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Centro città

Messaggioda Tisifone » 26/12/2013, 0:59

Quando aveva accolto Noah con la marcia funebre di Chopin, Demetri era convinto che quello sarebbe stato un aperitivo/lampo e che quella sottospecie di corteggiatore – non riusciva a pronunciare la parola “compagno” neanche tra sé – sarebbe scappato via di propria spontanea volontà ancor prima che gli elfi domestici avessero avuto il tempo di servire il cibo. Aveva anche tentato di fare una piccola scommessa in proposito con il proprio di compagno, ma Asher aveva declinato l’offerta, ribadendo la sua intenzione di rimanere il più neutrale possibile e tenendo per sé le proprie teorie. Il MediMago infatti era convinto che Tisifone non avrebbe mai organizzato un evento del genere se non fosse stata più che certa se non proprio dei sentimenti almeno del carattere e dello spirito dell’uomo che credeva di amare. Di dubbi su quella serata, in realtà, Tisifone ne aveva molti e nessuno riguardava Noah o l’amore che provava per lui. Il suo timore era che i suoi padrini, Demetri in primis, non fossero in grado di mettere da parte pregiudizi, paure e precedenti e osservare e valutare Noah in maniera obiettiva, per quello che era e non per quello che sarebbe potuto essere o per quello che avrebbe potuto fare. I fatti, alla fine, diedero ragione all’ex Grifondoro le cui aspettative sulle capacità valutative della figlioccia e sulle qualità del suo compagno furono ampliamente superate. Noah infatti non solo si era dimostrato refrattario a qualsiasi tipo di offesa o di frecciatina, ma in più aveva dimostrato di avere un carattere poliedrico che gli permetteva di destreggiarsi in situazioni anche spinose rimanendo sempre se stesso. Quel suo essere spontaneo e diretto al limite della buona educazione purosangue se da un lato aveva irritato notevolmente Demetri, tanto da etichettarlo come un mancato Grifondoro, dall’altro aveva incuriosito Asher, spingendolo a osservarlo meglio e dandogli la sensazione che nascondesse altro sotto la superficie, proprio come un bravo Serpeverde.

Un Serpeverde, mh?
Anche Tisifone mi ha definito così, un paio di volte...


E non sempre per farti un complimento.

Precisò la donna, ruotando leggermente gli occhi all’insù con aria divertita per poi voltare il busto verso Demetri e incassare di poco la testa nelle spalle,come a volersi scusarsi per quella battuta non proprio sarcastica a cui l’uomo rispose inarcando elegantemente un sopracciglio.

Cerchi solo di farlo apparire più simpatico ai miei occhi?

Questo era il messaggio che il resto della famiglia non fece fatica a cogliere, entrambi – Asher e Tisifone – ben consapevoli che gli aspetti del carattere verde argento che per i comuni mortali erano dei difetti per il Pozionista assumevano i connotati di pregi. Un identico sorriso comparve sul viso dei due seguito da un leggero diniego con la testa da parte della figlioccia: non era un tentativo di blandirlo ma solo la pura e semplice verità. Com’era prevedibile, almeno per chi lo conosceva bene, scoprire che Noah era di origini americane non contribuì a migliore l’opinione negativa – più per partito preso che per motivazioni oggettive – di Demetri che non ebbe alcun problema a sottolineare in maniera velata come egli racchiudesse in sé tutti i difetti di quel popolo rozzo, chiassoso e ineducato.

E si figuri che sono per metà italiano!

Che Salazar ci aiuti! Milaja ma un pregio lo possiede quest’uomo?

Esclamò con fare melodrammatico, strappando un sorrisetto saputo di trionfo al compagno e alla figlioccia. Per quanto poco lusinghiero e un tantino offensivo, Demetri con quel commento era stato sincero e spontaneo, per nulla sarcastico o sottile, e quello era un grosso punto a favore di Noah che difficilmente avrebbe potuto ambire a qualcosa di più convenzionale.

Tutti quelli che ti ostini a non voler vedere.

Ribattè con un tono gioviale Tisifone, allegro senza essere derisorio mentre si allungava a prendere un blinì con l’arringa affumicata per poi spostarsi sul tappeto in modo da trovarsi di fronte a Pellegrino e poterlo guardare negli occhi mentre raccontava loro il sistema di smistamento americano.

All'inizio del loro percorso scolastico c'è la cosiddetta "settimana dell'orientamento", nel quale gli studenti ancora da smistare vengono spinti a visitare le diverse Casate, Aquilarossa, Orsobruno e Squalobianco, per farsi un'idea di come esse siano strutturate: la Cyprus assomiglia molto ad un campus universitario, ed ogni Casata ha il proprio settore, con una struttura diversa dalle altre ed un'organizzazione del tempo al di fuori delle lezioni altrettanto differente a seconda della Casata a cui si appartiene.
Alla fine della settimana di orientamento sono gli studenti stessi a scegliere in quale Casata preferiscono essere smistati, così fanno domanda per una o l'altra... sono poi i Coordinatori di ogni Casata, che nel corso della settimana hanno studiato le nuove matricole, a decidere chi potrebbe andare bene e chi invece no, ammettendone alcune ed indirizzando le altre verso diverse Casate.


Lasciar decidere a un ragazzino di undici anni in quale Casata essere smistato dopo una semplice occhiata superficiale e affidare a dei perfetti sconosciuti il compito di avvallare la sua richiesta o respingerla per orientarla in un’altra Casata era qualcosa di così assurdo e inconcepibile che entrambi gli uomini, inconsapevolmente, tirarono un sospiro mentale di sollievo per aver deciso di non assecondare il pessimismo del momento e dare a Tissy e a Hogwarts una seconda possibilità. Nessuno dei due però commentò in alcun modo quel metodo di smistamento, un po’ perché erano abbastanza obiettivi da ammettere che agli occhi di un profano lasciare nelle mani di un vecchio e logoro Cappello Magico il destino di un bambino doveva apparire allo stesso modo folle, un po’ perché non volevano confessare alla Divinante di aver accarezzato l’idea di trasferirsi tutti in blocco in America per lei.

Per quanto riguarda la Casata di Aquilarossa, chi vi appartiene solitamente è una persona studiosa, che predilige il lavoro mentale a quello manuale ma che al tempo stesso possiede un'ottima prontezza fisica.

Tutte caratteristiche quelle che Tisifone non faticava a rivedere nel compagno e che si rispecchiavano nella professione che aveva scelto: insegnare Storia ed Erbologia richiedeva un enorme impegno mentale, mentre le lezioni pratiche di Difesa gli davano la possibilità di tenersi in allenamento e dimostrare la sua prestanza fisica. Pur conoscendo ancora solo una parte delle abilità lavorative dell’italoamericano, i due uomini non poterono che riconoscere la validità di quello smistamento, pur rimanendo dell’idea che fosse un metodo quanto meno rischioso. E se Asher aveva abbastanza onestà intellettuale da saper riconoscere di aver formulato un’opinione errata, Demetri invece difficilmente ammetteva i propri errori e ancor più difficilmente mutava i propri giudizi sugli altri. Non era arroganza la sua, come poteva sembrare, o desiderio di apparire infallibile. Semplicemente era convinto che una seconda opinione, soprattutto se discordante dalla prima, fosse frutto non di un’ulteriore attenta valutazione quanto dell’influenza di sentimenti e circostanze attenuanti, elementi quelli che non assicuravano la giusta dose di obiettività. Evitava quindi di formulare giudizi affrettati, preferendo assumere un atteggiamento ancor più riservato e criptico, anche se a volte – sempre, quando si trattava degli uomini di Tisifone – finiva per farsi trasportare dall’istinto che di logico e razionale per natura non aveva nulla, finendo per ottenere esattamente il risultato opposto.

Credo che solo gli stolti non cambino mai idea, e lei tutto mi sembra tranne che stolto, signor Korvanikov. Perciò potrei ben sperare che un suo giudizio, per quanto negativo, si possa sempre tramutare in positivo se la persona su cui è stato emesso se ne reputasse degna...
Ed ovviamente vale anche il contrario.


