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Pechino

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 21:54

La metropoli di Pechino (北京, ''Beijīng'') pronuncia in mandarino, letteralmente "capitale del nord", è la capitale della Repubblica popolare cinese.

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Messaggioda Marcus » 29/01/2014, 23:14

°Villa di Veronique Vireau - 25 Ottobre - ore 5.51°


Una colazione abbondante era il modo migliore per iniziare la giornata: Marcus Azhad credeva fermamente in poche cose, e l'importanza del primo pasto rientrava in quell'elenco.
Per questo, ogni mattina, si concedeva una colazione completa, con uova e pancetta, pane tostato e succo di frutta, latte e croissant integrale: si alzava presto perché amava mangiare con calma, godersi ogni secondo del pasto, così da cominciare bene la giornata in vista di uccisioni/rapimenti/sabotaggi, tutto ciò che gli competeva come Tredicesimo della Setta.
Inoltre c'era la questione Veronique, sempre più problematica, soprattutto da quando la più piccola delle Vireau aveva fatto pace con la sorella: la vedeva più serena ed era bello sapere che era felice, ma al tempo stesso diventava sempre più difficile tenerla lontana dalle grinfie del Capo Supremo della Setta dei 12 e questo, per l'uomo, era un grosso problema.

Uhm?

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Un corvo entrò improvvvisamente dalla finestra semi-aperta della cucina della Villa, con una lettera legata alla zampa che, evidentemente, aveva come destinatario proprio Azhad.
Accigliandosi, l'uomo la slegò dalla zampa del corvo, che spiccò immediatamente il volo lasciandolo solo, e srotolò la pergamena, leggendone il contenuto con la fronte aggrottata.


[herculanum]C'è una faccenda della quale dobbiamo discutere.

C'entra la tua pupilla protetta, a meno che tu non la voglia vedere morta.

Mi auguro tu sia puntuale.

00:30, Quartier Generale della Triade Magica Cinese, Pechino

All'ingresso ti chiederanno chi stai cercando, rispondi "Il Traditore".

Questo messaggio si incendierà a distanza di cinque secondi dalla sua lettura.

Buona Giornata, Eletto.
[/herculanum]


Tempo cinque secondi e la lettera gli si incendiò tra le mani, lasciandolo perplesso, e leggermente inquieto: chiunque avesse scritto quella lettera sapeva che lui lavorava per la Setta, altrimenti non l'avrebbe chiamato "Eletto".
Era qualcuno all'interno dunque, che lo voleva vedere? E per quale motivo?
Si passò la lingua sul labbro superiore, spostando lentamente lo sguardo dalle ceneri della lettera al corridoio che dalla cucina dava all'ingresso, fino alle scale che conducevano al piano di sopra dove Veronique dormiva: lei, beata nel mondo dei sogni, non avrebbe mai dovuto sapere di quella lettera.
Non sapeva cosa ci fosse dietro, ma aveva la sensazione (Intuito Perspicacia+Sesto Senso 80) che fosse qualcosa di pericoloso, e non voleva in alcun modo che arrivasse a toccare lei, ancor più vista la minaccia verso la giovane donna descritta nella lettera.
Come nulla fosse, dunque, l'uomo riprese a mangiare, più lentamente di prima, con un peso nel cuore che nessuno avrebbe dovuto sapere... nemmeno colei a cui teneva più di chiunque altro al mondo.

°Quartier Generale della Triade Magica Cinese - Stesso giorno - ore 00.30°


Non aveva fatto fatica a trovare il posto indicato nella lettera.
Vestito completamente di nero, Marcus si era mimetizzato perfettamente nella notte, immaginando che fosse un bene per se stesso dare il meno possibile nell'occhio: il Quartier Generale della Mafia Magica Cinese si trovava proprio di fronte a lui, a pochi passi di distanza, ed il suo ingresso era ben protetto da un paio di guardie.
In altri casi, Azhad avrebbe già messo mano alla bacchetta, nascosta magistralmente nella tasca posteriore dei pantaloni... ma non quel giorno, no, non sarebbe servita se le istruzioni fossero state esatte.
Così, silenzioso e svelto nel passo, il Tredicesimo si avvicinò all'entrata del posto, un edificio piuttosto malridotto che, evidentemente, doveva essere abbastanza pericolante da non essere frequentato facilmente.

Che vuoi?

Gli domandò in cinese una guardia, anche se dall'accento fu facile capire per Azhad (Intuito Perspicacia 40) che si trattasse di un inglese, al massimo americano.

Devo vedere il Traditore.

Rispose infatti in inglese, sicuro di sé e basso nel tono, lo sguardo gelido ed inquietante che passava dal tizio che aveva parlato al suo "collega": i due si scambiarono un'occhiata, poi diedero due colpi alla porta dietro di loro che si aprì, e si spostarono per lasciarlo entrare.
L'Eletto stava finalmente per entrare nella tana del lupo.
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Messaggioda La Setta » 31/01/2014, 16:17

Quartier Generale della Triade Magica Cinese
26 Ottobre
Ore 00.30


Troppo aggressivo forse?
No, per nulla.
Allora sincero?
Naturalmente.
Il Traditore non mandava mai biglietti minatori, perché non ce n'era bisogno.
Tutto ciò che diceva, qualora l'avesse voluto, sarebbe accaduto nell'arco di pochissimo tempo, dunque non erano minacce, bensì "consigli".
Cattivo quanto il Supremo?
Oh no, decisamente di più.
Come faceva ad esserne così certo?
Lo sapeva e basta e chiunque avesse tentato di contraddirlo sarebbe morto, Supremo compreso.
Ma lo stile non si dimenticava mai ed anche se stava per incontrare un sottoposto al seguito di un "consiglio", era pur sempre intenzionato a fargli una interessante ed utile proposta, quindi perché non vestirsi in modo elegante e accomodante alla situazione?
Completo bianco, in netto contrasto con il suo animo, una camicia rosa pallido che metteva in risalto i colori della sua carnagione.
Pochi gioielli al corpo, mai stato un tipo attaccato a quel tipo di estetica, non era mica una femminuccia, non era mica il Supremo.
No, ma lo sarebbe diventato presto.
La luce soffusa della stanza offertagli dalla Triade racchiudeva perfettamente lo spessore della conversazione.
Un tavolo di legno quadrato con sopra una pregiata bottiglia di vino rosso francese, il preferito della pupilla di Marcus, la sua protetta, la ragazza sulla quale il Traditore avrebbe fatto presto leva per direzionare i binari di quell'accordo, in vista del cambiamento di molte cose all'interno della Setta dei 12, prima fra queste, il suo Padrone indiscusso.

