verbena e Sale Rosa. Quando i libri lo avevano abbandonato, perché ormai non vi era luogo a Hogwarts a cui aveva accesso che potesse contenere informazioni su di essi che non avesse già abbondantemente sviscerato, si era trovato a rimpiangere il laboratorio nel retrobottega del negozio di Madama Lemourt e la possibilità di poter sperimentare quello che voleva quando voleva. Quel momento di scoramento era durato una manciata di secondi da cui era riemerso dandosi una sonora sberla in piena fronte – per fortuna al riparo da occhi indiscreti considerato che nell’angolo della Biblioteca in cui aveva iniziato a rintanarsi non passava mai nessuno – e, armato solo di piume e pergamene, si era dato alla sperimentazione empirica nel tentativo di comprendere come i due elementi andassero trattati per poterne sfruttare al massimo i benefici all’interno della sua pozione e in quali dosi. Signorino Alvares, mi mostri il frutto delle sue ricerche.La voce della Pozionista lo riscosse dalle sue elucubrazioni e, posata la propria borsa a terra accanto al ripiano su cui avrebbe lavorato, si diresse con passo sicuro verso la dispensa in fondo all’aula. Questa volta non la deluderò….speroL’ultima parola venne solo sussurrata con una nota priva della sicurezza sfoggiata pochi istanti prima e che si rifletteva nei movimenti delle mani che diventavano via via più incerti man mano che la lista degli ingredienti “certificata”andava assottigliandosi fino a bloccarsi del tutto non appena giunse il momento di dover prendere l’ultimo. Titubante sfiorò il contenitore di vetro contenente i granelli di Sale Rosa ricordando a se stesso come aveva depennato quel nominativo dalla lista solo il giorno prima, spinto dal timore che la presenza del decotto avrebbe diluito eccessivamente i Sali rendendo la concentrazione salina del composto insufficiente per contrastare il veleno dei Doxy. Scrollò le spalle, cercando di mettere a tacere i dubbi e i tentennamenti che lo avevo “convinto” a prendersi un altro giorno per riflettere sulla validità delle sue teorie – e se non fosse stato per Cappie che gli aveva praticamente ordinato di andare dalla Bennet e darle prova delle sue abilità starebbe ancora a scartabellare in Biblioteca - , e con un po’ troppa veemenza afferrò il barattolo contenente la Verbena tanto da far tintinnare pericolosamente i contenitori limitrofi. Abbozzò un sorriso di scuse all’indirizzo della docente, non volendo neanche immaginare cosa gli avrebbe fatto se per un evento fortuito avesse distrutto parte delle sue scorte, e si azzardò a scrutarla negli occhi cercando di leggere nel suo sguardo un qualche accenno di approvazione o disperazione per quella scelta. Purtroppo per Jorge il viso della docente non lasciava trasparire nulla così, reprimendo a stento un sospiro di rassegnazione, raddrizzò le spalle e con in viso un’espressione seria e determinata si avvicinò al calderone con il quantitativo esatto di ingredienti che aveva adoperato la prima volta a Lisbona, tentacoli di Murtlap e polvere di Capperuncolo inclusi. Una volta regolata la fiamma tentò di isolarsi dal mondo che lo circondava – cosa che avrebbe dovuto fare con relativa facilità considerato che nell’aula non volava una mosca, se non fosse stato per il battito forsennato del suo cuore che gli rimbombava costantemente nelle orecchie - per concentrarsi solo sul liquido che gorgogliava sotto il suo naso e sul decotto che sobbolliva su un fornellino lì accanto. Tre pizzichi di ali da fata – colore turchese - un misurino di uova di Doxy - mescolare per una volta e mezzo in senso orario - colorito rosato - toraci di libellula tostati - colorito rosso - mezzo giro in senso antiorario - colorito blu intenso - toraci libellula tostati - colorito argentato - tre cavallucci marini volanti - girare due volte in senso orario… Ogni singolo passaggio era impresso a fuoco nella memoria del portoghese e la conoscenza approfondita di quella preparazione traspariva dai movimenti fluidi e precisi con cui aggiungeva ora questo ora quell’ingredienti e con cui mescolava il composto al momento opportuno per il numero esatto di volte. Solo quando fu la volta di aggiungere la Verbena i suoi gesti divennero impacciati e la mano aleggiò immobile sul calderone per lunghi e terribili istanti prima che le dita si dischiudessero facendone cadere il contenuto nel composto. Se si fosse trovato da solo probabilmente avrebbe persino chiuso gli occhi per non vedere il proprio futuro affondare nel calderone e, nonostante i suoi sforzi, non riuscì a dissimulare la meraviglia mista a gioia che provò quando da esso non si sollevò nessun fumo maleodorante né fuoriuscì una qualche sostanze corrosiva. Si morse la lingua per non esultare, ricordando a se stesso che anche la prima versione del suo potenziamento pur non avendo dato segni esteriori di pericolosità si era dimostrato essere un veleno. Dopo questo mese di ricerche sono giunto alla conclusione che sia la Verbena l’ingrediente mancante – affermò dimostrandosi molto meno sicuro di quello che avrebbe voluto visto che non aveva la certezza assoluta di essere nel giusto – e questo è ciò che sono in grado di creare…Aggiunse, facendosi da parte in modo da dare alla Bennet la possibilità di valutare il contenuto del calderone e dargli finalmente il doppio responso che attendeva con ansia: il suo potenziamento adesso era perfetto? E soprattutto lui sarebbe diventato ufficialmente il suo Assistente? [Fine Autoconclusiva]
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da Martha » 09/06/2014, 22:44
[04 Maggio 2108 – Aula di Pozioni – ore 17.00]
Signorino Alvares, mi mostri il frutto delle sue ricerche.