Un silenzio riflessivo sembrò calare sulla stanza dopo il, pacato, educato e sopratutto ineccepibile, commento di Noah con il Pozionista che si ritrovava nuovamente a essere al centro dell'attenzione. E come poteva essere altrimenti quando era l'unico a non aver ancora preso una posizione precisa neanche con se stesso in merito al MT e che si ostinava a punzecchiarlo, con scarni risultati? Si agitò impercettibilmente sulla poltrona più a disagio per il peso degli sguardi che avvertiva su di sè che per il nervosismo dovuto all'essere stato messo alle strette da un ragazzino. Poteva affermare senza mezzi termini che lui non cambiava mai opinione, dandosi dello stolto da solo e mettendosi nella posizione di dover tenere per sempre un comportamento coerente con la propria linea di pensiero oppure dimostrarsi volubile e riconoscere la validità e l'applicabilità di quel ragionamento. Se si fosse trovato di fronte a quel Tassofesso di Turner non avrebbe avuto alcuna remora a passare per stolto, mettendo bene in chiaro che il ragazzo non gli piaceva e che non gli sarebbe mai piaciuto perchè non aveva abbastanza carattere - come per altro aveva dimostrato ampliamente - per poter stare al fianco di Tisifone. Pellegrino invece, al di là di quelli che potevano essere definiti in maniera volgare "difetti da padre apprensivo", stava dimostrando di avere un cervello fine dietro a quel bel faccino e una spina dorsale di pelle di drago ed era questo a farlo tentennare.

Dia tempo al tempo Signor Pellegrino e vedrà che non avrò bisogno di cambiare idea...

Impegnarsi a non saltare a conclusioni affrettate, ponderare per bene ogni sfumatura, valutare tutti e tre i lati di ogni medaglia prima di esprimere un qualsiasi giudizio sull'italoamericano: quello era decisamente il miglior compromesso a cui poteva scendere con un perfetto sconosciuto, una concessione al professionista che aveva avuto modo di apprezzare durante il Master più che all'uomo di cui la sua figlioccia si era innamorata. Il peso di quelle parole non sfuggì a nessuno - e se anche Noah non avesse colto qualche sfumatura il brillio soddisfatto negli occhi della compagnia e il tocco leggero della sua mano sulla sua gamba sarebbe stato un chiaro segnale che le cose stavano evolvendo in maniera positiva - anche se all'apparenza non ebbero alcun effetto sul resto della conversazione che vide Demetri impegnato se non proprio a demolire almeno a contestare quasi ogni opinione espressa dal MT. E se per la maggior parte il suo era un atteggiamento di facciata, lo scoprire che Pellegrino si era premunito di allenare la sua milaja, tramutando in fatti concreti le sue vane promesse lo avevano punto sul vivo enormemente tanto da spingerlo a mettere in dubbio la serietà deontologica dell'uomo, insinuando che aveva utilizzato la scusa degli allenamenti solo per infilarsi nel letto di Tisifone. Le credenziali di Noah però distrussero in un soffio le illazioni del Pozionista, facendogli guadagnare ulteriori punti agli occhi del MediMago/Mercenario che si dichiarò curioso di prendere parte a uno dei suoi Master applicati in Difesa, guadagnandosi uno sbuffo molto più simile a un ringhio da parte del compagno che non faceva nulla per nascondere la sua avversione per "l'hobby" di Asher. Non potendo attaccare l'ex Grifondoro per la sua sconsideratezza - partecipare a certe missioni alla loro età a volte sfiorava il tentativo di suicidio - e per il suo non essere in grado di mantenere una semplice promessa quando si trattava di fare un favore a quella dannata Serpe malriuscita, Demetri riportò la propria non del tutto gradita attenzione sulla giovane coppia, giocando con Noah la carta dell'omofobia - che sapeva essere molto diffusa presso i babbani - e con Tisifone quella della vendetta. In realtà nel secondo non sapeva esattamente cosa sperare, se l'uomo fosse contrario alla vendetta e quindi che potesse in qualche modo dissuadere la figlioccia - cosa che loro non erano riusciti a fare - oppure se fosse a favore, opzione quella che, ai suoi occhi, gli avrebbe fatto guadagnare punti in quanto uomo - Demetri era un fermo sostenitore della vendetta quando non implicava mettere in pericolo l'incolumità della Divinante - e perderne in quanto compagno di vita della figlioccia. La risposta, diplomatica ma generica, spiazzò entrambi i padrini e costrinse Tisifone a parlare di qualcosa che, sebbene non avesse intenzione di tenere nascosto a lungo, non aveva neanche molta voglia di affrontare in quella circostanza sotto gli occhi attenti dei suoi padrini. Sentiva il peso dello sguardo di Noah bruciarle sulla nuca, come se la stesse invitando a voltarsi verso di lui e rassicurarlo che tutto andava bene o che almeno aveva la situazione sotto controllo, ma la verità era che non aveva mai il controllo di nulla quando si trattava della morte dei suoi genitori. Una stanchezza decennale sembrò abbattersi sulle spalle, curvandole in avanti e facendole perdere in parte la posa rigida che aveva assunto, e diede alla sua voce una sfumatura lontana, come se mente e corpo non si trovassero sullo stesso piano temporale, mentre raccontava per grandi linee quello che era accaduto realmente vent'anni prima. Il silenzio che seguì fu greve, velato da un lieve senso di disagio per i due uomini più grandi, consapevoli di star assistendo a quello che avrebbe dovuto essere un momento privato della giovane coppia. Chiusa ostinatamente in se stessa, Tisifone non diede segno di essersi accorta che Noah era scivolato accanto a lei sul tappeto e sussultò visibilmente al tocco delle sue mani, ritraendosi d'istinto, spaventata. Non voleva voltarsi, non voleva vedere risentimento, rabbia, pietà o compassione riflessi in quegli occhi che tanto amava ed era stato in parte per codardia che aveva rimandato così a lungo l'affrontare quell'argomento.

Ammetto che forse avrei gradito conoscere questo piccolo particolare di te quando abbiamo affrontato la questione "argomenti scomodi" ...

Un lieve sbuffo, un impercettibile scrollo delle spalle e gli angoli della bocca che si stiravano con difficoltà in una parodia di un ghigno. Solo Noah poteva definire "argomento scomodo" l'agguato in cui erano morti i suoi genitori senza apparire superficiale o compassionevole. Chiuse gli occhi per un attimo, inalando un'enorme boccata d'aria come se si stesse preparando a immergersi nel Lago Nero, e voltò la testa verso il compagno, espirando lentamente e riaprendo gli occhi su un sorriso solo accennato che però non rifletteva nessuno dei sentimenti negativi che tanto temeva.

Ma certo, ora mi spiego tante cose... compreso, forse, parte del motivo per cui volevi tanto imparare a duellare.

Una parte di lei era curiosa di sapere quali fossero tutte quelle fantomatiche “cose”che quella rivelazione aveva chiarito, ma non emise un fiato perché non era certa di volerle condividere con i suoi padrini, la cui presenza sentiva gravare su di sé come un peso opprimente e non come la solita coperta protettiva. Si limitò a osservarlo in silenzio, lo sguardo che riacquistava lentamente vita e la mano che giocherellava con la manica della sua giacca, non vedendo la necessità di confermare parzialmente la sua ipotesi. Non era solo per vendetta che aveva deciso di prendere lezioni di Difesa ma anche per essere in grado di proteggersi qualora i mandanti dell’uccisione dei suoi genitori avesse deciso di completare il lavoro.

Non ti dirò cosa fare, perché sei una donna adulta e non spetta a me darti ordini...

Inarcò un sopracciglio, dubbiosa, uno sbuffo sarcastico che le scivolava via dalle labbra. La sua età non aveva mai rappresentato un ostacolo per i suoi padrini nel cercare di “mettere ordine” nella sua vita, dandole consigli precisi su come avrebbe dovuto gestire alcuni aspetti della sua esistenza. La stessa espressione dubbiosa si trovava sul volto di Demetri – cosa che lei sapeva pur senza vederla, dato che era completamente concentrata sul compagno – ma per il motivo diametralmente opposto. Lui si aspettava che Pellegrino le dicesse cosa fare, che con quei modi garbati, insopportabili e diretti la dissuadesse dal percorrere quella strada che l’avrebbe portata allo sfacelo. Solo Asher appariva calmo e rilassato, il viso rivolto non verso il giovane ma su una delle foto posate sulla mensola del caminetto, una foto anonima e scialba, in cui le traiettorie di un boccino e un bolide si incrociavano nel cielo e due manici di scopa scendevano in picchiata. Era l’ultima partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde che avevano giocato tutti e quattro insieme, l’unica foto che mi permettevano di tenere in giro per casa perché non avrebbe dato adito a nessuna domanda.