E' arrivato.

Molto bene, fallo accomodare.

L'uomo di grossa stazza dalla tipica carnagione olivastra orientale annuì all'ordine del Traditore, uscendo dalla stanza e raggiungendo il gruppo di uomini che ancora bloccavano il passaggio del Tredicesimo, il quale stava in attesa di comprendere chi fosse stato così coraggioso o forse pazzo da inviargli una simile lettera. Già, perché per permettersi un tale gesto o si era più forti di lui, o si possedeva qualcosa che gli interessava oppure si aveva una gran voglia di andare all'altro mondo. Il Traditore naturalmente escludeva solo la terza opzione: due su tre, niente male.
I due guardia porta si scansarono, permettendo all'Eletto di avanzare accompagnato dall'energumeno cinese fino alla porta blindata della stanza dove lo aspettava il suo prossimo interlocutore. Naturale che fosse curioso e appena allarmato, ma non c'era nulla di cui spaventarsi, non per ora almeno. Giunti a destinazione, il tizio disse a Marcus che non aveva il permesso di entrare nella stanza e che quindi doveva andare da solo.
Non appena l'uomo di colore si fosse introdotto in quel piccolo monolocale spoglio di arredamenti e pieno di zone d'ombra, la voce del Traditore sarebbe giunta da una di esse, non solo facendosi riconoscere subito, ma preannunciando la vista del mandante della lettera che avvenne quasi immediatamente, senza troppe sorprese e senza troppa suspance.

Azhad, carissimo.
Scusa se ti ho fatto scomodare ad un orario simile, ma come si dice... "La notte porta consiglio".


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Avvicinati pure e stappa quest'ottimo nettare per entrambi.
... Ah e... Azzardati a chiedere cosa c'entra Veronique Vireau in questa storia prima che te lo dica io spontaneamente e posso assicurarti che al tuo ritorno a casa sarà già cadavere... Va bene amico mio?
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Messaggioda Marcus » 31/01/2014, 17:12

Curioso? Più che altro preoccupato.
Lavorare per la Setta era un'occupazione che metteva costantemente in pericolo Azhad, non tanto per le missioni che si trovava a dover affrontare - era abbastanza sincero da riconoscere la propria superiorità magica, e non a caso era riuscito a fronteggiare ed uccidere senza troppe difficoltà un Auror Sole di Platino del calibro di Daemon Laars - quanto per il rapporto che intercorreva tra lui e Veronique Vireau: avrebbe dovuto corromperla, spingerla ad uccidere tramite le illusioni cosicché si votasse definitivamente al male... e invece la stava tenendo lontana da tutto questo, proteggendola, facendola persino avvicinare alla sorella Monique e sorvegliando il suo fidanzato Ryan Angel Vastnor affinché non gli succedesse nulla di male.
Stava contravvenendo palesemente agli ordini della Madre e questo, se si fosse saputo, avrebbe comportato la sua morte immediata: il fatto che qualcuno, quindi, avesse fatto leva su Veronique nella lettera inviatagli quella mattina, era una cosa abbastanza grave da spingerlo a non perdere tempo ed arrivare puntuale sul luogo dell'appuntamento.
Stava aspettando, ora, di fronte ai due energumeni che poco dopo il suo arrivo si spostarono per farlo passare, cosicché il Tredicesimo potesse seguire un altro tizio cinese fino ad una stanza nella quale dovette entrare da solo: con tutti i sensi allerta e i muscoli pronti a scattare, le dita che già fremevano per impugnare la propria bacchetta, l'Eletto fece qualche passo in avanti nella stanza semi-buia, e solo quando una voce si palesò dell'ombra riuscì a capire chi stesse parlando, anche se quella consapevolezza lo lasciò piuttosto sorpreso.

Azhad, carissimo.
Scusa se ti ho fatto scomodare ad un orario simile, ma come si dice... "La notte porta consiglio".


Tezzereth Al Shamshir, il Pozionista della Setta dei 12 che spesso e volentieri aveva salvato il culo a tutti loro con pozioni, oggetti alchemici, decotti e altre diavolerie - bastava pensare al preparato che annullava qualsiasi effetto del Veritaserum su chi lo ingeriva.
Era una mente brillante, diabolica, per questo piaceva tanto alla Madre: Azhad ne osservò il profilo ora che si era rivelato, salutandolo con un cenno leggero del capo; lo ammirava per il suo genio, e lo rispettava perché sapeva che fosse il migliore nel suo campo... ma cosa voleva da lui?
Non si erano mai parlati troppo, anche perché avevano aree di competenza talmente diverse che tra loro c'era davvero poco da spartire, il che lo portava a chiedersi con ancora più intensità perché si trovasse lì, di fronte a lui.

Avvicinati pure e stappa quest'ottimo nettare per entrambi.

Occhieggiò la bottiglia poggiata sul tavolo di legno quadrato, riconoscendo quella marca perché era la preferita di Veronique: coincidenza? No, l'Eletto non lo credeva affatto.
Tutto rimandava alla più piccola delle Vireau, anche se Marcus ne ignorava ancora il motivo.

... Ah e... Azzardati a chiedere cosa c'entra Veronique Vireau in questa storia prima che te lo dica io spontaneamente e posso assicurarti che al tuo ritorno a casa sarà già cadavere... Va bene amico mio?

Non disse nulla a quelle parole, limitandosi a stappare la bottiglia di vino che aveva di fronte, facendole prendere aria per qualche istante prima di versarne il contenuto in due calici di vetro accanto ad essa.