Fissava a braccia conserte il ragazzo, invitandolo a dare inizio a quell'esame che avrebbe deciso il futuro lavorativo della sua vita. Era passato un mese da quando aveva offerto l'opportunità al Delfino di tentare per la seconda volta a preparare la Pozione Rinforzante potenziata, dandogli delle indicazioni generiche su come avrebbe dovuto svolgere le proprie ricerche per giungere -da solo- alla soluzione. Non era il tipo di persona che dava una mano, Martha Bennet, non nel senso largo del termine: preferiva che fossero gli altri -in questo caso il suo allievo- a giungere da soli alla conclusione giusta, fidandosi delle capacità intellettive e intuitive altrui. Anche questa volta sorrise dentro di sè nel riconoscere di non aver sbagliato metodo: durante quelle settimane, aveva chiesto più volte alla bibliotecaria come procedesse lo studio del giovane studente, apprezzando l'impegno che Alvares metteva nelle ricerche per giungere alla soluzione. Anche quello sarebbe servito infatti a decidere se egli meritasse davvero di diventare suo assistente o meno e dal momento che le sue aspettative non erano state deluse, c'erano buone, buonissime probabilità che il ragazzo ce la facesse. Tutto stava nel vedere adesso come se la cavava nella parte pratica. Martha rimase per tutto il tempo impassibile di fronte al lavoro del portoghese, evitando di esprimere il proprio giudizio e lasciando che fosse lui da solo a fare le proprie scelte. Nella preparazione della pozione base -ovvero di quella Rinforzante- il ragazzo si stava dimostrando molto deciso e sicuro di sè, segno che aveva acquisito maggiore esperienza e dimestichezza. Tuttavia, quando arrivò il momento di scegliere l'ingrediente speciale, fu lì che lo vide, un po' titubante, prendere la Verbena dalla sua dispensa personale e aggiungerla al composto appena creato. Era conprensibile qualche tentennamento: Jorge non poteva dimostrare la stessa sicurezza di un pozionista esperto -e nemmeno di un pozionista alle prime armi- ma ciò che contava in quel momento era il risultato finale del suo potenziamento. Un potenziamento che infine era riuscito. La Bennet fissò con sguardo impenetrabile la pozione color lavanda, non accennando minimamente a sciogliere le braccia fino a quando non fu il ragazzo a riportarla alla realtà.
Dopo questo mese di ricerche sono giunto alla conclusione che sia la Verbena l’ingrediente mancante e questo è ciò che sono in grado di creare…
Lo vedo.
Rispose infine, portandosi vicino alla scrivania dove era poggiata la propria borsa da lavoro, scrutando al suo interno prima di afferrare due libri che mise, poco dopo, in mano allo studente.
Questo è il Regolamento Scolastico Ufficiale di Hogwarts, dove sono scritte tutte le regole stipulate dai presidi precedenti, fino alle nuove norme aggiunte da Madeline Bergman.- disse, indicando la copertina del primo libro, quello superiore - Dovrà impararle a memoria tutte quante. Niente lamentele, è una cosa che avrebbe dovuto fare molto tempo fa, nel momento stesso in cui ha messo piede a scuola- Cosicchè da quel momento in poi il portoghese non avrebbe più avuto scuse se fosse stato colto in flagrante a infrangere le regole- Il secondo libro è una raccolta di usi e costumi del mondo magico, dalla preistoria fino ai giorni nostri. In esso vengono spiegati anche i tabù che la nostra società considerava e considera tuttora vigenti. Un mago non può mostrarsi negligente sulla cultura del proprio popolo. Se sbaglierà a comportarsi, questa volta non avrà più scusanti e io non mi farò problemi a toglierle la carica di mio assistente. Congratulazioni Alvares: ce l'ha fatta.