… ma lascia che ti dica una cosa, Tissi – sospirò a quel tocco delicato, inclinando la testa in modo da posare la guancia sulla sua mano per approfondire un contatto di cui non aveva mai abbastanza e rivolgendogli un piccolo sorriso colmo di quello stesso amore che vedeva riflesso nei suoi occhi - Vendicarti non ti farà sentire meglio, non li farà tornare e non eliminerà dal tuo cuore il senso di colpa per essere sopravvissuta, per non averli potuti salvare. Il dolore, la ferita che provi e che senti saranno sempre parte di te, ma puoi decidere come affrontarli: lasciarti schiacciare da essi, vivere la vita con l'obiettivo ultimo di portare a termine la tua vendetta anche a costo di perdere molto più di quanto tu possa immaginare... o accettare di provarli ed andare avanti a testa alta, aprendo il tuo cuore a sentimenti ben più puri e nobili. In ogni caso non è una scelta che devi fare ora, o che devi condividere con me... io ti starò accanto fino a che me lo permetterai.

Ricambiò il bacio più per istinto che per reale desiderio, distratta dal tumulto di sensazioni che le stavano squassando l’anima, il cuore che aveva iniziato a battere così velocemente da farle temere che sarebbe schizzato fuori dalla sua gabbia toracica. Non sapeva spiegarsene il motivo ma si sentiva offesa e delusa dalle parole del compagno, come se avesse sminuito i suoi sentimenti per lei, credendola capace di abbandonarlo all’improvviso senza una parole di confronto per andare a riscuotere la sua vendetta. Guardò per un attimo il viso di Noah per poi spostare gli occhi su Demetri e, dopo una leggera torsione del busto all’indietro, su Asher. Poteva apprezzare il coraggio dell’italoamericano per averle parlato con franchezza e sincerità davanti ai suoi padrini ma lei non aveva alcuna intenzione di ricambiare il gesto. Le parole che premevano per uscire assomigliavano più a uno sfogo che a un discorso coerente e logico e non voleva spettatori la cui presenza l’avrebbe inibita. Prese la mano di Noah, quella con cui l’aveva accarezzata, e se la portò alle labbra per un bacio leggere sul dorso, prima di lasciarla andare e allontanarsi da lui.

Ci sono argomenti che preferirei rimanessero privati

Affermò con un tono di voce serio ma caldo, mettendosi in ginocchio per poi alzarsi in un movimento fluido dettato dall’abitudine. Lisciò le pieghe dell’abito, le mani che scattavano su e giù tradendo un certo nervosismo, gli occhi che saettavano da un po’ indefinito sul tappeto alla porta alla sua destra. Si sentiva come un animale in gabbia e al pari di esso avvertiva il bisogno di uscire da quella stanza per poter riprendere a respirare normalmente, per non parlare del desiderio di dirimere la questione con Noah il prima possibile. Si umettò le labbra, indecisa su cosa dire quando la voce di Demetri, secca e perentoria, riecheggiò nel silenzio improvviso che era calato tra di loro.

Yuma.

Il padrone ha chiamato Signore… Cosa può fare per il padrone?

Pur non essendo tecnicamente il Pozionista il suo padrone, Yuma si rivolse a lui in maniera estremamente deferente, inchinandosi fino a toccare terra con la punta delle enorme orecchie.

Ceniamo per le nove. Fa che per quell’ora qualsiasi pietanza ti abbia chiesto Tissy o il suo… accompagnatore sia pronta.

Non sapeva cosa del discorso logico, per quanto un po’ troppo liberale per i suoi gusti, di Noah aveva toccato qualche tasto dolente nell’animo di Tissy ma si rendeva conto che la sua figlioccia fosse improvvisamente a disagio in loro presenza. Volle quindi darle una via di fuga e allo stesso, un po’ per senso di colpa di aver sollevato quell’argomento spinoso un po’ per genuina curiosità, tranquillizzarla sul proseguimento della serata, acconsentendo a cenare tutti insieme per conoscersi un po’ meglio.

Meglio le nove e mezza.

Si intromise Asher, convinto che la coppia avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo non solo per chiarirsi ma anche eventualmente per riavvicinarsi.

Bene Padroni.. Yuma tutto pronto per nove e mezza…

Affermò il piccolo elfo, esibendosi in quattro perfetti inchini prima di sparire in un pop.

Vuoi fare un giro turistico per il Manor?

Propose quindi Tisifone a Noh, guardandolo negli occhi con un’espressione neutra, le braccia stese lungo i fianchi. Non voleva influenzarlo in nessun modo e se avesse preferito rimanere in salotto con i suoi padrini mentre lei si andava a sgranchire un po’ le gambe non avrebbe fatto poi molta differenza. Avrebbe avuto tempo, una volta tornati a Chelsea di riprendere il discorso lasciato in sospeso. Nel caso in cui, invece, Noah avesse acconsentito, Tisifone avrebbe teso la mano nella sua direzione per aiutarlo ad alzarsi. Una volta che si fosse rimesso in piedi, gli avrebbe stretto la mano con forza per un secondo o due per poi allentare la presa ma senza lasciare il suo “ostaggio”, se lui glielo avesse permesso.

Saremo di ritorno per le nove e mezza.

Avrebbe detto prima di avviarsi verso la porta e uscire dal salone.
Ultima modifica di Tisifone il 02/01/2014, 10:58, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Noah » 28/12/2013, 16:12

E non sempre per farti un complimento.

Sbuffò divertito a quella precisazione, scuotendo appena il capo: non che per lui fosse un problema, aveva ampiamente dimostrato di saper incassare critiche ed insulti velati con una leggerezza quasi inumana, perciò anche in quel caso il sentirsi definire "Serpeverde" dalla compagna, che fosse nella sua accezione positiva o meno, fu da lui accolto con un sorriso divertito e nulla di più; stessa cosa valse per il giudizio evidentemente negativo che tutta la famiglia aveva verso chi aveva origini americane, ed anzi, in quel caso Noah riuscì persino a scherzarci ancora di più sopra, facendo riferimento alla sua metà italiana.

Che Salazar ci aiuti! Milaja ma un pregio lo possiede quest’uomo?

Inutile dire che, per l'ennesima volta, Pellegrino non solo non si offese, ma prese anche a ridacchiare di quelle parole, come se Demetri avesse fatto una battuta divertentissima che aveva scatenato le risate anche dell'italo-americano, il quale in fondo non doveva nemmeno sforzarsi troppo di rispondere a tono o di difendersi visto che a questo ci pensava benissimo Tisifone.

Tutti quelli che ti ostini a non voler vedere.

Sorrise verso la compagna, accarezzandole i capelli in un tocco leggero prima di spiegare ai due padrini e alla stessa donna, visto che non avevano mai avuto modo di parlarne, come avvenisse lo smistamento nella scuola americana della Cyprus: un metodo che forse molti avrebbero trovato assurdo ed inconcepibile, ma che fino a quel momento aveva sempre funzionato - e d'altronde ognuno aveva il suo metodo, bastava pensare al logoro Cappello Parlante di Hogwarts; la prova che effettivamente il modus operandi della scuola americana non fosse troppo male era proprio Noah, che era evidentemente stato smistato nella Casata giusta.
Sapeva come usare il cervello e come il fisico nei modi migliori, con quel carattere schietto e sincero che spesso però sapeva anche essere diplomatico e velatamente strategico: poco dopo, ad esempio, mise per qualche istante virtualmente alle corde Demetri, in un duello verbale in cui Noah non voleva per forza vincere, ma per il quale puntava al pareggio.

Dia tempo al tempo Signor Pellegrino e vedrà che non avrò bisogno di cambiare idea...

La fretta non è esattamente la mia migliore amica, di solito è con la pazienza e la perseveranza che ottengo ciò che voglio... - e Tisifone poteva testimoniarlo visto che ci aveva messo mesi a conquistarne il cuore - Perciò userò lo stesso modo di fare anche in questo caso.

Aggiunse con un sorriso sereno l'italo-americano, riuscendo poi ad evitare tutte le frecciatine più o meno pesanti che Demetri, perché ormai Asher sembrava aver accettato il rapporto con la figlioccia, gli stava lanciando, dall'aver avvicinato Tissi con la scusa dell'allenamento solo per il sesso all'avere possibilmente dei genitori omofobi, e magari esserlo sotto sotto lui stesso; tutti attacchi che Pellegrino riuscì piuttosto facilmente ad evitare semplicemente esponendo la propria persona e la realtà dei fatti nel modo più sincero possibile, senza filtri.
Fu solo sulla vendetta che "cadde", e non per colpa sua: venne fuori, infatti, che Tisifone aveva omesso un piccolo - non tanto piccolo particolare - del suo passato, che dovette per forza essere rivelato in quella sede anche se era chiaro che la Divinante non avrebbe mai voluto una cosa del genere; Noah cercò di essere il più dolce e sincero possibile, fermo con le proprie parole ma diretto perché sapeva essere solo in quel modo, facendo sì che la donna gli donasse la sua attenzione prima di spiegarle come la pensava a riguardo.
Sarebbe rimasto accanto a lei fino a che avesse potuto, perché la vendetta portava ad allontanarsi da coloro a cui si voleva bene e nessuno poteva avere la certezza che il loro rapporto non sarebbe finito proprio a causa del marcio che la vendetta trasmetteva e con cui infettava il cuore di coloro che la provavano.
Avrebbe voluto sapere cosa pensasse la donna dopo quelle parole, ma era chiaro che non volesse parlarne... non davanti ai padrini comunque, e in quel momento.