Non mi capita spesso di dover andare all'altro capo del mondo per bere una bottiglia di vino... per quanto di eccellente qualità.
A cosa devo un tale onore?


Gli domandò dunque, non facendo il minimo accenno a Veronique come richiesto, ma pronunciando semplicemente quelle parole con un tono pacato, calmo, del tutto composto: non era certo tipo da scomporsi per una semplice chiacchiata... almeno fino a che di questo si fosse trattato.
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Messaggioda La Setta » 31/01/2014, 20:20

Tranquillo, concentrato, serio e controllato.
In altre parole: prevedibile.
Il Traditore conosceva molto bene Marcus Azhad e il suo famoso controllo dei nervi, dote che il Supremo adorava in lui.
Tutto secondo i piani quindi.
Marcus doveva rimanere molto calmo per analizzare con accuratezza il discorso, il colloquio scottante e per il quale era necessaria una accurata dose di carburante, in quel caso, dell'ottimo vino rosso d'annata francese.
Per il momento non disse una parola, l'uomo di colore, preferendo assecondare le volontà del Traditore e stappare quella fottuta bottiglia.
Le problematiche legate a Veronique Vireau non erano affatto sconosciute all'arabo pozionista della Setta, difatti aveva richiesto espressamente delle ricerche apposite sulla vita attuale della ragazza in maniera da possedere sufficienti moventi per sperare che il suo protettore aderisse alla causa ed evitasse di metterlo nei guai con il Supremo.

Non mi capita spesso di dover andare all'altro capo del mondo per bere una bottiglia di vino... per quanto di eccellente qualità.
A cosa devo un tale onore?


Tezzereth sorrise tra sé, abbassando il capo e portando la mano destra sotto il mento, pensante, elaborativo, spietato.
Avanzò di qualche passo, prendendo posto al tavolo quadrato ed attendendo che gli fosse servito quel fragile bicchiere di cristallo.
Ne osservò la forma, la perfezione della curvatura, infine spostò l'attenzione sul rosso del contenuto, sul profumo, l'aroma, la densità.
Le palpebre si chiudevano e riaprivano molto lentamente, gli occhi scuri come la notte e l'oscurità scintillavano di una luce sadica e perversa.
Tempo una decina di secondi e finalmente furono entrambi seduti, uno di fronte all'altro.
Il bastardo del Supremo, colui che la donna chiamava con il nome di "figlio" e che da egli veniva appellata come "Madre".
Patetici, come tutti i rapporti umani... E la probabile conferma di quell'aggettivo sarebbe giunta molto presto, quella stessa sera di Ottobre.

Vedi, caro Marcus, mi sono stancato... Scocciato di dare retta ad una persona che per altro, non è nemmeno del tutto umana.
Il Supremo sta svolgendo un ottimo lavoro con l'avanzare del progetto e la Setta sta facendo enormi progressi, ma non è abbastanza.
C'è bisogno di qualcuno che possa fare di più, che sia in grado di comandare anche meglio di lei... Che sia più cattivo di lei.
Opinione confermata e condivisa per altro con molti di quelli che potrebbero diventare tuoi futuri pari... Qualora scegliessi di accettare la mia offerta.


Bevve un sorso di vino: buonissimo, delizioso.
Si sposava perfettamente con le ciliegie poste in una coppa d'oro al lato sinistro del tavolo.
Leccandosi le labbra, ascoltò le successive parole di Marcus come risposta a quel preambolo, analizzandone le espressioni e i contorni del viso che assumevano dei lineamenti differenti, testimoni del cambio d'umore, della presa di coscienza e via dicendo.
Il Traditore era conosciuto da sempre per la sua attenta analisi dei minimi dettagli, al pari della conoscenza inerente alla freddezza di nervi dell'Eletto, dopo tutto.
Non era giusto comunque aspettare ancora prima di continuare: il bello doveva ancora arrivare e Tezzereth aveva fretta di capire se Azhad quella notte fosse uscito da quel luogo verticale od orizzontale.

Per il momento, cominciamo con questa domanda, amico mio: come mi vedresti al posto della tua cara mammina?
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Messaggioda Marcus » 31/01/2014, 21:26

Era come giocare una partita a scacchi: la differenza era che, sostanzialmente, al posto di una pedina mangiata ci poteva essere un arto fratturato, o un organo fatto esplodere magicamente all'interno del corpo.
Il fatto che Tezzereth fosse così calmo, a tratti sorridente, non significava certo che Marcus potesse abbassare la guardia... caso mai l'esatto contrario: incontrarsi in un luogo come quello, in un orario come quello, nominare Veronique Vireau, tutto lo portava a pensare che l'intento finale di quell'incontro, qualunque esso fosse, dovesse rimanere ben lontano dalle orecchie dell'attuale Supremo; ma allora perché cercare proprio lui, sapendo quanto fosse vicino alla donna?
Interrogativi che si accavallavano nella mente di Azhad, come sempre tuttavia del tutto impassibile e criptico nello sguardo, nei movimenti, persino nel respiro, perché anche esso poteva tradire.
Si sedette di fronte all'uomo, accavallando le gambe con fare pratico dopo aver versato il vino nei bicchieri, avvicinando il proprio a sé senza però bere: non che pensasse di aspettare che fosse l'altro a prendere il primo sorso, se fosse stato avvelenato poteva star certo che Tezzereth si era già premunito, magari ingerendo un qualche composto che annullasse i sintomi dell'avvelenamento così da poter, nel caso, assumere per primo il vino e rimanere vivo e vegeto mentre Marcus, subito dopo, si sarebbe accasciato a terra agonizzante; scenari paranoici, forse, ma quando si lavorava per la Setta s'imparava a vagliare ogni situazione e ogni sfaccettatura di chi si aveva di fronte, e l'uomo sapeva bene quanto brillante - perché negarlo? - fosse colui che ora lo fissava con uno scintillio inquietante negli occhi.

