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da Cyprus » 03/03/2014, 13:11
[Accademia Cyprus - 8 Dicembre 2107 - ore 16.02 - Nei pressi del Chiosco di Ned]
Riuscire a sfuggire a Clarissa Walsh non era stata un'impresa da poco: la donna, infatti, la loro Coordinatrice, aveva preteso che provassero ogni giorno mentre la delegazione di Hogwarts si trovava lì in vista della competizione, così da essere sicuri di batterli senza margine d'errore; da quando poi la Jones aveva dato forfait a causa delle sue tonsille - cosa di cui a Devo non importava nulla - la bionda americana aveva preteso che raddoppiassero le ore di prove, per compensare la mancanza di una delle punte di diamante del Coro. E Nightmare aveva fatto come lei voleva, seppur palesemente contrariato di non potersi muovere per il Campus come voleva e di non poter passare del tempo con la sua bambolina, Caroline Priscilla O'Neill: certo, il divertimento non gli mancava grazie ad Ashley, ma non era esattamente la stessa cosa. Il giorno prima, però, aveva deciso di fottersene delle regole, ed aveva mandato un gufo all'irlandese invitandola a vedersi alle 16.30 vicino al Chiosco di Ned, il posto migliore, ed il più famoso, per gustarsi un milkshake: si era accordato con Charlie, pronta a coprirlo nel caso in cui la Walsh avesse fatto domande, ed era uscito dall'ala prove dove si trovavano i suoi compagni; che si spremessero le corde vocali per un altro giorno intero, lui aveva provato quella mattina e tanto gli bastava. Si era diretto, così, sul luogo dell'appuntamento, ben consapevole di essere in anticipo: gli piaceva arrivare prima, quando aveva un appuntamento, così da poter cogliere prima rispetto all'altra persona il suo arrivo; e poi, visto come si era comportata l'ultima volta la Tassorosso, doveva anche armarsi di pazienza ed enorme capacità di sopportazione, per non mandarla a quel paese e tornarsene da Ashley per trovare soddisfazione nelle sue gambe aperte. Un look nient'affatto ricercato, ma solo perché non ne aveva bisogno: pantaloni neri di cotone e pelle invecchiata, scarpe in pelle di drago di colore scuro, una semplice maglia a maniche lunghe di colore nero così come nero era il cappotto di pelle invecchiata che indossava sopra, semi-aperto; un total black che si sposava benissimo col nero dei capelli, della lieve barba presente in volto, e degli occhi ovviamente, quelle pozze profonde nelle quali voleva far perdere, come sempre l'irlandese. L'aspettava seduto su una panchina piuttosto instabile, apparentemente, vicino all'entrata di un vecchio pub dall'aria sgangherata, quel genere di posto che solo chi frequentava la Cyprus da anni riconosceva come il migliore in fatto di distribuzione di alcolici e cibi-spazzatura.
Si aspettava che la sua bambolina arrivasse in orario, che fosse ansiosa di vederlo quanto, in teoria, avrebbe dovuto esserlo lui... e sperava che fosse così, visto che aveva preparato delle sorprese per lei, tanto per farla sciogliere e crogiolare nel suo amore per lui. Una di queste sorprese era ben custodita nella tasca destra del suo cappotto - in quella sinistra, invece, c'era la bacchetta - mentre l'altra sorpresa sarebbe stata scoperta dalla ragazza solo quando fossero stati soli e in camera di lui, sperando che la Tassa non facesse storie, ovviamente. Quello che non si aspettava, invece, era d'incontrare il migliore amico della O'Neill, un Delfinazzurro che, poco dopo, entrò nel suo campo visivo giocando a fare l'adulto con quel modo di fare impassibile ed imperturbabile, fino ad usare l'ironia quasi a volerlo prendere in giro; per quanto il primo istinto di Devo fosse di trasfigurarlo in un insetto e poi pestarlo sotto la suola della propria scarpa, sapeva bene come si dovesse comportare nei confronti del ragazzo. Doveva rimanere calmo, tranquillo, posato ed educato, e nel caso far passare Alvares dalla parte del torto così da lasciare che fosse la sua "sorellina" ad occuparsi di lui.
Nightmare… aspetti qualcuno?
Alvares... - salutò dunque Jorge di rimando, lasciando le mani intrecciate tra loro e posate sulle ginocchia - Sì, la mia ragazza.
Rispose poi, il tono di voce non piatto né atono, ma tranquillo, quello di chi non ha niente da nascondere e soprattutto non ha alcun problema a confrontarsi con un ragazzino come lui: ipotizzava comunque che il Delfino, essendo così amico di Cappie, fosse al corrente della loro relazione, e se così non fosse stato, pazienza.
E tu?
Domandò in aggiunta, visto che Alvares si era seduto accanto a lui: certo, poteva essere lì solo per prendersi un milkshake... peccato che, sedendoglisi accanto, aveva appena fatto intendere di voler parlare proprio con l'americano. L'apparenza, però, era fondamentale, Devo lo sapeva bene, per questo gli porse quella domanda e attese, tranquillo e silenzioso, una sua risposta.
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da Jorge » 03/03/2014, 22:51
Per quanto si ripromettesse di pensare prima di agire, quel pomeriggio, a discapito delle apparenze, Jorge aveva fatto l’esatto contrario. Quando Cappie gli aveva raccontato – o meglio urlato tra un salto di gioia e l’altro e quei gridolini insopportabilmente femminili di cui non la credeva capace – dell’appuntamento con il suo ragazzo aveva sprecato tutti i suoi neuroni per trovare un modo per avere una sorta di incontro privato con lui ma non aveva speso neanche un secondo a riflettere su cosa dirgli nel caso fosse riuscito a incontrarlo. Il come, poi, dirlo era un aspetto, una problematica, così lontana dal suo carattere che non lo sfiorava minimamente mentre si dirigeva con passo sicuro – giusto perché quella era l’unica porzione del Campus che aveva già visitato e dove quindi si sentiva meno spaesato - verso il luogo dell’appuntamento. Una volta recuperato il suo alibi – un Milkshake classico, cioccolato e panna, giusto per non farsi prendere in giro o dover dare spiegazioni inutili – non impiegò poi molto a individuare tra la folla lo studente della Cyprus che gli interessava, non tanto perché la sua figura dava nell’occhio o spiccava sugli altri come invece accadeva al Gigante Buono ovunque andasse, quanto perché quello di fronte al quale era seduto era l’unico posto di tutto il Campus – ovviamente in base alla limitata conoscenza del portoghese – a non avere l’aria rileccata e ultramoderna che tanto dava il voltastomaco al Delfino.
