Okinawa

[Yamato]

[tahoma]Watashi wa kono toki wa kuru koto wanai koto dake osorete iru...

Kyōfu o motsu koto wa nandemo de seikō e no daiippodesu.
Dare ga, sukunakutomo sukoshi' kyōfu wa yori tsuyoku kanjō o kanjiru tame ni kare o kudō shite, kasai, watashitachi ga ikite iru to kanji, watashitachi wa hibi doryoku shite iru riyū o omoidasa sete kureru tsukuru mono to onaji kanjō o motteinai shite inai.
Anata wa kono kyōfu o seigyo suru tame ni manabanakereba naranaito watashi wa anata o oshieru koto ni narimasu.

[ Avere paura è il primo passo per riuscire in qualunque cosa.
Chi non ha almeno un po' di timore non possiede quel fuoco che lo spinge a percepire con maggiore forza le emozioni, quelle stesse emozioni che ci fanno sentire vivi e ci ricordano il perché ci stiamo impegnando giorno dopo giorno.
Dovrai solo imparare a controllare questa paura e sarò io ad insegnartelo. ]

Il fuoco, la vita, la volontà e il coraggio.
Essere un Ignis significava anche quello: sottomettere la paura e lasciarla vivere nel cuore quel tanto che bastava per riscaldare e non bruciare.
Yamato non pensava affatto a far crescere una scintilla Ignis nella nipote, proprio perché osservandola lo capiva da solo che soltanto un assurdo miracolo avrebbe permesso alla piccola giapponese di scoprire una tale energia ribelle nell'animo, ma determinati principi erano fondamentali non solo per gli appartenenti alla Gilda, bensì per chiunque desiderasse smettere di tremare cadendo rovinosamente al terreno sconfitto dalla vita.
L'uomo ci aveva messo diversi anni a controllare ad un simile livello di perfezione l'odio, il risentimento, la rabbia e la frustrazione, ma alla fine le aspettative si rivelarono molto meno positive di quanto invece gli dimostrò la realtà dei fatti.
La compagna amata in passato gli aveva trasmesso quelle dottrine e adesso lui voleva trasmetterle a sua nipote.
Un'eredità splendente e fondamentale quanto qualsiasi materia scolastica e forse anche più profonda e interessante, quasi vitale, necessaria.

Anata ga kangaeru baai, sore wa watashi no tame ni yoi baai ga ari... sonogo gōi!

Anata ga sōzō dekiru yori mo ōku no shōgai o kokufuku shimasu.
Jikan wa, watashi wa migi o shōmei shimasu... Sore wa anata no tsuyo-sa o ataemasu.

[ Supererai molti più ostacoli di quanti tu possa immaginare.
Il tempo mi darà ragione... E a te darà la forza. ]

Non rimaneva altro quindi se non organizzare attentamente tutte le attività da poter svolgere durante quei tre lunghi mesi di permanenza.
In realtà, lo zio di Miyabi aveva già progettato tutto, pensando ad ogni dettaglio, ogni particolare ed ogni esigenza della studentessa.
Un insegnante privato, il suo tempo presso la Gilda Ignis, le sue lezioni di Arti Marziali a scuola e i suoi turni presso lo studio di registrazione.
Presto la ragazzina avrebbe imparato e capito cosa intendeva lui per cambiare del tutto aria e vivere la meditazione e l'impegno nel miglioramento interiore a contatto con una atmosfera nuova e propedeutica per l'animo e per il dolore da cicatrizzare.
Le onde del mare, una spiaggia bianca, una alimentazione indirizzata al rafforzamento muscolare e un apprendimento costante di uno stile di combattimento non volto solo alla difesa ma anche al perfezionamento interiore.
Non ci sarebbero stati problemi per i programmi scolastici, né per gli esami in vista: Yamato le avrebbe permesso di arrivare alla fine dell'anno più che sicura di possedere lo stesso bagaglio di nozioni di qualunque altro studente di Hogwarts.
Rimaneva giusto un'ultima particolare questione da evidenziare...

Ima demo gasshō-dan no ichibudeatte modarou? Soshite, watashi wa watashi no yūjin ni tegami o okuru nodarou ka?

Seika-tai ni tsuite, anata ga tsukuru koto ga dekiru yuiitsu no ​​ ketteidearu.
Jissai ni, watashi mo anata ni ikutsu ka no byū no ongaku-teki kanten kara no kyōkun, mōichido ongaku o kanshō suru no ni yakudatsu to utanoyorokobi o ataeru kanōsei ga arimasu.
Korera 3kagetsu de, watashi wa, tō hotondo uta o kunren shinai to kimeta baai wa, fuku shachō wa, soreha yobi ni kanzen ni anata o oku koto o yoginaku sa reru koto ni naruga, kore wa shinken ni saikō no gasshō-dan no taitoru no tame ni amerikansukūru ni chōsen ni sanka suru anata no nōryoku o haijo suru kanōsei ga arimasu.
Tonikaku, watashi wa gakunen no hajime ni nanika o suru koto o kyōsei sezu, nagai jikan ga mada aru node, anata ga watashitachi o han'ei shi, anata ga hontōni michi o kakuho kanjiru koto ga tokini watashi ga shitte iru yō ni suru tame ni, osoraku saikō no aideadesu Anata ga hikiukeru shitai to omoimasu.