Ci sono argomenti che preferirei rimanessero privati.

La osservò alzarsi ed immediatamente fece lo stesso, non volendo lasciarla sola, non volendo che si allontanasse da lui per nessun motivo mentre Demetri e Asher prendevano in mano la situazione, donando finalmente loro un po' di quella privacy che pareva essere necessaria, ora più che mai.

Yuma.

Il padrone ha chiamato Signore… Cosa può fare per il padrone?

Ceniamo per le nove. Fa che per quell’ora qualsiasi pietanza ti abbia chiesto Tissy o il suo… accompagnatore sia pronta.

Meglio le nove e mezza.

Bene Padroni.. Yuma tutto pronto per nove e mezza…

Vuoi fare un giro turistico per il Manor?

Assolutamente.

Rispose subito Noah senza alcuna esitazione, pronto a seguire Tisifone ovunque lei avesse voluto.

Saremo di ritorno per le nove e mezza.

Vogliate scusarmi... a dopo.

Salutò così educatamente Asher e Demetri, visto che comunque li stava mollando lì da soli mentre lui si allontanava con la loro figlioccia per il Manor, incerto per la prima volta se prenderle la mano o meno: alla fine decise di posarle un braccio intorno alla vita e camminare in silenzio accanto a lei fuori dal salone, lasciando che fosse poi Tisifone stessa a prendere la parole e ad aprirgli il suo cuore.
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Messaggioda Demetri » 31/12/2013, 14:50

Tutta quella sicurezza, quella abilità nel destreggiarsi anche nelle conversazioni più scomode e spinose era uno dei tratti del carattere di Noah che irritavano e attiravano allo stesso tempo Demetri. Probabilmente se si fossero trovati in un altro contesto, più professionale che personale, la seconda impressione avrebbe alla fine prevalso e il Pozionista avrebbe ammesso almeno con se stesso che il ragazzo non gli dispiaceva per nulla. Ma non si trovavano in un’aula del Ministero a disquisire di Erbologia e affini ma nel salotto del Manor e, per quanto gli argomenti toccati fossero i più disparati, Pellegrino era lì non in quanto uomo ma in veste del compagno della loro milaja. Aveva quindi tentato in ogni modo di fargli perdere quel sorrisino arrogante – anche se in realtà era semplicemente sereno o al massimo divertito – ma quando vi era riuscito la vittoria aveva avuto un terribile sapore di cenere. Le sue parole lo avevano fatto tentennare, reso insicuro ma come poteva gioirne quando allo stesso tempo aveva ferito Tisifone in maniera crudele e soprattutto involontaria? Fu il senso di colpa quindi fargli dare disposizioni per una cena che si sarebbe volentieri evitato e dare così il tempo e la possibilità alla coppia di chiarirsi su un punto importante della vita.

Vogliate scusarmi... a dopo.

Li congedarono con un silenzioso cenno del capo e una volta che si apprestarono ad uscire dalla stanza, i due amanti voltarono all’unisono la testa per osservare l’interazione tra i due giovani, cogliendo abbastanza facilmente l’uno [Asher -> Intuito (P)=33] con un po’ più di difficoltà l’altro [ Demetri -> Intuito (P)=27] l’incertezza nei movimenti di Noah, come se dopo la conversazione a senso unico che avevano appena avuto non sapesse come comportarsi. Nessun ghigno di soddisfazione illuminò l’espressione del volo dell’ex Serpeverde che se possibile assomigliava ancora di più a una maschera di cera babbana. Più incline del compagno a mostrare i propri sentimenti Asher, una volta rimasti soli, emise un sospiro grave e pensoso mentre con un colpo di bacchetta faceva evanescere il cibo avanzato, lasciando sul tavolino solo la vodka e due bicchieri.

E’ saggio per essere così giovane…

Mormorò Asher, alzandosi dal divano per versare da bere per sé e per il proprio compagno.

Dubito che se ne sia accorta…

Ribattè Demetri, alzandosi a sua volta per andarsi a sedere nuovamente al pianoforte. Entrambi erano consapevoli, alla luce della reazione della loro figlioccia, che Tisifone non avesse colto il senso di ciò che Noah aveva detto, o meglio che lo avesse in parte travisato, soffermandosi su dettagli inutili che l’avevano fatta probabilmente sentire giudicata e incompresa. La dita lunghe e affusolate del Pozionista accarezzarono distrattamente i tasti del pianoforte per poi muoversi su di essi in una danza malinconica e sconosciuta. Era una melodia che apparteneva al loro passato, qualcosa che aveva composto durante le notti insonni passate rinchiuso tra le mura del Manor in Cornovaglia, quando suo padre tentava con ogni mezzo, lecito o meno, di riportarlo sulla giusta strada dei Kovarnikov.



Chiuse gli occhi, lasciando che i ricordi più che le note suonate in maniera tutt’altro che perfetta [Talento(A)/16 - Carisma (A)/16] lo trascinassero lontano nel tempo e nello spazio a giorni in cui l’oscurità avvolgeva ogni speranza e la promessa di un futuro migliore era legato al lieve becchettio sul vetro della sua finestra.

Torneranno…

Un’affermazione, una domanda. Neanche Asher avrebbe saputo dire con certezza cosa nascondesse quella semplice frase. La morte di Catherine e Lucifer era sempre stato un punto debole per Tisifone, il classico tasto dolente che una volta suonato rendendola poco incline al ragionamento. Temeva quindi lo scoppio, di lì a breve, di una lite dall'esito incerto tra i due giovani. Si avvicinò al pianoforte, posando sul bordo laterale uno dei bicchieri per poi scivolare a terra, la schiena appoggiata alla gamba dello strumento e un braccio posato sul ginocchio sollevato, la mano che stringeva il bicchiere abbandonata a terra e gli occhi chiusi per lasciarsi cullare meglio dalla melodia. Non era di certo un intenditore [Talento(A)/10 - Carisma (A)/10] ma quando le note parlavano al cuore e alla memoria come risuonassero nell’aria era del tutto ininfluente.

Lo spero. Deve essere mio il privilegio di cacciarlo dalle nostre vite.

[Exit]
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Messaggioda Rebecca » 27/01/2014, 22:34

[Londra Magica - Ottobre 2107 ore 14:35]


To Rome with Love era l'unico locale, gestito da italiani, a servire uno dei caffè migliori che la Terran avesse mai bevuto. Ovviamente, lì a Londra.
Amante della propria terra natìa, tuttavia l'Auditore non poteva smaterializzarsi in Italia ogni qual volta sentiva il bisogno di bere un po' di quell'intruglio amaro e forte che pochi, in quella parte d'Europa, apprezzavano.
In effetti, erano più le volte che la Master Teacher si godeva quella pausa caffè da sola che con altre persone. Soltanto un uomo era talmente pazzo e italiano quanto lei da sopportare di bere in sua compagnia la stessa bevanda: Noah Pellegrino.
Era proprio lui che la donna stava aspettando, seduta ad un tavolino di mogano in un angolo del locale. Al suo fianco, un enorme finestra si affacciava sulla strada, facendo entrare la luce del sole all'interno. La luminosità non era delle migliori, ma il locale tutto sommato era piacevole e confortevole, non troppo piccolo e con un'atmosfera molto intima e riservata.
Lo aveva scelto apposta, per dare al suo amico e amante di un tempo delle notizie sensazionali su un suo nuovo, possibile lavoro.
Non che il lavoro di Master Teacher non le piacesse, ma quando la Sempreverde le aveva parlato del ruolo vacante di Antiche Rune ad Hogwarts e della necessità di un persona ben preparata sull'argomento per ricoprire la cattedra, il Bosco aveva dato immediatamente una risposta affermativa, spinta dall'impetuosità del suo elemento secondario: il vento.
Così, da lì a poche settimane, Rebecca avrebbe affrontato un colloquio con la Preside della scuola, sperando di poter essere giudicata degna come insegnante dalla famosa Madeline Bergman.
La Sempreverde aveva molta stima di lei e, di riflesso, anche l'Auditore sentiva di dover portare rispetto nei suoi confronti.
Le sue riflessioni vennero interrotte da un campanellino che suonò quando la porta del locale si aprì. Un uomo sulla trentina entrò all'interno, guardandosi per un attimo intorno, prima di scorgere la mano alzata della donna che stava cercando.
Capelli raccolti all'indietro in uno chignon, viso privo di trucco e un sorriso dolce e un po' da civetta, riservato unicamente a lui. Il completo indossato era molto semplice: jeans scuri, maglia elasticizzata con scollatura tonda sotto la giacca nera e annodata al centro con un nodo particolare e, ai piedi, ballerine dello stesso colore.