Questo deve essere un posto dove si mangia bene…
Si ritrovò a pensare, fedele alla sua nomea di “asso-mangiatutto”, valutando – e poi dandosi una manata mentale in fronte per l’assurdità del pensiero - l’opportunità di chiedere o meno un parere a Nightmare per poi tornarci in serata con gli altri musicisti single come lui mentre spostava lo sguardo dal locale alla figura del ragazzo. Ci rimase un po’ male nel notare che era vestito praticamente in maniera normale quasi anonima anche se non era abbastanza ferrato in abbigliamento magico da poter valutare con una sola occhiata se quel look minimalista fosse reale o “finto” e quindi sinonimo del babbano “radical chic” – quell’estate la sua ragazza maggiorenne gli aveva insegnato un sacco di concetti per lui nuovi visto che viveva tutto l’anno nel Mondo Magico in merito alla politica babbana e alla suddivisione della società in ceti. Comunque messi da parte quei pensieri futili e inutili, volti principalmente a prendere tempo nella speranza che una qualche illuminazione su come intavolare la conversazione che voleva avere gli piombasse dal cielo o gli venisse direttamente iniettata nel cervello con la magia, Jorge palesò la propria presenza salutando l’altro in quello che secondo i suoi canoni targati Alfama era un modo pressoché neutrale.
Alvares... Sì, la mia ragazza.
Con così largo anticipo?
Chiese senza alcuna ironia più curioso che altro mentre dentro di sé non sapeva se maledirsi o complimentarsi con se stesso. Lui era figlio unico con una caterva di cugini maschi quindi non era “geneticamente preparato” a fare il fratello maggiore protettivo e di certo non poteva comportarsi come se l’altro stesse insidiando la sua ragazza– o potenziale tale. Per non parlare del fatto che se avesse fatto una scenata di qualsiasi tipo avrebbe ottenuto solo di litigare con Cappie. Se consideriamo inoltre che Jorge era tecnicamente affamato di “dritte” su come muoversi con le streghe – perché con le babbane di problemi non sembrava averne – era abbastanza ovvio che il suo atteggiamento nei confronti di Devo apparisse quanto meno strano, per non dire del tutto schizofrenico.
Se ti riferisci a Cappie tranquillo spaccherà il secondo – sempre che prima qualcuno del Coro di Hogwarts non avesse spaccato qualcosa in testa a lei visto lo stato di fibrillazione in cui si trovava – se invece ne hai più di una…me lo diresti?
E questa volta il suo tono era ironico mentre lanciava un’occhiata dubbiosa alla panchina all’apparenza pericolante.
Dici che regge?
La domanda gli uscì spontanea con tanto di sopraciglio inarcato seguito da una scrollata di spalle mentre prendeva posto accanto all’americano anche se non espressamente invitato.
E tu?
L’accoglienza che ci avete riservato non è stata così calorosa…- ironico nel tono noncurante nell’atteggiamento con una semplice scrollata di spalle – In realtà speravo che anche tu avessi l’abitudine di presentarti in anticipo agli appuntamenti per poter chiacchierare un po’…
Attese quindi una qualche reazione da parte dell’altro mettendosi però comodo e gustandosi con calma la panna del suo milkshake con l’aria di uno che non aveva alcuna intenzione di sloggiare. Se l’altro gli avesse dato in qualche modo corda allora gli avrebbe chiesto:
Come va con la mia sorellina?
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da Cyprus » 04/03/2014, 12:40
Aveva ipotizzato che, prima o poi, si sarebbe ritrovato a confrontarsi col migliore amico dell'irlandese: non perché fosse Devo a cercare il contatto con lui, ovviamente, ma perché da quello che aveva capito, Jorge era il prototipo dell'amico geloso/fratello maggiore, che doveva accertarsi prima di chi fosse la cotta o il ragazzo della "sorellina" prima di mettersi l'anima in pace. Charlie, quella che probabilmente si poteva definire come la sua migliore amica, lo ringraziava spesso per non essere quel tipo di persona, per la libertà che le lasciava nel frequentarle chi voleva senza doversi per forza mettere in mezzo come un genitore o un fratello rompico*****i: no, Devo non sindacava mai sulle persone con cui la ragazza si vedeva, non gli interessava conoscerle prima o averci per forza un dialogo... al massimo, se la facevano soffrire, gliela faceva pagare direttamente. Un modo che, bisognava ammetterlo, andava bene ad entrambi. Per Cappie evidentemente era diverso, forse a lei andava bene che Alvares risultasse così fastidioso da essere paragonato ad una mammina apprensiva... o forse, semplicemente, non s'immaginava affatto che il Delfinazzurro si sarebbe presentato lì mezz'ora prima dell'appuntamento, sperando d'incontrare l'americano.
Con così largo anticipo?
Non avevo altro da fare, perciò aspettarla nella mia stanza o qui non faceva differenza.
Rispose pacato Nightmare, ed era sincero: non era mai stato troppo attento all'abbigliamento, soprattutto visto che aveva ereditato dalla madre il buon gusto nel vestire, perciò non perdeva mai troppo tempo quando doveva prepararsi per uscire. A quel punto, una volta pronto, tanto valeva lasciare la propria stanza e arrivare con calma sul luogo dell'appuntamento.
E poi, se non fossi arrivato prima, tu non avresti potuto parlarmi da solo. Giusto?
Gli chiese ancora, senza voltare lo sguardo su di lui: il tono però non era antipatico o di scherno, al massimo distaccato ma pacato, di chi sta parlando del più e del meno con qualcuno che non conosce; in un certo senso, Alvares poteva essere considerato, per l'americano, un ottimo banco di prova della sua pazienza in vista dell'appuntamento con la Tassorosso.
Se ti riferisci a Cappie tranquillo spaccherà il secondo, se invece ne hai più di una…me lo diresti?
Hai bisogno di sapere che ho altre ragazze per considerarmi inadatto alla tua sorellina, desideroso solo di una cosa da lei e pronto a farla soffrire pur di ottenerla? - gli domandò di rimando, e questa volta puntò gli occhi neri e profondi sul Delfino per un secondo: sapeva come parlare, non per niente voleva fare l'avvocato, e gli piaceva giocare in attacco. E poi insomma, era piuttosto ovvio che quelli fossero i pensieri del Delfino fin da quando, ad Hogwarts, l'aveva considerato come "il nemico", tanto che Devo e Cappie non si erano nemmeno potuti vedere ad Hogsmeade - Inoltre sarebbe molto stupido da parte mia uscire in pubblico con un'altra ragazza della Cyprus, sapendo che qualcuno di voi potrebbe vedermi e riferirlo a Caroline... - sì, lui la chiamava così - in sostanza no, non ne ho altre.
Ed era assolutamente vero, perché con Ashley ci scopava e basta, ma la Tassetta era l'unica che definisse come la propria bambolina: che nel linguaggio di Devo, tecnicamente, significava proprio ragazza.
Dici che regge?
Era in questo stato fin dal primo anno in cui ho messo piede alla Cyprus, e finora ha sempre retto.
Alzò le spalle, pacato: secondo lui la panchina era stata incantata magicamente per rimanere in piedi pur mantenendo quell'aspetto sghangherato che le conferiva un certo fascino, ma trovò inutile farlo presente ad Alvares che probabilmente aveva ben altri argomenti di cui voleva parlare.