Vedi, caro Marcus, mi sono stancato... Scocciato di dare retta ad una persona che per altro, non è nemmeno del tutto umana.
Il Supremo sta svolgendo un ottimo lavoro con l'avanzare del progetto e la Setta sta facendo enormi progressi, ma non è abbastanza.
C'è bisogno di qualcuno che possa fare di più, che sia in grado di comandare anche meglio di lei... Che sia più cattivo di lei.


Lo stava davvero dicendo a lui?
A Marcus Azhad, colui che era un po' il figlio adottivo del Supremo?
Voleva spodestarla, voleva toglierle il potere per diventare, era ovvio, il Capo della Setta dei 12... ma perché dirlo a lui?

Opinione confermata e condivisa per altro con molti di quelli che potrebbero diventare tuoi futuri pari... Qualora scegliessi di accettare la mia offerta.

Accettare la sua offerta... collaborare con lui, insomma.
Per fargli avere il potere, per farlo arrivare a capo dell'Organizzazione: e in cambio, essere uno dei 12, non più semplicemente il Tredicesimo com'era stato fino a quel momento; un'offerta allettante, ma Marcus non si sarebbe accontentato facilmente visto che si parlava di tradire la madre, e questo Tezzereth lo sapeva bene.
Il volto rimase imperturbabile, solo una scintilla negli occhi di Marcus poteva indicare qualcosa di quanto stesse pensando, forse una certa curiosità, magari un lieve accenno d'inquietudine, ma non si sarebbe potuto dire con certezza.

Per il momento, cominciamo con questa domanda, amico mio: come mi vedresti al posto della tua cara mammina?

Non rispose immediatamente, preferendo portarsi il bicchiere alle labbra per bagnarle con l'aroma deciso del vino, leggermente secco e fermo: rifletteva sulle parole da usare con Tezzereth, per non sbilanciarsi troppo al momento e lasciare che la conversazione proseguisse su binari piuttosto pacati; era curioso, doveva ammetterlo, di sapere dove l'uomo volesse andare a parare.

Chiunque dei 12 potrebbe governare la Setta in modo adeguato... con le persone giuste accanto - commentò dunque Azhad, leccandosi le labbra per portare lo sguardo su Tezzereth, e lì farlo rimanere - Se siete stati scelti, è perché siete i migliori del vostro campo... ma da soli potete fare poco.
Certo, potresti prendere il potere... ma senza le persone più adatte con cui condividerne una parte, non dureresti molto.


E sapeva che Tezzereth non avrebbe potuto dissentire su questo, perché lui da solo avrebbe potuto fare molto poco: d'altronde la Madre era potente proprio per i 12 sui quali poteva contare, il che spiegava perché li tenesse con sé e non si occupasse di tutto da sola.

La vera domanda, se posso permettermi di porla... - ed attese un eventuale cenno dell'uomo prima di continuare - è perché tu stia dicendo queste cose proprio al sottoscritto.
Non nego che sia una proposta molto allettante la tua, ma... tu che ci guadagni, e cosa sei disposto a mettere sul piatto dell'offerta?


Si considerava un ottimo assassino, una spia capace, ma c'erano altre persone brave quanto lui... allora perché voleva proprio Azhad? E cosa avrebbe avanzato come offerta, a parte dargli un posto come effettivo 12esimo?
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Messaggioda La Setta » 01/02/2014, 17:32

Nella sua vita come membro dei 12 aveva appreso una importante lezione: analizzare ogni singolo fattore, anche il più insignificante.
L'uomo davanti a lui era una persona pericolosa, molto vincolata al Supremo e per di più leale, fino a prova contraria.
Una sfida interessante, una sfida che il Traditore voleva vincere, una sfida che il Traditore avrebbe potuto vincere senza difficoltà.
Tutta stava a sfruttare i giusti moventi, esporre proposte che convincessero anche il più fedele tra i seguaci della donna a capo dell'organizzazione e Marcus era assolutamente uno di questi, uno degli elementi da convertire alla sua causa, uno degli uomini da avere dalla sua parte al momento dell'operazione architettata da ben cinque lunghi anni.
Tanto per cominciare, nessun veleno nel vino, niente minacce, solo il gusto genuino di un nettare che già di per sé sapeva ricordare alla perfezione i rischi che si incorrevano nel non ascoltare con la dovuta attenzione le parole del membro dei 12, essendo un vino francese, essendo il vino preferito dalla protetta del grand'uomo di colore seduto comodamente e con i nervi agitati ma celati egregiamente sotto una maschera di fredda e pacata concentrazione.
Prima di tutto, una infarinata del piano, dopo di che, una domanda tanto semplice quanto complessa.
Tezzereth era sicuro che l'uomo di fronte a sé non l'avrebbe deluso con le sue parole ed infatti così fu.

Chiunque dei 12 potrebbe governare la Setta in modo adeguato... con le persone giuste accanto.
Se siete stati scelti, è perché siete i migliori del vostro campo... ma da soli potete fare poco.
Certo, potresti prendere il potere... ma senza le persone più adatte con cui condividerne una parte, non dureresti molto.
La vera domanda, se posso permettermi di porla...


Oh ma certo, non aspettavo altro... Vai vai, permettiti.

E' perché tu stia dicendo queste cose proprio al sottoscritto.
Non nego che sia una proposta molto allettante la tua, ma... tu che ci guadagni, e cosa sei disposto a mettere sul piatto dell'offerta?


Sorrise come se avesse già previsto dall'inizio ogni parola del tredicesimo ed in effetti era proprio così.
Non si trattava di una domanda assurda, anzi, ben più che motivata, quasi ovvia ma allo stesso tempo fondamentale.
Terminò il primo bicchiere di quel prezioso vino d'annata, leccandosi le labbra con aria soddisfatta e piacevolmente incoraggiata.
Marcus Azhad non aveva tentato di combinare qualche idiozia, non si era mostrato infastidito, colpito negativamente, offeso, segno inequivocabile che... era "acquistabile", ad un dovuto prezzo naturalmente, ma comunque un prezzo lo aveva e tanto bastava al Traditore per sentire già l'atmosfera di una nuova vittoria e di un nuovo alleato.
Cosa lo faceva sentire così sicuro di tutto ciò?
Cosa lo spingeva ad essere tanto tranquillo?
Davvero il prezzo dell'Eletto era alla sua portata con una simile facilità?
Non restava che parlare e... Scoprirlo.