Immagine


Hai trovato il mio biglietto nel tuo ufficio?

Fu il primo commento che Rebecca rivolse a Noah, sapendo perfettamente che la sua presenza lì era dovuto proprio al messaggio che gli aveva lasciato sulla scrivania poco prima di uscire.

Accomodati, signor Viaggiatore.- pronunciò quell'appellativo in italiano, una sua piccola abitudine risalente ai tempi del loro comune soggiorno a New York -Ho un sacco di belle novità da raccontarti...
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Messaggioda Noah » 28/01/2014, 16:17

[Ministero della Magia - Sale Master - Stesso Giorno - ore 14.12]


... Bene signori, con questo posso finalmente dire di aver concluso il Master di oggi.
Sperando che nessuno di voi abbia meditato il suicidio per noia nel corso di questo paio d'ore, vi ringrazio per la partecipazione e v'invito, se vi è piaciuto l'argomento, a tornare lunedì prossimo alla stessa ora per seguire la seconda parte di questo Master sulle cause della guerra tra il popolo delle Sirene e quello delle Anguane del XIIesimo secolo.
Buona giornata a tutti!


Sempre il solito modo di fare, ma Noah Pellegrino era così fin dall'inizio della sua carriera: anzi, da quando aveva trovato una stabilità sentimentale con la docente di Divinazione di Hogwarts, il suo buonumore non aveva fatto altro che aumentare, spingendolo ad essere ancora più sorridente in ogni circostanza, lavoro compreso; in realtà, gli affezionati dei suoi Master, quelli che li seguivano più per piacere che per dovere, amavano proprio quel modo di fare dell'uomo, così spigliato ed energico, in grado di appassionare chiunque durante le sue spiegazioni.
Raccolse tutti i suoi appunti, li rimise nella ventiquattrore che si portava sempre appresso, e tornò nel suo ufficio al decimo piano, dove ad aspettarlo trovò un biglietto scritto con una calligrafia a lui ben conosciuta, seppur il contenuto lo lasciasse un po' sorpreso: una vecchia conoscenza gli stava chiedendo d'incontrarsi fuori per un caffé, caso piuttosto insolito visto che, fino a quel momento, non passavano qualche minuto insieme da soli da moltissimo tempo - un po' a causa degli impegni dell'italo-americano dentro e fuori dal Ministero, ed un po' per quelli dell'italo-svedese, anche lei sempre immersa in questa o quella attività.
In effetti i due si parlavano soprattutto tramite brevi missive nelle quali si tenevano bene o male aggiornati sulle rispettive vite, tanto per non perdere totalmente i contatti visto che comunque lavoravano nello stesso luogo - Noah ad esempio le aveva detto di avere una compagna senza però scendere nei dettagli - ma era davvero da molto che non si concedevano un po' di tempo per fare quattro chiacchiere in modo serio e faccia a faccia.
Rebecca comunque aveva scelto la giornata giusta, visto che Tisifone aveva lezione nel pomeriggio ad Hogwarts e dunque, anche potendo, lui non avrebbe potuto stare con lei: per questo Pellegrino sorrise e scosse il capo, lasciando la ventiquattrore nell'ufficio per prendere il cappotto e semplicemente lasciare il Ministero così da raggiungerla nel locale dove la donna lo stava aspettando.

[Londra Magica - Ottobre - ore 14.39]


Entrò nel bar con un sospiro quasi sollevato, vista l'aria calda che si respirava lì dentro in totale contrasto col freddo che regnava all'esterno, quell'aria londinese gelida che gli faceva rimpiangere la sua amata Sicilia - perché a New York non si poteva certo dire che facesse più caldo.
Si guardò intorno, cercando la collega con lo sguardo fino a che non vide la sua mano alzarsi per aria e segnalargli così la sua presenza: il volto dell'uomo si aprì in un sorriso sereno e contento di vederla, che contagiò anche gli occhi chiari illuminandoli all'istante.

Immagine


Abiti ancora da lavoro, per lui, con un completo costituito da pantalone ed una giacca blu, una camicia bianca, senza cravatta, scarpe eleganti in tinta col completo, e sopra il cappotto nero che spezzava il tutto, un tocco di eccentricità che rispecchiava appieno il modo di fare di lui: si tolse l'ultimo indumento mentre le si avvicinava e le si sedeva di fronte, facendo segno al cameriere di portare due caffé forti, uno per lei e uno per la donna che gli sorrideva con quell'aria furbetta che gli era piaciuta fin da subito.

Hai trovato il mio biglietto nel tuo ufficio?

Altrimenti non sarei qui ora, ma direttamente a casa stravaccato sul divano in compagnia di Lucky... - la lince che Rebecca aveva avuto modo di conoscere di sfuggita, in passato - Ma come potevo permettere che rimanessi qui da sola a bere il tuo caffè, sapendo che qualcuno si sarebbe potuto approfittare della tua candida ingenuità?

La stava prendendo in giro ora, bonariamente: quando l'aveva conosciuta effettivamente si era trovato a considerarla un po' ingenua, un po' fuori dal mondo, quasi come non fosse abituata a confrontarsi con esso... poi, col passare del tempo - e forse anche grazie al rapporto con lui - l'italiana si era amalgamata perfettamente a quel contesto a lei poco consono, il che spiegava l'ironia nelle ultime parole di lui.

Accomodati, signor Viaggiatore.
Ho un sacco di belle novità da raccontarti...


Il che spiega perché tu abbia voluto incontrarmi di persona dopo... quanti mesi? - le sorrise, senza alcuna traccia di risentimento o offesa nel tono di voce: entrambi erano impegnati col lavoro e con le rispettive vite private, non c'era da stupirsi se il tempo da passare insieme era così poco - E allora sentiamole, queste belle novità, forza!

La spronò poi con un sorriso, mentre il cameriere metteva loro di fronte due tazze di caffé fumanti ed una piccola brocca di latte caldo, se avessero voluto macchiarlo leggermente.
Noah gli fece un cenno di ringraziamento, dopodiché tornò subito con lo sguardo su Rebecca, curioso di scoprire cosa mai avesse da dirgli di tanto eclatante da giustificare quell'inaspettato, ma piacevolissimo, incontro.
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Messaggioda Rebecca » 28/01/2014, 21:52

Non era cambiato affatto in tutti quegli anni, se si si escludevano le rughe d'espressione che nel corso del tempo si erano accentuate ancora di più.
Tuttavia Noah Pellegrino rimaneva sempre e comunque un uomo affascinante, intelligente ed estroverso, cosa che l'italo-svedese apprezzava molto in lui.
L'uomo non aveva bisogno di chiederle che cosa volesse: ordinò per lei e per sè stesso due caffè -quello della Terran molto amaro e senza zucchero- prima di sedersi di fronte al tavolino da lei scelto.

Altrimenti non sarei qui ora, ma direttamente a casa stravaccato sul divano in compagnia di Lucky...Ma come potevo permettere che rimanessi qui da sola a bere il tuo caffè, sapendo che qualcuno si sarebbe potuto approfittare della tua candida ingenuità?

Non sei per nulla spiritoso Pellegrino...- rispose di rimando, sapendo bene che cosa intendesse dire il dipendente ministeriale con quell'affermazione -La vecchiaia ti fa perdere colpi: ti sembro forse una persona candida e ingenua?

Ed in effetti di tempo ne era passato anche per lei. Non era più una una ragazza -poco più che ventenne- alla scoperta di un mondo mai conosciuto prima. Ma una giovane donna, brillante e sicura di sè -almeno sotto alcuni aspetti.
Noah aveva avuto l'onore di essere il primo esterno ad accoglierla, durante il suo soggiorno a New York. L'aveva rispettata, nonostante molti dei suoi atteggiamenti risultassero strani, e poi -quando il loro rapporto si fu consolidato- l'aveva amata sotto le lenzuola, facendole provare un'esperienza del tutto nuova e completamente diversa da quelle avute all'interno della Gilda.
Rebecca gli era molto affezionata; ed era molto felice per la sua nuova storia d'amore, sebbene non ne conoscesse tutti i particolari.
Una volta finito lo scambio di battute, l'Auditore entrò subito nel vivo del discorso, spiegando all'uomo il motivo per cui aveva richiesto con urgenza la sua presenza lì.