Un sorriso si aprì infine sul volto della docente, sebbene il modo in cui avesse pronunciato l'ultima frase aveva il sapore pungente del sarcasmo. Non aveva intenzione di rendere la vita difficile al ragazzo, ma non poteva neanche dire che fosse piacevole per lui stare dietro alle sue regole e al suo carattere. Era una donna salda nei propri principi, che solo da poco aveva acquisito il dono della pazienza. Un dono che sapeva avrebbe dovuto esercitare in abbondanza con il suo giovane assistente.
La lezione di domani si svolgerà alle tre del pomeriggio, come ben sa. Mi aspetto che l'aula e la dispensa siano in ordine e perfettamente pulite. Passi dal signor Gummle più tardi: le darà una copia della chiave che le servirà per aprire la credenza con tutti gli ingredienti.
Non c'era bisogno di aggiungere che se fosse stato sottratto anche un solo grammo di polvere di scarabeo ci avrebbe messo poco a scoprirlo e a prendere le dovute precauzioni. Subito dopo la donna si avvicinò al banco da lavoro, con la bacchetta stretta in mano, pronta a far Evanescere la pozione. Invece, con la mancina riempì fino a metà una boccetta di vetro che poi sigillò con un tappo -sempre dello stesso materiale- incantato.
Questo è suo Alvares: si è comportato egregiamente ed è giusto che abbia con sè una parte del proprio lavoro. Si ricordi però che avrà la possibilità di usare la pozione solo una volta uscito da scuola. Intesi?
Domanda retorica quella della pozionista, che dopo quel piccolo dono fece finalmente piazza pulita della pozione restante, facendo ritornare il calderone lindo e pinto, come nuovo.
E' tutto. Ci vediamo domani, a lezione. Buona serata, signorino Alvares.
Una volta congedato il ragazzo, la donna si premurò di chiudere tutto quanto a chiave, lasciando finalmente l'aula. Non poteva ancora credere di aver preso un assistente e che quell'assistente fosse proprio Jorge Alvares; ma voleva dare fiducia al ragazzo e così aveva fatto, affidandogli la responsabilità di mantenere in ordine l'armadietto degli ingredienti e di gestire una pozione che avrebbe aumentato la sua resistenza magica e fisica.
Spero solo di non dovermene pentire...
Pensò fra sè e sè, dirigendosi verso il proprio ufficio al Sesto Piano.
[Fine autoconclusiva]
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da Jorge » 16/03/2015, 12:44
[ Domenica 13 Novembre 2109 – Aula di Pozioni – a partire dalle ore 09.00 ] Allora io vado… Mormorò Jorge sulle labbra di Victoria, fronte contro fronte, in un angolo in disparte rispetto all’ingresso della Sala Grande dove i due avevano appena terminato di fare colazione al tavolo dei Draghi. Era più o meno la ventesima volta che pronunciava quelle tre parole negli ultimi dieci minuti senza però muoversi di un millimetro. Per la prima volta da quando aveva scoperto la sua passione per Pozioni l’idea di trascorrere il resto della giornata chiuso nei sotterranei non lo elettrizzava per nulla, non quando farlo significava lasciar passare un’altra Domenica senza la sua ragazza. Un altro bacio lieve a fior di labbra, un altro sospiro e il primo passo indietro, le dita ancora intrecciate a quelle di lei. Pranzo nei sotterranei ma tieniti libera per cena. Ho una piccola sorpresa per te.Aggiunse, sporgendosi in avanti di scatto per rubarle un ultimo bacio e poi scappare via senza guardarsi indietro e non avere così la tentazione di indugiare ancora nei saluti. Se prima delle vacanze estive aveva trovato difficile riuscire a conciliare la sua vita amorosa con lo studio e il lavoro, una volta riprese le lezioni la situazione era andata via via peggiorando e il portoghese si sentiva sempre più come un giocoliere babbano costretto a camminare su un filo sottilissimo sospeso su un baratro tenendo in equilibrio tutti i pezzi della propria vita con il terrore a ogni passo di perdere qualcosa. Poteva essere licenziato, prendere una votazione insufficiente ai M.A.G.O. per accedere ai corsi del Ministero, venire bocciato ai test d’ingresso babbani o trascurare così tanto la bella Draghessa da spingerla a lasciarlo. Così aveva inquadrato la sua vita in una rigida tabella di marcia di cui la Randall era il fulcro intorno a cui ruotava tutto il resto, in modo da non darle la sensazione di riservarle solo i ritagli di tempo. Il fatto che la bionda fosse una ragazza giudiziosa, con la testa sulle spalle, che seguiva un doppio programma di studio – sia magico che babbano – e che doveva quell’anno a sua volta sostenere i G.U.F.O.