L’accoglienza che ci avete riservato non è stata così calorosa… In realtà speravo che anche tu avessi l’abitudine di presentarti in anticipo agli appuntamenti per poter chiacchierare un po’…
L'avevo supposto. Cosa vuoi sapere?
Tanto valeva andare dritti al sodo.
Come va con la mia sorellina?
Lei non ti fornisce abbastanza dettagli? - domandò di rimando, appena ironico: era quasi sicuro che Cappie lo subissasse con i resoconti delle loro lettere e dei loro sporadici incontri, o che perlomeno ne parlasse vagamente... perciò, forse, Jorge voleva sentire il punto di vista dell'americano, per quanto sarebbe stato stupido sperare che questo si aprisse con lui - Mi piace, mi fa stare bene, e a quanto pare io faccio stare bene lei. Direi che sta andando tutto molto bene.
Aveva detto tutto e niente, ma la domanda di Jorge era stata generica, perciò aveva risposto in linea col quesito dell'altro: appariva chiaro, comunque, che se Alvares avesse voluto più dettagli, se li sarebbe dovuti sudare.
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da Jorge » 04/03/2014, 22:02
Non avevo altro da fare, perciò aspettarla nella mia stanza o qui non faceva differenza.
Banale. Ecco come gli apparve la risposta di Devo o forse era lui che si aspettava qualcosa di più e adesso si sentiva un po’ deluso. Non era molto ferrato in relazioni amorose, rispetto all’americano anzi poteva essere considerato un novellino – e un verginello ovviamente – ma nei due mesi passati con Rosita aveva scoperto un piacere sottile nel presentarsi in anticipo agli appuntamenti per godersi tutte le sfumature che attraversavano il viso delle ragazza dal momento in cui si avvicinava al posto prestabilito a quando si accorgeva che lui era già là. Alcune volte si era perfino nascosto per vedere la reazione della ragazza di fronte a un suo ritardo. La sua domanda quindi non era completamente oziosa ma avevo lo scopo secondario di sondare per vie traverse il terreno e scoprire se il suo fosse o meno un vezzo “infantile”. In fin dei conti, però, lui e Nightmare non erano né amici né conoscenti quindi c’era l’elevata probabilità che semplicemente l’americano gli avesse detto la prima cosa asettica che gli passava per la testa, giusto per non essere scortese. Uno scrollo di spalle mentale, perché in fondo non era lì per quello.
Ma come? La vostra Coordinatrice non vi ha segregato nella zona a voi riservata per spremervi come limoni maturi fino a strapparvi la nota perfetta?
Non era suo quel paragone, che gli aveva strappato una grassa risata la prima volta che lo aveva sentito, ma bensì di Cappie e anche in quel momento non riuscì a impedirsi di arcuare le labbra in un sorriso divertito mentre un’immagine stile manga giapponese dei membri del coro della Cyprus in versione “limoni spremuti” gli balenava davanti agli occhi.
Certo che avete un approccio molto “militare”alla musica… - aggiunse con aria un po’ pensierosa, tornando di nuovo serio – proficuo ma militare…
Erano palesemente bravi, e lui non si sarebbe mai comportato in maniera così infantile da negare l’evidenza, ma nonostante quello non credeva che durante le prove si divertissero quanto loro.
E poi, se non fossi arrivato prima, tu non avresti potuto parlarmi da solo. Giusto?
Incassò la testa tra le spalle, mormorando qualcosa che poteva essere un cenno di assenso come di diniego, mentre prendeva un altro po’ di milkshake. Non voleva mantenere segreto il suo intento – che in ogni caso avrebbe palesato di lì a pochi minuti – solo aveva la sensazione – a torto – che la scelta di parole dell’altro gli avesse dato un appiglio per iniziare a indagare in maniera sottile, come un Troll che entrava in un negozio di cristalleria.
Hai bisogno di sapere che ho altre ragazze per considerarmi inadatto alla tua sorellina, desideroso solo di una cosa da lei e pronto a farla soffrire pur di ottenerla?
No, mi basta guardarmi in giro… per quanto a volte le apparenze ingannano.
No, Jorge non sapeva parlare perché aveva passato gli ultimi cinque anni a credere fermamente che avrebbe fatto il Pozionista da grande e quindi quello di cui aveva bisogno era spirito di osservazione [Intuito/P=13] e dimestichezza con i composti e non una parlantina ricercata capace di raggirare il prossimo. Lui aveva una visione molto limitata del corpo studentesco della Cyprus – i membri del coro e i ragazzi che bazzicavano intorno all’ala Ovest dove erano alloggiati loro di certo erano una goccia nel mare – ma quello che aveva visto in quei giorni aveva in parte rafforzato in lui la convinzione che Caroline Priscilla rappresentasse per Devo la novità, la sfida, la preda da conquistare, troppo dolce, troppo sincera, troppa vera rispetto alle ragazze – poche è bene sottolinearlo – americane che aveva avuto il piacere di incontrare. L’ultima frase l’aveva aggiunta per educazione più per convinzione, perché in fondo non voleva essere offensivo – tutto in lui dal linguaggio del corpo al tono di voce pacato denotava che non voleva attaccar briga in alcun modo –solo esprimere una propria constatazione.
Inoltre sarebbe molto stupido da parte mia uscire in pubblico con un'altra ragazza della Cyprus, sapendo che qualcuno di voi potrebbe vedermi e riferirlo a Caroline... – storse il naso nel sentir pronunciare il primo nome della Tassetta per intero. Non gli piaceva, anche se non avrebbe saputo dire il perché, e personalmente se proprio avesse dovuto chiamarla in un modo più maturo avrebbe optato per Priscilla in onore della sua acuta intelligenza. Nella sua famiglia, infatti, i nomi avevano sempre un significato ben preciso, ben augurale, di rinnovo o maledizione a seconda dei casi. - in sostanza no, non ne ho altre.
Gli rivolse uno sguardo dubbioso perché le sue argomentazioni potevano anche essere valide ma per lui riflettevano una praticità che mal si sposava con una persona se non proprio innamorata almeno infatuata. Che Devo non fosse stupido l’aveva capito da solo ma questo non faceva di lui un ragazzo fedele e monogamo ma solo abbastanza furbo da non farsi beccare impreparato o con le mani sulle tette di un’altra ragazza. Dopo quello scambio di battute iniziali, Jorge palesò le sue intenzioni prendendo posto accanto all’americano e palesando i proprio dubbi sull’affidabilità della panchina.
Era in questo stato fin dal primo anno in cui ho messo piede alla Cyprus, e finora ha sempre retto.