Le persone più adatte possono esserci, ma è proprio qui che entreresti in gioco tu, amico mio.
Tu hai una abilità diplomatica che nessuno, e non sto scherzando o lusingandoti, NESSUNO... Possiede tra i 12, Supremo compreso.
Avendoti al mio fianco in questo tentativo di ammutinamento mi garantirebbe un uomo capace di portare dalla mia fazione una più che sostanziosa quantità di adepti, Mangiamorte, uomini di potere affiliati a noi e... Membri dei 12.


Quella era la risposta alla prima domanda dell'uomo: il motivo per cui il Traditore voleva l'Eletto e desiderava che rinunciasse al Supremo.
Si alzò in piedi, dopo essersi riempito il calice con un altro po' di vino, camminando fino alla finestra che dava su un vicolo cittadino.
Quel liquido rosso come il sangue fresco scivolò in gola e nello stomaco molto più velocemente che in precedenza.
Posò il bicchiere sul davanzale interno e tornò con gli occhi neri, scintillanti, sul volto del tredicesimo, avvicinandosi nuovamente al tavolo e appoggiando le mani aperte su di esso, sorridendo con serietà, sicurezza e per nulla velata malvagità.

Tu garantiscimi l'adesione alla causa di almeno la metà dei 12, calcolando che già un paio li ho convinti io, e del 45% dell'insieme globale della Setta ed io ti garantisco, con la mia ascesa al Potere Supremo, l'immunità totale ed eterna di Veronique Vireau e fino a tre persone a tua scelta facenti parte della sua vita.
Oltre a questo, l'ingresso nell'organizzazione da parte di Marcus Azhad come membro effettivo dei 12 e protezione costante di altre tre persone, sempre a tua scelta, delle quali desideri preservare il destino, escludendo quelle decise per la francesina.
La tua pupilla inoltre non dovrà fare più parte della Setta o dei suoi affari e sarà mia premura creare una pozione che renda la sua capacità illusoria molto più vicina in quanto a potenza rispetto a Dominique Dubois che come ben sai... Punta a diventare l'unica illusionista esistente al mondo.


Afferrò la bottiglia di vino e questa volta versò lui un po' del contenuto nel bicchiere dell'Eletto, con disinvoltura, come se avesse appena elencato la lista della spesa o qualcosa di analogo, contenendo emozioni, espressioni e sensazioni di ogni tipo.

A questo aggiungici onore, gloria e comando e credo di aver riempito cospicuamente il... "Piatto dell'offerta".
... Che cosa ne dici... Dodicesimo?
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Messaggioda Marcus » 01/02/2014, 19:08

Saper dosare bene le parole, una dote che la Madre gli aveva insegnato fin da piccolo: dire ciò che si pensava ma in modo da compiacere gli altri, mentire in maniera talmente fine e subdola da convincere chiunque, manipolare la verità a seconda delle proprie esigenze.
Anche in quel caso era dovuto ricorrere a tali insegnamenti, il che era piuttosto ironico se si considerava che il piano di Tezzereth era proprio quello di spodestare il Supremo dal suo trono a capo della Setta per prendere il suo posto: tuttavia erano sottigliezze, quelle, che Marcus non poteva permettersi di prendere in considerazione, non in quel luogo e non in quel contesto, quand'era entrato nella tana del lupo e doveva assolutamente uscirne vivo, più per Veronique che per se stesso.
Il sorriso sul volto dell'uomo fece capire ad Azhad che, per il momento, stava soddisfacendo le sue aspettative, e questo lo spinse a porgli una domanda, anzi due, quelle fondamentali: perché parlare del suo piano proprio a lui, così vicino al Supremo quanto un figlio, e cos'avrebbe mai potuto offrirgli per convincerlo a tradirla?
Era curioso, naturalmente, e tale rimase seppur mantenesse un velo d'imperturbabilità all'esterno, che ne circondava il volto ed il corpo così da non farlo risultare teso o rigido, al contrario, quasi indifferente; la mano destra teneva il calice col vino che veniva fatto ogni tanto ruotare nel vetro, gustato con calma dal Tredicesimo, i cui occhi erano puntati su Tezzereth.

Le persone più adatte possono esserci, ma è proprio qui che entreresti in gioco tu, amico mio.
Tu hai una abilità diplomatica che nessuno, e non sto scherzando o lusingandoti, NESSUNO... Possiede tra i 12, Supremo compreso.
Avendoti al mio fianco in questo tentativo di ammutinamento mi garantirebbe un uomo capace di portare dalla mia fazione una più che sostanziosa quantità di adepti, Mangiamorte, uomini di potere affiliati a noi e... Membri dei 12.


Non sorrise, non commentò quelle parole, limitandosi semplicemente ad annuire: sapeva ammettere i propri difetti così come era in grado di riconoscere i propri pregi, e per quanto potesse sembrare assurdo riferendosi ad uno come Marcus Azhad, quando voleva sapeva davvero essere diplomatico... o, come lui amava sottolineare, essere abbastanza suadente da convincere le persone a fare ciò che voleva.
Non si limitava ad intimidire gli altri, che fossero estranei o suoi sottoposti, no, lui li circuiva così da convincerli che il fare quella determinata cosa fosse una decisione frutto della loro volontà, e non di quella del Tredicesimo... una dote importante, lo riconosceva, e in questo senso capiva perché Tezzereth avesse pensato a lui.
Finì il suo bicchiere di vino mentre l'uomo si riempiva il secondo e lo beveva vicino alla finestra, tornando poi di fronte a Marcus: d'altronde mancava ancora la seconda parte della risposta, ovvero quella più importante... cosa Al Shamshir fosse pronto a mettere in gioco per convincere Azhad a parteggiare per lui.