- e quindi costretta anche lei a un ritmo di studio serrato - erano tutti dettagli che giocavano a suo favore ma che non gli impedivano di sentirsi in colpa quando si vedeva costretto a lasciarla sola per una intera giornata. Non che se fossero rimasti insieme avrebbero fatto qualcosa di diverso che studiare, ma in vista della lunga separazione che li attendeva tutto assumeva un aspetto diverso, quasi romantico, persino stare seduti l’uno accanto all’altro in Biblioteca, ognuno chino sul proprio libro. Purtroppo però lui doveva assolutamente esercitarsi con alcune pozioni e il week end era l’unico momento in cui poteva occupare l’aula per tutto il tempo che gli serviva senza recare disturbo alla Bennet. Almeno ieri siamo riusciti a passare una bella mattina al villaggio…Un sorriso divertito, probabilmente l’unico di quella che si prospettava essere una interminabile giornata, comparve sul suo viso al ricordo delle ore passate in completo relax come due adolescenti, quali in fondo erano, senza alcun pensiero al mondo se non divertirsi e stare bene insieme. Lasciata a terra la borsa, con dentro il pranzo improvvisato che aveva assemblato durante la colazione, tirò fuori lentamente dalla dispensa tre scatole sigillate, ognuna contrassegnata con una foglio di pergamena sul coperchio, e le posò su tre tavolini diversi di fronte a tre distinti calderoni. Al loro interno vi erano gli ingredienti delle tre pozioni che si sarebbe cimentato a preparare quel giorno e che aveva acquistato personalmente presso il negozio dove si riforniva sempre il suo capo, giusto per essere certo di non incappare in qualche venditore poco onesto pronto a rifilare merce di seconda o terza qualità a clienti sprovveduti come poteva apparire uno studente diciassettenne. In realtà chiunque, dopo averlo visto passare le radici di Ipocastano al setaccio fino a trovarne quattro lunghe esattamente 8 cm molto simili a dei pugnali per quanto erano prive di bitorzoli e appuntite e assicurarsi che il fegato essiccato fosse di un Drago rosso, avrebbe compreso di non trovarsi di fronte propriamente un novellino. La sua giovane età era emersa al momento di saldare il conto quando era stato tentato di "abbassare il tiro", rinunciando alle piume di Jobberknoll e quindi alla seconda dose di Pozione Aguzzaingegno Potenziata -la Bennet gli aveva dato il permesso di prendere dalla sua scorta privata il quantitativo necessario per una sola dose - ma alla fine aveva prevalso il desiderio [ d100/43]di creare un kit di pozioni per il post diploma di tutto rispetto che avrebbe potuto fronteggiare sia le proprie di esigenze che quelle della sua sorellina. Pur conoscendo le difficoltà logistiche esistenti – prima tra tutti il fatto che la Tassetta non era ancora economicamente indipendente dalla famiglia - il portoghese infatti continuava a sperare, una volta preso il diploma, di andare a vivere insieme a Cappie in un piccolo appartamentino alla periferia di Londra – dove si sperava gli affitti fossero più bassi – e non dover quindi aggiungere un altro brusco cambiamento alla sua vita. Erano ormai sette anni che, tra le lezioni, il Coro, i compiti e le uscite a Hogsmeade, condivideva con la neo platinata praticamente ogni ora del giorno o quasi e il pensiero di vederla solo qualche ora al Ministero durante i corsi gli stringeva lo stomaco in una morsa dolorosa quasi quanto l’idea di dover attendere il week end – e neanche tutti – per poter stare con Victoria. Scosse la testa, cercando di scacciare via quei pensieri molesti e il magone che si portavano sempre dietro, per riportare la propria attenzione ai compiti che lo attendevano. Bene bene bene, da dove vogliamo iniziare? Chiese all'aula vuota, accarezzandosi il mento con aria riflessiva, per poi togliersi la felpa e restare in jeans e doppia maglietta - una volta che i fuochi sotto i calderoni fossero andati a regime il calore sarebbe stato insopportabile e voleva evitare di sudare sopra una delle pozioni – esibendo un look casual e comodo che raramente si concedeva tra le mura del Castello per non incorrere nelle ire dei docenti più conservatori come la Samyliak. Meglio da quella più complessa così da ridurre la probabilità di errore per stanchezza. Accese quindi la fiamma sotto il primo calderone già pieno d’acqua per poi aprire la scatola corrispondente alla targhetta Pozione Aguzzaingegno Potenziata
Contiene i seguenti ingredienti:
scarafaggi secchi radice di zenzero Bile d’armadillo radici di Ipocastano piume macerate di Jobberknoll Un vasetto con di miele di castagno
Pestò quindi in un mortaio 5 scarafaggi secchi fino a ridurli in polvere per poi gettarli nel calderone una volta che l’acqua ebbe raggiunto il punto di ebollizione. Nei due minuti che seguirono tagliuzzò una radice di zenzero che aggiunse allo scadere del tempo per poi incantare la sveglia babbana che aveva con sé a suonare ogni cinque minuti. Con attenzione, dosando bene forza e velocità, procedette quindi a mescolare il composto, prima in senso orario e poi, una volta che la sveglia ebbe suonato, in senso antiorario. Abbassò quindi la fiamma e, posizionata la bile di armadillo sul calderone, ne spremette il succo direttamente nella pozione. E ora un po’ di teoria per ingannare il tempo…I successivi dieci minuti, durante i quali la pozione avrebbe dovuto bollire senza essere mescolata, il portoghese li trascorse rileggendo i propri appunti su alcuni degli ingredienti utilizzati, presi dal libro di Erbologia, Cure delle Creature e Pozioni. Jobberknoll - > Uccello di piccole dimensioni dal piumaggio azzurro maculato diffuso in Nord Europa e America e classificato dal Ministero come XX quindi innocuo, che può essere addestrato facilmente. In campo pozionistico le piume di questa creatura vengono utilizzate principalmente per la preparazione di pozioni mnemoniche probabilmente in virtù della strabiliante memoria che il Jobberknoll dimostra di avere in punto di morte quando riproduce ogni suono sentito nel corso di tutta la sua esistenza.