Il che spiega perché tu abbia voluto incontrarmi di persona dopo... quanti mesi?

Da quale pulpito viene la predica!
Non sono certo io quella che ha quasi trovato moglie.
Fra l'altro una moglie molto misteriosa, visto che non me ne parli mai.


Rispose di rimando, ma senza rimproverarlo seriamente su quanto avesse fatto nei mesi passati: il Bosco capiva perfettamente che il tempo dell'uomo si era ristretto ora che nella sua vita aveva accolto un'altra persona. Le bastava poter condividere con lui quel piacere del tutto italiano, quale poteva essere bere il caffè e scambiare quattro chiacchiere insieme.
Caffè che infine arrivò sul loro tavolo, insieme ad una zuccheriera e ad una piccola brocca piena di latte. I camerieri avevano ancora molto da imparare sui suoi gusti.

E allora sentiamole, queste belle novità, forza!

Tieniti forte Noah, sono notizie sensazionali...
...Forse ho trovato un nuovo lavoro!


L'entusiasmo nel tono di voce era facilmente percepibile, così come il sorriso che si aprì sul suo volto, un sorriso allegro e sbarazzino. I suoi gesti invece denotavano una calma surreale, mentre prendeva la sua tazza di caffè e lo iniziava a mescolare, senza aggiungerci nè latte nè zucchero.
Era solo un movimento che la Terran faceva automaticamente, un'abitudine sviluppata fin dalla prima volta che aveva bevuto quella bevanda dall'aroma forte e deciso.
Rebecca attese che Noah la esortasse a continuare, prima di posare il cucchiaino sul tovagliolo e fissandolo nuovamente negli occhi.

Una mia...amica mi ha proposta come nuova docente di Antiche Rune nella scuola dove insegna...- le faceva uno strano effetto definire la Terran Verdigris sua amica, ma poichè non poteva definire meglio il rapporto di subordinanza che aveva nei suoi confronti, era meglio celare la verità sotto una piccola e innocua bugia -Si tratta di Hogwarts. La conosci?

Una domanda normale se posta da Rebecca Auditore: in fondo aveva sentito parlare della scuola di magia europea solo verso i suoi undici anni e avendo rifiutato di iscriversi, aveva ben presto dimenticato la sua esistenza. Ora che Lindë invece le aveva proposto di andare lì ad insegnare, la sua curiosità si era come risvegliata, lasciando la giovane donna entusiasta al pensiero di poter mettere piede all'interno del castello.

Allora...non è una notizia meravigliosa?
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Messaggioda Noah » 28/01/2014, 22:49

Non sei per nulla spiritoso Pellegrino...
La vecchiaia ti fa perdere colpi: ti sembro forse una persona candida e ingenua?


Vecchiaia?
Dì, ti sembro vecchio?
- domandò, fingendosi offeso, prima di aprire le labbra ad un sorriso divertito e per nulla irritato - E poi ti ricordo che all'inizio, quando ti ho conosciuto, eri una delle persone più candide ed ingenue che avessi mai incontrato... Miss "Oh, è un buon precettore?"

Ecco che tornò a prenderla in giro, scimmiottando il tono dolce ed effettivamente un po' svampito con cui si era presentata a lui Rebecca il primo giorno che si erano incontrati, quando Noah le aveva dato qualche dritta sull'uomo che avrebbe coordinato il Master in programma dall'italiana.
Scherzava con la donna perché sapeva che l'Auditore sapeva bene come non prendersela, ridendo con lui senza offendersi come Pellegrino faceva con lei quando si auto-scherniva bonariamente, elencando i suoi difetti o quando sbagliava, ma sempre con un'abbondante dose di umorismo.
Certo, non accadeva da tempo che i due potessero prendersi in giro faccia a faccia, ma purtroppo i vicendevoli impegni non permettevano una maggiore frequentazione tra i due, anche volendo.

Da quale pulpito viene la predica!
Non sono certo io quella che ha quasi trovato moglie.
Fra l'altro una moglie molto misteriosa, visto che non me ne parli mai.


Che vuoi che ti dica, ho uno charme a cui è impossibile resistere...

Commentò Noah con un gran sorriso soddisfatto e compiaciuto, nel sentir parlare di Tisifone come la sua "quasi-moglie", soprattutto perché se la convivenza, come temeva, fosse andata positivamente, presto o tardi - più presto che tardi - probabilmente le avrebbe fatto la fatidica proposta che ogni donna, o almeno così pensava lui, sognava da tutta una vita.

Facciamo che prima mi racconti le tue novità, e poi forse io ti racconto le mie...

La invitò Pellegrino, versandosi un cucchiaino e mezzo di zucchero ed uno spruzzo di latte nel caffé, a differenza dell'italiana che lo prendeva amaro fin da quando la conosceva.

Tieniti forte Noah, sono notizie sensazionali...
...Forse ho trovato un nuovo lavoro!


Un nuovo lavoro? - ripeté Noah sorpreso, più che altro perché non credeva nemmeno che Rebecca lo stesse cercando, un altro lavoro: inarcò un sopracciglio e bevve un sorso di caffé, trovandolo perfetto tra l'altro, prima di farle un cenno lieve col capo - Beh, ti devo pregare oppure ti decidi a raccontarmi tutto?

Una mia...amica mi ha proposta come nuova docente di Antiche Rune nella scuola dove insegna...
Si tratta di Hogwarts. La conosci?


Hogwarts?
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?


Ripeté Noah incredulo, passandosi una mano sulle labbra mentre un sorriso divertito gli compariva in volto: e poi c'era chi diceva che il mondo - soprattutto quello magico - non era piccolo...

Allora...non è una notizia meravigliosa?

Altroché Rebecca!
I miei complimenti vivissimi, è un posto molto prestigioso ed Hogwarts si dice che sia, tra le tre scuole, la migliore di tutte... un bel colpaccio, sono fiero di te!
- commentò l'uomo, lasciando che il sorriso si palesasse anche a lei - E chissà che tu non possa diventare una grande amica della docente di Divinazione, Tisifone Samyliak... sai com'è, è la mia fidanzata.

Rivelò, facendole l'occhiolino ed attendendo lui, questa volta, una sua reazione.
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Messaggioda Rebecca » 29/01/2014, 1:15

Vecchiaia?
Dì, ti sembro vecchio?


Quelle rughe di sicuro non ti fanno sembrare più giovane...

Ma neanche più anziano.
Rebecca adorava stuzzicarlo in quel modo, senza realmente volerlo offendere. La semplice e bonaria presa in giro di due vecchi amici, abituati a parlarsi in quel modo, anche se non sempre era loro permesso condividere del tempo insieme.

E poi ti ricordo che all'inizio, quando ti ho conosciuto, eri una delle persone più candide ed ingenue che avessi mai incontrato... Miss "Oh, è un buon precettore?"

"Precettore" è un termine molto in uso, linguisticamente parlando, nei livelli più alti della società.
Denota una persona con grande autorità, vaste conoscenze e un profondo senso del proprio dovere di insegnante...
...Com'era in effetti il professor Wessex.


Rispose di rimando, ricordando la figura di quel vecchio docente, dalle vaste conoscenze ma con un brutto difetto: l'eccessiva salivazione.
Grazie a Noah, la Terran si era sempre evitata quella pioggia fuori programma durante le sue lezioni -aveva ovviato al problema, sedendosi in seconda fila- che, nonostante questo, risultavano sempre molto interessanti e approfondite agli occhi dell'allora ventenne.
Guardandosi indietro, l'Auditore ne aveva fatta di strada: era uscita dal suo guscio -costituito dal Covo dei Terran- ed aveva iniziato ad esplorare il mondo, lasciandosi conquistare da tutto ciò che poteva sollecitare la sua mente brillante e vivace.
Come il corpo di una certa persona.
Pellegrino l'aveva attratta a poco a poco col suo modo di fare, lanciandole dei segnali che -sebbene all'inizio con un po' di fatica- erano stati ben recepiti dall'italo-svedese e, là dove era stato possibile, anche ricambiati.
Ma i due Master Teacher non si erano incontrati lì per ricordare il passato o le loro reciproche mancanze nel presente -come il poco tempo che dedicavano a quelle piacevoli chiacchierate: erano lì su richiesta di Rebecca, che voleva anticipare al suo più caro amico la bella notizia di un nuovo, futuro lavoro ad Hogwarts.