Tu garantiscimi l'adesione alla causa di almeno la metà dei 12, calcolando che già un paio li ho convinti io, e del 45% dell'insieme globale della Setta ed io ti garantisco, con la mia ascesa al Potere Supremo, l'immunità totale ed eterna di Veronique Vireau e fino a tre persone a tua scelta facenti parte della sua vita.
Oltre a questo, l'ingresso nell'organizzazione da parte di Marcus Azhad come membro effettivo dei 12 e protezione costante di altre tre persone, sempre a tua scelta, delle quali desideri preservare il destino, escludendo quelle decise per la francesina.
La tua pupilla inoltre non dovrà fare più parte della Setta o dei suoi affari e sarà mia premura creare una pozione che renda la sua capacità illusoria molto più vicina in quanto a potenza rispetto a Dominique Dubois che come ben sai... Punta a diventare l'unica illusionista esistente al mondo.


Bisognava ammetterlo, Tezzereth Al Shamshir sapeva come rendere interessante una conversazione: aveva preso ciò che a Marcus più interessava, ovvero la sicurezza di Veronique, e gliel'aveva offerta su un piatto d'argento, dandogli la possibilità di non dover più nascondere il suo affetto per la francese e di non dover più temere che potesse diventare una pedina nelle mani della Setta; non solo, ma stava anche offrendo immunità ad altre tre persone che facessero parte della sua vita, ed ovviamente il pensiero immediato dell'uomo fu per il fidanzato della piccola Vireau - per quanto non gli piacesse - per la sorella di lei e per il suo compagno, le persone insomma più vicine a Veronique.
Per quanto riguardava le altre tre persone, inizialmente l'uomo stava quasi per liquidare quella parte dell'offerta come inutile, quando qualcosa scattò nella sua testa ed un volto le si palesò di fronte agli occhi, così come l'aveva incontrata la sera in cui il rapporto con lei era cambiato.

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Melia Herbert.
Lui non aveva famiglia o amici da proteggere, e tolta Veronique... sì, lei poteva essere considerata l'unica persona di cui gli importasse un minimo: visto che aveva tre possibilità, dunque, perché non proteggere le Aberrazioni create proprio dalla Setta, cosicché fossero del tutto libere dall'Organizzazione che aveva cambiato fin troppo le loro vite?

A questo aggiungici onore, gloria e comando e credo di aver riempito cospicuamente il... "Piatto dell'offerta".

Direi quasi strabordante.

Commentò Marcus, pronunciando quelle prime parole dopo diversi istanti di silenzio che potevano essere sommati ai precedenti: aveva lasciato che fosse Tezzereth a parlare, ma era giusto così, era lui l'offerente e Azhad la persona che voleva acquistare.

... Che cosa ne dici... Dodicesimo?

Che sai come rendere interessante un'offerta.

Rispose immediatamente Marcus, mostrando una noncuranza lenta e calcolata nel modo in cui si mosse, versandosi dell'altro vino e passandosi una mano sul mento con fare pensieroso: stava scandagliando tutti i Membri dei 12 uno per uno, e tutti i Mangiamorte a disposizione della Setta, così da analizzare la situazione da un punto di vista pratico che gli permettesse di rispondere adeguatamente a quell'offerta, come in effetti fece poco dopo.

Non mi stai chiedendo qualcosa di semplice, Tezzereth - esordì dunque, serio e grave nel tono di voce come nello sguardo - Posso assicurarti fin da ora l'appoggio di tre Membri, e di un 25% dell'insieme globale della Setta... ma per ottenere il resto mi servirà tempo, perché dovrò muovermi con molta circospezione.
Non vogliamo che qualcuno sappia dei tuoi progetti, suppongo.


Non stava ancora accettando, no, più che altro stava ponendo avanti le sue considerazioni logiche, che lo portavano così a chiedere indirettamente all'altro quale fosse la scadenza che pensava d'imporgli, e da cui ovviamente sarebbe dipesa buona parte della sua decisione.
Eppure non stava nemmeno rifiutando, lo si evinceva dall'ultima frase pronunciata, da quel plurale che, dunque, stava incorporando anche se stesso.

Oltre a questo... spero non ti offenderai se, al momento, la tua parola non sia da me considerata come sufficiente garanzia di quanto mi hai appena promesso.
Dopotutto, mia Madre ha la tua parola riguardo alla fedeltà che provi per lei, e guarda cosa stai ordendo alle sue spalle...


Commentò successivamente il Tredicesimo, perché sì, per ora era ancora tale: puntava al Voto Infrangibile, ovviamente, l'unica vera garanzia di quanto promesso da Tezzereth in cambio della fedeltà di Azhad... ma voleva che fosse lui a farne parola, cosicché sembrasse più una sua idea che di Marcus, proprio per quella "diplomazia" pronunciata e riconosciutagli prima.
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Messaggioda La Setta » 01/02/2014, 23:46

Direi quasi strabordante.

Un ghigno soddisfatto e sicuro comparve sul volto del Traditore.
Non amava i rifiuti e dunque sapeva anche come fare in modo che la gente non rifiutasse le sue offerte.
Dosava con accuratezza le proposte, i piatti della bilancia, come li definiva Azhad, trovando sempre la posta in gioco più succulenta.
Le sue prede non erano altro che lupi affamati di sangue e potere, o in alcuni casi anche di amore.
Il compito di Tezzereth era quello di trovare solo il giusto taglio di carne, il grado di cottura e l'adeguato contorno da servigli di fronte.
A giudicare dallo sguardo di Marcus che si accese di una nuova luce consapevole ed estasiata, c'era da stare sicuri che sia il taglio, che la cottura che il contorno fossero a dir poco perfetti e deliziosi.

... Che cosa ne dici... Dodicesimo?

Che sai come rendere interessante un'offerta.

Qualcosa però ancora non ti convince, amico mio... Lo leggo sul tuo viso che, per carità, promette molto bene...
Esponi i tuoi dubbi, sono qui appositamente per questo.


Non mi stai chiedendo qualcosa di semplice, Tezzereth.
Posso assicurarti fin da ora l'appoggio di tre Membri, e di un 25% dell'insieme globale della Setta... Ma per ottenere il resto mi servirà tempo, perché dovrò muovermi con molta circospezione.
Non vogliamo che qualcuno sappia dei tuoi progetti, suppongo.