Miele di castagno -> Ricco di ferro e sali minerali, il miele di castagno stimola la circolazione sanguigna, ha proprietà antibatteriche, antispasmodiche, cicatrizzanti e lenitive. Ipocastano -> Ha proprietà antinfiammatorie, antiossidante e vaso protettive e permette di ripristinare la microcircolazione del sangue.
Stava per passare alla radice di zenzero quando i dieci minuti terminarono, richiamando così la sua attenzione sul calderone. Abbassò lievemente la fiamma e una volta che la pozione smise di bollire fu la volta di aggiungere, a distanza di cinque minuti l’uno dall’altro mescolando sempre in senso orario, gli ingredienti che l’avrebbero potenziata. …Dopo aver versato il primo cucchiaio di miele Jorge fu colto da un dubbio insidioso, la mano che si spostava dalle radici di Ipocastano alle due piume che due settimane prima aveva messo a macerare in una soluzione di acqua, zucchero e ortica. Quale delle due andava aggiunta per prima? Strizzò gli occhi, concentrandosi e ignorando il quaderno di appunti chiuso accanto a lui. Durante i M.A.G.O. avrebbe potuto fare affidamento solo sulla sua memoria, quindi barare in quel contesto sarebbe stato solo controproducente. Prima le radici, poi mescolo per cinque minuti, poi il secondo cucchiaio di miele, mescolo di nuovo, poi aggiungo le piume, di nuovo mescolo e infine il terzo cucchiaio di miele.Affermò sicuro di sé, facendo seguire alle parole le azioni. Allo scadere degli ultimi cinque minuti di preparazione il liquido nel calderone aveva assunto un bel colore celeste chiaro, indice che la pozione era stata preparata correttamente. Fuori una.Borbottò soddisfatto. Riempita una ampolla con la Pozione Aguzzaingegno Potenziata e fatti evanescere i residui dal calderone Jorge diede una veloce occhiata alla sveglia, valutando di avere ancora abbastanza tempo prima dell'ora di pranzo per cimentarsi in un'altra pozione. Si spostò quindi al tavolino accanto dove lo attendeva insieme a un calderone pulito la seconda scatola la cui etichetta riportava la seguente dicitura: Pozione Corroborante
Contiene i seguenti ingredienti:
Succo di melograno Sangue di salamandra Fegato di drago essiccato
Una volta disposti gli ingredienti sul tavolino, il portoghese versò nel calderone il giusto quantitativo di acqua fredda per poi immergervi le quattro parti in cui aveva suddiviso il fegato di drago. Trascorsi circa due minuti e mezzo, accese il fuoco sotto il calderone e impiegò i successivi due minuti per andare a prendere un contagocce e un mestolo in faggio. Tornato alla sua postazione fece cadere nel calderone prima venti gocce di succo di melograno e successivamente, quando il composto ebbe raggiunto il bollore… Una goccia e poi mescolo… nono… - un attimo di esitazione, che lo costrinse a contrarre i muscoli della spalla destra per evitare di scuotere involontariamente il contagocce che teneva in mano e rovinare tutto - due gocce e poi mescolo.Sciolto quel piccolo dubbio, il Delfino provvedette ad aggiungere il sangue di salamandra, alternando il contagocce al mestolo, fin quando anche la settima goccia non cadde nel calderone. A quel punto alzò la fiamma e, presa la propria bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans, la utilizzò nei successivi venti minuti per mescolare il composto in ebollizione prima in senso orario e poi in quello antiorario. Per quanto cercasse di mantenersi concentrato sui gesti che stava compiendo, quelli erano troppo automatici e istintivi per impedire alla sua mente di divagare, e nello specifico di ripassare le caratteristiche dei Draghi rossi. Drago rosso -> Originario della Cina e della Korea del Nord - per quanto alcuni esemplari possono essere trovati in Messico - non ha una classificazione ministeriale univoca in quanto la stessa varia in base all'età. A variare in base alla specie, invece, é il soffio che si può presentare come una linea di fuoco oppure un cono. Sono immuni all'influenza mentale e resistenti alla maggior parte degli incantesimi offensivi. In campo pozionistico di questa creatura si utilizzano principalmente il fegato, la bava e le pareti interne della sacca che produce il soffio, mentre le scaglie, dure come acciaio, possono essere sfruttate per fini alchemici.