[ Riguardo il coro, è una decisione che puoi prendere solo tu.
In realtà, potrei darti qualche lezione anche dal punto di vista musicale, aiutarti ad apprezzare di nuovo la musica e il piacere di cantare.
La Vice Preside, qualora in questi tre mesi non decidessi per allenarti un poco nell'arte canora, sarebbe costretta a metterti completamente in riserva e questo potrebbe precludere seriamente la tua possibilità di partecipazione alla sfida con la scuola americana per il titolo di miglior coro.
Ad ogni modo, io non ti forzerò a fare nulla e all'inizio dell'anno scolastico c'è ancora molto tempo, quindi forse l'idea migliore è che tu ci rifletta e mi faccia sapere solo quando ti sentirai davvero sicura della strada che vuoi intraprendere. ]

In effetti, nel CD che aveva fatto pervenire alla nipote diverse settimane prima non c'era alcun accenno riguardo all'identità del cantante.
Yamato non sentiva il bisogno di ostentare o sbandierare le sue capacità, men che meno nei confronti di sua nipote.
Il suo intento era farle ascoltare delle canzoni che la spronassero a cantare di nuovo sotto la doccia o nei momenti liberi, senza pensare.
Di certo il collegamento adesso poteva apparire più semplice, o forse no, comunque ora la studentessa era anche al corrente che nel caso avesse voluto pure esercitarsi nella musica, lo zio poteva fare qualcosa anche per quello, senza problemi o difficoltà.

Yūjin e no kakikomi to ieba, watashitachiha-ka ni aru Fenikkusu wa anata no shobundeari, anata ga mainichi anata no yūjin ni kakikomu koto ni narudeshou subete no moji o o todoke shimasu.
Anata ga anata to issho ni mite kita yō ni, sugu ni the' re sutekina, shakō-teki ni nari, anata o yorokoba seru tamenara nani demo shimasu, watashi wa kakushin shite iru...

[ Parlando dello scrivere ai tuoi amici, la fenice che abbiamo a casa è a tua completa disposizione e recapiterà tutte le lettere che vorrai scrivere ai tuoi amici ogni giorno.
Come hai visto con te è subito divenuta socievole, le stai simpatica e per accontentarti farà di tutto, ne sono certo... ]

Così, i problemi "tecnici" erano stati risolti tutti quanti in blocco e la nipote non doveva avere più timore che qualcosa andasse storto.
Rimaneva un ultimo problema, legato più che altro al comparto emozionale e inconscio della ragazzina, da combattere ed eliminare.
Ella pensava che forse tre mesi interi rappresentavano un periodo troppo lungo da vivere accanto a lei, che forse lo zio a lungo andare si sarebbe potuto anche stufare, stancare, scocciare di tenerla dentro casa: un'ipotesi che in realtà le faceva molto male, un'emozione negativa forse ma agli occhi di Yamato splendida perché voleva dire che si stava di nuovo avvicinando a qualcuno, che stava di nuovo ascoltando il battito del suo cuore e sapeva dargli una valida interpretazione.
L'uomo si mise in ginocchio, disse quello che pensava, quello che credeva fermamente e riuscì a sfiorarle le corde dell'anima, facendola sussultare.
Il risultato fu un abbraccio disperato e dolce, da parte di Miyabi che, forse per la prima volta da quando aveva subito la tragedia passivamente, si stava lasciando andare ad un dolore non sordo ma urlante, cacciando fuori il malessere, la sofferenza, la negatività e facendo di nuovo spazio alla speranza e all'affetto, quello per suo zio.
Colpito da una reazione simile, il Sole non poté controllare anche le proprie lacrime, facendo si che colassero dagli occhi scuri e lucidi, ricambiando quell'abbraccio con altrettanta dolcezza e amore, permettendole di bagnare i suoi vestiti senza fastidio, anzi, con immensa gioia.

Arigatōgozaimasu... Arigatōgozaimashita...

Anata wa, mohaya hitoride wa arimasen... Anata wa, mohaya hitoride wa arimasen...

[ Non sei più sola... Non sei più sola... ]

Dopo circa un paio di minuti passati stretti l'uno all'altra, l'Ignis Elios comprese che era il momento di andare, che quel luogo aveva portato a termine il proprio scopo ed ora era necessario cominciare quella nuova vita che aveva promesso alla nipote nemmeno un'ora prima.
Posò la propria fronte su quella di lei, sussurrandole in inglese, perché ogni tanto ci voleva, un "ti voglio bene", tornando in piedi, fissando per alcuni attimi la superficie dell'acqua sotto di loro, sotto il ponte, facendo un sorriso malinconico ma consapevole.
In realtà, al suo fianco, oltre la giovane allieva di Hogwarts, c'era un'altra figura molto importante, una figura che però poteva vedere soltanto lui.
Evidentemente... La veridicità sulla leggenda dello spettro piangente lui la conosceva molto bene, ma era importante che per il momento nella mente e nello spirito della signorina Stevens albergasse solo il dubbio, in modo che nel futuro la sorpresa fosse stata ancora più bella e sconvolgente.

Hontō no Nihon no josei ga egaka re, junsuina tōyō no sutairu o te ni ko no yōna nani no hōsekide wanaide wanai...
Anata wa 1 ga yueni issho ni iku kōnyū o dōomoimasuka?
Shite, kon'ya... Sushi?

[ Una vera signorina giapponese non è tale senza un portagioie in puro stile orientale dipinto a mano...
Che ne pensi di andarne a comprare uno insieme?
E poi stasera... Sushi? ]


) Conclusione per Yamato ([/tahoma]

[Miyabi]

Kyōfu o motsu koto wa nandemo de seikō e no daiippodesu.
Dare ga, sukunakutomo sukoshi' kyōfu wa yori tsuyoku kanjō o kanjiru tame ni kare o kudō shite, kasai, watashitachi ga ikite iru to kanji, watashitachi wa hibi doryoku shite iru riyū o omoidasa sete kureru tsukuru mono to onaji kanjō o motteinai shite inai.
Anata wa kono kyōfu o seigyo suru tame ni manabanakereba naranaito watashi wa anata o oshieru koto ni narimasu.

Sorekara, kare no masutā no taka-sa de, gakusei ni narou to shimasu.
(Cercherò di essere un'allieva all'altezza del suo maestro, allora.)

Commentò Miyabi, che si fidava di Yamato ma non di se stessa, o più precisamente delle proprie capacità: eppure lui sembrava convinto di poterle insegnare a controllare la paura tramite la meditazione, sembrava sicuro che lei potesse impararlo, e la Giapponesina ci teneva troppo a non deluderlo... per questo si sarebbe impegnata al massimo delle sue possibilità, sperando che questo potesse bastare.