Annuì dandosi dello stupido da solo. Dopo cinque anni passati a Hogwarts con bella vista sulla Stamberga Strillante avrebbe dovuto imparare che nel Mondo Magico non tutto era esattamente come appariva perché la magia permetteva di rendere stabile oggetti fatiscenti o decrepiti oggetti nuovi di zecca. Inalò un piccolo sospiro insieme a un po’ di milkshake, supponendo che non si sarebbe mai liberato del suo essere “natobabbano”, prima di andare dritto al sodo e chiedere a Nightmare come andasse con la sua sorellina.
Lei non ti fornisce abbastanza dettagli?
Le informazioni di seconda mano non sempre sono attendibili, non ti pare?
Mi piace, mi fa stare bene, e a quanto pare io faccio stare bene lei. Direi che sta andando tutto molto bene.
Che tu la faccia stare bene non ne ho dubbi… - commentò con una certa amara ironia, il resoconto “non tanto dettagliato ma quasi” di come avevano trascorso il compleanno dell’irlandese che gli ronzava nella testa –Ma è tutto qui per te? Attrazione e piacere? Il brivido della novità?
Nessuna nota di accusa anzi il tono poteva apparire quasi noncurante come se stesse parlando di un’estranea perché se si fosse permesso di pensare che la “novità” in questione fosse la sua sorellina avrebbe dato in escandescenza.
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da Cyprus » 05/03/2014, 0:18
Ma come? La vostra Coordinatrice non vi ha segregato nella zona a voi riservata per spremervi come limoni maturi fino a strapparvi la nota perfetta?
Se la nota perfetta me l'ha già strappata, non ha senso tenermi segregato.
Replicò Devo con un'alzata di spalle: naturalmente a Clarissa, che lui fosse uscito, non sarebbe andato bene comunque, ma non avrebbe potuto sindacare sul fatto che Nightmare era il migliore cantante che avesse, e che era pronto all'inverosimile sul suo pezzo, perciò non era una così grave infrazione se si prendeva il pomeriggio libero.
Certo che avete un approccio molto “militare”alla musica… proficuo ma militare…
È il metodo di Clarissa. Lei coordina, lei vince, lei decide.
Non commentò quindi né in positivo né in negativo le parole del Delfino, e non diede nemmeno una sua idea su quel tipo di approccio "militare", come Jorge l'aveva definito: a lui non interessava, e questo Cappie lo sapeva bene, perché lui si dedicava solo alla musica e le regole della Walsh le rispettava fino ad un certo punto. Perciò il modo in cui dirigeva il Coro, per lui, era indifferente. Così come gli era indifferente la presenza del ragazzo accanto a sé, per quanto fosse ovvio che il motivo per cui era lì fosse quello di parlare con lui, magari per conoscerlo meglio o - più probabile - capire che intenzioni avesse con la Tassorosso sua amica, insinuando anche che potesse avere altre ragazze oltre a lei - cosa tecnicamente falsa, visto che con le altre ci andava a letto e niente di più.
No, mi basta guardarmi in giro… per quanto a volte le apparenze ingannano.
Stronza la Cyprus, ottusa Hogwarts... per quanto a volte le apparenze ingannano.
Commentò Devo, nuovamente senza particolari inflessioni nella voce, sottolineando semplicemente che Jorge lo stava giudicando in base al comportamento degli altri: perciò, se gli americani si erano dimostrati stronzi, lui aveva replicato con la sua ottusità, poiché fare di tutta l'erba un fascio era una cosa davvero stupida... e ripeté la seconda parte della frase del Delfino nel suo stesso modo, più per educazione insomma che per convinzione, visto che il ragazzo aveva effettivamente dato prova - lui, non gli altri a cui Devo lo stava accomunando - di essere piuttosto ottuso nella sua visione d'insieme. Dopo un paio d'inutili commenti sulla solidità della panchina, si arrivò finalmente al nocciolo della questione, ovvero come andassero le cose tra lui e Cappie: ed ovviamente Nightmare gli diede una risposta vaga, generale, in linea perfetta col suo essere.
Che tu la faccia stare bene non ne ho dubbi… Ma è tutto qui per te? Attrazione e piacere? Il brivido della novità?
E ti aspetti che ne parli con te? - replicò Devo, voltandosi nuovamente per guardarlo negli occhi. Nessun tono di scherno, di superiorità o altro in quelle parole, piuttosto quasi la sorpresa all'idea che davvero Jorge si aspettasse una cosa del genere - Quello che provo per la mia ragazza sono miei affari, e l'unica persona con cui mi andrà di condividerli sarà proprio lei. Quindi puoi aspettare che sia Caroline a raccontarteli in un secondo momento, e spendere il tuo tempo in un modo migliore che cercare di avere determinate informazioni personali da me.
Davvero assurdo, e poi dicevano che era lui quello "anormale"... ma perché, quanto era normale andare da uno sconosciuto che fino a poco prima si era trattato come un nemico solo perché di una scuola diversa e a causa di una stupida gara di canto, e chiedergli cose così private, aspettandosi anche una risposta?
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da Jorge » 05/03/2014, 15:34
Se la nota perfetta me l'ha già strappata, non ha senso tenermi segregato. È il metodo di Clarissa. Lei coordina, lei vince, lei decide.
Inclinò la testa di lato e sollevò la spalla destra, apparentemente concentrato sul suo milkshake dal gusto banale ma ottimo, senza commentare alcunchè. Lui poteva anche essere un principiante ma non credeva che mezza giornata in più o in meno di prove avrebbe potuto incidere così tanto sulla preparazione di qualcuno, senza contare che la gara non si sarebbe svolta il giorni dopo quindi Nightmare avrebbe avuto ancora abbastanza tempo da affinare i "dettagli" del suo pezzo. Il non pensare che, per loro, sarebbe stato di gran lunga meglio se il ragazzo avesse sprecato in giro per il Campus tutto il resto della settimana, caso mai contraendo un raffreddore con i fiocchi - dopotutto erano pur sempre a Dicembre - denotava come, dall'amichevole con la Cyprus, Jorge era maturato e sopratutto aveva imparato il valore di vincere - o perdere - con le sole proprie forze e non grazie alle disavventure degli altri. Quello che non aveva ancora imparato, invece, era riuscire allo stesso tempo a essere civile e pacato ed esprimere in maniera chiara i concetti che gli passavano per la testa come se il doversi concentrare per non dire cattiverie o essere troppo irruenti limitasse le sue capacità oratorie. Dalla risposta che Devo gli diede, infatti, sembrava che lui si stesse comportando come un bambino stupido pieno di pregiudizi che faceva di tutti i vermicoli la stessa pozione.
Stronza la Cyprus, ottusa Hogwarts... per quanto a volte le apparenze ingannano.
Non stronza, direi piuttosto... disinibita.
No,non credeva che tutti gli americani fossero stronzi ma semplicemente che Devo si fosse stancato di avere a che fare con quel tipo di ragazze - anche se non avrebbe mai saputo esplicitare in maniera chiara quale tipo - preferendo puntare a qualcuno di più stimolante come Caroline Priscilla. Il fatto che Jorge credesse che l'americano volesse solo sedurre e abbandonare la sua sorellina e quindi fosse all'effettiva uno stronzo era qualcosa di marginale in quel contesto specifico.