Allo scadere dei venti minuti il contenuto del calderone aveva assunto un colore rosso cupo, una consistenza densa e un odore deciso che, in virtù di qualche perverso meccanismo, stimolò l'appetito del Delfino. Riposta la pozione al sicuro in una ampolla e ripulito con un colpo di bacchetta anche il secondo calderone, Jorge recuperò da terra la propria borsa e si spostò in fondo all'aula per consumare il pranzo - un paio di panini al salame e formaggio, un paio con la marmellata, un muffin e del succo di zucca travasato in una bottiglietta di plastica- insieme al libro di chimica babbana che gli aveva prestato Victoria. Quell'estate infatti, durante la visita al Ministero che aveva fatto con Cappie per registrare le loro forme Animagus e informarsi sui corsi postdiploma, aveva scoperto che tra i requisiti per poter diventare Ricercatore vi erano anche alcuni Master babbani tra cui in Chimica e Fisica. Certo la Bennet gli aveva consigliato di focalizzarsi all'inizio solo ed esclusivamente su Alchimia e Pozioni e svolgere dei Master abilitanti per la ricerca sperimentale in entrambi i campi solo dopo aver fatto carriera in essi, ma preso com'era dalla frenesia di organizzare e pianificare tutto aveva deciso che prima prendeva dimestichezza con quelle materie a lui quasi completamente sconosciute meglio si sarebbe trovato al momento di dover sostenere i test d'ingresso. “Metodi per separare una miscela:
Filtrazione -> separazione di una miscela eterogenea costituita da un liquido e un solido sfruttando la diversa dimensione delle particelle
Centrifugazione -> separazione dei componenti di una miscela eterogenea sfruttando la diversa densità e la forza centrifuga
Distillazione Semplice -> sfrutta la diversa temperatura di ebollizione per separare un liquido da un elemento solido
Distillazione Frazionata -> sfrutta la diversa temperatura di ebollizione per separare un liquido da una soluzione di due o più liquidi
Estrazione con solventi -> separazione dei componenti di una miscela eterogenea sfruttando la diversa solubilità di un solvente
Cromatografia -> separazione dei componenti di una miscela eterogenea sfruttando la diversa velocità su un supporto sotto la spinta di un solvente.”
Leggeva tra un morso al panino e l'altro, cercando di assimilare i concetti, confrontandoli con quelli che aveva impartito loro Dylan nel corso degli anni - i babbani dopotutto consideravano il pensiero alchemico il precursore della loro chimica moderna – e appuntando su una pergamena a parte i passaggi più ostici e oscuri. Mi sa che ho bisogno anche io di un tutor! - esclamò sconfitto, battendo la fronte sul libro come se in quel modo potesse farsi entrare in testa i concetti più facilmente – Già ma dove ne trovo uno qui a Hogwarts?Perché di docenti disponibili e gentili come Vergil Cartwright esisteva solo Vergil Cartwright. Il Capitano, infatti, si era offerto di aiutare Victoria non solo a organizzare un piano di studi per le materie babbane ma anche a interrogarla periodicamente per verificarne i progressi, dimostrando in quel modo al Delfino ancora una volta che il diventare adulto, con tutti i cambiamenti e le responsabilità connesse, non aveva intaccato di un atomo – giusto per rimanere in tema – l’indole gentile e altruista del Tassobello. Forte, gentile, determinato, simpatico, leale. Il giovane Auror era sempre stato per il Delfino un modello da seguire, l'unico che avesse mai avuto, considerato da un lato l'ambiente da cui proveniva - nel suo giro di amicizie ad Alfama non abbondavano di certo le figure positive da cui prendere esempio- e dall'altro la sua avversione innata nei confronti degli adulti. Avversione che aveva superato da poco e con fatica, grazie sopratutto all'esempio di Vergil, oltre che della sua Capa e della Bennet. No, per lui non contava l'esigua differenza di età tra loro, una volta ottenuta la cattedra di Volo il Capitano era diventato a tutti gli effetti "uno di loro" e Jorge aveva impiegato un po’ per comprendere che nonostante ciò rimaneva lo stesso Tassobello adorato dalla sua sorellina e che lui stesso aveva tanto ammirato quando era studente. Probabile che lui non se ne sia mai accorto! Rimuginò tra sé, maledicendo non per la prima volta la sua scarsa capacità di esternare i propri sentimenti. Quanto invidiava la sua sorellina per la spontaneità e la naturalezza con cui elargiva abbracci e parole sincere di amicizia e affetto ogni volta che ne avvertiva il desiderio o la necessità. Lui invece si teneva tutto dentro, sperando che l'altro riuscisse a leggere tra le righe e comprendesse quanto fosse importante per lui la sua presenza nella propria vita. “Legge di conservazione della massa ( Lavoisier – 1783) -> Durante una reazione chimica o una trasformazione fisica non si osserva nessuna variazione della quantità della materia.”