Anata ga sōzō dekiru yori mo ōku no shōgai o kokufuku shimasu.
Jikan wa, watashi wa migi o shōmei shimasu... Sore wa anata no tsuyo-sa o ataemasu.

Gli fece un piccolo sorriso a quelle parole, anche perché non le sembrava ci fosse altro da dire: aveva deciso di affidarsi a lui, di mettersi nelle sue mani e farsi guidare dalla sua esperienza, e così avrebbe fatto.
Sarebbe anche rimasta per altri tre mesi con lo zio, non tornando dunque ad Hogwarts ma rimanendo invece in Giappone, studiando con un insegnante privato per prepararsi adeguatamente ai G.U.F.O., effettuando esercizi di meditazione con lo zio e, questo sperava la ragazza, visitando il suo luogo di nascita per apprezzarne e conoscerne maggiormente gli usi, i costumi, la storia e la cultura in generale, per poterlo portare con sé anche quando sarebbe tornata in Inghilterra.
C'erano solo un paio di punti, ancora, che per la Stevens erano importanti: il Coro, ad esempio, ed ovviamente la possibilità di mandare delle lettere agli amici (pochi) che aveva a scuola, per poter rimanere in contatto con loro.

Seika-tai ni tsuite, anata ga tsukuru koto ga dekiru yuiitsu no ​​ ketteidearu.
Jissai ni, watashi mo anata ni ikutsu ka no byū no ongaku-teki kanten kara no kyōkun, mōichido ongaku o kanshō suru no ni yakudatsu to utanoyorokobi o ataeru kanōsei ga arimasu.
Korera 3kagetsu de, watashi wa, tō hotondo uta o kunren shinai to kimeta baai wa, fuku shachō wa, soreha yobi ni kanzen ni anata o oku koto o yoginaku sa reru koto ni naruga, kore wa shinken ni saikō no gasshō-dan no taitoru no tame ni amerikansukūru ni chōsen ni sanka suru anata no nōryoku o haijo suru kanōsei ga arimasu.

Annuì a quelle parole, senza commentarle: stava riflettendo su quanto aveva detto lo zio, comprendendo bene che se la Vice Preside non l'avesse portata col resto del Coro alla sfida americana non sarebbe certo stato per cattiveria, ma perché all'effettiva Miyabi non si era impegnata per nulla per dimostrare di volervi fare parte; da una parte le dispiaceva, soprattutto da quando aveva preso ad ascoltare la musica giapponese che Yamato le aveva regalato, e che a causa del suo scarso intuito (Perspicacia 7) non aveva collegato proprio alla voce del parente... ma dall'altra le sembrava la cosa migliore non farne più parte, poiché non si sentiva all'altezza di affrontare delle sfide o di gareggiare accanto ai compagni che, al contrario di lei, tanto si erano impegnati per migliorare.

Tonikaku, watashi wa gakunen no hajime ni nanika o suru koto o kyōsei sezu, nagai jikan ga mada aru node, anata ga watashitachi o han'ei shi, anata ga hontōni michi o kakuho kanjiru koto ga tokini watashi ga shitte iru yō ni suru tame ni, osoraku saikō no aideadesu Anata ga hikiukeru shitai to omoimasu.

Tabun jikan wa watashi ga kore ni tsuite o kaimei no ni yakudachimasu.
(Forse il tempo mi aiuterà a fare chiarezza anche su questo.)

Commentò la Giapponese con un sospiro leggero, prima di ascoltare le successive parole dello zio che le fecero leggermente illuminare gli occhi color viola.

Yūjin e no kakikomi to ieba, watashitachiha-ka ni aru Fenikkusu wa anata no shobundeari, anata ga mainichi anata no yūjin ni kakikomu koto ni narudeshou subete no moji o o todoke shimasu.
Anata ga anata to issho ni mite kita yō ni, sugu ni the' re sutekina, shakō-teki ni nari, anata o yorokoba seru tamenara nani demo shimasu, watashi wa kakushin shite iru...

Hontōni koto ga dekimasu... Anata no Fenikkusu o tsukau no ka? Anata no ojisan arigatōgozaimashi!
(Davvero potrò... usare la tua fenice? Grazie zio!)

Esclamò Miyabi, che ovviamente riteneva quello appena ricevuto un grande onore: avere una fenice che consegnava le lettere al posto di un gufo qualsiasi... beh, di sicuro Cappie, Jorge ed Ethan sarebbero rimasti a bocca aperta, perché probabilmente una fenice non l'avevano mai vista - per lei, ad esempio, era stata la prima volta a casa di Yamato.
Tutto sembrava sistemato insomma, tutto organizzato e deciso, ma c'era ancora qualcosa che non faceva stare la ragazza serena... l'idea che l'uomo potesse stancarsi di lei, che forse col tempo si sarebbe pentito di quella scelta, dell'aver deciso di badare a lei così tanto quando avrebbe tranquillamente potuto continuare con la sua vita: la risposta che ricevette in cambio fu talmente tanto dolce ed intensa, per Miyabi, da farla scoppiare in lacrime e singhiozzi mentre lo abbracciava forte, con tutte le forze che poteva avere in quell'esile corpicino, sussurrando tra un sussulto e l'altro un ringraziamento non solo per tutto ciò che Yamato aveva intenzione di fare per lei, ma anche e soprattutto per essere entrato nella sua vita.

Anata wa, mohaya hitoride wa arimasen... Anata wa, mohaya hitoride wa arimasen...

No, forse davvero non lo era più.
Rimase stretta a lui per un po', due o tre minuti nei quali si fece cullare dal calore dell'uomo, e quando si scostò da lui appoggiando la fronte sulla sua, riuscì a fargli un piccolo sorriso, rispondendo a quelle parole di affetto con altre speculari anche se un poco più tremule per via del pianto.

Hontō no Nihon no josei ga egaka re, junsuina tōyō no sutairu o te ni ko no yōna nani no hōsekide wanaide wanai...
Anata wa 1 ga yueni issho ni iku kōnyū o dōomoimasuka?
Shite, kon'ya... Sushi?