Dici che siamo ottusi? - ironico nell'usare il plurale perchè non era così tonto da non comprendere che ce l'avesse con lui - Io ho sempre pensato che fossimo tradizionalisti e un tantino paranoici... Dopotutto viviamo in vecchio Castello pieno di fantasmi e accettiamo consigli da gente morta da secoli...
Ridacchiò leggermente al pensiero delle conversazioni / liti che aveva avuto nel corso degli anni con alcuni quadri senza curarsi di quello che avrebbe potuto pensare l'altro di lui tanto, probabilmente lo considerava già uno spreco di Trama come la maggior parte dei Purosangue che aveva incontrato. Allora perchè perdeva tempo a parlare o tentare di farlo con lui invece di stare insieme agli altri musicisti, caso mai asfissiando Evan perchè gli insegnasse a suonare il basso? Perchè quel Purosangue in questione era il ragazzo della sua sorellina e lui si sentiva in obbligo - un obbligo morale, sentito, di quelli che ti tolgono il sonno la notte non qualcosa di puramente formale perchè è giusto che venga fatto - di indagare su come andassero le cose tra loro e sopratutto su che intenzioni avesse l'altro.
E ti aspetti che ne parli con te? - sostenne il suo sguardo senza annuire o negare - Quello che provo per la mia ragazza sono miei affari, e l'unica persona con cui mi andrà di condividerli sarà proprio lei. Quindi puoi aspettare che sia Caroline a raccontarteli in un secondo momento, e spendere il tuo tempo in un modo migliore che cercare di avere determinate informazioni personali da me.
Non c'è tempo migliore di quello speso per il bene degli amici... - mormorò spostando lo sguardo dal ragazzo accanto a lui al vialetto di fronte dove in lontananza spiccava inconfondibile, per lui, la figura eccitata di Caroline Priscilla che quasi volava nella loro direzione - Mentre ero a Hogwarts ho pensato spesso a cosa ti avrei urlato contro una volta che ci fossimo trovati da soli ma sai credo non valga la pena di litigare con lei a causa tua... Cosa contiene davvero il tuo calderone - veleno, amortentia, felix felicitas - ce lo dirà solo il tempo anche se spero che lei se ne accorga prima di fare qualche stronzata... Tu sta solo attento a come ti muovi. Sarai un ottimo cantante e probabilmente anche un duellante strabiliante ma il legno ha la brutta tendenza a spezzarsi e un incidente può sempre capitare.
Scrollò le spalle con noncuranza come se non lo avesse appena minacciato seppur con tono calmo e pacato e un sorriso sincero in viso, tutto rivolto alla ragazza che stava avanzando verso di loro. Era bravo in pozioni e mirava a diventarlo ancora di più e chissà forse in un futuro non troppo lontano sarebbe stato in grado di produrre o riprodurre qualcosa di letale a distanza. Si sporse alla propria sinistra, dall'altra parte rispetto a Devo, per gettare il bicchiere ormai vuoto.
Nel frattempo forse dovrei tentare di essere meno ottuso - e gli rivolse un sorriso privo di allegria usando appositamente l'aggettivo che lui gli aveva rivolto prima - e conoscerti meglio, per lei... Non credi? Dopotutto se dura passeremo un sacco di tempo insieme...
E gli tese la mano, cosa che non faceva mai per principio, per sancire quella sorta di tregua e soprattutto per dimostrare a Caroline Priscilla, ormai abbastanza vicina da vederli benissimo, che lui aveva davvero intenzione di impegnarsi per farsi andare bene il suo ragazzo. Indipendentemente dal fatto che la stretta di mano fosse andata o meno a buon fine voltò nuovamente il viso verso Cappie per accoglierla con un sorriso furbo e strafottente dei suoi che la Tassetta conosceva bene.
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da Caroline Priscilla » 06/03/2014, 0:10
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Finito!
Ne sei sicura?
Non ti fidi di me? Avanti, guardati allo specchio! Sei bellissima!
O-ok...
Superando la Grifondoro che fino a quel momento si era occupata di lei, acconciandole i capelli e truccandole il volto, la Tassorosso si diresse in bagno, accendendo la luce per fissare il proprio volto di fronte allo specchio.
Lo sguardo color verde smeraldo si posò sull'immagine di una ragazza dai lineamenti a tratti delicati e a tratti sensuali, molto sensuali: le labbra piene erano appena velate da un lucidalabbra color carminio; gli occhi erano stati messi in risalto da un ombretto scuro e le ciglia allungate con il mascara; i capelli poi scendevano lunghi fino alle spalle, arricciandosi appena verso le punte e creando un effetto ondulato nel complesso molto gradevole. Ariel aveva fatto davvero un bel lavoro, pensò la tassetta, notando come il trucco invece che appesantirla risaltava quelle che erano le sue qualità rendendola a tutti gli effetti...una bambolina! E lo sguardo preoccupato, timoroso quasi dell'effetto finale, si trasformò grazie ad un sorriso di pura gioia in sereno, eccitato, entusiasta, uno sguardo che venne subito indirizzato verso la Grifondoro sua amica.
Ariel! Sei fantastica, sei mitica, sei la migliore di tutte! Quasi non mi riconosco! Sono...sono...
Sei stupenda Cappie, da far girare la testa!
La ragazza non potè fare a meno di gettarsi fra le braccia della colombiana, stringendola e ringraziandola del tempo che le aveva dedicato per prepararla all'appuntamento con il suo ragazzo. Per quanto ormai fossero fidanzati da mesi e mesi, la giovane Tassorosso era da tempo che non vedeva Devo Nightmare e questo l'aveva portata quel giorno a voler dare il meglio di sè in bellezza fisica, per poter sorprendere l'americano e renderlo orgoglioso di avere accanto una ragazza stupenda. Certo, se non ci fossero state Ariel e Miyabi a consigliarla su cosa indossare, di certo Cappie sarebbe entrata nel panico, finendo per arrivare tardi all'appuntamento e quindi rischiando di dare un dispiacere al musicante della Cyprus. Invece, grazie ai loro consigli e al fatto che aveva iniziato a prepararsi da circa un'ora, la giovane O'Neill poteva stare tranquilla e completare il suo abbigliamento con tutta calma, dal momento che mancavano ancora tre quarti d'ora all'appuntamento con il suo fidanzato.
Corro a vestirmi! Aspettatemi qui, d'accordo? Non dovrei metterci molto!