“Legge delle proporzioni definite ( Proust – 1799) -> Campioni diversi di qualsiasi composto puro contengono gli stessi elementi nelle identiche percentuali”
“Ciò che differenza un composto da un miscuglio è che le proprietà del primo sono nettamente differenti da quelle dei suoi elementi costituitivi mentre il secondo presenta una combinazione delle proprietà fisiche dei suoi componenti.”
Lesse ad alta voce nel tentativo di riportare la propria attenzione sul libro di testo. Inutile. La sua mente aveva preso un'altra direzione. Voleva dimostrare al Capitano quanto si fidasse di lui, quanto importante fosse la loro amicizia e forse aveva trovato finalmente un modo che, allo stesso tempo, gli avrebbe permesso di risolvere un problema su cui si stava arrovellando da un po’. L'idea di lasciare Victoria da sola a Hogwarts per i prossimi due anni lo angosciava di brutto e non solo a causa della sofferenza fisica ed emotiva insita nella lontananza. Pur consapevole di quanto la Randall fosse capace di badare a se stessa -e di quanto fosse assurdo pensare che potesse rimanere da sola all'interno di un Castello pieno di persone, tra cui le sue compagne di stanza e di Casata- l'idea di lasciarla da sola a Hogwarts faceva letteralmente ruggire di rabbia il suo lato protettivo. Avrebbe affrontato con l'animo più leggero la separazione se avesse avuto la certezza che qualcuno di cui si fidava avrebbe vegliato su di lei in sua assenza. E a chi avrebbe potuto affidare un compito così importante e delicato se non al suo Capitano? Devo assolutamente parlare con Vergil, sperando di non chiedergli troppo. Si disse, non immaginando di nulla che probabilmente chiedendogli un favore del genere avrebbe messo il giovane Auror in difficoltà. D'altra parte come avrebbe potuto sapere che il ragazzo più grande si era preso una cotta per la sua fidanzata? Al di là della mancanza di tempo e stimoli a giocare all'investigatore privato con la vita degli altri, lui era un fiero sostenitore del marchio Carvwright di lealtà e affidabilità, due qualità che mal si sposavano con l'innamorarsi della ragazza di un amico e che lo avevano spinto a prendere le difese di Axell quando aveva letto per caso un articolo che lo riguardava su un giornale di gossip lasciato in Sala Comune. Non poteva esserci nulla di compromettente tra il giocatore di Quidditch e la bionda esplosiva al suo fianco, non dopo quello che c'era stato tra lui e Cappie, per quanto fosse sicuro che la sua sorellina non gli avesse raccontato tutto. Un Cartwright non si sarebbe approfittato in quel modo di una ragazza se non avesse avuto intenzioni serie, no? “Formalmente tutti composti possono essere fatti derivare dagli elementi per successive reazioni che permette la realizzazione di un qualunque sale a partire dagli elementi stessi in base al seguente schema:
Metallo + Ossigeno -> Ossido Non Metallo + Ossigeno -> Anidride Ossido + Acqua -> Idrossido Anidride + Acqua -> Acido Idrossido + Acido -> Sale + Acqua
Continuò a leggere il libro di chimica per tutto il pranzo – volutamente leggero in base ai suoi standard per non venir colto da sonnolenza molesta – e una volta terminato Jorge si avviò verso il terzo tavolino dove lo attendeva l’ultima scatola, la cui pergamena identificativa riportava la seguente dicitura: Pozione Ricostituente
Contiene i seguenti ingredienti:
Radice di Mandragola Sangue di Salamandra Carne essiccata di polipo Frutti secchi di anice stellato Pepe nero di Cayenna