Hai!
(Sì!)

FINE

[Sandyon]

Okinawa.
Una meraviglia.
Poesia di natura e bellezza.
L'oasi perfetto non solo dove riposare i sensi ma anche dove organizzare uno degli eventi più importanti del Mondo Magico.
Già, la competizione canora sponsorizzata dalle più illustri case discografiche e organizzata dalla "Kusanagi Records" avrebbe avuto luogo proprio lì, su un palco costruito a pochi metri di distanza dal livello dell'acqua dell'Oceano, giusto per fare le cose in piccolo.
La sera del 28 Giugno, ogni spalto, ogni sedia, ogni tavolino da giuria erano stati riempiti da tutti gli spettatori e dagli esaminatori, giunti da ogni parte del globo per acclamare (i primi) e valutare (i secondi) le voci più famose e quelle esordienti del panorama musicale magico.
L'adrenalina era alle stelle e come poter dare torto alla folla? Ben un miliardo e mezzo di posti, amplificazioni magiche di ogni tipo e grandezza e per concludere, un incantesimo anti babbano talmente tanto vasto e potente da impedire a chiunque di avvicinarsi.
Le categorie di competizione erano state decise già da un bel pezzo ma non potevano certamente svolgere tutti quanti gli scontri musicali in una sola settimana. No, in pratica la sezione occidentale avrebbe gareggiato dal 28 Giugno fino al 2 di Luglio, mentre invece quella orientale dal 28 di Luglio fino al 2 di Agosto, tutto preciso e a distanza di un bel po' di tempo per permettere ad ognuno di prendersi il dovuto riposo, soprattutto il personale di sicurezza e di efficenza tecnica. Ad un tratto, sul grandissimo palco già completo di tutti quanti gli strumenti possibili e immaginabili, salì il presentatore, un giapponese dall'aria esaltata e un abbigliamento sgargiante, completamente bianco se non per la camicia nera.

SIGNORE E SIGNORI!
VI DÒ IL BENVENUTO ALLA COMPETIZIONE CANORA ORGANIZZATA DALLA "KUSANAGI RECORDS".
COME SAPETE, QUESTA SETTIMANA SI SFIDERANNO LE CATEGORIE OCCIDENTALI.
MA VOGLIAMO ANDARE A VEDERE NEL DETTAGLIO DI COSA SI TRATTA?

Dietro all'uomo, in formato ben più che gigante, apparve uno schermo magico sul quale apparvero delle scritte in tutte le lingue.

Abbiamo la categoria Femminile Esordiente e la categoria Femminile V.I.P.
Poi c'è la categoria Maschile Esordiente e la categoria Maschile V.I.P.
Queste categorie sono suddivise in altre due sottocategorie, ovvero under 25 ed under 28.
Ogni categoria dovrò portare i seguenti brani, propri oppure facenti pare di un altro artista famoso a loro scelta:
1) Singolo con il quale si sono classificati per la competizione.
2) Singolo originale.
3) Singolo preso in prestito da un artista famoso.
4) Duetto con una voce di spalla maschile.
5) Duetto con una voce di spalla femminile.
Non sarà semplice, come potrete notare, ma proprio per questo motivo il premio in palio è decisamente alto!
Per gli Esordienti, la possibilità di avere un contratto con la "Kusanagi Records" per un disco in distribuzione il prossimo anno.
Per i V.I.P. addirittura l'1% delle azioni della stessa "Kusanagi Records", vi rendete conto?

Tutta la folla emise un verso di stupore assoluto.
L'1% di una casa discografica simile significava un guadagno privato enorme, anzi, quasi incredibile.
Adesso si spiegava il perché di tutte quante quelle presenze.
Ormai la competizione stava per iniziare, quella sera ognuno avrebbe dovuto portare il proprio pezzo di esordio.
Ogni sera successiva un'esibizione diversa e poi l'ultimo giorno la premiazione.

NOTE:

Chiedo cortesemente alla player di Ariel di formulare una azione autoconclusiva con il suo PG e il suo PnG nel quale, dentro il proprio camerino, si sta preparando adeguatamente ad entrare in scena sul palco. Inoltre, dovrà comunicarmi entro sette giorni sia per la PG che la PnG i brani che intenderà portare in ogni serata, dopo di che provvederò a farle effettuare dei tiri col dado. Grazie.

[Ariel]

[Okinawa - Contest Canoro della Kusanagi Records - 28 Giugno 2110 - Camerino di Regina Ginevra Jones - 20.25]

Si alzava.
Camminava fino allo specchio.
Ci si specchiava.
E poi tornava a sedersi.
Erano almeno venti minuti che faceva così, senza riuscire a darsi pace: in teoria avrebbe dovuto essere abituata a salire sul palco, a stare di fronte al pubblico, ad avere tutti i riflettori puntati addosso, ed era effettivamente così... ma di solito c'erano gli altri della band, a spalleggiarla, ed era ciò che la faceva sentire tranquilla. Da loro, la Jones traeva la forza per stare tranquilla, per concentrarsi solo sulla musica senza pensare al resto, così da poter dare il meglio di sé: ma quella sera, e per il resto della competizione - se fosse andata avanti sfida dopo sfida - se la sarebbe dovuta cavare da sola, senza poter contare su nessun altro a parte se stessa; sì, certamente i componenti dei Saber Dynamos avrebbero fatto il tifo per lei, ma un conto era averli vicini durante un'esibizione ed un'altra era trovarsi sul palco da sola con loro a fare da pubblico.

Se solo mi vedesse Clarissa...