Hogwarts?
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?


Mh, mh...

Annuì, prendendo la tazza di caffè che finalmente era stata servita loro davanti, senza aggiungere altro nella miscela amara e bollente. La bocca era chiusa, ma incurvata all'insù. Erano i suoi occhi a sorridere per lei, una caratteristica spesso amata dai molti uomini con i quali l'Auditore era andata a letto.
E ora quello stesso sguardo felice si posava su Noah e si concentrava su di esso, mentre sorseggiava -gustandolo- il caffè caldo e fumante, aspettando ulteriori commenti da parte dell'amico.

Altroché Rebecca!
I miei complimenti vivissimi, è un posto molto prestigioso ed Hogwarts si dice che sia, tra le tre scuole, la migliore di tutte... un bel colpaccio, sono fiero di te!


Devo tutto a questa mia amica...- disse, scuotendo appena la testa- E' solo grazie a lei se ho la possibilità di ottenere un incarico tanto prestigioso.

E chissà che tu non possa diventare una grande amica della docente di Divinazione, Tisifone Samyliak... sai com'è, è la mia fidanzata.

La tazza di caffè che stava avvicinando nuovamente alle labbra, si bloccò a mezz'aria alle successive parole dell'uomo.
Tisifone Samyliak. Docente di Divinazione.
Finalmente aveva un nome, un cognome e anche il mestiere svolto dalla donna. E non era un mestiere svolto in qualunque parte del mondo, ma proprio ad Hogwarts dove presto -sperava- avrebbe lavorato anche lei.
I motivi per i quali la giovane donna si sentiva motivata di fronte a quella possibilità aumentarono di numero nello scoprire che finalmente avrebbe potuto fare conoscenza con la donna che aveva rubato il cuore di quell'impenitente farfallone di Noah Pellegrino.
E congratularsi con lei per aver incastrato quel vecchio Casanova.

Credo che io e lei andremo veramente d'accordo...- la sua affermazione suonò molto come una minaccia velata, ma la Terran non aggiunse altro, riprendendo a sorseggiare come se nulla fosse il suo caffè -Docente di Divinazione eh? Racchiude in sè anche il Dono oppure si preoccupa di insegnare solo le tecniche basilari?- chiese con innocenza, in fondo aveva finalmente la possibilità di saperne di più su questa Tisifone.

Se non ricordo male...avevi anche un tuo carissimo amico che insegnava ad Hogwarts o sbaglio?

Chiese di colpo, rammentando di una persona di cui le aveva accennato Noah in passato, forse proprio docente alla scuola europea.
Non poteva ricordare ogni cosa, non sempre la sua mente registrava tutto ciò che ascoltava. Solitamente solo le cose che le interessavano.
E il nome della donna di Noah le si era appena impresso a fuoco nella memoria, impossibile da cancellare nemmeno con un Oblivion.
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Messaggioda Noah » 29/01/2014, 15:18

Quelle rughe di sicuro non ti fanno sembrare più giovane...

Bada a come parli, ragazzina...

La minacciò lui bonariamente, permettendosi di chiamarla in quel modo perché avevano più di dieci anni di differenza e quando l'aveva conosciuta d'altronde aveva appena 20 anni, una ragazza ancora in molti sensi - e per alcuni aspetti era stato proprio lui a farla "crescere".

E poi non lo sai che le rughe danno un'aria vissuta ed affascinano?

Domandò l'uomo, passandosi una mano sul mento con fare fintamente pensieroso, avvolgendosi in un'aura di mistero che durò per appena qualche istante, prima che l'italo-americano scoppiasse a ridere rovinando tutto - pochi momenti in cui però, effettivamente, il MT aveva dato prova di fare ancora la sua bella figura, e di saper affascinare il sesso femminile.
Rebecca questo lo sapeva bene, visto che era riuscito ad affascinare anche la Terran - pur ignorando questo piccolo particolare di lei - quando ancora non conosceva nulla o quasi del mondo esterno, al punto da esprimersi su certe cose in un modo un po'... antico.

"Precettore" è un termine molto in uso, linguisticamente parlando, nei livelli più alti della società.
Denota una persona con grande autorità, vaste conoscenze e un profondo senso del proprio dovere di insegnante...
...Com'era in effetti il professor Wessex.


Ma sentitela, Miss Sapientina... - replicò a sua volta Noah, in quel gioco di battute che pareva non voler finire: d'altronde, quanti tempo dovevano recuperare? - Scommetto che nessun "Precettore" che si rispetti inonderebbe mai i suoi studenti di disgustosa saliva al pari di un lama...

Commentò ridacchiando, prendendosela con quella buon'anima del collega che era venuto a mancare appena un paio di anni prima, dopo una lunga carriera e litri di saliva accumulata sugli studenti; l'Auditore sapeva bene che l'altro scherzava, e che era affezionato a Leonard Wessex al punto da fare anche un bel discorso commemorativo al suo funerale, perciò non si preoccupò di specificare che la sua era semplicemente una battuta, peraltro più volta a punzecchiare la donna che l'ex docente del Ministero.
Certo, gli venne un po' più difficile farlo, quando Rebecca lo informò del suo nuovo lavoro: docente di Antiche Rune alla Scuola di Hogwarts, la sola ed unica in campo europeo e, si diceva, la migliore tra le tre accademie magiche mondiali.
Gli standard richiesti per presenziarvi come insegnanti erano piuttosto elevati, bastava vedere chi fossero le persone che attualmente rappresentavano il corpo docenti, e sapere che la sua Rebecca - più in senso affettuoso, da vecchio amico/fratello maggiore, che possessivo - era riuscita, o stava per farlo, ad entrare a far parte del collegio professori lo riempiva d'orgoglio per una persona che aveva visto crescere nel corso del tempo, e diventare una donna in tutto e per tutto, fiera e consapevole di sé.

Devo tutto a questa mia amica...
E' solo grazie a lei se ho la possibilità di ottenere un incarico tanto prestigioso.


Lavora anche lei ad Hogwarts, o semplicemente conosce la Preside?

S'informò Noah, sorseggiando il suo caffé, decidendosi a farle quella domanda non per chissà quale motivo strano, ma perché semplicemente, se si fosse trattato di una docente, allora era del tutto probabile che la sua compagna la conoscesse e dunque potesse chiedere a lei che tipo fosse - da un punto di vista prettamente professionale e spinto da assoluta quanto inqualificabile curiosità.
E fu proprio la sua compagna l'argomento affrontato dai due subito dopo, quando finalmente Pellegrino svelò alla donna il nome e l'occupazione di colei che gli aveva rapito il cuore: lo disse con un gran sorriso orgoglioso e soddisfatto, sentendosi davvero fortunato ad avere una persona come Tisifone accanto, che lo completava e lo faceva essere ogni giorno un uomo migliore.

Credo che io e lei andremo veramente d'accordo...

Povero me...

Mormorò teatralmente Noah, anche se non stava scherzando del tutto: già s'immaginava le due donne che parlottavano di lui, "tagliandogli la camicia" per seguire un vecchio detto del mondo babbano, e temeva davvero cosa sarebbe venuto fuori, non tanto perché avesse qualcosa di negativo da nascondere a Tisifone, ma perché Rebecca avrebbe potuto raccontarle chissà quanti piccoli aneddoti imbarazzanti che lui aveva sempre evitato di far presente alla compagna - tanto per non mostrarle subito il peggio di sé.

Docente di Divinazione eh? Racchiude in sè anche il Dono oppure si preoccupa di insegnare solo le tecniche basilari?

È una semplice docente di Divinazione, per quanto eccezionale, e secondo me anche piuttosto sottovalutata dai suoi studenti... ma nulla di più.

Mentì Noah, o meglio, disse solo una mezza verità: non parlò del Dono della compagna non perché non si fidasse di Rebecca, ma perché Tisifone era stata chiara su come volesse che la sua "capacità" rimanesse assolutamente segreta... e chi era lui per venire meno a questo suo desiderio?
Non era un particolare che riguardava se stesso, e che quindi avrebbe potuto rivelare a chiunque avesse voluto senza remore, si trattava della serenità della sua - sperava - futura moglie, che mai avrebbe voluto mettere a repentaglio.

Se non ricordo male...avevi anche un tuo carissimo amico che insegnava ad Hogwarts o sbaglio?