E detto questo, la ragazza si rinchiuse in bagno dove erano già pronti tutti i suoi vestiti, ben stirati e piegati. Facendo attenzione a non rovinare l'acconciatura fatta da Ariel, Cappie si vestì quanto più in fretta possibile uscendo dalla toilet dopo circa dieci minuti che vi si era chiusa dentro. Aveva indossato per quell'occasione un vestitino che si chiudeva sul collo con due lembi di stoffa, annodati in un fiocco morbido, e molto corto, tanto da lasciare scoperte le gambe; queste utlime erano fasciate da delle collant trasparenti e ai piedi portava delle semplici ballerine di velluto nere. Niente altro metteva in risalto la figura della Tassorosso, se non la scelta del vestito appunto, che fasciava bene le sue forme e nascondeva, almeno per il momento, l'intimo che Cappie aveva indossato per fare una sorpresa al suo ragazzo. A completare il look, nonostante le rimostranze delle due Grifondoro, vi erano gli orecchini che Devo le aveva regalato per il Natale passato e che la tassetta aveva insistito per indossare anche in quell'occasione: poco importava che questi non si abbinassero per nulla al colore predominante del suo vestiario, l'importante era che la ragazza avesse qualcosa che il musicante le aveva regalato con tanto affetto.
D'accordo...che faccio? Vado o non vado? E se poi arrivo in anticipo? Sembrerei una sciocca a stare lì impalata ad aspettarlo non è vero?
Le amiche la rassicurarono che no, non sarebbe sembrata una stupida, ma che all'appuntamento mancava davvero un po' di tempo e, a meno che la tassetta non avesse intenzione di girare per tutto il Campus prima di dirigersi al chiosco dei Milkshake, era meglio restare lì seduta buona ad aspettare il momento giusto di uscire. Cappie accettò il consiglio delle due ragazze, ma in quanto a riuscire a stare ferma era davvero un'impresa! Guardava in continuazione il suo orologio da polso, contando di volta in volta i minuti che la separavano dal suo appunatamento, cercando di prestare ascolto alle chiacchiere delle amiche ma in realtà ascoltando si e no solo qualche parola della loro conversazione. Quando infine la lancetta segnò che mancava un quarto alle sedici e mezza, la tassetta schizzò letteralmente su dalla propria sedia e si diresse in tutta fretta verso la porta della stanza.
Cappie-chan...non starai dimenticando qualcosa?
Voltandosi di scatto verso Miyabi, la giovane O'Neill si rese conto che in effetti uscire fuori dall'edificio senza un cappotto per proteggerla dal freddo, nè una borsa dove poter tenere la propria bacchetta e altri generi utili era davvero una cosa sciocca da fare. Afferrando quindi lo spolverino nero appeso all'attaccapanni e la borsa che aveva lasciato sulla sedia, la Tassorosso salutò le due amiche dando loro un bacio sulla guancia, correndo poi fuori dalla stanza in direzione del luogo dove lei e Devo finalmente si sarebbero rivisti.
[Chiosco dei Milkshake - Ore 16:30]
Cappie cercava di camminare in maniera calma e tranquilla, puntando il proprio sguardo solo sulla strada che l'avrebbe portata al fatidico chioschetto. Dentro di sè però l'eccitazione la pervadeva a tal punto che se avesse potuto, la ragazza si sarebbe messa a saltellare, dispensando sorrisi a chiunque fosse disposto ad accoglierli. Di sicuro, non poteva evitare che un certo rossore le tingesse le guance al pensiero di come lei e Devo avrebbero potuto passare la giornata insieme; e nonostante fosse una cosa che lei considerava fastidiosa in alcuni momenti, in quel caso le dava un'aria ancora più carina e graziosa, dal momento che alcuni ragazzi si fermarono a lanciarle ben più di un'occhiata. La tassetta però, troppo presa dal pensiero di poter rivedere il suo ragazzo, non badava affatto alle occhiate che riusciva ad attirare intorno a sè, fissando il proprio sguardo solo verso il punto dove presto avrebbe trovato la figura di Nightmare, magari seduto da qualche parte o in piedi ad aspettarla. Non che la Tassorosso fosse sicura di trovarlo già lì, ma in fondo un po' ci sperava perchè in tutto quel periodo le era mancato così tanto che non avrebbe voluto sprecare un solo minuto senza di lui. Quale non fu invece la sua sorpresa quando, oltre alla figura tanto agognata dell'americano, vide in piedi vicino a lui un'altra figura ben nota e che, ad uno sguardo più attento, risultò essere quella del suo migliore amico, Jorge Alvares. Per un attimo la tassetta si bloccò nel suo incedere, non sapendo bene che cosa stesse accadendo fra i due; quando però vide che il Delfino sembrava in atteggiamenti amichevoli con Devo, almeno in apparenza, il suo cuore sembrò calmarsi pian piano, anche se non del tutto.
Jorge! Ma cosa ci fai qui?
Chiese stranita, quando il ragazzo le rivolse un sorriso sghembo e furbesco, di quelli che solitamente le rivolgeva quando ne aveva combinata una delle sue e aveva, chissà in quale modo, coinvolto anche lei. Cappie si mosse avvicinandosi a Devo e lanciandogli uno sguardo lungo e profondo, prima di provare ad avvicinare la propria mano alla sua e stringerla. Non era proprio così che si era immaginata il loro primo incontro dopo tanto tempo, ma per lo meno l'americano non sembrava arrabbiato o infastidito per qualcosa...o forse, semplicemente, stava nascondendo il tutto come suo solito, impedendo alla tassetta di capire il suo reale stato d'animo.
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Caroline Priscilla
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da Cyprus » 06/03/2014, 13:14
Non stronza, direi piuttosto... disinibita.
Oh, disinibiti lo erano parecchio, i suoi compagni: lui avrebbe detto davvero che erano stronzi, perché li conosceva bene, ma non c'era ragione di sottolinearlo. E d'altronde, pareva che ognuno avesse i suoi difetti, che fosse la "stronzaggine" o la "ottusità".
Dici che siamo ottusi? Io ho sempre pensato che fossimo tradizionalisti e un tantino paranoici... Dopotutto viviamo in vecchio Castello pieno di fantasmi e accettiamo consigli da gente morta da secoli...
Essere tradizionalisti e paranoici implica giudicare una persona in base alla scuola che frequenta e al fatto che appartiene ad un gruppo di canto rivale... anche se non si è comportato come i suoi compagni? - domandò pacatamente Devo: in effetti lui, durante l'amichevole, non aveva mai aperto la bocca contro i ragazzi di Hogwarts, se n'era anzi stato proprio in disparte da tutti tranne quando doveva cantare con loro - È un comportamento che io considererei più come ottusità mentale. Forse non lo siete tutti... ma tu non ti discosti molto, all'attuale, da questa definizione.