Pensò Regina, con un sorriso ironico sul volto: chissà cos'avrebbe detto la donna che per anni aveva accompagnato la bionda nel suo percorso di crescita musicale, se solo si fosse resa conto di quanto l'americana era cambiata, di quanto la sua voglia di primeggiare si fosse mutata nel desiderio di viversi quel palcoscenico e tutte le sue meravigliose sensazioni con un gruppo di persone, dividendo con loro ogni momento.
L'avrebbe presa in giro, probabilmente, ma alla Jones non importava: era felice, più di quanto non fosse mai stata in tutta la sua vita, e questo anche grazie a quei pazzi scatenati che componevano la sua band.
Abbassò lo sguardo sulle canzoni che aveva deciso di portare, sfiorando il foglio con la punta delle dita: aveva scelto quei titoli sulla base dell'istinto, più che su chissà quale ragionamento strategico; l'unico scelto razionalmente era stato il primo, per la Jiménez, per permetterle, qualora l'avesse voluto, di portare la sua versione di quella canzone come cover.
Già, chissà lei come se la sarebbe cavata... secondo Regina fin troppo bene, era una delle migliori cantanti che avesse mai conosciuto; e se ci fosse stata anche Barbara, a gareggiare, non sarebbe stato male farle abbassare un po' la cresta con una sonora sconfitta.
Lei, dal canto suo, avrebbe fatto del suo meglio senza pensare troppo al premio e cose del genere, soprattutto dal momento in cui avrebbe avuto la possibilità di duettare con l'amica Ashley o col fidanzato, Lance: sì, si disse mentre tornava per l'ennesima volta di fronte allo specchio, doveva cercare di vedere solo i lati positivi di quella esperienza, che magari avrebbe portato anche nuovi fans ai S.D.

Sei sempre Regina Ginevra Jones... non dimenticarlo.

E quella fu l'ultima volta che la sua immagine si riflesse sulla superficie di vetro.

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[Okinawa - Contest Canoro della Kusanagi Records - 28 Giugno 2110 - Camerino di Ariel Jiménez - 20.27]

Non poteva credere di esserci arrivata davvero: aveva studiato tanto, aveva sacrificato molto tempo per provare ancora e ancora, pensando che in fondo quel giorno non sarebbe mai arrivato. Ed invece eccola lì, nel proprio camerino - aveva un camerino personale, assurdo! - ad aspettare il momento in cui qualcuno sarebbe venuto a chiamarla per dirle che il contest stava per cominciare.
Tesa? Probabilmente l'ansia di Ariel era tale da permetterle di coniare un nuovo termine che definisse uno stato ben oltre la tensione, ma nessuno dei suoi amici se ne sarebbe stupito: c'era così tanto in gioco, prima tra tutti la possibilità di diventare una vera cantante ed incidere un disco proprio sotto l'etichetta della Kusanagi Records, il sogno della Jiménez in pratica.
Per arrivarci, però, doveva battere tutte le altre concorrenti, e questo la spaventava non poco: sarebbe stata in grado di dimostrarsi la migliore? Zephyr ne era certo, ma quando mai il fidanzato non la considerava perfetta in tutto ciò che faceva? Lo amava anche per questo, ma non era sicura che il suo giudizio fosse imparziale ed obiettivo... anzi.
Ma ormai ci era così vicina che non poteva proprio tirarsi indietro o rinunciare, sarebbe stato come buttare via il proprio sogno e tutto l'impegno che l'aveva portata fino a lì, a quella sera, a quel momento!

Signorina Jiménez?
Mi scusi, ma tra poco toccherà a lei...

Come?

Ah, sì, la ringrazio...

Si alzò in piedi, passandosi le mani tra i capelli e guardandosi poi allo specchio: era pronta? No, ma probabilmente non ci si sarebbe mai sentita, quindi era pure inutile chiederselo: sapeva però che la sua voce era al top della forma, e che dipendeva tutto da lei; al di là del risultato finale, al di là della vittoria o della sconfitta, dare il massimo era l'unica cosa importante. Non escludeva infatti, la colombiana, che i discografici presenti all'evento potessero anche interessarsi a chi non si classificava primo ma dimostrava comunque di possedere una gran voce.
Certo, l'obiettivo di tutti i partecipanti era il contratto con la Kusanagi... ma ciò che più premeva ad Ariel era poter fare musica, e poter far conoscere la propria in tutto il mondo, a prescindere dalla casa discografica che l'avrebbe accompagnata in tale percorso: per un secondo, il suo pensiero volò a Robyn, al suo vocal coach che si sarebbe a sua volta misurato con altri cantanti, in quelle sere.

Ti auguro di dare il meglio, e di vincere... perché te lo meriti Robyn, davvero!
E grazie... grazie per esserti occupato di me per tutto questo tempo... farò in modo che ne sia valsa la pena, te lo prometto!

Non doveva dare il massimo solo per se stessa, ma anche per le persone che avevano creduto e ancora credevano in lei: Robyn, Alexis, Vergil, Cappie... e lui, l'amore della sua vita, Zephyr, che per primo non aveva smesso un secondo di incoraggiarla, spronarla, confortarla quando le cose andavano male e gioire con lei quando invece andavano bene.

Ti amo.

Bastò quel pensiero a darle forza, a farle nascere una scintilla combattiva negli occhi.
Era pronta? No, non lo era e non lo sarebbe mai stata...
Ma quello era il suo momento, e nessuno gliel'avrebbe portato via.

Spoiler:

Sandyon

[Robyn]

28/06/2110
Camerino di Robyn Laars
Okinawa
20:19

Ma stiamo scherzando?!
Ho avuto la conferma da parte del signor Morwell!

Sì, lo so, ma purtroppo il signor Morwell ha avuto un problema di salute ieri mattina.
Così hanno dovuto nominare un nuovo commissario di valutazione e lui... Ha cambiato idea!

È un'autentica follia!
Mi faccia parlare con questo nuovo commissario, è importante!
Io non posso cantare il brano con il quale sono stato selezionato, per cortesia!

Vorrei poterla accontentare mister Laars ma purtroppo non è possibile.
Il nuovo commissario si è già sistemato in posizione con gli altri giurati.
Qualora lei dovesse cantare un brano diverso da quello stabilito, è prevista la squalifica...

Squalifica?!
... Non riesco a crederci...

Abbia pazienza, non dipende da me...
Le auguro in bocca al drago per la sua esibizione.