Oh ma non c'è fretta Azhad... Cosa ti fa credere che voglia bruciare le tappe proprio adesso che ci sono così vicino?

Si leccò le labbra, quasi assaporando sulla bocca il sapore del sangue del Supremo, inspirando profondamente.

... Nel mio lavoro si impara presto a capire quali sono le pozioni e le soluzioni più potenti e rare, ovvero quelle con il più alto indice di attesa prima che siano pronte.
Lo stesso penso delle operazioni e dei piani: più vengono elaborati e portati a termine con calma e più è sicuro che riescano al 100%.
Qualora tu dovessi accettare, ti darò due anni di tempo per compiere le operazioni necessarie affinché potremmo essere definitivamente pronti per agire e commettere l'insurrezione.
Direi che per una persona del tuo calibro... E' un tempo ragionevole, o mi sono forse sbagliato sulle tue innate capacità?


Suvvia, stuzzicare un po' l'orgoglio dell'uomo non avrebbe di certo fatto male alla conversazione, anzi.
Tezzereth Al Shamshir amava accomodare e scomodare il prossimo come se fosse una sorta di gioco alla resistenza e al temperamento nervoso.
La bottiglia di vino era quasi finita per altro, come i minuti a loro disposizione.
Non poteva permettersi di restare lì ancora a lungo. Insulti a parte il Supremo non era così stolto da non valutare le assenze ingiustificate, anche quando esse provenivano da individui dei quali si fidava ciecamente.
Due anni, solo due anni e forse finalmente le avrebbe potuto lanciare un "Anatema che Uccide" in pieno petto.
Ancora due anni di apparente fedeltà, di apparente lealtà, di apparente sudditanza.

Oltre a questo... spero non ti offenderai se, al momento, la tua parola non sia da me considerata come sufficiente garanzia di quanto mi hai appena promesso.
Dopotutto, mia Madre ha la tua parola riguardo alla fedeltà che provi per lei, e guarda cosa stai ordendo alle sue spalle...


... Interessante.
Stai davvero suggerendo una simile pratica magica, Eletto?
Ah no, in effetti non lo stai facendo... Arguto, molto arguto.


Sorrise furbo e per nulla sorpreso.
Quello era un altro motivo per il quale sperava di averlo dalla sua parte, perché era dannatamente bravo ad essere accomodante e allo stesso tempo ottenere ciò che voleva, facendo quasi risultare che le sue idee appartenessero al prossimo.
Ma l'uomo che aveva di fronte non era uno scagnozzo qualsiasi o magari quel coglione di Garruk.
Lui era Tezzereth, la mente che stava escogitando di conquistare il potere alle spalle del Supremo senza essere minimamente indiziato.
Scelta saggia quella di non parlare apertamente, ma solo per non rischiare di atteggiarsi a qualcuno di superiore e nulla più.
Da un cassetto segreto del tavolo quadrato, il Traditore estrasse tre boccette contenenti degli strani liquidi colorati.
Tali boccette furono poggiate a pochi centimetri dal busto di Marcus, brillanti e fragili.

Immagine

Come ben saprai, non è pratica molto amata nella Setta dei 12 stipulare Voti Infrangibili.
Un vincolo fastidioso e scomodo, ingombrante per così dire... Poiché i piani a volte possono cambiare di improvviso e non per nostra volontà.
Tuttavia si può cercare di aggirare l'ostacolo un po' rischiando ed un po' andando per raziocinio.
Sarai tu a curare le relazioni con ben sei dei 12 membri dell'Ordine, e dunque, se non dovessi tener fede alle mie parole, è chiaro che sarebbero pronti a rivoltarsi contro di me per amicizia nei tuoi confronti.
Inoltre, quelle tre pozioni che hai di fronte sono il regalo per la tua pupilla e posso assicurarti che il loro valore commerciale nell'insieme si aggira intorno ai 60.000 Galeoni.
Credi sarei disposto davvero a buttare al vento creazioni così costose per una persona che voglio fregare e che potrebbe crearmi guai già domani stesso, parlando direttamente con il Supremo?


In quell'istante, gli occhi del Traditore non scintillavano più, bensì erano completamente oscuri, neri di glaciale certezza e nessuna voglia di scherzare. Non sorrideva più, i muscoli erano distesi ma fermi e bloccati, in modo da trasmettere la propria sicurezza e il proprio solenne intento di trasmettere al tredicesimo la sua completa attendibilità.
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Messaggioda Marcus » 02/02/2014, 0:28

Freddi, calcolatori, strategici, assassini.
C'era molto che Tezzereth e Marcus avevano in comune, ma tra loro vi era anche una differenza sostanziale: l'obiettivo finale.
Il primo voleva il potere assoluto, il controllo totale del mondo magico; il secondo, invece, voleva il benessere di Veronique, la sua serenità e, di riflesso, la propria. Questo lo rendeva debole, da un lato, vulnerabile, ma dall'altro più protetto, in un certo senso, perché poteva contare sull'affetto della più piccola delle Vireau, e non era poca cosa.
Al Shamshir forse era fatto per controllare tutti dall'alto, per essere al comando, mentre Azhad era fatto per essere l'intermediario, quello che curava i rapporti tra sottoposti e Comandante, quello che metteva la faccia sempre, in ogni caso: per questo il primo aveva bisogno del secondo, per questo gli aveva avanzato proposte tanto allettanti, ed era per questo che non aveva accettato subito, esprimendo quelli che erano i suoi dubbi in merito alla proposta dell'uomo prima di assecondare il suo piano per spodestare la Madre dal suo trono a capo della Setta.

Oh ma non c'è fretta Azhad... Cosa ti fa credere che voglia bruciare le tappe proprio adesso che ci sono così vicino?

Annuì una sola volta, un cenno più che sufficiente per far capire a Tezzereth che lo stava ascoltando, ed anche molto attentamente.