E nonostante l'avesse teoricamente appena insultato, praticamente aveva soltanto dato un nome all'atteggiamento del Delfino, che l'aveva guardato male fin dal primo giorno senza nemmeno essersi mai presentato solo perché faceva parte della Cyprus. Il tono di voce, comunque, non si alterò affatto, rimanendo pacato, tranquillo, proprio quello di chi ha appena fatto una semplice considerazione, per quanto poco piacevole potesse essere. A lui non interessava che Jorge parlasse coi quadri o coi fantasmi, che studiasse in un castello, che appartenesse al coro di Hogwarts: non lo giudicava, non lo aveva fatto nemmeno all'amichevole; ma non poteva avere una gran opinione di chi, invece, considerava "male" qualcuno solo perché era il proprio rivale in un concorso scolastico idiota. Ed era proprio perché non aveva alcuna stima per Jorge che non si sarebbe mai sognato di spiegargli cosa provasse o meno per Caroline Priscilla, un argomento talmente delicato che avrebbe condiviso, al massimo, con lei e con i suoi amici più stretti, se proprio fosse stato in vena.
Non c'è tempo migliore di quello speso per il bene degli amici...
Per il bene degli amici, allora, perché invece di partire dal presupposto di conoscermi non provi a toglierti i paraocchi coi quali mi guardi e constatare di persona che tipo sono?
Domandò Devo, e se non fosse stato per il tono piatto della sua voce, quello sarebbe anche potuto risultare come un invito vero e proprio: la sua, invece, era l'ennesima considerazione su un comportamento stupido attuato da una persona, evidentemente, altrettanto stupida. E fastidiosa, su quello non c'erano dubbi.
Mentre ero a Hogwarts ho pensato spesso a cosa ti avrei urlato contro una volta che ci fossimo trovati da soli ma sai credo non valga la pena di litigare con lei a causa tua... Cosa contiene davvero il tuo calderone ce lo dirà solo il tempo anche se spero che lei se ne accorga prima di fare qualche stronzata... Tu sta solo attento a come ti muovi. Sarai un ottimo cantante e probabilmente anche un duellante strabiliante ma il legno ha la brutta tendenza a spezzarsi e un incidente può sempre capitare.
Ora sì che mi sento minacciato.
Mormorò Nightmare con un sospiro, quasi imponendosi mentalmente di non schiantarlo - o peggio - seduta stante, tanto per farlo smettere di parlare e levarsi di torno la sua fastidiosa presenza.
Nel frattempo forse dovrei tentare di essere meno ottuso...
Dubito sia possibile...
... e conoscerti meglio, per lei... Non credi? Dopotutto se dura passeremo un sacco di tempo insieme...
Quando Jorge gli tese la mano, Devo pensò due cose: la prima, era che se non gliel'avesse stretta sarebbe passato dalla parte del torto di fronte alla Tassorosso, e non poteva permetterselo; la seconda, era che sarebbe stato meglio tenersi Alvares vicino, magari instaurarci anche un rapporto, per potersene poi liberare senza troppe difficoltà. Per questo, dopo averla soppesata un secondo, allungò la propria mano per stringere quella di lui con una forza media, normale: non stavano certo giocando a "chi è più forte", almeno non era quello che voleva fare l'americano. E a proposito dell'irlandese, ecco che la sua bella bambolina - bella davvero, come non mai - fece il suo arrivo vicino al Chiosco di Ned proprio alle 16.30 in punto, come previsto dal Delfino: non appena i loro sguardi s'incrociarono, Devo lasciò che gli occhi s'illuminassero di una luce viva che prima non c'era, per lei, mentre lo sguardo passava in rassegna tutta la sua figura e faceva intendere che se la stava mangiando con gli occhi. Prese la sua mano, e l'attirò a sé per posarle un bacio sulla fronte, evitando di peggio visto che il Delfino era ancora nei paraggi: e attese fino a che egli non se ne fosse andato, prima di dedicare tutta la sua attenzione a lei, con la mano libera che andava ad accarezzarle una guancia e sfiorarle così i capelli.
Ciao bambolina... quanto sei bella oggi - sussurrò con voce calda, abbassandosi col viso per catturarle le labbra in un bacio breve, ma caldo - Mi sei mancata.
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da Jorge » 06/03/2014, 15:28
Essere tradizionalisti e paranoici implica giudicare una persona in base alla scuola che frequenta e al fatto che appartiene ad un gruppo di canto rivale... anche se non si è comportato come i suoi compagni? È un comportamento che io considererei più come ottusità mentale.Colpito e affondato, come si diceva nel gioco babbano di battaglia navale. Devo aveva appena descritto in maniera egregia e così pacata da sembrare asettica, come se non gliene fregasse nulla - e probabilmente era proprio così - il comportamento che Jorge aveva tenuto nei suoi confronti, per poi specificare in maniera chiara e inequivocabile che non si stava riferendo a tutto il corpo studentesco di Hogwarts ma solo ed esclusivamente a lui, come se avesse potuto in qualche modo fraintendere le sue parole. Forse non lo siete tutti... ma tu non ti discosti molto, all'attuale, da questa definizione.Si, si sentiva offeso e no non era arrabbiato per quello perchè alla fine, per quanto gli costasse ammetterlo, l'americano non aveva fatto altro che dire la pura e semplice verità. Si sentiva in colpa per quello? No, perchè all'epoca della gara era convinto di essere nel giusto ed era stato troppo accecato dalla rabbia nata dalle frecciatine acide gratuite che avevano scoccato su tutti i suoi amici e alimentata dalle lacrime di Ariel per dividere i ragazzi della Cyprus in "stronzi" e "neutrali". Che poi essere neutrali in quel caso voleva dire, secondo lui, essere ugualmente stronzi perchè incuranti del dolore altrui o codardi perchè si preferiva uniformarsi alla massa per non rimanere da soli. Inutile dire che per lui, Devo apparteneva alla prima categoria. Gli avrebbe dovuto chiedere scusa? Di nuovo la risposta fu negativa. Non aveva senso scusarsi di qualcosa per cui non si sentiva in colpa e che non gli avrebbe portato alcun guadagnano perchè di certo l'altro le avrebbe considerate meno di zero. E allora perchè stava lì a farsi insultare da un ragazzo che mal tollerava e del cui giudizio non gli importava meno di uno zellino? Semplicemente perchè Nightmare aveva messo le mani sulla sua sorellina - la persona più cara che aveva al mondo dopo la sua mamma - e lui sentiva il dovere morale di fare qualsiasi cosa fosse stato in suo potere non tanto per non farla soffrire - perchè l'essere maghi non equivaleva a poter fare miracoli - quanto per tenerla al sicuro e non perderla. Per il bene degli amici, allora, perché invece di partire dal presupposto di conoscermi non provi a toglierti i paraocchi coi quali mi guardi e constatare di persona che tipo sono? Si, quella era una delle due cose che si era ripromesso di fare quel pomeriggio, ma prima il piacere e poi il dovere, come dicevano i babbani, anche se, in quel caso il piacere consisteva nel minacciare l'altro in maniera pacata e colloquiale di terribili ritorsioni nel caso in