Non appena la porta del camerino si chiuse, Robyn andò a gettarsi sopra la branda prevista per far riposare gli artisti prima di entrare sul palco.
Adesso sì che la questione si faceva delicata e pesante. Il brano con il quale era stato scelto per partecipare a quella competizione, era lo stesso scritto per la sua ex fidanzata Margaret, ovvero "I'll Be Over You". Il ragazzo non voleva cantarlo per diversi motivi, il primo era inevitabilmente il non voler fare un torto alla attuale fidanzata, Aryanne, la quale conosceva benissimo il motivo di esistenza di quel brano.
Secondo motivo, comunque importante, era riferito proprio alla Sanders: quella era una competizione a livello mondiale, se le fosse venuto all'orecchio o le fosse saltato all'occhio la notizia, come l'avrebbe potuta prendere? Poteva farla soffrire, dispiacere, sentire a disagio.
Adesso però era costretto e quello era un altro motivo per avere non pochi grattacapi. Senza ispirazione non si poteva cantare, il rischio di esibirsi da schifo era altissimo. Come poter risolvere quella situazione? Come poter fare per non risultare un insensibile o uno stronzo?



... Ok, forse ho trovato.

"Ciao Margaret.

So che ti sembrerà strano ricevere una lettera dal sottoscritto.
Non abbiamo più avuto modo di incontrarci o scambiare due parole da quando il tuo fidanzato mi ha fatto quella scenata all'Underground.
A proposito, sta bene? Come va tra voi? Spero alla grande, ma comunque non è per questo che ti scrivo.
Mi trovo nel mio camerino, a Okinawa, durante la competizione musicale organizzata dalla "Kusanagi Records", hai presente?
Sono stato selezionato per partecipare qualche mese fa a mia insaputa, quindi potrai solo immaginare quanto io sia emozionato.
Ad ogni modo, questa emozione è stata smorzata dal fatto che mi hanno chiesto obbligatoriamente di cantare la stessa canzone con la quale mi hanno scelto in mezzo a tanti come partecipante e il brano in questione è "I'll Be Over You".
Avevo chiesto qualche settimana fa di farmi fare un cambio, dando delle motivazioni semplicemente personali ed inizialmente avevano accettato, solo che adesso per dei cambi di gestione interna mi hanno tirato la fregatura e mi tocca esibirmi per forza con quella, tra dieci minuti.
Sì, ti sto scrivendo adesso perché voglio tu sappia che non era mia intenzione gareggiare con un pezzo tanto importante ma anche così triste per te, per noi come ex coppia di innamorati, quindi ti chiedo di perdonarmi, te lo chiedo umilmente.
Considera ciò che canterò stanotte come una dedica di speranza e longevità del rapporto per te e per Phoenix, d'accordo?
Ti abbraccio con tanto affetto, Maggie.

Scusami ancora.

Robyn"

"Ciao Tesoro.

Ti sembrerà strano veder arrivare un gufo sopra la testa proprio mentre stai per ascoltarmi, lì, in mezzo al pubblico.
Avevo bisogno di contattarti prima di andare sul palco però perché devo dirti una cosa importante, importantissima.
Mi hanno revocato il permesso di cantare un brano diverso da quello per la selezione, quindi dovrai sentirmi interpretare "I'll Be Over You".
Questioni interne, non so spiegarti altro purtroppo, ma mi scuso anche se non è colpa mia, perché so che ti darà un po' tanto fastidio.
Voglio che tu sappia quanto sei speciale e il fatto che io canti quella canzone non dipende da me, dalla mia volontà, capito?
Non farti strane idee, per me sei e resti l'unica, la ragazza più importante della mia vita.
Prometto che mi farò perdonare, anzi, comincia pure a pensare un modo per sdebitarmi, ti concederò tutto, ma proprio tutto tutto.
Credi in me, ne ho bisogno.

Ti amo.

Robyn"

Mister Laars!
Tra poco è il suo turno!

Grazie, arrivo subito.

Consegnò le due missive a due volatili a disposizione, facendo una carezza ad entrambi, esortandoli a fare presto.
Sapeva che quello per Margaret sarebbe giunto molto in ritardo, ma se non altro sulla lettera aveva scritto ora e data.
Dopo di che, prese un bel respiro, sistemandosi la giacca di jeans senza maniche con sotto la camicia nera di lino con motivo militare.
Era necessario che desse il massimo quella notte come anche in quelle successive, perché voleva che la zia, Ary e Veronique fossero fiere di lui.

Daemon, so che mi stai guardando, ovunque ti trovi.
Fai il tifo per me, voglio raggiungerti con le mie note.
So che posso farcela... E lo farò.

[Yamato]

Prendo ufficialmente le redini della quest, in quanto Sandyon è coinvolto con un PnG.

La serata si stava rivelando all'insegna del puro spettacolo e della musica più sensazionale.
A differenza di quanto prospettato, quasi nessuno dei partecipanti sembrava avere una qualità troppo inferiore agli altri, rendendo la difficoltà dei giudici nell'eliminare i concorrenti estremamente alta. All'interno della competizione, però, alcune voci si stavano rivelando più interessanti e particolari rispetto ad altre, in special modo, per le principianti, Ariel Jiménez, un vero fenomeno dal punto di vista tecnico ed emotivo. Per quanto riguardava invece la categoria V.I.P. sotto i 28 anni, Regina Ginevra Jones aveva conquistato in pochissimi attimi il cuore di tutto il pubblico, con applausi e dichiarazioni d'amore urlate a gran voce, soprattutto al seguito della sua esecuzione di un brano sensazionale e melodicamente divino. Parlando invece della categoria maschile, voti altissimi per un ragazzo venticinquenne dalla voce non solo esplosiva ma anche poliedrica, ovvero Robyn Laars, che con la sua canzone d'amore ha sciolto il cuore di moltissime nuove fan sbocciate in quella stessa serata. Interessante il suo voler chiedere scusa ad una persona al termine dell'esibizione, non specificando però di chi si trattasse.
Per farla breve, la serata era andata alla grande, con una qualificazione complessa e ancora vasta, ma il momento della scrematura grossa era ormai arrivato. Dopo un riposo di appena 12 ore, ecco nuovamente tutti i partecipanti intenti a mettersi in gioco con i duetti. Stranamente, il Presidente Yamato Kusanagi, nella stessa giornata aveva decretato che contrariamente a quanto detto all'inizio, gli sfidanti avrebbero cantato entrambi i brani in coppia con i rispettivi partner maschili e femminili, questo non solo per accelerare l'arrivo in finale ancora troppo lontano, ma anche per fornire alla giuria una visione ed un ascolto maggiori delle qualità canore, aiutandoli nell'arduo compito di fare le loro scelte.
Colpo gobbo, senza ombra di dubbio, ma parve proprio che nessuno decise di tirarsi indietro...