... Nel mio lavoro si impara presto a capire quali sono le pozioni e le soluzioni più potenti e rare, ovvero quelle con il più alto indice di attesa prima che siano pronte.
Lo stesso penso delle operazioni e dei piani: più vengono elaborati e portati a termine con calma e più è sicuro che riescano al 100%.
Qualora tu dovessi accettare, ti darò due anni di tempo per compiere le operazioni necessarie affinché potremmo essere definitivamente pronti per agire e commettere l'insurrezione.
Direi che per una persona del tuo calibro... E' un tempo ragionevole, o mi sono forse sbagliato sulle tue innate capacità?


Non c'è bisogno di stuzzicare il mio ego, Tezzereth, per ottenere da me il massimo del rendimento... è un comportamento tipico di mia Madre, e sono convinto che in molti aspetti tu sia meglio di lei.

Al Shamshir stuzzicava l'ego di Azhad, lui lustrava il suo... due tecniche diverse, ma entrambe volte ad ottenere qualcosa di specifico: d'altronde, comunque, Marcus trovava davvero molto fastidioso quel modo di fare, come se fosse un bambino piccolo che aveva costantemente bisogno di una piccola spinta per dare il meglio di sé.
Decisamente irritante.
Due anni di tempo, dunque, 24 mesi nei quali avrebbe dovuto convincere un altro 20/25% dei Mangiamorte e degli affiliati a seguirlo, tradendo così l'attuale Supremo, e soprattutto avrebbe dovuto portare dalla sua parte almeno un altro - meglio se due - Membro della Setta dei 12.
Difficile, certo, ma non impossibile, ancor di più se si sapeva usare saggiamente il tempo a disposizione... e lui era piuttosto bravo, in questo: altra motivazione, probabilmente, che aveva spinto Tezzereth a volerlo con sé.
Ma le parole non servivano a molto, Marcus lo pensava e per questo lo disse, pronunciando ogni parola con quel tono calmo, tranquillo, pacato, di chi stava facendo una conversazione come un'altra: era convinto che Al Shamshir fosse abbastanza intelligente da comprendere da solo il suo punto di vista, e che avrebbe saputo come convincerlo a fidarsi di lui.

... Interessante.
Stai davvero suggerendo una simile pratica magica, Eletto?
Ah no, in effetti non lo stai facendo... Arguto, molto arguto.


Sennò non si spiegherebbe perché io sia qui.

Commentò Marcus, ricambiando il sorriso dell'altro col proprio, appena più velato, perché sapeva bene che Tezzereth lo conosceva abbastanza da capire il suo gioco, il che implicava che non ci fosse sicurezza alcuna sulla riuscita della sua mossa o meno.
Studiò i suoi movimenti con aria quasi annoiata esternamente, ma del tutto attenta internamente: un cassetto del tavolo venne aperto, e tre boccette vennero poste di fronte a lui, ampolle piene di liquidi colorati su cui Marcus abbassò lo sguardo per qualche secondo prima di tornare a guardare Tezzereth in attesa di una spiegazione.

Come ben saprai, non è pratica molto amata nella Setta dei 12 stipulare Voti Infrangibili.
Un vincolo fastidioso e scomodo, ingombrante per così dire... Poiché i piani a volte possono cambiare di improvviso e non per nostra volontà.


Annuì lentamente, invitandolo nel suo silenzio a proseguire.

Tuttavia si può cercare di aggirare l'ostacolo un po' rischiando ed un po' andando per raziocinio.
Sarai tu a curare le relazioni con ben sei dei 12 membri dell'Ordine, e dunque, se non dovessi tener fede alle mie parole, è chiaro che sarebbero pronti a rivoltarsi contro di me per amicizia nei tuoi confronti.
Inoltre, quelle tre pozioni che hai di fronte sono il regalo per la tua pupilla e posso assicurarti che il loro valore commerciale nell'insieme si aggira intorno ai 60.000 Galeoni.
Credi sarei disposto davvero a buttare al vento creazioni così costose per una persona che voglio fregare e che potrebbe crearmi guai già domani stesso, parlando direttamente con il Supremo?


Se mi considerassi davvero pericoloso per te e capace di metterti nei guai col Supremo, non credo sarei in grado di arrivare vivo alla porta... amico mio.

Replicò Marcus con la stessa espressione seria e fredda dell'altro, dimostrando che anche lui non scherzava e che Tezzereth non era certo l'unico a parlare secondo raziocinio: sapeva perfettamente cosa stava offrendo ad Azhad e che sarebbe stato pazzo a rifiutare la sua offerta, così come sapeva che, nel malaugurato caso in cui davvero avesse declinato la sua proposta, sarebbe stato costretto ad ucciderlo - o quantomeno obliviarlo - per non avere problemi.

Tralasciando questo dettaglio ed alla luce di questa conversazione, credo che il tuo piccolo regalo mi basti, al momento, come garanzia della tua buona... pardon, cattiva fede.

Aggiunse l'uomo per alzarsi poi in piedi e tendere la mano a Tezzereth, anche se il braccio si bloccò a metà strada e non venne steso completamente.

Monique Vireau, Sandyon e Ryan Angel Vastnor, Melia Herbert, Zephyr Kenway e Dylan Connor.
Queste sono le sei persone che, dal momento della tua "incoronazione" a Supremo, non potranno essere toccate: fino a quando questo momento non arriverà, ti pregherei di non fare nulla per mettere in pericolo la loro vita... se così non dovesse essere, se farai loro del male o collaborerai con chi gliene farà, allora non sarò più disponibile a nessuna trattativa.


Tanto per mettere le cose in chiaro fin da subito: avrebbe atteso un cenno o una parola di assenso di Tezzereth prima di stendere del tutto il braccio, porgendogli dunque la mano così da suggellare quella collaborazione segreta ai danni del Supremo della Setta dei 12.

Affare fatto.

Mormorò Marcus in quello che sembrava quasi un sibilo di Morte: se Tezzereth non avesse avuto altro da dirgli, allora quello sarebbe stato anche il momento dei saluti... e forse quella notte, dopo tanto tempo, Azhad avrebbe potuto concedersi sogni tranquilli.
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