Pose quindi il calderone su una fiamma bassa e quando l’acqua raggiunse la temperatura di 38° vi immerse 4 frutti secchi di anice stellato per tre minuti, durante i quali si premurò di ridurre in polvere la carne essiccata di polipo con un pestello di marmo. Scaduto il tempo prese con un misurino 5 gr di polvere di polipo e li versò nel calderone per poi alzare la fiamma e mescolare con un mestolo di ferro per sei minuti in senso antiorario. Successivamente aggiunse 7 gocce di sangue di salamandra, una radice di mandragola, e le ultime 7 gocce di sangue, mescolando, dopo ogni aggiunta, in senso orario per circa due minuti. Non appena la pozione riprese a bollire, Jorge regolò la sveglia per suonare dopo quindici minuti e, presi gli appunti di Erbologia, ripassò il capitolo sulla Mandragola. Mandragola -> E’ una pianta magica le cui radici hanno un aspetto antropomorfo e sono solite emettere un grido simile al pianto di un neonato ogniqualvolta vengono estratte dalla terra. Tale grido è fatale se emesso da piante mature mentre causa solo degli svenimenti se si tratta di piante per così dire adolescenti. In campo pozionistico la Mandragola viene utilizzata principalmente per la realizzazione di antidoti vari, come per esempio il ricostituente per contrastare l’effetto pietrificante dello sguardo del Basilisco, e si impiegano sia le foglie che le radici. Drinnnn! Drinnn!Immediatamente il portoghese abbassò la fiamma e mescolò energicamente per un minuto in senso orario per poi aggiungere 10 gr di pepe nero di Cayenna e mescolare nuovamente per un altro minuto in senso antiorario. Lasciò quindi riposare il composto a fiamma bassa per cinque minuti prima di spegnere tutto e lasciarla raffreddare. Perfetto.Mormorò, rigirandosi tra le mani la piccola ampolla in cui aveva travasato dal calderone il liquido giallo opaco, per poi ripulire con un paio di colpi di bacchetta anche il terzo calderone. Era soddisfatto certo ma anche fisicamente distrutto. Gli pizzicavano leggermente gli occhi, arrossati per via dei fumi delle diverse pozioni, e si sentiva come se al posto delle spalle avesse un unico fascio di nervi attorcigliato e nodoso come le radici di un vecchio albero. Sollevò il braccio sinistro e si deterse il sudore dalla fronte con la manica della maglietta, desiderando ardentemente una doccia. Prima il dovere e poi il piacere. Si rimproverò, camminando su e giù per il lato lungo dell'aula, ruotando il collo e le spalle per sciogliere i muscoli e aprendo e chiudendo a pugno le mani per riattivare la circolazione. Terminata quella piccola sessione improvvisata di stretching, il Delfino tornò al primo tavolino e tirò fuori dalla scatola il resto degli ingredienti che vi aveva riposto. Aveva comprato le quantità giuste per due ampolle di ciascuna pozione e non poteva né sprecare gli ingredienti rimasti né ritagliarsi un secondo pomeriggio per un altra esercitazione. Se poi voleva essere del tutto sincero con se stesso nell'eseguire alcuni passaggi aveva tentennato e quello, avere dei dubbi sull'esatta sequenza con cui aggiungere gli ingredienti dell'Aguzzaingegno Potenziata o su dopo ogni quante gocce di sangue di salamandra andava mescolato il composto della Pozione Corroborante, era davvero un lusso che non poteva permettersi perché durante i M.A.G.O. avrebbero potuto paralizzarlo, mandando a put***e tutto il lavoro svolto in previsione di quel momento. Passò quindi il resto del pomeriggio a realizzare nuovamente quelle tre pozioni, sfruttando i pochi tempi morti per ripassare alcuni argomenti di Erbologia che probabilmente sarebbero stati oggetto di esame. Alle sette e mezza aveva chiuso l'aula di Pozioni, così immacolata e in ordine che nessuno avrebbe potuto immaginare che aveva trascorso lì tutta la giornata, e con in borsa il cofanetto di legno contenente le sei ampolle, corse letteralmente verso la Torre dei Delfini. Aveva a disposizione ben mezz'ora per farsi una doccia, cambiarsi d'abito, prendere il cestino da pic nic che i suoi compagni di stanza avevano preparato per conto suo durante il pranzo e la merenda e raggiungere Victoria per mostrarle la sua sorpresa. Si sentiva ancora in colpa per averla lasciata sola tutta la giornata e quale modo migliore per farsi perdonare di proporle una cenetta romantica loro due da soli al chiaro di luna? Forse il trovarsi sulla Torre di Astronomia avrebbe smorzato un po’ l'atmosfera ma in fondo ciò che contava era il pensiero, o almeno lo sperava. [Fine Autoconclusiva]
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Jorge
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