Note:

Chiedo cortesemente ad ognuno dei partecipanti di lanciare un numero di d20 pari a 8 per Ariel, 7 per Regina e 9 per Robyn sommando ad ogni tiro sia il Talento/Arte che il Carisma/Arte, infine, in un post dove scriveranno il partner scelto per l'esibizione (sia maschile che femminile) con il relativo brano, dovranno anche inserire il valore finale raggiunto.
Dopo di che, semplicemente, attendete il mio prossimo screen master.

In Bocca al Drago!

[Ariel]

Ariel Jiménez

- Duetto con voce maschile: Don’t stop believing - Zephyr

Risultato = 1082

- Duetto con voce femminile: Telephone - Erika

Risultato = 589

Regina Jones

- Duetto con voce maschile: We've got tonight - Lancelot

Risultato = 506

- Duetto con voce femminile: Really don’t care - Ashley

Risultato = 505

[Robyn]

Robyn Laars

- Duetto con voce maschile: Home Of The Brave - Typhon

Totale: 762

- Duetto con voce femminile: I Want It That Way - Caroline Priscilla

Totale: 763

[Yamato]

La notte dei duetti era stata un autentico successone.
Non solo la folla aveva applaudito più che mai i vari concorrenti assolutamente meritevoli, ma inoltre il tempo aveva regalato una temperatura godibilissima e un venticello fresco capace di rendere l'ascolto della musica ancora più piacevole.
Al termine di quella manche, avvenne una fortissima e violenta scrematura, accompagnata da ricorsi su ricorsi di ogni genere da parte degli artisti che non pensavano di meritare l'eliminazione, ma purtroppo le lamentele non erano ammesse e nell'arco di un paio d'ore, il numero dei concorrenti era drasticamente calato. In mezzo alla lista dei perdenti, comunque, non figurarono né il nome di Ariel, né quello di Robyn e, naturalmente, nemmeno quello di Regina, verso la quale il pubblico ormai aveva una predilezione piuttosto palese.
L'affiatamento avuto dalla bionda famosa con il partner maschile del duetto, tra l'altro, fece nascere diversi dubbi sull'effettiva possibilità che fosse lei la promessa sposa di Desmond Flynn. Tali dubbi vennero espressi quasi immediatamente in diversi articoli sulle varie testate di gossip uscite il giorno successivo della prova. Ad ogni modo, non era affatto finita lì, mancavano ancora ben due esibizioni fondamentali ed importantissime, ovvero quelle in singolo, sia di un brano famoso che di un brano totalmente originale ed inedito.
La folla del terzo giorno era già in trepidante attesa, ansiosa di ascoltare e farsi venire la pelle d'oca, così come anche i vari giudici delle diverse categorie, pronti a dare il proprio parere critico e pesante senza esclusione di colpi.
Il presentatore salì sul palco, annunciando l'effettivo inizio della parte più calda ed elettrica della competizione a livello mondiale.
Ogni artista, nel proprio camerino oppure dietro le quinte, pronto ad iniziare, attendeva di essere chiamato.
Ormai era questione di pochi secondi, non bisognava far altro che affidarsi alla Musa Tersicorea.

Favoriti Categoria Femminile:

Florence Chevalier
Violante Loradoni
Greta Füster
Ariel Jimènez
Barbara Depsey
Taylor McGrady

Favoriti Categoria Maschile:

Julio Estevez
Carl Weathers
Robyn Laars
Bradley Sussex
Alexander Rickstoff
Manlio Turati

Favoriti Categoria V.I.P. Femminile:

Fiona Vagrant (Prima voce dei "Perfect Glories")
Noemi Luddington (Prima voce degli "Eclypse At Midnight")
Christie Monteiro (Seconda voce dei "Crisis Core")
Linda Walsh (Terza voce delle "United Voices")
Abigail Rochefort (Prima voce degli "Shameless Artists")
Regina Ginevra Jones (Seconda voce dei "Saber Dynamos")

ISTRUZIONI:

I partecipanti dovranno scrivere un'azione nella quale raccontano la loro attesa prima di salire sul palco o la resa effettiva del brano.
Eventualmente sono anche liberi di scrivere nell'azione sia una vicenda che l'altra, a loro piacimento.
Per questa prima azione è richiesto il brano NON originale, quindi famoso.
I tiri con i dadi da fare sono esattamente gli stessi.
L'ordine è indifferente, l'importante è cercare di mandare tutte le azioni entro una settimana.
Chiedo cortesemente ad Ariel/Regina di svolgere due azioni separate con PG e PnG, grazie.