cui avesse fatto del male a Caroline Priscilla. Ora sì che mi sento minacciato.Scrollò le spalle indifferente a quel commento. Forse aveva imparato a capire da solo quali fossero le battaglie perse in partenza o quando fosse davvero tempo sprecato cercare di convincere qualcuno della fondatezza delle sue parole. Nightmare lo reputava meno di zero e quindi considerava le sue minacce come un bicchiere d'acqua fresca? Bene, che lo pensasse pure. C'era solo un modo per dimostrargli che si stava sbagliando ed era mandare a segno una vendetta ben congeniata. Peccato che quello avrebbe implicato una Cappie distrutta - si sperava solo moralmente - motivo per cui Jorge non stava morendo dalla voglia di dimostrargli quanto in realtà avrebbe dovuto temerlo. E poi, aveva una seconda cosa da fare, un dovere da espletare e cioè dimostrarsi pronto a togliersi i paraocchi e conoscere meglio Devo sempre che lui fosse stato disposto a provarci. Gli tese quindi la mano per sancire quella offerta / tregua poco prima che la sua sorellina si fermasse di fronte a loro, non rimanendo per nulla sorpreso quando l'altro la prese e ricambiò la stretta in maniera pacata e civile, com'era stato il tono della conversazione fino a quel momento. Jorge! Ma cosa ci fai qui?Milkshake e chiacchiere tra ragazzi, ricordi?Rispose prontamente anche se forse accennare alla chiacchierata che avevano tenuto nella Stanza delle Necessità a settembre non era esattamente la cosa più saggia che potesse fare, considerato i toni per nulla civili che aveva utilizzato. Contava però sullo spirito di osservazione della Tassetta - soprattutto sul fatto che erano entrambi ancora intatti, in ordine, senza alcun graffio e non si stavano lanciando occhiate omicide - perchè quella comprendesse che non era accaduto nulla di tragico. Lasciò vagare per un attimo lo sguardo sul corpo dell'altra, registrando quanto tempo doveva aver impiegato per ottenere quel risultato, e un ghigno saputo e divertito gli comparve sul viso. Era innegabilmente bella ma anche artefatta, finta, almeno secondo i canoni non ancora ben definiti del Delfino. Un lampo di invidia gli attraversò gli occhi quando si posarono per un attimo sulle loro mani intrecciate e una morsa alla bocca dello stomaco gli ricordò quanto gli mancava Rosita e come avrebbe dovuto sbrigarsi a prendere una qualche decisione in materia. Tranquilla, ho solo fatto la figura dello stupido come al solito... - la tranquillizzò rivolgendole un sorriso sincero prima di rivolgere un cenno del capo a Devo. Era la verità assoluta quella e non se ne vergognava nè se ne pentiva perchè alla fine aveva semplicemente seguito il suo istinto - Divertitevi ragazzi...Aggiunse, superando la coppia e sventolando la mano destra in aria in un gesto di saluto, la sinistra nella tasca della giacca. Avrebbe dovuto informarsi sullo stato di sangue dei suoi compagni - cosa di cui fino a quel momento se ne era sempre bellamente fregato - e trovare un altro natobabbano come lui per fare una bella chiacchierata. Nel frattempo sarebbe tornato nell'ala del Campus a loro dedicata e avrebbe provato un qualche accordo nuovo per cercare di creare la melodia perfetta che avrebbe suonato al suo cuore. [EXIT per JORGE]
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da Caroline Priscilla » 06/03/2014, 16:52
Milkshake e chiacchiere tra ragazzi, ricordi?
Quando Devo la attirò a sè, posandole un casto bacio sulla fronte, il viso della Tassorosso venne per un attimo coperto dal corpo di lui, tanto da privare il Delfino della vista di lei che arrossiva come un peperone per quello che le parole del suo migliore amico le avevano fatto intendere. Per lei era chiaro che le confidenze che gli aveva fatto a Settembre su quanto accaduto durante il suo compleanno dovessero rimanere tali e il pensiero che Jorge avesse detto o fatto qualcosa per offendere l'americano l'aveva messa in uno stato di agitazione tale che per un attimo il suo cuore prese a battere velocemente, e non per la presenza del suo ragazzo vicino. Tuttavia, la memoria e la soprattutto la logica le vennero in aiuto, dal momento che durante il suo arrivo aveva visto i due ragazzi stringersi la mano in quello che lei sperava fosse un segno di pace molto lungo e duraturo. La sua felicità sarebbe stata perfetta se Devo e Jorge fossero riusciti ad andare d'accordo, ma la tassetta sapeva di dover superare un grande ostacolo costituito in primis dal suo fratellino e da quel suo essere tanto iperprotettivo con lei. Sapeva che le intenzioni del Delfino era buone e prive di secondi fini, semplicemente sperava che egli un giorno avrebbe imparato a conoscere Nightmare proprio come lei lo stava conoscendo, ovvero sotto una luce buona.
Tranquilla, ho solo fatto la figura dello stupido come al solito... Divertitevi ragazzi...
No, non la tranquillizzava per niente, perchè non voleva che il suo migliore amico facesse la figura dello stupido, nè tantomeno che se ne andasse via con quel sorriso, come se avesse lasciato qualcosa in sospeso. Insomma, una volta rientrata nel proprio "quartier generale" la Tassorosso avrebbe fatto una bella chiacchierata col portoghese, una chiacchierata che non sarebbe stata accusatoria ma che avrebbe avuto come unico scopo quello di capire i reali pensieri che passavano per la testa del Delfino.
Ciao bambolina... quanto sei bella oggi
Ricambiò il bacio di Devo che arrivò inaspettato, dal momento che la sua mente si rifiutava di lasciare andare il pensiero di Jorge girato di spalle, mentre la abbandonava per così dire fra le braccia del nemico. Non che le dispiacesse farsi abbracciare dall'americano o ricambiare i suoi baci, semplicemente l'amico sembrava talmente tanto calmo e tranquillo da farla preoccupare più del dovuto. In un certo senso, se fosse andato in escandescenze probabilmente si sarebbe preoccupata di meno!
Mi sei mancata.
Anche tu, tantissimo... Credevo che queste ore non passassero mai! Non riuscivo a stare ferma per quanta voglia avevo di vederti...
Ammise, nascondendo il volto sul petto del ragazzo non tanto per imbarazzo quanto per inspirarne l'odore, una delle mille cose di lui che le erano mancate. Se avesse potuto, sarebbe rimasta così per tutto il giorno, o avrebbe potuto tenergli la mano per tutto il giorno o baciarlo per tutto il giorno: insomma l'importante era poter passare quanto più tempo possibile insieme a Devo e godersi quelle poche ore che la vita e gli impegni concedevano loro.
Spero non sia successo nulla di grave fra te e Jorge...
Disse quasi con tono di domanda, volendo accertarsi che il ragazzo stesse davvero bene e non si fosse irritato per qualcosa che l'amico aveva detto. Una volta rassicurata, però, la Tassorosso si sarebbe aperta in un sorriso, un sorriso rivolto esclusivamente solo a lui e al quale avrebbe potuto dedicarsi senza più pensare ad altro.
Come sei riuscito a sfuggire alle grinfie della tua coordinatrice?
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