Lucas Turner, quel figlio di buona donna! - confermò Noah con una bella esclamazione che fece persino voltare un paio di persone al tavolo vicino... ma l'italo-svedese ormai sapeva bene come l'altro fosse fatto, inutile sperare perciò in qualcosa di diverso - Altroché, lavora come insegnante di Trasfigurazione: è un brav'uomo, a volte un po' coglione - come quando si era fatto scappare, per fortuna di Pellegrino, la Divinante dalle mani - ma sa essere un ottimo amico ed una persona su cui contare... facci amicizia, se ti va, sono sicuro che andrete molto d'accordo!

Esclamò ancora l'italo-americano con un gran sorriso soddisfatto: gli sembrava strano pensarlo, lui che aveva sofferto molto nel lasciare la sua New York, ma da quando era arrivato in Inghilterra aveva potuto circondarsi degli amici ed aveva trovato l'amore della sua vita... mai trasferimento gli era parso più redditizio.

Perciò, una volta assunta, ti trasferirai nel Castello?
E coi Master come pensi di fare? Se non sbaglio il ruolo dell'insegnante ad Hogwarts è un lavoro a tempo pieno...
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Messaggioda Rebecca » 29/01/2014, 23:34

Bada a come parli, ragazzina...
E poi non lo sai che le rughe danno un'aria vissuta ed affascinano?


Ho visto donne passare l'intera giornata a discutere su quale decotto fosse il migliore per mascherare i segni dell'età...

L'Auditore non scherzava: molte sue colleghe, sul posto di lavoro, sparlottavano su quale intruglio avesse gli effetti più benefici sulla loro pelle. Lei non prendeva mai parte a quel tipo di conversazione.Non perchè le trovasse antipatiche. Ma perchè considerava l'argomento del tutto superfluo.
Vivere a stretto contatto con la Gilda aveva radicato in lei l'amore per le cose semplici e naturali. Per questo, era molto difficile vederla usare dei cosmetici, preferiva di gran lunga apparire così com'era- spontanea, forse un po' eccentrica, di sicuro spigliata.

Dovresti chiedere loro dei consigli, ti saprebbero indicare le marche migliori!

Rise insieme a Pellegrino, in fondo le erano mancati quei pomeriggi - più precisamente un paio di quarti d'ora- a ridere e scherzare insieme. O a rivangare il passato, come fece subito dopo Noah tirando in ballo il vecchio e defunto Master Teacher newyorchese, Leonard Wessex.

Ma sentitela, Miss Sapientina...Scommetto che nessun "Precettore" che si rispetti inonderebbe mai i suoi studenti di disgustosa saliva al pari di un lama...

Con quella gobba sembrava più un dromedario...ma in fondo era pur sempre un uomo colto e ben preparato!

Aveva pianto la scomparsa del buon vecchio professore di Antiche Rune, ma con la giusta dose di dolore. La Terran era consapevole della ciclicità della vita -là dove un essere nasceva, dall'altra parte del mondo un altro moriva- ed era più che convinta che l'anziano uomo se ne fosse andato in tutta pace e serenità, soddisfatto della propria vita.
Aveva partecipato all'elogio funebre e aveva condiviso le parole di compianto che l'italo americano aveva pronunciato in suo onore. Senza però prendervi parte attivamente. L'unica volta che si era sentita in dovere di parlare ad una veglia funebre, era stato a sette anni in occasione della morte dei suoi genitori.
E non aveva più voluto ripetere quell'esperienza.
La conversazione si spostò, quando Rebecca si decise finalmente a rivelare la bella notizia che aveva tenuto in serbo fino a quel momento. Il pensiero che presto sarebbe stata assunta come insegnante di Antiche Rune ad Hogwarts aveva scatenato l'entusiasmo del suo grande amico. Noah si profuse in elogi verso la sua persona, tuttavia la donna non se la sentiva di accettare quei complimenti senza tanti problemi.
In fondo, lei non aveva fatto nulla di speciale: era tutto merito della Terran Verdigris, lo sapeva, che aveva dimostrato piena fiducia nelle sue capacità. E della sua amicizia con la preside -Madeline Bergman- della scuola europea.

Lavora anche lei ad Hogwarts, o semplicemente conosce la Preside?

E' l'insegnante di Erbologia e una delle miglior erbologhe che io abbia mai conosciuto!

Ovvio che lo fosse.
Lei era Terra e Vento, la loro personificazione umana in carne ed ossa. Le piante si piegavano di fronte a lei, in segno di rispetto. Gli animali l'accoglievano, come una loro simile. E i Terran potevano dormire sonni tranquilli, da quando lei aveva preso il posto di Pryce.
Anche se il Bosco provava una fitta di nostalgia verso il suo caro predecessore.
Ma le sorprese non erano finite lì: anche l'italo-americano sembrava in vena di belle notizie, come fu quella di rivelare finalmente l'identità della donna che gli aveva rubato il cuore. Una donna che lavorava proprio ad Hogwarts, come docente di Divinazione.
Era una semplice insegnante o possedeva un dono speciale?
La curiosità era Rebecca, ma questo non l'avrebbe mai portata a tradire quella sconosciuta -già così cara- o Pellegrino. Reputava assurde le leggi del Ministero a proposito dei divinanti e sapeva che chiunque sano di mente avrebbe preferito negare cento volte il proprio dono piuttosto che cadere sotto le grinfie di un governo dittatoriale, mascherato da Democrazia.

È una semplice docente di Divinazione, per quanto eccezionale, e secondo me anche piuttosto sottovalutata dai suoi studenti... ma nulla di più.

Chissà, potrebbe aiutarmi ad approfondire l'aspetto profetico delle Rune...

Non che ne avesse bisogno.
Semplicemente voleva una scusa per poterle parlare e conoscerla di persona. Oltre che un suo effettivo parere sull'argomento. L'italo-svedese aveva da sempre prediletto l'aspetto linguistico, storico e magico delle Rune più che quello divinatorio; ma la sua opinione poteva sempre essere cambiata, se Tisifone si fosse dimostrata una buona interlocutrice. E Rebecca non dubitava affatto che lo fosse.
E quell'amico di cui Noah le aveva tanto parlato? Non ricordava il suo nome, ma non ebbe bisogno di chiederlo: l'uomo le fornì immediatamente tutte le informazioni che le servivano, senza bisogno di aggiungere altro.

Lucas Turner, quel figlio di buona donna! Altroché, lavora come insegnante di Trasfigurazione: è un brav'uomo, a volte un po' coglione ma sa essere un ottimo amico ed una persona su cui contare... facci amicizia, se ti va, sono sicuro che andrete molto d'accordo!

Dal tipo di parole che hai utilizzato, non sembra che tu abbia molta stima di lui, lo sai?- lo stuzzicò, finendo di bere il proprio caffè e sorridendo divertita alla vista di un tipico esempio di amicizia fra uomini -Ma non preoccuparti: farò amiciza con tutti i miei futuri colleghi, promesso!

Ed era proprio nelle sue intenzioni fare così.

Perciò, una volta assunta, ti trasferirai nel Castello?

Credo proprio di si!

E coi Master come pensi di fare? Se non sbaglio il ruolo dell'insegnante ad Hogwarts è un lavoro a tempo pieno...

Già e non era solo quello il problema: in quanto Terran -e a causa del suo profondo legame con il villaggio della Gilda- la donna non si era mai preoccupata di affittare/comprare una casa o un appartamento dove vivere. Era sicura che ogni giorno sarebbe ritornata lì, nella dimora che aveva nel cuore della Foresta Nera. Ma il lavoro come insegnante di Hogwarts avrebbe ridotto il tempo da passare all'interno della Gilda e con i suoi confratelli.
D'altro canto, avrebbe avuto più opportunità -forse- di passare maggior tempo con la Sempreverde. E anche un altro Terran lavorava lì ad Hogwarts.
Insomma, Rebecca non aveva nulla da temere in un'eventuale separazione dalla Gilda. Ma dall'uomo che aveva di fronte si. E la cosa un po' le dispiaceva.

Non lascerò il mio lavoro come Master Teacher, se è questo che intendi dire- esordì subito - Ma si, sicuramente mi vedrai girare di meno al Ministero- il che non era un male, visto che quel luogo di lavoro era privo di spazi aperti nel quale il Bosco avrebbe potuto prendere una pausa -E probabilmente non sarà così semplice prendere un caffè io e te insieme, come stiamo facendo adesso...

Non lo era già nel presente. Ma l'italo-svedese evitò di pronunciare quella frase, in quanto sapeva bene che non c'era nulla da rimproverare nè a sè stessa, nè a Noah. Una parte della sua vita rimaneva totalmente segreta all'uomo e questo la portava, molto spesso, a non potergli dedicare che quei pochi minuti di libertà che riusciva a ritagliarsi fra lo svolgimento di due lezioni.

La cosa ti dispiace?
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Rebecca
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