[Ariel]

È stato incredibile, il duetto più bello di tutta la mia vita!
Non eravamo mai stati così in sintonia, era come se avessimo provato quella canzone per anni, e invece ci abbiamo lavorato su solo un mesetto scarso!
Sono così felice amore, felice di aver potuto condividere questo momento con te... ti amo tanto, ed anche se ho tanta paura di fallire in qualche modo, ti prometto che ce la metterò tutt--

Sì, probabilmente non esisteva modo migliore per zittirla di un lungo, dolce, e sentito bacio, che le tolse qualsiasi voglia di parlare: in quel momento, in quel gesto che ricambiò all'istante, Ariel cercò d'imprimere tutto l'amore provato per Zephyr, la gratitudine di esserle sempre rimasto accanto, di averla aspettata anche quando lei aveva deciso di allontanarsi, pensando fosse la cosa migliore per se stessa.
Il Kenway, invece, aveva atteso che la Jiménez tornasse da lui, senza farle pesare il suo allontanamento nemmeno per un secondo: al contrario, in quei due anni successivi si era sempre impegnato per supportarla in ogni modo, aiutandola e standole accanto oltre ogni aspettativa e, per ultimo, cantando anche con lei durante quel contest canoro organizzato dalla Kusanagi Records.
Sia la loro performance che quella con Erika erano andate benissimo, motivo per cui, il giorno dopo, la colombiana si sentiva tanto carica quanto agitata: aveva una gran voglia di cantare, sentiva l'adrenalina scorrerle nelle ossa, ma allo stesso tempo sapeva bene quanto azzardata fosse la sua scelta; non era detto che i giudici apprezzassero la canzone con cui si sarebbe esibita, non tanto per il testo o la melodia, quanto per il fatto che, della canzone, la Jiménez ne aveva creata una sua versione leggermente rivisitata, fedele allo stile originale ma con un tocco in più, il proprio. Era stata Regina stessa a consegnarle lo spartito, a far sì che la colombiana potesse cantarla quel giorno - portandola come brano con cui era stata scelta dai Saber Dynamos - ed in quei gesti l'ex Grifondoro aveva letto la volontà da parte dell'americana di sentirgliela cantare, di ascoltare la sua personale versione di un testo che la Jones aveva scritto e curato personalmente.

Devo solo cantare, e non pensare ad altro.
Non importa se ai giudici piacerà o meno, io devo esibirmi per me stessa... e per lei.

Non sapeva se Regina avrebbe avuto modo o meno di ascoltare la sua esibizione... ma lo sperava vivamente; dietro le quinte, in attesa che il presentatore chiamasse il suo nome e la invitasse a salire sul palco, Ariel chiuse gli occhi e pensò per una breve manciata di secondi a tutta la strada percorsa fino a quel momento, a quando aveva compreso che la sua passione per il canto era ben più di questo, ovvero il lavoro con cui avrebbe voluto mantenersi, una vocazione, il modo migliore che aveva per esprimersi: quei pensieri la caricarono di energia, di voglia di cantare per il pubblico, per i giudici, per tutti coloro che la stavano ascoltando, a prescindere poi dal risultato.
Salì sul palco con un sorriso incoraggiante, cercando per un secondo tra la folla Zephyr - e magari anche Regina - prima di fermarsi di fronte al microfono e prendere un lungo, profondo respiro: quella piccola porzione di mondo stava per ascoltare la sua versione tutta personale di "Let it go".

The snow glows white on the mountain tonight
Not a footprint to be seen.
A kingdom of isolation,
and it looks like I'm the Queen
The wind is howling like this swirling storm inside
Couldn't keep it in
Heaven knows I've tried...

Cosa le era piaciuto subito di quella canzone? Testo e melodia a parte, da un punto di vista tecnico l'aveva affascinata la possibilità di giocare con le note, viaggiando dai bassi agli alti con naturalezza, perché se avesse forzato la propria voce chiunque se ne sarebbe subito accorto.

Don't let them in,
don't let them see
Be the good girl you always have to be
Conceal, don't feel,
don't let them know
Well now they know

Let it go, let it go
Can't hold it back anymore
Let it go, let it go
Turn away and slam the door

I don't care
what they're going to say
Let the storm rage on.
The cold never bothered me anyway

Le note suonate dal pianoforte e dal violino le mettevano allegria, pur non sapendosene spiegare il motivo le facevano venire una gran voglia di sorridere... e così fece: sorrise, avvicinando nuovamente le labbra al microfono, con gli occhi che brillavano di felicità per quel momento fugace in cui esisteva soltanto lei, lei e la sua voce.

It's funny how some distance
Makes everything seem small
And the fears that once controlled me
Can't get to me at all

Era questo punto in particolare che Ariel aveva deciso di cambiare, per adattarlo meglio alla propria persona, alla propria storia, per rendere la canzone sua nonostante appartenesse di fatto a qualcun altro: era il suo azzardo più grande... eppure, in quel momento, non le importava nulla.

It's time to see what I can do
To test the limits and break through
No right, no wrong, no rules for me,
I'm free!

E lei, di limiti, se n'era dati fin troppi: prima nel suo fisico, poi nella sua personalità, poi ancora nella sua bravura vocale, aveva sempre messo tutto in discussione, non considerandosi mai all'altezza di niente e di nessuno.
Ma ora era diverso... perché nell'istante stesso in cui pronunciò quelle parole, Ariel si rese conto di pensarle davvero, di provarle davvero, di sentirle davvero: niente più giusto o sbagliato, niente più regole. Era libera.

Let it go, let it go
I am one with the wind and sky
Let it go, let it go
You'll never see me cry
Here I stand
And here I'll stay
Let the storm rage on

Le sembrava di volare sulle note della musica, di librarsi in aria accompagnata dal suono della propria voce: violini e pianoforti facevano da padroni di quel breve intermezzo musicale, che funse da introduzione per la parte più forte, più potente ed intensa della canzone.

My power flurries through the air into the ground
My soul is spiraling in frozen fractals all around
And one thought crystallizes like an icy blast
I'm never going back, the past is in the past

Nessun timore, nessuna incertezza.
Non doveva trattenersi, non doveva aver paura di stonare per colpa di una nota troppo alta.
Doveva solo cantare.

Let it go, let it go
And I'll rise like the break of dawn
Let it go, let it go
That perfect girl is gone
Here I stand
In the light of day
Let the storm rage on!

The cold never bothered me anyway

Ed ora... poteva tornare a respirare.

Spoiler:

Sandyon, il risultato totale tra la somma di C/A + T/A + d20x8 è 610